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1 Q (QWHGL$PELWR6RFLDOH 3,$12',=21$'(,6(59,=,62&,$/, /HJJHH3LDQRVRFLDOHUHJLRQDOH $0%,727(55,725,$/(62&,$/( 'HQRPLQD]LRQH &RPXQLWj0RQWDQD3HOLJQD &RPXQH&RPXQL 9DOOH3HOLJQD $QYHUVD 3DFHQWUR %XJQDUD 3HWWRUDQRVXO*L]LR &DPSRGL*LRYH 3UDWROD3HOLJQD &DQVDQR 3UH]]D &DVWHOYHFFKLR6XEHTXR 5DLDQR &DVWHOGL,HUL 5RFFDFDVDOH &RFXOOR 6FDQQR &RUILQLR 6HFLQDUR *DJOLDQR$WHUQR 9LOODODJR *RULDQR6LFROL 9LWWRULWR,QWURGDFTXD 0ROLQD$WHUQR 5HIHUHQWHGHO3LDQR 0DUFHOOR6RFFRUVL 6SD]LRULVHUYDWRDOOD5HJLRQH 6(=,21(,±$1$/,6,'(/&217(67262&,$/('(/3,$12,'HVFUL]LRQH GHO SURFHVVR GL IRUPD]LRQH GHO 3LDQR ULSRUWDUH LQ PRGR VLQWHWLFR O LWHU IRUPDWLYR GHO 3G= HYLGHQ]LDQGR OR VYROJLPHQWR DQFKH WHPSRUDOH GHOOH GLYHUVH IDVL LQ FXL OR VWHVVR LWHU VL q VYLOXSSDWR Antecedentemente all avvio del processo programmatorio per la stesura del Piano di Zona, la Comunità Montana Peligna è stata formalmente individuata quale Ente di Ambito Sociale (EAS) dai Comuni appartenenti all Ambito Territoriale n. 17 denominato Valle Peligna. I provvedimenti consiliari di individuazione dell EAS da parte dei Comuni sono già in possesso del Servizio Programmazione Politiche Sociali della Giunta Regionale d Abruzzo. Il processo programmatorio per la predisposizione del Piano di Zona è stato, pertanto, avviato dalla Comunità Montana Peligna nella sua veste di Ente d Ambito Sociale. Con verbale in data la Conferenza dei Sindaci ha assunto alcune determinazioni propedeutiche per l elaborazione del Piano di Zona, quali: a- La nomina del coordinatore della Conferenza in seno al Gruppo di Piano b- La nomina dei rappresentanti istituzionali in seno al Gruppo di Piano c- L avvio della concertazione con le OO.SS. di categoria. Ha, quindi, formulato direttive in ordine all individuazione degli altri soggetti da coinvolgere nel Gruppo di Piano, stabilendo che di tale organismo dovessero far parte:

2 a- La Cooperativa Horizon Service che già assicura la erogazione dei servizi sociali previsti nel precedente Piano di zona 1999/2001; b- I rappresentanti della AUSL Avezzano-Sulmona c- I rappresentanti delle Istituzioni Scolastiche d- I rappresentanti delle Cooperative Sociali e delle Associazioni di volontariato. Dell avvenuta costituzione complessiva del Gruppo di Piano, la Conferenza dei Sindaci si è riservata di prendere atto nel corso della successiva riunione del precitato organismo, vertente sull approvazione del rapporto di analisi e sulla definizione delle priorità e delle risorse. Il 26 settembre 2002, nel corso di una riunione alla quale hanno partecipato i rappresentanti della AUSL Avezzano-Sulmona, delle istituzioni scolastiche, delle Cooperative Sociali, delle Associazioni di Volontariato e di Case di riposo per anziani, vengono formulate direttive circa l individuazione degli organismi che dovranno far parte del Gruppo di Piano unitamente ai rappresentanti delle istituzionali pubbliche. I convenuti danno mandato al competente Settore sociale della Comunità Montana di richiedere le relative designazioni agli organismi interessati. Il Responsabile del procedimento in materia sociale, acquisite le designazioni, attesta in data la composizione complessiva e definitiva del Gruppo di Piano rimettendo il relativo verbale al Coordinatore della Conferenza dei Sindaci per le successive determinazioni di competenza del predetto organismo. Con verbale in data , il Gruppo di Piano procede alla verifica dei risultati raggiunti con la precedente programmazione, desumibili da una relazione predisposta dall Ufficio di Piano, evidenziando inoltre alcune criticità in ordine al mancato raggiungimento di taluni obiettivi. Al fine di agevolare le attività di costruzione del Piano, sono individuati dei sottogruppi che dovranno occuparsi di singoli settori d intervento. Il 14 novembre 2002 i rappresentanti istituzionali incontrano le Organizzazioni Sindacali di categoria alle quali fanno un rendiconto sull iter formativo del Piano di Zona, con particolare riferimento alla programmazione degli interventi a favore dei soggetti anziani. Informano, quindi, le OO.SS. intervenute (CGIL-CISL-UIL-UGL) che dovrà essere sottoscritto al riguardo un verbale di concertazione. Il 14 novembre 2002 la Conferenza dei Sindaci, dopo aver preso atto della costituzione del Gruppo di Piano in aderenza a quanto stabilito nel corso della precedente riunione dell , approva il rapporto di analisi predisposto dal Gruppo di Piano e definisce priorità e risorse. In proposito, la Conferenza dei Sindaci, riconferma le priorità degli interventi previsti nella precedente programmazione del Piano di Zona e stabilisce che ogni Comune metta a disposizione le stesse risorse finanziarie impiegate nella terza annualità del Piano di Zona. Il 09 novembre ed il 12 dicembre 2002 i rappresentanti istituzionali incontrano i Dirigenti dell AUSL Avezzano-Sulmona per esaminare la problematica dell integrazione socio-sanitaria di taluni servizi previsti nel Piano di Zona. Il 25 novembre ed il 13 dicembre 2002 i rappresentanti istituzionali incontrano i Dirigenti scolastici per concordare reciproci impegni da assumere nel Piano di Zona. Il 19 dicembre 2002 viene sottoscritto il verbale di concertazione con le Organizzazioni Sindacali di categoria (CGIL-CISL- UIL-UGL). Il 20 dicembre 2002 viene sottoscritto l accordo di programma per l adozione del Piano di Zona.,(ODERUD]LRQHHDQDOLVLGHOFRQWHVWRVRFLDOHJHQHUDOHGHOO $PELWR7HUULWRULDOH GHVFULYHUHLOFRQWHVWRVRFLDOHJHQHUDOHGHOO $PELWR7HUULWRULDOHFLWDQGROHIRQWLGHOOH LQIRUPD]LRQLHGHLGDWLXWLOL]]DWL L analisi del territorio si è mossa mettendo a confronto i dati regionali, provinciali per arrivare a quelli dei singoli Comuni. I dati utilizzati sono stati quelli forniti dall Istat. L Ambito Sociale 17 comprende 22 Comuni facenti parte di due diverse Comunità Montane (Peligna e Sirentina), ed ha complessivamente una popolazione di abitanti estendendosi su una superficie di 762 Kmq. Ricordiamo, che al momento del censimento 2001 l Abruzzo e la Provincia dell Aquila avevano rispettivamente e abitanti residenti su superfici territoriali di e Kmq. Confrontando questi dati con quelli locali, si evince che parlando dei Comuni di riferimento ci riferiamo al 15% del territorio provinciale e al 7% di quello regionale, al 10 % della popolazione provinciale e al 2% di quello regionale. Si tratta, infatti, di Comuni di piccole dimensioni che hanno una densità media di 38 abitanti per Kmq, densità di molto inferiore a quella registrata a livello provinciale e regionale. Solo tre Comuni hanno più di abitanti e solo uno ne ha quasi Ci troviamo in presenza di un territorio quasi interamente montano e tutti i Comuni hanno un altitudine massima che supera i 1000 metri.

