AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N 4 MEDIO FRIULI UDINE - VIA POZZUOLO, n 330

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1 AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N 4 MEDIO FRIULI UDINE - VIA POZZUOLO, n 330 ATTO AZIENDALE PER LA DISCIPLINA DELL ORGANIZZAZIONE E DEL FUNZIONAMENTO DELL AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N. 4 MEDIO FRIULI DELLA REGIONE AUTONOMA FRIULI- VENEZIA GIULIA 1

2 I N D I C E Titolo I L Azienda Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Denominazione e Sede Missione Distretti sanitari Sedi di attività Patrimonio aziendale Titolo II La Struttura organizzativa dell Azienda Art. 6 Art. 7 Art. 8 Art. 9 Art. 10 Art. 11 Art. 12 Art. 13 Art. 14 Art. 15 Art. 16 Art. 17 Art. 18 Art. 19 Art. 20 Art. 21 Art. 22 Art. 23 Art. 24 Articolazione dell Azienda. La Direzione strategica Il Direttore Generale Il Direttore Sanitario e l articolazione della Direzione Sanitaria Il Direttore Amministrativo e l articolazione della Direzione Amministrativa Il Coordinatore Sociosanitario e l articolazione del Coordinamento Sociosanitario Lo Staff della Direzione Strategica Articolazione dell Azienda. Le Strutture operative aziendali Le Strutture operative aziendali. Il DISTRETTO Le Strutture operative aziendali. Il DIPARTIMENTO di PREVENZIONE Le Strutture operative aziendali. Il DIPARTIMENTO di SALUTE MENTALE Le Strutture operative aziendali. Il DIPARTIMENTO delle DIPENDENZE Le Strutture operative aziendali. L OSPEDALE di SAN DANIELE Le Strutture operative aziendali. L ISTITUTO DI MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE GERVASUTTA Le Strutture operative aziendali. I Servizi per L HANDICAP Le Strutture Operative Complesse (S.O.C.) Le Strutture Operative Semplici (S.O.S.) Gli incarichi professionali La Dipartimentazione Schema di sintesi della struttura organizzativa Titolo III - Organismi collegiali Art. 25 Art. 26 Art. 27 Art. 28 Collegio di direzione Consiglio dei sanitari I Collegi Tecnici Il nucleo di valutazione Titolo IV - Principi informatori dell attività aziendale e regole organizzative Art. 29 Principi generali della strategia organizzativa 2

3 Art. 30 Art. 31 Art. 32 Art. 33 Art. 34 Art. 35 Art. 36 Art. 37 Art. 38 Principi organizzativi Sistema di gestione per budget Struttura organizzativa e identificazione dei centri di responsabilità Centri di attività Responsabilità e attribuzioni dei Centri di attività Centri di Risorsa Responsabilità dei Centri di risorsa Organi del processo di budget Attività contrattuale Titolo V - Disciplina del conferimento degli incarichi. Art. 39 Art. 40 Art. 41 Art. 42 Art. 43 Art. 44 Art. 45 Tipologie degli incarichi dirigenziali Incarichi di direzione di struttura operativa complessa (S.O.C.) Incarichi di direzione di struttura operativa semplice (S.O.S.) Incarichi di natura professionale a dirigenti con oltre 5 anni di servizio Incarichi di natura professionale a dirigenti con meno di 5 anni di servizio Disciplina delle verifiche e delle valutazioni Tipologie di incarichi non dirigenziali: posizioni organizzative e funzioni di coordinamento Titolo VI Le relazioni interaziendali Art. 46 I rapporti di area vasta Art. 47 I rapporti con le strutture sanitarie private Art. 48 La Dipartimentazione interaziendale Art. 49 La collaborazione fra Aziende sanitarie ed ospedaliere regionali Titolo VII La partecipazione Art. 50 Art. 51 Art. 52 Art. 53 Art. 54 La partecipazione nei confronti dei cittadini La partecipazione nei confronti delle istituzioni La partecipazione nei confronti degli operatori La partecipazione nei confronti della società civile La partecipazione nei confronti delle Organizzazioni sindacali Titolo VIII Norme finali e di rinvio Art. 55 Norma finale e di rinvio 3

4 Elenco delle abbreviazioni: A.D.I. Assistenza Domiciliare Integrata A.O.S.M.M. Azienda Ospedaliera S. Maria della Misericordia di Udine A.O.P.P.R.I. Assistenza Ospedaliera Pubblica e Privata; Assistenza Riabilitativa e Integrativa A.S.S. Azienda per il Servizi Sanitari C.C.N.L. Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro C.S.R.E. Centro Socio Riabilitativo Educativo C.S.C. Centro Servizi Condivisi (L.R. 21 luglio 2004, n. 20, art. 18) C.S.S. Coordinamento Sociosanitario; Coordinatore Sociosanitario C.S.M. Centro di Salute Mentale C.U.P. Centro Unico di Prenotazione D.E.A. Dipartimento di Emergenza ed Accettazione Dip. Dipartimento D. Lgs. Decreto legislativo D.M.R. Dipartimento di Medicina Riabilitativa (dell I.M.F.R Gervasutta ) D.P. Dipartimento di Prevenzione D.P.G.R. Decreto del Presidente della Giunta Regionale D.P.R. Decreto del Presidente della Repubblica D.R.G. Diagnosis Related Groups D.S.M. Dipartimento di Salute Mentale H.A.C.C.P. Hazard Analysis Critical Control Points I.M.F.R. Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione Gervasutta Inc. prof. Incarico professionale L.E.A. Livelli essenziali di assistenza L.R. Legge Regionale Med. Medicina M.M.G. Medici di Medicina Generale N.A.D. Nutrizione Artificiale Domiciliare P.A.L. Piano Attuativo Locale P.A.T. Programma delle Attività Territoriali P.D.Z. Piano di Zona P.L.S. Pediatri di Libera Scelta P.O.A. Pianta organica aggiuntiva (attività sociali e dell handicap delegate) P. org. Posizione organizzativa Riab. Riabilitazione R.S.A. Residenza Sanitaria Assistenziale S.I.A. Servizio Infermieristico Aziendale Ser.T. Servizio Tossicodipendenze S.I.S.R. Sistema Informativo Sanitario Regionale S.O.A. Struttura Operativa Aziendale S.O.C. Struttura operativa complessa S.P.D.C. Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura Ospedaliero (anche S.O.D.C.P. o S.O.P.D.C.) S.O.S. Struttura operativa semplice S.R.D. Servizio Riabilitativo Domiciliare S.S.R. Servizio Sanitario Regionale U.C.A.D. Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali U.G.C. Unità per le Gravi Cerebrolesioni acquisite e i gravi traumi cranio-encefalici U.R.N.A. Unità di Riabilitazione delle turbe Neuropsicologiche Acquisite U.R.P. Ufficio Relazioni con il Pubblico U.S.U. Unità Spinale Unipolare 4

