STRUMENTI DI CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE E LO SCHEMA DI QUALIFICAZIONE «EDILIZIA SOSTENIBILE»

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1 STRUMENTI DI CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE E LO SCHEMA DI QUALIFICAZIONE «EDILIZIA SOSTENIBILE» Opportunità e vantaggi per le imprese Biella, 20 Luglio 2016 Loredana Del Borgo

2 DEFINIZIONE E AMBITI DELLA CERTIFICAZIONE CHE COSA SI INTENDE PER CERTIFICAZIONE? Attestazione di terza parte indipendente relativa alla conformità di prodotti processi persone sistemi di gestione ai requisiti specificati dalle norme tecniche e/o ordinarie. GLI AMBITI DELLA CERTIFICAZIONE Sistemi di gestione PROCESSI Prodotti Personale 2

3 I PRIMI 10 PAESI AL MONDO PER NUMERO DI CERTIFICATI UNI EN ISO 9001 I NUMERI DELLE CERTIFICAZIONE NEL MONDO CINA CINA ITALIA GERMANIA UK INDIA GIAPPONE SPAGNA FRANCIA USA BRASILE ITALIA GIAPPONE SPAGNA GERMANIA USA UK ROMANIA FRANCIA INDIA I PRIMI 10 PAESI AL MONDO PER NUMERO DI CERTIFICATI UNI EN ISO Fonte: elaborazione Dintec su dati Iso survey

4 IN PIEMONTE E IN PROVINCIA DI BIELLA E VERCELLI CERTIFICAZIONI PIEMONTE PROVINCIA DI BIELLA PROVINCIA DI VERCELLI QUALITA UNI EN ISO AMBIENTE UNI EN ISO EMAS Ecolabel SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO BS OHSAS SICUREZZA ALIMENTARE UNI EN ISO DOP e IGP ENERGIA UNI CEI EN ISO Fonti Banca dati Accredia, Elenco dei prodotti DOP, IGP e STG - MIPAAF, Elenco organizzazioni registrate EMAS ISPRA. Dati aggiornati all ultimo semestre 4

5 PERCHÉ LE IMPRESE SI CERTIFICANO? PRINCIPALI MOTIVAZIONI CHE SPINGONO LE IMPRESE A CERTIFICARSI STRUMENTO DI PARTECIPAZIONE A GARE D APPALTO Fonte: elaborazione Dintec su indagine Censis-Accredia-Cna-Confapi-Confartigianato relativa alla norma UNI EN ISO Dati aggiornati al

6 PERCHÉ QUALIFICARSI? FATTURATO Variazione % per classe dimensionale d impresa OCCUPAZIONE Variazione % numero addetti per area geografica Fonte ACCREDIA Symbola

7 IL PUNTO DI VISTA DELLE IMPRESE CERTIFICATE : VANTAGGI RAGGIUNTI CON LA CERTIFICAZIONE 73% 14% 8% 5% CONTRIBUISCE A MIGLIORARE LE PRESTAZIONI E PORTA AD UN RISPARMIO SUI COSTI SCELTA STRATEGICA CHE HA FATTO COMPIERE UN VERO SALTO DI QUALITÀ ALL AZIENDA NON CAMBIA NULLA NEGATIVA: COMPLICA I PASSAGGI E APPESANTISCE LE PROCEDURE Fonte: elaborazione Dintec su dati Censis-Accredia-Cna-Confapi-Confartigianato,

