Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali nel comparto Industria del LEGNO Regione del Veneto Anni

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1 Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali nel comparto Industria del LEGNO Regione del Veneto Anni Cavallo Ligneo (particolare) - Palazzo della Ragione - Padova

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3 Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali nel Comparto Industria del LEGNO Regione del Veneto Anni Dicembre 2009

4 Programma regionale per l Epidemiologia Occupazionale Coordinatore del Programma : dr. Franco Sarto - Spisal AULSS 16 Il documento è stato realizzato a cura di: dr. Franco Sarto dr. Roberto Agnesi dr.ssa Michela Veronese

5 PRESENTAZIONE Il Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro sottoscritto tra Governo, Regioni e Province Autonome e reso esecutivo con DPCM formalizza l impegno assunto dai firmatari al fine di garantire, su tutto il territorio nazionale, un livello omogeneo di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. La Regione del Veneto recepisce gli obiettivi strategici delineati dal Patto nella pianificazione delle azioni regionali di settore definendo conformemente anche gli ambiti prioritari di intervento in funzione della diffusione e/o gravità dei rischi connessi. In tale contesto il comparto della lavorazione del legno rappresenta un settore strategico per il numero degli addetti, per l indice infortunistico oltre che per la presenza di rischi di malattia professionale. La presente pubblicazione raccoglie informazioni utili per monitorare il fenomeno e individuare eventuali soluzioni da proporre nel tempo, in grado di orientare l azione svolta dal Sistema di promozione della salute e sicurezza inteso come complesso dei soggetti istituzionali che concorrono con la partecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori (art. 2 del D.Lgs. 81/08). Tali soggetti trovano il loro coordinamento nell ambito del Comitato Regionale istituito ai sensi dell art. 7 del D.lgs. 81/08 che annualmente pianifica le proprie attività di prevenzione, vigilanza e assistenza. Si auspica che in un momento di crisi economico-produttiva come quello attuale la presente analisi, mantenendo alta l attenzione sulle tematiche di sicurezza e salute sul lavoro, sostenga le aziende virtuose che implementano al loro interno sistemi di organizzazione per la gestione della sicurezza contribuendo a fare in modo che la qualità delle aziende sia misurata anche in funzione dell impegno speso dalle stesse per la tutela della salute del lavoratore. Ing. Sandro Sandri Assessore alle Politiche Sanitarie 3

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7 Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali nel Comparto Industria del Legno Anni INDICE PRESENTAZIONE... 3 METODI E DEFINIZIONI... 7 Definizione del comparto... 7 Periodo di riferimento... 8 Definizioni... 9 LA STRUTTURA PRODUTTIVA...14 ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO...23 Analisi per Provincia...33 Analisi per ULSS...37 ESPORTAZIONE ED IMPORTAZIONE...43 DINAMICA DEGLI INFORTUNI...52 Tipo di Luogo...52 Tipo di Lavoro...54 Attività fisica specifica...55 Deviazione...57 Contatto...58 Natura e sede della lesione...61 Infortuni Stradali in orario di lavoro...63 INFORTUNI MORTALI...66 LAVORATORI STRANIERI...72 MALATTIE PROFESSIONALI...77 CONCLUSIONI

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9 METODI E DEFINIZIONI METODI E DEFINIZIONI Definizione del comparto In questo lavoro viene trattato il comparto Legno, così come viene individuato a partire dalla voce di tariffa INAIL assegnata alla PAT (Posizione Assicurativa Territoriale; vedi paragrafo definizioni) in base alle lavorazioni eseguite dal personale che ad essa afferisce; non sarà utilizzata, come era accaduto per le precedenti pubblicazioni, la classificazione ATECO che è riferita, invece, al prodotto principale realizzato dall azienda. I motivi della scelta sono molteplici: in primo luogo la voce di tariffa è soggetta a controllo da parte dall INAIL, poiché serve per calcolare il premio assicurativo dovuto dall azienda e per questo motivo è verosimile che descriva in modo più appropriato l attività lavorativa effettivamente svolta; essa individua un gruppo di lavoratori realmente esposti al rischio, mentre il codice ATECO attribuito all azienda (uguale per tutte le PAT anche se il personale non svolge quella specifica lavorazione) viene soltanto recepito da INAIL. In secondo luogo, la voce Ateco DD Industria del legno e dei prodotti in legno non include la fabbricazione di mobili, che si trova all interno della voce DN Altre industrie manifatturiere, e quindi esclude una parte molto consistente delle lavorazioni del legno, peraltro difficilmente individuabile all interno categoria DN. Quando si parla di comparto Legno in questa pubblicazione si intende quindi l insieme delle aziende e dei rispettivi infortuni che si colloca nel comparto 06 Industria del legno e che corrisponde alle voci di tariffa INAIL da 5000 a All interno del comparto si individuano 3 gruppi di tariffa: la prima lavorazione del legno, le attività di falegnameria e restauro e la lavorazione di materiali affini al legno. Un limite dell utilizzo delle voci di tariffa rispetto al codice ATECO è costituito dall impossibilità di confrontare i dati con altre elaborazioni basate sull attività economica, che è frequentemente utilizzata nei raffronti internazionali. Ogni PAT può avere fino a 4 voci di tariffa, quella che viene usata per suddividere le PAT nei diversi comparti è la prima voce di tariffa. Nell ultimo aggiornamento dei Flussi informativi INAIL ISPESL REGIONI e Province Autonome, fonte dei dati utilizzata per questo lavoro, è stata effettuata una revisione dei comparti per gli anni a partire dal 2005, ponendo come prima voce di tariffa quella corrispondente alla lavorazione principale svolta dalla PAT (cioè quella con più addetti assicurati); per gli anni invece può accadere che la prima voce di tariffa sia una lavorazione accessoria. La correzione effettuata determina un disallineamento dei dati per comparto tra le versioni precedenti dei Flussi e quest ultima edizione e, all interno degli ultimi Flussi, tra il periodo e Il disallineamento tuttavia è rilevante soprattutto nei comparti Commercio e Sanità, mentre nel comparto 7