5 ATTO AZIENDALE PER LA DISCIPLINA DELL ORGANIZZAZIONE E DEL FUNZIONAMENTO DELL AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N. 4 MEDIO FRIULI Titolo I L Azienda Articolo 1 Denominazione e Sede 1. L Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 Medio Friuli, ai sensi e per gli effetti dell articolo 12 della Legge regionale 30 agosto 1994, n. 12, del D.P.G.R. n. 0457/Pres. del , e dell art. 3, comma 1-bis, del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni ed integrazioni, è costituita in Azienda con personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale. 2. L Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 Medio Friuli ha sede legale in Udine, Via Pozzuolo, n. 330, codice fiscale e partita i.v.a. n L Azienda ha il seguente logo: Articolo 2 Missione 1. L Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 Medio Friuli riconosce come propria fondamentale missione il raggiungimento da parte della popolazione del più elevato livello possibile di salute, intesa come condizione di benessere fisico, mentale e sociale completo e non soltanto come assenza di malattia. A sostegno di ciò, l Azienda persegue gli obiettivi sanitari, di salute, di prestazioni, di struttura, quali sono previsti dalla programmazione nazionale e regionale ed in particolare dai piani sanitari regionali a medio termine, assicurando i livelli di assistenza previsti e garantendo gli interventi di prevenzione, diagnostici, terapeutici, educativi più indicati, con il minimo rischio possibile per la persona e con il miglior grado di soddisfazione possibile per gli interventi ricevuti, per i contatti umani con gli operatori e per gli esiti. 5

6 2. L Azienda può assumere altresì la gestione di attività e di servizi socio-assistenziali su delega da parte dei Comuni ed in base alla normativa vigente, assicurando i livelli di assistenza previsti alle persone singole ed alle famiglie attraverso una rete integrata di prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali, finalizzate a promuovere la qualità della vita e a prevenire, eliminare e ridurre le condizioni di bisogno e di disagio derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali, difficoltà psicorelazionali e condizioni di non-autonomia. 3. L Azienda assume idonee iniziative che valgano ad instaurare i più proficui rapporti con le istituzioni, le comunità locali, le autorità civili, militari e religiose, le associazioni di volontariato, le rappresentanze dei lavoratori, delle categorie economiche e produttive, degli anziani, dei giovani, e della popolazione in generale, nell intendimento di raccordare e potenziare i collegamenti fra tutti i possibili attori del contesto sociale coinvolti nell obiettivo di far vivere più a lungo i cittadini e di garantire loro la migliore qualità della vita. Articolo 3 Distretti sanitari 1. Il territorio dell Azienda sanitaria è articolato in cinque Distretti sanitari comprendenti i seguenti 62 Comuni: Distretto di Udine: Udine, Campoformido, Martignacco, Pagnacco, Pasian di Prato, Pradamano, Pavia di Udine, Pozzuolo del Friuli, Tavagnacco; Distretto di Cividale: Cividale, Buttrio, Corno di Rosazzo, Drenchia, Grimacco, Manzano, Moimacco, Premariacco, Prepotto, Pulfero, Remanzacco, San Giovanni al Natisone, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna, Torreano; Distretto di Codroipo: Codroipo, Basiliano, Bertiolo, Camino al Tagliamento, Castions di Strada, Lestizza, Mereto di Tomba, Mortegliano, Sedegliano, Talmassons, Varmo; Distretto di San Daniele: San Daniele del Friuli, Buja, Colloredo di Montalbano, Coseano, Dignano, Fagagna, Flaibano, Forgaria del Friuli, Majano, Moruzzo, Ragogna, Rive d Arcano, San Vito di Fagagna, Treppo Grande; Distretto di Tarcento: Tarcento, Attimis, Cassacco, Faedis, Lusevera, Magnano in Riviera, Nimis, Povoletto, Reana del Rojale, Taipana, Tricesimo.; Articolo 4 Sedi di attività 1. Le sedi di attività istituzionale dell Azienda, nell ambito delle quali vengono erogate prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e/o sociali, sono quelle elencate nell ALLEGATO 1. 6

7 Articolo 5 Patrimonio aziendale 1. Il patrimonio dell Azienda è costituito da tutti i beni mobili ed immobili alla stessa appartenenti secondo le risultanze dello stato patrimoniale, nonché da tutti i beni comunque acquisiti nell esercizio delle proprie attività o a seguito di atti di liberalità. 2. L Azienda ha la disponibilità del patrimonio secondo il regime della proprietà privata, fermo restando che i beni strumentali all esercizio delle funzioni istituzionali costituiscono patrimonio indisponibile e come tali non possono essere alienati o sottratti alla loro destinazione se non nei modi stabiliti dalla legge, né essere posti a garanzia di mutui o altre forme d indebitamento. Titolo II La struttura organizzativa dell Azienda Articolo 6 Articolazione dell Azienda. La Direzione strategica. 1. Ai sensi dell art. 14 della Legge Regionale 30 agosto 1994 n. 12 e successive modificazioni e integrazioni, l Azienda si articola in: Direzione Strategica; n. 11 Strutture Operative Aziendali: 5 Distretti socio-sanitari; 2 Presidi Ospedalieri; 3 Dipartimenti territoriali, Servizi per l Handicap. 2. La Direzione Strategica è costituita dal Direttore Generale, dal Direttore Sanitario, dal Direttore Amministrativo e dal Coordinatore sociosanitario. Essa definisce le strategie e le politiche aziendali, sulla base della pianificazione regionale; assolve alle funzioni di indirizzo e controllo direzionale, verificando il corretto impiego delle risorse assegnate rispetto al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Essa garantisce le interrelazioni necessarie per conseguire il perseguimento dei fini aziendali con le istituzioni, segnatamente con la Conferenza dei Sindaci, con la sua Rappresentanza e con l Assemblea dei Sindaci di ambito distrettuale, nonché con gli organismi aziendali, in particolare con il Collegio di direzione, il Consiglio dei sanitari ed il Nucleo di valutazione. Articolo 7 Il Direttore Generale 1. Al Direttore Generale competono tutti i poteri della gestione aziendale nonché la rappresentanza legale dell Azienda. Egli assicura il regolare funzionamento dell Azienda, rispondendo alla Regione del proprio mandato nell ambito della 7

