La produttività di gruppo

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1 La produttività di gruppo Chi fa da sé fa per tre! L unione fa la forza! Due teste sono meglio di una! Troppi cuochi guastano in cucina!

2 Individui vs. gruppi Conoscendo le caratteristiche dei singoli NON è sempre possibile prevedere la prestazione di gruppo Il gruppo riduce le potenzialità? Ilsocialloafing loafing inerzia sociale Quando? Perchè? Quali motivazioni? Cosa succede alla prestazione individuale id in presenza di altri?

3 Gli studi sulla facilitazione vs. inibizione sociale Triplett (1898): Resoconti della Lega Ciclistica Americana + esperimento dei mulinelli Le situazioni competitive aumentano la prestazione individuale Allport (1924): Esperimenti su compiti facili o complessi svolti da soli o con altri FACILITAZIONE = la presenza di altri migliora la prestazione individuale ma solo per compiti semplici Zajonc, 1965; 1980: Osservazione di colonie di animali: stessi risultati LEGGE UNIVERSALE del comportamento sociale: la presenza di altri della propria specie aumenta illivellodi livello attivazione, è una risposta adattiva (attacco vs. fuga) L aumento del livello di attivazione faciliterebbe la comparsa di risposte automatiche, apprese, abituali (utiliper compiti semplici) ma inibirebbe risposte innovative (utili per compiti complessi) Gli automatismi non sono funzionali per risolvere questioni complesse

4 Facilitazione o inibizione: perché? Ci attiviamo per la paura di essere valutati dagli altri Ci attiviamo per controllare gli altri potenzialmente imprevedibili Ci attiviamo perché abbiamo un duplice obiettivo: svolgere un compito e badare agli altri

5 Due teste sono meglio di una? Gli studi di Ringelmann (1913) Tecniche di tiro in agricoltura (dinamometro) Il gruppo è meno della somma delle singole parti! La forza totale esercitata in gruppo equivaleva ad un apporto individuale del 75% rispetto alle potenzialità misurate da soli La soluzione di problemi logici (h (Shaw, 1932) Gruppi vs. Individui I gruppi risolvono più problemi ma ci mettono più tempo Il metodo del lavoro di gruppo è più costoso (minuti pro capite) Il processo di produttività di gruppo (Steiner, 1972) 3 FATTORI Richiesta del compito, risorse del gruppo, processo di interazione

6 Considerazioni varie Ilsocial loafing (inerzia) è più evidente nei gruppipiùpiù ampi e si puòdiminuire dando valore al contributo di ciascuno alla vita di gruppo Attenzione alla motivazione degli individui: se il compito (come spesso accade negli esperimenti) è assurdo o insignificante, gli individui nonsono coinvolti La compensazione sociale: Quando il raggiungimento del compito del gruppo è per me molto significativo, mi impegnerò di più specialmente se credo (o se mi hanno detto) che i miei compagni non sono particolarmente abili. I soggetti meno abili sono spinti a migliorare (importante suggerimento educativo e didattico, non segregare!) Il ruolo dell identità sociale: quando c è un confronto delle prestazioni con un outgroup, la prestazione migliora Attenzione ai valori della cultura in cui si fanno le ricerche (individualismo vs. collettivismo)

7 In sintesi. Il calo di prestazione e di produttività itàdli del singolo nel contesto di gruppo non è affatto un evento inevitabile Quando ciò che facciamo e con chi lo facciamo assume sufficiente importanza ai nostri occhi, siamo disposti ad impegnarci per il NOSTRO gruppo più di quanto avremmo fatto per noi stessi.

8 Decidere in gruppo In gruppo si decide meglio? In gruppo si rischia di più o si è più cauti? E più importante t la Come si misura la qualità del processo qualità di una decisionale o la decisione dei gruppo? qualità della decisione? Il gruppo è luogo Qual è la relazione di polarizzazione tra opinione del o luogo di singolo e opinione mediazione? di gruppo? Quali elementi favoriscono i processi di decisione nei gruppi?

