TECNOPOLO DI PIACENZA Meccanica avanzata ed energia e ambiente Comune di Piacenza Francesco Timpano Vicesindaco di Piacenza

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1 TECNOPOLO DI PIACENZA Meccanica avanzata ed energia e ambiente Comune di Piacenza Francesco Timpano Vicesindaco di Piacenza

2 Carta d identità territoriale

3 Identità di rete Rete delle infrastrutture: posizionamento strategico all incrocio degli assi che attraversano l area euromediterranea Rete della conoscenza e della competenza: creatività, know how e cultura ed una formazione di eccellenza Rete della innovazione: le reti della ricerca collegano università, imprese e centri di ricerca e sviluppo ai 5 continenti Rete delle imprese: una imprenditorialità diffusa ed un sistema di cluster aperto a collaborazione e innovazione Rete dei servizi: the best place for your business

4 Un processo definito 1 Policy regionale spinge per la creazione di laboratori di ricerca fortemente connessi con il sistema territoriale Due università presenti in città permettono di investire in questi laboratori che vengono centrati su due settori chiave dell economia piacentina: macchine utensili e sistemi di produzione (meccanica avanzata) ed energia e ambiente Si creano due laboratori che sono il frutto della collaborazione tra università, enti locali ed imprese Si avvia un percorso di crescita dei laboratori che si unisce anche a trasformazioni urbane in quanto il tecnopolo è posizionato in due sedi: la vecchia centrale Emilia (LEAP) e tra poco presso una cascina nel polo logistico (MUSP)

5 Un processo definito 2 Focus del Laboratorio MUSP: studio delle macchine utensili e dei sistemi di produzione, le cui finalità sono la ricerca, la formazione e il supporto alle aziende del settore per sostenerne la competitività. Fornire un supporto alle aziende del territorio e, in prospettiva, del panorama nazionale delle macchine utensili, nello sviluppo di soluzioni innovative che favoriscano la competitività nel contesto internazionale. Ampliare le collaborazioni tra Università e Aziende del comparto meccanico e la nascita di attività di ricerca localizzate nel territorio. Supportare la didattica e la qualificazione degli studi in Ingegneria Meccanica presso la Sede di Piacenza del Politecnico.

6 Il Laboratorio LEAP Focus del Laboratorio LEAP: valutazione modellistica e sperimentale delle prestazioni di componenti e sistemi per la produzione di energia; valutazione e misura delle emissioni da impianti per la produzione di energia, in particolare di polveri fini e ultrafini; analisi e sperimentazione di sistemi CCS (Carbon Capture & Storage); fattibilità e analisi del ciclo di vita di tecnologie per il recupero di materia ed energia da rifiuti; produzione di elettricità o combustibili da biomasse; potenzialità della produzione di biomasse; analisi e sperimentazione di componenti di impianti nucleari di nuova generazione; simulazione e valutazione delle prestazioni di tecnologie per la riduzione delle emissioni di gas serra; tecnologie per le energie rinnovabili: solare fotovoltaico, solare termico, eolico.

7 Il Tecnopolo, perché? Disponibilità di una politica che permette di attivare innovazione (PRIITT e Tecnopolo) Disponibilità di un sistema universitario disponibile ad investire nel rapporto con le imprese Disponibilità delle imprese di creare spazi di incontro con il mondo della ricerca e dell innovazione Disponibilità degli enti locali di orientare alcune trasformazioni urbane a sostegno della ricerca

8 Tecnopolo, quando? Esperienza nata nel 2005 Sviluppata in più fasi ed attraverso strumenti diversi Esperienza che attraverso più periodi di programmazione (le transizioni)

9 Tecnopolo, voluto da chi? Politecnico di Milano e Università Cattolica del Sacro Cuore Fondazione di Piacenza e Vigevano Comune e Provincia di Piacenza Associazione industriali Camera di commercio Imprese del territorio piacentino e non solo

10 Tecnopolo, voluto da chi? Soci privati del MUSP: JOBS, Lafer, Mandelli, MCM, Sandvik, SAMPUtensili (Bo), Working Process, Tecnocut (Bergamo), Cappellini, Amada Soci istituzionali e di ricerca del MUSP: Fondazione di PC e Vigevano, Comune di PC, Provincia di PC, Camera di Commercio, Assindustria, UCIMU, Politecnico di Milano, Università Cattolica Soci privati del LEAP: Iren Ambiente, A2A, Unical Soci istituzionali e di ricerca del LEAP: cinque dipartimenti del Politecnico (di prossima entrata Università Cattolica), Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di PC, Provincia di Piacenza.

11 Tecnopolo, voluto da chi? MUSP: forte radicamento tra le imprese piacentine ed apertura all esterno, nonostante la crisi MUSP: le imprese esprimono il Presidente, la ricerca esprime il direttore del Laboratorio MUSP: significativa apertura al mercato LEAP: settore diverso, forte connotazione universitaria con presenza industriale importante LEAP: significativa apertura al mercato (50% delle commesse) Per entrambi: distinzione rilevante tra università e consorzio (anche fisica e di responsabilità)

12 Il tecnopolo, in che contesto? Forte investimento del territorio su innovazione e ricerca I poli universitari territoriali non possono essere più poli didattici La ricerca è essenziale alla credibilità delle sedi universitarie Aumenta l embeddedness dell università esterna al territorio Rimane ancora fuori un pezzo della ricerca piacentina di tradizione (Agraria, Università Cattolica) Le imprese non abituate a cooperare, sperimentano una prima esperienza di cooperazione su un tema rilevante La domanda di ricerca delle imprese fatica ad emergere I bandi PRITT spingono la cooperazione impresa ricerca Il nodo è come attivare il circuito domanda di ricerca/offerta di ricerca per soggetti che hanno funzioni obiettivo differenti

13 Ruolo assunto dall Ente pubblico La RER ha messo policy e risorse Il Comune di Piacenza ha messo risorse (cash e beni) ed adeguato la policy a quella regionale Il Comune di Piacenza funge da facilitatore e non gestisce

14 Ruolo assunto dal privato I privati hanno la responsabilità del programma insieme all ente pubblico Il Consorzio ci permette di responsabilizzare i privati, non si tratta di meri finanziamenti Il privato deve essere proattivo se vuole trarre vantaggi dal Consorzio Il privato domanda ricerca (anche stimolato dalla policy) e domanda figure professionali specializzate Il privato si abitua alla cooperazione

15 Criticità affrontate Coordination failure potenziale In Italia il mercato della ricerca è sottile Le politiche contano, ma contano anche le strategie dei privati Funzioni obiettivo diverse: universita(ri), imprenditori, amministratori Risorse sono elemento di criticità Regole della burocrazia non sempre si coordinano con quelle dell impresa e dell università Mancanza di consapevolezza di dovere mettersi in una logica cluster (regionale)

16 Risultati ottenuti fino ad oggi Due laboratori da circa 15/20 ricercatori a testa Bilanci intorno a 1/1,2 mln (normalmente in equilibrio con criticità nelle fasi di transizione) Buoni tassi di apertura al mercato: anche fino al 50% Pubblicazioni di ottimo livello Ancora poco aperti ai bandi europei (push derivante dalla RER su Horizon2020) Forte consapevolezza locale sull importanza dei laboratori

17 Prospettive e progetti futuri Resistere alla crisi ed alla contrazione delle risorse Diventare sempre più importanti per i soci consorziati Diventare più qualificati sul fronte della ricerca e in particolare ben posizionati a livello europeo Migliorare la collaborazione tra laboratori

18 Messaggio finale Boosting innovation: a cluster approach (not new.)

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