CARATTERISTICHE STRUTTURALI E DURATA DELLA DISOCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI CREMONA
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1 CARATTERISTICHE STRUTTURALI E DURATA DELLA DISOCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI CREMONA A cura di Luigi Grossi*, Piero Ganugi**, Claudio Lucifora** *Università degli Studi di Parma ** Università Cattolica di Milano e Piacenza Maggio 2002
2 Presentazione Il Servizio Informativo Economico Sociale continua l analisi del mercato del lavoro, già iniziata nel luglio 2001, affrontando un tema di notevole interesse: la disoccupazione in provincia di Cremona. Il presente studio analizza sia le caratteristiche (età, titolo di studio, sesso ecc.) dei disoccupati, sia la durata del periodo di disoccupazione e le variabili che incidono su tale durata. Credo, fermamente, che anche questo studio contribuirà a comprendere meglio alcuni aspetti del mercato del lavoro della provincia di Cremona, fornendo nuove basi all implementazione di nuove strategie d intervento. Assessore Provinciale alle Attività Produttive, Formazione Professionale e Lavoro Giorgio Toscani 2
3 Indice 1 Introduzione Caratteristiche generali dei disoccupati Condizione precedente allo stato di disoccupazione La ricerca di lavoro La durata della ricerca di lavoro Un applicazione econometrica sulla durata della disoccupazione Il disegno dell esperimento e le variabili utilizzate I risultati Analisi effettuata utilizzando tutto il campione Risultati per i maschi Risultati per le femmine Risultati per coloro che sono in cerca di nuova occupazione Risultati per coloro che sono in cerca di prima occupazione Un analisi per profili stilizzati Appendice I (tabelle per la parte descrittiva) Appendice II (nota metodologica) Appendice III (figure e tabelle della parte econometrica)
4 Indice delle figure Figura 1: distribuzione dei disoccupati per numero di componenti della famiglia di appartenenza... 8 Figura 2: distribuzione dei disoccupati per titolo di studio... 9 Figura 3: composizione delle persone in cerca di nuova occupazione rispetto alla situazione precedente lo stato di disoccupazione Figura 4: composizione delle persone in cerca di nuova occupazione rispetto alla branca economica di provenienza Figura 5: composizione delle persone in cerca di nuova occupazione rispetto alla posizione professionale occupata nel precedente lavoro Figura 6: distribuzione dei disoccupati rispetto alla durata della ricerca di lavoro Figura 7: distribuzione dei disoccupati rispetto al tipo di lavoro ricercato Figura 8: distribuzione dei disoccupati per preferenza sul luogo di lavoro Figura 9: distribuzione dei disoccupati per condizione economica alla quale sono disposti a lavorare Figura 10: distribuzione della durata della ricerca di lavoro dei disoccupati distinti per sesso Figura 11: distribuzione della durata della ricerca di lavoro dei disoccupati distinti per età Figura 12: distribuzione della durata della ricerca di lavoro dei disoccupati distinti per stato civile Figura 13: distribuzione della durata della ricerca di lavoro dei disoccupati distinti per numerosità della famiglia di origine Figura 14: distribuzione della durata della ricerca di lavoro dei disoccupati distinti per titolo di studio Figura 15: funzione di sopravvivenza con metodo di Kaplan-Meier sull'intero campione Figura 16: funzione di sopravvivenza con modello di Cox sull'intero campione Figura 17: funzione di sopravvivenza con metodo di Kaplan-Meier per i maschi Figura 18: funzione di sopravvivenza con modello di Cox per i maschi Figura 19: funzione di sopravvivenza con metodo di Kaplan-Meier per le femmine Figura 20: funzione di sopravvivenza con modello di Cox per le femmine
5 Figura 21: funzione di sopravvivenza con metodo di Kaplan-Meier per coloro che sono in cerca di nuova occupazione Figura 22: funzione di sopravvivenza con con modello di Cox per coloro che sono in cerca di nuova occupazione Figura 23: funzione di sopravvivenza con metodo di Kaplan-Meier per coloro che sono in cerca di prima occupazione Figura 24: funzione di sopravvivenza con modello di Cox per coloro che sono in cerca di prima occupazione
6 1 Introduzione La disoccupazione in provincia di Cremona non assume caratteri di particolare urgenza poiché in termini percentuali si è mantenuta intorno al 4% nel periodo con un calo significativo nel 2000 in cui ha raggiunto il valore di 2.9% (Tabella 1). Il tasso di occupazione è invece aumentato dal 45.8% del 1997 al 47.4% del Tabella 1: situazione occupazionale in provincia di Cremona nel periodo ). Fonte ISTAT. Condizione lavorativa Occupati In cerca di occupazione Totale forze di lavoro Non forze di lavoro Totale popolazione di 15 anni e oltre Tasso di occupazione (occupati/popolazione di 45,8 15 anni e oltre) 46,7 46,7 47,4 Tasso di disoccupazione (in cerca di occ./totale 4,4 forze di lavoro) 4,3 4,3 2,9 Nonostante il quadro tranquillizzante appena tracciato è interessante soffermarsi sulle caratteristiche dei disoccupati che emergono dalla Rilevazione Trimestrale sulle Forze di Lavoro (RTFL) svolta dall ISTAT nel 1999 per trarne importanti indicazioni di politica del lavoro. In particolare, ci si chiede qual è la composizione per età dei disoccupati, qual era la loro situazione prima di entrare nello stato di disoccupazione, quanto dura la ricerca del lavoro, ecc. Il presenta rapporto si articola nel seguente modo: nella sezione 2 si analizzano le caratteristiche dei disoccupati con particolare riferimento all età e al titolo di studio posseduto, la sezione 3 è dedicata all analisi della situazione precedente allo stato di disoccupazione, le modalità della ricerca di lavoro vengono esaminate nella sezione 4. La durata dello stato di disoccupazione viene prima analizzata dal punto di vista descrittivo nella sezione 5, mentre nella sezione 6 si utilizza uno strumento 1 Per un approfondimento sul tema della disoccupazione in provincia di Cremona e sui confronti con la realtà nazionale e regionale si rimanda a Lucifora, Ganugi, Grossi e Orlando (2001), mentre per la definizione degli occupati, dei disoccupati e delle forze lavoro si rimanda al paragrafo A7 dell apendice metodologica del presente rapporto. 6