3 L altitudine massima dei centri abitati è quella del Comune di Campo di Giove con m. s.l.m. e l altitudine minima è quella del Comune di Pratola Peligna con 342 m. s.l.m Popolazione censimento 2001 Superficie KMQ Densità Altitudine Contro abitato Altitudine massima Anversa degli Abruzzi ,78 13, Bugnara ,77 40, Campo di Giove ,45 29, Cansano ,21 6, Cocullo ,72 10, Corfinio ,21 54, Introdacqua ,97 49, Pacentro ,99 17, Pettorano sul Gizio ,38 20, Pratola Peligna ,27 276, Prezza ,71 55, Raiano ,1 102, Roccacasale ,23 43, Scanno ,04 15, Villalago ,29 18, Vittorito ,04 72, Castel di Ieri ,79 21, Castelvecchio S ,23 64, Gagliano Aterno ,36 9, Goriano Sicoli ,77 29, Molina Aterno ,84 39, Secinaro ,05 14, Provincia L Aquila , Regione Abruzzo , Totale ambito ,2 36, Tabellla 1 - Fonte:Istat dati anagrafici, superfici e altitudini nostra elaborazione Distribuendo il territorio per zone altimetriche omogenee si rileva che più del 70% della superficie è posta su di un altitudine di 800 m s.l.m e più del 57% su di un altitudine che supera i 1000 m.s.l.m. KMQ KMQ m KMQ m KMQ m KMQ m KMQ m KMQ 1400 a 1600 m KMQ <1600 m Anversa degli Abruzzi Bugnara Campo di Giove Cansano Cocullo Corfinio Introdacqua Pacentro Pettorano sul Gizio Pratola Peligna Prezza Raiano Roccacasale Scanno Villalago Vittorito Castel di Ieri

4 Castelvecchio Subequo Gagliano Aterno Goriano Sicoli Molina Secinaro Totale % Tabellla 2 - Fonte:Istat distribuzione altimetrica delle superfici nostra elaborazione Un altro elemento ambientale da considerare è quello della distribuzione delle altezze all interno del territorio, che si differenzia nettamente da una situazione di fondovalle, in cui le comunicazioni con il Comune di Sulmona sono relativamente agevoli, e da una situazione prettamente montana, caratterizzata da pesanti difficoltà di comunicazione. Un ruolo di primaria importanza, infatti, in termini amministrativi e commerciali, viene svolto dal Comune di Sulmona dove si concentrano gran parte delle attività economiche e dei servizi alla persona, in genere ponendosi ad una distanza media di 20,13 km dai Comuni dell ambito. Distanza in KM da Sulmona Anversa degli Abruzzi 16 Bugnara 8 Campo di Giove 17 Cansano 12 Castel di Ieri 32 Castelvecchio Subequo 29 Cocullo 21 Corfinio 20 Gagliano Aterno 34 Goriano Sicoli 23 Introdacqua 6 Molina 27 Pacentro 8 Pettorano sul Gizio 9 Pratola Peligna 10 Prezza 12 Raiano 17 Roccacasale 12 Scanno 31 Secinaro 37 Villalago 25 Vittorito 21 'LVWDQ]DPHGLD Tabella 3-Distanze chilometriche dei comuni di ambito dal comune di Sulmona- Fonte Anas Pesanti comunque restano le difficoltà di comunicazione per tutti i Comuni del territorio con la città capoluogo di Provincia. E presente, pertanto, una situazione generale di isolamento, sia all esterno rispetto alle zone limitrofe, sia all interno fra gli stessi Comuni. Il tutto influisce direttamente sul sistema dei bisogni collettivi, non solo come matrice strutturale, ma anche sul piano culturale, favorendo nella popolazione lo sviluppo di caratteri quali la tenacia, la sopportazione e l individualismo che determinano l istaurarsi di un differenziale più grande, rispetto ad altre realtà, tra bisogno percepito e bisogno espresso, tra domanda potenziale e domanda reale. Le caratteriste geomorfologiche del territorio, se da una parte costituiscono elemento essenziale della bellezza paesaggistica, rappresentando una fonte di ricchezza turistica non ancora sufficientemente sfruttata, dall altra sono alla base delle difficoltà che si incontrano nella progettazione di servizi facilmente accessibili a tutti, poiché il loro raggiungimento comporterebbe una tale parcellizzazione e diffusione sul territorio, da superare ogni preventivo di spesa finanziabile. Come rilevato dall Istat, nei dieci anni intercorsi tra il 13 ed 14 censimento della popolazione si registra una diminuzione dei residenti che sono passati da a con una riduzione di 1346 abitanti ed una variazione percentuale del 4,54%. Considerata l esiguità delle dimensioni delle comunità locali, tali variazioni assolute e percentuali hanno immediati effetti e sono quindi degne di nota e propongono ulteriori riflessioni in merito all assetto demografico complessivo dell area geografica considerata. Raffrontando i dati relativi ai singoli Comuni si evidenza che quasi tutti perdono popolazione con percentuali che vanno dall'1% di Pratola, Anversa e Roccacasale, al 24% di Cocullo e Corfinio. Solo tre Comuni hanno un andamento positivo con la crescita di

