Leucemie dell adulto. Un informazione della Lega contro il cancro per malati e familiari

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1 Leucemie dell adulto Un informazione della Lega contro il cancro per malati e familiari

2 Impressum _Editrice Lega svizzera contro il cancro Effingerstrasse 40 Casella postale Berna Tel Fax _Direzione del progetto Susanne Lanz, Lega svizzera contro il cancro, Berna _Supervisione specialistica (in ordine alfabetico) Prof. Dr. Jakob R. Passweg, capo clinica ematologia, Ospedale universitario, Basilea PD Dr. med. Urs Schanz, vicedirett. della clinica di ematologia, Ospedale universitario, Zurigo _Testo Ruth Jahn, giornalista scientifica, Berna Susanne Lanz, Lega svizzera contro il cancro, Berna _Traduzione Dott. Paolo Giannoni, Traduzioni Giannoni, Thun _Lettorato Francesca Pedrocchi, Laureata in traduzione ETI UNIGE, Soduno _Immagini Copertina: Adamo ed Eva, secondo un disegno di Albrecht Dürer p. 4: Craig Tuttle/CORBIS pp. 10, 20, 38: ImagePoint SA, Zurigo p. 28: mauritius images _Design Wassmer Graphic Design, Zäziwil _Stampa Ast & Fischer SA, Wabern Il testo originale è in tedesco. È disponibile anche la versione in francese Lega svizzera contro il cancro, Berna LCS / / 1000 I / 3081

3 Indice Editoriale 5 La formazione del sangue 6 Come si formano le cellule del sangue 7 Le diverse forme di leucemia 8 Il termine «leucemia» 8 Leucemie acute e leucemie croniche 9 Leucemie mieloide e leucemie linfatiche 11 I possibili cause e rischi 11 I possibili sintomi 12 Esami e diagnosi 14 Gli stadi della malattia 16 Indicazioni generali sulla terapia 17 La scelta della terapia 17 La terapia nell ambito di uno studio clinico 18 Gli effetti indesiderati 19 Gli effetti sulla fertilità e sulla sessualità 21 Metodi terapeutici 22 Sorveglianza attiva (active surveillance) 22 La chemioterapia (citostatici) 22 Il trapianto di cellule staminali e di midollo osseo 25 Altri trattamenti medicamentosi 27 La radioterapia (irradiazione) 30 La medicina complementare 31 Quale terapia per quale tipo di leucemia? 32 La cura delle leucemie acute 32 La cura delle leucemie croniche 33 Che cosa fare in caso di disturbi? 35 Il post-trattamento e la riabilitazione 36 Convivere con una leucemia 37 Glossario 39 Appendice 42 Leucemie dell adulto 3

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5 Cara lettrice, caro lettore Per agevolare la lettura, nel testo ci si riferisce a entrambi i sessi usando la sola forma femminile o maschile. Nel primo momento la diagnosi di leucemia rappresenta uno shock per il paziente e i suoi familiari. La quotidianità e anche la prospettiva di vita, improvvisamente, cambiano e il pensiero ritorna continuamente su innumerevoli domande ancora senza risposta, in un alternarsi di speranze e paure. Questo opuscolo descrive gli aspetti fondamentali della malattia, della diagnosi e della terapia delle diverse forme di leucemia. Constaterà come la leucemia sia un termine generale: vi sono infatti molti tipi di leucemie che hanno decorsi differenti e che, di conseguenza, sono curate in modo diverso. Le leucemie hanno però tutte una cosa in comune: la crescita incontrollata delle cellule ematiche nel midollo osseo. Grazie ai progressi della medicina, negli ultimi anni le terapie per molti tipi di leucemia sono divenute più efficaci e meglio tollerate, le probabilità di guarigione sono più elevate e la qualità di vita dei malati è migliorata, anche se non tutti possono essere certi di guarire. Quando si manifesta una leucemia acuta, solitamente il trattamento deve iniziare subito. Ecco perché anche Lei, magari, ha già iniziato la terapia. Poi possono sorgere delle domande e questo opuscolo cerca di dare le risposte. In caso di leucemia cronica a volte non è necessario sottoporsi urgentemente a una cura. Avrà così il tempo di informarsi meglio sulla malattia e di riflettere sulla sua situazione. La malattia stessa è accompagnata da sintomi come l affaticamento, la suscettibilità alle infezioni, la tendenza ad avere emorragie e simili. Inoltre, nella maggior parte dei casi anche le terapie provocano effetti indesiderati. Le cure richiederanno coraggio, pazienza e fiducia: nei numerosi opuscoli della Lega contro il cancro (vedi l appendice) troverà ulteriori indicazioni ed informazioni che potranno aiutarla a convivere con la leucemia. Le auguriamo di riuscire a trovare, assieme ai suoi familiari, ai medici che la curano e magari anche con l aiuto di consulenti competenti (vedi l appendice), il modo migliore per lei per compiere questo percorso. Lega contro il cancro Nota In questo opuscolo ci occuperemo unicamente delle forme di leucemia degli adulti; in età infantile (di regola fino ai 16 anni) il decorso della malattia e il trattamento sono diversi. L opuscolo non affronta neppure il mieloma multiplo (plasmocitoma), i linfomi e la leucemia a cellule capellute. Leucemie dell adulto 5

6 La formazione del sangue Il sangue e le sue cellule Il sangue è formato da una parte liquida il plasma e dalle cellule ematiche. Vi sono tre tipi di cellule del sangue, ognuno dei quali assolve funzioni diverse nell organismo: > i globuli rossi (eritrociti) trasportano l ossigeno dai polmoni all intero organismo; > i globuli bianchi (leucociti) combattono gli agenti patogeni. I globuli bianchi si suddividono in tre gruppi: linfociti, granulociti e monociti; > le piastrine (trombociti) proteggono dalle emorragie in caso di ferite. Il midollo osseo: la «fabbrica» del sangue Le cellule del sangue si rigenerano continuamente. Esse non si formano nei vasi sanguigni bensì nel midollo osseo. Possiamo immaginarci il midollo osseo come una sorta di fabbrica del sangue con un grosso deposito di materie prime: il deposito contiene le cellule staminali ematopoietiche che si rinnovano continuamente e dalle quali si formano i diversi tipi di cellule del sangue. Le cellule ematiche, che costituiscono il 45 per cento circa del sangue, nuotano nel plasma. Maturazione delle cellule del sangue La maggior parte delle cellule del sangue maturano nel midollo osseo. I linfociti maturano anche nei linfonodi, nelle tonsille, nel timo, nella milza e in altri organi detti «organi linfatici». Le cellule del sangue raggiungono la maturazione in diverse fasi: le cellule staminali ematopoietiche si sviluppano in precursori linfoidi o mieloidi, dai quali poi si sviluppano le diverse cellule del sangue (vedi il grafico). > Nel midollo osseo dai precursori mieloidi (dal greco myelon Midollo osseo? Midollo spinale? Il midollo osseo si trova all interno delle ossa. Nell adulto è il midollo delle ossa piatte (p.es. lo sterno, il bacino, il corpo vertebrale, il cranio) a servire da luogo di produzione del sangue. Malgrado il nome sia simile, il midollo spinale che è un fascio di nervi all interno della spina dorsale non ha nulla in comune con il midollo osseo. 6 Leucemie dell adulto