7 econometrico (i modelli di durata) per individuare le variabili che influenzano tale durata. Nel paragrafo 7 viene svolta un analisi della durata della disoccupazione per profili stilizzati. In particolare viene attribuita una percentuale di possibilità di trovare lavoro a individui-tipo. Concludono il rapporto tre appendici: la prima contenente le tabelle ottenute dall elaborazione dei dati della RTFL, la seconda dedicata alla descrizione metodologica dei modelli di durata, la terza relativa ai modelli di durata stimati. 2 Caratteristiche generali dei disoccupati Nella provincia di Cremona nel 1999, sul totale di coloro che erano alla ricerca di un occupazione, il 68% era rappresentato da persone in cerca di nuova occupazione, mentre il rimanente 32% era costituito da persone in cerca di prima occupazione. I disoccupati in provincia di Cremona appartengono per due terzi a famiglie con 3 o 4 componenti (Figura 1). Tale composizione non fa registrare grosse variazioni fra coloro che sono in cerca di nuova occupazione e di prima occupazione. Da notare che fra coloro che sono in cerca di prima occupazione nessuno appartiene a famiglie monocomponente. Tale circostanza è la conseguenza della giovane età di coloro che sono in cerca di prima occupazione, che nella maggioranza dei casi vivono ancora con i propri genitori o sono sposati da poco. Si veda a tale proposito la Tabella 3 in cui risulta che il 91,43% di coloro che sono in cerca di prima occupazione sono figli dell intestatario del foglio di famiglia. Inoltre, risulta che più del 94% dei disoccupati in cerca di prima occupazione sono celibe/nubili. 7
8 Figura 1: distribuzione dei disoccupati per numero di componenti della famiglia di appartenenza 40.00% 35.00% 30.00% 25.00% 20.00% 15.00% % 5.00% 0.00% Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo Si noti dalla Tabella 5, della distribuzione per età, che coloro che sono in cerca di prima occupazione sono tutti al di sotto dei 34 anni. Analizzando la stessa tabella si nota inoltre che i disoccupati in generale sono piuttosto giovani perché l 81.48% di essi ha un età inferiore ai 34 anni. La percentuale dei disoccupati femmine è nettamente preponderante (63% circa) e tale proporzione è la stessa fra coloro che sono in cerca di nuova e di prima occupazione (ved. Tabella 6). Dalla Tabella 7 (si veda anche Figura 2) emerge che circa il 40% dei disoccupati considerati globalmente possiede un titolo equivalente alla scuola dell obbligo (elementari e medie inferiori), il 10% possiede un titolo di qualifica professionale, mentre il 37% è diplomato. Da notare che i laureati sono rappresentati soprattutto da coloro che sono in cerca di prima occupazione. 8
9 Figura 2: distribuzione dei disoccupati per titolo di studio 40.00% 35.00% 30.00% 25.00% 20.00% 15.00% 10.00% Diploma maturità Diploma univ. Elementari Laurea Medie inf. Qualifica prof. 5.00% 0.00% Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo 9
10 3 Condizione precedente allo stato di disoccupazione Coloro che sono in cerca di nuova occupazione sono in prevalenza (circa il 77%: ved. Tabella 8 e Figura 3) lavoratori dipendenti che hanno perso il posto di lavoro, mentre solo il 4% sono lavoratori autonomi. Figura 3: composizione delle persone in cerca di nuova occupazione rispetto alla situazione precedente lo stato di disoccupazione 19,18% 4,11% Autonomo senza dip. Dipendente NA 76,71% La branca di attività più frequente da cui provengono i disoccupati (Tabella 9 e Figura 4) è quella dell industria di trasformazione (30%), seguita dal settore pubblico (23%) e dal commercio (circa 10%). 10
11 Figura 4: composizione delle persone in cerca di nuova occupazione rispetto alla branca economica di provenienza 6.85% 23.29% 19.18% 2.74% 4.11% 9.59% 2.74% 30.14% 1.37% Agricoltura, caccia, pesca Alberghi e ristoranti Commercio Industria costruzioni Industria trasformazione Intermediazione monetaria NA Servizi alle imprese Settore pubblico Per quanto riguarda la professione esercitata (Tabella 10 e Figura 5), si noti che il 22% delle persone in cerca di nuova occupazione sono artigiani, operai specializzati o agricoltori, il 19% sono personale non qualificato, mentre solo l 1% esercitano una professione intellettuale. Il rimanente 37% (fra coloro che hanno risposto al quesito corrispondente) si occupa di amministrazione, vendita, mansioni tecniche o conduzione di impianti. 11
12 Figura 5: composizione delle persone in cerca di nuova occupazione rispetto alla posizione professionale occupata nel precedente lavoro Amministrazione e gestione 9.59% 9.59% 1.37% 19.18% 19.18% 13.70% 5.48% 21.92% Artigiani, operari spec., agricoltori Conduttori impianti NA Personale non qualif. Professione intellettuale Tecnico Vendita 4 La ricerca di lavoro Il 95% circa dei disoccupati ha dichiarato di essere in cerca di lavoro (Tabella 11). Tale percentuale è però differente fra coloro che sono in attesa di nuova occupazione e coloro che sono in attesa di prima occupazione: infatti più dell 11% di quest ultimi hanno dichiarato di non essere alla ricerca di lavoro. Dalla Tabella 12 (si veda anche la Figura 6) si desume che, globalmente, il 53% circa dei disoccupati, ha un tempo di ricerca dell occupazione inferiore o pari a 12 mesi, il 27% ricerca lavoro per un periodo superiore ad un anno, ma inferiore a due, mentre il 15% ha un tempo di ricerca superiore ai due anni. Fra coloro che fanno registrare un tempo di ricerca inferiore all anno, il 21% ha un tempo di ricerca inferiore ai 3 mesi, il 10% fra 4 e 6 mesi, il 10% fra 7 e 9 e il 12% fra 10 e 12. Tali percentuali fanno registrare però delle significative differenze fra coloro che sono in cerca di nuova oppure di prima occupazione. In particolare meno del 6% di coloro che sono in cerca di prima occupazione hanno un periodo inferiore ai 3 mesi, mentre la corrispondente percentuale nel caso degli individui in cerca di nuova occupazione è pari al 29% circa. 12
