PRATICHE DI RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI ATTUATE IN ITALIA

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1 PRATICHE DI RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI ATTUATE IN ITALIA Nel capitolo 7 sono stati riportati, suddivisi per tipologia di intervento, alcuni esempi di azioni di riduzione della produzione di rifiuti adottate sul territorio piemontese. Nel presente allegato sono invece illustrati, sempre suddivisi per tipologia di intervento, alcuni esempi di azioni di riduzione realizzati sul territorio nazionale. 1 Acquisti sostenibili 1.1 Campagne eco-acquisti Provincia di Trento Progetto Ecoacquisti Per promuovere la riduzione dei rifiuti, la Provincia Autonoma di Trento, ha avviato il Progetto Ecoacquisti che include una serie d iniziative, tra le quali campagne pubblicitarie di sensibilizzazione, giornate di educazione ambientale nella scuole ed accordi di programma, che coinvolgono attivamente la stessa Amministrazione provinciale, le Amministrazioni comunali, i cittadini ed alcuni esercizi commerciali. Nell ambito delle iniziative adottate, è stato attivato un Accordo di programma tra la Provincia e le aziende della distribuzione alimentare al dettaglio, il cui obiettivo principale è quello di promuovere tra i cittadini comportamenti ed acquisti più corretti e nel contempo stimolare i commercianti ad usare e vendere prodotti eco-compatibili. Tale progetto è articolato in tre fasi: - pianificazione degli interventi da attuare nei vari punti vendita, finalizzati all assegnazione da parte della Provincia del marchio di qualità eco-acquisti ; - campagna di coinvolgimento dei cittadini della provincia, effettuata tramite la diffusione di materiale informativo sugli eco-acquisti e l elenco dei punti vendita aderenti all iniziativa; - interventi specifici nelle singole realtà territoriali, per incentivare anche i piccoli negozi ad aderire al progetto. La Provincia ha inizialmente attivato il succitato accordo di programma solo con i punti vendita aventi superficie superiore ai 400 mq. La Provincia ha individuato delle azioni che i punti vendita devono obbligatoriamente attivare per poter partecipare al progetto, quali le attività di promozione degli eco-acquisti, il recupero e il riutilizzo degli imballaggi secondari e terziari, la sensibilizzazione all utilizzo di borse di stoffa e sacchetti di carta o in materiali biodegradabili, in sostituzione di quelli di plastica usa e getta. 1

2 Pratiche di riduzione della produzione dei rifiuti attuate in Italia Sono inoltre state individuate alcune altre azioni (quali l adozione del vuoto a rendere, la vendita di ricariche per i detergenti, l erogazione di bevande e detergenti tramite l uso di dispenser, ecc), la cui attivazione resta a discrezione del singolo punto vendita. Ad ogni azione la Provincia ha assegnato un punteggio ed ha stabilito che, al fine di ottenere il marchio ecologico, i punti vendita devono raggiungere il punteggio minimo di 60 punti. Comune di Reggio Emilia La Spesa Verde La Spesa Verde è un marchio di qualità ecologica assegnato dall Amministrazione comunale ai negozi di generi alimentari e misti di Reggio Emilia, che attuano misure di tutela dell ambiente all interno e all esterno dell esercizio, come ad esempio: vendita di merce sfusa, utilizzo di confezioni con imballaggi ecologici, vendita di prodotti locali, biologici o provenienti dal commercio equo e solidale, ecc. Il progetto mira a diffondere e sensibilizzare ad una maggior attenzione per l'ambiente, il comparto commerciale, promuovendo criteri ecologici nell offerta dei prodotti ed una maggior coscienza ambientale dei consumatori, nella scelta dei prodotti stessi. Il progetto partito nel 2008, grazie anche al protocollo d intesa siglato a fine 2007, tra il Comune di Reggio Emilia e la Grande Distribuzione Organizzata (Conad, Coop, IperSì, Sigma), ha individuato dei criteri condivisi che definiscono le azioni da mettere in atto presso i punti vendita, al fine di conseguire il marchio La Spesa Verde. I criteri concordati sono stati 46, suddivisi in cinque categorie: ecologici, biologici, regionali ed equo e solidali. Il marchio è conferito agli esercizi che rispettano almeno il 75% dei criteri. In particolare per quanto