UN TUFFO NELLE EMOZIONI.. (gioco, movimento, divertimento)
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- Demetrio Lombardo
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1 UN TUFFO NELLE EMOZIONI.. (gioco, movimento, divertimento)
2 Progetto Educativo di: PSICOMOTRICITA RELAZIONALE E PSICODINAMICA Metodo: I.I.P.R. UN TUFFO NELLE EMOZIONI.. (gioco, movimento, divertimento) Anno Scolastico 2016/17 1
3 LO PSICOMOTRICISTA RELAZIONALE La professione di Psicomotricista Relazionale è prevista dalla legge n 4 del 14 gennaio 2013, pubblicata nella G.U. n 22 del 26 gennaio Lo Psicomotricista Relazionale è una figura professionale che opera in ambito educativo e preventivo, che realizza in autonomia e/o in collaborazione con figure professionali dell area socio pedagogica programmi di educazione psicomotoria e interventi di prevenzione dei disturbi dello sviluppo atti a favorire interrelazione tra le funzioni affettive, cognitive, motorie, sociali. In particolare opera per favorire: - una maturazione armonica della personalità - la formazione e il rafforzamento dell identità. - promuove l agio e la prevenzione del disagio. - favorisce e sostiene la relazione - adatta gli interventi psicomotori alle peculiari caratteristiche dei bambini - individua ed elabora nell equipe un programma di p.r. per favorire il superamento del bisogno del bambino con difficoltà dello sviluppo - potenzia le possibilità d intervento pedagogico e riabilitativo alla presenza di soggetti svantaggiati o diversamente abili. - documenta il percorso psicomotorio del bambino valutando i progressi LO PSICOMORICISTA RELAZIONALE PROVILEGIA LA RICERCA DI UNA RELAZIONE AUTENTICA, DI ASCOLTO, DI ACCOGLIENZA E SOSTEGNO AL BAMBINO NELLA SUA GLOBALITA 2
4 PSICOMOTRICISTE LISA RIZZETTO Allieva al 3 anno dell Istituto Italiano di Psicologia della Relazione, iscritta all A.N.P.R.I. (associazione nazione psicomotricisti relazionali), insegnante a tempo indeterminato presso la scuola dell infanzia J. Mirò, Istituto Comprensivo Romolo Onor di San Donà di Piave (Venezia). MONICA MESSINA Allieva al 2 anno dell Istituto Italiano di Psicologia della Relazione, iscritta all A.N.P.R.I. (associazione nazione psicomotricisti relazionali), studentessa in scienze della formazione primaria, Dipartimento di studi umanistici, università degli studi di Trieste. Istruttore federale CONI, iscritta all albo SIRI per la F.I.H.P. (federazione italiana hockey pattinaggio) 3
5 DESTINATARI DEL PROGETTO Il progetto è destinato a tutti i bambini della scuola dell infanzia e di classe prima e seconda della scuola primaria. MOTIVAZIONE Il bambino nel periodo tra i 3 e i 6 anni fa un importante passo avanti nei processi di maturazione. Supera la posizione egocentrica tipica della prima infanzia e con modelli comunicativi e comportamentali sempre più funzionali si apre alla socializzazione mettendosi in sintonia con il mondo che lo circonda. Entra nella fase edipica, durante la quale acquisisce aspetti peculiari dell identità sessuale che gli permettono di consolidare la propria personalità. E un momento difficile e complesso della crescita. Il bambino procede per prove ed errori, alterna vissuti regressivi, durante i quali richiede le cure e dell aiuto dell adulto, a momenti di affermazione in cui si propone in modo determinato e a volte aggressivo. E un esperienza relazionale di natura prevalentemente emotiva e affettiva vissuta attraverso il corpo e il movimento. In questo periodo il gioco riveste una fondamentale importanza, è la vita stessa del bambino, Infatti attraverso l attività ludica impara a esprimersi e poi a dominare le emozioni, esprimere la propria creatività, affina le modalità comunicative, migliorando le relazioni con i coetanei e gli adulti. La Psicomotricità Relazionale vuole proporre un educazione globale attenta ai nuclei psico affettivi e sociali del bambino, privilegiando il gioco psicomotorio e la relazione corporea e caratterizzandosi quindi come attività pedagogica idonea a favorire lo sviluppo armonico della personalità. 4
