Istituto Comprensivo di Gavorrano Scarlino. a.s
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- Michele Guidi
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1 Istituto Comprensivo di Gavorrano Scarlino a.s Curricolo verticale di SCIENZE attuato nelle classi 4 A-4 B della Scuola Primaria «Renato Fucini» di Bagno di Gavorrano Maestra Elda Vecci
2 Classe: 4 A-B LIQUIDI SOLIDI GAS : FUSIONE E SOLIDIFICAZIONE Periodo: Marzo Maggio Obiettivi: - osservare semplici strumenti di misura - sperimentare in modo attivo e consapevole - riconoscere le proprietà dei liquidi e dei solidi - individuare i cambiamenti di stato dell acqua Percorso: - ricerca e classificazione di oggetti liquidi/solidi - individuazione e descrizione delle caratteristiche degli oggetti - sperimentazione di fenomeni osservati nella realtà - rielaborazione individuale e/o collettiva - sintesi dei dati emersi mediante grafici e tabelle
3 Ricerca e classificazione di oggetti liquidi e solidi
4 I bambini osservano tutti gli oggetti posti sulla cattedra e, se lo desiderano, possono prenderli per esaminarli da vicino, al fine di acquisire una più esatta percezione dei vari elementi. Riflessioni dei bambini: * alcuni oggetti sono liquidi e altri solidi (David) * alcuni oggetti si usano a casa e alcuni si usano a scuola (Douaa e Alessia) * gli oggetti servono per fare degli esperimenti (Alessia e Ciro) * nei contenitori di vetro ci sono liquidi (Rebecca) * alcuni oggetti possono essere utilizzati solo dagli adulti, altri dai bambini (Benedetta e Emma) * ogni oggetto ha la sua funzione (Giorgia) La maestra invita tutti gli alunni a rappresentare graficamente i diversi oggetti sul quaderno: prima tutti assieme, poi in due insiemi distinti: liquidi solidi.
5 Individuazione e descrizione delle caratteristiche degli oggetti LIQUIDI * hanno bisogno di un contenitore * se provo a prenderli con le mani, scivolano via e cadono * hanno colori diversi * prendono la forma del contenitore * si possono versare * quando vengono versati si spargono * si lasciano attraversare SOLIDI * non hanno bisogno di un contenitore * sono duri e compatti * hanno una forma propria * se cadono possono rompersi * si possono spostare nello spazio * hanno colori diversi * non si lasciano attraversare
6 L acqua e i recipienti Tra le proprietà dei liquidi non è stata indicata da nessuno quella di disporsi nei vari contenitori con la superficie orizzontale. QUINDI: utilizziamo recipienti diversi, in cui mettere dell acqua, per osservare come questa vi si dispone e come si presenta, ogni volta, la sua superficie.
7 Divertiamoci a versare l acqua da un recipiente all altro
8 Maestra: Osserva, dopo aver sperimentato le diverse situazioni nella realtà, i disegni dei diversi recipienti contenenti l acqua; come è disposto il liquido in superficie? Giorgia: L acqua si dispone nei recipienti sempre dritta e circa la stessa quantità. Emma: Nella bottiglia l acqua è piana. Nella scatola l acqua è bassa. Nel becker l acqua è un po ondeggiante. Nella vaschetta l acqua è piana come nella bottiglia. Ciro: L acqua in superficie prende la forma del contenitore.
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10 E se il recipiente è inclinato? Giorgia: Noto che nel primo caso l acqua è dritta perché il contenitore è dritto, nel secondo caso l acqua è storta verso sinistra perché il contenitore è storto verso sinistra. Emma: Nella prima superficie noto che l acqua è piana, mentre nell altra superficie dove il becker è inclinato l acqua è un po rovesciata verso sinistra. Ciro: Nel becker normale l acqua rimane con una superficie piatta e nel becker obliquo posso osservare che la superficie è messa in obliquo.
11 Giorgia: Posso osservare che nel primo caso la bottiglia è dritta quindi l acqua è dritta, nel secondo caso la bottiglia è per terra quindi l acqua è sdraiata. Emma: Nella prima situazione l acqua ha preso la forma della bottiglia, cioè dritta. Nella seconda situazione l acqua è messa per orizzontale ed è sdraiata. Ciro: Posso osservare che l acqua nella prima situazione è messa in verticale e nella seconda in orizzontale.
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13 Approfondimento su LIQUIDI e SOLIDI La discriminazione tra LIQUIDI e SOLIDI e la classificazione degli oggetti sin qui osservati non lascia alcun dubbio nei miei alunni, che peraltro hanno affrontato l argomento ed effettuato i semplici esperimenti proposti con grande entusiasmo e in modo serio e puntuale. Allora ricominciamo l attività appena conclusa con nuovi LIQUIDI e nuovi SOLIDI un po particolari. Si tratta di LIQUIDI viscosi e POLVERI, con i quali le attività di classificazione e discriminazione risultano meno scontate. I bambini riconoscono anche a questi LIQUIDI le proprietà individuate nei liquidi considerati precedentemente; sono un po meno sicuri con le POLVERI, che hanno alcune caratteristiche proprie dei liquidi. Ma finalmente, tutti insieme, ce la facciamo!!
