I PIÙ COMUNI INFESTANTI DEI LOCALI DI PRODUZIONE DEGLI ALIMENTI:

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "I PIÙ COMUNI INFESTANTI DEI LOCALI DI PRODUZIONE DEGLI ALIMENTI:"

Transcript

1 I PIÙ COMUNI INFESTANTI DEI LOCALI DI PRODUZIONE DEGLI ALIMENTI: A cura di: Roberta Cecchetti - Silvia Mascali Zeo - Claudio Venturelli Hanno collaborato: Marina Fridel - Simona Macchini - Vannia Ricci - Ruggero Ruggeri Manuale Operativo Materiale didattico a uso interno è vietato qualsiasi altro utilizzo Per ulteriori informazioni: Dipartimento di Sanità Pubblica Unità Operativa Igiene Alimenti e Nutrizione prevsal@ausl-cesena.emr.it

2 INDICE TPRESENTAZIONE... 2 T 1.DISINFESTAZIONE Che cos è Perché è importante INFESTANTI PIÙ COMUNI E LORO CICLO BIOLOGICO INSETTI : Le Blatte( Ordine: Blattoidei) : Le mosche (Ordine: Ditteri) : Le formiche (Ordine: Imenotteri) : Le Tignole (Ordine: Lepidotteri) I Coleotteri (Ordine: Coleotteri) MAMMIFERI Topi e ratti DIFESA PREVENZIONE Azioni preventive di base MONITORAGGIO LOTTA Modalità di intervento MEZZI CHIMICI: Disinfestanti Parole chiave Bibliografia

3 PRESENTAZIONE Nel campo alimentare ogni animale, domestico o selvatico, deve essere considerato infestante ed il suo ingresso negli stabilimenti alimentari deve essere severamente vietato o impedito rappresentando una fonte di contaminazione estremamente pericolosa. Il responsabile di una industria alimentare è inoltre tenuto per legge ( D.Lgs. 155/97) ad attivare sistemi di prevenzione per la produzione di alimenti igienicamente idonei attuando dei piani di autocontrollo secondo il sistema H.A.C.C.P. Esso si basa su una valutazione del processo produttivo, su una corretta e precisa analisi dei pericoli e su un controllo e un monitoraggio al fine di prevenire, eliminare o ridurre a un livello accettabile tutti i rischi evidenziati. L infestazione da artropodi e roditori attratti dagli alimenti rappresenta una causa importante di compromissione della situazione igienico-sanitaria negli stabilimenti alimentari. La mancanza di idoneità dei locali (piccole dimensioni, scarsa aerazione e illuminazione, con attrezzature difficilmente ispezionabili) è una della maggiori cause della presenza di infestazione. 1.DISINFESTAZIONE 1.1 Che cos è Per disinfestazione si intende la lotta contro animali che possono essere vettori di malattie o causare danni alle attività e agli ambienti di vita dell uomo. La lotta contro gli animali infestanti deve avvenire in ogni fase di conservazione, trasporto, trasformazione, commercializzazione. 1.2 Perché è importante I danni che gli animali infestanti possono causare sono di due tipi: diretti dovuti al consumo delle derrate alimentari da parte degli infestanti; indiretti dovuti al rilascio di inquinanti (feci, saliva, urine, parti del corpo, ecc ). 2

4 2. INFESTANTI PIÙ COMUNI E LORO CICLO BIOLOGICO : Le Blatte( Ordine: Blattoidei) 2.1 INSETTI Rischio sanitario e danno economico Sono insetti diffusi in tutto il mondo, alcune specie possono risultare nocive in quanto vettori di microrganismi patogeni (batteri, virus e parassiti intestinali), a causa della frequentazione di fognature e servizi igienici (contaminazione oro-fecale). La caratteristica potenzialmente più pericolosa delle blatte è quella di rigurgitare una parte del cibo assunto e di defecare durante il pasto contaminando così gli alimenti. Abitudini Le femmine depongono le uova in una ooteca (capsula di rivestimento) che viene abbandonata nei luoghi di rifugio abituali. Le ooteche possono essere introdotte accidentalmente all interno degli edifici con gli scatoloni di cartone ondulato (deposte tra le pieghe delle due pagine). Le ooteche proteggono le uova dai trattamenti insetticidi, per cui possono essere fonte di reinfestazione. Le blatte hanno abitudini notturne, prediligono ambienti caldi e umidi (servizi igienici, tombini, ).Grazie al loro corpo appiattito riescono a rifugiarsi in anfratti di pochi millimetri, nelle fessure di pareti e pavimenti, tra i battiscopa scollati, nelle tubature, all interno di rivestimenti e isolanti. Fattori predisponenti I fattori che possono favorire l insediamento delle blatte in ambienti domestici e di lavoro sono da attribuirsi principalmente alle stesse attività umane: trasporto di materiali infestati (derrate alimentari, imballaggi, effetti personali, ecc.). Spesso anche il servizio lavanderia esterno (tovaglie, lenzuola, asciugamani) può contribuire al trasporto passivo. La presenza di crepe nei muri, le finestre aperte, i forti vapori presenti nelle cucine favoriscono l insediamento delle blatte. Va ricordato che le canalette elettriche, le condutture idriche come pure gli impianti di condizionamento e di riscaldamento offrono vie preferenziali per il loro spostamento all interno degli edifici. Descrizione delle specie maggiormente diffuse in Italia N ooteche N uova Dimensioni colore adulto (mm) Blatta orientalis nerastra Blattella germanica Giallo rossastro 3

5 : Le mosche (Ordine: Ditteri) Rischio sanitario e danno economico Le mosche possono contaminare cibi e utensili su cui si posano in quanto, attraverso le proprie appendici, liquido salivare, rigurgiti e feci trasportano diversi patogeni e uova di alcuni parassiti. Le principali malattie che possono essere trasmesse da questo tipo di insetti sono la salmonellosi, il tifo, la dissenteria e la congiuntivite. Abitudini Il loro ciclo biologico passa attraverso 4 fasi (uovo, larva, pupa e adulto) e ha una durata variabile a seconda della stagione. Ad esempio,per quanto riguarda la mosca più comune negli ambienti frequentati dall uomo (Musca domestica) nei periodi caldi sono sufficienti 2 giorni per la comparsa delle larve e meno di 15 giorni per quella degli adulti. Questi ultimi si riposano preferibilmente di giorno sul pavimento, sulle pareti, sul soffitto, e all esterno delle abitazioni sulle siepi e in prossimità dei recipienti per la spazzatura; di notte si trovano sui soffitti, sui fili dell energia elettrica, sulle siepi, sui rami degli alberi e negli angoli degli edifici al riparo dal vento. Le mosche sono attive di giorno (di notte possono diventare attive alla luce artificiale); Fattori predisponenti Sono insetti che vivono in stretta associazione con l uomo. Le mosche sono attratte da cumuli di rifiuti e letamai in cui si trovano sostanze in decomposizione utilizzate come nutrimento dalle larve. Descrizione delle specie maggiormente diffuse in Italia Nome Musca domestica (mosca domestica) Drosophila spp. (moscerino dell aceto) Lucilia spp. (mosca verde della carne) Calliphora spp (moscone blu della carne) Caratteristiche Cosmopolita, vive in stretta associazione con l uomo e si avvantaggia delle sue attività. E di colore grigio-nera. Gli adulti misurano da 5 a 7 mm. Cosmopolita, di piccole dimensioni, gli adulti misurano da 3 a 4 mm. Attratta da qualsiasi alimento in fermentazione, frutta matura, aceto, vino, zucchero e da sostanze particolarmente odorose. Le larve prediligono i lieviti e per questo è facile ritrovare questo insetto nei locali di impasto e lievitazione dei prodotti da forno. Di colore verde metallico, sono attratte dalla carne macellata, dal pesce cotto e crudo, su cui depongono le uova. Si tratta dei comuni mosconi piuttosto grossi di colore blu metallico che emettono il classico ronzio, sono attratti da carne, pesce sia cotti che crudi. sui quali depongono le proprie uova : Le formiche (Ordine: Imenotteri) Sono inquilini abbastanza frequenti delle nostre abitazioni. Appartengono a diverse Famiglie, vengono accorpate però nella Superfamiglia dei Formicoidea. Rischio sanitario e danno economico Non sono da considerare pericolose per le loro occasionali punture ma la loro presenza può diventare un problema nel caso di forti infestazioni per i danni arrecati negli stabilimenti alimentari sia per il possibile rischio del ritrovamento di spoglie morte sia per il possibile trasporto di microrganismi patogeni. 4