10 METODI E DEFINIZIONI Legno è irrilevante: in esso la differenza riguarda meno dello 0,5% delle PAT, quindi lo si può ritenere un fatto trascurabile. Agli eventi, infortuni e malattie professionali, viene attribuita la voce di tariffa con cui sono assicurati che, in caso di PAT con più voci di tariffa, può essere diversa dalla prima voce della PAT: pertanto un infortunio, o una malattia, possono trovarsi collocati in un comparto diverso da quello della PAT di appartenenza. Questo si verifica per circa il 3% degli infortuni delle PAT del comparto Legno, tra essi i due terzi appartengono al comparto Servizi (addetti a macchine da ufficio). Poiché analizzando il numero assoluto di infortuni è senz altro utile fare riferimento alla lavorazione specifica svolta dall infortunato, ma quando si calcolano gli indici di incidenza per comparto questo induce distorsioni negli indicatori, abbiamo scelto di correggere il comparto attribuito agli infortuni, assegnando ad ogni infortunio lo stesso comparto della PAT di cui fa parte, corrispondente quindi alla prima voce di tariffa della PAT. I risultati di questa elaborazione sono quindi leggermente diversi da quelli ricavabili direttamente dai Flussi; sono però confrontabili con quelli delle precedenti pubblicazioni del COREO (per es. Atlante degli infortuni sul lavoro accaduti nella Regione del Veneto, anni ); la differenza con i Flussi per il comparto Legno comunque è esigua poiché gli infortuni corretti sono circa il 3%. Nella parte relativa alle malattie professionali per il comparto invece non è stata effettuata alcuna correzione. Periodo di riferimento I dati di questa elaborazione, che si riferiscono al periodo , sono tratti dai Flussi INAIL, ISPESL, Regioni e Province Autonome edizione 2008; l estrazione dagli archivi produttivi INAIL è stata effettuata in aprile 2008 mentre la consegna alle Regioni e alle ULSS è avvenuta in dicembre Si ricorda che i dati sono soggetti ad aggiornamento fino ai due anni successivi a quello cui si riferiscono, pertanto gli anni 2006 e 2007 sono da considerare ancora provvisori, soprattutto l ultimo: per questo anno evento, infatti, il 2,4% degli infortuni del comparto Legno è ancora in attesa di definizione, essendo però una percentuale bassa, in questo lavoro verrà comunque mostrato anche il dato Le informazioni relative al 2006, per quanto anch esse soggette ad un ulteriore aggiornamento, presentano un grado di completezza superiore al 99%. Il numero di addetti stimati che operano nelle PAT è disponibile soltanto fino al 2006, quindi gli indicatori di incidenza non possono essere calcolati per il Le informazioni relative alle malattie professionali denunciate sono state estratte dagli archivi INAIL per anno di competenza, cioè sono state prese in considerazione tutte quelle che sono state notificate all INAIL con anno di manifestazione dal 2000 al

11 METODI E DEFINIZIONI Le informazioni relative alle professionali definite si riferiscono, invece, agli anni di esercizio, cioè si tratta dei casi trattati o ritrattati da INAIL negli anni dal 2000 al 2007, indipendentemente dall anno di manifestazione della malattia. In genere nel testo verranno considerate solo quelle manifestatesi dal 2000 al 2007, salvo diversa indicazione. Gli anni 2006 e 2007 (ma soprattutto il 2007) sono da considerare ancora provvisori al pari degli infortuni; circa il 30% delle malattie denunciate nel 2007 è in attesa di definizione al momento dell estrazione dei flussi. La pratica di malattia professionale può essere riaperta a distanza di tempo ed essere rivalutata, quindi nell archivio delle malattie definite la stessa malattia si può trovare registrata due o più volte con esiti diversi; questi duplicati sono stati eliminati mantenendo la definizione più recente. Definizioni PAT (Posizione Assicurativa Territoriale): è utilizzata da INAIL per gestire il rapporto assicurativo con le aziende ed ogni record presente negli archivi aziende dei flussi informativi corrisponde ad una PAT. Tuttavia non vi è una relazione univoca tra azienda e/o unità locale e PAT anche se, nella maggior parte dei casi, una PAT configura anche una unità locale. Infatti vi sono casi di unità locali a cui vengono attribuite più PAT in relazione a gruppi di lavoratori esposti a rischi diversi ma che operano nella stessa sede; tipicamente questo caso si verifica per differenziare la situazione assicurativa degli impiegati (che in base alla voce di tariffa vengono attribuiti al comparto servizi ) e gli operai che effettuano materialmente la lavorazione. Esiste tuttavia il caso in cui, per agevolare il rapporto assicurativo di aziende plurilocalizzate, le masse salariali di più unità locali vengono concentrate in un unica PAT (accentrante o sede madre); in questo caso, nell archivio distribuito, non sono disponibili informazioni sulle PAT figlie. A ogni PAT vengono assegnate una o più voci di tariffa in base alle lavorazioni svolte anche se la maggioranza della PAT ha una sola voce. Voce di Tariffa: codice assegnato dall INAIL per classificare l attività svolta nella PAT e conseguentemente il rischio e il relativo premio assicurativo. Nell archivio Flussi Informativi ogni PAT può avere fino a quattro voci di tariffa usate in caso di compresenza di più lavorazioni a diverso rischio, tuttavia la maggioranza delle PAT ne ha una sola; a partire dall edizione 2008 e con riferimento agli anni 2005 e successivi, la prima voce di tariffa è quella che corrisponde al gruppo di lavoratori più rappresentativo di quella PAT. Addetti: corrisponde alla somma dei dipendenti, degli artigiani e degli appartenenti alle cosiddette polizze speciali; per i dipendenti si tratta del numero stimato di lavoratori assicurati, ricavato dal 9