8 programmazione regionale e degli indirizzi espressi dagli organismi di riferimento istituzionale. 2. La responsabilità di gestione complessiva dell Azienda è da intendersi in senso pieno rispetto alle strategie nonché rispetto all azione di indirizzo nei confronti dei responsabili delle Strutture operative, che dal Direttore Generale sono nominati e allo stesso rispondono, anche ai fini dell integrazione delle stesse nella realizzazione della missione aziendale. E altresì responsabile della gestione del budget complessivo dell Azienda, nel rispetto del vincolo delle risorse assegnate dalla Regione, nonché dell assegnazione dei budget ai dirigenti delle dieci Strutture operative aziendali, i quali rispondono della rispettiva gestione. Per quanto concerne gli atti amministrativi, occorre distinguere quelli direttamente adottati dal Direttore Generale e di sua esclusiva competenza e per i quali ne risponde, da quelli di esclusiva pertinenza dei dirigenti e dagli stessi adottati e per i quali ne rispondono. 3. Le funzioni di governo esercitate dal Direttore Generale comprendono tutti gli atti che la normativa riserva alla sua diretta competenza e comunque i seguenti: definizione di obiettivi strategici, politiche gestionali e programmazione di medio e breve periodo; adozione di direttive generali per la gestione aziendale; verifica di rispondenza dei risultati alle direttive impartite e ai programmi; adozione degli atti fondamentali di programmazione, quali il Piano attuativo locale (P.A.L.), il Programma delle attività territoriali (P.A.T.), di cui all art. 11 della legge regionale , n. 23, la sottoscrizione dell accordo di programma relativo ai Piani di zona, di cui all art. 12 della legge regionale n. 23/2004; adozione degli atti di controllo annuale (bilancio d esercizio) e trimestrale, approvazione del documento annuale di budget, interventi sulla struttura organizzativa e sui processi direzionali e operativi, piani d investimento pluriennali ed annuali; attribuzione diretta dei budget ai responsabili delle Strutture operative dell Azienda; adozione di regolamenti interni di portata generale per l organizzazione, la gestione ed il funzionamento dell Azienda, ivi compreso l atto aziendale; definizione della dotazione organica complessiva aziendale annuale; nomina e revoca del direttore amministrativo, del direttore sanitario, del coordinatore sociosanitario, dei dirigenti con rapporto di lavoro di diritto privato, dei dirigenti di struttura semplice e complessa, nonché conferimento degli incarichi professionali ai dirigenti e degli incarichi organizzativi al personale del comparto sanità e al personale della pianta organica aggiuntiva; nomina del Collegio sindacale, del Collegio di direzione, del Consiglio dei sanitari, del Nucleo di valutazione, dei Collegi tecnici per la valutazione dei dirigenti e delle commissioni o di altri organismi collegiali previsti dalle norme; provvedimenti conseguenti alla valutazione dei dirigenti di struttura complessa e struttura semplice; decisioni di stare in giudizio; attuazione dei contratti collettivi di lavoro del personale dipendente e delle convenzioni collettive; 8

9 atti ad elevato contenuto discrezionale, non di natura tecnico-professionale, la cui materia non sia stata preventivamente regolamentata e non sia espressamente delegata o riservata ad altri soggetti aziendali (quali ad esempio accettazione di lasciti o donazioni, concessione di patrocini, ecc.). 4. Tutti gli atti e provvedimenti, non specificatamente attribuiti al Direttore Generale, sono di esclusiva competenza dei dirigenti che li adottano, nei limiti e per il raggiungimento degli obiettivi di budget loro assegnati dal Direttore Generale e nel rispetto delle direttive in materia eventualmente impartite. 5. Il Direttore Generale, qualora ravvisi negli atti emanati dai dirigenti, pregiudizio alla legalità o al buon andamento dell Azienda, ovvero la non corretta gestione delle risorse assegnate nei budget, sentito il dirigente che ha adottato l atto o il provvedimento, annulla gli atti illegittimi nonché revoca i provvedimenti in contrasto con i principi di buon andamento e di corretta gestione delle risorse. 6. Il Direttore Generale, in caso di inerzia del dirigente nell adottare atti amministrativi o provvedimenti di propria competenza, ne affida l adozione ad altro dirigente. Articolo 8 Il Direttore Sanitario e l articolazione della Direzione Sanitaria. 1. Il Direttore sanitario fa parte della Direzione strategica e concorre al governo dell Azienda e al processo di pianificazione e controllo. É responsabile del governo clinico complessivo aziendale inteso come insieme organizzato delle attività volte ad assicurare la qualità clinica delle prestazioni erogate, nonché il loro costante miglioramento. Egli è altresì responsabile della direzione ai fini organizzativi ed igienico-sanitari delle strutture sanitarie, assicurando il coordinamento e l integrazione delle Strutture operative dell Azienda, nonché promuovendo la valorizzazione delle professioni sanitarie, lo sviluppo della loro autonomia e responsabilizzazione, in coerenza con i principi disposti dalla legge 10 agosto 2000, n Concorre alla promozione, alla programmazione e all indirizzo d intesa con il Coordinamento sociosanitario delle attività sociosanitarie ad alta integrazione, nonché dei processi e delle attività sociosanitarie integrate anche al fine di assicurare il supporto ai Direttori di Distretto per un omogenea impostazione strategica delle attività sociosanitarie nei Programmi delle attività territoriali (P.A.T.) e nei Piani di zona (P.d.Z.). Per l assolvimento delle predette funzioni egli dirige le Strutture sanitarie necessarie a fornirgli il supporto tecnico. 2. Il Direttore sanitario coadiuva il Direttore Generale nella determinazione delle politiche aziendali finalizzate all erogazione delle prestazioni sanitarie, all appropriatezza delle stesse, alla qualità dei servizi ed all accesso alle prestazioni. Formula, altresì proposte e pareri obbligatori e facoltativi al Direttore Generale sulla materie di propria competenza e lo coadiuva nella determinazione e assegnazione dei budget ai Responsabili delle strutture operative aziendali. Egli è, altresì, responsabile del controllo dei budget di attività inerenti alle predette Strutture, fermo restando che i responsabili delle stesse rispondono, in piena 9

