Le politiche per le imprese in Puglia. Rapporto MET a cura di Raffaele Brancati (con la collaborazione di Andrea Maresca) 1.

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1 MET Le politiche per le imprese in Puglia Rapporto MET 2006 a cura di Raffaele Brancati (con la collaborazione di Andrea Maresca) 1 Febbraio Gruppo di lavoro e autori: Pierluigi Ascani, Carlo Andrea Bollino, Carlo Borzaga, Raffaele Brancati, Davide Ciferri, Federico Falcitelli, Anna Frinolli, Andrea Maresca, Paolo Polinori, Caterina Sensenhauser, Alberto Silvani; assistenza, Francesca Valiani.

2 Indice Premessa e sintesi... 3 Le politiche per le imprese: l evoluzione e le tendenze recenti... 7 L offerta di interventi nelle regioni...28 L offerta di interventi in Puglia I flussi di erogazione per tipologia di strumento...30 L indagine sulla domanda di policy delle imprese Appendice: la rilevazione e l indagine di campo Tecnica di rilevazione...53 _ pag. 2 _

3 Premessa e sintesi La politica industriale in Puglia conferma aspetti in parte già noti e sottolinea alcuni punti di forza e di debolezza degli interventi. I flussi finanziari coinvolti dalle misure esaminate (nazionali e regionali) sono consistenti e rappresentano un sostegno rilevante per la struttura produttiva pugliese. Al 2005 l incidenza della spesa, in rapporto ad alcune grandezze come gli Occupati e il Valore Aggiunto regionali, risulta molto al di sopra della media nazionale (circa 3 volte più grande relativamente alla spesa media per occupato, e circa 4 volte superiore in rapporto al Valore Aggiunto industriale). La dimensione complessiva dei flussi segnala un valore medio prossimo all 8% del Valore Aggiunto industriale regionale nel corso dell ultimo triennio. Se si esclude l ultimo anno, nel quale all aumento sostenuto delle erogazioni in Puglia si è contrapposto il leggero calo (-3%) dei flussi di spesa sul totale nazionale, nel periodo considerato ( ) l andamento delle risorse di sostegno alle imprese in Puglia ha seguito un evoluzione in linea a quella registratasi per l intero territorio nazionale: al punto di massimo relativo rappresentato dalla spesa erogata nel 2002 è seguito un biennio di riduzione significativa dei livelli di spesa. Il peso dei provvedimenti nazionali è largamente prevalente, tuttavia l incidenza delle erogazioni relative alle misure governate dalla Regione risulta in continua crescita a partire dal 2003: il peso dei flussi regionali sul totale delle erogazioni in Puglia è infatti passato dallo 0,9% del 2002 al 10,9% dell ultimo anno. Storicamente gli interventi di maggior rilievo per la Puglia sono stati il Credito d Imposta, la L. 488/92, gli strumenti della Programmazione Negoziata (in ordine Contratti di Programma, Patti Territoriali e Contratti d area) e il sostegno all autoimpiego relativo al Titolo II del D. Lgs. 185/2000. L oscillazione dei valori e la mancanza di risorse per un adeguata pianificazione finanziaria di medio periodo sembrano aspetti che emergono chiaramente dagli andamenti registrati (soprattutto nel campo delle politiche per la Ricerca nazionali) e influenzano la gestione e la stessa possibilità di ottenere risultati significativi. Il problema è nazionale, e in regione assume un rilievo inferiore grazie al contributo degli interventi inseriti nell ambito della programmazione comunitaria. La presenza di molte decine di interventi sembra scarsamente giustificabile: sarebbe utile un giusto equilibrio (si tratta di un problema comune a quasi tutte le regioni) tra obiettivi differenziati e semplificazione e chiarezza dei rapporti con le imprese. Evitare di pensare a uno strumento unico privo di difetti su cui concentrare tutte le risorse, ma è anche opportuno ridurre il grado di frammentazione presente. L orientamento della politica in Puglia evidenzia alcuni spunti di interesse: alla larga prevalenza del sostegno agli investimenti senza particolari qualificazioni, _ pag. 3 _

4 va rilevato, nel periodo considerato, la crescita del peso relativo della spesa rivolta al sostegno delle attività di Ricerca e Innovazione delle imprese, passato dal 4,2% delle risorse totali erogate in regione nel 2001 al 10,7% dell ultimo anno (molto al di sotto, tuttavia, del dato nazionale 20,8%); se si considerano soltanto i flussi relativi alle misure governate dalla Regione, la quota delle risorse rivolte all obiettivo in esame risulta sensibilmente superiore (14,6% nel va rilevato, tuttavia, come l indagine non consideri le azioni infrastrutturali ). In generale la politica regionale sembra sovrapporsi solo parzialmente a quella nazionale: va infatti segnalato uno sforzo specifico della Regione per due obiettivi di particolare rilievo, si tratta del rafforzamento della struttura delle imprese (8,4% delle risorse totali nel 2005), della riduzione dell impatto ambientale e della diffusione di servizi qualificanti (8,9%). L analisi della domanda delle imprese regionali segnala altri aspetti rilevanti: Viene fortemente avvertita l utilità di politiche pubbliche (sia da chi ne aveva beneficiato in passato, sia da parte delle imprese non agevolate), ma la struttura produttiva non sembra in grado di esprimere una domanda compiuta per specifiche tipologie di intervento. Le politiche per lo sviluppo locale vengono viste come un opportunità, ma emerge anche con chiarezza la difficoltà di un disegno che soddisfi bisogni delle imprese e anche qualche diffidenza fondata sulle esperienze passate. Sembrerebbe utile ipotizzare soggetti di facilitazione in grado di far esprimere compiutamente la domanda e favorire l incontro con l offerta (in particolari campi, per esempio nel caso dell utilizzazione dei servizi dei centri di ricerca) L area dell internazionalizzazione delle imprese segnala forti debolezze. Se un numero non particolarmente rilevante di soggetti mostra di essere interessato alla delocalizzazione in altri paesi e questo spiega una domanda debole e non definita, il fatto che si pensi, da parte delle imprese, prevalentemente ad azioni orientate alla mera riduzione dei costi e non anche ad alleanze strategiche e a processi innovativi di cooperazione internazionale e di espansione rappresenta una difficoltà significativa. L attività di innovazione e ricerca delle imprese non sembra allontanarsi da quella media nazionale. La domanda in questo campo si concentra su richieste finanziarie (sgravi sull personale di ricerca); sembrerebbe emergere inoltre una domanda per una maggiore presenza di centri di ricerca specializzati. Per quanto riguarda la domanda di infrastrutture da parte delle imprese, questa risulta relativamente modesta. Va sottolineato da un lato il fatto che relativamente in pochi casi si considerino utili per la competitività delle imprese, dall altro come le preferenze sembrino essere prevalentemente orientate verso obiettivi tradizionali come le strade. In questo campo, tuttavia, le differenze sono molto importanti, segnalando sia il rilievo dei servizi che la necessità di un livello minimo adeguato allo sviluppo: la domanda meridionale di infrastrutture è sistematicamente più elevata, ma tocca prevalentemente settori legati alle _ pag. 4 _