8 I PRINCIPALI STRUMENTI DELLA QUALITÀ «DI SISTEMA» SCHEMI DI CERTIFICAZIONE A CHI SI RIVOLGE SETTORE SITI DI RIFERIMENTO UNI EN ISO 9001 «Sistemi di gestione per la qualità - Requisiti» Qualsiasi Organizzazione pubblica o privata. Tutti i settori UNI EN ISO «Sistemi di gestione ambientale - Requisiti e guida per l'uso» Qualsiasi Organizzazione pubblica o privata. Tutti i settori UNI CEI EN ISO «Sistemi di gestione dell'energia - Requisiti e linee guida per l'uso» Qualsiasi Organizzazione pubblica o privata. Tutti i settori BS OHSAS «Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori» Qualsiasi tipo di Azienda ed Ente, a prescindere dalla dimensione. Tutti i settori EMAS «Eco Management and Audit Scheme» Qualsiasi Organizzazione pubblica o privata. Tutti i settori ertificazioni/emas SA 8000 «Social Accountability» Qualsiasi Organizzazione pubblica o privata. Tutti i settori 8

9 Certificazione: CHI E IN QUANTO TEMPO? QUALE ORGANIZZAZIONE PUÓ ESSERE CERTIFICATA? QUALUNQUE ORGANIZZAZIONE INDIPENDENTEMENTE DA: DIMENSIONE NUMERO DIPENDENTI SETTORE MERCEOLOGICO DI APPARTENENZA (alcune eccezioni riguardano specifiche norme) PRODOTTO O SERVIZIO REALIZZATO/EROGATO FATTURATO QUALI FATTORI INFLUISCONO SUI TEMPI PER REALIZZARE E CERTIFICARE UN SISTEMA DI GESTIONE? COMPLESSITÀ DEI PROCESSI COMPLESSITÀ DELLA NORMA DI RIFERIMENTO DIMENSIONE/N DIPENDENTI STRUTTURA AZIENDALE PERSONALE AZIENDALE (SCOLARITÀ, ECC.) 9

10 Certificazione: QUANTO COSTA? QUANTO COSTA REALIZZARE E CERTIFICARE UN SISTEMA DI GESTIONE? Devono essere considerate almeno le seguenti VOCI DI COSTO: RISORSE UMANE AZIENDALI CONSULENZA FORMAZIONE CERTIFICAZIONE MACCHINARI/STRUTTURE/APPARECCHIATURE (IN PARTICOLARE BRC/IFS) PROVE DI LABORATORIO (IN PARTICOLARE CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO) STRUMENTI (taratura, ecc.) 10

11 I PRINCIPALI PASSI NEL PERCORSO DELLA CERTIFICAZIONE IDENTIFICARE LA TIPOLOGIA DI CERTIFICAZIONE APPROPRIATA In base alle esigenze aziendali e commerciali COMPARAZIONE TRA REALTÀ ORGANIZZATIVA AZIENDALE E NORMA DI RIFERIMENTO Gap tra ciò che l azienda fa e ciò che la certificazione chiede STABILIRE I RUOLI E ALLOCARE LE RISORSE Team di personale interno che operi ai fini dell ottenimento della certificazione Audit interno IMPLEMENTAZIONE DEI REQUISITI DEGLI STANDARD PRESCELTI SCELTA DELL ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE FORMAZIONE DEL PERSONALE INTERNO Implementare i requisiti richiesti dalla norma all interno dell organizzazione VERIFICA SUL CAMPO DA PARTE TERZA DELL ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE PREDISPOSIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE documentazione generale richiesta dalla norma (flussi aziendali,manuale, politica, ecc.) RILASCIO DEL CERTIFICATO IN CASO DI ESITO POSITIVO DELLA VERIFICA 11