7 = midollo) si sviluppano, passando per altre cellule precursori, i globuli rossi, le piastrine e due tipi di globuli bianchi: i granulociti ed i monociti. > Nel midollo osseo e negli organi linfatici dai precursori linfoidi si sviluppano i linfociti, un tipo di globuli bianchi. L organismo sano produce i vari tipi di cellule del sangue nella quantità di cui ha bisogno. Le cellule del sangue entrano in circolazione quando hanno attraversato tutte le fasi di sviluppo e sono completamente mature per la funzione che devono svolgere. Come si formano le cellule del sangue Cellule staminali nel midollo osseo Precursori linfoidi Sangue Linfocita T Linfocita B Precursori mieloidi Precursore granulocita monocita Precursore eosinofilo Precursore basofilo Precursore globulo rosso Precursore piastrina Monocita Polinucleare neutrofilo Polinucleare eosinofilo Polinucleare basofilo Globulo rosso Piastrine Nel midollo osseo, dalle cellule staminali ematopoietiche si sviluppano precursori linfoidi e mieloidi. Attraverso ulteriori fasi di sviluppo, essi maturano, formando globuli bianchi, globuli rossi e piastrine (vedi anche «Maturazione delle cellule del sangue», p. 6). Leucemie dell adulto 7

8 Le diverse forme di leucemia Il termine «leucemia» Il termine leucemia indica collettivamente diverse malattie tumorali del sistema ematopoietico e quindi del midollo osseo. Quando dei precursori di cellule ematiche ancora immaturi degenerano in senso canceroso e non maturano più come dovrebbero, si ha una leucemia. Può accadere che il normale processo di maturazione delle cellule ematiche si interrompa e che nel sangue arrivino cellule ematiche immature e non funzionali in grande quantità, i cosiddetti blasti (dal greco blastos = germe, germoglio) oppure che il sangue sia inondato da un solo tipo di cellule ematiche mature, per il momento ancora funzionali. Il quadro clinico cambia a seconda dello stadio di sviluppo in cui si trova la cellula quando degenera (vedi il grafico a p. 7), dalla cellula staminale ai vari precursori. Quando prendono il sopravvento singoli tipi di cellule ematiche (nella maggior parte dei casi si tratta di globuli bianchi), le altre cellule del sangue sono soppiantate ed hanno quindi difficoltà a svolgere le proprie funzioni, come il trasporto dell ossigeno, la difesa dalle malattie o l emostasi (vedi anche «Sintomi», pp. 12 sg.). Leucemia significa letteralmente «sangue bianco», perché in certe forme della malattia il sangue di chi ne soffre è di colore chiaro, rosso pallido, a causa della carenza di globuli rossi. Vi sono molte diverse forme di leucemia. Esse si distinguono in base al genere di globuli bianchi colpiti, il loro stato di maturazione e l evoluzione della malattia. Semplificando si distingue tra: Leucemie acute > leucemia mieloide acuta (LMA o LAM) > leucemia linfatica acuta (LLA) Leucemie croniche > leucemia mieloide cronica (LMC) > leucemia linfatica cronica (LLC) 8 Leucemie dell adulto

9 Leucemie acute e leucemie croniche > La differenziazione tra leucemia acuta e cronica si basa sull evoluzione della malattia. > Le leucemie mieloidi e linfatiche si distinguono in base al tipo di cellule precursori degenerate (vedi il grafico a p. 7). Le leucemie acute La leucemia acuta si sviluppa molto rapidamente e i sintomi possono insorgere praticamente da un giorno all altro. Nelle leucemie acute la maturazione dei precursori delle cellule sanguigne è alterata. Il midollo osseo e il sangue sono inondati da cellule immature (i cosiddetti blasti), che non sono in grado di svilupparsi ulteriormente e che pur essendo inutili per l organismo si diffondono e soppiantano le cellule sane. Le leucemie croniche Restano silenti spesso per mesi o anni, durante i quali esse lentamente progrediscono. Nelle leucemie croniche, le cellule ematiche maturano in modo quasi normale, ma la moltiplicazione di singoli tipi di cellule del sangue è fuori controllo. Diversamente da ciò che avviene nelle leucemie acute, nelle leucemie croniche le cellule immature si sviluppano in parte in cellule ematiche mature, inizialmente funzionali. L organismo viene sommerso da cellule immature, ma soprattutto da globuli bianchi maturi. Le leucemie croniche possono insorgere a qualsiasi età, ma colpiscono per lo più le persone anziane. La LLC è la forma di leucemia più frequente. Le leucemie acute colpiscono sia le persone anziane sia quelle giovani. Negli adulti la forma più frequente è la LMA, nei giovani (fino ai 16 anni) la LLA. Leucemie dell adulto 9

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11 Leucemie mieloide e leucemie linfatiche? Le leucemie mieloidi interessano i precursori mieloidi: le cellule precursori dei granulociti e raramente anche delle piastrine e dei globuli rossi. Le leucemie linfatiche implicano una degenerazione dei precursori linfoidi (precursori dei linfociti). I possibili cause e rischi Nella maggior parte delle leucemie non si riesce a spiegare con certezza come siano insorte. Alcuni fattori e circostanze possono aumentare il rischio di ammalarsi, ma non causano la leucemia in tutti i soggetti. Possibili fattori di rischio: > Certe sostanze chimiche (ad es. il benzene e determinati insetticidi), farmaci (ad es. i citostatici) o le radiazioni ionizzanti (raggi X) possono favorire l insorgenza di una leucemia in soggetti che siano stati esposti ad essi spesso o per un periodo prolungato. > Negli ultimi anni sono aumentate le leucemie secondarie: i pazienti che sono stati curati per un altra forma di cancro con la chemioterapia o con la radioterapia si ammalano successivamente di leucemia. > Da molto tempo si studia l influenza dell elettrosmog (radiazioni elettromagnetiche) da diversi punti di vista. Ad oggi non vi sono evidenze scientifiche fondate. > Non è sicuro che i fattori genetici rivestano un ruolo. Il rischio può essere leggermente più alto a livello statistico nelle famiglie in cui vi siano già stati più casi di leucemia. Gli uomini sono più colpiti In Svizzera si registrano più di 850 nuovi casi di leucemia all anno. Gli uomini sono più colpiti delle donne. Su dieci soggetti colpiti, due hanno meno di 50 anni, tre hanno un età compresa tra i 50 e i 69 anni e cinque hanno più di 70 anni. La leucemia è una malattia che può colpire anche i bambini. Ma il trattamento e la malattia stessa hanno un evoluzione diversa rispetto agli adulti. Per tale ragione in questo opuscolo non viene trattata la forma pediatrica. Leucemie dell adulto 11

