il Basco Azzurro I7 RADUNO NAZIONALE TORINO GIUGNO 1861 > 2011 >> Periodico dell Associazione Nazionale Aviazione dell Esercito

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1 il Basco Azzurro Periodico dell Associazione Nazionale Aviazione dell Esercito Anno XXIX N. 1 Gennaio/Febbraio/Marzo 2011 Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 2 e 3 - DCB Viterbo 1861 > 2011 >> 150 anniversario Unità d Italia TORINO GIUGNO I7 RADUNO NAZIONALE

2 sommario Coloriamo di AZZURRO TORINO Luigi Sciacovelli numero 1/ Gennaio/Febbraio/Marzo Cambio al vertice della Brigata Aeromobile ITALAIR si veste di rosa 2 SIRIO 5 Task Force FENICE 2 Reggimento ORIONE 7 Tre eroi dimenticati L impronta ecologica e le fonti rinnovabili La voce dei Soci Notizie dal vicino mondo Aeronautico Preistoria dell Aviazione dell Esercito L alba del giorno dopo 25 Cronaca delle Sezioni e dei Reparti Notiziario 31 Ricordiamoli Periodico dell Associazione Nazionale Aviazione dell Esercito Anno di fondazione 1983 (Autorizzazione del Tribunale di Viterbo n. 281 del ) - Via San Pietro, Viterbo - Tel./Fax presidenza@anae.191.it - ilbascoazzurro@anae.191.it codice fiscale Direttore Antonio Lattanzio Direttore editoriale Vincenzo Rapposelli Direttore responsabile Marco Celli Comitato di redazione Fulvio Catteruccia, Andrea Manzi, Cesare Rutili, Giovanni Tonicchi. Progetto grafico e impaginazione: FreeMindEditing Tel Fax info@freemindediting.it Il periodico è inviato agli iscritti all Associazione che verseranno una somma di almeno Euro 30,00 scegliendo una delle modalità sottoindicate: bonifico utilizzando uno dei seguenti codici IBAN POSTE ITALIANE IT95 DO BANCA DI VITERBO IT11 GO oppure bollettino di conto corrente postale intestato a ANAE Casella Postale VITERBO La collaborazione è aperta a tutti. Gli elaborati inviati, anche se non pubblicati, rimangono di proprietà del Basco Azzurro. Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli autori. La direzione si riserva, a termini di legge, di modificare e ridurre gli articoli quando necessario e/o per esigenze tipografiche di spazio.

3 Carissimi Baschi Azzurri, il mio pensiero è tutto rivolto al nostro Raduno di Torino! Sabato 11 giugno saremo impegnati con i fratelli aviatori dell Associazione Arma Aeronautica a sfilare, in questa unica ed irripetibile occasione del 150 Anniversario dell Unità d Italia, per le strade di Torino, prima Capitale della nostra nascente Patria. La nostra presenza capterà sicuramente l attenzione di tutti per tre evidenti motivi: il significativo numero di Soci ed Amici che si presenteranno a piazza Vittorio a Torino dalle ore 9 alle 9,30 per l ammassamento, l intelligente ed accorta disposizione del nostro schieramento e l impeccabile cura della nostra uniforme sociale unitamente al nostro fiero assetto formale in parata che come al Raduno di Assoarma a Trieste nel 2008, farà esclamare con meraviglia alle molte autorità presenti: Chi sono questi?. Sono tre punti basilari su cui l organizzazione centrale dell ANAE potrà incidere fortemente solo sulla seconda, mentre gli altri due parametri, riguardanti il numero dei partecipanti e il modo di curare l uniforme e sfilare con azzurra fierezza, sono rimandati all amore che si porta verso il nostro sodalizio e all attaccamento che ciascuno di noi esprime verso la Specialità più bella d Italia, che ci ha permesso di esaltare le nostre intime caratteristiche nel modo più efficiente possibile ed in pieno afflato spirituale con una delle compagini più propositive delle FF.AA. italiane. Continuate, quindi, ad iscrivervi al Raduno visitando il nostro sito che riporta tutte le informazioni e le possibilità di scelta di uno dei moltissimi pacchetti disponibili. Nell icona relativa ai partecipanti sono elencati tutti gli amici che potreste incontrare di nuovo dopo tanto tempo. E un occasione veramente da non perdere! Riusciremo a formare un blocco azzurro che si impone all attenzione di tutti per la sua granitica, elegante, meravigliosa uniformità? Riusciremo a portare a Torino una marea di Baschi Azzurri? Io coltivo la certezza che sapremo rispondere numerosi ed entusiasti per festeggiare insieme i 150 anni dell Unità d Italia e i momenti più belli di un favoloso Raduno. Abbiamo inoltrato lettere d invito alle più alte cariche dello Stato, richiedendo tra l altro l Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la loro adesione al Comitato d Onore e l autorizzazione ad inserire nel previsto numero unico la loro foto ed un indirizzo di saluto. Anche gli Amici dei Baschi Azzurri ci stanno dimostrando attenzione ed affetto sostenendoci materialmente e moralmente in maniera soddisfacente. Dopo l aspetto che sostiene la superiorità delle idee e dello spirito sulla materia, passo ad un altro tema non meno importante che riguarda la nostra gestione con la possibilità di far confluire, con un minimo di attenzione da parte di tutti gli associati, una considerevole cifra nelle casse dell ANAE. Si tratta dell adesione al 5x1000 nella prossima denuncia dei redditi. Leggevo sul sito dell Associazione Arma Aeronautica che il contributo da loro ricevuto quest anno dallo Stato ammonta a euro! Questa cifra potrebbe essere raggiunta anche da noi dell ANAE se solo 600 firme abbinate al nostro Codice Fiscale andassero a riempire il riquadro sostentamento volontariato della nostra annuale denuncia dei redditi. Entusiasmo e desiderio di partecipazione devono essere la linfa vitale che ci deve contraddistinguere! Grazie in anticipo a tutti voi e arrivederci a Torino. editoriale Il Presidente Nazionale Antonio Lattanzio Il Basco Azzurro - 3

4 aves Cambio al vertice della Brigata Aeromobile Il 2 dicembre 2010 presso la caserma Mameli di Bologna ha avuto luogo la cerimonia del cambio del Comandante della brigata aeromobile Friuli. Davanti ai reparti schierati, il generale di brigata Luigi Francavilla ha passato le consegne al nuovo Comandante, il parigrado Filippo Camporesi. Oltre alle autorità civili e militari, fra cui il generale Enzo Stefanini, già 2 Comandante della brigata, erano presenti i gonfaloni della regione Emilia Romagna, i gonfaloni della città e della provincia di Bologna decorati di medaglia d oro, i labari e le insegne delle Associazioni d Arma fra le quali gli ex combattenti del gruppo Friuli veterani della battaglia del Senio durante la guerra di Liberazione. Il Comandante delle forze operative di difesa di Vittorio Veneto, generale di corpo d armata Roberto Bernardini, ha passato in rassegna il reggimento di formazione composto dai reparti della brigata alla presenza della Bandiera di Guerra del 66 reggimento aeromobile, allo Stendardo di SA- VOIA Cavalleria (3 ), allo Stendardo del 5 reggimento AVES Rigel e del 7 reggimento AVES Vega. Il generale Francavilla, 5 Comandante della brigata aeromobile, è destinato a Viterbo dove assumerà l incarico di comandante della brigata Aves. Il generale Camporesi, già Comandante del 7 reggimento AVES Vega di Rimini, proviene da Viterbo dove ha comandato il Centro Addestrativo Aviazione dell Esercito. DOPO TRENTADUE ANNI ITALAIR si veste di rosa Da più di quattro mesi il caporal maggiore Francesca Romana Dolci svolge l incarico di operatore antincendio di supporto all eliporto della base di Italair del contingente Unifil nel Libano Meridionale ed è la prima e unica donna della Task Force. Dal 10 settembre 2010 è stata lei ad aprire le porte all ingresso del personale femminile in questa missione di pace che vede protagonista l Aviazione dell Esercito dal 1979 con il compito di garantire ad Unifil un attività di volo H24 attraverso l esecuzione di molteplici missioni tra cui Casevac, Medevac, Ricognizione, Osservazione, Antincendio e Addestramento. Intenzionata a voler svolgere al meglio il proprio incarico, il cap. magg. Dolci si ritiene soddisfatta delle relazioni umane che ha potuto instaurare con i colleghi in questo teatro operativo, avendo sperimentato l importanza della coesione del gruppo quale valore fondamentale ai fini di un lavoro svolto con serenità ed efficacia. L Aviazione dell Esercito ed in particolare il suo Repar- to, il 28 Tucano di Viterbo, hanno pertanto mostrato una grande lungimiranza privilegiando le competenze specifiche e la professionalità del personale offrendo in tal modo a tutta la Task Force un esperienza di crescita sia umana che lavorativa. 4-Il Basco Azzurro

5 Traendo spunto da una telefonata del 15 febbraio 2011! 2 SIRIO potrebbe essere una risorsa per lo sviluppo dell ANAE aves Lo Squadrone Manutenzione del 2 Sirio di Vincenzo Rapposelli Il Maresciallo Arlotta sta frequentando a Viterbo il corso di Capo Officina. Sto lavorando in Associazione a limare alcune rubriche di il Basco Azzurro ed inaspettatamente mi arriva una sua telefonata. Sono il M.llo Arlotta del 2 Sirio; sono disponibili ancora dei calendari? Ne vorrei 18 richiesti dagli addetti alla manutenzione del mio Reggimento. In precedenza l Aiutante Maggiore del Reparto, Mag. Carmelo Celi, ce ne aveva richiesti 85 in due differenti ordini. Consegno immediatamente i calendari al M.llo Arlotta nell intervallo lungo alla SATIO e riesco a parlare con lui un buon quarto d ora scambiandoci una serie notevole di informazioni sull ANAE e sul suo Reggimento. Traspare netta l idea che non vi sia affatto un flusso informativo fra noi ed il personale del Reggimento. La prima considerazione fortemente positiva che mi balena nella mente è però questa. Come mai il 2 Sirio ha richiesto all ANAE 93 calendari (regolarmente pagati) in una situazione che vede un numero di iscritti irrisorio sia del Reggimento che di tutta la Calabria? Sono 4, dico solo 4, in una intera regione in cui insiste un nostro Reggimento! Una premessa è d obbligo. Per quanto riguarda gli acquisti dei nostri calendari, a parte la grande performance del 4 Scorpione, del 1 Idra e del Reparto Materiali AVES, da sempre naturali sostenitori dell ANAE in questo campo, i calendari acquistati dai Reparti Operativi dell AVES, Comando incluso, sono molto contenuti. E opportuno riflettere su questa forte richiesta di Sirio e legarla naturalmente ad un attaccamento alla Specialità che in genere non si riscontra, salvo rare eccezioni negli altri Reparti dell AVES. Penso che questo fatto possa essere determinante per fornire ad Arlotta e tutti quelli della sua area che hanno acquistato il nostro calendario tutti gli elementi ed il massimo supporto possibile per costituire una futura Sezione ANAE a Lamezia Terme. Penso che ce ne siano tutte le premesse e, d altro canto, questa futura Sezione si porrebbe come naturale bacino di raccolta adesioni di tutti i Baschi Azzurri e relativi simpatizzanti che risiedono non solo in Calabria ma anche in Sicilia. Il rapporto spese/ricavo dalla vendita dei calendari si è attestato quest anno all ottimo rapporto di un ricavo equivalente al 70% delle spese sostenute. I personaggi del 2 Sirio si sono dimostrati molto attenti alle necessità dell ANAE sostenendo l Associazione in maniera egregia con i loro acquisti di calendari. Li ringraziamo di cuore! Ma se 93 personaggi hanno acquistato il nostro calendario, penso molto serenamente, sostenuto dalla forza dell analisi, che saranno anche disposti a scaricare dal nostro sito la relativa scheda d iscrizione e unirsi come Soci seguendo la semplice procedura descritta dal sito stesso. Con questo semplice atto si ha intanto diritto a ricevere tutti i numeri di il Basco Azzurro dell anno in corso ed il relativo calendario che l ANAE pubblica regolarmente da 12 anni. Per formare una Sezione bastano 25 iscritti! E un traguardo irraggiungibile? Penso proprio di no, soprattutto se il Comandante di Reggimento, Col. Claudio Luperto, con la sua sensibilità aperta alle problematiche dell ANAE, assicurerà la sua attenzione alla nascitura sezione. L ANAE ed i suoi uffici rimangono a completa disposizione di quanti volessero aderire a questa superba realizzazione che vedrebbe la nascita, per la prima volta, di una nostra Sezione nel Sud d Italia. Il Basco Azzurro - 5

6 TASK FORCE FENICE logistica Costituito il Gruppo Squadroni Sostegno di Giuliano Ribichini Il 27 gennaio è nato, in seno alla Task Force Fenice, il Gruppo Squadroni di Sostegno con la finalità di assicurare la manutenzione agli elicotteri che l Aviazione dell Esercito impiega nell ambito della missione ISAF. La breve cerimonia ha avuto luogo sul piazzale di volo dell aeroporto di Herat, dove ha sede la Base più importante dell area di responsabilità italiana in Afghanistan. Il Col. Michele Tanzarella, Comandante della Task Force, ne ha sancito la costituzione ed ha evidenziato che è la prima volta che l Aviazione dell Esercito ha inserito, organicamente, una componente manutentiva così importante nell ambito di una missione operativa all estero: ciò a significare quanto sia importante l impegno che la Specialità sta esprimendo nell operazione ISAF. Il Gruppo ha racchiuso in sé il personale tecnico addetto alla manutenzione già operante nella fascia logistica di Aderenza, rinforzato, ed è questa la novità più importante, con una componente della fascia del Sostegno, costituita da personale tecnico proveniente dai tre Reggimenti di Sostegno, Poli tecnico-logistici delle rispettive linee di elicotteri impiegati dalla Task Force Fenice. In questo modo il Gruppo è in grado di effettuare interventi di primo e di secondo livello tecnico aeronautico e di eseguire, direttamente in Teatro e con un apposita struttura organica, anche le ispezioni programmate che normalmente vengono svolte presso i Reggimenti di Sostegno. Sotto questo aspetto, l esperienza acquisita dal Reggimento Scorpione nell effettuare le ispezioni di fase agli elicotteri CH-47C in Teatro Operativo a partire dal 2007, ha consentito di poter usufruire di un bagaglio di lezioni apprese. Questa nuova organizzazione nasce dalla constatazione che per assicurare un supporto tecnico adeguato alla missione, in relazione alle ore di volo stabilite, era necessario inviare, quasi senza soluzione di continuità, squadre a contatto, la cui predisposizione richiede tempistiche che spesso non si conciliano con le esigenze operative. Inoltre, con questa struttura tecnica si andrà a ridurre l incidenza dei cambi macchina, eseguiti impiegando vettori aerei, riservandoli solo per quegli elicotteri che hanno esaurito il loro ciclo volativo, i quali devono essere sottoposti a controlli molto approfonditi eseguibili presso il secondo livello tecnico o presso l industria. Al comando del Gruppo si alterneranno i tre Reggimenti di Sostegno, Poli tecnico-logistici per gli aeromobili impiegati nella missione ISAF, ed il primo comando è stato affidato al Magg. Giuliano Ribichini, proveniente dal 4 Reggimento Sost. AVES Scorpione, Polo della componente AVES più pesante : gli elicotteri CH-47C. 6-Il Basco Azzurro