12 METODI E DEFINIZIONI monte salari dichiarato dall azienda; più precisamente corrisponde al numero di addetti/anno dove 1 addetto=300 giornate lavorative retribuite. Per effettuare il calcolo si utilizza il monte salari complessivo rapportato alla retribuzione media per provincia e settore di attività dei soggetti infortunati. Per gli artigiani e gli addetti di PAT assicurate con polizze speciali, si tratta invece di soggetti conteggiati pro capite. Infortunio denunciato: qualsiasi evento infortunistico di cui l INAIL viene a conoscenza attraverso una denuncia di infortunio da un datore di lavoro o un certificato medico. Essi vengono tutti registrati e poi singolarmente verificati: al termine dell iter sanitario e amministrativo si avrà un infortunio definito positivamente (riconosciuto) o negativamente. Infortunio riconosciuto: infortuni il cui iter si è concluso con la definizione Temporaneo, Permanente, Mortale Con Superstiti, Mortale Senza Superstiti, Regolare senza indennizzo. Questi sono gli infortuni che per l INAIL rientrano nella definizione legale di infortunio sul lavoro (T.U. 1124/65). Le prime 3 categorie ricevono un indennizzo economico da parte dell Istituto e vengono dette infortuni indennizzati. Infortunio definito negativamente: sono gli infortuni con definizione Negativo o Franchigia. Nel primo caso l infortunio non è stato riconosciuto perché non possiede i requisiti di legge, quali, per esempio, la causa violenta, l occasione di lavoro, ecc. Nel secondo caso l infortunio non viene riconosciuto perché non ha determinato un assenza da lavoro superiore a 3 giorni. Solo con le modifiche apportate dal D.Lgs 81/2008 è stata resa obbligatoria (dopo l emanazione di decreti attuativi ancora non pubblicati in G.U.) la trasmissione telematica all INAIL, ai soli fini statistici, anche di questi eventi; dal 1994 (con il DLgs 626/94) era obbligatoria la registrazione sul registro infortuni, ma non la comunicazione all INAIL, degli eventi con prognosi compresa tra uno e tre giorni escluso quello dell evento. Infortunio in itinere: infortunio avvenuto durante il tragitto tra la sede del lavoro e l'abitazione. Se non è disponibile un servizio mensa Aziendale, sono compresi anche quelli avvenuti durante lo spostamento dal luogo di lavoro a quello del pasto. Non necessariamente è causato da un incidente stradale e, viceversa, non tutti gli incidenti stradali sono infortuni in itinere: se sono avvenuti in orario di lavoro sono considerati infortuni sul lavoro. Salvo diversa indicazione, gli infortuni in itinere saranno esclusi dalle elaborazioni perché derivanti da carenze di sicurezza della viabilità stradale, ambito che esula dall intervento dei Servizi SPISAL. Il riconoscimento degli infortuni in itinere è stato ridefinito e reso più facile nel corso del 2000 (D.Lgs. 38/2000) e quindi si nota una importante differenza tra il 2000, in cui pochi infortuni in itinere sono riconosciuti, e gli anni seguenti, specialmente nel sottoinsieme degli infortuni mortali. Per questo motivo, quando si analizzeranno gli infortuni mortali, l anno 2000 non sarà considerato. 10

13 METODI E DEFINIZIONI Infortunio grave: entrano in questa categoria gli infortuni che hanno causato la morte dell infortunato, oppure postumi permanenti con grado di almeno 1% oppure oltre 40 giorni di assenza dal lavoro. Infortuni esportati: sono gli infortuni avvenuti a dipendenti al di fuori del territorio in cui ha sede la PAT. L attenzione, in questo caso, è focalizzata sulla localizzazione (vera o attribuita in base all accentramento contributivo) della PAT. Ad esempio: per il Veneto è esportato l infortunio di un lavoratore che appartiene ad una PAT con sede in Veneto che si infortuna in Lombardia. Infortuni importati: sono gli infortuni che avvengono nel territorio in analisi a dipendenti di ditte che hanno sede PAT fuori da quel territorio. L attenzione è focalizzata sul luogo dove è avvenuto l infortunio. Esempio: tra gli infortuni avvenuti in Veneto, sono importati quelli dei lavoratori provenienti da PAT con sede in Lombardia. Indice di incidenza senza importati: rapporto tra numero di infortuni di addetti di PAT del territorio e numero di addetti delle stesse PAT, per Esprime il numero di infortuni che si verificano ogni 1000 addetti in un determinato periodo e territorio. Per assicurare omogeneità tra numeratore e denominatore è necessario escludere dal numeratore gli infortuni occorsi ad apprendisti (artigiani e non) e gli infortuni occorsi a lavoratori interinali poiché questi soggetti non sono compresi tra gli addetti stimati sulla base del monte salariale. In questo indicatore vengono esclusi dal numeratore anche agli infortuni importati. Per la precisione, se l indicatore è calcolato per la Regione del Veneto, gli infortuni importati esclusi sono quelli importati da altre regioni; se è calcolato per provincia, gli infortuni importati esclusi sono anche quelli importati da altre province del Veneto, mentre se è calcolato per ULSS, gli infortuni importati esclusi sono anche quelli importati da altre ULSS del Veneto e della stessa provincia. Per questo motivo, le incidenze calcolate per ULSS e per provincia tendono a essere più basse rispetto a quella calcolate per la regione; in generale questo indicatore sottostima il rischio poiché una parte degli addetti che risulta attribuito al territorio in realtà lavora (e si infortuna) altrove. Dall indicatore, in questa pubblicazione, vengono sempre esclusi anche gli infortuni in itinere. Indice di Incidenza SENZA Importati = Infortuni del territorio Infortuni importati Addetti delle aziende che hanno sede nel territorio Indice di incidenza con esportati (o per Azienda): come il precedente, con la differenza che al numeratore sono aggiunti gli infortuni esportati in altri territori; quindi è un indicatore che focalizza l attenzione sul territorio a cui appartiene l azienda (o meglio, la PAT) e non sul luogo dell evento. In questo indicatore vi è completa coerenza tra numeratore e denominatore per cui non viene sovra o sottostimato per effetto della mobilità dei lavoratori e/o dell accentramento contributivo. 11

14 METODI E DEFINIZIONI Indice di Incidenza CON Esportati = Infortuni del territorio Infortuni importati + Infortuni esportati Addetti delle aziende che hanno sede nel territorio Indice di incidenza tradizionale: al numeratore include tutti gli infortuni avvenuti in un territorio, compresi gli infortuni importati. Le uniche esclusioni riguardano le categorie di addetti per cui il numero di addetti non è noto: apprendisti e lavoratori interinali. In questo indicatore numeratore e denominatore non sono omogenei e il rischio può essere sovra o sottostimato a seconda del prevalere dell importazione o dell esportazione in un determinato territorio; senza l uso sinottico degli altri due indicatori non è nemmeno possibile ipotizzare se e quanto possa essere sovra o sotto stimato. Indice di Incidenza Tradizionale = Infortuni del territorio Addetti delle aziende che hanno sede nel territorio Indice di Gravità (o rapporto di gravità): E espresso come giornate convenzionali perse in media per addetto. Le giornate convenzionali sono calcolate come indicato dalla Norma UNI Gli infortuni presi in considerazione in questa pubblicazione per il calcolo sono stati selezionati con gli stessi criteri usati per il calcolo dell Indice di incidenza senza importati. Indice di Gravità = 7500 * Infortuni Mortali + 75 *( somma gradi di inabilità) + Giornate di inabilità Addetti delle aziende che hanno sede nel territorio Percentuale di infortuni gravi: esprime la proporzione di infortuni gravi sul totale infortuni, per 100. È un indicatore di gravità puro rispetto al precedente (che in realtà è un indicatore sia di gravità che di incidenza) e sarà infatti privilegiato nelle valutazioni di gravità degli infortuni. Malattia professionale denunciata: analogamente agli infortuni sul lavoro, sono tutte le malattie di cui giunge notizia all INAIL attraverso la denuncia effettuata da un datore di lavoro o un certificato medico inviato da un lavoratore. Malattia professionale riconosciuta: malattia che l INAIL ha riconosciuto come professionale e quindi ha definito Temporanea, Permanente, Mortale Con Superstiti, Mortale Senza Superstiti, Regolare senza indennizzo. Per il riconoscimento delle tecnopatie l INAIL si attiene oggi alle tabelle del DM 09/04/2008, ma all epoca a cui risalgono questi dati erano ancora in vigore quelle originariamente allegate al D.P.R 1124/65. Una malattia rientrante tra quelle previste dalla tabella (per cui si applica la presunzione legale di origine) è detta appunto malattia tabellata. Le malattie non rientranti tra quelle previste, e perciò dette non tabellate, possono essere 12