12 I possibili sintomi Le cellule leucemiche scalzano le cellule sane, che quindi non sono più in grado di svolgere correttamente le proprie funzioni all interno dell organismo. La maggior parte dei sintomi vanno ricondotti a questo processo di rimozione. Troppo pochi globuli rossi La carenza di globuli rossi causa l anemia. L organismo riceve troppo poco ossigeno e questo si manifesta con affaticamento e un calo del rendimento. Al minimo sforzo fisico insorgono difficoltà respiratorie e cardiopalmo. Emogramma di una persona sana Questo elenco la può aiutare a comprendere meglio l entità delle anomalie dovute alla malattia (vedi anche p. 14). > Globuli rossi (eritrociti) donne: 4,0 5,2 mila miliardi per litro di sangue uomini: 4,5 5,9 mila miliardi per litro di sangue > Emoglobina (pigmento rosso degli eritrociti) donne: g per litro di sangue uomini: g per litro di sangue > Numero dei globuli bianchi (leucociti) 4,0 10,0 miliardi per litro di sangue I globuli bianchi si suddividono in tre gruppi: granulociti 50 70% linfociti 25 45% monociti 2 6% > Numero delle piastrine (trombociti) mila miliardi per litro di sangue > Percentuale di globuli rossi nel sangue (ematocrito) donne: 37 46% (0,37 0,46 litri di globuli rossi/litro di sangue) uomini: 41 50% (0,41 0,50 litri di globuli rossi/litro di sangue) I valori di riferimento sopra indicati possono variare leggermente da laboratorio a laboratorio. 12 Leucemie dell adulto

13 Carenza di globuli bianchi sani A causa della carenza di globuli bianchi sani, l organismo si difende con maggiore fatica dagli agenti patogeni ed è maggiormente soggetto alle infezioni. Spesso i pazienti presentano sintomi simili a quelli dell influenza, come p. es. febbre e mal di testa oppure sono colpiti improvvisamente da infezioni come la polmonite. Possono presentarsi anche infiammazioni delle gengive, delle radici dentarie, della mucosa orale, delle tonsille e della regione anale. Carenza di piastrine Se mancano piastrine, il sangue non coagula più correttamente ed aumenta il rischio di emorragie. Esce sangue dal naso, compaiono emorragie sottocutanee puntiformi (petecchie) o a macchioline (porpora) e difficoltà ad arrestare le emorragie, ad esempio dopo lievi ferite o terapie odontoiatriche. Le donne osservano spesso un aumento del flusso mestruale. Chi ne soffre sviluppa anche con maggior frequenza ematomi bluastri in caso di contusioni. Ulteriori sintomi: > Un infestazione delle meningi molli può provocare mal di testa e intontimento, disturbi alla vista, un senso di intorpidimento agli arti o paralisi. > I linfonodi possono essere ingrossati. > La milza nell alto ventre a sinistra e il fegato a destra possono essere ingrossati e comprimere lo stomaco e l intestino. Questo senso di pressione può aumentare dopo i pasti. La ragione dell ingrossamento della milza e del fegato è il deposito delle cellule leucemiche in tali organi. > È anche possibile che le cellule leucemiche si accumulino nelle ossa e provochino dolori. Leucemie dell adulto 13

14 Esami e diagnosi A seconda dei disturbi di cui soffre e della loro durata, il suo medico curante avrà un primo sospetto. La domanda che si pone a questo punto è: si tratta di una leucemia o no e, se sì, di quale tipo di leucemia? Per formulare una diagnosi che sia il più precisa possibile e per individuare la migliore terapia è necessario eseguire una serie di accertamenti. Esame obiettivo Comprende la palpazione dei linfonodi e degli organi ad esempio della milza e del fegato che possono essere ingrossati. La milza si trova nell alto ventre a sinistra, il fegato a destra. L emogramma L «emogramma di una persona sana» (vedi p. 12) ci mostra le componenti e la composizione del sangue in un organismo sano. In caso di leucemia, parte dei valori sono molto alterati. Con le analisi del sangue è possibile riconoscere i cambiamenti nella composizione sanguigna e nel rapporto tra le singole cellule ematiche. Può risultare caratteristico il numero elevato di globuli bianchi. Inoltre, nelle leucemie acute, si ha anche una riduzione nel numero dei globuli rossi, delle piastrine e a volte anche dei globuli bianchi. Il prelievo del sangue consente spesso di fare una prima «tipizzazione» delle cellule che hanno provocato la malattia: si valuta quale sottogruppo di globuli bianchi (vedi p. 6) sia degenerato e in quale stadio di maturazione e di quale possibile forma di leucemia possa trattarsi. E inoltre possibile accertare anche le generali condizioni di salute e il funzionamento di organi importanti come i reni e il fegato. Indagine del midollo osseo Se si rafforza il sospetto che si tratti di leucemia, si esamina di norma anche il midollo osseo. In questo modo si precisano la diagnosi ed altri caratteri e ciò è importante perché questo influenza la scelta della terapia. I prelievi di midollo osseo sono effettuati per lo più dal bacino (cresta iliaca) e raramente anche dallo sterno, in anestesia locale e di norma ambulatorialmente. 14 Leucemie dell adulto

