ECONOMIA ED ORGANIZZAZIONE AZIENDALE. II parte

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1 ECONOMIA ED ORGANIZZAZIONE AZIENDALE II parte 1

2 L AZIENDA: i caratteri distintivi 1) E una comunità di persone che assume la funzione di creare valore per soddisfare i bisogni umani 2) E un organismo, strutturato in più organi, che svolgono particolari attività coordinate tra loro 3) Attiva una serie di operazioni di gestione interna ed esterna 5) E depositaria di un autonomo potere decisionale, da cui discende una corrispondente responsabilità nell uso delle risorse disponibili 6) E riconosciuta dall ordinamento giuridico 7) Si avvale di un insieme unitario e coordinato di risorse, detto patrimonio 2

3 IL PATRIMONIO AZIENDALE 3

4 L AZIENDA E dotata di un suo patrimonio IL PATRIMONIO AZIENDALE E il complesso unitario e coordinato di risorse destinate allo svolgimento dell attività aziendale 4

5 IL PATRIMONIO AZIENDALE E l insieme unitario e coordinato di risorse destinate all esercizio dell attività aziendale. E un insieme coordinato di beni e di moneta destinato all esercizio dell attività economica. 5

6 IL PATRIMONIO AZIENDALE può essere definito: in senso qualitativo, tenendo conto delle caratteristiche funzionali degli elementi che lo costituiscono; in senso quantitativo, tenendo conto dello specifico valore degli elementi che lo costituiscono. 6

7 ASPETTO QUALITATIVO del patrimonio aziendale Significa indagare: 1) sull origine delle risorse finanziarie, di cui l azienda ha avuto la disponibilità per esercitare la propria attività economica (FONTI), 2) sulle diverse destinazioni di tali risorse (IMPIEGHI). 7

8 UGUAGLIANZA TRA IMPIEGHI E FONTI In ogni istante l ammontare dei mezzi disponibili, qualunque sia la loro origine (valore dei finanziamenti o capitale di funzionamento in senso finanziario), risulta uguale a quello degli investimenti realizzati (capitale di funzionamento in senso economico). IMPIEGHI (INVESTIM.) FONTI (FINANZIAM.) IM = FO (1.000) (1.000) 8

9 FONTI o FINANZIAMENTI Capitale di funzionamento in senso finanziario Fonte interna o Finanziamenti con vincolo di capitale Fonte esterna o Finanziamenti con vincolo di prestito Capitale proprio (o capitale di rischio) Capitale di prestito CRESCENTE ESIGIBILITA 9

10 FONTI o FINANZIAMENTI Capitale proprio Capitale di prestito Capitale di costituzione Suoi aumenti Debiti a lungo termine o di finanziamento Debiti a breve termine o di funzionamento Capitale permanente Debiti a breve termine 10

11 CAPITALE DI COSTITUZIONE E la dotazione iniziale che l imprenditore individuale assegna alla costituenda azienda, oppure, in caso di impresa societaria, è il valore globale dei conferimenti (in natura od in denaro) che i soci si impegnano ad effettuare. Il capitale proprio è il cap. di costituzione (o di dotazione) aumentato di nuovi apporti o di utili di periodo accantonati. 11

12 IL CAPITALE DI PRESTITO (o di credito) Sono risorse attinte da fonte esterna. Sono risorse acquisite con titolo/vincolo di prestito/credito. Sono finanziamenti durevoli (a lungo termine) o finanziamenti correnti (breve termine). Sussiste l obbligo alla loro restituzione ad una certa scadenza ed il creditore deve essere remunerato in misura predeterminata (attraverso l INTERESSE) 12

13 Debiti di finanziamento Debiti assistiti da qualsiasi tipo di garanzia reale Mutui e prestiti contratti e non assistiti da garanzia reale Mutui ipotecari anticipazioni o sovvenzioni garantite da titoli o da merci Fondo indennità e anzianità o denominazioni similari Prestiti obbligazionari 13

14 Fondo indennità ed anzianità del personale Recepisce gli accantonamenti annui per l indennità di anzianità e quiescenza dovuta al personale dipendente Prestiti obbligazionari Le Società per azioni possono finanziarsi tramite l emissione di obbligazioni (Titoli di credito) 14

15 Debiti di funzionamento Anticipi da clienti Debiti a breve termine verso Istituti di credito Debiti a breve termine verso i fornitori Debiti a breve termine verso Istituti previdenziali e assistenziali Debiti relativi all indennità di anzianità da liquidare.. 15