5 popolazione che a Corfinio è pari al 3% e a Introdacqua e Raiano è pari al 9%. L'ultimo censimento ha registrato una significativa differenza rispetto ai 2 precedenti, infatti dopo 30 anni osserviamo per la prima volta che la perdita di popolazione dei Comuni più piccoli non è compensata dalla città di Sulmona, a differenza dei decenni precedenti. Popolazione residente Cens Popolazione residente Cens Diff Variazione percentuale Anversa degli A ,8 Bugnara ,68 Campo di Giove ,48 Cansano ,36 Cocullo ,03 Corfinio Introdacqua ,25 Pacentro ,96 Pettorano Sul Gizio ,93 Pratola Peligna ,56 Prezza ,29 Raiano ,06 Roccacasale ,85 Scanno ,18 Villalago ,82 Vittorito ,38 Castel di ieri ,32 Castelvecchio Subequo ,26 Gagliano Aterno ,95 Goriano Sicoli ,59 Molina ,42 Secinaro ,69 7RWDOH$PELWR - Tabellla 4 Fonte Istat: nostre elaborazioni Dai dati relativi all andamento demografico della popolazione residente è facilmente desumibile che l aumento degli stessi è attribuibile esclusivamente ai movimenti migratori, essendo negativi i saldi naturali in tutti i Comuni dell ambito Infatti, il saldo naturale medio dell ambito è negativo mentre è positivo il saldo migratorio, che attenua gli effetti della bassa natalità. Comune Nati Morti saldo naturale Iscritti Cancellati saldo migratorio saldo demografic o complessiv o Anversa degli A Bugnara Campo di Giove Cansano Cocullo Corfinio Introdacqua Pacentro Pettorano sul Gizio Pratola Peligna Prezza Raiano Roccacasale

6 Scanno Villalago Vittorito Castel di Ieri Castelvecchio S Gagliano Aterno Goriano Sicoli Molina Aterno Secinaro $PELWR Provincia Regione DEHOOOD)RQWH,VWDWGDWLDQDJUDILFLGHL&RPXQLVXOODSRSROD]LRQHUHVLGHQWHDOQRVWUDHODERUD]LRQH Sulla base delle proiezioni elaborate dal CRESA sull andamento demografico al 2008 è possibile prevedere che: i Comuni maggiormente penalizzati dal calo demografico saranno Cansano, Cocullo, Villalago, Prezza, Vittorito, Secinaro, Goriano Sicoli, Molina Aterno; i Comuni in decremento saranno Anversa, Pacentro, Scanno, Pettorano sul Gizio, Roccacasale, Campo di Giove, Castelvecchio, Castel di Ieri, Gagliano Aterno ; i Comuni stazionari saranno Bugnara,, Pratola Peligna. i Comuni in crescita saranno Raiano ed Introdacqua. Confrontando i dati locali con i dati provinciali e regionali si evidenzia che la popolazione dell'ambito non si discosta molto da quella provinciale, mentre a livello regionale, pur essendo negativo il saldo naturale, si registra un aumento della popolazione legato ad un consistente movimento migratorio. Comune Tasso di natalità Tasso di mortalità tasso netto migratorio tasso di crescita naturale tasso di crescita totale Popolazione residente Anversa degli A. 9,37 18,74-2,34-9,37-11, Bugnara 6,80 9,35-14,44-2,55-16, Campo di Giove 5,44 8,71-1,09-3,26-4, Cansano 6,64 19,93-9,97-13,29-23, Castel di Ieri 9,83 19,66 17,20-9,83 7, Castelvecchio S. 5,61 12,82 7,21-7,21 0, Cocullo 0,00 15,24-24,39-15,24-39, Corfinio 4,08 16,31 18,35-12,23 6, Gagliano Aterno 0,00 18,63 18,63-18,63 0, Goriano Sicoli 9,65 19,29-22,51-9,65-32, Introdacqua 11,13 15,38 16,97-4,24 12, Molina Aterno 6,26 16,70-14,61-10,44-25, Pacentro 11,59 23,18 10,82-11,59-0, Pettorano sul Gizio 8,60 14,07 12,51-5,47 7, Pratola Peligna 8,61 9,99 3,87-1,37 2, Prezza 9,01 21,62 7,21-12,61-5, Raiano 5,05 5,72 7,07-0,67 6, Roccacasale 15,77 15,77-2,63 0,00-2, Scanno 3,71 15,78 8,82-12,07-3, Secinaro 8,79 10,99-13,19-2,20-15, Villalago 4,75 23,77 12,68-19,02-6, Vittorito 3,90 23,41-6,83-19,51-26, RWDOH$PELWR Provincia 7,71 10,72 1,94-3,01-1, Regione 8,49 10,13 3,40-1,63 1,

7 7DEHOOOD)RQWH,VWDWGDWLDQDJUDILFLGHL&RPXQLVXOODSRSROD]LRQHUHVLGHQWHDOQRVWUDHODERUD]LRQH Quanto detto viene confermato dall analisi dei tassi relativi al movimento demografico della popolazione nel corso dell anno 2000 e si osserva che i paesi dell ambito hanno un tasso di natalità non molto distante dal tasso di natalità provinciale e regionale. Diversa e sicuramente più composita appare la situazione se si vanno a comparare i tassi dei singoli Comuni. Alcuni Comuni quali Secinaro, Pratola Peligna, Pettorano sul Gizio hanno dei tassi che si approssimano ai tassi regionali, superando lo stesso tasso di natalità della provincia, altri Comuni, non avendo registrato alcuna natalità, hanno un tasso pari allo zero e altri Comuni quali Roccacasale, Introdacqua e Pacentro hanno dei tassi che vanno dall 11,13 al 15,77, superando addirittura i tassi regionali. Di contro elevatissimi appaiono essere i tassi di mortalità quasi sempre maggiori di quelli provinciali e regionali. Il tasso di mortalità medio corrisponde al 13,63 per mille contro un tasso del 10,72 della provincia e del 10,13 dell intera regione. Ad un raffronto complessivo dei paesi dell ambito, il tasso di crescita naturale è ampiamente negativo ( 6,15 per mille), molto di più di quello regionale e provinciale. Inoltre, si risconta che in generale i comuni di ambito hanno un tasso di migrazione superiore non solo a quello provinciale ma anche a quello regionale. Comuni quali Corfinio, Gagliano Aterno ed Introdacqua hanno conosciuto una migrazione superiore ai 16 abitanti per 1000 residenti. L analisi dei dati relativi al movimento migratorio, evidenzia pertanto una crescita di popolazione. Complessivamente il tasso di crescita totale dell ambito è superiore a quello provinciale e si differenzia da quello regionale del 0,7 per Ci sembra opportuno rilevare che alcuni comuni quali Castel di ieri, Cocullo, Goriano Sicoli, Molina Aterno, Vittorito hanno dei tassi di crescita totale dai 39,63 ai 23,26. Per quanto riguarda i cittadini stranieri iscritti per trasferimento di residenza dall estero, i dati disponibili sono relativi al dicembre L analisi dei dati relativi alla popolazione straniera residente evidenzia come il maggior numero di trasferimenti nella Comunità Montana viene determinato dai cittadini provenienti dall Albania e dalla Macedonia. Un gruppo di una certa consistenza è costituito dagli jugoslavi. La seguente tabella evidenzia i movimenti migratori registrati nei comuni di ambito per l anno Al 31 dicembre 2000 erano residenti nei comuni dell ambito sociale 17, 604 cittadini stranieri che rappresentavano il 7,50 % di tutti gli stranieri residenti nell intera Provincia di L Aquila. Circa il 36,50 % risiedeva nel comune di Pratola Peligna.ed una quota considerevole era presente nei comuni di Corfinio (9,27%), Introdacqua (11,42%), Raiano(9,6%), Campo di giove (4,13%), Anversa (3,8%), Pettorano sul Gizio (5,79%), Cansano (4,47%) e Goriano Sicoli (3,14%). Comune Popolazi one al 1/1/2000 popolazio ne al 31/12/20 00 % saldo nati vivi Morti iscritti cancellati Anversa degli A , Bugnara Campo di Giove , Cansano , Castel di Ieri 4 8 1, Castelvecchio S , Cocullo 4 2 0, Corfinio , Gagliano Aterno 3 5 0, Goriano Sicoli , Introdacqua , Molina Aterno 4 4 0, Pacentro Pettorano sul Gizio , Pratola Peligna , Prezza 8 8 1, Raiano , Roccacasale Scanno 4 9 1, Secinaro Villalago 2 2 0,