15 > Con la puntura (l aspirato) si aspira una piccola quantità di midollo osseo con un ago, per poi analizzarla. Il risultato delle analisi è disponibile dopo ore circa. > Inoltre, per una diagnosi più precisa, si preleva spesso anche un campione più grande di tessuto (biopsia del midollo osseo). L analisi in laboratorio richiede da tre a sette giorni circa. Immunotipizzazione Questo procedimento consente di caratterizzare determinate espressioni superficiali delle cellule, prelevando le cellule leucemiche dal sangue o dal midollo osseo. In questo modo è possibile precisare i sottogruppi di leucemia e pianificare in modo più mirato la terapia. Indagine citogenetica e di genetica molecolare Le cellule sono esaminate mediante analisi dei cromosomi per individuare eventuali danni genetici. Certe anomalie genetiche sono tipiche di singole forme di leucemia e sono rilevanti anche per scegliere la terapia. Un esempio in tal senso è rappresentato dal cromosoma Filadelfia (vedi il riquadro). Alcune anomalie genetiche delle cellule leucemiche concernono solamente piccoli segmenti genetici e quindi non sono diagnosticabili osservando i cromosomi. Per questo, per scoprire tali difetti, sono stati elaborati test più raffinati (di genetica molecolare). Il cromosoma Filadelfia Nelle leucemie mieloidi croniche (LMC) e a volte anche nelle leucemie linfatiche acute (LLA) si riscontra un difetto genetico caratteristico nei globuli bianchi degenerati: il cosiddetto cromosoma Filadelfia, un cambiamento del cromosoma 22. Questo difetto genetico comporta la formazione di una proteina abnorme nei globuli bianchi colpiti, che provoca una proliferazione incontrollata delle cellule. Leucemie dell adulto 15

16 Questi difetti genetici sono per lo più rilevabili solo nelle cellule cancerose. Non sono congeniti e non possono essere trasmessi per via ereditaria ai discendenti. Puntura lombare Se si sospetta una forma leucemica linfatica acuta, si indaga anche il liquido del midollo spinale, il cosiddetto liquor, perché potrebbe essere stato colpito il sistema nervoso. Con un ago inserito tra due vertebre lombari, si aspira un piccolo quantitativo di questo liquido. Diagnostica per immagini È possibile stabilire la diffusione della malattia in base all ingrossamento di linfonodi o di organi come la milza o il fegato. Ciò avviene ricorrendo a diverse tecniche di imaging come le ecografie, le radiografie, la tomografia computerizzata (TAC) o la risonanza magnetica (RM, in inglese MRI). Gli stadi della malattia Le diverse indagini consentono di riconoscere e valutare l entità della malattia. Più immature sono le cellule nel momento in cui degenerano, più rapidamente si diffondono le cellule stesse e progredisce la malattia. Per questo si distingue innanzitutto tra leucemie acute (a decorso rapido) e croniche (a decorso lento). Vedi anche pagina 9. Per ogni tipo di leucemia vi sono ulteriori sistemi di classificazione per definire gli stadi o le fasi della malattia. Si parla quindi di stadi precoci o avanzati della malattia sulla base di criteri precisamente definiti, ad esempio della fase cronica, della fase accelerata e nel caso della leucemia mieloide cronica della crisi blastica. Assumono rilevanza, a seconda delle circostanze, anche la diffusione nell organismo di cellule leucemiche (la cosiddetta infiltrazione leucemica di altri organi come il fegato, la milza ecc.) o i cosiddetti marker prognostici. 16 Leucemie dell adulto

17 Indicazioni generali sulla terapia I singoli metodi terapeutici sono descritti da pagina 22. Troverà altre informazioni sulla terapia delle leucemie da pagina 32. La terapia si decide sulla base del suo caso specifico. Per la scelta della terapia sono determinanti una serie di fattori, tra cui: > il tipo di leucemia, > i valori ematici e gli esiti degli altri esami (vedi pp. 14 sgg.), > l età e le condizioni generali di salute (sistema immunitario, altre patologie) e anche l atteggiamento del paziente stesso. Gli scopi terapeutici Curativo Questo significa che la terapia può essere mirata alla guarigione. Palliativo (dal latino palliare = coprire, avvolgere, ammantare) Quando è poco probabile che si riesca a guarire, è possibile perlomeno far regredire parzialmente le cellule leucemiche, per rallentare il decorso della malattia, ridurre i sintomi e migliorare per quanto possibile la qualità della vita. Inoltre esistono possibilità mediche, infermieristiche, psicologiche e spirituali per alleviare i disturbi come il dolore o la paura. La scelta della terapia Le diverse terapie si differenziano in base alla loro azione terapeutica e tollerabilità. A volte si combinano sostanze o metodi terapeutici diversi per un migliore esito del trattamento. Alcuni metodi terapeutici possono essere applicati ripetutamente, se la malattia si scatena nuovamente dopo un primo trattamento. Nella maggior parte dei casi, però, si cambia il piano terapeutico o si alternano le sostanze. L oncologo o l ematologo discuterà con lei della terapia e le illustrerà dettagliatamente il procedimento. Si faccia spiegare con precisione le terapie e il loro svolgimento e la motivazione del piano terapeutico. Può fare domande in qualsiasi momento, riesaminare una decisione presa in passato o prendersi del tempo per riflettere. Nel caso di una leucemia acuta bisogna però prendere subito delle decisioni perché la malattia progredisce rapidamente e può causare velocemente la morte se non viene curata. > Le suggeriamo di farsi accompagnare ai colloqui col medico da un familiare o comunque da una persona di fiducia. Leucemie dell adulto 17

18 > Può anche chiedere un secondo parere medico. Il medico che La segue per gli esami e le cure non lo interpreterà come un segno di sfiducia nei suoi confronti ma come un suo naturale diritto. > Può anche essere che lei abbia bisogno di una consulenza psico-oncologica. In questo tipo di consulenza si affrontano anche aspetti che vanno al di là della terapia, come ad esempio il carico psicologico o i problemi sociali. La terapia nell ambito di uno studio clinico La ricerca medica sviluppa in continuazione nuovi approcci terapeutici e metodi di cura. Dopo numerose fasi si esamina, nell ambito di studi clinici, assieme ai pazienti, se grazie alle innovazioni sia possibile migliorare l efficacia e la tollerabilità di terapie già consolidate. L obiettivo è che le persone trattate traggano beneficio dalle nuove forme di terapia, ad esempio un allungamento della vita, il rallentamento della progressione della malattia, meno dolori ecc. I pazienti che acconsentono a farsi curare nel quadro di uno studio clinico, pensano anche ai possibili benefici per le persone che si ammaleranno di cancro dopo di loro. Può darsi che le venga proposto di effettuare tutta o parte della terapia nel quadro di un tale studio clinico. Può anche informarsi lei direttamente su studi attuali in corso. La partecipazione a uno studio clinico è volontaria; può decidere in maniera autonoma se farlo o no. Anche dopo aver dato il suo assenso può sempre cambiare idea. Solo un colloquio personale con il suo medico potrà chiarire quali vantaggi o svantaggi potrebbe avere nel suo caso la partecipazione a uno studio clinico. Più ampie informazioni si trovano nell opuscolo «Trattamento dei tumori nell ambito di uno studio clinico» (vedi p. 44). Gli effetti indesiderati La comparsa e la gravità degli effetti indesiderati variano da individuo a individuo. Alcuni effetti indesiderati descritti nel capitolo «Metodi terapeutici» (vedi p. 22) possono manifestarsi durante il trattamento e scomparire in seguito spontaneamente; altri effetti si manifestano solo più tardi, cioè una volta conclusa la terapia vera e propria. 18 Leucemie dell adulto