7 2 REGGIMENTO ORIONE Linea UH205 A MEP della linea di elicotteri UH205 A MEP (Misson Equipment Package) nel T.O. L impiego afgano, ha comportato la necessità di conferire agli aeromobili le necessarie caratteristiche di sicurezza imprescindibili per operare nei moderni scenari operativi. Alla prima tranche di elicotteri, lavorati dal 2 Orione di Bologna (per le modifiche strutturali) e dal 4 Scorpione di Viterbo (relativamente alla parte elettronica), si è aggiunto un secondo lotto di elicotteri, che inizialmente costituirà attrition in Patria prima del definitivo dispiegamento presso la base di Herat. La ristrettezza dei tempi di consegna del nuovo lotto alla componente operativa, ha reso necessario effettuare l attività di riconfigurazione contestualmente all esecuzione dell'ispezione intermedia degli elicotteri. In questo modo si è evitata la duplicazione delle operazioni di smontaggio e rimontaggio dell aeromobile, ottimizzando, nel contempo, i tempi di fermo macchina e le risorse indispensabili alle lavorazioni. Si è allora individuato nel 2 Reggimento di Sostegno AVES Orione, Polo Tecnico Logistico per la linea di elicotteri, l Ente più idoneo presso il quale portare a termine la fase esecutiva del programma. E così iniziato, nelle officine del Reparto, un fervente e assiduo lavoro per la trasformazione delle 4 macchine, scelte tra quelle della versione INTERNATIONAL e destinate alla riconfigurazione. Già in fase di Ispezione Intermedia Speciale, il personale impegnato nelle attività di riconfigurazione (che vede gli specialisti del 2 Orione lavorare a braccetto con il personale della AgustaWestland), ha eseguito severi lavori strutturali prodromici all installazione dei componenti elettroavionici propri degli elicotteri MEP. La riconfigurazione prevede, tra l altro: - un sistema di navigazione autonomo Doppler Global Navigation System (DGNS), che integra le funzioni assicurate dal radar doppler con il sistema GPS; - un sistema di ricetrasmissione V/UHF che introduce nuove gamme di frequenza e procedure di protezione - elettromagnetica EPM SINCGARS; - un sistema interfonico ICS con prestazioni incrementate; - delle piastre balistiche in fibra aramidica applicate sul pavimento dell elicottero e sedili corazzati rinforzati; - un soppressore di calore, in grado di ridurre la tracciabilità della marcatura infrarosso prodotta dal turbomotore; - un disturbatore infrarosso IR Jammer (Infra Red Counter Misure IRCM), posizionato sul cono di scarico del motore, in grado di ingannare eventuali armamenti terra/aria e aria/aria lanciati contro l aeromobile; - un Sistema Integrato di Auto Protezione (SIAP), già installato a bordo delle linee A129, AB212, AB412 e CH47 composto da 3 rilevatori (radar, L.A.S.E.R., e missile), un processore e dei C&F dispencer, in grado di avvisare l equipaggio delle minacce in corso, processarle e lanciare contromisure adeguate. Al termine di un consistente e celere lavoro coordinato tra tutti gli attori del Reparto Sostegno, il 2 Reggimento di Sostegno AVES Orione ha fornito il suo primo tangibile contributo al T.O. afgano con i 4 UH205 A MEP interamente riconfigurati: EI 278, EI 288, EI 300 ed EI 303. Attualmente impegnato nel supporto attivo dell Operazione ISAF tramite una componente di 2 L.T. in Teatro ed in attesa dell effettuazione della prima ispezione 600 FH su elicottero NH90 interamente effettuata con personale di F.A., il 2 Orione prosegue, nel consueto spirito di abnegazione al lavoro che contraddistingue il Reparto, negli ordinari compiti di rifornimento e mantenimento precipui del Reggimento. Nel frattempo i 4 UH205 A MEP operanti in Afghanistan hanno già raggiunto le 500 ore di volo. logistica Il Basco Azzurro - 7

8 memorie Tre eroi dimenticati Dalla cerchia di sane ed edificanti amicizie del Segretario della Sezione Rigel, Col. Franco Frondaroli, ci viene proposta questa storia che parla di un evento tragico, ricordato ogni anno da una serie di personaggi che hanno a che fare con l Aeronautica Militare e la sua Associazione (A.A.A.) e l ANAE stessa. Ve la proponiamo convinti di stringere così ancora di più i legami che uniscono AAA ed ANAE che sfileranno gemellati insieme nel Raduno Nazionale di Torino nel giugno prossimo. 10 NOVEMBRE 1963 Un mese dopo il disastro del Vajont, muoiono un Comandante pilota dell Eni, un ingegnere ed un geologo nella caduta di un AB 47J che durante una ricognizione nella zona di Erto impatta sfortunatamente nel cavo d acciaio di una teleferica. Sono il Comandante pilota Giovanni Zanelli, elicotterista della prima ora, già istruttore presso la Scuola di volo elicotteri di Frosinone dal 1955 al 1957, in servizio presso l Agip mineraria, il dottor Bruno Conforto ed il suo collega Filippo Falini. Un gruppo di familiari ed amici si raduna ogni anno il 10 novembre a Passo S. Osvaldo vicino Erto per ricordare i tre eroi dimenticati che con generoso slancio sacrificarono le loro vite al solo scopo di individuare misure idonee a stabilizzare la zona ancora in pericolo di frane. Due personaggi mantengono più attivamente vivo il ricordo dei tre Caduti. Sono il figlio del Comandante Giovanni Zanelli, Luciano, Ufficiale del Genio Aeronautico, scultore e medaglista molto quotato e Mauro Corona, scrittore, scultore, alpinista e arrampicatore fortissimo, nato ad Erto e testimone oculare al tempo della tragedia del Vajont. A lui si deve, fra l altro, l apertura di circa trecento nuovi itinerari sulle Dolomiti dell Oltre-Piave. Entrambi sono amici di Franco Frondaroli che non lascia mancare la sua partecipazione annuale alla cerimonia del 10 novembre. Vogliamo ricordare con queste brevi note la figura di un pluridecorato pilota della 2 Guerra Mondiale, il Comandante Giovanni Zanelli, al quale, dopo la sua morte e con un po di ritardo, venne consegnata a Roma il 21 aprile 2002 la Medaglia d Argento al Merito Civile alla Memoria. La ricevette la vedova Sig.ra Ada Anzelotti. La motivazione della medaglia evidenzia chiaramente il suo sacrificio: Comandante Pilota, all indomani del disastro del Vajont si prodigava instancabilmente con il suo elicottero nel soccorso delle popolazioni colpite trasportando Giovanni Zanelli vittime, feriti e viveri. Nel corso di un ennesimo volo, per effettuare rilievi, urtava con il suo mezzo il cavo non segnalato di una teleferica e precipitava al suolo sacrificando la vita ai più nobili ideali di umana solidarietà e spirito di servizio 10 novembre 1963 Vajont (Pordenone). Iniziò la sua carriera in Aeronautica Militare come Sergente Pilota nel maggio 1932 e nel 1936 era già Maresciallo Istruttore di volo al 10 Stormo Bombardamento. Durante la 2 G.M. riceve inizialmente due medaglie di Bronzo al V.M., una nel cielo del Mediterraneo per aver colpito, nonostante precisa e violenta reazione contraerea una unità da guerra nemica (1 agosto 1940) e l altra nel bombardamento del porto di Alessandria d Egitto il 21 settembre dello stesso anno. Un altra medaglia di Bronzo al V.M., insieme a numerosi encomi e citazioni sull Ordine del Giorno, gli viene 8-Il Basco Azzurro

9 concessa per le operazione nei cieli di Libia, Egitto e Mediterraneo con il Gruppo Klinger da Bombardamento Pesante. Nel marzo 1941 entrò a far parte dei Servizi Aerei Speciali ove conseguirà la nomina ad Aiutante di Battaglia e meriterà ancora una Medaglia d Argento al V.M. per le sue azioni in Africa e nei cieli del Mediterraneo dal novembre 1940 al dicembre Tre Croci al Merito di Guerra e due promozioni sul campo coronano le sue gesta fino alla fine della guerra. Nel 1954 viene selezionato fra i primi piloti italiani da destinare dall A.M. al volo con gli elicotteri impiegato come istruttore di volo a Frosinone. Si congederà con il grado di Capitano passando nel 1958 come pilota civile nei Servizi Aerei dell ENI. Accorre nel Vajont, subito dopo il tragico evento, e trova la morte nell impatto di un cavo di una teleferica abusiva. Nello stesso giorno della sua prematura scomparsa l A.M. gli aveva proposto di rientrare nel servizio attivo con il grado di Maggiore. Giovanni Zanelli, grande combattente dell aria, uomo di valore, grande spirito di umanità e tanta professionalità. Alla memoria del Comandante Zanelli è stata intitolata nel 2004 a Claut una aviosuperficie per ultraleggeri grazie alla decisa volontà del sindaco di Porcìa, Stefano Turchet. Ricordiamo che Porcìa è il paese natale dell attuale Capo di Stato Maggiore dell Aeronautica Italiana. Il Comandante Zanelli, un uomo che Franco Frondaroli, suo figlio Luciano, Mauro Corona e alcuni altri fanno bene a ricordare ogni anno il 10 novembre a Passo S. Osvaldo, unitamente agli altri due caduti Conforto e Falini. Anche quest anno la S. Messa è stata celebrata da Monsignor Giovanni Perin che, trovandosi sul posto il giorno dell incidente, per primo raccolse, ricompose e portò nella chiesetta di S. Osvaldo i resti mortali dei tre caduti. Alla fine della S.Messa il novantunenne Monsignor Perin ha dichiarato candidamente che non era in grado di risalire, come ogni anno, gli impervi sentieri di montagna che portano dalla chiesetta di S. Osvaldo al Passo per rendere il dovuto omaggio ai tre sfortunati nel luogo dell incidente e per la prima volta in tanti anni ha dovuto, suo malgrado, rinunciare! memorie Il Basco Azzurro - 9

10 Un ragazzo di campagna nelle forze armate memorie Pubblichiamo volentieri questo articolo inviato dal Socio Ramacci Sante Tibaldo che si è incontrato recentemente con Carmelo Amata, il suo compagno di corso Radiomontatori e Radiomeccanici di Bordo presso la STELMILIT di Chiavari. Due carriere diverse una come istruttore alla Scuola Telecomunicazioni e l altra che termina come Capo Laboratorio Elettronico al nostro 3 Aquila. Passano 35 anni e si incontrano di nuovo con una forte emozione a Chiavari. Pensiamo che il contributo di Carmelo Amata sia una lirica piena di valori universali espressi con una immediatezza degna di un consumato narratore ed un ottimo esempio per i nostri giovani che si apprestano ad abbracciare la carriera militare. Uscito da scuola, di buona lena, mi incamminavo verso casa; la strada era in salita, le scorciatoie o fangose per la pioggia o assolate; i libri legati con un elastico assumevano gradualmente un peso maggiore, li passavo da un braccio all altro sempre più dolorante. Era un sollievo l arrivo ad una grossa quercia a circa tre quarti del percorso, sia perché presagiva l arrivo prossimo a casa, sia perché potevo sedermi ai suoi piedi su un muretto e riposare un po. Da quel posto, sempre ventilato, il panorama era incantevole: verso il mare tutto il litorale da Capo d Orlando ad Acquedolci e lì, in mezzo al mare, come sospese, le Isole Eolie. In quel momento irreale quel ragazzino sognava il suo futuro: cosa avrebbe fatto da grande? Dove avrebbe vissuto? Chi avrebbe incontrato? Nei periodi non scolastici, mio padre, che faceva il carbonaio, mi portava con sé nei boschi, affermando: Voglio che impari com è duro guadagnarsi da vivere, ti servirà da grande. Il lavoro di mio padre comportava una permanenza nel bosco di circa quindici giorni, prima di rientrare a casa per le provviste principali e la sostituzione della biancheria. Era un lavoro veramente duro e di grandi privazioni. Nonostante ciò, lui era contento per quel lavoro che faceva fin da ragazzo; era autonomo, immerso nella natura, dove: l acqua di sorgente che lui beveva non la poteva godere neanche il Papa sua Santità. Poi sì, era duro, ma di raffinata arte, - governare il fuoco sotto terra non era cosa facile - per poi, che soddisfazione, estrarre un carbone che suonava come le campane e avere i grossisti che si contendevano l acquisto. Mio padre raccontava spesso del suo servizio militare come soldato di Cavalleria in terra di Toscana; lo ricordava come una bella esperienza, dato che il Maresciallo da cui dipendeva gli voleva un gran bene; il giorno del suo congedo aveva insistito molto perché si raffermasse, gli disse Calogero, non tornare al duro lavoro dei boschi, per mangiare pane e cipolla. Ma lui non volle accettare, doveva tornare ad aiutare i suoi familiari, era il fratello maggiore. Il chiodo fisso di mio padre era aiutare noi figli a trovare una strada per il futuro. Un giorno, tornato a casa dal paese dove s era recato per sbrigare alcune pratiche presso il Comune, mio padre era stanco e sudato, si sedette davanti casa al fresco, con due occhietti lucidi che nascondevano una bella notizia. Mi chiama. Carmelo, ho visto al Comune un manifesto. C è un concorso nell Esercito Italiano per Sottufficiali. Tu che hai una bella gioventù, sono sicuro che ti prendono. Pensaci! Da tempo concluse le scuole dell obbligo, appassionato di radio elettronica, mi impegnavo studiando come autodidatta e frequentavo i laboratori di riparazione del paese. Volevo diventare un bravo radioriparatore. Mi meravigliava scoprire come una scatola potesse farti sentire parole, musica e farti vedere immagini provenienti da chissà dove. Era un miracolo, per me, scoprire come dei resistori, dei condensatori, delle valvole con quella lucetta viola, potessero fare ciò. Poi i transistori, i circuiti integrati, le leggi di Ohm e di Kirchoff, i teoremi di Milman e di Thevenin, le onde elettromagnetiche, Marconi, Hertz, mi affascinavano. Studiare e sperimentare queste cose mi piaceva molto. Fu grande per me la sorpresa che nel bando di concorso richiedevano volontari per la specializzazione radiomontatore. Ad esami avvenuti, ci divisero in due gruppi: uno numeroso, l altro più esiguo e io in quest ultimo mi preparavo ad essere tra quelli esclusi. Invece no: furono gli altri a tornare a casa, mentre noi fummo destinati alla Scuola Allievi Sottufficiali di Viterbo. Tornato a casa annunciavo la bella notizia a mia madre; mio padre era in campagna, lo raggiungo e gli comunico che ce l avevo fatta e che presto mi avrebbero convocato per la frequenza del corso di formazione. Era fiero e orgoglioso di suo figlio, sapeva che stava per accadere un grande mutamento nella sua vita che, però, l avrebbe allontanato da lui per sempre e questo lo faceva soffrire molto. Grande fu per me l emozione all arrivo il 10 gennaio 1975 alla Scuola Allievi Sottufficiali dell Esercito a Viterbo. Ero per la prima volta in una Caserma. C era un immenso piazzale d Onore dove ogni mattina, a reparti schierati, il Comandante Col. Gianfranco Chiti, ricevute le novità, presidiava l Alza Bandiera. C era una grande mensa dove il consumo dei pasti mi ricordava i pranzi nuziali al mio paese. C era il cinema dove ogni sabato, con cento lire, si assisteva ad uno spettacolo di livello nazionale, di arte varia, musicale, teatrale, ecc. Il Corso era impegnativo: alle innumerevoli materie teoriche si alternava il duro addestramento. Il ricordo più vivo fu la lezione su arte del comando, fatta al cinema, personalmente dal Comandante. Il Comandante Col. Gianfranco Chiti, dei Granatieri di Sardegna, reduce della seconda guerra mondiale sui fronti croato, greco e russo, Medaglia di bronzo al valor militare, ci insegnava i valori dell Uomo, il rispetto reciproco e i principi della Disciplina Militare, l amore per la Patria e per la Bandiera, invogliando con l esempio tutti noi all assoluto rispetto. Che orgoglio far parte di quella Elite! I sacrifici erano tanti, gli impegni continui, la giovane età, gli affetti familiari lontani, ma la guida di un Uomo di così alto profilo umano e dei suoi collaboratori ha dato a me e ai miei compagni la forza e 10 - Il Basco Azzurro

