Relazione semestrale al 30 giugno 2015 del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato denominato BancoPosta Mix Giugno 2020 istituito

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1 Relazione semestrale al 30 giugno 2015 del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato denominato BancoPosta Mix Giugno 2020 istituito e gestito da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR

2 INDICE Relazione Semestrale al 30 giugno 2015 del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato BancoPosta Mix Giugno 2020 Nota Illustrativa Premessa Considerazioni generali Mercati Prospettive Regime di tassazione Fondo Mix Giugno 2020 Situazione Patrimoniale del Fondo 1

3 Premessa La Relazione Semestrale del fondo BancoPosta Mix Giugno 2020 al 30 giugno 2015 (ultimo giorno di borsa italiana aperta del I semestre 2015) istituito e gestito da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR, è stata redatta in conformità alle disposizioni emanate dalla Banca d Italia con Regolamento del 19 gennaio La Relazione Semestrale si compone di una Situazione Patrimoniale accompagnata da una Nota Illustrativa che fornisce, tra l altro, indicazioni sia sulla politica di investimento seguita nella gestione del patrimonio dei fondi nel corso del semestre, sia sulle prospettive di investimento. Poste Italiane S.p.A. Società con socio unico Patrimonio BancoPosta, società controllante di BancoPosta Fondi S.p.A. SGR, rappresenta il Collocatore delle quote del fondo comune di investimento illustrato nella presente Relazione Semestrale. Considerazioni generali Nel primo semestre del 2015 l economia globale ha continuato ad espandersi con velocità moderata, guidata principalmente dalle economie emergenti, seguite da USA, Europa e Giappone che hanno parzialmente recuperato il divario di crescita con quei paesi. L orientamento delle politiche monetarie si è mantenuto espansivo, seppur con diversa intensità, mentre l impostazione delle politiche fiscali ha assunto un tono progressivamente più neutrale, orientato, in Europa in particolare, verso il recupero del reddito disponibile delle famiglie. L evoluzione dello scenario ha dovuto inoltre fare i conti con alcuni fattori imprevisti o prevedibili solo in parte, come l escalation della crisi greca ed il conflitto Russia Ucraina. Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (World Economic Outlook, aprile 2015) collocano la crescita globale per fine 2015 al 3,5% e per fine 2016 al 3,8%, ancora trainata dai paesi emergenti (4,3% nel 2015 e 4,7% nel 2016), seguita da Stati Uniti ed Europa (rispettivamente 3,1% per il 2015 e 3,1% per il 2016, e 1,5% per il 2015 e 1,6% per il 2016), mentre si prevede per il Giappone un passo relativamente più modesto (1% per fine 2015, 1,2% nel 2016). In tale contesto di espansione limitata e disoccupazione ancora elevata l inflazione, complice il netto calo del prezzo del petrolio, ha continuato a muoversi su livelli molto depressi e lontani dalle medie di lungo periodo, tanto che le stime ufficiali sull inflazione nelle economie avanzate si limitano allo 0,4% per fine 2015 e all 1,4% per fine Negli Stati Uniti il PIL del primo trimestre 2015, -0,2% t/t annualizzato, inferiore alle attese, ha risentito in maniera significativa sia delle condizioni metereologiche avverse, sia del ridimensionamento di consumi ed esportazioni, conseguente al rafforzamento del dollaro, tanto che solo di recente si sono concretizzati segnali di recupero dell attività produttiva, in particolare del settore manifatturiero, come testimoniato dall ISM. Il mercato del lavoro da inizio anno ha continuato a registrare progressi lenti ma costanti che hanno portato il tasso di disoccupazione a stabilizzarsi nell intorno dell 5,5%, e i nuovi occupati a tornare oltre le 200 mila unità mensili, dopo la flessione del primo trimestre, senza preoccupazioni sull inflazione che continua a crescere in maniera progressiva ma limitata e inferiore al 2%. Lo scenario descritto di crescita moderata, inflazione sotto controllo e lento miglioramento del mercato del lavoro ha permesso alla FED, una volta riequilibrato il livello di liquidità presente nel sistema economico attraverso il Tapering, di posticipare il primo rialzo dei tassi di interesse previsto fino a qualche tempo fa per la metà del 2015 e oggi atteso per fine anno. D altra parte, in più occasioni, il governatore della FED, Janet Yellen, ha ribadito che l inizio del ciclo di rialzo dei tassi dipenderà dal definitivo consolidamento del quadro economico e dalla sua sostenibilità nel lungo periodo, alimentando previsioni che il prossimo ciclo di politica monetaria sia comunque più limitato per durata ed entità e gestito dalle autorità monetarie anche con l obiettivo di ripristinare una dimensione del bilancio centrale più vicina a livelli di equilibrio. In Area Euro, i segnali di recupero della congiuntura dell ultima parte dell anno 2014 sono proseguiti nel primo trimestre del 2015, con una crescita in termini aggregati di soli 0,4% rispetto al trimestre precedente (1% vs primo trimestre 2014), che, come atteso, si è progressivamente diffusa dai paesi core a quelli periferici (Germania 1,1%, Francia 0,7%, Italia 0,1%, Spagna 2,7%, 2

