Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 1

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 1"

Transcript

1 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale PREMESSA...2 Elenco manovre e tecniche operative a completamento del 1 liv B...3 Discensori...3 Bloccante ventrale KROLL e di sicura SCHUNT...5 PUNTI D ATTACCO ARTIFICIALI...5 Spit-Roc (Tassello ad espansione autoperforante)...5 Spit-Fix (tassello ad espansione)...7 Piastrine d ancoraggio...8 Scelte tecnico/operative da considerare nei vari scenari d intervento in relazione ai pericoli che possono presentare...9 Attrezzature di 1 livello fase B...9 Addestramento per il mantenimento...10 Modello per l addestramento annuale diviso per semestri...11 Materiali a completamento del 1 liv. B...12 Discensore per corda singola Stop...12 Discensore per corda doppia (Gi-Gi)...14 Bloccante ventrale (Kroll)...15 Pedale di risalita con Longe di sicurezza...16 Barella Toboga...17 Bloccante per corda doppia e singola Shunt...18 Bloccante unidirezionale (Basic)...19 Rinvii di fettuccia...20 Martello da roccia e speleologia...21 Pianta-spit...23 Spit (Roc)...24 Spit Fix...25 Spit Fix...26 Placchette e anelli per spit o fix...27 Martello perforatore a batteria...28 Sacchetto armo...29 MANOVRE SAF 1 LIVELLO FASE B...30 NODO BELLUNESE...30 PARANCO IN CORDA, VARIABILE AUTOBLOCCANTE (nodo Poldo)...31 ANCORAGGIO STATICO DI FRAZIONAMENTO...32 OTTO IN LINEA CON NODO DI BLOCCO...34 SISTEMAZIONE IMBRACO E ATTREZZI PER DISCESA E RISALITA IN CORDA SINGOLA E PROGRESSIONE...35 DISCESA SU CORDA FISSA CON DISCENSORE STOP...36 DISCESA SU CORDA DOPPIA CON DISCENSORE GI-GI...37 DISCENSORE A MOSCHETTONE...40 FRENO A MOSCHETTONE...41 PROGRESSIONE IN SALITA CON BLOCCANTI MECCANICI...42 INVERSIONI DI PROGRESSIONE SU CORDA SINGOLA...43 SUPERAMENTO DEI FRAZIONAMENTI IN PROGRESSIONE SU CORDA SINGOLA...44 SUPERAMENTO D UN NODO IN PROGRESSIONE SU CORDA SINGOLA...45 MANOVRA DI CALATA IN CORDA DOPPIA D'UN PERICOLANTE CON L USO DEL DISCENSORE CONTROLLATO DAL BASSO...46 SOCCORSO UOMO/UOMO SU CORDA FISSA...48 SICUREZZA NELLA PROGRESSIONE IN SALITA...50 SVINCOLO DI PERSONA E ACCOMPAGNAMENTO IN DISCESA...53 Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 1

2 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale PREMESSA Questo Manuale di 1 livello fase B sulle tecniche S.A.F. si aggiunge e s integra col precedente manuale di 1 liv. Fase A perchè, Il progetto formativo sulle tecniche S.A.F. prevede fasi sequenziali con corsi per il personale Vigile del Fuoco, i manuali seguono quindi questa logica e si arricchiscono ad ogni step formativo. Il 1 liv. A, patrimonio di tutti i Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale, si pone come obiettivo l aumento della sicurezza degli operatori del soccorso che operano in altezza con rischio elevato di caduta, anche, nel caso debbano calare o recuperare persone dove alto è il pericolo e il rischio anche per le persone da soccorrere. Il corso quindi, risponde anche ad un disposto della legge 626/94, che prevede per i lavoratori l uso d attrezzature e manovre standardizzate che vincolino fisicamente la persona garantendone l incolumità fisica. Il filo conduttore del corso è quello di rendere reversibile l eventualità di un errore, con attrezzi e manovre dove la sicurezza entra automaticamente in funzione anche senza il controllo dall operatore che può essere costretto a porre l attenzione ad un altra manovra. Il corso SAF di 1 liv. A, tratta conoscenze sulle tecniche di base, valide in tutte le fasi del progetto che si arricchiscono nei corsi successivi. I materiali e le manovre finalizzate a garantire la massima sicurezza dell operatore Vigile del Fuoco. Nel corso SAF di 1 livello fase B, la conoscenza degli attrezzi è più approfondita e le manovre più complesse, ponendosi come obiettivo una maggiore autonomia degli operatori. Nel corso, le manovre sono finalizzate ad una maggiore familiarità con la corda e trattano anche tecniche di soccorso a persona sia in corda singola che in corda doppia. In queste manovre, sono necessarie maggiori attenzioni, perché l eventualità dell errore può rendersi reversibile solo dall uso di precisi protocolli e da scelte soggettive dell operatore che se tralasciate espongono lui ed altri ad un maggiore rischio d incidente. Considerando che tali rischi possono non inficiare l efficacia della manovra stessa. Da questa considerazione, nel corso vi sarà una maggiore attenzione alle conoscenze e ai protocolli che devono necessariamente essere usati per garantire la massima sicurezza ottenibile, utilizzando tutte le precauzioni atte a garantire l incolumità agli operatori costretti a lavorare in situazioni difficili e con carichi a volte gravosi (autoprotettore ecc). L accesso a questo corso è riservato al personale che ha superato con esito positivo il corso SAF di 1 liv. A. Vista l impossibilità di ripetere il corso, è chiaro che chi ha dimenticato alcune di queste conoscenze e manualità sarà svantaggiato ma saprà che per concludere positivamente questo corso dovrà aumentare il proprio impegno. Durante l esame si terrà particolare attenzione ai protocolli in quanto: la sicurezza dell operatore SAF 1 B è direttamente dipendente dalla corretta e sequenziale esecuzione degli stessi Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 2

3 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Materiali a completamento del 1 liv B Discensore per corda singola Stop con pedale di risalita Discensore per corda doppia (GI-GI) Bloccante ventrale (Kroll) Bloccante per corda doppia e singola (Shunt) Bloccante unidirezionale (Basic) Rinvii di fettuccia Martello da roccia e speleologia Pianta-spit Spit (Roc) Spit Fix Placchette e anelli per spit o fix Martello perforatore a batteria Sacchetto armo Elenco manovre e tecniche operative a completamento del 1 liv B In questo paragrafo si elencano le manovre, che, in relazione alle attrezzature previste e considerato il grado di preparazione del personale, consentono di risolvere al meglio e con un alto grado di sicurezza gli interventi. 1. NODO BELLUNESE 2. PARANCO IN CORDA, VARIABILE AUTOBLOCCANTE (nodo Poldo) 3. ANCORAGGIO STATICO DI FRAZIONAMENTO 4. OTTO IN LINEA CON NODO DI BLOCCO 5. SISTEMAZIONE IMBRACO E ATTREZZI PER DISCESA E RISALITA IN CORDA SINGOLA E PROGRESSIONE 6. DISCESA SU CORDA FISSA CON DISCENSORE STOP 7. DISCESA SU CORDA DOPPIA CON DISCENSORE GI-GI 8. DISCENSORE A MOSCHETTONE 9. FRENO A MOSCHETTONE 10. PROGRESSIONE IN SALITA CON BLOCCANTI MECCANICI 11. INVERSIONI DI PROGRESSIONE SU CORDA SINGOLA 12. SUPERAMENTO DEI FRAZIONAMENTI IN PROGRESSIONE SU CORDA SINGOLA 13. SUPERAMENTO DI UN NODO IN PROGRESSIONE SU CORDA SINGOLA 14. MANOVRA DI CALATA IN CORDA DOPPIA D'UN PERICOLANTE CON L USO DEL DISCENSORE CONTROLLATO DAL BASSO 15. SOCCORSO UOMO/UOMO SU CORDA FISSA 16. SICUREZZA NELLA PROGRESSIONE IN SALITA 17. AVVICINAMENTO SVINCOLO E ACCOMPAGNAMENTO DI UNA PERSONA IN CORDA SINGOLA O DOPPIA Discensori In commercio esistono molti tipi di discensori sia per uso in corda singola che per corda doppia. I primi sono molto efficaci anche se usati con corde semistatiche molto infangate. I secondi ben si adattano all uso con corde dinamiche. In questo manuale presenteremo due modelli di discensori per corda singola di tipo autobloccante a funzione attiva che permette il blocco della corda nell attrezzo senza alcun intervento da parte dell operatore entrando in azione al solo rilascio della leva di blocco, e per corda doppia dove abbisogna di un ulteriore autobloccante per garantire la sicurezza. Tali discensori mantengono la corda in linea, tale tecnica permette di ridurre al massimo le onde di torsione sulla corda in entrata nel discensore permettendo di effettuare la discesa anche sfilando la corda dal sacco collegato al proprio imbraco. Il discensore presentato per corda doppia può essere usato anche in corda semplice. Presentiamo anche due manovre per usare dei moschettoni per costruire un freno e un discensore d emergenza molto efficiente, in queste manovre sono importanti sia le conoscenze che i protocolli per garantire la sicurezza. Nel discensore in corda singola offre Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 3

4 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale buone garanzie in caso di cadute accidentali, ma l istintività dell operatore, che prema la leva di blocco, determina lo sblocco dell attrezzo e si rischia di assumere velocità di discesa elevate, questo è il motivo dell uso di protocolli ferrei, come costruire l asola di blocco sul discensore ogni qualvolta ci si ferma e non si può avere il massimo controllo dell attrezzo. Nell uso del discensore autobloccante è bene attenersi ad alcuni accorgimenti di seguito riassunti schematicamente, perché rivestono importanza rilevante ai fini della sicurezza: 1) Per inserire la corda, non disinserire mai il discensore dall imbraco, ma servirsi del sistema d'apertura a clicchetto mobile posto su una delle flange; 2) In caso di caduta lasciare immediatamente la leva; 3) Nulla deve impedire al sistema autobloccante di ruotare nella propria sede (cordini, moschettoni, ecc.); 4) E necessario usare un punto supplementare di rimando della corda per rallentare ulteriormente la discesa (moschettone di rimando); 5) Durante la sosta sulla corda in tensione è obbligatorio effettuare l asola di blocco; 6) Per fermarsi agire preferibilmente sulla corda che esce dal moschettone di rimando in modo da rallentare gradualmente la discesa fino al blocco, successivamente rilasciare la leva; 7) Il discensore autobloccante solitamente è costruito per essere utilizzato in modo ottimale con la mano destra che regola la discesa; in caso contrario il clicchetto mobile non sarà visibile all operatore; 8) Il discensore può essere utilizzato con corde sia semistatiche che dinamiche con diametri compresi tra mm 9 e mm 12. Associato ad una maniglia autobloccante dotata di pedale di risalita, permette la salita dell operatore in sicurezza sulla corda e per brevi tratti. Il discensore autobloccante deve essere usuale al personale, che ne deve conoscere dettagliatamente le norme d'utilizzo appena accennate. Inoltre, tale personale deve essere addestrato periodicamente all uso del discensore con particolare riferimento al suo sistema di blocco. Essendo il discensore costituito da più elementi assemblati tra loro, è necessario verificare prima dell uso il regolare serraggio dei dadi e dei bulloni, nonché l efficienza del clicchetto di chiusura presente su una delle due flange. Tale discensore è usato per calata di persona dall alto. Il collegamento all imbraco del discensore deve essere fatto con moschettone provvisto di ghiera. Il calore prodotto dall attrezzo per attrito può essere notevole, raggiungendo soglie massime intorno ai C. Le discese quindi dovranno avvenire sempre a velocità non elevate e comunque tali da non surriscaldare eccessivamente la corda. Anche le soste su corda in tensione diventano pericolose nel caso l attrezzo sia molto caldo perché trasmette il calore istantaneamente alla corda, nel punto di contatto. L uso di guanti durante la discesa, per i motivi appena esposti non permettono all operatore di apprezzare l'innalzamento della temperatura dovuta all attrito tra corda e attrezzo e quindi di valutarne il grado di surriscaldamento va quindi sconsigliato l'uso di guanti. Il discensore al termine della discesa va subito sfilato dalla corda per evitare che il calore la danneggi. Al contrario, nelle manovre di soccorso l uso dei guanti è consigliato, per evitare il procurarsi di lesioni anche gravi alle mani, che aumenta il rischio e mette in pericolo gli operatori. L'uso del discensore con corde infangate è sconsigliato perché l'usura dell'attrezzo aumenta notevolmente riducendo l'azione frenante. La sostituzione di questi attrezzi è da ritenersi necessaria quando risultano usurati in una qualsiasi delle parti di cui sono costituiti. In particolar modo, nel discensore autobloccante, l usura riduce la superficie attraverso la quale il calore prodotto dalle carrucole per attrito si trasferisce alle flange con conseguente aumento di temperatura nei punti di contatto della corda. In questo caso specifico possono essere sostituite, da personale esperto e qualificato, solo le carrucole. I discensori sono compatibili solo ed esclusivamente con corde speleo-alpinistiche, sia semistatiche che dinamiche, e non devono essere assolutamente usati con corde di natura diversa. Nell uso del discensore per corda doppia GI-GI è bene attenersi ad alcuni accorgimenti che rivestono importanza rilevante ai fini della sicurezza: Si presenta come una piastra con due fori alle estremità e due asole accoppiate lungo il corpo. I fori servono per il collegamento all imbraco o ad un ancoraggio tramite un moschettone, mentre nelle asole s inseriscono le corde formando un asola dove, con uno o due moschettoni si blocca la fuoriuscita. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 4

5 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Questo discensore si può usare sia come freno che come autobloccante di sicurezza nel recupero usando uno o due corde. Nell allestimento del discensore e soprattutto, del freno a moschettone bisogna attenersi ad alcuni accorgimenti perché rivestono importanza rilevante ai fini della sicurezza: Non si conoscono limitazioni della lunghezza di discesa perchè ha una buona dissipazione termica e la quasi mancanza d onde di torsione sulla corda. Nel freno il moschettone trasversale deve passare obbligatoriamente all interno dell altro moschettone per evitare che i moschettoni si possano posizionare in modo da liberare la corda. Le barre mobili dei moschettoni verticali devono essere poste a destra perché nel caso di strofinamento con le corde tendono a chiudersi. Nell abbinamento discensore e moschettoni con le corde si devono posizionare le aperture contrapposte in modo che siano rivolte verso l alto nel moschettone a monte e verso il basso nel moschettone a valle. Le corde in entrata a valle del dispositivo devono lavorare sulla barra fissa del moschettone d ancoraggio all imbraco. Tali dispositivi vanno sempre completati con l allestimento di un sistema autobloccante di sicurezza attiva, collegato sull attacco centrale dell imbraco o su un ancoraggio di sicura. I moschettoni devono avere la ghiera di sicurezza chiusa. Provare lo scorrimento del discensore in relazione al peso applicato e alle attrezzature impiegate prima dell uso. Bloccante ventrale KROLL e di sicura SCHUNT Dei bloccanti è già stato trattato nel manuale di 1 A in questo manuale aggiungiamo solo che possono, secondo la loro forma essere posti sia sull imbraco che sulla corda o essere abbinati ad una carrucola per bloccare la discesa nel recupero o aumentare i rami di un paranco. Il bloccante ventrale Kroll, pur presentando gli stessi accorgimenti costruttivi della maniglia, è specificamente concepito per essere posto tra l'attacco principale e il pettorale dell imbraco. La sua conformazione permette il posizionamento dell attrezzo in maniera razionale tale da consentire al bloccante di disporsi parallelamente all operatore permettendo un sicuro scorrimento della corda e di non ruotare sulla maglia rapida dell imbraco. Il bloccante di sicura Schunt, specifico per corda doppia con possibilità d uso anche con corda semplice, è un attrezzo che può essere usato come complemento al discensore e permette il blocco automatico della discesa. Spit (Roc) Fix PUNTI D ATTACCO ARTIFICIALI Spit-Roc (Tassello ad espansione autoperforante) E un ottimo chiodo autoperforante ad espansione per la realizzazione di punti d attacco artificiali, infatti è possibile con lo stesso elemento di tenuta, praticare nella roccia il foro necessario all infissione, avvitando l elemento ad un percussore ed usando un martello come massa battente. Lo spit-roc è composto da un cilindro filettato internamente e solcato all esterno da linee di frattura longitudinali predeterminate e da piccoli denti perimetrali di tenuta, inoltre un cono d espansione da inserire a foro ultimato ne permette la dilatazione all'interno della roccia. Quest espansione non deve essere eccessiva (ciò comporterebbe la frattura della roccia), perciò i roc si trovano in commercio assieme a cunei di calibratura appropriata e va assolutamente evitato il mescolamento di materiali provenienti da partite o ditte diverse. Il cilindro del tassello, sulla parte battente, è dotato di denti di perforazione che generalmente resistono alle sollecitazioni durante la penetrazione, comunque la rottura eventuale di qualche punta non pregiudica la tenuta finale del roc. Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 5

