La Riforma della finanza d impresa in Italia

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1 Ministero dello Sviluppo economico La Riforma della finanza d impresa in Italia Francesco Pacifici Segreteria Tecnica del Ministro Cernobbio, 17 settembre 2014

2 Le imprese italiane sono troppo dipendenti dal credito bancario Struttura finanziaria delle imprese 100% 5% 80% 27% 25% 23% 24% 60% 15% 24% 28% 13% 44% Debiti commerciali Equity Prestiti a MLT 40% 36% 29% 28% 55% 18% Prestiti a BT Titoli di debito 20% 0% 22% 11% 18% 17% 10% 7% 12% 4% 4% 1% Italia Francia Germania Spagna Regno Unito 2

3 Produttività che flette e capital misallocation L economia italiana ha perso slancio negli ultimi vent anni principalmente a causa della riduzione registrata dalla produttività manifatturiera (misurata in termini di Total Factor Productivity) Sembrano esserci evidenze di una scarsa efficienza nella allocazione delle risorse, che sono state indirizzate prevalentemente verso i settori con la minore crescita di produttività 3

4 Dopo anni di credito facile (e male allocato), è arrivato il credit crunch L entrata nell UEM ha reso più facile l accesso al credito Il credito è divenuto commodity e variabile indipendente Il banco-centrismo è aumentato Il credito bancario nel nostro Paese per molti anni, a partire dal 2000, è cresciuto in misura ben superiore alla dinamica dei fondamentali economici (investimenti, produzione). Dal picco di novembre 2011 si sono persi 84 miliardi di credito bancario alle imprese (ossia il 9,2% del totale), 11 miliardi solo negli ultimi 12 mesi Il deleveraging degli attivi potrebbe continuare e assumere connotati ancora più ampi. Gli impieghi al settore privato in Italia potrebbero contrarsi di ulteriori miliardi

5 e l incremento dei costi di finanziamento per le imprese L incremento dei tassi sui titoli di Stato italiani ha avuto anche la conseguenza di peggiorare le condizioni creditizie per le imprese, in precedenza allineate a quelle praticate in Germania e in Francia Anche le imprese che riescono ad accedere al credito, quindi, si trovano in una condizione difficile sullo scenario competitivo internazionale, pagando in media circa 180 p.b. in più rispetto alle concorrenti tedesche e 190 p.b. rispetto alle 5 francesi

6 La tenaglia che comprime gli impieghi L attuale scenario regolamentare e macroeconomico nel quale operano le banche italiane limita fortemente la capacità di erogare credito. Le criticità: L incremento delle sofferenze e dei crediti problematici. Secondo gli ultimi dati della Banca d Italia, a luglio 2014 le sofferenze lorde toccano i 172 miliardi di euro, quelle nette i 78 miliardi Il permanere di uno strutturale funding gap tra raccolta e impieghi, in particolare a lungo termine, a causa del flight to quality degli investitori Il processo di asset quality review dei bilanci delle banche europee da parte della Bce, e la necessità di ulteriori ricapitalizzazioni ovvero di riduzione degli attivi La normativa di Basilea 3, con requisiti patrimoniali più severi e pro-ciclici, si è rivelata un occasione mancata per orientare maggiormente il nostro sistema bancario verso il mercato. E stato mero adempimento regolamentare e non occasione di ridefinizione del modello di business. L adozione dei rating interni ha comportato ancora maggior risk warehousing non portando sul mercato i portafogli i rischio delle banche 6

7 La liberalizzazione della finanza d impresa Con i due Decreti Sviluppo nel 2012 sono stati introdotti gli strumenti per aprire un circuito d intermediazione diretto tra risparmio e investimento In particolare, sono stati rimossi molti ostacoli all accesso e alla sollecitazione al mercato dei capitali da parte di emittenti finora esclusi, come le imprese non quotate anche di media e piccola dimensione Medesimo trattamento fiscale Diverso trattamento Cd grandi emittenti (società quotate) Grandi imprese Medie e piccole imprese Microimprese, società di persone, cooperative, artigiane, familiari 7