12 Il SERVIZIO «QUALITA E QUALIFICAZIONE DELLE FILIERE DEL MADE IN ITALY INK:

13 GLI SCHEMI DI QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA CAMERALE SCHEMI DI QUALIFICAZIONE Sistema di tracciabilità volontario dell origine delle fasi di lavorazione nel settore MODA Sistema di tracciabilità volontario dell origine delle fasi di lavorazione nel settore dei METALLI PREZIOSI Sistema di tracciabilità volontario dell origine delle fasi di lavorazione nel settore ABITARE Rating per le imprese con competenze nell'edilizia SOSTENIBILE Rating di affidabilità ed efficienza per le imprese del settore della MECCANICA Rating per le imprese del settore della NAUTICA SETTORE TESSILE-ABBIGLIAMENTO PELLETTERIA PELLICCERIA CALZATURE PLATINO PALLADIO ORO ARGENTO POLTRONE DIVANI DIVANI LETTO MOBILI IN LEGNO EDILIZIA MECCANICA NAUTICA TIPO DI CERTIFICAZIONE Certificazione prodotti/processi Certificazione prodotti/processi Certificazione prodotti/processi Assegnazione rating alle imprese Assegnazione rating alle imprese Assegnazione rating alle imprese GreenCare per le imprese del settore AGROALIMENTARE AGROALIMENTARE Certificazione prodotti agroalimentari 13

14 LA QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA CAMERALE EDILIZIA SOSTENIBILE

15 IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI: LO SCENARIO DI RIFERIMENTO 15

16 IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI: DATI SULL OCCUPAZIONE Fonte: ANCE «Osservatorio Congiunturale sull Industria delle Costruzioni» Dicembre

17 IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI: DATI SULL OCCUPAZIONE Fonte: ANCE «Osservatorio Congiunturale sull Industria delle Costruzioni» Luglio

18 QUALI LE POSSIBILI STRADE PER USCIRE DALL ATTUALE QUADRO? SOSTENIBILITÀ NEI PROCESSI COSTRUTTIVI: RISPARMIO DEI CONSUMI DI ENERGIA (Dir. 2012/27 UE e D. Lgs. n. 102/2014) RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE 18

19 LA QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA CAMERALE EDILIZIA SOSTENIBILE DIFFICOLTÀ DELLE PMI AD ACCEDERE AGLI STRUMENTI DI CERTIFICAZIONE TRADIZIONALI PRINCIPALI MOTIVAZIONI CHE HANNO SPINTO IL SISTEMA CAMERALE DOTARE LE PMI DI NUOVI STRUMENTI DI ATTRATTIVITÀ VERSO I MERCATI 19

20 LA QUALIFICAZIONE EDILIZIA SOSTENIBILE CHE COSA È? A CHI È RIVOLTO? Edilizia Sostenibile è un sistema di qualificazione ad adesione volontaria messo a punto dalle Camere di commercio per favorire la competitività sui mercati, la visibilità sul mercato e la sostenibilità dei prodotti/processi del settore edile. Edilizia Sostenibile è rivolto a tutte le imprese che operano nella filiera dell edilizia, in particolare si applica alle seguenti attività: PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE E/O RIQUALIFICAZIONE DI EDIFICI; PROGETTAZIONE E/O REALIZZAZIONE DI COMPONENTI PER IL SETTORE DELL EDILIZIA; PROGETTAZIONE E/O REALIZZAZIONE DI FASI DI PROCESSO NECESSARIE ALLA COSTRUZIONE E/O ALLA RIQUALIFICAZIONE DI EDIFICI. Si applica in particolare al settore della riqualificazione di edifici esistenti 20

21 LA QUALIFICAZIONE EDILIZIA SOSTENIBILE La qualificazione Edilizia Sostenibile si basa sui 5 principi del costruire sostenibile ovvero: SU QUALI PRINCIPI SI BASA LO SCHEMA? I. COMFORT TERMICO ED EFFICIENZA ENERGETICA; II. RIDOTTI CONSUMI DI ENERGIA PRIMARIA E RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO 2 ; III. CONTROLLO DELL IRRAGGIAMENTO SOLARE; IV. SALUBRITÀ DEGLI AMBIENTI; V. MATERIALI SOSTENIBILI. 21