6 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Per praticare il foro è necessario innanzitutto conoscere il tipo di roccia, il calcare compatto (calcare massiccio, marmo bianco, ecc.) è il miglior materiale per ottenere una sicura tenuta del chiodo ad espansione, altri tipi di roccia presentano resistenze minori, i materiali incoerenti, le arenarie, i tufi, i gessi e altre rocce tenere non danno sufficienti garanzie. Le rocce cristalline rigide o vetrose, come i graniti, i basalti, le lave e altre simili, danno ottimi risultati, ma è estremamente difficile praticare manualmente un foro di diametro appropriato con la conseguenza di rendere inefficace l espansione dello spit, in questi casi il foro può essere praticato validamente con un trapano a percussione. Oltre al tipo di roccia va verificata visivamente e con leggeri colpi di martello, la presenza di fratture; linee di fessurazione visibili o suoni non cristallini saranno indice di roccia alterata inadatta all ancoraggio. Per ciò che riguarda le concrezioni secondarie ipogee o anche esterne, va considerato che queste potrebbero non essere solidali alla roccia, o potrebbero essere stratificate su letti di fango o di materiale incoerente; in questi casi solo un attenta osservazione e valutazione da parte d operatori esperti può garantire la tenuta del materiale d ancoraggio, infatti concrezioni non solidali alla roccia, se battute, potrebbero comunque emettere un suono cristallino, ingannandoci sulle proprietà di tenuta. Inoltre le concrezioni sono formazioni geologiche di cui e difficile conoscere la resistenza meccanica poiché la cristallizzazione degli strati di deposito può essere alterata da materiale di disturbo. Per praticare un foro con un roc, bisogna innanzitutto avvitarlo a fondo sull apposito percussore, per evitare di rovinare la filettatura durante l infissione, quindi, scelta con attenzione la superficie di roccia in base alle caratteristiche di questa, alle esigenze di manovra e al tipo di piastrine d ancoraggio da accoppiare al tassello, s inizierà con leggeri colpi di martello, accompagnati da una rotazione continua dello spit, a praticare il collare iniziale del foro. E questa una manovra molto delicata, infatti colpi troppo forti o movimenti sull asse del perforatore potrebbero svasare eccessivamente il bordo del foro rendendo la superficie di tenuta finale dello spit insufficiente. Una volta ottenuto un foro iniziale regolare di circa mezzo centimetro di profondità, si potrà aumentare la forza di battuta che dovrà comunque rimanere moderata; la velocità di perforazione è basata sulle incisioni che le piccole punte del chiodo praticano sulla roccia perciò sono sufficienti leggeri colpi di martello in rapida successione, accompagnate da minime rotazioni del perforatore per ottenere rapidamente la profondità necessaria (è necessario ruotare in senso orario il perforatore per non causare lo svitamento accidentale del roc e la conseguente alterazione della filettatura interna). Durante la perforatura è necessario estrarre frequentemente il tassello e pulire dalla roccia macinata il foro (tramite soffiatura diretta o con tubicino di plastica o usando una pompetta di gomma pompetta da clistere ) e il chiodo (tramite battitura dello spit con il martello e conseguente liberazione del materiale accumulato all interno) per non impedire l avanzamento e la rotazione del perforatore. In presenza d acqua questa manovra potrebbe rivelarsi particolarmente impegnativa. La perforazione sarà sospesa quando il collare del roc si troverà sullo stesso piano della superficie della roccia. Dopo aver estratto il chiodo ad espansione, si pulirà per l ultima volta il tassello e il buco, quindi s inserirà la punta del cuneo d espansione nella corona di perforazione (è opportuno battere leggermente il cuneo per provocarne un leggero incastro ed evitare così cadute indesiderate) e s infiggerà lo spit con colpi secchi e decisi fino a far nuovamente combaciare il collare del chiodo con la superficie della roccia. Bisogna prestare attenzione a quest ultima fase della manovra, infatti non bisognerà insistere con i colpi una volta affondato il roc fino al punto sopra indicato (questo potrebbe causare una frattura della roccia) e sarà necessario valutare la resistenza opposta dal chiodo all infissione (solo l esperienza può permettere certe valutazioni). Potrebbe capitare infatti che il cuneo d espansione, in presenza di roccia tenera, nicchie carsificate, fratture nascoste, entri solo in parte nel cilindro dello spit affondando oltre l estremità interna del foro e non inducendo così la necessaria espansione del chiodo. Questi casi sono riconoscibili perché durante la battuta si osserva una facile e rapida infissione del chiodo, ma l osservatore, per apprezzare il fenomeno deve avere validi termini di Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 6

7 paragone. Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Lo spit offre la massima tenuta quando è infisso perpendicolarmente alla roccia, e una volta accoppiato ad una piastrina d ancoraggio adeguata tramite bullone d acciaio 8:8, dà i migliori risultati alla forza d estrazione piuttosto che a quell applicata di taglio; questo a causa della resistenza relativamente limitata offerta dalla filettatura del bullone se è sollecitata trasversalmente. Da questo si evidenzia la necessità di far aderire la piastrina al collare del roc evitando pericolose leve sull asse del bullone (è preferibile, se necessario, far sporgere il collare dello spit per un massimo di uno o due millimetri dalla roccia, piuttosto che affondarlo per la stessa misura con conseguente leva anomala sull asse del bullone) il perno di fissaggio della piastrina va serrato moderatamente per permettere il contatto tra questa e il collare del roc, ulteriori forzature indebolirebbero la resistenza della filettatura. Questi ancoraggi offrono resistenze adeguate anche per le manovre di soccorso, superando, su roccia di buona qualità, i duemila chilogrammi di resistenza sia le forze di taglio che d estrazione; è d obbligo comunque affidare la sicurezza ad ancoraggi doppi posti opportunamente con l accortezza di non infiggere mai due roc ad una distanza reciproca inferiore ad un palmo, (20-25 cm.), infatti la rottura della roccia conseguente ad estrazione di un tassello porterebbe, a distanze inferiori, ad interferire negativamente sulla tenuta dell altro chiodo. Gli spit-roc sono chiodi autoperforanti, ma è possibile praticare i fori necessari anche con il trapano a percussione. In questo caso va verificato il diametro della punta anche mediante calibro (non sempre le ditte offrono materiali di precisione e inoltre le punte durante l uso subiscono un alterazione della larghezza della lama battente) e va considerato che una punta di trapano produce un foro con fondo conico, mentre lo spit necessita di un fondo piatto per un adeguata infissione del cuneo d espansione. Usando il trapano è necessario praticare quindi un foro lungo esattamente quanto il cilindro dello spit e quindi ripassarlo con il chiodo autoperforante prima di poterlo piazzare definitivamente. Un altro sistema efficace potrebbe essere attuato assemblando, con un opportuno attacco filettato, lo spit direttamente sul mandrino del trapano, in questo caso sarà necessaria la periodica pulitura del tassello e del foro come per l infissione manuale. In commercio sono disponibili per l attività speleo-alpinistica roc con diametri di 12/15 millimetri (M.F. 8 / M.F.10, dove il numero indica il diametro della filettatura interna) e lunghezza di 30 o 38 millimetri che sono sufficienti per garantire adeguati carichi di rottura nella catena di sicurezza. Spit-Fix (tassello ad espansione) E un tassello ad espansione dotato di carichi di rottura molto vicini se non superiori (fix con diametro da 8 o 10 mm.) a quello dei roc da 10 mm, e trova vasta applicazione soprattutto durante le manovre di soccorso o per preparare vie assicurate. Il fix non è autoperforante, perciò è necessario praticare un foro di diametro adeguato con un trapano a percussione con l accortezza di realizzarlo di lunghezza non inferiore a quella del tassello (lunghezze maggiori non pregiudicano la tenuta finale dell ancoraggio). Questa facilità e rapidità d uso hanno spesso portato a sottovalutare o ignorare le elementari misure di sicurezza che si adottano per l infissione dei roc, e in certi casi si sono avuti spiacevoli incidenti. Anche usando questi attrezzi è necessario conoscere e valutare la resistenza della roccia ed evitare pericolose leve sull asse filettato. Una volta praticato il foro di diametro e lunghezza adeguate, e perpendicolare alla roccia evitando di muovere la punta sull asse trasversale (questo causerebbe l allargamento del foro) s inserisce il fix senza il dado di serraggio o con questo avvitato fino a far sporgere il cuneo di battuta dell asse filettato (non bisogna mai battere sul dado in quanto si comprometterebbe l integrità delle filettatura). Con il martello si affonda il chiodo nella roccia sino a far sporgere una porzione di filettatura lunga quanto lo spessore del dado di fissaggio della piastrina d ancoraggio. Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 7

8 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Il fix è quindi pronto per fissare la piastrina con l apposito dado d acciaio 8:8 che in questo caso va serrato con forza per permettere all elemento d espansione del fix di operare il blocco del tassello. La forza di serraggio dovrà essere di circa 20 N/m (Newton per metro) pari a quella che si può applicare con una chiave inglese di circa 20 cm di lunghezza stringendo a fondo con una mano. Durante il serraggio si noterà una naturale fuoriuscita della parte filettata, la lunghezza di questa non influenzerà la tenuta complessiva del tassello tranne che si utilizzi per inopportune trazioni a leva; infatti un fix, anche immerso nella roccia solo con l asse non filettato, da buonissimi valori di resistenza sia alle forze di taglio che d estrazione. Non essendo in questo caso presenti collari di contatto fra tassello e piastrina d ancoraggio, dovrà essere curata l aderenza di questa alla roccia eliminando, se necessario, eventuali protuberanze con il martello. Nel serrare la piastrina che può essere di lega leggera, è necessario interporre una rondella di frizione fra questa e il dado di serraggio per evitare un inopportuno consumo del materiale di tenuta. A volte al serraggio del dado, corrisponde una rotazione del tassello, in questo caso è quasi impossibile ottenere un bloccaggio efficiente (in questi casi il chiodo va eliminato piegando o spezzando con il martello l asse filettato per non lasciare pericolosi ancoraggi); bisogna ricordare che questi chiodi ad espansione non sono adatti per attacchi su rocce incoerenti o tenere, anche se hanno un campo applicativo leggermente superiore a quello del roc. Per allontanare la possibilità di rotazione del tassello durante il serraggio del dado, il foro praticato con il trapano non va ripulito si ottiene in questo modo che la polvere di roccia già presente crei attrito e causi l incastro dell elemento d espansione consentendo il bloccaggio del fix. Questi chiodi, sollecitati più volte, tendono ad allentarsi e a giocare all interno del foro, e quindi necessario un controllo periodico nel serraggio del dado. Come per gli spit-roc, in casi d ancoraggi doppi, è opportuno che questi siano posizionati ad una distanza non inferiore ad un palmo, per evitare interferenze reciproche di tenuta in caso d estrazione di uno dei tasselli con relativa separazione di un conoide di roccia. Si è invece notato sperimentalmente ( Resistenza dei materiali speleo-alpinistici C.N.S.A.S. di Costacciano) che la presenza di fori artificiali, nella pratica fori sbagliati, o di tasselli non caricati posizionati anche molto vicini al fix sollecitato, non modifica la tenuta complessiva di quest ultimo. L attività sportiva di massa ha causato una massiccia chiodatura delle principali vie escursionistiche, soprattutto con chiodi ad espansione che non sono recuperabili, questi ancoraggi, sempre che siano stati validamente posizionati, non mantengono inalterate le loro caratteristiche di tenuta nel tempo. Queste incognite non sono risolvibili nella pratica, solo un attenta valutazione caso per caso può aiutarci a non subire incidenti. Percuotere leggermente con un moschettone d acciaio o meglio con un martello la roccia intorno al tassello, ci può evidenziare pericolose anomalie (suono sordo o vuoto), la presenza d ossidazione spinta del tassello è inoltre indice di decadimento del materiale e comunque, in assenza d altri elementi di valutazione, raddoppiare o aumentare opportunamente i punti d attacco garantirà senz altro maggior sicurezza. Piastrine d ancoraggio I chiodi ad espansione fungono da punto d attacco solo se accoppiati ad opportune piastrine per il collegamento della corda tramite moschettone. La forma di questi attrezzi è stata studiata per soddisfare varie esigenze d ancoraggio, e permette in generale di posizionare i moschettoni o paralleli o perpendicolari alla roccia nonché permettere una sicura trazione anche nel senso dell estrazione. Le piastrine con il foro trasversale (moschettone parallelo alla roccia) devono essere posizionate in modo tale che la corda, una volta caricata, non tocchi sulla roccia: sono di conseguenza usate su protuberanze che permettono alla corda di scendere nel vuoto. Le piastrine con il foro perpendicolare (moschettone perpendicolare alla roccia) allontanano la corda dalla parete ma in Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 8

9 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale caso di trazioni differenti dalla verticale, la loro forma induce pericolose flessioni. Vi sono poi piastrine, molto usate di tipo universale, costruite generalmente in acciaio nelle quali il foro d ancoraggio è posizionato vicino al dado in modo da permettere sicure trazioni in ogni direzione. Questi modelli e altri che non sono descritti devono comunque aderire alla parete in maniera uniforme per evitare che sull asse del dado siano causate pericolose sollecitazione a leva. Per collegare le corde alle piastrine, è necessario interporre un moschettone, per evitare danneggiamenti alla calza della corda e per non diminuire la tenuta di questa a causa dell eccessivo angolo sull asola d ancoraggio (minore è l angolo, maggiore è la riduzione del Carico di Rottura). Scelte tecnico/operative da considerare nei vari scenari d intervento in relazione ai pericoli che possono presentare. Nell analisi dei rischi è indispensabile considerare e valutare sempre la pericolosità dell ambiente oggetto dell intervento di soccorso, questo permette di prevedere l eventualità di un ulteriore pericolo e di attuare le scelte operative più consone, anche in relazione alle risorse disponibili, per prevenirle o proteggersi nel caso possano succedere. Le tecniche trattate in questo corso sono basate principalmente sulla progressione individuale su corda, conferendo all operatore una buona velocità operativa aumentandone l efficacia in ambienti industriali complessi o impervi. Ma isolano in parte l operatore dalla possibilità di ottenere appoggio o soccorso da parte della squadra di soccorso. Per questa ragione, l operatore, deve analizzare a fondo i pericoli per prevenirli affidando la propria sicurezza alla presenza di almeno un altro operatore preparato ed attrezzato per il soccorso e l autosoccorso su corda (SAF 1 B o livelli superiori). La tecnica di progressione su corda singola (corda fissa che sostiene il peso dell operatore), deve sempre attuare la protezione del materiale da usura per sfregamento o picchi di carico, pericolosi per l incolumità dell operatore stesso (attacchi principali e di frazionamento che tengano conto dei fattori di caduta generati dal cedimento di un ancoraggio). E parte integrante dei protocolli, allestire una corda di sicurezza, nel caso di dubbio, soprattutto dove gli scenari d intervento non permettono la costruzione di tutti i frazionamenti opportuni o dove, a causa di un terreno o di strutture instabili o rese tali dal tipo d incidente occorso, possono facilmente verificarsi proiezioni di materiale che possono interessare la corda di lavoro con elevato rischio di rottura. Allestirla in modo che non sopporti il peso dell operatore, se non in caso di collasso della corda di lavoro, è una scelta necessaria alla sicurezza dell operatore e della manovra e rende maggiormente efficace il soccorso, tale corda di sicurezza può essere di tipo statico o dinamico e non passerà generalmente per i frazionamenti. L operatore, se il terreno o la struttura di discesa risulta instabile, userà la tecnica di progressione e sicura autonoma (corda di sicura fissata ad un punto d attacco in alto e filata dentro un sacco collegato all imbracatura) e collegherà l imbraco alla corda tramite un autobloccante a corda o meccanico da comandare contemporaneamente al discensore, infatti, non dimentichiamo che la corda di sicura comandata dall alto può facilmente muovere il materiale instabile che incontra. In questo caso è opportuno fissare la corda di sicurezza sull attacco di partenza tramite mezzo barcaiolo con asola e controasola di bloccaggio, lasciando qualche metro di corda lasca e fissando anche il capo di questa all attacco. Questo sistema permette, nel caso di necessità (dopo aver valutato le eventuali conseguenze) di effettuare in modo semplice piccoli recuperi o calate anche con la corda caricata. La presenza della corda di sicurezza, inoltre permette manovre d autosoccorso più semplici e sicure. Nel caso che il terreno o la struttura di discesa sia stabile e compatta, l operatore si farà assicurare da altri colleghi, collegando direttamente la corda all imbraco. Attre zzature d i 1 livello fase B Organizzare il servizio SAF (vedi circ. EM 1301 del 12 Marzo 2001) e acquistare le attrezzature, per il Comando Provinciale, è una necessità finalizzata a garantire, il soccorso e il necessario addestramento Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 9

