Annuario R&S 2014 Principali operatori televisivi

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1 Annuario R&S 2014 Principali operatori televisivi Confronto fra il Gruppo Rai e i principali peers europei nel 2013 Confronto fra le monografie pubblicate da R&S sui maggiori operatori televisivi italiani nel quinquennio (per Sky al 30 giugno ) Quadro del servizio pubblico radiotelevisivo in Europa 1 I maggiori operatori europei nel servizio pubblico radiotelevisivo In Europa si possono distinguere due modelli di gestione del servizio pubblico radiotelevisivo: il modello integrato in cui un unico operatore è attivo su più piattaforme (tv, radio, web) e su diverse aree di mercato (nazionale, regionale e internazionale) e il modello specializzato in cui più operatori sono attivi su diverse piattaforme e mercati. Italia, Regno Unito e Spagna hanno adottato un modello integrato (rispettivamente con i Gruppi Rai, BBC e RTVE), mentre Germania e Francia hanno optato per un modello specializzato. Nel 2013 la Rai controllava al 100% Rai Cinema, Rai Net, Rai Pubblicità, Rai Way (per la quale è appena terminata la quotazione alla Borsa Italiana) e Rai World (per l estero). L offerta del Gruppo Rai comprende 14 reti televisive (tre generaliste, quattro semi-generaliste e sette tematiche) e sette reti radio. Nel Regno Unito, il Gruppo BBC comprende BBC PSB (Public Sector Broadcasting) interamente finanziata con il canone, BBC World Service (per l estero), BBC Monitoring e BBC Worldwide, servizi commerciali internazionali che si finanziano al di fuori del canone con raccolta pubblicitaria. L offerta del Gruppo BBC comprende 10 reti televisive e 15 reti radio. La principale emittente pubblica televisiva francese è France Télévisions che consolida 18 società controllate (società produttive, di raccolta pubblicitaria e di altri servizi). In Francia il servizio radio è gestito da una società a parte, la Radio France. La radiotelevisione pubblica tedesca è costituita da due consorzi pubblici: ARD e ZDF. L ARD (Arbeitsgemeinschaft der oeffentlich-rechtlichen Rundfunkanstalten der Bundesrepublik Deutschland), nato al termine della seconda guerra mondiale su iniziativa degli alleati, è il consorzio delle televisioni pubbliche locali ovvero dei Länder della Repubblica Federale Tedesca. Esso si compone di nove società di diritto pubblico (cui fanno capo nove TV regionali) che non corrispondono sempre ai Länder, ma a macro-regioni che originariamente riflettevano i territori di occupazione degli alleati (Baviera, Assia, Sud-Oves, Ovest, Centro, Nord, Brema, Berlino-Brandeburgo, Saarland). Al consorzio fa capo anche la Deutsche Welle ("Onda tedesca", TV per l estero) e la Radio nazionale Deutschlandradio (controllata pariteticamente da ARD e ZDF). Il Bilancio dell'ard consolida tutte le nove realtà locali, ma non la DW e la Deutschlandradio (che gestisce 33 canali radio). L offerta del consorzio ARD comprende, oltre alle 9 reti televisive delle macro-regioni, il canale generalista Das Erste e 7 reti televisive tematiche (4 delle quali in joint venture con ZDF). La ZDF (Zweites Deutsches Fernsehen) è un operatore TV fondato nel 1961 come ente pubblico; trasmette quattro canali nazionali (ZDF, ZDFinfo, ZDFneo, ZDFkultur) e altri quattro canali tematici in joint venture con ARD. Il servizio pubblico radiotelevisivo spagnolo vede coesistere la RTVE (Radio y Televisiòn Espanola), che opera in modo integrato a livello nazionale e presenta un articolazione e un offerta diversificata sul territorio, e diverse Televisión Públicos Autonómicos (TPA), la maggior parte delle quali è riunita nella Federazione Forta (Federación de Organismos de Radio y Televisión Autonómicos). Dati operativi e di share Canone La Rai ha il canone più basso fra i maggiori Paesi europei: nel 2013 è stato pari a 113,5 euro, contro i 131,0 euro in Francia, i 174,5 euro nel Regno Unito (cifra bloccata fino al ) e i 215,7 euro in Germania. Rapportando il canone sul PIL pro-capite (Tab.1), l indice risulta più alto in Germania seguita dal Regno Unito, più 1 Un indagine empirica condotta nel 2013 da Inflection Point ha mostrato che la qualità dei programmi della TV inglese (servizio pubblico e commerciale) è percepita dagli intervistati come la migliore rispetto ad un panel di 14 Paesi, fra cui l Italia che si colloca nella parte bassa della classifica insieme alla Francia e alla Spagna; in posizione intermedia la Germania. 1

