RESOCONTO DELLE ATTIVITA DI GESTIONE E INTERVENTI DI PROGRAMMAZIONE REALIZZATI NELL AMBITO DEL PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE DI TERAMO

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1 RESOCONTO DELLE ATTIVITA DI GESTIONE E INTERVENTI DI PROGRAMMAZIONE REALIZZATI NELL AMBITO DEL PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE DI TERAMO L attuale Piano Faunistico Venatorio Provinciale, approvato in data 29 agosto 1996 con Delibera n 114 del Consiglio Provinciale, e successivamente approvato dal Consiglio Regionale (Del. C.P. n 36/36 del 27/09/1996), ha visto la costituzione per il quinquennio 1996/2001 di nuovi istituti di gestione sui quali attuare la pianificazione di quella che viene definita la caccia programmata. Fin dai primi mesi dell adozione del Piano faunistico provinciale, l Assessorato alla Caccia e Pesca della Provincia di Teramo ha promosso sia interventi di gestione negli istituti di tutela (Zone di ripopolamento e cattura, oasi, ecc.) e sia interventi di programmazione sulla gestione faunisticovenatoria dell intero territorio provinciale. In particolare nelle Zone di ripopolamento e cattura la Provincia di Teramo sta conducendo da circa cinque anni alcune attività di gestione faunistica, in linea con quanto previsto dalla Legge 11/febbraio/92 n 157 e dalla Legge Regionale 31/ maggio/94 n 30, quali quelle relative ai miglioramenti ambientali, al controllo delle specie predatrici, alle immissioni di selvaggina, ecc.. Tali azioni mirano sostanzialmente alla riduzione dei fattori che limitano lo sviluppo della selvaggina minore e dunque al raggiungimento di quelli che sono gli scopi degli istituti delle zone di Ripopolamento e cattura così come è l intendimento della 157/92, cioè favorire la riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale ed alla loro eventuale cattura e liberazione in altri siti (art. 10). Particolare rilievo si è voluto dare ai piani di contenimento numerico delle specie emergenti: quello della Volpe, attuato nel quadriennio , e quello della gazza attuato nel 2000 ed attualmente in attesa di parere favorevole dell I.N.F.S. per l anno in corso. La volpe e i corvidi, e principalmente la specie più rappresentativa che è la gazza, vengono infatti considerati da più autori come attivi predatori di adulti, uova e nidiacei dell avifauna oggetto di caccia e come tali considerati una delle cause principali della riduzione della potenzialità riproduttiva della piccola selvaggina. D altro canto è stata sperimentalmente dimostrata la relazione inversa esistente tra abbondanza di tali predatori e successo riproduttivo della selvaggina e come un controllo numerico della specie, razionalmente pianificato ed attuato, possa essere considerato un intervento utilissimo per innalzare tasso di schiusa e sopravvivenza dei nidiacei dei Galliformi di interesse venatorio. Dotazione di competenze tecniche nella gestione faunistico-venatoria Il primo passo compiuto dall Amministrazione Provinciale di Teramo è stato quello di dotare l Ufficio Caccia della specifica competenza tecnica, necessaria per affrontare le varie fasi della realizzazione del suddetto Piano Fanistico. Allo scopo nella primavera 1997 l Assessorato alla Caccia e Pesca della stessa Amministrazione ha indetto, in compartecipazione con l Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, tre borse di studio al fine di poter disporre di un gruppo, a competenza multidisciplinare, costituito (in linea anche con 1