4 Portogallo 1,5%), anche per via dell attuazione di nuove misure di politica monetaria della BCE che stanno contribuendo ad allentare le condizioni finanziarie in generale e ad agevolare l accesso al credito delle imprese. Inoltre, i progressi compiuti nei risanamenti dei conti pubblici e nelle riforme strutturali, in particolare, in paesi come Spagna e Portogallo che stanno sperimentando un significativo miglioramento della fiducia di imprenditori e consumatori, hanno esercitato un impatto favorevole sulla crescita. A ciò si aggiungano il calo del prezzo del petrolio, che ha rafforzato la dinamica del reddito disponibile reale e la redditività delle imprese e l indebolimento del tasso di cambio dell euro, che ha favorito le esportazioni e contribuito al nuovo aumento dell inflazione complessiva, la quale, dopo aver raggiunto un punto di minimo all inizio dell anno (-0,6%), ha ricominciato a salire molto lentamente per raggiungere lo 0,3% nel maggio scorso guidata dall aumento di tutte le componenti principali. Proprio l obiettivo di riportare in tempi ragionevoli l inflazione su livelli prossimi al target del 2%, ha spinto la BCE ad annunciare nel gennaio 2015 l avvio del Quantitative Easing (QE), ovvero del piano di acquisto di titoli del debito pubblico da parte della Banca Centrale, per un ammontare mensile di circa 60 miliardi, che avrà durata almeno fino a settembre 2016, per un totale di miliardi. I titoli interessati (titoli di stato, ma anche titoli indicizzati all inflazione, agenzie, sovra nazionali e titoli a tasso variabile) hanno scadenze fra 2 e 30 anni circa. La BCE non potrà acquistare più del 25% di ciascuna emissione dei titoli sul mercato e non potrà superare attraverso tali acquisti il 33% del debito di ciascun Paese. Gli acquisti saranno effettuati in base alla quota di ogni Banca Centrale nazionale nel capitale della BCE e seguiranno un criterio di ripartizione del rischio per cui le Banche Centrali dei Paesi interessati garantiranno una quota pari all 80% del totale, mentre il rimanente 20% sarà condiviso tra Banche nazionali e BCE. Dal Quantitative Easing, attivo dallo scorso marzo, sono esclusi i titoli di stato greci, di cui Francoforte detiene già ben più del 33%; pertanto gli istituti di credito Greci dovranno continuare a gestire l emergenza creditizia attraverso ELA (Emergency Liquidity Assistance), vale a dire disponendo di una linea di credito di emergenza concessa dalla BCE, in attesa che si concretizzino le condizioni per l estensione del piano di salvataggio. Tali condizioni, che il governo di Tsipras (a capo del partito Syriza, entrato in carica lo scorso gennaio) sta negoziando con i principali creditori internazionali (EU, BCE e FMI), riguardano una serie di misure correttive e di riforme per ridurre il debito e garantirne la sostenibilità, contrastare l evasione fiscale e controllare la spesa pubblica, ma l incertezza sull esito delle trattative tuttora in corso resta molto elevata. Nell ambito del piano di Quantitative Easing gli acquisti complessivi di titoli pubblici italiani saranno pari a circa 150 miliardi di Euro, e i primi effetti positivi di tali acquisti sono già visibili, ad esempio attraverso il miglioramento delle condizioni di offerta del credito alle imprese. Negli ultimi mesi, infatti, i tassi d interesse medi sono scesi, pur restando superiori ai corrispondenti valori per l area dell euro, e la flessione dei prestiti alle famiglie si è arrestata. A ciò si aggiunga che le banche italiane hanno fatto ampio ricorso alla terza operazione mirata di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO), fattore che può contribuire all espansione del credito sempre con l obiettivo finale di supportare la crescita, tornata positiva nel primo trimestre del 2015 dopo più di un anno di contrazione. A livello di conti nazionali, nei primi mesi del 2015, si sono confermate l espansione dei consumi delle famiglie italiane, l accelerazione delle esportazioni e una lieve ripresa dell accumulazione di capitale. Il tasso di disoccupazione si è lievemente ridotto pur rimanendo sopra il 12% (superiore all 11,1% medio dell Euro zona), prefigurando nel medio termine un lieve miglioramento delle prospettive occupazionali, a cui potrebbero aver concorso gli sgravi contributivi introdotti nel mese di gennaio e la disciplina prevista dal Jobs Act, in vigore da marzo scorso. Come per il resto dell Area Euro, anche in Italia la dinamica dei prezzi è rimasta molto debole: nei primi mesi del 2015 l inflazione al consumo è stata pressoché nulla, ma è verosimile che il punto di minimo possa essere stato già oltrepassato e pertanto i rischi di deflazione si confermano in calo. Mercati Nel primo semestre del 2015 i principali listini azionari internazionali hanno proseguito nella fase di rialzo degli ultimi anni. S&P 500 e Dax hanno raggiunto nuovi massimi storici, il listino tecnologico statunitense Nasdaq ha superato il precedente 3

