DISTRETTO TECNOLOGICO ICT e ROBOTICA

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1 DISTRETTO TECNOLOGICO ICT e ROBOTICA Programma strategico di sviluppo (PSS) Gennaio 2012 Rev -1

2 INDICE SEZIONE A - Condizioni e presupposti per la creazione del distretto A1 Individuazione dello scenario di riferimento..5 A2 Logiche ed obiettivi strategici del distretto..35 A3 Vocazione locale, nazionale, internazionale del distretto.46 SEZIONE B - Caratteristiche del sistema regionale della domanda ed offerta di ricerca ed innovazione in relazione alle tematiche di distretto B1 Individuazione dei fabbisogni delle imprese operanti nell ambito regionale in materia di innovazione per le materie e/o settori di riferimento del DT..58 B2 Descrizione del quadro economico regionale favorevole allo sviluppo delle attività inerenti la specializzazione tecnologica, il sistema scientifico e di ricerca di riferimento del DT 74 B3 Caratteristiche del sistema regionale del trasferimento tecnologico in relazione alle tematiche del DT..103 SEZIONE C Individuazione dei principali attori pubblici e privati coinvolti nella costituzione del distretto C1 Regolazione dei processi di collaborazione tra gli attori aggregati nel distretto.122 C2 Specificazione della struttura di governance nell attività del DT che garantisca la partecipazione delle forze produttive, della ricerca e del territorio nella gestione e promozione delle attività del distretto 126 Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 2

3 SEZIONE D Interventi e previsione di impatto D1 Identificazione degli interventi che si intendono progettare ed analisi delle ricadute tecnologiche che si ipotizza di realizzare, specificando se di: ricerca industriale, trasferimento tecnologico, formazione..128 D2 Specificazione delle soluzioni rispetto a problematiche di filiera/settore D3 Piano di sfruttamento dei risultati e valorizzazione dei brevetti 135 D4 Azioni di attrazione degli Investimenti.141 D5 Adesione a reti nazionali ed interregionali.146 D6 Attività di internazionalizzazione D7 Potenziamento o creazione di infrastrutture di ricerca ed innovazione 167 D8 Supporto alla creazione di nuove imprese..168 SEZIONE E Risorse finanziarie attivabili e disponibili E1 Articolazione finanziaria degli interventi del DT 175 E2 Autosostenibilità di breve periodo ( ) e proiezione medio periodo..176 APPENDICI SEZIONE B Appendice Sez. B1 - Le imprese interessate..178 Appendice Sez. B2 -Organismi di ricerca.180 Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 3

4 ù Sezione A Condizioni e presupposti per la creazione del distretto Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 4

5 Sezione A1 Individuazione dello scenario di riferimento Il tessuto economico toscano è composto prevalentemente da piccole e medie imprese attive nei settori tradizionali del made in Italy, il cui successo è riconducibile ad una lunga tradizione manifatturiera, che ha dato vita a veri e propri distretti industriali, che si distinguono per la qualità e che operano nei segmenti medi e alti dei mercati internazionali. La Toscana presenta, inoltre, una considerevole presenza di investitori esteri. Al , secondo l'indagine realizzata da R&P Ricerche e progetti, in Toscana sono presenti 357 imprese a partecipazione estera, concentrate nel settore manifatturiero, per un totale di dipendenti. I principali Paesi di provenienza di questi investimenti, considerando sia il numero di investimenti che degli addetti, sono gli Stati Uniti, la Francia e la Germania. La maggior parte delle holding estere presenti in Toscana sono concentrate nella provincia di Firenze, a seguire, le province di Pisa, Livorno, Lucca e Siena. La Toscana occupa una posizione baricentrica sia rispetto all'italia sia al Mediterraneo; a questo vantaggio "naturale" si associa una discreta dotazione infrastrutturale. Ai tradizionali distretti toscani, si stanno affiancando oggi i cluster in settori ad elevato contenuto tecnologico, quali le scienze della vita, l'ict, la green economy, la meccanica avanzata e di precisione, l elettronica, la sensoristica, la robotica, che vedono il sistema delle PMI e delle grandi imprese collaborare anche con il sistema della ricerca. Il lungo periodo di bassa crescita che l economia toscana ha conosciuto già prima della recente crisi internazionale, è stato generato da un contesto che ha visto entrare progressivamente in crisi il modello di sviluppo ereditato dal dopoguerra. Questo ha reso più pressante la necessità di individuare e sostenere in ambito regionale nuove dinamiche economico-produttive, in grado di Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 5

6 valorizzare e rigenerare competenze e punti di forza del tessuto imprenditoriale toscano, facendo leva su specifiche dotazioni locali, come la ricerca scientifica. L evoluzione del fatturato nella tabella seguente mette in evidenza come la recente crisi economica abbia toccato solo marginalmente il sistema toscano delle imprese ad alta tecnologia. Il macrosettore dell ICT si mostra complessivamente in buona situazione finanziaria, con una media dell 84% di imprese che si trova in situazione di pareggio o di utile. Fonte: Osservatorio sulle imprese high-tech della Toscana (2010) Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 6

7 La particolare attenzione al fenomeno dell alta tecnologia in Toscana si inserisce in tale quadro di riferimento. La Scuola Superiore Sant Anna di Pisa (attraverso l Istituto di Management) ed Unioncamere Toscana hanno infatti dedicato uno specifico Osservatorio a questo particolare comparto imprenditoriale. L ultima un indagine realizzata (2010) condotta su un significativo campione di imprese hi-tech 1 ha consentito di ricavare elementi informativi in grado di descrivere l atteggiamento delle singole imprese rispetto ad alcune variabili innovative e tecnologiche. Il dettaglio provinciale all interno del territorio toscano evidenzia una concentrazione del fenomeno in termini assoluti nei territori di Firenze (3.138 unità locali che occupano addetti) e Pisa (1.362 unità locali e addetti) e con indici di specializzazione imprenditoriale 2 superiori alla media italiana (nel caso di Pisa, del 10%). La dimensione media delle unità locali high-tech toscane è di circa 7 addetti. Se le micro e le piccole unità locali costituiscono l insieme numericamente più consistente, la rilevanza delle imprese medio-grandi emerge soprattutto in termini occupazionali. Sotto il profilo settoriale, invece, l ICT - con il 46,4% delle unità locali indagate - si conferma come il principale comparto high-tech presente sul territorio regionale. 1 Il campione intervistato: unità locali high-tech (776 unità locali), con requisiti quali-quantitativi tali da caratterizzarne a tutti gli effetti l appartenenza al mondo dell alta tecnologia; unità locali high-tech potenziali (397 unità locali), con solo alcuni di tali requisiti; unità locali non high-tech (le restanti 402 unità locali), non in grado di superare i più restrittivi parametri identificativi posti dall Osservatorio a tale riguardo. 2 Gli indici di specializzazione imprenditoriale (ISI) sono calcolati come quota di unità locali attive nei settori high-tech rispetto alle unità locali totali, normalizzata rispetto alla media nazionale di tale rapporto: questi indici descrivono pertanto il grado di concentrazione delle imprese high-tech all interno del territorio Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 7

8 L'offerta di risorse umane qualificate è inoltre uno dei principali vantaggi per chi intenda investire in Toscana: le tre Università toscane laureano ogni anno oltre studenti in materie tecnicoscientifiche. In Toscana, come sarà meglio evidenziato di seguito e nelle sezioni successive, è presente un sistema della ricerca con livelli di qualità e produttività elevati. Alla qualità dell'offerta universitaria si associa anche un ampia gamma di professionalità legata ai corsi di specializzazione e master, ed una vivace attività di trasferimento tecnologico. Rispetto ai tradizionali indicatori proposti per la misura dei processi innovativi, la Toscana mostra un quadro generale di luci ed ombre. Sul versante dei processi innovativi la nostra regione mostra livelli di spesa in R&S (1,14% sul PIL) in leggero ritardo rispetto alla media nazionale (1,23 sul PIL) e al di sotto dei valori medi dell Unione (UE27 R&S su PIL 1,77% nel 2007). In Toscana gran parte della spesa in R&S è sostenuta da università ed altre istituzioni pubbliche. Modesto il livello della spesa in R&S sostenuto dalle imprese. In termini occupazionali, il ritardo appare minore ed il numero degli addetti alla ricerca (9,6 per 1000 attivi in Toscana) in Toscana si pone in linea con il dato nazionale (9,6). Il modesto sforzo di ricerca delle imprese toscane è da ricondursi al fatto che esse hanno in genere piccole dimensioni. Inoltre, le grandi imprese toscane non sempre riescono a svolgere un ruolo di traino nei processi di innovazione all interno delle filiere in cui sono coinvolte. Diverse le considerazioni sulla spesa pubblica in R&S, che in Toscana risulta ragguardevole e paragonabile a quella di molte regioni leader d Europa. Il vantaggio della Toscana su questo fronte dipende dalla spesa per attività di ricerca delle università. Sul versante degli addetti della ricerca, la componente pubblica risulta in Toscana consistente e pone la regione in netto vantaggio rispetto alla media Europea. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 8

9 Per un quadro di dettaglio relativo alle diverse regioni italiane si prenda a riferimento la pubblicazione I percorsi dell innovazione nelle regioni italiane 3. Oggi la Regione Toscana presenta un articolato sistema di organismi di ricerca, pubblici e privati, che operano nel settore ICT e Robotica, vere e proprie punte di eccellenza nel panorama nazionale ed internazionale, come si evince nella sezione di dettaglio B2 e relativa appendice: 3 università generaliste (Firenze, Pisa, Siena), laboratori e istituti del CNR di Pisa e Firenze, 2 Scuole Superiori (Scuola Superiore S. Anna e Scuola Normale Superiore), più altri istituti e consorzi di ricerca legati direttamente o indirettamente alla ricerca in ICT e Robotica (Consorzio Pisa Ricerche, PIN, Cubit). L insieme di tali strutture costituisce un Distretto di fama nazionale e internazionale, ai primi posti in Italia in termini di outcome-procapite della funzione di trasferimento delle conoscenze dall università all industria (brevetti, spin-off e ricerca per conto di terzi) ed in termini di produttività del personale accademico (calcolato come rapporto tra la quota media dei tre outcome e la quota di ordinari, associati e ricercatori strutturati). L Università di Pisa è una delle più antiche e ben note Università italiane (prima, a pari merito con La Sapienza, secondo la prestigiosa classifica di Shangai). La ricerca UniPI in ICT è da sempre stata legata al progresso industriale e sociale con connotazioni pionieristiche, come è testimoniato da tre eventi: la costruzione della CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana), voluta da Fermi negli anni 50 e la collaborazione della Olivetti, la creazione del primo Corso di Laurea in Scienze dell Informazione (Pisa, 1969), e poi la creazione del primo Dottorato in Informatica (Pisa, 1983). In totale si contano circa 40 laboratori dediti all ICT e Robotica, 20 di questi partecipano a progetti EU,18 hanno ricevuto premi/riconoscimenti internazionali e 13 hanno originato con le loro ricerche dei brevetti. La ricerca in ICT e Robotica interessa principalmente 2 Dipartimenti (Informatica e Ingegneria dell Informazione) con contributi di alcuni ricercatori afferenti anche al Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale e al Dipartimento di Sistemi Elettrici e Automazione, più altri 3 Centri Interdipartimentali e 2 consorzio: Centro IT (HPC e datacenter), il Centro E. Piaggio (Robotica e Automazione), ENDOCAS (Chirurgia assistita dal calcolatore), Consorzio ICON (Informatica Umanistica e Beni Culturali), il Consorzio CUBIT (Telecomunicazioni). 3 I percorsi dell innovazione nelle regioni italiane 3., R. Brancati, D. Ciferri, A. Frezza, V. Frinolli, A. Maresca Agenzia per la diffusione delle tecnologie in collaborazione con MET Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 9

10 L Università degli Studi di Firenze è una delle più antiche e grandi organizzazioni per la ricerca e l'istruzione superiore in Italia. Nell area ICT e Robotica, UNIFI ha circa 50 laboratori in più di 10 dipartimenti e 4 Centri di ricerca, più alcuni servizi direttamente locati presso lo CSAVRI, Centro di Servizi di Ateneo per la Valorizzazione della Ricerca e la gestione dell'incubatore universitario. I principali dipartimenti in ICT e Robotica sono il Dipartimento di Sistemi e Informatica e quello di Elettronica e Telecomunicazioni, inoltre si hanno altri contributi dai Dipartimenti di Energetica, di Chimica, di Fisica e Astronomia, di Fisiopatologia Clinica, di Italianistica, di Meccanica e Tecnologie Industriali, di Medicina Interna, di Psicologia, e di Scienza della Formazione. Nonché altri centri come il MICC (Media Integration and Communication Center, centro di eccellenza del MIUR) ed il CERM (Centro di Ricerca di Risonanze Magnetiche). L'Università degli Studi di Firenze si è classificata tra le prime università italiane nella distribuzione di fondi di ricerca. Fra gli oltre 50 laboratori ICT e Robotica, 15 di questi partecipano a progetti EU e una decina di questi sono titolari di brevetti o hanno originato con le loro ricerche dei brevetti. Svariati gruppi di ricerca hanno collaborazioni con consorzi nazionali come: CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni), CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l Informatica). L Università degli Studi di Siena è un ateneo ricco di storia e di una grande tradizione del sapere, impegnato al contempo nella ricerca e nell innovazione. Attualmente, l Università di Siena si conferma al secondo posto assoluto nella classifica degli Atenei italiani stilata annualmente dal Censis (2011). La ricerca in ICTe Robotica interessa principalmente il Dipartimento di Ingegneria Informatica e dell Informazione (UniSI-DII) con contributi di alcuni ricercatori afferenti anche al Dipartimento di Scienza della Comunicazione. UniSI-DII è attivo dal 1996 ed è articolato in 8 macroaree di ricerca scientifica e tecnologica, strutturate a loro volta in 12 laboratori di ricerca. Recentemente, la qualità delle attività di ricerca svolte all'interno del Dipartimento hanno portato la Facoltà di Ingegneria al primo posto nella classifica delle Facoltà medio-piccole d'italia (CIVR 2006) ed inoltre l UniSI-DII è stato classificato nella fascia più alta nel processo di valutazione VAI (2006) di tutti i Dipartimenti dell'ateneo. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 10

11 Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha di fatto fissato in Toscana il centro delle sue ricerche nel settore ICT, sin dall acquisizione, avvenuta nel 62, del Centro Studi Calcolatrici Elettroniche,che aveva progettato e realizzato il primo elaboratore scientifico italiano, la CEP. In questi 50 anni le attività e le iniziative scientifiche ICT si sono andate progressivamente rafforzando e consolidando: in Toscana e in particolare a Pisa opera oggi oltre il 35% dei ricercatori ICT del CNR. Due Istituti l ISTI e l IIT sono impegnati sui temi fondamentali della computer science e delle comunicazioni ed operano sinergicamente con tre Istituti ILC, IFC e IFAC che rappresentano altrettante eccellenze in specifici settori dell ICT: ICT per le discipline linguistiche, filologiche e lessicografiche (ILC), ICT per le scienze mediche (IFC) e ICT per il telerilevamento e l estrazione di conoscenza da media multidimensionali (IFAC). La Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant'Anna di Pisa è un Istituto universitario pubblico a statuto speciale che opera nel campo delle scienze applicate attraverso una struttura organizzata in tre Divisioni ed un Centro di Eccellenza del MIUR: - Divisione Formazione Universitaria e alla Ricerca; - Divisione Alta Formazione; - Divisione Ricerche; - Centro di Eccellenza per l ingegneria dell Informazione, della Comunicazione e della Percezione (CEIICP). Presso la Scuola Superiore Sant Anna sono presenti due Istituti dedicati alla ricerca nel campo della Biorobotica e dell ICT: - l Istituto di Biorobotica si compone di due laboratori, l Arts Lab (che si occupa di biorobotica, biomeccatronica, bioingnegneria, robotica umanoide) e il CRIM (dedito alla microrobotica); - l Istituto TeCIP, Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell Informazione e della Percezione, articolato in tre macro-aree di attività, orientate rispettivamente alle comunicazioni, all'informatica e all'ingegneria della percezione. Nato nel 2001 grazie agli investimenti della Scuola in competenze nel settore delle Telecomunicazioni e alla collaborazione con una realtà industriale importante come la Marconi Communications Spa (ora Ericsson). Questi soggetti, in collaborazione con il CNIT (National Inter-University Consortium for Telecommunications) Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 11

12 hanno realizzato un centro di ricerca integrato, sia pubblico che privato, nel campo della Fotonica (l attuale ICRPhoNET). Scuola Normale Superiore Pisa La Scuola Normale Superiore di Pisa è un istituto pubblico d istruzione superiore universitaria, di ricerca e alta formazione ad ordinamento speciale, ove operano qualificati laboratori e centri di ricerca in diversi settori delle scienze dure e delle scienze umanistiche, con articolate collaborazioni e partnership nazionali e internazionali. Molti di tali laboratori e centri, sviluppano, anche con l ausilio del centro di calcolo della Scuola, interessi, competenze e progetti con significativi contenuti di tecnologia dell'informazione e scienze computazionali. In particolare, il Centro per la Chimica e Cosmologia Computazionale (4C) sviluppa software ed altri progetti di HPC. I campi di applicazione della ricerca prodotta: medicina e beni culturali, scienze della vita e finanza quantitativa. In aggiunta al sistema universitario e a quello pubblico della ricerca sono presenti in Toscana altri Centri di ricerca. Il Consorzio Pisa Ricerche (CPR) svolge attività di Ricerca e Sviluppo in diverse aree con particolare riferimenti agli ambiti: Energia e Ambiente, ICT e Microelettronica, Ingegneria Strutturale, Tecnologie per Applicazioni Industriali ed è inserito nell albo dei laboratori altamente qualificati autorizzati a svolgere ricerche di carattere applicativo a favore delle piccole e medie industrie, di cui all art. 4 Legge 17/2/1982. Il CPR è strutturato in Divisioni e Centri di Competenza operanti con risorse proprie e personale dedicato. La ricerca in ambito ICT viene condotta all interno di due Divisioni: Divisione Informatica e Tele-comunicazioni, Divisione Sistemi Elettronici e Microelettronica. Oltre alle attività di ricerca commissionate dalle imprese, attualmente CPR ha in corso progetti finanziati con fondi comunitari. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 12

13 Il Consorzio CUBIT (Consortium Ubiquitous Technologies) è nato nel 2007 per volontà del Dipartimento di Ingegneria dell Informazione: Elettronica, Informatica, Telecomunicazioni dell Università di Pisa, del Polo Tecnologico di Navacchio, di alcune aziende spin-off dell Università di Pisa e di importanti realtà produttive italiane nel settore dell elettronica, con l obiettivo di creare un nuovo modello di trasferimento tecnologico e di collaborazione volto all accelerazione del processo di filiera nel settore delle Telecomunicazioni. Il PIN di Prato è stato istituito per fornire servizi didattici e scientifici per l Università degli Studi di Firenze. Il PIN presenta al suo interno 21 Laboratori connessi a docenti dell Università degli Studi di Firenze, UNIFI, di cui operanti nell area ICT e Robotica nel seguenti ambiti: Elettronica industriale, Telematica, Telecomunicazioni, Telerilevamento, Beni culturali. Sul territorio regionale è inoltre attivo un diffuso sistema per azioni di trasferimento tecnologico, composto da soggetti pubblici e misto pubblico privati, quali Poli scientifici e tecnologici, incubatori d impresa, con importanti risultati raggiunti in termini di creazione di nuova impresa, livelli di fatturato e di occupazione prodotti, sviluppo di collaborazioni, nuovi prodotti e servizi sviluppati, i cui dettagli sono riportati nella specifica sezione B3. Il Polo Tecnologico di Navacchio (PI) nasce nel 2000 a seguito di un Accordo di Programma tra Regione Toscana, Provincia di Pisa e Comune di Cascina al fine di rendere più competitivo il sistema di PMI attraverso strumenti, programmi e servizi per l innovazione. Il Polo Tecnologico di Navacchio ha visto sino ad oggi l avvio ed accelerazione di 97 imprese, di cui attualmente ospitate 61 tra imprese hi-tech, laboratori e centri di competenza, con 600 occupati ad alta specializzazione, mq di strutture, di cui destinati all incubazione, una piattaforma di servizi qualificati per lo sviluppo competitivo delle PMI, attraverso un modello di partecipazione integrata di imprese, università, esperti della gestione di impresa, della finanza e di tecnologie: un vero e proprio laboratorio per le nuove tecnologie a sostegno dei processi di cooperazione tra diversi attori lungo la filiera dell innovazione. Le aziende presenti all interno del Polo Tecnologico di Navacchio possono sviluppare le loro attività fruendo di spazi attrezzati e di servizi di base e a Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 13

14 valore aggiunto, tra cui la qualificazione e la valorizzazione sul mercato delle imprese in forma complementare, ed hanno la possibilità di inserirsi in network nazionali ed europei: tutto ciò è favorito da occasioni di scambio e di confronto tra imprese con competenze diverse ma complementari. Il CERFITT - Centro di Ricerca e Formazione sull Innovazione Tecnologica e il Trasferimento delle tecnologie ospita una struttura a sostegno della nuova imprenditorialità attraverso una connotazione multifunzionale. Tale struttura dà attuazione ad una strategia di innovazione e sviluppo locale avviata alla metà degli anni 90 con il coinvolgimento e la condivisione delle Istituzioni locali, regionali e nazionali, degli operatori economici e delle parti sociali, degli attori della ricerca scientifica. Realizzato attraverso successive fasi di attuazione e tuttora in evoluzione, il CERFITT intende dare una risposta ai bisogni d innovazione del territorio tramite servizi di supporto alle imprese, sia favorendo la nascita di nuove attività imprenditoriali, sia sostenendo quelle esistenti nei loro processi di innovazione del processo e del prodotto: per tutte queste sono disponibili servizi logistici (uffici attrezzati, servizi comuni) e tecnici (laboratori di misura e test, analisi dei problemi, ricerca industriale) attraverso PontLab (Laboratorio Test e Prove). Il Polo Tecnologico lucchese. Nel 2007, la Camera di Commercio di Lucca ha creato la società Lucca Innovazione e Tecnologia S.R.L. (Lucca In-Tec), per supportare la ricerca, l innovazione e il trasferimento tecnologico a favore del sistema delle imprese e del tessuto economico della provincia di Lucca tramite la realizzazione, la gestione, lo sviluppo e la promozione di un Polo scientifico e tecnologico, che ha avviato le attività nel corso del 2011, in settori ritenuti strategici, in particolare Information & Communication Technologies, Edilizia Sostenibile, Tecnologie Energetiche. CSAVRI, Centro di Servizi di Ateneo per la Valorizzazione della Ricerca è una struttura di servizio per il territorio e per le strutture dell Università degli Studi di Firenze, come laboratori congiunti, attività di ricerca conto terzi e trasferimento tecnologico. CSAVRI comprende: l Incubatore Universitario Fiorentino, IUF; fornisce formazione e supporto alla formazione di nuovi Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 14

15 spin-off; l ufficio brevetti e proprietà intellettuale; ufficio orientamento al lavoro e Job Placement, in stretto contatto con le industrie Toscane; lo sportello APRE Toscana: coordinamento Toscano dello Sportello APRE; alcuni laboratori ICT-Robotica. APRE Toscana è la struttura di coordinamento dello sportello APRE in Toscana. APRE - Agenzia per la promozione della ricerca europea - è un associazione nazionale senza scopo di lucro che opera al fine di promuovere la partecipazione italiana ai programmi di ricerca europei. APREToscana operato da CSAVRI, lavora con il coordinamento del Comitato Regionale APRE Toscana costituito dai soci APRE in Toscana ed una serie di altri soggetti coinvolti nella promozione territoriale: UNIFI, UNIPI, UNISI, Confindustria Toscana, CNR, CPR, CNA Toscana, INFN, SUM, Metropoli, Unione Industriale Pratese (UIP), Università per Stranieri di Siena, Scuola Superiore Sant Anna. L Incubatore di Firenze è stato creato nel 2004 per favorire la nascita di nuove imprese con connotazione fortemente innovativa e sostenere il loro sviluppo nei primi anni di attività sino all'insediamento. Recentemente è stato stipulato un accordo fra l incubatore del comune di Firenze e l Università degli Studi di Firenze, per supportare la nascita o lo sviluppo di imprenditoria in settori con elevate prospettive di crescita economica sul territorio e di promuovere il trasferimento tecnologico derivante dalla ricerca universitaria. Sta inoltre avviando le proprie attività il Polo Digitale di Arezzo, che comprende oltre 40 imprese del comparto digitale presenti nel territorio di Arezzo. Tale Polo nasce dall esigenza di mettere a sistema e valorizzare le eccellenze delle imprese che si occupano di innovazione di processo e di prodotto nel settore del digitale applicato nei campi di riferimento del tessuto produttivo e favorire la crescita delle piccole aziende innovative nel settore digitale creando filiere di prodotti che permettano un accelerazione sul mercato. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 15

16 Sono infine attive sul territorio le ulteriori seguenti strutture di Trasferimento Tecnologico che operano in altri settori hi-tech: - Polo Scientifico e Tecnologico di Livorno Meccanica - LI - Bio-Incubatore di Toscana Life Sciences - SI - Polo della Magona Chimica e nuovi materiali - Cecina (LI) - Innovare in Mugello Energie Scarperia (FI) La consistenza e le dinamiche evolutive di questo sistema sono state oggetto di diversi studi ed approfondimenti a livello regionale 4. Come si evince dal quadro prima delineato e come meglio dettagliato nella sezione B1, la Toscana ha una lunga e consolidata tradizione di eccellenza nel settore ICT. Un sistema della ricerca con oltre 550 ricercatori e professori, oltre 600 dottorandi e assegnisti di ricerca, 36 spin-off, oltre 90 brevetti, e più di 30 dipartimenti, istituti e consorzi specificatamente dedicati all ICT e Robotica e di dimensioni medio-grandi (senza contare i piccoli centri). In termini produttivi, in Toscana esiste una galassia composta da multinazionali e piccole e medie imprese high - tech, legate ad una rete di laboratori e connessi al sistema dei centri di ricerca. Le principali imprese italiane del settore e alcune delle maggiori multinazionali del mondo hanno investito in Toscana avviando collaborazioni con le università e finanziando importanti progetti di ricerca nel campo dell'informatica, dei sistemi satellitari, radar e antenne, dell'elettronica, dei sistemi RFID di seconda generazione, delle applicazioni per i beni culturali e la videosorveglianza e della robotica, per citarne solo alcuni. Fonte. Il settore ICT in Toscana 2008 Invest in Tuscany 4 In particolare: Rapporto sul Trasferimento tecnologico e sistema istituzionale regionale dei Centri Servizio in Toscana. Regione Toscana in collaborazione con IRES; Rapporto sul sistema di incubazione in Toscana Mappatura completa aggiornata al Regione Toscana. La prima sezione contiene il Rapporto 2008 curato da Polo Navacchio SpA. La seconda sezione ripropone il report, realizzato dal Consorzio universitario Quinn, sullo Studio di fattibilità del Polo di Sesto all interno del sistema fiorentino di incubazione. Nella terza sezione è possibile consultare gli elenchi delle imprese incubate. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 16

17 L'ambiente fortemente orientato alla ricerca non solo costituisce una risorsa fondamentale per lo sviluppo delle numerose grandi aziende italiane e estere che collaborano o hanno collaborato con le università toscane, ma ha anche contribuito a generare brevetti e numerose start-up e spin-off (si veda sezione B3), focalizzate sullo sviluppo di prodotti estremamente innovativi. Queste presentano una forte concentrazione nell area pisana e fiorentina, ma vi sono eccellenze in ICT e Robotica anche in altre aree del territorio regionale. E tuttavia interessante sottolineare come in questa area i legami del sistema delle imprese con la comunità scientifica ed i centri di trasferimento abbiano effettuato una propagazione di produzioni ad alto contenuto tecnologico. A testimonianza di questa affermazione, si consulti l appendice alla sezione B1 in cui è riportata la lista delle aziende e delle collaborazioni industriali nazionali e internazionali del sistema della ricerca toscana. Il settore ICT registra la maggior presenza di imprenditori di nuova generazione ed è l unico settore ad ampia diffusione in Toscana, che di fatto sta accelerando anche la crescita di altri settori, con possibilità di integrazioni con le vocazioni locali, consentendo processi virtuosi di rigenerazione innovativa. Gli altri settori rilevanti in Toscana sono per lo più legati all attività di poche eccellenze. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 17

18 LE IMPRESE ICT IN TOSCANA Il settore ICT è il settore high-tech più diffuso in Toscana. Le tabelle, di seguito riportate, bene evidenziano la consistenza sia numerica, sia di addetti occupati di questo settore 5. 5 Annuario statistico regionale Toscana Definizione di imprese ICT: imprese produttrici di beni e servizi del settore ICT secondo la corrente definizione OCSE (basata su ISIC Rev 3.1), che adotta la seguente classificazione: Attività manifatturiere, Fabbricazione di macchine, per ufficio, di elaboratori e sistemi informatici, Fabbricazione di fili e cavi isolati, Fabbricazione di apparecchi radiotelevisivi e di apparecchiature per le comunicazioni, Fabbricazione di strumenti, e apparecchi di misurazione, controllo, prova, navigazione e simili, escluse le apparecchiature di controllo, dei processi industriali, Fabbricazione di apparecchiature per il controllo dei processi industriali; Servizi connessi ai prodotti, Commercio all ingrosso di macchinari e attrezzature, Noleggio di macchinari e attrezzature per ufficio, inclusi gli elaboratori; Servizi intangibili Telecomunicazioni, Informatica e attività connesse. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 18

19 Sulla base dell indagine campione sulle imprese high-tech della Toscana condotta dalla Scuola Superiore S. Anna nel 2010, l ICT - con il 46,4% delle unità locali indagate - si conferma come il principale comparto high-tech presente sul territorio regionale. Fonte: Osservatorio sulle imprese high tech della Toscana Il settore ICT evidenzia il maggior numero complessivo di addetti e di unità locali rispetto ad altri settori high tech. Infatti, le 360 imprese intervistate del macrosettore ICT contribuiscono al 33,1% dell occupazione, a conferma della presenza di micro e piccole imprese in questa area. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 19

20 Struttura dell'occupazione nelle unità locali high-tech e "high-tech potenziali" per macrosettore Fonte: Osservatorio sulle imprese high tech della Toscana 2010 La presenza di imprese di piccole dimensioni nel settore ICT è evidente anche dall analisi delle unità locali per macrosettore e classe dimensionale: infatti, quasi il 77% delle unità locali si colloca nella micro dimensioni. Se si considera la distribuzione degli addetti, circa il 90% è occupato in PMI. Fonte: Osservatorio sulle imprese high tech della Toscana L andamento dell occupazione, nei bienni e , ha registrato variazioni positive di entità consistente per le imprese di questo settore e di una buona situazione finanziaria, rispetto ad altri macro settori hi-tech nello stesso periodo. In relazione alla tipologia del cliente, le imprese ICT evidenziano in generale una tendenza a fornire i propri prodotti/servizi ad altre imprese, con le quali si può immaginare una relazione di subfornitura/consulenza, piuttosto che a soggetti pubblici e consumatori finali. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 20

21 Fonte: Osservatorio sulle imprese high tech della Toscana In relazione all attività innovativa, il settore ICT presenta valori intermedi rispetto ad altri settori hi-tech in relazione all attività di ricerca sperimentale, alla partecipazione a progetti europei, alle collaborazioni con enti di ricerca pubblici. L attività brevettuale è invece bassa a causa delle caratteristiche intrinseche del comparto ICT, che per sua natura brevetta poco. Fonte: Osservatorio sulle imprese high tech della Toscana Se si analizzano gli investimenti umani e finanziari in ricerca e sviluppo nel settore ICT emerge la consistenza di questi investimenti, anche per la natura di queste attività e per il fatto che nel conteggio di questi importi probabilmente ha un forte peso lo sviluppo più che la ricerca. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 21

22 Fonte: Osservatorio sulle imprese high tech della Toscana Nell ultimo triennio ( ) il numero medio di addetti in ricerca e sviluppo nelle imprese ICT potenziali è cresciuto del 12,6%. Per la tipologia tecnologica delle imprese high-tech l ICT ha avuto variazioni più consistenti rispetto ad altri macrosettori. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 22

23 LA FILIERA DELLA ROBOTICA 6 In Toscana è presente una duplice caratterizzazione della filiera in termini di competenze scientifiche, con la presenza di competenze nella robotica avanzata fortemente sviluppate nel territorio ma con un modesto tessuto industriale, e la robotica industriale che presenta invece importanti realtà industriali che hanno però riferimenti scientifici al di fuori del contesto regionale, suggerisce diverse strade di sviluppo della filiera. Rappresentazione schematica della filiera della robotica avanzata Rappresentazione schematica della filiera della robotica industriale 6 Le informazioni di seguito sono tratte dallo studio Filiere scientifico-tecnologiche di eccellenza in Toscana - La filiera della Robotica in Toscana, Toscana Promozione e Istituto di Management Scuola Superiore Sant Anna - Marzo 2011 Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 23

24 Di seguito alcuni dati quantitativi (numero, fatturato medio, numero medio di addetti) che evidenziano la consistenza di questo universo di imprese di eccellenza: In particolare, nella robotica avanzata si può parlare dell esistenza di un nucleo scientifico di eccellenza ma la leadership industriale è collocata in altre aree territoriali: ciò implica che per lo sviluppo industriale locale di questa area della robotica occorre importare applicazioni della tecnologia (prodotti e processi). La filiera richiede tuttavia investimenti consistenti per la realizzazione dei prototipi e dei prodotti finali. La diffusione nei mercati delle nuove tecnologie realizzate può trovare una barriera all ingresso dovuta ad una mentalità ancora non abituata all idea di sostituire alcune operazioni tipicamente «umane» con macchine e robot. Infine l uso di questi strumenti richiede una formazione continua e specifica. Dal lato della robotica industriale, invece, la presenza di realtà industriali di dimensioni rilevanti dovrà essere attentamente valutato, perché alimentano indotti di rilievo e potrebbero avere le risorse e gli strumenti necessari per innescare lo sviluppo in aree di eccellenza affini (come la robotica avanzata appunto) o complementari. Un altro aspetto di rilievo, su cui sta giocando un ruolo incisivo l intervento della Regione ed in particolare di alcune aziende sanitarie, è la diffusione della Chirurgia robotica e la promozione di forme di consolidamento e condivisione delle competenze nel territorio. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 24

25 I CARATTERI DISTINTIVI DEI SETTORI ICT E ROBOTICA Lo stato dell'arte relativo ai settori di riferimento del Distretto ICT e Robotica toscano consente di evidenziare i seguenti caratteri distintivi in relazione ai tre sistemi che lo compongono: il sistema della ricerca, il sistema del trasferimento tecnologico ed il sistema delle imprese. Sistema della ricerca Punti di forza - Presenza di un articolato sistema di organismi di ricerca che operano nel settore ICT e Robotica, vere e proprie punte di eccellenza nel panorama nazionale ed internazionale: 3 università generaliste (Firenze, Pisa, Siena), laboratori e istituti del CNR di Pisa e Firenze, 2 Scuole Superiori (S. Anna e Scuola Normale), più altri istituti e consorzi di ricerca legati direttamente o indirettamente alla ricerca in ICT e Robotica (il Consorzio Pisa Ricerche, il PIN, Cubit) - Azioni che mirano all integrazione del sistema della ricerca: ILONova, Tecnorete, APREToscana e lo stesso distretto ICT e Robotica, rete degli incubatori, etc. (si veda la sezione D5) Punti di debolezza: - Ridotta sinergia tra gruppi appartenenti a istituzioni diverse. Poca conoscenza di quanto accade in altri gruppi/istituti per trovare nuove sinergie. - Pochi contatti con aziende regionali, a fronte di numerosissimi contatti con aziende nazionali/internazionali - Difficoltà a commercializzare le numerose famiglie di brevetti. - Difficoltà a trovare investitori nazionali/internazionali. Opportunità: - interfacce diffuse con il sistema produttivo che potrebbero preludere ad una maggiore valorizzazione/capitalizzazione (spin off). - un numero di brevetti che posiziona la Toscana al secondo posto in Italia (Netval 2010). Numerosissimi brevetti di origine accademica ma di proprietà industriale, specialmente internazionale. Minacce: - la mancanza di azioni di armonizzazione ed integrazione possono portare il sistema Toscano in un situazione di inadeguatezza per le nuove sfide di carattere nazionale ed internazionale. - la fuga di idee verso brevetti di aziende internazionali. - commesse su R&S più interessanti provenienti da altre aziende nazionali/estere. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 25

26 Sistema imprenditoriale Punti di forza: - buona presenza di imprese hi-tech, gran parte concentrate nel settore ICT - una forte dinamicità sia in termini numerici, sia di addetti e fatturato. - presenza di imprese che coprono tutti i segmenti della filiera ICT - competenze scientifico-tecnologiche avanzate Punti di debolezza: - piccole dimensioni - bassa propensione all aggregazione - bassa capacità di presidiare i mercati, soprattutto esteri - basso collegamento con il mondo della ricerca - scarse le collaborazioni tra grandi imprese e PMI - diffusione di un modello culturale di tipo imprenditoriale e poco manageriale Opportunità: - possibilità di aumentare la nascita di imprese hi-tech, grazie agli incubatori - possibilità di crescita ulteriore del settore grazie anche al traino del settore pubblico - possibilità di aggregazione tematica e/o settoriale attraverso cluster tecnologici. Minacce: - poche imprese investono in R&S, con conseguente difficoltà a competere sui mercati internazionali. Sistema del trasferimento tecnologico Punti di forza: - centri diffusi su tutto il territorio regionale, con una particolare concentrazione nell area pisana e fiorentina - portafoglio qualificato di servizi per la crescita competitiva di sistemi di PMI, articolato e differenziato - capacità di autonoma produzione di reddito Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 26

27 - capacità di incidere positivamente sullo sviluppo economico del territorio attraverso risultati tangibili in termini di nuove imprese, incremento del fatturato, livelli occupazionali ad alta specializzazione, crescita dei livelli di collaborazione e cooperazione tra imprese e tra queste e gli organismi di ricerca. Punti di debolezza: - Centri ancora poco collegati in rete su obiettivi condivisi - livelli di sviluppo delle attività di servizio molto diversi Opportunità: - aggregazione di una offerta integrata di servizi in rete a supporto dello sviluppo innovativo di PMI hi-tech. Minacce: - frazionamento di risorse, competenze ed infrastrutture su diversi obiettivi. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 27

28 IL SETTORE ICT Gli scenari di mercato Il mercato mondiale nel settore ICT Negli ultimi anni, la crescita del mercato ICT per grandi aree geografiche è stata pressoché speculare rispetto a quella dell economia, facendo registrare un inversione di tendenza rispetto alla situazione degli ultimi 2 anni. L area a maggior crescita è stata l Asia Pacifico, grazie all ampliamento del numero degli utilizzatori; l Europa ha invece segnato un calo per l andamento negativo delle telecomunicazioni; il Nord America, grazie alla ripresa del mercato negli Stati Uniti, ha registrato una crescita rispetto al Nel 2010 i tassi di crescita dei due principali segmenti del mercato (informatica e telecomunicazioni) sono tornati ad allinearsi grazie all introduzione di nuovi prodotti e servizi convergenti. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 28

29 Grazie a queste dinamiche, e nonostante le incertezze dello scenario macroeconomico, l ICT sta continuando a diffondersi rapidamente nel contesto mondiale. Il mercato ICT in Italia In Italia, nel 2010 il mercato dell ICT, rispetto ad altri Paesi europei, ha sofferto ancora a causa del rallentamenti sia del mercato delle telecomunicazioni che delle caratteristiche interne del mercato (la bassa propensione all utilizzo dell IT da parte delle piccole imprese, l elevata età media della popolazione e gli scarsi investimenti della Pubblica Amministrazione Centrale e Locale). Tuttavia nell orizzonte informatico italiano vanno colti alcuni segnali precursori di domanda innovativa in crescita: la tenuta del comparto software; l aumento della componente innovativa dei servizi di telecomunicazioni, che alimenta la domanda di nuove tecnologie informatiche; il mercato del cloud computing (così come HPC, virtualizzazione,...) che Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 29

30 rappresenta un cambiamento di enorme portata, non solo per l IT ma anche per le imprese, il sistema produttivo e la Pubblica Amministrazione di un intero Paese. Inoltre, uno degli ambiti di maggior evoluzione nei prossimi anni sarà rappresentato dai servizi e delle applicazioni che rientrano nell area dell Internet delle cose (IoT, Internet of Things) o Web 3.0, come l interazione tra mondo fisico, virtuale e digitale. L impatto che lo IoT sta avendo, e avrà ancor di più nei prossimi anni, sui servizi e sui modelli di business del mondo ICT è determinato principalmente dalla sua pervasività, come di seguito rappresentato. Ambiti applicativi dell Internet delle cose Fonte: European Center on IOT, Vision and Challenges for Realising the Internet of Things, 2010 Lo scenario dei servizi e delle applicazioni IoT delinea un mercato molto ampio e di grande interesse per i principali player dell ICT, che si propongono sia come integratori di servizi sia come fornitori di piattaforme abilitanti. In Italia, tra le città che hanno avviato i primi servizi basati su tecnologie IoT si segnala anche una città toscana (Prato), nell ambito dei trasporti e dell illuminazione pubblica. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 30