2 quanto esplicitato dall I.N.F.S. nel documento orientativo per la legge 157/92), da un Agronomo, un Biologo e un Veterinario. Al termine delle tre esperienze il Settore Urbanistica, Pianificazione Territoriale ed Ambiente della Provincia di Teramo poteva disporre di tre studi concernenti i tre argomenti specifici per poter avviare sul territorio di competenza la necessaria opera di pianificazione del settore: 1) Analisi del territorio Provinciale finalizzata alla creazione su base geografica ed ecologica delle aree di gestione faunistico-venatoria ; 2) Il cinghiale nella provincia di Teramo: distribuzione, impatto sulle attività agricole e proposta di gestione; 3) Piano di prevenzione sanitaria per le patologie della selvaggina di interesse venatorio 4) Revisione del dato di Territorio Agro Silvo-Pastorale Provinciale Il dato del T.A.S.P. è di notevole importanza ai fini della pianificazione faunistico venatoria considerato che esso determina il territorio su cui praticare l attività venatoria, il numero di cacciatori ammessi in ciascun ambito e dunque la relativa pianificazione ad opera delle Regioni e delle Provincie; I dati risultati dalla presente ricerca, soprattutto in considerazione del metodo geografico informatico utilizzato e dello scarso margine di errore che essi contengono, rappresentano quanto di più esatto e puntuale si può ottenere da una interpretazione cartografica. Dal 1998 ad oggi, viene stipulata annualmente una convenzione con un consulente esterno, esperto in materie faunistico venatorie; Miglioramenti ambientali Per quanto riguarda i miglioramenti ambientali, nel mese di aprile 1997 è stato redatto, ad opera dei tecnici borsisti dell Ufficio caccia il Piano di Miglioramento Ambientale a scopo faunistico che prevede l erogazione di contributi agli imprenditori agricoli che si impegnano all attuazione di apposite misure agro-ambientali finalizzate alla ricostituzione degli ecosistemi più ospitali alla fauna di interesse venatorio: fagiani, starne e lepri. Il Piano è stato analizzato dall organo consultivo provinciale della caccia che ha espresso parere favorevole, approvato dalla Giunta Provinciale (Del. G.P. n 432 del 13/05/1998) ed infine presentato alla stampa, che le ha dedicato degli spazi pubblici di interesse regionale, nonché alle categorie agricole interessate e si trova ora nella fase di piena realizzazione. Censimenti faunistici Per poter tradurre con dati tecnico-scientifici quelle che sono le reali consistenze faunistiche delle specie di interesse gestionale (fagiano, starna, lepre, volpe, ecc.) nelle zone di ripopolamento e cattura, vengono compiuti annualmente rilievi sulle popolazioni selvatiche attraverso metodi di censimento già collaudati da altre strutture scientifiche del settore (I.N.F.S., O.N.C, ecc.). I risultati ottenuti, oltre ad essere espressamente richiesti dall I.N.F.S in sede di rilascio di autorizzazioni, sono uno strumento fondamentale per la corretta gestione faunistica di ciascun 2

3 istituto venatorio in quanto permettono di poter valutare oggettivamente i risultati di tutti gli interventi di gestione attuati sul territorio (ripopolamenti, miglioramenti ambientali, controllo delle specie emergenti, ecc.). Allo scopo di formare personale tecnicamente valido all esecuzione delle operazioni di censimento, nel 1997 è stato realizzato dalla Provincia un apposito Corso sui censimenti faunistici con docenti di livello nazionale. Sono stati condotti i seguenti censimenti che hanno visto impegnati, per complessivi circa 150 operazioni, centinaia di rilevatori-cacciatori e quasi tutti gli agenti di Polizia Provinciale: Volpe: dic. 1996; genn. 1998; dic.1998; dic. 1999; dic. 2000; Corvidi: ago. 1999; mar. 2000; feb. 2001; Galliformi: mar. 1999; mar. 2000; Lepre: dic. 1998; dic. 1999; lug. 2000; gen. 2001; Immissioni faunistiche Nella prima fase della gestione delle neo istituite Zone di Ripopolamento e Cattura, non si è ritenuto opportuno agire con qualsiasi tipo di intervento tendente ad introdurre indiscriminatamente della selvaggina. Tali interventi sono infatti sconsigliabili se prima non si è proceduto all analisi delle popolazioni animali preesistenti, al miglioramento ambientale ed alla conoscenza della consistenza delle specie predatrici, con particolar riferimento alla volpe ed ai corvidi, ed alla possibilità del loro contenimento. Una volta avviati tali interventi di gestione, si è proceduto alle seguenti immissioni di selvaggina che hanno coinvolto gli Ambiti Territoriali, tutte le Associazioni Venatorie e centinaia di cacciatori volontari: fagiani, starne, lepri: estate 1998; estate 1999; primavera-estate 2000; Piano di Gestione della Lepre In previsione della riapertura all attività venatoria delle Z.R.C. (stagione venatoria ), l Ufficio Caccia, soprattutto per evitare di dissipare in poche settimane di caccia un prezioso patrimonio faunistico faticosamente conquistato in onerose operazioni, ha predisposto un piano di gestione delle popolazioni di lepre all interno delle Z.R.C. provinciali che sostanzialmente prevede i seguenti punti: Dicembre 2000-censimenti per la stima delle consistenze faunistiche; Gennaio 2001-cattura di lepri; Gennaio 2001-immissione immissione lepri nelle Z.R.C. di nuova istituzione. Piano di contenimento numerico della volpe Nell ottica della riduzione dei fattori limitanti la produttività della selvaggina, si inserisce il controllo numerico della specie predatrice per eccellenza: la volpe 3

