VALUTAZIONE DINAMICA DEL POTENZIALE DI APPRENDIMENTO IN UN BAMBINO CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO

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1 Fondamenti teorici Vygotskji Zona di Sviluppo Prossimale Feuerstein VALUTAZIONE DINAMICA DEL POTENZIALE DI APPRENDIMENTO IN UN BAMBINO CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO Esperienza di Apprendimento Mediato Zagaria Tommasa, Maria Teresa Amata, Serafino Buono IRCCS, Oasi Maria SS.

2 Valutazione Dinamica Procedura diagnostica che, attraverso una esplorazione interattiva e dinamica dei processi cognitivi, ha lo scopo di individuare le strategie di apprendimento e di pensiero utilizzate e le modalità maggiormente efficaci per ampliarle e potenziarle.

3 Fondamenti teorici Vygotskji Feuerstein Zona di Sviluppo Prossimale Esperienza di Apprendimento Mediato

4 La Valutazione Dinamica È complementare alla valutazione standard Mira a valutare il processo piuttosto che il prodotto dell apprendimento Si basa su un procedimento di pre test mediazione post test

5 Obiettivo della Valutazione Dinamica Valutare il potenziale di apprendimento Identificare i processi e le funzioni cognitive Valutare la quantità e la natura dell investimento richiesto perché il soggetto raggiunga livelli di funzionamento più elevati. Valutare la possibilità di mantenimento e transfer degli apprendimenti

6 Caso clinico Nome: Emanuele età: 9 Classe frequentata: 4 elementare Diagnosi: Disturbo dello spettro autistico Punteggi WISC-III: QIV = 69 QIP = 91 QIT = 71 Motivo della richiesta: indicazioni per gli insegnanti

7 Procedura 1) Fase di baseline: applicazione di un protocollo secondo metodo di valutazione standard (n 1 incontro) Matrici non Verbali (subtest del Cognitive Assessment System CAS) California Verbal Learning Test (CVLT) Figura Complessa di Rey 2) Fase di valutazione dinamica (n 3 incontri) CPM di Raven: serie A, AB, B Test delle 16 parole di Rey Figura Complessa di Rey (forma parallela) 3) Fase di transfer: applicazione del protocollo utilizzato nella fase di baseline, al fine valutare la capacità di applicare quanto appreso nella fase 2 in compiti di difficoltà e complessità equivalenti appartenenti allo stesso dominio cognitivo (transfer intra-dominio) (n 1 incontro)

8 Dominio cognitivo: abilità astratte Matrici non Verbali e CPM Il compito consiste nell individuare l elemento mancante in una serie di figure scegliendo tra differenti alternative. Sono coinvolte le abilità visuo-percettive, la capacità di problem-solving, il ragionamento logico-deduttivo.

9 CPM: livelli di mediazione livello 0: l esaminatore guida totalmente il soggetto esplicitando la procedura e indicando la risposta corretta livello 1: l esaminatore guida il soggetto esplicitando la procedura per arrivare alla soluzione (il soggetto dovrà indicare la risposta corretta) livello 2: l esaminatore guida il soggetto a confrontare i primi due elementi individuando somiglianze e differenze livello 3: l esaminatore guida il soggetto nella descrizione delle caratteristiche generali dello stimolo livello 4: l esaminatore fa riferimento a elementi e strategie identificati precedentemente (es. ti ricordi che per risolvere l esercizio precedente abbiamo descritto. confrontato collocato nello spazio gli elementi.ecc.?) livello 5: l esaminatore fa riferimento a elementi e strategie identificati precedentemente (es. cosa abbiamo fatto nell esercizio precedente? come siamo riusciti a risolverlo?) livello 6: l esaminato applica parzialmente strategie precedentemente utilizzate (es. comincia a descrivere la figura ma non considera adeguatamente tutti gli elementi). livello 7: l esaminatore richiama l attenzione del soggetto sugli elementi da focalizzare (es. l esaminato deve esplicitare la procedura da seguire) livello 8: l esaminatore è passivo e si limita ad accettare e convalidare le risposte del soggetto