8 Corporate Italia: una nuova asset class L obiettivo è quello di indirizzare stabilmente il risparmio nazionale finora prevalentemente investito in asset sovereign o corporate estero, verso una nuova asset class rappresentativa del meglio del Corporate Italia Il meglio del nostro Quarto Capitalismo, un universo composto da 5-15 mila imprese, diviene così visibile sui radar degli investitori nazionali e internazionali Risparmio di lungo termine (sinistra) e relativa allocazione (destra; esclusi investimenti immobiliari) % 16,0% RISERVE TECNICHE ASSICURATIVE FONDI PENSIONE 80% 60% 21,1% AZIONI BOND GOVERNATIVI BOND SOCIETARI 300 CASSE DI PREVIDENZA PROFESSIONISTI 40% FONDI COMUNI E LIQUIDITA' ,6% % 0 dati in miliardi di Euro 0% 5,3% 8

9 I contenuti dei due Decreti Sviluppo del 2012 Le misure previste dai Decreti Sviluppo hanno disciplinato l emissione di strumenti di debito a breve termine (cambiali finanziarie) e a medio - lungo termine (obbligazioni), anche a contenuto subordinato e partecipativo Sono stati eliminati i limiti previsti dall articolo 2412 del codice civile (doppio del capitale sociale) alle emissioni obbligazionarie quotate da parte delle SpA È stata estesa anche alle società non quotate che emettono titoli di debito: la deducibilità degli interessi passivi secondo le stesse regole previste per le società quotate, con riferimento ai titoli quotati su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione, ovvero a quelli sottoscritti da investitori qualificati che non detengano più del 2% del capitale la deducibilità dei costi di emissione l esenzione della ritenuta alla fonte sui proventi corrisposti su titoli negoziati su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione di Stati membri dell UE o di Paesi in White List, allo scopo di evitare una doppia imposizione 9

10 Il Decreto Destinazione Italia: facilitazioni fiscali Il Decreto Destinazione Italia, con l art. 12, ha segnato un ulteriore passaggio importante nel quadro di una ampia riforma della finanza d impresa Allo scopo di ampliare la diffusione degli strumenti di finanza d impresa, ha introdotto specifiche misure di eliminazione di vincoli di natura fiscale: Rimodulazione in senso agevolativo della fiscalità indiretta sui finanziamenti garantiti (ipoteche, pegni su azioni, su quote di Srl, su inventario e su proprietà intellettuale), bancari e non. Si prevede un particolare impatto di una tale misura sulle emissioni di mini-bond, che con ogni probabilità saranno emessi in forma secured Estensione della possibilità di costituire un privilegio speciale sui beni mobili destinati all esercizio dell attività di impresa, attualmente previsto solo per i crediti bancari, anche a garanzia dei titoli obbligazionari. Si consente così alle imprese che intendono emettere bond di evitare il ricorso a forme di garanzia alternative, come le ipoteche immobiliari Disapplicazione della ritenuta d acconto sui proventi corrisposti ai fondi obbligazionari chiusi detenuti da investitori qualificati, realizzando l obiettivo di rendere fiscalmente neutro l intervento di tali fondi 10

11 Il Decreto Destinazione Italia: interventi normativi Il Decreto Destinazione Italia ha riguardato anche alcuni interventi normativi: Semplificazione delle procedure di cartolarizzazione (viene meno la necessità di cessione in blocco dei crediti) e maggiore protezione per gli investitori. Estensione dell applicazione della disciplina anche alle operazioni aventi ad oggetto le obbligazioni Ammissibilità delle obbligazioni, dei relativi titoli cartolarizzati, nonché delle quote dei fondi che investono prevalentemente in tali obbligazioni, come attivi a copertura delle riserve tecniche assicurative e compatibilità con le disposizioni in materia di limiti di investimento per i fondi pensione Inclusione tra le attività idonee come garanzia delle obbligazioni collateralizzate emesse dalle banche (complementari ai covered bonds ), anche delle obbligazioni societarie e dei crediti alle PMI Inclusione delle aperture di credito sui conti correnti tra le attività utilizzabili come collateral per il rifinanziamento presso l Eurosistema Possibilità per il Fondo Centrale di Garanzia di garantire anche i gestori, per gli investimenti sia su singole emissioni di titoli sia su portafogli (decreto MISE-MEF del 5 giugno 2014) 11

