LE FASI DELLA RICERCA EMPIRICA

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1 INSEGNAMENTO DI PEDAGOGIA SPERIMENTALE LEZIONE VIII LE FASI DELLA RICERCA EMPIRICA PROF. LUCIANO GALLIANI

2 Indice 1 Le sei fasi della ricerca empirica in educazione I Le sei fasi della ricerca empirica in educazione II...5 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente 2 Pagina 2 di 6

3 1 Le sei fasi della ricerca empirica in educazione I Dopo aver argomentato gli approcci teorici alla ricerca empirica in educazione e descritto le diverse strategie e tecniche che distinguono tipologie di ricerca (osservativa, studio di caso, inchiesta, sperimentale, azione) sintetizziamo le fasi che scandiscono il processo di ricerca. Alcune sono state richiamate ed esemplificate nelle lezioni precedenti, ma abbisognano di un ordinamento logico nella loro sequenzialità, seguendo le indicazioni magistrali di J. Dewey. La prima fase riguarda l identificazione del tema, l esplicitazione del problema conoscitivo/socio-educativo connesso e in riferimento al quadro teorico. Ogni ricerca empirica nasce dal bisogno di trovare soluzioni più soddisfacenti a problemi che emergono nelle pratiche didattiche e nei contesti educativi. Ad esempio: Come evitare l abbandono scolastico? Perché solo alcuni ragazzi con famiglie disagiate hanno risultati scadenti? Il lavoro cooperativo di gruppo migliora le prestazioni individuali? Naturalmente il ricercatore si pone un obiettivo specifico come ad esempio studiare i fattori che determinano l abbandono o le relazioni tra motivazione e profitto scolastico. Tema, problema ed obiettivo necessitano di un quadro teorico di riferimento sugli studi e i risultati della ricerca, con un esame storico-critico della letteratura nei settori specifici. Ricerca in biblioteca, sul web, autorevolezza delle fonti, classificazione del materiale. La seconda fase consiste nella formulazione delle ipotesi, che i dati empirici qualitativi e/o quantitativi dovranno confermare o confutare. Da una prima formulazione dell ipotesi teorica (es. c è una relazione tra frustrazione ed aggressività o atteggiamento incoraggiante dell insegnante e clima della classe) occorre passare a definizione operative con individuazione delle variabili. Ad esempio: Si ipotizza che ci sia una relazione tra l assistere ad episodi di violenza e l incremento dell aggressività. Ipotesi specifiche: I bambini che assistono a scene violente manifestano condotte aggressive più frequenti dei compagni non esposti a interazioni violente oppure I bambini che assistono a scene violente dirette tra adulti, manifestano più aggressività dei compagni che guardano scene violente rappresentate nei cartoni giapponesi. Abbiamo già visto come valutare la significatività delle relazioni tra variabili indipendenti e dipendenti. Nelle ricerche basate sullo studio di caso e sull intervista le ipotesi possono essere implicite e rese poi esplicite con l elaborazione dei dati. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente 3 Pagina 3 di 6

4 La terza fase consiste nella formulazione del piano della ricerca. Abbiamo visto sia nella ricerca osservativa sia in quella sperimentale come si definiscono i diversi disegni per l attuazione concreta delle azioni nei gruppi sottoposti a rilevazione dei comportamenti naturali o indotti dal fattore sperimentale. Un passaggio obbligato, qualunque sia la strategia di ricerca e i metodi utilizzati (qualitativi e quantitativi) consiste nella definizione dei soggetti (persone) o oggetti (strutture) con cui operare. Si tratta di individuare la popolazione di riferimento e scegliere un campione rappresentativo, cioè casuale o probabilistico nella grande maggioranza dei casi, o non staticamente probabilistico come nello studio di caso o nella ricerca-azione. La trasferibilità dal campione all intera popolazione è legata appunto all interpretazione statistica del campionamento, che può essere: casuale semplice, sistematico (numero/ampiezza) stratificato (sottogruppi omogenei) a gruppi o a grappoli (scuole) per stadi (regioni, province, scuole, classi). Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente 4 Pagina 4 di 6

5 2 Le sei fasi della ricerca empirica in educazione II La quarta fase consiste nella raccolta dei dati durante l effettiva realizzazione dell intervento di ricerca, in forma strutturata, così da consentirne poi la classificazione delle osservazioni e la misurazione delle caratteristiche che si vogliono studiare. Questa operazione di classificazione, di discriminazione delle caratteristiche qualitative, per contare il numero di casi è detta misura su scala nominale. Sono misurazioni su scala ordinale quelle che suddividono i dati in classi ordinate in base al grado di intensità con cui le caratteristiche sono presenti. La scala ad intervalli si utilizza per misurare proprietà continue, stabilendo le distanze tra i punti della scala (es. test psico-attitudinali, reattivi di profitto). La scala di rapporti utilizzata per le grandezze fisiche (es. lunghezza, volume, temperatura, ecc.) raramente si usa nella ricerca empirica educativa, se non nel trattamento statistico successivo dei dati classificati. Esempio di domande e relative risposte 2. Genere: 1 maschile 2 femminile Tipo di variabile Variabile categoriale non ordinata (o nominale) 3. Quale scuola frequenti? 1 liceo classico 2 liceo scientifico 3 liceo socio-psicopedagogico 4 istituto tecnico 5 altro (specificare) 4. Per il tuo futuro, consideri importante avere un diploma? 1 moltissimo 2 molto 3 abbastanza 4 poco 5 per nulla Variabile categoriale ordinata (o ordinale) 5. Studi insieme ai tuoi compagni? 1 sempre 2 spesso 3 a volte 4 raramente Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente 5 Pagina 5 di 6

6 5 mai 6. Quale voto finale hai ottenuto lo scorso anno in _ _ matematica? Variabile (quasi) cardinale a intervalli 7. Esprimi il tuo grado di accordo con l affermazione «la scuola dovrebbe essere riservata solo a chi ha davvero voglia di studiare» mettendo una croce sulla linea nel punto che meglio esprime la tua posizione: pienamente pienamente in d accordo disaccordo 8. Quanti anni hai? _ _ Variabile cardinale 9. Quanto spendi settimanalmente in divertimenti? di rapporti _ _ _ euro Gli strumenti utilizzati possono essere orali (intervista, focus group, colloquio) o scritti (questionari, interviste strutturate, check-list, scale di auto/etero valutazione, test psicologici, prove oggettive dei risultati di apprendimento). La quinta fase consiste nell analisi statistica dei dati, per operare confronti tra i risultati, calcolare percentuali, proporzioni, rapporti. Oltre al calcolo delle misure di tendenza centrale, le tecniche statistiche permettono di calcolare gli indici di variabilità, i coefficienti di connessione e di correlazione tra le variabili, i test di significatività delle differenze e l analisi della varianza e della covarianza. Nei corsi di Docimologia e di Statistica è possibile approfondire i concetti richiamati ed esercitarsi nella loro operatività applicativa. La sesta fase è dedicata dal ricercatore ad una elaborazione critica dei dati, che la statistica ha aiutato a leggere, e quindi ad una interpretazione dei risultati. Questi elementi si possono evincere dalla necessaria comunicazione della ricerca attraverso report su riviste o saggi in testi, in modo da poterli sottoporre a valutazione secondo quattro criteri: qualità, rilevanza, originalità/innovatività, potenziale innovativo internazionale. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente 6 Pagina 6 di 6

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