11 A destra foto di gruppo all epoca del corso. Sotto foto ricordo del recente incontro a Chiavari tra Sante Tibaldo, a sinistra con moglie, ed il suo compagno di corso Carmelo Amata, con signora. memorie le motivazioni giuste per farcela e, soprattutto, arricchirci di valori sani, d altruismo e di spirito di corpo. Superato il corso d addestramento di base, fui trasferito a Chiavari presso la Scuola Telecomunicazioni FF. AA. Ricordo la prima lettera scritta ai miei: riferivo di quanto ero affascinato delle ampie e luminose aule dotate di ausili didattici moderni, con banchi di lavoro dotati di ogni attrezzatura, strumenti di misura, apparecchiature di ogni tipo, ricetrasmettitori a valvole donati dagli americani, ecc.; delle materie di studio sia prettamente militari, regolamenti, armi, arte militare, topografia e materie di telecomunicazione sia teoriche che sui materiali; del personale preparato per l addestramento e l inquadramento presso la Compagnia Trasmissione. Poi descrivevo Chiavari con i portici dove anche d inverno, con la pioggia e senza l ombrello, si poteva andare a passeggiare e per negozi senza bagnarsi, i dintorni con le bellissime chiese su ogni collina. Un pensiero voglio rivolgere ai giovani: siate generosi, siate onesti, donate il massimo di Voi stessi, non aspettatevi un tornaconto, un grazie che spesso, non arriva. Ma dal Vostro seminato, siate certi, il raccolto, prima o poi, verrà a Voi. Scegliere di fare il Soldato spesso è un modo per guadagnarsi da vivere, ma restare a fare il Soldato è qualcosa di più coinvolgente: ti prende dentro; indossare l Uniforme con le stellette ti rende diverso: esteticamente più austero, più maturo; ma non è questo il cambiamento più importante, è qualcosa che se c è in embrione, si espande e ti coinvolge per sempre. La preparazione e la consapevolezza del compito che sei chiamato a compiere per la società, aiuta a superare ogni difficoltà, sacrificio, privazione. Per me è stato grande anche il contributo dell insegnamento di mio padre che, mostrandomi i sacrifici del suo mestiere, ha fatto si che i miei divenissero acqua di rose. L incarico principale da me svolto con continuità in questo Istituto d Addestramento è stato quello di Istruttore per Tecnici riparatori dell Esercito e dell Arma dei Carabinieri, corsi caratterizzati da lunga durata, alto numero di frequentatori e vasto programma d addestramento. Non ero solo: altri valenti Insegnanti espletavano le lezioni teoriche; io provvedevo all attività pratica, consistente nella sperimentazione dei concetti teorici, nell impiego degli strumenti di misura per l analisi di funzionamento della componentistica elettronica, dei circuiti e delle apparecchiature radio elettroniche, nonché nella ricerca guasti e riparazione. Un duro ed impegnativo lavoro, reso piacevole dalla passione e gratificazione di dare agli altri il proprio bagaglio tecnico e l esperienza. Avremmo onorato il costo che la comunità aveva investito in questi suoi Uomini? Che soddisfazione quando in sede d esame li sentivo rispondere con sicurezza e competenza! Erano squilli di tromba alle mie orecchie, come il suono del frutto del lavoro del mio povero papà, che a lui sembrava il suono di campane. Oggi quel ragazzino di campagna che scarpinava chilometri senza accorgersene, ha ottenuto le risposte alle sue domande: ha fatto un mestiere di alto profilo umano, contribuendo all addestramento di tantissimi uomini della Nazione dedicandosi principalmente all ambito di specialità delle Trasmissioni verso la quale era particolarmente incline, ottenendo soddisfazioni inimmaginabili; ha prestato servizio in un Ente con uomini e donne di altissimi valori umani e professionali ottenendo grande arricchimento interiore; ha condiviso gli obiettivi dell Esercito Italiano nel quale ha trovato regole, disciplina ed intenti vicino al suo modo d essere; fortunato di vivere in un Ente Interforze, si è integrato nelle Forze Armate Italiane. Voglio ringraziare tutti; spero che il mio piccolissimo contributo sia stato utile alla mia Patria, ho il rammarico che se le mie capacità intellettive fossero state più spiccate avrei avuto la possibilità di imparare di più e dare altrettanto. Chiudo, come spesso ho sentito fare alle Cerimonie in maniera ufficiale, ma altrettanto con rispetto e sincero affetto, dicendo: viva le Trasmissioni, viva la Scuola telecomunicazioni FF.AA., viva le Forze Armate, viva l Italia. Un abbraccio a tutti. 1 Mar. Lgt. Carmelo Amata Il Basco Azzurro - 11

12 cronaca CLEAR TO RETIRE per Giuseppe Faraglia e Claudio Gasperini Normalmente quando si parla di qualcuno che va in pensione ci si riferisce ad un evento tutto sommato lieto, non si deve, infatti, andare più al lavoro e ci si può dedicare a tempo pieno ai nipotini e alla famiglia; ma nel caso specifico se si tratta di piloti si sa che il distacco dal servizio significa inevitabilmente allontanarsi dall attività di volo. In particolare questo è ancora più vero se si tratta di piloti con la P maiuscola, gente che ha passato una vita ai comandi di volo delle più svariate macchine in servizio con l Aviazione dell Esercito. Il giorno 31 dicembre 2010 è stato il giorno in cui due piloti hanno potuto effettuare il loro ultimo volo militare, ci riferiamo agli amici Claudio Gasperini e Giuseppe Faraglia che accompagnati, niente meno che, dal Generale Comandante hanno sorvolato i cieli viterbesi a bordo di un AB-412 e successivamente di un NH-90. Le due macchine non sono ovviamente state scelte a caso, infatti, la prima macchina ha accompagnato il maggiore, oggi colonnello Faraglia negli ultimi 22 anni di servizio, mentre sarebbe impossibile separare il nome di Claudio Gasperini dal progetto NH-90, che ha seguito sin dai primi momenti. A raccontare la carriera dei due non basterebbero 10 pagine ma stiamo parlando veramente di Storia: emergenza Etna, terremoto in Friuli, Somalia, in particolare in questo ultimo Teatro Operativo Gasperini in equipaggio con il collega Gianni Adami anche lui neopensionato, ha effettuato la prima missione di fuoco della storia dell Aviazione dell Esercito, sparando un missile TOW contro i miliziani somali che avevano attaccato il nostro contingente durante gli scontri del 2 luglio Riportiamo la motivazione della Medaglia d Argento al Valor dell Esercito meritata da Gasperini nell azione relativa. Quella di Adami può essere letta nell articolo che Andrea Santarossa gli ha voluto dedicare in questo numero. A questi colleghi e amici vanno gli auguri di tutto il personale in servizio e in quiescenza dell Aviazione dell Esercito per un radioso e tranquillo futuro ricordando che chi rimane sarebbe lieto di prendere un caffè insieme di tanto in tanto. Nelle foto da sinistra: Faraglia a bordo del NH90 e Gasperini a bordo dell AB412. CLAUDIO GASPERINI Decorato di Medaglia d Argento al Valore dell Esercito Ten. Col. pilota osservatore dell ALE Nato il 27/2/1951 a Roma (RM) (D.P.R. 11 settembre G.U. n. 256 datata 31/10/1996, pag. 59/60) Comandante di aeromobile d attacco A129 «Mangusta» facente parte del gruppo squadroni elicotteri Italhely del contingente militare italiano Ibis 2 impegnato nell operazione umanitaria ONU Peace Keeping in Somalia, il 2 luglio 1993, durante una operazione di ricognizione e supporto alle truppe a terra impegnate in un violentissimo scontro a fuoco, individuava una sorgente di fuoco nemica su automezzo. Soggetto a violenta reazione di fuoco da parte dell equipaggio somalo e benché colpito al blindo vetro anteriore da un colpo di mitragliatrice, non esitava ad ingaggiare il combattimento, con sprezzo del pericolo, nel tentativo di allontanare il mezzo dalla zona degli scontri. Cosciente di poter essere abbattuto persisteva nell azione e, nonostante fosse in condizioni minime di impiego, eliminava la sorgente di fuoco nemica. Con il suo operato dimostrava, in condizioni di estrema difficoltà, alto senso del dovere, spiccato coraggio e singolare perizia esponendo la propria vita a manifesto rischio per salvare altre vite umane. Mogadiscio (Somalia), 2 luglio Il Basco Azzurro

13 Colonnello Pilota Aves Gianni Adami di Andrea Santarossa Negli ultimi giorni dell'anno appena passato, il Col. Pilota Gianni Adami, effettivo al 5 Reggimento AVES Rigel, dopo oltre 35 anni di servizio, ha lasciato il Rigel e la Forza Armata per raggiunti limiti di età. In un freddo mattino pre natalizio, durante un incontro augurale con le famiglie, amici e colleghi è stato salutato dal Comandante, Col. Livio Ciancarella, all'interno di un grande hangar elicotteri. Toccanti le parole di commiato del grande Gianni, rivolte al reggimento e lette dalla Signora Adami per non farsi sommergere dalla commozione e dai ricordi di una vita militare vissuta intensamente. Una figura così emblematica, vorrei dire un'icona, per l'aves e per l'esercito stesso non può andarsene via senza una parola, senza ricordare ai giovani equipaggi della nostra specialità, e non solo, chi è Gianni e che cosa ha dato all'aves e all'esercito senza nulla chiedere e ricevendo molto poco. Tutti gli italiani hanno potuto vedere in televisione, su Sky e, tuttora, su You Tube, l'intervista al Col. Adami sui fatti salienti e tragici della Somalia nei primi anni novanta e Gianni Adami è stato un protagonista, una pedina fondamentale nella battaglia del Pastificio, ma ci torneremo più avanti. Adami è un veronese doc, nato nella città scaligera nel Egli si è arruolato nell'esercito nei primi giorni del gennaio 1975 e, dopo il corso AUC, come sottotenente dei bersaglieri venne assegnato al 132 reggimento carri della Divisione cor. Ariete in Aviano quale comandante di plotone mortai e missili tow. La sua passione però era il volo ed egli raggiunse il suo target nel 1982 diventando pilota d'aereo dell'esercito e ritrovandosi a prestare i suoi primi servizi di volo a Cagliari-Elmas presso il 21 Gruppo Squadroni AVES Orsa Maggiore. Successivamente, nel 1984, divenne pilota di elicotteri e approdò a Casarsa, nel 5 Rigel come pilota di AB 205. Nei primissimi anni '90 si appropriò del Mangusta A 129 tanto da assumere incarichi e specializzazioni quali Test Pilot, Pilota dimostratore, Pilota Controllore e Comandante di Squadrone. Per gli anni a seguire, Gianni ha partecipato alla grande a tutte le più importanti missioni del nostro Esercito nei vari T.O., quali: UNIFIL in Libano, ITALFOR in Somalia dal 1992 al 1993, ancora SOMALIA 3 nel 1995, AL- BA in Albania nel 1997, poi le varie JOINT GUARAN- TOR, JOINT GUARDIAN, JOINT ENTERPRISE nei Teatri balcanici; infine ancora in Libano a Naqoura, dal 2003 al E' impossibile contare i nastrini che il Col. Adami porta sopra il taschino dell'uniforme, sono talmente tante le decorazioni da sembrare un generale sovietico di antica memoria. Una decorazione, la più importante tra tutte e ricca di onore, si deve menzionare: la medaglia di bronzo al Valore dell'esercito. Non servono commenti, basta la motivazione: Pilota di aeromobile d'attacco A 129 Mangusta, facente parte del gruppo squadroni elicotteri ITALHELY del contingente militare italiano Ibis 2 impegnato nell'operazione umanitaria ONU Peace Keeping in Somalia, il 2 luglio 1993, durante una operazione di ricognizione e supporto alle truppe a terra impegnate in un violentissimo scontro a fuoco, individuava una sorgente di fuoco nemica su automezzo. Soggetto a violenta reazione di fuoco da parte dell'equipaggio somalo e benché colpito al blindo vetro anteriore da un colpo di mitragliatrice, non esitava ad ingaggiare il combattimento, con sprezzo del pericolo, nel tentativo di allontanare il mezzo dalla zona degli scontri. Cosciente di poter essere abbattuto persisteva nell'azione e, nonostante fosse in condizioni minime d'impiego, contribuiva ed eliminava la sorgente di fuoco nemica. Con il suo operato dimostrava, in condizioni di estrema difficoltà, alto senso del dovere, spiccato coraggio e singolare perizia esponendo la propria vita a manifesto rischio per salvare altre vite umane. Mogadiscio (Somalia), 2 luglio Non stiamo parlando della seconda Guerra Mondiale. Ma di poco fa. Per i Baschi Azzurri in servizio e dell'anae, il Col. Pilota Gianni Adami è e resterà sempre un mito, una pietra angolare dell'onore e del valor militare e dato che egli è pure un Bersagliere, imitarlo sarà molto difficile... provateci comunque. cronaca Il Basco Azzurro - 13

14 cronaca 24 febbario 2011 Convivio annuale all Eremo di S. Antonio di Vincenzo Rapposelli alle pendici della Palanzana a Viterbo Con Lucio Dossi ai fornelli, Giuseppe Olimpieri e Vladimir come aiuto cuochi, una cinquantina di Soci, ospiti graditi del Dott. Mario Mancini, Archimandrita dell Eremo di S. Antonio alla Palanzana, hanno potuto godere di una seconda deliziosa serata fra le vetuste mura del convento. Il dott. Mario Mancini da anni lo conduce con un sereno ed intenso lavoro per mantenere e migliorare le strutture che furono a suo tempo rivitalizzate dalla nobildonna Tommasina Alfieri. Un luogo meraviglioso di pace i cui segni benefici vengono trasmessi al visitatore non appena si entra nel comprensorio articolato in più spazi sapientemente organizzati dall accorto, paziente e funzionale lavoro di secoli. Il luogo è veramente un oasi di pace in cui l uomo moderno può ritrovare se stesso liberandosi dalle pressioni che la vita odierna induce nelle nostre anime; il silenzio, la pace e la bellezza del luogo induce a riscoprire il senso più alto della vita. Si assiste ad un miracolo stupefacente che porta, piano piano, ad annullare i valori particolari ed egoistici che ci animano e ad elevarli con levità a valori che trascendono la materia. Armoniosamente strutturalo appare il chorus nel quale i frati si riunivano in preghiera. Delizioso il chiosco interno adatto alla meditazione ed al ristare riposante. Nell Eremo fece il suo noviziato S. Crispino da Viterbo e la sua celletta è rimasta come lui la lasciò. L Eremo attualmente è abilitato ad accoglienza bed and breakfast e vive soprattutto della visita di gruppi che intendono riposarsi spiritualmente riavvicinandosi a Dio. Il menù ha visto il suo punto di forza in una buonissima e rustica pasta e fagioli con salsicce affogate in salsa piccante preparata diligentemente e con amore dalle mani di Lucio Dossi, Vice Presidente dell ANAE. L ottimo e sapido vino dell Eremo ha contribuito a generare piacevolezze e cordialità fra i Soci. La serata si è conclusa con la declamazione di una poesia scaturita sul momento dalla vivida vena di Giorgio Di Santo che ha esaltato i valori del saper vivere in armonia. Un sentito grazie a Dossi e al Dott. Mancini per averci donato questa simpatica e piacevole serata. Bisogna risalire per un breve tratto le falde del Monte Palanzana, a pochi km da Viterbo, per raggiungere l Eremo di Sant Antonio, luogo magico dove spirito e meditazione si fondono. L eremo risale al 1538 e fu costruito per l Ordine dei frati Cappuccini. Fu residenza per Papa Gregorio XIII e per ben due santi: San Felice da Cantalice e San Crispino da Viterbo. Classico nella sua architettura conventuale, l edificio non poteva non avere le caratteristiche necessarie alla vita monastica: natura circostante, ristoro e pace Il Basco Azzurro

15 Con tutta l energia possibile L impronta ecologica e le fonti rinnovabili tecnologia di Carlo Bonelli e Sauro Secci della Fedi Impianti s.r.l. L IMPRONTA ECOLOGICA Nel tempo che viviamo argomenti come i cambiamenti climatici e le tante scelleratezze ambientali connesse con le attività umane, avvenute soprattutto dopo la ricostruzione industriale intervenuta dopo la seconda guerra mondiale, hanno fatto emergere, fin dai primi anni 70, l eccessiva pressione delle attività dell uomo sugli ecosistemi, evidenziando la limitatezza del pur generosissimo pianeta che abitiamo. Tutto ha comportato la revisione critica di un modello di sviluppo, individuandone uno nuovo, capace finalmente di non vedere unicamente nel continuo incremento dei consumi, l unico fattore per la valutazione della qualità della vita. Una delle esperienze più interessanti per iniziare un percorso alla ricerca di un nuovo concetto di sviluppo, è stata quella fatta oramai 15 anni fa, quando, nel 1996, l'ecologo William Rees della British Columbia University di Vancouver (Canada) e successivamente uno dei suoi allievi, Mathis Wackernagel, oggi direttore dell'ecological Footprint Network, definirono un metodo, denominato Impronta Ecologica, capace, partendo da rilevamenti oggettivi sullo stile di vita e sui consumi delle persone e delle comunità, di rapportarli alla disponibilità di superfici necessarie e garantire, la tanto parlata ma spesso poco ricercata e praticata, sostenibilità. Tale metodologia, pur con i suoi limiti di stima a livello di dettaglio (non viene per esempio considerato l 'inquinamento, ad eccezione delle emissioni di CO2), si fa forza della sua immediatezza ed efficacia nel misurare l impatto dell uomo sugli ecosistemi ed ha avuto in questi anni una diffusione trasversale sulla comunità, non rimanendo confinata all ambito degli addetti ai lavori ma affermandosi nei vari contesti, non ultimo quello scolastico-didattico, rendendo possibile fare opera di sensibilizzazione tra le nuove generazioni e divenendo di fatto uno degli strumenti più utilizzati nell'ambito degli studi sulla sostenibilità. L'Impronta Ecologica permette di visualizzare con grande immediatezza cosa significa consumare troppo, supe- Impronta ecologica degli stati del mondo nel 2007 secondo la Global Footprint Network. Fonte Wikipedia Il Basco Azzurro - 15

