Il nuovo Obiettivo 3 della cooperazione territoriale nella politica regionale

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1 OTTOBRE 2007 Area della programmazione regionale Servizio programmazione strategica e comunitaria Il nuovo Obiettivo 3 della cooperazione territoriale nella politica regionale Regione Umbria Giunta Regionale Obiettivo 3 cooperazione territoriale : istruzioni per l uso Sommario UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA 1. Presentazione 2. I programmi di cooperazione interna La fase di programmazione comunitaria introduce molte novità, tra cui il passaggio delle attività di cooperazione territoriale dal rango di iniziativa comunitaria come era il programma Interreg III, nella fase precedente al rango di obiettivo della politica regionale dell unione europea, insieme alla coesione (Obiettivo 1) e alla competitività e occupazione (Obiettivo 2). Il ruolo delle regioni si è accresciuto e si andrà concretizzando non solo attraverso attività di animazione e informazione nel territorio di riferimento, ma anche con l assistenza tecnica e con alcune attività legate al circuito contabile e dei controlli. È fondamentale che la partecipazione della Regione alle opportunità offerte dai diversi programmi operativi sia coordinata, per non disperdere le sforzo e l impegno di quanti lavorano in questo ambito e garantire una maggiore efficacia dei progetti, nonché una loro coerenza complessiva con le politiche regionali. 3. Il programma operativo Mediterraneo (MED) 4. Il programma operativo South Est European Space (SEES) 5. Il programma operativo Interreg IV C 6. Comitati e organismi transnazionali 7. Le procedure interne per i progetti di cooperazione territoriale I comitati nazionali 7.2 All interno della Regione Umbria La selezione dei progetti e il circuito finanziario 8. Normativa di riferimento 9. Siti web

2 PAGINA 2 NUOVO OBIETTIVO 3 DELLA COOPERAZIONE TERRITORIALE NELLA POLITICA REGIONALE Presentazione Nel periodo il nuovo obiettivo 3 dedicato alla cooperazione territoriale sostituisce la precedente iniziativa comunitaria Interreg III La programmazione comunitaria nel periodo ha introdotto il nuovo obiettivo 3 dedicato alla cooperazione territoriale nell ambito del territorio europeo: cooperazione interna fra Stati membri e cooperazione esterna, quest ultima finalizzata all integrazione dei paesi terzi e dei paesi in preadesione (strumento di prossimità ENPI (1) e strumento di preadesione - IPA (2) ). Le attività e gli interventi dedicati alla cooperazione territoriale escono dall ambito dei programmi di iniziativa comunitaria, e diventano obiettivo fondante delle politiche dell Unione insieme alla coesione (obiettivo 1) ed alla competitività e occupazione (obiettivo 2). In questa prospettiva le strutture regionali devono adeguarsi per sostenere la sfida dell apertura del proprio territorio alla cooperazione interna ed esterna all Unione, partendo dal patrimonio di esperienza maturata nell ambito di Interreg, ed integrando in una logica unitaria le politiche di cooperazione territoriale, quelle di internazionalizzazione del sistema produttivo e quelle di cooperazione allo sviluppo. L obiettivo 3 ha ereditato in larga parte i meccanismi di attuazione di Interreg come la ripartizione dei programmi in transfrontalieri, transnazionali e interregionali; per i primi due permane la suddivisione del territorio di riferimento in spazi di cooperazione (con la cancellazione dello spazio ARCHIMED, lo sdoppiamento dell area CADSES in due zone - Sud e Nord - e l allargamento dell area MEDOCC). Partendo dall esperienza maturata nel precedente periodo di programmazione, per il periodo la Giunta Regionale ha individuato (3) nell Area della Programmazione Regionale Servizio Programmazione Strategica e Comunitaria la struttura di coordinamento regionale, nell ottica di rendere coerenti le proposte progettuali presentate per il cofinanziamento dell Unione europea con la programmazione regionale, in particolare con le azioni previste dal Patto per lo sviluppo. Questo documento vuole essere di aiuto per illustrare sinteticamente le opportunità offerte dai programmi operativi del nuovo Obiettivo 3 cooperazione territoriale, fornendo anche indicazioni sulle procedure da seguire e sulle modalità organizzative interne alla Regione Umbria. Cooperazione territoriale Interna al territorio dell UE e Cooperazione territoriale esterna. (1) ENPI - European Neighbourhood and Partnership instrument. I paesi ENPI sono: Algeria, Bielorussia, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Moldavia, Marocco, Autorità Palestinese, Siria, Tunisia, Eucraina; Armenia, Azerbaijian e Georgia; Russia; Yemen, Iraq, Iran; Repubbliche dell Asia centrale: Kazakhstan, Kygyzstan, Tajikistan, Uzbekistan e Turkmenistan. (2) IPA - Instrument for Pre-accession Assistance. I paesi IPA sono: I paesi candidati effettivi (Croazia, ex Repubblica Jugoslavia di Macedonia FYROM e Turchia) e i paesi candidati potenziali (Albania, Bosnia- Erzegovina, Montenegro e Serbia, incluso il Kosovo). (3) Delibera di Giunta regionale n del 22 novembre 2006 Programmazione comunitaria Determinazioni.