2 basso in Italia e Francia. Va comunque sottolineato che il tasso di evasione del canone in Italia ha il primato del 27%, mentre è del 5% nel Regno Unito e praticamente assente in Francia e Germania (1%). 2 Il basso canone è parzialmente compensato dalla pubblicità in Italia, che invece manca nella BBC ed è limitata per quantità e fasce orarie in Francia e Germania: la TV tedesca non può trasmettere più di 20 minuti di messaggi pubblicitari al giorno fino alle ore e nessun annuncio pubblicitario è previsto nel canale dedicato ai bambini. Per la Rai la trasmissione di messaggi pubblicitari non può eccedere il 4% dell'orario settimanale di programmazione (il che significa il non eccedere 60 minuti pubblicitari al giorno) e il 12% di ogni ora, il così detto limite di affollamento pubblicitario. Share La Rai ha il primato dell indice di ascolto, pari al 40% in prima serata, contro il 32,7% della BBC, il 31,5% della France Télévisions e il 27,6% della ARD/ZDF in Germania. Dati contabili di sintesi di Rai, BBC, France Télévisions e ARD nel 2013 La Tab.2 riporta alcuni dati di sintesi dei maggiori operatori europei che forniscono l aggiornamento al Per trasparenza e tempestività di informazione si distinguono BBC, Rai e France Télévisions, parzialmente ARD; scarsi o non aggiornati i dati di bilancio di ZDF e RTVE. 3 BBC e Rai sono Gruppi che includono anche servizi radiofonici, diversamente da France Télévisions e ARD. Quanto alla radio francese e a quella tedesca, nel 2013 Radio France ha fatturato 641 milioni con un utile di 1 milione, mentre Deutschlandradio ha registrato 210 milioni di ricavi con una perdita di 16 milioni. A livello di fatturato, ARD (6.412 milioni) e BBC (6.076 milioni) sono i Gruppi maggiori, ben distaccati da France Télévisions (3.033 milioni) e Rai (2.647 milioni) che hanno ricavi pari a circa la metà dei Gruppi tedesco e inglese. Il fatturato per dipendente vede al primo posto la BBC (293 mila euro), all ultimo la Rai (204 mila euro). BBC fattura oltre il doppio di Rai, ma ha un costo del lavoro e un numero di dipendenti che sono superiori solo del 46% e del 60% rispettivamente; France Télévisions fattura il 15% in più di Rai, ma ha un costo del lavoro allineato a quello della TV italiana e meno dipendenti (2300 unità circa); ARD si distingue per avere il più elevato costo del lavoro e il maggior numero di dipendenti. Il costo del lavoro pro-capite è pari a 71mila euro per la BBC, inferiore ai 77mila euro di Rai, ai 78 mila di ARD e ai 90mila euro di France Télévisions. Il divario fra i Gruppi viene confermato dalla produttività: ogni dipendente BBC in media esprime un valore aggiunto netto pro capite pari a 91mila euro, il 20% in più di ARD e l 8% in più di Rai e France Télévisions. Di conseguenza il CLUP della BBC è il migliore, attestandosi al 78% contro il 91,7% di Rai; peggio di tutti fanno France Télévisions e ARD che sopportano un costo del lavoro superiore alla loro produttività (rispettivamente 105,9% e 104%). Anche sul fronte della redditività operativa BBC è la migliore, con un indice di MON sul fatturato pari al 7% (Rai 3,1%), di risultato corrente pari al 4,2% (Rai 2,6%) e di utile netto del 3% (Rai 0,2%); tutti negativi gli indici di ARD e France Télévisions. Tendenze confermate da ROI e ROE: quelli di BBC sono superiori a quelli di Rai, mentre sono negativi quelli di ARD e France Télévisions. Sul fronte patrimoniale, ARD appare finanziariamente più solida con debiti finanziari irrilevanti (i debiti finanziari sono lo 0,7% dei mezzi propri). A distanza seguono le altre: France Télévisions registra un incidenza di debiti finanziari su mezzi propri pari al 34,8% contro il 151,4% di Rai, mentre BBC sopporta una massa debitoria di oltre tre volte superiore al capitale netto. Nel 2013 il tasso di investimento in immobilizzazioni materiali dei Gruppi BBC e France Télévisions è stato quasi il doppio di quello del Gruppo Rai (rispettivamente 4,5% e 4,3% contro il 2,6%) e l età media contabile dei cespiti tecnici di BBC e di France Télévisions è circa la metà di quella di Rai (rispettivamente 10 e 12 anni contro i 23 anni in Rai). Non sono disponibili i dati della ARD. 2 In Germania, dall 1/1/2013, il pagamento del canone è basato sulla residenza, indipendentemente dal fatto di possedere o no un apparecchio televisivo. Per le imprese e istituzioni il valore viene stabilito in base al numero di stabilimenti, dipendenti e mezzi di trasporto. 3 L ultimo dato disponibile della ZDF è il 2012 (che non pubblica un bilancio completo), con un fatturato pari a milioni di euro, di cui l 85,1% da canone. Anche per la spagnola RTVE l ultimo bilancio disponibile è il 2012, con un fatturato di 921 milioni di euro, di cui il 95,9% da risorse pubbliche. Per la BBC, i dati di bilancio si riferiscono all esercizio 1 aprile marzo