concerne gli aspetti ecologici sono state inserite voci che riguardano, tra le altre cose, la vendita di: - merce sfusa (frutta e verdura, formaggio e salumi); - borse in stoffa a prezzo di costo (o messe a disposizione gratuitamente); - prodotti in bottiglie a rendere; - prodotti in flaconi di plastica riciclata; - ricariche di prodotti (detersivi, detergenti, ammorbidenti, ecc); - detersivi e ammorbidenti concentrati; - prodotti in carta riciclata (igienica, fazzoletti, ecc e risme di carta). Il progetto partito il 28 gennaio 2008, all interno dei 23 punti vendita (di cui 5 inseriti in centri commerciali), ha contestualmente dato avvio ad una campagna informativa eseguita avvalendosi di brochure informative, poster, locandine, vetrofanie, adesivi, articoli su riviste e pagine web dedicate. 2

3 Proposta di progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione 1.2 Utilizzo di pannolini lavabili I pannolini usa e getta sono costituiti in gran parte di plastica ed inquinano pesantemente l'ambiente, sia durante la fasi di produzione, sia durante lo smaltimento, dal momento che ogni pannolino necessita di circa 500 anni per decomporsi. Inoltre, considerando che un pannolino usa e getta per bambini pesa circa 3 etti e che un bambino viene cambiato mediamente sei volte al giorno, si stima che un bambino nel primo anno di vita produca circa 660 kg di rifiuti. A livello nazionale sono state attivate varie iniziative volte all utilizzo dei pannolini lavabili tramite la promozione e l incentivazione all acquisto del prodotto. In particolare, sono state avviate, con l ausilio di aziende ospedaliere, ASL e asili nido, campagne di informazione rivolte alle famiglie, che in alcuni casi hanno previsto anche la fornitura gratuita di pannolini lavabili. Comune di Torre Boldone (BG) Pannolini riutilizzabili Il comune di Torre Boldone (7.800 abitanti circa), a partire dal 1997, ha attivato una campagna di sensibilizzazione per promuovere la sostituzione del pannolino usa e getta per i neonati, con un pannolino lavabile e riutilizzabile. Nella fase iniziale della campagna sono stati acquistati da parte del comune dei pannolini lavabili da distribuire, a titolo di campione omaggio, alle famiglie con neonati da 0 a 18 mesi e sono stati organizzati, con la collaborazione dell ASL, degli incontri con le famiglie con bebè da 0 a 30 mesi per illustrare l iniziativa e spiegare i vantaggi derivanti dall utilizzo dei pannolini lavabili. Nelle fasi successive, la campagna è proseguita tramite l invio, alle famiglie dei nuovi nati, una lettera con l invito a sostituire il pannolino usa e getta con quello riutilizzabile. Alla lettera è stato allegato un depliant illustrativo con le caratteristiche ed i costi dei pannolini usa e getta, confrontati con i costi dei pannolini lavabili. Dai dati forniti dalle ditte che distribuiscono pannolini lavabili alle famiglie di Torre Boldone, è risultato che la campagna di informazione ha incrementato sensibilmente il numero di famiglie che ha abbandonato l utilizzo dei pannolini usa e getta. Il Comune ha stimato che con l utilizzo del pannolino lavabile da parte del 20% delle famiglie, in un anno, si ottiene una riduzione dei rifiuti indifferenziati raccolti pari al 5%. Comune di Trento Progetto Nella culla + salute rifiuti Nell ambito delle iniziative volte a contrastare la produzione di rifiuti, l Assessorato all Ambiente del Comune di Trento ha attivato il progetto Nella culla + salute rifiuti, che ha come obiettivo la promozione all uso dei pannolini lavabili. Il progetto è stato attivato in seguito alle conclusioni tratte da uno studio realizzato per conto del Comune di Trento e mirato ad individuare l impatto ambientale derivante dall utilizzo di pannolini 3

