RELAZIONE SEZIONE PRIMAVERA ANNO EDUCATIVO Asilo Nido Comunale di Bellinzago Novarese

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1 RELAZIONE SEZIONE PRIMAVERA ANNO EDUCATIVO Asilo Nido Comunale di Bellinzago Novarese Organizzazione della giornata educativa Questa la giornata-tipo realizzata nella sezione: : Ingresso. Accoglienza. Gioco libero In questa fascia oraria la coppia genitore-bambino viene accolta in modo personalizzato da un'educatrice, interlocutrice privilegiata. Lo scambio d informazioni è sempre prezioso e dopo il distacco dal genitore il piccolo viene accompagnato a giocare liberamente, prima a contatto con la figura adulta e progressivamente con i coetanei. Viene promossa la capacità del bambino di esplorare e di esercitare i propri interessi e preferenze, in un ambiente sicuro e stimolante : Costituzione del gruppo Bisogni: Socializzazione all'interno del gruppo L'arrivo della seconda educatrice segna il passaggio alle attività strutturate. Dopo un'attività di canto che permette di rilassarsi e condividere un momento con tutti gli altri: dall'attività singola non strutturata si passa alla partecipazione ad un percorso collettivo. Circa 10.00, 12.30, e al bisogno: Cura del corpo Bisogni: Igiene. Cura personalizzata. Autonomia L'educatrice di riferimento effettua il cambio dei bambini del proprio gruppo, con attenzione esclusiva, uno alla volta. La comunicazione verbale e non-verbale accompagna la cura del corpo: il bambino lo esplora, si asseconda la sua curiosità verso di sé e l'ambiente, e la partecipazione attiva attraverso i suoi movimenti e altri momenti speciali: Attività strutturata Le attività strutturate si occupano di specifici bisogni e obiettivi attraverso l'utilizzo di modalità ludiche differenziate, garantendo una crescita complessiva del bambino. Le educatrici, condivisa la programmazione di dettaglio, allestiscono il setting e conducono questi momenti con ruoli complementari: l'una con attenzione globale al gruppo, l'altra curando in modo mirato i singoli; l'una con una funzione di guida, l'altra con una particolare attenzione ad osservare l'evoluzione delle dinamiche : Pranzo : Merenda Bisogni: Alimentazione. Esplorazione attraverso i sensi. Condivisione con gli altri bambini Prima del pasto ogni educatrice, seduta a tavola con i bambini, crea un'atmosfera distesa con un momento di lettura o canto; durante il pasto ognuno è invitato ad assaggiare tutti i cibi, senza forzature, con la maggiore autonomia possibile. L'ausiliaria collabora con le educatrici nella gestione di questi momenti.

2 : Sonno Bisogni: Riposo. Sicurezza Nell'angolo della nanna, si utilizzano i rituali che rassicurano i bambini, definiti con i genitori. È garantito un contatto empatico attraverso la voce e con la vicinanza fisica, oltre a un clima di relax con la lettura e l'ascolto di musica adatta , : Uscita Bisogni: Fiducia tra genitori e personale educativo. Conoscenza delle attività e della vita del bambino L'educatrice accoglie il genitore e invita il bambino a salutare gli altri piccoli. L'educatrice e il genitore commentano la giornata e scambiano qualche informazione. I cartelloni che raccontano le attività e i piccoli prodotti realizzati aiutano il bambino a ricordare quanto fatto nella giornata e il familiare ad apprezzare e condividere il lavoro svolto. Contenuti educativi e strumenti Il quaderno pedagogico Il quaderno pedagogico è uno strumento educativo che permette un osservazione mirata e periodica del percorso di crescita di ciascun bambino. Viene compilato dalle educatrici periodicamente, indicativamente in un anno educativo due volte. In questi due momenti vengono riformulati, oltre che verificati, gli obiettivi specifici. La struttura del quaderno pedagogico è la seguente: NOME E COGNOME DATA DI NASCITA DATA DI COMPILAZIONE EDUCATRICI SEPARAZIONE E RICONGIUGIMENTO CAMBIO/CONTROLLO DEGLI SFINTERI PASTO ADDORMENTAMENTO/RISVEGLIO PIANTO E CONSOLAZIONE OGGETTO TRANSIZIONALE GIOCO SIMBOLICO RAPPORTO CON I PARI RAPPORTO CON LE EDUCATRICI AREA DELLE COMPETENZE MANUALI ED ESPRESSIVE AREA DELLE COMPETENZE LINGUISTICHE AREA DELLE COMPETENZE MOTORIE RAPPORTO CON LA FAMIGLIA OBIETTIVI La progettazione educativa e la programmazione L equipe educativa è stata impegnata fin dall inizio dell anno e periodicamente in itinere nella progettazione e riprogettazione educativa a partire dalla conoscenza dei bambini e più in generale dal gruppo che si è formato.

