Formati Distributivi e Sviluppo Marca Privata : panorama europeo ed opportunità
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- Cristoforo Meloni
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1 Formati Distributivi e Sviluppo Marca Privata : panorama europeo ed opportunità
2 Epoca pre - moderna Autoconsumo Scambio di beni Ambulanti Fiere nei punti di passaggio Mercati settimanali (legati a fornitori locali)
3 Urbanizzazione ed evoluzione sociale Molte persone in poco spazio Esigenze di approvvigionamento Produzione industriale: larga gamma prodotti Logistica : necessità di rendere disponibili i prodotti a grandi distanza Grossisti : acquisto da industrie Distributori : messa a disposizione prodotti
4 Evoluzione del Negozio : risposta alla evoluzione sociale Cresce di dimensioni Localizzati in aree di grande passaggio Formula self service negli anni 50 Nascita supermercati negli anni 60 Nascita degli ipermercati negli anni 70 Progressiva concentrazione nei Centri Commerciali Disponibilità di prodotti e rottura delle barriere dello spazio e del tempo e delle stagioni Disponibilità prodotti stagionali tutto l anno
5 Quale tipo di commercio? Corso "Esperto qualità - sicurezza alimentare Indirizzo Distribuzione" Cremona Maggio 2009
6 Le tendenze della Distribuzione
7 Il fatturato dei negozi della grande distribuzione Giro d affari medio annuo per punto di vendita Fonte : Guida Nielsen Largo Consumo Libero Servizio Super Libero Servizio Super oltre _ oltre 8000 Discount _ Discount Fatturato medio a mq Libero Servizio Super Iper Iper Iper oltre Discount 4.610
8 Le tipologie di imprese presenti in Italia I negozi tradizionali / specializzati La distribuzione moderna Imprese a succursali: catene di super/ipermercati, con gestione fortemente centralizzata di tutte le funzioni Imprese associate: Associazioni o Cooperative di dettaglianti e/o grossisti con gestione centralizzata di alcune funzioni e gestione autonoma dei Pv Cooperative di consumatori: la forma sociale è la cooperativa, ma con una organizzazione analoga alle imprese a succursali. Cash & Carry: un grossista che vende ad altre imprese o professionisti
9 I negozi tradizionali domanda di sussistenza/bassi redditi scarsa disponibilità di mezzi di trasporto sottoccupazione femminile modesto numero di referenze locali per la vendita piccoli poche attrezzature poche scorte (ruolo del grossista) ridotta qualificazione del personale Fare la spesa molto spesso è visto come un diversivo, un fatto relazionale, come possibilità di scelta.
10 I dettaglianti indipendenti affiliati o associati (DO) acquisti di massa a costi inferiori aggressività tipica delle piccole imprese maggior facilità di finanziamento aiuti nella gestione operativa aiuti nel controllo amministrativo una marca commerciale e, quindi, la promozione delle vendite ricerche di mercato preparazione del personale
11 La grande distribuzione (GD) Grado di prossimità Stoccaggio Orari di apertura Profondità dell assortimento Velocità del servizio Facilità di pagamento Convenienza Confort dell ambiente Servizi pre, durante e post vendita Parcheggio Cultura manageriale
12 Corso "Esperto qualità - sicurezza alimentare Indirizzo Distribuzione" Cremona Maggio 2009
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19 I TOP TEN nel Mondo (Miliardi ) Corso "Esperto qualità - sicurezza alimentare Indirizzo Distribuzione" Cremona Maggio 2009
20 Corso "Esperto qualità - sicurezza alimentare Indirizzo Distribuzione" Cremona Maggio 2009
21 Le tendenze a medio termine GDO Ipermercati: espansione numerica più contenuta rispetto al passato e revisione e ristrutturazione dei punti vendita esistenti Supermercati e superette: polarizzazione verso i due format prevalenti superstore e vicinato, oggetto di rilettura in chiave convenience Discount: espansione numerica e quote di vendita in crescita favorito dalla congiuntura economica sfavorevole e dal miglioramento dell offerta Dettaglio Tradizionale nei piccoli centri abitati, e nelle aree periferiche delle città - continuano ad operare. - problema del ricambio generazionale nei centri abitati più grandi: - si trasformano in negozi specializzati - diventano esercizi di vicinato aderenti ad associazioni o affiliati
22 Lo sviluppo della Marca Privata Come e perché nasce il Private Label
23 Origini e sviluppo Risposta alle esigenze di competitività fra punti vendita Alternativa alla Marca Industriale Garantire maggior redditività rispetto alle marche leader Creare fedeltà nel consumatore In un primo tempo di qualità medio-bassa e con comunicazione scarsa sul prodotto Cresce come importanza e qualità negli anni 70 con i produits libres di Carrefour (1976)
24 LORO NON HANNO PROBLEMI
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29 Marca Privata: Top 20 Categorie Food Verdura Fresca IV Gamma Verdura Fresca Confezionata Pi Frutta Fresca Confezionata Pi Carta Igienica Formaggi Pi Mozzarelle Vaccine 19,6% Gelati Multipack 19,4% Tonno Sottolio 16,2% Latte Uht 15,2% Olio di Oliva Vergine ed Extravergine 14,5% Pasta Secca Semola/Altre 13,4% Yogurt ai Gusti 12,8% Biscotti Frollini 12,7% Merendine 10,9% Latte Fresco 8,8% Vino I.g.t. e da Tavola 8,5% Acqua Non Gassata 6,5% Caffe Tostato Macinato 6,0% Birre Alcoliche 4,0% Cole 2,7% Vino D.o.c. e D.o.c.g. 2,1% 32,7% 27,9% 25,5% 56,4%
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32 Corso "Esperto qualità - sicurezza alimentare Indirizzo Distribuzione" Cremona Maggio 2009
33 Conclusioni E in corso una grande evoluzione dei formati in Italia ed in Europa In Italia resistono forme di negozio assenti in altri paesi e tendono a specializzarsi L evoluzione della Marca Privata condiziona sempre più il mercato Si aprono importanti prospettive che però richiedono reattività e professionalità
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