3 PAGINA 3 NUOVO OBIETTIVO 3 DELLA COOPERAZIONE TERRITORIALE NELLA POLITICA REGIONALE I nuovi programmi operativi Come per i programmi Interreg della fase di programmazione , anche i nuovi programmi Obiettivo 3 - Cooperazione territoriale saranno suddivisi in: Programmi transfrontalieri, finalizzati alla integrazione dei territori frontalieri interni all UE; l Umbria non è regione di confine e di conseguenza non rientra in questo tipo di programmi; Programmi transnazionali, suddivisi in spazi di cooperazione: L Italia è interessata ai seguenti spazi: Spazio alpino Europa Nord Orientale (CEUS), risultante dallo sdoppiamento della precedente area CADSES Europa Sud Orientale (SEES), anch esso risultante dallo sdoppiamento dell area CADSES Mediterraneo (MED) Programmi interregionali (tutto il territorio europeo è eleggibile) comprendono: Interreg IV C - che continua l esperienza di Interreg III C URBACT II Reti di città ESPON II Schema di sviluppo dello spazio europeo, in attuazione dell Agenda Territoriale europea INTERACT II attuazione programma di cooperazione Nella fase di programmazione il territorio della Regione Umbria è elegibile agli spazi di cooperazione transnazionale South Est European Space (SEES) e Mediterraneo (MED) (4), nonché nel programma di cooperazione interregionale (IV C) e nei programmi trasversali ad esso collegati URBACT, ESPON e INTERACT. Con lo scopo di promuovere il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona e Göteborg, tramite la politica di coesione, la Commissione europea ha inoltre varato l iniziativa Regions for economics change sviluppo di reti e trasferimento di conoscenze da implementare nei PO regionali (5). La Regione Umbria intende partecipare a questa iniziativa attraverso la Fast Track Option, per le tematiche riguardanti: l aumento dell attrattività degli Stati membri, delle regioni e delle città mediante il miglioramento dell accessibilità, la garanzia di un livello e di una qualità adeguati dei servizi e la conservazione del potenziale ambientale; la promozione dell innovazione, dell imprenditorialità e della crescita delle conoscenze economiche mediante la ricerca e le capacità d innovazione, inclusa l eco-innovazione e le nuove tecnologie di informazione e comunicazione la realizzazione di un potenziale di crescita globale elevato e di uno sviluppo regionale equilibrato, conferendo una particolare attenzione alla situazione geografica specifica. Analogamente a Interreg, le Regioni possono proporre dei progetti, sulla base degli assi e delle priorità dei programmi operativi attualmente in corso di negoziato con la Commissione europea; la raccolta delle proposte progettuali e la loro selezione verranno di volta in volta effettuate tramite bandi. Per ciascun bando, da parte delle autorità di gestione, con l assenso del Comitato di sorveglianza relativo, vengono fornite di volta in volta indicazioni specifiche in merito ai criteri per la definizione e l attuazione sia dei progetti per così dire tradizionali che di quelli cosiddetti strutturanti (o strategici), previsti dagli orientamenti comunitari nell obiettivo di cooperazione territoriale. (4) Decisione della Commissione europea C (2006) 5144 del 6 novembre 2006 che stabilisce l elenco delle Regioni e delle zone ammissibili nel quadro dell Obiettivo cooperazione territoriale europea. (5) Comunicazione della Commissione europea COM (2006) 675 finale dell 8 novembre I nuovi programmi operativi sono suddivisi in: Programmi transfrontalieri, Programmi transnazionali Programmi interregionali. Come partecipano le Regioni. Gli obiettivi di Lisbona e Göteborg e la politica di coesione