5 funzioni aziendali. In particolare reti informatiche, piattaforme logistiche, aree industriali e centri e laboratori di ricerca si segnalano in Puglia come le aree di intervento più interessanti. Le imprese pugliesi evidenziano le difficoltà incontrate in questi anni, in particolare nei settori tradizionali e del made in Italy, sia per la congiuntura economica sfavorevole che per la concorrenza estera sempre più incalzante. Si segnalano tuttavia fattori significativi di dinamismo: accanto ai fattori di ostacolo si segnala una marcata attività nella realizzazione di investimenti, anche per attività di ricerca e sviluppo, e nell introduzione di innovazioni sia di processo che di prodotto. Le analisi svolte si sono concentrate sulle azioni realizzate nel coso degli ultimi anni e non si soffermano sulle strategie recenti che andranno verificate nella loro attuazione. Alcuni passaggi, tuttavia suggeriscono elementi di cautela e possono essere schematicamente ricordati: 1. Si ipotizza la presenza di strumenti che in larga misura ricalcano quelli già presenti e promossi dal governo nazionale. 2. Il diffuso ricorso a meccanismi automatici non si adatta pienamente a una strategia selettiva. 3. La scelta, già presente in interventi nazionali, di collocare interventi generalisti ai massimi livelli di intensità di aiuto consentiti dagli accordi europei impedisce una diversificazione degli obiettivi (se si offre il massimo per il mero investimento come si fa a promuovere in modo particolare investimenti che riducono l impatto ambientale delle produzioni che per la singola impresa sono più onerosi?) 4. Le passate esperienze sconsigliano interventi diretti con strumenti di sostegno al capitale di rischio (spesso troppo piccoli per una gestione efficiente, complicati da avviare, contraddittori nell avere capitale pubblico con una gestione a condizioni di mercato e spesso problematici nelle relazioni con le imprese) suggerendo piuttosto interventi indiretti rivolti al sostegno finanziario di specifiche funzioni (istruttoria, garanzia su alcuni rischi, facilitazioni nella raccolta, ed altro) in grado di estendere l accesso a strumenti esistenti. 5. L infrastrutturazione per le attività produttive rappresenta un punto essenziale, ma anche particolarmente complesso. E un aspetto sempre presente nelle politiche di sviluppo e, sia pure con declinazioni diverse, attivo da oltre 60 anni negli interventi per il Mezzogiorno: non sempre i risultati sono stati brillanti e, specialmente in tempi recenti, la loro capacità di modificare le condizioni economiche delle attività produttive è da mettere in dubbio. Anche l indagine presso le imprese effettuata per il Rapporto MET 2006 (vedi documento che segue) conferma la difficoltà di individuare infrastrutture che realmente abbiano un impatto sulla competitività e sui bilanci delle imprese. Se si escludono le grandi carenze che possono rendere non accettabile la qualità della vita, e sulle quali ovviamente è indispensabile intervenire, le scelte strettamente economiche vanno effettuate sulla base _ pag. 5 _

6 di progettazioni e analisi complesse applicate caso per caso diffidando, possibilmente, da consensi generali non analiticamente fondati. Il lavoro è organizzato in tre paragrafi: nel primo si presenta l andamento dei flussi aggregati per le regioni italiane e per l Italia nel suo complesso, nel secondo si analizza la situazione in Puglia con un dettaglio per provvedimento e per obiettivo, infine nell ultimo paragrafo sono presentati i risultati di un indagine sulla domanda di policy condotta su un campione di imprese, con rappresentatività regionale. _ pag. 6 _

7 Le politiche per le imprese: l evoluzione e le tendenze recenti In questo paragrafo si offre una ricostruzione del complesso sistema degli interventi per gli aiuti alle imprese esaminandone i livelli di spesa, le dinamiche e le caratteristiche degli andamenti generali, il rapporto strumenti-obiettivi e l articolazione in essere. La maggioranza delle informazioni è tratta dalla Banca Dati MET 2. La rilevazione dei dati e delle informazioni utilizzate ha coinvolto direttamente le amministrazioni competenti ed è stata orientata al settore industriale 3, per il periodo , ed estesa anche ai servizi, al commercio e turismo, limitatamente al biennio , escludendo invece il settore agricoltura. La grandezza di riferimento prevalente, ma non esclusiva, è rappresentata dalle erogazioni effettive realizzate nell anno. Si tratta di una grandezza per alcuni versi distorta ma che è in grado di rappresentare meglio di altre il beneficio indotto per le imprese. Tutti i valori finanziari di erogazione esposti sono a prezzi correnti e corrispondono ai benefici per le imprese in termini di Equivalente Sovvenzione Lordo, rendono quindi comparabili contributi in conto capitale, in conto interessi e finanziamenti agevolati, ma non sono direttamente confrontabili con le poste dei bilanci delle amministrazioni interessate. Data la particolare natura dei dati finanziari di riferimento, che li rende difficilmente comparabili in maniera diretta con gli altri strumenti, anche alla luce della consueta indisponibilità dei dati necessari per il calcolo dell effettivo beneficio per le imprese, le attività esclusivamente finalizzate alla concessione di garanzie e/o alla partecipazione al capitale di rischio, sono oggetto di considerazioni, ma non sono incluse nelle tabelle esposte nel presente capitolo; l analisi svolta a livello regionale, anche alla luce della particolare valenza che tali strumenti rivestono in tale contesto, offrirà comunque alcune considerazioni al riguardo. Le norme censite sono state raggruppate in tre differenti categorie, in funzione dell origine legislativa del provvedimento; si tratta in particolare di: strumenti nazionali, che a fronte di 39 strumenti, nel 2005 contano in totale 25 provvedimenti con erogazioni, di cui 20 rivolti al settore industriale e a quello dei servizi, e 5 strumenti inerenti il settore del Turismo e del Commercio; strumenti regionalizzati, tale categoria comprende 20 provvedimenti relativi al settore dell industria e dei servizi e 2 strumenti relativi al settore del Turismo e del Commercio, di cui 10 con erogazioni nel I dati di sintesi, le metodologie e i riferimenti sono pubblicati annualmente presso la Donzelli editore, a cura di R.Brancati. 3 Ci si riferisce alle classificazioni ISTAT e quindi si include, per esempio, l artigianato industriale. _ pag. 7 _