4 Pratiche di riduzione della produzione dei rifiuti attuate in Italia usa e getta, comparandolo con quello derivante dall utilizzo di pannolini lavabili e si è concluso nel dicembre Tale progetto prevedeva la predisposizione e la distribuzione di materiale informativo, la realizzazione di incontri formativi rivolti ai cittadini e ai futuri genitori che frequentano i corsi preparto, nonché il coinvolgimento di ostetriche e pediatri. Dall aprile 2007 a dicembre 2008 sono stati organizzati 50 incontri formativi rivolti ai neo genitori, raggiungendo in tal modo 526 nuclei familiari. Successivamente alla nascita dei bambini, è stata svolta un indagine telefonica rivolta a 57 famiglie che avevano dichiarato la propria disponibilità ad essere contattati, per verificare quanti di questi avevano effettivamente adottato i pannolini lavabili: 33 nuclei familiari (pari al 58% degli intervistati) hanno dichiarato di averli almeno provati, di questi, 24 nuclei familiari (42% del totale) hanno dichiarato di continuare a farne uso con regolarità, anche se alternati, in alcuni momenti, con quelli tradizionali usa e getta (soprattutto durante i viaggi e gli spostamenti). Complessivamente si è valutato che almeno 300 le famiglie hanno provato ad utilizzare i pannolini lavabili, in seguito alla proposta del Comune di Trento e che almeno 220 famiglie hanno scelto di utilizzarli in sostituzione di quelli usa e getta. Un calcolo approssimativo dell impatto di tale campagna informativa sulla reale produzione di rifiuti nel territorio comunale ha permesso di valutare in circa 100 t./a. la mancata produzione di rifiuti derivante dall utilizzo dei pannolini lavabili Comune di Pieve di Soligo (TV) Pannolini lavabili per il tuo bebè L Amministrazione comunale ha acquistato nel 2007, 60 kit di pannolini lavabili, ognuno dei quali costituito da tre pannolini lavabili e da una mutandina in microfibra, da distribuire gratuitamente ai cittadini residenti. Le confezioni con pannolini di taglia più piccola sono state donate ai genitori al momento dell iscrizione del neonato all anagrafe, mentre i pannolini di taglia superiore sono stati distribuiti dal Comune alle famiglie che ne hanno fatto richiesta. L iniziativa è stata pubblicizzata tramite depliant e con una lettera inviata dal Comune alle famiglie. L unico impegno che è stato richiesto ai genitori che avevano deciso di provare i pannolini lavabili è consistito nella compilazione di un questionario finalizzato a valutare l indice di gradimento dell iniziativa e le eventuali proposte migliorative. Nel 2008 sono stati acquistati e messi a disposizione dei cittadini, ulteriori 50 kit di pannolini e per il 2009 è prevista la distribuzione di altri 80 kit. Comune di Genova Pannolini ecologici per i bimbi del futuro Nel dicembre 2007 la Giunta Comunale approvava il progetto Pannolini ecologici per i bimbi del futuro per diffondere l utilizzo dei pannolini riutilizzabili. 4

5 Proposta di progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione Per la realizzazione del progetto sono stati stanziati 40mila, e tramite una gara d appalto sono stati acquistati 570 kit-prova da distribuire in omaggio alle famiglie dei bambini in età compresa tra 0 e 24 mesi iscritti agli asili nido comunali. Inoltre l Amministrazione comunale, per diffondere la pratica dell utilizzo dei pannolini ecologici, ha anche inserito come clausola di gara, per l azienda aggiudicataria, l obbligo di vendere le confezioni di pannolini ecologici (kit-prova), alle stesse condizioni economiche, alle famiglie residenti in Genova, con un figlio in età compresa tra 0 e 24 mesi, che ne facessero richiesta. Comune di Acquanegra Cremonese (CR) Contributo per l acquisto di pannolini La Giunta Comunale del Comune di Acquanegra Cremonese per incentivare l utilizzo dei pannolini ecologici ha approvato una determina con i criteri per l erogazione di un contributo per l acquisto dei pannolini stessi. Alle famiglie che ne fanno richiesta viene rimborsato il 50% della spesa sostenuta e documentata per l acquisto dei pannolini ecologici, per ogni bambino, fino ad un massimo di 250. Per poter accedere al contributo è necessario essere residenti nel territorio comunale e dichiarare un ISEE non superiore ad una certa soglia. 2 Riduzione e riutilizzo degli imballaggi Gli esempi degli interventi volti alla riduzione della produzione dei rifiuti di imballaggio, di seguito riportati, si riferiscono ad azioni che possono essere svolte da tutti i consumatori che, tramite cambiamenti delle abitudini delle modalità di acquisto, possono influire sulla produzione dei rifiuti di imballaggio. 