4 PAGINA 4 NUOVO OBIETTIVO 3 DELLA COOPERAZIONE TERRITORIALE NELLA POLITICA REGIONALE Il programma operativo Mediterraneo (MED) Le caratteristiche principali di MED Il programma operativo MED ha una dotazione finanziaria di Euro ,00, di cui Euro ,00 del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), Euro ,00 di cofinanziamento nazionale degli Stati membri che fanno parte dello spazio di cooperazione. Autorità di Gestione Francia - Regione Provence Alpes Côte d Azur (PACA) Aree elegibili Soggetti ammissibili Tipologie progettuali e procedure di selezione Prossime scadenze 9 Stati Membri (Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Slovenia, Spagna, Regno Unito). Paesi terzi dei programmi IPA ed ENPI I capofila devono essere esclusivamente soggetti pubblici o soggetti pubblici equivalenti; i partner di progetto potranno essere anche privati, nel rispetto delle regole sugli aiuti di stato Progetti da selezionare attraverso bandi tradizionali e valutazione in due fasi: una prima valutazione da parte del Segretariato tecnico congiunto del progetto di massima e una successiva presentazione delle proposte che superano la selezione per la valutazione definitiva. Progetti strategici, da selezionare attraverso bandi ad hoc sulla base di capitolati definiti dal Comitato di Sorveglianza (terms of reference), che individuano i contenuti generali della proposta. La selezione potrà avvenire con criteri specifici da definire dal Comitato di sorveglianza. Seminario di lancio del programma operativo: Marsiglia 22 novembre Per maggiori informazioni Per l Italia, partecipano a MED 18 regioni e l Umbria è compresa

5 PAGINA 5 NUOVO OBIETTIVO 3 DELLA COOPERAZIONE TERRITORIALE NELLA POLITICA REGIONALE continua dalla pagina precedente Il programma operativo MED è articolato nei seguenti assi e obiettivi: ASSE 1 / Rafforzamento delle capacità d innovazione Disseminazione di tecnologie innovative e della conoscenza Rafforzamento della cooperazione strategica tra gli attori dello sviluppo economico e le autorità pubbliche ASSE 2 / Protezione dell ambiente e promozione dello sviluppo sostenibile del territorio Protezione e valorizzazione delle risorse naturali e del patrimonio Promozione delle energie rinnovabili e miglioramento dell efficienza energetica Prevenzione dei rischi marittimi rafforzamento della sicurezza marittima Prevenzione e lotta contro i rischi naturali ASSE 3 / Miglioramento dell accessibilità dei territori e della mobilità Miglioramento dell accessibilità marittima e dell intermodalità Sostegno all uso delle tecnologie dell informazione per una migliore accessibilità e comunicazione tra I territori Gli Assi e gli obiettivi. Asse 4 / Promozione dello sviluppo integrato e policentrico dello spazio MED Coordinamento delle politiche di sviluppo e miglioramento della governance dei territori Rafforzamento dell identità e miglioramento delle risorse culturali per una migliore integrazione dello spazio MED Il 20% delle risorse del programma potranno essere spese sul territorio UE al di fuori delle aree elegibili; il 10% delle risorse possono essere spesi anche nei paesi terzi elegibili ai programmi IPA ed ENPI. Una parte delle risorse possono essere spese anche al di fuori del territorio del programma.