15 METODI E DEFINIZIONI riconosciute ma con onere della prova della sussistenza del nesso etiologico tra lavorazione e malattia a carico dell assicurato (sentenza C.C. 179/1988). Per maggiori dettagli selle definizioni e sui flussi INAIL-regioni si raccomanda di consultare le precedenti pubblicazioni del COREO o le Chiavi Interpretative INAIL distribuite con Epiwork. 13

16 LE AZIENDE LA STRUTTURA PRODUTTIVA Il comparto Industria del Legno rappresenta poco più del 3% del tessuto produttivo del Veneto sia come numero di PAT che come numero di addetti. Le PAT assicurate presso l INAIL nel 2007 sono e si stanno riducendo gradualmente dal 2003, diminuendo del 7,5% a fine periodo rispetto al 2000 (Figura 1). Gli addetti invece sono aumentati fino al 2004 e hanno conosciuto una flessione solo nel 2005, per poi risalire leggermente nel 2006, con il risultato di un incremento del 2% sull intero periodo (Figura 2). Nel 2006 risultano assicurati addetti secondo le stime INAIL. Negli stessi anni il totale addetti nel complesso dei settori produttivi è invece aumentato del 13% ma ci sono in realtà settori in espansione, soprattutto le costruzioni (+35%), l industria elettrica (+27%), la sanità (+22%) e i servizi (+18%), e settori in diminuzione, in particolare l industria tessile (-26%), l industria conciaria (-6%) e l industria di trasformazione dei minerali non metalliferi (-5%) (Figura 3). Figura 1: Numero di PAT nel comparto Industria del Legno in Veneto, per anno Figura 2: Numero di ADDETTI nel comparto Industria del Legno in Veneto, per anno

17 LE AZIENDE 50,0% Figura 3: Variazione Percentuale di PAT ( ) e addetti ( ) nei comparti produttivi del Veneto 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% -10,0% -20,0% -30,0% Agrindustria Estrazioni Alimentare Tessile Conciaria Legno Carta Chimica Gomma Trasf. non metalliferi Metalli Metalmeccanica Elettrica Altre ind. Elettricità Gas Costruzioni Commercio Trasporti Sanità Servizi TOT var % pat var % addetti Il settore del legno 1, pur essendo poco rappresentativo in Veneto come numero di addetti, è un settore molto importante dal punto di vista economico perché produce un saldo attivo tra importazione ed esportazione di circa milioni di euro all anno (media ), pari a un terzo del saldo attivo dell intero sistema produttivo del Veneto. In Figura 4 si osserva che l esportazione nel settore del legno è infatti circa 4 volte superiore all importazione; la forbice si è ristretta nel corso degli anni, a causa di un aumento delle importazioni. L esportazione si riduce nel periodo per poi riaumentare nel ; nel frattempo aumenta notevolmente anche l importazione. Nel corso del 2008, complice la crisi economica, sii importazione che esportazione hanno un calo. L importazione riguarda prevalentemente le materie prime (66% in media dal 1999 al 2008) ma nel corso del decennio esaminato ha acquistato rilevanza l importazione di mobili (dato 2008: 48% importazione materie prime; 52% importazione mobili). L esportazione invece riguarda per il 94% i mobili e per il 6% le materie prime. 1 In questo caso il settore legno viene individuato con i codici ATECO DD-Industria del legno e dei prodotti in legno e DN36-Fabbricazione di mobili; altre industrie manifatturiere. Non c è quindi perfetta corrispondenza con il comparto Legno individuato con la voce di tariffa INAIL e utilizzato in questa pubblicazione. FONTE: Elaborazioni della Regione del Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale 15

18 LE AZIENDE Figura 4: Importazioni ed esportazioni nel settore del legno per anno, Regione del Veneto. Valori in milioni di euro IMPORTAZIONE ESPORTAZIONE Il comparto Industria del legno nella definizione INAIL comprende tre gruppi di attività produttive: la prima lavorazione del legno, le attività di falegnameria e restauro e la lavorazione di materiali affini al legno (Tabella 1 e Tabella 2). Il gruppo prevalente è il secondo, con il 94% degli addetti impegnati in questo settore; al suo interno l attività più rappresentata per numero di occupati è la produzione di mobili e arredamenti (57% degli addetti di questo gruppo), seguono la produzione di infissi e imballaggi (15%), la finitura di manufatti in legno e il restauro (8%). La prima lavorazione del legname è diffusa in tutto il territorio regionale; in valore assoluto è prevalente nella provincia di Treviso, ma in percentuale sul totale del comparto prevale nel bellunese (v. oltre il dettaglio provinciale). Essa comprende poco meno del 5% degli addetti, impegnati soprattutto in prima lavorazione dei tronchi (32%), produzione di sfogliati (25%) e tranciati (23%). Esigua è la lavorazione di materiali affini al legno, con appena l 1,4% degli addetti, i quali si occupano prevalentemente di fabbricazione di scope, spazzole e pennelli (52%) e produzione di mobili in vimini o impagliatura (24%). Il terzo gruppo è quello che ha risentito maggiormente della riduzione di comparto, riducendosi di oltre il 20%, mentre gli altri due sono rimasti sostanzialmente stazionari negli anni esaminati, con solo qualche lieve oscillazione. 16