9 Misurare la scelta Non è così semplice misurare la bontà tàdi una decisione i di gruppo (più facile e oggettivo misurare la produttività) Produttività ità potenziale di un gruppo vs. produttività itàeffettiva I modelli e le teorie della dll decisione i di gruppo per prevedere la performance in funzione Dll Delle caratteristiche ti degli liindividui id i Delle richieste del compito (quali abilità, quali soluzioni)

10 Individuo vs. gruppo Qual lè la relazione tra le opinioni i iindividuali id e il punto di vista consensuale espresso dal gruppo? IPOTESI DI NORMALIZZAZIONE (fino anni 60) Teorie del senso comune e enfasi sul conformismo giusto mezzo Nel gruppo si cerca un compromesso, una mediazione che soddisfi il punto di vista di tutti: l opinione del gruppo è in qualche modo la media delle opinioni espresse dai suoi membri costitutivi Allport, 1924 C è Cè nell uomo una tendenza fondamentale a moderare le proprie opinioni e la propria condotta in rapporto alle opinioni e alle condotte altrui Sherif, 1935 effetto autocinetico: ancoraggio scientifico all idea che il gruppo sia luogo di mediazione il gruppo si dà una norma, media delle idee dei singoli, specialmente in condizioni di incertezza Kelley e Thibaut, 1954 tendenza all omologazione per non apparire deviante

11 Individuo vs. gruppo I gruppi non sono in grado di decidere I gruppi cercano un compromesso conveniente per tutti I compromessi non sono scelte vincenti Serve un singolo che si assuma la responsabilità I deliri confusi di gruppo di Monteil (1985) Queste credenze sul gruppo danno per scontato che le decisioni di gruppo e quelle individuali siano della stessa natura, senza considerare la caratteristica peculiare del gruppo, cioè l interdipendenza dei membri.

12 Ma quindi il gruppo è luogo di mediazione? I dilemmi i di Stoner, 1961 Presentazione di 12 dilemmi/problemi ES. Un perito industriale può scegliere di conservare il suo lavoro ad un salario modesto ma adeguato o può accettare un lavoro nuovo che offre uno stipendio notevolmente superiore ma nessuna sicurezza a lungo termine EXP: 78 studenti di economia invitati a scegliere tra due strategie di azione per risolvere i problemi I soggetti devono scegliere qual è il livello minimo di rischio che sarebbero disposti ad accettare consigliando l alternativa rischiosa DECISIONE RISCHIOSA: decisione in cui si mette in gioco (rischiando di perdere) qualcosa di acquisito (la posta) in vista di ottenere qualcosa di molto più rilevante (il premio).

13 Dilemmi sociali DILEMMA 1: cambiare lavoro DILEMMA 2: l investimento DILEMMA 3: il capitano dll della squadra DILEMMA 4: scelta universitaria it i DILEMMA 5: il matrimonio Dopo aver ascoltato la storia indica la probabilità MINIMA da 0 a 100 che considereresti accettabile perché valga la pena di rischiare. Es. deve e esserci almeno il 40% di possibilità che vada tutto bene 0 massimo rischio, 100 massima cautela

14 La procedura sperimentale di Stoner Gruppo sperimentale: 78 soggetti FASE 1: i soggetti esprimono la propria opinione individualmente FASE 2: i soggetti vengono divisi in 13gruppi da 6 per prendere decisione FASE 3: i soggetti esprimono nuovamente le opinioni individualmente Gruppo di controllo: 23 soggetti (manca situazione di gruppo) FASE 1: i soggetti esprimono la propria opinione individualmente d (non c è fase 2) FASE 3: dopo qualche settimana i soggetti esprimono nuovamente le opinioni individualmente

15 Il riskyy shift dei gruppi Gruppo sperimentale Fase 2: Per 11 dilemmi su 12 le decisioni prese in gruppo si orientano verso la direzione del rischio in misura superiore rispetto alla fase 1 individuale id Fase 3: Il 45% torna alla posizione espressa nella Fase 1 Il 39% esprime una posizione i più estrema rispetto a quella espressa nella Fase 1 Il 16% esprime una posizione più cauta rispetto e quella espressa nella Fase 1 Gruppo di controllo Le posizioni espresse nella Fase 3 non differiscono da quelle della Fase 1 CONCLUSIONE: La decisione di gruppo ha influenzato i soggetti nella direzione di una maggiore assunzione di rischio (risky y shift) ) I gruppisonoevidentementepiù p disponibili ad affrontare collettivamente dei rischi maggiori rispetto ai singoli individui; non ci sono mediazioni o compromessi sulle posizioni iniziali. Risultati confermati da altri studi vedi (MARQUIS, 1962; NORDHOY, 1962; WALLACH, KOGAN e BEM, 1962)