2.1 Vendita di prodotti sfusi UNICOOP TIRRENO Progetto Ecogoccia Nel corso del 2005, la COOP Tirreno ha attivato, presso sette supermercati del proprio gruppo, localizzati in Toscana, la linea Ecogoccia per la vendita sfusa di detersivo per bucato a mano e in lavatrice, ammorbidente, lavapavimenti e lavapiatti. Tutti i detergenti sono ecologici e sono distribuiti in modo automatizzato in bottiglie da 1 litro. L iniziativa è stata pubblicizzata tramite cartellonistica, promozione televisiva sulle reti locali e distribuzione di gadget promozionali (borse in tela e ombrelli). Essendo i macchinari per l erogazione dei detergenti collegati ad un computer per il trasferimento dei dati relativi alle vendite giornaliere dei singoli prodotti, è stato possibile monitorare l andamento delle vendite ed effettuare un calcolo sui quantitativi di rifiuti di imballaggio di plastica risparmiati. 5

6 Pratiche di riduzione della produzione dei rifiuti attuate in Italia Infatti, considerando il totale dei litri di prodotti venduti in tutti i supermercati e prendendo come riferimento una bottiglia di plastica da un litro, di peso pari a 50 grammi, è stato calcolato che in sei mesi sono stati risparmiati circa 900 kg di rifiuti di imballaggio in plastica. Nel corso dell anno 2007 sono stati venduti contenitori e distribuiti litri di detersivo, corrispondenti ad un risparmio di oltre 600 kg di plastica. UNICOOP FIRENZE Progetto Ecolò La COOP Firenze ha attivato presso 3 punti vendita l iniziativa Ecolò per la distribuzione alla spina di detergente per piatti, detersivo per lavatrice, detersivo per pavimenti ed ammorbidente. I prodotti forniti non hanno una formulazione ecologica a base di materie prime naturali, in quanto la COOP ha deciso di proporre un prodotto acquistabile da una clientela più vasta, mentre i prodotti ecologici presentano una stretta fascia di consumatori. I prodotti sono distribuiti in modo automatico, in bottiglie da un litro ed il macchinario permette di registrare i quantitativi di detersivi erogati. Considerando il quantitativo totale di detersivi erogati nel 2005 in un supermercato e visto il peso di una bottiglia da un litro pari a circa 63 grammi, è stato calcolato che in un anno sono stati risparmiati 580 kg di rifiuti di imballaggio in plastica. L iniziativa è stata pubblicizzata coinvolgendo anche le associazioni ambientaliste e le associazioni di quartiere tramite le quali sono stati organizzati degli incontri con i cittadini prima e dopo l inaugurazione del progetto. Inoltre, per il primo mese successivo al lancio dell iniziativa, è stata realizzata un attività promozionale in cui era offerto gratuitamente il flacone insieme all acquisto del prodotto. Nel primo periodo di attivazione degli erogatori sono stati registrati altissimi volumi di vendita, derivanti dall effetto novità dell iniziativa, che si sono poi stabilizzati nei mesi successivi. È stato riscontrato che oltre il 40% di coloro che avevano acquistato il contenitore hanno in seguito continuato ad utilizzarlo. FINIPER Progetto Sylos A partire dal 2002, il gruppo Finiper ha attivato presso 17 punti vendita IPER l iniziativa Sylos, che prevede la distribuzione di detergenti alla spina in bottiglie da 3 litri. I prodotti forniti (detersivo piatti, detersivo per bucato a mano e in lavatrice, ammorbidente, detersivo per capi delicati) sono di tipo ecologico e la scelta è stata fatta per una maggiore coerenza con lo spirito dell iniziativa. Considerando tutti i punti vendita in cui è stato attivato il progetto, si è calcolato che il quantitativo di imballaggi in plastica risparmiato in un anno, risultava essere pari a kg. La campagna pubblicitaria attivata ha seguito i canali tradizionali tramite la produzione di cartellonistica e pieghevoli ed è stata supportata da una campagna stampa sulle testate nazionali. 6