5 record toccato appena prima del crollo delle dotcom del 2000, il Nikkei 225 si è attestato sui livelli massimi degli ultimi 15 anni, Eurostoxx 50 e FTSE 100 hanno raggiunto i massimi degli ultimi 7-8 anni. Tutti i listini azionari hanno beneficiato di un contesto macroeconomico favorevole a livello globale, di condizioni monetarie accomodanti, dell espansione degli utili societari ed, infine, di una migliore attrattività relativa dell asset class azionaria rispetto a quella obbligazionaria (quest ultima caratterizzata da rendimenti estremamente bassi su base storica). Il miglior andamento del listino europeo rispetto a quello statunitense, che dopo i massimi di maggio 2015 è tornato sui livelli di inizio anno, è imputabile non soltanto alle attese di un miglioramento del ciclo economico in Euro zona dopo anni di stagnazione, ma anche all espansione degli utili societari che dovrebbero beneficiare sia dell indebolimento del cambio, sia di un costo di finanziamento da parte delle società estremamente basso. Il mercato dei titoli governativi europei è stato caratterizzato nella prima parte del semestre 2015 da una significativa riduzione dei rendimenti sui titoli di stato, sia core che periferici, determinata dall annuncio del QE da parte della BCE, dall inaspettato rallentamento del PIL USA e dalla discesa repentina e significativa dei prezzi delle materie prime. Quest ultimo fenomeno, in particolare, ha significativamente contribuito alla discesa delle attese sull inflazione alimentando rischi di deflazione. A ciò si è aggiunta la percezione di una scarsità relativa dei titoli governativi, alla luce dell ammontare significativo degli acquisti mensili della BCE per diversi Paesi EU, che ha guidato il rally dei governativi europei fino al 20 aprile 2015, quando il Bund 10Y ha raggiunto un livello minimo inferiore a 0,08% con la curva tedesca caratterizzata da rendimenti negativi fino alla scadenza 9Y (il minimo del BTP 10Y è stato raggiungo a marzo: 1,13%). Successivamente, il miglioramento dei dati macroeconomici in Euro zona, unito a un moderato rialzo del prezzo del petrolio e quindi a prospettive di miglioramento dello scenario inflazionistico, ha determinato nella seconda parte del trimestre un rialzo significativo dei rendimenti. L aumento si è concentrato sulle scadenze più lunghe, contribuendo ad un movimento di irripidimento della curva. La dinamica degli spread tra paesi core e periferici è stata influenzata nel corso del primo semestre 2015 dalle difficoltà legate alle negoziazioni tra il nuovo governo greco e i principali creditori (BCE/IMF/EU). A partire dalle elezioni di gennaio 2015, la tensione tra le istituzioni creditrici ed il governo ellenico è stata crescente, frenata solo temporaneamente dall estensione degli aiuti concordata nel mese di febbraio, che ha determinato una discesa dello spread BTP Bund sulla scadenza a 10 anni da 140 punti base ad inizio anno fino a 85 punti base. In seguito, l emergere delle incertezze su una possibile ristrutturazione non concordata del debito greco ha provocato un progressivo ampliamento dello spread fino a circa 150 punti base. Nel corso del primo semestre 2015, il Treasury americano ha registrato un graduale aumento del rendimento, dal 2% al 2,40%, legato principalmente alla crescente evidenza, nella seconda parte del 2015, dell inizio di un ciclo di rialzo dei tassi di politica monetaria da parte della FED. Il mercato dei corporate bond ha registrato, nella prima parte del semestre 2015, una evoluzione positiva sia in termini di restringimento degli spread di credito, sia di riduzione dei rendimenti assoluti determinata dall avvio del QE da parte della BCE, il quale ha indirettamente influenzato in modo positivo anche l asset class delle obbligazioni societarie. Nella seconda parte del semestre, invece, in concomitanza con il repentino incremento dei tassi risk-free e l aumento delle tensioni riconducibili al negoziato sul debito greco, si è assistito ad una fase di realizzazioni di profitti con moderato allargamento degli spread di credito (i quali hanno raggiunto livelli lievemente superiori a quelli di inizio anno) e ad un aumento dei rendimenti assoluti. Per quanto riguarda la valuta europea, nei primi mesi del 2015 l Euro ha continuato ad indebolirsi progressivamente (il cambio vs dollaro USA è sceso da 1,20 circa di inizio gennaio a 1,05 circa di metà marzo), complice una sempre più spiccata dicotomia nelle attese sull evoluzione della politica monetaria in Europa, ultra espansiva, e in USA, neutrale, in attesa dell inizio del trend restrittivo. Successivamente, la valuta europea ha recuperato una parte dell indebolimento tornando verso 1,15 sulla scia di un visibile consolidamento della crescita in Europa e di un evoluzione del ciclo USA ben sotto le attese nel primo trimestre 2015, elemento che ha contribuito a spostare le aspettative sulla prima mossa restrittiva della FED da Giugno 2015 a fine anno. 4

