Malattia di Newcastle (Newcastle disease = ND Pseudopeste aviare, pneumoencefalite)
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- Virginia Pinto
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1 Malattia di Newcastle (Newcastle disease = ND Pseudopeste aviare, pneumoencefalite) Malattia acuta altamente contagiosa che colpisce il pollo ed altri volatili domestici e selvatici, caratterizzata da sintomatologia respiratoria, nervosa ed enterica. Malattia soggetta a denuncia obbligatoria ed inclusa nella lista A dell OIE.
2 Classificazione Ordine: Mononegavirales Famiglia: Paramyxoviridae Sottofamiglia: Paramyxovirinae Genere: Rubulavirus Sierotipo: PMV-1 (attività emoagglutinante)
3 Eziologia ND Virus provvisto di envelope con proiezioni esterne della lunghezza di circa 8 nm, costituite da neuroamminidasi ed emoagglutinina Capside a simmetria elicoidale RNA monocatenario
4 Le principali proteine strutturali di PMV-1 sono: - Proteina L (RNA polimerasi); - Proteina nucleocapsidica (NP); - Proteina fosforilata (P) associata al nucleocapside; - Proteina di matrice (M); - Proteina di fusione (F); - Emoagglutinina (H); - Neuroamminidasi (N).
5 Resistenza di PMV-1 nell ambiente: Negli ambienti contaminati resiste oltre le 8 settimane; Nelle feci resiste oltre 30 giorni; Alla refrigerazione resiste fino a 6 mesi; Al congelamento fino a 2 anni; È sensibile ai disinfettanti di uso corrente.
6 PMV-1 è un sierotipo che include diversi ceppi virali antigenicamente correlati tra loro, tuttavia diversi per virulenza
7 Virulenza Test di patogenicità: Ceppi velogeni, ceppi mesogeni e lentogeni -Tempo medio di mortalità (TMM) dopo inoculazione in cavità allontoidea - velogeni: <60 h - mesogeni: h - lentogeni: >90 h - Indice di patogenicità intracerebrale (ICPI) - Velogeni: > 1,75 - Mesogeni: 0,5-1,75 - Lentogeni: < 0,5 - Indice di patogenicità intravenoso (IVPI)
8 Spettro d ospite In vivo: numerose specie di uccelli, domestici e selvatici: polli e tacchini risultano maggiormente recettivi; In vitro: uova embrionate SPF (sacco vitellino) e colture di fibroblasti di embrioni di pollo.
9 Epidemiologia Tre panzoozie sono alla base della diffusione cosmopolita: - La prima, a partire dalla metà degli anni 20 dai paesi dell Estremo Oriente (Asia Europa) - La seconda, iniziata nel Medio Oriente alla fine degli anni 60 (diffusione rapida e sviluppo dei primi vaccini); - La terza, iniziata verso la metà degli anni 80 nel Medio Oriente (piccioni e colombe)
10 Distribuzione geografica L ultima epidemia in Italia si è verificata nel 2000 (I. Capua et al.,vet. Rec. (2002) 150, ) I focolai hanno interessato diverse regioni. I primi isolamenti sono stati effettuati all inizio di maggio in Emilia Romagna.
11 Modalità di trasmissione L infezione si trasmette per contatto diretto ed indiretto. I soggetti infetti eliminano attraverso tutti gli escreti e secreti. Per la diffusione fra allevamenti distanti gli stipiti a tropismo respiratorio assumono maggiore importanza. Controversa la trasmissione per via verticale.
12 L insorgenza di un focolaio primario in una zona indenne, nella maggior parte dei casi, è attribuibile al commercio di uccelli vivi, oltre che al movimento dei mezzi e del personale addetto agli allevamenti (infezione sacco congiuntivale o trasmissione passiva).
13 Massiccio accasamento di volatili Lo spostamento dei mezzi di trasporto L uomo e il rispetto delle norme igienico-sanitarie
14 Epidemia di ND in Italia Conseguente ad una situazione imprenditoriale e sanitaria destabilizzata dalla recente epidemia di influenza aviare. Ricostituzione del patrimonio zootecnico con l introduzione di uova da diverse fonti non tutte indenni da malattia di Newcastle
15 Altre cause: - animali o insetti come vettori passivi; - acqua; - vaccini.
16 Patogenesi Aerogena, digerente, congiuntivale Viremia primaria nei tessuti locali Disseminazione in vari organi e tessuti Viremia secondaria Sistema nervoso centrale Eliminazione attraverso aerosol, scolo nasale, feci
17 Patogenesi In base agli stati patologici che provoca si distinguono 5 patotipi: 1)Velogeni viscerotropi (Doyle s form): Infezione acuta e letale dei polli di tutte le età Lesioni emorragiche dell apparato digerente 2)Velogeni neurotropi(beach s form): Infezione acuta spesso letale dei polli di tutte le età Sintomi respiratori e neurologici 3)Mesogeni (Beaudette s form): Infezione letale solo negli animali giovani Vaccini vivi di uso secondario 4)Lentogeni pneumotropi (Hitcher s form): Infezione respiratoria lieve o inapparente Comunemente usati come vaccini vivi 5)Lentogeni enterotropi (forma asintomatica)
18 Sintomatologia Periodo di incubazione: 2-3 giorni I ceppi velogeni: morte improvvisa in assenza di sintomi, mortalità fino al 100%; nei sopravvissuti possono comparire sintomi quali torcicollo, tremori, movimento di maneggio, sintomi respiratori, diarrea verdastra acquosa Nei volatili in deposizione: caduta della produzione, peggioramento della qualità del guscio.
