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1 La no-smoking policy aziendale Dr Pasquale Valente

2 European Network Smoking Prevention (2001) Il fumo di tabacco negli ambienti di lavoro è tossico. Esso dovrebbe venir classificato tale, in base alla gravità di rischi a questo dovuti, da organi istituzionali nazionali e europei. I lavoratori dovrebbero essere protetti dall esposizione all ETS con la creazione di posti di lavoro liberi dal fumo. L esposizione all ETS non è,, a nessun livello, sicura. La ventilazione non può assicurare luoghi di lavoro liberi dal fumo e perciò non rappresenta una strategia attuabile. I medici del lavoro dovrebbero essere attivi nel controllare la presenza di tabacco negli ambienti di lavoro.

3 Obiettivi specifici dei programmi di prevenzione rendere gli ambienti di lavoro salubri e liberi dal fumo (livello trascurabile) proteggere tutti i lavoratori dall esposizione al fumo di tabacco ambientale accrescere la consapevolezza sui danni da fumo provvedere un assistenza efficace, scientificamente validata,, per i fumatori che intendono smettere accrescere la motivazione al cambiamento dei fumatori favorire un clima favorevole tra fumatori e non fumatori

4 a chi si rivolgono i programmi di prevenzione?

5 all intera comunità managers,, dirigenti, quadri aziendali lavoratori non fumatori ed ex fumatori fumatori che non sono pronti a smettere di fumare fumatori che desiderano smettere di fumare medico competente, RSPP, RLS

6 come si realizzano?

7 formazione del gruppo di lavoro acquisizione dati sulla prevalenza del tabagismo, stadiazione del comportamento tabagico,, accettazione no- smoking policy informazione sui danni da fumo, anche passivo a tutti i lavoratori divieto di fumo nei luoghi di lavoro e negli spazi comuni regolamento aziendale divieto di fumo allestimento di spazi per fumatori predisposizione di adeguati sistemi di aspirazione e ricambi d ariad interventi brevi del medico competente incentivi a smettere sostenere chi vuole smettere di fumare attraverso programmi di gruppoterapia, counselling individuale e trattamento farmacologico

8 EFFETTI DEL DIVIETO DI FUMO Riduzione esposizione al fumo ambientale DIVIETO DI FUMO Riduzione consumatori Riduzione tassi di morbilità e mortalità Cambio attitudini Riduzione consumo Aumento tentativi Disassuefazione Incremento ex fumatori

9 No-smoking policy aziendale La no-smoking policy aziendale costituisce una politica aziendale che persegue l obiettivo l di liberare dal fumo gli ambienti di lavoro. Gli obiettivi generali di una politica per ambienti di lavoro liberi dal fumo è di proteggere tutti i dipendenti dall esposizione al fumo di tabacco. Promuovere la salute dei fumatori favorendo la cessazione dell abitudine al fumo Ridurre i costi diretti e indiretti da fumo di tabacco Guadagno nell immagine della compagnia Una diminuzione del tasso di assenteismo, di incidenti occupazionali e degli extra costi dovuti al fumo di tabacco.

10 Il supporto della direzione assicura la vitalità dei programmi. la direzione comunica a tutti gli impiegati le proprie scelte, chiarendo che la politica di prevenzione non rappresenta un azione isolata, ma è parte del programma aziendale per la promozione della salute e la prevenzione dei rischi sul lavoro. applicare le stesse norme e restrizioni a tutti coloro che sono impegnati nell azienda.

11 Perché promuovere la cessazione dell abitudine al fumo? La cessazione dell'abitudine al fumo rappresenta oggi la strategia più efficace per ridurre la mortalità associata al fumo di sigaretta a medio termine. Una riduzione del numero di fumatori potrebbe evitare, in Italia, centinaia di migliaia di morti premature nel primo quarto di secolo e recuperare enormi risorse economiche che potrebbero essere trasferite nel miglioramento della qualità della vita di tutti.