10 Punteggi e osservazioni Fase 1 Baseline Fase 2 Valutazione Dinamica Fase 3 Transfer Matrici non verbali CPM Pre-test Livelli di mediazione CPM Post-test Matrici non verbali N risposte N risposte N risposte N risposte Processi e funzioni cognitive Adeguata capacità di percepire in modo chiaro e analitico gli stimoli, di utilizzare in modo corretto i concetti spaziali, di separare le singole parti di un insieme (analisi) e di reintegrarle nuovamente nel tutto (sintesi). Difficoltà in relazione all utilizzo di strumenti verbali adeguati per descrivere le figure (forma, dimensione, numero), di considerare simultaneamente più variabili, di inferire la relazione tra due elementi ed applicarla ad altri due elementi. Interventi di mediazione Guidare il bambino ad analizzare lo stimolo in modo sistematico, utilizzando etichette verbali appropriate (3) e a favorire la presa di coscienza dei processi da utilizzare facendo riferimento alle strategie utilizzate negli itemi precedenti (5). Mantenimento e transfer degli apprendimenti Si osservano miglioramenti sia in fase di mantenimento sia di transfer.

11 Dominio cognitivo: memoria verbale CVLT e Test delle 16 parole La prova è costituita da una lista di 16 parole suddivisibili in quattro categorie. La lista viene presentata più volte in ordine fisso e il soggetto deve ripeterla dopo un periodo di latenza di 10 secondi. Il test valuta la capacità di memorizzare stimoli verbali, di organizzazione, categorizzazione, di controllo degli stimoli 1 PANTALONI 2 CAROTA 3 TEMPERAMATITE 4 CAVALLO 5 VESTITO 6 POMODORO 7 PENNA 8 CANE 9 MAGLIETTA 10 CETRIOLO 11 MATITA 12 GATTO 13 GONNA 14 PEPERONE 15 GOMMA 16 TOPO LIV. DISTANZA Tot. risposte perseverazioni intrusioni cluster

12 16 Parole di Rey: livelli di mediazione livello 0: l esaminatore indica di volta in volta le categorie e gli elementi in esse contenuti e invita il soggetto a ripeterli livello 1: le parole vengono lette a gruppi di 4 semanticamente correlate livello 2: l esaminatore indica di volta in volta la categoria ed invita il soggetto a ricordare gli elementi in essa contenuti. livello 3: l esaminatore invita il soggetto ad individuare la categoria e a ricordare gli elementi in essa contenuti livello 4: l esaminatore spiega che alcune parole fanno parte di una stessa categoria (fa degli esempi su parole contenute nella lista) livello 5: l esaminatore spiega che alcune parole fanno parte di una stessa categoria (fa degli esempi su parole non contenute nella lista) livello 6: l esaminatore legge la lista di parole sottolineando con il tono di voce quelle che sono state dimenticate livello 7: l esaminatore invita il soggetto a concentrarsi di più e a trovare un modo che lo aiuti a ricordare livello 8: l esaminatore è passivo e si limita ad accettare e convalidare le risposte del soggetto

13 Punteggi e osservazioni Fase 1 Baseline Fase 2 Valutazione Dinamica Fase 3 Transfer CVLT Word Memory Test (Rey) CVLT Prova Risp. corrette Perseverazioni Intrusioni Cluster liv. mediazione Processi e funzioni cognitive Difficoltà nella memorizzazione di stimoli uditivi, pochi tentativi di categorizzare (2 elementi) che risultano non consapevoli, assenza di strategie di controllo Interventi di mediazione L intervento di mediazione è stato graduale ed è consistito in un primo momento nel sottolineare con la voce le parole dimenticate (6), poi nello spiegare che gli stimoli sono raggruppabili in categorie (5) e nel fornire un esempio (4), in seguito nell indicare la categoria e invitare i bambino a ricordare gli elementi in essa contenuti (2) ed infine nel leggere la lista a gruppi semanticamente correlati. Mantenimento e transfer degli apprendimenti Per quanto riguarda il mantenimento degli apprendimenti, in seguito agli interventi di mediazione, si è registrato un aumento del numero di elementi rievocati e una maggiore tendenza alla categorizzazione. Non si sono rilevati cambiamenti significativi in fase di transfer.

14 Dominio cognitivo: abilità visuo-spaziali Figura complessa di Rey Figura parallela Figura standard La prova consiste nel copiare e in seguito riprodurre a memoria una figura complessa. Sono coinvolte capacità di organizzare e strutturare un campo complesso, abilità grafomotorie, memoria visiva ed organizzativa.

