6. IL POSIZIONAMENTO DELL ITALIA RISPETTO AGLI OBIETTIVI DI LISBONA 6.1 GLI OBIETTIVI DI LISBONA 2010 PER L EDUCATION

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1 6. IL POSIZIONAMENTO DELL ITALIA RISPETTO AGLI OBIETTIVI DI LISBONA 6.1 GLI OBIETTIVI DI LISBONA 2010 PER L EDUCATION Il livello raggiunto in media dai paesi UE rispetto ai traguardi In media i paesi UE, ponderati in base alla loro importanza relativa, hanno raggiunto per ciascun obiettivo un livello inferiore rispetto al target previsto dall agenda di Lisbona. Il traguardo più distante resta l incidenza della popolazione che ha completato il ciclo di istruzione superiore: rimangono ancora 7 punti percentuali da colmare rispetto all obiettivo fissato da Lisbona. Segue l abbandono scolastico prematuro per il quale il divario è superiore a 5 punti percentuali. Obiettivi di Lisbona TARGET Risultati ottenuti dall'ue nel 2006 RIDUZIONE "IGNORANZA" Non centrato: Riduzione del 20% della quota di studenti 15enni con dal 2000 al 2006 si è registrato addirittura un Competenze di base le sole competenze di base nella lettura (livello 1=conoscenze di base e al di sotto del livello 1="analfabetismo") incremento del 13,1% della quota di studenti 15-enni con le sole competenze di base nella lettura Tasso di abbandono scolastico Tasso di diploma Laureati T&S Gli obiettivi di Lisbona e il livello raggiunto in media dai paesi UE RIDUZIONE ABBANDONO SCOLASTICO Non più del 10% di abbandoni della scuola secondaria superiore tra gli studenti nella fascia d'età anni AUMENTO QUOTA DIPLOMATI Almeno l'85% dei giovani 22-enni deve aver completato la scuola secondaria superiore AUMENTO QUOTA LAUREATI S&T incremento del 15% del numero di laureati in Matematica, Scienze, Ingegneria e Archittetura Non ancora raggiunto: nel 2006 il tasso di abbandono scolastico, pari al 15,2%, è ancora superiore all'obiettivo di Lisbona Non ancora raggiunto: nel 2006 nell' UE si è registrato un tasso di diploma tra i giovani 22-enni pari al 77,8%, ancora molto lontano dall'obiettivo di Lisbona. Superato: dal 2000 al 2006 si è registrato un incremento del numero di laureati nelle materie scientifiche e tecniche pari al 27,4%, ben al di sopra dell'obiettivo di Lisbona. Apprendimento permanente Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Eurostat DIFFUSIONE FORMAZIONE CONTINUA Il 12,5% della popolazione adulta (25-64 anni) deve partecipare a corsi di formazione lungo tutto il corso della vita Non ancora raggiunto: nel 2006 solo il 9,6% della popolazione nella fascia d'età partecipa a corsi di formazione lungo tutto l'arco della vita. 90

2 La posizione di ciascun paese rispetto agli obiettivi del 2010 Conoscenze di base in lettura Il primo obiettivo fissato da Lisbona 2010 stabilisce che la quota di 15enni in possesso delle sole competenze di base nella lettura deve ridursi di almeno il 20%. L, insieme a e, è uno dei paesi in cui è rilevante la quota di stude nti di 15 anni che hanno un bagaglio di conoscenze in lettura minimale: 1 quindicenne su 4 è al massimo in grado di leggere (livello 1 e livello inferiore a 1, in base all indagine PISA). Quota di studenti 15enni con al massimo conoscenze di base, 2006 (valori %, n studenti 15enni con conoscenze di livello 1+ 15enni con livello sotto 1 / totale studenti 15enni) Tunisia Serbia Russia Rep.Slovacca Rep.Ceca Lussemburg Croazia Olanda Liechtenstein Media Ocse Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Ocse. Rispetto al 2000, l ha registrato un incremento della quota dei quindicenni che possiede solo conoscenze di base in lettura, in linea con la maggior parte dei paesi. Tra i paesi virtuosi si segnalano la e la. Nella maggior parte dei paesi Ocse si diffonde anziché ridursi l'analfabetismo tra i 15enni, (quota enni con livello 1+ sotto livello1 - quota enni con livello 1+ sotto livello1) paesi non virtuosi paesi virtuosi Lussemburgo Corea Nuova Zelanda Australia Canada Messico Russia Giappone Fonte : elaborazioniconfindustria su dati Ocse. 91