16 tecnologia rando la quota di risorse cui si avrebbe diritto. Infatti, confrontando l'impronta di un individuo (o regione, o stato) con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno. Acquisire il concetto di limite nei confronti delle risorse del nostro pianeta rappresenta sicuramente il punto di partenza e l acquisizione di una consapevolezza, per individuare ed intraprendere azioni di risanamento, tanto a livello politico quanto nella propria dimensione personale. Secondo i calcoli più recenti l'impronta ecologica dell'umanità è di 2,2 ettari globali pro capite, mentre quella dell'italia è di 4,2 ettari. Osservando i dati relativi all Impronta Ecologica dei vari paesi del globo saltano subito numericamente sotto gli occhi le varie facce del nostro pianeta, con Paesi che, come gli Stati Uniti, sono sulla soglia dei 10 ha/procapite con un incremento di circa il 150% rispetto alla superficie disponibile, passando dal nostro paese che, seppure di poco, ha anch esso, con i suoi oltre 4 ha/procapite, superata la propria superficie disponibile di 3,8 ha/procapite, per arrivare a paesi come il Bangladesh, o molti paesi del Centro-Africa, come l Etiopia, ancora ben al di sotto di 1 ha/procapite. Si tratta di un tema di grandissima attualità nel quale si sono inseriti i maggiori economisti mondiali, tra i quali, uno in particolare, Herman Daly, Professore di economia presso l'università del Mariland, che tra i primi ha criticato il concetto di crescita economica, che ha guidato il nostro sviluppo fino ad oggi. La posizione di Daly parte innanzitutto dalla contestazione della mistificazione che spesso viene fatta fra i due termini di Crescita e di Sviluppo, troppo spesso impropriamente intercambiati ed usati come sinonimi, laddove invece con la Crescita si dovrebbe andare ad indicare la dimensione quantitativa, mentre lo Sviluppo dovrebbe di contro esaltare la componente qualitativa, componente quest ultima che dovrebbe essere proprio quella, a parere di Daly, ad essere preminente nelle scelte internazionali, dopo gli ultimi decenni di industrializzazione e di depauperamento indiscriminato del nostro pianeta. In un tale contesto, infatti, risulta davvero assurdo ed inconsistente continuare a misurare la crescita e lo stato di benessere dei popoli e delle nazioni solo valutando la componente quantitativa costituita dal PIL (Prodotto Interno Lordo) e cominciare invece ad introdurre componenti che afferiscano anche alla sfera qualitativa della vita. Uno degli approcci più interessanti di superamento del PIL come unico indicatore dello sviluppo è rappresentato dal HDI (indice di sviluppo umano); si tratta di un indicatore composto, utilizzato per paragonare tra loro i diversi paesi per mezzo di tre variabili: speranza di vita, tasso di scolarità e ricchezza (PIL reale). Solo indicatori composti come questo possono aiutarci a valutare la sostenibilità della vita in uno Stato, una regione o una città; dal momento che sono in grado di interpretare lo stato dell'ambiente e le pressioni delle attività umane e permettono la rappresentazione sintetica dei problemi indagati, senza perderne il contenuto informativo. Un tale approccio assumerebbe veramente un valore non solo analitico ma anche sinottico, raccogliendo informazioni finalizzate a permettere una valutazione, proprio come la temperatura corporea è un indicatore 16 - Il Basco Azzurro

17 dello stato di salute dell'organismo umano. Dovrebbero essere semplici, credibili, sintetici! LE ENERGIE RINNOVABILI E LO SVILUPPO Dopo questo lungo preambolo, è importante introdurre l assoluto ruolo che stanno avendo le energie rinnovabili, come elemento di riscoperta, per l uomo, delle proprie radici, supportate dalle nuove tecnologie, che stanno avanzando impetuose, rendendole così sempre più accessibili ed attuabili. Parafrasando il ruolo delle rinnovabili, ci viene bene questa frase riscoprire le nostre tradizioni, attraverso le nuove tecnologie energetiche. L energia, come tutti sappiamo, è il motore della vita, e produrla il più possibile nel luogo dove viene utilizzata, rappresenta un fattore importante di riscoperta delle nostre origini. Ricordiamo, in questo senso, come le biomasse siano state utilizzate per produrre energia fin dagli albori della civiltà umana, dall uomo cavernicolo, che bruciava la legna per riscaldarsi. In passato perciò per biomasse si intendeva principalmente materiali di raccolta e risulta. Oggi con l aumento delle problematiche di inquinamento su scala locale e del crescente riscaldamento del pianeta su scala globale, indotte dalla forte dipendenza dalle fonti energetiche di origine fossile utilizzate nei grandi processi energetici, le biomasse stanno avendo una grande riscoperta, divenendo il fulcro di molti interessi tecnico scientifici. Che dire dell acqua, autentica protagonista della vita, fin dalle civiltà più arcaiche che può essere considerata, anche nell era recente dell energia elettrica, l antesignana di tutte le energie rinnovabili, oltre che fondamentale fonte della alimentazione dell uomo? Altra energia rinnovabile, autentico motore delle civiltà, è quella del vento, che ha permesso l avanzare delle civiltà attraverso la navigazione, consentendo commerci altrimenti impossibili e scoperte di grandi continenti. La forza del vento fu anche la principale fonte energetica per realizzare le macine del grano o delle olive oppure per pompare acqua dai pozzi. Ma vi è in natura una forza enorme sempre presente e costante: il sole, proprio lui, che rappresenta, se utilizzato nelle due diverse potenzialità dirette di luce e calore, la forma di energia più diffusa e maggiormente prevedibile nel tempo del pianeta. E questo motivo che sta facendo si che siano proprio l energia fotovoltaica, che sfrutta la dimensione luminosa del sole, e quella solare termica, che sfrutta invece la parte termica della radiazione solare, quelle con un linguaggio più globale nei diversi ambiti territoriali del pianeta, pur se con connotazioni differenti in funzione della latitudine. Possiamo davvero dire quindi, che questo modo più aperto e democratico di vivere la risorsa energia, che le fonti rinnovabili ci mettono a disposizione, evitando il più possibile lo spostamento di risorse energetiche da un continente all altro, spesso percorrendo più di un oceano, rappresenta un occasione irripetibile per riscoprire le nostre radici in chiave moderna, con potenziali grandi benefici per la società e per il nostro benessere interiore e materiale. Sta però anche in questo caso all uomo, orientare correttamente le scelte, affinché possa essere davvero il bene comune quello di riferimento. tecnologia FIRENZE via dei Caduti di Cefalonia, 31 Tel Fax Il Basco Azzurro - 17

18 la voce dei SOCI LETTERA APERTA DEL VOLONTARIO AVES MARCELLO CIARAMELLA Marcello Ciaramella è uno dei pochissimi volontari dell AVES iscritto alla nostra Associazione. Pubblichiamo volentieri questa sua lettera aperta in primis per congratularci con lui per lo spirito con il quale svolge il suo servizio militare e in seconda battuta per rivolgere un invito a tutti i nostri volontari ad iscriversi all ANAE e far sentire la loro voce attraverso le pagine di il Basco Azzurro. Egregio Colonnello Rapposelli, sono il Caporal maggiore scelto VSP specialista Ciaramella Marcello del 28 Tucano, le invio in allegato a questa le foto del monumento da me realizzato in onore dei caduti del Tucano e di tutta l'aviazione Esercito. La realizzazione è stata fonte di ispirazione alla terra locale, alle tradizioni della specialità e alla passione per l'arte. Nell'unire un po di particolari, a partire da una base di peperino, ho voluto rappresentare il confine tra terra e cielo, mettendo in evidenza con due particolari, il casco da volo e un segmento di ala, la nostra Specialità, come pilastro portante della Forza Armata dove tra il cielo e la terra per noi l'unico confine è la passione del volo, con la voglia di essere sempre in alto con la salvaguardia e la benedizione della Madonna di Loreto. Anche un volontario può essere un artista oltre che specialista. Marcello Ciaramella LETTERA APERTA DEL 1 MAR. LGT. LEONARDO MARCOSANO Marcosano Sottufficiale di Corpo del Comando AVES e socio ANAE, è stato salutato dal Comando AVES il 29 ottobre 2010, dopo quasi 41 anni di servizio attivo. Riportiamo il suo discorso tenuto nell occasione per i toni edificanti che possono essere di esempio per le generazioni vecchie e nuove di Baschi Azzurri. Cosa dire quarant anni vissuti nella semplicità, nell onestà, umiltà e nell ubbidienza. Quarant anni quasi tutti nell Aviazione dell Esercito, sono stato orgoglioso di lavorare con professionisti come voi. I sogni di un ragazzo sedicenne erano lavorare dove c erano aerei ed elicotteri, e con loro ho trascorso i quarant anni, l unico mio rammarico è stato non essere parte integrante, ho sempre sofferto questa cosa però vi posso assicurare che ho sempre tenuto alto il nome dell AVES. Non è facile fare discorsi oggi per me che i discorsi sono stati sempre difficili. Una cosa non voglio dimenticare, l Aves è stata la mia famiglia ed io sono stato sempre orgoglioso di farne parte, ho ricevuto tantissimo, sotto il profilo professionale e personale, al punto che, ho qualche dubbio che il mio impegno sia stato pari, una cosa in verità la devo dire, ai miei Comandanti che mi hanno conosciuto e valutato; devo dire grazie, grazie perché le loro valutazioni erano sempre al di sopra delle mie aspettative. Grazie Comandante Stefanini per questi ultimi anni di servizio passati con lei, sono stati tra gli anni che devo incorniciare; nulla capita per caso, lei è l Ufficiale che conosco da più anni, si c ero anch io al mitico 51 Gruppo, e non può capire quanto sono onorato di essere salutato da lei. Ai miei colleghi e Superiori rivolgo il mio ringraziamento per la collaborazione che sempre mi hanno dato e mi scuso se qualche volta sono stato forse un po invadente o in alcuni momenti insopportabile sappiate comunque che mi sono sempre sentito della famiglia ed ho anche sofferto quando le cose nella nostra famiglia non andavano bene, oggi l AVES vive momenti grandiosi sotto tutti i punti di vista grazie a tanti personaggi professionisti che l Aviazione è fiera di avere. In conclusione, se è vero che, quando ha termine una così lunga e così rilevante parte della vita, sentiamo che qualcosa di noi muore, è pur vero che un'altra parte della nostra vita inizia e reclama i suoi diritti. Si diventa più padroni di se stessi, del proprio tempo, dei propri affetti e possono accendersi interessi nuovi, almeno me lo auguro. Non sono rammaricato, purtroppo la mia missione è finita, mi sento gratificato, ho ricevuto tutto quello che un vero Sottufficiale può ricevere. Grazie per avermi considerato uno di voi 1 Mar. Lgt. Leonardo Marcosano 18 - Il Basco Azzurro

19 17 Raduno Nazionale UNA MAREA DI BASCHI AZZURRI COLORERANNO A GIUGNO LE STRADE DI TORINO! PERCHÉ QUESTA CITTÀ SIMBOLO? Ci è sembrata un occasione unica ed irripetibile scegliere Torino come luogo per celebrare il nostro 17 Raduno Nazionale. Questa città, prima Capitale dell Italia Unita, ospitò già il cinquantenario dell Unità d Italia nel 1911 ed il centenario nel Molte Associazioni militari hanno operato questa scelta concentrando nella Capitale piemontese l attenzione per il loro Raduno Nazionale. Cominceranno i Granatieri ad aprile, poi gli Alpini, la Cavalleria, i Bersaglieri, i Carabinieri, Assoarma ed infine i VV.FF a settembre. Così anche noi dell ANAE celebreremo i 150 anni dell Unità d Italia a Torino. Per rendere più solenne e qualificante questa celebrazione ci siamo uniti ai fratelli dell Associazione Arma Aeronautica lavorando in simbiosi per la riuscita di quello che, ne siamo certi, sarà il più grande Raduno Nazionale dell ANAE per i significati ed i valori che sottende e per la straordinaria partecipazione degli appartenenti alla grande famiglia dei Baschi Azzurri. Sarà una esperienza indimenticabile! La città di Torino sta preparando con passione ed efficienza tutti i luoghi della memoria e della cultura, raccontando 150 anni di storia con mostre, eventi e manifestazioni di un interesse unico > 2011 >> 150 anniversario Unità d Italia TORINO giugno

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21 ElEnCo sintetico dei pacchetti Pacchetto A. 400,00 a persona dal 9 al 12 giugno 2011 Viaggio a/r con Bus granturismo da Roma-Bracciano-Viterbo, nr. 3 pernottamenti in hotel*** in regime di pensione completa con bevande incluse (in camera matrimoniale o doppia), 2 pranzi in ristorante con bevande incluse, 1 cena di gala, uso del bus per le escursioni a pavia, Venaria Reale - Racconigi -Tour di Torino e altre esigenze relative al raduno. assicurazione. Pacchetto B. 350,00 a persona dal 9 al 12 giugno 2011 mezzi propri stesso itinerario del Bus Granturismo, stesse condizioni del pacchetto a. Pacchetto C. 300,00 a persona dal 9 al 12 giugno 2011 mezzi propri nr.3 pernottamenti in hotel*** in regime di pensione completa con bevande incluse (in camera matrimoniale o doppia), 1 cena di gala. partecipazione alle escursioni a Venaria Reale - Racconigi - Tour di Torino. assicurazione. Pacchetto D. 230,00 a persona dal 10 al 12 giugno 2011 mezzi propri nr.2 pernottamenti in hotel*** in regime di pensione completa con bevande incluse (in camera matrimoniale o doppia), 1 cena di gala. partecipazione alle escursioni a Venaria Reale - Racconigi- Tour di Torino. assicurazione. Pacchetto E. 135,00 a persona dal 11 al 12 giugno 2011 mezzi propri nr.1 pranzo, pernottamento in hotel*** (in camera matrimoniale o doppia),1 cena di gala. partecipazione al tour di Torino. assicurazione. Pacchetto F. 110,00 a persona dal 11 al 12 giugno 2011 mezzi propri nr.1 pernottamento in hotel*** (in camera matrimoniale o doppia), 1 cena di gala. partecipazione al tour di Torino. assicurazione. Pacchetto G pranzo e cena di gala (serata azzurra). 75,00 a persona Pacchetto H solo cena di gala (serata azzurra). 50,00 a persona Pacchetto I solo pranzo. 25,00 a persona - giorno l eventuale richiesta di camera singola comporta un supplemento di euro 20,00 al giorno. per l 11 giugno, ai partecipanti con mezzo proprio, sarà fornito il BUs a/r (da albergo a Torino). a tutti i soci partecipanti sarà consegnata la medaglia ricordo, il numero unico, cartolina, una confezione di vino (2 bottiglie) offerta da sponsor. per ragioni organizzative il pagamento dovrà essere effettuato scegliendo una delle seguenti modalità precisando la causale anticipo/saldo partecipazione 17 Raduno nazionale anae - Torino : - su c.c.p. n intestato a anae Casella postale ViTERBo; - con bonifico bancario intestato a a.n.a.e. associazione nazionale aviazione EsERCiTo *98* c/o BdV s. FaUsTino ViTERBo - Codice iban: it11 G ; - presso la segreteria nazionale con assegno bancario/postale. l importo dei relativi pacchetti dovrà essere versato: - quale quota di anticipo, pro-capite,. 50,00 - la quota a saldo (tutti i pacchetti) entro il 1 maggio Si precisa che l eventuale sconto per i soli soci verrà precisato non appena sarà quantificato il contributo ricevuto dagli amici dell ANAE.