10 autonomia, delle attività prestate e dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi e risorse assegnati dal Direttore Generale. Inoltre, egli coadiuva il Direttore Generale nella determinazione e assegnazione dei budget di risorsa ai responsabili delle strutture di competenza. 3. Il Direttore Sanitario garantisce livelli adeguati di integrazione, di direzione e di coordinamento delle attività delle strutture operative aziendali (ospedali, distretti e dipartimenti territoriali). 4. La Direzione Sanitaria presenta una strutturazione organizzativa adeguata alla trattazione, in particolare, delle seguenti funzioni: a) valorizzazione delle professioni sanitarie: - governo delle politiche riguardanti le professioni sanitarie infermieristica ed ostetrica; - governo delle politiche riguardanti le professioni sanitarie della riabilitazione; - governo delle politiche riguardanti le professioni tecnico-sanitarie; - governo delle politiche riguardanti le professioni tecniche della prevenzione, vigilanza ed ispezione; - governo delle politiche riguardanti la professione di psicologo; b) gestione dei budget di risorsa per le seguenti funzioni: - assistenza farmaceutica; - assistenza sanitaria ospedaliera pubblica e privata convenzionata; - assistenza riabilitativa; - assistenza integrativa; - assistenza protesica; c) indirizzi sullo svolgimento delle funzioni: - prevenzione, protezione e sorveglianza dei lavoratori ed aspetti igienicosanitari delle strutture aziendali; - pianificazione delle attività ambulatoriali / C.U.P. - trattamento e protezione dei dati personali e sanitari (privacy). 5. Per quanto attiene alle professioni sanitarie sopra indicate alla lettera a) del precedente comma, alle stesse competono compiti di pianificazione dei fabbisogni professionali, di sviluppo di processi e di programmi che coinvolgono le rispettive professioni, nonché compiti di valutazione della qualità dell assistenza, di implementazione dei modelli organizzativi e di promozione di iniziative formative per il personale, con un rapporto solo di tipo funzionale con i responsabili delle linee assistenziali. 6. Relativamente alle ulteriori funzioni di cui alle lettere b) e c) del precedente comma 4, oltre all articolazione in strutture operative complesse delle funzioni di Assistenza Farmaceutica e di quelle relative alla Prevenzione, Protezione e Gestione Ambientale delle Strutture Aziendali, la Direzione Sanitaria si avvale di una struttura operativa complessa denominata Politiche del Territorio, che la supporta per le funzioni di: - governo clinico inteso come insieme organizzato delle attività volte ad assicurare la qualità clinica delle prestazioni erogate ed il loro costante miglioramento; 10

11 - controllo del budget di attività inerente le strutture operative aziendali con particolare riferimento all appropriatezza ed all accessibilità delle prestazioni nonché alla qualità dei servizi erogati. La struttura operativa Politiche del Territorio inoltre riveste il ruolo di Centro di Risorsa per l area dell Assistenza Ospedaliera pubblica e privata e per l area dell Assistenza Riabilitativa, Protesica ed Integrativa, entrambe di rilievo strategico in termini di programmazione, di stipulazione di accordi anche di area vasta, di monitoraggio costante delle attività svolte per quanto riguarda l appropriatezza gestionale e clinica e di rispetto dei budget assegnati. Articolo 9 Il Direttore Amministrativo e l articolazione della Direzione amministrativa. 1. Il Direttore amministrativo fa parte della Direzione strategica, concorrendo al governo dell Azienda e al processo di pianificazione e controllo strategico della stessa. È responsabile della vigilanza sulla legittimità degli atti amministrativi dell Azienda e della predisposizione degli atti di esclusiva competenza del Direttore Generale. Formula, altresì, proposte e pareri obbligatori e facoltativi al Direttore Generale sulle materie individuate dall Atto aziendale. Il Direttore amministrativo coordina le Strutture amministrative ai fini dell integrazione delle stesse e dell uniformità dei processi di gestione delle procedure e fornisce il necessario supporto giuridico, economico e tecnico ai fini dell assunzione degli atti di competenza dei dirigenti. Egli coadiuva il Direttore Generale nella determinazione e assegnazione dei budget di risorsa ai responsabili delle Strutture di competenza. Egli è, altresì, responsabile delle attività e degli obiettivi inerenti alle predette Strutture, fermo restando che i Responsabili delle stesse rispondono del budget di risorsa loro assegnato. 2. La Direzione amministrativa presenta, compatibilmente con gli sviluppi delle funzioni svolte in forma consorziata dal Centro Servizi Condivisi, una struttura organizzativa adeguata alla trattazione delle seguenti funzioni: amministrazione del personale dipendente e convenzionato (compresa la gestione amministrativa delle attività formative); approvvigionamenti e gestione economale; gestione economico-finanziaria; affari generali e legali; gestione tecnico-tecnologica (compresa la gestione e manutenzione degli investimenti edilizi e tecnologici); gestione tecnico-tecnologica dei sistemi informatici; funzioni per la concessione dei trattamenti economici in favore degli invalidi civili ai sensi della Legge Regionale 8 marzo 2004, n. 5; gestione amministrativa delle convenzioni collettive: Medici di medicina generale, Pediatri di libera scelta, Medici Specialisti ambulatoriali, Psicologi ambulatoriali ed altri professionisti. 11