6 PRINCIPALI INDICI DI MERCATO Azionario Variazioni* USA S&P 500 Index (Dollaro USA) -0,83% Dow Jones (Dollaro USA) -2,02% Nasdaq (Dollaro USA) 4,38% Europa Eurostoxx 50 Index (Euro) 9,19% DAX Index (Euro) 11,62% CAC 40 Index (Euro) 12,83% FTSE 100 (Sterlina) -0,40% Pacifico Nikkei (Yen) 15,96% Hang Seng Index (Dollaro HKD) 11,70% Italia FTSE Mib (Euro) 18,14% Obbligazionario Variazioni** Europa Germania 1-3 anni (Euro) 0,15% Germania 3-5 anni (Euro) 0,01% Germania 7-10 anni (Euro) -1,25% Italia Italia 1-3 anni (Euro) 0,42% Italia 3-5 anni (Euro) 0,14% Italia 7-10 anni (Euro) -2,26% Corporate Europa Citigroup Eurobig 1-3 0,24% Citigroup Eurobig ,31% Citigroup Eurobig ,13% * Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2014 al 30 giugno 2015 (fonte Bloomberg). **Variazioni complessive calcolate in base ai livelli degli indici di settore Citigroup (fonte Bloomberg); gli indici obbligazionari sono rappresentativi dell andamento dei titoli con scadenza all interno del segmento considerato (1-3 anni, 3-5 anni, 7-10 anni) PRINCIPALI TASSI DI CAMBIO CONTRO EURO Variazioni* Dollaro USA/Euro -8,26% Yen/Euro -9,24% Sterlina/Euro -6,23% *Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2014 al 30 giugno 2015, (fonte Bloomberg). Prospettive La crescita si sta traslando progressivamente dalle economie emergenti, in rallentamento, a quelle avanzate in lento consolidamento. Un espansione contenuta continuerà a caratterizzare il business cycle globale, coerente con uno scenario inflazionistico sotto controllo per via del persistere di uno scenario benigno sul prezzo delle materie prime. Quanto descritto manterrà i rendimenti dei mercati obbligazionari lontani da livelli assoluti elevati, pur non esonerandoli da temporanee ulteriori fasi di aumento dell incertezza legata all escalation di qualche focolaio di crisi come quella greca o il conflitto tra Russia e Ucraina. Regime di tassazione Per la trattazione dell argomento si rimanda alla sezione del sito: 5