22 17 RADUNO NAZIONALE A.N.A.E. Torino giugno 2011 PROGRAMMA DI MASSIMA Giovedì 9 giugno Mattinata: eventuale conferenza stampa di presentazione del Raduno da parte del Presidente Nazionale e componenti il Consiglio Direttivo Nazionale. Pomeriggio: arrivo dei partecipanti al Raduno Nazionale e sistemazione negli alberghi. Venerdì 10 giugno Mattinata: visita alla Reggia di Venaria Reale; ore 15.00: Assemblea Nazionale presso hotel per i soli delegati; ore 15.30: visita Reggia di Racconigi; ore 19.00: eventuale rinfresco di benvenuto alle Autorità Militari e Civili, alla Presidenza Nazionale Associazione Aviazione Esercito e Associazione Arma Aeronautica e ai Componenti il Consiglio Direttivo delle due Associazioni; ore 19.00: cena presso hotel; ore 21.00: partecipazione al concerto tenuto dalla Banda dell Aeronautica Militare. Sabato 11 giugno ore 08.30: afflusso delegazione AAA e ANAE per deposizione di una corona d alloro al Mausoleo dell Aeronautica sito nel Cimitero Monumentale; ore 09.30: ammassamento radunisti a Piazza Vittorio Veneto (inizio via Po); ore 09.30: afflusso degli invitati alle tribune di Piazza S. Carlo; ore 10.00: onori ai Medaglieri e Labari delle Associazioni Combattentistiche e d Arma, ai Gonfaloni della Città e della Provincia di Torino ed alle Bandiere di Guerra; ore 10.30: arrivo Massima Autorità a Piazza S. Carlo; ore 10.30: inizio sfilata partecipanti Raduno Nazionale sul percorso Via Po, Piazza Castello, via Roma, Piazza S. Carlo. A seguire schieramento radunisti a Piazza S. Carlo ed interventi allocutivi Autorità (probabile sorvolo P.A.N. ed elicotteri AVES); ore circa: termine cerimonia; a seguire pranzo in albergo; pomeriggio a disposizione per visita alla città di Torino; ore 21.00: Serata Azzurra presso hotel. DOMENICA 12 giugno Rientro dei radunisti alle proprie sedi. Eventuali cambiamenti verranno tempestivamente comunicati sul sito

23 i nostri RICORDI Siamo nel maggio 1951! Nasce l ALE. Questa foto storica ci mostra un momento importante per la nascita dell Aviazione Leggera dell Esercito. A Fort Sill in Oklahoma il personale selezionato dall E.I. è schierato nella cerimonia di inizio del primo corso per la concessione del brevetto di pilota di Piper. Da Sinistra si riconoscono Moizo, Stradiotto e Macchitella, mentre all estrema destra si nota Oscar Savini che perirà in un incidente durante il corso e sarà annoverato come primo Caduto dell Aviazione dell Esercito. Alla sua memoria è dedicato l aerocampo di Bracciano, sede del 1 Reggimento di Sostegno AVES Idra. Un altra foto del 1953 ritrae nell aerocampo di Gardolo (TN), sede della SAL del 4 rgt. art. pes. campale, in piedi Stocchi, Alongi e Piccolo ed accovacciati Conti (2 corso m.a.l.), Finora e Zadra. Proponiamo queste 3 foto riguardanti i momenti della premiazione di Giovanni Patti e Fabio Conti vincitori nel 1983 del Giro Aereo Internazionale d Italia. 2ª World Cup. Il Basco Azzurro - 19

24 GULF HELICOPTERS FIRMA UN CONTRATTO PER CINQUE ELICOTTERI AW139 AgustaWestland ha annunciato la firma di un contratto con la Gulf Helicopters nel Qatar per la consegna di cinque elicotteri AW139, i quali saranno equipaggiati per operazioni offshore di trasporto passeggeri. Prima di questo contratto, Gulf Helicopters ne aveva stipulato uno nel 2007 per la consegna di dodici velivoli, come parte del suo programma di rinnovo flotte. AGUSTAWESTLAND PRESENTA L'AW139M FIRMATO UN CONTRATTO TRA AGUSTAWESTLAND E REGA PER UN SIMULATORE DI ELICOTTERO GRANDNEW AgustaWestland ha firmato un contratto con Rega, fornitore svizzero per servizi di salvataggio ed emergenza medica, per la consegna di un simulatore avanzato che soddisfi gli standard di addestramento per la flotta Rega di elicotteri Da Vinci e GrandNew. Il simulatore, progettato e costruito dalla AgustaWestland a Sesto Calende, diverrà operativo dal 2012 e sarà situato adiacente all'aeroporto di Zurigo. AGUSTAWESTLAND FIRMA UN CONTRATTO PER IL SE- CONDO QUINQUENNIO DELL'IMOS CONTRACT AgustaWestland ha firmato con il ministero della difesa britannico, un contratto che copre il secondo quinquennio del contratto venticinquennale Integrated Merlin Operational Support (IMOS). Il contratto per il periodo è valutato circa 570 milioni di sterline e fornisce un pacchetto comprensivo di supporto per la flotta AW101 gestita dalla Royal Navy e dalla Royal Air Force. Inclusi anche pagamenti per numero di ore di volo raggiunte e incentivi associati al raggiungimento di determinati livelli di efficienza dei velivoli e al numero di velivoli in dotazione alla flotta. DUE AW109 POWER ED UN AW139 PER LA POLIZIA DI CONFINE DELLA BULGARIA Annunciato il debutto dell'agustawestland AW139M, versione modificata militare dell'elicottero multiruolo AW139, integrata con tecnologia di standard approvati dalla US Air Force. Il nuovo velivolo è stato presentato all'afa Air Warfare Symposium, (Orlando, Florida, febbraio 2011) ed è destinato al mercato militare statunitense. Costruito nello stabilimento AgustaWestland di Filadelfia è provvisto di tecnologia militare da vari fornitori nazionali, vede tra le altre caratteristiche sedili rinforzati, serbatoi carburante autosigillanti, un sistema di stoccaggio esterno per armi e missili aria-terra, protezione antighiaccio per utilizzo dell'elicottero in tutte le condizioni meteo, e una migliore ottimizzazione degli spazi interni pur mantenendo le dimensioni e l'aspetto esterni immutati. Le forze di polizia del confine bulgaro hanno ricevuto due elicotteri AgustaWestland AW109 Power ed un AW139, consegnati in una cerimonia ufficiale all'aeroporto di Sofia in presenza di rappresentanti del governo bulgaro, della polizia di confine e altre autorità. Questi elicotteri forniranno servizi di sorveglianza aerea nei confini europei, poiché la Bulgaria farà parte delle zone Schengen a breve. SECONDO AW139 PER LA GUARDIA DI FINANZA AgustaWestland ha consegnato alla Guardia di Finanza un secondo AW139, accettato dal Gen. Michele Adinolfi, e dal Gen. Daniele Caprino in una cerimonia ufficiale tenutasi allo stabilimento AgustaWestland di Vergiate. Il primo AW139 della GdF fu consegnato a metà 2009 e, insieme al nuovo esemplare, eseguirà missioni di sorveglianza, ricognizione, pattuglia marittima e pubblica sicurezza Il Basco Azzurro

25 I nostri affezionati lettori si ricorderanno che nel numero 2/2010 del nostro periodico dal titolo Ma quando è nata l Aviazione dell Esercito? veniva pubblicata la lettera del Comando Scuola di Artiglieria di Bracciano datata 24 aprile 1951 oggetto: Nucleo aviazione leggera, con la quale si davano disposizioni per la costituzione di un'unità avente come scopo l'addestramento dei piloti, dei motoristi e degli addetti alle piste di atterraggio degli aerei leggeri. Nel testo erano citati alcuni nomi di ufficiali con a fianco le rispettive mansioni previste per la fase organizzativa del Campo di volo di Monte dell'oro. Uno di quei personaggi era il Capitano Alberto Mondini il cui incarico era quello di interprete grazie alle conoscenze della lingua inglese acquisite durante la Guerra di Liberazione quando aveva combattuto a fianco degli Alleati con i nostri reparti militari. La figlia del Cap. Mondini, Signora Cinzia, ha voluto onorare la memoria del padre (venuto purtroppo a mancare nel dicembre del 2009) inviandoci questa testimonianza che ha un notevole valore storico per farci conoscere gli antefatti della nascita dell'ale. Preistoria dell Aviazione dell Esercito di Alberto Mondini Il Capitano Mondini Nel bel volume su l Aviazione dell Esercito del Colonnello P.O. Giovanni Tonicchi è magistralmente raccontata la storia dell'aves; ma, avendola vissuta, vorrei aggiungere qualcosa sulla preistoria di questa nuova Specialità. Prendiamo le mosse da lontano, da quel dicembre 1943 che vide impegnato sul fronte di Mignano Monte Lungo il 1 Raggruppamento Motorizzato. Fin dal nostro arrivo in linea il 6 dicembre avevo visto con curiosità i piccoli aeroplani che volavano sulla linea del fronte; essendo ufficiale di collegamento distaccato al Comando Artiglieria della 36ª divisione americana, nella quale era stato inquadrato l 11 Art., mi fu facile sapere che quegli aerei servivano da posti di osservazione dell aria, e si chiamavano infatti Air O. P. (Air Observation Post). Fu in quell epoca che feci il primo volo su un L4; mi ero trovato a passare vicino a una striscia d'atterraggio, mi ero avvicinato agli aeroplani e avevo chiesto a un tenente se mi portava su. L'aveva fatto di buon grado; avevamo volato sulla valle di fronte a Cassino e l'impressione era stata positiva. Ero rimasto stupito dalla grande visibilità che si godeva dalla carlinga finestratissima del piccolo aereo, ed ero stato anche contagiato dall'entusiasmo di quel giovane ufficiale, che poi scoprii essere una caratteristica comune a tutto il personale addetto agli Air O. P. Non era molto tempo che i piccoli aeroplani venivano impiegati per aggiustare il tiro; anche nell esercito americano avevano dovuto lottare per fare accettare l'idea, che poi aveva avuto successo. Le piccole, fragili macchine disarmate sembravano vulnerabilissime, ma le perdite erano state poche, anche perchè, bisogna riconoscerlo, il dominio dell'aria tenuto saldamente dagli Alleati conteneva il rischio in limiti accettabili. Se arriva un caccia tedesco? chiesi al mio pilota. E' difficile che ci sorprenda perchè il cielo si riempie delle nuvolette dei colpi sparati dalla nostra contraerea; è di quella, se mai, che dovremmo aver paura. Poi facciamo virate strettissime e ci spingiamo raso terra, il caccia non può seguirci. Quando l'11 artiglieria tornò in linea col Gruppo di Combattimento Legnano nel Marzo 1945, inquadrato nella V Armata, riuscii a fare accettare agli Americani e al mio Comando 1 idea che avremmo potuto aggiustare il tiro delle nostre batterie con l aiuto dei piccoli aerei americani. Fummo scelti in tre per quell'incarico: il Ten. Ferreri, il S.Ten. Poli e io; facemmo un po' di pratica a Firenze, decollando da un terreno che era stato ricavato nel parco delle Cascine, e poi tornammo subito in linea, in Val d Idice. La striscia d atterraggio era stata ricavata con l aiuto dei bulldozer sul greto di un torrente in una valle piuttosto stretta. Ho fatto il mio primo volo per aggiustare il tiro il 20 marzo. Alla partenza dei colpi dalla batteria comunicavamo On the way! e conoscendo la durata della traiettoria era facile tenere gli obbiettivi sotto osservazione al momento dell arrivo dei colpi. Subito dopo, mentre si comunicavano le correzioni, era consigliabile fare virate strette e cambiamenti di direzione e di quota per disorientare la contraerea. Il 28 marzo il S. Ten. Poli fece il suo primo volo e io il secondo; nel corso della nostra attività abbiamo aggiustato anche il tiro di batterie americane che a volte richiedevano speciale attenzione. Infatti potevano impiegare radio spolette, che facevano esplodere il proietto sulla traiettoria su un qualunque oggetto veniva a trovar- storia e storie Il Basco Azzurro - 21

26 storia e storie Shumway venne con l L5. Sorvolò attentamente il prato per accertare che non ci fossero pietre e fossi nascosti, come è buona abitudine fare prima di posar le ruote su qualsiasi terreno sconosciuto, poi atterrò, ripartì, dando una dimostrazione di volo a bassissima quota. Successivamente si cominciò a discutere, alla Scuola e allo Stato Maggiore, sui pro e i contro degli aeroplanetti per l'artiglieria. Gli Americani, che stavano dando un assistenza sempre maggiore all'esercito Italiano, erano decisi assertori di questi mezzi da osservazione che avevano ideato, sperimentato in guerra, e su cui contavano ora sempre di più. Da noi la questione era dibattuta, con gli osservatori brevettati decisamente contrari, allineati in questo all'aeronautica con la quale avevano forti legami, e i superiori comandi poco entusiasti, sia perchè L aerocampo di Bracciano dove nacque l ALE mancava loro ogni cultura in proposito, sia perchè, è giusto riconoscerlo, alle prese con si entro una distanza di 50 piedi. Da terra comunicavano la frase convenzionale Lucky Strike, e il pilota sapeva che una quantità di problemi piccoli e grandi, a cominciare doveva tenersi a distanza di sicurezza dalla traiettoria. col trattamento di fame del personale. Faceva eccezione il Colonnello Antonino Duran, Comandante della Il discorso sui piccoli aerei dell artiglieria si riaprì per me nel 1950, quando fui inviato negli Stati Uniti, e precisamente a Fort Sill in Oklahoma, a frequentare il corso mento in favore dell'aviazione dell'artiglieria. Scuola di Bracciano, che si schierò fin dal primo mo- Associate Basic presso la Scuola d Artiglieria da Campagna americana. Eravamo due Ufficiali italiani, il Ten. americani piloti dell'esercito furono distaccati alla Scuola Poi arrivarono i piccoli aerei dall'america, e due ufficiali Paolo Gamboni e io. Fra vari insegnamenti del corso ci d'artiglieria; ricordo il Maggiore Robert Tugman, al fu anche quello sull osservazione aerea, con lezioni teoriche e un paio di voli compiuti su un Piper come quelli mo insieme i molti problemi che si presentavano ogni quale rimasi poi legato da cordiale amicizia. Risolveva- sui quali avevo volato in guerra. giorno; la mia collaborazione con la nascente Aviazione Tornati in Italia, Gamboni ed io cercammo di persuadere dell'esercito durò fino al giorno in cui furono scelti gli colleghi e superiori dell utilità dei piccoli aerei da osservazione, senza molto successo. ca: Moizo, Stradiotto, Gamboni, lo sfortunato Cap. ufficiali da inviare al primo corso di pilotaggio in Ameri- Intanto era nata la NATO e presso l Ambasciata degli Oscar Savini e gli altri. Mi aspettavo di essere incluso Stati Uniti a Roma erano stati comandati ufficiali piloti nella lista, ma non andò così. Restai deluso. Per soddisfare la mia passione del volo presi il brevetto all'aero dell'esercito; uno di questi, il Ten. Leslie Shumway, fu entusiasta all'idea di far vedere alla Scuola di Artiglieria Club di Roma e continuai a volare fin a quando il costo di Bracciano come volava e come poteva atterrare quasi dell'ora di volo non raggiunse livelli insostenibili. Ho dappertutto un piccolo aeroplano da collegamento. avuto occasione di visitare più volte il Centro Addestramento e diversi reparti dell'aviazione (allora) Leggera A Ciampino l'ambasciata disponeva di un L5 con la stella bianca americana, e, presi gli accordi con il Comando della Scuola, si combinò per una dimostrazione. quel soggetto: l'ho trovata meravigliosamente cresciuta, dell'esercito perchè ho fatto un paio di documentari su Dove far atterrare l'aeroplano? Di prati ce n'erano; ma la potenziata, animata da gente che ha competenza e tanto dimostrazione doveva svolgersi in sicurezza. Così cercammo un terreno non lontano dalla Scuola, privo di dernamento forse superiore a quella di altri enti militari. entusiasmo, con una capacità di evoluzione e di ammo- ostacoli e abbastanza grande per consentire atterraggio e Il che mi ha fatto piacere, e ha risvegliato un po di rimpianto. successivo decollo. Si decise per Monte dell'oro: 22 - Il Basco Azzurro