3 Quadro del settore nazionale Nel 2013, il settore radio&tv ha rappresentato lo 0,55% del PIL (0,58% nel 2012). 4 Negli ultimi anni il settore televisivo è stato interessato da importanti trasformazioni tecnologiche, connesse al potenziamento del processo di digitalizzazione, che hanno influito sulla struttura della filiera economica, favorendo la nascita di nuovi operatori e l arricchimento dell offerta di contenuti audiovisivi, pur in un contesto di congiuntura economica negativa che caratterizza ormai l economia italiana nell ultimo quinquennio. 5 I maggiori operatori: i ricavi Il settore televisivo, anche nel 2013, continua a essere caratterizzato da un andamento economico negativo. L insieme dei quattro maggiori operatori televisivi italiani (Mediaset, Sky Italia, Rai e La7) 6 ha segnato nel 2013 una flessione dei ricavi pari al 3,5% (-7,5% nel 2012 e -2,2% nel 2011), essenzialmente a causa della caduta della raccolta pubblicitaria ( 9,5%, in linea con il mercato pubblicitario televisivo nazionale che ha chiuso il 2013 con un calo del 10% 7 ); i servizi a pagamento (abbonamenti e pay per view) hanno tenuto (+0,3%) e il canone Rai ha segnato un leggero progresso (+0,5%) (Tab.3). Simile, ma più marcato, l andamento se si osserva l arco temporale : il fatturato aggregato è caduto dell 8,8%, penalizzato dalla flessione della raccolta pubblicitaria (- 15,5%), mentre sono risultati in aumento i ricavi da servizi a pagamento (+7,6%) e da canone Rai (+6,6%). L insieme dei ricavi televisivi del 2013, sceso appena al di sotto dei 9 mld. (di cui 1 mld. all estero, essenzialmente in Spagna), è derivato per il 39,5% dalla pubblicità (42,6% nel 2009), per il 33,1% dai servizi a pagamento (28,1%) e per il 19,4% dal canone Rai (16,6%). Nonostante il perdurante decremento, la pubblicità rimane quindi la principale fonte di finanziamento per il mezzo televisivo; di poco inferiore è l'incidenza delle offerte a pagamento, la cui quota, in progressiva crescita dal 2009, risulta sempre più vicina a quella della raccolta pubblicitaria. Nel 2013 Mediaset ha subìto una flessione dei ricavi dell 8,8%, La7 del 7,3%, la Rai solo dell 1,1%; Sky (bilancio al 30 giugno 2013), in controtendenza, ha segnato un incremento dell 1,2%. Si ricorda che Mediaset è l unico gruppo a respiro internazionale: nel 2013 ha realizzato oltre un quarto dei propri ricavi all estero, essenzialmente in Spagna dove Mediaset España Communicacion si colloca al primo posto per quota di ascolto nel 2013 (31% share medio intera giornata); il calo del fatturato è ascrivibile comunque all Italia (-10%). Nel quinquennio la Rai ha segnato una caduta dei ricavi ( 14,8%, a milioni) superiore a quella di Mediaset ( 12%, a milioni), nonostante il canone sia aumentato del 6,6%, portandosi a milioni. La caduta pubblicitaria subìta dalla Rai è stata doppia rispetto a quella di Mediaset ( 31% sul 2009 contro 13,8%), mentre è cresciuta la raccolta pubblicitaria di Sky e di La7 (rispettivamente +20,4% e +15,4% dal 2009). Scorporando la raccolta pubblicitaria radiofonica da quella televisiva in Rai, il calo della pubblicità TV è stato del 30,1%, mentre quello della radio del 41,2% nell ultimo quinquennio. 8 Mediaset ha beneficiato dello sviluppo della pay per view, con introiti passati da 311 a 552 milioni tra il 2009 e il 2013 (+77,5%). Stazionari i ricavi da abbonamento di Sky (+0,3%), superiori del 36% al canone Rai (lo erano del 45% nel 2009). Le principali voci dei ricavi dei gruppi televisivi nel 2013 sono diverse: la raccolta pubblicitaria per Mediaset (74% del totale, era il 75,6% nel 2009) e La7 (91,3% in aumento dall 80,5% del 2009), il canone per la Rai (arrivato al 65,6% del totale nel 2013 dal 52,5% del 2009), gli abbonamenti per Sky (83,2%, in leggera flessione dall 84,3% del 2009). 4 Fonte: AGCOM Relazione annuale E in crescita costante il numero dei telespettatori che seguono programmi televisivi trasmessi dai canali di nuovi operatori: dal 2009 al 2013 l incremento è di 8,1 p.p. (dal 15,3% del 2009 al 23,4% del 2013). Rai e Mediaset vedono quindi progressivamente ridursi il distacco dalla quota di ascolti degli altri operatori televisivi considerati nel loro insieme. 6 Ai tre gruppi censiti nell Annuario R&S è stata aggiunta La7 s.r.l. che fino al 2012 era inclusa nella divisione Telecom Italia Media-La7. In data ha avuto efficacia il conferimento delle attività televisive (canali La7 e La7d) e internet (La7.it e La7.tv) di Telecom Italia Media in La7 s.r.l., società di nuova costituzione. In data la Telecom Italia Media ha ceduto l'intera partecipazione de La7 s.r.l. alla Cairo Communication (in precedenza attiva nel settore televisivo solo in qualità di concessionaria pubblicitaria) per 1 milione di euro, dopo aver ricapitalizzato la società per circa 100 milioni di euro. Dall La7 s.r.l. è consolidata dal Gruppo Cairo Communication. Nel settembre 2013 la Telecom Italia Media ha ceduto inoltre il 51% che deteneva in MTV Italia al Gruppo Viacom International Media Works (che ha quindi aumentato la sua quota in MTV Italia al 100%, assumendone il completo controllo editoriale e operativo). 7 Fonte: AC Nielsen. 8 Nel settore radio la grande maggioranza dei ricavi deriva dalla raccolta pubblicitaria. 3