6 Abitudini Vivono in nidi e si nutrono di sostanze sia di origine vegetale che animale. Nelle abitazioni sfruttano percorsi protetti come le canalette dei fili elettrici che permettono loro spostamenti anche da un piano all altro in completa copertura. Fattori predisponenti Sono attratte dalle fonti di cibo e dagli ambienti caldo-umidi che consentono la loro attività anche nei periodi invernali : Le Tignole (Ordine: Lepidotteri) Con questo termine che non è il più appropriato anche se il più utilizzato, si fa riferimento a piccole farfalle infestanti di molte tipologie di derrate. I nomi scientifici delle più comuni farfalline sono Ephestia kuehniella Zell., Plodia interpunctella Hb. Rischio sanitario e danno economico Per questo tipo di insetto non si parla di rischio sanitario in senso stretto, ma è più corretto parlare di danni indiretti sugli alimenti che possono provocare le larve attraverso la produzione di escrementi, tele sericee (seta) e di danni diretti in seguito alla loro attività alimentare. Abitudini Il loro ciclo biologico si svolge in 4 fasi: uovo, larva, pupa (crisalide) e adulto. Entrano negli edifici in maniera passiva (con prodotti e/o imballaggi infestati) dove si nutrono sia di farine sia di cereali. Le larve non disdegnano però cioccolata, frutta secca e nelle case possono sopravvivere addirittura a spese della polvere accumulata negli angoli e raggiungere lo stadio adulto. Le larve producono filamenti sericei tele (simili alle ragnatele).per lo più si tratta di insetti penetratori in grado cioè di perforare oltre ai prodotti alimentari anche i materiali di imballaggio. Fattori predisponenti Il loro ciclo biologico è favorito generalmente da condizioni di umidità di circa il 75 % e da una temperatura di 25 C. Descrizione delle specie maggiormente diffuse in Italia Nome Ephestia kuehniella adulto.caratteristiche è di colore grigio scuro con antenne lunghe e di colore più intenso. Ha le ali anteriori grigio brune, frangiate e le ali posteriori più chiare con margini e nervature in evidenza. E facilmente ritrovabile nei mulini dove può provocare gravi danni in particolare a causa dell ostruzione prodotta nei macchinari dalla seta emessa dalle larve. Attacca anche nocciole, frumento, cioccolata, fagioli, mandorle ecc. A 25 C e 75 % di umidità completa il suo ciclo biologico in 74 giorni. larva Plodia interpunctella ha il corpo fondamentalmente bruno- grigiastro; le ali anteriori per un terzo della loro lunghezza sono bianco-giallastro e per il resto marrone rossastro con 2-3 strette fasce nere; le ali posteriori sono biancastre. Infesta grano, cereali macinati, frutta secca, nocciole, noci, ecc. A 20 C e 70 % di umidità resiste per più di 50 giorni e il suo sviluppo si arresta al di sotto dei 15 C I Coleotteri (Ordine: Coleotteri) 5

7 Rischio sanitario e danno economico Anche questi infestanti procurano danni sia diretti sia indiretti causati dall inquinamento dovuto alle spoglie e agli escrementi. E importante sottolineare che i peli e le setole lasciate da questi insetti possono essere la causa di gravi allergie dell apparato respiratorio e di microlesioni a livello intestinale. Abitudini Il loro ciclo di sviluppo passa attraverso 4 fasi: uovo, larva, pupa e adulto. Si nutrono di sostanze sia di origine vegetale che animale. I danni alle derrate sono provocate sia dalla larva che dall adulto. Fattori predisponenti Il loro ciclo biologico è favorito generalmente da condizioni di umidità di circa il 75 % e da una temperatura di 25 C. Descrizione delle specie maggiormente diffuse in Italia N uova Dimensioni adulto (mm) colore Alimenti preferiti Stegobium paniceum ,8-3 Giallo-marrone scuro alimenti sia di origine animale che vegetale Rhyzopertha dominica ,5-3 rossastro cereali, farine, paste alimentari, biscotti,ecc Lasioderma serricorne ,5-3 Bruno uniforme sostanze conservate come frutta secca, tabacco, farine, spezie, camomilla, pesce secco Tenebrio molitor Bruno-rossastro farine, biscotti, paste alimentari, carne essiccata Sithophylus granarius Bruno uniforme cereali, paste alimentari, legumi Oryzaephilus surinamensis ,5-3 Bruno qualsiasi tipo di alimento di origine vegetale (orzo, riso, farro, biscotti, pane, cacao, legumi secchi 6

8 2.2 MAMMIFERI Topi e ratti I ratti si distribuiscono all interno di un area delimitata in maniera raggruppata. Per questa loro particolarità si può assistere ad infestazioni molto evidenti di alcune aree e la completa assenza o la sola casuale presenza in altre zone anche limitrofe. Rischio sanitario e danno economico Oltre a causare evidenti danni di tipo diretto sulle derrate alimentari a causa della loro attività alimentare, i topi contaminano l ambiente in cui si trovano sia con le loro feci e urine (emesse di continuo per marcare il territorio) sia con il loro semplice passaggio (lasciano infatti peli e tracce untuose e trasportano, attaccati al loro corpo diversi microrganismi). Abitudini I ratti e i topi sono onnivori e si nutrono di una vasta varietà di cibo: insetti, molluschi, pesci, carogne, uova, frutta, cereali, ortaggi, carta e legno. Il cibo può essere consumato in loco o accumulato in appositi spazi ricavati all interno delle tane. Descrizione delle specie maggiormente diffuse in Italia Dal lato sanitario i roditori più pericolosi sono quelli che vivono in stretta associazione con l uomo, cioè: Mus domesticus, Rattus norvegicus, Rattus rattus Caratteristiche: Mus domesticus Rattus norvegicus Rattus rattus Peso Meno di 25 g Più di 250 g Meno di 250 g Lunghezza della coda Maggiore di quella della testa e del corpo Minore di quella della testa e del corpo Maggiore di quella della testa e del corpo Orecchie Grandi e con qualche pelo Piccole, spesse, coperte di fini peli Grandi, sottili, prive di pelo Muso Appuntito Ottuso Appuntito Colore Grigio-marrone Grigio-marrone a volte nero, l addome è grigio Nero, marrone, fulvo o grigio; l addome può essere bianco Occhi Piccoli Piccoli Grandi Feci Separate, piccole, A gruppi, a volte fusiformi o elissoidali isolate, fusiformi o Abitudini Si arrampica e scava tane; vive all interno e all esterno delle abitazioni, ma non nelle fognature ellissoidali Scava tane, si arrampica, sa nuotare e vive sia all interno che all esterno delle abitazioni e nelle fognature Separate a forma di banana Scava tane, si arrampica, vive sia all interno che all esterno delle abitazioni, di rado nelle fognature Distribuzione Ubiquitario Ubiquitario Frequente nelle zone portuali 7