8 strumenti regionali, con 153 strumenti operanti al 2005 nel settore industriale e dei servizi e 49 strumenti regionali per il settore del Turismo e del Commercio. Inoltre, nell analisi si è tentato di ricondurre tutti gli strumenti in nove macrocategorie di obiettivi 4, che consentono di confrontare l operatività degli stessi nel periodo : Crisi aziendali - in tale macrocategoria sono presenti, oltre alle norme regionali del caso, le seguenti norme nazionali o regionalizzate: 181/89, 408/89, Contratti d Area (662/96, art. 2, c.203, lettera F), 341/95 (art. 2) per l Industria e Servizi, e nessuna per il Turismo e il Commercio. Ampliamento della produzione e crescita - tale macrocategoria comprende il maggior numero relativo di strumenti nazionali o regionalizzati e la maggioranza delle erogazioni; vi sono presenti, oltre alle norme regionali del caso, le seguenti norme nazionali o regionalizzate: 902/76, 64/86, 808/85, 675/77 (artt. 3-4), 67/88, 132/94 (artt. 3-4, 10, 14), 413/98, 522/99, 481/94 (art. 1b), 341/95 (art. 1), 266/97, il Credito di imposta l.388/00 (art. 8), i Contratti di Programma (488/92, art. 1 c. 3), 949/52, 598/94, 1329/65, 488/92 (art. 1 c.2, parte Industria ), 166/02 per l Industria e Servizi, e 221/90 (art. 3), 341/95 (art. 9), 41/86 (art. 11), 488/92 (parte Turismo, Commercio ) per Turismo e Commercio. Innovazione e ricerca - in tale macrocategoria sono presenti, oltre alle norme regionali del caso, le seguenti norme nazionali o regionalizzate: 297/99, 488/92 (parte Ricerca), 46/82, 140/97, 317/91 (5-6 e 12, 8, 17-23), PIA Innovazione per l Industria e Servizi, 598/94 ricerca e nessuna per Turismo e Commercio. Accesso al credito - in tale macrocategoria sono presenti, oltre alle norme regionali del caso, le seguenti norme nazionali o regionalizzate: 317/91 (art. 33) per l Industria e Servizi, e nessuna per Turismo e Commercio. Come già ricordato in apertura, peraltro, alcuni strumenti precipuamente diretti alla facilitazione dell accesso al credito, quali quelli diretti alla concessione di garanzie, sono esclusi dall ambito dell analisi svolta nel presente capitolo, data la particolare natura dei dati finanziari di riferimento, che li rende difficilmente comparabili in maniera diretta agli altri strumenti. Tra questi si rileva come a livello nazionale sia presente il Fondo Centrale di Garanzia (L. 662/96 art. 2) ed anche a livello regionale si registra una forte attività di alcune regioni in queste campo (v. anche oltre per ulteriori dettagli). Rafforzamento della struttura delle imprese orientato alla crescita dimensionale - in tale macrocategoria sono presenti, oltre alle norme regionali del caso, le seguenti norme nazionali o regionalizzate: 57/01 (c.d. Marcora ) per l Industria e Servizi, e nessuna per Turismo e Commercio. 4 L attribuzione univoca di ogni strumento a un obiettivo ha seguito il criterio della prevalenza (è piuttosto consueto trovare strumenti che perseguono almeno nelle dichiarazioni di intentisimultaneamente più di un obiettivo). _ pag. 8 _

9 Crescita competitività del sistema locale - in tale macrocategoria sono presenti, oltre alle norme regionali del caso, le seguenti norme nazionali o regionalizzate: Patti Territoriali (662/96, art. 2) per l Industria e Servizi, e nessuna per Turismo e Commercio. Servizi, ambiente e localizzazione - in tale macrocategoria sono presenti, oltre alle norme regionali del caso, le seguenti norme nazionali o regionalizzate: 10/91 (artt ), 317/91 (artt ) 317/91 (art. 27), 51/01, per l Industria e Servizi, e nessuna per Turismo e Commercio. Early Stage - in tale macrocategoria sono presenti, oltre alle norme regionali del caso, le seguenti norme nazionali o regionalizzate: dlgs. 185/00 (che ha sostituito la 95/95, 236/93, artt. 1bis e 23, e la 608/96 per il c.d. prestito d onore nel seguito, per brevità e maggior chiarezza, faremo separato riferimento alle norme originarie poi accorpate dalla 185/00, indicando con autoimpiego il titolo II del 185/00, relativo sia al prestito d onore che alla microimpresa ed al franchising), 215/92, 215/92 (art. 8), per l Industria e Servizi, e nessuna per Turismo e Commercio. Internazionalizzazione - in tale macrocategoria sono presenti, oltre alle norme regionali del caso, le seguenti norme nazionali o regionalizzate: 83/89, 100/90, 143/98 (art. 14, c.d. Ossola ), 394/81 (art. 2), 49/87, 304/90 per l Industria e Servizi, e 19/91 (art. 2), 143/98 (art. 22) per Turismo e Commercio. Il grafico seguente evidenzia per il 2005 la distribuzione territoriale della numerosità di interventi a favore del settore industriale per singola regione 5, con riferimento ai soli strumenti governati dalle Regioni (cosiddetti regionali e regionalizzati). 5 Il numero di interventi indicato per il Trentino Alto Adige tiene conto degli strumenti separatamente attivati dalle due province autonome di Trento e Bolzano. _ pag. 9 _

10 Figura 1 - Industria - Numero di interventi con erogazioni per Regione 2005 Leggi Regionali e Regionalizzate N interventi oltre 26 (1) 22 a 26 (2) 17 a 21 (4) 12 a 16 (4) 7 a 11 (9) La figura 1 evidenzia un numero complessivo di strumenti, regionali e regionalizzati, operanti nel 2005, nei 20 aggregati territoriali considerati 6, pari ad oltre 14 interventi per regione in media, oltre a quelli attuati dal governo nazionale. Si evidenzia una forte variabilità nella strategia di intervento della politica industriale operata nelle singole Regioni, che vede le regioni del Centro-Nord (con valori massimi per la Lombardia, il Piemonte e le Marche con, rispettivamente, 32, 24 e 23 interventi attivi nel 2005), avvalersi di un numero di interventi, di gran lunga superiore, rispetto alle regioni del Mezzogiorno (oscillano da 7 a 9 gli interventi gestiti dalla Regione Calabria, Sardegna, Campania, Sicilia e Molise), per le quali l intervento nazionale risulta molto importante. E da precisare che, spesso, avvalersi di un numero elevato di interventi, come avremo modo di trattare di seguito, significa duplicazione di obiettivi perseguiti e rischio di un eccessiva frammentazione delle risorse disponibili. Se si aggiungono gli strumenti nazionali, il quadro cambia sostanzialmente. Anche per le norme nazionali si raggiunge una media per regione simile alla precedente (in media circa 14 per regione), ma con distribuzione diversa. In quasi tutti i territori si registrano valori prossimi alla media, fatta eccezione per la Valle d Aosta ( 4 strumenti), il Trentino e l Alto Adige, in cui si rileva una strategia di politica industriale in larga misura attuata con strumenti regionali o regionalizzati. Infine, valori superiori alla media si registrano in Campania e Puglia, rispettivamente 6 Il totale tiene conto degli strumenti regionalizzati in funzione del numero totale di territori in cui tali strumenti hanno operato. _ pag. 10 _