19 La maggior parte degli effetti collaterali si attenua dopo alcuni giorni, talvolta dopo settimane e mesi. Diversi effetti indesiderati oggi possono essere attenuati con misure mediche e infermieristiche in modo da risultare meno molesti. È però necessario che lei comunichi all équipe curante i suoi disturbi. Importante > Alcuni effetti indesiderati sono prevedibili. Per alleviarli le saranno prescritti fin dall inizio determinati farmaci di accompagnamento (vedi p. 30). Si attenga scrupolosamente alle prescrizioni mediche. > Si consulti sempre con l équipe curante prima di assumere altri farmaci di sua iniziativa. Ciò vale anche per pomate, medicamenti di medicina complementare, lozioni ecc. Pur trattandosi di prodotti «naturali» e apparentemente innocui potrebbero interferire con la terapia. Numerosi opuscoli della Lega contro il cancro (vedi pp. 43 sg.) illustrano le terapie antitumorali più diffuse e gli effetti della malattia e della terapia, fornendo utili indicazioni per conviverci meglio. Si prenda il tempo per porre tutte le domande che ha in merito alla terapia > Quali sono i pro e i contro dei diversi piani terapeutici, anche in relazione alla qualità di vita e/o all aspettativa di vita? > Esistono alternative alla terapia proposta? > Quali sono gli effetti indesiderati previsti? Sono passeggeri o permanenti? Come si possono combattere? > Quali sono le possibili conseguenze della malattia e delle cure sulla fertilità e la sessualità? > Che effetti avranno la malattia e la terapia sulla sua vita quotidiana, sulle persone a lei vicine e sul suo benessere? > L eventuale rinuncia a certe terapie quali effetti concreti avrebbe sulla sua speranza di vita e sulla sua qualità di vita? > Quali sono i sintomi di cui deve immediatamente informare il medico? Leucemie dell adulto 19

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21 Gli effetti sulla fertilità e sulla sessualità Una chemioterapia (ad alto dosaggio) ed una irradiazione corporea totale effettuate solo in caso di trapianti di staminali possono nuocere alla fertilità. Quindi se, al momento della diagnosi, ha ancora in progetto di avere dei figli, è importante che ne parli col medico prima dell inizio della terapia. Ciò vale anche per le persone più giovani, che al momento della diagnosi forse non pensano ancora a farsi una famiglia. Dopo la chemioterapia è possibile che gli uomini e le donne siano colpiti da sterilità permanente o transitoria. È anche possibile che le donne entrino precocemente in menopausa (fine della fertilità). Dopo una chemioterapia ad alto dosaggio o l irradiazione corporea totale prima di un trapianto di staminali o di midollo osseo, gli uomini e le donne diventano nella maggior parte dei casi sterili e le donne entrano definitivamente in menopausa. > Gli uomini hanno la possibilità di congelare gli spermatozoi prima di iniziare la terapia e di depositarli in una banca del seme. Il procedimento si chiama crioconservazione e consente di soddisfare successivamente il desiderio di avere un figlio proprio, mediante la cosiddetta riproduzione assistita. > L assicurazione di base della cassa malati non è tenuta a coprire i costi della conservazione. Vale comunque la pena trattare questo punto con la cassa malati, magari con l appoggio del medico, che potrà anche informarla sui costi. > Attualmente non vi sono ancora procedimenti consolidati per le donne per il mantenimento della fertilità. In parte li si sta sperimentando. La invitiamo ad informarsi in merito. > Si faccia spiegare le misure attualmente possibili. Bisogna utilizzare dei contraccettivi? Durante le terapie oncologiche e per un certo periodo dopo la loro conclusione (1 2 anni o più) bisogna usare contraccettivi, anche se la capacità di procreare è limitata. Il suo medico curante la informerà accuratamente in merito. Per saperne di più sul cancro e la sessualità consultare gli opuscoli «Il cancro e la sessualità femminile» e «Il cancro e la sessualità maschile» (vedi p. 43). Leucemie dell adulto 21

22 Metodi terapeutici Legga anche i capitoli «Le diverse forme di leucemia» e «Indicazioni generali sulla terapia». Nel singolo caso non si applicano tutti i metodi terapeutici descritti di seguito. Da pagina 32 potrà leggere quando viene applicato quale metodo. Sorveglianza attiva (active surveillance) Nel caso di certe leucemie che progrediscono molto lentamente soprattutto nella leucemia linfatica cronica (LLC) e in presenza di determinate condizioni, la terapia può essere rimandata. In tali casi saranno sufficienti visite di controllo a intervalli di tempo regolari. In assenza di anemia e se il numero di piastrine non cala vistosamente, l aumento dei globuli bianchi modificati non causa inconvenienti gravi per il paziente. Il trattamento si rende necessario soltanto se il paziente presenta sintomi o disturbi fastidiosi come per esempio forte gonfiore dei linfonodi o della milza, febbre, perdita di peso, anemia, difficoltà respiratorie. Nel caso delle leucemie acute non bisogna mai attendere ma cominciare sempre la terapia il quanto prima. La chemioterapia (citostatici) Si tratta di una terapia con farmaci che attaccano le cellule o che ne arrestano la crescita, i cosiddetti citostatici (dal greco zyto = cellula, statikós = fermare). I citostatici si diffondono in tutto il corpo attraverso i vasi sanguigni, hanno cioè un effetto sistemico. Essi devono impedire che le cellule cancerose o leucemiche a rapido sviluppo si dividano e quindi si moltiplichino. In questo modo si danneggiano anche le cellule sane a rapido sviluppo e cioè le normali cellule del sistema ematopoietico (midollo Le leucemie non sono operabili Le cellule leucemiche non formano noduli solidi, confinati ad un organo o ad una regione corporea. Le cellule malate arrivano attraverso il sangue in tutto il corpo. Per questo non è possibile rimuovere chirurgicamente le leucemie. 22 Leucemie dell adulto