19 Sintomatologia Emorragia e edema della rima palpebrale sostenute da ceppi velogeni viscerotropi
20 Sintomatologia I ceppi mesogeni possono dare origine ad episodi simili, meno gravi, con sintomi prevalentemente respiratori e mortalità del 40-50% I ceppi lentogeni determinano spesso un infezione inapparente con riduzione delle rese zootecniche, a volte sintomi respiratori.
21 Lesioni Anatomopatologiche Petecchie ed ecchimosi sulla mucosa intestinale, sulle sierose e nella mucosa del proventricolo Emorragie, ulcere e necrosi sul tessuto linfatico della parete della mucosa intestinale Necrosi delle tonsille ciecali Tracheite catarrale (a volte emorragica) ed edema del tessuto interstiziale e peritracheale; Emorragie e degenerazione dei follicoli ovarici
22 Sospetto ND Dati anamnestici ed epidemiologici Quadro clinico ed anatomo-patologico Diagnosi di laboratorio
23 Diagnosi di laboratorio MANUALE OPERATIVO IN CASO DI MALATTIA DI NEWCASTLE (IZS e CREV) Se la necroscopia viene fatta in campo: inviare all IZS competente per territorio in condizioni di refrigerazione e nei tempi più brevi possibili, i seguenti organi: Tamponi cloacali o intestino in toto, polmoni e trachea, animali interi Importante utilizzare contenitori sterili
24 Diagnosi di laboratorio Isolamento virale: Inoculazione per via allantoidea di uova embrionate SPF in giornata di incubazione. Colture primarie di fegato di embrione di pollo (CEL) In entrambi i casi vengono eseguiti fino a tre passaggi ciechi
25 Diagnosi di laboratorio L identificazione avviene attraverso la comparsa di emoagglutinina nel liquido allantoideo o di coltura Conferma di infezione da PMV-1: Test di Inibizione dell Emoagglutinazione (IEA) con siero immune specifico.
26 Diagnosi di laboratorio La conferma definitiva per la notifica di focolaio: Centro di referenza Nazionale dell IZS di Padova
27 Diagnosi di laboratorio Indagine sierologica: -Elisa -Inibizione dell emoagglutinazione (IEA) La diagnosi sierologica definitiva deve essere sempre fondata sulla rilevazione di sieroconversione
28 Profilassi diretta Si basa sul rigoroso rispetto delle norme igienicosanitarie: Disinfezione completa degli automezzi; Uso di vestiario a perdere per le visite (DPR 657/96); Tutto vuoto-tutto pieno Barriere fisiche all entrata degli allevamenti; Evitare il contatto con gli uccelli selvatici
29 Profilassi indiretta La lotta contro la Pseudopeste può essere integrata, nei momenti di emergenza sanitaria da interventi di tipo immunizzante. L Autorità Sanitaria può autorizzare o rendere obbligatoria la vaccinazione per integrare le misure di lotta applicate (Art. 16 del DPR 657/96).
30 Profilassi indiretta La profilassi immunizzante si effettua utilizzando vaccini vivi attenuati e/o inattivati. I programmi vaccinali, devono essere inoltre adattati alla specie ed alla tipologia produttiva dei soggetti da immunizzare.
31 Profilassi indiretta Tuttavia, per ottenere un buon risultato nell applicazione di un programma vaccinale, bisogna considerare anche: - il tipo di vaccino; - la via di somministrazione; - l età dei soggetti da vaccinare.
32 DPR 657/96 Art. 2 a) Volatile infetto b) Volatile sospetto infetto c) Volatile sospetto di contaminazione Art. 4 Non appena notificato un caso sospetto di infezione, l autorità competente pone l azienda sotto controllo
33 DPR 657/96 Art. 5 a) Quando la diagnosi della malattia è ufficialmente confermata l autorità competente dispone l immediato abbattimento in loco di tutti i volatili presenti nell azienda e distruzione delle carcasse dei volatili morti o abbattuti e di tutte le uova f) Divieto di ripopolamento dell azienda Prima che siano trascorsi almeno 21 giorni dalle operazioni di pulizia e disinfezione
34 DPR 657/96 Art. 5 Tuttavia l autorità competente può non applicare le misure suddette nel caso in cui venga isolato in un gruppo di volatili che non presenta alcun sintomo clinico, un ceppo del virus di Newcastle con un indice di patogenicità intracerebrale (ICPI) compreso tra 0,7 e 1,2 per il quale il laboratorio comunitario abbia dimostrato la provenienza da un vaccino vivo attenuato della malattia.
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