11 con 19 e 20 strumenti nazionali, dove l elevato numero di questi ultimi, compensa la relativa esiguità, in termini di numerosità, del ricorso a strumenti regionali e regionalizzati. Il settore industriale e dei servizi, nel 2005 conferma il trend calante iniziato nel 2003, con una riduzione di circa il 3% sulle erogazioni complessive a favore delle imprese registrate nell anno precedente (circa 4,9 miliardi di euro a fronte dei circa 5,1 del 2004 a propria volta diminuiti di circa il 14% rispetto ai 5,7 miliardi di euro erogati nel 2003, e del 24% rispetto ai 6,3 miliardi erogati nel 2002 valore massimo fatto registrare nel periodo in esame). Figura 2 - Industria - Erogazioni Totali Italia Leggi Nazionali, Regionalizzate e Regionali Erogazioni totali Italia (Industria) Meuro Anni Come si può rilevare dal grafico, nel corso del periodo esaminato ( ) il flusso di risorse erogate a sostegno del settore industriale fa registrare un andamento ciclico, con un calo nel 2000 (-5% rispetto al 1999), seguito da un forte incremento nel 2001 (+41%, essenzialmente legato all andamento della L. 488/92 art. 1 c. 2 e soprattutto alla prima operatività del credito d imposta previsto dalla L. 388/00 art. 8), confermato nel 2002 (+13%), seguito dal ricordato trend decrescente dell ultimo triennio, sebbene il calo delle erogazioni nell ultimo anno sia stato relativamente modesto. Analizzando separatamente l andamento delle erogazioni per gli strumenti nazionali, regionalizzati e regionali, si rileva come nel 2005, seppur con valori minimi, si verifica un inversione di tendenza rispetto all ultimo biennio degli strumenti nazionali che registrano un andamento crescente dello 0,2% rispetto al Si conferma, invece, anche per il 2005 l andamento crescente delle erogazioni da strumenti regionali iniziata _ pag. 11 _

12 nel 2003, mentre rilevante diviene la perdita degli strumenti regionalizzati con una diminuzione delle erogazioni rispetto al 2004 del 41% circa. Tabella 1 Industria Erogazioni Totali Italia Leggi Nazionali 2.975, , , , , , ,0 Leggi Regionalizzate 653,7 746,5 795,7 421,6 536,1 461,3 270,8 Leggi Regionali 650,1 394,7 433,0 272,8 391,0 445,8 476,9 Totale 4.278, , , , , , ,7 Meuro Var % su anno precedente Leggi Nazionali -1,2% 53,8% 28,9% -17,9% -13,1% 0,3% Leggi Regionalizzate 14,2% 6,6% -47,0% 27,2% -14,0% -41,3% Leggi Regionali -39,3% 9,7% -37,0% 43,3% 14,0% 7,0% Totale -4,6% 40,9% 13,4% -12,4% -11,4% -2,9% Pertanto, sebbene il peso degli strumenti regionalizzati non sia preponderante, rispetto alla restante parte degli strumenti, la forte perdita registrata nell ultimo anno, a fronte dell andamento stazionario degli strumenti nazionali, determina la variazione complessiva delle erogazioni per il 2005 (-3% rispetto al 2004). La contenuta diminuzione del 2005 è attribuibile a due andamenti diversificati. Da un lato si è registrata la perdita da parte dei Patti Territoriali (calati di oltre 140 Meuro, - 30% rispetto al 2004), della L. 46/82 (- 9%) e della 488/92 (-5%), e a quasi totale compensazione (ricordiamo a fronte di una perdita complessiva nel 2005 di circa il 3%) si rileva l incremento fatto registrare in particolare da due strumenti nazionali, quali la L. 808/85 (aumento di 271 Meuro circa rispetto al 2004, + 65%), e del credito d imposta (L. 388/00 art. 8 oltre 143 Meuro in più rispetto al 2004, +16%). L andamento del credito di imposta sugli investimenti porta questo strumento a divenire, di gran lunga, la principale fonte pubblica di sostegno alle imprese con un valore assoluto che supera nell anno, complessivamente, il miliardo di euro. L andamento della politica degli aiuti alle imprese, che nel periodo ha complessivamente erogato al settore industriale oltre 36 miliardi di Euro, con una media complessiva annua di circa 5,2 miliardi di euro, nonostante la pluralità di strumenti a disposizione sembra sempre essere fortemente caratterizzata dall operatività di pochi interventi molto rilevanti. Con riferimento alle leggi nazionali, in particolare, i nove strumenti che fanno registrare erogazioni nei 7 anni esaminati superiori al miliardo di euro, infatti, costituiscono da soli circa il 71% del totale erogato: si tratta della L. 488/1992 art. 1 comma 2, della L. 388/00 art. 8, della Programmazione Negoziata (Contratti di Programma, Patti Territoriali e Contratti d Area), della L. 808/85, del D. Lgs. 297/99 e della L. 46/82, ed infine dal trascinamento di leggi da tempo non più attive, come la L. 64/86. In tale dinamica, la lettura della strategia complessiva risulta di difficile interpretazione e rischia di essere attribuita più alla temporanea disponibilità di fondi da attribuire alle singole leggi che ad una vera fase programmatoria. _ pag. 12 _

13 Se si guarda ai flussi di erogazioni registrati nel 2005 dall insieme degli strumenti operanti sul territorio nazionale per il settore industriale e dei servizi, il grafico di seguito riportato illustra il peso relativo delle nove macrocategorie di obiettivi prima richiamate. Risulta evidente una forte concentrazione di risorse finanziarie su pochi obiettivi ritenuti, implicitamente, fortemente prioritari, con 4 obiettivi che assorbono circa il 90% delle risorse: si tratta dell ampliamento della produzione e crescita (con circa il 59% delle risorse), dell innovazione e ricerca (circa 21%), della crescita di competitività del sistema locale (circa 7%), dell early stage (circa 5%). Le altre cinque categorie rappresentano tutte quote inferiori al 5%. Figura 3 - Industria - Erogazioni Totali per obiettivo 2005 Leggi Nazionali, Regionalizzate e Regionali Crescita competitivit del sistema locale 6,6% Accesso al credito Servizi, ambiente e localizzazione 1,5% Early Stage 5,2% Internazionalizzazione 3,3% Crisi aziendali 2,3% Rafforzamento della struttura delle imprese 1,0% Innovazione e Ricerca Ampliamento della produzione e crescita 59,0% Con riferimento al settore del Turismo e del Commercio, invece, le erogazioni complessive nel 2005, rispetto agli strumenti per i quali è stato possibile ottenere dati, ammontano a 401 Meuro (11% in più rispetto al 2004). Si è verificata per tali strumenti un inversione di tendenza rispetto al 2004 che vedeva una preponderanza degli strumenti nazionali e regionalizzati (56% delle erogazioni 2004) sugli strumenti regionali, che invece nel 2005 registrano flussi di erogazione pari al 61% del totale erogato in Turismo e Commercio. La ripartizione per macroobiettivi, sintetizzata nel grafico di seguito riportato, evidenzia una concentrazione ancora più elevata di quella evidenziata per l industria, con l obiettivo dell ampliamento della produzione e crescita che assorbe circa l 88% dei flussi erogati, l internazionalizzazione quasi il 5%, i servizi, ambiente e localizzazione il 3%, l innovazione e la ricerca l 1,9%, l accesso al credito lo 0,7% e gli altri obiettivi del tutto assenti. _ pag. 13 _