10 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale all operatore che ha superato l idoneità del corso. Nel pensare ad uno zaino non s indica la necessità di averne uno per ogni operatore del gruppo è sufficiente prevederne un numero a disposizione del soccorso (5) e un numero di altri (5) a disposizione dell addestramento. La frequenza d uso del materiale a disposizione del soccorso può rivelarsi limitata, quindi per non fare scadere il materiale nello stesso momento bisogna prevedere che periodicamente il materiale soggetto a scadenza passi dai sacchi del soccorso ai sacchi per l addestramento, garantendo al soccorso materiali più efficienti. Rimane inteso che tale cambio d uso (a maggior ragione) deve essere previsto per le corde. Gli zaini dedicati al soccorso devono essere controllati e sigillati, con sigilli visibili da togliere solo nel caso di controllo o di operatività. (deve essere applicato anche il nome dell operatore che ne ha effettuato il controllo e la data) L acquisto dei sacchi occorrenti può essere previsto per un munsero per ogni anno, questo permette di dilazionare nel tempo sia la spesa che le scadenze del materiale ZAINO DA LITRI CASCO 3. 1 LAMPADA FRONTALE DA CASCO 4. 1 IMBRACO 5. 1 DISSIPATORE CON 3 MOSCHETTONI ALTO CARICO K 6. 1 CROLL 7. 1 MANIGLIA CON PEDALE 8. 1 MAGLIA RAPIDA TRIANGOLARE GRANDE ø mm MAGLIA RAPIDA TRIANGOLARE PICCOLA ø mm DISCENSORE STOP SCHUNT GRI-GRI GI-GI MOSCHETTONI PARALLELI CON GHIERA MOSCHETTONE A PERA TIPO H CORDINO 8mm PER NODI AUTOBLOCCANTI mt 2 tipo morbido SPEZZONI DI CORDA DINAMICA mt 6 ø mm FETTUCCE CUCITE cm FETTUCCE CUCITE cm mt FETTUCCE TUBOLARE 25 mm 15 KN PAIO DI GUANTI DA LAVORO PAIO D OCCHIALI CHIUSI TELO TERMICO 24. BENDAGGI D EMERGENZA CORDA mt 60 DINAMICA Quest elenco non è solo indicativo ma è caratterizzato da una sua completezza. Si può personalizzare adattandolo alle esigenze degli interventi previsti sul territorio del proprio Comando Provinciale, è importante comunque ricordare che lo zaino di soccorso non deve pesare molto, evitando che diventi gravoso e non agevole al trasporto per un lungo tempo ambienti impervi. Considerare altresì che si può essere trasportati sul o nelle vicinanze del luogo dell intervento con un elicottero e che il peso a può rilevarsi fondamentale. Nello stilare le procedure d intervento è necessario prevedere altre risorse (corde e Attrezzature) per il soccorso, che possono essere caricati su un fuoristrada. Non sempre il numero di personale è sufficiente per programmare giornalmente la squadra S.A.F. bisogna prevedere comunque che a tale personale possa essere reso disponibile in breve tempo lo zaino di soccorso perchè nel caso di necessità si può dirottare anche da un altro intervento. In caso d intervento di Colonna Mobile, il personale di 1 liv. B, deve integrare l attrezzatura di soccorso anche con lo zaino. Addestramento p e r il mantenimento Il 1 livello S.A.F. fase B si mantiene con un addestramento specifico, continuo e cadenzato svolgendo le manovre oggetto del corso. (Vedi circ N. 3 MISA del 28 Marzo 2001) La necessità d eventuali aggiornamenti, vanno previsti nelle fasi addestrative di gruppo Provinciale o Regionali dove bisogna prevedere la presenza possibilmente di un Esperto SAF o di un Istruttore Specifico. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 10

11 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale GLI ADDESTRAMENTI DEVONO ESSERE REGISTRATI SU D UN LIBRETTO (MODELLO) PERSONALE E CONTROFIRMATI DAL RESPONSABILE DEL GRUPPO CHE VERIFICHERA ALMENO UNA VOLTA L ANNO LO STATO PROFESSIONALE DEI SINGOLI OPERATORI PROGRAMMANDO UN ADDESTRAMENTO PROVINCIALE E PREVEDENDO UN ADDRESTRAMENTO CONGIUNTO REGIONALE TRA I VARI COMANDI PROVINCIALI INTERESSATI. Esempio di Modello per l addestramento annuale diviso per semestri COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI Qualifica Cognome Nome Anno di riferimento Tipo d addestramento Nodi Ancoraggi Calata e recupero persona Movimentazione su corda singola Soccorso uomo/uomo su corda singola Svincolo di persona e discesa Nodi Ancoraggi Calata e recupero persona superamento di nodi e frazionamenti Soccorso uomo/uomo su corda singola Svincolo di persona e discesa Date Firma dell operatore 1 semestre 2 semestre Firma del responsabile Note Chiuso e archiviato il presso Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 11

12 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Materiali a c o mpleta mento d e l 1 liv. B Discensore per corda singola Stop SCHEDA n 1 Materiale costruttivo Lega leggera e acciaio Forma Varia Anno di fabbricazione Certificato dalla ditta o evidenziato sull attrezzo Normativa d'omologazione CE EN (351) U.I.A.A. Certificazione Del costruttore Carico di rottura KN 22 Carico massimo d'utilizzo Non specificato Tipo di chiusura Con leva di chiusura sul moschettone Durata massima d'utilizzo Non specificata Collaudo Non effettuabile Verifica periodica Trimestrale Scadenza e rinnovo Rinnovabile per sostituzione delle parti soggette ad usura Colore Unificato Sistema di bloccaggio di sicurezza Automatico a funzione passiva disinseribile Sostituire gli elementi usurati (elementi d'attrito e sistema di chiusura). Sostituire l attrezzo in caso di forte sollecitazione. Il personale preposto deve essere addestrato all uso dell attrezzo e del suo sistema di sicurezza. Compatibilità con gli elementi cui è collegato. Verificare il discensore dopo ogni utilizzo. Manutenzione: Lavaggio dopo l uso in ambiente sporco e successiva asciugatura. Immagazzinamento: Il discensore non deve essere messo a contatto con sostanze aggressive (acide e saline). Conservare in luogo asciutto. Note: Il discensore è collaudato singolarmente in fabbrica e non deve essere sottoposto ad ulteriori collaudi di tenuta. La durata d'utilizzo non può essere stabilita in quanto dipendente dall uso. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 12

13 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 13

14 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Discensore per corda doppia (Gi-Gi) Scheda N 2 Materiale costruttivo Lega leggera Forma Propria Anno di fabbricazione Certificato dalla ditta o evidenziato sull attrezzo Normativa d'omologazione CE (0197) U.I.A.A. Certificazione Del costruttore Carico di rottura KN 30 Carico massimo d'utilizzo Non specificato Tipo di chiusura Anello fisso Durata massima d'utilizzo Non specificata Collaudo Non effettuabile Verifica periodica Trimestrale Scadenza e rinnovo Non specificata Colore Unificato Sostituire il discensore in caso d'usura marcata o forte sollecitazione. Il discensore è privo di sicurezza intrinseche pertanto dovrà essere usato per le manovre solo da personale appositamente addestrato. L uso del discensore è a totale rischio dell utilizzatore se non associato ad un sistema autobloccante. Verificare la compatibilità del discensore con gli elementi cui è collegato. Verificare il discensore dopo ogni utilizzo. Manutenzione: Lavaggio dopo l uso in ambiente sporco e successiva asciugatura. Immagazzinamento: Il discensore non deve essere messo a contatto con sostanze aggressive (acide e saline). Conservare in luogo asciutto. Note: Il discensore è collaudato singolarmente in fabbrica e non deve essere sottoposto ad ulteriori collaudi di tenuta. La durata d'utilizzo non può essere stabilita in quanto dipendente dall uso. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 14

15 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Bloccante ventrale (Kroll) Scheda N 3 Materiale costruttivo Lega leggera e acciaio Forma Opportuna allo scopo Anno di fabbricazione Certificato dalla ditta o evidenziato sull attrezzo Normativa d'omologazione CE (0197) EN (567) U.I.A.A. Certificazione Del costruttore impressa sul corpo Carico di rottura Foro superiore KN 10 Foro inferiore KN 18 Carico massimo d'utilizzo KN 2 Tipo di chiusura Foro d'ancoraggio e camma di serraggio automatica Durata massima d'utilizzo Non specificata Collaudo Non effettuabile Verifica periodica Trimestrale Scadenza e rinnovo Rinnovabili per sostituzione delle parti d'usura Colore Unificato Sistema di sicurezza Perno di blocco calibrato della camma Sostituire il bloccante in caso di forte sollecitazione. Sostituire le parti usurate. Non utilizzare il bloccante con carichi superiori a quelli massimi d'utilizzo in quanto si provocherebbe la rottura della calza della corda. Il bloccante non è omologato per sopportare forti sollecitazioni dinamiche. Il personale dovrà essere addestrato all uso del bloccante. Verificare la compatibilità del bloccante con gli elementi cui è collegato. Verificare il bloccante dopo ogni utilizzo. Manutenzione: Lavaggio dopo l uso in ambiente sporco e successiva asciugatura. Le molle del sistema del serraggio della camma vanno oliate periodicamente. Immagazzinamento: Il bloccante non deve essere messo a contatto con sostanze aggressive (acide e saline). Conservare in luogo asciutto. Note: Il bloccante è collaudato singolarmente in fabbrica e non deve essere sottoposto ad ulteriori collaudi di tenuta. La durata d'utilizzo non può essere stabilita in quanto dipendente dall uso. Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 15

16 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Scheda N 4 Pedale di risalita Materiale costruttivo Fibra sintetica e accessori metallici Anno di fabbricazione Certificato dalla ditta Carico massimo d'utilizzo dato dal costruttore Tipo di chiusura Cucito Durata massima d'utilizzo 5 anni Collaudo Non effettuabile Verifica periodica Trimestrale Scadenza e rinnovo Non rinnovabile Colore Personalizzato Controllare i punti d'usura e le fibbie di regolazione. Manutenzione: Lavare e asciugare quando risulta molto sporco con detergenti neutri o specifici. Immagazzinamento: Riporre in luogo aerato, buio e lontano da fonti di calore e dalla luce del sole. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 16

17 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Barella Toboga Scheda N 5 Materiale costruttivo Alluminio - materiale plastico Forma e misure A guscio lunghezza 216 cm larghezza 61 cm altezza 18 cm Anno di fabbricazione Impressa sulla struttura Normativa d'omologazione - Certificazione Del Costruttore Carico di rottura kg. 500 attacchi sospendita per recupero orizzontale; kg. 200 sulle maniglie per il trasporto; kg 1500Anello sospendita per recupero orizzontale. Carico massimo d'utilizzo kg. 270 Tipo di chiusura A cinghie Durata massima d'utilizzo garantita anni 10 Collaudo Non collaudabile Verifica periodica Trimestrale Scadenza e rinnovo Rinnovabile nelle parti ad usura Peso kg. 16 compreso cinghie di sollevamento Dotazione di recuperocinghie di sollevamento regolabili con occhielli di fissaggio già predisposti Quando la barella dovrà essere recuperata o calata dall alto è necessaria l'accompagnamento con personale esperto nella manovra specifica. Non serrare le ghiere dei moschettoni di sollevamento sotto carico. Utilizzare sempre nella calata e nel recupero una corda di lavoro e una di sicura. Serrare accuratamente i cinghiaggi di imbraco per evitare movimenti pericolosi dell infortunato. Dopo ogni uso la barella dovrà essere ispezionata in tutte le sue parti da personale esperto e sarà messa fuori uso in presenza di lesioni importanti. Manutenzione: Dopo ogni utilizzo la barella dovrà essere sottoposta a pulizia completa usando acqua e sapone neutro, quindi fatta asciugare e riposta. La barella non deve essere messa a contatto con sostanze aggressive (acide, saline e oleose). Immagazzinamento: Conservare in luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore dirette e dalla luce del sole. Note: I materiali di costruzione devono essere facilmente lavabili e imputrescibili. Dotare la barella di una protezione efficace per la testa. Cinghie fissaggio infortunato asportabili e con posizionamento variabile. Adozione di poggia piedi regolabile. Cinghie di sollevamento di colori diversi per facilitare il loro accoppiamento (piedi - testa). Moschettoni delle cinghie muniti d'ampia apertura per facilitare l innesto. Per garantire la continuità della resistenza meccanica della barella, soprattutto nel tipo divisibile in due parti, bisogna passare una fune attorno alla barella infilandola attraverso le asole poste sotto il bordo, e chiudere l'anello così ottenuto con un nodo Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 17

18 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Bloccante per corda doppia e singola Shunt Scheda N 6 Materiale costruttivo Lega leggera e acciaio Forma Propria Anno di fabbricazione Certificato dalla ditta o evidenziato sull attrezzo Normativa d'omologazione CE U.I.A.A. Certificazione Del costruttore impressa sul corpo Carico di rottura KN 20 Carico massimo d'utilizzo KN 2 Tipo di chiusura Automatica Durata massima d'utilizzo Non specificata Collaudo Non effettuabile Verifica periodica Trimestrale Scadenza e rinnovo Rinnovabili per sostituzione delle parti d'usura Colore Unificato Essendo il bloccante un attrezzo per assicurazione a funzionamento passivo, il personale che l utilizza dovrà essere particolarmente addestrato all uso. In caso di caduta l attrezzo deve essere assolutamente rilasciato per permettere al dispositivo frenante di entrare in funzione. Sostituire l attrezzo in caso di forti sollecitazioni. Nell uso corretto l attrezzo deve essere usato sotto il discensore. L attrezzo deve essere usato solo su corde speleo-alpinistiche. I diametri delle corde d utilizzo devono essere compresi tra gli 8 11 mm per uso in corda doppia e fra mm in corda singola. Le due corde d utilizzo devono sempre essere di diametro uguale. Manutenzione: Lavaggio dopo l uso in ambiente sporco e successiva asciugatura. Immagazzinamento: L'attrezzo non deve essere messo a contatto con sostanze aggressive (acide e saline). Conservare in luogo asciutto. Note: L'attrezzo è collaudato singolarmente in fabbrica e non deve essere sottoposto ad ulteriori collaudi di tenuta. La durata d'utilizzo non può essere stabilita in quanto dipendente dall uso. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 18

19 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Bloccante unidirezionale (Basic) Scheda N 7 Materiale costruttivo Lega leggera - acciaio Forma Anno di fabbricazione Propria Certificato dalla ditta o evidenziato sull'attrezzo Normativa d omologazione U.I.A.A. EN 567 Certificazione CE 0197 Carico di rottura Foro superiore KN 20 Foro inferiore KN 17 Foro laterale KN 12 Carico massimo d utilizzo KN 5 Tipo di chiusura Foro d ancoraggio e camma di serraggio automatica Durata massima d utilizzo Non specificata Collaudo Non effettuabile Verifica periodica Trimestrale Scadenza e rinnovo Rinnovabile nelle parti ad usura Sistema di sicurezza Perno di blocco calibrato della camma Colore Vistoso e unificato Sostituire il bloccante in caso di forte sollecitazione. Sostituire le parti usurate. Non utilizzare il bloccante con carichi superiori a quelli massimi d utilizzo in quanto si provocherebbe la rottura della calza della corda. Il bloccante non è omologata per sopportare forti sollecitazioni dinamiche. Il personale dovrà essere addestrato all uso del bloccante. Verificare la compatibilità del bloccante con gli elementi cui è collegata. Verificare il bloccante dopo ogni utilizzo. Manutenzione: Lavaggio dopo l uso in ambiente sporco e successiva asciugatura. Le molle del sistema del serraggio della camma vanno oliate periodicamente. Immagazzinamento: Il bloccante non deve essere messa a contatto con sostanze aggressive (acide e saline). Conservare in luogo asciutto. Note: Il bloccante è collaudato singolarmente in fabbrica e non deve essere sottoposta ad ulteriori collaudi di tenuta. La durata d utilizzo non può essere stabilita in quanto dipendente dall uso. Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 19