22 LA QUALIFICAZIONE EDILIZIA SOSTENIBILE Il Rating è un sistema, di facile e immediata applicazione, che permette di ottenere una valutazione competente ed indipendente, basata su una misurazione numerica in relazione ad alcuni criteri oggettivi. CHE COSA È UN SISTEMA DI RATING Le componenti: CONOSCENZE E COMPETENZE CAPACITÀ STARE IN FILIERA REALIZZAZIONE DELLE OPERE SECONDO I 5 PRINCIPI DEL «COSTRUIRE SOSTENIBILE» CONTROLLO DEI PROCESSI - SISTEMI DI GESTIONE 22

23 LA QUALIFICAZIONE EDILIZIA SOSTENIBILE : I RISULTATI PER LE IMPRESE CERTIFICATO DI CONFORMITÀ MARCHIO SPORTELLO PER LA QUALITÀ E QUALIFICAZIONE DELLE FILIERE DEL MADE IN ITALY REGISTRO DELLE FILIERE QUALIFICATE EDILIZIA MECCANICA EDILIZIA NAUTICA TF- FASHION REGISTRO DELLE FILIERE QUALIFICATE 23

24 I PASSI PER OTTENERE LA QUALIFICAZIONE EDILIZIA SOSTENIBILE RIVOLGERSI ALLA CCIAA PER OTTENERE LA DOCUMENTAZIONE SOTTOSCRIVERE LA DOMANDA DI CERTIFICAZIONE E IL CONTRATTO DI ADESIONE VERIFICA DA PARTE DELLA STRUTTURA DI CONTROLLO CAMERALE PER UN COTROLLO DI PARTE TERZA CALCOLARE IL RATING DELLA PROPRIA IMPRESA RILASCIO DEL CERTIFICATO E DEL MARCHIO IN CASO DI ESITO POSITIVO DELLA VERIFICA 24

25 EDILIZIA SOSTENIBILE : I FUTURI TRAGUARDI PER LE IMPRESE L inserimento dell impresa nel Registro delle filiere qualificate potrà favorire l attivazione di nuovi rapporti contrattuali nell ambito della filiera produttiva. Edilizia Sostenibile consentirà l inserimento dell imprese qualificate nell ambito di programmi di promozione del Sistema camerale in Italia o all estero. La qualificazione Edilizia Sostenibile potrà rappresentare uno strumento er aumentare la competenza del personale e ridurre i costi di produzione delle imprese. Futura sfida: la qualificazione Edilizia Sostenibile potrà favorire la partecipazione e l accesso a nuovi mercati. 25

26 IL SERVIZIO QUALITÀ E QUALIFICAZIONE DELLE FILIERE DEL MADE IN ITALY SUPPORTO PER LE IMPRESE LOCALI INFORMAZIONE SU NORMATIVA TECNICA E SCHEMI DI QUALIFICAZIONE ORIENTAMENTO PER L INDIVIDUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI QUALIFICAZIONE COMMERCIALE PIÙ IDONEI ASSISTENZA TECNICA NEL PERCORSO DI QUALIFICAZIONE PROMOZIONE DELLE IMPRESE QUALIFICATE 26

27 LA UNI EN ISO 9001:2015 Sistemi di Gestione per la Qualità

28 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità TIPOLOGIA Norma internazionale ad adesione volontaria. A CHI SI RIVOLGE PRINCIPALI OBIETTIVI È applicabile a qualsiasi impresa pubblica o privata di qualsiasi settore merceologico che desideri implementare, mantenere attivo e migliorare un SGQ. Dimostrare la capacità dell impresa di fornire, con regolarità, prodotti e servizi che rispondono ai requisiti del cliente e ai requisiti cogenti applicabili. Accrescere la soddisfazione del cliente NOVITÁ Dal 23 Settembre 2015 è stata pubblicata la nuova versione della norma che sostituirà, entro tre anni, l attuale versione del