14 Figura 4 - Turismo e Commercio - Erogazioni Totali per obiettivo 2005 Leggi Nazionali, Regionalizzate e Regionali Rafforzamento della struttura 0,1% Accesso al credito 0,7% Crescita competitivit del sistema locale 0,0% Turismo e Commercio - Erogazioni Totali per Obiettivo Internazionalizzazione Leggi Nazionali (anche regionalizzate) e Regionali Servizi, ambiente e localizzazione 4,4% Early Stage 1,8% Crisi aziendali 0,0% Innovazione e ricerca 1,9% Ampliamento della produzione e crescita 88,1% L analisi in serie storica dei dati relativi alla ripartizione per macrocategorie di obiettivi delle erogazioni totali effettuate dal 2001 al 2005 a favore del settore industriale, evidenzia alcune dinamiche di interesse, in particolare si rileva: l assenza di una linea evolutiva univoca relativamente agli andamenti dei singoli obiettivi; molte finalità della politica industriale risentono spesso di forti oscillazioni di alcuni strumenti di rilievo nazionale. Le indicazioni programmatiche che hanno caratterizzato le politiche di sostegno alle imprese negli ultimi anni non trovano un riscontro reale nella distribuzione della spesa effettiva; il problema dell incertezza del quadro finanziario di molti dei principali strumenti si evidenzia attraverso andamenti oscillanti relativamente ad alcuni obiettivi rilevanti; una riduzione del peso relativo degli obiettivi: crisi aziendali (il cui peso è passato dal 7,2% del 2002 al 2,3% del 2005); ampliamento della produzione e crescita (passato dal 66% del 2001 al 54,3% del 2004, per poi aumentare al 59% circa nell ultimo anno); early stage (dal 9% del 2001 al 5,2% del 2005); crescita di competitività del sistema locale (dopo il picco del ,2% - la quota di spesa rivolta a questo obiettivo si è ridotta negli ultimi due anni fino al 6,7% registrato nel 2005); un aumento del peso relativo degli obiettivi innovazione e ricerca (il cui peso relativo è aumentato dal 13,5% del 2001 al 20,8% del 2005, anche se nell ultimo anno la quota relativa è rimasta sostanzialmente invariata), e internazionalizzazione (il peso dell obiettivo è passato dal 2,3% del 2001 al 3,6% del 2004, per poi ridursi al 3,3% nel 2005); un andamento incerto per l obiettivo servizi, ambiente e localizzazione (obiettivo in generale poco perseguito quantitativamente, il cui peso è aumentato nell ultimo anno dopo il calo fatto segnare negli anni precedenti); il peso degli obiettivi del rafforzamento della struttura delle imprese orientato alla crescita dimensionale e dell accesso al credito rimane molto contenuto e sostanzialmente invariato nel periodo in esame. _ pag. 14 _

15 La politica industriale italiana, pur in presenza di una forte instabilità dei singoli flussi, sembra quasi interamente assorbita da due obiettivi: uno generalista di mero sostegno agli investimenti (poco meno del 60% del totale delle risorse), ora prevalentemente attraverso interventi automatici come il credito di imposta ed uno orientato al sostegno della innovazione e della ricerca delle imprese con circa il 20% delle erogazioni. Tabella 2 Industria Erogazioni Totali per Obiettivo Leggi Nazionali, Regionalizzate e Regionali Crisi aziendali Ampliamento della produzione e crescita Innovazione e Ricerca Accesso al credito Rafforzamento della struttura delle imprese orientato alla crescita dimensionale Totale ,3% 66,4% 13,5% 0,2% 0,4% 4,6% 1,3% 8,9% 2,3% 100,0% 131, ,8 778,1 13,3 23,9 264,3 75,6 511,1 131, , ,2% 62,2% 10,1% 0,1% 0,4% 7,9% 2,3% 7,4% 2,3% 100,0% 467, ,4 659,5 7,2 28,1 515,9 152,0 482,2 152, , ,0% 59,7% 16,9% 0,1% 0,3% 10,2% 1,8% 4,0% 3,0% 100,0% 226, ,8 966,1 4,6 18,6 585,3 103,9 228,4 170, , ,6% 54,3% 20,7% 0,3% 0,9% 9,4% 1,3% 5,9% 3,6% 100,0% 182, , ,7 13,9 43,9 476,7 64,4 298,4 183, , ,3% 58,8% 20,8% 0,3% 1,0% 6,7% 1,5% 5,2% 3,3% 100,0% 115, , ,3 16,9 49,7 330,4 71,9 254,1 163, ,7 Crescita competitività del sistema locale Servizi, ambiente e localizzazione Early Stage Internazionalizzazione Di seguito si propone un dettaglio per singolo obiettivo, con l analisi dell andamento degli strumenti che maggiormente influenzano l andamento aggregato, con particolare riferimento alle variazioni registrate nell ultimo anno. La diminuzione del peso dell obiettivo crisi aziendali in termini di erogazioni è essenzialmente riconducibile all andamento dei Contratti d Area che assorbono circa l 80% delle risorse assegnate agli strumenti nazionali con tale finalità, e che hanno fatto registrare nel 2005 una riduzione di spesa di oltre 52 Meuro, da 146 Meuro circa del 2004 a 95 Meuro nell ultimo anno (-35% rispetto al 2004). La macrocategoria ampliamento della produzione e crescita registra un andamento positivo rispetto al Gli unici strumenti quantitativamente rilevanti a far registrare incrementi di interesse sono: il credito d imposta (388/00 art. 8), che rappresenta il 36% circa delle erogazioni rivolte a questo obiettivo, circa 143 Meuro in più rispetto al 2004 (+16%) e la 808/85 (circa 271 Meuro in più, +65% sul 2004). Tuttavia, sebbene l andamento complessivo dell obiettivo sia positivo, si riscontrano molti strumenti di rilievo nazionale in diminuzione. Il calo è concentrato, quantitativamente, su poche leggi importanti: i Contratti di Programma ( 165 Meuro nel 2005, con una riduzione dell 11% rispetto all anno precedente), la 488/92 art.1 c.2 (-5% sul 2004), e della c.d. Sabatini, che registra un calo del 78% rispetto al 2004 con una perdita di erogazioni pari a circa 98 Meuro. L obiettivo innovazione e ricerca ha registrato, nel 2005 una live diminuzione delle erogazioni in valore assoluto; va rilevato nell ultimo anno il calo (-9%) del principale _ pag. 15 _