31 Il mondo digitale, basato su una sempre maggiore integrazione fra infrastrutture avanzate di TLC e innovazione IT, è stato investito in questi ultimi anni da un profondo cambiamento tecnologico la dimensione e gli ambiti del quale sono schematizzati di seguito, sia in relazione al contesto internazionale che nazionale. Anche se l Italia sconta un ritardo complessivo nel processo di digitalizzazione rispetto alle medie dell Ue27, come evidenziato dal Digital Agenda Scoreboard, al suo interno si rilevano importanti disparità territoriali. In relazione alla Regione Toscana, come si evince dal quadro seguente, si evidenzia un buon posizionamento nel panorama nazionale rispetto agli indicatori ICT relativi ai cittadini e alla Pubblica amministrazione, superiori alla media nazionale. Il processo di digitalizzazione nel sistema imprenditoriale, seppur stia progressivamente crescendo, non è ancora così diffuso. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 31

32 LA FILIERA DELLA ROBOTICA 7 - Gli scenari di mercato La Robotica è un ambito multidisciplinare e con campi applicativi potenzialmente illimitati ed è una combinazione sinergica di molte discipline ingegneristiche. La catena del valore risulta estremamente frammentata e la produzione del robot è spesso solo una parte minore del valore della soluzione complessiva. Negli ultimi 50 anni la robotica ha avuto uno sviluppo vertiginoso, a 7 Progetto «Le filiere scientifico-tecnologiche di eccellenza in Toscana» - La filiera della Robotica in Toscana, Toscana Promozione e Istituto di Management Scuola Superiore Sant Anna - Marzo 2011 Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 32

33 partire dalla realizzazione di robot in grado di svolgere compiti nelle produzioni manifatturiere, fino ad arrivare a quella che viene definita robotica di servizio rivolta cioè al servizio dell uomo. Il mercato mondiale della robotica- Fonte: World Robotics 2010 (riferito all anno 2009) Robotica industriale -Il settore di utilizzo prevalente è quello dell automotive - > 60 mila robot industriali installati nel mondo - Valore delle vendite di robot industriali: US$3,8B Robotica di servizio - Prevalgono le applicazioni nel campo della difesa e ambientale - 76,6 mila robot di servizio per uso professionale, per un valore delle vendite di US$13,2B - 5,6 milioni di robot venduti per uso domestico e 3,6 milioni per uso personale Le statistiche dell International Federation of Robotics relative ai primi nove mesi dell anno 2010 evidenziano un volume di vendite di robot industriali di entità doppia rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Secondo i dati elaborati da TEHAmbrosetti (fonte: IFR Statistical Department) il valore di mercato previsto per il 2015, senza considerare quello realizzato dall indotto del settore (software, sistemi di ingegneria, ecc.) è pari a 40 Mld di euro con una crescita esponenziale della quota generata dalla robotica di servizio. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 33

34 Il settore mondiale della produzione di robot è dominata in gran parte da fornitori giapponesi,, ma l Europa e gli USA hanno a loro volta alcune imprese di rilievo. Una sintesi dello sviluppo futuro dei segmenti di mercato nella robotica, per possibile applicazione è raffigurato nel grafico seguente. Dall analisi di queste previsioni risulta evidente che: - nella robotica industriale, in particolare per ciò che riguarda le grandi imprese, l uso dei robot è già nella sua fase massima di sviluppo. - riguardo al segmento della robotica professionale, le applicazioni si trovano in una fase di sviluppo e la massima espansione dovrebbe realizzarsi entro il l agricoltura e la preparazione del cibo, rappresentano il nuovo segmento industriale della robotica, che richiede lo sviluppo di competenze nel campo della sensoristica organica e tattile. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 34

35 - i robot per l assistenza e ad uso domestico, l ingresso nel mercato di massa è atteso dopo il lo sviluppo del mercato dei robot chirurgici dovrebbe avvenire intorno al infine, riguardo ai robot da strada,, la previsione di un mercato affermato e completamente sviluppato si riferisce a dopo il Nel periodo l Unione Europea ha raddoppiato gli investimenti (circa 400 milioni di Euro) per la ricerca europea nel campo della robotica. L Italia si trova in una situazione di vantaggio competitivo nel contesto europeo: - è al secondo posto dopo la Germania, per la robotizzazione del settore manifatturiero - ha una tradizione affermata nella meccanica avanzata e nella meccatronica - è sede di alcune imprese industriali di rilievo internazionale nel campo della robotica industriale. - La Toscana si colloca al terzo posto per numero di imprese e addetti. In Toscana esiste una tradizione consolidata nell ambito dell automazione industriale applicata ai settori automotive, cartario e tessile, che ha favorito lo sviluppo di un settore attivo nella robotica industriale. Sezione A2 riferimento Logiche ed obiettivi strategici di distretto Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 35

36 Sui Distretti Tecnologici in Toscana L iniziativa relativa ai Distretti Tecnologici (DT) in Toscana, all inizio della seconda decade degli anni duemila, risulta di particolare rilevanza. In particolare, la Toscana è stata più volte descritta come una regione di mezzo, a livello nazionale, che si pone, tra gli altri, due obiettivi collegati all innovazione e alle nuove tecnologie. Il primo è quello di dare vita ad un virtuoso effetto di compensazione, nell ambito del quale l inevitabile ancorché non auspicabile calo occupazionale dell industria più tradizionale viene compensato dalla crescita dei settori economici a maggiore contenuto innovativo. Il secondo è quello di valorizzare maggiormente gli asset scientifico-tecnologici della regione per innescare un processo di catching up rispetto alle più avanzate regioni d Italia e d Europa, proprio facendo leva sui settori a maggiore contenuto di tecnologia e innovazione. In particolare, i Distretti Tecnologici in Italia e all estero sono normalmente intesi come iniziative spontanee, ma più spesso il risultato di specifiche azioni di policy, con l obiettivo di fare sistema. In essi viene infatti utilizzato come elemento di aggregazione non solo uno specifico territorio (regionale o sub-regionale), ma soprattutto uno specifico settore/comparto/filiera scientifico-tecnologico. L obiettivo è infatti quello di generare crescita economica attraverso l integrazione e il rafforzamento delle azioni di una serie di soggetti operanti nello stesso comparto o in comparti affini. Nel caso della Toscana, dove gli interventi e gli attori nel campo dell innovazione sono particolarmente numerosi e in molti casi di elevata qualità e impatto, l obiettivo dei Distretti Tecnologici è anche quello di aggregare, mettere in rete, evitare duplicazioni, unire gli sforzi, creare discontinuità positive rispetto alle situazioni esistenti. Obiettivo della politica dei Distretti Tecnologici in Toscana è quindi quello di rafforzare una delle leve della competitività dell economia della Toscana, e cioè quella che è collegata/ basata su specifici filoni scientifico-tecnologici. La Toscana non è tra le primissime regioni d Italia in termini di presenza di imprese ad alta tecnologia, né in termini di adozione delle nuove tecnologie, ma occupa una posizione intermedia. Esistono alcune presenze di rilievo, sia tra le imprese grandi che tra quelle medio-piccole, ma ciò che viene spesso citato è che si tratta di una regione che esporta conoscenza scientifico-tecnologica. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 36

37 Ora, sebbene una regione possa senz altro basare la propria competitività sulla vendita di flussi di conoscenza, vale senz altro la pena puntare anche sull obiettivo di intensificare la portata dei flussi di conoscenza scientifico-tecnologica che, invece di essere assorbiti da soggetti extra-regionali, vengano utilizzati con profitto da soggetti localizzati in Toscana. Obiettivo dei Distretti tecnologici toscani è quindi quello di irrobustire l attuale occupazione basata sull high-tech e sull innovazione, generarne di nuova, attrarre investimenti, fare crescere le imprese attuali, generarne di nuove, valorizzare le eccellenze della ricerca scientifica, ecc. Il tutto, non a 360, ma su ambiti specifici quali i Distretti Tecnologici individuati a livello regionale, sia in termini di spinta alla crescita e competitività del sistema produttivo toscano che di innalzamento della qualità della vita dei cittadini e delle comunità di persone. Da qui possono nascere riconoscibili eccellenze da esportare, non solo in termini di conoscenza ma di benefici finali. Sul Distretto Tecnologico ICT e Robotica Il Distretto tecnologico ICT e robotica è evidentemente molto importante per la Toscana perché: - l ICT è un comparto pervasivo e trasversale a tutto il sistema economico, in grado quindi di dare vita a processi di crescita all interno dell ICT in senso stretto, ma anche di generare effetti positivi indiretti sui settori adottanti ; - i comparti dell ICT e della robotica sono tra quelli per i quali si prospettano le maggiori possibilità di crescita a livello internazionale nei prossimi anni; - sull ICT e sulla robotica effettivamente la Toscana ha un vantaggio competitivo rispetto ad altre regioni italiane e straniere. Infatti, la Toscana e in particolare l area pisana è il luogo di nascita, la culla dell informatica in Italia e vanta tuttora presenze di particolare rilevanza. La Toscana può attualmente vantare la presenza di laboratori di ricerca e di imprese che rappresentano lo stato dell arte a livello internazionale in ICT, anche per quanto riguarda la robotica, sia in quella più avanzata con applicazioni nei settori della sanità e della riabilitazione, che in quella più legata all automazione industriale. Obiettivi del Distretto ICT e Robotica toscano Il Distretto tecnologico ICT e Robotica toscano non può accontentarsi di rappresentare una mera piattaforma aggregativa di iniziative già in essere. Non può cioè rappresentare un progetto in cui tutti i soggetti rilevanti solamente si incontrano, per fare massa critica, minimizzare le Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 37

38 duplicazioni e aumentare la propria visibilità. Piuttosto, il Distretto Tecnologico deve ambire a generare una netta discontinuità positiva rispetto al passato, in termini di visibilità, attività, rilevanza e cioè, in sintesi, nella produzione di ricchezza, nell occupazione qualificata e nella sostenibilità nel tempo. Questo Distretto Tecnologico può porre le basi per creare un nuovo futuro della Toscana, per contribuire allo sviluppo dell Agenda digitale e auspicabilmente per creare valore anche per il Sistema Paese. Infatti, se l ICT e Robotica rappresenta un driver fondamentale per il futuro della Toscana, il Distretto tecnologico ICT e Robotica toscano dovrà rappresentare un fattore cruciale per il futuro dell ICT e Robotica a livello nazionale ed oltre. Anche perché la Toscana parte da livelli che sono di eccellenza per quanto riguarda la ricerca e di livello molto buono per quanto riguarda il sistema delle imprese. E dunque necessario da subito individuare per il Distretto Tecnologico alcuni obiettivi faro che caratterizzeranno chiaramente la prima fase di vita del distretto. Questi devono essere obiettivi alti, concreti, trasversali, in grado di includere/valorizzare la maggior parte delle competenze esistenti. Si devono inoltre individuare obiettivi costellazione in grado di raccogliere altre eccellenze più verticali e probabilmente parcellizzate. Ma vediamo quali sono i tre principali assi attraverso i quali pensiamo che possa sviluppare le proprie attività il Distretto tecnologico ICT e Robotica toscano. I tre assi del Distretto tecnologico ICT e robotica toscano Il Distretto tecnologico ICT e Robotica svolgerà attività nell ambito di tre assi/driver di attività: 1-Aumento della competitività del sistema economico regionale, con prospettive di impatto anche sulle aziende nazionali, declinato in due sub obiettivi. Questo obiettivo comprende lo sviluppo e l'impiego di tecnologie dell'informazione, della comunicazione e della robotica per la modellazione, la trasformazione e il miglioramento dei processi nella manifattura e nei servizi, nella logistica e nella sicurezza, e per la creazione di nuovi servizi e nuove imprese. 1.a - Rafforzamento e crescita delle imprese high-tech e/o innovative Rafforzamento e crescita del sistema di imprese high-tech e/o innovative che già operano in Toscana in questi comparti, stimolando al contempo la nascita di nuove imprese. Sappiamo che ne esistono molte, ma siamo convinti che ne potrebbero esistere molte di più e che soprattutto Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 38

39 sarebbe desiderabile che queste fossero mediamente più grandi (=più occupazione qualificata) e mediamente più impegnate sui mercati internazionali (soprattutto quelli in crescita, tipo Bric). Questi risultati desiderabili possono essere ottenuti grazie allo spontaneo dinamismo del sistema (cioè: le imprese migliorano, nuovi imprenditori nascono, ecc.), ma possono anche essere indotti e stimolati attraverso le attività del Distretti Tecnologico, che in particolar modo cercherà di mettere le imprese high-tech nelle condizioni di attingere alle migliori risorse (umane e risultati di ricerca) disponibili, non necessariamente solo in Toscana, di aumentare e qualificare la loro presenza sui mercati internazionali, di facilitare l accesso a strumenti finanziari per la crescita, ecc. Il rafforzamento e la crescita di queste imprese dipende anche da idonee attività di comunicazione di sistema (tipo comunicazione sulle dotazioni high-tech dell area, sulle dotazioni infrastrutturali adeguate allo start up ed accelerazioni di imprese hi tech, sulle piattaforme di servizi avanzati). Questo secondo obiettivo, in sintesi, si traduce in imprese ICT e robotica più numerose e più robuste. Le possibili azioni da intraprendere: - mettere a sistema infrastrutture di innovazione e trasferimento tecnologico che già sono nella regione, per supportare le imprese, in particolare PMI, in percorsi di crescita sui mercati; - definire e sviluppare strategie e strumenti per fondare le condizioni opportune a facilitare lo sviluppo sul mercato delle imprese l high-tech, - potenziare ulteriormente, in particolare in alcuni territori, gli strumenti per la nascita di nuove imprese high-tech; - facilitare l accessibilità ai risultati del sistema della ricerca e alle informazioni relative all alta formazione presente in Toscana; - sviluppare azioni congiunte di R&S e di TT fra organi di ricerca, soggetti d integrazione ed imprese high-tech; - progettare lo sviluppo di laboratori congiunti fra enti di ricerca e industrie high-tech; - definire e sviluppare azioni strutturate di scouting tecnologico tra GI e PMI e tra imprese e OR; - supportare la pubblica amministrazione nel processo di ammodernamento, attraverso l adozione di soluzioni high-tech che possano fungere anche da veicolo per promuovere la Toscana come regione ad alta tecnologia; - facilitare la crescita dimensionale anche tramite facilitazioni per l accesso al mondo del credito e della finanza specializzato in investimenti in aziende high-tech; - accelerare i processi di collaborazione e di scambi di competenze e personale, tra Centri di Ricerca e imprese del territorio; Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 39

40 - attrarre risorse finanziarie, anche fuori regione, finalizzate allo sviluppo di progettualità congiunta e alla formazione manageriale; - attrarre investimenti nazionali e internazionali di imprese che intendano insediarsi in Toscana per poter collaborare in prossimità con i nostri Centri di Ricerca, imprese hi tech, Parchi tecnologici; - promuovere la costituzione di cluster tecnologici settoriali e tematici (organi di ricerca, centri di TT, imprese). Per misurare il raggiungimento di tale obiettivo si potranno prendere a riferimento gli indicatori di seguito evidenziati: - numero (e aumento) delle imprese high-tech in specifici settori; - crescita occupazionale e dei livelli di fatturato delle imprese high-tech; - numero di nuove imprese e livelli di crescita; - numero di contratti tra PMI e OR e tra GI e PMI; - numero di nuovi prodotti, processi e servizi come risultato collaborazione; - numero di brevetti ceduti sul mercato - numero di imprese arrivate nell area; - percentuale export delle imprese high-tech; - percentuale di laureati (e dottori di ricerca) presso le imprese high-tech. 1.b - Aumento della competitività delle imprese dei settori produttivi tradizionali Un ineliminabile obiettivo per il Distretto Tecnologico ICT e Robotica, è quello di aumentare la competitività delle imprese toscane che non operano a livello high-tech e/o che non operano in modo specifico in settori ICT e Robotica ma che comunque hanno il potenziale e/o la forte volontà di crescere facendo leva sull innovazione sviluppata in ICT e robotica. A queste imprese, il cui percorso di crescita dipenderà dalla capacità di assorbimento che riusciranno a predisporre, il Distretto Tecnologico creerà le condizioni affinché chi voglia possa attingere al meglio disponibile, sia presso le università che presso le imprese stesse ed offrirà la possibilità di entrare in contatto più facilmente sia con imprese high-tech e non, con i centri di ricerca ed i Parchi tecnologici, in modo che da poter acquisire le conoscenze, le tecnologie, i servizi innovativi necessari alla crescita. Anche secondo il paradigma dell Open Innovation, queste imprese possono acquisire dall esterno la conoscenza scientifico-tecnologica che ritengono utile per il loro sviluppo. Si può trattare sia di conoscenza quasi pronta per l uso e/o di risultati che necessitano di ulteriori attività di sviluppo. In entrambi i casi, il Distretto Tecnologico può fornire servizi utili alle imprese che vogliano Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 40

41 intraprendere un percorso di innovazione che comunque sarà inevitabilmente rischioso e comporterà investimenti cognitivi e finanziari da parte delle imprese stesse. Un percorso di questo tipo si rivela particolarmente vantaggioso: si traggono benefici dall'uso altrui della propria "proprietà intellettuale" e si compra la "proprietà intellettuale" altrui dopo aver migliorato il proprio modello di "business innovation". Le possibili azioni: - mettere a sistema infrastrutture di innovazione e trasferimento tecnologico che già sono nella regione, per supportare le imprese, in particolare PMI, in percorsi di crescita innovativa; - azioni di sensibilizzazione e di formazione manageriale, tese a mettere l ICT e la robotica come priorità strategiche per il business del futuro; - definire e sviluppare azioni strutturate di scouting tecnologico tra GI e PMI e tra imprese e OR; - incrementare l accessibilità alle informazioni relative al sistema della ricerca industriale (pubblica e privata) e all alta formazione presenti in Toscana; - progettare azioni R&S e di TT in modo congiunto fra enti di ricerca, Parchi tecnologici e gruppi misti di imprese non-high-tech ed high-tech, anche tramite lo sviluppo di laboratori congiunti, e progetti ricerca regionali, nazionali e internazionali. I possibili indicatori: - numero di contratti tra imprese e OR e tra GI e PMI; - numero di nuovi prodotti lanciati sul mercato come risultato collaborazione; - numero di brevetti ceduti; - crescita dei livelli occupazionali e di fatturato; - incremento dei livelli occupazionali ad elevata qualificazione; - aumento della percentuale export. 2 - Il miglioramento della qualità della vita Questo obiettivo si focalizza sulla vita dei cittadini, per porli in grado di trarre tutti i possibili vantaggi dall'impiego pervasivo delle nuove tecnologie, in particolare in quelle d interesse del Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 41

42 Distretto nella salute, nell assistenza, nell'istruzione, nella vita domestica e cittadina, nel tempo libero, nei trasporti, nella difesa e controllo dell'ambiente, nella salvaguardia del patrimonio culturale. Grazie alla visione globale che il Distretto potrà offrire, sarà possibile perseguire questi obiettivi considerando in modo integrato gli importanti aspetti sociali, etici, energetici, ecoambientali e di sicurezza. E tutto questo in coerenza con gli obiettivi dell Agenda digitale italiana 8, di seguito articolati, ed in linea con gli asset identificati come prioritari per una possibile ed auspicabile Agenda regionale digitale in Toscana: - realizzazione delle infrastrutture tecnologiche e immateriali al servizio delle comunità intelligenti (smart communities), finalizzate a soddisfare la crescente domanda di servizi digitali in settori quali la mobilità, il risparmio energetico, il sistema educativo, la sicurezza, la sanità, i servizi sociali e la cultura; - promozione del paradigma dei dati aperti (open data) quale modello di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, al fine di creare strumenti e servizi innovativi; - potenziamento delle applicazioni di amministrazione digitale (e-government) per il miglioramento dei servizi ai cittadini e alle imprese, per favorire la partecipazione attiva degli stessi alla vita pubblica e per realizzare un amministrazione aperta e trasparente; - promozione della diffusione di architetture di cloud computing per le attività e i servizi delle pubbliche amministrazioni; - utilizzazione degli acquisti pubblici innovativi e degli appalti pre-commerciali al fine di stimolare la domanda di beni e servizi innovativi basati su tecnologie digitali; - infrastrutturazione di ultimo metro per favorire l accesso alla rete internet in grandi spazi pubblici collettivi quali scuole, università, spazi urbani e locali pubblici in genere; - investimento nelle tecnologie digitali per il sistema scolastico e universitario, al fine di rendere l offerta educativa e formativa coerente con i cambiamenti in atto nella società. Asset prioritari per un'agenda regionale digitale in Toscana: la banda larga, il cloud computing e l open data 9 : Banda larga Oggi la banda larga è fra i 7 e i 10 megabit ma la copertura non è completa. L'Europa ci chiede entro il 2013 di realizzare una banda larghissima a 30 megabit, considerando che una penetrazione della banda larga di 10 punti percentuali genera una maggiore crescita del Pil tra lo 0,9 e 1,50%. Open Data e Servizi Digitali 8 art. 49 del decreto sulle semplificazioni. 9 La Repubblica 13 gennaio 2011 Laura Montanari Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 42

43 La banda larga permetterà di migliorare l'efficienza e l'efficacia dei servizi telematici offerti ai cittadini. E' però importante sottolineare che le sole infrastrutture, non sono sufficienti per migliorare la vita dei cittadini: occorre infatti investire per offrire servizi informatici, per integrare i vari database e rendere disponibili tutte le informazioni in modo integrato. Smart City Le smart city possono offrire contenuti utili per i cittadini veicolandoli tramite smartphone o tablet: servizi sulla città, ausilio al turista, al disabile. L'importante sarà disporre di open data, cioè di informazioni aperte per uso applicativo. Broadcasting e Wireless facile Bisognerà semplificare al massimo le procedure perché soltanto così i contenuti digitali saranno più fruibili dalle città. Le possibili azioni: - definizione di piattaforme e modalità di cooperazione tra soggetti diversi per la condivisione delle priorità e l armonizzazione degli strumenti in ottica di filiera; - azioni di sensibilizzazione del cittadino all accoglienza di servizi di nuova generazione volti al miglioramento della qualità della vita della persona e della collettività; - azioni sul nostro distretto per l'acquisizione di tecnologie ICT abilitanti ai domini applicativi identificati dal distretto tecnologico e dagli altri distretti, orientati ai servizi alla persona, alla cultura e all'e-government cittadino-centrico - attività di animazione e diffusione territoriale - percorsi formativi PA, cittadini, sistema scolastico per la conoscenza ed impiego delle nuove tecnologie - promozione di cluster tecnologici per aggregare l offerta tecnologica. I possibili indicatori: - benchmarking tra i servizi suscettibili di incrementare il livello di qualità di un territorio attraverso l impiego di nuove tecnologie. - la conseguente rilevazione del livello di soddisfazione dei cittadini. 3 - Messa a sistema delle componenti del sistema di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico toscano Questo terzo obiettivo deriva dall analisi puntuale svolta, proprio nell ambito della definizione del presente PSS, in cui si conferma una concentrazione unica a livello nazionale di ricercatori in Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 43

44 quest area, dalla presenza di una serie di soggetti che si sono dimostrati efficaci nel Trasferimento Tecnologico (Incubatori e Poli/Parchi tecnologici, Consorzi), e dalla presenza di un denso ecosistema di imprese high-tech nei comparti dell informatica, delle comunicazioni, dei sistemi embedded, delle macchine utensili e della meccanica intelligente, dei trasporti, dei beni culturali, della sicurezza, e delle applicazioni nel campo biomedico e bioinformatico, nella gestione ed ottimizzazione dei processi di produzione, che per la loro dimensione medio-piccola possono fornire, in alcuni casi meglio di altri soggetti più grandi, la vivacità e la velocità necessarie per impiegare i risultati di ricerca e innovazione nella realizzazione di nuovi servizi, nuovi prodotti, ma anche nuovi modelli d'impresa. Se è vero che la vera risorsa economia preziosa per il futuro è la conoscenza scientifica e tecnologica e se è vero che la Toscana può vantare centri di ricerca scientifica di eccellenza, allora esistono ampi margini di miglioramento per questa regione. Più precisamente, non si fa qui riferimento ad un miglioramento delle performance del sistema della ricerca ed innovazione di per sé. Infatti, anche se numerosi studi dimostrano che la qualità della ricerca ha un importanza fondamentale ai fini del buon esito dei processi di trasferimento verso le applicazioni industriali, qui non si sta ponendo l aumento delle performance del sistema della ricerca (più numerose e migliori pubblicazioni) come un obiettivo rilevante in sé. Piuttosto, si sta facendo riferimento ad una serie di ricadute di tipo economico molto concrete che sono legate alla qualità del sistema della ricerca e alla capacità del sistema territoriale di fare maggiormente leva su tali capacità per ottenere risultati desiderabili dal punto di vista economico a livello territoriale. Vengono qui pertanto incluse anche le azioni per rendere il DT più forte, ma anche per renderlo più visibile, comprensibile e apprezzabile a livello nazionale e internazionale. Infatti, la Toscana e l area pisana in particolare già godono di un discreta notorietà a livello nazionale e internazionale in campo ICT e Robotica, ma riteniamo che tale notorietà sia ancora inferiore rispetto alle dotazioni esistenti e soprattutto rispetto al potenziale che può essere ancora espresso. Questa attenzione alla comunicazione e all immagine che all esterno viene percepita non deve essere intesa come una mera vanità. Infatti, ottenere maggiore visibilità e migliorare l immagine della Toscana nei settori ICT-R, sia internamente che esternamente, genera ricadute economiche positive. Per esempio, maggiore e migliore visibilità vuole dire anche maggiore volume di attività scientifica e industriale, maggiore attrattività di cervelli e studenti, ecc. La tesi di fondo - si ripete - è che le potenzialità e le realtà toscane (e pisane in particolare), sono attualmente sotto-rappresentate. Nel senso che solo raramente emergono a livello nazionale e internazionale come realtà al top, se non isolatamente (cioè, non come sistema). L obiettivo è invece farne un comparto molto visibile. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 44

45 Questo obiettivo in sintesi si traduce in un sistema della ricerca più forte per dare luogo a risultati economici a valere nel tempo. Le possibili azioni: - valorizzare il sistema della ricerca, innovazione e trasferimento toscani tramite opportuni strumenti che consentano di utilizzare i risultati di ricerca e innovazione a vari livelli, ed in vari domini applicativi, fra questi anche il marketing, la divulgazione e disseminazione scientifica, la promozione, diffusione di casi di buona pratica, etc. - potenziare il sistema della ricerca, innovazione e trasferimento toscani tramite opportuni strumenti (ad es. attraverso azioni di scouting tecnologico e brokeraggio brevettuale); - mettere a sistema le piattaforme tecnologiche disponibili presso gli organi di ricerca toscani, e presentarsi in modo congiunto all esterno; - rendere fruibili come sistema le piattaforme di servizio (formazione mamageriale, mercato, finanza, internazionalizzazione, progettazione finanziata congiunta, etc) disponibili presso i centri di TT toscani, e presentarsi in modo congiunto all esterno; - realizzare azioni di armonizzazione fra le varie strutture di: ricerca applicata, trasferimento, incubazione, job placement, brevettazione, offerta tecnologica, condividendone obiettivi, azioni e risultati misurabili; - promuovere la costituzione di cluster tecnologici settoriali e tematici (organi di ricerca, centri di TT, imprese); - operare come agenzia operativa a supporto delle politiche nazionali e regionali della ricerca e rappresentare l infrastruttura ICT-Robotica della ricerca nel territorio; - realizzare un piattaforma di sviluppo della ricerca ed innovazione da utilizzare come driver per le industrie locali; - avvalersi di piattaforme tecnologiche nazionali ed internazionali per collegarsi alle frontiere tecnologiche più avanzate; - sviluppare un modello organizzativo efficiente per la comunicazione scientifico-tecnologica nella regione fra organi di ricerca ed industrie; - promuovere l adozione di buone prassi dell ICT-R nella PA Toscana affinché anch essa diventi fattore di competitività del sistema. I possibili indicatori: - numero di spin-off create e loro crescita in termini occupazionali e di fatturato; - numero di imprese toscane (in particolare PMI) che stipulano contratti conto terzi con la ricerca pubblica; Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 45

46 - numero di brevetti ceduti sul mercato - numero di progetti di ricerca internazionali a conduzione Toscana o comunque partecipati da enti e/o industrie Toscane Sezione A3 riferimento Vocazione locale, nazionale, internazionale del distretto Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 46

47 Il Distretto ICT e Robotica nasce con una forte caratterizzazione nazionale ed internazionale, oltre che locale, sia in relazione al sistema della ricerca sia ai sistemi del trasferimento tecnologico e delle imprese. Nella presente sezione si riporta una sintesi di questa caratterizzazione, rimandando per i dettagli alla sezione B1. Gli enti di ricerca toscani vantano una serie di esperienze progettuali (nazionali e internazionali) e relazioni con aziende prestigiose su tutta la filiera ICT e Robotica che costituiscono un certificato di eccellenza e affidabilità sulle potenziali ricadute industriali delle tecnologie disponibili e sulle possibili ricerche future. Al riguardo, sono stati analizzati una serie di parametri aggregati che quantificano non soltanto la capacità dei ricercatori a svolgere ricerche di frontiera, e di profilo internazionale, ma anche a intessere rapporti con centri di ricerca e soprattutto aziende prestigiose (nazionali e internazionali) che svolgono la loro attività su tutta la filiera ICT e Robotica, ad attrarre risorse pubbliche e private, nazionali e internazionali. Questi sono i presupposti sui quali si può fondare la sostenibilità del Distretto ICT e Robotica e la sua affermazione a livello internazionale. La ricerca toscana si colloca nelle primissime posizioni nazionali per quanto concerne l attrattività di progetti Europei di ricerca ed innovazione in tutti i settori scientifici. UniFI e UniPI sono nelle prime 10 posizioni per progetti Europei, alle quali si deve aggiungere UniSI e la Scuola S. Anna. Posizioni che diventano ancora più interessanti se normalizziamo il numero di progetti, o il loro contributo finanziario, per il numero di ricercatori presenti nelle varie strutture. Ciò dimostra una capacità progettuale di altissimo livello, e un risultato che diventa ancora più interessante se aggreghiamo le performance delle Università e delle Scuole Superiori toscane e lo confrontiamo con le performance di altre regioni. Si evince facilmente che la ricerca toscana presenta una capacità di attrarre finanziamenti EU che è superiore a qualsiasi altra regione italiana. Un significativo contributo a questo quadro è fornito proprio dal settore ICT e Robotica. Nel solo 2010, in Toscana, si contano oltre 150 progetti EU attivi in questo settore, con un contributo pari ad almeno 38.5 mln euro, più di un centinaio di progetti nazionali e regionali attivi, con un contributo di 12 mln euro. La ricerca in toscana non è solo di frontiera, ma dispone di numerose collaborazioni industriali e di laboratori pubblico-privati realizzati con il contributo delle aziende e operanti nel settore ICT e Robotica, i cui dettagli sono indicati nella successiva sezione B1. Tutto ciò si traduce in circa 9 mln di euro fatturati dagli organismi di ricerca su progetti conto terzi nel 2010 per il solo settore ICT e Robotica e con aziende regionali, nazionali, ma soprattutto prestigiose multi-nazionali del settore ICT e Robotica, dando evidenza della valenza internazionale della nostra ricerca. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 47

48 Di seguito si riporta una sintesi di alcuni indicatori, che a nostro avviso costituiscono un certificato di eccellenza della vocazione locale, nazionale ed internazionale della ricerca industriale svolta in toscana nel settore ICT e Robotica. Questi sono divisi in progetti europei in corso, aziende regionali/nazionali/internazionali con cui esistono collaborazioni di ricerca industriale, e brevetti e spin-off (per i dettagli si veda appendice sezione B2). Università di Pisa Dipartimento di Informatica. A oggi sono attivi 5 progetti EU con un contributo totale di keuro, 8 progetti nazionali con un contributo totale di 698 keuro, e un fatturato conto terzi pari a circa 965 keuro realizzati con aziende internazionali. Alcuni docenti sono anche autori di alcuni brevetti internazionali posseduti da UNIPI o da aziende. Dipartimento di Ingegneria dell Informazione. Ad oggi sono attivi 9 progetti EU con un contributo totale di keuro, progetti nazionali con un contributo totale di 526 keuro, e un fatturato conto terzi pari a 1.385keuro, realizzati mediante un intensa attività di ricerca applicata e consulenza per conto di aziende leader a livello nazionale ed internazionale. Negli ultimi quattro anni il Dipartimento ha promosso la nascita di quattro aziende spin-off. Il Centro IT. Oggi il Centro IT è World Wide Competency Center for HPC da Acer e ospita il Virtualization & Storage Lab di Intel. Dalla sua fondazione il Centro ha collaborazioni con i top player dell ambito IT mondiale. Il Centro E. Piaggio è un Centro Interdipartimentale dedicato alla ricerca interdisciplinare nella Robotica e nella Bioingegneria e al trasferimento tecnologico verso l'industria della ricerca più avanzata. Nel 2011 sono attivi 18 Progetti Europei, con entrate nel 2010 pari a circa mln euro esclusivamente da privati o Enti internazionali. Le collaborazioni del Centro con agenzie ed industrie includono nomi di rilievo nel panorama nazionale ed internazionale. Il Centro ha un ampio ventaglio di brevetti europei e internazionali, ed ha dato vita a numerosi spin-off industriali, oltre ad avere aperto laboratori ed attività convenzionate con enti del territorio circostante. Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Sistemi e Informatica Svariati gruppi di ricerca hanno collaborazioni con consorzi nazionali come: CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni), CINI Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 48

49 (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l Informatica). A oggi sono attivi 4 progetti europei per un contributo totale di keuro; progetti nazionali per un contributo totale di 66 keuro; attività di trasferimento tecnologico per un contributo totale di 280 keuro. Rilevanti sono le relazioni costruite con l industria. Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni che ospita il coordinamento del consorzio nazionale CNIT. A oggi sono attivi 9 progetti EU con un contributo totale di keuro, 4 progetti nazionali con un contributo totale di oltre 400 keuro, e un fatturato conto terzi pari a circa keuro con progetti industriali, dei quali circa 300 keuro internazionali. Rilevanti le relazioni costruite con imprese leader a livello nazionale ed internazionale. Ha sviluppato inoltre alcuni brevetti e svariati Spin-off. Dipartimento di Energetica S.Stecco, presenta attività ICT e Robotica focalizzate sulla robotica, nel settore industriale e per la tutela dei beni culturali e archeologici in campo marino, e nella modellazione dei processi ed ottimizzazione. Una quota importante delle attività del Dipartimento nel settore ICT-Robotica riguarda i sistemi di segnalamento ferroviario moderno, con contratti di ricerca in essere per circa 1.5 MEuro. Il Dipartimento ha svariati progetti regionali ed europei nell ambito ICT-Robotica. I gruppi ICT-Robotica hanno relazioni importanti con l industria. MICC: Centro di Eccellenza Nazionale istituito nel 2000 dal Ministero per l Università e la ricerca presso l Università degli Studi di Firenze per lo svolgimento di ricerche nel settore dei nuovi media e dell evoluzione delle normative giuridiche con l evoluzione tecnologica e di Internet. Comprende 6 laboratori: Visual Media, Comunicazioni e Immagini, Software Engineering, Comunicazioni Avanzate, Telecomunicazioni e elaborazione dei segnali, Media e Diritto. È inoltre sede del Laboratorio del CNIT di Comunicazioni satellitari e cognitive. Il MICC è attivo nella progettazione europea e nel trasferimento tecnologico attraverso importanti collaborazioni con l industria. Università degli Studi di Siena Ad oggi sono attivi nel Dipartimento 9 progetti europei di cui 3 coordinati da docenti del Dipartimento con un contributo totale di circa 1,3 Keuro, a cui si somma un fatturato di circa 1,5 Keuro per attività di ricerca applicata e consulenza per conto di Aziende regionali e nazionali. Negli Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 49

50 ultimi anni il Dipartimento ha promosso la nascita di sei aziende spin-off dell'università di Siena tutte attive nel settore ICT-Robotica. Nel 2011 la componente ICT e Robotica del CNR ha potuto contare su un portafoglio di circa 190 progetti di ricerca del valore complessivo di oltre 40 Meuro ed una competenza 2011 di circa 11 Meuro. In particolare: 60 progetti cofinanziati dalla Commissione Europea, 30 progetti nazionali (cofinanziati da ministeri o altri enti di ricerca), oltre 40 progetti regionali (cofinanziamento regionale o di altro ente locale) e oltre 60 contratti o convenzioni con industrie. I progetti cofinanziati dalla Commissione Europea rappresentano, in valore, circa il 55% dell intero portafoglio progetti. ISTI fornisce servizi di valutazione e di certificazione di "terza parte" nell'area della tecnologia dell'informazione, sia per il mondo industriale sia per la PA, mirati a promuovere il miglioramento dei sistemi informatici con particolare riferimento ai processi software e ai loro prodotti. Nel settore dell Internet lo IIT cura, attraverso il Registro Italiano, la registrazione e gestione dei nomi a dominio all interno del cctld it (ISO 3166). I nomi a dominio registrati attualmente nel cctld it sono oltre e fanno capo a persone fisiche o giuridiche dei vari paesi dell Unione Europea. A seguito di tale attività lo IIT interagisce con circa Registrar italiani e stranieri. IFAC ospita laboratori congiunti con imprese e vanta un numero notevole di accordi formali in associazioni di scopo (> 200) accumulati nell ultimo quinquennio con imprese attive in vari settori manifatturieri. Scuola Superiore di Studi e di Perfezionamento S. Anna Robotica I progetti di ricerca nazionali sono 16, finanziati per circa 2.8 mln euro. Il numero di progetti EU attivi è 30, per un budget totale finanziato all Istituto di circa 17 mln euro. L istituto svolge una intesa attività di trasferimento tecnologico, anche a livello territoriale toscano, con un fatturato Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 50

51 conto terzi pari a circa 1,2 Meuro i realizzato con aziende prestigiose. Una convenzione quadro con ST-Microelectronics è stata firmata nel 2011 per lo sviluppo di un nuovo laboratorio congiunto con sede a Catania per attività di formazione e ricerca nei campi della Micro-ingegneria, della BioRobotica e degli Smart Systems. Tra le iniziative a livello territoriale sul TT ricordiamo il Piano Strategico di Sviluppo della Valdera che ha fatto da apripista al finanziamento di due Centri di Competenza in Valdera: uno sulla Robotica Industriale con centro a Pontedera e uno sulla Robotica di Servizio con centro a Peccioli. ICT L Istituto TeCIP, Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell Informazione e della Percezione. La relazione con Ericsson nell area delle Comunicazioni, è sancita da un accordo prolungato fino al Grazie a questa partnership, l Istituto rappresenta il più importante centro di produzione prototipale di apparati avanzati per la comunicazione in fibra ottica della multinazionale, azienda numero uno al mondo per le comunicazioni wireless. I progetti di ricerca nazionali attivi sono 101, finanziati per circa 3,9 mln euro. Il numero di progetti EU attivi è 26, per un budget totale finanziato all Istituto di circa 3,9 mln euro. L istituto inoltre ha realizzato 2 laboratori congiunti in Corea e Cina. L istituto svolge una intesa attività di trasferimento tecnologico con un fatturato conto terzi pari a circa 2,4 mln euro con progetti industriali realizzati con aziende prestigiose. Scuola Normale Superiore di Pisa All interno della Scuola operano qualificati laboratori e centri di ricerca in diversi settori delle scienze dure e delle scienze umanistiche, con articolate collaborazioni e partnership nazionali e internazionali. Molti di tali laboratori e centri sviluppano competenze e progetti con significativi contenuti di tecnologia dell'informazione e scienze computazionali, con possibili applicazioni ai campi della medicina, dei beni culturali, di scienze della vita e della finanza quantitativa. Queste attività hanno dato luogo a significativi contributi da parte della Regione Toscana, di Fondazioni, Enti Pubblici (MIUR, CNR, INFN, ecc.) e Comunità Europea. ALTRI CENTRI DI RICERCA Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 51

52 CUBIT rappresenta un cluster operativo nel settore delle telecomunicazioni con esperienze concrete di collaborazione tra aziende e centri di ricerca finalizzate alla creazione di nuovi prodotti. CUBIT ha sviluppato in collaborazione con gli enti soci e le imprese, circa 50 progetti tra Europei, nazionali e regionali sui temi delle tecnologie delle telecomunicazioni e dell internet delle cose, creando circa 20 nuovi prodotti tecnologici Made in Tuscany. Inoltre CUBIT ha intrecciato rapporti di collaborazione a livello internazionale. Consorzio Pisa Ricerche La ricerca viene condotta su progetti commissionati direttamente da aziende private o istituzioni pubbliche, ma anche attraverso la partecipazione a programmi nazionali (Ministeriali e Regionali) ed internazionali (Unione Europea). L esperienza del CPR si può ben riassumere negli oltre 300 progetti attivati. Negli ultimi anni, grazie alla crescente esperienza e specializzazione delle Divisioni e dei laboratori in alcun settori di applicazione, si è accresciuta notevolmente la collaborazione con il mondo industriale, configurando sempre più CPR come centro di eccellenza per attività di ricerca industriale. Oltre alle attività di ricerca commissionate dalle imprese, attualmente CPR ha in corso 7 progetti finanziati con fondi comunitari. Per quanto riguarda il SISTEMA DEL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO, in termini generali si riconosce che esiste un vincolo stretto tra le azioni e le strategie dei Centri di Servizio e Trasferimento Tecnologico (CSTT) ed il territorio di riferimento. Questo stretto vincolo si esplicita in particolare con azioni dirette ai soggetti (imprese, istituzioni pubbliche e private) che appartengono al territorio per rispondere alle loro necessità competitive. Queste relazioni si sviluppano in maniera differenziata a seconda degli ambiti e dei CSTT, ovvero esistono dei CSTT che hanno rapporti più stretti con il territorio e sono per questo in grado più di altri di interpretare le necessità delle imprese che in esso operano. Questa affermazione, supportata dall analisi dei risultati prodotti, è tanto più vera quanto più è vicina la localizzazione fisica dei diversi soggetti al CSTT e si sta rafforzando ancor di più grazie anche alle aggregazioni di imprese, organismi di ricerca e CSTT (tramite lo strumento dei cluster) che si sono negli ultimi anni costituiti per valorizzare in termini industriali il know scientifico e tecnologico locale, diventando in tempi rapidi eccellenze anche a livello nazionale ed internazionale, e a quelle aggregazioni che si stanno costituendo nell ambito dei Poli d innovazione. Supportare le imprese nel processo di crescita, vuol dire anche garantirgli una serie di servizi di supporto per uscire fuori dai confini regionali per competere anche sui mercati internazionali. Sulla Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 52