13 Inoltre, più dell 8% degli individui in cerca di prima occupazione ha un periodo superiore ai tre anni, mentre la percentuale si riduce a meno del 3 per l altra categoria. Figura 6: distribuzione dei disoccupati rispetto alla durata della ricerca di lavoro < >36 NA 0 Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo Nella Tabella 13 vengono riportate le percentuali di azioni di ricerca sul totale delle azioni di ricerca effettuate. Si tenga presente che nel quesito corrispondente è possibile fornire più di una risposta perché uno stesso soggetto può effettuare la ricerca in diversi modi fra loro non esclusivi. Si noti che, globalmente, le azioni di ricerca più frequenti sono la domanda scritta (più del 20%) e le visite personali (quasi 20%). Elevata è anche la percentuale di coloro che ricercano negli annunci economici (quasi 16%) o che rispondono ad offerte di lavoro (11%). Uguale percentuale fanno registrare le domande a concorsi e il ricorso ad amici e conoscenti (10% circa). Il 6% circa delle azioni di ricerca coinvolge agenzie private di collocamento. La percentuale più bassa corrisponde alle inserzioni sui giornali (meno del 2%). Le percentuali non sono significativamente diverse fra le due categorie di disoccupati. Si può comunque notare che la percentuale di ricorso ad amici e conoscenti è maggiore fra coloro che sono alla ricerca di nuova occupazione, mentre la percentuale di visite personali è maggiore fra coloro che sono alla ricerca di prima occupazione. 13
14 Per quanto riguarda la disponibilità immediata a lavorare (Tabella 14) è interessante notare che la percentuale di coloro che sono disposti a lavorare a qualunque condizione è piuttosto bassa (17% sul totale dei disoccupati, 15% su coloro che sono in cerca di nuova occupazione e 20% fra coloro che sono in cerca di prima occupazione), mentre ben il 73% dichiara di essere disponibile a lavorare immediatamente, ma solo a condizioni adeguate. La disponibilità a lavorare è infatti legata alle condizioni elencate nelle Tabelle Dalla Tabella 15 (anche Figura 7) si ricava che il 75% dei disoccupati ricerca un lavoro a tempo indeterminato con una significativa differenza fra le due categorie: 80% per coloro che sono alla ricerca di nuova occupazione e 66% (circa) per coloro che ricercano la prima occupazione. Solo il 14% (circa) dichiara di non avere preferenze. Fra coloro che sono alla ricerca di prima occupazione il 5,5% accetterebbe un contratto di formazione-lavoro, mentre nessuno dell altra categoria accetterebbe tale contratto. Figura 7: distribuzione dei disoccupati rispetto al tipo di lavoro ricercato 90.00% 80.00% 70.00% 60.00% 50.00% 40.00% A termine Autonomo (non ha ancora predisposto i mezzi) formazione professionale NA 30.00% Senza preferenze 20.00% Tempo indeterm % 0.00% Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo Un altra condizione che deve essere rispettata è legata all orario di lavoro ( Tabella 16). Il 64% circa dei disoccupati, considerati globalmente, dichiara che accetterebbe un lavoro esclusivamente a tempo pieno (29%) o preferibilmente a tempo pieno (35%), mentre solo il 18,5% è disposto a lavorare a qualsiasi orario. Il 7% 14
15 vorrebbe un lavoro esclusivamente a tempo parziale, e il 5% circa preferibilmente a tempo parziale. Si noti che in questa categoria non è compreso nessuno di coloro che è in cerca di prima occupazione. Il luogo di lavoro appare inoltre un fattore importante nella scelta del lavoro (Tabella 17 e Figura 8). Il 51% sul totale dei disoccupati vorrebbe il lavorare in un comune raggiungibile giornalmente, e più del 32% preferirebbe il comune di residenza. L 8% sarebbe disposto a lavorare anche all estero (14% coloro che sono in cerca di prima occupazione e 5% gli altri) e meno del 3% lavorerebbe in qualsiasi posto in Italia. Figura 8: distribuzione dei disoccupati per preferenza sul luogo di lavoro 60.00% 50.00% 40.00% 30.00% 20.00% comune di residenza comune ragg. Giornalmente NA Ovunque, anche all'estero Ovunque, in Italia 10.00% 0.00% Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo Per quanto riguarda le condizioni economiche alle quali i disoccupati sono disposti a lavorare (Tabella 18 e Figura 9) emerge che la maggioranza (49%: 56% fra coloro che sono in cerca di nuova occupazione e poco più del 34% fra coloro che sono in cerca di prima occupazione) è disposta a lavorare ad un salario medio compreso fra 1,5 e 3 milioni di lire. Il 28% circa non esprime alcuna preferenza (NA) per cui si presume siano disposti a lavorare a qualsiasi salario. Tale percentuale si differenzia notevolmente fra le due categorie (21% per coloro che sono in cerca di nuova occupazione e 43% per coloro che sono in cerca di prima occupazione). 15
16 Figura 9: distribuzione dei disoccupati per condizione economica alla quale sono disposti a lavorare 60.00% 50.00% 40.00% 30.00% 20.00% < > NA 10.00% 0.00% Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo 16
17 5 La durata della ricerca di lavoro Nella Tabella 19 (anche Figura 10) viene riportata la distribuzione di frequenza della durata della ricerca di lavoro distinta per sesso. Si può osservare che circa il 3% trova lavoro entro un mese. Il 58% dei maschi trova lavoro entro un anno contro il 51% delle femmine. E però superiore la percentuale di donne che trova lavoro fra 1 e 6 mesi (32% con il 22%). Per l analisi della durata senza distinzione di sesso si veda l applicazione econometrica (sezione 6). Figura 10: distribuzione della durata della ricerca di lavoro dei disoccupati distinti per sesso 35.00% 30.00% 25.00% 20.00% 15.00% 10.00% < >36 NA 5.00% 0.00% femmina maschio Totale complessivo Nella Tabella 20 (anche Figura 11) la durata della ricerca di lavoro viene posta in relazione all età degli individui. Il 3,4% di coloro che hanno un età inferiore ai 35 anni hanno un periodo di ricerca inferiore al mese, mentre nessuno degli individui più anziani ha un tempo di ricerca così breve. Il 55% dei più giovani ha un tempo di ricerca inferiore all anno, mentre la corrispondente percentuale è pari al 45% per i più anziani. Da notare che il 5,7% dei più giovani ha un periodo di ricerca superiore ai 36 mesi, mentre tutti i più anziani hanno un periodo di ricerca inferiore ai 36 mesi. 17