16 Perché il gruppo sceglie il rischio? DIFFUSIONE DI RESPONSABILITA (Wallach, Kogan e Bem, 1964) rischiando con gli altri mi sento meno responsabile in caso di fallimento Il concetto di FAMILIARITA la discussione aumenta la familiarità sul tema in questione e tale familiarità favorisce il rischio Il concetto di RISCHIO COME VALORE (Brown, 1965) in alcune culture, come quella americana, il rischio e le decisioni che lo includono potrebbero essere visti come valori da perseguire

17 Dal risky shift alla polarizzazione Non tutti ttiii dilemmiprovocavano oca ano uno spostamento verso ilrischio rispetto alle decisioni individuali, ma uno spingeva alla cautela! Com è possibile che la discussione di gruppo provochi in certi casi scelte più rischiose e in altri scelte più caute di quelle individuali? Dal risky shift alla POLARIZZAZIONE Ogni dilemma ha in sé un intensità e una direzione di spostamento specifiche (osservabili nella fase pre gruppo individuale): i dilemmi con un punteggio iniziale medio a favore dl del rischio sono i dl dilemmi che poi, in gruppo, mostrano uno spostamento verso il rischio. Piùgrandeè lo spostamentoiniziale (individuale) dalla posizione neutrale, tanto maggiore è lo spostamento successivo (di gruppo) nella medesima direzione.

18 I risultati del nostro esperimento in aula (vedi slide successiva) 40 studenti in 6 gruppi Ordine di consegna risultato di gruppo Gruppo 5, Gruppo 4, Gruppo 3, Gruppo 2, Gruppo 1, Gruppo 6 Che strategia ha adottato ciascun gruppo? Mediazione/conformismo o polarizzazione? 1. Se guardiamo i totali confrontando la fase 1 e la fase 2 c è sempre risky shift, cioè spostamento verso 0 con inversione di tendenza rispetto alla fase 1 2. Se guardiamo i singoli gruppi troviamo la polarizzazione (il polo preferito dai singoli attira il gruppo), in particolare, su 30 dilemmi discussi in gruppo (6x5) abbiamo: 8 risky shift (inversione di tendenza verso il rischio) [estremizzazione] es shift verso la cautela (inversione di tendenza verso la cautela, dilemma 4 e 5) [estremizzazione] polarizzazioni verso il rischio (in particolare sul dilemma 3) 9 polarizzazioni verso la cautela (in particolare sul dilemma 1) 1 identico 3. Il gruppo potenzialmente più cauto (60) era il gruppo 1, il più rischioso (46,6) il gruppo 6 4. Il gruppo più rischioso (44) è il gruppo 6 (quello che ha discusso più a lungo) 5. Il gruppo più cauto (61) è il gruppo 5 (che ha consegnato per primo)

19 0 massimo rischio massima cautela 100 GRUPPO gruppo DILEMMA1 DILEMMA2 DILEMMA3 DILEMMA4 DILEMMA5 STILE DI GRUPPO fase1 82,86 62,14 31,43 50,00 73, fase P/C R P/R P/R P/C fase1 64, ,375 48,8 2 fase R P/C R C C fase fase P/C R P/R C C fase1 62,50 66,67 36,67 31,67 51,67 49,8 4 fase ,2 P/C P/R P/R R fase1 68,83 51,67 35,83 46,67 61,67 52,9 5 fase P/C P/C P/R R P/C fase1 78,75 47,50 27,50 33,13 46,25 46,6 6 fase P/C R P/R P/R R totale fase1 69,87 56,95 35,44 36,35 52,28 totale fase2 69,81 56, ,95 35,90 51,75 R R R R R

20 Polarizzazione in contesti senza rischio (il ruolo dell implicazione) MOSCOVICI e ZAVALLONI, 1969 Gli effetti provocati dalla discussione di gruppo sono in rapporto con i contenuti dei questionari (tutti centrati sull assunzione di rischio) o ci sono processi socio psicologici i i ipiù ampi? Le posizioni dei gruppi, anche su misure di atteggiamento, risultano più estreme rispetto ai singoli? STESSA PROCEDURA alla Stoner: individuo gruppo individuo STRUMENTO: Questionario tradizionale con scale di atteggiamento (verso gli Americani e verso il generale francese DeGaulle) SCALA LIKERT (più soggettiva, personale maggiore implicazione) Grado di accordo con l affermazione SCALA THURSTONE (più oggettiva e impersonale, minore implicazione i per i soggetti) Classificare un affermazione come favorevole o sfavorevole