4 I maggiori operatori: valori per addetto Sky Italia, che si conferma nel 2013 superiore alla Rai per ricavi, emerge come il gruppo televisivo con il maggiore fatturato per dipendente (Tab.4): 731mila euro (+2,5% sul 2009), il 28% in più dei 571mila euro di Mediaset ( 8,8% sul 2009) e oltre tre volte i ricavi per addetto della Rai, ferma a 204mila euro ( 12,4% sul 2009), meno anche di La7 (265mila euro, +5,6%). Nel 2013 Sky Italia ha realizzato un fatturato superiore del 7% a quello della Rai, pur avendo il 70% in meno di dipendenti. Per quanto concerne la produttività del lavoro (misurata dal valore aggiunto netto per dipendente), nel 2013 Mediaset si conferma al primo posto (con 134mila euro, in aumento del 27,6% rispetto al 2012), seguita dalla Rai (84 mila, in salita del 25,4%); la produttività di Sky Italia cade del 35,9% rispetto all anno precedente, fermandosi a 66mila euro, resta negativa quella di La7. Tra il 2009 e il 2013 solo la Rai segna un incremento della produttività del lavoro, passando dai 76mila agli 84mila (+10,5%); cala quella di Sky Italia, del 44% (da 118 a 66 mila) e quella di Mediaset, del 25,6% (da 180 a 134mila). Ma Sky può contare sul costo del lavoro unitario più basso, pari a 55mila euro per dipendente, ben al di sotto di Rai (77mila), La7 (90mila) e Mediaset (91mila). Nel 2013 Mediaset ha realizzato il miglior CLUP, con un incidenza del costo del lavoro sul valore aggiunto netto pari al 67,9%, superando Sky Italia (83,3%), che era prima nel 2012, e davanti alla Rai ferma a 91,7%, ma comunque in miglioramento rispetto al 2012 quando registrava una percentuale superiore al 100% (114,9%). Il tasso di investimento in immobilizzazioni materiali è stato mediamente pari al 15% dello stock esistente tra il 2009 e il 2013 per Sky Italia, al 6,7% per Mediaset e al 4,3% per la Rai. Nel 2013 tutte le società hanno ridotto il loro tasso di investimento rispetto all anno precedente (-3,8 p.p. Sky Italia, -2,8 p.p. Mediaset e -1,5 p.p. Rai), ad eccezione di La7 che l ha mantenuto stabile (+0,2 p.p.). Nel 2010 tutti i Gruppi hanno ridimensionato il tasso di investimento e da allora il trend in discesa è stato progressivo e costante soprattutto per Sky Italia (-12 p.p.), seguita da Mediaset (-7,5 p.p.); Rai ha segnato il calo minore nell ultimo quadriennio (-1,9 p.p.), mantenendo mediamente il tasso di investimento più basso. Nel 2013 l età media contabile dei cespiti tecnici è pari a 23 anni in Rai, a 13 anni in La7, a 12 anni in Mediaset e a 6 anni in Sky Italia. I maggiori operatori: margini e risultato netto Circa la redditività operativa, nel 2013 il quadro d insieme non è brillante e in peggioramento nel quinquennio per tutti i Gruppi, sia in termini di MON che di risultato corrente (Tab.5). Mediaset ha segnalato nel 2013 l indice di MON sul fatturato più elevato (7,5%), ma dimezzato rispetto al 2009, segue Rai con il 3,1% (comunque in aumento rispetto al -0,2% di cinque anni prima) e Sky con l 1,4% (-7,6 p.p.); chiude La7 con un MON sempre negativo nel quinquennio. Tendenze confermate da ROI e ROE (Tab.6), in calo nel periodo per tutti i Gruppi, ad eccezione della Rai che migliora entrambi gli indici fino ad arrivare nel 2013 a registrare i più elevati valori di ROE e ROI. Nel quinquennio il ROI (rendimento del capitale investito) migliore è stato realizzato da Sky Italia (15,5% medio) davanti a Mediaset (9,3%), ma nel 2013 è la Rai a segnare il ROI più elevato (11%), seguita da Mediaset e Sky (5%); il ROI è sempre negativo nel quinquennio per TI Media, negativo per la Rai nel biennio ed ancora nel Quanto alla bottom line dei conti economici, la Rai ha cumulato tra il 2009 e il 2013 perdite nette pari a 396 milioni di euro, segnando un utile solo nel 2011 e nel 2013 (rispettivamente 4 e 5 milioni); Mediaset ha sommato nel quinquennio utili netti per 571 milioni chiudendo solo il 2012 in perdita (-287 milioni, in buona parte motivato da svalutazioni straordinarie) e Sky Italia per 314 milioni di euro con un rosso di -48 milioni solo nell ultimo anno; La7 ha subìto perdite complessive per 507 milioni, senza mai raggiungere l utile tra il 2009 e Nell ultimo biennio nessuna società ha corrisposto dividendi; quelli più recenti sono stati i 762 milioni distribuiti da Mediaset nel triennio ; la Rai ha staccato l ultimo dividendo con il bilancio 2004, TI Media con quello del 2005, Sky Italia con quello del Nell'ultimo quinquennio tre operatori televisivi non hanno effettuato aumenti di capitale: per Rai e Sky l'ultima variazione del capitale sociale risale al 2004, per Mediaset al Fa eccezione Telecom Italia Media che ha emesso azioni per 240 milioni nel 2010 e ha ricapitalizzato La7 s.r.l. per 100 milioni prima di cederla alla Cairo Communication nel

5 I maggiori operatori: occupazione Le minori vendite hanno lievemente inciso sull occupazione che è calata nel quinquennio del 3,9% coinvolgendo quasi mille dipendenti (Tab.4). La contrazione degli organici è stata del 3,5% per Mediaset (ripartiti in -7,7% in Italia e +14,8% in Spagna) 9, del 3,6% per La7, del 2,9% per Rai e più contenuta per Sky Italia (-0,9%). La caduta della forza lavoro ha coinvolto in misura più intensa i giornalisti Rai (-6,3%), mentre sono in aumento quelli degli altri operatori (+16,3% i giornalisti di La7, +5,7% quelli di Sky e +1,6% quelli di Mediaset). Nell ultimo anno la riduzione della forza lavoro si è fatto complessivamente più incisiva: -15,1% per La7, -5,9% per Mediaset (di cui -6,5% in Italia e -3,8% in Spagna), -2,7% per Sky e -1,5% per Rai. Quanto alla composizione dei dipendenti, nel 2013 La7 segna la maggiore incidenza di giornalisti (22,6% contro il 14,7% della Rai e i valori intorno all 8% di Mediaset e Sky) e Mediaset quella di dirigenti (7,3% contro il 3,9% di Sky, il 2,5% di Rai e il 2,3% di La7), il che parzialmente giustifica il costo del lavoro pro capite più elevato. Rai registra una maggiore incidenza di operai (8,4% contro l 1,5% di Mediaset, nulla in Sky e La7), mentre la quota impiegatizia è massima in Sky (88%) e minima in Rai (73,5%). I maggiori operatori: profilo patrimoniale Sul fronte patrimoniale, nel quinquennio Rai è l unica ad aver ridotto il capitale netto (dai 632 milioni di fine 2009 ai 296 di fine 2013, 53,2%) a causa delle perdite accumulate; nello stesso periodo i debiti finanziari sono cresciuti da 172 a 448 milioni; Mediaset ha visto aumentare sia i debiti finanziari che i mezzi propri, ma i primi in misura inferiore ai secondi (+1,9% contro +17,3%); Sky Italia ha assottigliato l esposizione finanziaria (da 418 a 122 milioni, -70,8%) e ha rafforzato la dotazione patrimoniale del 19,8% (743 milioni di euro a fine 2013); il patrimonio netto di Telecom Italia Media è stato annullato dalle perdite nel (passando da 116 milioni ad una posizione negativa per 32 milioni), ma nel 2013 Telecom Italia Media, prima di cedere l'intera partecipazione de La7 s.r.l. alla Cairo Communication, ha ricapitalizzato la società, permettendole di chiudere il 2013 con un capitale netto di nuovo positivo (122 milioni). Di conseguenza, solo la struttura finanziaria della Rai si è progressivamente indebolita nel quinquennio: l'incidenza dei debiti finanziari sui mezzi propri è aumentata dal 27,2% (2009) al 151,4% nel 2013; quella di Mediaset è diminuita dal 65,4% al 56,9%; Sky Italia si è rafforzata segnando un calo ancora più consistente, dal 67,5% nel 2009 al 16,4% nel 2013, distinguendosi come il gruppo più solido; nel 2013 La7 non ha debiti finanziari. I maggiori operatori: audience e share Nel 2013 la platea televisiva italiana ha superato, per la prima volta, la soglia dei 10,5 milioni di spettatori nel giorno medio, toccando i 26,06 milioni in prima serata; la crescita è probabilmente ascrivibile all arricchimento dell offerta televisiva dovuto ai canali specializzati nel digitale che ha, peraltro, determinato una progressiva ridistribuzione degli ascolti a discapito delle reti generaliste. Queste ultime, infatti, continuano lungo il trend di contrazione degli ascolti attestandosi, nel 2013, al 62,2% di share nel giorno medio, con un calo di 3,3 punti rispetto al 2012 e di 18,9 punti rispetto al I canali generalisti di Rai e Mediaset scontano tale flessione fisiologica, più marcata per Mediaset (-12,3 punti rispetto al 2009), più contenuta per Rai (-7,4 punti); La7 è l unico canale generalista ad invertire la tendenza segnando un incremento di share (+0,8 punti nel quinquennio). Considerando tutta l offerta degli operatori (reti generaliste e canali specializzati 10 ), nel 2013 Rai ha mantenuto la leadership nel giorno medio con il 38,6% di share (-1,2 punti rispetto al 2012), davanti al 32,4% di Mediaset (-1,4 punti); seguono Sky (6,2%, -0,2 punti) e La7 (4,3%, +0,5 punti): La7 si profila come l unico dei quattro operatori a registrare un incremento dell audience nel 2013 rispetto all anno precedente, insieme ai canali specializzati di Rai e Mediaset (entrambi in crescita di mezzo punto). Nel 2013 Rai 1 è restato comunque ancora al primo posto come canale più seguito dagli italiani nel giorno medio (17,8%, -0,5 punti rispetto al 2012), davanti a Canale 5 (14,9%, -0,4 punti) e Rai 3 (7,3%, -0,3 punti). Nella classifica dei canali specializzati, al primo posto si trovano quelli del Gruppo Rai che hanno ottenuto nel 2013 complessivamente il 6,7% di share nell intera giornata, davanti a Mediaset (5,9%), Discovery (5,5%) 11 e Sky (4,6%). 9 Nel 2010 il Gruppo Mediaset ha rilevato in Spagna il Gruppo Cuatro. 10 Canali semi-generalisti e tematici. 11 A fine dicembre 2012 la Discovery Italia s.r.l. (Gruppo americano Discovery Communications, leader mondiale per contenuti non fiction) ha rilevato la Switchover Media s.r.l. divenendo il terzo operatore italiano in termini di ascolti nei canali specializzati (con un portafoglio complessivo di 12 canali, di cui sei sul digitale terrestre gratuito: Real Time, DMax, Giallo, K2, Focus, Frisbee). Nel 2013 la Discovery Italia s.r.l. ha incorporato la 5