29 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità Principali novità rispetto all edizione 2008 ADOZIONE DELLO SCHEMA HLS- HIGH LEVEL STRUCTURE ESPLICITO REQUISITO CHE RICHIEDE L ADOZIONE DEL RISK-BASED THINKING MINORI REQUISITI PRESCRITTIVI RISPETTO ALLE PRECEDENTI EDIZIONI NOVITÀ MIGLIORATA APPLICABILITÀ AI SERVIZI INCREMENTATA L ENFASI SUL CONTESTO ORGANIZZATIVO AUMENTATI REQUISITI RELATIVI ALLA LEADERSHIP INFORMAZIONI DOCUMENTATE PIÙ ENFASI SUL RAGGIUNGIMENTO DEI RISULTATI DI PROCESSI DESIDERATI PER ACCRESCERE LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE 29

30 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità Principali novità- IL RISK-BASED THINKING La ISO 9001:2015 utilizza l Approccio per Processi, che incorpora il ciclo Plan-Do-Check-Act (PDCA) e il Risk Based Thinking. L Approccio per Processi permette a un'organizzazione di pianificare i propri processi e le loro interazioni. Il Plan-Do-Check-Act (PDCA) permette all'organizzazione di assicurare che i propri processi siano adeguatamente dotati di risorse e gestiti, e che le opportunità di miglioramento siano determinate e si agisca di conseguenza. Il Risk-Based Thinking permette all'organizzazione determinare i fattori che potrebbero rendere inefficaci i processi e il Sistema di Gestione Qualità, e di porre preventivamente in atto i controlli necessari ad assicurare che questo non accada. 30

31 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità Principali novità- Il risk-based thinking Il concetto di RISK-BASED THINKING era implicito nelle precedenti edizioni della ISO La ISO 9001:2015 richiede all'organizzazione di comprendere il proprio contesto e di determinare i rischi, come base per la pianificazione. Ciò rappresenta l'applicazione del RISK-BASED THINKING per pianificare e attuare i processi del SGQ ed è di supporto nella determinazione dell'estensione delle informazioni documentate. Sebbene il punto 6.1 specifichi che l'organizzazione deve pianificare azioni per affrontare i rischi, non vi sono requisiti che richiedano metodi formali per la gestione del rischio o un processo documentato di gestione del rischio. 31

32 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità Principali novità: Informazioni documentate La ISO 9001 richiede un sistema di gestione della qualità documentato, e non un sistema di documenti. Cos è una informazione documentata? [punto 3.8 della ISO 9000:2015] Si ricorda che la precedente edizione utilizzava una specifica terminologia, come "documento" o "procedure documentate", "manuale della qualità" o "piano della qualità o registrazioni. Una informazione documentata è una informazione con relativo mezzo di supporto che una organizzazione ritiene necessario gestire (definire, emettere, tenere sotto controllo, ecc.). L'organizzazione è responsabile di determinare quali informazioni documentate è necessario conservare, la durata e il mezzo utilizzato per la conservazione. Laddove la norma faccia riferimento a "informazioni", invece che a "informazioni documentate non sussiste il requisito che tali informazioni siano documentate. In tali casi, l'organizzazione può decidere se sia o meno necessario o appropriato mantenere informazioni documentate. 32

33 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità Principali novità- Informazioni documentate 1 INFORMAZIONI DOCUMENTATE possono essere: Informazioni che l organizzazione deve mantenere allo scopo di stabilire il SGQ (documenti trasversali di alto livello HLS). Queste comprendono: Il campo di applicazione del SGQ (punto 4.3) Le informazioni documentate a supporto della funzionalità dei processi (4.4) La Politica della qualità (5.2) Gli obiettivi della qualità (6.2) Tutte queste informazioni documentate sono soggette ai requisiti del punto 7.5 Informazioni documentate. Informazioni da mantenere necessarie per l operatività dell organizzazione (documenti specifici, punto 4.4). Sebbene la ISO 9001 non ne richieda alcuno in particolare, documenti che possono dare valore aggiunto al SGQ possono essere: 2 ORGANIGRAMMA Schemi, diagrammi di flusso e/o descrizioni dei processi Procedure Istruzioni operative Specifiche Comunicazioni interne PROGRAMMI DI PRODUZIONE Fornitori approvati Piani di controllo e ispezioni Piani e manuali della qualità Piani strategici Moduli Laddove esistano sono soggetti ai requisiti del punto 7.5 Informazioni documentate. 33

