Quali prospettive ci sono per la diversità linguistica nel 'villaggio globale'?
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- Carla Brigida Ferri
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2 Quali prospettive ci sono per la diversità linguistica nel 'villaggio globale'? - Si ritiene che solo le lingue con più di parlanti possano essere considerate al sicuro rispetto al rischio di estinzione; se così fosse, solo 600 lingue oggi potrebbero dirsi al sicuro - Circa metà delle lingue attualmente parlate sulla Terra si estingueranno nell arco di due-tre generazioni; - Esattamente come per le specie del mondo animale e vegetale, anche per le lingue non esiste possibilità di sostituzione in caso di estinzione - Come in natura, anche in chiave linguistica i ritmi di estinzione sopravanzano nettamente la possibilità di una compensazione che pure esiste da parte dei processi che creano diversità; in altre parole, l evoluzione richiede più tempo dell estinzione - Inoltre, per quanto concerne le lingue, il rischio maggiore è quello di perdere ciò che non conosciamo: a) sono solo le lingue per le quali disponiamo di descrizioni esaurienti b) delle altre sappiamo poco o nulla: non esiste una archeologia linguistica
3 Come si è giunti a questa situazione? - pare esserci una evidente correlazione non casuale tra le aree con la maggior biodiversità e le aree di maggior diversità linguistica Aree con il maggior tasso di biodiveristà
4 Aree con il maggior tasso di diversità linguistica
5 - Quindi, il maggior numero di lingue diverse si concentra proprio dove si trova il maggior numero di specie viventi diverse: a) l Africa nera b) il Sudest asiatico fino al Pacifico c) il Brasile d) l America centrale e) Australia - Si può dunque supporre che l estinzione di una lingua, come quella di una specie vivente, faccia parte di un processo più ampio nel quale le attività umane contribuiscono a una radicale alterazione dell ecosistema - L estinzione delle lingua può essere vista come una componente importante del collasso dell ecosistema su scala planetaria - Vi sono stati tassi diseguali di cambiamento sociale e si è determinata una distribuzione squilibrata di risorse tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo - Chi controlla le risorse linguistiche si trova in una posizione di potere sugli altri: il capitale linguistico, come ogni altra forma di capitale, è distribuito in modo diseguale nella società - L Europa contiene solo il 3% delle lingue del mondo, ma le principali lingue europee (inglese, spagnolo ) sono ampiamente parlate anche fuori dall Europa
6 Cosa è cambiato? - Le lingue muoiono da sempre (si pensi all etrusco, inghiottito dal latino in uno scenario che, seppur su scala ridotta, ha molte analogie con quello attuale; o l ittita ). Ma da circa 500 anni, cioè da quando l uomo ha cominciato ad alterare sensibilmente l equilibrio dell ecosistema, il tasso di morte delle lingue è aumentato di volte rispetto a quello naturale e fisiologico (cioè a quello precedente l intervento umano). - Due macro-cause: a) lo sviluppo dell agricoltura ( anni fa circa): quando le comunità di agricoltori hanno preso stabilmente il sopravvento su quelle dei cacciatori/raccoglitori, ha avuto inizio un processo (inarrestabile e irreversibile?) che ha determinato la creazione di differenze economiche tra le comunità. Conseguenza: spostamenti sempre più massicci di popoli e, dunque, di lingue, ma anche di malattie: alterazione dell ecosistema b) la rivoluzione industriale: ha creato disuguaglianze senza precedenti, in termini di tecnologia, di peso economico e di capacità comunicative - Quindi l evoluzione della diversità linguistica nel mondo moderno si riassume nell espansione di poche lingue metropolitane a spese delle altre: l Eurasia ha avuto l agricoltura e la dotazione di specie animali di gran lunga più produttive del mondo (nel 1914 l Europa controllava l 85% dei territori del mondo)
7 Come perseguire uno sviluppo linguisticamente sostenibile? - Sfatare pericolosi luoghi comuni: a) la sostituzione delle lingue (e delle culture) indigene con lingue (e culture) occidentali NON è una condizione necessaria per la modernizzazione e lo sviluppo b) la differenza linguistica in sé non è un problema; il vero problema è il mancato rispetto per la differenza - Non è possibile capire le ragioni per cui le lingue muoiono (e quindi cercare di porre rimedio all ecatombe linguistica in atto) senza capire le ragioni per cui così tante lingue si sono potute sviluppare: a) una lingua può prosperare solo se c è una comunità che la tiene in vita; solo se i genitori la trasmettono ai figli b) capire perché le lingue nascono e muoiono implica un analisi di tutti gli aspetti della vita delle persone che le parlano c) una lingua si iscrive in una matrice sociale e geografica nello stesso modo in cui una specie rara si inserisce in un ecosistema