9 3.DIFESA La DIFESA dagli infestanti è impostata su due principi: la Prevenzione attraverso le azioni preventive di base e il monitoraggio; la Lotta Azioni preventive di base 3.1 PREVENZIONE Le azioni preventive di base hanno lo scopo di eliminare le fonti di attrazione degli insetti e dei roditori (residui di cibo, rifiuti, alimenti stoccati in maniera scorretta in dispense e magazzini) e i siti di penetrazione (fessure, ecc.); consistono in accorgimenti gestionali per non introdurre merci già infestate e accorgimenti strutturali per impedire che gli insetti si insedino in maniera definitiva. Possono essere riferite sia alle aree interne che esterne. Gestione delle materie prime Nelle aree interne Ispezionare accuratamente o meglio ancora privare subito dell imballaggio, i contenitori delle merci in arrivo, onde evitare l accidentale introduzione di agenti infestanti; eliminare subito dopo i residui degli imballaggi. Stoccare le materie prime in modo corretto evitando l accumulo di derrate alimentari o materiale vario a ridosso dei muri o a diretto contatto con il pavimento; le merci devono essere riposte su ripiani lontani da terra e scaffalature ( possibilmente di metallo e lisce; evitando i materiali legnosi perché possono nascondere e alimentare insetti nocivi) Effettuare una corretta rotazione dei prodotti immagazzinati, raccogliere e trasportare in contenitori appositi la merce deteriorata. Chiusura aperture verso l esterno Schermare le finestre apribili con zanzariere. Utilizzare quando possibile porte a chiusura automatica o dotarle di sistemi antintrusione. Manutenzione locali ed impianti Mantenere integra la tinteggiatura dei muri e dei soffitti. Ripristinare dove necessario pavimenti, rivestimenti, battiscopa e sigillare tutte le fessure ed intercapedini presenti nella struttura. Evitare di creare intercapedini (es.: dietro pannelli, rivestimenti ecc.) o spazi inaccessibili alle pulizie e all ispezione (es.: dietro i frigoriferi, sotto i lavelli, ecc.). Eliminare le attrezzature e gli arredi non utilizzati che possano costituire ricettacolo per gli infestanti. Pulire periodicamente filtri, grate, scarichi. Accertarsi che gli scarichi nei pavimenti e nei bagni siano correttamente sifonati. Nel caso in cui esistano controsoffittature, queste devono essere adeguatamente congiunte alle pareti dei locali onde facilitare le operazioni di pulizia ed evitare il rischio 8

10 di annidamento di infestanti. L eventuale spazio tra le controsoffittature e i solai deve essere ispezionabile e accessibile per eliminare eventuali infestazioni ed effettuare periodicamente le operazioni di pulizia. Corretto allontanamento scarti /rifiuti e acque reflue Evitare lo stazionamento di imballaggi e di materiali inutilizzabili. Chiudere i rifiuti in contenitori muniti di coperchio a comando a pedale. Asportare frequentemente i rifiuti dagli ambienti di deposito e preparazione di alimenti. Razionalizzazione pulizie Evitare accumuli di prodotti di scarto e sudiciume sotto i macchinari e le attrezzature. Smontare i macchinari per ispezionarli e lavarli con facilità. Conservare stracci, scope e spazzoloni in appositi spazi e non a contatto con il pavimento. Nelle aree esterne Manutenzione e pulizia aree cortilizie Garantire lo sfalcio dell erba e ripulire le foglie secche. Ripristinare crepe e fessurazioni in pavimentazioni e marciapiedi. Garantire un corretto drenaggio del terreno e pulizie delle grondaie; per evitare così la formazione di pozze che attirano gli insetti e facilitano l insediamento di roditori vicino ai fabbricati. I tombini e gli scarichi esterni devono essere protetti da griglie per evitare l ingresso dei roditori. Mantenere il terreno libero dai rifiuti e dall ingombro di materiali vari, spesso accatastati per lunghi periodi. Pulire regolarmente i contenitori per i rifiuti assicurandosi che siano in buone condizioni e dotati di coperchi di chiusura. 3.2 MONITORAGGIO Il Monitoraggio degli infestanti si attua attraverso la sistematica regolare ispezione visiva di tutte le aree e locali dello stabilimento per verificare la presenza di insetti, ragnatele, topi e ratti o materiale rosicchiato, escrementi e altre tracce di animali. Lo scopo delle ispezioni di routine è: Fare attenzione ad ogni aspetto igienico che possa essere migliorato per ridurre i potenziali problemi. Esaminare e fissare i punti permanenti di monitoraggio e sostituirli se necessario. Identificare e segnalare ogni evidente presenza di infestazione. Predisporre e intraprendere le azioni necessarie per l eliminazione del problema. Alcuni infestanti, come ad esempio le blatte e i roditori, hanno abitudini notturne. L ispezione visiva dei locali potrebbe non essere sufficiente per rilevarne la presenza e diventa quindi opportuno l utilizzo di trappole specifiche che consentano di rilevare l eventuale passaggio degli infestanti. L utilizzo di trappole ha lo scopo, sia di identificare le diverse tipologie di specie infestanti, sia di quantificare i livelli delle infestazioni attraverso la misura del consumo di esche e la conta degli individui catturati. Pertanto, il conduttore dello stabilimento deve predisporre ed attuare un piano di autocontrollo ai sensi del D.Lgs. 155/97 che comprenda: - un programma di intervento recante informazione sulle sedi sottoposte a controllo, tipo di infestanti controllati, modalità di controllo, periodicità degli interventi, risultati ottenuti, catture, avvistamenti altre segnalazioni; mappatura delle zone a rischio e posizionamento di trappole, etichette e schede tecniche e di sicurezza dei prodotti utilizzati, 9

11 - la registrazione dei trattamenti effettuati con indicati: data, luogo, infestante bersaglio, metodo adottato, quantità utilizzata, prodotto impiegato. La tipologia e la dislocazione delle trappole utilizzate nel monitoraggio e poi, anche negli interventi di disinfestazione e/o derattizzazione, è estremamente critica per i buoni risultati della lotta agli infestanti e perciò deve essere stabilita con precisi criteri tecnici allo scopo di pianificare gli interventi, controllare l esecuzione degli stessi e meglio identificare le aree che richiedano interventi particolari. E necessario definire il tipo e la dislocazione delle trappole utilizzate specificando il tipo di esca usato. Devono essere disponibili le schede tecniche dei prodotti chimici ed in particolare dei prodotti tossici; tutti i prodotti che vengono utilizzati per i trattamenti devono essere regolarmente dotati della relativa autorizzazione del Ministero della Salute e della apposita scheda di sicurezza con le prescrizioni d uso e le precauzioni da usare nel loro impiego; E consigliabile che l uso di esche contenenti sostanze tossiche sia evitato nelle aree di stoccaggio e di lavorazione degli alimenti e limitato alle aree esterne allo stabilimento in modo da evitare la possibilità di contaminazione dei prodotti alimentari. Le trappole ratticide eventualmente poste all interno dello stabilimento è bene siano del tipo a cattura. Le trappole luminose per insetti volanti devono essere posizionate lontane dalle linee di lavorazione e in modo da non essere visibili dall esterno al fine di non costituire fonte di richiamo. 3.3 LOTTA Nel caso in cui nonostante tutte le misure preventive adottate si verifichi una infestazione e quindi, secondo quanto previsto dal metodo H.A.C.C.P. avvenga una deviazione dai criteri che ci siamo imposti (limiti critici), si dovranno intraprendere azioni correttive Modalità di intervento Potenziamento azioni preventive di base Interventi di pulizia straordinaria, di manutenzione e ripristino strutturale. Incremento del numero di trappole di cattura. Interventi mirati Il trattamento chimico deve essere mirato all infestante individuato, va attuato solo in caso di reale necessità privilegiando l uso di prodotti meno tossici e con modalità atte ad evitare una contaminazione chimica dei prodotti alimentari. Un intervento di disinfestazione consiste nell applicazione di specifiche sostanze insetticide e deve essere effettuato con apposite attrezzature da personale adeguatamente protetto, in assenza di ogni altro operatore e di prodotti alimentari, con un efficace protezione dei macchinari e delle attrezzature destinate al contatto con gli alimenti. In ogni caso, dopo i trattamenti di disinfestazione prima di riprendere l attività produttiva, è sempre necessario effettuare un 10