12 La no-smoking policy riduce il numero di fumatori? Il comportamento nei confronti del fumo appare fortemente influenzato dalla cultura del gruppo, dall organizzazione aziendale e dalla tolleranza o riprovazione sociale. I posti di lavoro liberi dal fumo non solo proteggono i non fumatori dai danni da fumo passivo ma incoraggiano anche i fumatori a smettere di fumare. Gli ambienti di lavoro completamente liberi dal fumo sono associati ad una riduzione nella prevalenza dell abitudine al fumo del 3.8% ed una riduzione del consumo di sigarette da parte dei fumatori (-( 3.1 al giorno) che combinati insieme determinano una riduzione del consumo di sigarette del 29%. (Fichtenberg CM, 2002)

13 Nel USA., il progetto del Lavoratore Sano (Healthy Worker Project), attraverso uno studio randomizzato su 32 ambienti di lavoro, è stato analizzato l impatto l dei programmi per smettere di fumare sulla prevalenza di fumatori. Nell arco di 2 anni, circa il 12% dei fumatori parteciparono a programmi per smettere di fumare, che consistevano in incontri e incentivi, portando ad una riduzione del 4% della prevalenza fumatori negli ambienti di lavoro (Jeffery( Jeffery,1994).

14 Estimates of Cost Effectiveness: Cost (USD) Per Year of Life Saved Smoking Cessation Mammography Cholesterol Screening Source: Agency for Health Care Policy and Research

15 efficacia degli interventi?

16 Taylor et al (2002) hanno stimato la relazione tra il fumo e la mortalità su soggetti inseriti nel Cancer Prevention Study II. Tali stime sono state applicate alla popolazione statunitense censita nel 1990 per esaminare i benefici della cessazione dell abitudine al fumo sulla longevità. Lo studio evidenzia che l aspettativa l di vita tra i fumatori che smettono a 35 anni è più elevata di anni per i maschi e per le femmine rispetto a quella dei soggetti che continuano a fumare. Tuttavia anche tra quelli che smettono in età più avanzata è presente qualche beneficio: i fumatori maschi che smettono a 65 anni guadagnano anni di vita e le femmine anni di vita.

17 Effects on survival after ages 45, 55, 65 and 75 of stopping smoking in previous decade: life table estimates Doll et al, BMJ 1995

18 Rapporto del rischio di tumore polmonare in coloro che smettono di fumare rispetto a coloro che continuano 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 Fumatori Correnti <10 Anni di cessazione del fumo Anni di cessazione del fumo Anni di cessazione del fumo 30 Anni di cessazione del fumo Mai fumatori Peto et al, BMJ, 2000

19 Da un punto di vista di sanità pubblica l efficacia di un intervento di prevenzione è il prodotto della capacità di modificare il comportamento che esso raggiunge e della partecipazione che il programma determina con la diffusione del messaggio. Interventi di no-smoking policy ben definiti dovrebbero portare ad una minore esposizione al fumo di tabacco ambientale nei luoghi di lavoro, tutelare la salute dei non fumatori, ed al tempo stesso promuovere la salute dei fumatori.

20 Indicatori di efficacia degli interventi di prevenzione l efficacia degli interventi per il controllo del fumo nei luoghi di lavoro può essere misurata sulla base di specifici indicatori quali: riduzione indicatori di esposizione a ETS (nicotina, PM, cotinina urinaria non fumatori) riduzione indicatori esposizione individuale a fumo di tabacco (cotinina( urinaria fumatori) riduzione prevalenza fumatori riduzione consumo individuale di sigarette incremento del numero di soggetti che si mantengono astinenti ad 1 anno di distanza dall intervento. consenso sulla no-smoking policy

21 Moher M, Hey K, and Lancaster T Workplace interventions for smoking cessation In: The Cochrane Library, 1, L ultimo aggiornamento della Cochrane Rewiew in materia di interventi nei luoghi di lavoro finalizzati alla cessazione dell abitudine al fumo nelle sue conclusioni rileva che emergono forti evidenze riguardo all efficacia di interventi mirati ai fumatori nei luoghi di lavoro per aumentare la probabilità che essi smettano di fumare.

22 Tali interventi includono il counselling da parte di operatori sanitari rivolto sia all'individuo che ai gruppi ed il trattamento farmacologico sostitutivo della nicotina. Gli interventi di autoaiuto risultano meno efficaci. Tutti questi interventi risultano efficaci sia che vengano offerti sul posto di lavoro che altrove.