8 Vittorito 1 1 0, RWDOH$PELWR Provincia Regione DEHOOOD)RQWH,VWDWGDWLDQDJUDILFLGHLFRPXQLVXOODSRSROD]LRQHUHVLGHQWHDOQRVWUDHODERUD]LRQH L analisi dell incidenza della popolazione straniera sul totale dei residenti consente di accertare come la presenza degli stranieri sia rilevante nei seguenti comuni: Cansano (8,97%), Anversa (5,38%), Corfinio (5,70%), Campo di Giove (2,72%), Introdacqua(3,65%), Pettorano sul Gizio(2,73%), Pratola Peligna(2,75%) e Goriano Sicoli (3,05%). Se il dato assoluto propone una presenza contenuta di stranieri all interno dell ambito, il dato disaggregato fa emergere situazioni significative. Comune Popolazione residente Cittadini stranieri residenti al 01/01/2001 Anversa degli A ,38 Bugnara ,50 Campo di Giove ,72 Cansano ,97 Castel di Ieri ,96 Castelvecchio S ,64 Cocullo ,60 Corfinio ,70 Gagliano Aterno ,55 Goriano Sicoli ,05 Introdacqua ,65 Molina Aterno ,83 Pacentro ,46 Pettorano sul Gizio ,73 Pratola Peligna ,75 Prezza ,72 Raiano ,95 Roccacasale ,78 Scanno ,41 Secinaro ,31 Villalago ,31 Vittorito ,097 7RWDOHDPELWR Provincia ,65 Regione ,86 7DEHOOD)RQWH,VWDWGDWLDQDJUDILFLGHLFRPXQLVXOODSRSROD]LRQHUHVLGHQWHDOQRVWUDHODERUD]LRQH Nella seguente tabella sono riportate le distribuzioni percentuali degli stranieri residenti secondo il sesso. La prima e significativa considerazione che emerge dall analisi dei dati in tabella è che le componenti maschili e femminili non si differenziano in maniera significativa. Questo fa presupporre la presenza di possibili ricongiungimenti familiari con la formazione di nuovi nuclei e quindi la possibilità di integrazione di nuove generazioni. Una seconda ed interessante osservazione è legata alla presenza, in alcuni comuni, di una popolazione femminile superiore a quella maschile, non riferibile alla composizione disomogenea di nuclei familiari. Tale presenza è probabilmente riconducibile alla migrazione di donne straniere impegnate in attività di assistenza. %

9 Comune Maschi % femmine % totale Anversa degli A , ,83 23 Bugnara 4 66, ,34 6 Campo di Giove Cansano Castel di Ieri Castelvecchio S. 1 12,5 7 87,5 8 Cocullo Corfinio Gagliano Aterno Goriano Sicoli 10 52, ,36 19 Introdacqua 31 44, ,08 69 Molina Aterno Pacentro 1 16, ,34 6 Pettorano sul Gizio 18 51, ,57 35 Pratola Peligna , , Prezza 3 37,5 5 62,5 8 Raiano 31 53, ,55 58 Roccacasale 2 33, ,67 6 Scanno 6 66, ,34 9 Secinaro 4 66, ,34 6 Villalago Vittorito Totale , , DEHOOOD)RQWH,VWDWGDWLDQDJUDILFLGHLFRPXQLVXOODSRSROD]LRQHUHVLGHQWHDOQRVWUDHODERUD]LRQH I minori stranieri rappresentano il 3.85% della popolazione minorile dell ambito. In molti paesi essi rappresentano una parte consistente della popolazione minorile, rappresentandone il 26,67% a Cansano, il 12,77 % ad Anversa, l 11,76% a Corfinio. Comune Minori residenti Minori stranieri % Anversa degli A ,77 Bugnara ,83 Campo di Giove ,04 Cansano ,67 Castel di Ieri ,00 Castelvecchio S ,59 Cocullo ,00 Corfinio ,76 Gagliano Aterno ,00 Goriano Sicoli ,69 Introdacqua ,75 Molina Aterno ,99 Pacentro ,49 Pettorano sul Gizio ,73 Pratola Peligna ,30 Prezza ,50 Raiano ,93 Roccacasale ,00 Scanno ,00 Secinaro ,00