53 spinta di questa necessità, negli ultimi anni, i CSTT che sono inseriti in qualificati network nazionali ed internazionali, si sono attivati per implementare attività di scouting tra le PMI internazionali, tra GI nazionali e multinazionali e PMI locali, iniziative di promozione e visibilità reciproca in forma aggregata, sia in loco che all estero, programmazione di attività congiunte con Toscana Promozione ed altre collaborazioni e rapporti con imprese ed istituzioni nazionali ed estere. E doveroso inoltre segnalare che all interno di alcuni CSTT e nell ambito del Polo d innovazione ICT e robotica sono presenti anche aziende multinazionali e/o aziende locali acquisite da gruppi internazionali che per loro specifica mission già operano in contesti fortemente competitivi. Trattasi di imprese di dimensioni maggiori che intessono rapporti a livello locale sia con il sistema della ricerca che con PMI locali tecnologiche fortemente specializzate. Polo Tecnologico di Navacchio Di seguito, si riportano i risultati 2010 prodotti dal sistema Polo Tecnologico di Navacchio (PTN), in tema di collaborazione tra imprese locali ed esterne e tra imprese ed Organismi di ricerca regionali, nazionali ed esteri. Il tema delle collaborazioni si è progressivamente configurato come un elemento propulsivo dell efficacia della funzione svolta dal Polo Tecnologico di Navacchio ed una delle principali motivazioni all insediamento. Collaborazioni Interne La percentuale delle imprese che hanno collaborato con altre imprese del PTN è pari al 59% del totale. In particolare, nel 2010 sono state registrate 91 collaborazioni (11% in più rispetto al 2009), di cui 19 hanno visto il coinvolgimento delle imprese incubate. Del totale delle collaborazioni, circa il 70% è rappresentato da commesse, il 17,5% da progetti di R&S e il 7,6% da altre attività. Queste collaborazioni interne hanno dato luogo a circa 50 tra nuovi prodotti, nuovi servizi e nuovi processi. Collaborazioni Esterne La percentuale delle imprese che hanno collaborato con altre imprese esterne al Polo Tecnologico di Navacchio è pari a circa il 63%. Nel 2010 sono state registrate in totale 185 collaborazioni esterne, di cui 65 svolte dalle imprese incubate. Rispetto al totale delle tipologie di possibili collaborazioni; il 68% ha avuto per oggetto commesse ricevute; il 15% progetti di R&S congiunti; il 13,5% commesse date ad altri, il restante 3% per altre attività. Queste collaborazioni esterne hanno portato a 50 tra nuovi prodotti, nuovi servizi e nuovi processi. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 53

54 Le collaborazioni tra le imprese del Polo Tecnologico di Navacchio e gli Organismi di ricerca Il 44,4% delle imprese del PTN ha collaborato nel corso del 2010 con università e centri di ricerca. Nel 2010 sono state registrate 82 collaborazioni (il 5% in più rispetto al 2009) di cui: 25% dei casi sono arrivate unicamente dalle Università 29,1% unicamente dalle imprese 8,3% unicamente dagli Organismi di ricerca 8,3% dalle Università, imprese ed Organismi di ricerca contemporaneamente; 16,6% dalle Università e imprese contemporaneamente. Dalla tabella che segue si nota che le imprese del PTN hanno sviluppato soprattutto collaborazioni con l Università di Pisa e con Università straniere: da questo dato si può evincere il carattere internazionale, ma allo stesso tempo fortemente legato al territorio locale del PTN. Inoltre, è importante notare che il 33,3% delle collaborazioni attivate con l Università di Pisa sono state attivate dalle imprese incubate nel PTN. I risultati di queste collaborazioni sono stati 7 nuovi prodotti realizzati nel Centro di Ricerca e Formazione sull Innovazione Tecnologica e il Trasferimento delle tecnologie (CERFITT) Pontedera (PI) Nel settore di interesse specifico in particolare, Pont-Tech ha collaborato con l Università di Pisa nella progettazione ed erogazione di corsi professionalizzanti rivolti a studenti dei corsi di laurea di ingegneria informatica, contribuendo tra l altro all organizzazione di incontri con rappresentanti di realtà aziendali comprensivi di servizi di intermediazione e raccordando tutte le attività con il Programma Sviluppo Ricerca e Innovazione in Valdera. Pont-Tech ha inoltre promosso vari progetti tecnologici con ricadute sul territorio locale come ad esempio: Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 54

55 Progetto ESSETRE per la sperimentazione all interno dell area vasta PI-LI-LU dell utilizzo di simulazione e realtà virtuale nella informatizzazione delle operation industriali e del codesign, nella movimentazione di merci e materiali e nel training per la sicurezza sul lavoro. Progetto SINTEGES: supporto all integrazione fra i sistemi di gestione aziendale di Piaggio SpA e quelli dei subfornitori locali da realizzarsi attraverso l abilitazione progressiva all utilizzo di una piattaforma informatica condivisa. In ambito robotico Pont-Tech ha preso parte e ha promosso vari progetti, tra cui: Progetto NEUROBOTICS (con varie Università italiane ed europee): ricerca su sistemi di interfaccia tra il sistema nervoso umano e dispositivi robotici, attività interdisciplinare tra robotica e neuroscienza per lo sviluppo dei "Sistemi Bionici Ibridi". Progetto ROBTILE (con Scuola Sant Anna, Centro Ceramiche e la società Iris): realizzazione di un sistema robotico mobile per la posa semi-automatica di piastrelle. Progetto MILORDS Progetto strategico di ricerca nel campo delle nuove tecnologie, strumenti e apparecchiature per la diagnosi, la cura e la chirurgia. Per quanto riguarda il sistema imprenditoriale hi-tech e nello specifico dei settori ICT e robotica, la vocazione locale, nazionale ed internazionale, è stata analizzata sia in relazione alle collaborazioni tra imprese e tra queste ed il sistema della ricerca (v. quanto sin qui evidenziato), sia in relazione ai mercati di riferimento. In relazione ai mercati di riferimento, le imprese high-tech censite dall Osservatorio sulle imprese toscane hi-tech (Scuola Superiore Sant'Anna e da Unioncamere Toscana - Indagine 2011) mostrano complessivamente una quota di fatturato prodotta oltre i confini nazionali pari all 11,9% (Fig. di seguito), con una quota prevalente di mercato nell ambito della provincia di appartenenza. Ciò è conseguenza soprattutto delle piccole dimensioni delle imprese toscane ad alta tecnologia e della carenza di risorse umane e finanziarie da dedicare a politiche di internazionalizzazione. Andando nello specifico dei settori d interesse del Distretto, in relazione all ICT è verosimile affermare che tale macrosettore è in linea con quanto sopra evidenziato per l intero comparto hi tech. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 55

56 Per quanto riguarda la robotica, in relazione alla composizione del mercato di sbocco, risulta il seguente quadro, in cui si apprezza in particolare che oltre il 36% del fatturato viene prodotto oltre il confine regionale ed il 28% sui mercati esteri, percentuali quindi più alte rispetto la media delle imprese hi-tech. Infine, si evidenzia una presenza modesta delle imprese toscane del settore ICT all estero 10. L analisi sin qui condotta con riferimento al sistema imprenditoriale, mette in evidenza la necessità di supportare ed incentivare ulteriormente l attività di internazionalizzazione delle imprese attraverso forme di aggregazione settoriali/tematiche, in considerazione delle caratteristiche 10 L internazionalizzazione tramite investimenti diretti esteri delle imprese della provincia di Firenze - Delocalizzazione produttiva da problema a opportunità. Il caso dell area fiorentina Irpet - Firenze, 27 gennaio Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 56

57 intrinseche alle PMI, e veri e propri accordi con imprese estere per la costituzione di joint venture, per la formazione di personale estero e la cessione/utilizzo di brevetti. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 57

58 Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 58

59 Sezione B Caratteristiche del sistema regionale della domanda ed offerta di ricerca ed innovazione in relazione alle tematiche del distretto

60 Sezione B1 Individuazione dei fabbisogni delle imprese operanti nell ambito regionale in materia di innovazione per le materie e/o settori di riferimento del distretto tecnologico Le imprese della Regione Toscana dal punto di vista dei loro fabbisogni in ambito ICT e Robotica possono essere suddivise in due gruppi: quelle operanti nel settore stesso che necessitano di tecnologie innovative per aumentare la loro competitività sul mercato di riferimento, e quelle operanti in tutti gli altri settori che necessitano di innovazione organizzativa per aumentare tipicamente la produttività e l efficienza. Le aziende del secondo gruppo, incluse le grandi organizzazioni pubbliche, possono essere pensate come beneficiarie di trasferimento tecnologico in modo indiretto ovvero tramite la collaborazione con le aziende del primo gruppo. Sono le aziende del settore ed in particolare le numerose PMI del territorio a rendere possibile un TT capillare in grado di adattare le tecnologie abilitanti del settore alla realtà specifica dei diversi settori produttivi tradizionali. In questo senso la Regione Toscana può essere pensata come un territorio caratterizzato principalmente dalla presenza della PA, di un tessuto manifatturiero a artigianale, dalla presenza di un forte settore della valorizzazione turistica e non solo del patrimonio artistico e culturale, dalla presenza di alcuni distretti industriali caratteristici (lapideo, auto motive, cartario, farmaceutico, ferrotranviario). Partendo da questo schema il lavoro di analisi del DT si è sviluppato su due assi: quello dell analisi dei domini applicativi trainanti per il settore di riferimento e un analisi dei fabbisogni delle imprese aderenti effettuata non singolarmente ma tramite un approccio di raggruppamento in insiemi dotati di proprietà comuni detti appunto cluster. Nelle due sezioni che seguono (B1.a e B1.b) sono riportate rispettivamente le prime valutazioni effettuate sui domini applicativi di maggiore interesse e le prime risultanze dell azione di esplorazione diretta delle necessità delle aziende ottenuta tramite le prime riunioni dei cluster effettuate. A queste azioni va aggiunta un altra azione relativa ad un esplorazione diretta delle necessità di alcuni raggruppamenti già esistenti e dotati di una propria strategia come ad esempio: Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 60

61 CUBIT Tosslab Toscana Spazio e di altri che saranno oggetto del lavoro del distretto nei prossimi mesi. L obbiettivo è quindi quello di procedere ad un indagine sull interesse delle aziende a collaborare tra loro e con gli OR sulla base di uno schema basato sui domini applicativi con un approccio tendenzialmente top down e di integrarlo con uno schema di indagine dei fabbisogni delle singole imprese o di interi cluster fatta sulla base dei domini e anche delle tecnologie abilitanti con un approccio che è invece tipicamente bottom up. Nell analisi effettuata nella sezione B1.a è stato tenuto conto delle principali direttrici dell ICT e Robotica presenti nelle valutazioni di Agenda Digitale che sono in fase di elaborazione da parte del Governo oltre che delle scelte strategiche fatte dalla RT in materia di distretti tecnologici pensando anche ad una collaborazione stretta con gli altri Distretti ovvero quello delle Life Science, quello delle Città sostenibili, quello delle Energie Rinnovabili e almeno in parte anche con quello del Ferrotranviario. Nell analisi effettuata nella sezione B1.b sono invece riportati i primi risultati dell azione di contatto svolta dal Polo di Innovazione ICT e Robotica le cui attività sono in corso di integrazione con quelle del DT. Come far emergere la domanda di innovazione Siamo convinti che una necessità primaria per valorizzare la crescita di competitività nelle piccole e piccolissime imprese toscane, sia hi-tech che tradizionali, sia determinata dall emersione e lo sviluppo e della consapevolezza della domanda di innovazione. E questo uno dei punti critici storici della vicenda produttiva italiana e toscana, che ha da sempre determinato uno dei fattori primari, anche se non il solo, della difficoltà del rapporto tra ricerca e impresa. Se tale considerazione è da ritenersi corrispondente alla realtà dei fatti, da ciò deriva una necessità primaria di sviluppare azioni finalizzate a favorire la fermentazione e la conseguente crescita della domanda da parte delle imprese toscane. Conseguentemente il processo di TT, che vorremmo considerare in un accezione più ampia del solo assorbimento di tecnologia da parte dell impresa, e cioè corrispondente anche ad una crescita di cultura imprenditoriale, non può che avvenire attraverso un percorso definibile bottom-up, dove Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 61

62 si vengono ad instaurare relazioni fiduciarie tra l impresa ed i soggetti che aiutano lo sviluppo di tale processo. Appare ovvio quindi, che in una logica processuale di questo tipo, sia del tutto superata concettualmente perché di difficile attuazione, come i dati statistici attuali ci ricordano, una condizione di relazione bilaterale diretta, e cioè domanda espressa dall impresa, fornitura del supporto tecnologico da parte dell organismo di ricerca. Nella stragrande maggioranza dei casi è necessario un percorso all interno del quale si evidenzia la necessità del ruolo di soggetti integratori ed aggregatori. Aggregatori di piccole imprese, integratori tra le imprese e il mondo della ricerca. L efficacia e l efficienza di questi modelli di integrazione e aggregazione può e deve essere misurata sulla base di parametri di crescita di produzione di innovazione (brevetti, nuovi prodotti, nuovi servizi) e crescita di competitività delle imprese interessate dal processo (crescita di fatturato, addetti, ecc). La valorizzazione dell offerta tecnologica da parte degli organismi di ricerca La valorizzazione attraverso lo sviluppo di un terreno molto più fertile produttivo per l offerta di tecnologie e di linee di ricerca applicata in grado di produrre concreti risultati nel sistema produttivo toscano, vengono accelerate e favorite dallo sviluppo e della conseguente efficacia dei processi prima descritti. Tuttavia anche in questo caso, e cioè nel governare il processo di offerta di tecnologie e know-how sarà necessario fare parzialmente ricorso alla dinamica Bottom up. Ovviamente sarà indispensabile il mantenimento di una libertà di offerta indirizzata e sostenuta anche dalla contaminazione di livello scientifico di alto profilo e scala internazionale che i nostri OR toscani dovranno sempre più sviluppare, ma è al contempo necessario mutuare e modulare i contenuti dell offerta in rapporto alla domanda e al carattere del tessuto dell impresa toscana sia hi-tech che tradizionale. Questa regolazione appare ai nostri occhi, anche il modo migliore di selezionare, nell ambito delle attività di promozione della ricerca applicata, quelle soluzioni più mature e idonee per essere assorbite e divenire fattore di accelerazione nel mercato reale dell innovazione toscana Un altro fondamentale elemento di valorizzazione e qualificazione dell offerta tecnologica è rappresentata dall intermediazione dell offerta al mercato tradizionale da parte delle aziende hitech e degli spin-off universitari. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 62

63 E questo, a nostro giudizio, un segmento di attività, in corso di forte sviluppo da monitorare e valorizzare molto di più di quando sia sin ora avvenuto. E infatti evidente come il percorso OR azienda hi-tech/spin-off/lab congiunto piccola azienda manifatturiera sia, per ciò che concerne l assorbimento da parte di quest ultima di soluzioni tecnologiche innovative, un percorso facilitato e molto più friendly, rispetto alla logica del contratto di ricerca (rapporto diretto) che come vediamo in Toscana, nella fattispecie, è quasi inesistente B1a.I DOMINI APPLICATIVI Tra le cause del ristagno della nostra produttività vi è anche l insufficiente utilizzo delle nuove tecnologie ed è ormai un punto fermo, supportato da evidenze e stime accreditate da parte di studiosi ed organismi internazionali, che la diffusione delle tecnologie dell informazione e della comunicazione (ICT) che consentono lo sviluppo di un ecosistema digitale, è alla base del recupero di produttività (Considerazioni finali del Governatore della Banca d Italia maggio 2011). La principale caratteristica delle imprese ICT, come è noto, consiste nel portare sul mercato innovazione con soluzioni ai problemi delle imprese. E' questo un effetto moltiplicatore riconosciuto delle imprese ICT che, innovando se stesse, contribuiscono ad innovare i propri clienti. Dobbiamo partire da quelli che sono i punti di forza esistente nella nostra regione quali Università, centri di ricerca, aziende high tech ma, indipendentemente da quello che stiamo facendo, non si può non partire da quelle tecnologie che abilitano la profonda trasformazione in atto dell'economia mondiale e che ci consentono di presidiare il fenomeno innovando le nostre imprese (che per loro natura vivono di mutamento costante) e nel fare ciò spingere all'innovazione anche i clienti delle nostre imprese. Per tutto questo si è scelto di esprimere le linee d azione centrando l attenzione su alcuni domini applicativi anziché sulle tecnologie. Queste linee d azione consentiranno alle nostre imprese di sfruttare al meglio le tecnologie per favorire una crescita economica intelligente inclusiva, sostenibile delle aziende ICT e al tempo stesso, appunto, quella del bacino di utenza cui si rivolgono i loro servizi: cittadini e imprese. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 63

64 Nello stesso tempo, è stata operata una scelta dei domini applicativi sui quali operare al fine di concentrare le risorse, massimizzare i risultati e l impatto oggettivo su questi. Tale scelta è stata operata nella logica della ricerca d eccellenza territoriale, criterio questo che caratterizza anche i piani europei nei quali la politica del going local vede protagonisti i territori (regioni) nello sviluppo di ambiti applicativi vocazionali quali punti di forza e quindi a duplice valenza: - valorizzazione e crescita locale - capacità di esportazione di modelli d eccellenza Considerando anche le linee e le più vocate iniziative in valutazione da parte del governo italiano per la stesura dell agenda digitale, due sono le linee di pensiero portanti: - innalzamento della qualità della vita dei cittadini e valorizzazione del capitale toscano (ambientale, artistico, sociale) - fertilizzazione dell ecosistema economico/produttivo toscano, con potenziali di impatto su quello nazionale, e innalzamento della competitività delle imprese toscane e della loro capacità di esportazione di modelli di eccellenza I domini individuati, tra i tanti possibili, sono anche quelli che offrono il maggior potenziale di sviluppo sia per le aziende del distretto che per le aziende destinatarie dei servizi forniti dalle imprese del distretto. Si è inoltre tenuto in debito conto la presenza, nella regione, di competenze adeguate e in grado di essere velocemente trasferite al mercato consentendo il più rapido recupero di produttività e competitività. A questi scopi, sono stati identificati i seguenti domini applicativi: 1. ehealth 2. Cultural Heritage & Travel Enhanced Society 4. Green Economy 5. Manufacturing 2.0 che descriviamo qui di seguito. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 64

65 1. ehealth Keywords: Telemedicine, Mobile Health, Grid Organization, Robotic Assisted Surgery, Web 2.0, Cittadino Empowered Electronic Health Care o Salute 2.0 è il complesso delle risorse, soluzioni e tecnologie informatiche di rete applicate alla salute e alla sanità in grado di mettere al centro il cittadino, il miglioramento della cura della sua salute e l ottimizzazione dei processi di gestione del Sistema. Riveste un ruolo sempre più importante la comunicazione semplice tra il cittadino/paziente e le diverse figure professionali che si occupano di lui comprese le farmacie. Il settore, in cui la nostra regione è ben posizionata per la riconosciuta efficienza degli interventi effettuati, è in una fase di deciso sviluppo in considerazione anche dell aumento dell età anagrafica e lavorativa della popolazione. Focale è un approccio user centric, in cui interfacce tra il cittadino/paziente, i sistemi/servizi offrono un interazione più facile e naturale. Nel processo di rinnovamento del rapporto tra istituzioni sanitarie e cittadino, lo scopo è fornire indicazioni non solo in termini di contenuti informativi ma anche di servizi interattivi e strategie comunicative on line comprese le attività di comunicazione in tema di tutela e promozione della salute. Il cittadino empowered è infatti un soggetto che comprende e sceglie, è un costruttore dei propri stili di vita e un protagonista del proprio benessere, ed è pertanto un soggetto in grado di interagire razionalmente e responsabilmente con il proprio ambiente di riferimento, ossia con il sistema delle prestazioni sanitarie. Inoltre, le applicazioni derivanti dalla nuova generazione di dispositivi intelligenti integrati con materiali micro/nano-ingegnerizzati e bio-compatibili, aprono rilevanti possibilità di integrazione tra medicina, ingegneria biomedica e bio-informatica con ricadute nel medio periodo sia nell innalzamento della qualità della vita sia nel sistema economico. Ambiti primari di intervento: - raccolta, registrazione e scambio dei dati del cittadino/paziente tra i vari soggetti del Sistema, gestione e ottimizzazione delle procedure e delle relazioni tra le parti - trattamenti a distanza e virtualizzazione del team di intervento attraverso la condivisione remota degli stessi dati da parte di più soggetti professionali cooperanti - interventi di chirurgia robotica tra istituti remoti Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 65

66 - accesso semplificato a informazioni medico-scientifiche per una più completa e semplificata gestione della conoscenza - monitoraggio in tempo reale dei parametri vitali tramite sistemi mobili, grazie ai dispositivi indossabili di monitoraggio delle viariabili fisiologiche della persona - grid computing per la raccolta, l elaborazione e la gestione di grandi quantità di dati eterogenei 2. Cultural Heritage & Travel 2.0 Keywords: Augmented Reality, Virtual Reality, Sharing Experience, Social Media Marketing, Web 2.0 L ambiente, i beni culturali e il turismo insieme sono per il nostro Paese un driver di crescita. La Toscana in particolare ne rappresenta un eccellenza sia in termini di capitale primario, che di azioni intraprese e di capacità di valorizzazione. La domanda di soluzioni innovative in questo senso è alta e il suo appagamento porta ad un innalzamento provato della potenzialità attrattiva nel breve periodo. La vocazione da parte delle tecnologie internet ai mutamenti sociali e favorenti di questi stessi, l elevata domanda di esperienza immersiva e completa, stanno facendo del turismo uno degli ambiti più completi di sperimentazione dell ICT nei mutamenti sociali. La sua capacità di declinarsi su altri ambiti quali beni culturali, benessere, agroalimentare, città intelligenti e mobilità, ambiente, lo rende un dominio in grado di avere un forte impatto economico sul territorio e di capitalizzare l esperienza di milioni di persone che si spostano, viaggiano, interagiscono tra loro in un evoluzione di un modello più sostenibile e democratico. Principio fondante dell esperienza di esplorazione è: utente al centro semanticamente (ascolto della domanda, orientamento a interessi e motivazioni, generazione diffusa di contenuti, trust,...) e fisicamente (geolocalizzazione, sistemi mobile, separazione fra contenuti e interfacce, mashup,...). Le persone sono sempre più esigenti nel pretendere Credibilità, Contestualizzazione, Conversazione, Chiarezza dei contenuti e dei servizi. L integrazione di ICT, turismo e beni culturali avviene su tre assi primarie: - Virtual Reality, 3D Reconstruction & Marketing Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 66

67 - Augmented Reality - Sharing Experience corrispondenti ai tre momenti dell esperienza e dell interazione: prima (a distanza), durante (georeferenziazione) e dopo (condivisione dell esperienza e generazione contenuti). Le azioni si orientano dunque verso la creazione, l erogazione, il monitoraggio di servizi rivolti a questi tre momenti salienti dell esperienza di viaggio/esplorazione/condivisione PRIMA Analisi della domanda e partecipazione, servizi e sistemi di collaborazione fra territori, gestori beni culturali e operatori per la costruzione di prodotti tematici su piattaforme dinamiche, strategie condivise di internet marketing (push tematico e profilato, social media marketing, cotravelling), nuovo approccio al marketing territoriale (valorizzazione delle potenzialità su aree di interesse della domanda, temi, inserimento in logiche di collegamento semantico fra territori) e a descrizioni emozionali/immersive (3D, video,...), sistemi di auto modellazione dell offerta da parte della persona, sistemi di booking evoluti DURANTE Verticalizzazione dei servizi sviluppati nei vari domini coinvolti e integrazione al fine di fornire un'esperienza di vita (immersiva, completa, partecipativa, fidelizzante). Particolare accento è posto a: - Abbattimento delle barriere tecnologiche di connessione ( digital divide fra territori) - Massima apertura, diffusione e accessibiltà ai servizi - Semplificazione della mobilità, comparazioni online, prenotazioni e acquisti attraverso dispositivi mobili, e loro integrabilità con offerta di servizi turistici (hotels, ristoranti, musei, eventi culturali,...) - Contestualizzazione dell offerta turistica in modo dipendente dalla persona, dalla sua posizione (geolocalizzazione), dal viaggio in corso, dall offerta locale disponibile e dalla presenza di altre persone nelle vicinanze - Sharing experience: servizi messi a disposizione per opinioni, citizen reporting, social tourism, condivisione di risorse turistiche nascoste, valorizzazione dal basso di ricchezze territoriali DOPO Memoria condivisa: servizi volti alla stimolazione e alla convergenza delle conversazioni, alla partecipazione nella costruzione della memoria degli attori costituenti l'esperienza vissuta, alla Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 67

68 raccolta di informazioni e contenuti, luoghi, comunità di persone volta alla rappresentazione della storia dei luoghi turistici e alla partecipazione al presente. CRM territoriale: analisi dei feedback e delle conversazioni, analisi semantiche, studio delle esperienze 3. Enhanced Society Keywords: Smart Cities, Augmented Reality, Security, Identity, Payment, Internet of Things, Intelligent Building, Big Data Sistemi che affiancano la vita del cittadino e della persona, sono volti a migliorarne la qualità della vita ed aumentare la sostenibilità ambientale. Iniziando dalla città, questa è smart quando sono tali l economia, la mobilità, l ambiente, le persone, gli stili di vita e la governance. Per questo è necessaria una politica di sviluppo sostenibile fondata su investimenti rivolti al capitale umano e sociale. L ICT ne è motore grazie alle possibilità di integrazione dei sistemi e dei dati. Oggi la persona è al tempo stesso identificabile (con le conseguenti facilities applicative: sicurezza, accesso, pagamenti, ecc.) e identificante (degli spazi intorno a se stessa e quindi destinataria di contenuti aggiuntivi): utente/cittadino al centro. In questo senso il miglioramento della vivibilità delle città avviene attraverso la creazione di ambienti urbani intelligenti in cui le infrastrutture di comunicazione si combinano con device mobili e portatili per migliorare la fruibilità dei servizi, semplificare il vivere quotidiano con conseguente miglioramento della sostenibilità, della salute e della sicurezza dei cittadini. In particolare: Servizi per la tracciabilità e per la previsione dei servizi di mobilità per persone e merci al fine di consentire l impiego efficace dei servizi stessi (es. trasporti urbani, City Logistics, distribuzione urbana last mile, ingorghi traffico auto, servizi alternativi), ad esempio mediante lo sviluppo di servizi a supporto delle infrastrutture e mezzi di trasporto urbano differenziato, complementare (Multimodal Information Systems) e flessibile con dinamica on-demand Intelligent Transportation Systems, nei quali l impiego di microchip e sensori consentono ai singoli elementi di un sistema di trasporto veicoli, strade, semafori, segnaletica, etc. di comunicare fra loro, interagire ed agire di concerto in modo intelligente attraverso l impiego di tecnologie wireless. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 68

69 Servizi location-aware e context-aware che sfruttano ed al tempo stesso consentono la raccolta ed elaborazione di dati spazio-temporali e geolocalizzazione, consentendo così di classificare mobility patterns e mobility-based user profiling per una personalizzazione dei servizi focalizzati allo specifico utente ed una gestione della mobilità partecipata e condivisa. Videocontrollo urbano per la rilevazione, in tempo reale e in modalità completamente automatica, di eventi particolari rilevati da sensori dispiegati nel territorio o a bordo mezzi sia ai fini dell ordine pubblico che del controllo del traffico. Sistemi di acquisto e di pagamento differenziati, distribuiti, semplificati. Intelligent Building e Domotica sono parte integrante di una società evoluta. Edifici intelligenti, case e luoghi di lavoro dotati di sistemi informativi, di gestione di impianti tecnologici, di comunicazione locale e remota hanno lo scopo di migliorare comfort, sicurezza e risparmio (grazie all integrazione con le tecniche della green economy). Infine, con gli RFID e altri sistemi di integrazione (passiva o attiva) degli oggetti della vita quotidiana con sistemi di informazione, questi prendono vita e, attraverso Internet, contribuisono a creare su ampia scala applicazioni di interconnessione dei dati in un'unica grande rete globale (Cloud & Big Data). Grazie a questo dominio potranno essere raggiunti obiettivi di crescita rivolti ai cittadini e alle imprese. 4. Green Economy Keywords: Smart Grid, Green Efficiency, Green ICT, Energy Harvesting Fanno parte di questo dominio tutte quelle applicazioni che aumentano le qualità della vita dei cittadini e la produttività delle imprese tramite la produzione, il risparmio e l efficienza energetica. Un pilastro della terza rivoluzione industriale secondo J. Rifkin è dato dall utilizzo degli edifici per farli divenire una piccola centrale elettrica verde autonoma. Queste piccole centrali elettriche sono collegate tra loro con un sistema tipo Internet, in altre parole, l energia pulita conservata negli edifici e nelle autovetture elettriche può essere reindirizzata attraverso software istallati nelle nostre case e nelle nostre autovetture con un sistema simile a quello attualmente in uso per condividere informazioni (Internet). Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 69

70 Le principali tecnologie abilitanti ad essere parti attive nella trasformazione della economia mondiale sono quelle inerenti la green economy. Secondo il 44mo rapporto CENSIS questo nuovo settore dell'economia taglia trasversalmente molti importanti ambiti dell'industria e del terziario. Non un nuovo comparto ma una vera e propria "visione verde" della economia tradizionale dove le regioni giocheranno un ruolo centrale. Oggi infatti la green economy e' qualcosa che va molto al di la' di quella industria verde che si occupa del disinquinamento, della bonifica, della produzione di energia rinnovabile, del recupero e monitoraggio ambientale. La green economy e' molto più' pervasiva al punto da essere ritenuta un modo nuovo di fare economia. Nella nostra regione non mancano condizioni favorevoli di contesto. Dal punto di vista industriale, ad esempio, la Toscana ospita molte piccole manifatture che richiedono tecnologie per l ottimizzazione degli usi idrici, energetici, per lo smaltimento e la depurazione. Dal punto di vista agricolo e turistico vi è già una forte sensibilità all integrazione con sistemi di produzione di energia. La presenza di un offerta capillare ed innovativa di soluzioni in questo campo, soprattutto di rete corta e intelligente (Smart Grid) dovrebbe essere bene accolta. Ottimizzazione e risparmio energetico si ottengono attraverso l innovazione delle reti di distribuzione dell energia, in particolare sulle seguenti 4 aree: - Sviluppo delle micro-reti energetiche attraverso l impiego di tecnologie ICT si realizza il concetto di reti di energia intelligente (smart energy grids) che sta progressivamente cambiando il mercato di riferimento, ed il ruolo dei cittadini come attori di questo nuovo processo. Infatti sempre più utenti privati e commerciali hanno un ruolo chiave nello scenario energetico come prosumers ed operatori di micro-reti. La rete di fornitura energetica sta cambiando infatti da uni-direzionale a bi-direzionale e grazie all affiancamento della rete di informazione si ottiene un ottimizzazione sia per la gestione che per il trasporto dell energia stessa. - Monitoraggio e controllo automatico delle dinamiche dei sistemi energetici in real time, identificando e la stabilità dei sistemi, integrando le fonti tradizionali con quelle rinnovabili, per un consumo più intelligente e sostenibile delle risorse a nostra disposizione. - Servizi per il risparmio energetico grazie allo sviluppo di servizi a supporto delle persone, utenti finali, ma anche professionisti, enti pubblici, volto a fornire informazioni e strumenti per il supporto e il sostegno dell applicazione di policy per il risparmio energetico nella vita di tutti i giorni. - Applicazione di tecniche avanzate di Green ICT per minimizzare il consumo energetico legato all'uso di sistemi informatici, Internet e reti di telecomunicazione (es. sistemi di monitoraggio completamente autoalimentati, energy harvesting, ottimizzazione reti e consumo). Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 70

71 5. Manufacturing 2.0 Keywords: Robotica, Meccatronica 2.0, ERP, CRM, Internet of Things, Cloud, Marketing ICT e Robotica sono sempre più integrati nei sistemi produttivi manifatturieri e devono esserlo per le aziende presenti sul nostro territorio. Robotizzazione della produzione, controllo di processo, gestione delle risorse, gestione dei rapporti con clienti e fornitori, marketing, sono gli ambiti in cui ICT e Robotica invadono l azienda manifatturiera portando benefici in termini di maggiore competitività e acquisizione di mercati. Dove le nuove tecnologie non hanno potuto sostituire il tradizionale processo produttivo, ne sono diventate il miglior partner in termini di incremento dell efficienza della produzione e miglioramento della sicurezza. La robotica è un eccellente mezzo per mantenere in locale la produzione rendendola competitiva. Oggi questo vale anche per la produzione in piccole serie. Altro fattore di competitività e unicità del prodotto è la capacità di un arricchimento del valore dei tradizionali prodotti della manifattura toscana grazie all integrazione con l ICT al fine di ottenere oggetti intelligenti, o meglio cyber-physical systems (integrazione fra oggetti fisici e sistemi computazionali). Queste caratteristiche, unite alla domanda di mercato di prodotti made in Italy, possono trasformare le PMI in aziende evolute capaci di concept, produzione in locale, prodotti originali e innovativi, marketing. Azioni di innovazione tramite l ICT nell impresa manifatturiera sono volte anche al miglioramento delle condizioni dei lavoratori e dei processi lavorativi attraverso nuovi strumenti per migliorare gli ambienti produttivi, rendendoli hi-tech ed innovando quelli più tradizionali. In particolare: - Ambient intelligence per office automation e ambienti digitali pervasivi che abbiano il lavoratore, anche il meno esperto, al centro dell ambiente produttivo che lo circonda e del processo di produzione stesso. - Servizi per la gestione dell intera catena del valore, al fine di riuscire a trasferire clienti il valore della Qualità intesa sia come qualità intrinseca del prodotto, sia come soddisfazione rispetto ai servizi a valore aggiunto (tempi di consegna, assistenza post-vendita, manutenzione preventiva, etc.). Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 71

72 - Servizi per l integrazione, anche distribuita, della produzione di prodotti e servizi, anche utilizzando tecniche di crowdsourcing, collective intelligence, costruendo filiere virtuali di produzione efficaci ed efficienti ma anche abilitanti all integrazione della creatività diversa e diffusa abilitante alla creazione di prodotti di alta qualità (made in Italy). - Enterprise 2.0 nel manifatturiero attraverso l impiego di knowledge sharing environment per l accesso alle best practices aziendali nelle varie fasi produttive. Gestione dei servizi all utente finale attraverso reti sociali integrative con forte valore aggiunto per l utente stesso Da sottolineare inoltre la sempre maggiore integrazione delle strategie di marketing nei processi produttivi: dalle analisi di mercato in tempo reale, alla promozione e vendita dei propri prodotti online, passando dal CRM (Customer Relationship Management) e dalla personalizzazione dei prodotti nella logica, sempre più forte, del C2B (Customer To Business) dove al centro è sempre di più il consumatore (customer empowerment). Analoghe integrazioni sono necessari nelle logiche di produzione conto terzi e/o di filiera, nelle quali l impresa è sempre più aperta e deve dotarsi di, o aderire a sistemi remoti per la collaborazione con le altre imprese. Si evidenziano, per tutto questo, alcuni aspetti critici dell attuale sistema manifatturiero sui quali è necessario intraprendere azioni: - scarsa consapevolezza da parte delle stesse PMI dell esigenza di mutamento e/o di come evolvere causata da, o generante, un gap tra domanda e offerta d innovazione - scarsa competitività delle infrastrutture sulle quali si devono basare i sistemi ICT evoluti quali Cloud Computing, Mobile, ecc., in particolare legata all assenza di connettività ad alte capacità (banda larga, fibra ottica,...) B1b. I FABBISOGNI D INNOVAZIONE PROVENIENTI DAI CLUSTER TECNOLOGICI Di seguito si riportano le risultanze dell attività svolta a gennaio 2011 nell ambito del Polo d innovazione, al fine di definire delle linee strategiche, nel breve e medio periodo, in linea con i fabbisogni manifestati dai cluster di imprese ICT Gestionale e Media & Entertainment aderenti al Polo di ICT-Robotica. Nel mese di febbraio saranno svolte ulteriori attività anche con altri cluster già identificati (TLC, tecnologie open source, tecnologie aerospaziali, robotica, etc). Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 72

73 CLUSTER ICT GESTIONALE Numero di imprese interessate:13 (in appendice la lista nominativa) Ambiti applicativi - egov: eparticipation, Processi delle PPAA, etc. - Enterprise: Ottimizzazione della Produzione, gestione di processi operativi, Gestione delle informazioni, ERP, etc. - Sanità: Electronic Health Record, Architetture EA, appolicazioni di supporto alle Decisioni, Sistemi medicali miniaturizzati, Monitoraggio dati fisiologici, etc. - Smart Environment: Smart City, smart networks, Domotica, etc. Tecnologie - Cloud: Computing, Distributed Processing, etc. - Comunicazione: Strategie di comunicazione web, etc. - Context aware: Context aware services, Context aware sensing, etc. - Data Mining and crawling - DSS: Tecnologie per supporto alla decisioni, etc. - ecommerce: epayment, certification, signature, etc. - Formati: Standard per cartelle cliniche, etc. - Internet of things: Web of Sensors, Interfacce sensori adattative, Sensoristica, apparati, sensor network, etc. - Metodi matematici: Statistici, e di valutazione predittiva, etc. - OS: Open Source, etc. - Process modeling: Workflow, Formalizzazione dei processi, etc. - Ricerca Operativa: Metodi di ottimizzazione della Produzione, etc. - Semantic computing: Semantic web, Soft computing, business Analitycs, Clustering, Tecnologie semantiche, Social business, etc. - Sistemi distribuiti: Service Oriented Architecture (SOA), rest, Model-Driven Architecture), etc. Il valore di questa analisi è da riscontrare nel fatto che molte aziende, anche se lavorando su campi applicativi diversi nello stesso cluster, trovano importate rinnovarsi sulla base di alcune tecnologie comuni. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 73

74 CLUSTER MEDIA & ENTERTAINMENT Numero di imprese interessate: 20 (in appendice la lista nominativa) Ambiti applicativi - Applicazioni interattive: Interazione uomo-macchina, accesso a librerie audio/video, lavagne interattive, etc. - ecommerce: epayment, web, etc. - Media & Content: Distribuzione virale di contenuti, analisi e rappresentazione di dati statistici, software e multimedia, etc. - Security: Sistemi di videosoveglianza, signature, etc. - Social Network: e-inclusion, etc. - Smart enviroment: sistemi di info moving, smart environment statico o nomadico, etc. - Turismo: Geolocalizzazione, etc. Tecnologie - Acustica: Sistemi di riproduzione acustica avanzati, sistemi di misura elettroacustici, active nois control, noise cancelling, etc. - HCI, Human-Computer Interface: Metodi di interazione uomo-macchina, tecnologie touch/touchless, etc. - Image processing and recognition: Gesture analysis, face/gaze analysis, predizione del comportamento, pattern recognition, elaborazione delle immagini e video, motion detection, object recognition, etc. - Indexing: Indicizzazione contenuti, retrieval, etc. - Linguaggio: Natural language processing, riconoscimento vocale, etc. - Mobile computing: Geolocalizzazione, app design, etc. - Semantic computing: User generated content, social business, web intelligence, social media, big data, etc. - Tecniche di realtà aumentata: rfid, qr, etc. Il valore di questa analisi è da riscontrare nel fatto che molte aziende, anche se lavorando su campi applicativi diversi nello stesso cluster, trovano importate rinnovarsi sulla base di certe tecnologie comuni. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 74

75 Appendice - Le imprese interessate CLUSTER ICT GESTIONALE CLUSTER MEDIA & ENTERTAINMENT Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 75

76 Sezione B2 Descrizione del quadro economico regionale favorevole allo sviluppo delle attività inerenti la specializzazione tecnologica,il sistema scientifico e di ricerca di riferimento. La Toscana si candida naturalmente a definire un Distretto su ICT e Robotica sia per la concentrazione unica a livello nazionale di ricercatori nell area ICT e Robotica, sia per la propria vocazione pioneristica nell informatica e nella robotica, sia per la presenza di un denso eco-sistema di imprese high-tech nei comparti della informatica, delle comunicazioni, dei sistemi embedded, delle macchine utensili e della meccanica intelligente, dei trasporti, dei beni culturali, della sicurezza, e delle applicazioni nel cambio biomedico e bioinformatico, gestione ed ottimizzazione dei processi di produzione, che possono fornire, meglio di altri soggetti più grandi, la vivacità e la velocità necessarie per impiegare i risultati di ricerca e innovazione nella realizzazione di nuovi servizi e nuovi modelli d'impresa. L eccellenza della ricerca toscana verrà dimostrata in tre passi: attraverso la descrizione di uno scenario tecnico-scientifico di riferimento che offre una visione sinergica e di filiera delle competenze offerte dagli organismi di ricerca toscani, che con i loro Dipartimenti e Istituti contribuiscono alla ricerca industriale e al proof-of-concept di soluzioni ICT e-robotica avanzate, e di come queste si possono combinare verso una visione condivisa nell uso ambizioso delle tecnologie ICT e Robotica con impatto non soltanto ecosociale ma anche di avanzamento nella ricerca industriale di profilo internazionale. attraverso una descrizione puntuale e dettagliata dei vari organismi di ricerca impegnati nel settore ICT e Robotica, indicando per ciascuno di essi la composizione, le competenze, e alcuni indicatori aggregati quali il numero di progetti EU in corso e il loro finanziamento erogato, il numero di collaborazioni industriali regionali, nazionali e internazionali, e il volume di contratti che questi portano annualmente ai nostri centri di ricerca. attraverso una descrizione dettagliata e puntuale degli indicatori precedenti che illustreranno così non soltanto la capacità dei ricercatori a svolgere ricerche di frontiera, e di profilo internazionale, ma anche a intessere rapporti con aziende prestigiose (nazionali e internazionali) che svolgono la loro attività su tutta la filiera ICT e Robotica. Riteniamo che queste tre parti costituiscano un certificato di eccellenza e affidabilità sulle potenziali ricadute industriali delle tecnologie già disponibili e sulle possibili ricerche industriali che il Distretto ICT&R toscano realizzerà nel prossimo futuro. Il territorio Toscano può essere, per sua natura quindi, particolarmente adatto all'introduzione di innovazioni tecnologiche e sperimentazioni Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 76