6 PAGINA 6 NUOVO OBIETTIVO 3 DELLA COOPERAZIONE TERRITORIALE NELLA POLITICA REGIONALE Le caratteristiche principali di SEES 4. Il programma operativo South Est European Space (SEES) Il programma operativo SEES è già stato presentato nel mese di maggio alla CE per l approvazione. Ha una dotazione finanziaria di Euro (FESR), oltre ai cofinanziamenti nazionali che portano il totale delle risorse a Euro Autorità di Gestione Aree elegibili Soggetti ammissibili Tipologie progettuali e procedure di selezione Ungheria - National Development Agency of Hungary 8 Stati Membri (Austria, Bulgaria, Romania, Grecia, Ungheria, parte dell Italia, Slovacchia, Slovenia); paesi candidati (Turchia, Croazia, fyr cedonia,); paesi potenziali candidati (Albania, Bosnia-Herzegovina, Serbia, Montenegro,); Moldova e Ucraina Sono ammissibili sia soggetti pubblici che privati. Nei bandi saranno definiti i criteri di partecipazione. Progetti da selezionare attraverso open calls for proposal (bandi tradizionali) e progetti da selezionare attraverso targeted calls (su specifiche priorità, ristretti a specifici gruppi di partners potenziali, con criteri specifici di valutazione, ecc.). Sono previste due procedure di selezione: in una fase unica (one step) e in due fasi (two steps). Una prima valutazione da parte del Segretariato tecnico transnazionale congiunto (JTS) su progetto di massima, e una successiva presentazione delle proposte che superano la selezione per la valutazione definitiva. Anche per lo spazio SEES, una parte delle risorse possono essere spese anche al di fuori del territorio di riferimento. Prossime scadenze Per maggiori informazioni

7 PAGINA 7 NUOVO OBIETTIVO 3 DELLA COOPERAZIONE TERRITORIALE NELLA POLITICA REGIONALE continua dalla pagina precedente Il programma operativo South Est European Space (SEES)è articolato nei seguenti assi e obiettivi: ASSE 1 / Promozione dell innovazione e dell imprenditorialità 1.1 Sviluppo di reti di ricerca e innovazione in settori specifici 1.2. Sviluppo di ambienti favorevoli per le imprese innovative 1.3. Aumentare le condizioni di base per aprire la strada all innovazione ASSE 2 / Protezione e miglioramento dell ambiente 2.1. Migliorare la gestione integrate delle acque e la prevenzione delle inondazioni 2.2. Migliorare la prevenzione dei rischi ambientali 2.3. Promuovere la cooperazione nella gestione delle risorse naturali e delle aree protette 2.4. Promuovere l efficienza energetica ASSE 3 / Miglioramento dell accessibilità 3.1. Migliorare la cooperazione nella promozione, pianificazione e funzionamento delle reti di trasporto primarie e secondarie 3.2. Sviluppare strategie per affrontare il digital divide 3.3. Sviluppo delle base per piattaforme multimodali Gli Assi e gli obiettivi. ASSE 4 / Sviluppo di sinergie per lo sviluppo sostenibile 4.1. Affrontare i problemi cruciali che interessano le aree metropolitane ed i sistemi regionali di gestione 4.2. Promuovere modelli equilibrati di sviluppo sostenibile ed attrattivo 4.3. Promuovere l uso dei beni culturali per lo sviluppo Il 20% delle risorse del programma potranno essere spese sul territorio UE al di fuori delle aree elegibili; il 10% delle risorse possono essere spesi anche nei paesi terzi eleggibili ai programmi IPA ed ENPI. In precedenza, l area SEES faceva parte dello spazio di cooperazione Cadses che è stato ripartito in due, perché troppo esteso.