18 Figura 11: distribuzione della durata della ricerca di lavoro dei disoccupati distinti per età 45.00% 40.00% 35.00% 30.00% 25.00% 20.00% 15.00% 10.00% < >36 NA 5.00% 0.00% <35 =>35 Il 6% circa di coloro che sono coniugati hanno un tempo di ricerca inferiore al mese (Tabella 21 e Figura 12). Tale percentuale è pari a 2,5% per i celibi/nubili, mentre nessuno della categoria rimanente (divorziati, separati, vedovi) ha un periodo di ricerca così breve. Il 41% dei coniugati ha un periodo di ricerca compreso fra 1 e 6 mesi, contro il 21% dei celibi/nubili e il solo 10% della categoria residua. Nel complesso, quindi, i coniugati sono quelli che hanno il periodo di ricerca nettamente più basso, mentre i divorziati/separati/vedovi hanno il tempo di ricerca più elevato. 18
19 Figura 12: distribuzione della durata della ricerca di lavoro dei disoccupati distinti per stato civile 45.00% 40.00% 35.00% 30.00% 25.00% 20.00% 15.00% 10.00% < >36 NA 5.00% 0.00% celibe/nubile coniugato/a altro La durata della ricerca è maggiore per coloro che appartengono a famiglie più numerose (numero di componenti maggiore di tre: Tabella 22 e Figura 13). Infatti il 22% di essi trova lavoro entro 6 mesi contro il 29% di coloro che appartengono a famiglie con pochi componenti. 19
20 Figura 13: distribuzione della durata della ricerca di lavoro dei disoccupati distinti per numerosità della famiglia di origine 35.00% 30.00% 25.00% 20.00% 15.00% 10.00% < >36 NA 5.00% 0.00% <=3 >3 Per quanto concerne la relazione di parentela con l intestatario del foglio di famiglia (Tabella 23) è interessante notare che il 55% circa dei coniugi o conviventi hanno una durata della ricerca inferiore a 6 mesi contro una percentuale di 31% dei figli e 20 degli intestatari. Se si estende il periodo di ricerca fino a 12 mesi le percentuali tornano ad equilibrarsi su valori compresi fra 54 e 65%. Il 36% dei coniugi ha però un periodo di ricerca superiore ai 18 mesi contro una corrispondente percentuale di 25% sia per i figli che per l intestatario. Nella Tabella 24 (anche Figura 14) vengono riportate le durate del periodo di ricerca del lavoro per titolo di studio. I periodi di ricerca più brevi vengono registrati per coloro che appartengono alle classi estreme, cioè titolo di studio elevato (laurea o diploma universitario) e grado di istruzione basso (scuola dell obbligo). Tali categorie hanno infatti un tempo di ricerca inferiore al mese, rispettivamente, nel 7% e nel 4,65% dei casi, mentre nessuna di coloro che possiede un diploma di maturità o un titolo di qualifica professionale ha una durata così breve. Per tutte le categorie il 21-23% ha un periodo di ricerca compreso fra 1 e 6 mesi, mentre la maggioranza dei diplomati e dei qualificati (33%) ha un periodo di ricerca compreso fra 6 e 12 mesi. Da notare inoltre che una percentuale elevata (37%) di coloro che possiedono un titolo corrispondente alla scuola dell obbligo hanno periodo di ricerca compreso fra 12 e 24 mesi. 20
21 Figura 14: distribuzione della durata della ricerca di lavoro dei disoccupati distinti per titolo di studio 40.00% 35.00% 30.00% 25.00% 20.00% 15.00% 10.00% < >36 NA 5.00% 0.00% Laurea/dipl. univ. maturità/qualifica obbligo La Tabella 25 contiene la distribuzione della durata della ricerca per numero di azioni di ricerca effettuate. Le possibili modalità di ricerca previste dal corrispondente quesito sono le seguenti: - agenzia privata di collocamento; - visite personali o test attitudinali; - segnalazione a datori di lavoro da parte di amici e conoscenti; - invio di domanda scritta di assunzione; - inserzioni su giornali; - ricerca negli annunci economici; - risposta a offerte di lavoro; - partecipazione a concorsi pubblici; - effettuazione di prove a concorsi pubblici. Si può notare che il periodo di ricerca sembra in genere ridursi all aumentare del numero di azioni effettuate. Infatti, coloro che non hanno fatto azioni di ricerca si distribuiscono su tutte le durate (da meno di un mese fino a più di 36 mesi). Tutti coloro che hanno fatto 5 azioni di ricerca hanno una durata inferiore ai 12 mesi. Da notare che coloro che hanno fatto 7 azioni hanno un periodo di ricerca compreso fra 18 e 36 mesi. 21
22 Tali individui appartengono probabilmente a categorie di disoccupati di lunga durata che non riescono a trovare lavoro per motivi strutturali e che hanno comunque avuto il tempo di effettuare diverse azioni di ricerca. Nella Tabella 26 vengono analizzate le durate in rapporto al tipo di occupazione ricercata. Il periodo di ricerca più breve viene registrato in corrispondenza di coloro che ricercano un lavoro a termine (50% da 1 a 6 mesi e 50% da 6 a 12 mesi) o un lavoro con contratto di formazione professionale (50% da 1 a 6 mesi e 50% da 12 a 18 mesi). Coloro che hanno predisposto i mezzi per iniziare un attività autonoma hanno la durata più lunga (100% compreso fra 18 e 36 mesi). Coloro che cercano un lavoro a tempo indeterminato sono distribuiti su tutte le durate. In particolare il 3,7% ha una durata inferiore al mese, il 32% fra 1 e 6 mesi, il 24% fa 6 e 12 mesi. Per quanto riguarda l orario al quale si è disposti a lavorare (Tabella 27),. l 8% di coloro che sono disposti a lavorare preferibilmente a tempo pieno hanno una durata inferiore al mese. Coloro invece che lavorerebbero preferibilmente a tempo parziale hanno la più alta percentuale di durata compresa fra 1 e 6 mesi (60%). Coloro che lavorerebbero esclusivamente a tempo pieno o esclusivamente a tempo parziale hanno la durata maggiore. Infatti il 74% dei primi e ben l 88% dei secondi hanno una durata superiore ai 6 mesi. Anche il luogo di lavoro in cui si è disposti a lavorare influisce sulla durata della ricerca di lavoro (Tabella 28). Coloro che sono disposti a lavorare ovunque in Italia hanno una durata sempre inferiore ai 12 mesi e il 67% ha una durata compresa fra 1 e 6 mesi. Il 45% di coloro che sono