77 che lo renderebbero potenzialmente un grande laboratorio in cui progettare, testare e implementare le tecnologie più innovative, che poi potranno essere portate a livello (inter)nazionale. Visione sinergica delle competenze scientificie e tecnologiche in Toscana Siamo tutti ben consapevoli della penetrazione capillare delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) in ogni aspetto della vita sociale ed economica, con profonde implicazioni sull'organizzazione e sulla struttura delle attività produttive, sulla natura e sulla modalità di erogazione di servizi, sulla vita privata e sociale delle persone. Le nuove tecnologie stanno sconvolgendo il panorama tradizionale su tutti i livelli da quello della disponibilità senza precedenti di connessioni e di dati, a quello dell integrazione di funzioni intelligenti sinora impensabili in tutti i manufatti e le infrastrutture del mondo fisico che ci circonda. Stiamo assistendo a una vera co-evoluzione della società e delle tecnologie verso un sistema globale, composto da miliardi di persone, dispositivi e macchine che interagiscono su molteplici scale spaziali e temporali, intrecciato con la società e l economia attraverso numerosi livelli funzionali e strutturali. In ciò che segue tenteremo di offrire una visione che permetta di utilizzare in modo sinergico le competenze scientifiche e tecnologiche offerte dai centri di ricerca toscani nel settore ICT&R. Riteniamo che questa view dimostri come la Toscana, con le sue eccellenze in ogni passo della filiera ICT&R, possa naturalmente costituire un grande laboratorio in cui progettare, testare e implementare le tecnologie più innovative, che poi potranno essere portate a livello (inter)nazionale e potranno realizzare innovazione nei campi applicativi indicati nella sezione B2. La dimensione globale e tecno-sociale delle reti di comunicazione (Internet, telefonia mobile, ecc.) e di informazione (Web, Cloud) sta modificando le modalità con cui i dispositivi, i sistemi di elaborazione, i servizi da questi realizzati, vengono studiati, progettati, implementati e gestiti nel loro ciclo di vita. In questo contesto osserviamo la crescita vertiginosa di enormi quantità di dati generati da più sorgenti (sensori, satelliti, dispositivi telefonici, e video, contenuti prodotti dagli utenti, dati prodotti da apparati biomedici, etc..), caratterizzati da volumi e da una pervasività senza precedenti (cosiddetti big data); questi dati derivano dalla registrazione di attività naturali, fisiche, e umane con un estremo livello di dettaglio e richiedono innovative metodologie di memorizzazione, analisi, interazione, e visualizzazione. Occorre ricordare al proposito anche le tracce digitali che lasciamo a causa della pervasività delle tecnologie ICT nelle nostre vite (tracce cellulari, posizioni GPS, contenuti e tracce sui social media e sul web, transazioni commerciali e finanziarie, registrazioni video, contenuti cross mediali, letture di transponder RFID e codici a barre nella catena logistica, dati da sensori locali e da sistemi di telerilevamento radar e satellitari), così Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 77

78 come tracce legate a eventi naturali particolarmente utili nella gestione delle emergenze o in contesti di smart-cities o, più genericamente, di smart spaces, che richiedono elaborazioni molto sofisticate in tempo reale e in modo dipendente dal contesto. L'acquisizione e la gestione di dati e parametri fisici richiede l'impiego di tecnologie per la generazione dei dati e di oggetti intelligenti di diversa natura fisica, capaci di raccogliere ed elaborare informazioni, collegati in rete e/o dotati di autonomia, e di tecnologie trasmissive ibride. Oggi si possono estrarre dati da reti di sensori per la domotica e l ambiente, dall infomobilità, da sistemi indossabili di monitoraggio per le grandezze fisiologiche dei pazienti, da reti satellitari per l osservazione della terra, da reti Wi-Fi terrestri per le comunicazioni e l accesso a Internet, e da reti integrate di sensori per il monitoraggio marino. Si possono realizzare ricetrasmettitori wireless su singolo chip, microcontrollori con alta capacità di calcolo, sensori e attuatori realizzati con sistemi microelettromeccanici (MEMS) e caratterizzati da bassa potenza di funzionamento e basso costo di produzione e manutenzione ed alta affidabilita. Le più recenti tecnologie di comunicazione e di monitoraggio dallo spazio, inoltre, consentono copertura globale e comunicazione bidirezionale anche in zone non raggiunte da infrastrutture radio terrestri. La nuova generazione di sensori e dispositivi intelligenti integrati con materiali micro- e nano-ingegnerizzati e bio-compatibili, amplia ulteriormente lo spettro di sorgenti dati e le applicazioni all interfaccia tra medicina, ingegneria biomedica e bio-informatica, con potenzialità economiche e sociali sinora inesplorate. Ad esempio, in ambito biomedico, si possono applicare queste tecnologie per caratterizzare la risposta fisiologica o pato-fisiologica dell organismo, così da migliorare i livelli di prevenzione, monitorare e gestire in modo più efficiente (in termini di tempo e costi) una patologia ed individualizzare le strategie di trattamento sulla base di dati acquisiti nel contesto di vita quotidiana del paziente, non solo a livello del singolo ma anche facendo predizioni e valutazioni epidemiologiche sulla popolazione. Nell ambito clinico, si concentrano gli sforzi per aumentare la non-invasività, l ergonomia delle soluzioni e l accettazione da parte degli utilizzatori, anche nei casi di monitoraggio prolungato. Quindi smart health, sia in termini di riabilitazione o convalescenza, sia per fare telemedicina, ecc. Questi dispositivi wireless, inoltre, non sono isolati ma, oggi, sono connessi in una rete densa e pervasiva (anche nota come Internet of things, IoT), grazie ai progressi recentissimi nelle tecniche di comunicazione radio, nelle architetture dei sistemi di rete, e negli standard wireless (WiFi, bluetooth, RFID, Zigbee, NFC). Una delle principali sfide consiste nel dispiegare le potenzialità di questi dispositivi in modo pervasivo e perfettamente integrato con il contesto d'uso, e con attenzione ai protocolli di comunicazione wireless ed alla progettazione di piattaforme middleware per la raccolta, analisi ed elaborazione dei dati su dispositivi mobili con risorse limitate. Ciò implica anche la necessità di integrare diverse fonti e tipologie di dati e spesso mapparli in uno spazio comune (2D, 3D, 4D) al fine di garantire modalità efficienti di visualizzazione, interazione, sintesi ed analisi. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 78

79 Oltre alla raccolta, la traduzione dell'enorme quantità di dati disponibili in informazione utile per eseguire efficientemente ed efficacemente compiti e/o per prendere decisioni rappresenta un altra sfida impegnitiva dell ICT. Questo si traduce sia a livello di servizi da offrire ai cittadini, sia in strumenti di supporto alle decisioni nell organizzazione sociale, nella pianificazione di eventi, nelle decisioni eco-politiche, nella comprensione e gestione dei fenomeni naturali, demografici, migratori e sanitari, e nell erogazione di servizi personalizzati ed adattati alle condizioni istantanee del cittadino. A questo scopo, diventa utile ed importante fornire strumenti che danno la possibilità agli utenti finali di potersi progettare, configurare e, in qualche misura, adattare le applicazioni al contesto specifico delle persone in quel particolare momento. Tutto questo ambito richiede una serie di competenze tecniche legate al mondo ICT, ma anche competenze interdisciplinari, che sono già consolidate in Toscana sia a livello di ricerca che di collaborazioni industriali, come verrà ampiamente illustrato nel seguito. I sistemi informativi che rappresentano l'infrastruttura di elaborazione, memorizzazione, e comunicazione costituiscono una rete di reti e quindi necessitano di nuove e più performanti reti di comunicazione, nuovi paradigmi di networking, calcolo e virtualizzazione, quali il concetto di in-network processing. In questo scenario di risorse hw/sw distribuite e variegate e con risorse limitate, l integrazione tra esse deve essere completa e aperta cosicché sia efficace e pervasiva la loro scoperta e uso (Cloud e virtualizzazione, High Performance Computing, componenti e applicazioni, autonomicità,...) e siano garantite l interoperabilità hw/sw, l invisibilità della piattaforma e la portabilità della prestazione al fine di garantire la miglior percezione del servizio per l'utente e di ridurre, al tempo stesso, i costi (energetici, di comunicazione, di memorizzazione o di ritardo). In questo contesto, è inoltre cruciale sviluppare nuove tecniche algoritmiche di processing, mining e learning per garantire un'analisi efficace di questa enorme mole di informazioni, spesso variegate, disomogenee, non strutturate e affette da rumore. Un altro aspetto importante è trovare forme innovative ed usabili di interazione con grandi quantità di dati nei vari possibili contesti di uso, che possono implicare l uso combinato di vari dispositivi e modalità di interazione (grafica, voce, gesti,..). Infine, siccome questi dati possono contenere dati personali e sensibili, o anche dati rilevanti per la concorrenza industriale, è necessario considerare con estrema attenzione i requisiti di sicurezza, autenticità, confidenzialità e privacy by design, e non a posteriori. È peraltro evidente che, per incidere in modo efficace sui mezzi e le infrastrutture del sistema economico, così come sulla qualità della vita, è necessario tradurre la conoscenza derivata da queste grandi quantità di dati in azioni efficaci che abbiano un impatto non solo nei servizi Web o Social, o nel supporto alle decisioni, ma anche nella gestione dei sistemi di produzione e distribuzione di energia, nella produzione manifatturiera, nella gestione delle emergenze, nella logistica e nei trasporti pubblici e privati, nella garanzia della sicurezza di aree industriali e residenziali, nel monitoraggio dell'ambiente e del territorio, nel commercio e gestione di processi, nella valutazione della sicurezza e analisi del rischio, ecc. La connessione tra il livello astratto Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 79

80 dell analisi dell informazione con la realtà concreta del mondo fisico in cui i processi avvengono, viene realizzata attraverso l introduzione di dosi sempre maggiori di intelligenza e connettività nei manufatti industriali e negli oggetti destinati al largo consumo. A questo contribuisce, da un lato, la necessità di acquisire dati e parametri fisici in grandi quantità in ambienti difficili o remoti, di preprocessarli localmente e comunicarli (come in precedenza discusso), e, dall altro, la necessità di predisporre logiche di controllo automatico che possano garantire la stabilità e migliorare le prestazioni dei processi, e infine sviluppare e comandare i dispositivi per poter fisicamente attuare le decisioni stesse. Queste necessità stanno creando, nel panorama mondiale, lo sviluppo di una nuova dimensione fortemente interdisciplinare della ricerca sugli oggetti intelligenti (o cyberphysical systems, termine più usato negli USA), che si collegano tra loro in una nuova Internet of Things. Le nuovissime tecnologie, che trovano eccellenze di ricerca in Toscana, permettono di realizzare oggetti intelligenti che sono destinati a sostituire, riqualificando e rinobilitandoli, i tradizionali prodotti dell industria manifatturiera toscana e dell artigianato. La Robotica costituisce il punto di massimo sviluppo di questa filosofia degli oggetti intelligenti. Da essa ci si attende poi la messa in opera di nuove modalità produttive, con sistemi logistici ad elevata autonomia e integrazione, e con l introduzione di robot come ausili nella produzione di piccola serie e artigianale: innovazioni necessarie a scongiurare e invertire la delocalizzazione produttiva. L integrazione di sensori e attuatori miniaturizzati intelligenti con la robotica mobile, anche in ambiente marino o aereo, consente infine di affrontare, in maniera innovativa e pervasiva, le problematiche legate alla gestione sostenibile delle risorse naturali, inclusa l esplorazione e il monitoraggio di ambienti ostili, la prevenzione e l intervento nel campo della sicurezza ambientale, la reazione a calamità naturali, nonché la salvaguardia a fronte di eventi indesiderati, accidentali o maliziosi. La nuova generazione di sensori e dispositivi intelligenti integrati con materiali micro- e nano-ingegnerizzati e bio-compatibili, o Meccatronica 2.0, è infine vista da molti come la nuova frontiera delle applicazioni alla interfaccia tra medicina, scienze ambientali, ingegneria biomedica, oceanografica e robotica, e costituisce una piattaforma per lo sviluppo di potenzialità economiche e sociali sinora inesplorate. Alla complessità dei dati e degli oggetti intelligenti cui si accenna sopra, va aggiunta l'enorme complessità delle interazioni fra gli agenti sia artificiali (per esempio robot, o loro componenti, o (componenti di) sistemi di supporto alla logistica) che umani, i quali, in numero estremamente massiccio, popolano la rete e la società. Non è quindi pensabile poter progettare, controllare o gestire tali sistemi senza affrontare lo studio, la modellazione, il testing e l'analisi delle interazioni fra gli agenti, principali responsabili della propagazione di malfunzionamenti e/o attacchi maliziosi, compromettendo l affidabilità e la disponibilità dell intero sistema. Tale studio deve essere fondato su solide basi matematiche e logiche, metodi di modellazione stocastica, metodi formali e relativi strumenti software di supporto, tecniche avanzate di diagnostica, testing, monitoraggio e certificazione. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 80

81 Gli assi della di ricerca Sulla base dell analisi preliminare effettuta durante il censimento degli organi di ricerca Toscani e emerso che la ricerca toscana in ICT-Robotica si puo vedere come organizzata sui seguenti assi principali: - High performance computing - architetture parallele e distribuite ad alte prestazioni - Cloud computing, grid, sistemi distribuiti - Motori di ricerca - Parallel programming tools - Mathematical and numerical methods - algoritmi numerici e di ottimizzazione per reti di trasporto e telecomunicazione - linear algebra - logistica, finanza - Network optimization, matrix computations - Ricerca Operativa: Gestione dei processi e ottimizzazione - Networking e Telecomunicazioni - campi elettromagnetici e antenne - car-networks - Domotica - mobile networks - Monitoraggio a distanza di funzioni vitali - Reti di computers - reti p2p, overlay networks - Sensor networks, RFID - sistemi radar - Telerilevamento - Ubiquitous Internet, Internet services - wireless networks - Robotica, Elettronica, Automatica - automotive, sistemi di segnalamento - biomedical-devices - Biorobotica, bio-ingegneria - circuiti integrati a radiofrequenza e microonde - dispositivi intelligenti - ICT for mobility - Interazione uomo-robot - micro e nano robotica Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 81

82 - nanoelettronica e nanotecnologie - Nuovi attuatori e sensori - progetto e testing di circuiti VLSI - Robotica Avanzata - Sistemi e automazione - sistemi microelettromeccanici - sistemi microelettronici - Tecnologie della Conoscenza - Algoritmi e Strutture dati per Big Data - Algoritmi per sistemi complessi e social netowrks - Apprendimento automatico e reti neurali - bio-informatica - bio-medical systems and applications - Business Intelligence, data warehouse systems - Computational lingusistics - Data and text mining - Data infrastructures, digital libraries - e-government - E-learning - Information retrieval - Intelligenza artificiale - Knowledge modeling, management and discovery - Protection, safety, security and risk assessment; - Semantic computing, social media - Tecnologie del Software - Embedded systems - Formal methods, Dependability - Global e green computing - Ingegneria del software - Riuso del software - service-oriented computing - Sicurezza dei dati e delle comunicazioni - Sistemi operativi - sistemi software e meta-programmazione - Software intensive systems - Visual technologies - Computational geometry - Computer graphics Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 82

83 - Computer vision - Deformable object modelling - Diagnostic imaging - interfacce uomo-macchina - Video, Image and signal processing - Visualizzazione 3D Gli organismi di ricerca: nel dettaglio In ciascuno degli ambiti su descritti gli enti di ricerca toscani vantano una serie di esperienze progettuali (nazionali e internazionali) e relazioni con aziende prestigiose su tutta la filiera ICT- Robotica. Pertanto riteniamo che la Toscana si possa presentare come un laboratorio regionale dove il proof of concept e l open innovation si possano compiutamente realizzare al fine di progettare e implementare servizi avanzati ed originali, così come nuovi modelli di business per questi servizi. Riteniamo che questo obiettivo sia raggiungibile mettendo a fattor comune e/o in sinergia le svariate eccellenze presenti sul territorio sia lato impresa che lato ricerca; queste, a oggi, lavorano spesso come singleton nel panorama (inter-)nazionale o sono incluse in reti internazionali. Queste eccellenze sono testimoniate dalla lunga lista di collaborazioni industriali, progetti della Commissione Europea, e riconoscimenti che sono riportati nelle prosieguo di questa sezione. Consideriamo questa lista un vero e proprio certificato di eccellenza e affidabilità sulle potenziali ricadute industriali delle tecnologie già disponibili e sulle possibili ricerche future del distretto in oggetto. Oggi la regione toscana include una serie di organismi di ricerca che operano nel settore ICT- Robotica: 3 università generaliste (Firenze, Pisa, Siena), una serie di laboratori e istituti del CNR (3 su Pisa, 1 distribuito tra Pisa-Massa-Siena e 1 su Firenze), le 2 Scuole Superiori (S. Anna e Scuola Normale), più una serie di altri istituti e consorzi di ricerca legati direttamente o indirettamente alla ricerca in ICT-Robotica (quali p.e. il Consorzio Pisa Ricerche, il Consorzio CUBIT), nonché una lista corposa di laboratori parzialmente finanziati dalle aziende e spin-off accademici. Nel seguito illustreremo brevemente la struttura e l offerta di ricerca di questi enti, per poi concludere questa sezione con un quadro riassuntivo che aggrega tutti i dati e quindi consente di offrire una chiara evidenza di quanto la ricerca in ICT-Robotica toscana sia in primo piano alivello nazionale e internazionale. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 83

84 CNR Sin dalla acquisizione, avvenuta nel 62, del Centro Studi Calcolatrici Elettroniche che aveva progettato e realizzato il primo elaboratore scientifico italiano, la CEP il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha di fatto fissato in Toscana il centro delle sue ricerche nel settore ICT. In questi 50 anni le attività e le iniziative scientifiche ICT si sono andate progressivamente rafforzando e consolidando: in Toscana e in particolare a Pisa opera oggi oltre il 35% dei ricercatori ICT del CNR (circa 200 ricercatori/tecnologi e oltre 150 giovani ricercatori in formazione post-laurea). E uno scenario importante che vede due Istituti l ISTI e l IIT impegnati sui temi fondamentali della computer science e delle comunicazioni operare sinergicamente con tre Istituti ILC, IFC e IFAC che rappresentano altrettante eccellenze in specifici settori dell ICT: ICT per le discipline linguistiche, filologiche e lessicografiche (ILC), ICT per le scienze mediche (IFC) e ICT per il telerilevamento e l estrazione di conoscenza da media multidimensionali (IFAC). ISTI - Istituto di Scienza e Tecnologie dell Informazione A. Faedo (Pisa) conduce attività di ricerca, di formazione e di trasferimento di conoscenza e di tecnologia nel settore della Computer Science e, più in generale, dell ICT. Le principali linee di ricerca dell ISTI sono: - Tecnologie e sistemi wireless eterogenei interconnessi; - Nuove tecnologie per sistemi di posta elettronica; - Interfacce Utenti e Domotica nei Servizi Interattivi Dotati di Ubiquità; - Knowledge Discovery and Data Mining (Estrazione di conoscenza e data mining); - Digital Libraries; - Spatial information in the knowledge society; - Architetture a componenti per sistemi complessi affidabili; - Tecnologie avanzate, Sistemi e Servizi per Grid; - Valutazione di sistemi software intensivi; - Metodi e Strumenti per la Progettazione di Sistemi Software-Intensive ad Elevata Complessità; - Elaborazione di segnali e immagini per impieghi diagnostici e interpretazione di immagini multisorgente; - Visualizzazione 3D e Interazione Uomo-Macchina; - Modelli matematici e metodi numerici per la dinamica del volo e la meccanica dei solidi; - Sensori ed elaborazione segnali per la valutazione del rischio sulle strutture e sul territorio; - Tecnologie innovative di accesso digitale ai beni culturali; Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 84

85 L ISTI può oggi contare su un totale di 222 persone di cui 98 ricercatori/tecnologi, 57 tecnici e amministrativi e 67 giovani ricercatori in formazione (dottorandi e assegnisti di ricerca). L Istituto si avvale anche della parziale collaborazione di 36 associati alla ricerca (personale universitario o ricercatori in quiescenza). Le attività nel settore hanno prodotto, nel periodo , 363 pubblicazioni su riviste internazionali, 364 lavori in atti di conferenze internazionali, 67 tra libri e capitoli di libri internazionali. Nel 2011 ISTI ha potuto contare su un portafoglio di 90 progetti di ricerca del valore complessivo di keuro ed una competenza 2011 di keuro. In particolare: 35 progetti cofinanziati dalla Commissione Europea con un contributo 2011 di keuro, 13 progetti nazionali (cofinanziati da ministeri o altri enti di ricerca) con un contributo 2011 di 226 keuro, 12 progetti regionali (cofinanziamento regionale o di altro ente locale) con un contributo 2011 di 559 keuro e 30 contratti o convenzioni con industrie per un importo di 659 keuro. ISTI fornisce servizi di valutazione e di certificazione di "terza parte" nell'area della tecnologia dell'informazione, sia per il mondo industriale sia per la PA, mirati a promuovere il miglioramento dei sistemi informatici con particolare riferimento ai processi software e ai loro prodotti. L'attività relativa all'hardware è focalizzata su: Stime di affidabilità, Safety, MTBF of systems, Controllo di qualità, Conformità agli standard. ISTI svolge attività di progettazione e sviluppo di nuovi servizi e attività per l'erogazione e la gestione di servizi Internet rivolti ad utenza CNR. Circa 1/3 degli Istituti CNR usufruiscono dei servizi erogati dal Centro. A ISTI è stata assegnata, con provvedimento del Presidente del CNR, la responsabilità della collaborazione tra CNR e DigitPA relativo alla progettazione e sviluppo del sistema per i test di interoperabilità dei gestori PEC e per le relative attività di test. IIT - Istituto di Informatica e Telematica (Pisa) svolge attività di ricerca, valorizzazione, trasferimento tecnologico e formazione nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e nel settore delle scienze computazionali. In sintonia con le strategie del Dipartimento ICT del CNR e con le attività del Settimo Programma Quadro dell Unione Europea, lo IIT è proiettato verso l Internet del Futuro, sia dal punto di vista modellistico-algoritmico che tecnologico-applicativo. L Istituto ha infatti al suo interno consolidate competenze in algoritmica e in settori di ricerca e sviluppo, quali Internet delle cose e Internet dei servizi, che spaziano dalle reti telematiche ad altissima velocità, mobilità e pervasività, alla sicurezza e privacy, alle tecnologie innovative per il Web, e che includono anche nuove tematiche relative alla governance dell'internet del Futuro. Le principali linee di ricerca sono: - Progettazione sviluppo e monitoraggio di reti telematiche; - Ubiquitous Internet; - Strumenti per l Internet del futuro affidabile e sicura; Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 85

86 - Metodi e algoritmi efficienti per la risoluzione di problemi complessi; - Applicazioni web per l internet del futuro; - Algoritmica per bioinformatica. L IIT può oggi contare su un totale di 153 persone di cui 36 ricercatori, 62 tecnici e amministrativi, 22 giovani ricercatori in formazione (dottorandi e assegnisti di ricerca), 33 contrattisti d opera. L IIT si avvale anche della collaborazione di 13 associati alla ricerca, in prevalenza universitari. Le attività nel settore hanno prodotto, nel periodo , 110 pubblicazioni su riviste internazionali, 120 lavori in atti di conferenze internazionali e 27 tra libri e capitoli di libri internazionali. A oggi sono attivi 13 progetti cofinanziati dalla Commissione Europea con un contributo per il solo 2011 di 945 keuro, 4 progetti regionali (cofinanziamento regionale o di altro ente locale) con un contributo 2011 di 210 keuro e 4 contratti o convenzioni con industrie per un importo di oltre 233 keuro. Il valore complessivo dei progetti pluriennali IIT supera i keuro. Nel settore dell Internet lo IIT cura, attraverso il Registro Italiano, la registrazione e gestione dei nomi a dominio all interno del cctld it (ISO 3166). I nomi a dominio registrati attualmente nel cctld it sono oltre 2,000,000 e fanno capo a persone fisiche o giuridiche dei vari paesi dell Unione Europea. A seguito di tale attività lo IIT interagisce con circa Registrar italiani e stranieri. Sui temi della sicurezza informatica l IIT vanta collaborazioni di ricerca con numerose società ICT della Toscana. ILC - Istituto di Linguistica Computazionale A. Zampolli (Pisa) sviluppa storicamente la sua missione secondo tre direttrici: Metodi computazionali e strumenti per la ricerca umanistica con particolare riguardo alle discipline linguistiche, filologiche e lessicografiche; Modelli e metodi per il trattamento delle lingue naturali e mono-e multilingue (applicazioni e prototipi); Norme di progettazione e creazione di risorse linguistiche computazionali. L ILC può oggi contare su un totale di 47 persone di cui 26 ricercatori, 9 tecnici e amministrativi e 12 giovani ricercatori in formazione (dottorandi e assegnisti di ricerca). Nel periodo i risultati scientifici più rilevanti sono stati 35 pubblicazioni su riviste internazionali, 112 lavori in atti di conferenze internazionali, 21 tra libri e capitoli di libri internazionali. A oggi sono attivi 5 progetti cofinanziati dalla Commissione Europea con un contributo 2011 di 195 keuro, 2 progetti nazionali (cofinanziati da ministeri o altri enti di ricerca) con un contributo di 90 keuro, 4 progetti regionali (cofinanziamento regionale o di altro ente locale) con un contributo 2011 di 157 keuro e 2 contratti o convenzioni con industrie per un importo 2011 di 76 keuro. L ILC nel 2011 ha fruito anche di 2 collaborazioni di ricerca con organismi internazionali per 17 keuro. Il valore complessivo dei progetti di ricerca di ILC supera i keuro. Pur essendo l attività di ILC principalmente indirizzata all ICT quale supporto delle scienze umanistiche, è importante sottolineare in questa Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 86

87 sede il progetto europeo HUMANOBS (Humanoids that learn socio-communicative skills by observations), in cui il contributo di ricercatori ILC consiste nello utilizzare metodi empirici, teorici e computazionali per studiare i processi cognitivi nell uomo e negli animali e realizzare quindi robot che abbiano abilità simili. IFC - Istituto di Fisiologica Clinica (Pisa, Massa Carrara, Siena) ha come missione primaria quella di apportare al sistema di sanità pubblica i progressi nella diagnosi e cura del malato derivati dalla ricerca scientifica, traendo dalla osservazione clinica temi ed obiettivi della ricerca. Con specifico riferimento al settore ICT&Robotica, IFC sviluppa attività di ricerca sui seguenti temi: - sensori biomedici e micro-sistemi multi-parametrici, pervasivi, ergonomici, portatili, wireless, non intrusivi ed indossabili in grado di monitorare parametri fisiologici, cardiovascolari e comportamentali, marker biologici in fluidi corporei, processi metabolici, stati emotivi ed ambientali; - modelli e strumenti tecnologici per l'elaborazione intelligente del segnale biomedico tramite metodologie avanzate di signal processing ed algoritmi di soft computing; - sistemi di supporto alla decisione clinica; - sistemi per il telemonitoraggio non invasivo domiciliare dello scompenso cardiaco; - strumentazione per il monitoraggio e biotelemetria in ambiente estremo incluso l'ambiente subacqueo ed aerospaziale. IFC può oggi contare su un totale di 274 persone di cui 89 ricercatori, 78 tecnici e amministrativi e 107 giovani ricercatori in formazione (dottorandi e assegnisti di ricerca). Di questo personale 24 ricercatori, 8 tecnici, 28 giovani ricercatori in formazione e 15 tra associati alla ricerca e collaboratori svolgono la loro attività prevalentemente nel settore ICT&Robotica. A fronte di oltre 200 pubblicazioni internazionali dell Istituto nel solo 2011, le pubblicazioni internazionali riferibili al settore ICT&Robotica sono oltre 20. Nel 2011 IFC ha fruito di oltre 270 progetti o contratti di ricerca per un valore complessivo di keuro ed una quota di competenza 2011 di keuro. In particolare: 27 progetti cofinanziati dalla Commissione Europea con un contributo nell anno di keuro, 46 progetti nazionali (cofinanziati da ministeri) con un contributo di 870 keuro, 80 progetti regionali (cofinanziamento regionale o di altro ente locale) con un contributo 2011 di keuro, 15 progetti con Università o altri Enti di Ricerca con un contributo di 189 keuro, 7 progetti cofinanziati da Fondazioni o altre Istituzioni Private Italiane con un contributo nell anno di 253 keuro e, infine, 98 contratti o convenzioni con industrie per un importo totale di keuro. La quota direttamente riferibile ad attività di ricerca e trasferimento nell ICT&Robotica può essere stimata in una competenza 2011 di oltre keuro. L IFC vanta una considerevole Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 87

88 attività di brevettazione e creazione di impresa. I brevetti nel campo sono 5, e tra gli altri risultati di rilievo nel 2011: - Il progetto QUIPU (diagnosi di aterosclerosi con sensori ultrasonici) di Vincenzo Gemignani ha vinto la Start Cup CNR Il Sole 24 Ore. - Il progetto AMOLAB (parto assistito con ultrasuoni) di Sergio Casciaro, Francesco Conversano e Ernesto Casciaro (IFC-Lecce) ha vinto il Premio Nazionale dell Innovazione (dotato di 50,000 ). IFAC - Istituto di Fisica Applicata Nello Carrara (Firenze) svolge attività di ricerca, di valorizzazione, trasferimento tecnologico e di formazione, nei settori prioritari della biomedica, dell'ambiente, del patrimonio culturale e delle produzioni industriali sulla base delle proprie competenze multidisciplinari in spettroscopia applicata, optoelettronica e fotonica, laser e applicazioni, elettromagnetismo, sensori e metodi di osservazione ottici, elaborazione dell'informazione. Con specifico riferimento al Distretto ICT&Robotica, IFAC sviluppa attività di ricerca in - Sicurezza e compatibilità elettromagnetica; - Sistemi, tecniche e metodi di acquisizione, trattamento ed analisi di dati di telerilevamento multidimensionale; - Codifica, elaborazione e restituzione della conoscenza legata a media multidimensionali. L IFAC può oggi contare su un totale di oltre 150 persone di cui 60 ricercatori, 29 tecnici e amministrativi e oltre tra 60 giovani ricercatori in formazione (dottorandi e assegnisti di ricerca), collaboratori esterni e associati alla ricerca. Di questo personale 15 ricercatori, un numero congruo di tecnici e 20 tra collaboratori esterni e ricercatori in formazione svolgono la loro attività esclusivamente nel settore ICT&Robotica. Le attività in questo settore hanno prodotto, nel periodo , 10 pubblicazioni su riviste internazionali, 28 lavori in atti di conferenze internazionali e due libri o capitoli di libri internazionali. Per quanto attiene il solo settore ICT&Robotica oggi sono attivi 2 progetti cofinanziati dalla Commissione Europea con un contributo totale di 72 keuro, 4 progetti nazionali (cofinanziati da ministeri o altri enti di ricerca) con un contributo totale di 948 keuro, 7 progetti regionali (cofinanziamento regionale o di altro ente locale) con un contributo totale di keuro. IFAC ospita laboratori congiunti con imprese e vanta un numero notevole di accordi formali in associazioni di scopo (> 200) accumulati nell ultimo quinquennio con imprese attive in vari settori manifatturiero. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 88

89 Consorzio CUBIT (Consortium Ubiquitous Technologies) è nato nel 2007 per volontà del Dipartimento di Ingegneria dell Informazione: Elettronica, Informatica, Telecomunicazioni dell Università di Pisa, del Polo Tecnologico di Navacchio, di alcune aziende spin-off dell Università di Pisa e di importanti realtà produttive italiane nel settore dell elettronica, con l obiettivo di creare un nuovo modello di trasferimento tecnologico e di collaborazione volto all accelerazione del processo di filiera nel settore delle Telecomunicazioni. Elemento centrale di questo modello è stata la realizzazione di un laboratorio pubblico-privato, il Wireless Innovation LAB, attrezzato per la progettazione, la simulazione, l implementazione ed il collaudo di dispositivi, sistemi elettronici e infrastrutture per reti e sistemi di comunicazione radio. CUBIT ha sviluppato in collaborazione con gli enti soci e le imprese, circa 50 progetti tra Europei, Nazionali e Regionali sui temi delle tecnologie delle telecomunicazioni e dell internet delle cose, creando circa 20 nuovi prodotti tecnologici Made in Tuscany. Tra i suddetti progetti, 15 sono stati finanziati nell ambito dei Bandi Servizi della Regione Toscana. Tra i progetti di maggiore interesse, CUBIT è partner con UNIPI e CNA (Confederazione Nazionale dell Artigianato e della piccola e media impresa) del progetto IoTPrice, che prevede alcune specifiche misure per la creazione di competenze, mercato e innovazione nel settore dell Internet delle Cose. CUBIT rappresenta un cluster operativo nel settore delle telecomunicazioni con esperienze concrete di collaborazione tra aziende e centri di ricerca finalizzate alla creazione di nuovi prodotti. Le tecnologie di riferimento dell'attività di Cubit sono: Sistemi e tecnologie wireless, RFID (Contactless, UHF), NFC, Wireless Sensor Network, Tecnologie radio di comunicazione a 433/800 MHz e a 2,4/5 GHz. CUBIT ha sviluppato nel corso degli anni una serie di nuovi prodotti e certificazioni nel settore delle telecomunicazioni (sviluppo di sistemi elettronici per la comunicazione radio basate su tecnologie RFID,Wireless,Bluetooth,etc) con diverse aziende, a livello regionale, nazionale ed internazionale: SECO s.r.l. (Arezzo), AEP s.r.l. (Lastra a Signa), WiTech s.r.l. (Pisa), Telcomms s.r.l. (Pisa), Netresults s.r.l. (Pisa), Alkeria s.r.l. (Pisa), Zetaplast s.r.l. (Pisa), PSM s.r.l. (Arezzo), INTECS S.p.A. (Pisa), Bassilichi S.p.A. (Firenze), Pisamo S.p.A. (Pisa), RICO s.r.l. (Ancona), 5T s.p.a. (Torino), ACTV (Venezia), Lombardia Informatica (Milano), Club Italia (Associazione delle imprese innovative del Trasporto Pubblico locale), Technogym S.p.A. (Cesena), Siemens (ATOS) S.p.A.. Inoltre CUBIT ha intrecciato rapporti di collaborazione a livello internazionale con il Polo Tecnolgico Nanchino (Repubblica Popolare Cinese), il Polo Tecnologico Hangzou (Repubblica Popolare Cinese), la China Law Town Shanghai Telecomunication (Repubblica Popolare Cinese), la CNA (Calypso Network Assocation, Francia) e la DUNA (Macedonia). Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 89

90 Consorzio Pisa Ricerche svolge attività di Ricerca e Sviluppo in diverse aree con particolare riferimenti agli ambiti: Energia e Ambiente, ICT e Microelettronica, Ingegneria Strutturale, Tecnologie per Applicazioni Industriali. La ricerca viene condotta su progetti commissionati direttamente da aziende private o istituzioni pubbliche, ma anche attraverso la partecipazione a programmi nazionali (Ministeriali e Regionali) ed internazionali (Unione Europea). L esperienza del CPR si può ben riassumere negli oltre 300 progetti attivati. Negli ultimi anni, grazie alla crescente esperienza e specializzazione delle Divisioni e dei laboratori in alcun settori di applicazione, si è accresciuta notevolmente la collaborazione con il mondo industriale, configurando sempre più CPR come centro di eccellenza per attività di ricerca industriale. il Consorzio Pisa Ricerche è inserito nell albo dei laboratori altamente qualificati autorizzati a svolgere ricerche di carattere applicativo a favore delle piccole e medie industrie, di cui all art. 4 Legge 17/2/1982. Il laboratorio di ricerca a tecnologia avanzata del CPR è strutturato in sezioni specializzate nel settore multimediale, tecnologie energetiche ed ambientali e microelettronica. Il CPR è strutturato in Divisioni e Centri di Competenza operanti con risorse proprie e personale dedicato. La ricerca in ambito ICT viene condotta all interno di due Divisioni: Divisione Informatica e Tele-comunicazioni, Divisione Sistemi Elettronici e Microelettronica. La Divisione Informatica e Telecomunicazioni ha competenze nei seguenti ambiti: architetture sicure per sistemi informativi, sistemi informativi e servizi orientati all usabilità, sistemi multicanale e multiterminali, strumenti per l elaborazione e la gestione di grandi basi di dati, sistemi altamente disponibili, sistemi aziendali/consumer/real time, sistemi embedded per applicazioni industriali, sistemi di automazione, tecnologie wireless, reti di sensori, e architetture e tuning di reti complesse. La Divisione Sistemi Elettronici e Microelettronica ha competenze nei seguenti ambiti: Progettazione microelettronica (gestione dell intero flusso, dalle specifiche di sistema alle fasi di progettazione, realizzazione e test di sistemi embedded HW/SW sia digitali che analogici; utilizzo dei più recenti tools, metodologie e tecnologie (CMOS, BCD, HVMOS ed FPGA); integrazione di IP cores in SoC e SiP), sistemi Elettronici HW/SW e PCB design (progettazione, sviluppo e validazione sia per prototipi che prodotti dell HW e SW/firmware di sistemi elettronici e PCB board, basati su microcontrollori, CPU general-purpose e DSP o logica programmabile; gestione interfacce e reti di sensori e attuatori, power&energy management, comunicazione wired e wireless); IP cores (Data base di IP cores proprietari per applicazioni SpaceWire, elaborazione/codifica di immagini e video, trasformate DCT e FFT, cancellazione interferenti e LDPC/Turbo codes per telecomunicazioni, ASIP e processori low-power). Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 90

91 Le due Divisioni che operano in ambito ICT impiegano circa 20 persone. Oltre alle attività di ricerca commissionate dalle imprese, attualmente CPR ha in corso 7 progetti finanziati con fondi comunitari. Scuola Superiore S. Anna. È un istituto universitario pubblico a statuto speciale, che opera nel campo delle scienze applicate: Scienze Economiche, Scienze Giuridiche, Scienze Politiche, Scienze Agrarie, Scienze Mediche e Ingegneria Industriale e dell'informazione. Presso la Scuola svolgono la propria attività 47 docenti e ricercatori del Settore di Scienze Sociali, 56 docenti e ricercatori del Settore di Scienze Sperimentali, per 181 Allievi Ordinari di primo livello, 136 Allievi Ordinari di secondo livello, 303 Allievi di Perfezionamento e di Dottorato, 90 Allievi dei Master e circa 1100 Allievi dei corsi di Alta Formazione. La ricerca della Scuola, a seguito di una recente riorganizzazione, è suddivisa in 6 Istituti tematici, fra i quali due Istituti sono dedicati alla ricerca nel campo della Biorobotica e dell ICT. L Istituto di Biorobotica, diretto dal prof. Dario, si compone di due laboratori, l Arts Lab (che si occupa di biorobotica, biomeccatronica, bioingnegneria, robotica umanoide) e il CRIM (dedito alla microrobotica). L Istituto di BioRobotica è composto da 169 persone di cui 7 sono professori e ricercatori, 87 sono dottorandi e la restante parte è rappresentata da personale tecnicoamministrativo e collaboratori. I progetti di ricerca nazionali sono 16, finanziati per circa 2.8 mln euro. Il numero di progetti EU attivi è 30, per un budget totale finanziato all Istituto di circa 17 mln euro. Frutto delle attività di ricerca sono i 35 lavori pubblicati nel 2010 su riviste specialistiche e negli atti di congressi internazionali. L istituto svolge una intesa attività di trasferimento tecnologico, anche a livello territoriale toscano, con un fatturato conto terzi pari a circa 1,2 Meuro con progetti industriali realizzati con aziende prestigiose (quali p.e. Intuitive Surgical Inc., Rizzoli Ortopedia, Azimuth-Benetti ecc.). Una convenzione quadro con ST-Microelectronics è stata firmata nel 2011 per lo sviluppo di un nuovo laboratorio congiunto con sede a Catania per attività di formazione e ricerca nei campi della Micro-ingegneria, della BioRobotica e degli Smart Systems. Tra le iniziative a livello territoriale sul TT ricordiamo il Piano Strategico di Sviluppo della Valdera, ha fatto da apripista al finanziamento di due Centri di Competenza in Valdera: uno sulla Robotica Industriale con centro a Pontedera e uno sulla Robotica di Servizio con centro a Peccioli. L Istituto TeCIP, Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell Informazione e della Percezione, il cui direttore è il Prof. Prati, articolato in tre macro-aree di attività, orientate rispettivamente alle comunicazioni, all'informatica e all'ingegneria della percezione. L Istituto TeCIP (secondo gli ultimi Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 91