12 Articolo 10 Il Coordinatore Sociosanitario e l articolazione del Coordinamento sociosanitario. 1. Il Coordinatore sociosanitario fa parte della Direzione strategica, concorrendo al governo dell Azienda e al processo di pianificazione e controllo strategico della stessa. 2. In relazione alla delega di attività e di servizi socio-assistenziali da parte degli Enti Locali, egli coadiuva il Direttore Generale nella determinazione delle politiche aziendali finalizzate all erogazione delle prestazioni sociali e sociosanitarie, all appropriatezza delle stesse, alla qualità dei servizi ed all accesso alle prestazioni. Formula altresì, proposte e pareri obbligatori e facoltativi al Direttore Generale sulla materie di propria competenza. Rappresenta il Direttore Generale nel rapporto con i Comuni relativamente alle materie oggetto di delega e lo supporta nel rapporto con la Conferenza dei sindaci e con la Rappresentanza dei sindaci. Egli, inoltre, coadiuva il Direttore Generale nella determinazione e assegnazione dei budget di risorsa ai responsabili delle Strutture di competenza. 3. Il Coordinamento sociosanitario presenta una strutturazione organizzativa adeguata alla trattazione delle seguenti funzioni: direzione funzionale dei Servizi sociali dei Comuni del Distretto, qualora delegati; promozione, programmazione, indirizzo d intesa con la Direzione Sanitaria aziendale delle attività sociosanitarie ad alta integrazione, nonché dei processi e delle attività sociosanitarie integrate anche al fine di assicurare il supporto ai Direttori di Distretto per un omogenea impostazione strategica delle attività sociosanitarie nei Programmi delle attività territoriali (P.A.T.) e nei Piani di zona (P.d.Z.); supporto ai Distretti ai fini di una omogenea impostazione nelle attività sociosanitarie ed ai fini dell integrazione dei Distretti con le altre Strutture operative aziendali; governo delle politiche riguardanti le professioni tecniche sociali. 4. La Direzione organizzativa e gestionale delle attività e dei servizi socio-assistenziali delegati è assegnata, previa intesa con l Assemblea dei sindaci di ambito distrettuale, al Direttore di Distretto, che la potrà esercitare anche per il tramite del Responsabile del coordinamento tecnico amministrativo del Servizio sociale dei Comuni di cui all art. 40 della legge regionale 49/1996 e successive modificazioni e integrazioni. 5. La direzione delle strutture diurne e residenziali per l handicap, comprese nei servizi delegati dagli Enti Locali, compete al Coordinamento sociosanitario. Esse sono gestite con modalità accentrate e con operatività sovradistrettuale, garantendo che l ammissione alle strutture medesime avvenga comunque attraverso il Distretto, ciò ad eccezione delle strutture per l handicap di San Daniele del Friuli, la cui gestione è affidata al Distretto. 6. Relativamente ai territori dell Azienda sanitaria in cui quest ultima non esercita attività e servizi socio-assistenziali su delega degli Enti Locali, il Coordinatore sociosanitario è comunque responsabile dello svolgimento di attività di supporto 12

13 per la programmazione e l indirizzo delle attività sociosanitarie, esercitando funzioni di promozione, raccordo e relazione nelle medesime materie. In particolare, tale attività consiste nel fornire linee guida sulle materie ad alta integrazione sociosanitaria alle Strutture operative aziendali, al fine di assicurare un omogenea impostazione strategica delle attività sociosanitarie nei Programmi delle attività territoriali (P.A.T.) e nei Piani di zona (P.d.Z.). Il Coordinatore sociosanitario supporta l integrazione dei Distretti nelle attività sociosanitarie, fermo restando che a questi ultimi è demandata la responsabilità gestionale delle attività sociosanitarie nonché del rapporto con l Assemblea dei sindaci di ambito distrettuale. Egli assicura, altresì, una funzione di supporto ai fini dell integrazione dei Distretti con le altre Strutture operative aziendali nelle medesime materie nonché supporta i Direttori dei Distretti nell elaborazione dei Programmi delle attività territoriali e nei Piani di zona. Articolo 11 Lo Staff della Direzione Strategica. 1. La Direzione Strategica si avvale di uno staff unico che garantisce il supporto per le seguenti funzioni: - pianificazione e controllo direzionale (epidemiologia, piani e programmi aziendali, controllo di gestione e sistema informativo, definizione e presidio dei flussi informativi); - politiche del personale (relazioni sindacali, sistema premiante, sistema di valutazione, fabbisogno formativo, selezione e sviluppo del personale); - progetti speciali; - pianificazione degli investimenti edilizi e tecnologici; - accreditamento/qualità - comunicazione (interna ed esterna) e marketing - URP. 2. La struttura Staff della Direzione Strategica ha come compito principale quello di coadiuvare la Direzione nell esercizio delle funzioni di governo e di direzione strategica. Alla struttura vengono attribuite le seguenti funzioni/attività: - predisposizione degli atti di programmazione pluriennale secondo le indicazioni regionali; - predisposizione degli atti di programmazione annuale secondo le indicazioni regionali; - supporto ai Distretti per la programmazione distrettuale e per la predisposizione dei P.A.T. (Programmi delle Attività territoriali); - monitoraggio dei programmi con attività di reporting; - predisposizione, coordinamento e controllo dell attività di budgeting e reporting ai diversi livelli aziendali; - tenuta contabilità analitica e controllo di gestione; - elaborazione ed analisi dei principali indicatori di performance; - pianificazione e gestione dei principali flussi informativi; - attività statistica - elaborazione ed analisi dei principali indicatori di salute, di benessere a supporto dei processi di programmazione previsti; 13