16 strumento di questa macrocategoria, il Fondo per l Innovazione Tecnologica (L. 46/82- che nonostante il calo rappresenta il 49% delle erogazioni totali destinate all obiettivo) e del PIA Innovazione (-26%). I restanti strumenti nazionali appartenenti alla macrocategoria fanno registrare un andamento complessivamente favorevole, in particolare, il Fondo Agevolazioni per la Ricerca industriale con 184 Meuro di erogato nel 2005 cresce del 26% rispetto all anno precedente e la 488/92 ricerca (166,6 Meuro nel 2005, +6%). L accesso al credito è un obiettivo la cui rilevanza non viene evidenziata adeguatamente seguendo la metodologia generale del presente lavoro. Le erogazioni infatti risulterebbero molto modeste sia nel 2004 che nel 2005 (pari rispettivamente a 13,9 e a 16,9 Meuro), e molto contenute anche negli anni precedenti. In realtà, a fronte di tali erogazioni vi sono state garanzie concesse superiori ai 500 Meuro e a flussi di credito superiori ai 1100 Meuro nel solo I fondi di garanzia, del resto, non si riducono se non a fronte delle inadempienze delle imprese garantite e dei conseguenti pagamenti da parte del fondo. Per i motivi appena citati gli strumenti diretti alla facilitazione dell accesso al credito, e quindi la concessione di garanzie, sono esclusi dall ambito dell analisi svolta nel presente capitolo in termini di confronto tra flussi. La metodologia seguita dalla Commissione Europea per la quantificazione dei benefici connessi con le garanzie, sostanzialmente corrispondenti al valore delle fidejussioni private per ammontari corrispondenti, viene ritenuta gravemente fuorviante dal momento che prevede implicitamente l inutilità dello strumento: considera infatti come sostituibili la garanzia pubblica e quella privata quando il problema è proprio quello dell accesso al credito e la possibilità stessa di ottenere garanzie fidejussorie o affidamenti. E anche opportuno segnalare che a livello regionale si registra una forte attività di alcune regioni in questo campo. Il rafforzamento della struttura delle imprese orientato alla crescita dimensionale è un obiettivo molto trascurato: nel suo ambito, tra gli strumenti nazionali, rientra solamente la L. 57/01 (ex L. 49/85, c.d. Marcora ), che nel 2005 fa registrare un leggero incremento rispetto all anno precedente (+3%). Si ricorda, peraltro, come in tale categoria di obiettivi rientrino alcuni strumenti che non sono inclusi nell analisi esposta nel presente capitolo, quali quelli diretti alla partecipazione al capitale di rischio; l analisi svolta a livello regionale, anche alla luce della particolare valenza che tali strumenti possono rivestire in tale contesto, offrirà comunque alcune considerazioni al riguardo. Anche la crescita di competitività del sistema locale presenta un unico strumento nazionale dedicato in prevalenza ad esso, che presenta, tuttavia, un elevata importanza quantitativa: si tratta dei Patti Territoriali, che fanno registrare un flusso di erogazioni nel 2005 pari a circa 325 Mero, in diminuzione di circa il 30% rispetto al I servizi, interventi per l ambiente e la localizzazione sono un altra categoria di modesto interesse sul totale delle risorse erogate; nel 2005 hanno fatto registrare un calo ulteriore delle erogazioni. Allo scarso peso sul totale delle risorse erogate va tuttavia sottolineata in questo campo un attività significativa delle amministrazioni regionali attraverso la predisposizione di interventi rivolti alla diffusione di servizi qualificanti, o all adeguamento a normative per la riduzione dell impatto ambientale o per la sicurezza sui luoghi di lavoro. _ pag. 16 _

17 La perdita che ha caratterizzato l obiettivo dell early stage 7 (circa 73 Meuro in meno sul 2004, -26%), invece, è generalizzata interessando praticamente tutti gli strumenti del comparto e, in particolare, la L. 215/92 (appena 19 Meuro circa di erogato, -60% sul 2004) e la L. 95/95 (-22% rispetto al 2004). Solo le misure relative al Titolo II del D.lgs. 185/00, gestite da Sviluppo Italia spa e rivolte al sostegno dell autoimpiego, registrano un andamento positivo della spesa raggiungendo 146 Meuro nel 2005 (tale strumento da solo costituisce circa il 70% delle erogazioni rivolte a tale obiettivo con un numero di soggetti coinvolti estremamente rilevante). Infine, con riferimento all internazionalizzazione, a fronte di una perdita generalizzata di tutti gli strumenti dedicati, controbilanciata in parte dall andamento positivo (+2% nel 2005) della spesa di cui al Capo II del D.Lgs 143/98 (ex L. 227/77 -"Legge Ossola"), che rappresenta circa il 70% delle erogazioni destinate all obiettivo, il 2005 vede un calo dell entità dei flussi di erogazione destinati in via prevalente da strumenti nazionali e regionalizzati a tale obiettivo (-11% sul 2004), passando dai 168 Meuro erogati nel 2004 ai 151 Meuro del Anche in questo campo negli ultimi anni le Regioni sono intervenute attraverso numerosi strumenti, rivolti nella grande maggioranza dei casi al mero sostegno alla partecipazione a mostre e fiere all estero, ma con livelli di spesa spesso modesti. L articolazione regionale dei flussi complessivi della politica industriale al 2005, evidenzia che il 56% delle erogazioni italiane si riferisce a sole quattro regioni: si tratta della Campania (21% circa delle erogazioni 2005, 176 Meuro in più rispetto al 2004) con una spesa media annua nel periodo di 841 Meuro, della Puglia (13% circa sul 2005) con circa 600 Meuro di erogato medio, della Sicilia (12% circa sul 2005) e della Lombardia (11% circa sul 2005), rispettivamente con 611 e 644 Meuro di spesa media annua nel periodo. 7 Si ricorda come gli strumenti ricompresi nel concreto all interno di tale obiettivo, peraltro, siano relativi al sostegno all imprenditorialità riferita a categorie svantaggiate, e non siano riconducibili, invece, a nuove iniziative innovative o di particolare modernità quali gli spin-off della ricerca, sottocategoria anch essa ricompresa nell ambito dell early stage. _ pag. 17 _