4 Il piano di contenimento della volpe nelle Zone di Ripopolamento e cattura della Provincia di Teramo, della durata quinquennale, è stato autorizzato dall Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica nel 1997 e si trova ora nella sua fase conclusiva. Ogni anno collaborano alla sua realizzazione circa cacciatori designati dai rispettivi Ambiti Territoriali di Caccia i quali permettono la cattura di centinaia di volpi per ciascuna Z.R.C.. Piano di contenimento numerico della gazza I corvidi vengono considerati da più autori come attivi predatori di adulti, uova e nidiacei dell avifauna oggetto di caccia e come tali considerati una delle cause principali della riduzione della potenzialità riproduttiva della piccola selvaggina. Il Piano, autorizzato nel 1999 dall Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica che ne ha stabilito le modalità e i termini, prevede la cattura delle gazze con apposite trappole in grado di fornire alta selettività delle catture e di ottimizzare i risultati in termini di giorno/cattura e operatore/cattura. Concorrono alla realizzazione del Piano circa 150 agricoltori residenti all interno delle Z.R.C., che per tale opera ricevono un contributo annuo di complessivi Promozione allevamenti estensivi di selvaggina Nell ambito dei Patti Territoriali specializzati per l agricoltura, tra i settori di intervento, è stato previsto anche quello relativo all allevamento estensivo di selvaggina da ripopolamento: lepri in particolare. La misura, prevista tra l altro anche nel Piano Regionale di Sviluppo Rurale alla misura P) Diversificazione delle attività nel settore agricolo..., è una valida occasione per una Amministrazione Provinciale, per potersi dotare di allevamenti locali allo stato semi-brado che producano selvaggina di qualità e più facilmente adattabile in loco. A tale comparto hanno aderito circa 15 imprenditori agricoli, ma molti altri si sono dimostrati interessati, che hanno proposto, nelle schede di preadesione al patto, altrettanti allevamenti in recinto per la produzione di lepri in semilibertà. Danni della fauna selvatica sulle colture agricole: Cacce in Deroga In riferimento ai danni al patrimonio agricolo provocati da fauna selvatica che si registrano annualmente sull intero territorio provinciale, si sono svolti presso la Provincia di Teramo, diversi incontri tra la Provincia stessa, i due Ambiti Territoriali di Caccia e le principali e più rappresentative Associazioni Agricole provinciali, allo scopo di fare il punto della situazione sulle iniziative già in atto e la eventuale programmazione di altre iniziative per arginare il suddetto fenomeno. Al termine dell incontro, all unanimità si è deciso di stilare un documento conclusivo, da inviare ai competenti uffici regionali, al fine di richiedere, secondo quanto previsto dalla L.R. 31 maggio 1994, n.30, art. 36, comma 2, le seguenti misure: Storno (Sturnus vulgaris) - l inclusione dello storno tra le specie faunistiche cacciabili nella regione Abruzzo, in quanto una delle principali responsabili dei danni alle colture agricole; 4

5 Cinghiale (Sus scrofa) - la possibilità di intervenire direttamente sulle popolazioni della specie, ritenuta univocamente la specie emergente in grado di provocare i maggiori danni al patrimonio agricolo-forestale, anche all interno delle aree protette (principalmente Parco Nazionale G.S.L.) in quanto in tali aree, e relativi territori confinanti, il fenomeno dei danni assume forma e dimensione sempre più preoccupanti. Risarcimento danni alle colture agricole provocati da Fauna selvatica Entrambe le leggi di riferimento sulla caccia e cioè la L.11/02/92, n 157, agli artt.8, comma f, e 26 e la L.R. 31/05/94, n 30, all art. 8, comma d, prevedono da parte della Provincia l erogazione di indennizzo per i danni provocati dalla sola fauna selvatica all interno delle Z.R.C.; allo scopo ogni anno, a fronte di decine di richieste, viene erogato un importo complessivo di circa Modifica al Piano Faunistico Venatorio Provinciale In previsione della prossima scadenza degli istituti di gestione faunistica contenuti nel Piano faunistico-venatorio, l Assessorato Caccia e Pesca della Provincia di Teramo ha avviato già da circa un anno un percorso che ha direttamente coinvolto tutte le categorie interessate e che, attraverso le varie singole proposte e numerosi confronti, è arrivata ad un costruttivo e unitario Piano, sul quale si è espressa favorevolmente, nella seduta dell 11 luglio 2000, la Consulta Provinciale della Caccia e che ora è in attesa di approvazione dalla Regione Abruzzo. 5

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