12 intervento di pulizia straordinario allo scopo di eliminare ogni eventuale residuo di prodotto dalle zone a rischio di contaminazione degli alimenti. Le operazioni di disinfestazione possono anche essere effettuate in proprio dall Azienda stessa ma, soprattutto se si deve intervenire in caso di infestazioni massive, è sicuramente preferibile per le aziende, conferire con atto scritto l incarico ad una ditta esterna referenziata e di provata affidabilità. La lotta contro gli infestanti può essere effettuata prevalentemente con mezzi: Fisici e meccanici agendo sulla variazione di temperatura o con l utilizzo di trappole Chimici, attraverso l uso di disinfestanti che comprendono: insetticidi, rodenticidi. INSETTICIDI MEZZI CHIMICI: Disinfestanti Con il termine generico di insetticidi si indicano quelle sostanze che hanno una azione tossica sugli insetti. Essi vengono impiegati in campo agricolo, veterinario e in quello dell igiene pubblica. E importante attuare una giusta scelta del prodotto da utilizzare che è in funzione della tipologia dell insetto, del tipo di alimento, dell ambiente in cui si opera, della tossicità del prodotto verso l insetto, della tossicità verso l uomo, del tempo di carenza. Gli insetticidi possono essere disponibili allo stato solido, liquido, gassoso, di gel. Gli insetticidi sono di solito classificati secondo il gruppo chimico di appartenenza. Possiamo suddividerli in composti naturali, derivati del petrolio e prodotti di sintesi. I prodotti di sintesi possono essere suddivisi in fosforganici, i più utilizzati attualmente, in carbammati ed in piretroidi di sintesi. RODENTICIDI Costituiscono un vasto gruppo di sostanze usate per la distruzione dei roditori. Possono essere a dose singola con effetto immediato, o a dose multipla che agiscono lentamente nel tempo. Di solito vengono utilizzati i rodenticidi a dose multipla in quanto più sicuri nell impiego e più efficaci. Per un corretto utilizzo dei disinfestanti è importante: 1. limitare l uso di prodotti ad attività residua all interno di stabilimenti alimentari; 2. conoscere di ogni principio attivo la sua tossicità verso l uomo, la sua persistenza, la repellenza, la capacità di degradazione (che aumenta con l aumentare della temperatura, dell umidità ed è in funzione del tipo di substrato); 3. ricordare che l uso ripetuto di uno stesso insetticida contro un infestante può determinare fenomeni di resistenza e quindi è bene programmare una periodica alternanza dei principi attivi. 11

13 Parole chiave Azione correttiva. procedura da intraprendere quando si verifica una deviazione dai limiti. Azione preventiva: ogni fattore che può essere utilizzato per controllare un rischio non identificato CCP (punti critici di controllo): un operazione, pratica, procedura, processo il cui controllo può garantire una riduzione quantificabile del rischio associabile ad un rischio predeterminato. Il rischio dovrebbe essere ridotto in quantità tale da ottenere alimenti accettabili e salubri. Per questo è opportuno identificare i limiti critici. Decreto legislativo 155/97: decreto che stabilisce le norme generali di igiene dei prodotti alimentari e le modalità di verifica dell osservanza di tali norme. Derattizzazione: eliminazione dei topi dall ambiente. Detergenza: ogni procedimento che ha come scopo quello di eliminare sudiciume o sostanze inquinanti o comunque non desiderate da superfici solide. Difesa integrata: sistema di controllo delle popolazioni di infestanti mediante l'integrazione di tutte le tecniche di lotta (lotta biologica, chimica, meccanica, fisica, ecc.) in modo da ridurre al minimo l' uso di insetticidi. Disinfestazione: lotta contro animali che possono essere vettori di malattie o causare danni alle attività e agli ambienti di vita dell'uomo. Disinfezione: trattamento diretto alla eliminazione di ogni microrganismo patogeno. Dose letale (DL95): quantità di p.a. che determina la morte del 95% degli infestanti trattati. GMP (buone pratiche di lavorazione): tutte le attività preventive di base necessarie per produrre alimenti secondo condizioni igieniche accettabili. Le GMP sono un prerequisito del sistema HACCP. HACCP (analisi dei rischi e dei punti critici di controllo): sistema per produrre alimenti salubri basato sull identificazione e la gestione dei punti critici di controllo (CCP) Limiti critici: criteri posti ad un CCP di natura fisica, biologica, chimica, che garantiscono rischi accettabili. Monitoraggio: sequenza pianificata d osservazioni o misure per valutare se una fase è sotto controllo o per produrre una registrazione accurata da mostrare nella verifica Pericolo: un possibile effetto avverso sulla salute umana conseguente al consumo di un particolare alimento, ovvero: un agente biologico, chimico o fisico presente nell alimento in grado di renderlo non sicuro per il consumo. Principio attivo (p.a.): componente principale di un formulato. Rischio: la probabilità che un effetto avverso (pericolo) si verifichi. Sanificazione: riduzione della contaminazione microbica degli impianti e degli ambienti sufficiente agli effetti della salvaguardia della salute del consumatore e della sicurezza di non deterioramento nel tempo dei prodotti finiti. Stabilimento alimentare: ogni locale adibito alla produzione, manipolazione, conservazione degli alimenti. Sterilizzazione: trattamento diretto alla eliminazione totale di ogni forma microbica. Tempo di carenza o intervallo di sicurezza: periodo che intercorre tra il momento del trattamento e quello di utilizzazione del prodotto trattato. Tossicità acuta (DL50): quantità (in mg di p.a. per Kg di peso vivo) che usata in una sola somministrazione provoca la morte del 50% degli individui trattati. Tossicità cronica: indica l effetto di un principio attivo sull organismo dopo lunghi periodi di somministrazione (effetto cancerogeno). Tossicità cumulativa: tiene conto dell effetto di ripetute somministrazioni di dosi subletali giornaliere e stabilisce la quantità di prodotto che può essere assunto ogni giorno dall uomo senza danno. 12