27 Dell'elmo di Scipio, non di Cesare, ne di Mario e neppure di Gneo Pompeo! storia e storie di Salvatore Parisi Con grande intuizione, il giovane poeta Goffredo Mameli sentì che l'italia avrebbe non solo riconquistata la sua unità, ma avrebbe marciato verso l'avvenire sulle orme della sua grande madre, Roma. Era, quindi, giusto che a simbolo della rinascita italiana venisse assunto Scipione! Publio Cornelio Scipione, detto poi l'africano, possedeva una spiccatissima personalità. Discendeva dall'antica ed illustre famiglia patrizia dei Cornelii, che aveva dato a Roma consoli, senatori e magistrati in gran numero: era un uomo intelligentissimo ed un geniale condottiero. Fu lui, infatti, a lanciare Roma nella politica mediterranea. Il Senato romano voleva cacciare Annibale dall'italia, rifiutando sempre qualsiasi compromesso, fosse pure un semplice scambio di prigionieri. Nessuna trattativa era possibile finché Annibale calpestava il suolo italico. Scipione voleva di più: la grandezza di Roma! Per questa sostenne la necessità per Roma di combattere Cartagine in Africa, sostituirsi a Cartagine nell'egemonia del Mediterraneo e rendere amiche le popolazioni delle coste libiche, chiavi anche allora della sicurezza del territorio italico. In questa azione politica Scipione ebbe, com'è naturale, molti nemici: uomini di grande valore, ma che dimostravano di avere occhi bendati, grave miopia politica e, soprattutto, una incontenibile invidia per il giovane Console, non volendo comprendere i suoi grandi disegni, non ispirati dall'ambizione, ma dettati solamente dal desiderio della grandezza della Patria. Amato dalle truppe, proclamato re dai popoli iberici, Scipione avrebbe potuto eguagliare Cesare, tanta era la sua grandezza, valore e intelligenza, ma egli preferì ritirarsi in volontario esilio senza premi né cariche pubbliche. Ed è in ciò forse la sua grandezza. Grandezza compresa per primo dal giovane patriota Goffredo Mameli che lo scelse come stella polare del nostro Risorgimento. Incurante degli intrighi politici, Scipione proseguiva imperterrito nel suo progetto: portare la guerra in Africa. Sbarcate le sue legioni sulle coste tunisine, invece di accamparsi in riva al mare, come suggerito dalla logica e dal Senato romano, così pronto a reimbarcarsi in caso di disfatta militare, seguendo un suo ardito piano, preferì risalire l'alta valle del fiume Megerda, cuore del dominio punico, ricco di vigne, uliveti, grano e di numerosi allevamenti di bestiame: unico emporion da cui Cartagine traeva i suoi rifornimenti vitali. Dopo averne fatta grande incetta, dava alle fiamme ogni cosa e radeva al suolo case e fattorie. Così facendo, riduceva alla fame il nemico e, di conseguenza, avrebbe costretto Annibale a venirlo a cercare e dare battaglia nel luogo da lui prescelto, mentre in Italia era sempre stato Annibale a scegliere il terreno ove battersi! Scipione si sposta fino a Narragara, una città di cui oggi restano solamente poche rovine, alla frontiera tra l'algeria e la Tunisia, nel punto più remoto della valle del Megerda. In questo modo, egli facilitava il congiungimento del suo esercito con quello alleato di Massinissa. Il luogo prescelto era una immensa pianura quasi deserta che costituiva per Scipione e per Annibale un campo di battaglia ideale. I romani occuparono immediatamente tutti i pozzi. Il dominio dei pozzi d'acqua è sempre stato uno degli elementi fondamentali in tutte le guerre, e di ciò Scipione se ne era reso perfettamente conto (anche gli israeliani, durante tutte le guerre da essi combattute contro gli eserciti arabi, non hanno mai mirato all'occupazione dei pozzi di petrolio, bensì al bene più prezioso: le sorgenti d'acqua!). Data la precaria situazione in cui era venuta a trovarsi Cartagine, Annibale fu costretto a lasciare il territorio punico e si portò an- Il Basco Azzurro - 23

28 storia e storie ch'egli a Narragara, schierando il suo esercito su una collinetta in posizione dominante, ad una certa distanza dal campo romano, con le spalle rivolte al mare. Era una posizione strategicamente buona, solo che... mancava l acqua! Questo costituiva per Scipione il primo successo, poiché i suoi legionari sarebbero andati in battaglia freschi e riposati, mentre la sete avrebbe distrutto il fisico e il morale dei cartaginesi. A questo punto, i due eserciti si prepararono all'urto finale. Le forze puniche ascendevano a circa uomini, quelle romane a , ivi compresi gli alleati numidici. Da parte cartaginese c'era una non lieve superiorità numerica, ma mancava l'omogeneità. Annibale poteva contare sul suo esercito costituito da soldati temprati da anni di duri combattimenti sui campi di battaglia italiani, in cui la disciplina e lo spirito di corpo erano particolarmente sentiti, ma doveva fare i conti anche con i non pochi mercenari arrivati da tutte le parti del mondo allora conosciuto. L'esercito romano, addestratissimo da due anni di guerra in Africa sotto la guida di Scipione, possedeva compattezza, uniformità e uno spirito di corpo elevatissimo: era fortemente motivato. Sapeva di battersi per la grandezza di Roma e sapeva anche che in caso di sconfitta non ci sarebbe stata alcuna speranza di scampo. Vincere o morire, ripete Scipione all'alba del 19 ottobre del 202 a. C., passando in rassegna a cavallo le sue legioni schierate. Annibale caricò i suoi soldati accennando all'immenso bottino che si sarebbero spartiti dopo la vittoria e ai pericoli a cui sarebbero andati incontro loro, le loro donne e i loro figli in caso di sconfitta. Ai veterani d'italia, suoi fedelissimi, ricordò le grandi vittorie del Trasimeno e di Canne, dove furono trucidati decine di migliaia di legionari romani. Per spirito combattivo e per valore militare i due eserciti potevano considerarsi equivalenti; l'abilità e il valore dei capi avrebbero fatto la differenza. Annibale, in quell'occasione, fu all'altezza delle sue migliori tradizioni, anzi, si può affermare che come concezione e condotta tattica fu una delle sue più belle battaglie. Lo schieramento romano fu quello tradizionale, con una sola variante: i manipoli di ogni legione vennero disposti a scacchiera, in modo da lasciare tra una riga e l altra dei corridoi, nei quali però volteggiavano i veliti e la fanteria leggera. Scopo di questi corridoi era di far cadere nel vuoto e rendere inefficaci gli attacchi degli elefanti che il nemico avrebbe sicuramente lanciato. Infatti, innanzi alla prima linea punica torreggiavano anche questa volta 80 mastodontici elefanti; i mercenari costituivano la prima linea, mentre la seconda era costituita da reclute puniche. La terza linea, la più consistente, era costituita dai reduci d'italia: valorosi e rotti a tutte le astuzie della guerra. La battaglia cominciò con la carica spaventosa degli 80 elefanti. La mossa però era già stata prevista: dalle schiere romane si leva contemporaneamente un assordante e acutissimo squillo. Tutte le trombe, i corni, le tibie suonarono insieme e improvvisamente. Gli elefanti atterriti dall'inaspettato fragore si sbandarono terrorizzati, precipitandosi a testa bassa contro l'ala sinistra punica, scompigliando la cavalleria schierata a protezione di quel lato. Solo alcuni raggiunsero le avanguardie romane, nei corridoi, tra schiera e schiera, che Scipione aveva avuto la geniale idea di lasciare, i veliti li tormentarono con i loro precisi tiri di dardi, finché gli inferociti animali cambiarono direzione precipitandosi contro l'ala destra punica. Il fido Lelio, vice di Scipione, lanciò la cavalleria all'assalto di quella cartaginese con tale impeto che quella punica dovette darsi alla fuga: lo schieramento nemico era ormai senza protezione alle ali. Le fanterie dei due eserciti vennero finalmente a contatto fisico. La lotta fu dura, ma breve: i legionari, superiori per addestramento e disciplina, travolsero la prima linea punica, mettendola in fuga. Anche la seconda, costituita di reclute cartaginesi, venne sgominata e i fanti sbandati si precipitarono a migliaia verso la loro terza linea. Ma Annibale, non desiderando infiltrazioni di fuggiaschi che avrebbero compromesso la solidità dello schieramento e permesso ai romani di insinuarsi tra i reparti dei reduci ancora intatti, ne ordinò lo sterminio senza pietà né riguardo! A questo punto, Scipione fece suonare la ritirata per far rientrare nei ranghi gli uomini e i reparti più avanzati. Non essendo possibile sfondare il fronte della schiera avversaria, occorreva aggirarla. Scipione fece avanzare di nuovo i suoi uomini per riprendere la battaglia, che fu accanitissima, mentre i reparti di cavalleria di Lelio e di Massinissa piombavano alle spalle dei soldati punici che, stanchi, assetati e sfiniti dalla fatica, si dettero a precipitosa fuga. Più di furono i caduti cartaginesi ed altrettanti i prigionieri. I romani e i loro alleati lasciarono sui campi di battaglia uomini. I morti di Canne potevano ora dormire tranquilli il loro sonno eterno! Dal punta di vista tattico, la battaglia era stata il capolavoro di Scipione: egli aveva dovuto operare ben tre successive manovre e per tre volte aveva dovuto cambiare ordini e formazioni in presenza di un nemico al quale non si poteva sicuramente negare determinazione e valore. Rientrato a Roma, Senato e popolo gli tributarono grandi onori, ma non volle accettare alcun compenso e incarichi di prestigio, ritirandosi pochi anni dopo a vita privata. Scipione e Annibale, per molto tempo ancora usarono intrattenersi a sereno colloquio, quasi a dimostrare che due persone, anche se politicamente nemiche, possono avere il massimo rispetto e grande comprensione reciproca e che il gretto fanatismo è solo delle menti ristrette! Fu solo per compiacere il Senato Romano che Scipione dichiarò di aver sostenuto la battaglia campale a Zama e non a Narragara. In effetti, l'alta autorità romana gli aveva consigliato di schierare le legioni a Zama con le spalle a mare, pronti a reimbarcarsi in caso di disfatta. Tutto il mondo, però, sa che la battaglia campale contro i cartaginesi di Annibale venne combattuta a Zama e non a Narragara! 24 - Il Basco Azzurro

29 L'alba del giorno dopo Dopo i due originali ed apprezzati articoli su Sharon ed Arafat apparsi sui due precedenti numeri, Salvatore Parisi continua il suo accattivante filone narrativo, parlandoci questa volta di un episodio della 2 Guerra Mondiale che vide protagonisti eroici arditi incursori della Marina Militare e valorosi piloti da caccia italiani. Si tratta dello sfortunato e eroico attacco alla munitissima Base Aeronavale inglese di Malta nel luglio Sta lavorando per pubblicare in autunno, in coincidenza con le celebrazioni del 150 Anniversario dell Unità d Italia e della 70ª ricorrenza dell evento, un libro frutto di un accurata ricerca che mette in chiara luce tutti gli aspetti riguardanti l attacco italiano e la rabbiosa reazione della difesa anglo maltese. storia e storie racconto dell'eroica e sfortunata impresa tentata con estrema decisione all'alba del 26 E il luglio 1941 contro la Base Aeronavale di Malta da parte degli Arditi Incursori della Marina Militare e dei valorosi Piloti da caccia Italiani. Ci sono alcune rare persone conosciute o incontrate durante la nostra esistenza terrena o che il destino ha assegnato alla nostra amata Patria le quali, grazie alle loro innate virtù e alle pregevoli eccezionali qualità naturali di cui sono state dotate, segnano in modo indelebile la nostra vita. E, sicuramente, l eroica impresa di cui voglio parlare, purtroppo sconosciuta alla maggior parte delle generazioni post belliche, ma dimenticata, di proposito o per diversi altri motivi, da buona parte delle precedenti, appartiene di diritto alle più gloriose pagine della Storia d'italia. E, benché essa si sia poi rivelata come il più sanguinoso e glorioso insuccesso della X MAS, tuttavia, dato il fulgido eroismo dimostrato, qualunque nazione sarebbe orgogliosa di annoverare nella propria storia militare un episodio tanto glorioso come quello dei mezzi d'assalto italiani. Non meno eroici furono i 9 piloti da caccia di scorta alla flottiglia d'assalto, poiché dovettero affrontare con i loro aerei, poco armati e superati dalla tecnologia, una trentina dei famosi e potenti Hurricane e Spitfire britannici. Nonostante, però, l'inferiorità tecnica e numerica dei caccia italiani, durante la feroce battaglia aerea che, eccezionalmente, durò più di 10 minuti, prevalendo nei suoi piloti il coraggio, l'audacia, il valore e l'eroismo, riuscirono ad abbattere 3 aerei nemici contro la perdita di 2 italiani. Tutto quanto è stato desunto dall'autore da documenti militari di indubbia fede e dai libri sull'argomento di scrittori italiani, inglesi, francesi, spagnoli e maltesi, avvalendosi delle esperienze acquisite in tanti anni di servizio in Patria e all'estero. Provenendo dalle Truppe Alpine, pur riconoscendo di non essere la persona più autorevole per trattare di fatti di Marina e di Aviazione, tuttavia, ho approfittato di una rara occasione offertami dal mio incarico per cimentarmi, anche se immeritatamente, nella narrazione dell'evento storico in questione. Molti anni fa, allora Capitano, venni trasferito dalla Brigata Alpina Taurinense alla Missione Militare Italiana, a Malta: un'isola ricca di storia e di ricordi di guerre e di invasioni, e dove esistono tuttora molte testimonianze di una complessa e per molte persone sconosciuta impresa che vide impegnati in un'audacissima quanto impossibile impresa 47 valorosi Incursori di Marina e 9 coraggiosi piloti da caccia italiani che dettero molto filo da torcere alla potente artiglieria dei forti maltesi e a 30 piloti britannici, pagando però caramente il loro ardore e amor di Patria. Visibili testimonianze di questa generosa e impossibile azione militare, sono tuttora esposte presso il National War Museum di Valletta, mentre ad un centinaio di metri, resistono ancora alle intemperie i due pilastri che fino al mattino del 26 luglio 1941 sostenevano il famoso ponte che collegava il forte di S. Elmo al vicino frangiflutti, contro il quale si scagliò e si esaurì la violenza di 12 eroici giovani soldati, di cui 4 piloti dei famosi Siluri a Lenta Corsa o Maiali e 8 piloti di MT o barchini esplosivi. E' questo, dunque, uno dei motivi per cui mi sono cimentato a scrivere questo libro. La data più importante del calendario delle Forze Armate Maltesi è, senza dubbio e per giusto merito, quella del 26 luglio 1941, nota ai Maltesi con il nome di Battaglia di Valletta e agli Italiani come Operazione Malta 2. I fatti risalgono alle prime ore di quella mattina, quando Il Basco Azzurro - 25

30 storia e storie Dall alto a sinistra: il Maggiore A.N. Teseo Tesei, il Capitano di Corvetta Giorgio Giobbe, il 2 Capo palombaro Alcide Pedretti, caduti a Malta il 26 luglio del 1941 insigniti della Medaglia d Oro al Valore Militare. gli Arditi Incursori della X Flottiglia MAS, élite e fiore all'occhiello della Marina Militare Italiana, partiti in gran segreto dalla Base Navale di Augusta la sera del 25 luglio, all'alba del giorno dopo tentarono con estremo eroismo, decisione e audacia, ma con altrettanta sfortuna, il forzamento del Grand Harbour di Valletta, ossia la Base Aeronavale di Malta, all epoca la più potente ed impenetrabile fortezza aeronavale britannica nel Mediterraneo. Da poche ore era entrato nel porto di Valletta il convoglio Substance, composto di numerose navi cariche di ogni genere di rifornimenti, scortato dalla Forza H, la squadra navale britannica di Gibilterra, al comando dell'amm. Sommerville, forte di numerosi incrociatori, cacciatorpediniere e di una portaerei armata di caccia, aerosiluranti e bombardieri. Durante la navigazione da Gibilterra a Malta aveva subito numerosi e decisi attacchi da parte dei caccia e dei bombardieri italiani: erano state affondate alcune navi da guerra e abbattuti molti aerei britannici. Anche l'aeronautica Italiana aveva subito notevoli danni ma, sicuramente, essi furono di gran lunga inferiori a quelli britannici. Nonostante le ingenti perdite subite durante la navigazione, gli abbondanti rifornimenti giunti in porto davano a Malta grande respiro, mettendo in serio pericolo il traffico navale dell'asse da e per la Libia, dove vi si stava combattendo una serie di sanguinose battaglie. A questo punto, il compito di distruggere le navi ancorate nel Porto Grande di Valletta, venne affidato agli Arditi Incursori della X MAS, allora comandata dal Capitano di Fregata Vittorio Moccagatta, di Alessandria. Nel famoso e glorioso reparto figuravano uomini d'eccellenza come il Maggiore A.N. Teseo Tesei, nato all'elba; il Capitano di Corvetta Giorgio Giobbe; il Sottotenente di Vascello Carlo Bosio; il Sottotenente A.N. Aristide Carabelli, milanese; il calabrese Capitano medico Bruno Falcomatà; il 2 Capo palombaro Alcide Pedretti; il Sottocapo silurista Guido Vincon, nativo di un paesino vicino a Pinerolo: tutti caduti in combattimento e insigniti di Medaglia d'oro al Valore Militare, alla memoria. E poi gli altri componenti della flottiglia d'assalto: alcuni uccisi in combattimento, parecchi fatti prigionieri e solo pochi riusciti a sottrarsi alla cattura. Tutti meritarono la Medaglia d'argento o di Bronzo al Valore Militare! Il pieno successo conseguito dalla pattuglia di Incursori comandata dal Tenente di Vascello Faggioni nell'attacco contro le navi nemiche ancorate nella rada della Base Navale di Suda (Creta), il 26 marzo 1941, convinsero Supermarina di potere lanciare un uguale attacco contro Malta, punta cruciale e nodale della guerra aeronavale nel Mediterraneo. Gli Italiani, però, in quell'occasione, non avevano preso in debita considerazione la presenza a Malta del radar, apparecchiatura elettronica realizzata per localizzare la posizione di oggetti mobili o fissi mediante la riflessione da parte dell'oggetto ricercato delle radioonde emesse dall'apparecchio stesso, ultimo ritrovato della tecnica sconosciuta, però, dagli italiani e, inoltre, la macchina cifrante Enigma, gioiello della tecnica tedesca i cui segreti, però, erano già da molto tempo noti ai britannici. Radar ed Enigma, in particolare, fecero mancare alla flottiglia d'assalto l'elemento essenziale per la riuscita del forzamento: la sorpresa! Ovviamente, non furono solo queste le cause del fallimento: ne esistono altre, sicuramente di minore importanza, che vengono riportate ed analizzate nel libro che cercherò di pubblicare nel prossimo autunno. L'assalto, audace ma sfortunato, meritò l'indiscussa ammirazione di tutto il mondo. Lo stesso intelligente e scaltro Ammiraglio Brown Cunningham, comandante della Mediterranean Fleet, riportava nel suo libro di memorie A Sailor's Odyssey : Mi ha sempre meravigliato quanto gli Italiani erano bravi in questo tipo di attacchi individuali ; e, a proposito dell'eroismo dei piloti italiani: "Noi eravamo perfettamente capaci di tenere a bada la flotta degli Italiani, ma dubitavo che ci fosse possibile di mettere ugualmente le briglie alla loro aeronautica. II Contrammiraglio Armando Fumagalli, comandante del Settore Marina Militare di Augusta, il 27 luglio 1941, inviava a Supermarina la relazione finale sul fallito assalto alla Base Navale di Malta completandola con la seguente frase: II comportamento degli Ufficiali e del Personale è stato quello che si doveva attendere da Uomini di valore eccezionale. Salvatore Parisi 26 - Il Basco Azzurro