3 Abbandono scolastico prematuro Lisbona fissa l obiettivo del tasso di abbandono scolastico prematuro al 10%. Dai dati Ocse relativi al 2006 si evince che solamente tre paesi (, e ) hanno raggiunto l obiettivo prefissato. Per ciò che concerne l ancora molto elevato è il tasso di abbandono, pari al 14.5%. L'abbandono scolastico prematuro, 2006 (valori %, 100- tasso di diploma di studenti anni) Media EU19 Rep. Lussemburg Lisbona = 10% Fonte: elaborazioni Confindustria su dato Ocse, Education at a Glance 2008 Tasso di diploma Un altro obiettivo di Lisbona 2010 fissa all 85% il tasso di diploma ossia la quota di giovani sul totale della popolazione della coorte di riferimento che riesce a completare il ciclo di istruzione secondaria superiore. Diversi paesi hanno superato già nel 2006 l obiettivo: (102.7%), (100.1%), (95.4%), (91.4%). Altri tra cui anche l lo hanno finalmente raggiunto. Il completamento del ciclo di istruzione secondaria, 2006 (valori %, tasso di diploma anni) Media EU19 Rep. Slovacca Lussemburgo Lisbona = 85% * La percentuale di giovani con diploma è calcolata sulla base della coorte di riferimanto di ogni paese Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Ocse, Education at a Glance

4 I laureati in discipline tecnico-scientifiche I laureati in discipline tecnico-scientifiche dovranno aumentare del 15% entro il La maggior parte dei paesi ha registrato un incremento superiore al target. Anche l ha visto incrementare i laureati S&T dal 2000 al 2006 del 36%. Naturalmente i paesi con i tassi di variazione più elevati sono quelli in via di sviluppo come Albania, e Fonte : elaborazioni confindustria su dati Eurostat I laureati in discipline tecnico-scientifiche Lisbona 15 % 7.0 (valori %, variazioni dal 2000 al 2006) Albania Slovacchia Cipro Malta EU 27 Macedonia Stati Uniti UK Giappone 93

5 Apprendimento permanente Quanto all apprendimento lungo l arco della vita, Lisbona fissa l obiettivo al 12.5% entro il L, nella graduatoria internazionale risulta non solo distante dall obiettivo fissato (8.4% il divario), ma si posiziona anche tra gli ultimi posti a pari merito con l e davanti solo alla (3.5%). L' apprendimento lungo l'arco della vita, 2003 ( valori %, popolazione = 100) Stati Uniti Regno unito Rep. Slovacca Lussemburgo Lisbona = 12,5% Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Ocse, Education at a Glance