14 Bibliografia CRAVEDI P., - Atti del 6 Simposio. La difesa antiparassitaria nelle industrie alimentari e la protezione degli alimenti. Piacenza, settembre Chiriotti editori DOMENICHINI G., PROVETTI A. - Entomologia Urbana. Utet, Torino, GIANGASPERO A. - Le mosche di interesse veterinario. I Muscidae. Guida alla conoscenza e al riconoscimento. Calderini - Edagricole, Bologna MAROLI M. e KHOURY C., - Atti. Impurità solide negli sfarinati e nei prodotti di trasformazione:metodo ufficiale di analisi (filth test) e aspetti normativi. Gli artropodi infestanti gli sfarinati ; pag Istituto Superiore di Sanità, Roma 7 Aprile AUTORI VARI - Regione Emilia- Romagna CDS Aziende USL Città di Bologna e Ravenna. Centri di Produzione Pasti. Guida per l applicazione del sistema H. A. C. C. P. ROMI R., KHOURY C., BIGLIOCCHI F., MAROLI M. - Schede guida su acari ed insetti di interesse sanitario Istituto Superiore di Sanità. Laboratorio di Parassitologia. Roma, Gennaio SUSS L., LOCATELLI D. P. - I Parassiti delle derrate. Riconoscimento e gestione delle infestazioni nelle industrie alimentari. Calderini Edagricole, Bologna, Ufficio di Entomologia Urbana e Sanitaria- Dip.to di Sanità Pubblica Ausl Cesena. Rivista Snop. VENTURELLI C. - Monografico sugli Infestanti di interesse urbano e sanitario. Le infestazioni nel comparto agro-zootecnico: un esempio di lavoro integrato ; pag VENTURELLI C., Atti della Conferenza Internazionale. Città verdi, città blu d Europa. Forlì, ottobre 2000, Ratti: biologia, ecologia e sistemi di mappatura ; pag VENTURELLI C., BIANCHI D. Mosche, cittadini e agro-zootecnica; Disinfestazione n 4, 2005 VENTURELLI C., F. GERMANI, A. GIANGASPERO L infestazione da mosche negli allevamenti zootecnici della Provincia di Teramo: aspetti epidemiologici e gestionali; Disinfestazione n 6,

Alto livello igienico

Alto livello igienico La separazione fra aree che necessitano livelli igienici diversi viene definita zoning. Lo studio del zoning diventa molto importante nella prevenzione contro l entrata di potenziali contaminanti in specifiche

Dettagli

NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE

NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI E GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE Dr. Maurizio Mangelli Responsabile Sicurezza PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI

Dettagli

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni Codice Ambientale Scopo e campo di applicazione Il presente documento, regola le norme che il personale della Società Nava deve rispettare nell esecuzione dei servizi di pulizia in merito alle modalità

Dettagli

Piano di autocontrollo alimentare secondo il sistema HACCP con indicazioni di corretta prassi igienica ESEMPIO STAMPA. Edizione Descrizione Data

Piano di autocontrollo alimentare secondo il sistema HACCP con indicazioni di corretta prassi igienica ESEMPIO STAMPA. Edizione Descrizione Data Manuale H.A.C.C.P (ai sensi del Reg. CE 852/2004) Piano di autocontrollo alimentare secondo il sistema HACCP con indicazioni di corretta prassi igienica LOGO AZIENDALE AZIENDA ESEMPIO Indirizzo: Via, 8

Dettagli

Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi

Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi Identificazione pericoli Figure professionali Ambienti Valutazione di esposizione dei rischi Altri rischi antiparassitari

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

LE INFESTAZIONI DI MOSCHE

LE INFESTAZIONI DI MOSCHE ISTITUTO DI ENTOMOLOGIA AGRARIA UNIVERSITÀ DEGLI STU DI DI MILAN O I - 20133 MILANO Via G. Celoria, 2 Tel. 02/50316754 Fax 02/50316748 E-mail: luciano.suss@unimi.it http://users.unimi.it/~agra/entol.html

Dettagli

ALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE

ALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE ALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE 1 Norme Generali Prodotti di Sanificazione RISPETTARE E AGGIORNARE IL PIANO DI SANIFICAZIONE IN MODO PERIODICO E OGNI VOLTA CHE INTERVENGONO DEI CAMBIAMENTI (indicare

Dettagli

Corsi di formazione Haccp

Corsi di formazione Haccp Corsi di formazione Haccp La Normativa HACCP o Autocontrollo alimentare disciplina le regole di igiene nei luoghi di lavoro ove si preparano, si immagazzinano o si distribuiscono alimenti o bevande. Il

Dettagli

Aspetti igienici nella preparazione e presentazione degli alimenti nell ambito delle manifestazioni temporanee

Aspetti igienici nella preparazione e presentazione degli alimenti nell ambito delle manifestazioni temporanee Motta di Livenza,, 13 marzo 2010 Aspetti igienici nella preparazione e presentazione degli alimenti nell ambito delle manifestazioni temporanee Luigi Tonellato Articolo 18 Rintracciabilità 1. È disposta

Dettagli

BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI

BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI CASTELNUOVO RANGONE (MO) 12-13 maggio 2010 FORLI 3-4 giugno 2010 BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI Silvano Natalini Servizio Veterinario e Igiene Alimenti MOTIVAZIONI E OBIETTIVI DELL INIZIATIVA FORMATIVA

Dettagli

Principi e comportamenti sui punti critici dell HACCP

Principi e comportamenti sui punti critici dell HACCP Principi e comportamenti sui punti critici dell HACCP UOC di Riabilitazione Metabolico Nutrizionale Direttore Tecnico-Scientifico: LM Donini Dietisti: E. Castellaneta, C. Civale, P. Ceccarelli, S. Passaretti,

Dettagli

Cimice dei letti. a cura di Marco Gusti Agrotecnico

Cimice dei letti. a cura di Marco Gusti Agrotecnico Cimice dei letti Novità Novitàper il il controllo controllo delle delle cimici cimici dei dei letti letti a cura di Marco Gusti Agrotecnico Consulente in Igiene ambientale, disinfestazione, derattizzazione,

Dettagli

MANGIMI & FITOFARMACI - AUTOCONTROLLO E CONTROLLO UFFICIALE INCONTRO FORMATIVO PER LE IMPRESE OPERANTI NELL AZIENDA ULSS 4 - THIENE 11 APRILE 2013

MANGIMI & FITOFARMACI - AUTOCONTROLLO E CONTROLLO UFFICIALE INCONTRO FORMATIVO PER LE IMPRESE OPERANTI NELL AZIENDA ULSS 4 - THIENE 11 APRILE 2013 RIFERIMENTI NORMATIVI Reg. (CE) n 183/2005 Requisiti per l igiene dei mangimi Reg. (CE) n 767/2009 Etichettatura dei mangimi Reg. (CE) n 178/2002 Procedure sulla sicurezza alimentare Reg. (CE) n 852/2004

Dettagli

I Microrganismi. Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational. Relatore: Nicola Bruno prof.

I Microrganismi. Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational. Relatore: Nicola Bruno prof. Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational I Microrganismi Relatore: Nicola Bruno prof. Casadei mail: nicola.casadei@cucinaverarte.eu Per uso personale e di

Dettagli

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale

Dettagli

PROCEDURA GENERALE PG 01 Rev. 0 APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione..