10 Villalago ,00 Vittorito ,00 7RWDOHDPELWR 7DEHOOOD)RQWH,VWDWGDWLDQDJUDILFLGHLFRPXQLVXOODSRSROD]LRQHUHVLGHQWHDOQRVWUDHODERUD]LRQH,9HULILFDGHLULVXOWDWLRWWHQXWLFRQODSUHFHGHQWHSURJUDPPD]LRQHULSRUWDUHOH FRQFOXVLRQLGHO³UDSSRUWRVLQWHWLFR HODERUDWRGDO*UXSSRGL3LDQR L attuazione delle azioni previste nel Piano di Zona ha visto coinvolti 19 su 22 comuni compresi nell ambito sociale 17. Infatti, dopo l approvazione del suddetto strumento di programmazione si è proceduto alla stipula di convenzioni per disciplinare i rapporti tra comuni ed ente gestore in tema di erogazione dei servizi alla persona. La compartecipazione al Piano di Zona di 19 comuni costituisce certamente un risultato soddisfacente in relazione agli obiettivi di gestione associata previsti dal PSR (L.R. 22/98). La Comunità Montana Peligna ha proceduto all affidamento dell erogazione degli interventi sociali ad una cooperativa sociale nel contesto di un progetto di stabilizzazione di lavoratori di pubblica utilità ai sensi del Dlgs N 280/97. Al fine di favorire l attuazione delle azioni previste dal Piano di Zona, nonché la verifica dei risultati raggiunti in termini di efficacia ed efficienza, è stato istituito L Ufficio di Piano, il quale ha rappresentato la sintesi delle collaborazioni, rese in apprezzabile sinergia, tra l organo politico-amministrativo dell ente gestore ed il terzo settore erogatore degli interventi. Attraverso l attività costante e continua di tale organismo è stato possibile, infatti, progettare e realizzare un sistema di servizi sociali capace di: 1. Garantire l equità di accesso ai servizi per tutti i cittadini residenti nei comuni di ambito attraverso la predisposizione di un regolamento unico per l erogazione degli interventi; 2. Salvaguardare l uniformità degli interventi attraverso l individuazione di procedure nella presa in carico e gestione degli utenti; 3. Rispondere ai bisogni dell utente attraverso la progettazione e realizzazione di piani individualizzati d intervento; 4. Verificare i risultati raggiunti in base agli obiettivi prefissati sia per i singoli casi che per l intero processo mediante la predisposizione di un sistema informativo in grado di monitorare costantemente le azioni in termini di efficacia ed efficienza e la predisposizione di progetti esecutivi; 5. Curare la nuova programmazione dei servizi sociali in base alla conoscenza dei bisogni emergenti dal territorio nell ambito dei servizi: sono stati, infatti, redatti progetti in esecuzione di normativa specifica nei settori degli anziani, dell infanzia, dell immigrazione, della disabilità e della malattia mentale; 6. Fornire consulenza ai comuni su specifiche problematiche sociali; 7. Promuovere momenti formativi per l aggiornamento del personale coinvolto nella realizzazione delle azioni previste dal piano di zona. L ufficio di piano, pertanto, ha consentito la nascita e lo strutturarsi di una metodologia di lavoro orientata al risultato all interno dei servizi alla persona nell ambito sociale 17. Tutti gli interventi previsti sono stati attivati e sono state complessivamente erogate prestazioni socio-educative a 718 utenti. Se buoni risultati sono stati raggiunti in termini di capacità dell Ente gestore di governare il processo di progettazione ed erogazione degli interventi utilizzando strumenti condivisi con il soggetto erogatore, carente è stata la comunicazione esterna tra l ente locale e le altre istituzioni che hanno come obiettivo quello di salvaguardare il benessere dei cittadini. Infatti, non è stato raggiunto l obiettivo dell integrazione socio-sanitaria dei servizi, nonostante gli operatori sociali abbiano comunque ricercato la collaborazione degli operatori sanitari per la valutazione dei bisogni, la progettazione degli interventi e la verifica dei risultati. La mancata integrazione socio-sanitaria dei servizi ha pregiudicato, talora, l efficacia degli interventi con aggravio della spesa. Nessun tipo di collaborazione è stata promossa e raggiunta con le associazioni di volontariato del territorio.,$qdolvlghlelvrjqlghoodfrpxqlwjorfdohulsruwduhodvlqwhvlvxoodulohyd]lrqh GHLELVRJQLFRQWHQXWDQHO³UDSSRUWRGLDQDOLVL DOOHJDWRDO3G=

11 1HOODSURJUDPPD]LRQHHSURJHWWD]LRQHGHLVHUYL]LVRFLDOLO DQDOLVLGHJOLLQGLFLGHOODVWUXWWXUDGHPRJUDILFDFRQVHQWHGLPLVXUDUH LELVRJQLGLVDOXWHQRQHVSUHVVLSHUPHWWHQGRGLTXDOLILFDUHHTXDQWLILFDUHLOLYHOOLGLGLSHQGHQ]DLFDULFKLDVVLVWHQ]LDOLOHJDWLDL VRJJHWWLLQHWjDQ]LDQDHPLQRUHSUHVHQWLQRQFKpOHFDSDFLWjGLFXUDHGLDLXWR$OORVFRSRGLYDOXWDUHLELVRJQLQRQHVSUHVVL GHOODFRPXQLWjORFDOHFRVuFRPHSURSRVWRGDOSLDQRVRFLDOHUHJLRQDOHVRQRVWDWLDQDOL]]DWLJOLLQGLFLG LQYHFFKLDPHQWRHGL YHFFKLDLDGLGLSHQGHQ]DVHQLOHHGLGLSHQGHQ]DJOREDOHHGLUDSSRUWLWUDODTXDUWDHWHU]DHWjWUDWHU]DHWjHGLEDPELQLWUD JLRYDQLHGLVRJJHWWLGLHWjDGXOWDHWUDSULPDHWjHJOLDGXOWLHODERUDWLVXLGDWLGHPRJUDILFLIRUQLWLGDOO LVWDWDO 'DWDOHDQDOLVLqHPHUVRFKHULVSHWWRDOODSRSROD]LRQHUHJLRQDOHHSURYLQFLDOHHSUHVHQWHQHOODFRPXQLWjORFDOH una frequenza percentuale maggiore di anziani con più di 75 anni; una frequenza maggiore di soggetti con un età tra i 60 ed i 74 anni; una frequenza minore di soggetti in età tra i anni; una frequenza minore di giovani tra i 15 ed i 29 anni e minori tra i 0 e 14 anni. Tali frequenze indicano che minori sono le potenzialità di cura della popolazione locale considerato l alto livello di invecchiamento dovuto a fenomeni migratori (soprattutto del passato) e alla bassa natalità: l'ambito ha perso 1300 abitanti nell'ultimo decennio. Raffrontanto i dati dei rilevamenti censuari del 1991 e del 2001 si evince la progressiva riduzione delle classi 0-14 e 15-64, il progressivo aumento della popolazione ultrasessantacinquenne mentre la popolazione in età lavorativa rimane stabile. Infatti, la popolazione locale ha un indice di invecchiamento del 20,64% (valori superiori al 10% sono solitamente considerati indicativi di una popolazione vecchia ) e basso è inoltre il potenziale di crescita delle comunità locali. Sul piano economico e sociale, la maggior presenza di anziani potrà determinare una modifica dei rapporti intergenerazionali innescando dinamiche che convogliano non solo la distribuzione della ricchezza, ma anche il peso e la ripartizione del carico assistenziale. Pesante è il carico assistenziale cui le famiglie devono far fronte: l indice di dipendenza globale medio è del 66,66%, indicando che per ogni soggetto dipendente sono presenti 1,5 soggetti in età attiva: l impegno di cura legato ai soggetti in età anziana è di poco maggiore rispetto a quello legato alla popolazione minore. Il valore della dipendenza senile, considerando la bassa natalità delle popolazioni locali, è destinato a come è destinato a crescere l impegno di cura a favore della popolazione senile. Rispetto alle potenzialità di cura dei soggetti della terza ètà si può sostenere che: - i soggetti della terza età non rappresentano una risorsa importante nella gestione dei problemi legati alla non autosufficienza della terza età; - gli anziani con meno di 74 anni rappresentano una consistente risorsa per i bambini. Rispetto ai carichi che le famiglie del territorio devono sostenere per soggetti minori, adolescenti e giovani si è osservato che ai soggetti in età attiva è richiesto un maggior impegno rispetto ai giovani. Dalla lettura sintetica dei dati appena riportati si evidenziano i seguenti aspetti: la presenza consistente di popolazione immigrata; un alto livello di dipendenza globale; un importante livello di dipendenza senile; i soggetti ricompresi nella categoria della terza età rappresentano una risorsa limitata per far fronte ai bisogni della quarta età; la categoria della terza età rappresenta una considerevole risorsa rispetto alla popolazione minorile (0-14 anni); un forte carico sulla popolazione attiva dei soggetti giovani (15-29 anni). Pertanto è possibile ipotizzare la presenza dei seguenti bisogni: Supporto a favore delle famiglie comprendenti soggetti non autosufficienti; Supporto a favore delle famiglie comprendenti soggetti non autosufficienti anziani; Supporto a favore delle famiglie, degli adolescenti e dei giovani; Di inserimento sociale degli immigrati.,$qdolvlghoo RIIHUWDHVLVWHQWH