34 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità La struttura della UNI EN ISO 9001:2015 UNI EN ISO 9001: 2008 Cap. 0 - Introduzione Cap. 1 Scopo e Campo di applicazione Cap. 2 Riferimenti normativi Cap. 3 Termini e definizioni Cap. 4 Sistema di gestione per la qualità Cap. 5 Responsabilità della Direzione Cap. 6 Gestione delle risorse Cap. 7 Realizzazione del prodotto Cap. 8 Misurazioni, analisi e miglioramento UNI EN ISO 9001: 2015 punto 0 - INTRODUZIONE punto 1 - SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE punto 2 - RIFERIMENTI NORMATIVI punto 3 -TERMINI E DEFINIZIONI punto 4 - CONTESTO DELL'ORGANIZZAZIONE punto 5 - LEADERSHIP punto 6 - PIANIFICAZIONE punto 7 - SUPPORTO punto 8 - ATTIVITA' OPERATIVE punto 9 - VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI punto 10 - MIGLIORAMENTO 34

35 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità Terminologia: principali differenze ISO 9001:2008 ISO 9001:2015 Prodotti Esclusioni Documentazione, registrazioni Ambiente di lavoro Prodotto approvvigionato Fornitore Prodotti e servizi Non utilizzato Informazioni documentate Ambiente per il funzionamento dei processi Prodotti e servizi forniti all'esterno Fornitore esterno 35

36 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità PUNTO 4: Il CONTESTO DELL'ORGANIZZAZIONE 4.1 COMPRENDERE L'ORGANIZZAZIONE E IL SUO CONTESTO Punto COMPRENDERE I BISOGNI E LE ASPETTATIVE DELLE PARTI INTERESSATE DETERMINARE IL CAMPO DI APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ 4.4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ E SUOI PROCESSI 36

37 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità Il contesto dell organizzazione L ORGANIZZAZIONE deve determinare i fattori esterni e interni rilevanti per le sue finalità e indirizzi strategici e che influenzano la sua capacità di conseguire i risultati attesi. deve monitorare e riesaminare le informazioni che riguardano tali fattori esterni e interni. Il contesto è la combinazione dei fattori interni ed esterni che influenzano l approccio dell organizzazione rispetto alla fornitura di prodotti e servizi. Fattori esterni possono essere: culturali, sociali, politici, legislativi, finanziari, tecnologici, economici, ambientali; inoltre possono avere scala internazionale, nazionale, regionale. Fattori interni possono essere: la politica di corporate, la struttura aziendale e il suo sistema di governo, il livello tecnologico raggiunto, il sistema di comunicazione delle informazioni e di presa delle decisioni. (Linee guida ISO) 37

38 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità Il contesto dell organizzazione e le parti interessate L'organizzazione deve determinare: a) le parti interessate rilevanti per il SGQ b) i requisiti di tali parti interessate che sono rilevanti per il SGQ. L'organizzazione deve monitorare e riesaminare le informazioni che riguardano tali parti interessate e i loro requisiti rilevanti. Non è richiesta l analisi completa di tutte le parti interessate, ma solo di quelle rilevanti per il SGQ, ovvero con un potenziale impatto sull efficacia del sistema in relazione al contesto dove l organizzazione opera e/o intende operare. Esempi di parti interessate: Utilizzatori finali dei prodotti Azionisti Dipendenti e sindacati Fornitori I requisiti o le aspettative delle parti interessate devono essere input per la pianificazione del SGQ (punto 6.1) e del riesame della direzione (punto9.3). 38