6 Nella Top10 dei canali specializzati più visti nel 2013, in cima alla classifica si colloca Real Time (Discovery Italia) che registra una media dell 1,5% davanti a Rai YoYo e Iris (Mediaset) con l 1,3%; in questa Top10 Rai posiziona quattro canali (Rai YoYo, Rai Premium, Rai 4 e Rai Movie), contro i tre di Mediaset (Iris, Top Crime e Boing), i due di Discovery (Real Time e DMax) e l unico di Sky (Cielo). Rai si distingue per essere l editore con l offerta gratuita di canali digitali più ampia in Italia (14 canali, segue Mediaset con 11 e Discovery Italia con 6), mentre nel segmento pay del digitale terrestre il primo operatore è Mediaset. Simili le classifiche se si guarda al dato di ascolto in prima serata nel 2013: Rai al primo posto con il 40% di share (- 1,4 punti rispetto al 2012), davanti al 33,8% di Mediaset (-1,1punti); seguono Sky (6,9%, -0,2 punti) e La7 (5,4%, +1 punto). In prima serata nel 2013 il canale più seguito dagli italiani si è confermato Rai 1 (19,1%, -0,2 punti sul 2012), davanti a Canale 5 (15,3%, -0,8 punti) e Rai 3 (7,8%, -0,5 punti). Con specifico riguardo alla domanda di informazione da parte dei telespettatori, la televisione in chiaro rappresenta la fonte principale dalla quale i cittadini reperiscono le notizie; diversamente, la televisione a pagamento si configura come una fonte di informazione di nicchia. Tale evidenza è suffragata dai dati di ascolto relativi ai principali telegiornali trasmessi: Sky TG24, il principale telegiornale dell offerta televisiva a pagamento, raggiunge valori di ascolto decisamente inferiori rispetto ai TG diffusi sui principali canali in chiaro, con una quota di ascolto che, in tutte le fasce orarie considerate, rimane al di sotto dell 1%. Rai, in prima battuta, e Mediaset rappresentano ancora i due principali editori a informare i cittadini sull'attualità: nel 2013 i quattro telegiornali serali del Gruppo Rai (incluso il TGR) sono stati seguiti complessivamente dal 58,1% della popolazione, i tre del Gruppo Mediaset dal 31%. Al primo posto per ascolti è rimasto anche nel 2013 il TG1 della sera (23,1%, l unico fra tutti i telegiornali ad aver aumentato la quota di ascolti nel 2013), seguito dal TG5 con il 18,9%. Si consolida il ruolo svolto de La7, il cui telegiornale, nella fascia serale, supera per audience, i TG di Italia 1 e Rete 4. E comunque costante il declino di spettatori dei telegiornali: il TG1 serale è sceso da uno share del 28,5% nel 2009 al 23,1% nel 2013 (-5,4 p.p.), peggio ha fatto il TG5 con un calo di 6,2 p.p. (dal 25,1% al 18,9%). Il Gruppo Rai è l unico ad essere presente anche nella radiofonia dove si colloca al secondo posto nel 2013 con l'11,8% (di cui 5,5% Radio Uno, 4,2% Radio Due e 2,1% Radio Tre) di ascolto medio giornaliero dietro al 13% del Gruppo Finelco, consolidato al patrimonio netto dal Gruppo RCS MediaGroup (emittenti Radio 105 Network, Radio Montecarlo e Virgin Radio) e davanti al Gruppo Editoriale L'Espresso (emittenti Radio Deejay, Radio Capital e m2o) con l'11,1%. Nel peak time dalle 6.00 alle 9.00 del mattino il Gruppo Rai si colloca al primo posto con il 19% seguito dal Gruppo Finelco con il 13,3%. Rai: il bilancio "separato" del servizio pubblico Rai, in quanto concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo nazionale, secondo quanto previsto dalla legge n , dal 2005 deve indicare in una contabilità separata i ricavi derivanti dal gettito del canone e gli oneri sostenuti per la fornitura del servizio pubblico. Dalla contabilità separata Rai nel emerge un deficit netto di 346 milioni, quale sbilancio tra introiti da abbonamento e costi di servizio pubblico; tale deficit è presente fin dal 2005 e il cumulato dal 2005 al 2012 ammonta a milioni di euro. Sulla base di questi conti, Rai sostiene di aver maturato il diritto a vedersi riconosciuto un incremento del canone unitario di abbonamento che consenta di ridurre, fino all azzeramento, tale sbilancio a carico del servizio pubblico predeterminato». Più semplicemente, riducendo l'evasione fino ad un livello del 7% (avvicinandola quindi alla quota espressa dai maggiori Paesi europei), si potrebbero recuperare proprio circa 346 milioni in più di ricavi (pari al 20% degli incassi da canone del 2012), azzerando il deficit. Switchover Media s.r.l., fatturando 144 milioni di euro (di cui 122 milioni da pubblicità), contro i 74 milioni del 2012, e chiudendo l esercizio con una perdita di 7 milioni. 12 Non è ancora disponibile la contabilità separata di Rai per l anno 2013 che sarà portata all esame del CdA, per l eventuale approvazione, nella seduta del 10 dicembre