19 LE AZIENDE Tabella 1: Numero di PAT e di addetti nel comparto Legno per anno, suddivisi per gruppo tariffa PAT - GRUPPI TARIFFA % VAR% 5100 Prima lavorazione legname ,4% 1,1% 5200 Falegnameria e restauro ,3% -7,4% 5300 Materiali affini al legno ,3% -28,8% TOTALE ,0% -7,5% ADDETTI - GRUPPI TARIFFA % VAR% 5100 Prima lavorazione legname ,6% -2,2% 5200 Falegnameria e restauro ,0% 2,7% 5300 Materiali affini al legno ,4% -22,2% TOTALE ,0% 2,0% GRUPPO TARIFFA 5100 Prima lavorazione legname 5200 Falegnameria e restauro 5300 Materiali affini al legno Tabella 2: Numero di PAT e numero di addetti nel comparto Legno, suddivisi per singole voci di tariffa; Veneto, 2006 % nel Tariffa Pat PAT 2006 gruppo tariffa ADDETTI 2006 % nel gruppo tariffa Conservazione e prima lavorazione del legno 27 7,1% 82 3,4% Lavorazione del legno e materiali affini 6 1,6% 91 3,7% Prima lavorazione dei tronchi ,7% ,7% Conservazione del legname 7 1,8% 24 1,0% Produzione di tranciati 61 16,1% ,2% Produzione di truciolo, lana o farina di legno 7 1,8% 33 1,4% Produzione sfogliati ed elementi legno lamellare 35 9,2% ,5% Truciolo e trucioli agglomerati con non minerali 11 2,9% 25 1,0% Pannelli legno; agglomerati; leganti non minerali 14 3,7% 200 8,2% Falegnameria;lavorazione materiali affini al legno 228 2,1% 691 1,4% Trasformazione meccanica del legname elaborato in 1 0,0% 1 0,0% manufatti Mobili ed arredamenti ,1% ,0% Infissi ed affini; imballaggi; bauli ,3% ,1% Laboratori di falegnameria. lavori di restauro ,3% ,1% Tavolette per pavimenti; attrezzi sportivi 515 4,8% ,4% Calzature in legno; bottami 12 0,1% 87 0,2% Strumenti musicali in legno; modelli 135 1,3% 454 0,9% Macchine, attrezzi, utensili ed arnesi 13 0,1% 94 0,2% Oggetti ed articoli vari, artistici e decorativi 137 1,3% 373 0,8% Carri, slitte; natanti, imbarcazioni, velivoli 78 0,7% 328 0,7% Finitura di manufatti in legno 861 8,0% ,3% Lavorazione materie prime vegetali; intreccio 10 6,5% 23 3,2% Mobili ed arredamenti in vimini; impagliatura 49 31,6% ,7% Fabbricazione di scope, spazzole, pennelli 58 37,4% ,7% Lavorazione sughero. farina e di pasta di legno 8 5,2% 71 9,9% Oggetti in sostanze lavorabili come il legno 30 19,4% 82 11,4% Come si osserva in Tabella 3 e Figura 5, quasi la metà delle PAT nel 2006 ha da 0 a 1 addetto (44%); si tratta prevalentemente di PAT artigiane senza dipendenti (95%). Un ulteriore 28% comprende PAT con numero di addetti compreso tra 1 e 3, e il 20% è invece nella classe di dimensione tra 3 e 10 addetti. C è comunque un 2% di PAT con oltre 30 addetti. 17

20 LE AZIENDE Un quarto degli addetti si colloca nella classe da 3 a 10 addetti e il 18% nella classe da 30 a 100, mentre la classe 0-1, così rappresentativa per numero di PAT, comprende solo il 9% di lavoratori. Il calo del settore ha investito soprattutto le piccole aziende da 1 a 10 addetti, che si sono ridotte di circa il 10%, mentre le grandi, cioè sopra i 15 addetti, hanno conosciuto una fase di espansione, con una punta di aumento del 23% per la classe da 15 a 30 addetti. Le PAT artigiane, da 0 a 1 addetto, sono diminuite di poco meno del 5%, mostrando quindi una certa resistenza rispetto a quelle appena più grandi. La categoria di aziende con oltre 100 addetti è costituita per il 27% da PAT che accentrano i dipendenti di più unità locali in un unica sede per fini assicurativi, apparendo quindi come una sola grande azienda mentre in realtà si tratta della somma di svariate unità locali; alcune di queste hanno realizzato l accentramento negli anni tra 2005 e 2006 e per questo si osserva un notevole innalzamento del numero di addetti in questa categoria. Circa il 48% degli addetti di questa classe appartiene a una PAT con accentramento, tuttavia sul totale del comparto le PAT con accentramento contributivo comprendono solo il 6% degli addetti complessivi. Nel comparto Legno gli artigiani rappresentano circa il 26% della forza lavoro assicurata, con circa unità nel 2006; dal 2000 al 2006 sono diminuiti del 12%. I dipendenti sono quindi il 74%, con lavoratori stimati nel 2006, e sono aumentati dell 8% tra il 2000 e il Tabella 3: Numero di PAT e numero di addetti nel comparto Legno, suddivisi per dimensione della PAT; Veneto, 2006 CLASSE ADDETTI PAT 2006 VAR % VAR % 2006% ADDETTI % da 0 a ,7% 43,9% ,1% 8,9% da 1,1 a ,6% 28,1% ,1% 13,9% da 3,1 a ,4% 19,9% ,3% 25,6% da 10,1 a ,8% 3,2% ,3% 8,8% da 15,1 a ,2% 3,0% ,0% 13,3% da 30,1 a ,5% 1,7% ,1% 18,1% più di ,0% 0,2% ,3% 11,3% TOTALE ,3% 100,0% ,0% 100,0% 18