21 Moscovici e Zavalloni, 1969 STESSA PROCEDURA SPERIMENTALEdi Stoner in 3 fasi 1.FASEdel pre consenso (individuo da solo) 2. FASE del consenso (4/5 soggetti insieme) 3. FASEdel post consenso (di nuovo da solo) 3 CONDIZIONI SPERIMENTALI (dalla maggiore alla minore implicazione) CONDIZIONE O 1: Scala a Likert etsu De Gaulle (7 passi+3/ 3 3 accordo) CONDIZIONE 2: Scala Likert sugli americani CONDIZIONE 3: Scala Thurstone su De Gaulle (7 passi ma senza accordo: il contenuto, in sè, è favorevole o sfavorevole a De Gaulle minore implicazione per chi risponde)

22 RISULTATI Moscovici e Zavalloni Atteggiamenti di gruppopiùpiù estremi rispetto a quelli espressi individualmente (differenza tra fase 1 e 2): POLARIZZAZIONE Nella fase 3 i giudizi sono simili a quelli della fase 2 Gli atteggiamenti isono più estremi quando il livello ll dii implicazione i è più elevato (quando, cioè, sono espressi attraverso scale Likert) anche nella fasi individuali (correlazione tra estremizzazione e implicazione) Nei gruppi in cui c è molto conflitto la polarizzazione è più forte Anche le divergenze di opinioni influenzano la polarizzazione: I gruppi più conflittuali raggiungono il consenso su atteggiamenti più polarizzati I gruppi meno conflittuali raggiungono il consenso su atteggiamenti meno polarizzati La polarizzazione è una conseguenza diffusa delle interazioni di gruppo Osservata in contesti differenti (giurie, decisioni di gioco, autocinetico etc ) ESTREMIZZAZIONE NON E POLARIZZAZIONE ESTREMIZZAZIONE = Spostamento delle opinioni verso un polo non specifico POLARIZZAZIONE = Incremento dato dal gruppo all orientamento espresso dai singoli

23 I valori dell implicazione nella polarizzazione Esperimento di Rabbie e Visser (1972) + Moscovici i Simulazione in gruppo (gruppi di 3 persone appartenenti ai sindacati) per negoziare su questioni diverse per grado di implicazione: Scala dei salari Scala degli assegni per le vacanze Scala dll delle indennità itàdi trasporto t in automobile RISULTATI: Grado di implicazione sempre più basso: polarizzazione i sempre più bassa; nell ultimo lti caso una soluzione media

24 I valori del contesto nella polarizzazione Esperimento di Myers e Bach (1974) I soggetti esprimono opinione su possibile intervento bellico degli USA Vengono divisi in pacifisti (COLOMBE) e bellicosi (FALCHI) e discutono in gruppo Seconda discussione in gruppo differenti (sempre omogenei al loro interno) Formulazione individuale dell opinione definitiva RISULTATI Le colombe polarizzano il loro atteggiamento e diventano più pacifisti I falchi, dopo aver discusso due volte, formulano opinioni più pacifiste I falchi sono stati spinti ad adottare opinioni più conformi alle norme e valori della società (all epoca piuttosto orientati al pacifismo) CONSIDERAZIONI: II gruppi vanno considerati nel contesto che privilegia alcuni valori; le norme e i valori della società pesano di più nella discussione e nella decisione collettiva (pace come argomento valorizzato socialmente dalla cultura di riferimento)

25 Polarizzazione e livello di formalità del gruppo Minori relazioni (formalità) minori conflitti maggiore mediazione (normalizzazione) minore polarizzazione Moscovici e Dulong, 1972 Manipolare livello di interazione, di conflitto e vedere effetti i gruppi formali polarizzano meno di quelli informali se si trascura la procedura e si pensa al contenuto i gruppi polarizzano di più i gruppi formali che devono prendere una decisione in breve tempo sono meno disposti a rischiare Wehmann, 1977 la relazione con lo stili di leadership Maggiore polarizzazione nei gruppi senza leader o lassez faire

26 Conflitto e polarizzazione Ogni situazione di gruppo richiede una presa di posizione Se non ci sono divergenze, non c è conflitto Come si gestisce il conflitto? Si evita? Si affronta? La discussione di gruppo (Lewin) favorisce il confronto e combatte la propensione all uniformità fa prendere coscienza che la soluzione è condivisa NORMALIZZAZIONE e POLARIZZAZIONE sono fenomeni naturali dei gruppi, pp, il verificarsi dell una o dell altra dipende dalla caratteristiche del gruppo e dagli scopi (mantenere lo status quo o cambiare)