14 - supporto per analisi organizzative. 3. L Azienda riconosce nelle risorse professionali il valore strategico ed il vero capitale. A tal fine promuove e tutela forme di valorizzazione del personale favorendone la partecipazione consultiva e propositiva negli ambiti di competenza riconosciuti, il coinvolgimento nella responsabilità e la gratificazione professionale nel quadro delle strategie incentivanti e con il supporto della formazione e dell aggiornamento. Il processo di valorizzazione del personale anche in un ottica di promozione del ben-essere organizzativo costituisce impegno prioritario della Direzione Aziendale ai diversi livelli. 4. All interno dello staff trovano collocazione le responsabilità di project management (progetti speciali) per quanto attiene: - la progettazione di iniziative collegate a finanziamenti nazionali, regionali e provinciali; - la progettazione collegata al Fondo Sociale Europeo; - la promozione della partecipazione dell Azienda a progetti innovativi in sanità, ad iniziative di carattere scientifico e di promozione sociale. 5. L area Accreditamento, Qualità, Risk Management garantisce: - la realizzazione, il mantenimento e lo sviluppo di un sistema di valutazione e miglioramento continuo della qualità di tutte le attività aziendali; - la verifica e controllo della qualità delle prestazioni erogate e dei processi di produzione; - presidio e sviluppo del processo di accreditamento istituzionale; - esercizio delle funzioni di coordinamento e supporto metodologico di iniziative mirate alla certificazione delle attività secondo la normativa internazionale ed all'accreditamento professionale; - promozione, organizzazione e gestione di specifiche attività di valutazione e miglioramento della qualità dei percorsi assistenziali; - esercizio di attività di supporto metodologico e consulenza per la valutazione e miglioramento della qualità a livello sistemico, assistenziale, tecnicoprofessionale; - promozione di iniziative di formazione nello specifico settore; - coordinamento di iniziative/organismi inerenti il sistema di qualità aziendale; - coordinamento e supporto delle attività inerenti, in particolare, la gestione del rischio clinico. 6. La struttura Comunicazione esterna e interna, Marketing, U.R.P. garantisce: - la promozione dell immagine dell Azienda sia all interno che all esterno; - definizione del piano annuale di comunicazione aziendale; - predisposizione di protocolli di indirizzo per assicurare uniformità di applicazione delle procedure di accoglienza, informazione e partecipazione degli utenti ed associazioni nell ambito dei presidi ospedalieri secondo quanto stabilito da apposito regolamento; - ricerca di forme collaborative con altre amministrazioni; - rapporti con gli utenti e le loro associazioni nonché con gli organismi di tutela, definendo le modalità di partecipazione mediante appositi protocolli; - promozione dello sviluppo del sistema "carta dei servizi pubblici sanitari"; - informazione all utenza sui servizi, sui tempi e modalità di erogazione e sugli standards previsti dalla carta dei servizi dell Azienda e programmazione di iniziative di comunicazione sia interna che esterna per assicurare la 14

15 conoscenza del funzionamento dell Azienda e dei servizi dalla stessa erogati; - assicurazione della partecipazione dei cittadini, anche tramite le loro associazioni e gli organismi di tutela, mediante redazione di protocolli per la definizione delle modalità di collaborazione e di intervento; - convocazione della Conferenza dei servizi. - ricezione di segnalazioni, istanze, proposte, reclami in qualunque forma presentati, la loro registrazione e gestione in conformità di quanto previsto dal regolamento aziendale di pubblica tutela. - organizzazione e coordinamento dei punti informativi con la fornitura di indirizzi operativi agli addetti ai centri di informazione funzionanti presso i vari presidi dell Azienda. - creazione e gestione di un sistema efficace per la presentazione dei reclami da parte dell'utenza e analisi degli stessi. 7. La struttura di staff, inoltre, assolve i compiti di segreteria generale della Direzione aziendale. Articolo 12 Articolazione dell Azienda. Le Strutture operative aziendali. 1. Ai sensi dell art. 14 della Legge Regionale 30 agosto 1994, n. 12 e successive modificazioni e integrazioni, le Strutture Operative Aziendali (S.O.A.) dell A.S.S. 4 Medio Friuli sono le seguenti: Distretto di Udine Distretto di Cividale Distretto di Codroipo Distretto di San Daniele Distretto di Tarcento Dipartimento di Prevenzione Dipartimento di Salute Mentale Dipartimento delle Dipendenze Ospedale di Rete di San Daniele del Friuli Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione Gervasutta di Udine. 2. In relazione alle attività svolte dall Azienda su delega dei Comuni, si identifica a tutti gli effetti una undicesima S.O.A. Servizi per l Handicap, preposta alla gestione delle strutture diurne e residenziali per l handicap. 3. I diversi livelli di complessità organizzativa e gestionali determinano la possibile articolazione delle suddette Strutture operative in Strutture operative complesse (S.O.C.) e Strutture operative semplici (S.O.S.). 4. Gli Ospedali sono articolati in Dipartimenti verticali, a loro volta comprendenti Strutture complesse e Strutture semplici. 15

16 Art. 13 Le Strutture operative aziendali. Il DISTRETTO. 1. Il Distretto (dotato di autonomia economico-finanziaria e gestionale, con l attribuzione di specifico budget e con contabilità separata all interno del bilancio dell Azienda) si configura - ai sensi della legge 17 agosto 2004, n come la struttura portante dell Azienda per i servizi sanitari territoriali, essendo in esso poste in essere tutte le attività assistenziali rivolte alla persona o alla collettività, ad eccezione degli interventi ospedalieri, tendenzialmente, sempre più riservati alle patologie acute. In osservanza alla vigente normativa regionale, che fa coincidere i Distretti con gli Ambiti territoriali, nell A.S.S. 4 insistono cinque Distretti. 2. Mandato e funzioni I Distretti garantiscono le seguenti attività: - valutazione ed interpretazione della domanda/bisogno dei cittadini, anche attraverso forme di partecipazione e di cittadinanza attiva; - programmazione, implementazione e verifica delle attività territoriali sanitarie e sociosanitarie (P.A.T.), nonché compartecipazione con gli Enti locali, le Aziende per i servizi alla persona e gli altri soggetti di cui all articolo 1 della legge n. 328/2000 alla definizione delle più ampie politiche di welfare attraverso il Piano di zona; - continuità assistenziale e presa in carico mediante la produzione e l acquisto di servizi e prestazioni da altri soggetti aziendali ed extra aziendali, pubblici e privati In relazione all assolvimento della parte pianificatoria del proprio mandato, i Distretti assicurano lungo tutto il percorso che va dall analisi dei fenomeni alla valutazione dei risultati la coerenza tra priorità di salute/obiettivi/risorse (funzione di governo del territorio). In particolare per ciò che concerne l utilizzo degli strumenti organizzativi aziendali ovvero l apporto di soggetti, pubblici e privati, terzi rispetto all A.S.S. (sia in termini di strutture coinvolte, che di prodotti offerti che, ancora di risultati attesi/osservati), i Distretti dovranno progressivamente impegnarsi nell analisi della tipologia e dei volumi delle prestazioni, sia per quanto attiene l appropriatezza dei processi di cura che la qualità assistenziale offerta ai propri utenti (funzione di governo dei processi produttivi) in collaborazione con la S.O.C. Politiche del Territorio In relazione all assolvimento della parte del proprio mandato relativa alla presa in carico ed alla continuità assistenziale, i Distretti assicurano alla popolazione di riferimento secondo criteri di equità e di appropriatezza - l accesso ai servizi ed alle prestazioni sanitarie e sociali ad elevata integrazione sanitaria, mediante: - la definizione, la produzione e l acquisto delle prestazioni/attività per la realizzazione dei P.A.T. (funzione di produzione/committenza); - il coordinamento dei soggetti produttori/erogatori di prestazioni, da perseguire in tre direzioni: all interno delle attività sanitarie propriamente territoriali domicilio/ambulatorio), nel circuito domicilio/ospedale (ovvero residenza sanitaria assistenziale-ospedale di comunità-casa di riposo)/domicilio ed infine tra il complesso delle attività sanitarie e quelle socio-assistenziali di competenza degli Enti Locali (funzione di integrazione) In particolare il Distretto: 16