31 Questo spazio è direttamente gestito dalle Sezioni e dai Reparti per le loro esigenze di comunicazione e di visibilità. La redazione caldeggia l uso di vettori informatici per la trasmissione dei dati. Sezione MUSCARÀ sezionemuscara@anae.191.it (attenzione muscara senza accento) Sezione SAVINI La Sezione O.Savini formula sentite condoglianze al socio De Francesco Pietro per il decesso della sorella. Le condoglianze della Sezione SAVINI vanno anche al Sezione RIGEL Il 5 novembre u.s. la Dottoressa Michela Dainelli, nella sede del Policlinico Umberto I presso l'università La Sapienza di Roma, ha conseguito il diploma di specializzazione in Endocrinologia e malattie del ricambio discutendo la tesi Associazione tra patologie tiroidee benigne e maligne e carcinoma della mammella ottenendo la valutazione di 70/70 e lode. L'orgoglioso suocero nonché affezionato socio dall'anae, il Generale Ermanno Ricci ne dà l'annuncio comunicando altresì che la Dottoressa Dainelli riceve presso lo studio medico sito in Montefiascone, Via Matteotti, 39/C (Cell ). Particolare trattamento per i soci dell'anae. Socio Teobaldo GRECO per il decesso del cognato ex socio simpatizzante ANAE Manunta Giovanni. cronaca delle Sezioni e dei Reparti Nell'ambito dei festeggiamenti per il 150 dell'unità d'italia, presso il teatro Verdi della città di Pordenone, la sera del 19 dicembre ha avuto luogo un applaudito concerto della Banda dell'esercito. Lo spettacolo è stato promosso dal C.te della Brigata corazzata Ariete, dal Presidente della Provincia di PN e dal sindaco della città. Alla serata ha partecipato il Col. A. Santarossa, Vice Presidente della Sezione ANAE Rigel. Domenica 19 dicembre 2010, il Col. Livio Ciancarella, Comandante del 5 Rigel, ha organizzato un family day presso un hangar dell'aeroporto Baracca e il tra- Con una messa di suffragio è stata onorata e ricordata dalla Brigata Alpina Julia e Multinational Land Force, presso la basilica delle Grazie di Udine, la morte in combattimento nel Teatro afgano del Caporal Maggiore degli Alpini, Matteo Miotto. Hanno presenziato le autorità locali e una delegazione della Sez. ANAE Rigel con il suo Presidente. Il 7 gennaio 2011, come ormai di consueto, la Città di Casarsa ed il 5 Rgt. AVES Rigel hanno voluto ricordare e onorare i Caduti di Podrute presso il cippo cittadino a loro dedicato con una toccante cerimonia. Hanno reso gli onori militari un picchetto del reparto di volo e una rappresentanza. Allocuzioni sono state tenute dal Vice Sindaco della cittadina friulana e dal Ten. Col. Alessandro Metalli (socio ANAE), che rappresentava il dizionale Babbo Natale che arriva con i doni in elicottero. Oltre al personale in servizio e loro famiglie con bambini, sono statti invitati e hanno partecipato numerosi soci della Sez. Rigel con il loro Presidente. Il Basco Azzurro - 27

32 cronaca delle Sezioni e dei Reparti Comandante del 5 Rigel, e dal Col. Borgo, Presidente della Sez. ANAE. Nello stesso tempo, a Podrute in Croazia, per ricordare il 19 anniversario del proditorio abbattimento dell'elicottero in missione di pace per conto della Comunità Europea, si è svolta la tradizionale cerimonia alla quale hanno partecipato autorità croate, francesi e italiane. Erano presenti, inoltre, il Col. Livio Ciancarella, Comandante del 5 Rigel con il Sottufficiale Decano dell'unità, la Sez. ANAE Rigel con una sua delegazione e Vessillo anche in rappresentanza della Presidenza Nazionale ANAE. Il 15 gennaio la Comunità di Casarsa, come usa fare da molti anni, ha celebrato in modo solenne presso il teatro cittadino la consegna di prestigiosi riconoscimenti quali cittadino dell'anno, diploma Humanitas e giovane talento. Tale evento ha avuto luogo durante il concerto del Friuli V.G. Gospel Choir. Una delegazione della Sez. Rigel ha partecipato all'evento. Il 21 gennaio purtroppo in occasione di un altro grave lutto che ha colpito la famiglia militare della Brigata Julia con l'ennesimo caduto in combattimento nel T.O. afgano del Caporal Maggiore Luca Sanna, si è tenuta una cerimonia religiosa presso la Basilica udinese delle Grazie. Oltre alle autorità locali militari e pubbliche e le associazioni d'arma e combattentistiche era presente una delegazione della Sez. Rigel. La mattina dello scorso 28 gennaio, presso una sala polifunzionale del comando 1 F.O.D. di Vittorio Veneto, il Comandante, Generale C.A. Roberto Bernardini ha voluto tenere, a favore dei Presidenti e Vice Presidenti delle associazioni d'arma del Veneto e Friuli, un incontro di lavoro/briefing inerente all'attività operativa dell'esercito e del Comando 1 F.O.D. e per il coordinamento di eventuali attività congiunte. A tale incontro hanno partecipato il Col. Borgo e il Col. Santarossa. Sabato 29 gennaio la Sezione Rigel ha tenuto l'assemblea ordinaria annuale, prevista dall'art.19 dello statuto associativo. I soci hanno approvato all'unanimità il bilancio consuntivo per l'anno 2010 e quello preventivo 2011 con la relativa relazione tecnico-morale-finanziaria. Su invito del Presidente Borgo, il Col. Livio Ciancarella, comandante del Rigel ha preso la parola, portando i suoi saluti e presentando alcune future attività del reparto che potrebbero configurarsi in un comune interesse, quali, ad esempio, la realizzazione presso una infrastruttura aeroportuale di una sorta di museo dell'aria AVES. Si è infine proceduto a discutere sulle modalità di partecipazione e la nomina dei delegati al 17 Raduno Nazionale di Torino. Le riunioni del comitato esecutivo, durante i mesi di dicembre, gennaio e febbraio sono continuate e continuano a Pordenone, presso la sede cittadina dell'ana, su responsabilità del Prefetto, inerenti l'organizzazione dell'eventuale mega raduno ex militari stelle e stellette a Pordenone. Di tale comitato fa parte il Col. Andrea Santarossa. Nel mese di febbraio, durante un incontro di lavoro, i rappresentanti di tutte le Associazioni d'arma di Pordenone e provincia, hanno deliberato di fondare un notiziario locale quadrimestrale e comune, che dovrebbe intestarsi Brogliaccio e che potrebbe veder luce entro l'estate dell'anno in corso. Il Col. Santarossa fa parte di questa sorta di comitato Assoarma locale. Sezione ALTAIR 29 gennaio 2011 Assemblea Annuale Il Presidente della Sezione Gen. B. (ris) Giorgio Dal Farra, dopo aver salutato e ringraziato tutti i soci intervenuti, ha invitato gli stessi a ricordare, con un minuto di raccoglimento, i soci che non sono più tra noi e gli Alpini che hanno perso la vita nell'adempimento del proprio dovere in terra afgana ne e ne Successivamente, nominati il Presidente e il Segretario dell Assemblea nelle persone rispettivamente del Gen. Arnaldo Mascarello e del Cap. Herbert Milander, si è proceduto secondo quanto riportato nell ordine del giorno. Il Presidente della Sezione ha esposto sinteticamente gli avvenimenti più importanti che hanno caratterizzato l anno appena trascorso e precisamente la partecipazione: - dei Delegati all Assemblea Generale nel mese di Maggio 2010 a Bologna; - del Consiglio Direttivo a tutte le cerimonie che si sono svolte a Bolzano e dove era previsto anche con il Vessillo della Sezione; - dei soci alle commemorazioni per i Caduti del 4 Reggimento Aves "Altair"; - dei soci alla celebrazione della Madonna di Loreto presso il 4 Reggimento Aves "Altair ; - del Consiglio Direttivo alle riunioni del mercoledì pres Il Basco Azzurro

33 Sezione MOVM NATALE Domenica 12 dicembre Festa Sociale. Come per gli anni passati, il Consiglio Direttivo di sezione ha organizzato la Festa Sociale per celebrare la nostra Patrona Madonna di Loreto e, visto l approssimarsi delle festività di Natale e fine anno, porgere gli auguri ai soci partecipanti. Una bella giornata di sole ha facilitato l arrivo al 2 Rgt. Orione. Alcuni soci con i familiari sono arrivati dalla Romagna, da Parma e da Firenze. Primo e importante atto della giornata l Alza Bandiera. La partecipazione delle Associazioni gemellate con le Bandiere e i Vessilli, una numerosa partecipazione del personale in servizio del Reparto e tantissimi associati con i familiari, hanno messo in risalto l attaccamento ai Valori e Colori Nazionali. La Celebrazione della S. Messa nella suggestiva Chiesetta del Reparto è stata officiata da Monsignore Carlo Giovannelli, già Cappellano Militare e ai tempi, artefice con il Gen.Vito Calvo (allora Comandante) della costruzione. L intento di ridare vita alla Chiesetta, ricca di arredi di grande valore (Altare e Crocifisso del 600, affreschi alle pareti, opera dell Artista Spalvieri e l Immagine Lignea della Madonna Nera di eccellente fattura, commissionata ad uno scultore di fama internazionale), ritengo abbia raggiunto il suo scopo, lasciando in tutti i presenti momenti di grande emozione ed un ricordo duraturo. Ancora emozioni in Sala Polifun- so il Circolo Unificato di BZ. Il Presidente della Sezione ha poi presentato il bilancio consuntivo 2010 e quello preventivo 2011, entrambi approvati, all unanimità. Successivamente ha trattato l'argomento riguardante il 17 Raduno Nazionale, che si svolgerà a Torino nel periodo 9-12 giugno 2011, invitando tutti i soci a partecipare numerosi, avvalendosi dei pacchetti diramati dalla Segreteria Nazionale e con preghiera di trasmettere le adesioni entro i termini stabiliti. Nella sala ristorante del Circolo Unificato i Soci si sono riuniti per il pranzo sociale che si è svolto in un clima piacevole e cordiale come sempre. zionale con la proiezione di un filmato e di foto di archivio, raccolte sapientemente e con tenacia dal personale del Reggimento. Rappresentazione che metteva in risalto le opere e i personaggi che nel tempo avevano creato e fatto crescere l Ente. Nei presenti ha fatto rivivere momenti importanti e riportato alla mente ricordi del periodo trascorso in servizio e, dai commenti e consensi, direi che la proiezione sia stata gradita da tutti. Come sempre si termina con il pranzo. Ancora una volta a Villa Rosa dove Piero e lo Staff di cuochi e camerieri ha deliziato i presenti con manicaretti e buon vino. I brindisi augurali, cadeau, omaggi floreali alle signore e un arrivederci per i prossimi eventi associativi, hanno portato a termine una giornata indimenticabile. Rodio Restani cronaca delle Sezioni e dei Reparti Sezione MOVM RAMACCI Il nostro Socio Fondatore, Corrado Ratti, ha felicemente celebrato i 50 anni di matrimonio. TASK FORCE AD HERAT FENICE Raggiunte le prime 500 ore di volo in Afghanistan dagli AB205 MEP. Nel corso del mese di dicembre, ed esattamente il 17, gli AB 205 rischierati presso l aeroporto di Herat hanno superato il traguardo delle prime 500 ore di volo realizzate dalla data della loro immissione in Afghanistan, il primo elicottero è partito dall Italia, a bordo di un Il Basco Azzurro - 29

34 cronaca delle Sezioni e dei Reparti Ilyushin 76 il 27 giugno 2010 seguito prima da altri due nel mese di luglio e successivamente dagli ultimi tre tra fine settembre ed inizio ottobre. I sei AB205 MEP sono inquadrati nella Task Force Fenice - Aviation Battalion del RC-West e sono impiegati a supporto del contingente italiano e delle forze alleate di ISAF. Nonostante l aggiornamento alla versione Mission Equipment Packages (MEP) abbia comportato un appesantimento, dovuto all installazione di nuovi apparati avionici, di protezioni balistiche e dei sistemi di autoprotezione contro le minacce missilistiche, in questo primo periodo di impiego il vecchio mulo ha confermato la sua grande versatilità ed efficienza sia durante le missioni diurne che in quelle notturne. Stefano Scroccu TASK FORCE A NAQOURA ITALAIR La Task Force Italair dell Aviazione dell Esercito ha raggiunto le ore di volo in Libano nei suoi 32 anni di attività. La Task Force ITALAIR, il reparto elicotteristico dell Aviazione dell Esercito facente parte della missione di pace ONU-UNIFIL dislocato dal 1979 nel Sud del Libano, ha totalizzato ore di volo nel territorio libano-israeliano. E l unico Reparto dell Esercito Italiano rischierato all estero da così lungo tempo. Nel luglio del 1979 infatti un contingente militare italiano fornito dall'aviazione Leggera dell'esercito formato da 4 elicotteri AB 204 B con relativi piloti e specialisti (affiancati da elementi della Marina Militare e dell'aeronautica Militare) si stabilì presso il Quartier Generale UNIFIL di Naqoura per fornire un concorso aereo ai reparti internazionali interposti tra libanesi ed israeliani per la cessazione delle ostilità fra le due nazioni che avevano insanguinato il paese dei cedri. Nel corso degli anni, con il crescere delle richieste e degli impieghi, gli iniziali AB 204 vennero sostituiti da altrettanti AB 205 (elevati poi a 6, di cui uno perduto nel 1997 con la morte di due piloti, uno specialista e due osservatori) che, con l'ampliamento del contingente dopo la guerra del 2006, sono stati rimpiazzati dagli AB 212 ed AB 412. Si può affermare che le prestazioni di quest unità rappresentano un capitolo fondamentale nella storia dell'aviazione dell Esercito perchè ha da sempre testimoniato le capacità della Specialità fornendo altresì ai suoi piloti e specialisti l'occasione per acquisire la capacità di operare proficuamente all'estero ed in un contesto internazionale. 4 Reggimento AVES ALTAIR Casta 2011, premiazione del 1 Mar. Pietro Tarolli e del 1 Mar. Sergio Mattiello del 4 Altair. All evento svoltosi in Alta Pusteria si sono distinti i Sottufficiali nominati in oggetto: 1 Mar. Pietro Tarolli: è risultato 1 classificato nella gara di Slalom Gigante dei Campionati Italiani Esercito (Cat. 6^, nati nel periodo ). La gara, in particolare, si è svolta il giorno 02/02/2011, sulla pista Signauer di Sesto Pusteria (BZ); 1 Mar. Sergio Mattiello ha partecipato a due gare (Biathlon militare e Slalom gigante) risultando: - 3 classificato nella gara di Biathlon Militare (Fondo e tiro) (Cat. 7^ nati nel periodo ), che si è svolta presso San Candido il giorno 01/02/2011; - 5 classificato nella gara di Slalom Gigante (Cat. 7^ nati nel periodo ) del giorno 02/02/2011, sulla pista Signauer di Sesto Pusteria (BZ); - 3 classificato nella combinata (graduatoria stilata combinando i risultati delle due gare precedenti), per la Cat. 7^ Reggimento AVES RIGEL Questo bel AB205 con livrea natalizia ha allietato le festività del Reparto. La foto è stata ripresa dal reportage fotografico del Aviano Aviation Friends Group dedicato agli aeromobili del nostro Reggimento Il Basco Azzurro