20 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Rinvii di fettuccia Scheda N 8 Materiale costruttivo Fibra sintetica Forma Anello cucito piatto Anno di fabbricazione Individuabile sull anello Normativa d omologazione U.I.A.A. EN 566. Certificazione CE 0197 Carico di rottura KN 22 Carico massimo d utilizzo non specificato Tipo di chiusura Cucitura Durata massima d utilizzo 5 anni Collaudo Non effettuabile Verifica periodica Ispezione dopo ogni utilizzo Scadenza e rinnovo Non rinnovabile Colore Vistoso e personalizzato Lunghezza Varia La durata massima d utilizzo è valida solo se il rinvio di fettuccia non è mai stato usato ed è stato conservato in luogo fresco ed asciutto al riparo dalla luce del sole. Il rinvio di fettuccia non deve mai essere sottoposto a tensioni superiori al carico massimo d utilizzo. Il rinvio di fettuccia va sostituito obbligatoriamente nei seguenti casi: forti sollecitazioni; danneggiamenti meccanici (caduta di sassi, spigoli e rocce appuntite, punte di rampone); contatto con sostanze chimiche (olii, benzine, detersivi, acidi). Quando il rinvio di fettuccia è molto rovinato dallo sfregamento o presenta sfilacciamenti. Manutenzione: Lavare il rinvio di fettuccia quando questo risulti molto sporco con detergenti neutri o specifici. I rinvii di fettuccia quando sono bagnati vanno asciugati in luogo fresco, aerato e lontano da fonti di calore e dalla luce del sole. Immagazzinamento: I rinvii di fettuccia devono essere riposti in luogo aerato buio e lontano da fonti di calore. Note: I rinvii di fettuccia vanno usati solo per gli usi cui essi sono preposti. Possibilità di accoppiare al rinvio di fettuccia elementi accessori plastici o metallici tali da vincolare il moschettone nella posizione desiderata. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 20

21 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Martello da roccia e speleologia Scheda N 10 Materiale costruttivo Acciaio forgiato impugnatura di gomma Forma Anatomica Anno di fabbricazione Non specificato Normativa d omologazione Non specificato Certificazione Non richiesta Carico di rottura Non specificato Collaudo Non effettuabile Verifica periodica Trimestrale Peso Compreso tra g. 500 e g. 650 Verificare l'integrità del martello con particolare attenzione, se presente, alla spina d accoppiamento tra testa e manico. Manutenzione: Lavaggio dopo l uso in ambiente sporco e successiva asciugatura. Immagazzinamento: Il martello non deve essere messo a contatto con sostanze aggressive (acide e saline). Conservare in ambiente asciutto. Note: Il martello deve essere dotato sulla massa battente di un foro che permetta il collegamento con un moschettone per l estrazione dei chiodi. Dotazione di foro all estremità del manico che permetta l inserimento di un cordino per infilare un cordino per evitare di perderlo o farlo cadere accidentalmente. Il martello deve essere corredato d apposita fettuccia da polso. In opzione potrà essere dotato di chiave esagonale da mm. 13. La becca deve essere preferibilmente dotata di nasello atto all estrazione dei chiodi. Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 21

22 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 22

23 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Pianta-spit Scheda N 11 Materiale costruttivo Acciaio - gomma Forma Corpo d acciaio, impugnatura di gomma antiscivolo Anno di fabbricazione Non specificato Normativa d omologazione Non specificata Certificazione Del costruttore, minimo anni 3 Collaudo Non effettuabile Verifica periodica Trimestrale Compatibilità Possibilità di intercambiare la parte filettata con adattatore da mm 10 Verificare l'integrità del pianta-spit dopo ogni utilizzo. Manutenzione: Lavaggio dopo l'uso in ambiente sporco e successiva asciugatura. Immagazzinamento: Il pianta-spit non deve essere messo a contatto con sostanze aggressive (acide e saline). Conservare in ambiente asciutto. Note: Il pianta-spit deve possedere una buona impugnatura di gomma antiscivolo con bordo di protezione sulla mano. Corpo d acciaio con flangia apribile per il disincastro. Lacciolo d impugnatura. Rapidità di sostituzione dei puntali. Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 23

24 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Spit (Roc) Scheda N 12 Materiale costruttivo Acciaio Forma Cilindrica autoperforante Certificazione Del costruttore Carico di rottura KN 18 Punta da trapano Ø mm Profondità foro mm Chiave Misure Passo mm 8 max, 12 x 30 - passo mm 10 max, 15 x 38 Pesi Da g. 15 a g. 35 Il foro di fissaggio deve essere di profondità esattamente uguale alla lunghezza dello spit. Se il foro è effettuato con l ausilio di un trapano, esso dovrà essere rifinito nella parte terminale con il pianta-spit, ciò per consentire una base d appoggio piana del cuneo espansore. Durante la perforazione si dovrà curare la perpendicolarità del foro. Ad infissione avvenuta lo spit non dovrà risultare né sporgente ne infossato rispetto alla superficie d infissione. Il foro non dovrà risultare svasato nella parte superiore e dovrà essere ripulito dai detriti prodotti durante la perforazione. Manutenzione: Lubrificare la filettatura interna. Immagazzinamento: Lo spit non deve essere messo a contatto con sostanze aggressive (acide e saline). Conservare in ambiente asciutto. Note: I perni d accoppiamento dovranno esser in acciaio speciale marcati 8:8. Curare la lunghezza del perno relativamente allo spit e alla placchetta da accoppiare. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 24

25 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 25

26 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Spit Fix Scheda N 13 Materiale costruttivo Acciaio inox o ad alta resistenza Forma Propria Carico di rottura KN 18 Punta trapano 8-10 Profondità foro Secondo la marca Chiave 17 Collaudo Non effettuabile Diametri M8, M 10 Lunghezza Da mm 55 a mm 76 Durante la perforazione si dovrà curare la perpendicolarità del foro. Manutenzione: Sostituire i dadi periodicamente (dopo vari utilizzi). Immagazzinamento: Il fix non deve essere messo a contatto con sostanze aggressive (acide o saline). Conservare in ambiente asciutto. Note: I bulloni che sono accoppiati ai fix devono essere in acciaio speciale (8:8). Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 26

27 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Placchette e anelli per spit o fix Scheda N 14 Materiale costruttivo Acciaio inox Forma Varie Anno di fabbricazione Certificato della ditta o evidenziato sul corpo Certificazione Del costruttore Carico di rottura KN 18 Collaudo Non effettuabile Verifica periodica Trimestrale Il foro delle placchette deve essere dello stesso diametro dei perni o dei bulloni. La placchetta a montaggio ultimato dovrà risultare in piano con la superficie d appoggio. Manutenzione: Le placchette devono essere sostituite in caso di deformazioni o dopo forti sollecitazioni. Immagazzinamento: La placchetta non deve essere messa a contatto con sostanze aggressive (acide o saline). Note: Verificare durante l'utilizzo che il carico applicato alla placchetta gravi nelle direzioni per questa progettata. Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 27

28 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Martello perforatore a batteria Scheda N 15 Materiale costruttivo Vario Forma Compatta e anatomica Anno di fabbricazione Impressa sul corpo Certificazione Del costruttore Tipo di chiusura Punti d ancoraggio sicuri Verifica periodica Mensile Mandrino Ad innesto rapido SDS PLUS Calibro Asta profondità foro Evitare di bagnare l'attrezzo. Evitare di scaricare completamente la batteria. Dotare il trapano di cinghiaggi opportuni e di contenitore impermeabile, protettivo per il trasporto. Verificare con un calibro il diametro delle punte da usare. Manutenzione: Effettuare la ricarica dell accumulatore dopo ogni uso, provvedere periodicamente a far effettuare alla batteria un ciclo completo di scarico-carico. Immagazzinamento: Conservare in luogo asciutto. Note: Deve avere un peso facilmente sostenibile con una mano. Deve essere robusto potente e dotato di più accumulatori a V 24. La potenza non deve essere inferiore a W 250. Deve aver una frizione di sicurezza. Gruppo battente di tipo pneumatico e reversibile. Variatore di giri con reostato. Bandoliera applicabile ( tracolla regolabile con due posizioni d utilizzo). Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 28

29 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Sacchetto armo Scheda N 16 Materiale costruttivo Materiale sintetico Forma Propria, possibilmente tubolare Certificazione Non richiesta Tipo di chiusura Rapida o a laccio Collaudo Non effettuabile Verifica periodica Trimestrale Scadenza e rinnovo Non specificata Colore Unificato con serigrafia Verificare l'integrità del sacchetto armo dopo ogni utilizzo. Manutenzione: Lavaggio dopo l'uso in ambiente sporco e successiva asciugatura. Immagazzinamento: Il sacchetto armo non deve essere messo a contatto con sostanze aggressive (acide e saline). Conservare in ambiente asciutto. Note: Il sacchetto armo deve possedere un anello metallico o di fettuccia per il collegamento tramite moschettone all imbraco. All interno deve essere diviso in vari settori con chiusura a velcro, e avere la cartucciera porta spit. Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 29

30 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale MANOVRE SAF 1 LIVELLO FASE B Tipo di manovra: SCHEDA n 1 NODO BELLUNESE Presentazione: Nodo autobloccante su corda, si applica nelle manovre di calata come sicurezza. Comporre minimo n 6 spire, rientrare alla terza spira, sul capo libero in uscita va eseguito un doppio nodo di sicurezza. Passare sempre dall esterno verso l interno quando si gira attorno alla corda che va trazionata, al fine di evitare ribaltamenti anomali e blocco del nodo. Serrare bene il nodo prima di metterlo in tensione. Note: La riduzione di resistenza della fune non è verificata. Facile da sciogliere. Buona efficacia anche se effettuato su corde con diametro uguale. Solo nel comporre il nodo è impiegato mt. 1,5 di corda. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 30

31 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 2 PARANCO IN CORDA, VARIABILE AUTOBLOCCANTE (nodo Poldo) Presentazione: Permette di tensionare corde e attrezzature varie Ancoraggio: Due ancoraggi uno su un punto fisso e l altro mobile sull attrezzatura da tensionare. Si deve sempre adottare il blocco di sicurezza tra il moschettone mobile (5) e l ancoraggio mobile (3) Note Nel moschettone mobile (5) l esecuzione del nodo barcaiolo permette una migliore regolazione del paranco. Esecuzione: Formare un asola con nodo ad otto sulla cima di uno spezzone d opportuna lunghezza e vincolalo, tramite moschettone al punto mobile (A), sulla attrezzatura da tensionare Prendere la corda in uscita dal nodo a ridosso di questo ripiegarla per creare un occhiello mobile. Inserire la corda lunga nel moschettone al punto mobile (2). Il tratto lungo deve passare nel moschettone (3) agganciato sul punto fisso e ritornare all altezza dell occhiello mobile dove si compone, sul ramo lungo, un ulteriore asola con nodo ad otto o un barcaiolo che si aggancia all occhiello mobile tramite un moschettone (5). Il capo libero in uscita dal ramo lungo, dovrebbe avere una lunghezza che permetta la creazione di un vincolo (4) tra il moschettone mobile (5) e l ancoraggio fisso (3). Se la lunghezza è insufficiente tale bloccaggio di sicurezza deve essere eseguito con uno spezzone supplementare. Nel moschettone dell ancoraggio fisso (3), si può eseguire un nodo barcaiolo e nodo d arresto o un mezzo barcaiolo con asola di blocco. Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 31

32 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 3 ANCORAGGIO STATICO DI FRAZIONAMENTO Presentazione: Si usa all occorrenza nel posizionamento di una corda fissa in fase di discesa, nel caso si preveda che questa vada a contatto con superfici che la possono lesionare o nel suddividere dei tratti lunghi di corda al fine di consentire la movimentazione contemporanea di più operatori sulla corda. Ancoraggio: Intermedio, statico ad uno o più punti Nell esecuzione del frazionamento non bisogna formare con la corda un'ansa troppo lunga, perché, nel caso di un'eventuale rottura del punto d'attacco, l energia sviluppata per effetto della caduta potrebbe portare alla rottura dei materiali usati nella catena di sicurezza statica. La lunghezza dell ansa deve quindi essere più corta possibile ma sufficiente all agevole inserimento del discensore e del suo blocco con asola e controasola. Alla partenza e nel posizionamento d ancoraggi consecutivi a breve distanza tra loro, i punti d attacco devono essere posti sempre a quote inferiori. Note: La difficoltà maggiore sta nella scelta oculata del punto d'attacco al fine di ottenere il risultato voluto. Nel decidere la lunghezza dell ansa è necessario considerare, oltre alle avvertenze anzidette, anche la difficoltà che un'ansa troppo piccola potrebbe creare nel superare il frazionamento E un ancoraggio di tipo intermedio. Se è necessario dover giuntare le corde è preferibile farlo al frazionamento, facendo due nodi ad otto con asola infilati l uno dentro l altro (concatenati) e presi nel moschettone del frazionamento. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 32

33 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 33

34 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 4 OTTO IN LINEA CON NODO DI BLOCCO Presentazione: Permette di comporre un asola con nodo di sicura su di una corda decidendone la direzione e mantenendolo in linea con la stessa. Serrare bene il nodo prima di caricarlo. Il secondo nodo va eseguito a ridosso del primo per evitare che grandi scorrimenti allontanino troppo i due nodi. Note: L asola ottenuta può servire come punto d attacco di sicurezza anche durante il passaggio degli attrezzi. Esecuzione: Si prende un braccio di corda e si forma un asola di circa 60 cm. Si compone un nodo ad otto prendendo un solo ramo di corda opposto al senso di direzione che si vuole dare al nodo, ottenendo un nodo ad otto in linea con asola. Si prende l asola formata e si compone un altro nodo semplice a ridosso del primo prendendo l altro ramo di corda, si ottiene così un asola di servizio. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 34

35 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 5 SISTEMAZIONE IMBRACO E ATTREZZI PER DISCESA E RISALITA IN CORDA SINGOLA E PROGRESSIONE Presentazione: Questo tipo di vestizione s'indossa quando è necessario scendere e risalire autonomamente sulla stessa corda (singola), in manovre su pozzi, silos, viadotti, ecc. Controllare prima d ogni intervento la corretta disposizione dei cinghiaggi e degli attrezzi. Questi vanno inseriti esclusivamente nella maglia rapida ventrale (triangolo). Controllare sempre la chiusura delle fibbie dell'imbraco. Il discensore è agganciato con moschettone a ghiera nell'anello d'acciaio dell imbraco affiancato da un secondo moschettone di rinvio. Lo Zipper (dissipatore) inserito nel triangolo ventrale permette, inoltre se collegato alla corda di sicura di dissipare energia nel caso di caduta durante una progressione, di poter disporre di due rami di corda, con possibilità di modularli per garantire la migliore sicurezza. (autoassicurarsi, collegare la maniglia, allongiarsi, ecc) Note: Durante la discesa, la maniglia deve essere agganciata all'imbraco per non intralciare le manovre. Si raccomanda di controllare ed eventualmente sostituire l imbraco dopo cadute o forti sollecitazioni. Il dissipatore di caduta si collega nel caso si preveda una caduta o se è necessario fare una progressione Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 35

36 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 6 DISCESA SU CORDA FISSA CON DISCENSORE STOP Presentazione: Permette di scendere in sicurezza su una corda singola fissa, con la possibilità di inserire l attrezzo in qualsiasi punto della stessa. Per inserire la corda nel discensore basta aprirlo senza doverlo staccare dal moschettone collegato all imbraco. Controllare sempre la chiusura della ghiera del moschettone di collegamento con l imbraco. Il discensore deve essere montato con la maniglia a sinistra; controllare che la corda sia inserita correttamente nell attrezzo. Verificare, prima di scendere, l efficienza dell ancoraggio della corda fissa e non scendere troppo velocemente per evitare surriscaldamenti all attrezzo, che possono provocare la fusione della calza. Evitare di fermarsi sulla corda con il discensore surriscaldato. Controllare che sia sempre presente il nodo alla fine della corda. Questo tipo di discensore è indicato per corde semistatiche. Note: E' importante controllare che la corda non sia a contatto con le superfici delle pareti o struttura su cui si opera altrimenti bisogna installare, in prossimità del punto di contatto, un ancoraggio di frazionamento oppure posizionare un'adeguata protezione. Non utilizzare il discensore con guanti, per evitare di non avere la giusta sensibilità nel regolare la discesa e la percezione del surriscaldamento dell attrezzo. Esecuzione: Prima di montare il discensore l'operatore deve assicurarsi con una longe ad un ancoraggio posizionato possibilmente ad un livello superiore oppure uguale alla posizione di partenza (un livello inferiore provocherebbe in caso di caduta, una forte sollecitazione dell'attrezzatura). Tenendo il discensore con la maniglia di blocco rivolta a sinistra, s'inserisce la corda che proviene dall'ancoraggio, tenendola sul lato sinistro dello stesso, avvolgendo gli elementi d attrito posti sulla flangia fissa, partendo dal basso, risalendo e girando attorno alle 2 gole. Riportare la flangia mobile nella posizione di chiusura nel moschettone di collegamento, rinviare la corda in uscita con un secondo moschettone, agganciato al punto centrale dell'imbraco, quindi si carica la corda del proprio peso, si sgancia l autosicura e s'inizia la discesa. Si controlla la velocità, agendo sulla corda a valle del moschettone di rinvio, alzandola o abbassandola Tenere la maniglia di blocco del discensore, schiacciata, tale avvertenza consente, in situazioni d emergenza, di lasciare la presa permettendo di arrestare la discesa. La corda a valle del dispositivo di discesa deve sempre essere rinviata all'interno di un moschettone. Quando è necessario fermarsi occorre assicurarsi costruendo una chiave di blocco sul discensore portando verso l'alto la corda in uscita dal moschettone di rinvio, doppiandola e ripassandola all'interno del moschettone su cui è agganciato il discensore. l asola ottenuta va posizionata al corpo del discensore. Eliminando l asola e schiacciando l apposita maniglia sarà possibile riprendere la discesa, non usare la maniglia per modulare la discesa. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 36