7 FONDO BANCOPOSTA MIX GIUGNO 2020 Il fondo ha realizzato nel corso del primo semestre una performance positiva pari allo 0,72% espressa al lordo dell effetto fiscale. In relazione allo stile di gestione adottato, non è possibile individuare un parametro di riferimento (benchmark) rappresentativo della politica d investimento del fondo. Nella prima parte del semestre, sul mercato delle obbligazioni governative europee si è osservata una significativa riduzione dei rendimenti sui titoli di stato, sia core che periferici, determinata dall annuncio del Quantitative Easing (QE) da parte della BCE, dal rallentamento del PIL USA, nonché dalla discesa delle attese sull inflazione riconducibile principalmente alla diminuzione dei prezzi delle materie prime. Oltre a tali fattori, l elevato importo degli acquisti mensili della BCE ha reso diffusa, soprattutto nelle prime fasi del QE, una percezione di scarsità relativa dei titoli governativi di numerosi Paesi dell Area Euro, determinando un forte rally dei governativi europei culminato con un rendimento del Bund ai minimi storici a 0,08% il 20 Aprile. Successivamente, il miglioramento dei dati macroeconomici in Euro zona, unito a un moderato rialzo del prezzo del petrolio, e quindi a prospettive di miglioramento dello scenario inflazionistico, ha determinato, a partire dalle ultime sedute di Aprile, un rialzo significativo dei rendimenti conducendoli, sulle scadenze a medio-lungo termine, verso livelli superiori a quelli di inizio anno, evidenziando un irripidimento della curva dei rendimenti. La dinamica degli spread tra governativi core e periferici è stata influenzata nel corso del primo semestre 2015 dalle difficoltà legate alle negoziazioni tra il nuovo governo greco e le autorità (BCE/IMF/EU). A partire dalle elezioni di gennaio, la tensione tra le istituzioni creditrici ed il governo ellenico è stata crescente, frenata solo temporaneamente dall estensione degli aiuti concordata a febbraio che ha determinato una discesa dello spread BTP Bund sulla scadenza 10 anni fino a 85 punti base circa. In seguito, l emergere delle incertezze in merito alla realizzazione di un accordo ha provocato un progressivo incremento dello spread, il quale ha concluso il semestre in area 150 bps, sopra i livelli di inizio anno. Con riferimento all andamento dei mercati azionari, sebbene nelle ultime settimane si sia assistito a una fase laterale, il primo semestre del 2015 è stato un semestre positivo per tutti i principali listini azionari internazionali (in particolar modo per Europa e Giappone) che hanno così proseguito nella fase di rialzo intrapresa negli ultimi anni. Nello specifico, l indice Europe Stoxx 600, l EuroStoxx 50 ed il giapponese Nikkei 225 (in valuta locale) hanno guadagnato rispettivamente l 11,81%, il 9,19% ed il 15,96%, mentre il listino americano S&P 500 e l MSCI World (in valuta locale) si sono limitati ad una performance di -0,83% e di 0,85%. Durante il semestre, in linea con la politica di investimento, il portafoglio del fondo è stato investito principalmente in due componenti. Una prima componente di natura obbligazionaria costituita in via principale da titoli di Stato italiani (mediamente l 86% circa). Una seconda componente investita principalmente, attraverso ETF, in indici rappresentativi dei mercati azionari di Paesi sviluppati (mediamente il 14% circa). In misura residuale il portafoglio è stato investito sul comparto monetario. Il fondo potrà inoltre investire in via residuale o contenuta in ETF esposti ai Mercati azionari Emergenti. Il gestore potrà altresì investire in ETF di natura obbligazionaria (in via residuale o contenuta in ETF esposti ai Mercati Emergenti e in via residuale o contenuta in ETF che investono in strumenti finanziari con merito creditizio - attribuito dalle principali agenzie di rating - di livello inferiore all investment grade). Al 30 giugno 2015 (valori comprensivi del rateo e percentuali calcolate sul patrimonio netto del fondo) il portafoglio risulta investito in obbligazioni governative italiane e spagnole (sia obbligazioni con cedola che obbligazioni di tipo zero-coupon come ad esempio i titoli per i quali è avvenuta un attività di separazione della componente cedolare, c.d. stripping ) per l 87,45% circa; l esposizione all equity (effettuata esclusivamente mediante ETF) è pari all 11,97% circa, mentre il residuo corrisponde a liquidità. Con riferimento alla componente obbligazionaria, questa è stata investita prevalentemente in titoli caratterizzati da una vita residua media prossima all orizzonte temporale del fondo, tendenzialmente detenuti fino alla loro naturale scadenza e costantemente monitorati; per finalità di contenimento del rischio complessivo del fondo o per una maggiore efficienza gestionale, il gestore può effettuare vendite e/o sostituzioni dei titoli stessi o strategie di copertura del rischio di credito mediante strumenti derivati. Nel periodo di riferimento sono state inserite due 6