16 Anticipi da clienti Quando il cliente paga prima di avere ricevuto la merce e/o i servizi Debiti a breve termine verso Istituti previdenziali e assistenziali Riguarda i contributi dovuti e non ancora versati Debiti relativi all indennità di anzianità Quota TFR da liquidare entro l esercizio successivo 16

17 Capitale proprio Debiti di funzionamento Debiti di finanziamento Capitale di funzionamento 17

18 FONTI DELLE RISORSE D IMPRESA Capitale di Funzionamento in senso finanziario Fonti esterne Finanziamenti con vincolo di credito Fonti interne Finanziamenti con vincolo di capitale Capitale di prestito o di credito Capitale proprio Debiti contratti Capitale di costituzione Suoi aumenti Debiti di funzionamento Debiti di finanziamento Capitale di costituzione Nuovi confer. Utili a ris. Deb.camb. Prorog. di pag Capitale permanente 18

19 VOCE Provenienza Dotazione iniziale dell imprenditore Mutui bancari passivi Debiti verso fornitori Debiti verso Istituti previdenziali Nuovi apporti dell imprenditore Conferimenti iniziali dei soci Prestiti bancari Proroghe di pagamento ottenute Nuovi conferimenti da parte dei soci 19

20 Data OPERAZIONE Provenienza 1/1/2000 Costituzione dell azienda con una dotazione iniziale da parte dei soci pari ad Euro /1/2000 Accensione di un mutuo bancario passivo per Euro /2/2000 Concessione da parte di fornitori di proroghe di pagamento su acquisti di materie prime 20/7/2000 Nuovi conferimenti da parte dei soci per Euro /9/2000 Ottenimento di prestiti bancari per Euro /10/2000 Vengono stipulate cambiali passive per Euro Fonte interna Fonte esterna Fonte esterna Fonte interna Fonte esterna Fonte esterna 31/12/2000 Emissione di obbligazioni per Euro Fonte esterna 20

21 AUTOFINANZIAMENTO Le risorse disponibili possono essere classificate secondo l ottica della fonte di provenienza in: 1) risorse acquisite con vincolo di capitale 2) risorse acquisite con vincolo di credito 3) risorse acquisite da autofinanziamento 21

22 L AUTOFINANZIAMENTO È il risparmio accantonato dall agente economico e reinvestito nell attività esercitata È il processo attraverso il quale il risparmio accumulato dall azienda viene destinato all attività esercitata È uno strumento di arricchimento o di accrescimento 22

23 AUTOFINANZIAMENTO Autofinanziamento Riserve avanti bilancio (o da utili lordi) Riserve dopo bilancio (o da utili netti) Fondi ammortamento Fondi accantonamento Riserve di utili (legali, statutarie, volontarie) AUL = autofinanziamento lordo = AUN + riserve avanti bilancio AUN = autofinanziamento netto = riserve dopo bilancio 23

24 Ammortamento Rappresenta L utilità ceduta da un bene ad utilità pluriennale in un esercizio Ammortamento Es. Nel 2003 acquisto un macchinario = 100 euro Vita utile 5 anni Ammortamento in 5 anni Fdo Amm/to Il Fondo ammortamento mi consente di reintegrare il costo sostenuto per l acquisto di un bene o comunque di un diritto ad utilità pluriennale 24

25 Accantonamento per rischi ed oneri Viene effettuato per assicurarsi di fronte ad eventuali necessità future Accantonamento Fdo Acc/to

26 Riserve Avanti Bilancio Riserve Dopo Bilancio Provenienti da accantonamenti di utili netti. Prima della determinazione del risultato economico di periodo Costituiscono una logica e spesso obbligatoria destinazione del risultato economico di periodo Autofinanziamento netto Autofinanziamento lordo 26

27 Autofinanziamento lordo E l unico che fornisce una giusta informazione della possibilità di rinnovare e accrescere la propria struttura tecnico - produttiva In quanto L autofinanziamento netto risente fortemente delle politiche di ammortamento e di accantonamento per rischi e spese future adottate dagli specifici organismi aziendali 27

28 Autofinanziamento Riserve aventi Bilancio o da Utili lordi Fondi di ammortamento Fondi di accantonamento Riserve dopo Bilancio o da Utili netti Riserve di utili (legali, statutarie, volontarie) Autofinanziamento annuo Autofinanziamento iniziale Autofinanziamento finale 28