17 - si relaziona in modo permanente con le Autonomie locali apportando il contributo tecnico necessario per l individuazione della domanda, per la scelta delle priorità e per l attivazione di interventi di promozione e tutela della salute nonché di riabilitazione; - organizza l accesso dei cittadini alle prestazioni fornite dal sistema dei servizi con i quali esercita il ruolo di committenza ed a quelle fornite direttamente, perseguendo strategie di semplificazione delle procedure e di trasparenza dei percorsi; - garantisce e presidia in modo sistematico le dimensioni della qualità relazionale, di immagine e ambientale dei servizi erogati, come espressione dell orientamento al cittadino, attraverso una continua attenzione agli aspetti dell informazione e del coinvolgimento diretto, del rispetto della dignità della persona nonché dell equità, della qualità e della trasparenza dell offerta; - assicura percorsi di assistenza basati sul principio della continuità e del coordinamento degli interventi, promuovendo la multidisciplinarietà tra i ruoli professionali e le strutture di produzione nel rispetto della globalità del progetto di cura e della unitarietà della persona inserita nel proprio contesto socio-culturale e di relazione In relazione all assolvimento della parte pianificatoria del proprio mandato, i Distretti assicurano lungo tutto il percorso che va dall analisi dei fenomeni alla valutazione dei risultati la coerenza tra priorità di salute/obiettivi/risorse (funzione di governo del territorio). In particolare per ciò che concerne l utilizzo degli strumenti organizzativi aziendali ovvero l apporto di soggetti, pubblici e privati, terzi rispetto all A.S.S. (sia in termini di strutture coinvolte, che di prodotti offerti che, ancora di risultati attesi/osservati), i Distretti dovranno progressivamente impegnarsi nell analisi della tipologia e dei volumi delle prestazioni, sia per quanto attiene l appropriatezza dei processi di cura che la qualità assistenziale offerta ai propri utenti (funzione di governo dei processi produttivi) in collaborazione con la S.O.C. Politiche del Territorio In relazione all assolvimento della parte del proprio mandato relativa alla presa in carico ed alla continuità assistenziale, i Distretti assicurano alla popolazione di riferimento secondo criteri di equità e di appropriatezza - l accesso ai servizi ed alle prestazioni sanitarie e sociali ad elevata integrazione sanitaria, mediante: - la definizione, la produzione e l acquisto delle prestazioni/attività per la realizzazione dei P.A.T. (funzione di produzione/committenza); - il coordinamento dei soggetti produttori/erogatori di prestazioni, da perseguire in tre direzioni: all interno delle attività sanitarie propriamente territoriali domicilio/ambulatorio), nel circuito domicilio/ospedale (ovvero residenza sanitaria assistenziale - ospedale di comunità - casa di riposo)/domicilio ed infine tra il complesso delle attività sanitarie e quelle socio-assistenziali di competenza degli Enti Locali (funzione di integrazione) In particolare il Distretto: - si relaziona in modo permanente con le Autonomie locali apportando il contributo tecnico necessario per l individuazione della domanda, per la scelta delle priorità e per l attivazione di interventi di promozione e tutela della salute nonché di riabilitazione; - organizza l accesso dei cittadini alle prestazioni fornite dal sistema dei servizi con i quali esercita il ruolo di committenza ed a quelle fornite direttamente, 17

18 perseguendo strategie di semplificazione delle procedure e di trasparenza dei percorsi; - garantisce e presidia in modo sistematico le dimensioni della qualità relazionale, di immagine e ambientale dei servizi erogati, come espressione dell orientamento al cittadino, attraverso una continua attenzione agli aspetti dell informazione e del coinvolgimento diretto, del rispetto della dignità della persona nonché dell equità, della qualità e della trasparenza dell offerta; - assicura percorsi di assistenza basati sul principio della continuità e del coordinamento degli interventi, promuovendo la multidisciplinarietà tra i ruoli professionali e le strutture di produzione nel rispetto della globalità del progetto di cura e della unitarietà della persona inserita nel proprio contesto socio-culturale e di relazione. 3. Obiettivi da raggiungere 3.1. Gli obiettivi del Distretto sono indicati nel Piano delle Attività Territoriali e nel Piano Attuativo Locale (P.A.L.) attraverso il quale l Azienda, nei limiti delle risorse disponibili e dei vincoli dell equilibrio di bilancio, definisce le proprie attività in coerenza alle indicazioni contenute nel Piano Socio-sanitario Regionale e nelle Linee annuali di Gestione Attraverso il budget vengono definiti gli obiettivi di attività e le risorse messe a disposizione per l anno di riferimento. 4. Organismi interni (composizione, modalità di nomina e revoca, funzioni) 4.1. Il Direttore di Distretto si avvale di un ufficio di coordinamento delle attività distrettuali (U.C.A.D.) al quale sono affidate le seguenti funzioni: - definizione delle modalità di attuazione delle politiche distrettuali (compresi i programmi sanitari e socio-sanitari da proporre nei P.A.T. e P.d.Z.); - condivisione degli obiettivi; - governo clinico, monitoraggio del rispetto dei L.E.A. (Livelli essenziali di assistenza), accessibilità, appropriatezza e qualità delle cure erogate, capacità di presa in carico Le attività di analisi epidemiologica, di programmazione e di controllo direzionale vengono realizzate in sinergia con lo Staff della Direzione, concordando contenuti e tempi dell attività di reporting. 4.3 Per favorire e sostenere un modello gestionale ed organizzativo basato sulla valorizzazione delle competenze e sulla partecipazione, è istituito il Comitato di Distretto, il cui funzionamento sarà regolamentato con atto successivo. 4.4 Il Comitato di Distretto rappresenta lo strumento con il quale il Direttore di Distretto attua le proprie direttive con la condivisione e la partecipazione dei diversi responsabili. 5. Funzione e responsabilità del Direttore di Distretto Al Direttore di Distretto spetta la funzione di governo della struttura e lo svolgimento delle attività di direzione, coordinamento e di indirizzo del Distretto, 18