37 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 7 DISCESA SU CORDA DOPPIA CON DISCENSORE GI-GI Presentazione: La corda doppia consente di superare in calata, con facilità e sicurezza, tratti non percorribili normalmente per la forte pendenza. E' necessario avere a disposizione una lunghezza di corda doppia rispetto al tratto da scendere. I punti d attacco dell ancoraggio devono essere estremamente affidabili; una volta iniziata la discesa si è completamente dipendenti dall ancoraggio stesso. Assicurarsi che la corda sia posizionata in modo che la mezzeria venga a trovarsi nell ancoraggio. E necessario fare ad ogni capo di corda dei nodi di sicura che evitino, nel caso si arrivi alla fine dei due rami di corda di cadere. Verificare sempre lo scorrimento della corda sull ancoraggio prima di iniziare la discesa per permetterne il recupero. Prima di iniziare il recupero della corda sciogliere i nodi ai capi per evitare che s'incastrino. Fare attenzione ad eventuali cadute di materiale durante il recupero della stessa, non lanciare la corda in presenza di forte vento per evitare che la traiettoria di lancio modificandosi, possa incastrarla. La discesa in corda doppia presenta l inconveniente che la rottura di un ramo provoca la caduta dell operatore. Durante la formazione si evita tale pericolo ancorando i due i rami singolarmente. Note: Questa manovra si può eseguire anche nel caso non si abbia a disposizione una corda di lunghezza superiore al doppio della discesa ma di due corde giuntate tra loro. Dobbiamo posizionare il nodo da un lato dell ancoraggio e al momento del recupero tirare la corda dalla parte del nodo. Per ricordarsi quale parte tirare si può usare il metodo dei 2 nodi al capo della corda da recuperare oppure passare un moschettone nella corda da identificare collegandolo all imbraco o usare corde di colore diverso. Esecuzione Posizionare la corda nell ancoraggio alla sua metà dopo aver fatto i nodi ai capi avvolgere in asole la corda e lanciarla il più lontano possibile dalla parete, per evitare che si possa impigliare. Quando per varie ragioni (luogo industriale con sostanze corrosive, forte vento con pericolo d incastro o altro), ci si appende la corda ad un fianco e si fa filare durante la discesa. Montare il nodo bloccante (Machard) del cordino di sicura sulla corda o lo Shunt collegarlo all'anello centrale dell'imbraco indossato con un moschettone per permettere di essere assicurato e all occorrenza, di scaricare il peso delle corde sul bloccante agevolando il montaggio del discensore Discensore che collegheremo all imbraco con una longe o usando un ramo del dissipatore. S'inseriscono i due rami della corda di calata nelle feritoie verticali del discensore (Gi-Gi) e si inserisce un moschettone passando all interno delle due anse. Controllata la chiusura delle ghiere dei moschettoni, del bloccante di sicura e il corretto montaggio degli attrezzi ci si libera dall autoassicurazione e s'inizia la discesa. Nello scendere è necessario assumere una posizione che consenta di controllare eventuali ostacoli e di ricercare il percorso migliore di discesa. Durante la discesa evitare balzi ed arresti improvvisi per non sollecitare troppo l ancoraggio. Le mani dell operatore devono essere posizionate in modo da controllare la velocità di discesa e lo scorrimento del bloccante di sicura. Arrivati alla quota voluta è necessario autoassicurarsi prima di togliere gli attrezzi dalla corda e sciogliere i nodi precedentemente costruiti sui capi,solo dopo si può recuperare la corda tirando il capo giusto. Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 37

38 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Sequenzialità dell esecuzione 1. Installare l ancoraggio 2. Autoassicurarsi 3. Posizionare la corda 4. Comporre nodi ai capi della corda 5. Filare la corda nel sacco o raccoglierla per asole successive e collegarla all imbraco 6. Accertarsi che non vi siano persone sottostanti 7. Installare un bloccante di sicura sulla corda 8. Collegarlo all imbraco tramite dissipatore 9. Installare il discensore 10. Collegarlo all imbraco tramite moschettone e spezzone 11. Togliere l autosicura 12. Iniziare la discesa 13. Autoassicurarsi 14. Liberare e togliere le attrezzature dalla corda 15. Sciogliere i nodi ai capi 16. Recuperare la corda 17. Ripetere la manovra fino al raggiungimento della quota voluta Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 38

39 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 39

40 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 8 DISCENSORE A MOSCHETTONE Presentazione: E un sistema d emergenza efficace di discensore da usare quando non sono disponibili discensori idonei. La disposizione sui loro assi verticali rende l effetto frenante maggiore del freno a moschettone. Si può usare sia con corda semplice che (preferibilmente) con corda doppia. Non si conoscono limitazioni della lunghezza di discesa in quanto vi è una buona dissipazione termica e la quasi mancanza d onde di torsione sulla corda Ancoraggio: Tramite l altro moschettone si ancora al punto centrale del proprio imbraco tramite una longe che permetta di posizionarlo all altezza degli occhi. Nell abbinamento dei moschettoni con le corde posizionare le aperture ribaltate e contrapposte in modo che siano rivolte verso l alto nel moschettone a monte e verso il basso nel moschettone a valle. I moschettoni devono essere uguali e avere la ghiera di sicurezza chiusa (=>22KN). Le corde in entrata a valle del dispositivo devono lavorare sulla barra fissa del moschettone posto a valle. Tale dispositivo và sempre completato con l allestimento d idoneo sistema autobloccante di sicurezza attiva, collegato sull attacco centrale dell imbraco. Provare lo scorrimento del discensore in relazione al peso applicato e alle attrezzature impiegate prima dell uso. Esecuzione: (Versione base) Si collega un primo moschettone ad un ramo del dissipatore opportunamente regolato, posizionandolo con la barra mobile verso sinistra e con l apertura rivolta verso il basso e con ghiera chiusa Prendere le corde e comporre due occhielli inserirli all interno del primo moschettone dall esterno verso l operatore Prendere un secondo moschettone agganciarlo all occhiello e alle corde a monte del primo moschettone Il secondo moschettone è posizionato in linea con il primo, con la barra a destra e l apertura in alto con ghiera chiusa Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 40

41 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 9 FRENO A MOSCHETTONE Presentazione: E una manovra d emergenza efficace, si può eseguire in modo semplice o doppio e permette di frenare la calata. Si può usare sia con corda semplice che (preferibilmente) con corda doppia, la scelta è dettata dal carico da applicare (1 o 2 persone). Non si conoscono limitazioni della lunghezza di calata in quanto vi è una buona dissipazione termica e la quasi mancanza d onde di torsione sulla corda. Si utilizza in mancanza d attrezzature più idonee. Ancoraggio: Tramite un altro moschettone si ancora ad un punto d attacco. Il moschettone trasversale deve passare obbligatoriamente all interno dell altro moschettone per evitare che i moschettoni si possano posizionare in modo da liberare la corda. I moschettoni devono essere uguali e avere la ghiera di sicurezza chiusa (=>22KN). Le barre mobili dei moschettoni verticali devono essere posizionate verso l alto e a destra perché nel caso di strofinamento con le corde tendono a chiudersi. Questa manovra và sempre completata con l allestimento d idoneo sistema autobloccante di sicurezza attiva, su ancoraggio separato. Esecuzione: (Versione base) Collegare un primo moschettone con barra mobile posizionata a destra e l apertura verso l alto. Prendere le corde, formare due occhielli e infilarli nel primo moschettone Prendere un secondo moschettone e agganciare gli occhielli e le corde in entrata e uscita a valle del primo discensore e posizionarlo ortogonalmente allo stesso con le corde che avvolgono la barra fissa e ghiera chiusa Per costruire il doppio freno a moschettone si collega un moschettone al primo discensore e si ripete tutta la manovra anzi descritta. Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 41

42 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 10 PROGRESSIONE IN SALITA CON BLOCCANTI MECCANICI Presentazione: Permette ad un operatore di rendersi autonomo nella risalita su corda fissa (semistatica). Il bloccante mobile (maniglia con pedale) deve essere sempre collegato con il dissipatore al triangolo ventrale ciò permette di avere sempre due punti d assicurazione. I due bloccanti (ventrale e maniglia) devono essere usati insieme, si può togliere un bloccante solo dopo essersi assicurati su un altro punto (tramite longe). Nel caso che più operatori debbano risalire non devono impegnare lo stesso tratto di corda nello stesso momento, perché il peso di un operatore non sia d intralcio alle manovre all altro operatore. Note: Aiutare lo scorrimento della corda nel bloccante ventrale quando il peso della stessa non è sufficiente a farla scorrere autonomamente. Nel caso di corde particolarmente infangate è necessario ripulire in modo metodico i settori mobili dei bloccanti. Esecuzione L operatore inserisce il ventrale e la maniglia con pedale sulla corda collegata ad un ancoraggio posto a quota superiore. Porta la maniglia il più possibile in alto sulla corda; Inserisce il piede nel pedale e spingendosi sulle gambe mantenendo l equilibrio con le braccia appoggiate sulla maniglia avvicina il bloccante ventrale posto sull imbrago verso la maniglia Il ripetere sequenzialmente questi movimenti porta l operatore ad una progressione in salita sulla corda. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 42

43 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 11 INVERSIONI DI PROGRESSIONE SU CORDA SINGOLA Presentazione: Permette in qualsiasi momento l inversione di marcia passando dal discensore (in fase di discesa) ai bloccanti per iniziare la fase di risalita e viceversa. E necessario che il discensore al momento del cambio sia fermato con asola di blocco Note: Quando si deve invertire il senso di marcia data la delicatezza della manovra è importante seguire con ordine la successione delle operazioni. Esecuzione discensore bloccanti (fase di discesa) Arresto del discensore con asola di blocco; Inserimento del bloccante mobile (maniglia - pedale) il più in alto possibile; Caricare il pedale trasferendo il proprio peso sul bloccante mobile e inserire il bloccante ventrale sulla corda tra la maniglia e il discensore; Togliere il discensore; Iniziare la risalita. Esecuzione bloccanti discensore (fase di salita) Inserire il discensore nella corda a valle e a ridosso del bloccante ventrale. bloccare il discensore con asola di blocco Portare il bloccante mobile (maniglia-pedale) a circa 20 cm. sopra il bloccante ventrale; Trasferire il proprio peso sul bloccante mobile e aprire il ventrale facendone uscire la corda; Abbassarsi caricando lentamente il discensore controllandone il corretto assestamento. Aprire e togliere la maniglia. Sbloccare il discensore e iniziare la discesa. Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 43

44 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 12 SUPERAMENTO DEI FRAZIONAMENTI IN PROGRESSIONE SU CORDA SINGOLA Presentazione: Questa manovra, permette di salire e scendere su una corda ancorata in più punti (frazionamenti) lungo la sua lunghezza al fine di evitare parti in sfregamento o dividere la lunghezza complessiva in tratti più corti. La manovra va eseguita con la longe di sicura sempre inserita nell ancoraggio. Il ramo del dissipatore va usato come longe di sicura e deve essere regolato secondo la direzione della progressione riposizionando il moschettone di rinvio. Esecuzione in discesa Arrivare con il discensore vicino e sopra al frazionamento. Agganciare la longe all ancoraggio. Trasferire il proprio peso dal discensore alla longe continuando la discesa. Togliere il discensore dalla corda mantenendo il moschettone di rinvio nell ansa. Inserirlo sulla corda a valle (nel tratto successivo al frazionamento) tensionare la corda al suo interno ed arrestarlo con asola di blocco. Aiutarsi con il bloccante mobile (maniglia-pedale) inserendolo su una delle due corde sotto il frazionamento ci si alza quanto basta per allentare e togliere la longe. Abbassarsi caricando lentamente il discensore, controllandone il corretto assestamento. Sbloccare il discensore e iniziare la discesa. Esecuzione in salita Arrivare con il bloccante mobile al frazionamento, avendo l avvertenza di fermarlo almeno a 10 cm. dal nodo (per consentirne lo sgancio). Agganciare la longe al moschettone del frazionamento Alzarsi sul pedale del bloccante mobile e liberare il bloccante ventrale dalla corda di salita, trasferendolo su quella a monte del frazionamento. Caricato il proprio peso sul bloccante ventrale si libera il bloccante mobile con pedaliera e si trasferisce sulla corda a monte del frazionamento, sopra al bloccante ventrale. Si libera la longe di sicura dal moschettone del frazionamento e si riprende la salita. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 44

45 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 13 SUPERAMENTO D UN NODO IN PROGRESSIONE SU CORDA SINGOLA Presentazione: Questa manovra permette di continuare la progressione superando il nodo di giunzione delle corde. La giunzione delle corde è opportuno posizionarla sull eventuale frazionamento, se ciò non fosse possibile è necessario prevedere che il capo di corda uscente a valle del nodo di giunzione permetta la composizione di un nodo ad otto con asola, allo scopo di avere un ancoraggio per la longe di sicura dell'operatore al momento del superamento del nodo Note Nel caso non sia eseguito il nodo di giunzione, alla sequenza della manovra, preventivamente si aggiunge il blocco del discensore e si esegue il nodo di giunzione delle corde poi si continua l esecuzione. Esecuzione In discesa, arrivare con il discensore in battuta sul nodo di giunzione, agganciare la longe all asola sotto il nodo di giunzione. Inserire il bloccante mobile con pedaliera a monte del discensore. Caricare il proprio peso sul pedale e inserire il ventrale sulla corda, sopra il discensore. Liberare e togliere il discensore dalla corda ed inserirlo a ridosso sotto il nodo di giunzione bloccandolo con asola di blocco. Caricare del proprio peso la maniglia e togliere il ventrale Abbassarsi caricando lentamente il discensore, controllandone il corretto assestamento (nel caso non si riesca a trasferire il peso sul discensore è necessario reinstallare il ventrale e posizionare i bloccanti più vicini al nodo di giunzione). Sganciare la maniglia dalla corda a monte del nodo. Sganciare la longe dall asola di sicurezza. Sbloccare il discensore e riprendere la discesa. In salita la manovra risulta notevolmente più semplice poiché è sufficiente passare uno per volta i bloccanti sopra il nodo di giunzione. Durante la manovra di sgancio e di riaggancio dei bloccanti dalla corda è TASSATIVO, preventivamente agganciare la longe di sicura all asola a valle del nodo di giunzione. ASOLA D AGGANCIO PER LA LONGE DI SICURA Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 45

46 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 14 MANOVRA DI CALATA IN CORDA DOPPIA D'UN PERICOLANTE CON L USO DEL DISCENSORE CONTROLLATO DAL BASSO Presentazione: Questa manovra sfrutta la possibilità dei discensori di essere comandati dal basso facendo una trazione costante sulle corde. Si può eseguire, comandando la discesa dal basso quando non è necessario un aggancio diretto tra pericolante e soccorritore e quando non è possibile montare il bloccante di sicura al pericolante. Una volta giunti alla sosta non togliere il bloccante di sicura e mantenere una trazione costante sulle corde a valle del soccorso. Note Questa manovra può essere eseguita sia in corda doppia che in corda semplice. Qui viene descritta per essere eseguita in corda doppia. Partire sempre da una posizione dove soccorritore e pericolante sono autoassicurati alla sosta. Montare un discensore collegandolo al punto centrale dell imbraco. Esecuzione Posizionare la corda doppia all ancoraggio, montare il Gi-Gi con un moschettone a ghiera al punto centrale dell imbraco dell infortunato. Successivamente il 1 soccorritore allestisce, sulla stessa corda, il proprio discensore e autobloccante di sicura (sotto il discensore del pericolante). La manovra di discesa inizia con il pericolante in carico sul discensore svincolato dalla sosta mentre il soccorritore scende fino alla sosta successiva o all'eventuale quota da raggiungere. In tale posizione il soccorritore attrezza un altro ancoraggio per autoassicurarsi, smonta il proprio discensore e rimane collegato alla corda doppia con il bloccante che servirà come sicura durante la discesa del pericolante. Il soccorritore deve comunicare al pericolante l inizio della discesa dello stesso. PRIMO OPERATORE SECONDO OPERATORE autoassicurazione Parzialmente inabile costruisce l ancoraggio Rimane nella attesa d ordini da parte dell operatore posiziona la corda monta il discensore costruisce un bloccante sulle corde aggancia il bloccante al proprio imbraco monta il discensore e lo collega al proprio imbraco scioglie la propria assicurazione e quella del pericolante Si mette in carico sulla corda inizia la fase di discesa raggiunge la quota voluta controlla la discesa del pericolante trazionando le corde Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 46