8 nuove emissioni governative italiane in portafoglio. La componente obbligazionaria (9 emissioni) al 30 giugno 2015 è investita in emissioni dello stato italiano (circa l 85,3%) e in emissioni del governo spagnolo (circa il 2,2%). La duration della componente obbligazionaria è pari a circa 4 anni e 9 mesi. In conformità a quanto previsto dal regolamento del fondo, la SGR ha adottato un sistema di valutazione interno del merito creditizio che tiene anche conto, in via non esclusiva, dei giudizi espressi dalle agenzie di rating. Sulla base dei giudizi ottenuti da tale sistema di valutazione interno, alla data di riferimento del presente documento, sono presenti nel portafoglio esclusivamente emissioni con giudizio pari a adeguata qualità creditizia. Con riferimento ai giudizi espressi dalle principali agenzie di rating, alla data di riferimento del presente documento, sono presenti nel portafoglio esclusivamente posizioni con giudizio pari a Investment Grade ; nell ambito del giudizio Investment Grade il rating più basso presente nel portafoglio titoli è pari a BBB- (corrispondente al livello più basso della scala Investment Grade) relativo alle posizioni in titoli di stato italiani con un peso dell 87,5% circa. Con riferimento alla componente azionaria, durante la prima parte del semestre l esposizione ai mercati azionari è stata progressivamente aumentata da circa il 13% fino a circa il 16%, spostando in modo graduale, dopo l annuncio del Quantitative Easing da parte della BCE, l esposizione geografica dalla zona US alla zona Euro. Nella seconda parte del semestre il peso della componente azionaria è stato ridotto progressivamente fino a circa il 12%. La riduzione di esposizione è stata effettuata sia per trarre profitto dal movimento registrato sull asset class, sia in ottica di riduzione del rischio portafoglio in seguito all emergere delle tensioni relative alla solvibilità finanziaria della Grecia ed alle trattive tra il paese ellenico ed i creditori internazionali. Al 30 giugno 2015 tale componente (12% circa), è esposta all indice MSCI World per il 9% circa, all EURO Stoxx Europe 600 per l 1,6% circa, all EURO Stoxx 50 per l 1% circa, ed allo S&P 500 per lo 0,4% circa. Sebbene essi siano tutti denominati in Euro, circa il 9,3% del fondo è investito in strumenti esposti all azionario (ETF) la cui performance dipende anche dalle fluttuazioni dei tassi di cambio dei paesi in cui investe. Durante il periodo non sono stati effettuati investimenti in OICR/ETF esposti ai Mercati Emergenti o in OICR/ETF che investono in strumenti finanziari con merito creditizio - attribuito dalle principali agenzie di rating - di livello inferiore all investment grade. Il portafoglio è investito totalmente in strumenti denominati in Euro. Durante il periodo non sono state attuate strategie di copertura del rischio di credito. La performance total return del fondo nel periodo di riferimento è stata positiva e, più nello specifico, ha contribuito positivamente alla performance la componente azionaria, mentre la componente governativa ha fornito un contributo lievemente negativo. All interno della componente azionaria, il contributo positivo più elevato è derivato dall esposizione all indice MSCI World, dato anche il peso relativo più alto in portafoglio dell ETF che replica tale indice rispetto agli ETF che replicano gli altri indici azionari. Tabella per Tipologia di Emissione e per Paesi Italia Spagna Altri Paesi Obbligazioni societarie Obbligazioni governative 85,77% 2,19% - Peso Totale 85,77% 2,19% - Nota: le percentuali rappresentate sono calcolate rispetto al portafoglio titoli. Prospettive del Fondo Fino al termine dell orizzonte temporale (giugno 2020) la politica di investimento sarà orientata al tendenziale mantenimento di un portafoglio con una componente costituita da titoli di stato italiani e/o di altri stati europei, tendenzialmente detenuti fino alla scadenza e costantemente monitorati, e una componente azionaria tendenzialmente investita in strumenti (ETF) che replicano l andamento dei mercati azionari globali sviluppati. L esposizione alla componente azionaria potrà variare in funzione dell andamento dei mercati e delle scelte discrezionali assunte dal gestore al fine di migliorare il profilo di rischio-rendimento del portafoglio, in coerenza con la politica di investimento del fondo. 7