29 Soggetti interessati all Autofinanziamento 1. Proprietario individuale o societario 5. Creditori 2. Azionista 6. Collettività in genere 3. Dirigenti d impresa 7. Pubbliche Autorità 4. Maestranze 8. Organizzazioni sindacali 29

30 1. Proprietario individuale o societario L Autofinanziamento evita nuove erogazioni di mezzi finanziari per sopperire ad eventuali necessità aziendali a carattere strutturale, alleggerendo allo stesso tempo il Conto Economico degli oneri finanziari che devono essere sostenuti ogni qualvolta si acquisiscono capitali con vincolo di credito 2. Azionista L azionista mostra interesse a veder remunerato il suo impegno finanziario nella misura più alta possibile, ma non può disconoscere l effetto senz altro positivo che consegue all aumento del valore contabile dell azienda posseduta, allorchè L impresa cui partecipa autofinanzia nuovi investimenti che incrementano il suo attivo netto 30

31 3. Dirigenti d impresa Essendo strettamente legati alle sorti dell organismo economico di cui dirigono le vicende è loro specifico interesse che tale organismo si affranchi dai vincoli che lo legano ad economie esterne 4. Dipendenti L autofinanziamento costituisce la premessa per l effettiva sopravvivenza dello organismo economico in cui operano 5. Creditori Possono apprezzare l aumentato grado di solvibilità aziendale 31

32 ESERCIZIO 1 Voce di conto Riserva statutaria Mutui passivi Debiti verso fornitori Capitale sociale Nuovi apporti dei soci Riserva legale Debiti tributari Fondo ammortamento attrezzature Cambiali passive Dotazione iniziale dell imprenditore Capitale di costituzione Riserva volontaria Fonte (autofinanziamento, vincolo di prestito, vincolo di capitale) 32

33 L AUTOFINANZIAMENTO NETTO è: Il capitale apportato dall imprenditore Il complesso delle riserve avanti bilancio L insieme delle riserve da utili netti Si/No L insieme delle riserve legali, statutarie, volontarie I fondi rischi e spese future Il complesso delle riserve dopo bilancio Gli ulteriori apporti effettuati dai soci 33

34 Quali delle seguenti componenti fa parte dell autofinanziamento lordo? Risorse acquisite con vincolo di prestito Riserva volontaria Si/No Autofinanziamento netto Utile distribuito Utile accantonato in riserve Capitale proprio Risorse acquisite con vincolo di capitale Fondo ammortamento 34

35 Esercizio 2 Sulla base dei seguenti dati relativi all azienda ALFA, si proceda a calcolare l autofinanziamento netto al termine dell esercizio 2000: - Fondo ammortamento macchinari Euro 700; - Riserva legale Euro 250; - Fondo oscillazione titoli Euro 450; - Riserva volontaria Euro 350; - Fondo ammortamento impianti Euro 578; - Riserva statutaria Euro

36 Soluzione ES 2 L autofinanziamento netto è costituito dalle sole riserve dopo bilancio AUN = Riserva legale + Riserva statutaria + Riserva volontaria = =

37 Esercizio 3 L azienda ZETA s.r.l. alla fine dell esercizio 2000 presenta i seguenti dati: - Riserva legale Euro 120; - Fondo ammortamento attrezzature Euro 530; - Fondo oscillazione cambi Euro 432; - Riserva volontaria Euro Fondo ammortamento fabbricati Euro 740; - Riserva statutaria Euro 200. Sulla base delle informazioni precedenti, si proceda a calcolare l autofinanziamento lordo e l autofinanziamento netto. 37

38 Esercizio 4 In data 1/1/2000, l azienda VERDI registra i seguenti dati: - Totale riserve di utili = Euro 780; - Totale fondi ammortamento = Euro 530; - Totale fondi rischi ed oneri = Euro 230. Alla fine dell esercizio 2000, risulta, invece, quanto segue: - Totale riserve di utili = Euro 800; - Totale fondi ammortamento = Euro 590; - Totale fondi rischi ed oneri = Euro 270. Sulla base dei precedenti dati si proceda a calcolare l autofinanziamento annuo relativo all esercizio 2000, mettendo in evidenza le due diverse metodologie di calcolo. 38