92 dati disponibili al ) è composto da 327 persone di cui 32 sono professori e ricercatori, 71 sono dottorandi. L Istituto trae origini dal Centro, nato nel 2001 grazie agli investimenti della SSSA in competenze nel settore delle Telecomunicazioni e alla collaborazione con una realtà industriale importante come la Marconi Communications spa (ora Ericsson). Queste due parti, in collaborazione con il CNIT hanno realizzato un centro di ricerca integrato, sia pubblico che privato, nel campo della Fotonica (l attuale ICRPhoNET). La relazione con Ericsson nell area delle Comunicazioni, è sancita da un accordo prolungato fino al Grazie a questa partnership, l Istituto rappresenta il più importante centro di produzione prototipale di apparati avanzati per la comunicazione in fibra ottica della multinazionale, azienda numero uno al mondo per le comunicazioni wireless. I progetti di ricerca nazionali attivi sono 101 (di cui 43 progetti di ricerca scientifica di Ateneo, 19 progetti conto terzi, 8 PRIN, 2 FIRB, 7 da Regione Toscana) finanziati per circa 3,9 mln euro. Il numero di progetti EU attivi è 26, per un budget totale finanziato all Istituto di circa 3,9 mln euro. Frutto delle attività di ricerca sono i 235 lavori pubblicati nel 2010 su riviste specialistiche e negli atti di congressi internazionali. L istituto inoltre ha realizzato 2 laboratori congiunti in Corea e Cina. L istituto svolge una intesa attività di trasferimento tecnologico con un fatturato conto terzi pari a circa 2,4 mln euro con progetti industriali realizzati con aziende prestigiose (quali p.e. oltre alla citata Ericsson, la Rete Ferroviaria Italiana, General Motors, Oto Melara, ecc.). SSSA in questi anni ha realizzato una intensa attività di trasferimento tecnologico, realizzando circa 75 famiglie brevettuali, e 28 spin-off attivi che hanno fatturato nel mln euro e occupano complessivamente 185 persone. Di questi, nel campo ICT&R troviamo 69 brevetti e 21 spin-off. Scuola Normale Superiore. La Scuola Normale Superiore di Pisa è un istituto pubblico di istruzione superiore universitaria, di ricerca e alta formazione ad ordinamento speciale, ove operano qualificati laboratori e centri di ricerca in diversi settori delle scienze dure e delle scienze umanistiche, con articolate collaborazioni e partnership nazionali e internazionali. Molti di tali laboratori e centri, sviluppano, anche con l ausilio del centro di calcolo della Scuola, interessi, competenze e progetti con significativi contenuti di tecnologia dell'informazione e scienze computazionali. In particolare il Centro per la Chimica e Cosmologia Computazionale (4C) sviluppa software ed altri progetti di HPC, si è dotato di significative risorse di calcolo (più di 1000 core) e si sta dotando di un CAVE 3D dedicato ad esperienze di full immersion in diversi campi scientifici incluso quello dei beni culturali. Altri docenti della Scuola stanno sviluppando banche dati dedicate Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 92

93 in particolare alla medicina ed ai beni culturali, nonché modelli ed algoritmi innovativi nel campo del quantum computing, delle scienze della vita e della finanza quantitativa. Queste attività hanno dato luogo a significativi contributi da parte della Regione Toscana, di Fondazioni, Enti Pubblici (MIUR, CNR, INFN, ecc.) e Comunità Europea. Università di Firenze. Le origini risalgono al 1321, quando fu istituito lo Studium. Nel 1859, si presenta come Istituto di Studi Superiori, e nel 1923 si costituisce come Università deli Studi di Firenze (UNIFI). L'Università degli Studi di Firenze è una delle più grandi organizzazioni per la ricerca e l'istruzione superiore in Italia, con oltre 1900 docenti di ruolo e ricercatori, per oltre studenti, e 12 Facoltà. Si è classificata tra le Università virtuose per il ministero, e tra le prime università italiane nella distribuzione di fondi di ricerca. UNIFI presenta circa 49 dipartimenti, 32 laboratori congiunti con le industrie, e oltre 100 centri di ricerca di eccellenza ed interuniversitari. Nell area ICT-Robotica ha circa 50 laboratori in più di 10 dipartimenti e 4 Centri di ricerca, più alcuni servizi direttamente locati presso il Centro di Servizi di Ateneo per la Valorizzazione della Ricerca (CSAVRI), e la gestione dell'incubatore universitario fiorentino (IUF). Lo CSAVRI è una struttura di servizio per il territorio e per le strutture di UNIFI, comprende e gestisce lo IUF che presenta al momento 7 spin-off attivi e oltre 30 gruppi in preincubazione. Lo CSAVRI si occupa anche di: brevetti e proprietà intellettuale per UNIFI (circa 40 famiglie brevettuali di cui 3 in ambito ICT-Robotica); offre orientamento al lavoro e Job Placement, in stretto contatto con le industrie Toscane; presenta alcuni laboratori ICT-R; ospita inoltre lo sportello APRE Toscana che fornisce servizi di formazione ed informazione sulla progettazione Europea.I principali dipartimenti UNIFI in ICT-Robotica sono il Dipartimento di Sistemi e Informatica e quello di Elettronica e Telecomunicazioni (con oltre 220 fra ricercatori, dottorandi e assegnisti in ICT-Robotica), inoltre si hanno svariati altri contributi dai Dipartimenti di Energetica, di Chimica, di Fisica e Astronomia, di Fisiopatologia Clinica, di Italianistica, di Meccanica e Tecnologie Industriali, di Medicina Interna, di Psicologia, e di Scienza della Formazione. Nonché altri centri come il MICC (Media Integration and Communication Center, centro di Eccellenza del MIUR); e il CERM (Centro di Ricerca di Risonanze Magnetiche). Svariati gruppi di ricerca hanno collaborazioni con consorzi nazionali come: CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni), CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l Informatica). Fra gli oltre 50 laboratori ICT-Robotica, 15 di questi partecipano a progetti EU (6 sono o sono stati coordinatori da docenti e/o ricercatori di UNIFI), e una decina di questi sono titolari di brevetti o hanno originato con le loro ricerche dei brevetti. UNIFI ha inoltre 32 laboratori congiunti fra industria e dipartimenti Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 93

94 dell Università stessa: 9 di questi sono focalizzati su tematiche di ICT-Robotica ed in particolare: LCA (laboratorio Comunicazioni Avanzate) in collaborazione con TICOM (consorzio fra Selex- Communications e UNIFI), LIRS (con Telecom Italia e Alcatel Lucent), Tecnologie innovative per accessi a larga banda (con Duratel), Ingegneria ElettroAcustica (con PowerSoft S.r.l., B&C Speakers SpA, HPSound Equipment S.r.l., Audiomatica S.r.l.), videosorveglianza e applicazioni informatiche ai beni culturali (con Thales Italia spa), reti wireless (Selex Communications), immagini ad alta risoluzione (Hitachi Corporation), MT-Lab laboratorio congiunto di Tecnologie Elettromagnetiche con Advanced Microwave Engineering, Laboratorio congiunto con Analytical (VI) srl su Metodi di prova e misure per la Qualificazione e l'affidabilità. In totale, dal 2003 a oggi, in UNIFI sono stati svolti nel settore ICT-R 139 progetti EU con un budget totale di circa 29 mln euro; quindi una media annuale di 15 progetti EU e un finanziamento di 3,2 mln euro all anno. Dipartimento di Sistemi e Informatica consiste di 39 professori, 20 ricercatori, 14 assegnisti e 58 dottorandi (al momento tutti i Dottorandi ICT sono accorpati in un unico dottorato, gestito dal punto di vista amministrato da questo dipartimento). Le macro-aree di ricerca riguardano pressoché tutto lo spettro delle discipline ICT: sistemi adattivi, matematica applicata, controlli automatici, bio-ingegneria, ricerca operativa, visione artificiale e computazionale, matematica discreta e informatica teorica, concorrenza e mobilità, sistemi distribuiti e tecnologie internet, cloud e virtual, sistemi mobili, ottimizzazione, controllo di processi, architetture dei calcolatori, l'intelligenza artificiale e l apprendimento automatico, ingegneria del software, architetture sotfware e sistemi informativi, metodi formali, verifica e testing, interazione naturale, information retrieval, interfacce uomo macchina, sistemi embedded, sistemi di controllo, informatica per l ambiente, controlli ambientali, domotica, protezione, fingerprint e sicurezza, computer music, elettroacustica. Frutto delle attività di ricerca sono 110 lavori pubblicati nel 2010, di cui 58 su libri e riviste specialistiche, e 52 in atti di congressi internazionali. A oggi sono attivi i seguenti progetti: Progetti europei (ASCENS, ALARP, AMBER, ECLAP) per un contributo totale di keuro (accertamenti bilancio 2010); progetti nazionali Prin e Firb per un contributo totale di 66 keuro; attività di trasferimento tecnologico per un contributo totale di 280 keuro. Fra le relazioni con l industria si noti quelle con: Selex-sistemi integrati, Selex-Galileo, GE Transportation Systems, BioMérieux Italia, Magneti Marelli, GET, RAI, FINSIEL, Engineering, BBC, Powersoft, B&C Speakers SpA, Giunti, Eutelsat, Tiscali, General Electric. Alcuni docenti sono stati insigniti recentemente di diversi riconoscimenti internazionali, ricoprono incarichi prestigiosi in comitati di programma e editorial board di conferenze e riviste internazionali. Recentemente 4 progetti del lab DISIT del dipartimento sono stati selezionati come meritevoli nell'ambito dell'iniziativa Italia degli Innovatori dell Agenzia per l Diffusione delle Tecnologie per l Innovazione della presidenza del Consiglio dei Ministri e per la loro promozione a Shanghai Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 94

95 Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni consiste di 23 professori, 16 ricercatori e 22 assegnisti. Le macro-aree di ricerca riguardano un ampio spettro delle discipline ICT: antenne, dispositivi e circuiti integrati a radiofrequenza e microonde, compatibilità elettromagnetica, analisi del segnale, comunicazioni, elettronica e microelettronica, sistemi digitali per elaborazione in tempo reale di segnali e immagini, misure, affidabilità e qualità, reti di telecomunicazioni, telerilevamento, sistemi mobili, biomedica, elaborazione delle immagini, sensor network, cognitive network, telematica, protezione, marchiatura/watermarking e crittografia, elettroacustica. Frutto delle attività di ricerca nel 2010 sono 43 lavori su riviste specialistiche e 75 lavori in atti di congressi internazionali. A oggi sono attivi 9 progetti EU con un contributo totale di keuro, 4 progetti nazionali con un contributo totale di oltre 400 keuro, e un fatturato conto terzi pari a circa keuro con progetti industriali, dei quali circa 300 keuro internazionali. Fra le relazioni con l industria si noti quelle con: Selex, Thales, Esaote, Saab, Powersoft, B&C Speakers SpA, Hitachi, Telecom Italia, Alcatel Lucent, NP GE Oil&Gas, Finmeccanica.. Alcuni docenti sono stati insigniti di diversi riconoscimenti internazionali, e ricoprono prestigiosi incarichi in organi direttivi di Consorzi, in comitati di programma e editorial board di conferenze e riviste internazionali. Dipartimento di Energetica S.Stecco presenta attività focalizzate sulla robotica nel settore industriale e ella tutela dei beni culturali e archeologici in campo marino, e nella modellazione dei processi ed ottimizzazione. Il Dipartimento ha svariati progetti Regionali ed Europei nell ambito ICT-Robotica. I gruppi ICT-Robotica di questo Dipartimento hanno molterelazioni con aziende come: ECM, Ansaldo STS, AnsaldoBreda, GE Oil&Gas, Termomeccanica, Selex Galileo, PRAMAC, Indesit, Epson, Kyocera, Riconh, Canon, Oce, Cofely, Ansaldo, Fincantieri, Electrolux, Piaggio, Agfa, etc. Centro di Eccellenza Nazionale MICC istituito dal MIUR presso l Università di Firenze nel 2000 per lo svolgimento di ricerche nel settore dei nuovi media (elaborazione, interpretazione, trasmissione di immagini e video, tecnologie e sistemi multimediali, trasmissione e comunicazione) e dell evoluzione delle normative giuridiche con l evoluzione tecnologica e di Internet. Comprende 6 laboratori: Visual Media, Comunicazioni e Immagini, Software Engineering, Comunicazioni Avanzate, Telecomunicazioni e elaborazione dei segnali, Media e Diritto. È inoltre sede del Laboratorio del CNIT di Comunicazioni satellitari e cognitive, che gestisce in particolare la rete satellitare del CNIT a larga banda che connette bidirezionalmente 24 sedi italiane in banda Ka. Le macro are di lavoro fanno riferimento a video sorveglianza, interazione naturale, multimedia, archivi di immagini e video. Il MICC ha collaborazioni con aziende come: Thales, Selex, RAI, Telecom, Cisco, Integrasys, Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 95

96 Dipartimento di Meccanica e Tecnologie Industriali per quanto riguarda le è attività ICT-Robotica, lavora con industrie ed enti pubblici nell ambito dell Acustica Ambientale, Industriale e Architettonica, e su importanti progetti europei (HUSH, QUADMAP). Dal 2010 è sede del Laboratorio INEA per l INgegneria ElettroAcustica in collaborazione con le aziende Powersoft, B&C Speakers, HPSound Equipment, Audiomatica e i Dipartimenti di Sistemi ed Informatica ed Elettronica e Telecomunicazioni. Università di Pisa. È stata fondata nel 1343 ed è oggi una delle più antiche e ben note Università italiane (prima, a parimerito con La Sapienza, secondo la prestigiosa classifica di Shangai del 2011), con circa studenti, 2000 ricercatori e professori, 1000 dottorandi e altrettanto personale a contratto dedito alla ricerca. La ricerca UniPI in ICT è da sempre stata legata al progresso industriale e sociale con connotazioni pionieristiche, come è testimoniato da tre eventi: la costruzione della CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana) voluta da Fermi negli anni 50 e realizzata con il contributo delle province di Pisa-Lucca-Livorno e la collaborazione della Olivetti, la creazione del primo Corso di Laurea in Scienze dell Informazione (Pisa, 1969), e poi la creazione del primo Dottorato in Informatica (Pisa, 1983). In totale si contano circa 40 laboratori dediti all ICT&R (su 273 censiti), 20 di questi partecipano a progetti EU (11 sono o sono stati coordinatori), 18 hanno ricevuto premi/riconoscimenti internazionali e 13 hanno originato con le loro ricerche dei brevetti, alcuni di proprietà UNIPI altri di proprietà di aziende. UniPI in questi anni ha realizzato una intensa attività di trasferimento tecnologico, realizzando circa 65 famiglie brevettuali (di cui 15 nell ambito ICT&R), e circa 20 spin-off (8 in ambito ICT&R) che impiegano 246 persone con un fatturato di 14.5mln euro nel In verità la quantità di brevetti originati da ricerche UNIPI, ma posseduti da aziende, è significativamente superiore; così come superiore è il numero di start-up originate da ricerche UNIPI o con il contributo di docenti UNIPI: se ne contano circa 40 nel solo Polo Navacchio. La ricerca in ICT&Robotica interessa principalmente 2 Dipartimenti (Informatica e Ingegneria dell Informazione) con contributi di alcuni ricercatori afferenti anche al Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale e al Dipartimento di Sistemi Elettrici e Automazione, più altri 2 Centri Interdipartimentali e 1 consorzio: il Centro IT e il Centro E. Piaggio, e il Consorzio CUBIT. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 96

97 Dipartimento di Informatica fu fondato nel 1969, primo in Italia, e primo a definire un corso di laurea in scienze dell informazione (1969) e un dottorato in Informatica (1983). Oggi consiste di 60 professori e ricercatori, 43 dottorandi e 13 assegnisti, e numerosi borsisti di ricerca. Le macro-aree di ricerca riguardano pressocché tutto lo spettro delle discipline ICT: - Algoritmi e Strutture dati per Big Data: Motori di ricerca per ricerche sul web, DB genomici, XML, Bioinformatica. - Modelli, Linguaggi, Basi di Dati e Software: Global e green computing, sicurezza, serviceoriented computing e discovery, sistemi software e meta-programmazione, riuso del software ed e-government, business Intelligence, data warehouse systems. - Architettura di Sistemi: architetture parallele e distribuite ad alte prestazioni, modelli e strumenti per reti di calcolatori, p2p overlay systems, wireless sensor networks, mobile networks. - Intelligenza Artificiale: knowledge discovery e data mining, opinion mining, semantic searches, text mining, apprendimento automatico e reti neural. - Ricerca Operativa e Matematica Computazionale: Network optimization, matrix computations, linear algebra, algoritmi numerici e di ottimizzazione per reti di trasporto e telecomunicazione, logistica, finanza. Frutto delle attività di ricerca sono gli oltre 245 lavori pubblicati nel 2010 su riviste specialistiche e negli atti di congressi internazionali. A oggi sono attivi 5 progetti EU con un contributo totale di keuro, 8 progetti nazionali con un contributo totale di 698 keuro, e un fatturato conto terzi pari a circa 965 keuro con progetti industriali realizzati con aziende internazionali soprattutto (quali p.e. Carrefour, Google, Microsoft, Selex, Telecom, Yahoo, Wind, ecc.). Alcuni docenti sono stati insigniti recentemente di diversi riconoscimenti internazionali, quali Yahoo Faculty awards e Google Faculty awards, così come diversi docenti ricoprono incarichi prestigiosi in comitati di programma e editorial board di conferenze e riviste internazionali. I docenti del Dipartimento sono anche autori di alcuni brevetti internazionali posseduti da UNIPI o da aziende. Dipartimento di Ingegneria dell Informazione: Elettronica, Informatica, Telecomunicazioni consiste di 70 professori e ricercatori, 74 dottorandi, 16 assegnisti di ricerca e numerosi borsisti. I principali settori di ricerca riguardano: i dispositivi, le tecnologie e i sistemi micro e nanoelettronici, i sensori e i sistemi microelettromeccanici, il progetto ed il testing di circuiti VLSI e di circuiti integrati a radiofrequenza e microonde i sistemi embedded, i sistemi wireless, le reti di calcolatori, l'ingegneria del software, la computational intelligence, i sistemi operativi, la sicurezza dei dati, i sistemi e le reti di telecomunicazione, il telerilevamento, l'elaborazione delle immagini e dei segnali, i sistemi radar, il telerilevamento mediante sensori ottici iperspettrali, la propagazione dei campi elettromagnetici e le antenne, la compatibilita elettromagnetica, le apparecchiature biomedicali, i tessuti intelligenti, il monitoraggio a distanza di funzioni vitali. Frutto delle attività di Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 97

98 ricerca sono gli oltre 356 lavori pubblicati nel 2010 su riviste specialistiche e negli atti di congressi internazionali e i 64 brevetti di cui sono coautori i docenti del Dipartimento. Il Dipartimento IET ospita: una Unità dell'istituto di Elettronica e Ingegneria Informatica e delle Telecomunicazioni del CNR, una unità di Ricerca del CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni), una Unità di Ricerca e Sviluppo congiunta ST Microelectronics-Università di Pisa ed un laboratorio comune Università-CNR che si occupa di sistemi di elaborazione pervasivi (PERLAB). A oggi sono attivi 9 progetti EU con un contributo totale di keuro, progetti nazionali con un contributo totale di 526 keuro, e un fatturato conto terzi pari a keuro con progetti industriali realizzati mediante una intensa attività di ricerca applicata e consulenza per conto di Aziende quali Microsoft, Intel, StarCore, ST Microelectronics, SELEX Galileo, Telecom, Piaggio, Nokia, Marconi, CISCO, SELEX Sistemi Integrati, ecc. e di trasferimento tecnologico verso piccole e medie aziende del Territorio. Negli ultimi quattro anni il Dipartimento ha promosso la nascita di quattro Aziende spin-off dell'università di Pisa: WiTech (installazione e collaudo di reti e infrastrutture wireless per imprese e istituzioni pubbliche e private) e RTW (progettazione e realizzazione di antenne e apparati a microonde); Net Results (reti di telecomunicazioni) e Ideability (supporti tecnologici per persone diversamente abili). Il Dipartimento è socio fondatore di CUBIT (Consortium Ubiquitous Technologies), che mette in atto un nuovo modello di trasferimento tecnologico nel settore delle reti wireless e dell elettromagnetismo applicato. Il Centro IT nasce nel 2010 come centro inter-dipartimentale di Informatica e Fisica, con l obiettivo di realizzare un mini data-center per supportare le ricerche UNIPI che coinvolgono big data e/o calcolo intensivo. Oggi il Centro IT è World Wide Competency Center for HPC da Acer e ospita il Virtualization & Storage Lab di Intel. Il centro dispone di un cluster HPC di dimensioni medie del valore di circa 2mln euro finanziato interamente da privati, e formato da 128 nodi, ciascuno consistente di 2 CPU a 6 core Intel Westmere e 24Gb di RAM, i nodi sono interconnessi con una infrastruttura di rete a bassa latenza di tipo Infiniband e un numero variabile di server multiprocessore. Ha inoltre a disposizione un sistema di storage ad alte prestazioni di Hitachi Data Systems da 50Tb. Recentemente ha ricevuto un finanziamento dalla Fondazione CariPI con il quale sarà esteso il data center così da ospitare, alimentare e condizionare 12 rack di apparati, e uno storage usato per effettuare ricerche su big data e supportare l attività di ricerca della risonanza magnetica 7 tesla Imago7. Dalla sua fondazione il centro ha collaborazioni con i top player dell ambito IT mondiale, quali p.e. ACER, AMD, Force10, Google, Hitachi, Intel, Microsoft, nvidia, Yahoo; inoltre supporta la Scuderia Ferrari e la Ducati Corse per i sistemi informativi. Il Centro E. Piaggio è un Centro Interdipartimentale dedicato alla ricerca interdisciplinare nella Robotica e nella Bioingegneria. Il Centro, fondato nel 1965 per facilitare il trasferimento Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 98

99 tecnologico verso l'industria della ricerca più avanzata, è formato da 42 Docenti afferenti da 13 Dipartimenti dell Università, di cui 12 hanno responsabilità diretta di progetti di Ricerca, e da 56 collaboratori provenienti da 18 Paesi diversi con lauree nei diversi settori della Ingegneria, in Medicina, Scienze Biologiche, Matematica, Fisica, Chimica, e in discipline umanistiche. Nel 2011 sono attivi 18 Progetti Europei, con entrate nel 2010 pari a circa mln euro esclusivamente da Privati o Enti internazionali. Il Centro è membro di due Reti di Eccellenza europee, HYCON2 (Controlli Ibridi e Sistemi Embedded) e CONET (Coopertaing Objects), esprime un rappresentante dell'executive Board della Concerted Action Flagship Pilot "RoboCom " e coordina la Concerted Action ESNAM (Materiali Intelligenti). Le collaborazioni del Centro con agenzie ed industrie includono BMW, FERRARI GeS, Magneti Marelli Powertrain, Piaggio, ESA, ASI, DARPA, Telethon, ENEA. Il Centro è molto attivo nell alta formazione: tra le varie attività, il Centro ha creato e gestisce un International Curriculum Option of Doctoral Studies in sistemi embedded per l automazione, che riunisce diciannove università europee in un comune titolo Curriculare di Dottorato, ed un progetto Asialink di formazione avanzata nella Bioingegneria verso i paesi del lontano oriente (Filippine e Indonesia). Il Centro ha un ampio ventaglio di brevetti europei e internazionali, ed ha dato vita a numerosi spin-off industriali, oltre ad avere aperto laboratori ed attività convenzionate con enti del territorio circostante. Il Centro, con i suoi docenti e le sue strutture di laboratorio, svolge un ruolo importante nel sostenere le Lauree di Ingegneria Biomedica (triennale e magistrale) e di Ingegneria Robotica e della Automazione, nonché il programma di Dottorato in Automatica, Robotica e Bioingegneria, corsi cui afferiscono complessivamente alcune centinaia di studenti per anno. Università di Siena (UniSI). L Università di Siena è un ateneo ricco di storia e di una grande tradizione del sapere, impegnato al contempo nella ricerca e nell innovazione. Le sue origini risalgono al 1240 e con oltre 760 anni di storia l'università di Siena è la quarta Università più antica in Italia. Attualmente l Università di Siena si conferma al secondo posto assoluto nella classifica degli Atenei italiani stilata annualmente dal Censis (2011), con ben 7 delle 9 facoltà dell Ateneo tra le prime dieci nella classifica relativa. La ricerca scientifica è raggruppata in 4 grandi aree: Giuridica (Economia, Scienze Politiche, Giurisprudenza), Umanistica, Scienze mediche e Scienze sperimentali, a cui afferiscono 38 Dipartimenti con oltre 150 Laboratori. Molta parte del budget annuale è destinato alla ricerca scientifica. UniSI in questi anni ha realizzato un intensa attività di trasferimento tecnologico, realizzando circa 32 famiglie brevettuali censite e circa 20 spin-off, di cui 6 in ambito ICT&Robotica. La ricerca in ICT&Robotica interessa principalmente il Dipartimento Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 99

100 di Ingegneria Informatica e dell Informazione (UniSI-DII) con contributi di alcuni ricercatori afferenti anche al Dipartimento di Scienza della Comunicazione. UniSI-DII è attivo dal 1996 e conta attualmente 46 professori e ricercatori, 14 assegnisti di ricerca, 28 dottorandi e numerosi borsisti. E articolato in 8 macroaree di ricerca scientifica e tecnologica, strutturate a loro volta in 12 laboratori di ricerca. Le tematiche principali di ricerca riguardano: i sistemi e le applicazioni robotiche ed le interfacce aptiche, la modellistica di sistemi complessi e il controllo di dispositivi, la propagazione elettromagnetica e le antenne, la compatibilità elettromagnetica, i dispositivi e circuiti integrati a radiofrequenza e microonde, lo sviluppo di sensori elettrochimici e di dispositivi elettronici per la crittografia, lo studio dei circuiti non lineari e delle reti neurali, l analisi e l ottimizzazione dei sistemi dinamici, le architetture dei calcolatori, l'intelligenza artificiale e l apprendimento automatico, l information retrieval, gli algoritmi per applicazioni Web ed e- learning, l'ingegneria del software, i sistemi e le reti wireless e di telecomunicazione, la sicurezza dati e il watermarking, il telerilevamento ambientale, l'elaborazione delle immagini e dei segnali. Recentemente, la qualità delle attività di ricerca svolte all'interno del Dipartimento hanno portato la Facoltà di Ingegneria al primo posto nella classifica delle Facoltà medio-piccole d'italia (CIVR 2006) ed inoltre l Unisi-DII è stato classificato nella fascia più alta nel processo di valutazione VAI (2006) di tutti i Dipartimenti dell'ateneo. A dimostrazione dell intensa attività di ricerca dell UniSI-DII sono gli oltre 120 articoli su rivista internazionale e 110 lavori su atti di congressi internazionali prodotti nel Sempre nel 2010 il progetto RemoTouch sviluppato presso l UniSI-DII è stato selezionato come uno dei progetti meritevoli per la presentazione a Shaghai 2010 Expo nell'ambito dell'iniziativa Italia degli Innovatori promossa dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'innovazione. Ad oggi sono attivi nel Dipartimento 9 progetti europei di cui 3 coordinati da docenti del Dipartimento con un contributo totale di circa 1,3 Keuro, a cui si somma un fatturato di circa 1,5 Keuro per attività di ricerca applicata e consulenza per conto di Aziende regionali e nazionali quali, Selex Elsag, l Elettronica, Siemens, Telespazio, Lea Antenne, Pramac, Atop, Centrica, Boheringher, Caen Rfid, Nuovo Pignone, General Electric, Aerospazio Tecnologie, IDS. Negli ultimi anni il Dipartimento ha promosso la nascita di quattro 6 Aziende spin-off dell'università di Siena tutte attive nel settore ICT&Robotica. Gli organismi di ricerca: una visione di insieme In totale questi organismi annoverano oltre 550 ricercatori e professori, oltre 600 dottorandi e assegnisti di ricerca, 36 spin-off, oltre 90 brevetti, e più di 30 dipartimenti, istituti e consorzi specificatamente dedicati all ICT&R e di dimensioni medio-grandi (senza contare i piccoli centri). Non ci dilungheremo sulla produttività scientifica che, alla luce dei dati su riportati, evidenzia una folta produzione internazionale: qualche migliaio di pubblicazioni ogni anno sulle più prestigiose riviste e conferenze del settore ICT&R. Di contro, dettaglieremo la capacità di questa ricerca di Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 100

101 attrarre finanziamenti pubblici e privati, nazionali e internazionali, perché riteniamo che questo sia un certificato della sostenibilità di questo Distretto e della sua propensione all Internazionalizzazione. Partiamo da alcuni dati generali sulla ricerca toscana, che si colloca nelle primissime posizioni nazionali per quanto concerne l attrattività di progetti EU in tutti i settori scientifici: UniFI e UniPI sono nelle prime 10 posizioni per n.ro di progetti, a cui si aggiunge la Scuola S.Anna se consideriamo anche il contributo ricevuto. Posizioni che diventano ancora più interessanti se normalizziamo il numero di progetti, o il loro contributo finanziario, per il numero di ricercatori presenti nelle varie strutture, come dimostra il seguente grafico. Ciò dimostra una capacità progettuale di primissimo piano, e un risultato che diventa ancora più interessante se aggreghiamo le performance delle Università e delle Scuole Superiori toscane e lo confrontiamo con le performance di altre regioni, come mostra il grafico sottostante. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 101

102 Si evince facilmente che la ricerca toscana presenta una capacità di attrarre finanziamenti EU che è superiore a qualsiasi altra regione italiana. Un significativo contributo a questa performance è offerto dal settore ICT&R. Nel solo 2010 si contano circa 165 progetti EU attivi in questo settore, con un contributo pari a circa 40 mln euro, più di un centinaio di progetti nazionali e regionali attivi, con un contributo di 12 mln euro. La ricerca in toscana non è solo di frontiera, ma dispone di numerose collaborazioni industriali e di laboratori pubblico-privati realizzati con il contributo delle aziende e operanti nel settore ICT&R, i cui dettagli sono stati indicati precedentemente. Tutto ciò si traduce in circa 10 mln di euro fatturati dagli organismi di ricerca su progetti conto terzi nel 2010 per il solo settore ICT&R e con aziende regionali, nazionali, ma soprattutto prestigiose multi-nazionali. La capacità di trasferire sul territorio e sull eco-sistema economico e sociale i risultati delle ricerche è testimoniato inoltre dai numerosi brevetti e spin-off originati dalle ricerche universitarie: a oggi si contano un centinaio di famiglie brevettuali e 36 spin-off nel settore ICT&R, su un totale di 350 brevetti depositati e 89 spin-off accademici al 31/12/2009. In genere, secondo la ricerca NETVAL del 2010, la toscana si colloca al secondo posto in Italia per produttività di brevetti (solo dopo la Lombardia), mentre per numero di spin-off si colloca terza (dopo Lombardia ed Emilia Romagna). A corredo di questi numeri importanti, occorre sottolineare che il numero di brevetti e spin-off sarebbe significativamente più elevato se questi prendessero in considerazione anche i brevetti originati da ricerche universitarie ma posseduti da aziende, così come le start-up che sono state create con il contributo di ricerche e ricercatori universitari ma non sono state sottoposte al vaglio delle Commissioni Spin-off dei singoli organismi di ricerca e quindi non sono state conteggiate come spin-off universitari. Si tratta di decine di aziende, alcune delle quali in minima parte, risiedono nei parchi tecnologici toscani. Per concludere si ricorda che in Toscana è stato istituito dal 2004 il Network ILONOVA (per il trasferimento della conoscenza e la Valorizzazione industriale della ricerca) a seguito di un finanziamento erogato dal MIUR (a valere sull art. 12 del D.M. n. 262 del 05/08/04), che ha coinvolto gli Industrial Liaison Office (anche denominati Uffici di Trasferimento Tecnologico o Uffici Valorizzazione Ricerche) degli Atenei regionali al fine di potenziare le loro azioni legate al trasferimento tecnologico. Grazie al finanziamento del MIUR sono state intensificate ed in buona parte realizzate le seguenti azioni specifiche: - consolidamento delle attività di servizio erogate al settore imprenditoriale, rafforzando la funzione di trait d'union tra le richieste delle imprese e le specifiche competenze scientifiche e tecnologiche esistenti in ambito universitario; Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 102

103 - predisposizione della mappatura dell offerta di ricerca degli Atenei per favorire le applicazioni di tecnologie innovative in ambiti produttivi presenti nel territorio (sulla base delle specifiche necessità palesate da tali ambiti) e su scale geografiche più ampie; - diffusione delle attività di trasferimento tecnologico attraverso la strutturazione di un apposito sito internet ( dove convergono le informazioni di tutti gli uffici che si occupano di trasferimento tecnologico nelle università toscana e l utilizzo integrato di strumenti di comunicazione e marketing; - rafforzamento della collaborazione tra gli uffici degli Atenei per rendere omogenei principi e criteri delle azioni di trasferimento tecnologico con l obiettivo prioritario di aumentarne l impatto economico sul territorio regionale; - erogazione di servizi di supporto alle procedure per la tutela della proprietà intellettuale e all accrescimento della cultura brevettuale all interno degli Atenei e sul territorio; - assistenza agli spin-off accademici attraverso la messa a punto di una pluralità di servizi per facilitare la fase di start-up e aumentare le probabilità di sopravvivenza dell'impresa a regime; - strutturazione di una serie di seminari monotematici e/o di sensibilizzazione al fine di instaurare relazioni e rapporti utili nell ottica del network di conoscenze a livello regionale. E stato anche raggiunto il risultato di rendere più intensa e costante la collaborazione tra gli uffici che si occupano di trasferimento tecnologico tra gli atenei partner. La collaborazione tra questi è ora sistematica, così come la propensione a coordinare la partecipazione degli Atenei di appartenenza a progetti internazionali, nazionali e regionali (come per esempio il bando sui Poli di Innovazione). Le università toscane contano oggi su un portafoglio brevettuale composto da 350 brevetti, di cui 177 depositati e/o concessi in Italia, 98 in Europa, 36 in USA e i rimanenti 39 in altri paesi del mondo. Un portafoglio che, sulla base dei dati Netval 2010, colloca gli atenei toscani al secondo posto in Italia dopo la Lombardia con un contributo del 13,8% sul totale dei brevetti in portafoglio delle università italiane. Riguardo alla generazione di aziende spin-off, la Toscana conferma una posizione di rilievo nel contesto nazionale con 89 imprese attive al , collocandosi al terzo posto a livello nazionale, dopo l Emilia Romagna e la Lombardia e con un contributo in termini percentuali sul totale delle imprese spin-off complessivamente attive, pari al 7,1%. Bisogna anche sottolineare che le imprese spin-off della Toscana, in base ad una recente stima effettuata, hanno fatturato nel 2010 oltre 25 Milioni di euro e impiegato, sempre per il 2010, circa 500 persone. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 103

104 Per potenziare ulteriormente la partecipazione dei centri di ricerca e delle imprese toscane ai programmi di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica dell Unione Europea, è stata recentemente creata APRE Toscana, operato da CSAVRI dell Università degli studi di Firenze sotto il coordinamento del Comitato Regionale APRE Toscana costituito dai soci APRE in Toscana ed una serie di altri soggetti coinvolti nella promozione territoriale: Confindustria Toscana, CNR, CPR, CNA Toscana, INFN, SUM, Metropoli, Unione Industriale Pratese (UIP), Università per Stranieri di Siena, Scuola Superiore Sant Anna, UNIFI, UNIPI, UNISI. Obiettivi di APRE Toscana sono: assistenza, informazione e promozione: promuovere e sostenere la ricerca toscana e italiana attraverso un supporto reale alla progettazione [informazione personalizzata sul Programma Quadro e opportunità affini, consulenza, ricerca di partner, seminari e corsi di formazione, fornire servizi personalizzati]; cooperazione: potenziare la collaborazione fra centri di ricerca e imprese toscane; valorizzazione: valorizzare i risultati di ricerca prodotti in Toscana e dare visibilità a livello internazionale. Gli organismi di ricerca: alcuni indicatori di eccellenza scientifica e di connessione con aziende locali, nazionali e internazionali Segue in appendice una lista dettagliata di alcuni indicatori che a nostro avviso costituiscono un certificato di eccellenza della ricerca industriale svolta in toscana nel settore ICT&R. Questi sono divisi in sotto-sezioni: ruoli nelle FET Flagships dell UE, riconoscimenti internazionali prestigiosi, progetti europei in corso, aziende regionali/nazionali/internazionali con cui esistono collaborazioni di ricerca industriale, e infine brevetti e spin-off. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 104

105 Sezione B3 Caratteristiche del sistema regionale del trasferimento tecnologico in relazione alle tematiche di distretto La competitività di un sistema economico è fortemente condizionata dal livello d innovazione presente e costituisce il differenziale che distingue il grado di sviluppo economico-sociale di un territorio. Accrescere ed innovare la propria capacità produttiva e la disponibilità e diffusione di servizi determinano la possibilità di essere competitivi nei processi di crescita economica, culturale e sociale di medio-lungo termine. Quando si parla di ricerca e innovazione ci si riferisce a due campi che distinti, ma complementari. La ricerca rappresenta il substrato su cui si sviluppa successivamente l innovazione, ma non è un attività che produce immediatamente ricchezza. La ricerca è in primis un attività che consuma ricchezza per produrre conoscenza. L innovazione invece è quell attività che prevede l utilizzo della conoscenza come motore della competitività e dello sviluppo del sistema industriale per produrre ricchezza. Ricerca e innovazione sono dunque due facce della stessa medaglia, i due fattori fondamentali dello sviluppo basato sull utilizzazione della conoscenza, che presuppongono però politiche, strategie e strumenti fortemente differenziati. La disponibilità di conoscenza non è però sufficiente per produrre innovazione, non esistono automatismi e nessun soggetto da solo è in grado di garantire efficacia nelle azioni di innovazione e trasferimento tecnologico dai luoghi di produzione a quelli dell utilizzazione. La capacità d innovazione in un determinato territorio è piuttosto il risultato di un complesso processo di relazione tra attori e istituzioni (imprese, università, centri di ricerca e trasferimento tecnologico, governi locali, etc.) che congiuntamente: creano, accumulano, modificano e trasferiscono conoscenze e tecnologie. Pertanto, la sfida delle comunità locali risiede nel definire quei modelli organizzativi, quei soggetti d integrazione, che possano costruire/rafforzare le reti al fine di favorire il trasferimento di conoscenze tra diversi soggetti, anche in contesti con differenti condizioni ambientali rispetto alla Silicon Valley e a Boston (MIT), dove questo approccio ha dimostrato di poter portare a risultati vincenti. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 105

106 La Regione Toscana si caratterizza per una diffusa presenza di infrastrutture di servizio, promosse da soggetti pubblici o misti pubblico privati, a supporto della nascita, sviluppo ed accelerazione sul mercato di imprese ad alto potenziale tecnologico, che stanno consentendo a questo territorio una vitalità imprenditoriale nei settori hi-tech, ai primi posti nel panorama nazionale, in particolare in relazione ai settori tecnologici di pertinenza del Distretto ICT e Robotica. L evoluzione del sistema del trasferimento tecnologico toscano è stato possibile grazie anche alla presenza e collaborazione con il sistema della ricerca, che sta valorizzando sempre più in termini produttivi la ricerca prodotta sia attraverso iniziative direttamente promosse che in rete con i centri servizi. Questo processo avviato sul territorio e cioè quello di creare le condizioni per la nascita e sviluppo di una e vera propria filiera regionale dell innovazione è stato accelerato grazie anche all intervento diretto della Regione Toscana, nel corso degli ultimi anni, attraverso la promozione ed il supporto di reti regionali, tendenti a valorizzare ed esaltare il ruolo delle reti di imprese e di queste con il mondo della ricerca e del trasferimento tecnologico. Di seguito, le reti promosse in tale ambito dalla Regione Toscana: - Rete regionale del sistema d incubazione, con l obiettivo di potenziare e promuovere tutte quelle realtà, pubbliche e private, che offrono servizi avanzati alle nuove imprese impegnate nell innovazione e nella qualificazione del sistema economico toscano, a partire dalla definizione di standard condivisi sui contenuti del processo d incubazione che garantiscano nella regione un offerta qualificata e riconoscibile di servizi di struttura e a valore aggiunto per la nascita e sviluppo di nuova impresa hi-tech, dal concepimento dell idea fino al suo sviluppo ed accelerazione sul mercato. La Regione Toscana è infatti la prima regione italiana ad aver introdotto un sistema di accreditamento del sistema d incubazione 11, sulla base di specifici parametri in termini di servizi infrastrutturali, tipologia di impresa ospitata e durata del periodo d incubazione. - La stessa Regione Toscana sta supportando, per il periodo , specifiche attività di pre-incubazione volte a stimolare la conoscenza delle strutture di incubazione ed i relativi servizi e facilitare l opportunità di tradurre in termini imprenditoriali i risultati della ricerca 11 Un Incubatore ai fini dell accreditamento, deve rispettare i seguenti parametri: - ospitare un numero di imprese non innovative non superiore al 25%5 delle imprese insediate o dei moduli6 a disposizione; - ospitare un numero di imprese che hanno superato la fase di incubazione non superiore al 25% delle imprese insediate o dei moduli a disposizione; - non ospitare imprese che hanno superato la fase di incubazione da oltre 2 anni Ai fini dell accreditamento : - la durata della fase di pre-incubazione non può essere nè inferiore a 6 mesi nè superiore ai 18 mesi che decorrono dalla data di sottoscrizione del verbale di contatto; - la durata della fase di incubazione non può essere superiore a tre anni Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 106