7 Composizione dei ricavi nel 2013 (in milioni di euro e in %) Mediaset Sky Italia Rai La7 Pubblicità Canone Rai/Abbonamenti /Pay per view Altro 9,6 5,7 8,6 8,7 16,4 74,0 85,0 65,6 91,3 9,3 25,8 Mediaset Sky Italia Rai La7 Pubblicità Canone Rai/Abbonamenti /Pay per view Altro 7

8 Composizione dei dipendenti nel 2013 (in unità e in %) Mediaset Sky Italia Rai La7 326 Giornalisti Impiegati Dirigenti Altri 1,5 0,0 7,3 3,9 2,5 9,3 2,3 0,0 75,1 82,8 88,0 73,5 8,4 8,1 14,7 22,6 Mediaset Sky Italia Rai La7 Giornalisti Impiegati Dirigenti Altri 8

9 Costo del lavoro, produttività (in migliaia di euro) e CLUP (%) 67,9 83,3 91, Mediaset Sky Italia Rai Valore aggiunto netto Costo del lavoro CLUP (%) Tassi di investimento in immobilizzazioni materiali (%) 20,4 17,5 16,4 9,6 9,4 7,6 5,9 4,5 4,5 12,2 4,9 4,1 2,2 8,4 2,6 2,4 2, Mediaset Rai Sky Italia La7 9

10 MON in % del fatturato ( ) Mediaset 15,5 19,3 13,1 1,0 7,5 Rai -0,2-0,7 3,1-7,4 3,1 Sky Italia 9,0 5,7 4,6 6,8 1,4 La7-30,1-18,5-22,5-49,8-50,7 ROE ( ) Mediaset 13,2 15,5 10,0-11,9 0,4 Rai -8,9-15,6 0,8-45,7 1,7 Sky Italia 42,3 7,2 6,9 12,0-6,1 La7-41,1-15,9-29,1-118,1-31,0 ROI ( ) Mediaset 13,7 16,0 10,9 1,1 5,0 Rai -0,5-2,8 10,2-29,3 11,0 Sky Italia 25,0 14,6 11,7 21,4 5,0 La7-14,7-11,2-14,7-48,0-46,3 10

11 Quote di ascolto nel giorno medio in % (operatori televisivi) 39,8 38,6 33,8 32,4 3,9 4,3 6,4 6,2 Rai Mediaset La7 Sky Quote di ascolto nel giorno medio in % (primi 10 canali) 18,3 17,8 15,3 14,9 7,7 7,3 7,6 7,3 6,8 6,5 5,9 5,0 3,4 3,8 1,4 1,5 0,9 1,3 1,1 1,3 Rai 1 Canale 5 (Mediaset) Rai 3 Rai 2 Italia 1 (Mediaset) Rete 4 (Mediaset) La7 Real Time (Discovery) Rai Yo yo Iris (Mediaset) Quote di ascolto dei principali TG serali in % 22,6 23,1 19,3 18,9 14,2 14,0 12,9 12,3 8,8 8,7 7,8 8,0 7,2 7,0 5,7 5,1 0,3 0,2 TG1 (Rai) TG5 (Mediaset) TGR (Rai) TG3 (Rai) TG2 (Rai) TG La7 Studio Aperto (Mediaset) TG4 (Mediaset) Sky TG

12 Tabella 1 - Canone e PIL pro-capite nel 2013 Italia Regno Unito Francia Germania Canone (euro per abbonamento) 113,5 174,5 131,0 215,8 PIL pro-capite (euro) canone in % del PIL pro-capite 0,43 0,54 0,41 0,63 Tabella 2 - Dati 2013 maggiori operatori europei Gruppo Rai Gruppo BBC Gruppo France Televisions Gruppo ARD Fatturato netto (in milioni di euro) di cui canone canone in % del fatturato 65,6 73,6 82,5 84,7 Margini di conto economico (% sul fatturato) Valore aggiunto 63,6 36,5 33,8 41,7 - Costo del lavoro 38,1 24,2 33,0 38,5 Margine operativo lordo 25,5 12,3 0,8 3,3 Margine operativo netto 3,1 7,0-3,0-1,4 Risultato corrente 2,6 4,2-3,4-1,5 Risultato netto 0,2 3,0-2,8-2,1 Dati per dipendente (in migliaia di euro) (*) Fatturato Valore aggiunto netto Costo del lavoro CLUP 91,7 78,0 105,9 104,0 N. di dipendenti (n.medio) Ratios economico-patrimoniali ROI 11,0 27,9-15,7-4,4 ROE 1,7 99,4-15,3-6,2 DF/capitale netto (%) 151,4 328,8 34,8 0,7 Tasso di ammortamento (%) (a) 3,6 4,7 5,3 n.d. Fondi di ammortamento/it lorde (%) (b) 82,9 46,1 62,3 n.d. Età media delle IT (in numero di anni) (b/a) n.d. Tasso di investimento (in % degli ITL) 2,6 4,5 4,3 n.d. (*) Riferiti al 2012 per ARD. Fonte: R&S-Mediobanca su dati di bilancio 12