21 LE AZIENDE Figura 5: Variazione percentuale di PAT e Addetti nel comparto del Legno per dimensione della PAT; Veneto -15% -10% -5% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% da 0 a 1 da 1,1 a 3 da 3,1 a 10 da 10,1 a 15 da 15,1 a 30 da 30,1 a 100 più di 100 TOTALE Var % PAT Var % ADDETTI Le PAT appartenenti al comparto Legno sono situate soprattutto in provincia di Treviso e Verona, come è esemplificato in Tabella 4 e in Figura 6. Mentre in provincia di Verona sono diminuite del 12%, in provincia di Treviso la riduzione è solo del 3%. La provincia in cui il numero di PAT resiste inalterato è la provincia di Belluno, nelle altre invece si osserva una riduzione delle PAT anche marcata (Rovigo: -14%). La provincia di Treviso è significativa soprattutto perché in essa si colloca ben il 41% degli addetti dell intero comparto Legno in Veneto e in questa provincia il comparto Legno ha un peso relativo sul totale comparti del 7%, contro il 3% regionale. Mentre le PAT sono diminuite, gli addetti sono invece aumentati del 9%. La provincia in cui gli addetti sono aumentati di più è la provincia di Padova (+13%). Nelle province di Verona, Rovigo e Vicenza sono invece diminuiti coerentemente con le PAT e nelle province di Belluno e Venezia sono rimasti stabili. La distribuzione dei gruppi di tariffa compresi all interno del comparto Legno è simile in tutte le province; si distaccano leggermente le province di Belluno e Rovigo, nelle quali la prima lavorazione del legname comprende rispettivamente l 11% e il 10% degli addetti del comparto, contro il 5% regionale. 19

22 LE AZIENDE Tabella 4: Numero di PAT nel 2007 e numero di addetti nel 2006 del comparto Legno in Veneto, suddivisi per Provincia sede della PAT % SU TOTALE PAT VAR % ADDETTI VAR % 2007% PAT DELLA 2006% PROVINCIA PROVINCIA % SU TOTALE ADDETTI DELLA PROVINCIA 23 Verona ,5% 22,9% 3,9% ,5% 16,2% 2,7% 24 Vicenza ,3% 16,6% 3,0% ,9% 12,7% 2,1% 25 Belluno 630 2,3% 5,6% 4,2% ,1% 3,5% 2,5% 26 Treviso ,9% 24,3% 4,2% ,7% 41,2% 7,2% 27 Venezia ,0% 10,4% 2,0% ,6% 9,2% 1,7% 28 Padova ,9% 17,2% 2,8% ,1% 14,9% 2,4% 29 Rovigo ,5% 3,1% 1,8% ,0% 2,3% 1,7% TOTALE ,5% 100,0% 3,2% ,0% 100,0% 3,1% Figura 6: Distribuzione percentuale delle PAT (2007) e degli addetti (2006) del comparto Legno per Provincia 45,0% 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% VERONA VICENZA BELLUNO TREVISO VENEZIA PADOVA ROVIGO %PAT %ADDETTI La distribuzione del comparto Legno per ULSS, rappresentata graficamente in Tabella 5 e in Figura 7, rispecchia quella per provincia. L ULSS con il maggior numero di PAT appartenenti a questo comparto è l ULSS 21-Legnago (13%), che è anche l ULSS dove il comparto Legno ha il maggior peso sul totale comparti (13,5%). Altre ULSS in cui è presente un alto numero di PAT del comparto Legno sono l ULSS 9-Treviso (10%), 7-Pieve di Soligo (8%) e 3-Bassano del Grappa (7%). La distribuzione degli addetti vede invece prevalere le ULSS 9 (20%) e 7 (14%), mentre si trova soltanto al terzo posto l ULSS 21 (11%). L ULSS 21 è quella in cui il comparto Legno ha conosciuto la maggiore riduzione, sia come PAT che come addetti. Le altre ULSS, per quanto riguarda le PAT, sono in diminuzione o stazionarie, solo l ULSS 1-Belluno è in leggero aumento (+6%); riguardo agli addetti, invece, alcune ULSS sono in espansione, soprattutto l ULSS 15-Cittadella (+32%) e l ULSS 9 (+17%); alcune ULSS sono stazionarie 20

23 LE AZIENDE e altre sono in forte riduzione, in particolare l ULSS 12-Venezia (-19%), l ULSS 21-Legnago e l ULSS 4 -Thiene (-17% circa per entrambe). Queste variazioni in parte dipendono dall accentramento contributivo messo in atto da alcune aziende produttrici di mobili negli anni tra 2005 e 2006, in particolare questo spiega il forte incremento osservato nell ULSS 15-Cittadella e il decremento dell ULSS 4 -Thiene. Tabella 5: Numero di PAT nel 2007 e numero di addetti nel 2006 del comparto Legno in Veneto, suddivisi per ULSS sede della PAT ULSS PAT 2007 % SU VAR % % TOTALE PAT ULSS ADDETTI 2006 VAR % % % SU TOTALE ADDETTI ULSS 01 Belluno 435 6,1% 3,9% 4,3% ,9% 2,3% 2,5% 02 Feltre 195-5,3% 1,7% 4,0% 639-7,2% 1,2% 2,7% 03 Bassano del Grappa 759-3,7% 6,8% 5,5% ,6% 6,1% 4,9% 04 Thiene 387-2,5% 3,5% 3,0% ,2% 2,5% 2,0% 05 Arzignano 259-7,5% 2,3% 2,1% 812 6,8% 1,5% 1,1% 06 Vicenza ,7% 4,0% 1,9% ,9% 2,6% 1,2% 07 Pieve di Soligo 903-0,6% 8,1% 5,6% ,8% 14,5% 10,3% 08 Asolo 688-2,3% 6,2% 3,6% ,5% 6,3% 3,9% 09 Treviso ,2% 10,0% 3,8% ,7% 20,5% 7,5% 10 S. Dona' di Piave ,1% 3,6% 2,4% ,8% 4,2% 3,6% 12 Venezia ,3% 3,2% 1,6% ,1% 1,9% 0,7% 13 Mirano 351-6,9% 3,1% 2,3% ,9% 2,9% 2,2% 14 Chioggia 175-7,9% 1,6% 1,9% 625-5,4% 1,2% 1,7% 15 Cittadella 706-2,1% 6,3% 3,8% ,1% 7,2% 4,2% 16 Padova ,3% 4,5% 1,6% ,3% 3,1% 1,0% 17 Este 574-7,1% 5,1% 4,4% ,7% 3,7% 3,8% 18 Rovigo ,9% 2,4% 2,0% ,8% 1,9% 2,0% 19 Adria 82-8,9% 0,7% 1,5% ,4% 0,4% 1,1% 20 Verona 532-0,9% 4,8% 1,5% ,1% 3,3% 0,9% 21 Legnago ,8% 13,4% 13,5% ,6% 10,0% 11,5% 22 Bussolengo 530 1,7% 4,7% 2,4% ,7% 2,9% 1,8% TOTALE ,5% 100,0% 3,2% ,0% 100,0% 3,1% 21