9 Elenco degli strumenti finanziari in portafoglio alla data della Relazione Semestrale in ordine decrescente di controvalore STRUMENTI FINANZIARI Codice ISIN Controvalore in Euro % incidenza su attività del Fondo BTP 4% 01/09/2020 IT ,045% BTP STRIP 01/05/2020 IT ,638% BTP STRIP 01/08/2020 IT ,203% BTP 4,25% 01/03/2020 IT ,727% BTP 3,75% 01/03/2021 IT ,233% ISHARES MSCI WORLD ACC IE00B4L5Y ,853% BTP HYBRD 01/02/2020 IT ,691% SPGB - GEN STRIP 30/07/2020 ES ,172% ISHARES MSCI WLD EUR HEDGED UCITS ETF IE00B441G ,627% ISHARES STOXX EUROPE 600 DE DE ,581% LYXOR ETF EURO STOXX 50 FR ,029% BTP 0,7% 01/05/2020 IT ,797% LYXOR ETF MSCI WORLD FR ,470% LYXOR ETF S&P A LU ,383% BTP 0,75% 15/01/2018 IT ,293% Di seguito sono dettagliate (in unità di Euro) le variazioni della consistenza del patrimonio in gestione, verificatesi nel corso del primo semestre, dovute a sottoscrizioni (incrementi) e rimborsi (decrementi). Incrementi: Decrementi: Raccolta netta del periodo a) sottoscrizioni: - sottoscrizioni singole - piani di accumulo - switch in entrata b) rimborsi: - riscatti - piani di rimborso - switch in uscita

10 ATTIVITÀ Situazione Patrimoniale al 30/06/2015 SITUAZIONE AL 30/06/2015 Valore complessivo % tot. attività SITUAZIONE A FINE ESERCIZIO PRECEDENTE (*) Valore % complessivo tot. attività A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI , ,269 A1. Titoli di debito , ,182 A1.1 Titoli di Stato , ,182 A1.2 Altri A2. Titoli di capitale A3. Parti di O.I.C.R , ,087 B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale B3. Parti di O.I.C.R. C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITÀ , ,214 F1. Liquidità disponibile , ,213 F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare , ,001 F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare G. ALTRE ATTIVITÀ , ,517 G1. Ratei attivi , ,514 G2. Risparmio d imposta G3. Altre ,003 TOTALE ATTIVITÀ , ,000 9

11 PASSIVITÀ E NETTO SITUAZIONE AL 30/06/2015 Valore complessivo SITUAZIONE A FINE ESERCIZIO PRECEDENTE (*) Valore complessivo H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITÀ N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti d imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITÀ VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO NUMERO DELLE QUOTE IN CIRCOLAZIONE , ,465 VALORE UNITARIO DELLE QUOTE 5,166 5,129 MOVIMENTI DELLE QUOTE NEL SEMESTRE QUOTE EMESSE - QUOTE RIMBORSATE ,637 (*) L operatività del Fondo ha avuto inizio il 7 maggio Pertanto, la sezione Situazione a fine esercizio precedente riporta i dati contabili relativi al periodo 07/05/ /12/

12 Iscritta al n 23 dell'albo delle Società di Gestione del Risparmio (Sezione Gestori di OICVM) BancoPosta Fondi S.p.A. SGR con Socio Unico Sede Legale e amministrativa: Via Marmorata, Roma Codice Fiscale, Partita IVA e Registro delle Imprese di Roma n Capitale Sociale int. vers. Euro Tel Fax

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