107 scientifica. Questa attività di animazione territoriale e scouting tecnologico sta consentendo l accelerazione nell avvio di nuove imprese hi tech, proveniente dal sistema della ricerca. - Rete regionale di trasferimento alle imprese (TECNOrete), che aggrega strutture e soggetti pubblici e misto pubblico/privati, al fine di razionalizzare il sistema del trasferimento tecnologico e del consolidamento dello stesso, attraverso la messa a sistema delle competenze tecnologiche e delle eccellenze scientifiche presenti in Toscana per una crescita competitiva del sistema produttivo regionale attraverso una qualificazione in rete dei servizi di supporto all innovazione, a prescindere dalla dislocazione territoriale dei diversi soggetti aderenti alla rete. - In Toscana è stato istituito dal 2004 il Network ILONOVA (per il trasferimento della conoscenza e la Valorizzazione industriale della ricerca), che ha coinvolto gli Industrial Liaison Office (anche denominati Uffici di Trasferimento Tecnologico o Uffici Valorizzazione Ricerche) degli Atenei regionali al fine di potenziare le loro azioni legate al trasferimento tecnologico. - APRE Toscana ( ) è la struttura di coordinamento dello sportello APRE in Toscana. Lo sportello APRE Toscana promuove la partecipazione toscana e italiana ai programmi di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica dell Unione Europea. - La rete del trasferimento tecnologico si è di recente ulteriormente rafforzata grazie ad un intervento della Regione Toscana che ha promosso e sta supportando, per il triennio 2011/2014, nell ambito del POR FESR 2007/2013 misura 1.2, attività di trasferimento di conoscenze e competenze tecnologiche e scientifiche al sistema delle imprese, in specifici settori tecnologici, attraverso una rete di soggetti, attività, servizi qualificati, laboratori e strutture condivise con l obiettivo di avviare 11 Poli di Innovazione: 1. Moda (tessile, abbigliamento, pelletteria, concia, calzaturiero, orafo) 2. Cartario 3. Nautico, Cantieristica e Tecnologie per il mare 4. Mobile e Arredamento 5. Tecnologie per le energie rinnovabili e Risparmio energetico 6. Scienze della vita 7. Tecnologie dell ICT, delle Telecomunicazioni e della Robotica 8. Nanotecnologie 9. Tecnologie per la città sostenibile 10. Optoelettronica per l Industria e Aereospazio 11. Meccanica, con particolare riferimento al settore automotive e alla meccanica per i trasporti. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 107

108 Ai Poli di innovazione e poi ai Distretti tecnologici, la Regione sta chiedendo di attivare processi permanenti di trasferimento di conoscenze verso le imprese, di favorire la cooperazione tra imprese e con il sistema della ricerca, di incentivare l uso delle nuove tecnologie per consentire innovazioni di processo e di prodotto, di svolgere una vera e propria azione di agenti tecnologici sul territorio, attraverso strutturate attività di scouting. Il Polo relativo ICT e Robotica è il Polo più rappresentativo a livello regionale, sia in termini quantitativi che per la pervasività delle tecnologie di riferimento nei settori produttivi. Di seguito si riportano alcuni dati e grafici che mettono in evidenza il rilievo di questo Polo nell economia regionale: - circa 400 imprese, concentrate in modo particolare nell area di Pisa (40%) e di Firenze (26%) - l universo delle imprese aderenti è costituito dal 92% da imprese di piccole e medie dimensioni e dal 6% da grandi imprese occupati, di cui oltre il 20% impiegato in attività di ricerca e sviluppo - la grande impresa assorbe il 72% del fatturato prodotto dall aggregato. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 108

109 La rete toscana di competenza ed innovazione sui servizi di incubazione che si caratterizza come Polo di riferimento per i servizi qualificati di supporto all avvio e sviluppo di nuova impresa innovativa che, a partire dai risultati conseguiti nei centri di ricerca e di eccellenza del territorio regionale, oltre alle idee di impresa nate in maniera autonoma o da spin off aziendali, rappresenta un punto di aggregazione di soggetti e punti territoriali di competenza, contaminati dai tempi, dai costi e dai rischi del mercato. Come si evince dallo Studio relativo alla mappatura sul sistema d incubazione in Toscana (Polo Navacchio SpA 2008), sono state realizzate e risultano disponibili complessivamente oltre mq di strutture di cui circa il 65% destinato ad accogliere le sedi di imprese start-up ed il resto a servizi accessori. Nel 2008 risultavano 133 le imprese ospitate in Incubatori che occupavano complessivamente 655 addetti. Dal 2008 ad oggi molto è stato fatto per potenziare ulteriormente queste strutture come indicato. I servizi erogati dagli incubatori possono essere così sintetizzati: servizi dedicati alla preincubazione, all'incubazione e alla post incubazione. Non tutti gli incubatori operano questa distinzione e catalogazione dei servizi anche se erogano servizi spesso raggruppabili in queste categorie generali o in categorie simili: formazione, accompagnamento dal business plan all'impresa, assistenza al business plan, accompagnamento alla crescita, promozione, reperimento di finanziamenti, creazioni di partnership, internazionalizzazione. Di seguito sono presentate le esperienze più significative di Poli scientifici e tecnologici ed Incubatori d impresa presenti nel territorio regionale nei settori d interesse, che operano per offrire ai sistemi di impresa hi-tech spazi fisici, servizi infrastrutturali ad uso individuale e condiviso e servizi consulenziali di base, ma sempre più servizi qualificati per l accelerazione (mercato, internazionalizzazione, finanza dedicata, capitale di rischio, promozione ed aggregazione in cluster tecnologici, comunicazione multicanale), seppure con intensità diversa nelle varie strutture, per sostenere lo sviluppo competitivo dei sistemi d impresa hi tech attraverso l innovazione. Polo Tecnologico di Navacchio Pisa Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 109

110 Il Polo Tecnologico di Navacchio è un Parco di rilievo e dimensione nazionale, con prestigiosi riconoscimenti anche a livello internazionale, promosso dalla Provincia di Pisa e Comune di Cascina, ed ora partecipato anche da Fidi Toscana e Banca di Credito di Fornacette, attivo sul territorio per svolgere attività volte a realizzare fini sociali ed a promuovere lo sviluppo economico e civile delle comunità locali. Per raggiungere tale obiettivo il Polo Tecnologico di Navacchio sviluppa: - attività di orientamento e formazione a supporto dell innovazione delle PMI attraverso la propria Agenzia formativa, accreditata dalla Regione Toscana - attività a sostegno della nascita e sviluppo di nuova imprese innovativa attraverso il proprio Incubatore - favorire la conoscenza e la diffusione della conoscenza e l utilizzazione delle tecnologie innovative attraverso l aggregazione di offerta di prodotti e servizi tecnologigaemnte avanzati ed azioni di marketing e commercializzazione degli stessi sul mercato - attività d integrazione per favorire un rapporto di collaborazione tra la PMI Hi-Tech ed i centri di ricerca, con l obiettivo di rendere possibile ed efficace il trasferimento di know-how e tecnologie - sviluppo edilizio ed infrastrutturale. Dal 2006 Polo Navacchio presiede e coordina l Associazione APSTI l Associazione tra i PST italiani, oltre 30 PST ed incubatori a livello nazionale, la Commissione Incubatori, ed è membro delle Commissioni ICT e delle Energie rinnovabili. Polo Navacchio è soggetto attuatore del Polo d innovazione toscano ICT e robotica, e partner promotore del Polo energie rinnovabili, finalizzati a favorire/potenziare il dialogo fra il sistema della ricerca e quello delle imprese e tra le imprese stesse, anche attraverso la promozione di cluster tecnologici nei settori d interesse, come precondizione per incrementare opportunità di business e di crescita collaborativa. Il Polo Tecnologico di Navacchio ha visto l avvio ed accelerazione di 97 imprese, di cui 29 anche se attualmente non sono più ospitate dal Polo, sono rimaste in ambito regionale. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 110

111 Ad oggi, il Polo conta 61 tra piccole imprese a base tecnologica e laboratori di ricerca attivi nei settori ICT, microelettronica, energia e ambiente, TLC, biomedicale, robotica e microelettronica, che si caratterizzano per tassi di crescita costanti in termini di occupati e fatturato. Nel 2010 la variazione del fatturato delle imprese è stata del 33,4%, più elevata di quella riscontrata mediamente dalle imprese ad alta tecnologia della Toscana. Anche l incremento degli occupati pari al 10%, si è rivelato più consistente di quello relativo al campione di imprese high-tech intervistate dell Osservatorio (8,8%). Il settore più rappresentato (42%) presso il Polo Tecnologico di Navacchio, in forte crescita soprattutto dopo il 2007, è quello dell ICT, tradizionalmente molto presente in tutti gli incubatori e Parchi italiani e caratteristico dell area pisana, a cui si va a sommare il 4,8% delle TLC ed il 6,5% della robotica. Attraverso servizi e strutture il Polo Tecnologico di Navacchio ha fatto della rete tra le imprese hi-tech l elemento prioritario per lo sviluppo dell innovazione, dei livelli competitivi e della crescita dimensionale delle stesse. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 111

112 La modalità organizzativa del Parco ha infatti favorito lo sviluppo di sinergie tra le imprese in esso insediate e si sono sviluppate collaborazioni che hanno portato alla realizzazione di nuovi prodotti e nuovi servizi per il mercato. Il Polo Tecnologico di Navacchio è impegnato nello sviluppo di strumenti organizzativi a supporto dello sviluppo competitivo del network delle imprese hi tech, sia in fase di start up che di crescita, attraverso programmi e servizi che rafforzino le reti di collaborazione tra le imprese stesse, le imprese ed i Poli di eccellenza tecnico-scientifica, le imprese e la pubblica amministrazione. Nel corso del 2010 sono state attivate 276 collaborazioni tra imprese interne ed esterne al Polo Tecnologico di Navacchio che hanno prodotto 41 nuovi prodotti, 35 nuovi servizi, 22 nuovi processi. La propensione alla collaborazione con enti di ricerca pubblici è una caratteristica molto evidente per le imprese del Polo Tecnologico di Navacchio: la percentuale di esse che dichiara di aver avuto relazioni con questi istituti è infatti pari al 44,4%. A livello regionale, la rilevazione ha evidenziato che sono il 36,2% del totale le imprese che collaborano con centri di ricerca (regionali e non). La prossimità delle imprese del Polo Tecnologico di Navacchio a numerosi centri di ricerca favorisce indubbiamente le occasioni di relazione con gli stessi, così come la presenza di un gruppo nutrito di imprese spin-off rappresenta un importante strumento di raccordo con le università e i centri locali sia direttamente, per le relazioni che spesso permangono con gli istituti di provenienza, sia indirettamente laddove favoriscono collaborazioni in progetti comuni con altre imprese non spin-off del Polo ed università, svolgendo una importante funzione di ponte tra il mondo imprenditoriale e la ricerca. Relativamente alla registrazione di brevetti, le imprese del Polo Tecnologico di Navacchio sono proprietarie complessivamente di 28 brevetti, che rappresenta un portafoglio di tutto rilievo per aziende mediamente piccole, di recente costituzione che operano gran parte nel settore ICT che per sua natura generalmente brevetta poco. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 112

113 Nel Polo Tecnologico di Navacchio viene inoltre erogato un servizio di incubazione fisica e vengono offerti servizi volti a favorire la crescita delle nuove imprese. In 7 anni, dal 2003 al 2010, l Incubatore ha infatti seguito l avvio di 43 nuove attività imprenditoriali, in particolare nel settore ICT. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 113

114 I risultati prodotti dall Incubatore del Polo Tecnologico di Navacchio: 15 aziende incubate: 13 insediate nell'incubatore ed 2 virtuali 2 imprese in pre-incubazione 80 candidature dal le aziende che si sono insediate dopo aver superato positivamente la valutazione del BP 8 imprese spin off, di cui 2 aziendali 28 le aziende che hanno concluso positivamente il loro percorso di incubazione 105 le persone occupate dalle aziende presenti nella struttura di incubazione al ore di formazione imprenditoriale 202 ore di formazione business plan fatturato aggregato 2010 Da evidenziare inoltre che nel 2011 sono stati attratti 4 milioni di euro con l ingresso di fondi in tre imprese start-up ed attratti investimenti da parte di una multinazionale americana per una impresa nel Polo, con consolidamento dell area R&D. In funzione dei risultati raggiunti, l Incubatore del PTN nel 2008 si è classificato terzo e nel 2011 ha ottenuto, come primo classificato, il premio Best science-based incubator award 2011 : un riconoscimento internazionale di alto prestigio, che ha coinvolto oltre 23 paesi a livello mondiale ed è il frutto di una selezione che ha visto competere nella fase finale oltre 30 strutture estere di incubazione. Sempre nel 2011 il Polo Tecnologico di Navacchio ha ricevuto, unitamente a tre sue aziende (M2Tech, Smartex e Samares) il Premio Forum Toscana Imprese, riconoscimento del lavoro delle aziende che favoriscono la spinta all'innovazione. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 114

115 I riconoscimenti ottenuti nel 2011 si vanno a sommare al Premio Docup Ob per la realizzazione del Progetto Laboratorio per la compatibilità elettromagnetica, ottenuto nel In attuazione al modello d integrazione promosso tra diversi attori della filiera dell innovazione, il Polo Tecnologico di Navacchio ha inoltre promosso, unitamente all Università di Pisa Dipartimento dell informazione ed altre 10 imprese hi-tech, CUBIT Consortium Ubiquitous Technologies, laboratorio di ricerca e di trasferimento tecnologico nel settore delle telecomunicazioni con l obiettivo di creare un nuovo modello di collaborazione rivolto all accelerazione del processo di filiera nel settore delle Telecomunicazioni. Polo Navacchio è inoltre promotore di TossLAb - Tuscany Open Source Software Lab, Centro di competenza per la diffusione sul software libero e open source, a cui aderiscono oltre alla Provincia di Pisa, alcuni Comuni, ANCI, INCEM UPI, 10 imprese del settore ICT. Il Centro nasce in attuazione della LR n. 1 del 26/01/2004 Promozione dell'amministrazione elettronica e della società dell'informazione e della conoscenza nel sistema regionale e del Protocollo di Intesa per la promozione del Software Libero e Open Source sottoscritto in data 05/02/2008 da: Regione Toscana, Provincia di Pisa, Università degli Studi di Pisa e Polo Tecnologico di Navacchio. Da evidenziare, infine, Centri di competenza privati ospitati presso il Polo di Navacchio, che sviluppano ricerca applicata nell ambito Hi-Tech: Scienza Machinale (robotica ed automazione industriale), spin off Scuola S. Anna Sensor Dynamics (microelettronica), spin off aziendale con proiezione internazionale Adatec, spin-off Centro interdipartimentale R. Piaggio dell UNIPI Smartex (sensoristica applicata al tessile). Tali Centri di ricerca e sviluppo occupano oltre 100 addetti ad alta specializzazione professionale. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 115

116 Si segnalano inoltre di seguito i risultati raggiunti dal Polo Tecnologico di Navacchio in termini di sviluppo economico e civile delle comunità locali. Centro di Ricerca e Formazione sull Innovazione Tecnologica e il Trasferimento delle tecnologie (CERFITT) Pontedera (PI) A Pontedera, una delle aree economicamente ed industrialmente maggiormente sviluppate della Toscana e dell Italia centrale, si trova il CERFITT: Centro Ricerca e Formazione sull Innovazione Tecnologica e il Trasferimento della Tecnologia, una struttura polifunzionale nata nell ambito del Programma di Sviluppo Locale della Ricerca e dell Innovazione in Valdera (PRIV). Il Centro - di proprietà del Comune di Pontedera - è gestito da Pont-Tech Scrl consorzio di sostegno all innovazione attivo nel favorire l integrazione fra ricerca, impresa e mercato. Pont-Tech è una società consortile a prevalente capitale pubblico, non ha finalità di lucro ed ha lo status di Organismo di Ricerca ai sensi della disciplina comunitaria in materia di aiuti di stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione (2006/c 323/01). Il CERFITT è situato in una collocazione particolarmente favorevole dal punto di vista logistico: di fronte al Museo Piaggio e nelle vicinanze degli Headquarters e degli stabilimenti produttivi dell importante casa motociclistica nonché accanto ai prestigiosi laboratori di ricerca in robotica, sensoristica, microingegneria della Scuola Superiore Sant Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento. Un quadrilatero in cui cultura, ricerca scientifica, grande impresa e innovazione tecnologica hanno scelto di collaborare insieme per dare impulso e sostenere lo sviluppo economico e industriale del territorio. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 116

117 Il CERFITT è un entità articolata, operante sperimentalmente nel 2005 e dal 2008 dotata di nuove moderne strutture, che ospita 30 uffici per imprese innovative, aule conferenze e didattiche e laboratori tecnologici tematici che operano nei seguenti ambiti: lavorazioni meccaniche di ultraprecisione INTEGMICRO FACILITY, diretto dalla Scuola Superiore Sant Anna; chimica dei polimeri, con particolare focus sulla plastica post-consumo, diretto dal Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell Università di Pisa e sua spin-off; polifunzionale: test e misure, analisi chimiche quali-quantitative, caratterizzazioni materiali, diretto da PontLab (laboratorio cofinanziato dalla Regione Toscana nell ambito del Programma: Nuovo Patto Per lo Sviluppo Area N. 6 Riorganizzazione dei distretti industriali e dei sistemi produttivi locali ). La finalità ultima della struttura è quella di rafforzare i legami tra sistema produttivo, territorio e sistema della ricerca attraverso l assistenza alla nascita di nuove realtà hi-tech, sostenendo la nuova imprenditorialità attraverso una triplice articolazione funzionale: Incubatore; Polo Tecnologico ed Ufficio Virtuale. Il Centro che è di vocazione multisettoriale (ICT, Microingegneria, Biomedicale, Energie Rinnovabili, Elettronica, Chimica e Servizi, ecc.) offre elevate potenzialità di interscambio tecnologico tra le imprese ospitate, afferenti ad aree disciplinari diverse. Viene così favorito un meccanismo di cross-fertilization che aspira a fare crescere le singole attività imprenditoriali sulla base delle opportunità di collaborazione e di interazione tra le imprese insediate. Le attività ospitate presso il CERFITT sono in continua espansione e consolidamento: dal 2005 anno di inizio attività dell incubatore sperimentale gli addetti sono quadruplicati così come il fatturato aggregato. In totale hanno sino ad ora usufruito dei servizi erogati da Pont-Tech più di 30 imprese, operanti in diversi settori e tutte caratterizzate da una forte connotazione tecnologica e innovativa. Volendo fare una statistica storica del settore tecnologico di appartenenza, il comparto predominante è rappresentato dai settori afferenti all informatica e alle telecomunicazioni (ICT), mentre il settore delle energie rinnovabili ha registrato un notevole incremento nel recente passato e la microingegneria e l elettronica si mantengono a livelli consistenti e costanti nel tempo. Il CERFITT offre ai suoi utenti una serie di servizi consulenziali qualificati, erogati in modo diretto dallo staff di gestione oppure tramite esperti selezionati, in Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 117

118 ambiti ritenuti strategici per il successo del progetto imprenditoriale. Attualmente CERFITT ospita 12 imprese incubate (di cui 3 virtuali), 4 in preincubazione, 7 imprese in fase di accelerazione. Polo Tecnologico Lucchese - Lucca Nel 2007 la Camera di Commercio di Lucca ha creato la società Lucca Innovazione e Tecnologia srl (Lucca In-Tec), interamente partecipata dalla stessa, per supportare la ricerca, l innovazione e il trasferimento tecnologico a favore del sistema delle imprese e del tessuto economico della provincia di Lucca tramite la realizzazione, la gestione, lo sviluppo e la promozione di un Polo scientifico e tecnologico, che ha avviato le attività nel corso del 2011,in settori ritenuti strategici, in particolare Information &Communication Technologies, Edilizia Sostenibile, Tecnologie Energetiche. Le aree di attività sono focalizzate su: 1. Incubatore avviato il primo nucleo di incubatore di imprese e si prevede di completare entro il 2014 l intera struttura, per un insediamento complessivo di 20 nuove imprese hi tech 2. Acceleratore avvio dal Centro ricerca e trasferimento e centro servizi gestito dal partner Lucense SpcA qualificato come organismo di ricerca, che opera per sviluppo sperimentale e trasferimento di tecnologie ICT applicate a: - valorizzazione dei beni culturali e museali - operations aziendali (produzione, manutenzione, logistica, etc) - reti e servizi a larga banda. Si prevede di potenziare il Polo, sviluppando ulteriormente contenuti di attività legate all ICT attraverso il nuovo centro di competenza sull ICT e il cloud computing. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 118

119 CSAVRI, IUF Firenze CSAVRI - Centro di Servizi di Ateneo per la Valorizzazione è una struttura di servizio per il territorio e per le strutture dell Università degli Studi di Firenze, come laboratori congiunti, attività di ricerca conto terzi e trasferimento tecnologico che comprende e gestisce: Incubatore universitario fiorentino, IUF (Polo Scientifico e Tecnologico di Sesto Fiorentino): presenta al momento 7 spin-off attivi e oltre 30 gruppi in preincubazione. Lo IUF fornisce formazione e supporto alla formazione di nuovi spin-offed un ambiente adatto allo sviluppo di start-up; Brevetti e servizi sulla proprietà intellettuale dell Università degli Studi di Firenze. Vi sono circa 40 famiglie brevettuali di cui 3 in ambito ICT-Robotica; orientamento al lavoro e Job Placement, in stretto contatto con le industrie Toscanecoordinamento Toscano dello Sportello APRE, che fornisce servizi di formazione ed informazione sulla progettazione Europea. Incubatore di Firenze Firenze Dal 2004 ad oggi l Incubatore di Firenze ha aiutato oltre 30 idee, selezionate fra oltre 140 domande, a trasformarsi in imprese. Recentemente, è stato stipulato un accordo fra l incubatore del comune di Firenze e l Università degli Studi di Firenze, per supportare la nascita o lo sviluppo di imprenditoria in settori con elevate prospettive di crescita economica sul territorio e di promuovere il trasferimento tecnologico derivante dalla ricerca universitaria, attraverso l offerta di servizi avanzati a favore dei potenziali imprenditori, anche grazie alla community di imprese che si viene a creare. L incubatore di Firenze fornisce svariati servizi creando un ambiente favorevole alle startup. Oltre ai precedenti incubatori, sono inoltre presenti sul territorio regionale anche i seguenti incubatori: - Bio-Incubatore di Toscana Life Sciences - SI - Innovare in Mugello Energie Scarperia (FI) - Polo della Magona Chimica e nuovi materiali - Cecina (LI) ed i seguenti Polo tecnologici: - Polo scientifico e tecnologico di Livorno - Meccanica Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 119

120 - Polo Digitale di Arezzo - l Associazione rappresentativa di oltre 40 imprese del comparto digitale presenti nel territorio di Arezzo che nasce dall esigenza di mettere a sistema e valorizzare le eccellenze delle imprese che si occupano di innovazione di processo e di prodotto nel settore del digitale applicato nei campi di riferimento del tessuto produttivo e favorire la crescita delle piccole aziende innovative nel settore digitale creando filiere di prodotti che permettano una accelerazione sul mercato. A tal fine, è già operativo un accordo di collaborazione con il Polo Tecnologico di Navacchio finalizzato ad una interazione ed integrazione tra i due sistemi di impresa. E doveroso ricordare che gli atenei toscani hanno predisposto negli ultimi anni una serie di strumenti per valorizzare in termini industriali la ricerca prodotta e facilitare i rapporti di collaborazione tra il sistema della ricerca ed altri soggetti (imprese, centri di TT, incubatori), regolamentando i brevetti ed il riconoscimento del marchio a spin-off universitarie, promuovendo la costituzione di laboratori congiunti fra Organismi di ricerca e soggetti esterni, così come lo svolgimento di ricerche commissionate da terzi (per i dettagli si veda sezione B2 e relativa appendice). L Università di Pisa, in questi anni ha realizzato circa 65 famiglie brevettuali (di cui 15 nell ambito ICT-Robotica), e circa 20 spin-off (8 in ambito ICT-Robotica) che impiegano 246 persone con un fatturato di 14.5mln euro nel 2010 (+10% rispetto all anno precedente). Il 72% di questi spin-off hanno contatti con l estero. La figura che segue mostra l andamento del fatturato degli spin-off UNIPI tra il 2009 e il 2010, evidenziando come questi stiano crescendo, soprattutto passando da una dimensione piccola a una dimensione media. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 120

121 Va da sé che la quantità di brevetti originati da ricerche UNIPI, ma posseduti da aziende, è significativamente superiore; così come superiore è il numero di start-up originate da ricerche UNIPI o con il contributo di docenti UNIPI: se ne contano circa 40 nel solo Polo Navacchio. La Scuola Superiore S. Anna ha realizzato circa 75 famiglie brevettuali e 28 spin-off attivi che hanno fatturato nel mln euro ed occupano complessivamente 185 persone. Di questi, nel campo ICT-Robotica troviamo 69 brevetti e 21 spin-off. Le imprese spin-off della Scuola Numero totale di imprese costituite: 32 Numero totale imprese attive: 28* Numero totale di addetti : 185; Fatturato realizzato (al dicembre 2011): circa 8,3 mil. di euro Pisa: *3 delle quattro imprese che hanno cessato l attività sono confluite in imprese vicine stessi soci o acquisizione, 1 ha 1 cessato nel 2011 per mancanza di mercato 1 classi di fatturato (K ) Livorno 5 oltre ,1% da 0 a 50 13,6% da 250 a ,7% da 50 a ,5% L Università degli Studi di Firenze ha realizzato circa 40 famiglie brevettuali (di cui 3 nell ambito ICT-Robotica). Risultano al momento attivi 7 spin-off, di cui 3 direttamente connessi a tematiche ICT. L Università degli Studi di Firenze, con il suo Incubatore Universitario Fiorentino, IUF, gestito da CSAVRI, ha al momento oltre 30 gruppi in preincubazione, e prevede la nascita di altri 5 spin off nei prossimi 6 mesi. Il CNR promuove la valorizzazione dei risultati e delle competenze a fini produttivi e sociali e il trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca svolta. Attraverso la sua organizzazione a matrice, che incrocia la grande rete di Istituti distribuiti su tutto il territorio nazionale con i Dipartimenti tematici, il CNR è in grado di rispondere tempestivamente Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 121

122 alle esigenze del sistema produttivo, mettendo a disposizione le competenze più adeguate indipendentemente dalla loro collocazione geografica. A questo fine è stata istituita presso la Presidenza la funzione del Technology Transfer Officer che, con il supporto operativo dell'ufficio Promozione e Sviluppo Collaborazioni, promuove e coordina iniziative a supporto dei Dipartimenti e della rete scientifica finalizzate a (a) diffondere le competenze e le risorse strumentali disponibili all'interno del CNR per aumentarne l'utilizzo da parte delle imprese, (b) valorizzare i risultati della ricerca, traducendoli in innovazione di prodotto e di processo industriale e (c) stabilizzare i rapporti tra il CNR, l'università e il sistema produttivo e dei servizi. Il CNR controlla una società Rete Ventures che monitorizza i migliori risultati della ricerca e li propone per il trasferimento. Rete Ventures ha anche costituto Quantica SGR società di venture capital per favorire la creazione di nuove iniziative. Il CNR vanta, ad oggi, nel settore ICT 6 spin-off, oltre 40 brevetti industriali e oltre 40 prodotti software registrati. L Università degli Studi di Siena ha realizzato circa 32 famiglie brevettuali censite e circa 20 spin-off, di cui 6 in ambito ICT e Robotica. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 122

123 Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 123 Sezione C Caratteristiche del sistema regionale della domanda ed offerta di ricerca ed innovazione in relazione alle tematiche del distretto

124 Sezione C1 Regolazione dei processi di collaborazione tra gli attori aggregati del distretto. L ipotesi aggregativa del distretto ICT parte dall attuale modalità di aggregazione del Distretto Tecnologico Regionale dell ICT e Robotica che ne rappresenta il punto di partenza avendo ovviamente anche l obbiettivo di ottenere un riconoscimento da parte del Ministero dell Istruzione Università e Ricerca. Il Distretto regionale ICT e Robotica coinvolge infatti tutti gli attori del sistema di innovazione presenti sul territorio regionale ovvero: - le imprese del settore, - gli organismi di ricerca di seguito denominati OR, - la tecnostruttura composta dai soggetti pubblici utilizzati dalla Regione Toscana (RT) per le attività di Trasferimento Tecnologico (TT). L ipotesi aggregativa tiene presente anche il coinvolgimento degli Enti Locali che saranno chiamati ad una processo partecipativo sul documento di indirizzo strategico (PSS) elaborato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Distretto. Il Distretto ICT in realtà è apparso nei documenti di programmazione della Regione Toscana nel 2005 con l istituzione del cosiddetto Distretto ICT & Security al quale non è mai stata data attuazione ma che ha avuto un nuovo impulso nel 2011 con tre passaggi fondamentali: 1. L istituzione da parte della RT dei Poli di Innovazione tra i quali quello appunto dell ICT e Robotica le cui attività hanno avuto inizio il 1 luglio 2011 e che prevede un finanziamento da parte della RT fino al 30 giugno l istituzione del Distretto Tecnologico ICT e Robotica avvenuto con le DGR 87/2011 e 137/2011 che è stato avviato il 6 novembre 2011; 3. la confluenza del Polo di Innovazione nel Distretto ICT e Robotica stabilita con il DGR 1081 del 5 dicembre Il modello aggregativo del distretto per gli anni è dato quindi dalla confluenza in un soggetto unitario di due soggetti complementari ed in parte sovrapponibili: 1. Il Polo di Innovazione ICT e Robotica con compiti di TT e di accelerazione del business delle imprese nel breve periodo; Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 124

125 2. Il Distretto ICT e Robotica con compiti di indirizzo strategico delle attività di Ricerca e Sviluppo del settore e di sviluppo di un sistema integrato di trasferimento tecnologico in grado di aumentare la competitività dell intero apparato produttivo toscano nel medio e lungo periodo. Le due funzioni hanno al momento anche due strumenti di governance distinti: 1. il livello di coordinamento strategico rappresentato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Distretto e dal suo Presidente; 2. il livello di coordinamento operativo dei Centri per il trasferimento tecnologico e degli Organismi di ricerca è rappresentato dal Comitato di coordinamento del Polo di Innovazione composto da tre rappresentanti: un rappresentante del Soggetto gestore (Elisabetta Epifori), un rappresentante degli Organismi di ricerca (Paolo Nesi) e un rappresentante dei Centri di Trasferimento Tecnologico (Lorenzo Sabatini). Il Comitato di Indirizzo Strategico del Distretto ICT e Robotica è composto da: 1. quattro imprenditori determinati con la concertazione delle Associazioni di Categoria rilevanti per il settore ICT e robotica: a. Rete imprese - Confartigianato (Stefano Campanella) b. Confindustria (Simone Genovesi, Leonardo Bassilichi, Stefano Panicucci) 2. quattro rappresentanti delle Organizzazioni della Ricerca più significative per il settore ICT e robotica: a. CNR (Claudio Montani) b. Università di Firenze (Paolo Nesi) c. Università di Pisa (Paolo Ferragina) d. Scuola Superiore di Studi e di Perfezionamento Sant Anna (Andrea Piccaluga) 3. Rete imprese - CNA, Presidente che è un imprenditore (Andrea Zavanella); 4. un Rappresentante del soggetto Gestore del Polo di Innovazione - Polo Tecnologico di Navacchio (Elisabetta Epifori). Il Comitato potrà essere integrato nei prossimi mesi da altri tre soggetti strategici, in grado di contribuire allo sviluppo del distretto (es. fondazioni bancarie, istituzioni scientifiche, enti culturali, ecc. Questi due livelli sono connessi tramite la partecipazione al Comitato Indirizzo Strategico da parte del rappresentante del Soggetto Gestore del Polo di Innovazione. Il Soggetto Gestore del Polo svolge all interno del Comitato anche la funzione di Segreteria Tecnica. Il Polo di Innovazione nasce prima del Distretto con compiti di promozione del Distretto stesso come strumento di coordinamento delle attività di trasferimento tecnologico svolte dalle Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 125

126 tecnostrutture pubbliche. Di fatto il Polo di Innovazione svolge delle attività convenzionate con la Regione che ne ha finanziato il funzionamento appunto fino al 30 giugno All ATS che gestisce il Polo di Innovazione dell ICT e robotica partecipano i seguenti Organismi di ricerca e Centri servizi e di trasferimento tecnologico: Polo Navacchio (soggetto mandatario) Etruria Innovazione (ora in liquidazione) Pont-Tech Lucca Innovazione e Tecnologia Università degli Studi di Firenze (CSAVRI) Università di Pisa Università degli Studi di Siena CNR con l'istituto ISTI in rappresentanza anche di -IIT-CNR, IFAC-CNR, IFC-CNR, ILC-CNR Scuola Superiore Sant'Anna Consorzio Pisa Ricerche PIN Il Polo d innovazione è governato dai seguenti Organi: Assemblea generale (AG) Composta da tutti i rappresentanti dei soggetti dell ATS: approva i programmi annuali e pluriennali delle attività. Alle riunioni sono invitate a partecipare (senza diritto di voto) le Associazioni di categoria (CNA, Confindustria, API regionali). Comitato di Coordinamento (CC). Si veda quanto prima detto. Comitato Tecnico Scientifico (CTS) Il CTS verifica ed accredita le attività svolte per la sistematizzazione e la corrispondenza dell offerta tecnologica in rapporto al programma di TT. Il CTS formula valutazioni e proposte sulle priorità d'azione scientifico-tecnologiche rispetto alle tendenze del mercato. Il CTS è costituito da n. 6 rappresentanti designati da Organismi di Ricerca e da un rappresentante per ogni Cluster tecnologico. Il CTS elegge al proprio interno un coordinatore. Cluster Tecnologici, all interno dei quali troveranno, attraverso anche nuove nomine, la giusta armonizzazione gli organismi di ricerca, i centri di TT, le imprese. Al Polo di Innovazione ICT e Robotica hanno sinora aderito circa 400 aziende che possono beneficiare dei principali servizi, tra cui, scouting tecnologico, volte a stimolare: Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 126

127 - la domanda di innovazione da parte delle imprese, attraverso attività di animazione tecnologica e azioni puntuali di individuazione delle necessità in termini di ricerca e innovazione delle imprese medesime; - la trasformazione di tale domanda in acquisizione di servizi qualificati o attivazione di investimenti finalizzati all innovazione, anche in collaborazione con organismi di ricerca; - la partecipazione da parte delle imprese del Polo, singole o associate, anche in collaborazione con altre imprese esterne al Polo o con organismi di ricerca, a progetti e iniziative di ricerca e sviluppo in ambito regionale, nazionale o europeo. Oltre a questo il Polo di Innovazione svolge un ruolo di coordinamento/aggregazione dell offerta tecnologica dei centri di ricerca finalizzata a facilitarne la fruibilità da parte delle aziende del territorio. Successivamente queste attività sono state fatte confluire nel distretto a cui vengono delegati i compiti di rappresentanza e di orientamento strategico per le politiche regionali del settore. A seguito della confluenza le aziende che hanno aderito al Polo di Innovazione hanno aderito anche al Distretto. Nei prossimi due anni sarà necessario quindi procedere ad una progressiva integrazione di questi due livelli ma soprattutto di ipotizzare un modello di prosecuzione delle attività che diventi stabile e sostenibile e che non sia collegato a singole opportunità di finanziamento regionale o nazionale. Uno degli obbiettivi principali di questo nuovo scenario è garantire un accesso continuativo e uniforme ai servizi di innovazione da parte del sistema delle imprese secondo modalità determinate direttamente dai potenziali fruitori utilizzando appunto il soggetto distrettuale come interlocutore. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 127

128 Sezione C2 Specificazione della struttura di governante nell attività del distretto che garantisca la partecipazione delle forze produttive, della ricerca e del territorio nella gestione e promozione delle attività dei distretti. La forma giuridica che il Distretto potrebbe assumere è oggetto di valutazione e dovrà sicuramente essere approfondito, ma si ritiene utile valutare prevalentemente forme leggere, che abbiano come finalità proprio l accesso condiviso ai servizi di innovazione e crescita. Lo strumento prescelto dovrà comunque consentire una possibilità di libero accesso e recesso da parte dei soggetti interessati ovvero le aziende che valuteranno la loro adesione in base all efficacia dei servizi che il Distretto riuscirà ad offrire. Il modello di Governance può invece prevedere una sostanziale continuità con il meccanismo attuale ovvero a fronte di una centralità della componente imprenditoriale (simboleggiata anche dall obbligatorietà della Presidenza da parte di un imprenditore) è sicuramente opportuno continuare a prevedere un coinvolgimento paritetico degli Organismi di ricerca e dei rappresentanti della Tecnorete. In uno scenario di questo tipo, sarebbe coerente anche affidare la scelta dei membri del Comitato e della Presidenza del Distretto direttamente alle aziende, per i rappresentanti del mondo imprenditoriale, di concerto tra i Centri di Trasferimento tecnologico per i rappresentanti del sistema del TT e di concerto tra gli Organismi di ricerca per i rappresentanti del sistema della ricerca, che hanno aderito al Distretto. Questo per coerenza con la natura più imprenditoriale del soggetto ma anche per rafforzare la rappresentatività e l autorevolezza di chi sarà chiamato a governare il Distretto. In una prima fase di attività il Distretto Tecnologico ICT e Robotica dovrà avere una struttura organizzativa chiara e ben comprensibile dall esterno. Dovrà essere in grado di operare con autorevolezza e snellezza, ma deve poter contare con le risorse umane sufficienti per poter implementare rapidamente le decisioni prese. Deve poter contare su un nucleo di persone molto coese tra loro, poiché solo contando su un gruppo di persone con forte senso di appartenenza sarà possibile tenere i contatti con un ampia cerchia di soggetti regionali ed extra-regionali. L attività del Distretto tecnologico sarà in gran parte di natura relazionale e non sarà possibile svolgerla se non con una squadra sufficientemente assortita. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 128

129 Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 129 Sezione D Previsione d Impatto

130 Sezione D1 Identificazione degli interventi che si intendono progettare ed analisi delle ricadute tecnologiche che si ipotizza di realizzare, specificando se di: ricerca industriale, trasferimento tecnologico. Gli interventi di ricerca industriale e di trasferimento tecnologico che saranno messi in campo dal Distretto tecnologico ICT e robotica saranno individuati in coerenza con la vision delineata, con le priorità e gli assi definiti e saranno pertanto caratterizzati da: - carattere sistemico che coinvolga tutti i soggetti presenti nella catena del valore della conoscenza (sistema della ricerca, imprese high-tech ed imprese settori produttivi tradizionali, centri di trasferimento tecnologico) e che favorisca l intensificazione e l interazione delle relazioni tra tali soggetti, quale precondizione per interventi di ricerca industriale e di trasferimento tecnologico efficaci in termini produttivi; - collegamento con le grandi aree tematiche della ricerca e dello sviluppo scientifico e tecnologico a livello internazionale, i cui approfondimenti rappresentano la frontiera dell innovazione ed i motori di cambiamento degli scenari tecnologici per i prossimi anni, e con i grandi temi dello sviluppo economico e sociale; - messa in relazione tra le traiettorie tecnologiche individuate a livello internazionale, con gli assets in termini di ricerca e di competitività industriale regionale; - elementi che valorizzino/sviluppino i punti di forza, tecnologici e della conoscenza, della regione, quelli in cui può raggiungere una posizione di leadership nella competizione tecnologica internazionale; - apertura del sistema regionale della ricerca e dell innovazione verso altre regioni e fonti di conoscenza a livello nazionale e internazionale (altri Poli d innovazione e Distretti tecnologici che operano negli stessi settori tecnologici/in settori tecnologici complementari); - coerenza con i domini applicativi trainanti per il settore di riferimento e con la domanda d innovazione strutturata proveniente dai cluster d impresa (si veda sez. B1) Nella progettazione degli interventi sia di ricerca industriale che di trasferimento tecnologico, inteso in un accezione più ampia del solo assorbimento di tecnologia da parte dell impresa, e cioè corrispondente anche ad una crescita di cultura imprenditoriale, si partirà quindi da quelle che sono le eccellenze esistenti nella nostra regione quali Università, centri di ricerca, centri di trasferimento tecnologico ed incubatori e dai bisogni d innovazione manifestati dalle aziende high Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 130

131 tech e dal diffuso sistema di PMI dei settori produttivi tradizionali ma, indipendentemente da quello che stiamo facendo, non si può non tener conto di quelle tecnologie che abilitano la profonda trasformazione in atto dell'economia mondiale e che ci consentono di presidiare il fenomeno innovando le nostre imprese e nel fare ciò spingere all'innovazione anche i clienti delle nostre imprese. Per tutto questo si è scelto di esprimere le linee d azione centrando l attenzione su alcuni domini applicativi anziché sulle tecnologie. Tale scelta è stata operata nella logica della ricerca d eccellenza territoriale, criterio questo che caratterizza anche i piani europei nei quali la politica del going local vede protagonisti i territori (regioni) nello sviluppo di ambiti applicativi vocazionali quali punti di forza e quindi a duplice valenza: - valorizzazione e crescita locale - capacità di esportazione di modelli d eccellenza A questi scopi, sono stati identificati i seguenti domini applicativi (si veda sez. B1), su cui poter intervenire: 6. ehealth 7. Cultural Heritage & Travel Enhanced Society 9. Green Economy 10. Manufacturing 2.0 Parallelamente, l altro asse d intervento in cui potranno essere sviluppati programmi di ricerca applicata e di trasferimento tecnologico con ricadute tecnologiche immediate è rappresentato dal soddisfacimento dei fabbisogni d innovazione provenienti dai cluster: - Cluster di aggregazione settoriale. Si tratta in prevalenza di aggregazioni di imprese intorno a una infrastruttura di tipo scientifico-tecnologico in grado di determinare sviluppo di ricerca applicata sulla base di una domanda proveniente dal mercato, mutuata direttamente dai soggetti imprenditoriali direttamente coinvolti; - Cluster di aggregazione su base tematica. Si tratta di forme di aggregazione riunite intorno a una tematica, quale una specifica tecnologia o un elemento di accelerazione del business, come presupposto per incrementare il livello di offerta, visibilità, capacità di crescita dei singoli. Le linee d intervento così delineate sono quelle che a nostro avviso consentiranno di sviluppare e sfruttare al meglio le tecnologie per favorire una crescita economica intelligente inclusiva, Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 131