PROCEDURA GENERALE PG 01 Rev. 0 APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione.. APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6 DESTINATARI emissione. Redazione.. Approvazione Distribuzione. APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 2 di 6 1. SCOPO E APPLICAZIONE La presente Procedura è riferita alle

Dettagli

B. Documentazione generale del sistema di autocontrollo e definizione delle responsabilità aziendale

B. Documentazione generale del sistema di autocontrollo e definizione delle responsabilità aziendale Dipartimento federale dell'economia DFE Ufficio federale di veterinaria UFV Allegato 3 - Guida per la valutazione uniforme dell autocontrollo INDICE I Introduzione... 1 A.... 1 B. La documentazione generale

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte

Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari Relatore: Dr. Pierluigi Conte Concetto di produzione a Tutte le operazioni effettuate sui prodotti a condizione che questi non subiscano alterazioni sostanziali

Dettagli

Dalla parte di chi produce: tra richieste della GDO e Partner Logistici affidabili

Dalla parte di chi produce: tra richieste della GDO e Partner Logistici affidabili Dalla parte di chi produce: tra richieste della GDO e Partner Logistici affidabili Parma 04 novembre 2010 Hotel Parma e Congressi 1 Dalla parte di chi produce: tra richieste della GDO Kraft Foods mission:

Dettagli

PRODUZIONE PRIMARIA E SICUREZZA ALIMENTARE

PRODUZIONE PRIMARIA E SICUREZZA ALIMENTARE PRODUZIONE PRIMARIA E SICUREZZA ALIMENTARE Tecnico Della Prevenzione Lazzaro Dott. Alessandro (Servizio Igiene degli alimenti e della Nutrizione Aulss n 13 Mirano-VE) Verona 03/02/2012 Quadro normativo

Dettagli

Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire

Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire DATE, ORARI E SEDI Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti con date, orari e sedi DA

Dettagli

Esposizione ad agenti biologici

Esposizione ad agenti biologici Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall

Dettagli

AZIENDA USL ROMA H. Borgo Garibaldi, n 12 - Albano Laziale (Roma) 06 / 93275330 fax 93275317

AZIENDA USL ROMA H. Borgo Garibaldi, n 12 - Albano Laziale (Roma) 06 / 93275330 fax 93275317 VERBALE DI SOPRALLUOGO PER LA VERIFICA DELLE ATTIVITA DEL SETTORE ALIMENTARE SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 FARMACIE ATTIVITA : Reg. n DATI IDENTIFICATIVI : DITTA RAGIONE

Dettagli

L acqua rappresenta la base della vita.

L acqua rappresenta la base della vita. LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO IGIENICO SANITARIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE H 2 O L acqua rappresenta la base della vita. L acqua deve pertanto detenere tutti i requisiti di sicurezza sanitaria necessari

Dettagli

Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti

Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti A. Requisiti degli automezzi non soggetti ad Autorizzazione sanitaria (art., D.P.R. n. 7/980) Il trasporto di qualsiasi sostanza alimentare avviene con

Dettagli

Le nuove linee guida dalla teoria alla pratica

Le nuove linee guida dalla teoria alla pratica Mille menùper una grande città Le nuove linee guida dalla teoria alla pratica Paola Boni SIAN AUSL di RE CHE COSA E LA CELIACHIA? La celiachia è una intolleranza permanente al glutine in soggetti geneticamente

Dettagli

Il rischio cancerogeno e mutageno

Il rischio cancerogeno e mutageno Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato

Dettagli

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

La filiera del latte

La filiera del latte La filiera del latte 1 Reg. 178/2002 Responsabilità spetta AGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE garantire che nelle imprese da essi controllate gli alimenti soddisfino le disposizioni della legislazione

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

MANUALE DI IGIENE ED AUTOCONTROLLO

MANUALE DI IGIENE ED AUTOCONTROLLO 0 04/2002 1 di 6 DICHIARAZIONE DEL TITOLARE L Amministrazione della MCS S.r.l. garantisce il livello di Qualità dei suoi prodotti, rispondendo alle richieste ed alle esigenze dei Clienti. La Qualità, secondo

Dettagli

APPLICAZIONE DEL (D.L.1937/07) SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP. DOTT. ANDREA STORTI 24-ottobre 2014

APPLICAZIONE DEL (D.L.1937/07) SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP. DOTT. ANDREA STORTI 24-ottobre 2014 APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP (D.L.1937/07) DOTT. ANDREA STORTI 24-ottobre 2014 DEFINIZIONE HACCP ( HAZARD ANALYSIS AND CRITICAL POINT) Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici

Dettagli

Il Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005

Il Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005 REGIONE SICILIANA ASSESSORATO SANITA' AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE N. 7 RAGUSA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE -AREA DI SANITA' PUBBLICA VETERINARIA IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE

Dettagli

Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene

Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene I risultati di una ricerca sugli standard di qualità da rispettare Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene a cura di ALSCO Italia L E.T.S.A., con il supporto di un Istituto di ricerca

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

Tricotomia pre-operatoria

Tricotomia pre-operatoria Tricotomia pre-operatoria Introduzione La corretta preparazione pre-operatoria della cute del paziente è uno degli elementi chiave nel controllo delle infezioni del sito chirurgico. La tricotomia, considerata

Dettagli

Etichetta per la cartuccia da 35 grammi

Etichetta per la cartuccia da 35 grammi Etichetta per la cartuccia da 35 grammi Presidio Medico Chirurgico - Registrazione del Ministero della Salute n. 18274 BASF Italia Spa Via Marconato, 8 - Cesano Maderno (MI) Officina di produzione : Scotts

Dettagli

Chi siamo. Assobioplastiche nasce nel 2011 e ha la sede legale a operativa a Roma.

Chi siamo. Assobioplastiche nasce nel 2011 e ha la sede legale a operativa a Roma. Chi siamo L Associazione Italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili (Assobioplastiche) è nata dalla volontà dei produttori, trasformatori e utilizzatori delle bioplastiche

Dettagli

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi

Dettagli

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:

Dettagli

FAC SIMILE DI PROPOSTA CHECK LIST

FAC SIMILE DI PROPOSTA CHECK LIST ALLEGATO N. 1.6 al Capitolato Speciale d oneri Azienda pubblica di Servizi alla Persona Cordenonese Arcobaleno FAC SIMILE DI PROPOSTA CHECK LIST VERIFICA EFFETTUATA IL GIORNO / / DALLE ORE ALLE ORE TUTTI

Dettagli

DEUMIDIFICATORI PER CELLE FRIGO

DEUMIDIFICATORI PER CELLE FRIGO DEUMIDIFICATORI PER CELLE FRIGO Tecnoklima s.r.l. Via Della Repubblica, 1 40050 Granarolo dell'emilia (BO) P. IVA 02608511206 Telefono 0516056846-0516066593 Fax 051761367 info@tecnoklima.eu Sulla base

Dettagli

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI CITTÀ DI BARLETTA COMANDO POLIZIA MUNICIPALE PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI Tutte le attività produttive, che nell esercizio del ciclo lavorativo producono rifiuti speciali, devono

Dettagli

ISTITUTO ATERNO-MANTHONE'

ISTITUTO ATERNO-MANTHONE' ISTITUTO ATERNO-MANTHONE' INTRODUZIONE Il termine sicurezza nella comune accezione indica una caratteristica di ciò che non presenta pericoli o ne è ben difeso. Sicurezza è una caratteristica anche delle

Dettagli

Le malattie trasmesse da alimenti

Le malattie trasmesse da alimenti Le malattie trasmesse da alimenti [ 1 ] Le malattie trasmesse Gli alimenti sono la fonte di nutrimento necessaria per la vita dell uomo, ma possono diventare un pericolo per la salute del consumatore quando

Dettagli

S.C. Igiene degli alimenti di origine animale. Requisiti igienico-sanitari applicati al settore della pesca

S.C. Igiene degli alimenti di origine animale. Requisiti igienico-sanitari applicati al settore della pesca Requisiti igienico-sanitari applicati al settore della pesca La Spezia 20 ottobre 2009 Requisiti : Strutturali (Strutture ed attrezzature) Funzionali Requisiti strutturali : n Applicabili a tutte le imbarcazioni

Dettagli

AZIENDA USL ROMA H Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione

AZIENDA USL ROMA H Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione VERBALE DI SOPRALLUOGO PER LA VERIFICA DELLE ATTIVITA DEL SETTORE ALIMENTARE SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 (esclusa produzione primaria) D.I.A. N del ATTIVITA : Reg.