13 Tabella 3 - Composizione dei ricavi Dati in milioni di euro in % del totale in % del totale Mediaset (Gruppo) Fatturato netto Pubblicità , , , , ,0-9,8-13,8 Pay per view 311 8, , , , ,4 6,0 77,5 Altri , , , , ,6-21,4-48,3 TOTALE , , , , ,0-8,8-12,0 in % del totale in % del totale in % del totale Var % Var % RAI (Gruppo) Fatturato netto Canone , , , , ,6 0,5 6,6 Pubblicità (1) , , , , ,8-8,5-31,0 Altri , , , , ,6 12,3-53,1 TOTALE , , , , ,0-1,1-14,8 SKY Italia Fatturato netto (2) Abbonamenti , , , , ,2-0,4 0,3 Pubblicità 221 7, , , , ,3-8,6 20,4 Pay per view 89 3,2 76 2,6 71 2,5 64 2,3 51 1,8-20,3-42,7 Altri 131 4, , ,9 79 2, ,7 103,8 22,9 TOTALE , , , , ,0 1,2 1,6 La7 (Telecom Italia Media fino al 2012) (*) Fatturato netto Pubblicità (La7,La7d) 91 80, , , , ,3-11,8 15,4 Altri 22 19, , ,9 5 4,0 10 8,7 100,0-54,5 TOTALE (3) , , , , ,0-7,3 1,8 Totale Fatturato netto Pubblicità , , , , ,5-9,5-15,5 Abbonamenti e pay per view , , , , ,1 0,3 7,6 Canone , , , , ,4 0,5 6,6 Altri , , , , ,0 3,6-42,8 Totale , , , , ,0-3,5-8,8 (1) Di cui pubblicità televisiva, rispettivamente, 904, 945, 889, 683 e 632 milioni di euro. (2) Dati al 30 giugno. (3) Fino al 2012 si tratta della divisione Telecom Italia Media-La7 che comprende le attività delle emittenti televisive La7 e La7d (quest'ultima da marzo 2010) e dell area internet (La7.it e La7.tv). (*) In data ha avuto efficacia il conferimento delle attività televisive (canali LA7 e LA7d) e internet (La7.it e La7.tv) di Telecom Italia Media in La7, società di nuova costituzione. In data 30 aprile 2013 la Telecom Italia Media ha ceduto l'intera partecipazione de La7 alla Cairo Communication per 1 milione di euro, dopo aver ricapitalizzato la società per circa 100 milioni di euro. Dal primo maggio La7 è consolidata dal Gruppo Cairo Communication. Nel settembre 2013 la Telecom Italia Media ha ceduto il 51% che deteneva in MTV Italia al Gruppo Viacom International Media Works (che aumenta la sua quota in MTV Italia al 100%, assumendone il completo controllo editoriale e operativo). Fonte: R&S-Mediobanca 13

14 Tabella 4 - Dati per dipendente Dati in migliaia di euro Mediaset (Gruppo) Dati per dipendente Fatturato ,1-8,8 Valore aggiunto netto ,6-25,6 Costo del lavoro ,1 9,6 CLUP 46,1 39,8 50,8 85,7 67,9 N. di dipendenti (n.medio) ,9-3,5 -di cui giornalisti ,5 1,6 giornalisti in % del totale 8,0 8,3 7,7 8,4 8,4 Var % Var % RAI (Gruppo) Dati per dipendente Fatturato ,5-12,4 Valore aggiunto netto ,4 10,5 Costo del lavoro ,0 1,3 CLUP 100,0 97,4 91,8 114,9 91,7 N. di dipendenti (n.medio) ,5-2,9 -di cui giornalisti ,0-6,3 giornalisti in % del totale 15,2 15,2 15,0 14,7 14,7 SKY Italia (1) Dati per dipendente Fatturato ,1 2,5 Valore aggiunto netto ,9-44,1 Costo del lavoro ,0 3,8 CLUP 44,9 55,2 61,4 53,4 83,3 N. di dipendenti (n.medio) ,7-0,9 -di cui giornalisti ,9 5,7 giornalisti in % del totale 7,6 8,0 8,0 8,2 8,1 La7 (Telecom Italia Media fino al 2012) (*) Dati per dipendente (2) Fatturato ,1 5,6 di cui TI Media-La Valore aggiunto netto n.c. Costo del lavoro ,3 3,4 CLUP n.c. 452,6 725,0 n.c. n.c. N. di dipendenti (n.medio) ,1-3,6 di cui TI Media-La di cui giornalisti ,1 14,0 giornalisti in % del totale 19,1 18,4 19,3 20,3 22,6 Totale dipendenti N. di dipendenti (n.medio) ,0-3,9 -di cui giornalisti ,7-3,1 giornalisti in % del totale 12,0 12,2 11,9 12,0 12,1 (1) Dati al 30 giugno. (2) Fino al 2012 si tratta della divisione Telecom Italia Media-La7 che comprendeva le attività delle emittenti televisive La7 e La7d (quest'ultima da marzo 2010) e dell area internet (La7.it e La7.tv). (*) In data ha avuto efficacia il conferimento delle attività televisive (canali LA7 e LA7d) e internet (La7.it e La7.tv) di Telecom Italia Media in La7, società di nuova costituzione. In data 30 aprile 2013 la Telecom Italia Media ha ceduto l'intera partecipazione de La7 alla Cairo Communication per 1 milione di euro, dopo aver ricapitalizzato la società per circa 100 milioni di euro. Dal primo maggio La7 è consolidata dal Gruppo Cairo Communication. Nel settembre 2013 la Telecom Italia Media ha ceduto il 51% che deteneva in MTV Italia al Gruppo Viacom International Media Works (che aumenta la sua quota in MTV Italia al 100%, assumendone il completo controllo editoriale e operativo). Fonte: R&S-Mediobanca 14