47 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Si può usare lo Shunt (vedi particolare scheda N 8) Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 47

48 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 15 SOCCORSO UOMO/UOMO SU CORDA FISSA Presentazione: Permette il soccorso ad una persona salendo dal basso sulla stessa corda, che per una qualsiasi causa non è più autosufficiente e lo riporta in basso. Raggiungere l operatore bloccato con una progressione delicata evitando movimenti violenti che provochino effetti di sali e scendi sull altro operatore. Per il superamento del pericolante progredire sulla corda posizionandola su di un fianco del ferito. Attenzione al posizionamento dei bloccanti durante il passaggio con gli attrezzi. Si rende necessario comporre il collegamento corto nel modo riportato in figura, per gravare il peso della persona soccorsa sulle attrezzature collegate direttamente alla corda Esecuzione Predisporre il collegamento corto all imbraco con fettuccia da cm 60 (vedi particolare disegno) Progressione in salita fino al raggiungimento della persona bloccata. Collegarsi all attacco centrale dell imbraco dell infortunato Superare con i bloccanti quelli dell altro lasciando lo spazio per sbloccare il ventrale di quest ultimo. Agganciare al collegamento corto (vedi disegno) all imbraco della persona da soccorrere. Sganciare il pedale di questo. Continuare nella progressione con i bloccanti fino a mettere in tiro il collegamento corto e allentare la corda per sbloccare il ventrale del soccorso. Posizionare il discensore e moschettone di rinvio a ridosso del ventrale. Recuperare la corda in uscita dal discensore e bloccarlo con asola di blocco. Posizionare la maniglia a circa 20 cm. Sopra al ventrale. Caricare il proprio peso e quello del soccorso sulla maniglia e togliere il proprio ventrale dalla corda. Caricare lentamente il peso sul discensore controllando la posizione dello stesso e dei moschettoni. Togliere la maniglia (bloccante mobile), a questo punto soccorritore e soccorso sono agganciati con il collegamento corto e vincolati alla corda tramite il discensore del soccorritore. Sbloccare il discensore e iniziare la discesa, controllando che il soccorso sbatta o si impigli in qualche sporgenza. Note: E una manovra complessa e delicata che necessita un continuo addestramento. Il passaggio più delicato sta nel momento che si sposta il peso delle 2 persone dal bloccante al discensore con la possibilità che il collegamento di sicurezza tra l imbraco e la maniglia risulti corto trovandosi in tensione rendendo impossibile caricare il discensore. A questo punto bisogna ritornare sul bloccante e riprendere la manovra di sblocco, per evitare tale situazione che può inficiare il soccorso aumentando i tempi che sono determinanti in tali delicate manovre, si consiglia quindi di controllare in modo molto accurato il posizionamento e il blocco del discensore e scollegare la longe di sicurezza alla maniglia prima di iniziare la manovre di sblocco. Durante il corso si proveranno tutte e due i modi di svolgere la manovra avendo maggiore attenzione nel controllare la distanza della maniglia, questo permette di fare un percorso didattico che partendo dalle attenzioni arrivi a garantire nel soccorso lo svolgimento della manovra in un tempo breve e in sicurezza. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 48

49 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 49

50 Ministero dell'interno D.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Tipo di manovra: SCHEDA n 16 SICUREZZA NELLA PROGRESSIONE IN SALITA Presentazione: Criteri d attuazione della sicurezza per la salita su tralicci d alta tensione, gru di cantiere, ciminiere, ponteggi edili, altro. La sicurezza nella progressione in salita è una successione di varie manovre abbinate ad attrezzature idonee quali: l impiego dell imbracatura e del casco, l ancoraggio principale dinamico o statico su più punti; alla quale si collega un dispositivo assicuratore tipo GRI-GRI ; l ancoraggio di rinvio; il collegamento della corda di sicurezza allo imbraco interponendo il dissipatore d energia. Il collegamento di tutte queste attrezzature e la predisposizione degli opportuni ancoraggi principali e di rinvio, uniti ad esercitazioni periodiche permettono di ridurre o annullare le conseguenze sugli operatori per eventuali cadute accidentali dall alto. Ancoraggi: Dinamico o statico su più punti, statico di rinvio, statico o dinamico per auto assicurazione La maggiore attenzione si deve avere all inizio della progressione perché in tale momento il fattore di caduta è più alto, arrivando in alcuni casi (partenza dalla sosta)a fattore 2 (ricordare che con pochi metri di corda filata, l elasticità dei materiali è ridotta e scarica la forza in un punto limitato) L ancoraggio dinamico non deve avere i singoli rami troppo lunghi perché in caso di ribaltamento verso l alto, il secondo operatore possa lavorare opportunamente sull attrezzo collegato. Curare che nel ribaltamento gli attrezzi presentino le parti mobili verso l esterno. Nel posizionare i rinvii intermedi non si dovrà far assumere alla corda un percorso con angoli eccessivi, perché generano un attrito progressivo sempre maggiore con onde di torsione, provocando a volte il blocco dello scorrimento. Prima di allestire il secondo ancoraggio a monte è necessario auto assicurarsi (posizione sul lavoro). Tenere sempre presente le caratteristiche delle attrezzature impiegate sotto l aspetto della elasticità e degli scorrimenti. Note: Tale progressione si adotta anche in orizzontale riducendo l eventuale ampiezza del pendolo che si verrebbe a generare nel caso di caduta, (lavorare su tetti, bracci di gru, ecc.) Posizionare gli ancoraggi di rinvio ad opportuna distanza considerando la lunghezza della caduta e per ridurre il fattore di caduta. Munirsi d apparati radio, o accordarsi per una comunicazione d emergenza. La manovra di progressione in salita su strutture e/o su superfici varie, è resa più sicura adottando tutte le precauzioni date da attrezzature collegate fra loro (vedi catena di sicurezza). Esecuzione Si inizia la progressione di un operatore mentre l altro predispone il dispositivo di sicurezza che regola il passaggio della corda. L operatore in progressione dovrà possibilmente posizionare un primo ancoraggio di rinvio fuori dell area interessata dall ancoraggio principale e più in alto di questo, con un anello di fettuccia (avvolto alla struttura o passato all interno d anelli) ottenendo due asole che con un moschettone si agganciano alla corda. Questo primo rinvio è da considerarsi parte dell ancoraggio principale perché evita nel caso di caduta che si possa raggiungere un fattore 2 Posiziona i moschettoni con ghiera chiusi in modo che le barra mobili, nel caso di caduta, non vadano ad interagire su parti di superficie. Continuando la progressione l operatore installerà ulteriori punti di rinvio secondo la necessità considerando un eventuale caduta. Alla quota voluta o terminata la corda a disposizione, l operatore s autoassicura tramite moschettone con ghiera e nodo barcaiolo composto direttamente con la corda, si recupera l eventuale eccesso e si allestisce un secondo ancoraggio con un sistema regolatore autobloccante (Gri-Gri) che garantisce la sicurezza della salita del secondo. Comunica all operatore a valle di sganciarsi dal suo ancoraggio principale e di salire. L operatore inizia la salita recuperando il materiale servito per la composizione degli ancoraggi e dei rinvii. Con la ripetizione della manovra si continua la progressione fino al raggiungimento della quota voluta. Maggio MINISTERO dell'interno D.G.P.C. e S.A. Pag. 50

51 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C.. Servizio Tecnico Centrale MAPPING DELLA SICUREZZA NELLA PRIMO OPERATORE Si collega alla corda di sicura tramite dissipatore Sale Installa durante la salita degli ancoraggi di rinvio per sicurezza - - S auto assicura Predispone un ancoraggio per assicurare il secondo Recupera l eventualmente corda in eccesso Comunica al secondo di salire Recupera la corda con attenzione durante la salita del secondo - IL CICLO SI RIPETE SINO A NECESSITA PROGRESSIONE IN SALITA SECONDO OPERATORE Si collega alla corda di sicura tramite dissipatore E auto assicurato Dispone l ancoraggio principale verso l alto Controlla che il dispositivo assicuratore ed il connettore abbiano le parti mobili verso l esterno Fa scorrere con attenzione la corda dal dispositivo assicuratore al primo che sale Comunica gli ultimi 4,5 metri di corda disponibile Comunica la fine della corda Rimane nella attesa di comunicazioni - - Recupera l attrezzatura Sgancia l auto assicurazione Comunica inizio salita Sale Recupera gli ancoraggi di rinvio durante la salita Arrivato all altezza del primo, s auto assicura Eventuale scambio d attrezzatura Predispone la sicurezza al primo IL CICLO SI RIPETE SINO A NECESSITA Febbraio MINISTERO dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Pag. 51

PROGRAMMA DEL CORSO 1 SETTIMANA

PROGRAMMA DEL CORSO 1 SETTIMANA GIORNO Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale PROGRAMMA DEL CORSO 1 SETTIMANA 08,00-09,30 09,40-11,20 11,30-12,30 INTERVALLO MENSA 12,30-13,30 MENSA 13,30-15,00 15,10-17,00 Verifica

Dettagli

ATTACCHI CON COLLANTE CHIMICO

ATTACCHI CON COLLANTE CHIMICO ATTACCHI CON COLLANTE CHIMICO Standard di riferimento e condizioni sperimentali Per supporti rocciosi standard sono stati utilizzati dei blocchetti di Marmo Bianco Carrara (MBC) - una roccia nota per le

Dettagli

SCHEDA 13A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 411C E SIMILI (FIAT 451C, FIAT 455C, etc.)

SCHEDA 13A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 411C E SIMILI (FIAT 451C, FIAT 455C, etc.) SCHEDA 13A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 411C E SIMILI (FIAT 451C, FIAT 455C, etc.) Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista: dalla convenzione

Dettagli

PROGRESSIONE IN FERRATA CON MINORI UTILIZZO DEL KIT DA FERRATA MONORAMO. Scuola AG - VFG Aggiornamento AAG Arco 25-26 maggio 2013

PROGRESSIONE IN FERRATA CON MINORI UTILIZZO DEL KIT DA FERRATA MONORAMO. Scuola AG - VFG Aggiornamento AAG Arco 25-26 maggio 2013 PROGRESSIONE IN CON MINORI UTILIZZO DEL KIT DA MONORAMO Scuola AG - VFG Aggiornamento AAG Arco 25-26 maggio 2013 PROGRESSIONE IN CON OBIETTIVI DELL AGGIORNAMENTO: MINORI Presentare le tecniche di progressione

Dettagli

COMPARATORE 1/100 COMPARATORE GRADUATO

COMPARATORE 1/100 COMPARATORE GRADUATO COMPARATORE 1/100 CLASSIFICAZIONE DELLO STRUMENTO: COMPARATORE GRADUATO Avente una approssimazione di 0,01 mm ESIGENZE DI VERIFICA: E utilizzato per il controllo di errori di forma dei pezzi e per misurazioni

Dettagli

SEGA CIRCOLARE indicatori

SEGA CIRCOLARE indicatori coltello divisore montato - coltello divisore montato ad idonea distanza dalla lama - coltello divisore montato ad una altezza di 1-2 mm inferiore rispetto a quella della lama coltelli divisori (in dotazione)

Dettagli

SCHEDA 32A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STRETTA MODELLO FIAT 300 DT E SIMILI

SCHEDA 32A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STRETTA MODELLO FIAT 300 DT E SIMILI SCHEDA 32A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STRETTA MODELLO FIAT 300 DT E SIMILI Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista: dalla convenzione

Dettagli

SCHEDA 17A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD FIAT 415R E SIMILI (FIAT 215, FIAT 315, etc.)

SCHEDA 17A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD FIAT 415R E SIMILI (FIAT 215, FIAT 315, etc.) SCHEDA 17A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD FIAT 415R E SIMILI (FIAT 215, FIAT 315, etc.) Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista:

Dettagli

CENNI DI TECNICHE D ARMO

CENNI DI TECNICHE D ARMO CENNI DI TECNICHE D ARMO a cura di Giovanni Ferrarese Gruppo Speleologico Padovano CAI COLLEGAMENTO DI PIU ANCORAGGI IN PARALLELO carico distribuito sugli ancoraggi attacco in mezzo ai due ancoraggi attacco

Dettagli

GAMMA PORTASCALE.

GAMMA PORTASCALE. GAMMA PORTASCALE www.baggioedesordi.com Esperienza e tradizione Un azienda con radici profonde, che si nutre di una esperienza maturata in più di 50 anni di attività unita all energia e alla forza delle

Dettagli

Ai sensi del D. Lgs 81/08 art 36 e 37

Ai sensi del D. Lgs 81/08 art 36 e 37 Ai sensi del D. Lgs 81/08 art 36 e 37 1 PERCHE FARE UN CORSO SPECIFICO SULL UTILIZZO DELLE RAMPE DI CARIC O? 2 PER EVITARE SITUAZIONI COME QUESTE! 3 LA NORMATIVA VIGENTE PRESCRIVE! Art. 37. Formazione

Dettagli

COVER FIX IRON 25. Tassello a battuta in polipropilene con perno in acciaio certificato su supporti A-B-C. konstruktive leidenschaft

COVER FIX IRON 25. Tassello a battuta in polipropilene con perno in acciaio certificato su supporti A-B-C. konstruktive leidenschaft COVER FIX IRON 25 Tassello a battuta in polipropilene con perno in acciaio certificato su supporti A-B-C konstruktive leidenschaft 01.2016 Vimark 2 5 DESCRIZIONE COMPOSIZIONE POSA IN OPERA LUNGHEZZA E

Dettagli

SPERIMENTAZIONE DEL GANCIO A ROTAZIONE COMANDATA

SPERIMENTAZIONE DEL GANCIO A ROTAZIONE COMANDATA SPERIMENTAZIONE DEL GANCIO A ROTAZIONE COMANDATA APPLICAZIONE SULLE GRU SEMOVENTI Ing. Vito A. Tafaro LA MOVIMENTAZIONE DELLE LASTRE E PASTELLI UTILIZZANDO LE GRU SEMOVENTI Negli ultimi anni, durante le

Dettagli

SCHEDA 4A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO SAME MINITAURO

SCHEDA 4A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO SAME MINITAURO SCHEDA 4A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO SAME MINITAURO Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista: dalla convenzione stipulata

Dettagli

Torri per Anemometri

Torri per Anemometri Torri per Anemometri SCHEDA TECNICA PALO 12M E 16 M La torre ribaltabile da 12M e 16M è fornita completa di tubi diametro 50 mm tipo taz (Legrand o similari) già preforati. Il kit è composto da una base

Dettagli

Cilindri Idraulici a staffa rotante

Cilindri Idraulici a staffa rotante Cilindri Idraulici a staffa rotante Cilindri idraulici a staffa rotante, a doppio effetto Pressione di esercizio max. 250 bar Versione attivabile Questa nuova versione, migliorata di attrezzi a staffa

Dettagli

Guida alla fresatura 1/8

Guida alla fresatura 1/8 LAVORAZIONE CON FRESE A DISCO Guida alla fresatura 1/8 SCELTA DEL TIPO DI FRESA Troncatura ad esecuzione di cave. Larghezza della fresa: Standard: 5, 6, 8 e 10 mm Speciale: 5,0 12,4 mm Questo tipo di fresa

Dettagli

2. Sicurezza 2. Sicurezza generale delle macchine

2. Sicurezza 2. Sicurezza generale delle macchine 2. Sicurezza 2. Sicurezza generale delle macchine 2.2.5.2 DISPOSITIVI DI COMANDO A DUE MANI UNI EN 574/98 Descrizione Il comando a due mani è un dispositivo di sicurezza che garantisce, se correttamente

Dettagli

Raccomandazioni di manutenzione e installazione. PRESE DI FORZA a punto morto TWIN DISC

Raccomandazioni di manutenzione e installazione. PRESE DI FORZA a punto morto TWIN DISC Raccomandazioni di manutenzione e installazione PRESE DI FORZA a punto morto TWIN DISC 1 PRINCIPI DI MANUTENZIONE Consultare sempre il manuale d uso specifico. In generale: Ingrassaggio: ingrassare (utilizzando

Dettagli

SCHEDA 27: TELAIO POSTERIORE ABBATTIBILE PIEGATO PER TRATTORI A CARREGGIATA STANDARD CON MASSA COMPRESA FRA 1500 kg E 3000 kg

SCHEDA 27: TELAIO POSTERIORE ABBATTIBILE PIEGATO PER TRATTORI A CARREGGIATA STANDARD CON MASSA COMPRESA FRA 1500 kg E 3000 kg SCHEDA 27: TELAIO POSTERIORE ABBATTIBILE PIEGATO PER TRATTORI A CARREGGIATA STANDARD CON MASSA COMPRESA FRA 1500 kg E 3000 kg SPECIFICHE DEL TELAIO DI PROTEZIONE. : il testo compreso fra i precedenti simboli

