Controllo malattie trasmissibili
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- Amanda Castellani
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1 Controllo malattie trasmissibili Riconoscimento di una specifica condizione patologica Misure preventive generali applicabili dove e quando una malattia si manifesta Gestione del paziente per evitare ulteriori casi Misure in caso di epidemie e disastri Misure internazionali
2 Controllo malattie trasmissibili definizioni Agente infettivo: organismo in grado di produrre una malattia infettiva Fonte dell infezione: persona o animale, oggetto o sostanza da cui l agente infettivo passa all ospite Individuo infetto: chi alberga un agente infettivo (può presentare la malattia in forma manifesta o inapparente) Portatore: chi alberga un agente infettante in assenza di malattia Malattia contagiosa: malattia dovuta ad un agente infettante che si trasmette da una persona infetta ad un ospite suscettibile (trasmissione diretta)
3 Controllo malattie trasmissibili trasmissione diretta Trasferimento diretto ed essenzialmente immediato di agenti infettivi per: ü Contatto tipico delle infezioni trasmesse per via sessuale o per contatto stretto (es Brucellosi : abortus ovis) ü Proiezione diretta: tipico degli agenti patogeni espulsi con le goccioline infette (entro 2-3 m per lo starnuto e cm per la fonazione o la tosse) ü Esposizione diretta di tessuto suscettibile a polvere contaminata contaminazione: presenza di un agente infettivo su oggetti, sostanze, comprese acque o cibi, e sulla superficie corporea, senza infezione
4 Controllo malattie trasmissibili trasmissione indiretta Trasferimento indiretto di agenti infettivi mediante: Veicoli contaminati acqua, alimenti (non è richiesta la moltiplicazione) Vettori meccanici di trasporto puro e semplice (mosche, o altri artropodi) Vettori biologici con parte del ciclo biologico del microrganismo nel vettore ( zanzare, flebotomi, pulci) in alcuni è possibile la trasmissione transovarica o transtadiale (zecche). Alcuni sono vettori obbligati. Aria polveri contaminate, fomiti, (goccioline piccole secche)
5 Controllo malattie trasmissibili Riconoscimento di una specifica condizione patologica Identificazione del processo morboso in base alle caratteristiche cliniche (diagnosi differenziale) Diagnosi di laboratorio
6 Controllo malattie trasmissibili Misure preventive generali applicabili dove e quando una malattia può verificarsi clorazione delle acque, pastorizzazione del latte, controllo roditori e artropodi, controllo animali, educazione sanitaria pubblica
7 Controllo malattie trasmissibili Gestione dei pazienti per evitare ulteriori casi Controllo dei malati, contatti, ambiente circostante per prevenire la diffusione della malattia ad altre persone, ad artropodi o animali (isolamento) Identificazione dei portatori e loro gestione Raccomandazione sul trattamento appropriato dei contatti (quarantena, chemioprofilassi e profilassi specifica)
8 Raccomandazione sul trattamento appropriato dei contatti quarantena: misure restrittive nei confronti di persone sane che potrebbero trovarsi nel periodo di incubazione di una malattia contagiosa alla quale siano state esposte. Serve per prevenire l ulteriore trasmissione di una malattia e deve durare per un tempo uguale al periodo di incubazione della malattia sospetta
9 Raccomandazione sul trattamento appropriato dei contatti chemioprofilassi: assunzione di farmaci atti ad impedire l insorgenza di una malattia infettiva profilassi specifica : immunoglobuline e vaccinazioni
10 Misure internazionali Precauzioni per gli eventi pandemici (SARS), controllo viaggiatori da e per paesi con eventi epidemici Notifica obbligatoria di alcune malattie
11 Sanificazione dal latino sanus facere processo atto a rendere sano, cioè innocuo
12 Metodi di sanificazione Disinfezione: distruzione mirata di microrganismi patogeni e loro eventuali spore. Sterilizzazione (o disinfezione assoluta) distruzione di ogni forma vivente (sia patogeni che saprofiti), comprese le spore
13 Uso di disinfezione e sterilizzazione Materiali critici: sterilizzazione penetrano nei tessuti sterili o nel sistema vascolare o vengono a contatto con il flusso sanguigno (strumenti chirurgici, cateteri vascolari, aghi, protesi ecc) Materiali semicritici: sterilizzazione entrano in contatto con mucose o con cute non integra senza presenza di sangue (endoscopi) Materiali non critici: disinfezione vengono a contatto con cute integra