15 Figura di Rey: livelli di mediazione livello 0: l esaminatore guida la mano del soggetto nel tracciare la figura livello 1: l esaminatore guida la mano del soggetto nel tracciare parti della figura livello 2: l esaminatore copia in successione i dettagli della figura (cosi come sono catalogati nella lista delle 18 caratteristiche). il soggetto è invitato a ricopiarli a sua volta, uno dopo l altro facendo riferimento all esempio presentato dall esaminatore. livello 3: l esaminatore disegna il rettangolo e le linee verticali ed orizzontali, chiedendo in seguito al soggetto di completare il disegno. livello 4: l esaminatore guida il soggetto nella produzione del disegno fornendo indicazioni verbali in successione (es. disegna un grande rettangolo, disegna le diagonali, ecc.) livello 5: l esaminatore guida il soggetto nella produzione del disegno fornendo indicazioni verbali solo quando e necessario livello 6: l esaminatore guida il soggetto ad esaminare e descrivere in modo sistematico la figura denominando e attribuendo etichette ad ogni dettaglio, e individuando la sua collocazione spaziale. livello 7: l esaminatore cercherà di verificare il livello di organizzazione della figura, sollecitando il soggetto a verbalizzare come ha intenzione di procedere (es. quale e la prima cosa che deve disegnare, cosa lo può aiutare a collocare gli elementi correttamente, ecc.) livello 8: l esaminatore è passivo e si limita ad accettare e convalidare le risposte del soggetto

16 Punteggi e osservazioni Fase 1 Baseline Fase 2 Valutazione Dinamica Fase 3 Transfer Fig. standard Fig. parallela Pre-test Fig. parallela Post-test Fig. standard Copia 1 Memoria 1 Copia 1 Memoria 1 Copia 2 Memoria 2 Copia 2 Memoria 2 prec pos prec pos prec pos prec pos prec pos prec pos prec pos prec pos n Sec Processi e funzioni cognitive Emergono difficoltà in relazione alla capacità di percepire in modo chiaro e preciso uno stimolo complesso, di attuare un comportamento esplorativo sistematico, di utilizzare strumenti verbali per facilitare l'organizzazione della figura. Risulta carente inoltre la capacità di ricostruire relazioni tra l'insieme e le parti, in assenza di un sistema di riferimento a partire dal quale organizzare e mettere in sequenza gli stimoli percepiti. Intervento di mediazione L intervento di mediazione è stato diretto a guidare il bambino nel corso della produzione del disegno fornendo indicazioni verbali in successione (4). Mantenimento e transfer degli apprendimenti Si osserva la possibilità sia di mantenimento che di transfer degli apprendimenti.

17 La Valutazione Dinamica dei processi di apprendimento ha evidenziato: Un potenziale di apprendimento più ampio in compiti di natura visuo-percettiva rispetto a compiti di natura verbale Capacità di applicare e generalizzare le strategie apprese in attività presentate con modalità visuopercettiva, implicanti sia abilità astratte sia memoria e processi di organizzazione spaziale Necessità di maggiore quantità di mediazione e di livello più intenso e ridotta flessibilità nell utilizzare le strategie mediate, in presenza di compiti di natura verbale

18 Indicazioni Favorire una didattica basata prevalentemente su modalità visuo-percettive nella presentazione delle varie attività (immagini, grafici, tabelle, mappe concettuali, schemi, ecc.), potenziando al contempo l utilizzo degli strumenti verbali, al fine di favorire una migliore elaborazione e l accesso a un livello più elevato di pensiero astratto.

19 Nello specifico: Guidare il bambino a: analizzare il compito in modo sistematico, utilizzando etichette verbali appropriate riconoscere e definire con precisione il problema/compito stabilire relazioni (causa-effetto, mezzo-scopo, identità, somiglianza, differenza, esclusività) tra gli stimoli percepiti formulare un piano di azione soffermandosi a riflettere sulla sequenza delle tappe utili per la soluzione del compito acquisire consapevolezza e controllo delle strategie utilizzate fare collegamenti con compiti svolti in precedenza

20 Considerazioni conclusive La Valutazione Dinamica è in grado di fornire importanti informazioni sulle strategie e i processi di apprendimento e di offrire suggerimenti ai fini di una maggiore efficacia dell insegnamento Individuare il potenziale di apprendimento è utile nella programmazione didattica personalizzata e individualizzata. Concludendo con Vygotskji si può affermare che: l insegnamento deve corrispondere più strettamente al livello di sviluppo potenziale che al livello di sviluppo reale

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