39 Esercizio 5 L azienda alimentare ZUPPA s.p.a. alla fine degli esercizi 1999 e 2000 rileva dal lato delle Fonti del patrimonio aziendale i seguenti valori: Fonti al 31/12/1999 Fonti al 31/12/2000 Capitale sociale Euro 320 Capitale sociale Euro 320 Riserva legale Euro 130 Riserva legale Euro 130 Riserva statutaria Euro 150 Riserva statutaria Euro 160 Riserva volontaria Euro 100 Riserva volontaria Euro 110 Fondo inadempimento altrui su crediti Euro190 Fondo inadempimento altrui su crediti Euro 200 Fondo deperimento merci Euro 210 Fondo deperimento merci Euro 230 Fondo ammortamento impianti Euro 340 Fondo ammortamento impianti Euro 440 Mutui bancari passivi Euro 950 Mutui bancari passivi Euro 950 Debiti v/fornitori Euro 450 Debiti v/fornitori Euro 100 Sulla base dei dati a disposizione, si proceda a calcolare l autofinanziamento lordo annuo, mettendo in evidenza le due diverse metodologie di calcolo. 39

40 GLI IMPIEGHI o INVESTIMENTI Il concetto di investimento implica l acquisizione di beni (che forniranno dei servizi) o di diritti (che saranno goduti) in periodi successivi a quello della loro acquisizione. 40

41 GLI IMPIEGHI Immobilizzazioni Capitale di funzionamento in senso economico Disponibilità Liquidità 41

42 GLI IMPIEGHI Immob. Immateriali Immobilizzazioni Immob. Materiali Immob. Finanziarie Disponibilità Liquidità Disp. Economiche Disp. Finanziarie Liquidità immediate N.B.:Le disponibilità finanziarie vengono anche dette liquidità differite 42

43 I BENI Beni a fecondità ripetuta Beni pluriennali, a lento rigiro, durevoli Beni a fecondità semplice Beni annuali, a veloce rigiro, di attivazione 43

44 Beni a Fecondità ripetuta Vanno a costituire il Capitale fisso o strutturale Vengono detti Immobilizzazioni Le immobilizzazioni si dividono in: 1. materiali; 2. immateriali; 3. finanziarie. 44

45 1. Immobilizzazioni MATERIALI Sono fattori produttivi a fecondità ripetuta Esempi: TERRENI (civili ed industriali) FABBRICATI (civili, industriali, commerciali) IMPIANTI (generali o generici; specifici o industriali) AUTOMEZZI MOBILI ATTREZZATURE CREDITI PER ANTICIPI DI FORNITURE DI TALI BENI Non possono essere rimosse dall economia di una qualunque impresa, a meno di una loro sostituzione, senza compromettere la sua capacità produttiva o addirittura la realizzazione del processo tecnico di trasformazione 45

46 2. Immobilizzazioni IMMATERIALI Sono ad esempio: 1) DIRITTI riconosciuti e tutelati dal vigente ordinamento giuridico (brevetti, marchi, utilizzo delle opere di ingegno). 2) COSTI inerenti a particolari iniziative del vertice aziendale che hanno rilevanza per il Codice e la legge fiscale (Avviamento, Spese di impianto e di ampliamento, studio, ricerca, pubblicità, ). Sono dette senza valore nel senso che, pur essendo espresse in termini monetari, non hanno un mercato autonomo, cioè non possono essere vendute isolatamente Esse risultano di indubbio significato per l attività economica, tanto da trarne benefici per più periodi amministrativi, contribuendo ad 46 accrescere il valore globale dell organismo economico

47 AVVIAMENTO È la condizione per la quale l azienda è idonea a produrre profitti superiori a quelli definibili normali in relazione all attività svolta. È la maggiore energia a carattere economico-produttivo che l impresa acquistata possiede rispetto a quelle similari. 47

48 3. Immobilizzazioni FINANZIARIE Sono diritti a ricevere una somma di denaro per un arco di tempo pluriennale. Esempi: prestiti a rimborso pluriennale, partecipazioni (quote o azioni emesse da una data impresa societaria ed acquistate dall azienda considerata). 48

49 Beni a fecondità semplice (Impieghi che attivano la struttura) Disponibilità Disponibilità economiche Disponibilità finanziarie Liquidità immediate 49

50 Disponibilità economiche Beni a fecondità semplice, che cedono cioè la loro utilità in un solo atto produttivo ESEMPI Materie prime Materie accessorie Combustibili Prodotti fabbricati in attesa di vendita Prodotti in corso di lavorazione 50