6 AREE DI GIOCO DA SPERIMENTARE GIOCO SENSO MOTORIO: attraverso la proposta del gioco senso motorio, il bambino sperimenta progressivamente modalità di movimento quali: strisciare, scivolare, rotolare, correre, saltare cadere, fare la capovolta, né inventerà lui stesso d inedite e personali arricchendo ad affinando le proprie abilità motorie. Queste esperienze il bimbo le svolge a corpo libero o attraverso il gioco con oggetti che lo psicomotricista gli propone per favorire l espressione del movimento, sperimenta il piacere sensomotorio, la gioia del movimento globale, aspetti importanti per lo sviluppo di capacità e abilità e di un immagine positiva di sé. Il bimbo è stimolato a condividere queste esperienze individuali con i coetanei attraverso dinamiche e giochi di gruppo GIOCO SIMBOLICO: durante il programma di Psicomotricità Relazionale, lo psicomotricista propone al bambino vari oggetti con cui giocare, quali palle, cerchi, tubi, carta, scatoloni, cuscini, che lo stimolano alla ricerca del movimento e allo sviluppo della creatività. Sono oggetti semplici che bene si prestano a essere manipolati e che stimolano nel bambino la costruzione di simboli attraverso i quali poter esprimere i propri stati d animo, rappresentare delle situazioni, oggetti, persone non presenti ma desiderate, sperimentare il gioco del come sé arricchendo la propria espressività e migliorando le modalità di comunicazione e relazione con i coetanei e con gli adulti. GIOCO DI SOCIALIZZAZIONE: il gioco di socializzazione riveste una particolare importanza perché nel rapporto con i coetanei il bambino consoliderà la propria autonomia trovando modalità diverse di esprimersi e all occorrenza di farsi aiutare, sviluppa la collaborazione e impara a rispettare le regole del vivere comune. Lo psicomotricista favorisce la socialità proponendo situazioni e materiali che coinvolgono contemporaneamente più bambini e li stimolano a cooperare assieme per il buon esito dell attività. In particolare verso la fine di ogni lezione con l uso di brani musicali allegri propone il movimento coordinato dei bambini e l attività ludica di gruppo che favorisce la socialità. 5
7 FINALITA GENERALI: La Psicomotricità Relazionale si pone le seguenti finalità: Favorire una maturazione armonica del bambino con particolare riferimento al piano emozionale e relazionale. Consolidare modelli comportamentali e comunicativi adeguati al processo di socializzazione. Promuovere l agio e prevenire il disagio durante il processo di maturazione del bambino. Potenziare le possibilità d intervento pedagogico didattico alla presenza di soggetti diversamente abili. OBIETTIVI SPECIFICI: Sviluppare competenze motorie adatte all età. Potenziare il comportamento autonomo e indipendente nell ordine dell espressione del sé. Imparare a esprimere e controllare i propri stati d animo. Imparare a riconoscere ad accettare gli stati d animo degli altri. Favorire la maturazione e il rafforzamento delle identità di genere nel bambino e nella bambina. Sviluppare la creatività e le capacità pratico operative. Imparare a rispettare regole e consegne. Saper partecipare ai giochi di gruppo 6
8 METODOLOGIA Le psicomotriciste dopo aver presentato le regole che accompagnano ogni lezione averle ripetute assieme ai bambini propone loro il gioco psicomotorio. Un gioco individuale, a coppie, a piccoli gruppi che il bambino ricerca liberamente a seconda delle proprie attitudini, modalità e tempi. La psicomotricista guida il bambino in questa ricerca giocando con lui, proponendogli gli oggetti che lo aiutano ad ampliare e arricchire il movimento, valorizza il gioco spontaneo del bambino partendo sempre da ciò che il bambino propone. La comunicazione avviene attraverso il linguaggio del corpo, in prevalenza durante il gioco (non si tratta solo di sentire quello che dicono ma essere attenti al tono di voce, all espressione del viso, al modo in cui si muovono ). E fondamentale cercare di capire e aiutare il bambino/a a vivere in modo positivo la relazione con se stesso e con gli altri; in questo contesto è importante alternare momenti attivi ad altri di osservazione come atteggiamento che meglio consente di comprendere i bambini le loro necessità, i loro bisogni. Lo psicomotricista propone indirettamente la strutturazione dello spazio e l offerta dei materiali, stimola i bambini alla ricerca delle soluzioni per tentativi ed errori. Quest atteggiamento pur nel rispetto dei ritmi di apprendimento di ciascun bambino presuppone una certa linea di sforzo sostenuta da curiosità, partecipazione e interesse. Inoltre il problem solving impegna e educa le aree psichiche elevate perché il bambino deve pensare, analizzare, sintetizzare, progettare, ideare e immaginare. La forma privilegiata di attività sarà costituita dal gioco perché attraverso il GIOCARE che il bambino può conoscere, sperimentare, dando libero sfogo alle proprie abilità. 7