23 osseo), le cellule dei follicoli piliferi, le cellule delle mucose (bocca, stomaco, intestino, vagina). Il danneggiamento, non voluto, di cellule sane è la causa principale di vari possibili effetti collaterali della chemioterapia. Mentre però le cellule cancerose muoiono, nella maggior parte dei casi le cellule sane possono riprendersi, cosicché gli effetti indesiderati regrediscono dopo la fine del trattamento. A seconda del tipo di leucemia, si impiegano citostatici diversi: ne esistono oltre cento. Spesso nelle leucemie si combinano più citostatici. Procedimento > Le chemioterapie vengono eseguite in regime ambulatoriale o di ricovero. > I citostatici vengono somministrati per via endovenosa oppure in compresse. > Spesso viene somministrata una combinazione di diversi citostatici. > Le chemioterapie eseguite per via endovenosa durano in genere vari mesi (in cicli, con delle pause tra un ciclo e l altro). La terapia con compresse può anche continuare per tutta la vita. Possibili effetti indesiderati > Cambiamenti del quadro ematologico, con possibili conseguenze come pallore, stanchezza, maggiore rischio di contrarre infezioni o di avere emorragie > Nausea e vomito > Disturbi gastrointestinali > Problemi alle mucose (secchezza, infiammazione) > Perdita dei capelli > Eruzioni cutanee > Disturbi dell attività cardiaca o delle funzioni nervose (p. es. formicolii, insensibilità); danni alla fertilità Quali siano gli effetti collaterali che si manifestano nei singoli soggetti, quando e con quale grado di intensità, dipende dal tipo di farmaco, dalla combinazione di farmaci e dalla predisposizione individuale. Il suo medico e il suo specialista la informeranno e la consiglieranno in merito. Legga anche il riquadro a pagina 26. Chemioterapia a dosi elevate Una chemioterapia ad alto dosaggio viene eseguita solo se seguita da un trapianto di staminali o di midollo osseo. Leucemie dell adulto 23

24 Con un dosaggio elevato di citostatici, in determinati tipi di leucemia aumentano le possibilità che le cellule leucemiche siano interamente distrutte. Parallelamente aumentano però anche gli effetti indesiderati. Il sistema ematopoietico (midollo osseo) risulta particolarmente colpito: esso viene infatti distrutto completamente e deve essere successivamente ricostruito. Esecuzione Le chemioterapie ad alto dosaggio con successivo trapianto di staminali e midollo osseo sono eseguite in regime di ricovero presso centri specializzati, dove i pazienti e i loro familiari ricevono tutte le informazioni necessarie su benefici e rischi e anche sulle diverse misure accompagnatorie. A seconda del tipo di leucemia, si integra la terapia con un irradiazione corporea totale (vedi p. 30). La durata di una chemioterapia ad alto dosaggio, incluso il successivo trapianto di staminali o di midollo osseo, varia da uno a tre mesi. Di regola si lascia l ospedale dopo quattro otto settimane dal trapianto. Nel caso delle chemioterapie ad alto dosaggio si rendono necessarie misure specifiche per la prevenzione delle infezioni, perché le difese del corpo sono indebolite. Per questo in ospedale i pazienti sono curati nel reparto di isolamento, in una stanza da soli. Chemioterapia e meningi molli La leucemia acuta (più che altro quella linfatica) aggredisce talvolta anche le meningi molli. Non tutti i citostatici arrivano però al sistema nervoso centrale, e quindi al cervello, dal sangue; alcuni non riescono a superare la cosiddetta barriera ematoencefalica. Perciò per alcuni tipi di leucemia a scopo preventivo o terapeutico è necessario iniettare i citostatici direttamente nel liquido cefalorachidiano (liquor) in cui sono immersi il cervello e il midollo spinale. Ciò avviene con una puntura dell involucro del midollo spinale o più raramente mediante l inserimento per via chirurgica direttamente nel liquor. I due metodi comportano certamente un fastidio, ma di norma non sono dolorosi. 24 Leucemie dell adulto

25 Il trapianto di cellule staminali o di midollo osseo Dopo una chemioterapia ad alto dosaggio, il midollo osseo ematopoietico distrutto deve essere ricostruito, mediante trapianto di cellule staminali o di midollo osseo. Per il trapianto di staminali, le cellule sono prese dal sangue, per quello di midollo osseo dal midollo osseo. Si distingue tra: > Trapianto allogenico Il soggetto riceve le cellule staminali o il midollo osseo da un donatore idoneo. > Trapianto autologo Prima della chemioterapia ad alto dosaggio al paziente vengono prelevate delle cellule staminali o del midollo osseo, per poi crioconservarle. Infine al paziente vengono reinfuse per via endovenosa le cellule sane, che sono in grado di trovare da sole la strada fino al midollo osseo. Opportunità e rischi Una chemioterapia ad alto dosaggio a cui fa seguito un trapianto di staminali o di midollo osseo rappresenta una grossa sfida, a livello fisico ed emotivo. Essa comporta un ricovero ospedaliero lungo ed una fase intensa di cure postdimissioni. Si ponderano prima opportunità e rischi e si verifica caso per caso, nel dettaglio, sulla base di diversi criteri, se le possibilità di guarigione in questo modo aumentino. Il requisito fondamentale sono le buone condizioni generali del paziente. Questa terapia viene presa in considerazione soprattutto per i soggetti giovani. Tuttavia, se le condizioni lo permettono, oggi può essere effettuata anche in persone più anziane e in una forma e un dosaggio adeguati. Possibili effetti indesiderati Gli effetti indesiderati di una chemioterapia ad alto dosaggio sono simili a quelli delle chemioterapie in generale (vedi p. 23), ma più marcati. > Aumenta significativamente il rischio di infezioni ed emorragie perché vengono distrutte non solo le cellule leucemiche, ma anche le normali cellule ematopoietiche e il sistema immunitario. > Certi effetti indesiderati possono manifestarsi anche dopo dei mesi, quindi dopo la conclusione del trapianto di staminali o di midollo osseo. Leucemie dell adulto 25