3 Attività di animazione narrativa Il progetto Nati per Leggere mette al centro la narrazione come strumento educativo prezioso, che aiuta i bambini ad elaborare le emozioni, grazie a processi d identificazione indispensabili per crescere, ad affrontare gli ostacoli quotidiani. I bimbi si aspettano dagli adulti l ascolto e la partecipazione attiva alla risoluzione delle loro ansie. Ansie causate da cambiamenti fisiologicamente legati alla crescita, come l addio al pannolino, i conflitti con i pari, il passaggio alla scuola d infanzia. La voce affettuosa ed espressiva dell educatrice ha contribuito a creare l atmosfera di calma e serenità importante per rendere gradevole e desiderabile il tempo dedicato alla lettura e alla narrazione. Nella lettura di gruppo i bambini, disposti a cerchio intorno all educatrice che legge, hanno sperimentato un processo di socializzazione e la possibilità di condividere in seguito, nei loro giochi, quanto hanno ascoltato e visto durante l attività. L esperienza della narrazione nella Sezione Primavera non si è esaurita in se stessa ma ha alimentato una successiva gamma di attività: i collage con diversi materiali, esperienze con i colori o con la pasta al sale, attività con cui gli elementi della storia acquistano una loro tridimensionalità, una caratterizzazione di forme e di colori.

4 Narrazione (ascolto di una storia raccontata.) Narrazione con il teatro di carta (ascolto della storia con l aggiunta di immagini statiche che illustrano i momenti salienti della narrazione.) Drammatizzazione

5 OBIETTIVI Gli obiettivi generali per queste attività sono: Conquistare l autonomia personale Favorire la socializzazione e la verbalizzazione. Gli obiettivi specifici sono: Sviluppare e affinare le capacità grafico-pittoriche-manipolative. Sviluppare e affinare le capacità di ascolto e comprensione. Sviluppare l interiorizzazione e la rielaborazione di un concetto ascoltato. ATTIVITA MANUALE-ESPRESSIVA Nell anno educativo sono stati realizzati i seguenti laboratori: Laboratori di manipolazione: sono stati usati materiali di varie forme, colori, caratteristiche tattili, per l'esplorazione libera dei bambini. L utilizzo dei materiali è servito per creare prodotti espressivi, bidimensionali e tridimensionali. Laboratorio di pittura: il gruppo dei bambini ha avuto la possibilità di conoscere vari tipi di colori a dita, sperimentando la possibilità di lasciare la propria traccia e orma sia con le mani che con i piedi e realizzando anche prodotti collettivi come murales anche con l utilizzo della tecnica dei timbri con frutta e ortaggi (B.Munari). Laboratorio di psicomotricità: I bambini hanno avuto la possibilità di sperimentare percorsi psicomotori che hanno permesso una conoscenza del proprio corpo, facilitando la costruzione e il consolidamento di alcune competenze motorie che stanno alla base della creazione dello schema corporeo. Le principali funzioni del coordinamento pedagogico La coordinatrice ha monitorato e gestito: 1. la qualità del servizio educativo attraverso la condivisione metodologicopedagogica all interno della sezione primavera e in raccordo con il nido. 2. La progettazione e la programmazione educativa. 3. Il mantenimento di un rapporto costante con l equipe educativa del nido comunale. 4. ll rapporto con la famiglia per rilevare periodicamente i bisogni e il grado di soddisfazione da parte delle famiglie. Attività e strumenti del coordinamento pedagogico 1. Conduzione del gruppo di lavoro delle educatrici. 2. Supervisione pedagogica alle educatrici su specifici casi riguardanti il percorso educativo e didattico di alcuni bambini, che si trovano a vivere alcuni passaggi delicati o nel percorso di apprendimento nella vita familiare. 3. Formazione annuale, dopo una rilevazione periodica dei bisogni formativi.

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