9 ELEMENTI FONDAMENTALI DEL METODO SPAZIO: Nelle sedute di psicomotricità lo spazio è inteso come luogo, dove i bambini vivono il piacere del movimento in condizioni di sicurezza fisica e affettiva; come tempo spazio in cui, l identità del bambino si dice, si racconta, si riconosce, si esprime. Gli incontri hanno un momento iniziale e un momento finale. Lo spazio è qualcosa di tangibile da riempire di volta in volta con il proprio corpo, con la voce, con il suono, con gli oggetti. L attività di psicomotricità relazionale si svolgerà prevalentemente in palestra della scuola adeguatamente attrezzata e messa in sicurezza. TEMPO: Ogni seduta sarà di circa 45/50 minuti per i bambini di 3/4 anni ( piccoli e medi della scuola dell infanzia) e 60 minuti per i bambini più grandi ( grandi scuola dell infanzia e prima e seconda della primaria). Le sedute saranno 26 circa per i bambini di 3/4 anni, 28/30 per i bambini più grandi. OGGETTI DI GIOCO: Il materiale utilizzato, messo a disposizione dalle psicomotriciste, sarà predisposto sulla base del percorso che s intende attuare: palle di varie dimensioni, cerchi duri e morbidi, corde e corde imbottite, scatole di cartone, scatoloni, stoffe, carta di vari tipi, cuscini di varia consistenza, materiale per costruire, animali di plastica, materassi. 8
10 VERIFICA E VALUTAZIONE Una valutazione sul percorso è realizzata attraverso l utilizzo di una griglia idonea alla rilevazione delle performance psicomotorie del bambino all inizio e alla fine del percorso. E un mezzo che ci permette di fotografare il bambino durante il suo gioco spontaneo, raccogliendo dati precisi sul livello raggiunto nello sviluppo. RILEVAZIONI E VERIFICHE: INSEGNANTI GENITORI PERIODICHE: Per l analisi del lavoro svolto, sull evoluzione delle dinamiche del gruppo classe PROGRAMMATE: Per scambio d idee, informazioni, evoluzione delle dinamiche nel gruppo classe SUPERVISIONI Ci saranno 2/3 supervisioni documentate con il dott. Prof. Mauro Vecchiato direttore e docente presso l I.I.P.R. di Zelarino, per una valutazione del lavoro della psicomotricista. COSTI Indicativamente Il costo è di 30,00 Euro l ora, eventualmente da valutare e concordare con lo psicomotricista. 9
11 DOCUMENTAZIONE Il percorso di psicomotricità relazionale sarà documentato da foto e illustrato ai genitori con presentazione in power - point e una piccola descrizione del percorso fatto dai bambini. Si prevede inoltre la realizzazione di video che saranno esclusivamente visionati dalle psicomotriciste e dal supervisore prof. Mauro Vecchiato per un autovalutazione delle psicomotriciste. In allegato al progetto vi è un fac-simile modulo di autorizzazione da presentare ai genitori (allegato A) CONTATTI Referenti progetto e psicomotriciste: Lisa Rizzetto: cell.342/ Monica Messina: cell.347/ lisarizzetto@vodafone.it monicamess09@yahoo.it San Donà di Piave 1 settembre 2016 Con Osservanza Lisa Rizzetto Monica Messina Autorizzazione ai dati personali, ai sensi e per tutti gli effetti del D.L. 196/2003 e successive modifiche. 10
12 Allegato A Alla cortese attenzione dei genitori di: Con la presente si richiede alle S.V. la possibilità di filmare i bambini durante le sedute di psicomotricità relazionale e psicodinamica; i filmati saranno visionati solo a scopo didattico e auto valutativo dalle psicomotriciste Monica Messina e Lisa Rizzetto e dal prof. Mauro Vecchiato direttore e formatore presso il l I.I.P.R. di Zelarino (VE). Firma del genitore (o di chi ne fa le veci) / Data 11
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