Inventari regionali di gas serra e politiche di riduzione

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1 Inventari regionali di gas serra e politiche di riduzione Riccardo De Lauretis APAT

2 Inventari gas serra e piani di risanamento Necessità di elaborare inventari di gas serra a livello regionale consistenti con gli inventari delle altre sostanze e con l inventario l nazionale Interazione delle politiche e misure previste nei piani di risanamento regionali con quelle previste per ridurre i gas serra Ruolo delle autorità locali nel raggiungimento di obiettivi di riduzione nazionali Eventualità della ripartizione degli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni di gas serra previsti dal Protocollo di Kyoto a livello regionale

3 Distribuzione obiettivo di riduzione UE

4 Emissioni di Gas serra per regione Emissioni di Gas serra per regione 100,000 90,000 GHG 80,000 70,000 60,000 50,000 40,000 30,000 20,000 10, ABRUZZI LOMBARDIA VENETO SICILIA PUGLIA EMILIA ROMAGNA PIEMONTE TOSCANA LAZIO LIGURIA CAMPANIA SARDEGNA FRIULI VENEZIA GIULIA UMBRIA CALABRIA MARCHE Migliaia di tonnellate CO2 eq TRENTINO ALTO ADIGE BASILICATA MOLISE VALLE D`AOSTA

5 Emissioni per superficie regionale Emissioni per superficie regionale GHG LIGURIA LOMBARDIA VENETO PUGLIA SICILIA LAZIO FRIULI VENEZIA GIULIA EMILIA ROMAGNA CAMPANIA PIEMONTE TOSCANA UMBRIA MARCHE SARDEGNA ABRUZZI CALABRIA tonnellate/ ettaro MOLISE BASILICATA TRENTINO ALTO ADIGE VALLE D`AOSTA

6 Emissioni per abitante Emissioni per abitante GHG 2000 LIGURIA UMBRIA SARDEGNA VENETO FRIULI VENEZIA GIULIA PUGLIA EMILIA ROMAGNA SICILIA LOMBARDIA TOSCANA tonnellate/abitante VALLE D`AOSTA PIEMONTE ABRUZZI MARCHE LAZIO BASILICATA MOLISE TRENTINO ALTO ADIGE CALABRIA CAMPANIA

7 Emissioni per valore aggiunto Emissioni per valore aggiunto GHG PUGLIA SARDEGNA SICILIA UMBRIA LIGURIA FRIULI VENEZIA GIULIA VENETO TOSCANA BASILICATA CALABRIA ABRUZZI EMILIA ROMAGNA VALLE D`AOSTA PIEMONTE tonnellate/mln Euro LOMBARDIA MOLISE MARCHE CAMPANIA LAZIO TRENTINO ALTO ADIGE

8 Confronto indicatori regionali Confronto indicatori regionali LOMBARDIA TRENTINO ALTO ADIGE EMILIA ROMAGNA VALLE D`AOSTA VENETO PIEMONTE FRIULI VENEZIA GIULIA TOSCANA LAZIO LIGURIA MARCHE UMBRIA ABRUZZO MOLISE SARDEGNA BASILICATA PUGLIA CAMPANIA SICILIA CALABRIA val. agg./abit. GHG/val. agg. sopra la media nazionale sotto la media nazionale

9 Delibera CIPE misure addizionali Ruolo autorità locali SETTORI MISURE RIDUZIONI [MtCO 2 eq/anno] BENEFICI COLLATERALI Trasporti 1) Sostituzione nel periodo delle auto circolanti immatricolate prima del 1996, che hanno emissioni superiori a 145 gco 2 /km, con auto a emissioni inferiori a 145 gco 2 /km Trasporti 2) Misure infrastrutturali nel settore dei trasporti 3,0-4,5 4,4-9,0 Riduzione delle emissioni inquinanti da traffico nella misura del 60% Aumento efficienza trasporto urbano Riduzione delle emissioni di inquinanti locali. Trasporti 3) Utilizzo dei biocarburanti 3,0-4,0 Riduzione proporzionale di consumi di carburanti fossili Civile 4) Prolungamento decreti efficienza usi finali (MICA 24/4/01) e misure regionali 3,5-6,5 Industriale 5) Adozione standard BAT-TALuft (2,5 kgn2o/thno3) anche per le emissioni di N2O dagli impianti di acido nitrico esistenti Riduzione della domanda primaria di energia ed elettricità Riduzione delle emissioni inquinanti dalle caldaie civili 1,3 - Agricoltura 6) Ulteriore riduzione delle emissioni di N2O, legata all'estensione delle pratiche di agricoltura biologica e all'applicazione del codice di buona pratica agricola 0,2 Agricoltura Elettrico/Civile 7) Ulteriore riduzione delle emissioni di metano, dovuta all'estensione della copertura degli stoccaggi delle deiezioni e del recupero del biogas anche ad alcuni allevamenti esistenti 8) Piccola e media cogenerazione distribuita ad alto rendimento di elettricità,calore e freddo 0,1 5-8 Riduzione 20% della domanda di elettricità sulla rete Elettrico 9) Aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili 3,5-5,5 Aumento della produzione di elettricità e riduzione proporzionale della produzione da fonti convenzionali Industria 10) Sostituzione dei motori industriali con motori ad alta efficienza 2,0-3,6 Rinnovo tecnologico e riduzione della domanda primaria Rifiuti Industria/Elettrico 11) Recupero dei rifiuti nei cementifici e produzione di energia da biogas, rifiuti urbani, scarti delle lavorazioni agricole e agroalimentari 12) Piano Nazionale di Assegnazione delle quote di emissione in attuazione della direttiva 2003/87/CE per il periodo Riduzione proporzionale della produzione di energia ed elettricità da fonti convenzionali 37,4 TOTALE 65,5-83,2

10 PM vs GHG - Misure scenario tendenziale

11 PM vs GHG - Misure addizionali

12 Conclusioni Emissioni regionali di gas serra sono condizionate alla presenza di grandi impianti di interesse nazionale La ripartizione degli obiettivi di riduzione nazionale a livello regionale necessita di inventari regionali consistenti nella metodologia e anche nella serie storica con quello nazionale La ripartizione degli impegni di riduzione potrebbe essere individuata per specifici settori e/o misure dove le Regioni e le autorità Locali hanno maggiori responsabilità di attuazione e/o di monitoraggio delle politiche