15 Tabella 5 - Indici sul fatturato In % del fatturato Var. p.p Mediaset (Gruppo) Margini di conto economico Valore aggiunto 58,9 58,6 56,3 52,1 54,2-4,7 - Costo del lavoro 13,3 12,7 13,9 16,9 15,9 2,6 Margine operativo lordo 45,6 45,9 42,4 35,2 38,3-7,3 Margine operativo netto 15,5 19,3 13,1 1,0 7,5-8,0 Risultato corrente 13,9 18,9 12,2-0,5 4,7-9,2 RAI (Gruppo) Margini di conto economico Valore aggiunto 53,9 57,3 60,5 56,1 63,6 9,7 - Costo del lavoro 32,7 36,2 35,6 40,5 38,1 5,4 Margine operativo lordo 21,2 21,1 24,9 15,6 25,5 4,3 Margine operativo netto -0,2-0,7 3,1-7,4 3,1 3,3 Risultato corrente -0,3-0,7 2,6-7,8 2,6 2,9 SKY Italia (1) Margini di conto economico Valore aggiunto 23,2 19,7 19,5 22,6 16,9-6,3 - Costo del lavoro 7,5 7,1 7,3 7,9 7,5 0,0 Margine operativo lordo 15,7 12,6 12,2 14,7 9,4-6,3 Margine operativo netto 9,0 5,7 4,6 6,8 1,4-7,6 Risultato corrente 9,0 5,2 4,3 6,7 1,2-7,8 La7 (Telecom Italia Media fino al 2012) (*) Margini di conto economico (2) Valore aggiunto 24,9 28,3 28,2 9,4 9,2-15,7 - Costo del lavoro 28,2 23,7 26,0 30,5 34,2 6,0 Margine operativo lordo -3,3 4,6 2,2-21,1-25,0-21,7 Margine operativo netto -30,1-18,5-22,5-49,8-50,7-20,6 Risultato corrente -41,1-21,0-24,5-53,1-49,6-8,5 Media Margini di conto economico Valore aggiunto 40,2 41,0 41,1 35,1 36,0-4,2 - Costo del lavoro 20,4 19,9 20,7 24,0 23,9 3,5 Margine operativo lordo 19,8 21,1 20,4 11,1 12,1-7,7 Margine operativo netto -1,5 1,5-0,4-12,4-9,7-8,2 Risultato corrente -4,6 0,6-1,4-13,7-10,3-5,7 (1) Dati al 30 giugno. (2) Fino al 2012 si tratta della divisione Telecom Italia Media-La7 che comprendeva le attività delle emittenti televisive La7 e La7d (quest'ultima da marzo 2010) e dell area internet (La7.it e La7.tv). (*) In data ha avuto efficacia il conferimento delle attività televisive (canali LA7 e LA7d) e internet (La7.it e La7.tv) di Telecom Italia Media in La7, società di nuova costituzione. In data 30 aprile 2013 la Telecom Italia Media ha ceduto l'intera partecipazione de La7 alla Cairo Communication per 1 milione di euro, dopo aver ricapitalizzato la società per circa 100 milioni di euro. Dal primo maggio La7 è consolidata dal Gruppo Cairo Communication. Nel settembre 2013 la Telecom Italia Media ha ceduto il 51% che deteneva in MTV Italia al Gruppo Viacom International Media Works (che aumenta la sua quota in MTV Italia al 100%, assumendone il completo controllo editoriale e operativo). Fonte: R&S-Mediobanca 15

16 Tabella 6 - Indicatori economico-patrimoniali Media Var. p.p Mediaset (Gruppo) DF/capitale netto (%) 65,4 53,0 59,4 65,5 56,9-8,5 ROI 13,7 16,0 10,9 1,1 5,0 9,3 ROE 13,2 15,5 10,0-11,9 0,4 5,4 RAI (Gruppo) DF/capitale netto (%) 27,2 28,8 54,4 129,6 151,4 124,2 ROI -0,5-2,8 10,2-29,3 11,0-2,3 ROE -8,9-15,6 0,8-45,7 1,7-13,5 SKY Italia (1) DF/capitale netto (%) 67,5 66,7 56,0 15,9 16,4-51,1 ROI 25,0 14,6 11,7 21,4 5,0 15,5 ROE 42,3 7,2 6,9 12,0-6,1 12,5 La7 (Telecom Italia Media fino al 2012) (2) (*) DF/capitale netto (%) 298,6 40,1 67,1 neg. - n.c. ROI -14,7-11,2-14,7-48,0-46,3-27,0 ROE -41,1-15,9-29,1-118,1-31,0-47,0 (1) Dati al 30 giugno. DF=debiti finanziari (2) Fino al 2012 si tratta della divisione Telecom Italia Media-La7 che comprendeva le attività delle emittenti televisive La7 e La7d (quest'ultima da marzo 2010) e dell area internet (La7.it e La7.tv). (*) In data ha avuto efficacia il conferimento delle attività televisive (canali LA7 e LA7d) e internet (La7.it e La7.tv) di Telecom Italia Media in La7, società di nuova costituzione. In data 30 aprile 2013 la Telecom Italia Media ha ceduto l'intera partecipazione de La7 alla Cairo Communication per 1 milione di euro, dopo aver ricapitalizzato la società per circa 100 milioni di euro. Dal primo maggio La7 è consolidata dal Gruppo Cairo Communication. Nel settembre 2013 la Telecom Italia Media ha ceduto il 51% che deteneva in MTV Italia al Gruppo Viacom International Media Works (che aumenta la sua quota in MTV Italia al 100%, assumendone il completo controllo editoriale e operativo). Fonte: R&S-Mediobanca 16

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