27 Elementi che favoriscono i due processi NORMALIZZAZIONE POLARIZZAZIONE Leadership forte Gruppi formali Basso conflitto Bassa interazione Bassa implicazione Attenzione alla procedura Fretta (limiti di tempo) Autorità assente (o quasi) Gruppi informali Alta conflittualità Alta interazione Alta implicazione Disinteresse alla procedura Tempo a disposizione

28 Caratteristiche della polarizzazione La polarizzazione non riguarda solo la presa di rischio, ma anche altre situazioni L intensità della polarizzazione dipende dall implicazione dei membri del gruppo Il conflitto rende il fenomeno della polarizzazione più forte, anziché limitarlo La polarizzazione tende verso l opinione maggioritaria del gruppo ma è anche influenzata dalla Zeitgeist (spirito del tempo) e dalla norme culturali e sociali. Attenzione! tutte le ricerche sono state condotte con gruppi sperimentali ad hoc, non gruppi reali, che realmente devono prendere una decisione Semin e Glendon (1973) osservazione di un comitato di valutazione reale (no polarizzazione!) i gruppi reali hanno storia e futuro, norme, strategie e convenzioni condivise che ostacolano la polarizzazione; la polarizzazione potrebbe caratterizzare i primi stadi dello sviluppo di un gruppo e i compiti insoliti

29 3 approcci per spiegare la polarizzazione 1. POLARIZZAZIONE MEDIANTE CONFRONTO Sanders e Baron (1977) 2. POLARIZZAZIONE MEDIANTE PERSUASIONE Burnstein e Vinokur (1977) 3. POLARIZZAZIONE COME DIFFERENZIAZIONE INTERGRUPPI Wetherell ll(198 (1987), Mackiee Cooper (1984)

30 1. Polarizzazione mediante confronto Ampliamento della Teoria del Confronto Sociale (Festinger, 1954) Ogni argomento sul quale si discute chiama in gioco dei valori sociali (es. la stabilità, la stima, l orgoglio, la salute, l audacia ) Nel loro complesso questi argomenti danno luogo ad una preferenza sociale verso un certo risultato (fase 1) Nella fase 1 è probabile che ogniindividuo individuo percepisca se stesso come molto vicino alla preferenza sociale, al risultato socialmente desiderabile Nella discussione aumenta la salienza dei valori sociali ritenuti importanti Ci si imbatte in soggetti che sono più vicini di noi al polo socialmente desiderabile (qui è centrale la relazione tra gli individui) Ciascuno vuol presentare se stesso come aderente alla attese sociali (autopresentazione e desiderabilità sociale) La media del gruppo è leggermente più estrema del punto di vista maggioritario

31 2. Polarizzazione mediante persuasione Qui è centrale il contenutodelle argomentazioni della discussione (gli argomenti persuasivi) non il valore sociale La causa principale della polarizzazione è lo scambio di informazioni che avviene durante la discussione Su ogni argomento oggetto di discussione c è una distribuzione non omogeneadelle prove a favore e contrarie La dominanza delle prove PRO o CONTRO può essere data dai valori Prima della discussione però non tutti gli individui sono a conoscenza di tutte le prove e, molto probabilmente, bil verremo esposti soprattutto a prove PRO (a sostegno del punto di vista dominante) Il processo di elaborazione dell informazione porterà ad uno spostamento razionale verso l opinione più ricca di argomentazioni a favore. Es. dilemma rischioso come la partita di calcio: nella discussione saranno emerse soprattutto prove a favore del rischio che hanno convinto tutti a rischiare di più

32 3. Polarizzazione come differenziazione intergruppi Nella precedente ipotesi degli argomenti persuasivi è più importante la discussione (il processo) della fonte dell argomento Il contenuto dell argomentazione e la sua forza persuasiva sono proprietà degli argomenti stessi, indipendenti dalla fonte Ma è vero? Prestiamo la stessa attenzione a quello che ci dicono persone vicine o lontane da noi? La centralità dell identificazione con il gruppo, teoria dell autocategorizzazione di Turner (1987) I membri polarizzano perché cercando di adeguarsi alla posizione normativa che considerano prototipica per il loro ingroup.