disposti a lavorare in un comune raggiungibile giornalmente hanno una durata inferiore ai 6 mesi. Solo il 14% di coloro che sono disposti a lavorare solo nel comune di residenza hanno una durata compresa fra 1 e 6 mesi e solo un ulteriore 20% ha una durata compresa fra 6 e 12 mesi. Piuttosto controversa è invece la situazione di coloro che sono disposti a lavorare ovunque (anche all estero). L 11% di essi ha una durata inferiore al mese, ma la percentuale di durata fra 1 e 12 mesi è solo del 33%. La Tabella 29 contiene la distribuzione delle durate rispetto al salario minimo al quale i soggetti sono disposti a lavorare (salario di riserva). Coloro che richiedono un salario superiore ai di lire hanno la durata più bassa poiché per tutti è inferiore ai 12 mesi e per il 66% è compresa fra 1 e 6 mesi. E necessario sottolineare che si tratta di un numero di soggetti molto ridotto e che probabilmente dispone di caratteristiche tali da giustificare tale richiesta. Negli altri casi si nota che il 39% di coloro che richiedono un 22
23 salario più basso (minore di di lire) hanno una durata compresa fra 1 e 6 mesi, contro il 23% di coloro che chiedono un salario da 1.5 a 3 milioni di lire e il 25% di quelli che chiedono un salario fra 3 e 4,5 milioni di lire. Si osservi che il 25% di coloro che appartengono a quest ultima classe hanno una durata superiore ai 36 mesi. 6 Un applicazione econometrica sulla durata della disoccupazione 6.1 Il disegno dell esperimento e le variabili utilizzate In questo paragrafo vengono riportati i risultati dell analisi della durata della disoccupazione a Cremona in base ai dati della RTFL del Gli individui campionati che si trovavano in situazione di disoccupazione (in cerca di nuova occupazione o in cerca di prima occupazione) erano 102. Di questi 6 non cercavano effettivamente nessun lavoro quindi nell analisi sono stati di fatto trattati come dati mancanti e non sono mai entrati nelle stime dei modelli. La variabile dipendente che stima la durata della disoccupazione è la durata della ricerca di lavoro che si desume dalla risposta al quesito 46 del questionario ( Da quanto tempo è in cerca di lavoro? ). Il disegno dell esperimento è il seguente: 1) i modelli sono stati stimati considerando: - tutto il campione (102 individui) - 2 sottocampioni distinti per sesso (35 maschi e 67 femmine) - 2 sottocampioni distinti per condizione al momento dell indagine (71 in cerca di nuova occupazione e 31 in cerca di prima occupazione); 2) per ognuna delle 5 situazioni elencate sopra sono stati stimati i seguenti modelli: - funzione di sopravvivenza secondo il metodo di Kaplan-Meier; - modello non parametrico (o semiparametrico) a rischi proporzionali di Cox e della corrispondente funzione di sopravvivenza; - modello parametrico con distribuzione di probabilità Weibull; la scelta della Weibull è dovuta al fatto che in tale modo si evitano i problemi di distorsione della durata che potrebbero essere dovuti al fatto di utilizzare una proxy della durata effettiva della disoccupazione. 23
24 Le variabili esplicative della durata della disoccupazione sono le seguenti (sono quelle che hanno mostrato un apporto significativo alla spiegazione della durata della disoccupazione): - STACIV: stato civile secondo le modalità coniugato (codice 1), altra condizione (codice 0); - ETA ; - COMP: numero di componenti della famiglia; - CONDATT: condizione rispetto al lavoro (in cerca di nuova occupazione (codice 0) o in cerca di prima occupazione (codice 1)); chiaramente tale variabile non è stata considerata sui due sottocampioni divisi in base alle modalità della variabile stessa; - SESSO: maschio codice 0, femmina codice 1; chiaramente tale variabile non è stata considerata sui due sottocampioni divisi in base alle modalità della variabile stessa. - TISTU: titolo di studio posseduto con le modalità dottorato di ricerca (codice 1), laurea (cod. 2), diploma universitario (cod. 3), diploma di maturità (cod.4), diploma di qualifica professionale (cod. 5), licenza media inferiore (cod. 6), licenza elementare (cod. 7). Sono state anche considerate alcune trasformazioni delle variabili originarie che vengono elencate di seguito. - ETA2: età elevata al quadrato. Tale trasformata viene introdotta nel modello per cogliere eventuali relazioni non lineari tra l età degli individui e la durata della disoccupazione. - LOGWRIS: è il logaritmo naturale del salario minimo al quale un disoccupato è disposto ad accettare un lavoro. L idea sottostante all inserimento di tale variabile è che gli individui, al prolungarsi del periodo di disoccupazione, possono aggiustare verso il basso il salario minimo al quale sono disposti a lavorare. Inoltre è stato utilizzato anche un termine di interazione dato dall età combinata con il numero di componenti la famiglia, cioè ETA*COMP. I dati sono soggetti al cosiddetto fenomeno della censura a destra perché la variabile dipendente non deriva dall osservazione di un panel, ma da una domanda retrospettiva. Si può perciò dire che la durata osservata è una durata incompleta. Per una descrizione dettagliata dei modelli di durata si rimanda alla nota metodologica. 24
25 6.2 I risultati Analisi effettuata utilizzando tutto il campione Utilizzando tutto il campione si ottiene una funzione di sopravvivenza mediante il metodo di Kaplan-Meier riportata nella Figura 15. Si può notare che la funzione assume un andamento praticamente piatto dopo i primi 30 mesi per cui la durata della ricerca di lavoro in provincia di Cremona è, nella maggior parte dei casi, inferiore ai due anni e mezzo. La durata della disoccupazione è comunque inferiore al mese nel 3% dei casi, inferiore a 3 nel 22% dei casi, inferiore a 6 mesi nel 33% dei casi e inferiore ad un anno nel 56% dei casi. Il modello a rischi proporzionali di Cox fornisce le seguenti indicazioni (si osservi che i dati completi sono 79 su 108). - Dalla colonna exp(coef) si può dedurre qual è la variazione percentuale del tasso di rischio corrispondente ad un incremento unitario della variabile dipendente. Il valore corrispondente