12 Le modifiche al Regolamento 36/2011 dell IVASS In attuazione delle misure del Decreto Destinazione Italia, l IVASS ha tempestivamente modificato gli articoli 17 e 23 del Regolamento 36/2011, relativi agli investimenti delle compagnie di assicurazione Sono state in particolare inserite due nuove classi di investimenti ammissibili a copertura delle riserve tecniche: 1. La A1.2d, comprendente le obbligazioni e i titoli similari emessi da società non quotate, nei quali si può investire fino al 3% delle riserve 2. La A1.9, comprendente le operazioni di cartolarizzazione previste dalla legge n. 130 del In questi strumenti, anche privi di rating, si può investire fino al 3% delle riserve L IVASS ha poi messo il 10 giugno in pubblica consultazione una ulteriore revisione del Regolamento, che introduce la possibilità di investire anche in titoli di capitale non negoziati emessi da società a responsabilità limitata (classe A3.1b). Inoltre, elimina il tetto del 5% per gli investimenti in fondi chiusi e speculativi (classi A5.2a e A5.2b), per i quali rimane quindi solo il tetto del 10% previsto per il complesso degli investimenti alternativi 12

13 Risultati già raggiunti Issuer Issue Rating Issue Date Coupon (%) Size ( mln) Gruppo PSC SpA NR/NR ago-14 6,0 5,0 Eurotranciatura SpA NR/NR ago-14 5,0 5,0 SIGIT SpA NR/NR ago-14 6,3 6,0 Global System International SpA B1/NR ago-14 6,8 5,4 MPG SpA NR/NR lug-14 FRN 3,0 Acque del Basso Livenza SpA NR/NR lug-14 4,2 14,0 Acque del Chiampo SpA NR/NR lug-14 4,2 13,0 Acque Vicentine SpA NR/NR lug-14 4,2 26,0 Alto Vicentino Servizi SpA NR/NR lug-14 4,2 18,0 Azienda Servizi Integrati SpA NR/NR lug-14 4,2 15,0 BIM SpA NR/NR lug-14 4,2 5,0 Centro Veneto Servizi SpA NR/NR lug-14 4,2 29,1 ETRA SpA NR/NR lug-14 4,2 29,9 Trevi SpA A2/NR lug-14 5,3 50,0 TE Wind SA NR/NR lug-14 6,0 3,7 Twin Set Simona Barbieri SpA B1/B lug-14 FRN 150,0 Coswell SpA B1/NR lug-14 6,8 15,0 Rigoni di Asiago Srl A3/NR lug-14 6,3 7,0 C.M.C. Cooperativa B2/B lug-14 7,5 300,0 E.S.TR.A. SpA B1/NR lug-14 5,0 50,0 Fri-El Biogas Holding Srl NR/NR lug-14 4,9 12,0 Lisolante K-Flex SpA NR/B+ lug-14 6,0 100,0 Selle Royal SpA NR/NR giu-14 5,8 10,0 S.G.G. Holding SpA NR/NR giu-14 5,5 8,0 Officine Maccaferri SpA B2/B giu-14 5,8 200 IMI Fabi SpA NR/NR giu-14 6,3 7,0 SEA SpA NR/BB+ mag-14 6,0 3,0 Dynamica Retail SpA NR/NR mag-14 6,0 5,0 Enna Energia Srl NR/NR mag-14 5,0 3,2 RSM Italy Srl NR/NR apr-14 8,0 1,0 Ipi SpA NR/NR apr-14 7,0 12,3 Tesmec SpA A2/A apr-14 6,0 15 Bomi Italia SpA NR/NR mar-14 7,3 1,5 Cogemat SpA NR/NR feb-14 FRN 50 TerniEnergia SpA NR/NR feb-14 6,9 25 JSH Group SpA NR/B gen-14 7,5 1,8 Microcinema SpA NR/NR gen-14 8,1 1,5 Iacobucci HF Electronics Srl NR/BB+ dic-13 8,0 3,8 GPI SpA NR/NR dic-13 5,5 3,8 Alessandro Rosso Group SpA NR/NR dic-13 10,0 4,0 Ferrovie dello Stato SpA BBB/BBB+ dic-13 3,5 600 Fincantieri SpA NR/NR nov-13 3,9 300 Rhino Bondco SpA B2/B nov-13 7,3 215 Rhino Bondco SpA B2/B nov-13 FRN 200 Marcolin Spa B2/B- nov-13 8,5 200 Filca Cooperative BBB+ set-13 6,0 9,0 Cassa del Trentino SpA A3/NR ago-13 3,5 70 Primi sui Motori SpA NR/NR ago-13 9,0 1,7 Manutencoop Facility Management SpA B2/B+ lug-13 8,5 425 Gamenet SpA B1/B+ lug-13 7,3 200 Salini Costruttori SpA NR/BB- lug-13 6,1 400 Ferrovie dello Stato SpA BBB/BBB+ lug-13 4,0 750 CAAR SpA NR/NR lug-13 6,5 3,0 Sisal Holding Istituti di Pagamento B1/BB- mag-13 7,3 275 Buscaini Srl NR/NR apr-13 7,0 10 Wind Acquisition Finance SA* Ba3/BB- apr-13 FRN 150 Wind Acquisition Finance SA* Ba3/BB- apr-13 6,5 550 (**) Team System Holding SpA B2/B apr-13 7,4 300 Zobele Holding SpA B2/B gen-13 7,9 180 Cerved Technologies SpA B2/B gen-13 FRN 250 Cerved Technologies SpA B2/B gen-13 6,4 300 Cerved Technologies SpA B3/CCC+ gen-13 8,0 230 Rottapharm Ltd* Ba3/BB- nov-12 6,1 400 Guala Closures SpA B1/B nov-12 FRN 275 Nota: (*) Emissioni da veicolo estero (**) importo in dollari Queste misure, entrate pienamente in vigore alla fine del 2012, hanno già reso possibili numerose operazioni di emissione, di diversa taglia dimensionale In genere le singole emissioni ammontano a qualche centinaio di milioni di euro, ma anche le imprese più piccole iniziano a fare ricorso al mercato L entità complessiva delle emissioni ha quasi raggiunto 8 miliardi. Diverse operazioni sono in corso di strutturazione e saranno perfezionate a breve In molti casi, le emissioni sono finalizzate ad allungare l orizzonte temporale dei finanziamenti e a ridurne gli oneri, in confronto con fonti alternative 13