132 sostenibile delle aziende ICT e robotica e al tempo stesso, quella del bacino di utenza cui si rivolgono i loro servizi: cittadini e imprese dei settori tradizionali. L efficacia e l efficienza di questi interventi di integrazione e aggregazione può e deve essere misurata sulla base di parametri di crescita di produzione di innovazione (brevetti, nuovi prodotti, nuovi servizi) e crescita di competitività delle imprese interessate dal processo (crescita di fatturato, addetti, ecc). Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 132

133 Sezione D2 Specificazione delle soluzioni rispetto a problematiche di filiera/settore. Per definire e realizzare un efficiente sistema di soluzioni che possano innescare meccanismi virtuosi di trasferimento tecnologico è necessario partire da un analisi delle condizioni attuali dell industria e della ricerca Toscana. Questo tipo di analisi è stata avviata tramite i censimenti che i singoli organi di ricerca hanno svolto al loro interno sia sfruttando il lavoro del Polo ICT-Robotica come censimento delle aziende afferenti e la loro aggregazione in cluster. I cluster si devono immagine come composti da industrie, organi di ricerca e da centri servizi specializzati. Sono questi cluster che stanno portando a definire delle aggregazioni di filiera e/o di settore. L esperienza Toscana, in alcuni cluster consolidati, evidenzia tassi di crescita più elevati della media in tali aggregati. Si veda per esempio CUBIT e Media & entertainment. In questi due casi si hanno cluster dove le aziende condividono progetti e/o mercati, che aggrediscono con prodotti integrati e/o strategie coordinate. In questi due esempi si hanno anche attività di ricerca svolte in modo congiunto per il raggiungimento di obiettivi comuni e.g., i nuovi prodotti l innovazione. Al momento sono stati identificati alcuni di questi cluster potenziali ed in particolare quelli relativi alle seguenti filiere/settori: Telecomunicazioni: reti internet innovative, apparati di gestione reti, internet delle cose, reti di oggetti, reti di sensori (sensor network), smart network, telerilevamento, studio della terra e di aree urbane, sicurezza dei dati, sistemi di pagamento, reti automotive, comunicazioni car2car e car2infrastrucuture, etc.; ICT gestionale: Cloud: Computing, Distributed Processing, etc.; Comunicazione: Strategie di comunicazione web, etc.; Context aware: Context aware services, Context aware sensing, etc.; Data Mining and crawling; DSS: Tecnologie per supporto alla decisioni, etc.; ecommerce: epayment, certification, signature, etc.; Formati: Standard per cartelle cliniche, etc.; Internet of things: Web of sensors, Interfacce sensori adattative, Sensoristica, apparati, sensor network, etc.; Metodi matematici: Statistici, e di valutazione predittiva, business intelligence, etc.; OS: Open Source, etc.; Process modeling: Workflow, Formalizzazione dei processi, etc.; Ricerca Operativa: Metodi di ottimizzazione della Produzione, etc.; Semantic computing: semantic web, Soft computing, business Analitycs, Clustering, Tecnologie semantiche, Social business, etc.; Sistemi distribuiti: Service Oriented Architecture (SOA), rest, Model Driven Architecture), etc. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 133

134 Media & entertainment: applicazioni interattive: Interazione uomo macchina, accesso a librerie audio/video, lavagne interattive, etc.; ecommerce: epayment, web, etc.; Media & Content: Distribuzione virale di contenuti, analisi e rappresentazione di dati statistici, software e multimedia, etc.; Security: Sistemi di videosoveglianza, signature, etc.; Social Network: e inclusion, intelligence, etc.; Smart environment: sistemi di info moving, smart environment statico o nomadico, etc.; Turismo: Geo-localizzazione, mobilità, beni culturali, etc.; Spazio: procotolli e modelli di comunicazione per lo spazio, apparti di comunicazione, apparati di controllo e gestione, distribuzione satellitare di contenuti ed informazioni, tecnologie del GPS, GNSS, soluzioni ibride, reti veicolari ad alta copertura, soluzioni per la nautica e per automotive, monitoraggio ambientale; Open source: tecnologie e soluzione trasversali che hanno a comune il modello di business dell open source, simili e/o suoi derivati; soluzioni con modelli commerciali che richiedono prodotti con tali modelli di licenza; Bio-informatica e bio-medica: strumenti medicali, sensori ed attuatori; formazione medica continua; Robotica: robotica industriale, movimentazione, bio-robotica, micro robotica, robotica sottomarina, movimentazioni automatizzate, automazione industriale, sistemi di controllo, etc.; Safety: sicurezza urbana; sicurezza e supervisione aree pubbliche; segnalamento ferroviario, segnalamento per metropolitane, tramvie e sistemi autonomi; etc. Si noti che la definizione di questi cluster è stata derivata direttamente dai cluster stessi e pertanto in certi casi vi sono delle sovrapposizioni dovute all uso delle stesse tecnologie in ambiti applicativi diversi. Il distretto ICT-Robotica deve ovviamente completare e approfondire quest analisi al fine di avere un quadro più dettagliato sul quale definire delle azioni e dei modelli di aggregazione che possano dare dei risultati operativi in termini di trasferimento tecnologico. Come descritto nelle prime sezioni del PSS, nel quadro generale delle attività produttive in Toscana sono state identificate due principali categorie di aziende, quelle high-tech che già hanno rapporti continuati per l acquisizione di innovazione e risultati di ricerca (anche non toscani) e quelle che invece devono effettuare ancora un percorso per arrivare all inserimento sistematico di innovazioni e ricerca. Per queste diverse tipologie di aziende dovranno e saranno sviluppate azioni diversificate. Da una prima analisi, le principali problematiche identificate possono essere raggruppate per tipologia di impresa: high-tech: essere aggiornate sulle ultime ricerche a livello internazionale, trovare personale altamente qualificato, stabilire legami di collaborazione stabile con laboratori di ricerca ad alto profilo e con altre aziende per completare la filiera e/o per acquisire tecnologie innovative, rinnovare i prodotti ed accedere a nuovi mercati. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 134

135 non high-tech: identificare/conoscere/analizzare i trend di innovazione nel loro settore, trovare personale qualificato, stabilire legami di collaborazione con aziende high-tech che possano farle cresce in termini di prodotto e/o mercato, definire delle relazioni di rete con altre aziende, stabilire legami di collaborazione con specialisti e/o con piccoli laboratori di ricerca, rinnovare i prodotti ed accedere al mercato. Per soddisfare tali problematiche, le azioni del distretto ICT-Robotica devono essere rivolte a: Coordinare gli enti coinvolti nel distretto (organi di ricerca, centri servizi, associazioni camerali ed industriali) per armonizzare le azioni per il fine generale del posizionamento della Toscana in Europa. - Fungere da catalizzatore fra le infrastrutture di ricerca e il sistema delle imprese; - Facilitare l integrazione fra scienza/ricerca ed aspetti di mercato ed economici; - Identificare e sviluppare strategie di crescita; - Facilitare l accesso alle infrastrutture di ricerca messe a disposizione dagli organi di ricerca ma anche dalle industrie tramite i propri laboratori e i laboratori congiunti; - Definire dei modelli e delle politiche di intervento nei vari casi, e per le varie tipologie di aziende; - Integrare, armonizzare e potenziare le iniziative ed i servizi che si svolgono in Toscana riguardo ad ICT-Robotica e messe in atto dagli enti coinvolti nel distretto: ricerca, trasferimento, incubazione, job placement, brevettazione, offerta tecnologica; - operare come agenzia a supporto delle politiche nazionali e regionali della ricerca e rappresentare l infrastruttura ICT-Robotica della ricerca nel territorio. Facilitare lo sviluppo di attività congiunte fra industria e gli organi di ricerca: - Valorizzare il sistema della ricerca, innovazione e trasferimento Toscani tramite opportuni strumenti che possano permettere di poter utilizzare i risultati dia ricerca e innovazione a vari livelli, ed in vari domini applicativi. Fra questi anche il marketing, la divulgazione, la disseminazione scientifica, la promozione, presentare casi di buona pratica, etc.; - progettare innovazione e trasferimento in modo congiunto fra enti di ricerca e gruppi misti di industrie non-high-tech ed high-tech, anche tramite lo sviluppo di laboratori congiunti, e progetti ricerca regionali, nazionali e internazionali; - progettare ricerca ed innovazione in modo congiunto fra enti di ricerca e industrie hightech, anche tramite lo sviluppo di laboratori congiunti, e progetti ricerca regionali, nazionali e internazionali; - Promuovere l adozione di buone prassi dell ICT-Robotica nella PA Toscana affinché anch essa diventi fattore di competitività del sistema; Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 135

136 - avvalersi di piattaforme tecnologiche nazionali ed internazionali per collegarsi alle frontiere tecnologiche più avanzate. Sviluppare programmi di formazione e interscambio del capitale umano impegnato nella ricerca e nel sistema produttivo riducendo i divario culturale fra le due componenti: - Promuovere la cultura imprenditoriale fra i ricercatori, per assicurare al sistema produttivo l inserimento di capitale intellettuale e di nuove aziende high-tech tramite il sistema degli incubatori; - Promuovere la cultura della formazione continua fra imprenditori e ricercatori per assicurare lo sviluppo di capitale intellettuale e lo sviluppo di idee innovative. Questo compito potrà essere svolto tramite lo sviluppo di percorsi formativi; - Aumentare la mobilità tra l industria e ricerca pubblica in un ottica di interscambio sempre più integrata; - Formare il personale in modo che sia in grado di riconoscere le opportunità di mercato anche sfruttando le potenziali di ricerca ed innovazione presenti con successo. Promuovere le soluzioni del distretto ICT-Robotica dando evidenza delle filiere e delle opportunità della Toscana in modo da creare un rafforzamento delle reti, attrarre investimenti e/o nuove aziende che possano completare il quadro generale: - incrementare l accessibilità alle informazioni relative al sistema della ricerca industriale (pubblica e privata) e all alta formazione presenti in Toscana; - Sviluppare un modello per la comunicazione tecnico scientifica del distretto ICT- Robotica; - definire e sviluppare strategie e strumenti per creare le condizioni opportune a facilitare lo sviluppo delle imprese verso l high-tech, e l insediamento di nuove imprese high-tech; - coinvolgere la pubblica amministrazione nell utilizzo di soluzioni high-tech che possano essere un veicolo per promuovere la Toscana come regione ad alta tecnologia; - Facilitare la crescita dimensionale anche tramite il mondo del credito specializzato in investimenti in aziende high-tech; - Attrarre investimenti nazionali e internazionali di aziende che intendano insediarsi in Toscana per poter collaborare in prossimità con i nostri Centri di Ricerca. Monitorare l efficacia delle azioni orientate ad accelerare il trasferimento tecnologico tramite opportuni indicatori e sistemi di misura e controllo delle prestazioni delle strutture stesse per valutare: - Livello di integrazione ed armonizzazione delle strutture; - Efficacia del sistema di formazione ed interscambio del capitale umano; - Efficacia del sistema di trasferimento tecnologico nei singoli cluster; - Disponibilità e sfruttamento delle infrastrutture di ricerca; Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 136

137 - Crescita del sistema di trasferimento; - Attrattività del sistema Toscana dal punto di vista di aziende esterne. Sezione D3 Piano di sfruttamento dei risultati e valorizzazione dei brevetti Il quadro generale In una regione come la Toscana, in cui esiste una notevole concentrazione di attività di ricerca pubblica di livello elevato, è fondamentale che venga prestata rilevante attenzione alla valorizzazione dei risultati della ricerca scientifica. E infatti importante occuparsene affinché i risultati non rimangano nei cassetti degli Organismi di ricerca, ma vengano portati verso le applicazioni industriali, perché la ricerca viene svolta affinché dia frutti in termini di benessere e ricchezza per le persone, consentendo al contempo anche agli Organismi di ricerca di beneficiare di dinamiche di valorizzazione più intense (ottenendone ritorni economici diretti, contatti con imprese, ecc.). Ma è anche importante occuparsene affinché i risultati della ricerca pubblica toscana siano trasferiti, se possibile, presso imprese localizzate in Toscana, in modo da aumentare il loro potenziale innovativo e la loro competitività. Il Distretto ICT e robotica ha la responsabilità su entrambi i fronti citati, ma soprattutto sul secondo. Partiamo da tre presupposti. Il primo, che gli Organismi di ricerca hanno ormai codificato le pratiche relative all individuazione delle invenzioni generate al loro interno, così come quelle relative alla loro selezione e brevettazione. Hanno ormai anche definito policy interne molto precise. E però per loro estremamente difficile individuare imprese interessate ad acquisire in licenza i loro brevetti. Perché i brevetti non sono di qualità? Ogni tanto è questo il problema. Perché non si riesce a individuare le imprese potenzialmente interessate? Spesso è così. Perché le imprese sono interessate ma non si riesce a concludere la trattativa? Raramente. Il secondo presupposto è che le imprese toscane, grandi e piccole, potrebbero beneficiare dall acquisizione in licenza di brevetti degli Organismi di ricerca toscani, ma molto spesso non ne sono a conoscenza e non riescono a valutarne l effettiva validità. Perché i brevetti non sono adeguatamente esposti in vetrina? Il problema è solo in parte questo. Perché le università, una volta contattate dalle imprese, non rispondono con precisione e celerità? Ormai questo è un problema del passato; mediamente le università rispondono alle richieste con buona precisione. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 137

138 Perché le imprese stesse non sanno esattamente ciò di cui hanno bisogno e non hanno tempo di fare il giro delle sette chiese per rendersi conto di chi sa fare che cosa? Questa è un ipotesi più plausibile. Terzo, ricordiamoci che valorizzare i risultati della ricerca pubblica consiste in tantissime attività e risultati, di cui la brevettazione e il licensing sono solo una componente. I risultati vengono valorizzati, cioè portati ad applicazione tramite molti canali e attività diverse: le imprese spin-off, i convegni, le pubblicazioni, gli stage di studenti, i dottorati di ricerca, ecc. Su tutte queste attività possono svolgere un ruolo gli Uffici di Trasferimento Tecnologico degli Organismi di ricerca. Ci concentreremo di seguito sui brevetti, ma con questa consapevolezza che il TT abbraccia una più vasta gamma di attività. Cosa può dunque fare il Distretto tecnologico in questo campo? Premesso che gli Organismi di ricerca sono attrezzati per percorrere il primo miglio del processo innovativo (invention disclosure e brevettazione) e fermo restando che talvolta si spingono anche oltre (occupandosi anche di licensing e di creazione d impresa), esistono anche altri soggetti già attivi che forniscono servizi dopo il primo miglio. Tra questi, i parchi scientifici e tecnologici e gli incubatori, i consorzi di vario tipo, le associazioni di categoria, ecc. Il Distretto Tecnologico, nella sua prima fase di attività, attraverso il Polo d innovazione, potrà quindi svolgere: - un ruolo molto importante in primo luogo nel tenere aggiornato (e tenere i contatti) l elenco di questi operatori e indirizzare i vari soggetti potenzialmente interessati persone fisiche e giuridiche verso di loro, in funzione delle loro competenze. - una utilissima funzione di visita presso le PMI sia high-tech che non high-tech, sia innovative che non al fine di individuare, insieme a loro, fabbisogni di innovazione che possono essere poi indirizzati, a seconda dei casi, presso Organismi di ricerca o presso imprese fornitrici di tecnologie. Si ritiene pertanto che sia questa, la principale attività del Distretto Tecnologico per quanto riguarda la valorizzazione dei risultati della ricerca: non tanto sostituirsi ad attività che vengono già svolte in Toscana, quanto indirizzare verso di esse i soggetti potenzialmente interessati, che devono però essere preventivamente analizzati al fine di individuare insieme a loro gli effettivi bisogni di innovazione. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 138

139 La situazione della Toscana I servizi offerti dal sistema della ricerca I principali produttori di ricerca scientifica pubblica sono gli atenei toscani12, che hanno predisposto negli ultimi anni una serie di strumenti per valorizzare in termini industriali la ricerca prodotta e facilitare i rapporti di collaborazione tra il sistema della ricerca ed altri soggetti (imprese, centri di TT) attraverso la promozione di incubatori di nuova impresa, la regolamentazione dei brevetti e della partecipazione ad imprese spin-off, gran parte inserite nei percorsi d incubazione, la costituzione di laboratori congiunti fra Università e soggetti esterni, così come lo svolgimento di ricerche commissionate da terzi. In Toscana è stato istituito dal 2004 il Network ILONOVA (per il trasferimento della conoscenza e la Valorizzazione industriale della ricerca), che ha coinvolto gli Industrial Liaison Office (anche denominati Uffici di Trasferimento Tecnologico o Uffici Valorizzazione Ricerche) degli Atenei regionali al fine di potenziare le loro azioni legate al trasferimento tecnologico. Grazie a finanziamenti a suo tempo erogati dal MIUR sono state intensificate ed in buona parte realizzate le seguenti azioni specifiche: - consolidamento delle attività di servizio erogate al settore imprenditoriale, rafforzando la funzione di trait d'union tra le richieste delle imprese e le specifiche competenze scientifiche e tecnologiche esistenti in ambito universitario; - predisposizione della mappatura dell offerta di ricerca degli Atenei per favorire le applicazioni di tecnologie innovative in ambiti produttivi presenti nel territorio (sulla base delle specifiche necessità palesate da tali ambiti) e su scale geografiche più ampie; - diffusione delle attività di trasferimento tecnologico attraverso la strutturazione di un apposito sito internet ( dove convergono le informazioni di tutti gli uffici che si occupano di trasferimento tecnologico nelle università toscana e l utilizzo integrato di strumenti di comunicazione e marketing; - rafforzamento della collaborazione tra gli uffici degli Atenei per rendere omogenei principi e criteri delle azioni di trasferimento tecnologico con l obiettivo prioritario di aumentarne l impatto economico sul territorio regionale; - erogazione di servizi di supporto alle procedure per la tutela della proprietà intellettuale e all accrescimento della cultura brevettuale all interno degli Atenei e sul territorio; 12 Generalmente i ricercatori del CNR fanno riferimento al loro Ufficio di Trasferimento Tecnologico operante a livello nazionale. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 139

140 - assistenza agli spin-off accademici attraverso la messa a punto di una pluralità di servizi per facilitare la fase di start-up e aumentare le probabilità di sopravvivenza dell'impresa a regime; - strutturazione di una serie di seminari monotematici e/o di sensibilizzazione al fine di instaurare relazioni e rapporti utili nell ottica del network di conoscenze a livello regionale; - è stato anche raggiunto il risultato di rendere più intensa e costante la collaborazione tra gli uffici che si occupano di trasferimento tecnologico tra gli atenei partner. Le università toscane contano oggi su un portafoglio brevettuale composto da 350 brevetti, di cui 177 depositati e/o concessi in Italia, 98 in Europa, 36 in USA e i rimanenti 39 in altri paesi del mondo. Un portafoglio che, sulla base dei dati Netval 2010, colloca gli atenei toscani al secondo posto in Italia dopo la Lombardia con un contributo del 13,8% sul totale dei brevetti in portafoglio delle università italiane. Riguardo alla generazione di aziende spin-off, la Toscana conferma una posizione di rilievo nel contesto nazionale con 89 imprese attive al , collocandosi al terzo posto a livello nazionale, dopo l Emilia Romagna e la Lombardia e con un contributo in termini percentuali sul totale delle imprese spin-off complessivamente attive, pari al 7,1%. Bisogna anche sottolineare che le imprese spin-off della Toscana, in base ad una recente stima effettuata, hanno fatturato nel 2010 oltre 25 Milioni di euro e impiegato, sempre per il 2010, circa 500 persone. La capacità di trasferire sul territorio e sull eco-sistema economico e sociale i risultati delle ricerche nei campi ICT e robotica è testimoniato dai numerosi brevetti e spin-off originati dalle ricerche universitarie: a oggi si contano un centinaio di famiglie brevettuali e una trentina di spin-off nel settore ICT&R, su un totale di 350 brevetti depositati e 89 spin-off accademici al 31/12/2009. A corredo di questi numeri importanti, occorre sottolineare che il numero di brevetti e spin-off sarebbe significativamente più elevato se questi prendessero in considerazione anche i brevetti originati da ricerche universitarie ma posseduti da aziende, così come le start-up che sono state create con il contributo di ricerche e ricercatori universitari ma non sono state sottoposte al vaglio delle Commissioni Spin-off dei singoli organismi di ricerca e quindi non sono state conteggiate come spin-off universitari. Così come numerosi sono i brevetti depositati da aziende committenti di ricerche conto terzi alle università, che comunque hanno ricercatori universitari tra gli inventori. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 140

141 I servizi offerti dal sistema dei Poli Scientifici e Tecnologici e degli IncubatoriI I Parchi Scientifici e Tecnologici sono da tempo impegnati in attività di trasferimento tecnologico sia verso le imprese hi-tech, per far crescere questo specifico sistema industriale, che verso le imprese tradizionali del territorio, in modo in modo che la diffusione di prodotti e servizi hi tech diventi pervasiva dei processi produttivi. Le aziende hi-tech diventano così il vettore dell'innovazione ed il modello di riferimento prevalente è il cluster che può configurarsi in diverse tipologie: 1. Cluster di aggregazione fisica, configurabile come un microdistretto, che può essere mono o multisettoriale. Il catalizzatore del cluster sono le facilities strutturali e funzionali: incremento dei livelli di visibilità dei singoli, servizi di struttura a valore aggiunto, economie di scala, supporto alla collaborazione fra i soggetti del cluster. 2. Cluster di aggregazione settoriale. Si tratta in prevalenza di aggregazioni di imprese intorno a una infrastruttura di tipo scientifico-tecnologico in grado di determinare sviluppo di ricerca applicata sulla base di una domanda proveniente dal mercato, mutuata direttamente dai soggetti imprenditoriali direttamente coinvolti. La migliore configurazione di tali infrastrutture ha la veste giuridica dell'impresa ed è caratterizzata dal principio di autosostenibilità. 3. Cluster di aggregazione su base tematica. Si tratta di forme di aggregazione (reti, forme associative, ecc.) riunite intorno a una tematica quale una specifica tecnologia o un elemento di accelerazione del business, come presupposto per incrementare il livello di offerta, visibilità, capacità di crescita dei singoli. Nell ambito dello sviluppo dei servizi d incubazione per il supporto allo start up di nuova impresa si evidenzia inoltre una specifica attenzione al tema brevettuale, che si esplicita su due livelli: 1. in termini di valorizzazione dei risultati delle innovazioni prodotte dalle imprese e che possono subito creare valore per l impresa stessa che l ha realizzata proprio per metterla direttamente sul mercato; 2. attraverso il ricorso dell opportunità di avvalersi di brevetti prodotti dagli Organismi di ricerca. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 141

142 Ad ulteriore supporto dell importanza che viene riposta nel valore dello sfruttamento in termini economici dei brevetti che però rischiano di non essere prodotti dalle imprese per scarsa capacità di investimento, la Regione Toscana ha istituito specifiche linee di finanziamento in tal senso nell ambito del Bando servizi qualificati per le PMI. Gli Incubatori supportano le start up nell agevolazione all accesso a queste forme di finanziamento attraverso un servizio di affiancamento alla presentazione del progetto di brevettazione. I Servizi offerti da altre organizzazioni In Toscana esistono comunque anche altre organizzazioni che forniscono servizi nel campo della brevettazione in particolare e della valorizzazione dei risultati della ricerca più in generale. Tra questi, il sistema delle Camere di Commercio attraverso i Patent Information Point, ai quali imprese, privati, professionisti, enti pubblici, strutture universitarie, associazioni ed ordini professionali possono rivolgersi per avere informazioni circa le modalità di registrazione di marchi e brevetti, nazionali, internazionali e comunitari, nonché per la realizzazione di ricerche di anteriorità su marchi e brevetti. Esistono inoltre in Toscana società private, iscritte ad appositi albi, che supportano l inventore nell analisi di anteriorità e nella fase di registrazione e mantenimento del brevetto. Non solo brevetti Come noto, tuttavia, i brevetti sono l elemento più visibile ma non certo l unico del processo di valorizzazione dei risultati della ricerca scientifica. Tali risultati vengono infatti diffusi all esterno e assorbiti dal sistema delle imprese anche attraverso altri canali, quali la costituzione di imprese spin-off, il trasferimento di studenti e dottorandi per stage e tirocini, l organizzazione di workshop e convegni, i contratti conto terzi, ecc. Da questo punto di vista il Distretto tecnologico svolgerà soprattutto funzioni di indirizzamento dei ricercatori verso le iniziative potenzialmente di loro interesse. Sarà invece direttamente impegnata in attività di aggregazione della domanda e di facilitazione dei contatti tra i centri di ricerca e le imprese interessate e interessabili ad acquisire competenze nel campo dell ICT e della robotica. In prospettiva, il Distretto tecnologico, insieme agli Organismi di ricerca toscani, potrebbe progettare un iniziativa congiunta per la valorizzazione dei risultati della ricerca nel campo dell ICT- ROBOTICA, in analogia con quanto la Regione Toscana ha fatto per la valorizzazione della Ricerca biomedica e farmaceutica. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 142

143 Sezione D4 Azioni di attrazione degli investimenti. Nel quadro degli indirizzi indicati nel Programma di Governo per la IX legislatura e nel Documento preliminare al Programma Regionale di Sviluppo della Regione Toscana e di quanto indicato nella Linee Guida di Indirizzo della Giunta Regionale per la selezione dei progetti di investimento presentati da intermediari/scouters, la Regione Toscana ha stabilito che l attrazione degli investimenti deve divenire una componente primaria della politica per la crescita economica sostenibile di tutta la regione, orientata allo sviluppo competitivo internazionale del sistema produttivo regionale e al miglioramento delle situazioni di contesto offerta agli operatori economici. L importanza strategica della capacità di attrazione della Toscana, deriva in primo luogo dagli effetti che gli investimenti diretti esteri possono avere in termini di sviluppo, occupazione, trasferimento di capitali, conoscenza e tecnologia, internazionalizzazione attiva e passiva, che contribuiscano in sintesi a valorizzare e sviluppare le potenzialità e la competitività della regione. I fattori che incidono sulla capacità di attrazione di un territorio sono molteplici e fanno riferimento ad elementi dal lato dell offerta e della domanda, al contesto competitivo, sia a livello nazionale che regionale e quindi locale, ma anche ad elementi specifici del mercato, del settore e delle attività di impresa. Il mercato dell investimento internazionale oggi ha un profilo radicalmente diverso da quello che ha preceduto il 2000, durante il quale l investimento internazionale era nella maggior parte dei casi un progetto industriale, di creazione di un nuovo sito (greenfield), portato da una grande azienda. Le tendenze attuali nel mercato degli investimenti vedono una forte diminuzione del peso dei progetti di investimento nel settore manifatturiero, una crescita del numero di progetti nei servizi e Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 143

144 nelle attività a forte base di conoscenza, competenza e tecnologia (R&S, ICT, servizi di ingegneria, manifatturiero avanzato), oltre che in quelle collegati alla produzione di energia in particolare da fonti rinnovabili13. Le politiche di attrazione degli investimenti hanno un carattere trasversale ed interessano pertanto diverse tematiche. La presente sezione del PSS si focalizzerà sugli aspetti relativi all economia della conoscenza, la ricerca ed il trasferimento tecnologico, evidenziando i punti di attrattività della FILIERA DEL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO (ricerca, soggetti d integrazione, imprese) nei settori ICT e robotica, le opportunità regionali ed alcune proposte operative. Si sottolinea, tuttavia, che una politica di attrazione degli investimenti sul territorio toscano dovrà necessariamente integrarsi con le politiche, gli strumenti e le azioni in programma nel campo dell internazionalizzazione (v. sez D6), essere coerente con quanto indicato dalla Regione sullo specifico aspetto nel PRSE e non duplicarsi rispetto a quanto già viene svolto dalla Regione stessa e dagli organi di diretta emanazione della stessa (Toscana Promozione e Invest in Tuscany14). Attività di Promozione Economica 2012 Toscana Promozione 13 PRSE Regione Toscana 14 Un network di partner pubblici, costituito dal Settore Politiche regionali per l'attrazione degli Investimenti, istituito presso la Presidenza della Regione Toscana che, in collaborazione con Toscana Promozione, Province e Comuni toscani, si pone come interlocutore di riferimento per le aziende e per le multinazionali interessate ad investire in Toscana. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 144

145 Di seguito si da evidenza dei punti di attrattività della filiera d interesse e delle opportunità offerte dalla Regione Toscana, tutti elementi questi che possono favorire investimenti sul territorio. PUNTI DI ATTRATTIVITA Filiera del trasferimento tecnologico ICT e robotica Presenza di un radicato tessuto di centri universitari e di ricerche di riconosciuta eccellenza, principalmente pubblici, specializzati in molteplici ambiti tecnico-scientifici. Oltre 550 ricercatori e professori, oltre 600 dottorandi e assegnisti di ricerca, 36 spin-off, oltre 90 brevetti, e più di 30 dipartimenti, istituti e consorzi specificatamente dedicati settori ICT e Robotica e di dimensioni medio-grandi. Capacità del mondo della ricerca di attrarre finanziamenti sia pubblici, nazionali ed Europei. La Toscana si colloca nelle primissime posizioni nazionali per quanto concerne l attrattività di progetti EU in tutti i settori scientifici. Un significativo contributo a questa performance è offerto dal settore ICT&R. Nel solo 2010 si contano circa 165 progetti EU attivi in questo settore, con un contributo pari a circa 40 mln euro, più di un centinaio di progetti nazionali e regionali attivi, con un contributo di 12 mln euro. Presenza di Strutture dedicate alla formazione dei talenti: Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore S. Anna, SIAF - Scuola Internazionale di Alta Formazione, nonché offerta di master e dottorati universitari e post-universitari nei settori hi tech. Laboratori qualificati in settori chiave dell high tech quali: telecomunicazioni, HPC e cloud computing, mining e searching su big datasets, fotonica, robotica, nanotecnologie particolarmente vitali nel produrre innovazione. Capacità del mondo della ricerca di attivare e sviluppare collaborazioni con grandi imprese hi tech e centri di ricerche internazionali. La ricerca in toscana non è solo di frontiera, ma dispone di numerose collaborazioni industriali e di laboratori pubblico-privati realizzati con il contributo delle aziende e operanti nel settore ICT&R che si traduce in circa 10 mln di euro fatturati dagli organismi di ricerca su progetti conto terzi nel 2010 per il solo settore ICT&R con aziende regionali, nazionali, ma soprattutto prestigiose multinazionali (alcuni esempi: Mitsuba, Thales, Yahoo, Nokia, Selex, Nokia, Microsoft, Alcatel, Power one, Aspen, Finmeccanica, Ericsson, Galileo avionica, IBM). Offerta di un sistema accreditato d incubazione in grado di fornire risposte ai bisogni alle nuove imprese ad elevato contenuto tecnologico, in termini di spazi e servizi per la crescita. Sono Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 145

146 state realizzate e risultano disponibili complessivamente circa mq di strutture, con un potenziale di accoglienza pari ad oltre 220 nuove imprese. Il valore aggiunto dei servizi di incubazione è rappresentato della quantità e qualità dei servizi consulenziali e di supporto allo sviluppo del business che vengono erogati nelle singole strutture. Presenza di Poli Scientifici e Tecnologici, eccellenza a livello nazionale e internazionale, con disponibilità di strutture e servizi qualificati finalizzati alla crescita di competitività dei sistemi di impresa, offrendo contesti adatti allo sviluppo di imprese in rete e di reti di imprese con il sistema della ricerca che si traduce nello sviluppo di nuovi prodotti, processi e servizi. Collegamento con network europei e internazionali sia della ricerca che del trasferimento tecnologico. Denso ecosistema di imprese high-tech (fornitori ed utilizzatori di tecnologia) nei comparti dell informatica, delle comunicazioni, dei sistemi embedded, delle macchine utensili e della meccanica intelligente, dei trasporti, dei beni culturali, della sicurezza, e delle applicazioni nel campo biomedico e bioinformatico, nella gestione ed ottimizzazione dei processi di produzione, che potranno essere di supporto allo sviluppo di investimenti esteri nella nostra regione. Presenza di veri e propri cluster tecnologici (imprese, poli tecnologici, università e centri di ricerca) in settori hi tech: telecomunicazioni, tecnologie aerospaziali, robotica, bionformatica, ICT. OPPORTUNITA REGIONALI Governance tra gli attori istituzionali consolidata e particolarmente sensibile ed attiva nell attrazione di investimenti esteri sul territorio. Organismo di emanazione regionale (Toscana Promozione) preposto all internazionalizzazione, coinvolto nel processo di attrazione di imprese estere. Organismo di emanazione regionale (Invest Tuscany) che, in collaborazione con Toscana Promozione, Province e Comuni toscani, si pone come interlocutore di riferimento per le aziende e per le multinazionali interessate ad investire in Toscana. Finanziamenti pubblici a supporto dello sviluppo dei servizi avanzati e della ricerca industriale I settori ICT e robotica sono stati individuati come priorità regionali Collegamenti telematici efficienti e creazione entro il 2013 di una banda larghissima (30 mega bit) Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 146

147 Alla luce di quanto sin qui analizzato, in termini di attrattività ed opportunità che la regione Toscana può offrire in relazione ai settori del Distretto, e sulla base delle iniziative in programma da parte degli organi regionali preposti, il Distretto ICT e robotica intende contribuire all attrazione di nuovi investimenti sul territorio, attraverso le seguenti attività: mappatura di quei progetti/interventi verso i quali la Toscana possa proporsi in modo competitivo integrazione delle Banche dati sull offerta dei laboratori della ricerca nel portale gestito da Invest Tuscany, vetrina toscana dell ICT organizzazione di eventi di scouting tecnologico tra grande impresa, PMI hi tech e sistema della ricerca essere l interfaccia tra i potenziali investitori ed i cluster tecnologici presenti nella regione promozione di laboratori congiunti tra sistema della ricerca toscana ed investitori scambi di personale qualificato disponibilità di spazi per l insediamento in contesti qualificati (Poli Scientifici e Tecnologici). Si evidenzia infine che l esigenza di attrarre investimenti in Toscana, in relazione ai settori d interesse del Distretto, è avvertita sia dal settore ICT che dal settore della robotica, caratterizzato dalla presenza di competenze nella robotica avanzata fortemente sviluppate nel territorio ma con un modesto tessuto industriale, e la robotica industriale che presenta invece importanti realtà industriali che hanno però riferimenti scientifici al di fuori del contesto regionale Filiere scientifico-tecnologiche di eccellenza in Toscana Progetto «Le filiere scientifico-tecnologiche di eccellenza in Toscana» - La filiera della Robotica in Toscana, Toscana Promozione e Istituto di Management Scuola Superiore Sant Anna - Marzo 2011 Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 147

148 Sezione D5 Adesione a reti nazionali ed interregionali. Lo sviluppo economico e sociale di tutti i Paesi si basa oggi fortemente sulla capacità di creare, applicare e disseminare conoscenza. Nel nuovo panorama di competizione globale diventa pertanto importante riuscire a costruire reti e relazioni efficaci tra i diversi attori dello sviluppo. La costruzione e l avvio di nuovi modelli di sviluppo a rete, fortemente interdisciplinari è diventata quindi una delle sfide che tutti i Paesi stanno affrontando: Comunità e Distretti della Conoscenza, Piattaforme tecnologiche, Poli di competitività, Distretti tecnologici, Comunità virtuali sono solo alcuni dei modelli relazionali che si stanno affermando a livello mondiale. In tale quadro, sono stati avviati i Distretti tecnologici in Toscana, quali rete di imprese, di soggetti della ricerca, di soggetti di alta formazione, di soggetti d integrazione (parchi scientifici e tecnologici ed incubatori) che, a loro volta, sono inseriti, come di seguito dettagliato, in qualificate reti trasversali (trasferimento tecnologico e ricerca) e settoriali (ICT e robotica). Sviluppare sinergie e vere e proprie reti, coinvolgendo tutti gli attori in gioco, in una visione fortemente internazionalizzata, costituiscono elementi irrinunciabili per il successo dei distretti tecnologici. Del resto è quello che sta avvenendo anche nel mondo delle imprese che avvertono l esigenza di sviluppare modalità di collaborazione sotto forma di accordi, di alleanze, di filiera. Negli anni passati si è affermata prevalentemente una logica di norma individualistica: la mia università, il mio centro di ricerca, la mia impresa, il mio Parco, trascurando il fatto che oramai la diffusione della conoscenza si moltiplica attraverso la moltiplicazione di reti formali ed informali di relazione: - tra un istituto di ricerca/parchi scientifici e tecnologici e Incubatori ed altri istituti di ricerca - tra un istituto di ricerca/parchi scientifici e tecnologici e Incubatori e le imprese - tra un impresa ed altre imprese - tra ricerca/parchi scientifici e tecnologici e Incubatori/imprese e le istituzioni di governo - tra ricerca/parchi scientifici e tecnologici e Incubatori/imprese e la finanza Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 148

149 - tra ricerca/parchi scientifici e tecnologici e Incubatori/imprese e la società in generale Oggi, molti comportamenti stanno cambiando: i Parchi Scientifici e Tecnologici e gli Incubatori si stanno sempre più caratterizzati come network di soggetti, attività e servizi, mettendo a fattor comune competenze e piattaforme tecnologiche di servizio ad uso comune, molti istituti di ricerca lavorano in rete ed hanno sviluppato sistemi relazionali complessi con altre università, anche al di fuori dell Italia, molte imprese a loro volta hanno costruito una ragnatela di relazioni e di alleanze. L avvio dei Distretti può rappresentare una buona palestra in tal senso. In tale ottica, viene di seguito descritto il patrimonio relazione che il sistema della ricerca, i parchi scientifici e tecnologici e le imprese che operano nei settori ICT e robotica, porteranno a fattor comune nel Distretto. L obiettivo di sviluppo, in termini di rete delle relazioni, del Distretto potrà essere rappresentato dalla costruzioni di reti con: - distretti toscani e Poli d innovazione di settori complementari all ICT e robotica - distretti e meta Distretti a livello nazionale nel settore ICT e tecnologie affini - potenziare i legami con i cluster ed i network esteri - sistema del credito e della finanza - reti internazionali di imprese. SISTEMA DELLA RICERCA PUBBLICA Rete: ILONOVA Obiettivi della rete: in Toscana è stato istituito inoltre istituito dal 2004 il Network ILONOVA (per il trasferimento della conoscenza e la Valorizzazione industriale della ricerca) che ha coinvolto gli Industrial Liaison Office (anche denominati Uffici di Trasferimento Tecnologico o Uffici Valorizzazione Ricerche) degli Atenei regionali al fine di potenziare le loro azioni legate al trasferimento tecnologico. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: - attività di servizio erogate al settore imprenditoriale, rafforzando la funzione di trait d'union tra le richieste delle imprese e le specifiche competenze scientifiche e tecnologiche esistenti in ambito universitario; Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 149

150 - mappatura dell offerta di ricerca degli Atenei per favorire le applicazioni di tecnologie innovative in ambiti produttivi presenti nel territorio (sulla base delle specifiche necessità palesate da tali ambiti) e su scale geografiche più ampie; - diffusione delle attività di trasferimento tecnologico attraverso la strutturazione di un apposito sito internet ( dove convergono le informazioni di tutti gli uffici che si occupano di trasferimento tecnologico nelle università toscana e l utilizzo integrato di strumenti di comunicazione e marketing; - erogazione di servizi di supporto alle procedure per la tutela della proprietà intellettuale e all accrescimento della cultura brevettuale all interno degli Atenei e sul territorio; - assistenza agli spin-off accademici attraverso la messa a punto di una pluralità di servizi per facilitare la fase di start-up e aumentare le probabilità di sopravvivenza dell'impresa a regime; - strutturazione di una serie di seminari monotematici e/o di sensibilizzazione al fine di instaurare relazioni e rapporti utili nell ottica del network di conoscenze a livello regionale. Rete: Netval Associazione delle università italiane impegnate nella valorizzazione dei risultati della ricerca, a cui aderiscono 45 atenei nazionali. Obiettivo della rete: promuovere i risultati della ricerca e della cultura del trasferimento tecnologico attraverso la rete degli uffici e la collaborazione con il sistema economico ed industriale, le istituzioni, le associazioni industriali, i venture capitalist e le istituzioni finanziarie. Netval vuole quindi rappresentare il ponte strategico tra la ricerca universitaria e le imprese interessate ad accrescere la propria competitività attraverso l innovazione. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: Netval opera in particolare per : - identificare il ruolo ed i bisogni delle università in merito alla proprietà intellettuale ed il trasferimento tecnologico; - stimolare lo scambio e la condivisione di best practice, procedure, strumenti e modelli di contratti di ricerca del processo di trasferimento tecnologico; - generare, animare e potenziare un dialogo tra il mondo della ricerca ed il mondo dell'industria promuovendo il processo di trasferimento tecnologico; - organizzare attività formative, seminari e convegni allo scopo di accrescere la conoscenza e consapevolezza in merito a strumenti e best practice relativi al trasferimento tecnologico; - creare legami tra il portafoglio brevetti e spin-off della ricerca universitaria italiana ed il livello europeo. - Stimolare la nascita di nuove imprese innovative, con particolare riguardo alla imprese spin off universitarie e/o iniziative promosse in definiti ambiti di ricerca universitaria. - Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 150