8 PAGINA 8 NUOVO OBIETTIVO 3 DELLA COOPERAZIONE TERRITORIALE NELLA POLITICA REGIONALE Le caratteristiche principali di Interreg IV C 5. Il programma operativo Interreg IV C Il programma ha una dotazione finanziaria Euro (FESR), oltre al cofinanziamento nazionale che porta le risorse complessive a Euro Obiettivo generale del programma è migliorare l'efficacia delle politiche di sviluppo regionale e contribuire alla modernizzazione economica favorendo la cooperazione fra le autorità regionali e locali degli stati EU27, Norvegia e Svizzera, e lo scambio ed il trasferimento di esperienze e lo sviluppo congiunto di metodi e strumenti. Il programma mira a contribuire alla strategia europea per lo sviluppo e l occupazione; costituisce uno strumento importante per l attuazione della comunicazione Regions for economic change. Autorità di Gestione Francia - Regione Conseil Régional du Nord Pas de Calais Lille. Aree elegibili Tutto il territorio dell Unione europea oltre a Svizzera e Norvegia. Interreg IV C vede una presenza maggiore dei Servizi della Commissione europea. Soggetti ammissibili Tipologie di intervento Procedure di selezione Prossime scadenze Per maggiori informazioni Sono ammissibili soltanto soggetti pubblici (autorità regionali e locali). Progetti di iniziativa regionale che raggruppano sia progetti di reti, che progetti individuali e un limitato numero di Operazioni quadro regionali; Progetti di capitalizzazione, inclusa la Fast Track Initiative (Iniziative di rapido avvio): I progetti di capitalizzazione mirano a trasferire ai partner di progetto le buone pratiche conseguite nei Programmi operativi regionali dell obiettivo Convergenza, Competitività, Cooperazione; le Fast Track initiative sono progetti di reti avviati direttamente dall Unione europea scegliendo tra reti già costituite in ambito Interreg Urban. La Commissione ha individuato trenta temi sui quali costruire reti incentrate principalmente sulla modernizzazione economica. Alle Fast Track partecipano le Autorità di Gestione dei PO ed hanno il sostegno diretto della Commissione. Procedura di selezione in una fase unica (one step) o in due fasi (two steps) peri progetti ad iniziativa regionale: la scelta è demandata al Monitoring committee. Per i progetti di capitalizzazione e le fast track. Le procedure di selezione prevedono l intervento diretto della Commissione, che individua tra i progetti presentati quelli candidabili alla selezione. Il programma operativo è stato approvato con Decisione del settembre Il 20 e 21 settembre si è svolto a Lisbona il Seminario di lancio dell iniziaitiva. Il primo bando è aperto dal 21 settembre 2007 al 15 gennaio È prevista l istituzione di quattro information points: Valencia, Rostock, Katowice e Lille.

9 PAGINA 9 NUOVO OBIETTIVO 3 DELLA COOPERAZIONE TERRITORIALE NELLA POLITICA REGIONALE continua dalla pagina precedente Il programma operativo Interreg IV C è articolato in due priorità: Priorità 1: Innovazione ed economia della conoscenza Ricerca e sviluppo tecnologico Società dell informazione PMI, imprenditoria, sviluppo del settore economico Occupazione, risorse umane e educazione Priorità 2: Ambiente e gestione dei rischi Energia e trasporto pubblico sostenibile Biodiversità e conservazione del patrimonio naturale Rischi naturali e tecnologici Gestione acqua e rifiuti Patrimonio culturale Le priorità e le misure Il programma operativo è articolato in due priorità e riguarda tutto il territorio dell Unione europea.