all età è pari a per cui l aumento di un anno dell età fa ridurre il rischio di uscire dallo stato di disoccupazione del 18%, cioè la probabilità di trovare un occupazione è più bassa per gli individui più anziani che, ceteris paribus, hanno quindi periodi di ricerca più lunghi. - Il valore corrispondente al numero di componenti della famiglia è pari a per cui all aumentare di un componente il rischio di uscire dallo stato di disoccupazione si riduce del 32%, cioè la probabilità di trovare un occupazione è più bassa per coloro che appartengono, ceteris paribus, a famiglie più numerose. - Il coefficiente corrispondente al titolo di studio è pari a Poiché è stato assegnato un punteggio crescente al decrescere del grado di istruzione, l interpretazione è inversa: al decrescere di ogni grado di istruzione (cioè al crescere di un punto) la probabilità di uscire dallo stato di disoccupazione si riduce del 11,5% per cui chi ha un grado di istruzione più elevato ha maggiori probabilità di trovare lavoro. - Il coefficiente corrispondente a LOGWRIS è pari a per cui all aumentare di 1 punto del logaritmo del salario minimo diminuisce la probabilità di trovare lavoro per cui è confermata l ipotesi iniziale 25
26 secondo la quale il salario di riserva diminuisce al crescere del tempo di ricerca. - Per le variabili dicotomiche (indicate con il termine factor ), come CONDATT, SESSO e STACIV, quando vengono utilizzati due numeri consecutivi per la codificazione, il valore di exp(coef) indica il rapporto del rischio stimato per un caso con la modalità più elevata rispetto al rischio di un caso con la modalità più bassa. Tale valore viene definito rischio relativo associato alla variabile. Se il rischio relativo è pari a 1, la variabile non influenza la sopravvivenza. Se il rischio relativo è inferiore ad 1, un valore positivo della variabile è associato ad un aumento della sopravvivenza, poiché la funzione di rischio si riduce. Per la variabile CONDATT si ha un valore pari a per cui il rischio stimato di uscire dalla disoccupazione è volte (cioè è inferiore) nel caso di coloro che sono alla ricerca di prima occupazione. Perciò, la probabilità di trovare un occupazione è più bassa per coloro che sono in cerca di una prima occupazione (hanno un codice più elevato rispetto a coloro che sono in cerca di nuova occupazione). - Per la variabile STACIV il parametro è pari per cui la probabilità di trovare lavoro per coloro che sono sposati è pari a 1,3 volte rispetto alla probabilità dei non coniugati (celibi/nubile, separati, ecc.). - Il coefficiente corrispondente alla variabile SESSO è pari a 0,831 per cui la probabilità di uscire dallo stato di disoccupazione è per le femmine pari a 0,831 volte quella dei maschi, cioè è maggiore per i maschi. - Il coefficiente corrispondente all effetto congiunto dell età e del numero di componenti (ETA:COMP) è praticamente pari a 1 per cui non influenza la probabilità di uscire dallo stato di disoccupazione. Nella Figura 16 viene riportata la funzione di sopravvivenza corrispondente al modello a rischi proporzionali per tutto il campione. Tale funzione evidenzia che, tenendo in considerazione le caratteristiche medie degli individui (età, titolo di studio, salario di riserva, ecc.), la probabilità di uscire dallo stato di disoccupazione entro tre mesi è pari al 25% (contro il 22% del caso generale), entro 6 mesi è pari a 37% (33% nel caso generale), entro un anno è pari al 62% (56% nel caso generale. 26
27 Il modello parametrico con distribuzione di Weibull porta alle stesse conclusioni del modello a rischi proporzionali di Cox. Il software utilizzato stima i parametri di un modello aventi la seguente forma: y t = Xβ + σw dove y t è il tempo di sopravvivenza, X è la matrice delle variabili esplicative, β è il vettore dei parametri, W è una variabile che segue una determinata distribuzione e σ è un parametro di scala. Quando W è distribuito secondo una Weibull il parametro di scala indica qual è la dipendenza della funzione di rischio dalla durata dell evento (nel nostro caso la durata della ricerca di lavoro). Se σ<1 vi è una dipendenza negativa della funzione di rischio dalla durata, se è pari a 1 non vi è dipendenza, se è superiore ad 1 la dipendenza è positiva (per i commenti di carattere economico relativi al termine di scala, si rimanda al commento relativo alla derivata della funzione di rischio della nota metodologica). Analizzando i risultati del modello parametrico con distribuzione di Weibull per tutto il campione si possono trarre le seguenti conclusioni. - Il parametro di scala è pari a 1,02 e statisticamente non può essere considerato diverso da 1 per cui non vi è una dipendenza della probabilità di trovare lavoro dalla durata. - I parametri del modello concordano pienamente con i risultati del modello di Cox. Ad esempio si ha che la durata della sopravvivenza nello stato di disoccupazione aumenta all aumentare dell età, per cui i più anziani hanno maggiori difficoltà ad uscire dallo stato di disoccupazione Risultati per i maschi Nella Figura 17 viene riportata la funzione di sopravvivenza stimata con il metodo di Kaplan-Meier per i maschi. Rispetto alla curva di sopravvivenza per tutto il campione (Figura 15) si può osservare che la durata del periodo di ricerca arriva al massimo a 50 mesi e per quasi tutti gli individui non supera comunque i mesi. Inoltre la 27