12 D OD ³PDSSD GHOO RIIHUWD ULSRUWDUH O HVLWR GHOOD ULOHYD]LRQH VXL VHUYL]L GLVSRQLELOL GLVWLQJXHQGROL LQ VHUYL]L SHU OD JHQHUDOLWj GHL FLWWDGLQL VHUYL]L GRPLFLOLDULHVHUYL]LUHVLGHQ]LDOL

13 Le tabelle seguenti illustrano le tipologie di servizi sanitari e sociali attivati sul territorio a favore della generalità della popolazione, per gli anziani, per i disabili, per gli immigrati, per i giovani, per i malati psichiatrici, l infanzia e l adolescenza. Servizi sanitari Tipi di utenza Tipologia di servizio Consulenzi ale Domiciliare Residenzia le Interventi per la generalità della popolazione Segretariato sociale Immigrati Anziani Disabili Famiglia Infanzia e adolescen za Mediazione culturale Servizio sociale di Consulenza legale base Servizio di assistenza domiciliare Residenza per anziani Casa Santa dell Annunziata (Ipab); Servizio assistenza domiciliare di Servizio domiciliar e socio educativo Istituto Ravasco Giovani Casa di riposo (Corfinio, Pacentro, Bugnara, Introdacqua, Raiano Altro Servizio di trasporto e accompagna mento (volontariato) Osservatorio per gli immigrati Integrazione delle rette per anziani non autosufficienti indigenti Servizio di aiuto personale per i portatori di handicap per l integrazione scolastica (gestione mista) Centri diurni socioeducativi Interventi di educazion e socioaffettiva Contributi economici Baby Parking Asilo nido Informagio vani Centro di aggregazi one giovanile Interventi volti a favorire la partecipaz ione dei giovani alle attività amministr ative locali

14 Servizi sociali Tipologia di servizio Ambulatoriale Servizi per la generalità della popolazione Distretto Sanitario di Pratola Peligna Distretto Sanitario di Scanno Laboratorio Analisi - Presidio Ospedaliero Laboratori Analisi Privati Domiciliare Servizio di assistenza domiciliare infermieristica e riabilitativa Semiresidenziale Centro diuno G..Fapore Residenziale Altro Clinica riabilitativa S. Lucia (privato) Utenza Anziani Malati mentali Disabili Famiglia Infanzia e adolescenza Servizio di Centro di Servizio di Consultorio riabitazione salute mentale; riabilitazione familiare di Unità operativa Sulmona di Neuropsichiatri a infantile Rsa San Domenico. (privata) Progetto armonia Servizio di assistenza domiciliare infermieristica e riabilitativa Centro di riabilitazione diurno S. Francesco Tossicodipend enza Sert Centro di accoglienza per tossicodipende nti Cipa Giovani E OD YDOXWD]LRQH GHOO RIIHUWD ULSRUWDUH LQ VLQWHVL LO JLXGL]LR VXO VLVWHPD GHL VHUYL]LFRQWHQXWRQHO³UDSSRUWRGLDQDOLVL L ambito sociale 17 ha attivato sin dal primo anno di attuazione del Piano di Zona il servizio di segretariato sociale. Tale servizio ha favorito la soddisfazione dei bisogni di tutti i cittadini promuovendo l incontro tra domanda ed offerta di servizi. Questo servizio è di primaria importanza in ambiti sociali come quello di riferimento caratterizzati da fattori strutturali e culturali che favoriscono l istaurarsi di un differenziale più grande, rispetto ad altre realtà, tra bisogno percepito e bisogno espresso, tra domanda potenziale e domanda reale. A fruire delle prestazioni di informazione e orientamento sono stati