51 Disponibilità finanziarie Proroghe nella riscossione dei mezzi monetari concesse ai clienti in virtù dei ricavi conseguiti con la vendita dei prodotti fabbricati o dei servizi resi Crediti commerciali Effetti o cambiali attive Crediti verso clienti Anticipi a fornitori 51

52 Liquidità immediate (capitale liquido) Denaro in cassa e valori ad esso assimilabili (assegni, vaglia postali Depositi a vista presso Banche e uffici postali) BOT 52

53 IMPIEGHI DI RISORSE A LIVELLO D IMPRESA Immobilizzaz. Immob. tecniche Immobilizz. materiali Immobilizz. Immateriali Capitale di Funzionamento in senso economico Disponibilità Liquidità Immob. finanziarie Disponib. economiche Disponib. finanziarie Liquid. immed. Immobilizz. finanziarie Disponib. economiche Disponib. finanziarie Liquidità immediate 53

54 Calcolare capitale fisso e di attivazione? - Crediti v/clienti = Merci in magazzino = Banca X c/c saldo attivo = Terreni = Macchinari = Valute estere = Marchi di fabbrica = B.T.P. = Partecipazioni = Brevetti = Cassa = Assegni bancari = Cambiali attive = Prodotti finiti = B.O.T. = Combustibili in magazzino =

55 Stato Patrimoniale al 31/12/xx IMPIEGHI Imm. immat Imm. mat FONTI Mezzi propri Imm. fin Dispon. econ Deb. oltre l anno Disp. fin. Disp. liq. Deb. entro l anno 55

56 Esercizio 6: aspetto qualitativo Tenendo presente l aspetto qualitativo del patrimonio aziendale, si proceda a collocare le seguenti voci negli opportuni aggregati patrimoniali, seguendo i criteri di crescente liquidità e crescente esigibilità - Debiti v/fornitori = Partecipazioni = Crediti v/clienti = B.O.T. = Telecom c/bollette = Mutui passivi = Fitti passivi = 50 - Capitale Sociale = Banca X c/c saldo attivo = Riserva legale = Dipendenti c/retribuzioni = Merci in magazzino = Salari e stipendi = Terreni = Ammortamento macchinari = 75 - Cassa = Macchinari = Marchi di fabbrica =

57 Soluzione Es 6: aspetto qualitativo Impieghi Fonti Immobilizzazioni Immateriali Mezzi propri Immobilizzazioni Materiali Debiti oltre l anno Immobilizzazioni Finanziarie Debiti entro l anno Disponibilità Economiche Disponibilità Finanziarie Liquidità immediate Totale Impieghi Totale Fonti 57

58 Il patrimonio aziendale come complesso di diritti ed obblighi I DIRITTI Diritti economici Diritti finanziari Immobilizzazioni (mater. ed immater.) Disponibilità economiche (rimanenze e risconti attivi) Immobilizzazioni finanziarie Costi ant.plur Costi ant. Disponibilità finanziarie e liquide 58

59 Il patrimonio aziendale come complesso di diritti ed obblighi GLI OBBLIGHI Obblighi economici Obblighi finanziari a medio lungo termine a breve termine esigibili a lungo ter. esigibili a breve ter. non esigibili rendite (o ricavi) anticipate pluriennali rendite ( ricavi) anticipate (risconti passivi) debiti di finanziamento debiti di funzionamento non esigibili 59

60 Stato Patrimoniale al 31/12/xx IMPIEGHI FONTI Beni Imm. mat Dispon. econ Settore economico Rend. plur. Risconti passivi Debiti economici Crediti economici Crediti finanziari Denaro Imm. immat Risconti attivi Imm. fin. Dispon. fin Dispon. Liq. Settore finanziario Debiti di fun. Debiti di fin. Mezzi propri Debiti finanziari esigibili Debiti finanziari non esigibili 60

61 Schema aspetto: aspetto qualitativo Impieghi Fonti Immobilizzazioni Immateriali Mezzi propri Immobilizzazioni Materiali Debiti oltre l anno Immobilizzazioni Finanziarie Debiti entro l anno Disponibilità Economiche Disponibilità Finanziarie Liquidità immediate Totale Impieghi Totale Fonti 61

62 Aspetto quantitativo del patrimonio aziendale Lo studio del patrimonio aziendale, sotto l aspetto quantitativo, verte sui valori attribuiti agli elementi patrimoniali consentendo di apprezzare il valore contabile del patrimonio 62