6 6. IL POSIZIONAMENTO DELL ITALIA RISPETTO AGLI OBIETTIVI DI LISBONA 6.2 GLI OBIETTIVI DI LISBONA 2010 PER IL MERCATO DEL LAVORO Per quanto attiene agli indicatori del mercato del lavoro, la strategia di Lisbona stabilisce che il tasso di occupazione complessivo deve attestarsi al 70%. Alla luce di questo indicatore, l è fortemente in ritardo: 11 punti percentuali sotto il target. La quota di popolazione che lavora in è molto al di sotto del target di Lisbona, 2007 (valori %, occupati su popolazione = 100) Cipro Repubblica Ceca EU 27 Lussemburgo Slovacchia Croazia Malta Lisbona = 70% Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Eurostat Inoltre, il tasso di occupazione della popolazione deve raggiungere il 50%. L, con un tasso di occupazione pari al 33.8%, evidenzia ancora un forte ritardo non solo rispetto a Lisbona (16 puntipercentuali la distanza) ma anche ai suoi principali partner economici. Tasso di occupazione anni: resta ancora ampio il ritardo dell', 2007 ( valori %, occupati su popolazione 55-64) Danimarc Regno Cipro EU 27 Croazia Slovacchia Lussembu Malta Lisbona = 50% Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Eurostat 95

7 Per ciò che concerne, infine, il tasso di occupazione femminile, analogamente a quanto detto per quello 55-64, l si trova ancora molto indietro rispetto ai suoi principali competitors. Il tasso di occupazione femminile, pari a 46.6%, è tra i più bassi nella graduatoria internazionale ed è molto distante dal traguardo del 60% previsto da Lisbona entro il La quota di donne italiane che lavora è ancora molto lontana dall'obiettivo di Lisbona, 2007 (valori %, donne occupate su popolazione = 100) Cipro EU 27 Lussemburg Slovacchia Croazia Malta Lisbona = 60% Fonte : elaborazioni Confindustria su dati Eurostat 96

8 Glossario Strategia di Lisbona: al Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000, l'ue si è prefissata un nuovo obiettivo strategico per il nuovo decennio: "diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale". Sono tre le aree prioritarie alle quali la Strategia di Lisbona ha stabilito di conferire un impulso decisivo: Sviluppo di strategie per l'occupazione, con un'attenzione particolare alle riforme del mercato del lavoro. Lo scopo principale di queste misure è di innalzare il tasso medio di occupazione nell Unione al 70%, aumentare il numero delle donne nel mondo del lavoro fino a raggiungere una media superiore al 60% e avere il 50% di lavoratori anziani impiegati entro il Questo comporta, tra l altro, lo studio di nuovi meccanismi fiscali, incentivi alle persone che lavorano più a lungo e il miglioramento dell'assistenza alle famiglie. E indispensabile investire nella formazione per affrontare ostacoli come le competenze tecniche e linguistiche, che scoraggiano i lavoratori dal cambiare occupazione all'interno della stessa impresa, in altri settori o addirittura in altri paesi. Si dovrà incentivare il ruolo delle parti sociali per anticipare e gestire il cambiamento. Ciò aiuterà l'unione europea ad avvicinarsi alla piena occupazione e al miglioramento delle condizioni di lavoro. Un'area europea della conoscenza. Moltiplicare gli investimenti nella ricerca e nella conoscenza è indispensabile per incentivare la competitività e nuovi posti di lavoro. L'Unione europea deve aumentare gli sforzi nei settori della ricerca, dell'innovazione, dell'istruzione e della formazione in un ottica maggiormente integrata. Per questo sarà necessario istituire nuove reti di eccellenza e incentivare la dimensione europea dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, che potrà essere sostenuta da qualifiche di livello europeo. Un ulteriore tema prioritario delle azioni sarà quello di convincere le imprese a spendere somme più importanti nella ricerca e nell'innovazione. Collegare l'europa e collegare i mercati. Questa meta si può raggiungere attraverso riforme che completino il mercato interno e accelerino l'integrazione dei mercati finanziari nell ambito di un corretto quadro normativo. Ciò significa, ad esempio, definire date certe per l'apertura dei mercati dell'energia e concordare le misure chiave necessarie per i servizi finanziari. Contemporaneamente l'unione deve investire risorse in progetti infrastrutturali che rendano il mercato interno più dinamico e competitivo. Un'Europa più interconnessa e efficienti servizi di interesse economico generale garantiranno maggiore crescita e prestazioni di qualità più elevata per i cittadini. 97

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