18 Tabella 3 Industria Erogazioni Totali per Regione Leggi Nazionali, Regionalizzate e Regionali Piemonte 159,1 209,4 243,1 301,5 285,6 300,4 312,5 Valle d'aosta 6,7 5,6 8,2 8,6 9,9 5,6 5,4 Lombardia 738,3 472,8 742,9 626,5 837,4 567,6 518,2 Prov. Autonoma di Bolzano 31,5 22,0 25,7 12,7 19,8 63,6 61,9 Prov. Autonoma di Trento 37,5 26,1 49,9 24,1 78,4 46,7 63,9 Veneto 166,8 174,0 183,6 200,0 183,6 179,1 143,0 Friuli Venezia Giulia 171,9 179,6 154,8 196,4 93,3 120,8 39,0 Liguria 134,9 134,2 196,6 109,1 234,5 122,9 92,7 Emilia Romagna 190,6 218,7 206,8 203,4 240,2 222,0 200,0 Toscana 134,9 157,2 181,0 156,5 275,2 164,5 120,7 Umbria 30,7 51,8 51,6 53,8 52,7 49,4 32,5 Marche 68,2 85,5 81,7 63,2 68,1 68,5 96,5 Lazio 216,1 201,6 208,1 237,1 230,0 151,1 220,3 Abruzzo 138,6 161,4 149,0 128,1 105,8 120,1 105,2 Molise 36,9 51,4 40,5 63,2 20,1 34,2 30,1 Campania 561,8 563,2 919,1 1166,1 828,6 836,5 1012,0 Puglia 411,0 421,9 583,2 875,4 687,1 584,6 639,2 Basilicata 127,9 95,8 166,8 212,9 163,1 152,3 109,0 Calabria 204,5 202,9 451,6 591,8 423,9 404,7 339,7 Sicilia 523,8 413,6 804,1 822,8 577,1 572,6 566,1 Sardegna 187,5 231,5 301,1 467,5 291,9 294,7 204,9 Italia 4278,9 4080,3 5749,6 6520,8 5706,3 5061,9 4912,7 Si conferma, come già avvenuto per il 2004, un aumento del peso delle regioni del Mezzogiorno sul totale nazionale in termini di erogazioni (passate dal 47% del 1999 al 58% del 2005, a fronte del 56% del 2004); mentre, continuano a decrescere i flussi di erogazioni per le regioni del Centro-Nord che passano dal 53% sulle erogazioni nazionali del 1999 al 42% del In termini complessivi, a livello nazionale si regista un aumento delle erogazioni 2005 rispetto a quelle del 1999, pari al 15%. Tale aumento è imputabile, in prevalenza, agli andamenti registrati da Piemonte (+96%), le province autonome di Bolzano (+96%) e Trento (+71%), Campania (+80%) e Calabria (+66%). Le flessioni di maggiore rilievo si registrano tutte al Nord, e riguardano il Friuli Venezia Giulia (-77%), la Liguria (-31%) e la Lombardia (-30%). Nel passaggio dal 2004 al 2005 si ha un quadro non univoco che sembra non riconducibile alla semplice differenziazione territoriale tra Sud e Centro-Nord. Se da un lato, infatti, si registra una flessione complessiva contenuta delle erogazioni (-3% circa, come detto), alcune regioni fanno comunque registrare forti cali, tra tutte: Friuli Venezia Giulia (-68% circa), Umbria (circa -34%), Sardegna (circa -31%), Basilicata (circa - 28%), Toscana (-27%) e Liguria e Veneto (rispettivamente 25 e 20 % in meno rispetto al 2004); si hanno peraltro anche situazioni di forti incrementi percentuali rispetto al 2004 per Lazio, Marche e Campania, con incrementi pari, rispettivamente al 45%, 40% e 20%. Incrementano le loro quote di erogazione nel 2005 anche il Trentino (+17%), la Puglia (+9%) e il Piemonte (+4%), mentre per le restanti regioni si registra un calo _ pag. 18 _

19 generalizzato che oscilla tra l 11 e il 17%, per Abruzzo, Molise e Calabria e tra l 1% e il 10%, per Sicilia, Valle d Aosta, Lombardia ed Emilia Romagna. Dalla figura 5 è possibile effettuare un confronto con i flussi di erogazione registrati nelle diverse regioni tra il 1999 e il 2005 rapportate al valore aggiunto regionale dell industria relativo al medesimo periodo 8. Nel periodo considerato le regioni meridionali hanno beneficiato di un flusso di risorse che in media rappresenta il 7,7% del valore aggiunto industriale, passando dal valore minimo del 2,5% dell Abruzzo a quello massimo, pari al 15,1%, relativo alla Calabria. Tutte le regioni centrosettentrionali segnalano valori inferiori al punto percentuale, ad esclusione di Liguria (3%), Friuli Venezia Giulia (2,3%), Trentino (2,2%), Alto Adige (1,8%), Valle d Aosta (1,7%), Umbria e Lazio (1,3%). Figura 5 - Industria Incidenza delle Erogazioni Totali per Regione sul Valore Aggiunto Leggi Nazionali, Regionalizzate e Regionali Erogato 99-05/ VA industria Valori percentuali 8,5 a 15,2 (1) 7,2 a 8,5 (5) 2,5 a 7,2 (3) 1,7 a 2,5 (3) 1 a 1,7 (2) 0,5 a 1 (6) 8 Il valore aggiunto relativo al 2005 è stato stimato applicando quello relativo al I valori indicati in figura sono espressi in valori percentuali e indicano il rapporto tra la sommatoria delle erogazioni del periodo e quella del valore aggiunto nell industria in senso stretto per lo stesso arco temporale. _ pag. 19 _

