INTRODUZIONE ALL'EPICA
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- Alberta Santi
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1 INTRODUZIONE ALL'EPICA
2 Epica e mito Il mito racconta una storia sacra; riferisce un avvenimento che ha avuto luogo nel tempo primordiale, nel tempo delle origini. [ ] E' dunque sempre il racconto di una creazione : si narra come qualcosa che è stato prodotto, che ha cominciato a essere. (Mircea Eliade, Aspects du Mythe)
3 Mito, storia e fede Spesso le vicende narrate nel mito hanno luogo in un'epoca che precede la storia scritta. Il mito è una narrazione sacra in quanto in quanto soddisfa il desiderio di ottenere una spiegazione a fenomeni naturali o a interrogativi sull'esistenza e sul cosmo che vengono considerati verità di fede.
4 Il mito (mythos = discorso, racconto) è una narrazione investita di sacralità relativa alle origini del mondo o alle modalità con cui il mondo stesso e le creature viventi hanno raggiunto la forma presente in un certo contesto socio culturale o in un popolo specifico
5 I temi del mito Le origini del mondo o degli esseri umani Le imprese di grandi personaggi: eroi fondatori, antenati comuni, eletti che hanno liberato il gruppo da minacce terribili La biografia di un dio: la sua nascita, le sue imprese
6 Il mito come ordinatore della realtà Di fronte all'uomo primitivo la natura, la vita e la storia appaiono incomprensibili; egli non conosce le leggi che governano la natura, le cause della vita e della morte, del bene e del male, non comprende i motivi storici che hanno determinato la condizione del suo popolo. Attraverso il mito trova il modo per ordinare e conoscere la realtà che lo circonda.
7 Il mito spiega e ordina la realtà e costituisce un elemento di unione e differenziazione tra i popoli Unione: popoli vissuti in epoche diverse e in zone lontanissime tra loro hanno miti simili, perché certe intuizioni ed esperienze sono così comuni che gli uomini le esprimono con le stesse immagini e invenzioni (il mito del diluvio si trova in 64 culture diverse) Differenziazione: ogni civiltà esprime miti propri, che corrispondono alle necessità della propria tribù, gruppo o etnos di ordinare il mondo circostante
8 Serbatoio di cultura I miti vengono trasmessi oralmente di generazione in generazione, ma non fissano in modo definitivo una determinata visione del mondo. Infatti se da un lato rappresentano un punto di riferimento per la creazione di un modello culturale che viene considerato come tradizionale, ricevuto dagli antenati -, dall'altro sono continuamente influenzati e modificati dai mutamenti dei costumi e della realtà sociale di coloro che li narrano.
9 LA NASCITA DELL'EPICA La parola greca epos significa narrazione, racconto, ma anche poesia, verso L epica si sviluppò a partire dal III millennio a. C. in tempi diversi e in varie aree geografiche: dal poema sumero-babilonese di Gilgamesh e dall indiano Mahabharata, fino a quelli omerici, alle saghe nordiche e ai poemi cavallereschi medievali e rinascimentali. Un fenomeno culturale comune a molti popoli o a molte età...
10 Una definizione di epica L'epica è una narrazione che tratta, in un registro formale aulico, in un linguaggio alto (solitamente in versi) vicende di uomini speciali e di eroi, accanto ai quali troviamo gli dei Le vicende sono ambientate in un tempo e in uno spazio mitici, spesso connesse ad un evento storico (più o meno trasfigurato) considerato centrale nelle tradizioni comuni
11 QUANDO NASCE L'EPICA? L'epica nasce quando un popolo comincia ad assumere consapevolezza della propria identità, di un suo specifico patrimonio di memorie e di valori che la distingue dalle altre L'epica racconta gli avvenimenti, sentiti come realmente accaduti, che fondano un popolo narra le sue origini
12 Come si trasmette? L'epica si origina all'interno di tradizioni orali, tramandate per lunghissimi periodi, che non conservano l'esatta memoria di quello che è accaduto Tali tradizioni trovano ad un certo punto della storia di un popolo una particolare forma letteraria, trasmessa da specialisti: aedi, rapsodi, bardi, cantastorie......dotati di memoria allenata, padroni di tecniche di apprendimento, di composizione e recitazione basate sulla formularità
13 GLI ASPETTI FORMALI Linguaggio nobile, ricco di epiteti, formule ripetitive, arcaismi, metafore, similitudini Un ritmo lento, quasi cantato Un andamento pieno di pause, divagazioni
14 DOVE SI FRUISCE? L'epica è raccontata in situazioni particolari: banchetti, corti, feste......davanti a un pubblico che si identifica in pieno con i valori esaltati nel racconto... e non di rado si ritiene discendente degli eroi cantati La società rappresentata nei poemi epici è la proiezione della società che ascolta quegli stessi poemi
15 EPICA DUNQUE COME: - poesia collettiva - memoria di un popolo nella sua fase di formazione......e voce della sua classe dirigente - una macchina narrativa che intrattiene e gratifica il pubblico - serbatoio di valori e modelli di comportamento
16 Ascoltando quelle storie si riceve anche un educazione si costruisce un identità
17 LA QUESTIONE OMERICA Omero fu, secondo la leggenda, un cantore cieco autore dei poemi epici Iliade e Odissea E mai esistito? Quando è vissuto? Dove è nato? Non è possibile rispondere a tali quesiti
18 Omero o due autori diversi? La redazione scritta si colloca attorno all'viii secolo a. C. (non dimentichiamo che tra l'xi e il IX secolo a. C. in Grecia si interruppe la pratica della scrittura, finché non venne introdotta la scrittura alfabetica di derivazione fenicia) Sicuramente tra la redazione dei due poemi intercorrono alcuni decenni. Rappresentano la rielaborazione di materiali di diversi cantori, vissuti in luoghi e tempi diversi, con differenze linguistiche, di narrazione e di presentazione dei personaggi
19 Omero o due autori diversi? La redazione scritta si colloca intorno all VIII sec. a. C e sicuramente tra i due poemi intercorrono alcuni decenni......rappresentano una riorganizzazione di materiali di diversi cantori, vissuti in luoghi e tempi diversi......rappresentano una riorganizzazione di materiali di diversi cantori, vissuti in luoghi e tempi diversi con evidenti differenze linguistiche, di narrazione... con evidenti differenze linguistiche, di narrazione e di e di presentazione dei dei personaggi personaggi
20 GLI DEI OLIMPICI Urano (il cielo) Gea (la terra) Rea Crono Zeus Era Poseidone Demetra Ade Ares Efesto Apollo Artemide Ermes Afrodite Atena
21 Il Destino Secondo Omero, gli uomini e gli dei sono soggetti al potere del Destino, chiamato anche Moira (colei che assegna la porzione del tempo) oppure Chere (colei che spezza) Esiodo, nella Teogonia, cita tre Moire: Cloto = colei che fila Lachesi = colei che tiene il fuso della vita -Atropo = l inflessibile
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