10 PAGINA 10 NUOVO OBIETTIVO 3 DELLA COOPERAZIONE TERRITORIALE NELLA POLITICA REGIONALE Comitati e organismi transnazionali Come fare per partecipare? In base alla normativa comunitaria, per ciascun spazio di cooperazione è stato redatto da una task force composta da esperti di più paesi la proposta di programma operativo da sottoporre all approvazione della Commissione europea per il cofinanziamento. Ogni spazio di cooperazione ha gli organi previsti dal Regolamento 1083/2006 dei fondi strutturali, vale a dire: l Autorità di gestione, l Autorità di pagamento, il comitato direttivo/ di sorveglianza/ di pilotaggio e segue le regole comuni per l ammissibilità delle spese (Regolamento 1828/2006), per i controlli e così via. In Italia, per i programmi transfrontalieri e transnazionali gestiti da amministrazioni pubbliche la copertura finanziaria della quota pubblica nazionale è totalmente a carico dello Stato; per i programmi interregionali, per i quali non è prevista allocazione di fondi fra Stati membri, vale lo stesso fino al 100% della quota pubblica nazionale prevista per i partner che partecipano ai progetti selezionati. Come per l iniziativa comunitaria Interreg, anche l Obiettivo 3 cooperazione territoriale si attuerà con dei bandi per ogni spazio di cooperazione, in cui vengono selezionati i progetti migliori. La partecipazione avviene tramite formulari standard che prevedono le attività, i tempi di realizzazione ed il relativo budget di spesa per ciascuno dei partner coinvolti nel progetto. Condizione di ammissibilità del progetto è la partecipazione di almeno tre partner di tre Paesi diversi all interno dello spazio di cooperazione ; la qualità del parternariato rientra tra gli elementi presi in considerazione per la selezione. I Paesi in preadesione (IPA) e dello spazio ENPI hanno modalità particolari e differenziate per la partecipazione finanziaria nonché un budget più limitato; tuttavia la loro adesione ai progetti è valutata positivamente in fase di selezione. I progetti sono presentati dal capofila, e in caso di selezione è sempre il capofila che sigla il contratto con i servizi della Commissione europea. Di norma, un secondo formulario standard riguarda la convenzione tra capofila e partner e dettaglia meglio le reciproche obbligazioni. Il rimborso delle spese avviene a rendicontazione e certificazione delle stesse; presentando la documentazione al capofila, questi farà la domanda di rimborso alla UE, che a sua volta trasmetterà gli importi all Autorità di pagamento. da non dimenticare

11 PAGINA 11 NUOVO OBIETTIVO 3 DELLA COOPERAZIONE TERRITORIALE NELLA POLITICA REGIONALE Le procedure per i progetti di cooperazione territoriale I Comitati nazionali In Italia, la governance del nuovo Obiettivo 3 - cooperazione territoriale prevede la partecipazione attiva delle regioni, rifacendosi all accordo per la cooperazione interistituzionale nei programmi Interreg IIIB e IIIC già siglato in Conferenza Stato-Regioni il 29 febbraio Tale accordo stabilisce una maggiore cooperazione tra le amministrazioni centrali e le regioni e l istituzione di Comitati nazionali per ciascun spazio di cooperazione. È all interno dei Comitati nazionali che viene condivisa la posizione nazionale, da rappresentare successivamente in seno ai Comitati di sorveglianza dei programmi operativi. Tanto il riparto delle risorse finanziarie del Fesr per programma, che il documento del modello di governance per l Obiettivo 3 - cooperazione territoriale, sono stati approvati dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni del 14 dicembre La Regione Umbria è vicepresidente del Comitato nazionale Interreg IVC (la presidenza è assegnata alla Regione Calabria). Il Comitato nazionale del programma operativo MED è presieduto dalla Regione Toscana e quello del programma operativo SEES dalla Regione Emilia-Romagna. 7.2 All interno della Regione Umbria La Regione Umbria è rappresentata dall area della programmazione regionale nei gruppi nazionali di coordinamento dell Obiettivo 3 e ad essa compete la diffusione delle informazioni sulle opportunità offerte di volta in volta mediante i bandi. Le proposte progettuali da presentare per la selezione e il cofinanziamento dell Unione europea vengono raccolte dall area della programmazione regionale e analizzate per valutarne la coerenza con le linee strategiche e programmatiche, tenendo conto della complementarietà e sinergia con la programmazione regionale e con il Patto per lo sviluppo, della compatibilità con le risorse finanziarie indicate nel Documento annuale di programmazione (DAP) e dell attivazione del partenariato locale. L insieme delle proposte progettuali viene quindi sottoposto all attenzione della Giunta regionale tramite note informative. La definizione specifica delle proposte progettuali e la firma dei relativi documenti secondo gli schemi stabiliti nei bandi (formulario di progetto, accordo con il capofila) è delegata dalla Giunta regionale ai dirigenti dei servizi competenti, così come l eventuale successiva fase di negoziato della proposta progettuale con il Segretariato tecnico transnazionale congiunto e la redazione nella versione definitiva. Sarà di nuovo l area della programmazione regionale che riporta le scelte regionali in seno ai Comitati nazionali, per garantire una maggiore efficacia dei risultati. Procedure interne ed esterne per partecipare e speriamo che questa volta non ci siano troppi ritardi