15 soprattutto gli anziani. Per la generalità della popolazione, non è stato attivato un servizio sociale di base avente la funzione di sostenere gli utenti nella definizione di un percorso utile alla risoluzione dei problemi. Infatti il servizio sociale di base è stato istituito soltanto per le famiglie con minori e per favorire la risoluzione di problematiche urgerti degli anziani. *OLDQ]LDQL Nonostante l attivazione dei distretti abbia favorito sul territorio il decentramento di alcune prestazioni primarie erogate da parte dell azienda sanitaria, le unità operative di Sulmona, organizzate all interno di dipartimenti, rappresentano ancora i punti di fruizione della maggior parte delle prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione. Tale organizzazione rende difficoltoso l accesso ai servizi da parte dei soggetti, soprattutto di quelli portatori di un autonomia limitata sia essa fisica, cognitiva, affettiva e relazionale.. L attivazione da parte dei distretti del servizio di assistenza domiciliare infermieristica e riabilitativa ha permesso il trattamento terapeutico e riabilitativo dei soggetti post acuti non autosufficienti Tali interventi hanno consentito la permanenza dei soggetti a domicilio e la riduzione dello stress assistenziale della famiglia. Grazie alla attivazione da parte dei comuni di ambito del servizio di assistenza domiciliare sociale le famiglie hanno beneficiato di ulteriori apporti nel sostegno dei loro congiunti. L azienda sanitaria locale e l ente gestore dei servizi sociali hanno proceduto in maniera parallela e non integrata alla presa in carico dei soggetti non autosufficienti non favorendo la nascita di collaborazioni istituzionali, gestionali ed operative utili alla presa in carico complessiva dei bisogni di salute degli utenti e alla riprogrammazione dei servizi. Sul territorio sono sorte delle residenze per anziani deputate sia alla riabilitazione dei soggetti sia all assistenza. Per quanto concerne le residenze assistenziali, presso le quali l ente locale ha acquistato prestazioni per poter garantire la tutela degli anziani non autosufficienti indigenti, non sono stati individuati i criteri da adottare nella selezione dei fornitori e nella funzione di controllo dei risultati ottenuti in termini di salute. Nello svolgimento delle attività del passato Piano di Zona, l ente locale ha assicurato la gestione di urgenze sociali legate alla non autosufficienza dei soggetti anziani, infatti, alle assistenti sociali chiamate a erogare le prestazioni di segretariato sociale è stato chiesto di effettuare le valutazioni necessarie alla presa in carico degli utenti.,glvdelol In termini di risposta di servizio meno garantiti sono stati i bisogni dei soggetti portatori di handicap. Infatti per i disabili residenti sul territorio dell ambito sociale 17 non sono stati erogati interventi domiciliari riabilitativi. Pertanto l onere del trasporto dei disabili è a totale carico del nucleo familiare. Non pochi sono, infatti, i soggetti in età minore che non fruiscono degli interventi riabilitativi organizzati dall azienda sanitaria locale. L ente locale di contro ha attivato un servizio sociale domiciliare. Per favorire l integrazione scolastica dei soggetti disabili sono stati assicurati gli interventi previsti dall accordo di programma della provincia di L Aquila. Non si conoscono, comunque, gli esiti raggiunti attraverso tale processo d integrazione. / LQIDQ]LDHO DGROHVFHQ]D I consultori familiari, oltre ad assicurare le prestazioni ad essi preposte, fino al dicembre 2001 hanno assicurato le attività di servizio sociale di base necessarie alla tutela dei minori interessati da un provvedimento dell autorità minorile. Dal gennaio 2002 tale attività è stata svolta dal servizio sociale istituito dall ente gestore. Per garantire i diritti di cittadinanza sociale dei minori è stato attivato un servizio di assistenza domiciliare socio-educativo finalizzato al recupero delle funzioni genitoriali. Nelle situazioni in cui il servizio domiciliare educativo non garantiva una situazione di sufficiente tutela e la strutturazione familiare era tale da pregiudicare una situazione di rischio per il minore,, si è proceduto attraverso affidamenti a strutture residenziali per i minori. Non riuscendo l istituto presente sul territorio a garantire standard sufficientemente adeguati ai bisogni dei minori, gli affidamenti sono stati effettuati presso strutture lontane dal territorio. Tale lontananza di certo non ha favorito lo svolgimento del lavoro sociale finalizzato al rientro del soggetto in famiglia. In nessun caso è stato praticato l istituto dell affido. Manca, infatti, una rete di solidarietà da attivare nonostante l ente locale in passato abbia promosso la cultura dell affido. L ente locale per supportare le famiglie portatrici di difficoltà economiche ha erogato dei contributi e ha cercato di favorire il superamento dei problemi sostenendole attraverso un lavoro sociale. Le criticità rilevate sono legate all assenza di integrazione tra i servizi territoriali deputati all infanzia. Nella gestione dei casi multiproblematici seguiti per questo da una varietà di servizi si è reso necessario cercare una collaborazione al fine di costruire un percorso di assistenza coerente sia a livello di obiettivi che di interventi. Tale modalità operativa è di fondamentale importanza in quanto la sovrapposizione di competenze e la non unitarietà degli obiettivi oltre a creare confusione nell utente di fatto inficia l intero percorso di lavoro creando il rischio di cronicizzate il malessere o addirittura di peggiorare la criticità della famiglia utente. Da un punto di vista amministrativo inoltre, mancano ancora l integrazione istituzionale necessaria ad attribuire a ciascuno compiti e responsabilità. Ad oggi, infatti, le collaborazioni che si sono concretizzate sono state il frutto della volontarietà e della responsabilità professionale degli operatori dei vari servizi coinvolti.

16 Sono presenti sul territorio di riferimento in maniera omogenea dei centri diurni con finalità socializzanti e ricreative a favore dei minori Nello svolgimento delle attività gli operatori sociali hanno collaborato con le scuole favorendo l integrazione degli obiettivi e delle metodogie d intervento. Nonostante si siano strutturate queste collaborazioni sono emerse non poche difficoltà rispetto alla gestione delle problematiche dei minori portatori di problemi comportamentali ed affettivi. Difficoltoso è stato gestire l atteggiamento di delega di questi problemi da parte della scuola agli operatori sanitari e sociali.,jlrydql. Sul territorio sono assenti servizi rivolti a sostenere i giovani nell affrontare i normali problemi legati al processo evolutivo. Sono presenti soltanto un servizio di informagiovani ed un centro di aggregazione giovanile. Le uniche aree sviluppate sono quelle della riabilitazione secondaria. E presente sul territorio una struttura di accoglienza per i tossicodipendenti convenzionata con l azienda sanitaria locale. Carenti sono anche gli interventi di riabilitazione terziaria finalizzati al reinserimento sociale di questi soggetti.. *OLLPPLJUDWL Solo nell anno in corso l ente locale ha iniziato ad interessarsi specificatamente delle problematiche di integrazione sociale degli immigrati nonostante questa tipologia di utenza sia già entrata nei servizi attraverso lo sportello di segretariato sociale per favorire la conoscenza e la fruizione delle risorse territoriali. Attualmente l ente gestore grazie all utilizzo di fondi specifici sta procedendo alla rilevazione dei bisogni della popolazione immigrata ed ha potenziato la funzionalità del segretariato sociale rispetto ai bisogni degli immigrati favorendo la mediazione culturale e le consulenze legali. &RQFOXVLRQL: Complessivamente il sistema dei servizi dell ambito sociale 17 non garantisce la piena soddisfazione dei livelli minimi di assistenza previsti dal piano sociale regionale Infatti, se da un lato, di molto sono stati potenziati i servizi a favore delle aree anziani, disabili e minori, dall altro mancano interventi volti a sostenere la generalità della popolazione nell individuare percorsi di cambiamento utili alla promozione del benessere. Inoltre poco o nulla viene fatto a favore dei giovani. 6(=,21(,,±/(35,25,7$ (*/,2%,(77,9,'(/3,$12,,/HSULRULWjJHQHUDOLGHO3LDQRLQGLFDUHOHDUHHGLELVRJQRSULRULWDULHGHO3G= Le azioni che verranno svolte nell ambito dei servizi sociali per il triennio si rivolgeranno ai soggetti più deboli da un punto di vista sociale all interno delle seguenti aree: 1. Famiglia; 2. Minori e adolescenti; 3. Disabili; 4. Anziani. Le azioni individuate nel piano di zona saranno finalizzate a : 1. Migliorare la capacità del sistema di garantire l equità del servizio; 2. Potenziare i servizi per garantire i livelli essenziali di assistenza per le aree prioritarie d intervento; 3. Definire le regole, le procedure e gli standard di qualità utili al perseguimento della soddisfazione dei bisogni dell utenza e necessari a qualificare i fornitori dei servizi; 4. Favorire la partecipazione attiva dei cittadini nel controllo del servizio; 5. Garantire l integrazione istituzionale, gestionale ed operativa dei soggetti interessati a vario titolo alla promozione del benessere per favorire la presa in carico complessiva dei bisogni e la progettazione di nuovi servizi; 6. Valorizzare le risorse comunitarie motivandole ad intervenire garantendo loro un adeguata formazione. A tal fine verrà: 1. Potenziato il sistema informativo in essere; 2. Incrementati i servizi alla persona; 3. Favorita la crescita del mutuo aiuto all interno della comunità locale, 4. Utilizzata, ai fini dell accesso ai servizi, la verifica della condizione economica dei richiedenti secondo le disposizioni previste dal d.lgs 109/98, modificato dal d.lgs 130/2000, ovvero mediante l Indicatore della Situazione Economica