33 I 3 approcci, riassumendo Possono essere 3 spiegazioni comunque valide, processi che si attivano a seconda delle situazioni: Confronto sociale: Dove ci sono poche possibilità di scambiare opinioni, ma dove sono chiare le attese sociali Confronto sociale e argomenti persuasivi Quando si conosce poco degli altri membri e la decisione da prendere è nuova: per questo la polarizzazione non è così facile da rilevare nei gruppi reali, composti da persone che già si conoscono e che prendono spesso decisioni insieme Intergruppi Quando l appartenenza al gruppo è saliente e l identità del gruppo è minacciata: i soggetti si conoscono, conoscono gli atteggiamenti normativi caratteristici del gruppo e tendono ad avvicinarsi a tali atteggiamenti

34 Il Group p Think di Janis (1982) Esaminiamoil il processo decisionale, nonsolo lesito l esito Vediamo cosa succede nei gruppi reali che devono decidere davvero su questioni davvero importanti Analisididiverse diverse decisioni in materiadipolitica estera prese realmente negli Stati Uniti tra il 1940 e il 1980: Disfatta di Pearl Harbour (1941) Tentativo diinvaderecubaallabaiadeiporci invadere alla dei (1961) Bombardamento del Vietnam del Nord (1965) Le cose andarono male (per gli interessi americani) quando: 1. il gruppo era molto coeso 2. il gruppo era isolato dalle informazioni provenienti dall esterno 3. raramente furono ricercate opzioni politiche alternative per valutarne gli eventuali vantaggi 4. il gruppo era sotto stress e doveva decidere in fretta 5. il gruppo era quasi sempre dominato da un leader molto direttivo

35 Il Group p Think di Janis (1982) Queste 5 condizioni produconoforti pressioni al conformismo e sonoqueste tendenze a cercare l accordo che portano a decisioni imperfette o a ciò che Janis definisce GROUP THINK = pensiero di gruppo QUALI SONO I SINTOMI DEL PENSIERO DI GRUPPO? 1. Un gruppo coeso esercita pressioni sui potenziali membri devianti affinché si conformino al gruppo 2. Illusione di unanimità e correttezza (le presenza degli altri ci illude); questa condizione ostacola ogni ricerca di alternative valide o migliori 3. Formazione di stereotipi negativi nei confronti dell outgroup La presenza di tutti ttiquesti sintomi ie condizioni i i è la combinazione i di elementi che conduce a decisioni errate ed è quindi tutto l opposto di ciò che dovrebbe caratterizzare un buon processo decisionale.

36 Il Group p Think di Janis (1982) Ruolo dei vincoli affiliativi Salvaguardano il piccolo gruppo primario Salvaguardano la relazione con il grande gruppo secondario (organizzazione per la quale si lavora) REGOLE AFFILIATIVE più o meno implicite: 1. Cover your ass (c.y.a): assicurarsi di non essere incolpati in caso di cattivo esito 2. Scegliere la posizione più forte (versione operativa della precedente) 3. voler vincere ad ogni costo (regola intergruppi) 4. riunioni manovrate, decisione già presa, si finge confronto Risultati ti ambivalenti: sul ruolo della COESIONE di gruppo sul ruolo del LEADER

37 Scegliere in gruppo è rischioso? Sicuramente il confronto e la partecipazione ione attiva a dei membri al processo decisionale possono favorire delle decisioni migliori ELEMENTI FONDAMENTALI: Lo stile del leader la gerarchia Il livello di coesione Ricerca di informazioni esterne Gruppi formali vs. informali Grado di implicazione Ruolo del contesto di valori in cui il gruppo è inserito

38 Come migliorare le decisioni di gruppo? Non è possibile lasciare tutto nelle mani di un unico individuo: carico cognitivo/emotivo + i valori democratici di partecipazione suggeriscono che tutti devono dire la propria idea Le differenze diopinioni sononaturali, naturali, bisogna cercarle, provocarlecoinvolgendocoinvolgendo tutti Il disaccordo/ i diversi punti di vista aiutano il gruppo a prendere decisioni più accurate (più informazioni), si aumenta la possibilità di richiamare e attivare valori nuovi e soluzioni impensate Possibile innovazione portata dalla minoranza/divergenza: superare stereotipi Le tecniche che riducono il conflitto sono da evitare (medie, voti di maggioranza, regole di procedura, tempi imposti etc..) Tutti possono e devono difendere il proprio punto di vista (no cedere a compromessi per evitare il conflitto); attenzione quando si arriva troppo velocemente ad un consenso Evitare il ricorso a stereotipi e a soluzioni prefabbricate Può essere utile dedicare del tempo a riflettere su come si vuole procedere (breve training sul processo di decisione di gruppo)

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