20 La tabella 4 evidenzia l articolazione regionale delle erogazioni per macrocategoria di obiettivo nel 2005 a favore delle imprese del settore industriale in valore assoluto. Tabella 4 Industria Erogazioni Totali per Obiettivo 2005 Leggi Nazionali, Regionalizzate e Regionali OBIETTIVI GENERALI Meuro Crisi aziendali Ampliamento della produzione e crescita Innovazione e Ricerca Accesso al credito Rafforzamento della struttura delle imprese orientato alla crescita dimensionale Crescita competitività del sistema locale Servizi, ambiente e localizzazione Early Stage Internazionalizzazione Totale Piemonte 0,0 148,3 117,3 0,0 3,8 11,2 10,1 8,9 12,9 312,5 Valle d'aosta 0,0 1,9 2,4 0,0 0,0 0,0 0,8 0,1 0,2 5,4 Lombardia 0,0 271,9 155,3 0,0 5,2 1,5 0,5 1,7 82,1 518,2 Prov. Autonoma di Bolzano 0,0 42,7 1,0 7,6 0,0 0,0 9,8 0,1 0,6 61,9 Prov. Autonoma di Trento 0,0 40,3 23,4 0,0 0,0 0,0 0,2 0,0 0,0 63,9 Veneto 0,0 30,1 77,7 0,0 1,1 11,8 5,7 5,5 11,0 143,0 Friuli Venezia Giulia 0,0 4,8 8,9 0,0 0,0 0,0 0,0 1,8 23,4 39,0 Liguria 0,0 31,1 47,8 0,0 0,0 2,3 0,7 10,5 0,4 92,7 Emilia Romagna 0,0 29,5 132,5 2,4 12,1 1,3 0,2 3,4 18,7 200,0 Toscana 1,3 24,6 62,6 0,7 2,8 14,7 3,3 6,9 3,8 120,7 Umbria 0,9 17,2 9,8 0,0 0,8 1,1 0,0 2,3 0,5 32,5 Marche 0,0 38,7 27,6 6,4 1,6 2,7 16,7 0,7 2,2 96,5 Lazio 0,0 130,7 52,2 0,0 3,0 2,3 10,3 19,3 2,6 220,3 Abruzzo 0,0 66,8 20,7 0,0 0,0 5,9 6,4 4,7 0,6 105,2 Molise 0,1 20,3 0,5 0,0 0,0 2,3 0,6 6,2 0,0 30,1 Campania 33,3 745,1 96,3 0,0 0,9 60,6 0,0 72,0 3,9 1012,0 Puglia 38,2 447,6 68,1 0,0 5,8 29,9 6,2 43,2 0,2 639,2 Basilicata 6,2 70,5 15,6 0,0 0,6 6,9 0,3 8,8 0,1 109,0 Calabria 8,7 229,7 24,3 0,0 12,0 38,0 0,0 27,0 0,0 339,7 Sicilia 9,9 360,2 63,7 0,0 0,0 105,2 0,0 27,0 0,1 566,1 Sardegna 16,3 136,1 15,6 0,0 0,0 32,8 0,0 4,0 0,1 204,9 Italia 115,0 2888,0 1023,3 16,9 49,7 330,4 71,9 254,1 163,4 4912,7 2,3% 58,8% 20,8% 0,3% 1,0% 6,7% 1,5% 5,2% 3,3% 100,0% Il quadro informativo presentato, come già in precedenza sottolineato, è fondato su un principio di coerenza che cerca di riportare ogni valore al suo equivalente in termini di benefici per le imprese, in modo da considerare o confrontare valori finanziari diversi. Questo procedimento ha trascurato alcune componenti importanti delle politiche per le imprese, con particolare riferimento ai dati relativi alle partecipazioni al capitale di rischio e quelli relativi alle garanzie. Una possibilità al riguardo era rappresentata, come detto, dall utilizzazione della metodologia per il calcolo degli aiuti suggerita dalla Commissione Europea: tale metodologia è tuttavia basata sul semplice costo di mercato delle fidejussioni, e sconta quindi l ipotesi implicita di assenza di aggiuntività di tale strumento, assumendo dunque la possibilità di ottenere comunque garanzie, anche in assenza delle politiche considerate. Nel nostro caso, non aderendo a tale impostazione riduttiva, si è preferito non sommare le garanzie con gli altri contributi, data la particolare natura dei dati finanziari di riferimento ed i ricordati problemi anche legati all indisponibilità dei dati necessari per il calcolo dell effettivo beneficio per le imprese. _ pag. 20 _

21 Tali scelte tendono, d altro canto, a sottostimare l importanza, ad esempio, dell obiettivo accesso al credito, e richiedono quindi un intervento correttivo. Per meglio cogliere le preferenze implicite dei policy maker, quindi, nella tabella che segue si propone, a puro titolo indicativo, un indice di specializzazione 9, con in evidenza i valori superiori alla media nazionale, calcolato tenendo conto anche dei conferimenti ai fondi di garanzia e degli interventi che prevedono partecipazioni al capitale di rischio effettuati nel Tabella 5 Industria Indice di Specializzazione per Obiettivo 2005 Leggi Nazionali, Regionalizzate e Regionali OBIETTIVI GENERALI Crisi aziendali Ampliamento della produzione e crescita Innovazione e Ricerca Accesso al credito Rafforzamento della struttura delle imprese orientato alla crescita dimensionale Crescita competitività del sistema locale Servizi, ambiente e localizzazione Early Stage Internazionalizzazione Totale Piemonte - 0,8 1,8-1,2 0,5 2,2 0,5 1,2 1,0 Valle d'aosta - 0,6 2, ,4 0,5 0,9 1,0 Lombardia - 0,9 1,4-1,0 0,0 0,1 0,1 4,8 1,0 Prov. Autonoma di Bolzano - 1,2 0,1 35, ,8 0,0 0,3 1,0 Prov. Autonoma di Trento - 1,1 1, , ,0 Veneto - 0,4 2,6-0,8 1,2 2,7 0,7 2,3 1,0 Friuli Venezia Giulia - 0,2 1, ,9 18,1 1,0 Liguria - 0,6 2, ,4 0,5 2,2 0,1 1,0 Emilia Romagna - 0,3 3,2 3,4 6,0 0,1 0,1 0,3 2,8 1,0 Toscana 0,5 0,3 2,5 1,6 2,3 1,8 1,9 1,1 0,9 1,0 Umbria 1,2 0,9 1,4-2,3 0,5-1,4 0,4 1,0 Marche - 0,7 1,4 19,1 1,7 0,4 11,8 0,1 0,7 1,0 Lazio - 1,0 1,1-1,3 0,2 3,2 1,7 0,3 1,0 Abruzzo - 1,1 0, ,8 4,2 0,9 0,2 1,0 Molise 0,2 1,1 0, ,1 1,4 4,0-1,0 Campania 1,4 1,3 0,5-0,1 0,9-1,4 0,1 1,0 Puglia 2,6 1,2 0,5-0,9 0,7 0,7 1,3 0,0 1,0 Basilicata 2,4 1,1 0,7-0,5 0,9 0,2 1,6 0,0 1,0 Calabria 1,1 1,2 0,3-3,5 1,7-1,5-1,0 Sicilia 0,7 1,1 0, ,8-0,9 0,0 1,0 Sardegna 3,4 1,1 0, ,4-0,4 0,0 1,0 Italia 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 Analizzando l articolazione regionale delle erogazioni e gli indici di specializzazione riportati si possono formulare alcune considerazioni, di seguito esposte. Crisi aziendali, ampliamento della produzione e crescita, crescita di competitività del sistema locale ed early stage risultano particolarmente perseguiti nelle regioni dell Obiettivo 1, con pesi relativi sulle erogazioni variabili tra il circa 69% dell ampliamento della produzione e crescita al 98% delle crisi aziendali (a fronte del ricordato valore medio del 58% riferito al complesso delle erogazioni). 9 L indice esprime la maggiore o minore utilizzazione relativa delle diverse tipologie di strumenti nelle varie regioni, è espresso, per la regione iesima e l obiettivo jesimo, come (Rij/Ritot)/(Italiaj/Italiatot) ed è stato calcolato con riferimento ad un flusso di risorse complessive pari per il totale Italia nel 2004 a circa 5,9 Miliardi di Euro, che include anche i conferimenti ai fondi di garanzia e mirati alla partecipazione al capitale di rischio, come anche i finanziamenti agevolati erogati al loro valore facciale. _ pag. 21 _

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