19 nonché lo sviluppo dei processi di integrazione con le altre strutture operative aziendali Al Direttore di Distretto è attribuita la responsabilità della gestione delle attività e delle risorse afferenti al Distretto. In particolare assume la responsabilità gestionale complessiva della struttura sia in termini di impiego dei fattori produttivi che dei risultati di attività effettivamente conseguiti. 5.3 In particolare al Direttore di Distretto compete la responsabilità dell erogazione dei servizi territoriali direttamente prodotti o acquisiti, ivi includendo il compito di garantire i processi di integrazione tra le attività sanitarie distrettuali, quelle distrettuali ed ospedaliere, quelle sanitarie e quelle socio-assistenziali. Il Direttore di Distretto ha anche la responsabilità organizzativa e gestionale delle attività e dei servizi socio-assistenziali se delegati, fermo restando in capo al Coordinatore sociosanitario la loro direzione funzionale. 5.4 L articolo 34 del presente atto riguardante la Responsabilità e attribuzioni dei Centri di attività costituisce riferimento per l identificazione dei livelli di autonomia e di responsabilità riconosciuti. 6. Relazioni del Distretto al proprio interno, con le altre Strutture Operative Aziendali e con la Direzione strategica. 6.1 L articolazione organizzativa interna del Distretto viene illustrata all allegato 2. All interno del Distretto di Udine è presente la struttura complessa di Neuropsichiatria Infantile. 6.2 Il Distretto è centro di responsabilità sede di budget (Centro di Attività di 1 livello), ha autonomia tecnico-gestionale e organizzativa ed è articolato in più centri di responsabilità (Centri di attività di 2 livello) Le risorse del Distretto sono distinte in: - comuni di Distretto - specifiche di S.O.C./S.O.S In particolare l Area degli adulti, degli anziani e delle Cure Primarie promuove l assistenza e la continuità assistenziale, attraverso il necessario coordinamento e l approccio multidisciplinare, a domicilio e in ambulatorio, tra i medici di medicina generale, i servizi di guardia medica notturna e festiva e gli specialisti ambulatoriali, al fine di assicurare all utenza reale copertura medica sulle 24 ore. L Area materno infantile, dell età evolutiva e della disabilità promuove la tutela della salute dell infanzia-adolescenza, della donna, dell uomo e della famiglia, ponendo in stretta continuità e contiguità l attività svolta dai pediatri di libera scelta, di educazione e di prevenzione in età evolutiva, dei Consultori familiari, dell equipe multidisciplinare per l handicap nonché la neuropsichiatria infantile. A quest area sono affidate le seguenti funzioni: - promozione e tutela della salute della donna, del bambino e dell adolescente; - sostegno alla genitorialità ed alla procreazione responsabile; - supporto ai progetti speciali, in tema di adozioni, abuso e maltrattamento; - valutazione multidimensionale - presa in carico dell utenza con disabilità. 19

20 6.5. Il Direttore di Distretto risponde alla Direzione strategica del perseguimento degli obiettivi definiti (P.A.L., P.A.T.), dell assetto organizzativo complessivo e della gestione del budget assegnato (attività e risorse). 7. Peculiarità del Distretto di San Daniele in relazione alla gestione dei servizi sociali e socioassistenziali delegati all Azienda per i Servizi Sanitari dai Comuni dell ambito distrettuale L A.S.S. 4 assicura la gestione delle attività socio-assistenziali delegate dai Comuni dell ambito distrettuale di San Daniele del Friuli per il tramite del Distretto sanitario. I servizi sociali e socio-assistenziali svolti in delega sono: - Il Servizio Sociale dei Comuni; - La realizzazione e la gestione delle strutture diurne e residenziali per l handicap, il servizio trasporto disabili per facilitare l accesso alle strutture, il Servizio per l integrazione lavorativa della persona disabile; - La Casa di Riposo per non autosufficienti di San Daniele del Friuli La direzione organizzativa e gestionale dei suddetti servizi, è assegnata al Direttore di Distretto sanitario, fermo restando in capo al Coordinatore sociosanitario la loro direzione funzionale Per lo svolgimento delle attività delegate, il Direttore di Distretto si avvale delle risorse finanziarie, personali e strutturali assegnate dalla Direzione Strategica e preventivamente concordate con l Assemblea dei Sindaci dell Ambito distrettuale. Art. 14 Le Strutture operative aziendali. Il DIPARTIMENTO di PREVENZIONE. 1. Mandato e funzioni Il Dipartimento di Prevenzione è la struttura operativa dell Azienda che garantisce la tutela della salute collettiva perseguendo obiettivi di promozione della salute e prevenzione delle malattie e delle disabilità attraverso azioni volte ad individuare e rimuovere le cause di nocività e di malattia di origine ambientale, umana ed animale Sua missione è garantire la tutela della salute delle comunità locali, fornendo una risposta unitaria ed efficace alla domanda di salute, perseguendo in particolare le strategie di: - promozione della salute e di stili di vita sani; - prevenzione degli stati morbosi acuti e cronici; - il benessere animale e la sicurezza alimentare ai fini della tutela della salute della popolazione. 1.3 Il perseguimento di tali strategie prevede: - la conoscenza e la gestione dei rischi per la salute e la sicurezza; - la definizione degli obiettivi e la programmazione delle azioni; 20

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