151 Rete: APRE Toscana è la struttura di coordinamento dello sportello APRE in Toscana. Obiettivi della rete: APRE - Agenzia per la promozione della ricerca europea - è un associazione nazionale senza scopo di lucro che opera al fine di promuovere la partecipazione italiana ai programmi di ricerca europei. Sostenuta da numerose università e organizzazioni private e pubbliche del mondo della ricerca, dell industria e della finanza ha la sua sede principale a Roma e svolge attività di assistenza, informazione e formazione attraverso una rete di sportelli sul territorio nazionale. APRE Toscana è operato da CSAVRI dell Università degli studi di Firenze sotto il coordinamento del Comitato Regionale APRE Toscana costituito dai soci APRE in Toscana ed una serie di altri soggetti coinvolti nella promozione territoriale: Confindustria Toscana, CNR, CPR, CNA Toscana, INFN, SUM, Metropoli, Unione Industriale Pratese (UIP), Università per Stranieri di Siena, Scuola Superiore Sant Anna, UNIFI, UNIPI, UNISI. Lo sportello APRE Toscana promuove la partecipazione toscana e italiana ai programmi di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica dell Unione Europea. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: assistenza, informazione e promozione: promuovere e sostenere la ricerca toscana e italiana attraverso un supporto reale alla progettazione [informazione personalizzata sul Programma Quadro e opportunità affini, consulenza, ricerca di partner, seminari e corsi di formazione, servizi personalizzati]; cooperazione: potenziare la collaborazione fra centri di ricerca e imprese toscane; valorizzazione: valorizzare i risultati di ricerca prodotti in Toscana e dare visibilità a livello internazionale. Rete: PNI cube una rete tra gli incubatori di impresa universitari. Obiettivi della rete: - Favorire la nascita di incubatori universitari - Scambiare esperienze tra i soci e favorirne la reciproca collaborazione - Sensibilizzare e promuovere l adozione di politiche a favore di iniziative di incubazione di imprese - Acquisire risorse indirizzate alle attività di creazione di impresa - Promuovere e sostenere i soci nelle collaborazione internazionali - Favorire la creazione di start up dalla ricerca Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: tutte quelle attività che rientrano negli obiettivi di cui sopra sono d interesse del distretto. Rete: IoT Prise - Internet of Things tra Università di Pisa, CNA Pisa e CUBIT, nell'ambito del programma per il TT dal sistema della ricerca alle PMI e alla creazione di nuove Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 151

152 imprese, promosso e finanziato per circa 1.2 mln euro dal Ministero dello Sviluppo Economico. È importante sottolineare che questo progetto si è classificato al primo posto nella graduatoria nazionale per l'area ICT, e al secondo posto nella graduatoria generale su 65 progetti valutati. Obiettivi della rete: Il progetto intende sviluppare il TT nel comparto Internet of Things, mediante una serie di azioni integrate e tre azioni peculiari: la creazione di un centrolaboratorio tecnologico, un percorso di formazione all imprenditorialità che estenda l iniziativa di successo Phd+ lanciata da UniPI nel 2011, e l organizzazione di un osservatorio del mercato. Il tutto da inserirsi in un Science Center con museo del calcolo da realizzarsi nella città di Pisa. Rete: EC 7FP IST NoE "V-Must.Net: Virtual Museum Transnational Network", no , , Obiettivi della rete: Rete di Eccellenza Europea (NoE) per lo studio, lo sviluppo e la disseminazione delle nuove tecnologie ICT per la realizzazione di musei virtuali. La rete è coordinata dal CNR. Il progetto nasce dal grande interesse dimostrato negli ultimi anni in tutta Europa verso il settore dei Musei Virtuali da parte sia dei media che delle istituzioni pubbliche, ma anche e soprattutto dal pubblico. L'obiettivo del progetto è di analizzare lo stato del settore, valutare l'efficacia delle tecnologie di supporto correnti, evidenziare quali siano le carenze percepite dagli operatori riguardo alle tecnologie ICT di supporto, sviluppare nuove tecnologie, proporre sperimentazioni sul campo e test user-centered, ed infine stimolare una migliore standardizzazione delle metodologie e degli strumenti per lo sviluppo di musei virtuali. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: Molte delle tecnologie ICT sviluppate da partner del distretto possono trovare un valido terreno di applicazione e validazione nel settore dei beni culturali, ed in particolare nello sviluppo di sistemi di ausilio alla visita ed alla fruizione di musei. Il settore museale è ad oggi un settore di nicchia, ma potrebbe espandersi nel prossimo futuro. Inoltre, le sinergie con altri settori merceologici (ad es. editoria elettronica o video giochi) sono notevoli. Rete: W3C - World Wide Web Consortium ( l'ufficio italiano W3C, ospitato dal CNR, ha il compito di diffondere le tecnologie W3C nella sua regione linguistica e riportare al W3C le esigenze nazionali Obiettivi della rete: definire gli standard Web in collaborazione con tutti i membri W3C e tutta la comunità tecnica del Web, per giungere alla realizzazione di una piattaforma unica in cui tutti i dispositivi e le applicazioni siano interoperabili (One Web) Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 152

153 Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: - partecipazione, sia a livello di singola impresa che come consorzio di imprese, alle attività W3C per favorire la definizione di standard che tengano conto anche delle potenzialità e delle esigenze specifiche della realtà italiana; - formazione e certificazione di competenze nell'ambito delle tecnologie web, per lo sviluppo di applicazioni e sistemi innovativi in settori attualmente di grande interesse e ricaduta sulla società, come Linked Open Data, egovernment, accessibilità, Web e TV, reti sociali; - partecipazione a nuove iniziative supportate dal W3C con risorse umane e organizzative, che consentono di creare comunità orientate ad aspetti ed esigenze specifiche in varie aree applicative o di sviluppo delle tecnologie web. Rete: ERCIM - the European Research Consortium for Informatics and Mathematics ( Il Consorzio europeo di ricerca per informatica e matematica. Il CNR rappresenta l Italia nel consorzio ERCIM Obiettivi della rete: promozione del lavoro di collaborazione all'interno della Comunità Europea delle organizzazioni di ricerca operanti nei settori delle tecnologie della comunicazione e dell informazioni (ICT) e nella matematica applicata. In questi ambiti, ERCIM favorisce anche il trasferimento di conoscenza e tecnologia. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: ERCIM, che vede attualmente la partecipazione di 21 istituzioni di ricerca di altrettanti paesi europei quali, ad esempio, INRIA, CWI, Fraunhofer, FORTH, SARIT, prevede molteplici strumenti di attività che possono risultare molto importanti nella dimensione internazionale del distretto e nei suoi collegamenti a livello europeo. Dal punto di vista tecnico/scientifico il Consorzio prevede working groups che sono attivi su molteplici tematiche di interesse del distretto. Rete: AALOA ( Ambient Assisted Living Open Association. AALOA è una associazione internazionale sulla tematica Ambient Assisted Living. Obiettivi della rete: - Raggruppare risorse, strumenti e persone coinvolte nell AAL in un unico forum che renda più facile condividere soluzioni efficaci nel settore; - Coinvolgere rappresentanze degli utenti finali in tutte le fasi di attività di AALOA; - Identificare i temi principali di ricerca e le relative priorità; - Progettare e sviluppare una piattaforma comune alle problematiche AAL. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 153

154 Il Distretto soprattutto nel settore delle reti di sensori per applicazioni domotiche o di monitoraggio dei parametri fisiologici di una persona e in quello dei robot tele-comandati svolgerà certamente attività anche finalizzate all AAL. La rete si inserisce nel programma AAL Ambient Assisted Living della EU Tale programma favorisce la costituzione di una rete europea sulle problematiche della vita indipendente delle persone, date le crescenti necessità derivanti dall aumento dell età media delle persone. Rete: EDeAN: European Design for All e-accessibility Network. Obiettivi della rete: Rete europea che si occupa della progettazione universale e della e- accessibility. Rete: CARDIAC rete europea Obiettivi della rete: creare una piattaforma che riunisca gli stakeholder nell area dell ICT per l accesso con il compito di identificare le barriere e i trend emergenti nella ricerca e sviluppo del settore al fine di generare una roadmap per un agenda di ricerca. Rete: eaccess+ Obiettivi della rete: sviluppare una piattaforma cooperativa per gestire e incrementare la eaccessibility attraverso l Europa. Attività di potenziale interesse per il distretto Le reti precedenti fanno riferimento al settore della e-inclusion finalizzato all inclusione di tutti gli individui nella società, quindi di interesse generale. Inoltre il processo di riconoscimento di barriere e possibilità ha condotto nel passato e conduce ancor oggi ad individuare ed investigare tecnologie, sistemi e servizi in ambito della comunicazione interpersonale, dell accesso all informazione e del controllo ambientale, che temi sui quali è indubbia un ampia convergenza di interessi. Approcci progettuali come il Design for All e settori di attività come Ambient Intelligence rappresentano alcune delle parole chiave. Rete: SPIN-IT (Space Innovation in Italy) Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 154

155 Obiettivi della rete: piattaforma tecnologica nazionale dedicata allo Spazio con l obiettivo di promuovere l innovazione e rafforzare la presenza italiana nei programmi europei e internazionali di ricerca applicata in questo settore. Rete: CTOTUS (Progetto Integrato per lo sviluppo della Capacità Tecnologica e Operativa della Toscana per l Utilizzo dello Spazio) Obiettivi della rete: sviluppo di metodi di trattamento dei dati telerilevati e sensoristica. Rete: CERT Obiettivo della rete: sviluppo, del popolamento e della manutenzione del Catasto degli Elettrodotti della Regione Toscana Attività di potenziale interesse per il distretto Lo sviluppo tecnologico porta ad un continuo aumento della presenza di sorgenti elettromagnetiche nei luoghi frequentati dalle persone, con una grande varietà di frequenze e potenze in gioco e di estensione del raggio di influenza. In questo ambito emergono due aspetti principali da investigare: la valutazione dei possibili rischi per la salute dell'uomo associati all'esposizione ai campi elettromagnetici e la compatibilità per le apparecchiature che si trovano a dover operare in un ambiente complesso. Il modulo è attivo in questo contesto attraverso, in primo luogo, lo sviluppo e l'applicazione di metodi innovativi per la determinazione dei livelli di campo elettromagnetico negli ambienti di lavoro e nell'ambiente esterno e per la valutazione dell'esposizione di lavoratori e popolazione a tutte le frequenze fino a circa 10 GHz. Vi sono competenze e strumentazioni potenzialmente applicabili anche al settore della compatibilità elettromagnetica (nella stessa gamma di frequenze), cioè per la modellazione delle sorgenti, lo studio della propagazione dei segnali e la caratterizzazione delle apparecchiature disturbate ai fini dell'analisi, della prevenzione e della soluzione dei problemi di interferenza. Rete: SORTIE (Smart Optoelectronic technologies, airborne platform and Ict for Environment and security applications) Obiettivi della rete: rete europea nata nell ambito del progetto IC-Med con lo scopo di riunire le competenze scientifiche e le capacità industriali nei settori ICT, optoelettronica, aeronautica per applicazioni al controllo dell ambiente e alla sicurezza, coinvolgendo inoltre autorità per la sicurezza pubblica. La rete è coordinata da CNR-IFAC con l accompagnamento della Regione Toscana. Al momento hanno aderito oltre 20 partner appartenenti a 11 Paesi. Attività di potenziale interesse per il distretto Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 155

156 Piattaforma comune per l organizzazione di progetti di ricerca e sviluppo tecnologico in ambito europeo. Rete: "Metamorphose VI AISBL" Obiettivi della rete: The Virtual Institute for Artificial Electromagnetic Materials and Metamaterials "Metamorphose VI AISBL" is a non-for-profit international association whose purposes are the research, the study and the promotion of artificial electromagnetic materials and metamaterials. The main tasks of the Association's are: - integrate, manage, coordinate and monitor research projects in the field of artificial electromagnetic materials and metamaterials; - spread excellence in this field, in particular, by organizing scientific conferences and creating specialized journals in this field; - create and manage research programmes in this field; - activate and manage training programmes (including PhD and training programmes for students and industrial partners); - provide information on artificial electromagnetic materials and metamaterials; - transfer new technology in this field to the European Industry; - offer advice and services related to artificial electromagnetic materials and metamaterials to industries, producers, distributors, potential users, service suppliers and to the like in Europe and worldwide. - Members of Metamorphose VI AISBL-> Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: accrescimento delle competenze scientifiche per l'impiego dei nuovi materiali in ambito ICT Rete: Antennas VCE - Antennas Virtual Centre of Excellence aims at becoming the Internet backbone Obiettivi della rete: Antennas Scientific Community, composed by researchers from Universities, Research Centres, Industries, etc. actually involved in antennas technology development and application. Antennas VCE is designed to provide a set of added value services to this Community by establishing a single point to share information across the entire research-manufacturing-users chain. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: accrescimento delle competenze scientifiche nel settore delle antenne e delle telecomunicazioni Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 156

157 Reti nell ambito delle quali sono stati ottenuti Riconoscimenti internazionali - Advanced Grant dello European Research Council ERC-AG SoftHands sulla integrazione delle più recenti conoscenze neuroscientifiche sulla organizzazione della mano umana per lo sviluppo di mani artificiali per robot e protesi. - Alcuni Google Reserch Awards e Yahoo Faculty Awards nel campo dell analisi e della ricerca sui Big Data. - Partecipazione all Executive Advisory Board di Microsoft (worldwide) per il Technical Computing. - Il progetto GeoPKDD (FET-Open STREP) è stato selezionato fra i top 10 progetti FET-Open presentati al Parlamento Europeo nell aprile Partecipazione a Network of excellence CONET (FP7); sicurezza nelle reti eterogenee di sensori ed attuatori (sensori, UAVs, UGVs). - Partecipazione Technical Activities dell'ieee Communication Society (Technical Committee on Communication Systems Integration and Modelling; Technical Committee on Switching and Routing; Technical Committee on E-Health; Technical Committee on Communication Quality of Service and Reliability) - Best Tutorial Award ISCAS 2010 : Pushing the Limits of Energy Consumption: Opportunities and Challenges in Subthreshold Logic - Distinguished Lecturer of the IEEE Circuits and Systems Society in years RemoTouch Project selezionato per l EXPO di Shangai 2010 (Italy Innovators) - Alcuni Google Research Program Award Reti: FET Flagships La partecipazione in ruoli chiave a tre delle azioni coordinate FET Flagship Pilots della Unione Europea, che concorrono, con altre tre proposte finaliste, all assegnazione di un programma di ricerca decennale, co-finanziato per un importo complessivo di un miliardo di euro: - FuturICT, sui temi delle ICT del futuro e delle social data sciences. La rete FuturICT coinvolge tutti i principali centri europei di ricerca in Informatica, scienze della complessità e scienze sociali; Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 157

158 - Guardian Angels, che ha come scopo la realizzazione di sistemi autonomi in grado di svolgere funzioni utili al supporto della vita umana (sistemi biomedicali), al monitoraggio dell ambiente e in grado di interagire con le persone fino a comprenderne gli stati emozionali. - Robot Companions for Citizens, sullo sviluppo di una nuova generazione di macchine intelligenti e robot e il loro utilizzo per il miglioramento della Società in cui viviamo SISTEMA DELLA RICERCA PRIVATA Rete: Toscana Spazio Obiettivi della rete: ToscanaSpazio nasce dall'iniziativa di tecnici, manager, e ricercatori convinti che una rete diffusa di aziende ed enti di ricerca di tutta la Toscana, faciliterà la creazione ed il consolidamento delle competenze attraverso lo sviluppo di tecnologie e servizi, migliorando la competitività del comparto aerospaziale toscano. L Associazione ToscanaSpazio ha i seguenti principali obiettivi: - Creare una rete diffusa di aziende ed enti di ricerca su tutto il territorio toscano capace di indirizzare, promuovere e valorizzare le attività culturali, di formazione, e di ricerca nel settore aerospazio; - Diffondere la conoscenza relativa alle varie competenze dei soggetti nel settore evitando al contempo la dispersione del patrimonio tecnico, scientifico ed imprenditoriale al di fuori della Toscana nel settore aerospazio; - Favorire lo sviluppo e la crescita dei settori di eccellenza del territorio toscano; - valorizzare le complementarietà e creare sinergia negli investimenti; - Favorire la partecipazione efficace degli associati e affiliati ai soggetti finanziatori pubblici e privati. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: L Associazione ToscanaSpazio intende fare da catalizzatore e facilitatore di idee capaci di aggregate i soci e renderli competitivi per accedere ai finanziamenti privati e pubblici, e per far nascere e crescere impresa in Toscana, anche con il contributo di enti e aziende esterni alla regione stessa. ToscanaSpazio aggrega competenze trasversali che sviluppano servizi specifici applicate al settore dell aerospazio. Le forti competenze e la natura internazionale del marcato di riferimento possono essere esperienze da trasferire ad altri settori e viatico di nuovi servizi da veicolare in marcati internazionali. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 158

159 Rete: Club Italia Obiettivi della rete: Il 17 gennaio 2000 è stata costituita l'associazione ContactLess technologies Users Board Italia (CLUB Italia). L'associazione ha la finalità di promuovere sul territorio italiano l'utilizzo di sistemi di pagamento e di accesso basati su carte intelligenti (a microchip), con validazione di prossimità (contactless). L'obiettivo è incentivare l'uso del trasporto pubblico di persone aumentandone la flessibilità nell'uso, la sicurezza, la comodità di pagamento, l'integrazione dei modi di trasporto, e il controllo sociale. CLUB Italia intende essere l'organizzazione in cui tutti i soggetti interessati scambiano informazioni ed esperienze, per contribuire a dare risposta alle diverse questioni di natura tecnica, amministrativa e organizzativa che si presentano nella progettazione, realizzazione e gestione di sistemi di pagamento contactless. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: Club Italia sviluppa network, eventi, master ed internazionalizzazione tra i principali attori del trasporto pubblico locale e delle imprese tecnologiche ad esso connesse. La relazione con TTS apre anche la possibilità di lavorare in collaborazione con il Ministero dei trasporto per l applicazione delle principali direttive europee applicate alla mobilità e al trasporto pubblico Rete: Calypso Network Association Working Group Testing & Certification Obiettivi della rete: E un associazione no profit per lo sviluppo di standard tecnologici evoluti, sicuri, interoperanti nel settore delle tecnologie RFID. L associazione è aperta a tutti gli operatori e le autorità del trasporto e della mobilità. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: Le principali attività dell associazione utili anche al Polo di Innovazione sono: - Networking tra gli associati per lo sviluppo tecnologico e la standardizzazione del settore - Implementazione dei una politica di certificazione di standard per le applicazioni attuali e future - Contribuire alla standardizzazione internazionale - Detenere le licenze industriali della tecnologie Calypso Rete: Enterprise Europe Network Obiettivi della rete: All interno della rete Enterprise Europe Network (EEN), Il Consorzio Pisa Ricerche è il coordinatore del consorzio CINEMA composto da 18 partner che copre le 5 regioni dell Italia centrale. La rete EEN nasce dalla fusione delle precedenti reti europee Innovation Relay Centres e Euro Info Centres, riunendo le competenze, i servizi e gli strumenti per aiutare le piccole Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 159

160 e medie imprese a sviluppare il loro potenziale di innovazione e a facilitare l'accesso ai programmi di finanziamento comunitari per l'internazionalizzazione e l'innovazione. Si rivolge Principalmente alle piccole e medie imprese di tutti i settori Ma anche a Enti di ricerca pubblici e privati che vogliano portare sul mercato i risultati della ricerca, Incubatori di imprese, poli tecnologici e distretti industriali che vogliano offrire alle imprese servizi di valore aggiunto, Associazioni di categoria e enti pubblici territoriali per attivare iniziative congiunte per la crescita del sistema economico Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: I partner della rete forniscono informazioni e accesso alle politiche europee, ai programmi per l'innovazione e alle opportunità di finanziamento, in dettaglio: - Informazioni periodiche e assistenza su politiche e normative europee - Informazioni su gare e bandi di appalti pubblici - Ricerca nuovi clienti per accordi commerciali - Partecipazione a seminari, meeting, workshop, info days su programmi e bandi di gara dell'unione Europea riguardanti le PMI - Canale diretto con l'unione Europea per Esprimere problematiche del settore e ricevere feedback - Informazioni periodiche su finanziamenti europei, nazionali, regionali e locali di finanziamento alla ricerca, all'innovazione e all'internazionalizzazione - Assistenza personalizzata per la presentazione di progetti sui bandi di finanziamento e sui progetti di investimento e di internazionalizzazione a valere sui finanziamenti europei, nazionali, regionali e locali - Assistenza tecnica nella predisposizione di business plan e nella rendicontazione dei progetti di investimento - Ricerca di nuovi partner in un altro paese europeo per stipulare accordi di collaborazione - Informazioni su domanda e offerta di tecnologie e assistenza per la stipula di accordi di trasferimento tecnologico - Informazioni specifiche sui bandi europei del 7 Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo (7PQ) - Assistenza per presentare progetti sui bandi del 7PQ - Visite in loco di esperti per valutare le migliori soluzioni per accrescere il business e l'innovazione - Piattaforma Internet per la cooperazione transfrontaliera e il trasferimento di tecnologie - Consulenza in materia di Brevetti e finanzia innovativa - Organizzazione eventi transnazionali e visite di scambio per facilitare la creazione di accordi Rete: CENTRI Cooperaz. e coordinam. Enti Trasferim., Ricerca e Innovazione - RT Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 160

161 Rete: DSS-TEC - Decision Support Systems on Technological Clusters - RT SISTEMA DEL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO Rete: Rete regionale del sistema d incubazione Obiettivo della rete: potenziare e promuovere tutte quelle realtà, pubbliche e private, che offrono servizi avanzati alle nuove imprese impegnate nell innovazione e nella qualificazione del sistema economico toscano, a partire dalla definizione di standard condivisi sui contenuti del processo d incubazione che garantiscano nella regione un offerta qualificata e riconoscibile di servizi di struttura e a valore aggiunto per la nascita e sviluppo di nuova impresa hi tech, dal concepimento dell idea fino al suo sviluppo ed accelerazione sul mercato. La Regione Toscana è infatti la prima regione italiana ad aver introdotto un sistema di accreditamento del sistema d incubazione, sulla base di specifici parametri in termini di servizi infrastrutturali, tipologia di impresa ospitata e durata del periodo d incubazione. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: percorsi di scouting imprenditoriale attraverso attività di preincubazione, incubazione ed accelerazione delle imprese start up. Rete: Rete regionale di trasferimento alle imprese (TECNOrete) Obiettivo della rete: che aggrega strutture e soggetti pubblici e misto pubblico/privati, al fine di razionalizzare il sistema del trasferimento tecnologico e del consolidamento dello stesso, attraverso la messa a sistema delle competenze tecnologiche e delle eccellenze scientifiche presenti in Toscana per una crescita competitiva del sistema produttivo regionale attraverso una qualificazione in rete dei servizi di supporto all innovazione, a prescindere dalla dislocazione territoriale dei diversi soggetti aderenti alla rete. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: scambi di esperienze e modelli di trasferimento tecnologico, collaborazione su specifiche attività, in particolare con altri soggetti coinvolti in Poli d innovazione e Distretti affini al settore ICT e robotica, partnership commerciali e tecnologiche tra le imprese. Rete: APSTI Obiettivo della rete: Associazione tra i Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani è il network nazionale dei Parchi Scientifici e Tecnologici, a cui aderiscono la maggioranza dei oltre 30 PST per sostenere lo sviluppo economico attraverso l innovazione. APSTI opera affinché i Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 161

162 PST si caratterizzino sempre più come integratori tra i bisogni di crescita innovativa delle imprese, con particolare riferimento a quelle piccole e piccolissime, e il patrimonio di conoscenza espresso dai Poli di eccellenza Tecnologica e Scientifica, dalle Università e dai Centri di ricerca, mettendo a sistema le funzioni dei tanti soggetti che interagiscono nel campo dell innovazione e del trasferimento tecnologico; Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: - scambi di esperienze e modelli di trasferimento tecnologico in atto in altre regioni italiane - condivisione di piattaforme tecnologiche che rappresentano un opportunità sia dal lato della domanda che dell offerta. - Accordi strategici con altri Poli d innovazione e Distretti tecnologici nazionali - Interazione con la Commissione Incubatori e la Commissione ICT di APSTI Rete: IASP Obiettivo della rete: IASP è la rete mondiale dei Parchi Scientifici e Tecnologici. per migliorare la competitività delle imprese e degli imprenditori delle loro città e regioni, e contribuire allo sviluppo economico globale attraverso l'innovazione, l'imprenditorialità e il trasferimento di conoscenze e tecnologie. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: - scambi di esperienze e modelli di trasferimento tecnologico in atto in altri Paesi - progettualità internazionale congiunta Rete: CUBIT - Consortium Ubiquitous Technologies Obiettivo della rete: rete promossa dal Polo Tecnologico di Navacchio, Università di Pisa Dipartimento di Ingegneria dell Informazione ed imprese hi-tech al fine di innescare un processo di accelerazione del processo di filiera nel settore delle Telecomunicazioni attraverso un nuovo modello di collaborazione. Elemento centrale di questo modello è stata la realizzazione di un laboratorio pubblico-privato, il Wireless Innovation LAB, attrezzato per la progettazione, la simulazione, l implementazione ed il collaudo di dispositivi, sistemi elettronici e infrastrutture per reti e sistemi di comunicazione radio. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: modalità di collaborazione del cluster per la trasferibilità modello in altri cluster, osservatorio privilegiato dei bisogni della filiera, progettualità congiunta con organismi di ricerca, Parchi tecnologici ed imprese. Rete: TossLAb Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 162

163 Obiettivo della rete: rete di competenza per la diffusione sul software libero e open source, a cui aderiscono oltre alla Provincia di Pisa, alcuni Comuni, ANCI, INCEM UPI, 10 imprese del settore ICT. Attività di potenziale interesse per il distretto svolte dalla rete: modalità di collaborazione del cluster, osservatorio privilegiato dei bisogni della filiera, progettualità congiunta con organismi di ricerca, Parchi tecnologici ed imprese. SISTEMA DELLE IMPRESE Il Distretto potrà inoltre produttivamente interagire con le reti delle Associazioni di Categoria (CNA, API, Confindustria, Confartigianato) che hanno promosso sin dalle fasi inziali l avvio del Polo d innovazione e con cui sono già in essere accordi di collaborazione. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 163

164 Sezione D6 Attività di internazionalizzazione La presenza sui mercati internazionali è diventata oggi un esigenza imprescindibile per le aziende, specialmente in settori molto dinamici come quello delle nuove tecnologie, con un particolare attenzione verso i Paesi in via di sviluppo. Come riconosciuto anche nel nuovo PRS della Regione Toscana il tessuto economico toscano è dominato da micro-imprese e PMI, ma anche da un nucleo di imprese medio-grandi che ha dimostrato una buona capacità di resistenza alla crisi (con tratti, a volte, simili alle cosiddette multinazionali tascabili ). ( ) la competitività futura di entrambe le categorie richiederà ( ) un riposizionamento di prodotti e servizi sui mercati esteri. L internazionalizzazione è un fattore essenziale della competitività globale di un sistema economico e si declina anche sulle dimensioni sociale, culturale e istituzionale. La Toscana riafferma con forza la scelta di lavorare attraverso reti e partenariati come modalità per realizzare strategie comuni a più paesi, a partire dal Mediterraneo. Fra gli obiettivi generali della legislatura regionale relativamente al tema dello sviluppo economico contenuti nel PRS rientra il perseguimento di una gestione più strategica e meno frammentata dell impegno internazionale ed europeo della Toscana attraverso la definizione di priorità geografiche pluriennali sulle quali concentrare la presenza toscana in coordinamento con le iniziative di promozione economica, internazionalizzazione e attrazione investimenti. Fatta questa premessa, relativa al quadro regionale programmatico di riferimento, l analisi prosegue analizzando alcune caratteristiche delle PMI, che in questo momento più di altre, hanno difficoltà ad attuare l internazionalizzazione ed alcune proposte operative. Le aziende di piccole-medie dimensioni, nel momento in cui decidono di intraprendere il percorso di internazionalizzazione, si trovano di fronte vincoli specifici, basti pensare al fattore dimensionale, alle minori risorse manageriali e finanziarie a disposizione: fattori che limitano la capacità di risposta strategica e l accesso a funzioni-chiave nella competizione internazionale, prime su tutte quella commerciale. Occorre pertanto elaborare un modello di riferimento per percorsi di internazionalizzazione in grado di dare risposta alle esigenze avvertite da tempo dal sistema delle PMI high-tech, di Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 164

165 integrarsi nel mercato globale, ma in un quadro imprenditoriale caratterizzato essenzialmente dai seguenti elementi di debolezza: - limitatezza di risorse finanziare da destinare a piani d internazionalizzazione; - carenza di professionalità in grado di posizionare sul mercato prodotti e servizi ad elevato contenuto tecnologico; - difficoltà ad attivare e stabilizzare rapporti di partnership commerciale, in particolare all estero; - difficoltà organizzative a partecipare singolarmente ad eventi di promozione commerciale a livello nazionale ed internazionale. Tali difficoltà sono ancora più presenti in imprese hi-tech di nuova costituzione. Le caratteristiche dimensionali sono tali che spesso è difficile colmarle attraverso processi di crescita interna alla singola impresa. Ciò per diversi ordini di motivi: il profilo dell imprenditore hi-tech è caratterizzato, soprattutto nella fase di avvio dell attività, da una particolare sensibilità per gli aspetti tecnologici e amministrativi, piuttosto che per quelli di tipo commerciale, in considerazione del background di tipo tecnico. la micro dimensione si manifesta spesso nella limitata copertura delle funzioni aziendali rilevanti, prima fra tutte quella commerciale, e colmare questa lacuna significherebbe necessariamente investire in figure professionali avanzate, che comporterebbero costi molto alti rispetto alla struttura del conto economico dell impresa; le piccole imprese sono anche spesso legate ad un unica area d affari e sviluppano una piccola parte dell offerta all interno di quell unica area. Ciò fa sì che anche le stesse figure avanzate si troverebbero a muoversi in un terreno estremamente circoscritto, rispetto al quale le possibilità di sviluppare strategie di mercato interessanti risulterebbero aprioristicamente limitate. Conseguentemente, il perseguimento di alcuni obiettivi di sviluppo, come quello dell espansione sui mercati internazionali, si scontra con la mancanza di una scala adeguata ad affrontarli e richiede un contesto diverso da quello della singola impresa, per cui la soluzione del network (o cluster) può consentire di ottenere risultati importanti che riguardano: le reti d impresa: condividendo fra più imprese lo sviluppo di funzioni indispensabili per competere, in particolare in ambito commerciale e di comunicazione multicanale, si ottiene un abbassamento sostanziale del carico di costi su ciascuna azienda, tale da rendere più sostenibile l investimento; il cluster: operando sulle complementarità di prodotto fra soggetti, si offre la possibilità di agire su un ventaglio assai più ampio di opportunità commerciali, anche in campo internazionale Affinché questi risultati possano essere raggiunti appare indispensabile: Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 165

166 1) creare nuove condizioni di sistema per il sostegno all internazionalizzazione delle piccole imprese ad alta tecnologia, in cui le istituzioni si muovano all unisono con il sistema produttivo, soprattutto in settori molto dinamici quali quello delle nuove tecnologie; 2) dotarsi di professionalità Business Integrator/Temporary manager condivise tra più imprese in grado di avviare nelle imprese un percorso pianificato di crescita (anche formativo) per l internazionalizzazione, qualificando al tempo stesso ulteriormente le attività di promozione e/o di marketing strategico sui mercati nazionali. In particolare, queste figure dovranno essere in grado di supportare le PMI fin dai primi passi di conoscenza dei mercati di riferimento e identificazione e contatto di potenziali partner, fino alle fasi più avanzate consistenti in eventuali accordi commerciali, istituzioni di joint-ventures o creazioni di start-up e nuove imprese all estero. In tale quadro, si auspica un ruolo attivo di Toscana Promozione nel coordinamento delle azioni di sistema ed il ruolo d interfaccia con il sistema imprenditoriale svolto dai Poli d innovazione, quali aggregatori d interessi di filiere scientifico-tecnologiche clusterizzate e pertanto interlocutori privilegiati della filiera. In questa direzione, stanno andando in effetti gli interventi in programma di Toscana Promozione, come ad esempio la messa a disposizione, seppur per un tempo molto limitato, di un temporary manager per l internazionalizzazione, la partecipazione alla missione Stato Regioni Sistema Camerale in Brasile nel maggio 2012, o come la realizzazione di progetti specifici per la promozione delle filiere scientifico-tecnologiche - Cluster Initiative Hi-Tech - che mira a definire un percorso di internazionalizzazione per le imprese delle principali filiere toscane ad alto contenuto di tecnologia. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 166

167 Nel 2011 è stata avviata dalla Regione Toscana un attività di mappatura e di analisi delle principali filiere, con il fine di identificarne bisogni e potenzialità e delineare un piano di azione. Le cluster initiatives saranno sviluppate in linea con i settori e gli obiettivi dei PIS. Tra i possibili settori hi tech individuati da Toscana Promozione, la filiera dell ICT e della mobilità (tecnologie ferroviarie, infomobilità, security, ecc.) è stata ritenuta di prioritario interesse. Il programma operativo di Toscana Promozione prevede azioni su tre livelli: a. Azioni di collegamento internazionale attraverso l organizzazione sul territorio toscano di eventi quali workshop internazionali, technology tour per far conoscere la Toscana hi-tech, promozione di progettualità congiunta con Paesi chiave, che coinvolga il sistema università/imprese/poli tecnologici b. Azioni di promozione settoriale al fine di promuovere le eccellenze toscane del settore e facilitare la nascita di accordi di collaborazione con partners esteri nelle diverse aree: - Area ricerca: presenza come partecipanti e speakers a workshops nell ambito di eventi internazionali; - Area partnering: organizzazione di incontri d affari per incrociare domanda/offerta di tecnologia, sviluppare accordi di know-how transfer, scambiare ricercatori - Area investimenti: organizzazione di incontri con possibili finanziatori e potenziali partners - Area promozione: organizzazione di spazi espositivi per imprese ed enti nell ambito delle principali manifestazioni fieristiche - Servizi a supporto: attività di scouting/market e business intelligence, formazione su mercati esteri, supporto consulenziale per la realizzazione di piani di internazionalizzazione e per la costituzione di reti di imprese, creazione di una carta servizi per l impresa innovativa, in collaborazione con i Poli di innovazione, incubatori, ecc. a. Azioni di attrazione di investimenti esteri - Attività di scouting - Attività di lead generation - Iniziative promozionali - Servizi di assistenza ai potenziali investitori - Servizi di after care Riteniamo che affinché queste iniziative possano avere uno sviluppo concreto e quindi di ritorno in termini economici, debbano essere accompagnate anche dalla disponibilità di nuovi strumenti di Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 167

168 finanziamento che coprano l intero processo d internazionalizzazione, oltre che da una progettazione congiunta sul territorio toscano e sulla disponibilità di professionisti molto qualificati. Un ulteriore possibile sviluppo è relativo all internazionalizzazione della ricerca. Come già evidenziato nella sezione A3, la ricerca toscana si colloca nelle primissime posizioni nazionali per quanto concerne l attrattività di progetti comunitari ed internazionali in tutti i settori scientifici. Si tratta di continuare e rafforzare questa strada, spostando sempre più l asse d interesse verso i Paesi in via di sviluppo, dotandosi al contempo di strutture condivise a livello regionale, specializzato nella valorizzazione sul mercato dei brevetti ed attivando laboratori congiunti tra enti di ricerca ed imprese estere per promuovere un reale trasferimento di nuove tecnologie al sistema produttivo, favorendo anche la nascita di spin-off estere all interno del nostro territorio, e/o l insediamento di sedi distaccate di importanti aziende multinazionali. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 168

169 Sezione D7 Potenziamento o creazione di infrastrutture di ricerca ed innovazione In tale fase, questa sezione non è stata analizzata in dettaglio; pertanto, non si esclude che in sede di approfondimento possano essere previsti interventi di potenziamento /creazione di infrastrutture di ricerca e di innovazione Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 169

170 Sezione D8 Supporto alla creazione di nuova impresa La creazione di nuove imprese innovative rappresenta un importante driver per lo sviluppo economico, sia in termini di diversificazione dell economia locale e di crescita dei livelli di occupazione qualificata, sia in termini di crescita competitiva delle imprese tradizionali attraverso il nutrimento delle stesse con le innovazioni prodotte dalle start up innovative, incrementando così i livelli di efficacia ed efficienza produttiva, la visibilità, la capacità di rinnovamento organizzativo, l ingresso in nuovi mercati o l espansione di quelli esistenti (internazionalizzazione). La Toscana, da questo punto di vista, presenta una buona vitalità, sia in termini quantitativi, sia di crescita dimensionale e di mercato. Lo sviluppo su tutto il territorio regionale in parte nell ultimo decennio, di servizi d incubazione dedicati al supporto ed accompagnamento per l avvio di nuova impresa a base tecnologica ha contribuito al posizionamento della Toscana ai più alti livelli della classifica. Nel 2008 risultavano 133 le imprese ospitate in Incubatori ed occupavano complessivamente 655 addetti 16. Perché questo è stato possibile? Tre sistemi in rete (sistema degli incubatori, sistema della ricerca e sistema istituzionale) hanno contribuito al raggiungimento di ragguardevoli risultati prima evidenziati: 1. Un SISTEMA DI INCUBATORI diffuso sul territorio toscano ed inserito in contesti di mercato. Per i dettagli relativi alla rete dei soggetti che in Toscana si occupano dei percorsi d incubazione e dei risultati raggiunti si consulti la sezione B3 e lo Studio relativo alla mappatura sul sistema d incubazione in Toscana 2008 (Regione Toscana e Polo Navacchio SpA) In questa sede si darà invece evidenza dei percorsi attivati e delle prospettive future in termini di qualificazione del servizio d incubazione. 16 Mappatura sul sistema d incubazione in Toscana Regione Toscana, Polo Navacchio SpA Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 170

171 L obiettivo del servizio d incubazione è di fornire un supporto alle piccole imprese innovative nella fase di avvio, a partire dal momento del concepimento dell idea imprenditoriale fino ai primi due/tre anni di vita dell azienda. L obiettivo ultimo è quindi quello di rendere lo start-up meno complesso e con maggiori probabilità di successo, favorendo la sua crescita sul mercato. Le nuove imprese hi-tech sono realtà generalmente caratterizzate da combinazioni (variegate) dei seguenti fattori: - Ottimo livello di competenze tecnologiche - Scarsa esperienza manageriale - Scarsa capitalizzazione - Redditività posticipata nel tempo La priorità in questo caso è la crescita delle competenze manageriali e gestionali.. Non c è necessità in questa fase di nutrimento tecnologico, in quanto si parte da un idea innovativa. C è bisogno invece di iniezioni di cultura di impresa. Lo strumento: un modello di incubazione in grado di interpretare questo bisogno. Le imprese ospitate nelle strutture di incubazione operanti in Toscana i17 provengono in prevalenza (34%) da iniziative imprenditoriali autonome. Le imprese spin-off propriamente dette costituiscono invece il 19% delle imprese complessivamente ospitate. C è inoltre un altro 16% di imprese di provenienza in qualche modo universitaria in quanto nate dallo sviluppo di tesi di laurea, da docenti o progetti di ricerca. Competa il quadro statistico un 22% di imprese che sono spin-off di altre imprese. 17 Progetto Incubatore PRSE Linea di intervento 1.2. Studio di fattibilità di una rete toscana degli incubatori. A cura di Pont-Tech, con la collaborazione di Polo Navacchio SpA. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 171

172 Le modalità attraverso la quale vengono contattati i potenziali imprenditori/nuove imprese vede una relativa prevalenza dell attività via web. Con intensità minore, ma tuttavia significativa si registra poi, nell ordine, l organizzazione di eventi, lo scouting presso enti di ricerca e Università, il ricorso ai mass-media. A riguardo, negli ultimi anni, grazie anche a strumenti finanziari attivati dalla Regione, il sistema d incubazione toscano ha attivato/potenziato collaborazioni strutturate con le Università e Centri di ricerca attraverso strutturati percorsi di scouting imprenditoriale, al fine di sensibilizzare specifiche aree della ricerca, alla creazione di nuova impresa, attraverso iniziative informative sui percorsi d incubazione ed un qualificato servizio di preincubazione per l analisi e verifica delle prospettive di mercato e di sostenibilità economico-finanziaria delle potenziali imprese. Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 172

173 Per quanto riguarda la configurazione del servizio, gli Incubatori sono dotati di proprie infrastrutture, attrezzature e servizi, con la finalità di trasformare e validare la ricerca applicata in tecnologie e servizi che siano fruibili dal mercato. Le idee di business vengono preliminarmente analizzate, attraverso uno percorso di preincubazione, per vagliarne la fattibilità tecnica, economica e finanziaria; se le idee supereranno questo primo esame, alle start-up ammesse al percorso d incubazione vengono messi a disposizione servizi di struttura e a valore aggiunto per accelerarne la crescita sul mercato, in relazione alle varie fasi del processo di incubazione, di seguito schematizzati. Documento strategico sul sistema di innovazione territoriale della Provincia di Pisa Per il neo imprenditore l Incubatore si configura come facilitatore del percorso imprenditoriale e rappresenta un'opportunità che gli consentirà di apprezzarne l'efficacia, per il proprio business, valutando al contempo, come strutturare, nella fase di crescita la propria dimensione. Seppur nella consapevolezza dell eterogeneità dei diversi soggetti, del diverso livello di sviluppo ed attuazione delle attività, è nata nel tempo la convinzione ed interesse tra gli Incubatori toscani a presentarsi come network regionale che possa fornire stabilmente: alle imprese start-up - un percorso informativo unitario sulle possibilità/opportunità presenti sul territorio regionale in favore l imprenditorialità autonoma Programma strategico di sviluppo (PSS) 31 gennaio Pagina 173

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