24 LE AZIENDE Figura 7: Distribuzione percentuale delle PAT (2007) e degli addetti del comparto Legno (2006) per ULSS sede della PAT 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% %PAT %ADDETTI La distribuzione dei gruppi di tariffa compresi all interno del comparto Legno è simile in tutte le ULSS; si distinguono le ULSS 13-Mirano, 18-Rovigo, 1-Belluno, 2-Feltre, 4-Thiene, in cui la percentuale di addetti che si occupano della prima lavorazione del legname è molto maggiore rispetto alla media regionale (tra 15% e 9% contro una media di 5%), e le ULSS 7-Pieve di Soligo e 15-Cittadella in cui la percentuale di addetti che si occupano di materiali affini al legno è il 4% contro l 1,4% di media regionale. 22

25 ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO Gli infortuni del comparto Legno costituiscono il circa 4,5% degli infortuni avvenuti in Veneto. Nel corso del tempo, come si osserva in Figura 8 e in Tabella 6, sono nettamente diminuiti, con circa 1500 casi in meno all anno (-30%). Nel 2007 sono stati denunciati infortuni in questo comparto. Gli infortuni riconosciuti sono circa il 90% dei denunciati, contro il 63% del totale infortuni del Veneto; diminuiscono tra il 2000 e il 2006 del 30%, passando cioè da casi nel 2000 a nel L anno 2007 è ancora provvisorio perché il 2,4% degli infortuni denunciati non è ancora stato definito (Tabella 6), tuttavia possiamo già affermare che continua la tendenza alla riduzione anche in quest anno, dopo l arresto nel 2006, dal momento che anche se i casi aperti venissero tutti riconosciuti, non si raggiungerebbe comunque il numero di infortuni del Gli infortuni in itinere oscillano tra i 400 e i 250 casi l anno, diminuiscono parallelamente al totale infortuni, mantenendo pressoché invariata la loro proporzione sul totale pari al 9%. L insieme di infortuni che nel seguito sarà considerato per le analisi è il sottoinsieme degli infortuni riconosciuti esclusi quelli in itinere. Figura 8: Infortuni avvenuti in Veneto nel comparto Legno dal 2000 al 2007, denunciati, riconosciuti e riconosciuti esclusi infortuni in itinere denunciati riconosciuti riconosciuti esclusi in itinere 23

26 ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO Tabella 6: Infortuni denunciati per tipo di definizione e anno evento, esclusi infortuni in itinere. Comparto Legno, Regione del Veneto INFORTUNI TIPO DEFINIZIONE TOTALE Non definito Negativo Franchigia Mortale Permanente Temporaneo Regolare senza inden Totale riconosciuti TOTALE DENUNCIATI % riconosciuti 91,7% 91,5% 90,2% 89,5% 89,0% 90,0% 88,6% 87,5% 89,9% % non definiti 0,0% 0,0% 0,2% 0,1% 0,2% 0,2% 0,4% 2,4% 0,4% In Tabella 6 osserviamo i diversi tipi di definizione assegnati ai casi denunciati dal 2000 al 2007: i casi negativi e le franchigie sono una percentuale molto bassa, soprattutto le franchigie (2% contro il 22% del totale comparti del Veneto). Tra gli infortuni riconosciuti (cioè definiti come mortali, permanenti, temporanei o regolari senza indennizzo) gli infortuni temporanei sono complessivamente il 95%, gli infortuni con definizione permanente sono il 4% e residuali sono i regolari senza indennizzo e i mortali. Nel corso del tempo i temporanei sono diminuiti del 31%, mentre le altre categorie sono rimaste sostanzialmente costanti, con qualche lieve oscillazione. Gli infortuni mortali riconosciuti in tutto periodo sono 28 (39 comprendendo gli infortuni in itinere) ma nel 2000 c è stato un picco di 8 infortuni mortali, mentre negli anni successivi il fenomeno si è un po attenuato, restando costante sui 4 casi all anno. Gli infortuni mortali e le loro cause vengono approfonditi in una apposita sezione di questo testo. Confrontiamo gli infortuni del comparto Legno con quelli degli altri comparti del Veneto in Figura 9. Si nota che in Veneto ci sono tre gruppi di comparti, il primo costituito dai comparti Servizi, Metalmeccanica e Costruzioni, che si ripartiscono equamente il 50% degli infortuni del Veneto; un secondo gruppo è costituito da 7 comparti, tra cui il comparto Legno, che comprendono insieme un terzo degli infortuni del Veneto e registrano ciascuno una quota di infortuni tra il 7% e il 3%; il terzo gruppo è formato da 13 piccoli comparti, in ognuno dei quali si registra meno del 3% di infortuni. Il numero di infortuni osservato nel comparto Legno lo fa posizionare al quinto posto in graduatoria, alla pari con il comparto Commercio. Nel corso del periodo esaminato, tutti i comparti sono in diminuzione eccetto Conto Stato e Sanità; diminuiscono soprattutto l Industria tessile, l Industria elettrica e l Industria conciaria (Figura 10). Il calo di infortuni è invece molto lieve nei comparti Agrindustria e Pesca, Industria dei metalli, Servizi, Commercio. Il legno si colloca circa a metà nella graduatoria dei comparti in diminuzione, al di sotto della media regionale che è pari a -19%. 24

27 ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO N.B: con l ultimo aggiornamento dei Flussi Informativi, da cui vengono tratti questi risultati, è stata effettuata una revisione dei comparti sulla base della prima voce di tariffa (ora quella prevalente) per gli anni dal 2005 al 2007, per cui gli infortuni di questo periodo risultano distribuiti in modo diverso dalle versioni precedenti dei flussi; questi dati quindi non sono confrontabili con le pubblicazioni precedenti. La differenza con i flussi precedenti è maggiore nei comparti Commercio e Sanità. Figura 9: Infortuni riconosciuti esclusi infortuni in itinere, colf, studenti e sportivi per comparto del Veneto, anni Trasf. Minerali 3% Altre ind. 4% Altro 18% Servizi 17% Sanità 4% Metalmeccanica 17% Trasporti 4% Legno 5% Commercio 5% Agricoltura 7% Costruzioni 16% Figura 10: Variazione percentuale degli infortuni riconosciuti esclusi in itinere, colf, studenti e sportivi, per comparto del Veneto 60,0% 40,0% 42% 20,0% 0,0% -20,0% -40,0% -60,0% 4% -1% -2% -9% -3% -3% -22% -20% -16% -19% -24% -25% -30% -30% -21% -33% -36% -42% -40% -30% -43% -38% -53% Agricoltura Conto Stato Sconosciuto Agrindustria Estrazioni Alimentare Tessile Conciaria Legno Carta Chimica Gomma Trasf. Minerali Metalli Metalmeccanica Elettrica Altre ind. Elettricità Gas Costruzioni Commercio Trasporti Sanità Servizi TOTALE In Figura 11 sono state sintetizzate le principali informazioni sul fenomeno infortunistico del comparto Legno, confrontato con il totale comparti della Regione del Veneto: 25