8 - E necessario capire che le lingue non muoiono per ragioni linguistiche: lo stato di salute di una lingua rispecchia lo stato di salute della sua comunità di parlanti - La marginalizzazione delle minoranze è la prima causa della morte delle lingue. Oggi parlare una lingua minoritaria significa porsi in una posizione di svantaggio economico e marginalità politica - Si impone una ridistribuzione non tanto delle risorse, ma del controllo sulle risorse, al fine di rendere non necessario il ricorso a strumenti linguistici diversi dai propri: oggi la scelta di passare ad un'altra lingua è davvero libera? - il XX secolo, quando il processo di uniformazione linguistica ha subito un accelerazione incredibile, è stato sicuramente il periodo di maggior disuguaglianza nella storia dell umanità: poche comunità hanno accumulato un enorme potere: * controllo del flusso delle informazioni mediante radio e televisione * controllo delle politiche locali in ogni parte del mondo attraverso il gioco delle relazioni internazionali, alternando armi e denaro * controllo delle risorse esistenti e continua ricerca di nuove risorse, anche a scapito di una modificazione dell ambiente
9 - La conservazione delle lingue e la necessità di uno sviluppo economico più equo non sono problemi in competizione, ma due facce diverse dello stesso problema: il problema cruciale è non la redistribuzione delle ricchezze, ma la redistribuzione del controllo sulle ricchezze. Solo così ogni comunità potrebbe conservare la propria lingua senza vedere ridotte, già in partenza, le proprie possibilità di sviluppo. - Per salvare le lingue minoritarie è necessario elevare le condizioni di vita delle loro comunità di parlanti a lungo termine e soprattutto in modo sostenibile: le lingue possono sopravvivere solo dove la comunità mantiene il controllo sulle proprie risorse e sulle proprie attività. - L unica via è dunque il rafforzamento del potere delle comunità locali: sono i popoli indigeni ad avere la conoscenza sugli ecosistemi locali e questa conoscenza è codificata nelle loro lingue. - I popoli indigeni dovrebbero essere considerati come alleati fondamentali, non come ostacoli, nella lotta per la conservazione.
10 1 paradosso: non esistono organi specificamente ed esclusivamente dedicati alla fonazione
11 Le tappe dell acquisizione della lingua nativa 2 paradosso: non nasciamo per parlare Sezione del cranio di Sezione del cranio di Sezione del cranio di un uomo di un neonato un essere umano adulto Neanderthal
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13 3-5 mesi: Il bambino produce pianti, gorgheggi, sorrisi e gridolini, ma non intenzionalmente. 6-8 mesi: Il bambino comincia ad utilizzare l apparato articolatorio, giocando con i primi suoni della lingua: lallazione mesi: Il bambino dimostra di comprendere le parole che gli vengono rivolte dagli adulti, ma ancora non è in grado di ripeterle; indica e mostra oggetti, li prende e li consegna ad altri mesi: Il bambino inizia a pronunciare le prime parole. Il linguaggio verbale si accompagna ancora a quello gestuale.
14 16-18 mesi: Il bambino capisce che tutte le cose intorno a lui hanno un nome. È in grado di imparare velocemente nuove parole, ma per comunicare si avvale ancora molto della gestualità mesi: Il vocabolario del bambino comprende circa circa 50 parole. Il bambino comincia a produrre micro-frasi di due o più parole, in genere per raccontare esperienze. 2-3 anni: La costruzione delle frasi è più raffinata : il vocabolario si arricchisce e si diversifica (ad es. distingue tra utilizza aggettivi e li coniuga). 3-4 anni. Il bambino comincia a usare parole astratte, pronomi e preposizioni. L acquisizione della grammatica e dell uso dei suoni del linguaggio risulta completata. Da questo momento in poi ci sarà un incremento progressivo del lessico e un affinamento nell organizzazione sintattica delle frasi.
15 3 paradosso: si impara per dimenticanza es. i click (es. lingue khoisan): il bacio [ ] (click bilabiale)
16 IPA International Phonetic Alphabet
17 IPA International Phonetic Alphabet Italiano
18 IPA International Phonetic Alphabet Inglese
19 I toni Es. cinese Caratteristica del tono: valore numerico: simbolo: Tono 1: alto costante 55 Tono 2: alto ascendente 35 Tono 3: discendente-ascendente 214 ˇ Tono 4: alto discendente 51 ` Le parole in cinese possono differenziarsi solo per il tono: Parola: trascrizione fonetica: significato: yī [i] 55 abito yí [i] 35 sospettare yǐ [i] 214 poltrona/sedia yì [i] 51 significato
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