7 Proposta di progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione Altre iniziative volte alla riduzione dei rifiuti attivate dal gruppo Finiper, a partire dal 2000, presso i propri punti vendita riguardano: - la distribuzione di sacchetti della spesa in materiale biodegradabile, sui quali sono stampate informazioni per il consumatore relativamente alla raccolta differenziata della frazione organica; - il confezionamento dell 80% dei prodotti ortofrutticoli in cassette in plastica con le sponde abbattibili; - l utilizzo di imballaggi in carta vergine per i prodotti del settore pasticceria e panetteria. Acqua alla spina Progetto Acqua Purima Con il sistema Acqua Purima, l acqua viene prelevata dall acquedotto, sottoposta a filtrazione e distribuita tramite un dispenser che eroga acqua refrigerata, naturale, frizzante o leggermente frizzante. L acqua può essere prelevata utilizzando bottiglie da un litro o taniche da 4 litri, in Pet riutilizzabile. I dispenser-depuratori sono stati collocati presso molti supermercati Coop, Conad e Iper. È stato calcolato, presso ogni punto vendita che ha installato i distributori di acqua alla spina, un risparmio annuale di produzione pari a circa kg di bottiglie di plastica in Pet usa e getta. Consorzio Bevilatte In Lombardia, a partire dal 2005, sono stati installati più di duecento distributori automatici per la vendita diretta di latte crudo ed attualmente sono più di mille in tutt Italia. Gli allevatori che producono e vendono direttamente latte crudo si sono associati in un apposito consorzio di produttori che svolge attività di valorizzazione e promozione di questo prodotto presso i consumatori e le istituzioni, fornisce ai soci le attrezzature per la vendita del latte e ne regolamenta la produzione e la vendita tramite la definizione di protocolli di qualità. I distributori automatici sono collocati nelle piazze dei paesi o nei piazzali dei supermercati e sono riforniti quotidianamente con il latte appena munto, filtrato e refrigerato. Questo sistema di vendita diretta presenta vantaggi economici, perché determina un abbattimento dei costi, dal momento che il produttore si rivolge direttamente al consumatore, nonché vantaggi ambientali in quanto si evita la produzione di notevoli quantitativi di imballaggi primari (bottiglia in plastica o contenitore in tetrapak) e secondari (cassette di cartone e pellicole di plastica). Il latte è venduto sfuso, di conseguenza il consumatore utilizza per lo più bottiglie riciclate, quali ad esempio dell acqua minerale, oppure bottiglie di vetro anche appositamente acquistate. Presso i distributori automatici tuttavia i consumatori non provvisti di una propria bottiglia possono acquistare le bottiglie in PET o in alcuni casi in vetro. Dalle ricerche effettuate in questi anni da Bevilatte, presso i punti vendita, è emerso che per ogni 100 litri di latte venduto si consumano mediamente 20 bottiglie nuove in PET e nel corso 7

8 Pratiche di riduzione della produzione dei rifiuti attuate in Italia del 2008 sono stati venduti circa 37 milioni di litri di latte, quindi gli imballaggi che sono stati risparmiati nello stesso periodo sono stimati pari a circa tonnellate sull intero territorio nazionale (il peso di ogni imballaggio è stimato in circa 100 g/bottiglia ). Salute Rifiuti Latte crudo a mezzo distributori - Fiemme Servizi Fiemme Servizi SpA è una società controllata dai Comuni della Valle di Fiemme (Trentino) e si occupa della gestione del ciclo integrale dei rifiuti urbani e della raccolta differenziata, servendo un territorio montano con una popolazione residente di 20 mila abitanti, che diventano più di 100 mila nei periodi turistici. Nel 2006 Fiemme Servizi ha acquistato due distributori automatici di latte crudo, concessi in comodato d uso a due aziende agricole locali. Contestualmente è stata portata avanti la campagna pubblicitaria (radio, giornali, cartelli) per far conoscere le qualità del latte crudo e la nuova modalità di vendita. Gli obiettivi del progetto, oltre alla riduzione dei rifiuti, includono la semplificazione della filiera produttore-consumatore e l aiuto all economia agricola montana. Considerando che i due distributori erogano ogni giorno circa 130 litri di latte, si stima una riduzione di rifiuti pari a circa 60 mila contenitori all anno, inoltre ogni allevatore ottiene un maggior reddito dalla vendita del latte pari a diverse migliaia di euro all anno. Detersivi alla spina ATO2 rifiuti Lucca A seguito del Protocollo d Intesa siglato tra l ATO2 rifiuti Lucca e 28 Comuni della Provincia di Lucca (sui 35 Comuni totali), sono stati individuati cinque obiettivi strategici da perseguire, inerenti la riduzione dei rifiuti, e in particolare un Tavolo Tecnico (scaturito dal Protocollo d Intesa) ha stabilito prioritario l obiettivo relativo alla riduzione della produzione