63 Aspetto qualitativo PATRIMONIO AZIENDALE Aspetto quantitativo Impieghi o Investimenti Immobilizzazioni Disponibilità Fonti o Finanziamenti Debiti esigibili Debiti entro l anno Debiti oltre l anno Debiti non esigibili Mezzi propri Attività Attivo fisso Attivo circolante Passività Passività esigibili Passività correnti Passività consolidate Passività non esigibili Patrimonio netto 63

64 Aspetto quantitativo del Capitale Complesso di valori impiegati nell attività d impresa Attività Investimenti realizzati Passività Finanziamenti durevoli e correnti 64

65 Passività Reali Fittizie Debiti a breve e a medio lungo termine Valore globale accantonamenti periodici Per prevenire rischi e spese future Passività fittizie Per prevenire rischi e spese future Fondi acc/ti Per reintegrare il costo sostenuto per l acquisizione di beni a fecondità ripetuta Fondi amm/ti PASSIVITA REALE Fondo indennità di anzianità dei dipendenti Debito maturato dall impresa nei confronti dei dipendenti 65

66 Fondi Accantonati Riserve Avanti Bilancio Sono Autofinanziamento Costituiscono un vincolo alla disponibilità dell attivo Costituiscono una rettifica degli impieghi 66

67 Passività Capitale netto Reali Fittizie Capitale netto correnti consolidate Riserve Avanti Bilancio Capitale netto 67

68 Composizione Attività Attività Reali Fittizie correnti consolidate Immobilizzaz. Immateriali 68

69 Stato Patrimoniale al 31/12/xx ATTIVO Attività fittizie Attività consolidate (o immobilizzate o fisse) Attività correnti (sia disponibili che liquide) PASSIVO Patrimonio netto Passività fittizie Passività consolidate Passività correnti 69

70 IL PATRIMONIO NETTO Considerando il patrimonio nel suo aspetto quantitativo: Se Tot. Attività > Tot. Passività Tot. Attività = Tot. Passività + P.N. e quindi Tot. Attività - Tot. Passività = P.N. Tot. Attività Tot. Passività P.N. 70

71 DEFICIT PATRIMONIALE Considerando il patrimonio nel suo aspetto quantitativo: Se Tot. Attività < Tot. Passività Tot. Attività + Def. patrim. = Tot. Passività Tot. Attività Deficit patrimoniale Tot. Passività 71

72 Attivo Schema aspetto quantitativo Passivo Attività fittizie Patrimonio Netto (PN) Attivo fisso Passività fittizie Passività consolidate Attivo circolante: - Attività correnti disponibili Passività correnti - Attività correnti liquide differite - Attività correnti liquide immediate Totale Attivo Totale Passivo 72

73 Esercizio 7: aspetto quantitativo Tenendo presente l aspetto quantitativo del patrimonio aziendale, si proceda a collocare le seguenti voci negli opportuni aggregati patrimoniali, seguendo i criteri di crescente liquidità e crescente esigibilità - Debiti v/fornitori = Partecipazioni = Crediti v/clienti = B.O.T. = Telecom c/bollette = Mutui passivi = Banca X c/c saldo attivo = Capitale Sociale = Dipendenti c/retribuzioni = Riserva legale = Macchinari = Merci in magazzino = Marchi di fabbrica = Terreni = Cassa =

74 Soluzione Es 7: aspetto quantitativo Attivo Passivo Attività fittizie Patrimonio Netto (PN) Attivo fisso Passività fittizie Passività consolidate Attivo circolante: - Attività correnti disponibili Passività correnti - Attività correnti liquide differite - Attività correnti liquide immediate Totale Attivo Totale Passivo 74

75 I MARGINI PATRIMONIALI Il termine margine sta per differenza tra due montanti I margini patrimoniali mettono in evidenza le relazioni esistenti tra gli aggregati patrimoniali presi in esame 75

76 I MARGINI PATRIMONIALI I principali margini patrimoniali sono: il Patrimonio Netto; il Capitale Circolante Netto; il Margine di Struttura; il Margine di Tesoreria. 76

77 IL PATRIMONIO NETTO Considerando il patrimonio nel suo aspetto quantitativo: Se Tot. Attività > Tot. Passività Tot. Attività = Tot. Passività + P.N. e quindi Tot. Attività - Tot. Passività = P.N. Tot. Attività Tot. Passività P.N. 77