26 > Esiste anche un rischio leggermente accresciuto di altri tipi di cancro durante gli anni successivi al trattamento. > Se si esegue anche un irradiazione corporea totale, bisogna attendersi una sterilità permanente (vedi p. 21). Nel caso dei trapianti allogenici Si possono avere due forme diverse di reazioni di rigetto: > L organismo rifiuta le cellule trapiantate. Oggi si riesce per lo più a prevenire questa forma di rigetto. Quando si presenta, si tratta comunque di una complicazione grave. > Un rischio ancora maggiore è costituito dal fatto che le cellule trapiantate rigettino l organismo in cui sono state trapiantate. Gli effetti negativi di questa cosiddetta malattia del trapianto contro l ospite (in inglese: Graft versus Host) variano per intensità e frequenza ma, purtroppo, non sono sempre trattabili farmacologicamente; possono essere transitori o diventare cronici. Compaiono eruzioni cutanee, eritemi, come dopo una forte scottatura solare, diarrea grave o itterizia. Si possono avere delle limitazioni funzionali anche delle ghiandole salivali e lacrimali nonché delle mucose. Per saperne di più sul trapianto di staminali e di midollo osseo come paziente e come familiare (che potrebbe mettersi a disposizione come donatore) si informi nel suo centro di trattamento oppure si metta in contatto con la Fondazione svizzera Cellule staminali del sangue e con la Fondazione per la promozione dei trapianti di midollo osseo (vedi p. 45). Gli effetti collaterali variano da individuo a individuo Quali effetti secondari si manifestino nel singolo soggetto e con quale intensità dipende dal tipo di farmaco, dalla combinazione dei medicinali e dalla predisposizione individuale del soggetto. Il suo medico e lo specialista la informeranno e consiglieranno in merito. Legga anche «Gli effetti indesiderati» da pagina Leucemie dell adulto

27 Altri trattamenti medicamentosi Inibitori tirosin-chinasici La tirosin-chinase è un enzima prodotto in eccesso da certe cellule leucemiche. I farmaci che si basano su questo principio inibiscono in modo mirato una determinata tirosin-chinase, provocando un rallentamento della moltiplicazione delle cellule leucemiche. Questo tipo di farmaci sono chiamati anche inibitori della trasduzione del segnale (STI). Rispondono però solo le cellule leucemiche che presentano il cromosoma Filadelfia (vedi p. 15). Di conseguenza possono essere impiegati solo nel caso delle leucemie mieloidi croniche (LMC) ed occasionalmente anche nelle leucemie linfatiche acute (LLA). Procedimento > Nella leucemia mieloide cronica la terapia viene eseguita ambulatorialmente. > Gli inibitori tirosin-chinasici sono assunti sotto forma di compresse. > Nella leucemia linfatica acuta gli inibitori tirosin-chinasici sono somministrati in concomitanza con una chemioterapia in regime ospedaliero. > Si assumono gli inibitori tirosin-chinasici periodicamente o per tutta la vita. Possibili effetti indesiderati Gli effetti secondari degli inibitori tirosin-chinasici sono relativamente meno pesanti perché agiscono in modo piuttosto specifico sulle cellule leucemiche. Tuttavia, molte persone trattate con gli inibitori tirosin-chinasici soffrono di disturbi. Si tratta principalmente di: nausea, vomito, edemi (accumulo di liquidi corporei nei tessuti), diarrea, dolori muscolari, crampi, mal di testa, eruzioni cutanee. Legga anche il riquadro a pagina 26. Fattori di crescita Si tratta di sostanze che stimolano ed accelerano nel midollo osseo la moltiplicazione e la maturazione delle cellule ematiche e il passaggio delle stesse dal midollo osseo al circolo sanguigno. Sono chiamati fattori di crescita ematopoietici. Vengono impiegati, in determinate situazioni, per la terapia delle diverse forme di leucemia, anche se non sono in grado di guarire dalla leucemia. Leucemie dell adulto 27

28 28 Leucemie dell adulto

29 Immunoterapie Terapia con anticorpi L organismo produce in modo naturale gli anticorpi per difendersi in modo mirato da virus, batteri ecc. Essi sono una componente essenziale del nostro sistema immunitario. Alcuni dei farmaci oggi disponibili si basano su questo fatto. Gli anticorpi impiegati vengono però prodotti in laboratorio con l ingegneria genetica, per un determinato bersaglio. Essi sono in grado di riconoscere un recettore specifico ed unico sulla superficie delle cellule cancerose o leucemiche. Si attaccano ad esso e così marcano le cellule. In questo modo le cellule immunitarie dell organismo possono riconoscere e distruggere le cellule difettose o indesiderate. E importante che il recettore compaia con una particolare frequenza sulle cellule leucemiche e raramente su quelle sane in modo che gli anticorpi risparmino il più possibile le cellule sane. Certi anticorpi possono anche essere accoppiati ad un citostatico (vedi pp. 22 sgg.) e «portare» direttamente la relativa sostanza alle cellule leucemiche in maniera mirata. In questo modo si danneggiano di meno le cellule sane. > La terapia si svolge in regime ambulatoriale o di ricovero. > Gli anticorpi sono somministrati per via endovenosa, in più cicli. > La durata della terapia con anticorpi può variare. Possibili effetti indesiderati Febbre, brividi, stanchezza, eruzioni cutanee, prurito, dolori, cambiamento del quadro ematologico, vertigini, problemi respiratori, ingrossamento della lingua e delle fauci, di rado disturbi del ritmo cardiaco ed altri problemi cardiocircolatori. Alcune reazioni diminuiscono via via che si fanno le fleboclisi. Legga anche il riquadro a pagina 26. Interferoni Gli interferoni (IFN) sono proteine di segnale che stimolano nell organismo sano il suo sistema immunitario. Il termine significa «interferire» (dall inglese to interfere). Gli interferoni possono anche essere prodotti per sintesi (in laboratorio). Hanno un effetto aspecifico, nel senso che in generale scatenano una reazione immunitaria. Leucemie dell adulto 29

30 > Le terapie con interferoni sono somministrate ambulatorialmente. > Ci si inietta da soli gli interferoni sotto la cute. > Sono impiegati quotidianamente e come terapia permanente. Possibili effetti indesiderati Febbre, brividi, sintomi di tipo influenzale, peggioramento della capacità di concentrazione e di memorizzazione, depressioni, vertigini, confusione, neuriti. Legga anche il riquadro a pagina 26. La radioterapia (irradiazione) Le leucemie non vengono mai trattate esclusivamente con la radioterapia, ma l irradiazione può essere indicata in vari casi, > come irradiazione corporea totale e ad integrazione della chemioterapia ad alto dosaggio per preparare ad un trapianto allogenico (e a volte anche autologo) di midollo osseo o di cellule staminali (vedi pp. 25 sg.); > come irradiazione locale per trattare manifestazioni localizzate della malattia non sufficientemente controllate dai farmaci (per es. sistema nervoso centrale o testicoli). Spesso si irradia il capo (vedi anche il riquadro p. 24) Farmaci di accompagnamento Per combattere i sintomi legati alla malattia o alle terapie, come febbre e infezioni, mancanza di ossigeno, anemia e dolori, il medico può prescrivere anche a fini preventivi alcuni altri farmaci o terapie. La invitiamo ad assumerli rispettando le prescrizioni: > medicamenti contro la nausea e il vomito (i cosiddetti antiemetici), > antibiotici contro le infezioni batteriche, > antimicotici contro le infezioni da funghi, > preparati cortisonici per vari disturbi, > trasfusioni di sangue o farmaci per la carenza di ossigeno > trasfusione di piastrine in caso di rischio di emorragia. 30 Leucemie dell adulto