28 funzione di sopravvivenza raggiunge il valore di 0.5 in corrispondenza di 10 mesi per cui la metà del campione ha una durata inferiore a 10 mesi (stessa situazione del campione completo), mentre il 66% ha una durata inferiore ai 12 mesi (contro i 15 mesi circa del campione completo). Per quanto riguarda il modello di Cox, sui maschi si possono trarre le stesse conclusioni del campione completo, ma in modo molto più netto. Ad esempio, il parametro exp(coef) per la variabile ETA è pari a e significa che all aumentare di un anno d età la probabilità di uscire dalla disoccupazione per un maschio si riduce del 57%! L interpretazione consegue per tutti gli altri coefficienti. E interessante, comunque, sottolineare che nel caso dei maschi coniugati la probabilità di trovare lavoro è più che doppia rispetto ai non coniugati. Si noti inoltre che i parametri nel caso dei maschi sono tutti significativi al 1% tranne che STACIV. Inoltre l adattamento è molto più soddisfacente che nell intero campione. Il salario di riserva non è stato inserito perché la sua presenza comportava una eccessiva riduzione delle unità statistiche con conseguenti problemi di consistenza delle stime. Nella Figura 18 viene riportata la funzione di sopravvivenza derivante dal modello di Cox. Rispetto alla funzione di Kaplan-Meier (Figura 17) il grafico cambia sensibilmente. In particolare il 68% circa dei maschi con età media, sposati, con un numero medio di componenti il nucleo familiare, con istruzione media e in cerca di nuova occupazione hanno una probabilità più bassa di uscire dalla disoccupazione antro 6 mesi (18% contro 29%), ma una probabilità superiore di uscire entro 12 mesi (75% contro 66%) rispetto ai disoccupati considerati in generale. Le conclusioni del modello parametrico sono in accordo con il modello di Cox. Si noti che il parametro di scala è pari a segnalando una dipendenza fortemente negativa del rischio dalla durata. Ciò significa che per i maschi all aumentare del periodo di ricerca del lavoro corrisponde una diminuzione della probabilità di trovare un lavoro Risultati per le femmine Nella Figura 19 viene riportata la funzione di sopravvivenza per le femmine stimata con il metodo di Kaplan-Meier. La curva è piuttosto simile a quella per l intero campione. 28
29 Il modello di Cox presenta il valore di exp(coef) corrispondente all età pari a 0,939 per cui la probabilità di trovare lavoro diminuisce del 6% all aumentare di ogni anno d età. All aumentare invece di un componente familiare la probabilità di uscire dalla disoccupazione diminuisce del 20%. Il valore corrispondente alla variabile TISTU è invece superiore ad uno. Ciò significa che la probabilità di trovare lavoro decresce al crescere del grado di istruzione contrariamente a ciò che era stato evidenziato per i maschi e sull intero campione. L interpretazione dei parametri rimanenti è identica a quella fornita per l intero campione e per i maschi. La funzione di sopravvivenza legata al modello di Cox (Figura 20) non varia rispetto a quella stimata con Kaplan-Meier (Figura 19). I parametri del modello parametrico con distribuzione di Weibull sono in accordo con quelli stimati dal modello di Cox. Da notare che il parametro di scala è superiore ad 1 (1,11) denotando così una dipendenza positiva del rischio di uscire dalla disoccupazione rispetto alla durata del tempo di ricerca Risultati per coloro che sono in cerca di nuova occupazione Nella Figura 21 si riporta la curva di sopravvivenza per coloro che sono in cerca di nuova occupazione. Quasi tutti coloro che sono in cerca di nuova occupazione hanno un periodo di ricerca inferiore ai 35 mesi, il 30% ha una durata inferiore ai 3 mesi, il 40% inferiore a 6 mesi e il 60% inferiore ad un anno. L interpretazione delle stime nel modello di Cox sono identiche alle precedentie. Il modello di Cox fornisce delle stime molto simili a quelle dell intero campione. La curva di sopravvivenza corrispondente al modello di Cox (Figura 22) non subisce grandi variazioni rispetto a quella di Kaplan-Meier. I parametri del modello parametrico sono in accordo con quelli del modello di Cox e il parametro di scala è molto prossimo all unità sottolineando una quasi invarianza del rischio all aumentare della durata. 29
30 6.2.5 Risultati per coloro che sono in cerca di prima occupazione Nella Figura 23 viene riportata la curva di sopravvivenza di Kaplan-Meier per coloro che sono in cerca di una prima occupazione. Una quota non trascurabile (5%) ha una durata del periodo di ricerca superiore ai 36 mesi, solo il 20% ha una durata inferiore ai 6 mesi e il 48% ha una durata inferiore ai 12 mesi. Per quanto riguarda il modello di Cox, sono degni di menzione i risultati relativi al numero di componenti e alla variabile stato civile. Infatti, la probabilità di trovare lavoro per coloro che sono in cerca di prima occupazione diminuisce del 93% all aumentare di un componente del nucleo familiare. Inoltre la probabilità di trovare lavoro è 5 volte superiore per coloro che non sono coniugati. Nella Figura 24 viene riportata la funzione di sopravvivenza corrispondente al modello di Cox. Rispetto alle caratteristiche generali coloro che possiedono caratteristiche medie hanno una probabilità più elevata di trovare lavoro entro 6 mesi (39% contro 18%) e entro un anno (60% rispetto a 48%). Nel modello parametrico il fattore di scala pari a 0.59 indica una dipendenza negativa della probabilità di trovare lavoro rispetto alla durata del periodo di ricerca. 7 Un analisi per profili stilizzati Nel Prospetto 1 sottostante vengono riportati tre profili stilizzati di individui in base alla probabilità che la ricerca duri meno di 3 mesi o meno di 12 mesi. Le probabilità sono state stimate utilizzando i parametri del modello di Cox a rischi proporzionali in cui sono state inserite le seguenti variabili esplicative: - età; - numero di componenti della famiglia; - condizione rispetto al lavoro (in cerca di nuova occupazione (codice 0) o in cerca di prima occupazione (codice 1)); - sesso; 30