Dettagli

BIKE TRAINER MT 02 MANUALE UTENTE. Pagina 1

BIKE TRAINER MT 02 MANUALE UTENTE.  Pagina 1 BIKE TRAINER MT 02 MANUALE UTENTE www.motogalaxy.it Pagina 1 www.motogalaxy.it Pagina 1 Lista componenti LISTA COMPONENTI 1 bike trainer 1 gruppo magnetico 1 supporto ruota anteriore 1 adattatore perno

Dettagli

Club Alpino Italiano Scuola di Alpinismo e Sci-Alpinismo CAI-Lucca Scuola di Alpinismo e Arrampicata Libera C. Zappelli Viareggio Prato

Club Alpino Italiano Scuola di Alpinismo e Sci-Alpinismo CAI-Lucca Scuola di Alpinismo e Arrampicata Libera C. Zappelli Viareggio Prato Club Alpino Italiano Scuola di Alpinismo e Sci-Alpinismo CAI-Lucca Scuola di Alpinismo e Arrampicata Libera C. Zappelli Viareggio Prato Aggiornamento tecnico Le protezioni in arrampicata e alpinismo: analisi

Dettagli

WUEWUE. Manuale Istruzioni LEGGERE ATTENTAMENTE E CONSERVARE PER FUTURE CONSULTAZIONI. passeggino leggero

WUEWUE. Manuale Istruzioni LEGGERE ATTENTAMENTE E CONSERVARE PER FUTURE CONSULTAZIONI. passeggino leggero WUEWUE passeggino leggero Manuale Istruzioni LEGGERE ATTENTAMENTE E CONSERVARE PER FUTURE CONSULTAZIONI MANUALE ISTRUZIONI WUEWUE AVVISO IMPORTANTE IMPORTANTE: PRIMA DELL USO LEGGERE ATTENTAMENTE QUESTO

Dettagli

Dispositivi di ancoraggio

Dispositivi di ancoraggio Dispositivi di ancoraggio Classe: Uni En 795 A B C D E Sicurlam Piastra in acciaio inox AISI 304 decapata Piastra con possibilità di fissaggio su greche di interasse di ogni misura 8 Fori centro piastra

Dettagli

Collettore complanare Collettore complanare con coibentazione preformata

Collettore complanare Collettore complanare con coibentazione preformata CALEFFI www.caleffi.com Collettore complanare Collettore complanare con coibentazione preformata 38537 Serie 356 Funzione I collettori complanari sono tipicamente utilizzati per la distribuzione del fluido

Dettagli

Protocollo operativo per l applicazione del metodo SOS-PALM, finalizzato al controllo del punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus)

Protocollo operativo per l applicazione del metodo SOS-PALM, finalizzato al controllo del punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus) Protocollo operativo per l applicazione del metodo SOS-PALM, finalizzato al controllo del punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus) Installazione della cannula SOS-PALM 1. Nel caso in cui

Dettagli

Il recupero dell INFORTUNATO dal ponteggio. Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE

Il recupero dell INFORTUNATO dal ponteggio. Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE kiker Il recupero dell INFORTUNATO dal ponteggio Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE Recupero dell INFORTUNATO dal ponteggio KIT DI SOCCORSO Le procedure di salvataggio, comprendono una serie di operazioni

Dettagli

Scale portatili. Le scale portatili sono di 3 tipi: - Semplici - Ad elementi innestati - Doppie (o a sfilo)

Scale portatili. Le scale portatili sono di 3 tipi: - Semplici - Ad elementi innestati - Doppie (o a sfilo) SCALE PORTATILI Scale portatili DEFINIZIONE Attrezzatura di lavoro costituita da due montanti paralleli, collegati tra loro da una serie di pioli trasversali incastrati ai montanti e distanziati in uguale

Dettagli

Morsetti ed ancoraggi a strutture metalliche

Morsetti ed ancoraggi a strutture metalliche Sommario prodotti H 7.0 Morsetti di ancoraggio per staffaggi puntiformi H 7.1 Angolare universale per fissaggi inclinati H 7.2 Morsetti di ancoraggio per sostegni trasversali H 7.3 Piastra di ancoraggio

Dettagli

Istruzioni di montaggio di scale fisse con protezione alla schiena

Istruzioni di montaggio di scale fisse con protezione alla schiena Istruzioni di montaggio di scale fisse con alla schiena Normative di riferimento DIN 14094 DIN 18799 DIN EN ISO 14122 D.legs. 81/2008 scale d emergenza scale da manutenzione (per controlli, manutenzione,

Dettagli

SOSTITUZIONE DEL MOTORE COMPLETO SU ARGANI MF48 MF58 MF82 MF94

SOSTITUZIONE DEL MOTORE COMPLETO SU ARGANI MF48 MF58 MF82 MF94 COD: 015.03/ MM IS I 01 SOSTITUZIONE DEL MOTORE COMPLETO SU ARGANI MF48 MF58 MF82 MF94 Prima di eseguire qualsiasi tipo di intervento, disinserire l interruttore generale e mettere il contrappeso in appoggio.

Dettagli

ACCESSORI PER IMBRACATURE FETTUCCIA EN 795 Fettuccia chiusa in poliestere, per creare un punto di ancoraggio su di qualunque struttura. cod. AM450 (FA

ACCESSORI PER IMBRACATURE FETTUCCIA EN 795 Fettuccia chiusa in poliestere, per creare un punto di ancoraggio su di qualunque struttura. cod. AM450 (FA IMBRACATURE CERTIFICATE EN361 IMBRACATURA HT 22 Imbracatura anticaduta con 2 punti di ancoraggio sternale e dorsale, cinghie in poliestere da 45 mm con colore differenziato tra spalle e cosciali, con 5

Dettagli

4.11 CONTROLLO DELLE APPARECCHIATURE

4.11 CONTROLLO DELLE APPARECCHIATURE Unione Industriale 61 di 94 4.11 CONTROLLO DELLE APPARECCHIATURE PER PROVA, MISURAZIONE E COLLAUDO 4.11.1 Generalità Il capitolo indica le modalità con cui devono essere gestite le apparecchiature di controllo,

Dettagli

CINQUE MINUTI AL CIMITERO

CINQUE MINUTI AL CIMITERO CINQUE MINUTI AL CIMITERO a cura di Luigi Lattuchella, Susanna Barboni, Servizio Pre.S.A.L. della Asl TO5 Che cosa è successo Un dipendente di un impresa funebre, durante l effettuazione di rilievi tecnici

Dettagli

Scheda. Descrizione della macchina. chiamato: fresa (figura 1).

Scheda. Descrizione della macchina. chiamato: fresa (figura 1). Scheda 5 Lavorazione: Macchina: FRESATURA FRESATRICE Descrizione della macchina Le frese sono macchine utensili destinate alla lavorazione di superfici piane, di scanalature a profilo semplice o complesso,

Dettagli

APPLICAZIONE DEL COLLARE CERVICALE

APPLICAZIONE DEL COLLARE CERVICALE APPLICAZIONE DEL COLLARE CERVICALE INDICE 1. OBIETTIVO 2. INDICAZIONI 3. CONTROINDICAZIONI 4. ATTREZZATURE 5. DEFINIZIONI 6. PROCEDIMENTO 7. CASI PARTICOLARI 04_Applicazione del collare cervicale 1 1.

Dettagli

Corso di aggiornamento per CSP, CSE EDILFORM ESTENSE Ferrara, Febbraio 2016. Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro

Corso di aggiornamento per CSP, CSE EDILFORM ESTENSE Ferrara, Febbraio 2016. Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro Corso di aggiornamento per CSP, CSE EDILFORM ESTENSE Ferrara, Febbraio 2016 Sistemi anti-caduta: modulo Coperture Lauro Rossi Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro Valutazione dei

Dettagli

Istruzioni di montaggio supplementari per la DH-SO a doppia ripiegatura

Istruzioni di montaggio supplementari per la DH-SO a doppia ripiegatura Istruzioni di montaggio supplementari per la DH-SO a doppia ripiegatura Le sponde retrattili con pianali a doppia ripiegatura (DH-SMO, DH-SO5, DH-S07 e DH-SO8,...) sono montate in modo simile alle sponde

Dettagli

Collegamenti tra albero e mozzo

Collegamenti tra albero e mozzo Collegamenti tra albero e mozzo L albero è un corpo cilindrico a più gradini su cui sono calettati gli organi rotanti, da cui riceve o a cui trasmette il moto Supporti Gli elementi caratteristici degli

Dettagli

Impianti di propulsione navale

Impianti di propulsione navale Motori diesel 4T Interfacce con il sistema nave Ogni motore installato a bordo ha sostanzialmente quattro tipologie di interfacce con la nave, precisamente: Trasmissione potenza: collegamento meccanico

Dettagli

MANUALE TECNICO RUOTE 2013

MANUALE TECNICO RUOTE 2013 MANUALE TECNICO RUOTE 2013 ROAD CYCLOCROSS PISTA SCHEDE MANUTENZIONE GRUPPO TIPOLOGIA OPERAZIONE REVISIONE DESCRIZIONE RUOTE STRADA MOVIMENTO CONO / CALOTTA 002 1/2011 SMONTAGGIO E RIMONTAGGIO MOZZO ANTERIORE

Dettagli

6 IL CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO. 6.1 Fondamenti teorici

6 IL CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO. 6.1 Fondamenti teorici 6 IL CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO 6.1 Fondamenti teorici Si è detto in precedenza che in un elemento in cemento armato il calcestruzzo lavora solo a compressione mentre alle barre di armatura viene affidato

Dettagli

6.1 SEGA A NASTRO. Scheda. Descrizione della macchina

6.1 SEGA A NASTRO. Scheda. Descrizione della macchina Scheda 6 Lavorazione: Macchina: TAGLIO SEGA PER METALLI Le seghe per metalli sono macchine che vengono utilizzate per il taglio a freddo di metalli che si trovano sotto forma di billette, barre, profilati,

Dettagli

MISURE GENERALI DI SICUREZZA NELL UTILIZZO DELLE SCALE. Relazione Coordinamento Regionale Cpt Lombardia

MISURE GENERALI DI SICUREZZA NELL UTILIZZO DELLE SCALE. Relazione Coordinamento Regionale Cpt Lombardia MISURE GENERALI DI SICUREZZA NELL UTILIZZO DELLE SCALE Relazione Coordinamento Regionale Cpt Lombardia Prima dell uso Il personale addetto all uso della scala deve essere stato: valutato idoneo alla mansione

Dettagli

Introduzione alle macchine a stati (non definitivo)

Introduzione alle macchine a stati (non definitivo) Introduzione alle macchine a stati (non definitivo) - Introduzione Il modo migliore per affrontare un problema di automazione industriale (anche non particolarmente complesso) consiste nel dividerlo in

Dettagli

Operazioni da svolgere in sede

Operazioni da svolgere in sede Operazioni da svolgere in sede Tagli e fori prima della zincatura sull anta scorrevole sulla colonna di battuta in chiusura (devono essere in perfetta corrispondenza con i tagli sull anta scorrevole) 10

Dettagli

La sicurezza nella manutenzione degli impianti fotovoltaici su coperture

La sicurezza nella manutenzione degli impianti fotovoltaici su coperture ATTI Seminario La sicurezza nella manutenzione degli impianti fotovoltaici su coperture Venerdì 24 giugno In partnership con Seminario La sicurezza nella manutenzione degli impianti fotovoltaici su coperture

Dettagli

EVAK 500 è esclusivamente riservato ai professionisti che abbiano ricevuto l addestramento richiesto per manovre di soccorso.

EVAK 500 è esclusivamente riservato ai professionisti che abbiano ricevuto l addestramento richiesto per manovre di soccorso. evak 500 argano-paranco a corda a corsa illimitata concepito per operazioni di salvataggio e di evacuazione SOMMARIO Pagina Avvertenze importanti 2 1. Generalità 2 2. Sicurezza 3 3. Installazione 3 4.

Dettagli

Pericoli della montagna e autosoccorso della cordata

Pericoli della montagna e autosoccorso della cordata Pericoli della montagna e autosoccorso della cordata Cosa vedremo in questa lezione? Pericoli in montagna Soggettivi Oggettivi Autosoccorso Cosa si può fare in caso di incidente Richiesta di soccorso 2

Dettagli

SISTEMI DI SICUREZZA LINEA DI VITA. a Norma EN 795-C. Travspring. DA 144 A 159 OK :44 Pagina 10

SISTEMI DI SICUREZZA LINEA DI VITA. a Norma EN 795-C. Travspring. DA 144 A 159 OK :44 Pagina 10 DA 144 A 159 OK 8-01-2007 12:44 Pagina 10 SISTEMI DI SICUREZZA a Norma EN 795-C 154 6 LINEA DI VITA 5 1 Travspring La linea di vita Travspring e una linea di vita flessibile orizzontale, montata su supporti

Dettagli

Lezione abbigliamento ed attrezzatura

Lezione abbigliamento ed attrezzatura Scuola Alpinismo "Cosimo Zappelli" CAI Viareggio Lezione abbigliamento ed attrezzatura ura di: Cristiano Cavalletti-Aspirante Istruttore Sezionale Alpinismo Gli argomenti La Normativa Corde Cordini, Kevlar

Dettagli

CALOTTE 1 - SPECIFICHE TECNICHE / COMPATIBILITA 2 - INTERFACCIA CON IL TELAIO. OVER TORQUE TM Thread Press-Fit

CALOTTE 1 - SPECIFICHE TECNICHE / COMPATIBILITA 2 - INTERFACCIA CON IL TELAIO. OVER TORQUE TM Thread Press-Fit OS-FIT 1 - SPECIFICHE TECNICHE / COMPATIBILITA IMPORTANTE! Se utilizzate le calotte con il gruppo EPS, assicuratevi di aver preventivamente montato il cilindro guidacavi movimento centrale. OVER TORQUE

Dettagli

PENDENZE E SISTEMI ANTICADUTA

PENDENZE E SISTEMI ANTICADUTA CRITERI PROGETTUALI Scheda: CR006 Rev: 10/06/2009 18.26.00 Pagina 1/1 PENDENZE E SISTEMI ANTICADUTA Pendenze La Uni 8088 classifica le coperture secondo la loro pendenza suddividendole in tre principali

Dettagli

Organi di collegamento filettati 9 Tipi di collegamento bullone vite mordente 10 Tipi di collegamento vite prigioniera vite di pressione 11 Collegamento Filettato Condizioni da rispettare 12 Classi di

Dettagli

CALETTATORI DI BLOCCAGGIO PER ATTRITO

CALETTATORI DI BLOCCAGGIO PER ATTRITO PER ATTRITO Il sistema di bloccaggio tramite calettamento per attrito rende solidale all albero uno o più organi che permettono di trasmettere il moto o sopportare una spinta assiale. L accoppiamento per

Dettagli

FLESSIBILI ESTENSIBILI STORM

FLESSIBILI ESTENSIBILI STORM 22 FLESSIBILI ESTENSIBILI STORM 381 22 FLESSIBILI ESTENSIBILI TUBI FLESSIBILI 382 Tubo gas per uso domestico conforme alla UNI EN 14800 Caratteristiche tecniche I tubi sono ondulati di acciaio inossidabile

Dettagli

RELAZIONE BANCO SCARNATURA PNEUMATICO

RELAZIONE BANCO SCARNATURA PNEUMATICO COSTRUZIONI MECCANICHE PERSICO S.R.L Via Garofoli, 288-37057 S. Giovanni Lupatoto (VR) Tel. +39045549535 Fax +39045545227 e.mail: info@cmpersico.com - http://www.cmpersico.com RELAZIONE BANCO SCARNATURA

Dettagli

DIMENSIONAMENTO CON LASTRE. SUPALUX-EA del rivestimento protettivo degli elementi strutturali in acciaio

DIMENSIONAMENTO CON LASTRE. SUPALUX-EA del rivestimento protettivo degli elementi strutturali in acciaio DIMENSIONAMENTO CON LASTRE SUPALUX-EA del rivestimento protettivo degli elementi strutturali in acciaio Dimensionamento con lastre SUPALUX EA del rivestimento protettivo degli elementi strutturali in acciaio.

Dettagli

Manuale d'istruzioni. A210-71-884 Issue B. Limitatore di coppia compatto a resettaggio manuale

Manuale d'istruzioni. A210-71-884 Issue B. Limitatore di coppia compatto a resettaggio manuale Manuale d'istruzioni A210-71-884 Issue B Questa pagina è stata lasciata intenzionalmente vuota. Sommario Sezione Pagina 1... 1 Sommario 1.1 Introduzione... 1 1.2 Ispezionare e resettare il limitatore di

Dettagli

I grilli (detti anche maniglioni) sono il componente di sollevamento più comune.