28 ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO - riguardo agli infortuni, come abbiamo già osservato, la diminuzione è più marcata nel comparto Legno (-30%) rispetto al totale (-19%); - gli addetti del comparto Legno diminuiscono bruscamente nel 2005, dopo un periodo di espansione; negli stessi anni invece il totale addetti del Veneto è in continua crescita. L andamento degli addetti è comunque opposto a quello degli infortuni, e questo determina un indice di incidenza in netto calo sia nel comparto Legno che nel totale dei comparti; - l incidenza di infortuni (senza importati) nel comparto Legno diminuisce tra il 2000 e il 2006 di 22 punti, passando da 72 infortuni per 1000 addetti a 50, mentre sul totale comparti diminuisce di 12 punti, da 39 a 27. Per la quantificazione della gravità degli infortuni vengono proposti due indicatori: l indice di gravità e la percentuale di infortuni gravi sul totale infortuni. L indice di gravità è molto diminuito nel 2001 e poi è rimasto stazionario, la percentuale di gravi invece è in continuo aumento sia nel comparto Legno che nel totale dei comparti, passando dal 16,7% al 21% nel comparto Legno. Mentre l indice di gravità è costantemente di circa 3 punti superiore nel comparto Legno rispetto al totale comparti, la percentuale di gravi in certi anni è pressoché uguale, con una differenza di un solo punto in più per il Legno negli ultimi due anni. Questo perché l indice di gravità è correlato positivamente con l indice di incidenza, che è molto più elevato nel comparto Legno rispetto al totale comparti, mentre la percentuale di gravi è un indice puro. Ricordiamo che come infortuni gravi si considerano: gli infortuni mortali, o con postumi permanenti di qualsiasi gravità, o con oltre 40 giorni di prognosi. Ricordiamo inoltre che, con il DLgs 38/2000 è stata modificata la modalità di valutazione dei danni permanenti con l introduzione del danno biologico; conseguentemente, è stata modificata anche la percentuale che rende classificabile la definizione dell infortunio come in permanente (prima > 10%; successivamente al DLgs 38/2000 > 5%). 26

29 ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO Figura 11: Andamento temporale degli infortuni riconosciuti escluso infortuni in itinere, degli addetti e degli indici di incidenza e gravità per il comparto Legno e il totale dei comparti del Veneto INFORTUNI - Legno INFORTUNI - Totale Comparti ADDETTI - Legno ADDETTI - Totale Comparti INDICE DI INCIDENZA 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0, INDICE DI GRAVITA' % di infortuni GRAVI 10,0 24,0% 9,0 22,0% 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 20,0% 18,0% 16,0% 14,0% 12,0% 2, ,0% Legno Tot. comparti Legno Tot. comparti 27

30 ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO Approfondendo l incidenza di infortuni, confrontiamo quella del comparto Legno con quella degli altri comparti (Figura 12): nel triennio il comparto Legno risulta avere un incidenza elevata rispetto alla maggioranza dei comparti; si colloca alla pari con la metalmeccanica e le costruzioni, inferiore a industria dei metalli, agrindustria, estrazioni minerali, trasformazioni minerali e industria della gomma. È comunque uno dei comparti dove l incidenza è diminuita di più tra il 2000 e il 2006, ed è secondo solo a costruzioni e trasformazioni minerali non metalliferi. In riferimento alla gravità, si ritiene più attendibile come indicatore la percentuale di infortuni gravi, perché è indipendente dall incidenza di infortuni, a differenza dell indice di gravità. Il fatto che la percentuale di gravi sia in aumento fa sospettare che il calo dell incidenza in realtà nasconda la sottonotifica all INAIL degli infortuni lievi, e questo sospetto è supportato dall andamento degli infortuni categorizzati per durata dell assenza dal lavoro (Figura 13) e dal basso numero di casi in franchigia registrati: gli infortuni sotto i 30 giorni e soprattutto quelli da 4 a 7 giorni sono in diminuzione molto maggiore rispetto agli infortuni sopra i 40 giorni. Anche sul totale comparti della Regione del Veneto si riscontra lo stesso fenomeno. Confrontando la percentuale di gravi nei vari comparti del Veneto (Figura 14) si osserva che il legno è uno dei comparti con la percentuale di gravi più alta, dopo agricoltura, trasporti, estrazioni minerali, costruzioni ed elettricità-gas-acqua. Figura 12: Indice di incidenza triennale senza importati per 1000 addetti ( ) per comparto del Veneto e differenza ,0 90,0-15,4-19,3 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0-19,0-17,3-22,7-21,9-20,9-13,9-19,1-15,5-8,9-20,6-23,6-18,8-18,2-18,2-17,1-6,9-3,7-12,1-3,0 10,0 0,0 Agrindustria Estrazioni Alimentare Tessile Conciaria Legno Carta Chimica Gomma Trasf. Minerali Metalli Metalmeccanica Elettrica Altre ind. Elettricità Gas Costruzioni Commercio Trasporti Sanità Servizi TOTALE 28

31 ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO Figura 13: Infortuni riconosciuti esclusi in itinere per numero di giorni di assenza dal lavoro e anno dell evento e variazione % , comparto Legno, Veneto % % % -20% -8% Figura 14: Percentuale di infortuni gravi triennale ( ) per comparto, Veneto 30,0% 28,0% 26,0% 24,0% 22,0% 20,0% 18,0% 16,0% 14,0% 12,0% 10,0% Agricoltura Agrindustria Estrazioni Alimentare Tessile Conciaria Legno Carta Chimica Gomma Trasf. Minerali Metalli Metalmeccanica Elettrica Altre ind. Elettricità Gas Costruzioni Commercio Trasporti Sanità Servizi Conto Stato Sconosciuto TOTALE Abbiamo visto che il comparto Legno comprende 3 gruppi di attività al suo interno: la prima lavorazione del legno, la falegnameria e il restauro e la lavorazione di materiali affini al legno. In Tabella 7 osserviamo gli infortuni suddivisi per gruppo di attività: il secondo gruppo è quello più consistente, con il 93% degli infortuni; la prima lavorazione del legname comprende il 6% degli 29

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