39 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità : Il Campo di applicazione L organizzazione per determinare il campo di applicazione deve considerare: - i fattori esterni e interni, - i requisiti delle parti interessate; - I prodotti e i servizi forniti dall organizzazione. essere disponibile come «informazione documentata» Il CAMPO DI APPLICAZIONE DEL SGQ deve: dichiarare i tipi di prodotti e servizi coperti dal SGQ fornire la giustificazione per ogni requisito della norma che l'organizzazione determina non applicabile al campo di applicazione del proprio SGQ 39

40 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità : PUNTO 5: LEADERSHIP 5.1 LEADERSHIP E IMPEGNO Generalità Focalizzazione sul cliente Punto POLITICA Stabilire la Politica per la Qualità Comunicare la Politica per la Qualità 5.3 RUOLI, RESPONSABILITÀ E AUTORITÀ NELL'ORGANIZZAZIONE 40

41 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità PUNTO 6: PIANIFICAZIONE 6.1 AZIONI PER AFFRONTARE RISCHI E OPPORTUNITÀ Punto OBIETTIVI PER LA QUALITÀ E PIANIFICAZIONE PER IL LORO RAGGIUNGIMENTO 6.3 PIANIFICAZIONE DELLE MODIFICHE 41

42 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità PUNTO 7: SUPPORTO 7.1 RISORSE Generalità Punto Persone Infrastruttura Ambiente per il funzionamento dei processi Risorse per il monitoraggio e la misurazione Conoscenza Organizzativa 42

43 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità PUNTO 7: SUPPORTO 7.2 COMPETENZA 7.3 CONSAPEVOLEZZA Punto COMUNICAZIONE INFORMAZIONE DOCUMENTATA Generalità Creazione e aggiornamento Controllo delle informazioni documentate 43

44 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità PUNTO 8: ATTIVITÀ OPERATIVE 8.1 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO OPERATIVI 8.2 REQUISITI PER I PRODOTTI E I SERVIZI Punto PROGETTAZIONE E SVILUPPO DI PRODOTTI E SERVIZI 8.4 CONTROLLO DEI PROCESSI, PRODOTTI E SERVIZI FORNITI DALL'ESTERNO 8.5 PRODUZIONE ED EROGAZIONE DI SERVIZI 8.6 RILASCIO DI PRODOTTI E SERVIZI 8.7 CONTROLLO DEGLI OUTPUT NON CONFORMI 44

45 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità : PUNTO 9: VALUTAZIONI DELLE PRESTAZIONI 9.1 MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE Generalità Soddisfazione del cliente Punto Analisi e valutazione AUDIT INTERNO RIESAME DI DIREZIONE Generalità Input al riesame di direzione Output del riesame di direzione 45

46 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità PUNTO 10: MIGLIORAMENTO 10.1 GENERALITÀ Punto NON CONFORMITÀ E AZIONI CORRETTIVE MIGLIORAMENTO CONTINUO 46

47 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità Come approcciare il cambiamento IL PERIODO DI TRANSITORIO DURERÀ 3 ANNI da settembre 2015 a settembre 2018 NUOVE CERTIFICAZIONI E RINNOVI Fino a 3 anni dalla pubblicazione della nuova edizione 2015 della ISO 9001, saranno valide le nuove certificazioni e i rinnovi emessi a fronte di entrambe le edizioni della norma ISO 9001, sia 2008 che TUTTI i certificati ISO 9001:2008 emessi dopo il 15 settembre 2015, riporteranno come data di scadenza il 14 Settembre 2018 REVOCHE DELLE CERTIFICAZIONI A 3 anni dalla pubblicazione della nuova edizione 2015 della ISO cesseranno di valere - e saranno contestualmente revocate - le certificazioni rilasciate a fronte della ISO 9001:

48 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità COME APPROCCIARE IL CAMBIAMENTO La nuova ISO 9001 valorizza la maturità acquisita dall Organizzazione, incentivando il passaggio da un approccio ancora percepito come impositivo a uno in cui è l Organizzazione l effettiva protagonista nella definizione del Sistema di Gestione, con una maggiore libertà nel decidere cosa è veramente importante gestire con il proprio sistema e come farlo. L Organizzazione dovrà: Analizzare il SGQ in essere alla luce dei cambiamenti apportati dalla revisione della norma; Identificare le carenze e le necessità di sviluppo o ampliamento di particolari aspetti (molti dei concetti sviluppati dalla nuova norma erano in realtà già contenuti più o meno esplicitamente nella precedente revisione e sono parte della stessa cultura aziendale); Aggiornare il sistema con le modifiche individuate; Definire un opportuno percorso formativo e informativo per garantire l efficacia del sistema. 48

49 ALTRE SOLUZIONI LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità Come approcciare il cambiamento Mantenere o meno il Manuale Qualità? Si suggerisce di mantenere il manuale Qualità per le organizzazioni che hanno anche un sistema integrato con la ISO 9001:2015 (OHSAS 18001, ISO ecc.), laddove una delle norme di riferimento prescriva l adozione di un Manuale Qualità. Mantenere un manuale per gli altri Sistemi di Gestione adottati dall organizzazione e gestire le ulteriori informazioni documentate in riferimento diretto alla ISO 9001 Creare due manuali che potrebbe seguire l indice di una delle due norme e contenere una tabella di correlazione per l altra norma. Il Manuale ISO 9001 ha una sua importante funzione se utilizzato per chiarire come l organizzazione applica certi requisiti e quindi fornire un legame tra requisiti di norma e realtà organizzativa. In questa ottica un Manuale ISO 9001:2015 sarebbe molto utile come soluzione per una gestione efficace del SGQ. Se il Manuale invece traspone il requisito, diventa uno strumento inutile per la ISO 9001:

50 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità : Come approcciare il cambiamento Mantenere o meno il Manuale Qualità? Nel caso in cui si decida di rinunciare alla tenuta del Manuale Qualità l organizzazione dovrebbe prevedere una tabella di correlazione tra ogni punto della ISO 9001:2015 in cui viene richiesta una informazione documentata e la documentazione di SGQ esistente nell organizzazione Ciò serve come: Check list di controllo sulla completezza del SGQ Supporto per gli audit interni Strumento per la reperibilità della documentazione 50

51 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità : Come approcciare il cambiamento 1. Nel Manuale Qualità Come documentare il contesto? In uno o più documenti correlati (dichiarazioni, verbali di riunione, relazione di bilancio del CdA ecc.) Nel Riesame della Direzione Una combinazione di questi Nel 3 caso si ha il vantaggio di gestire meglio gli aggiornamenti del contesto (che non è immutabile). Documentare il contesto può includere: - Identificare l ambito normativo di riferimento - Riconoscere quale sia il cliente target - Stabilire i limiti geografici di diffusione del proprio prodotto /servizio - Riconoscere i limiti e le peculiarità della propria organizzazione (es: azienda familiare, multinazionale, struttura divisionale ecc.) 51

52 LA UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Qualità : Come approcciare il cambiamento Come deve essere redatta la Politica per la Qualità? La Politica per la Qualità deve essere coerente con la valutazione del contesto. Sarebbe opportuno che essa venisse redatta direttamente dalla Direzione, con l obiettivo di identificare l identità dell organizzazione aziendale e fornire una guida per il personale coinvolto nel sistema di gestione. Essa deve anche fornire un quadro per la definizione degli obiettivi correlati con la strategia dell organizzazione. Gli obiettivi, comunicati al personale, debbono servire come guida, in modo che sia possibile un sistema di consapevolezza. 52

53 Grazie per l attenzione Loredana Del Borgo 06/

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