31 - titolo di studio posseduto con le modalità dottorato di ricerca (codice 1), laurea (cod. 2), diploma universitario (cod. 3), diploma di maturità (cod.4), diploma di qualifica professionale (cod. 5), licenza media inferiore (cod. 6), licenza elementare (cod. 7). Il profilo che ha le minori probabilità di trovare lavoro in tempi brevi e a medio termine è rappresentato da una donna con cultura di livello almeno pari al diploma di maturità, con età inferiore a 35 ed in cerca di primo lavoro. Per tale profilo la probabilità di trovare lavoro entro tre mesi è pari al 17,89%, mentre ha il 43,5% circa di probabilità di trovare lavoro entro 12 mesi. Il profilo con probabilità medie di trovare lavoro è rappresentato da un uomo non giovane (più di 35 anni, che ha già lavorato ed è quindi in cerca di nuova occupazione, con livello culturale basso (al massimo pari al diploma di qualificazione professionale). In tale caso la probabilità di trovare un occupazione entro tre mesi sale al 25%, ed entro 12 mesi troverebbe lavoro con una probabilità pari al 57%. La più alta probabilità di trovare un occupazione si riscontra in corrispondenza di un individuo (senza distinzione di sesso) appartenente ad una famiglia con pochi componenti (al massimo 3), con un titolo di studio modesto ed in cerca di una nuova occupazione. In questo caso la probabilità di trovare lavoro antro 3 mesi è pari al 34% e quella di trovare lavoro entro 12 mesi è pari al 72%. Prospetto 1: probabilità di uscire dallo stato di disoccupazione per tre profili stilizzati DURATA RICERCA (in mesi) PROFILO <3 <12 Donna, cultura elevata (almeno diploma), giovane (<35 anni), prima occupazione Uomo, bassa cultura (max dipl. di formazione), non giovane (>35 anni), nuova occupazione Famiglia con pochi componenti (<=3), bassa cultura, giovane, nuova occupazione
32 <3 <12 <3 <12 <3 <12 17,89% 43,48% 24,91% 56,82% 34,30% 72,36 32
33 8 Appendice I (tabelle per la parte descrittiva) Tabella 2: disoccupati per numero di componenti del nucleo familiare CONDIZIONE ATTUALE N. COMPONENTI Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo 01 4,11 0,00 2, ,33 20,00 14, ,36 31,43 36, ,40 34,29 29, ,81 14,29 16,67 Totale complessivo 100,00 100,00 100,00 Tabella 3: disoccupati per relazione di parentela con l'intestatario del foglio di famiglia. CONDIZIONE ATTUALE RELAZ. DI PARENTELA Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale coniuge o conviv figlio/a Intestatario Totale complessivo Tabella 4: disoccupati per stato civile CONDIZIONE ATTUALE STATO CIVILE Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale celibe/nubile 65.75% 94.29% 75.00% coniugato/a 20.55% 5.71% 15.74% Altro 13.70% 0.00% 9.26% Totale complessivo % % % 33
34 Tabella 5: distribuzione dei disoccupati per classe di età. CONDIZIONE ATTUALE ETA Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale % % 81.48% % 0.00% 18.52% Totale complessivo % % % Tabella 6: disoccupati per sesso. CONDIZIONE ATTUALE SESSO Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo Femmina Maschio Totale complessivo Tabella 7: disoccupati per titolo di studio. CONDIZIONE ATTUALE TITOLO DI STUDIO Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo Diploma maturità Diploma univ Elementari Laurea Medie inf Qualifica prof Totale complessivo
35 Tabella 8: posizione professionale occupata nel lavoro precedente. CONDIZIONE ATTUALE POSIZ. PROF. PREC. Nuova occupazione Autonomo senza dip Dipendente NA Totale complessivo Tabella 9: branca di attività dell'occupazione precedente. CONDIZIONE ATTUALE BRANCA OCC. PREC. Nuova occupazione Agricoltura, caccia, pesca 2.74 Alberghi e ristoranti 4.11 Commercio 9.59 Industria costruzioni 2.74 Industria trasformazione Intermediazione monetaria 1.37 NA Servizi alle imprese 6.85 Settore pubblico Totale complessivo Tabella 10: professione esercitata nel lavoro precedente. CONDIZIONE ATTUALE PROFESSIONE PREC. Nuova occupaz. Amministrazione e gestione Artigiani, operai spec., agricoltori Conduttori impianti 5.48 NA Personale non qualif Professione intellettuale 1.37 Tecnico 9.59 Vendita 9.59 Totale complessivo
36 Tabella 11: distribuzione dei disoccupati che cercano o non cercano lavoro. CONDIZIONE ATTUALE RICERCA DI LAVORO Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo NO SI Totale complessivo Tabella 12: durata della ricerca del lavoro. CONDIZIONE ATTUALE MESI DI RICERCA Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo < > NA Totale complessivo
37 Tabella 13: metodo di ricerca di lavoro da parte dei disoccupati. CONDIZIONE ATTUALE METODO DI RICERCA Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale Ag. Privata di collocamento Visite personali o test Amici e conoscenti Domanda scritta Inserzioni sui giornali Ricerca negli annunci economici Risposta a offerte di lavoro In attesa di chiamata da privati Domanda a concorsi Sostenuto prove a concorsi Totale complessivo Tabella 14: immediata disponibilità a lavorare. CONDIZIONE ATTUALE IMMMEDIATA DISPONIBILITA Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo NA No, per malattia o invalidità No, per ragioni familiari No, senza motivo Sì, a qualunque condiz Sì, condiz. Adeguate Totale complessivo Tabella 15: tipo di occupazione ricercata. CONDIZIONE ATTUALE TIPO DI OCCUPAZIONE RICERCATA Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo A termine Autonomo (non ha ancora predisposto i mezzi) formazione professionale NA Senza preferenze Tempo indeterm Totale complessivo
38 Tabella 16: orario di lavoro a cui si è disposti a lavorare. CONDIZIONE ATTUALE ORARIO LAVORATIVO Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo Escl. Tempo parziale Escl. Tempo pieno NA Pref. tempo parziale Pref. tempo pieno Qualsiasi orario Totale complessivo Tabella 17: luogo di lavoro in cui si è disposti a lavorare. CONDIZIONE ATTUALE LUOGO DI LAVORO Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo comune di residenza comune ragg. Giornalmente NA Ovunque, anche all'estero Ovunque, in Italia Totale complessivo Tabella 18: salario minimo al quale si è disposti a lavorare. CONDIZIONE ATTUALE SALARIO MINIMO Nuova occupaz. Prima occupaz. Totale complessivo < % 17.14% 16.67% % 34.29% 49.07% % 5.71% 3.70% > % % NA 20.55% 42.86% 27.78% Totale complessivo % % % 38
39 Tabella 19: durata della ricerca per sesso. MESI DI RICERCA SESSO < >36 NATotale Femmina Maschio Totale complessivo Tabella 20: durata della ricerca per età. MESI DI RICERCA ETA < >36 NATotale < => Totale Tabella 21: durata della ricerca per stato civile. MESI DI RICERCA STATO CIVILE < >36 NATotale celibe/nubile coniugato/a Altro Totale Tabella 22: durata della ricerca per consistenza del nucleo familiare. MESI DI RICERCA N. COMPONENTI < >36 NATotale <= > Totale
Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.
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