23 In ogni caso i numeri in assoluto risultano bassi. Limitate evidenze riguardo alla possibilità di aumentare la partecipazione ai programmi mediante incentivi proposti dal datore di lavoro.

24 Consistenti evidenze in merito al fatto che il divieto di fumo nei luoghi di lavoro possa fare diminuire il consumo di sigarette dei fumatori durante la giornata lavorativa e l'esposizione dei non fumatori al fumo di tabacco ambientale sul lavoro. Le evidenze risultano contraddittorie in merito alla diminuzione della prevalenza dell abitudine al fumo ed al consumo generale di tabacco da parte dei fumatori.

25 Quali criteri di valutazione della no-smoking policy adottare? Creazione di un gruppo di lavoro che dovrebbe comprendere le seguenti figure professionali: un rappresentante della Dirigenza aziendale Medico Competente coordinatore o suo delegato Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione o suo delegato Responsabile di un Reparto in base all organigramma Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Operatori del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro Nomina di un referente aziendale per il tabagismo, punto di riferimento per la attivazione degli interventi. Elaborazione di un regolamento per l applicazione l del divieto di fumo che definisca in modo chiaro gli obiettivi e gli strumenti utilizzati per realizzarlo.

26 Monitoraggio dell applicazione della normativa antifumo attraverso una vigilanza sul divieto e attraverso la valorizzazione delle persone addette alla vigilanza. Promozione nei lavoratori della conoscenza degli effetti dell esposizione esposizione a fumo di tabacco e dei danni alla salute correlati, attraverso incontri formativi con le varie figure rappresentative della sicurezza. Collaborazione con i Centri Antifumo per l avvio l a programmi terapeutici di disuassefazione dal fumo. Verifica periodica delle attività svolte.

27 Viene verificato il rispetto del divieto di fumo nelle aree designate come libere dal fumo? E chiaramente indicato dove è possibile fumare e dove è vietato? Le eventuali aree per fumatori rispondono alle norme di sicurezza? La no-smoking policy è stata riportata negli annunci di lavoro?

28 INDICATORI DI PROCESSO GRUPPO DI LAVORO AZIENDALE Indicatore Cosa misurare Fonte dati Standard di riferimento Commenti E stato costituito un gruppo di lavoro aziendale? Misurare quanto i componenti del gruppo di lavoro sono in linea con quanto raccomandato nelle linee guida Gruppo di lavoro Linee Guida Nazionali

29 Indicatore Cosa misurare Fonte dati Standard di riferimento Commenti E stata effettuata una valutazione dell abitudine al fumo in azienda? Misurare se esistono già dei dati che documentino l abitudine al fumo dei lavoratori dell azienda Archivi del Medico Competente e Questionario a tutti i lavoratori Sì

30 Indicatore Cosa misurare Fonte dati Standard di riferimento Commenti E già presente un regolamento scritto aziendale sul fumo Misurare se l Azienda dispone di un regolamento ufficiale e scritto che regolamenta il fumo all interno dei propri ambienti e che sviluppa una policy di controllo del tabagismo. Formula: presenza di un regolamento scritto Archivi dell azienda Presenza Il regolamento aziendale è il requisito necessario di ogni politica di controllo del fumo in quanto esplicita gli obiettivi dell azienda e la posizione della stessa in merito alle politiche di controllo del tabagismo. La rilevazione della sua presenza non garantisce la sua conoscenza da parte dei dipendenti.

31 IL REGOLAMENTO AZIENDALE Completezza del regolamento aziendale Indicatore Cosa misurare I contenuti del regolamento rispecchiano quelli suggeriti all interno del manuale? Misurare il grado di completezza del regolamento aziendale di controllo del tabagismo. Formula: Check list dei temi affrontati nel regolamento: 1. i principi alla base del regolamento (obiettivi della disposizione, legislazione vigente) 2. la regolamentazione del divieto: elenco delle aree dove vige il divieto e delle aree riservate ai fumatori (se previste), orari in cui sono previste le pause per fumare 3. le conseguenze del non rispetto 4. i referenti preposti al monitoraggio dell osservanza del regolamento 5. le procedure di verifica 6. le opportunità per i fumatori che intendono smettere

32 Fonte dati Standar d di riferime nto Comme nti Regolamento aziendale Tutti i punti da 1 a 5 devono essere affrontati, il punto 6 caratterizza un programma che intende promuovere la salute tra i dipendenti Un regolamento aziendale chiaro e possibilmente condiviso permette di evitare contenziosi sulle pause e sui luoghi dove è possibile fumare. L esplicitazione dei principi di fondo se non si riferiscono solo al rispetto della legge, ma anche ad obiettivi di salute che persegue l azienda, può motivare i lavoratori ad appoggiare la politica aziendale.