di rifiuti nella grande e media distribuzione (GDO). Tra le azioni che sono state definite, per perseguire tale obiettivo, vi è in particolare l adozione di sistemi per la vendita di detersivi alla spina. A seguito dello scarso interesse da parte della GDO per il progetto, il Tavolo Tecnico, nella primavera 2008 ha deciso di estendere l iniziativa anche alla piccola distribuzione tramite le Associazioni di categoria. Inoltre per incentivare le adesioni, i Comuni hanno acquistato alcuni contenitori dei detersivi (34 bidoni in acciaio) da fornire in comodato d uso gratuito agli esercizi aderenti, mentre l ATO ha acquistato uno stock di flaconi (1000 contenitori) da fornire gratuitamente sempre ai medesimi esercizi. Nel mese di novembre 2008 è partita la campagna di comunicazione e sensibilizzazione attraverso manifesti, inserzioni su quotidiani e il sito internet dell ATO, ed è stato fornito ai cittadini l elenco dei punti vendita aderenti, che risultavano essere 11 (diventati poi 20 a fine dicembre 2008 a seguito del successo che il progetto stava riscuotendo). 8

9 Proposta di progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione A metà gennaio 2009 è stato verificato che, nei primi due mesi dall avvio della campagna, sono stati venduti litri di detersivi e detergenti sfusi e sono stati consegnati ai clienti flaconi da 1 litro, pertanto sono stati risparmiati flaconi evitando così l utilizzo di un quantitativo di plastica pari a circa kg. Nel mese di gennaio 2009 vi sono state ulteriori cinque attivazioni che hanno fatto salire a 26 i punti vendita aderenti. 2.2 Vetro a rendere In Italia i casi in cui si utilizza il vetro a rendere sono sporadici e limitati principalmente al settore della ristorazione. Un forte ostacolo alla diffusione di questa pratica è dovuto alle politiche di marketing che investono nella forma e nelle caratteristiche delle bottiglie, limitando la realizzazione di circuiti di riutilizzo ai soli circuiti ad anello chiuso. Infatti, le bottiglie per essere ri-riempite devono tornare all imbottigliatore originario, in quanto questi è l unico soggetto che utilizza esattamente il modello di bottiglia che ha immesso sul mercato Inoltre, molte ditte hanno effettuato investimenti per l utilizzo esclusivo di bottiglie in plastica e non possiedono più le attrezzature necessarie per effettuare le operazioni di sterilizzazione, che consentirebbero di riutilizzare il vetro. Eppure il vetro è un contenitore perfetto per l acqua minerale perché, rispetto alla bottiglie in PET, è molto più impermeabile e consente un ottima conservazione delle caratteristiche organolettiche dell acqua. Pertanto, sarebbe necessario incentivare le aziende che producono bevande ad utilizzare il sistema del vetro a rendere, nonché introdurre il sistema cauzionale sui contenitori in vetro ed in alluminio. In molti paesi europei e negli Stati Uniti all interno dei punti di vendita sono posizionate delle macchine per la restituzione dei contenitori. Tali macchinari riconoscono i contenitori tramite la forma, il materiale e/o il codice a barre ed erogano uno scontrino che l utente deve presentare alle casse del negozio per il rimborso della cauzione. 2.3 Bere acqua del rubinetto In Italia la maggior parte delle persone consuma acqua minerale in bottiglia, nonostante l acqua del rubinetto sia quasi ovunque potabile ed abbia caratteristiche organolettiche spesso migliori delle acque imbottigliate, senza sottovalutare il fatto che viene sottoposta a controlli analitici più rigorosi di quelli che vengono normalmente effettuati sulle acque minerali. Inoltre, l utilizzo dell acqua dell acquedotto presenta altri vantaggi, sia dal punto di vista economico, dal momento che un litro di acqua in bottiglia può costare anche 330 volte in più 9