31 per impedire alle cellule leucemiche di colpire le meningi molli o per intervenire se è già accaduto; > come irradiazione locale, per alleviare il dolore negli stadi patologici avanzati. Possibili effetti indesiderati Caduta dei capelli in caso di irradiazione del capo, irritazioni cutanee, secchezza della mucosa orale, difficoltà di deglutizione o anche diarrea. Dopo un irradiazione corporea totale ad alte dosi vi sono quasi sempre danni a carico della fertilità (vedi p. 21); a lungo termine è anche maggiore il rischio di ammalarsi ancora di cancro. Legga anche «Gli effetti indesiderati» da pagina 18. La medicina complementare Numerosi malati di cancro ricorrono, oltre alle tradizionali terapie mediche, anche ai metodi complementari di cura. Complementari significa che tali metodi completano la terapia medica classica. Alcuni di questi metodi possono contribuire a migliorare il benessere e la qualità della vita. Normalmente sono inefficaci contro il tumore stesso. Alcuni metodi vengono applicati anche in alternativa, cioè in sostituzione della terapia antitumorale tradizionale. La Lega contro il cancro lo sconsiglia. Troverà maggiori informazioni in merito nell opuscolo «Alternativi? Complementari?» (vedi p. 43). Parli con il suo medico, la sua équipe curante o il suo medico di famiglia se intende ricorrere a una terapia di medicina complementare o lo sta già facendo. È il modo migliore per chiarire se e quali metodi potrebbero essere utili nel suo caso senza compromettere l effetto della terapia antitumorale raccomandata dall équipe medica. Comunque non usi preparati della medicina complementare senza avvisare prima il medico. Anche se apparentemente innocui possono essere inconciliabili con la terapia antitumorale ed essere dunque controindicati. Per ulteriori informazioni sulle singole terapie le misure lenitive e il modo di affrontare la malattia e la terapia, la invitiamo a consultare opuscoli come «Terapie medicamentose dei tumori», «La radioterapia», «Difficoltà di alimentazione e cancro» ecc. (vedi pp. 43 sg.). Leucemie dell adulto 31

32 Quale terapia per quale tipo di leucemia? La cura delle leucemie acute Vedi anche il capitolo «Indicazioni generali sulla terapia» da pagina 17. I singoli metodi terapeutici sono descritti da pagina 22. Una leucemia acuta si aggrava rapidamente e per questo deve essere immediatamente trattata con terapie che possono essere somministrate solo in una clinica specializzata. Se non curata, la malattia è letale. La terapia dura vari mesi e il paziente passa gran parte di questo periodo in ospedale. L obiettivo terapeutico è la piena regressione delle cellule leucemiche (remissione) e una normalizzazione dei valori ematici; questo non sempre è possibile. La leucemia mieloide acuta (LMA) In caso di LMA si pratica innanzitutto una chemioterapia intensiva, chiamata terapia di induzione e consolidamento. Nella cosiddetta leucemia promielocitica (un sottogruppo della LMA) si è dimostrata promettente una terapia con derivati acidi della vitamina A (acido tutto-transretinoico, ATRA) relativamente privi di effetti collaterali, combinati a chemioterapia o, recentemente, ad arsenico (triossido di arsenico). Comunque, si prende in considerazione una chemioterapia ad alto dosaggio/un irradiazione corporea totale con successivo trapianto di staminali o midollo osseo, a seconda delle situazioni, solo dopo una possibile ricaduta. Per certe forme di LMA, si possono impiegare anche fattori di crescita durante o dopo una chemioterapia, anche ad alto dosaggio, per incrementare la formazione di cellule ematiche. La leucemia linfatica acuta (LLA) Prima fase di trattamento Nella prima fase del trattamento si effettua una terapia cortisonica, seguita da una chemioterapia intensiva con citostatici. La cosiddetta terapia di induzione e consolidamento si protrae per vari mesi, durante i quali il paziente resta in ospedale, tutt al più interrompendo per brevi periodi la degenza. Spesso si rende necessaria anche una chemioterapia locale delle meningi (vedi p. 24) o un irradiazione del capo e/o dei linfonodi colpiti. 32 Leucemie dell adulto

33 I malati di LLA, positivi al cromosoma Filadelfia (vedi p. 15), sono per lo più trattati anche con inibitori della tirosin-chinasi. Seconda fase di trattamento In un secondo momento si intraprende una terapia di mantenimento con citostatici, che dura un anno e mezzo circa e che nella maggioranza dei casi può essere eseguita ambulatorialmente. In altri casi si considera una chemioterapia ad alto dosaggio/un irradiazione corporea totale seguita da trapianto di staminali o di midollo osseo. Per certe LLA possono essere somministrati anche fattori di crescita durante o dopo una chemioterapia, anche ad alto dosaggio, per incrementare la formazione di cellule ematiche. Ricaduta In caso di recidiva della malattia si può eseguire di nuovo una chemioterapia o una chemioterapia ad alto dosaggio/ irradiazione corporea completa con successivo trapianto di staminali o di midollo osseo. La cura delle leucemie croniche Vedi anche il capitolo «Indicazioni generali sulla terapia» da pagina 17. I singoli metodi terapeutici sono descritti da pagina 22. Normalmente la terapia delle leucemie croniche è meno intensiva e radicale della terapia delle leucemie acute, ma dura più a lungo. La maggioranza delle terapie possono essere somministrate ambulatorialmente e sotto forma di compresse, più raramente per fleboclisi. Non è possibile impedire del tutto che la malattia progredisca, ma si possono allungare di molto i tempi. Attualmente si può ottenere una vera e propria guarigione delle leucemie croniche solo ricorrendo alla chemioterapia ad alto dosaggio con successivo trapianto di cellule staminali o di midollo osseo. Ciò è però raramente possibile. Leucemie dell adulto 33

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