Dettagli

食 品 加 工 经 营 者 的 责 任 与 义 务

食 品 加 工 经 营 者 的 责 任 与 义 务 食 品 加 工 经 营 者 的 责 任 与 义 务 Responsabilità degli operatori del settore alimentarer Guangxi University LIU Xiaoling 1 Da dove viene il cibo? dal campo alla tavola Sale processing Desk Breeding Slaughter Transportation

Dettagli

Autocontrollo e Sicurezza Alimentare. Dr. Maurizio Mangelli Venerdì 18 Febbraio 2005

Autocontrollo e Sicurezza Alimentare. Dr. Maurizio Mangelli Venerdì 18 Febbraio 2005 Autocontrollo e Sicurezza Alimentare Dr. Maurizio Mangelli Venerdì 18 Febbraio 2005 SOMMARIO Lo scenario attuale della legislazione alimentare igienico sanitaria DL 155/97: Autocontrollo e sicurezza alimentare

Dettagli

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

Dettagli

Al fine di agevolare le attività di ristorazione e offrire ai consumatori prodotti igienicamente sicuri è necessario considerare:

Al fine di agevolare le attività di ristorazione e offrire ai consumatori prodotti igienicamente sicuri è necessario considerare: Aspetti generali Al fine di agevolare le attività di ristorazione e offrire ai consumatori prodotti igienicamente sicuri è necessario considerare: la progettazione dei locali e delle strutture l organizzazione

Dettagli

! " # ()&'*%+'&+*%, -. 1 "23%! 4 5.. ()!'%'+'%+'6, 3 $,". 26!4 $ " 8 )%''&+&&&+05

!  # ()&'*%+'&+*%, -. 1 23%! 4 5.. ()!'%'+'%+'6, 3 $,. 26!4 $  8 )%''&+&&&+05 ! # $%&'!''%! &'*%+'&+*%,. /#0 1 23%! 4 5..!'%'+'%+'6 / 7 3 $,. 26!4 $ 8 %''&+&&&+05 E consentito l uso di anidride solforosa E 220 e suoi sali E 221, 222, 223, 224, 226 e 227 come coadiuvante per la produzione,

Dettagli

DIRETTIVE CONCERNENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI, DEGLI OGGETTI D'USO E GIOCATTOLI NELL AMBITO DEGLI ASILI NIDO

DIRETTIVE CONCERNENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI, DEGLI OGGETTI D'USO E GIOCATTOLI NELL AMBITO DEGLI ASILI NIDO DIRETTIVE CONCERNENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI, DEGLI OGGETTI D'USO E GIOCATTOLI NELL AMBITO DEGLI ASILI NIDO Da un punto di vista dell'igiene e salubrità degli alimenti gli asili nido possono essere

Dettagli

PNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte

PNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte CONTROLLI NELLA FILIERA ALIMENTARE PER LA RICERCA DI RESIDUI DI SOSTANZE INDESIDERATE DA PARTE DEI SERVIZI DI SANITA PUBBLICA VETERINARIA DELLA REGIONE LAZIO Le diossine sono un gruppo di 210 sostanze

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio

Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio Regolamenti Linee guida europee Linee guida nazionali Documenti SANCO Linee guida regionali Vecchia normativa

Dettagli

CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA

CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA 1. Nelle presenti Condizioni Generali, le parole elencate qui di seguito saranno da intendersi con i significati qui descritti:

Dettagli

Soluzione Spot on per Cani e Gatti con FIPRONIL. Per il trattamento delle infestazioni da pulci e zecche

Soluzione Spot on per Cani e Gatti con FIPRONIL. Per il trattamento delle infestazioni da pulci e zecche Soluzione Spot on per Cani e Gatti con FIPRONIL Per il trattamento delle infestazioni da pulci e zecche Le PULCI possono rappresentare un vero disturbo per il tuo animale, tormentandolo senza tregua e

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

Le regole del parlamento europeo per garantire qualità e sicurezza nel trattamento di cellule e tessuti umani (Direttiva 2004/23/CE) E stata recentemente recepita anche dall Italia, la direttiva europea

Dettagli

IGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena

IGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena IGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE NELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA Modena 16 e 24 marzo 2010 IL PACCHETTO IGIENE Comprende

Dettagli

Indicazioni per la manipolazione e lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze

Indicazioni per la manipolazione e lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze ALLEGATO VI Indicazioni per la manipolazione e lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze VI.1 - Stoccaggio dei prodotti fitosanitari Fatte salve le

Dettagli

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) LOTTO.. A) ANAGRAFICA DELL APPALTO

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) LOTTO.. A) ANAGRAFICA DELL APPALTO ALLEGATO D DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) LOTTO.. A) ANAGRAFICA DELL APPALTO CONTRATTO. DATORE DI LAVORO COMMITTENTE : MINISTERO DELL INTERNO DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA

Dettagli

È IL NUMERO CHE TUTELA IL CONSUMATORE, OVVERO LA CERTIFICAZIONE ISO PIÙ RESTRITTIVA SULLA SICUREZZA ALIMENTARE

È IL NUMERO CHE TUTELA IL CONSUMATORE, OVVERO LA CERTIFICAZIONE ISO PIÙ RESTRITTIVA SULLA SICUREZZA ALIMENTARE FEDERICO GAI Gestione Aziendale Innovativa 22000 È IL NUMERO CHE TUTELA IL CONSUMATORE, OVVERO LA CERTIFICAZIONE ISO PIÙ RESTRITTIVA SULLA SICUREZZA ALIMENTARE Genova, Palazzo Ducale, Sala Camino mercoledì

Dettagli

CERTIFICAZIONE ISO 14001

CERTIFICAZIONE ISO 14001 CERTIFICAZIONE ISO 14001 Il Comune di Mozzate ha ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001 in data 30.04.2003, ha difatti impostato e mantiene attivo un Sistema di Gestione Ambientale in linea con

Dettagli

Aspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati

Aspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati Aspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati Ufficio II Igiene generale degli alimenti Roma CONTENUTO DELLA PRESENTAZIONE Organizzazione

Dettagli

L IMPATTO DEI PRINCIPALI INFESTANTI (MOSCHE, ZANZARE, BLATTE, RATTI) NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA

L IMPATTO DEI PRINCIPALI INFESTANTI (MOSCHE, ZANZARE, BLATTE, RATTI) NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA La gestione degli organismi infestanti in situazioni di emergenza: le aree terremotate dell Emilia Bologna 15 novembre 2012 L IMPATTO DEI PRINCIPALI INFESTANTI (MOSCHE, ZANZARE, BLATTE, RATTI) NEI CENTRI

Dettagli

LA PRODUZIONE PRIMARIA NEL COMPARTO AGRO-ALIMENTARE

LA PRODUZIONE PRIMARIA NEL COMPARTO AGRO-ALIMENTARE LA PRODUZIONE PRIMARIA NEL COMPARTO AGRO-ALIMENTARE Fabio Grillo Spina Dipartimento dell Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari Via Quintino Sella,