I grilli (detti anche maniglioni) sono il componente di sollevamento più comune. PRODOTTI INDUSTRIALI & NAVALI S.p.A. grilli I grilli (detti anche maniglioni) sono il componente di sollevamento più comune. Servono per collegare funi d acciaio, cavi sintetici, tiranti sintetici e catene

Dettagli

La costruzione di un semplice invaso

La costruzione di un semplice invaso La costruzione di un semplice invaso 2007 www.associazionevelarossa.it by Spray Quando si tratta di alare la barca, solo per fare carena o per svernare a terra spesso ci si scontra con il problema di disporre

Dettagli

Il sistema di sigillatura "ISOLBLOCK" nelle murature refrattarie di sicurezza

Il sistema di sigillatura ISOLBLOCK nelle murature refrattarie di sicurezza Il sistema di sigillatura "ISOLBLOCK" nelle murature refrattarie di sicurezza La società REFRASUD, nel campo delle esperienze maturate sui rivestimenti per siviere acciaio, ha formulato una particolare

Dettagli

-

- STAZIONE TOTALE E costituita dal sistema basetta-base, che viene fissato sulla testa rettificata del treppiede di supporto, dall alidada, un dispositivo a U che si innesta sulla base tramite un perno (attorno

Dettagli

STRUTTURA DI PROTEZIONE A QUATTRO MONTANTI PROGETTATA PER TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 120 C E SIMILI (FIAT 60 C, FIAT 70 C, FIAT 80 C, ETC.

STRUTTURA DI PROTEZIONE A QUATTRO MONTANTI PROGETTATA PER TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 120 C E SIMILI (FIAT 60 C, FIAT 70 C, FIAT 80 C, ETC. ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento Tecnologie di Sicurezza VIII Unità Funzionale 00040 Monte Porzio Catone... via di Fontana Candida, 1 Tel. 0694181 Certificato

Dettagli

VieNormali.it - www.vienormali.it

VieNormali.it - www.vienormali.it VieNormali.it - www.vienormali.it Progressione a Y Nodi e Progressione in Via Ferrata di Alberto Bernardi Per chi va in montagna e non si improvvisa Alpinista è bene avere dimestichezza con i nodi qui

Dettagli

Cuscinetti a strisciamento e a rotolamento

Cuscinetti a strisciamento e a rotolamento Cuscinetti a strisciamento e a rotolamento La funzione dei cuscinetti a strisciamento e a rotolamento è quella di interporsi tra organi di macchina in rotazione reciproca. Questi elementi possono essere

Dettagli

Mensola a squadra. Gruppo 1326

Mensola a squadra. Gruppo 1326 Mensole Mensola a squadra/ Mensola a squadra 100/100/30-40/ Mensola a squadra 150/150/ Mensola a squadra 200/200/ Mensola a squadra 300/200/ Mensola a squadra 550/350/ Mensola a squadra 725/400/ Mensola

Dettagli

BARRIERA DI SICUREZZA SINGOLA SU TERRA H1-A-W6 (B21300)

BARRIERA DI SICUREZZA SINGOLA SU TERRA H1-A-W6 (B21300) BARRIERA DI SICUREZZA SINGOLA SU TERRA H-A-W6 (B00) Livello di contenimento Risultati H Indice di severità accelerazione ASI Larghezza di lavoro Posizione laterale estrema del veicolo A W6 (,08 m),08 m

Dettagli

STRUTTURA DI PROTEZIONE A DUE MONTANTI POSTERIORE PROGETTATA PER TRATTORI STANDARD A RUOTE MODELLO FIAT 500 E SIMILI (FIAT 550, FIAT 600, etc)

STRUTTURA DI PROTEZIONE A DUE MONTANTI POSTERIORE PROGETTATA PER TRATTORI STANDARD A RUOTE MODELLO FIAT 500 E SIMILI (FIAT 550, FIAT 600, etc) ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento Tecnologie di Sicurezza VIII Unità Funzionale 00040 Monte Porzio Catone... via di Fontana Candida, 1 Tel. 0694181 Certificato

Dettagli

Manovra di emergenza manuale Argani dotati di di freno ausiliario sull'albero lento

Manovra di emergenza manuale Argani dotati di di freno ausiliario sull'albero lento Manovra di emergenza manuale Argani dotati di di freno ausiliario sull'albero lento Simbologia degli Avvisi importanti Avvertimento di elevato rischio di pericolo per le persone Avvertimento di pericolo

Dettagli

Azienda con sistema di qualità certificato

Azienda con sistema di qualità certificato Azienda con sistema di qualità certificato SISTEMA ANTICADUTA A BINARIO SISTEMA ANTICADUTA A BINARIO Sicurezza in copertura con bassissimo impatto visivo Binario utilizzabile per creare: Linee Vita rigide

Dettagli

GLI ANCORAGGI DEL PONTEGGIO

GLI ANCORAGGI DEL PONTEGGIO GLI ANCORAGGI DEL PONTEGGIO Per considerare il ponteggio un punto di ancoraggio sicuro, atto a sostenere l operatore in fase di caduta libera, è fondamentale conoscere il materiale di supporto, al quale

Dettagli

LEA_IT_CRC Deformometro removibile Strumenti e Sistemi di Monitoraggio Geotecnico e Strutturale

LEA_IT_CRC Deformometro removibile Strumenti e Sistemi di Monitoraggio Geotecnico e Strutturale Descrizione _ Lo strumento, che ha una base di 700 mm (a richiesta 300 mm) viene utilizzato per la misure degli spostamenti relativi fra due punti. È disponibile in due diverse versioni; una in acciaio

Dettagli

Pulizia Sistema GPL con micrologic PREMIUM 136 Pulitore rail e iniettori GPL TUNAP Kit regolatore di pressione TUNAP Kit accessori GPL

Pulizia Sistema GPL con micrologic PREMIUM 136 Pulitore rail e iniettori GPL TUNAP Kit regolatore di pressione TUNAP Kit accessori GPL Pulizia Sistema GPL con micrologic PREMIUM 136 Pulitore rail e iniettori GPL TUNAP 138 00 Kit regolatore di pressione TUNAP 138 60 Kit accessori GPL Introduzione Il sistema TUNAP consente di utilizzare

Dettagli

INSTALLAZIONE HARDWARE IDP106C Ver. 1.3 BLUE DIMMER INSTALLAZIONE HARDWARE

INSTALLAZIONE HARDWARE IDP106C Ver. 1.3 BLUE DIMMER INSTALLAZIONE HARDWARE INSTALLAZIONE HARDWARE IDP106C Ver. 1.3 BLUE DIMMER INSTALLAZIONE HARDWARE Di seguito vengono forniti gli elementi di base per l installazione e l utilizzo del modulo BLUE DIMMER (modello IDP106C). Il

Dettagli

Fissaggi in metallo. Panoramica dei sistemi da pagina 162. Utilizzo supporti collettivi da pagina 164. Supporti collettivi grip da pagina 166

Fissaggi in metallo. Panoramica dei sistemi da pagina 162. Utilizzo supporti collettivi da pagina 164. Supporti collettivi grip da pagina 166 I sistemi di fissaggio di cavi e tubi OBO in metallo sono composti da gaffette di fissaggio a una o due vie o per l installazione a parete con collari a vite. Inoltre le graffe per fissaggi collettivi

Dettagli

Cabine antirumore ERACLIT per l insonorizzazione di apparecchiature industriali negli interni

Cabine antirumore ERACLIT per l insonorizzazione di apparecchiature industriali negli interni 44 Soluzioni speciali per l industria - Cabine antirumore ERACLIT CABINE ANTIRUMORE ERACLIT Prefabbricate Modulari Facili da assemblare Smontabili e rimontabili ripetutamente Senza limitazioni dimensionali

Dettagli

Magnete in caduta in un tubo metallico

Magnete in caduta in un tubo metallico Magnete in caduta in un tubo metallico Progetto Lauree Scientifiche 2009 Laboratorio di Fisica Dipartimento di Fisica Università di Genova in collaborazione con il Liceo Leonardo da Vinci Genova - 25 novembre

Dettagli

Ugello per macchine con valvola, tipo E

Ugello per macchine con valvola, tipo E Ugello per macchine con valvola a spillo per elastomeri tipo E Sistema di comando e di regolazione termica pneumatico integrato Possibilità d impiego: Elastomeri (incluso L.S.R. - Liquid Silicone Rubber)

Dettagli

PREMESSA Leggere il presente manuale prima di qualsiasi operazione ISTRUZIONI ORIGINALI Prima di iniziare qualsiasi azione operativa è obbligatorio le

PREMESSA Leggere il presente manuale prima di qualsiasi operazione ISTRUZIONI ORIGINALI Prima di iniziare qualsiasi azione operativa è obbligatorio le MANUALE USO E MANUTENZIONE Calibro digitale Art. C033/150, C033/200, C033/300 ISTRUZIONI ORIGINALI PREMESSA Leggere il presente manuale prima di qualsiasi operazione ISTRUZIONI ORIGINALI Prima di iniziare

Dettagli

L impianto di terra. 8.1 Elementi costitutivi l impianto di terra

L impianto di terra. 8.1 Elementi costitutivi l impianto di terra L impianto di terra è finalizzato al collegamento alla stessa terra di tutte le parti metalliche conduttrici e accessibili dell impianto elettrico (collegamento o messa a terra di protezione). La messa

Dettagli

Collegamenti filettati

Collegamenti filettati Collegamenti filettati Carmine Napoli Si possono dividere i collegamenti filettati in due tipologie: 1. di serraggio (collegamento forzato tra due elementi) 2. viti di manovra ( tornio movimento torretta)

Dettagli

CORSO SA2 LUCCA 2008. USO della CORDA

CORSO SA2 LUCCA 2008. USO della CORDA CORSO SA2 LUCCA 2008 USO della CORDA 1 Bibliografia [1] Manuale CAI, Alpinismo su Ghiaccio e Misto (sito Focolaccia). [2] Manuale CNGAI, Autosoccorso (biblioteca Focolaccia). [3] Manuale CNGAI, Sicurezza

Dettagli

Scheda. Descrizione della macchina. La stozzatrice è una macchina usata per realizzare superfici. caratterizzata da una

Scheda. Descrizione della macchina. La stozzatrice è una macchina usata per realizzare superfici. caratterizzata da una Scheda 7 Lavorazione: Macchina: STOZZATURA STOZZATRICE Descrizione della macchina La stozzatrice è una macchina usata per realizzare superfici interne a spigoli vivi, partendo da fori pre-eseguiti. È una

Dettagli

UGELLI PRESSA CON OTTURATORE

UGELLI PRESSA CON OTTURATORE UGELLI PRESSA CON OTTURATORE Tipo P Attuatore a pistone Tipo M Attuatore a molla SCHEDA TECNICA FEPA Srl via Monsagnasco 1B 10090 Villarbasse (TO) Tel.: +39 011 952.84.72 Fax: +39 011 952.048 info@fepa.it

Dettagli

ATTREZZO. Peso : Kg. 3 circa

ATTREZZO. Peso : Kg. 3 circa Nome : PICCONE Nome dialettale PIKU Descrizione: description de l outil, et éléments de l outil. Utensile con manico in legno e con testa formata da un estremità a punta ed una a taglio bloccata da un

Dettagli

Procedura d'ispezione

Procedura d'ispezione Verifica DPI Procedura d'ispezione Oltre ai controlli di routine prima di ogni utilizzo, un DPI deve essere sottoposto regolarmente a un'ispezione approfondita, effettuata da una persona competente. Petzl

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER LA SICUREZZA NEL SETTORE EDILE

CORSO DI FORMAZIONE PER LA SICUREZZA NEL SETTORE EDILE CORSO DI FORMAZIONE PER LA SICUREZZA NEL SETTORE EDILE (art.10 D.L.vo 494/96) Ing. Alessandro Selbmann Lo scopo è quello del sollevamento o del sollevamento-trasporto : GRU PARANCHI DPR 547/55: OMOLOGAZIONE

Dettagli

APPENDICE A LISTE DI CONTROLLO PER APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO DI TIPO FISSO E RELATIVI ACCESSORI DI SOLLEVAMENTO

APPENDICE A LISTE DI CONTROLLO PER APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO DI TIPO FISSO E RELATIVI ACCESSORI DI SOLLEVAMENTO APPENDICE A LISTE DI CONTROLLO PER APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO DI TIPO FISSO E RELATIVI ACCESSORI DI SOLLEVAMENTO Le check-list riportate di seguito riassumono, per ciascuna delle figure coinvolte nei controlli

Dettagli

Utilizzo di fusibili di stringa

Utilizzo di fusibili di stringa Utilizzo di fusibili di stringa per Sunny Mini Central 9000TL / 10000TL / 11000TL Indice Con la standardizzazione dei documenti tecnici i produttori di moduli richiedono sempre più spesso dati relativi

Dettagli

Palificata viva spondale Roma sec. Cornelini 26

Palificata viva spondale Roma sec. Cornelini 26 Palificata viva spondale Roma sec. Cornelini 26 SINONIMI Descrizione sintetica Struttura in legname tondo costituita da un incastellatura di tronchi a formare camere nelle quali vengono inserite fascine

Dettagli

Misure di spostamento e deformazione eseguite su pannelli sandwich durante prove di carico in flessione a quattro punti

Misure di spostamento e deformazione eseguite su pannelli sandwich durante prove di carico in flessione a quattro punti DISTART DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELLE STRUTTURE, DEI TRASPORTI, DELLE ACQUE, DEL RILEVAMENTO, DEL TERRITORIO LABORATORIO PROVE STRUTTURE Bologna, 1//3 Pos. 73/3 Misure di spostamento e deformazione

Dettagli

Descrizione del caso. Tipologia costruttiva. Contesto produttivo

Descrizione del caso. Tipologia costruttiva. Contesto produttivo Titolo del caso Tipologia costruttiva Contesto produttivo Parapetto Descrizione del caso Edilizia tradizionale, costruzione edificio residenziale multipiano. Allestimento di parapetto perimetrale all edificio

Dettagli

della carta procedura di sicurezza

della carta procedura di sicurezza Macchine per la trasformazione Scopo della carta procedura di sicurezza Stabilire un livello comune di prestazioni di sicurezza delle ribobinatrici di carta tissue Vengono prese in esame gli accessi degli

Dettagli

built build to solai SLABFORM

built build to solai SLABFORM uilt build to solai solai Azienda Progetti Prodotti Sistema modulare di casseforme in alluminio per l esecuzione di solai gettati in opera in calcestruzzo monolitico o alleggerito. Lo è una casseratura

Dettagli

Sistema strutturale: meccanismo resistente globale. Rigidezza Resistenza Duttilità. Materiale Sezione Elemento Struttura

Sistema strutturale: meccanismo resistente globale. Rigidezza Resistenza Duttilità. Materiale Sezione Elemento Struttura Edifici con struttura il legno Sistema strutturale: meccanismo resistente globale Rigidezza Resistenza Duttilità Materiale Sezione Elemento Struttura Edifici con struttura il legno Comportamento di tipo

Dettagli

1)MANIPOLATORI PER BOBINE IN CARTA E PLASTICA (Foto )

1)MANIPOLATORI PER BOBINE IN CARTA E PLASTICA (Foto ) MANIPOLATORI BOBINE MANIPOLATORI PER BOBINE IN CARTA E PLASTICA. 1)MANIPOLATORI PER BOBINE IN CARTA E PLASTICA (Foto4724-4725) -MODELLO: Liftronic -TIPO DI PRESA: Movimentazione di bobine di carta. -CICLO

Dettagli

26.03-ITA. Il metodo Victaulic per tubazioni per accomodare gli sfalsamenti

26.03-ITA. Il metodo Victaulic per tubazioni per accomodare gli sfalsamenti 2.03-ITA Sfalsature del tubo I giunti flessibili Victaulic offrono ai progettisti un metodo per assecondare le sfalsature dei tubi, dovute al disallineamento o all assestamento dell edificio. È possibile

Dettagli

Il Trattamento delle Fratture e delle Deformità nelle Ossa Piccole. Il Minifissatore Pennig. A cura di: Prof. Dr. D. Pennig GUIDA RAPIDA

Il Trattamento delle Fratture e delle Deformità nelle Ossa Piccole. Il Minifissatore Pennig. A cura di: Prof. Dr. D. Pennig GUIDA RAPIDA 9 Il Trattamento delle Fratture e delle Deformità nelle Ossa Piccole Il Minifissatore Pennig A cura di: Prof. Dr. D. Pennig INNOVAZIONE CONTINUA FRATTURE METACARPALI Fratture diafisarie del quinto metacarpo

Dettagli

LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DELLE APPARECCHIATURE DELL OFFICINA MECCANICA

LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DELLE APPARECCHIATURE DELL OFFICINA MECCANICA LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DELLE APPARECCHIATURE DELL OFFICINA MECCANICA Il Presente documento ha lo scopo di riassumere alcune linee guida relative all utilizzo delle apparecchiature presenti nell Officina

Dettagli