35 Nuovi iscritti Sezione Altair MMA Francesco Holzner; Cap.le Alexander Infante; Soldato Paolo Galliazzo. Sezione Rigel Ten. Col. Stefano Angioni; 1 Mar. Lgt. Corrado Marinoni. Sezione Tucano Signora Maria Teresa Petrucci Cortolezzis Amica dei Baschi Azzurri ; Ten. Domenico Gasparini. Sezione M.O.V.M. S. Natale 1 Mar.Gianfranco Malmesi; 1 Mar. Vincenzo Cinà; Sig. Luigi Sani Amico dei Baschi Azzurri ; Col. Giovanni Tuccillo. Sezione F. Muscarà Magg. Paolo Cesare Ceccobelli; MMA Giuseppe Aquilina; Cap. Fabrizio Granato; MMA Vincenzo Struffolino; M.llo Capo Giovanni Arlotta; 1 M.llo Lorenzo Airò. Sezione MOVM F. Ramacci Col. Arrigo Arrighi; 1 M.llo Lgt. Angelo Campagnone; M.llo Ord. Roberto Mazza; Sig. Fabio Violi Amico dei Baschi Azzurri ; Sig.ra Elia Negri Pastore Amica dei Baschi Azzurri ; Gen. Gianfranco Pizzinelli. Lauree In data 13 dicembre 2010 Fabio Caravita, figlio del Socio Salvatore Caravita, ha conseguito con il massimo dei voti presso l Università degli Studi di Milano la laurea magistrale in Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione discutendo la tesi Progettazione e sviluppo di una applicazione che si integra con un Business Rules Engine a regole dinamiche per soddisfare esigenze di Business diverse variabili nel tempo. Trento nel marzo del 2004, il 13 gennaio 2011 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze della Formazione presso l Università di Innsbruck. Il figlio del 1 M.llo Franco Girardi della Sezione Savini in data 16 febbraio 2011 ha conseguito la laurea in Economia delle Imprese e di Mercati. Felicitazioni da tutta la famiglia dei baschi Azzurri Nascite 22 novembre 2010 Il Socio Ramacci Magg. Corrado Borsieri e la sua Signora Katia annunciano la nascita della loro splendida figlia Livia. 26 novembre 2010 E nata Benedetta Cerci, quarta nipote del Socio Muscarà, Col. Germano Groppo. 6 dicembre 2010 Il Socio Muscarà Gen. Romualdo De Marchis con l amore del nonno annuncia con gioia l arrivo della nipotina Giulia. Matrimoni Felicitazioni da tutta la famiglia dei baschi Azzurri 8 dicembre 2010 Il Signor Mauro Visigalli, Amico dei Baschi Azzurri della Sezione Ramacci si è unito in matrimonio con la signora Giada. 11 dicembre 2010 La Dott.ssa Claudia Celenza, figlia del Socio Muscarà 1 Mar. Lgt. Umberto Celenza, si è unita in matrimonio con il Rag. Daniele Ruco. Ai novelli sposi gli auguri più sinceri dai tutti i Baschi Azzurri Ci hanno lasciato 8 gennaio 2011 E venuto a mancare il Socio Savini MMA Guido Boassa. n o t i z i a r i o Il 17 dicembre 2010, presso l Università Roma 3, Luca Falanga, nipote del Socio Muscarà Generale Andrea Manzi, ha conseguito la laurea in Fisica Atomica discutendo la tesi Inclusive muon spectrum in pp collision at sqrt(s) TeV with tehe Atlas detector! Ha ottenuto la votazione di 110/110 e lode. In data 18 dicembre 2010 la consorte del Magg. Gianfranco Avallone, Dottoressa Annamaria Palcic, ha conseguito la laurea specialistica Magistrale in Scienze Ostetriche presso l Università di Trieste ottenendo un punteggio di 110/110 con lode della commissione esaminatrice. Cristian Olivo, figlio del Socio Altair Antonino Olivo, già laureato in Lettere Moderne presso l Università di Febbraio 2011 E venuta a mancare la consorte del Socio Muscarà Col. Luciano Cipriani. 10 marzo 2011 E venuta a mancare la consorte del Socio Muscarà, Col. Francesco Morera. La Redazione esprime le più sentite condoglianze Nuovo Amico Il Sig. Emilio Mauro Presidente della SPEFIN Finanziaria s.p.a. si è iscritto nella qualità di Amico dei Baschi Azzurri nella Sezione Tucano di Roma. L ANAE gli è molto riconoscente per il supporto appassionato e generoso offerto per l organizzazione del nostro 17 Raduno di Torino. Il Basco Azzurro - 31

36 Soci che si fanno onore n o t i z i a r i o Il nuovo Comandante della Brigata Alpina Taurinense L Aiutante in congedo Salvatore Figliuolo, socio dell A- NAE Sezione M.O.V.M. Silvano NATALE di Bologna, è il papà fiero ed orgoglioso del Gen. B. Francesco Paolo Figliuolo, anch esso socio dell ANAE Sezione di Bologna. In data 5 novembre 2010, in occasione della cerimonia per il rientro del Contingente Italiano dall Afghanistan e la celebrazione del decennale per il gemellaggio tra la brigata Taurinense e la Provincia di Biella, si è svolto il cambio di C/te della Brigata Alpina Taurinense, tra il Gen. B. Claudio Berto cedente e il Gen. B. Francesco Paolo Figliuolo subentrante. La brillante carriera del generale F.P. Figliuolo si è articolata attraverso tappe prestigiose che hanno formato un curriculum di tutto rispetto. Oltre ai vari riconoscimenti, è stato insignito della Croce d Argento al merito dell Esercito (Kosovo 2000) e della Croce d Oro al merito dell Esercito (Afghanistan 2004/2005). Formuliamo i nostri più sinceri complimenti all Aiutante Figliuolo ed al suo bravissimo figlio le migliori fortune per il prosieguo della brillante carriera. Volontario della Protezione Civile Riproduciamo questa pagina del Giornale di Brescia del 18 agosto 2010 che ci dà una sintesi molto indicativa delle eccellenti qualità di questo nostro Socio che con la sua attività porta visibilità, onore e lustro alla nostra Associazione. Angelo Ziliani ha prestato servizio nell AVES dal al presso il CA.A.L.E. di Viterbo come sottufficiale di Cavalleria di complemento comandante di squadra nucleo antincendio. E stato Socio ANAE dal presso la Sez. Muscarà di Viterbo, e dal 2005 alla Sezione M.O.V.M. Fiorenzo Ramacci di Bergamo (Orio al Serio). Per l ANAE è stato tra i principali artefici, contributori e sostenitori per la realizzazione della Stele all AVES posta in Rocca a Bergamo e donata alla Città in occasione del 14 Raduno Nazionale ANAE. Da circa 15 anni è Volontario di Protezione Civile, nell area Parco del Brembo, come pilota elicotterista ed ha partecipato e continua a partecipare a numerose esercitazioni con varie altre associazioni di Protezione civile come proprietario volontario con il proprio elicottero ALOUTTE II sigla I-BLIM. Ha svolto numerose missioni con varie associazioni locali anche dell Aeronautica militare, per il trasporto nei vari paesi della Madonna di Loreto, tali da essere soprannominato Pilota della Madonna Il Basco Azzurro

37 Inverno L inverno della grande nevicata. Alla Scuola di Artiglieria di Bracciano tutta l attività era condizionata da quella nevicata. Il Cap. Bebi, Comandante di una btr. smv., usciva con i suoi cingolati per rifornire di viveri e foraggio le cascine isolate nella campagna (e per far nascere una bella bambina, Barbara, la cui mamma non poteva raggiungere l ospedale), i permessi per Roma erano sospesi e su di noi, allievi dell 8 Corso Piloti - Osservatori, grandinavano ogni giorno dalle cinque alle sei ore di materie teoriche (Principi di volo, MAM, meteorologia, navigazione ecc. ecc.), giacché il Campo di Monte dell Oro era chiuso all attività di volo (e restò chiuso dal 28 gennaio al 9 di aprile). A sera, dopo la mensa, unica risorsa era vedere la TV al Circolo Ufficiali. E proprio al Circolo, il giovedì sera, era possibile incontrare - e deferentemente - salutare un signore molto anziano che abitava a Manziana e che veniva a vedere Lascia o raddoppia condotta da Mike Buongiorno: era il leggendario Generale Riccardo Moizo, primo Ufficiale al mondo ad avere effettuato, da Capitano, un azione di bombardamento aereo sul nemico, nel 1911, in Libia, volando radente sulle truppe turche; poi, nella sua lunga carriera, era stato Comandante dell Arma dei Carabinieri ed aveva ricoperto altri importanti incarichi. Ma per noi, per tutti noi, Sottotenenti di cpl. con il sogno di diventare Aviatori dell Esercito, il Gen. Moizo era un mito per quella sua azione del 1911! Ebbene, talvolta lo vedevamo accompagnato dal figlio Fabio, Capitano di Artiglieria, che sapevamo essere stato uno dei primissimi Ufficiali che, nel 1950, allorché lo Stato Maggiore aveva cominciato a pensare ad un Centro Addestramento Osservazione Aerea per l Artiglieria, aveva frequentato il Corso piloti a Ft. Sill, negli Stati Uniti. Fu allora che lo conobbi, con la rispettosa simpatia che viene riservata a chi si ammira ed a chi si vorrebbe emulare. Passarono gli anni. Quando, nei primi anni 60, ero istruttore di volo su AB204 a Viterbo, ed andavo spesso in giro per l Italia (con Valente, Castiello ed Amadio) a mostrare il nuovo gioiello dell ALE e a dimostrare le sue doti, avevo spesso con me, come specialista, il carissimo, compianto Franco Franchitto (allora Sergente Franchitto); e lui mi parlava spesso del Cap. Moizo, di cui era stato meccanico sull L-18 targato I-EIMO (quei In ricordo del Generale di Corpo d Armata p.o. Fabio Moizo piloti volavano con aerei quasi personali e con la sigla che riportava le iniziali del proprio cognome. EIMU per Muscarà ecc.). E ne parlava sempre come di uno straordinario Comandante. Ritrovai poi il Gen. Moizo allorché era Ispettore dell ALE ed io, Capo Sezione all Ufficio Re.St.Av. dello SME, andavo a prendere disposizioni da lui per questioni che riguardavano gli Ufficiali piloti; con un rapporto personale che - con le dovute distanze - si faceva sempre più cordiale. Quando, più tardi, facevo servizio all Ambasciata d Italia a Washington, sentivo parlare delle sue gesta da Addetto Militare, incarico che aveva rivestito qualche anno prima. Al Pentagono e nella comunità degli Addetti, ancora ricordavano la brillantezza, l ingegno, l intraprendenza di quell Ufficiale che certo non passava inosservato (neanche alle Signore!). Poi divenne Comandante delle Truppe Alpine - e si diceva andasse a caccia in Jugoslavia in elicottero - e poi Comandante del 3 C.A. e poi, ancora, Segretario Generale della Difesa. Sempre lo stesso: intelligente, volitivo, con la rara capacità di cogliere immediatamente il nocciolo del problema. La mia familiarità con lui - e l amicizia di mia moglie con la Marisa, come chiamava la consorte, donna a Lui perfettamente adeguata per intelligenza ed a Lui dedita per tutta la vita, mancata circa un anno or sono - divenne maggiore quando i Moizo si erano ritirati nella loro bella casa vicino ad Orvieto ed io comandavo il CA- LE a Viterbo ed ancora dopo, quando ero diventato suo successore all Ispettorato e poi ancora allorché, da pensionati, ci trovavamo ogni tanto alle cerimonie alle quali entrambi eravamo invitati. Insomma, era un vero piacere, spero reciproco, incontrarsi e passare insieme un po di tempo. Il Generale di Corpo d Armata P.O. Fabio Moizo è scomparso pochi giorni or sono. Ho di Lui un ricordo che - al di là della stima e dell affetto per l Uomo, per l Ufficiale, per l Aviatore, si basa sul fatto che di PERSONE così ne ho conosciute proprio poche, nella mia vita! Addio, Generale Moizo! Sono certo che tutti i Baschi Azzurri, quelli che hanno avuto il piacere e l onore di conoscerti e quelli più giovani, che quel privilegio non possono aver avuto, oggi Ti pensano a bordo del tuo papero giallo (I-EIMO) mentre ancora una volta, con perfetta chandelle, scavalchi una nuvola in cielo. Giampaolo Giannetti ricordiamoli Il Basco Azzurro - 33

38 ricordiamoli In memoria di Fabio Conti Marzo L Ispettorato dell Aviazione dell Esercito decise per la radiazione dal servizio dell ultimo aero L21B, l EI 117, rimasto a Viterbo per consentire l allenamento di coloro che non avevano il passaggio su altri velivoli, ma ormai divenuto del tutto inutile. Al CALE venne così organizzata, per il 24 marzo, una piccola cerimonia che prevedeva innanzi tutto un ultimo volo del glorioso verdone. Equipaggio: il sottoscritto, quale Comandante del Centro e, soprattutto, quale più anziano pilota di L21 ancora in attività di volo ed il Mar. Magg. Fabio Conti nella sua qualità di decano dei Sottufficiali specialisti. E così, in una meravigliosa giornata di sole, ce ne andammo a gironzolare giù verso il mare, dove un tempo ci si addestrava a fare l otto sui piloni, e poi verso l Argentario, a salutare dall alto il vecchio Ciccio Lojacono, e poi a Monte Romano, a fare un po di barba agli alberi dentro i canaloni. Ma si era fatto tardi, bisognava rientrare; e allora via, un po di motore e una tirata per far quota. Comandante dice, calmo, Conti ma li aveva visti quei cavi che abbiamo appena sfiorato? E possibile che passano gli anni ma lei continua a ecc. ecc.? Così, felicemente atterrati e con un bicchiere di spumante in mano, ricordammo l estate del 1957 quando, a Brunico, avevamo avuto un avventura molto simile. Io - Sottotenente appena passato in spe - ero arrivato da Bracciano alla SAL del 9 rgt. a. pe. (Cap. Barsotti) sull Aeroporto di Gardolo, ove aveva sede anche la SAL del 4 rgt. a. pe. cam. (Cap. Piccolo, Cap. Stocchi e, appunto, Sergente Conti ). Il mio comandante se n era andato all AFUS ed io fui spedito in Val Pusteria, con la SAL gemella, per partecipare all esercitazione Latemar II ; ecco perché mi capitava di andare spesso in volo con quel mattacchione di Conti, coetaneo di simpatia unica, sempre allegro, innamorato del volo - infatti frequentò poi, nel 1971, il 1 Corso SU Piloti - con una idiosincrasia per la disciplina (e quanti cazz oni si prendeva dal Cap.Piccolo!) quasi pari alla simpatia (diciamo così) che aveva per le belle ragazze trentine, che cercava di abbordare alla Stazione degli autobus. Con qualche raro ma buon risultato! Quando poi io arrivai a comandare il CALE (1986), i tempi non erano proprio dei più felici per esplicare una tranquilla azione di comando; e Fabio Conti, con la sua indiscussa personalità, con il suo ascendente verso i colleghi più giovani, con la sua professionalità universalmente riconosciuta, mi fu sempre a fianco, con lealtà, onestà ed amicizia. Sempre. Ogni volta che, poi, ci siamo incontrati - cerimonie od occasioni varie - era con un abbraccio fraterno che ci salutavamo, ricordando gli oltre cinquant anni passati! Addio, Sergente Fabio Conti! Adesso sei tu che hai dato motore per salire in quota e sono certo che avrai portato lassù la tua allegria, la tua determinazione, la tua passione di vecchio Basco Azzurro. Giampaolo Giannetti 34 - Il Basco Azzurro

39 stri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nos amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri am i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i n stri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nos amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri am i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i n stri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nos amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri am i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i n stri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nos amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri am i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i n stri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nos amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri am i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i n stri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nos amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri am i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i n stri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nos amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri am i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i n stri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nos amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri am i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i n stri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nos amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri am i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i n stri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nos amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri am i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i n stri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nos amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri am i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i n stri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nos amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri am i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i n stri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nos amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri amici i nostri am

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