78 DEFICIT PATRIMONIALE Considerando il patrimonio nel suo aspetto quantitativo: Se Tot. Attività < Tot. Passività Tot. Attività + Def. patrim. = Tot. Passività Tot. Attività Deficit patrimoniale Tot. Passività 78

79 IL CAPITALE CIRCOLANTE NETTO Attivo Circolante Capitale circolante netto Debiti a breve termine Dove: Attivo circolante = Disponibilità + Liquidità Capitale circolante netto = Attivo circolante - Debiti a breve termine 79

80 C.C.N. = Attivo Circolante - Debiti a breve termine Consente di apprezzare il grado di liquidità dell organismo economico, ovvero la sua capacità a far fronte a scadenze di pagamento molto prossime. E opportuno che sia > 0. 80

81 II prospettiva di determinazione del Capitale Circolante Immobilizzazioni Capitale permanente Capitale circolante netto Consente di apprezzare l efficiente copertura delle immobilizzazioni con risorse che permangono nell impresa illimitatamente o comunque per un lungo periodo di tempo 81

82 IL MARGINE DI STRUTTURA Due prospettive di determinazione: Prima prospettiva: Immobilizzazioni Capitale proprio Margine di struttura Margine di struttura = Immobilizzazioni - Capitale proprio 82

83 Prima prospettiva: Margine di struttura = Immobil. - Cap. proprio Consente di apprezzare la capacità dell azienda di finanziare le Immobilizzazioni attraverso capitale proprio. E opportuno che risulti > 0 83

84 IL MARGINE DI STRUTTURA Seconda prospettiva: Immobilizzazioni Capitale Permanente Margine di struttura Margine di struttura = Immobilizzazioni - Capitale permanente 84

85 Seconda prospettiva: Margine di struttura=immob. - Cap. permanente Consente di apprezzare in che misura le immobilizzazioni sono coperte a mezzo di risorse che permangono nell azienda per un lungo periodo di tempo. Secondo questa prospettiva è opportuno che il margine di struttura sia < 0. Secondo questa prospettiva il Margine di Struttura è uguale al Capitale Circolante Netto. 85

86 IL MARGINE DI TESORERIA Liquidità immediate e differite Margine di tesoreria Debiti a breve termine Margine di tesoreria = (Liquidità immediate + Liquidità differite) - Debiti a breve termine Esprime la capacità di far fronte ai debiti a breve tramite liquidità immediate e differite E opportuno che risulti > 0 86

87 MOTIVI DI UN MARGINE DI TESORERIA NEGATIVO Mancato autofinanziamento Impossibilità di ricorrere a risorse con vincoli di capitale Impossibilità di contrarre debiti a Medio lungo termine Crediti inesigibili Drastica riduzione dei mercati di vendita Tecnologie produttive obsolete 87

88 Es 9 Sulla base dei dati a disposizione si proceda a calcolare il margine di tesoreria, il margine di struttura ed il CCN: a) Banca c/c saldo attivo: 700 i) Prodotti in magazzino: 170 b)obbligazioni emesse: 1000 l) Cambiali passive: 80 c) B.O.T.: m) Lubrificanti in magazzino: 130 d) Crediti verso clienti 140 n) Capitale Sociale: e)impianti: o) Riserva legale: 800 f) Dipendenti c/retribuzioni: p) Riserva statutaria: 60 g) Cassa: 600 q)partecipazioni: h) Debiti verso fornitori: 500 r) Brevetti:

89 Es 10 Al termine dell esercizio 1999 l azienda viti-vinicola Rosso rileva le seguenti grandezze patrimoniali: a) Immobilizzazioni Immateriali = b) Immobilizzazioni Materiali = c) Immobilizzazioni Finanziarie = d) Disponibilità Economiche = e) Disponibilità Finanziarie = f) Disponibilità Liquide = 900 g) Mezzi Propri = h) Debiti oltre l anno= i) Debiti entro l anno = Si proceda a calcolare: l Attivo Fisso; il Capitale permanente; il Margine di struttura; il Margine di tesoreria; il Capitale circolante netto 89

90 Es 11 Aggregato patrimoniale (importi espressi in Euro) Impieghi Immobilizzazioni Disponibilità economiche Disponibilità finanziarie Liquidità Immediate Fonti Mezzi propri Debiti oltre l anno Debiti entro l anno

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