14 Disinfezione disinfezione meccanica (pulizia): rimozione dello sporco da oggetti e superfici contaminate ottenuta con acqua, azione meccanica e detergenti disinfezione chimica : utilizzo dei composti chimici ad azione germicida per oggetti inanimati (disinfettanti) o cute e mucose (antisettici)
15 Mezzi di disinfezione naturali luce essiccamento temperatura concorrenza vitale diluizione artificiali fisici chimici
16 Disinfettanti chimici Inorganici Acidi, alcali, ossidanti diretti, alogeni, sali di metalli pesanti Organici Acidi, peracidi organici, alcoli, aldeidi, fenolo e derivati, composti tensioattivi, composti organici di metalli pesanti, composti alogeni organici, derivati guanidinici, essenze vegetali
17 Livelli di disinfezione Disinfezione di basso livello : elimina batteri in fase vegetativa, alcuni virus e alcuni miceti Disinfezione di livello intermedio : elimina batteri in fase vegetativa, M. tuberculosis, la maggior parte dei virus, la maggior parte dei miceti Disinfezione di alto livello : elimina tutti i microrganismi ad eccezione di un elevato numero di spore batteriche
18 Sterilizzazione la sterilizzazione è la pratica rivolta all eliminazione di ogni forma vivente, patogena e non, da un substrato e include anche l eliminazione delle forme microbiche più resistenti come le spore batteriche
19 Metodi di sterilizzazione Mezzi fisici calore secco umido (autoclave) radiazioni gamma, UV e microonde ultrafiltrazione (liquidi) Mezzi chimici ossido di etilene gas-plasma aldeide formica, acido peracetico
20 Vaccinazione misura di prevenzione primaria e di profilassi attiva serve a sviluppare immunità nei confronti di uno specifico agente causale senza che avvenga la malattia
21 storia nasce nell 800 per combattere il vaiolo esempio fondamentale della medicina empirica, utilizzata sul campo anche senza conoscenze scientifiche certe comprendendo tuttavia che l arma a disposizione era efficace migliorandone l attività in corso d opera
22 storia 1721 Lady Mary Worthley Montagu, moglie dell ambasciatore a Costantinopoli, torna a Londra, in piena epidemia di vaiolo e fa inoculare la figlia l inizio della pratica di immunizzazione deriva da una osservazione puramente empirica
23 storia vaiolo malattia generale (su 100 persone solo 4 o 5 sfuggono) colpisce tutti ma colpisce una sola volta (quando lo si è contratto si è protetti per sempre) si trasmette direttamente e anche attraverso i vestiti, ( anche dopo molto tempo)
24 1888 legge Crispi obbligo di vaccinazione per il vaiolo problema di polizia sanitaria intervento legislativo, centrale come Sanità pubblica, regolato dallo Stato progetto autonomo dotato di strutture organizzative territoriali diffusione generale, difficoltà di approvvigionamento e mantenimento del materiale vaccinale rivaccinazione e controllo
25 Vaccinazioni obbligatorie misura efficace di prevenzione primaria intervento legislativo, centrale come Sanità pubblica, applicato a livello periferico regionale nelle strutture organizzative territoriali (ASL, distretto di prevenzione) obbligatorio, (gratuito e facilmente accessibile) norme per approvvigionamento e conservazione dei vaccini rivaccinazione e controllo
26 Vaccinazioni obbligatorie sono attualmente obbligatorie per legge: Vaccinazione antipoliomielitica Vaccinazione antidifterica Vaccinazione antitetanica Vaccinazione antiepatite B
27 Vaccini preparazione microrganismi vivi attenuati (vaiolo, polio, febbre gialla,rosolia, tubercolosi, tifo) microrganismi uccisi inattivati (polio, epatite A, tifo) anatossine (difterite, tetano) a subunità (influenza, meningococco, haemophilus, pertosse acellulare) recombinanti (epatite B)
28 Vaccini caratteristiche si distinguono via di somministrazione parenterale, orale, mucosa frequenza di somministrazione numero di dosi (singola o più dosi) necessità di richiamo in relazione alla tipologia del vaccino
29 Vaccini effetti collaterali e precauzioni reazioni locali arrossamento, tumefazione e dolore locali reazioni generali febbre, malessere, artromialgie, nausea anafilassi evento grave di ipersensibilità che si manifesta a poca distanza dalla somministrazione del vaccino ed è caratterizzata da disturbi della respirazione ipotensione che può giungere fino allo shock
30 Vaccini strategia vaccinale per strategia vaccinale si intende la modalità di attuazione della campagna vaccinale per ottenere i migliori risultati dall impegno economico e strutturale per la vaccinazione la strategia vaccinale deve tenere conto della capacità immunogena del vaccino, dell importanza della malattia e della popolazione da sottoporre a immunoprofilassi attiva
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