10 Pratiche di riduzione della produzione dei rifiuti attuate in Italia rispetto ad un litro di acqua distribuita dalla rete, sia da punto di vista ambientale perché, utilizzando l acqua dell acquedotto, si evita l inquinamento dovuto alla produzione delle bottiglie in plastica, alla loro raccolta, trasporto e recupero o smaltimento. Per modificare le abitudini dei cittadini-consumatori, molte amministrazioni comunali hanno attivato campagne informative per sensibilizzare il maggior numero di persone ad utilizzare l acqua del rubinetto, in sostituzione dell acqua in bottiglia, adottando comportamenti più responsabili a salvaguardia delle risorse idriche. Provincia di Ferrara Sconsigli per gli acquisti L Osservatorio Provinciale Rifiuti della Provincia di Ferrara ha attivato, all interno della campagna Sconsigli per gli acquisti, una serie di progetti finalizzati sia alla riduzione della produzione di rifiuti nelle mense, nelle scuole e nei circoli culturali, sia alla promozione e alla diffusione tra i cittadini di buone pratiche ambientali attuabili quotidianamente. Uno di questi progetti prevede l installazione di colonnine refrigeranti che erogano acqua potabile proveniente dalla rete idrica pubblica ed ha come obiettivo quello di fornire un alternativa all acqua minerale in bottiglia, con la conseguente riduzione dei rifiuti di imballaggio in plastica. Il Servizio Risorse Idriche e Tutela Ambientale della Provincia ha attivato, a fine 2005, un bando per distribuire in comodato d uso erogatori di acqua potabile collegati alla rete idrica, nelle scuole superiori, negli enti pubblici e nelle associazioni che operano senza fini di lucro. Il numero di erogatori da mettere a disposizione è stato individuato sulla base del numero dei potenziali utenti e del numero di giorni di utilizzo delle apparecchiature in un anno. L iniziativa è stata finanziata per il 70% dalla Regione Emilia Romagna e per il restante 30% dalla Provincia di Ferrara ed ha riscosso un notevole successo. Il bando preceduto da un indagine conoscitiva, svolta tramite l invio di questionari e con contatti diretti, ha permesso di verificare l interesse degli enti nei confronti dell iniziativa stessa. La Provincia ha vincolato la partecipazione all iniziativa con l attivazione di altre iniziative volte alla diminuzione della produzione dei rifiuti, quali ad esempio l effettuazione della raccolta differenziata, la promozione di un campagna per la riduzione dei rifiuti, l esposizione del logo del progetto, l organizzazione di incontri di sensibilizzazione con i fruitori dei servizi mensa, ecc.. Alla scadenza del bando erano pervenute 13 domande di adesione da parte di scuole, enti pubblici, associazioni e soggetti promotori di feste popolari; nel 2006 sono stati quindi assegnati complessivamente 23 erogatori d acqua (da 8 litri/ora e da litri/ora a seconda del bacino di utenza), e sono stati distribuiti i manuali divulgativi del progetto. Nell estate del 2006 sono state organizzate 5 Feste dell Unità nel territorio ferrarese e sono stati utilizzati gli erogatori d acqua di cui al succitato bando. L acqua è stata fornita ai clienti ad un prezzo pari a 0,50 ; l incasso è servito per recuperare il costo delle 450 caraffe messe a disposizione per la fornitura d acqua. 10

11 Proposta di progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione In pochissimi casi è stata acquistata acqua in bottiglia sigillata, e questo ha consentito un risparmio di imballaggi complessivo stimato pari a contenitori d acqua da 1 litro. Comune di Firenze Acquartiere Il quartiere 4 del Comune di Firenze nel 2001 ha ideato, in collaborazione con l Ente gestore dell acquedotto pubblico e con un contributo ottenuto dalla Regione Toscana, l iniziativa Acquartiere finalizzata a diminuire la produzione della consistente quantità di rifiuti in plastica connessa al consumo di acqua minerale, tramite l incentivazione all utilizzo dell acqua potabile di rete. Tale iniziativa, che ha coinvolto circa cittadini, è nata in seguito ad alcune indagini svolte in merito alla produzione dei rifiuti domestici, dalle quali è emerso che il 98% dei cittadini beve acqua minerale confezionata in bottiglie monouso. L iniziativa Acquartiere è stata caratterizzata dall attivazione di diverse fasi: - campagna pubblicitaria finalizzata ad incentivare gli utenti a bere l acqua del rubinetto; - installazione presso cinque punti vendita selezionati di erogatori di acqua liscia e/o gassata alla spina, in contenitori a rendere (i negozianti hanno seguito un corso di formazione tenuto dall azienda che gestisce l acquedotto); - fornitura gratuita, riservata ad utenze selezionate, di filtri a carboni attivi da installarsi sotto il lavello della cucina (sono stati