17 Equivalente; 5. Costruito un sistema qualità sociale; 6. Redatta una carta dei servizi; 7. Individuati i criteri di selezione dei fornitori necessari all accreditamento; 8. Ricercata un integrazione istituzionale e gestionale con l azienda sanitaria locale; 9. Favorita un integrazione istituzionale con le scuole presenti sul territorio dell ambito sociale 17, al fine di valutare e migliorare la qualità del processo d integrazione dei soggetti disabili.,, *OL RELHWWLYL VWUDWHJLFL H OH UHVSRQVDELOLWj QHFHVVDULH SHU LO ORUR UDJJLXQJLPHQWRGHVFULYHUHSHUFLDVFXQDDUHDGLELVRJQRJOLRELHWWLYLJHQHUDOLFKH VLYRJOLRQRUDJJLXQJHUHHLVRJJHWWLLVWLWX]LRQDOLHVRFLDOLGDFRLQYROJHUH Gli obiettivi generali da perseguire all interno delle aree prioritarie d intervento saranno i seguenti: - Sostenere la famiglia nel far fronte ai bisogni evolutivi dei propri membri anche nelle situazioni di crisi e urgenza; - Salvaguardare i diritti di cittadinanza dei minori e dei giovani attraverso un processo capace di favorire l incontro tra bisogni e risorse, sostenendo gli stessi a partecipazione alla vita della comunità e migliorando la capacità degli adulti di dare loro ascolto; - Sostenere il disabile a perseguire la miglior integrazione sociale possibile, attraverso il potenziamento delle sue capacità residue, garantendogli il diritto di partecipazione alla vita civile, alla vita familiare, alla scuola, al lavoro; - Salvaguardare il benessere dell anziano sostenendolo nel domicilio in condizioni di sicurezza e salute. Per il raggiungimento di questi obiettivi sarà necessario coinvolgere: 1. Per l area famiglia: la scuola, l azienda sanitaria locale, le famiglie del territorio; 2. Per l infanzia, l adolescenza ed i giovani: la scuola, l azienda sanitaria locale, i centri per l impiego, le agenzie di formazione; 3. Per i disabili: l azienda sanitaria locale, la scuola e le associazioni di famiglie; 4. Per gli anziani: l azienda sanitaria, la comunità locale.,,*ollqglfdwrulglvxffhvvrhlulvxowdwldwwhvl GHVFULYHUHLULVXOWDWLDWWHVLFRQ ULIHULPHQWRDJOLRELHWWLYLJHQHUDOLLQGLYLGXDWL Gli obiettivi sopracitati verranno perseguiti per ottenere i seguenti risultati: 1. Rendere i singoli individui e le famiglie capaci di rispondere in maniera adeguata alle proprie esigenze, supportati da una nutrita rete sociale; 2. Dare ai giovani le necessarie competenze per far fronte alle normali esperienze di vita e aumentare la capacità degli adulti di dare loro aiuto; 3. Assicurare al disabile e alla sua famiglia lo svolgimento di una vita normale all interno della comunità locale; 4. Garantire all anziano la continuità degli affetti; Tali risultati potranno essere misurati in termini di : 1. Riduzione delle situazioni di crisi e dell emarginazione dei soggetti deboli e la presenza di sistemi sociali dove ogni componente partecipi in maniera sinergica alla risoluzione dei problemi; 2. Riduzione del malessere e della devianza minorile e giovanile; 3. Riduzione dei ricoveri dei soggetti disabili nonché l emarginazione degli stessi e delle loro famiglie; 4. Riduzione dei ricoveri degli anziani, della loro emarginazione e solitudine. 6(=,21(,,,±/($=,21,,,,$5($)$0,*/,$,,, 4XDGUR GL ULIHULPHQWR VRFLDOH ULSRUWDUH GDWL H LQIRUPD]LRQL UHODWLYL DOOD FRQGL]LRQHGHOOHIDPLJOLHQHOO $PELWR7HUULWRULDOH Sul territorio dell ambito sociale 17 al momento dell ultimo censimento erano presenti famiglie con un numero di componenti medio pari a 2,47 persone. La bassa natalità e l alto invecchiamento della popolazione hanno contribuito alla riduzione della composizione familiare.

18 Famiglie N.componenti Numero medio di componenti per famiglia Anversa degli A ,02 Bugnara ,83 Campo di Giove ,62 Cansano ,13 Castel di Ieri ,31 Castelvecchio S ,36 Cocullo ,66 Corfinio ,52 Gagliano Aterno ,07 Goriano Sicoli ,56 Introdacqua ,62 Molina Aterno ,15 Pacentro ,64 Pettorano sul Gizio ,54 Pratola Peligna ,62 Prezza ,51 Raiano ,42 Roccacasale ,52 Scanno ,27 Secinaro ,98 Villalago ,13 Vittorito ,40 7RWDOH$PELWR Di queste, il 60% ha almeno un figlio minore; il 10,30 % sono nuclei familiari monoparentali. Numero famiglie Famiglie con figli Famiglie senza figli Famiglie monoparentali Anversa degli A Bugnara Campo di Giove Cansano Castel di Ieri Castelvecchio S Cocullo Corfinio Gagliano Aterno Goriano Sicoli Introdacqua Molina Aterno Pacentro Pettorano sul Gizio Pratola Peligna Prezza Raiano Roccacasale Scanno Secinaro Villalago Vittorito RWDOHDPELWR

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