Dettagli

Questa lezione tratta il sistema HACCP e la sua applicazione come viene presentata dal Codex Alimentarius

Questa lezione tratta il sistema HACCP e la sua applicazione come viene presentata dal Codex Alimentarius Questa lezione tratta il sistema HACCP e la sua applicazione come viene presentata dal Codex Alimentarius 1 Il Codex ha accettato il sistema HACCP come il migliore strumento per garantire la sicurezza

Dettagli

H A C C P. Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi

H A C C P. Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi H A C C P Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi del pericolo e punti critici di controllo) rappresenta uno strumento operativo per l'analisi dei rischi che caratterizzano

Dettagli

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza 1 I modelli di gestione per la qualità I modelli normativi I modelli per l eccellenza Entrambi i modelli si basano sull applicazione degli otto principi del TQM 2 I modelli normativi I modelli normativi

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti (ex Uff. XI bis DGSVA) N. Risposta al Foglio del N e p.c. Roma prot. n.45950-p-i8da9/1

Dettagli

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Dr. Sebastiano Papa Valutazione dei rischi

Dettagli

ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA. Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari

ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA. Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari Legge 11 febbraio 1992, n. 157 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma

Dettagli

«DOVE SI TROVANO I BATTERI?»

«DOVE SI TROVANO I BATTERI?» 1 a STRATEGIA EVITARE LA CONTAMINAZIONE conoscere «DOVE SI TROVANO I BATTERI?» I batteri si trovano ovunque nell ambiente (aria, acqua, suolo ed esseri viventi): Sono presenti sulle materie prime, ad es.

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1

IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1 IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO Dal punto di consegna... 2 Il RISCHIO ELETTRICO è da intendersi come il rischio di infortunio CAUSATO da un impianto elettrico Il danno conseguente

Dettagli

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo.

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo. L Unione Albergatori incontra l azienda sanitaria Migliora la sicurezza alimentare nelle aziende Nel mese di marzo 2006 l Unione Albergatori ha partecipato ad un importante incontro con il dott Carraro

Dettagli

Good Manufacturing Practice

Good Manufacturing Practice Dott. Silvio Zavattini, Dott. Roberto Bardini, Dott. Carlo Cerati Milano, 14 15 maggio 2014 Brescia, 11 12 giugno 2014 ACQUISTO ACQUISTO LAVORAZIONE LAVORAZIONE GMP CARATTERISTICHE IMPIANTI LINEE DEDICATE

Dettagli

141269 Rame II Ossido PRS 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato

141269 Rame II Ossido PRS 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Rame II Ossido 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC QUIMICA, S.A.

Dettagli

[ ] G D GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI

[ ] G D GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI Gestione del prodotto biologico nelle imprese della filiera [ ] GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA G D COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI In una stessa azienda agricola, azienda di

Dettagli

RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000

RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000 RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000 Leggere questo manuale prima dell uso e conservarlo per consultazioni future 1 DESCRIZIONE GENERALE L espansore senza fili è un modulo

Dettagli

Criteri e risultanze della vigilanza sulla ristorazione scolastica in provincia di Modena

Criteri e risultanze della vigilanza sulla ristorazione scolastica in provincia di Modena Criteri e risultanze della vigilanza sulla ristorazione scolastica in provincia di Modena Dott.ssa Monica Selmi Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Criteri e risultanze della vigilanza sulla

Dettagli

Corso per alimentaristi

Corso per alimentaristi Il tema della sicurezza alimentare riveste un ruolo di primaria importanza all interno della vita di ogni consumatore. La legislazione alimentare, fondamentale per assicurare un equo agire della autorità,

Dettagli

Cosa deve fare il SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE COMPITI

Cosa deve fare il SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE COMPITI Rappresenta lo spazio organizzativo che all interno dell impresa agricola deve occuparsi della gestione della sicurezza. Il responsabile del SPP viene nominato dal datore di lavoro tra i propri dipendenti

Dettagli

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l

Dettagli

Manuale HACCP Per la Ditta UPEA

Manuale HACCP Per la Ditta UPEA Manuale HACCP Per la Ditta UPEA Capo D Orlando Novembre 2003 Edizione I/ Rev. 0 Indice 1. Premessa pag. 2 2. Presentazione ditta e descrizione locali 4 3. Schema 1 - Documentazione tecnica 6 4. Formazione

Dettagli

RIFIUTI ORGANICI COMPOSTABILI (UMIDO) riduci riusa ricicla riduci riusa riduci riusa ricicla riduci riusa ricicla

RIFIUTI ORGANICI COMPOSTABILI (UMIDO) riduci riusa ricicla riduci riusa riduci riusa ricicla riduci riusa ricicla F A C C I A M O L A D I F F E R E N Z A!!! RIFIUTI ORGANICI COMPOSTABILI (UMIDO) riduci riusa ricicla riduci riusa riduci riusa ricicla riduci riusa ricicla SERVIZIO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA rifiuti organici

Dettagli

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO L attività di audit del Laboratorio Chimico per la ristorazione scolastica LA MISSIONE Essere di ausilio alla Camera di Commercio di Torino ed alle altre

Dettagli

PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo

PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo Agenzia del Lavoro Provincia Autonoma di Trento PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo DENOMINAZIONE FIGURA PROFESSIONALE - CUOCO/A - DESCRIZIONE PROFILO PROFESSIONALE Il cuoco è

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE Genova, 2 luglio 2014 Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Le vostre domande e le nostre risposte Per alcune di esse,

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

REGISTRO DELLE MANUTENZIONI per la prevenzione delle diffusione delle malattie infettive Art. 10, Legge Regionale n.45 del 23 dicembre 2008

REGISTRO DELLE MANUTENZIONI per la prevenzione delle diffusione delle malattie infettive Art. 10, Legge Regionale n.45 del 23 dicembre 2008 REGISTRO DELLE MANUTENZIONI per la prevenzione delle diffusione delle malattie infettive Art. 10, Legge Regionale n.45 del 23 dicembre 2008 REGISTRO DELLE MANUTENZIONI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DELL

Dettagli

rischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI

rischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI rischi in negozio Cultura della sicurezza patrimonio comune del mondo del lavoro: impresa, lavoratori e parti sociali. Il testo unico sulla

Dettagli

Produzione Certificata: il Manuale di Corretta Prassi Operativa (Parte I)

Produzione Certificata: il Manuale di Corretta Prassi Operativa (Parte I) Produzione Certificata: il Manuale di Corretta Prassi Operativa (Parte I) Dr. Giovanni Formato Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana Il nuovo approccio per garantire la salubrità

Dettagli

31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma

31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma 31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma Ciclo Ciclo dei dei rifiuti rifiuti Indice Indice 11 Raccolta Raccoltadifferenziata differenziata 11 Riciclaggio Riciclaggio 1/3

Dettagli

procedure per l attuazione di un piano di autocontrollo applicato alle fasi di trasporto del vitto ai degenti dell ICR VdQ secondo il metodo HACCP

procedure per l attuazione di un piano di autocontrollo applicato alle fasi di trasporto del vitto ai degenti dell ICR VdQ secondo il metodo HACCP MANUALE di AUTOCONTROLLO redatto secondo il METODO HACCP per le fasi di TRASPORTO e DISTRIBUZIONE del VITTO ai degenti dell Istituto Clinico Riabilitativo Villa delle Querce di Nemi UOC di Riabilitazione

Dettagli