33 CARTELLONISTICA Indicatore Cosa misurare Fonte dati Standard di riferimento Completezza dell informazione Se i cartelli riportano le seguenti informazioni: indicazione della normativa di riferimento indicazione delle sanzioni irrogabili soggetti cui spetta la vigilanza Osservazione diretta Commenti

34 RICOGNIZIONE A BREVE TERMINE (6-12 MESI) Indicatore Cosa misurare Fonte dati Standard di riferimento Commenti La ricognizione a breve termine aveva l obiettivo di indagare: Livello di conoscenza del problema fumo passivo Atteggiamento dei lavoratori rispetto alle scelte aziendali per il controllo del fumo passivo Presenza di conflitti fra fumatori e non fumatori Numero di dipendenti fumatori disponibili a partecipare a programmi di disassuefazione Livello di soddisfazione dei dipendenti Utilizzo stesso questionario indagine pre Sì

35 FORMAZIONE/INFORMAZIONE Indicatore Cosa misurare L azienda ha organizzato momenti di formazione/informazione/ promozione della salute (in collaborazione con professionisti del settore) per i dipendenti? Corsi/seminari/ diffusione opuscoli Fonte dati Standard di riferimento Commenti Archivi aziendali Si Es: inserire domanda sul gradimento nel questionario di valutazione pre e post

36 ESPOSIZIONE A FUMO PASSIVO Indicatore Cosa misurare Fonte dati Standard di riferimento Commenti Proporzione di lavoratori non fumatori che dichiara di essere esposto a fumo passivo sul lavoro Numero di lavoratori non fumatori che dichiara di essere esposto a fumo passivo sul lavoro sul totale dei lavoratori non/ex fumatori Questionario /Reclami % Dato che può essere rilevato sia a breve che a lungo termine

37 COUNSELLING BREVE Ask Advice Assess Assist Arrange Identificare i fumatori Raccomandare di smettere Accertare la volontà di provare a smettere Aiutare a smettere Programmare i controlli U.S. DEPARTMENT OF HEALTH AND HUMAN SERVICE, 2008

38 COUNSELLING BREVE 1) Ask Accertare l abitudine al fumo del lavoratore Fumatore, ex-fumatore, non fumatore età di inizio (e di cessazione) dell abitudine consumo attuale e globale di sigarette Registrare i dati nella cartella sanitaria

39 Counselling breve 2) Advice Raccomandare ad ogni fumatore, in modo chiaro, deciso ed inequivocabile, di smettere di fumare Personalizzare la raccomandazione

40 Motivazioni a smettere di fumare Migliorare olfatto e gusto Migliorare l aspetto l fisico pelle più luminosa denti ed unghie puliti alito più gradevole capelli più sani e lucenti Liberare abiti, casa e auto dallo sgradevole odore di fumo Migliorare il respiro, far cessare la tosse Ridurre il rischio di malattie correlate al fumo o evitarne l aggravamentol Dare un esempio positivi ai figli Risparmiare denaro Migliorare le prestazioni nell attivit attività sportiva e sessuale

41 COUNSELLING BREVE 3) Assess Accertare se il fumatore è pronto per un tentativo di disassuefazione a breve termine Comunicare al fumatore che si è in grado di fornirgli indicazioni utili

42 COUNSELLING BREVE 4) Assist Indicare operatori sanitari di riferimento Medico di Medicina Generale Centri Anti-fumo presenti sul territorio Telefono verde contro il fumo I.S.S. ( ) Fornire materiale informativo ( self-help ) ed indicazioni comportamentali Proporre terapia farmacologica

43 COUNSELLING BREVE 5) Arrange Programmare il follow-up controllo entro una settimana altro controllo entro un mese ulteriori controlli nell anno successivo alla cessazione

R e g i o n e L a z i

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