14 Il nuovo Decreto Competitività: più credito Il Decreto Competitività (n. 91 del 24 giugno 2014), rappresenta l ultimo tassello nel percorso di riforma della finanza d impresa avviato nel 2012 con i Decreti Sviluppo. Questo provvedimento è attualmente all esame del Parlamento per la definitiva conversione in legge Gli articoli da 19 a 22 contengono significative misure per favorire la patrimonializzazione e la quotazione in Borsa delle imprese, l emissione di obbligazioni e l ampliamento dei canali di accesso al credito Per quanto riguarda il credito, il Decreto: Consente anche alle compagnie di assicurazione e alle società di cartolarizzazione di erogare direttamente credito alle imprese (attraverso una struttura sindacata insieme alle banche, a meno di specifica autorizzazione da parte dell IVASS). Questa possibilità è già stata riconosciuta anche ai Fondi attraverso un Regolamento Elimina la ritenuta d acconto sui finanziamenti a medio-lungo termine erogati alle imprese da parte di banche, compagnie di assicurazione e fondi di credito fiscalmente localizzati all estero (in Paesi UE e SEE) 14

15 Il nuovo Decreto Competitività: facilitazioni fiscali Gli ulteriori interventi fiscali per favorire l utilizzo di canali di finanziamento alternativi e l emissione di obbligazioni previsti dal Decreto sono i seguenti: Eliminazione della ritenuta d acconto sugli interessi e i proventi corrisposti sulle obbligazioni non quotate collocate presso investitori qualificati, il cosiddetto private placement Estensione della disapplicazione della ritenuta d acconto sugli interessi e i proventi delle obbligazioni e dei titoli similari corrisposti alle società di cartolarizzazione che li sottoscrivono Estensione dell imposta sostitutiva anche alle cessioni di crediti garantiti, eliminando la tassazione sul trasferimento delle garanzie accessorie È stato inoltre potenziato il meccanismo dell ACE attraverso due misure: Introduzione di un credito d imposta a valere sull IRAP per le imprese fiscalmente incapienti IRES, allargando quindi la platea dei beneficiari Incremento del beneficio per gli aumenti di capitale delle imprese che si quotano in borsa (Super ACE) 15

16 Prossime evoluzioni: aggregatori di mini-bond Originator SGR STRUTTURA A FONDO DI CREDITO PMI emittenti mini-bond Sottoscrizione Mini-bond Fondo di debito Sottoscrizione Quote Investitori Originator PMI emittenti mini-bond Sottoscrizione Mini-bond SPV ex 130 Sottoscrizione Tranches STRUTTURA DI CARTOLARIZZAZIONE Tranche Senior Tranche Mezzanine Tranche Junior Investitori I N V E S T I T O R I 16 I N V E S T O R S

17 Una nuova industria finanziaria in costruzione? Tra i Fondi di credito già operativi e quelli in corso di costituzione, la platea dei Fondi dedicati ai mini-bond si sta ampliando. Sono ormai oltre 20 le iniziative avviate, tra le quali 17

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