14 LI QUI DI E SO LI DI «SPE CIA LI»
15 A coppie, i bimbi ricevono uno dei liquidi speciali tra le mani per sentire le sue caratteristiche al tatto e non solo : è unto è appiccicoso è profumato è morbido è puzzolente è bagnato è trasparente è colorato è leggero è scivoloso
16 E le POLVERI? Le sostanze raggruppate sulla cattedra come SOLIDI sono, in realtà, solidi in polvere: si comportano come i liquidi ma non hanno tutte le proprietà dei liquidi; ma non sembrano avere neanche le proprietà dei solidi. Osservando da vicino un granello di ciascuna delle polveri, è facile notare che hanno tutte le caratteristiche individuate nei solidi presi in considerazione precedentemente. Alessia e David sbriciolano un gesso e del sale grosso con un batticarne, ottenendo così polvere di gesso e sale fino. Hanno trasformato i solidi in polveri. A questo punto è sorta una curiosità «linguistica» e cerchiamo nel nostro vocabolario il significato di: liquido materia che prende la forma del recipiente che lo contiene solido sostanza compatta che ha una propria forma
17 Ma non finisce qui! Chiedo ai miei alunni se esiste o conoscono qualcosa che non è né liquido né solido. Quasi immediatamente arrivano le prime risposte, strettamente collegate al precedente percorso sulla combustione: aria gas. Con un po d aiuto, poi, viene indicato anche il vapore acqueo.
18 Sperimentazione di fenomeni osservati nella realtà Il primo becker con i cubetti di ghiaccio viene messo sulla piastra elettrica. Il secondo becker con i cubetti di ghiaccio viene messo sullo scaffale, a temperatura ambiente. Con un disegno rappresentiamo la situazione PRIMA e DOPO: il ghiaccio si è trasformato in acqua dopo 9 minuti nel primo becker, mentre nel secondo la trasformazione ghiaccioacqua è avvenuta dopo alcune ore.
19 All inizio del precedente esperimento abbiamo pesato i becker con i cubetti di ghiaccio; quello messo sulla piastra elettrica lo abbiamo pesato dopo la trasformazione ghiaccio-acqua. Il peso è diminuito. Lasciamo il becker sulla piastra, fino a che l acqua bolle. Il peso continua a diminuire, via via che l acqua bolle. Il peso del 2 becker non cambia.
20 Durante l ebollizione dal becker esce un «fumo», che i bambini non esitano a definire «vapore acqueo». Mettiamo un coperchio sul becker dove l acqua sta bollendo e, dopo pochi minuti, osserviamo l interno del coperchio: è cosparso di minuscole goccioline d acqua. Il vapore acqueo si è trasformato in acqua.
21 Una curiosità sul vapore acqueo Anche nel nostro corpo è presente il vapore acqueo. I bimbi lo spiegano a parole, ma poi alcuni decidono di fare un piccolo esperimento per dimostrare questa affermazione: si avvicinano ai vetri delle finestre, li appannano con il loro fiato e poi ci scrivono un saluto con la punta del dito. Hanno trasformato la finestra in quaderno!
22 Adesso versiamo l acqua ottenuta dai cubetti di ghiaccio in un contenitore da mettere nel congelatore. Tutti hanno ipotizzato il congelamento dell acqua e quindi la sua trasformazione in ghiaccio, perciò hanno rappresentato questa situazione con un disegno. Il giorno dopo abbiamo verificato l ipotesi, che è risultata corretta.
23 Si potrebbe ricominciare daccapo! Ripartiamo dai cubetti di ghiaccio: una volta trasformati in acqua, questa diventa vapore e questo torna acqua, che nel congelatore ridiventa ghiaccio
24 Proviamo gli esperimenti con altri materiali BURRO CERA PARAFFINA STAGNO SOSTANZE LIQUEFATTE SOSTANZE SOLIDIFICATE
25 Rielaborazione individuale e/o collettiva Alcuni commenti personali: «Secondo me il burro, la cera e lo stagno si solidificano più in fretta, invece la paraffina si solidifica meno in fretta.» «L acqua non si è fusa, ma è evaporata e poi è diventata ghiaccio; invece questi altri materiali si sono congelati.» «I materiali di oggi ci hanno messo meno tempo, rispetto all acqua, a fondersi.»
26 Sintesi dei dati emersi mediante grafici e tabelle Il percorso appena concluso ha evidenziato una partecipazione attiva ed entusiasta di tutti gli alunni, anche grazie al fatto che l argomento trattato fa parte del loro vissuto quotidiano. La sperimentazione dei fenomeni osservati agevola la comprensione dei termini specifici individuati, sottolineando il fatto che ciascuno di questi fenomeni è il risultato di una trasformazione avvenuta per l aumento o la diminuzione di uno stesso elemento: il «calore».
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