12 PAGINA 12 NUOVO OBIETTIVO 3 DELLA COOPERAZIONE TERRITORIALE NELLA POLITICA REGIONALE continua dalla pagina precedente 7.3 La selezione dei progetti e il circuito finanziario Il circuito amministrativo e contabile, in sintesi. Selezionati i progetti, l esperienza della fase di programmazione ha evidenziato alcune criticità iniziali nell identificarne l atto formale di approvazione, data l eterogeneità degli organismi coinvolti: non tutte le Autorità di Gestione infatti sono organismi dotati di autonomia giuridica tale da avallare le loro comunicazioni. La prassi adottata nella Regione Umbria è consistita nel far coincidere l atto formale di approvazione con la comunicazione ufficiale del cofinanziamento FESR da parte dell Unione europea al capofila; tale comunicazione è successiva all approvazione da parte dell Autorità di gestione della graduatoria dei progetti selezionati da un comitato tecnico. Di seguito si illustra schematicamente il circuito contabile dei progetti Interreg: capofila e partner firmano la proposta di progetto (di cui il bilancio fa parte integrante); il capofila presenta il progetto al bando; la commissione per la selezione dei progetti stila la graduatoria (valutazione tecnica; può differire da quella politica); vengono richieste e negoziate eventuali modifiche al progetto e/o al bilancio (aggiustamenti, riduzioni); il comitato di sorveglianza comunica al capofila che il progetto è stato approvato; il capofila comunica l informazione ai partner; iscrizione dei fondi nel bilancio regionale, dopo la comunicazione dell Autorità di gestione capofila; gestione del progetto da parte del servizio competente; rendicontazione delle spese in itinere; eventuali irregolarità vengono rilevate e corrette; rendicontazione finale da inviare al certificatore nazionale, che ne conferma l elegibilità ed effettua la certificazione; certificazione da inviare al capofila; Il circuito contabile versamento dei fondi da parte dell Autorità di pagamento al capofila; riparto dei fondi da parte del capofila ai partner del progetto.

13 PAGINA 13 NUOVO OBIETTIVO 3 DELLA COOPERAZIONE TERRITORIALE NELLA POLITICA REGIONALE Riferimenti normativi Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio dell 11/07/06 recante disposizioni generali sul FESR, FSE e Fondo di coesione; Regolamento (CE) 1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 05/07/06 recante disposizioni sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale; Regolamento (CE) n. 1082/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 05/07/06 relativo a un Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT); Regolamento (CE) 1828/2006 della Commissione del 08/12/06 che stabilisce modalità di applicazione del Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul FESR, sul FSE e sul Fondo di coesione e del Regolamento CE) 1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo al FESR; gli Orientamenti strategici comunitari in materia di Politica estera e relativi finanziamenti approvati con le diverse Decisioni del Consiglio europeo per la programmazione comunitaria ; Regolamento (CE) 1085/2006 del Consiglio del 17/07/06 che istituisce uno Strumento di assistenza pre-adesione (IPA); Decisione della Commissione C (2006) 5144 del 6 novembre 2006 che stabilisce l elenco delle regioni e delle zone ammissibili nel quadro dell obiettivo cooperazione territoriale europea; Decisione 2006/609/CE della Commissione del 4 agosto 2006 che stabilisce una ripartizione indicativa per Stato membro degli stanziamenti per l Obiettivo Cooperazione territoriale Europea per il periodo ; proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni generali che istituiscono uno strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI) COM(2004)628; Delibera CIPE n. 36 del 15 giugno 2007 Definizione dei criteri di cofinanziamento pubblico nazionale degli interventi socio strutturali comunitari per il periodo di programmazione In /newregl0713_it è possibile accedere al materiale sopra elencato ed ai Regolamenti e alle linee guida strategiche comunitarie Per saperne di più: le regole e le comunità di pratiche 9. Siti web ESPON INTERACT INTERREG IVC MED SEES URBACT e Un consiglio: consultate spesso i siti web perché le novità sono all ordine del giorno.

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