forniti 65 filtri su un totale di 400 richieste); - installazione presso un parco pubblico del quartiere di una fontanella per la distribuzione di acqua di qualità, con accesso gratuito e aperto a tutti i cittadini. L iniziativa è stata monitorata tramite il conteggio dei litri di acqua venduti con gli erogatori e la diminuzione del numero di bottiglie in plastica vendute nei negozi che hanno aderito all iniziativa. Sono infine state effettuate indagini telefoniche per individuare il grado di soddisfazione dei cittadini nei confronti dell iniziativa. Dalle indagini svolte è risultato che, dal 2001 al 2004, si è avuta una diminuzione del 40% dei consumi di acqua minerale in bottiglia a fronte di un pari aumento dei consumi di acqua del rubinetto, che ha determinato una conseguente diminuzione dei quantitativi di imballaggio in plastica. Infatti, se si ipotizza che ognuno dei 65 nuclei famigliari, consuma mediamente 3 litri/giorno di acqua da bere del rubinetto, ne deriva un risparmio di consumo di circa 200 litri/giorno di acqua minerale. Inoltre, considerando che una bottiglia di plastica da 1,5 litri pesa circa 35 grammi, si ottiene una riduzione in peso di rifiuti di imballaggio in plastica, pari a 4.6 kg/giorno. Comune di Tavarnelle Val di Pesa (FI) Fontanello di alta qualità Il Comune di Tavarnelle insieme a Publiacqua, la società che gestisce il servizio idrico integrato dell'ato n. 3 Medio Valdarno, ha attivato a luglio 2006 un punto per l erogazione di acqua potabile di alta qualità, che viene distribuita dopo essere stata sottoposta ad un doppio 11

12 Pratiche di riduzione della produzione dei rifiuti attuate in Italia processo di filtraggio, trattamento e deodorizzazione, per eliminare il cloro e gli eventuali cattivi sapori. L acqua è costantemente monitorata ed analizzata. La fontanella è accessibile a tutti i cittadini e dispone di un sistema antisprechi, che consente sia di riempire una bottiglia che un singolo bicchiere. L iniziativa ha portato nel primo anno, da luglio 2006 a luglio 2007, ad un prelievo di 771m 3 di acqua e nel secondo anno ad un prelievo di 547m 3, con un risparmio stimato di circa 10 tonnellate di bottiglie di plastica, nonché ad un notevole risparmio economico per gli utenti, pari a circa 300 a famiglia. TASM spa (MI) Case dell acqua Il gruppo Tutela Ambientale Sud Milanese ha realizzato, in alcuni comuni della Provincia di Milano, strutture per la distribuzione gratuita di acqua naturale o gassata, proveniente dall acquedotto. Ogni struttura denominata Casa dell acqua ha una superficie di circa 30 metri quadrati, con un patio di accoglienza, un locale chiuso al pubblico, in cui sono disposte le apparecchiature per l erogazione dell acqua ed una zona coperta, aperta al pubblico, in cui sono ubicati tre erogatori d acqua (naturale, naturale refrigerata e gassata). Dall analisi dei dati delle case dell acqua attivate nel 2007 si rileva un consumo medio giornaliero per ciascuna struttura pari a litri: ipotizzando che l acqua venga attinta usando bottiglie da 1,5 litri, ogni giorno gli utenti di ogni struttura riutilizzano oltre 1660 bottiglie. 3 Incentivazione dell uso di stoviglie riutilizzabili Provincia di Ferrara Sconsigli per gli acquisti Nell ambito della campagna Sconsigli per gli acquisti, la Provincia di Ferrara ha promosso un bando per la fornitura, alle scuole superiori, agli enti pubblici ed alle associazioni che operano senza fini di lucro, di lavatrici industriali, per favorire, nelle mense e nelle feste popolari, la somministrazione di alimenti con stoviglie riutilizzabili e ridurre conseguentemente la produzione di rifiuti. Il progetto è stato finanziato per il 70% dalla Regione Emilia Romagna e per il restante 30% dalla Provincia di Ferrara, che ha stabilito come condizione obbligatoria l attuazione di altre iniziative finalizzate alla diminuzione della produzione dei rifiuti, quali la promozione di una campagna per la riduzione dei rifiuti, l esposizione del logo del progetto e l organizzazione di incontri di sensibilizzazione con i fruitori del servizio. Alla scadenza del bando erano pervenute 13 domande di adesione da parte di scuole, enti pubblici, associazioni e soggetti promotori di feste popolari e sono state assegnate in comodato d uso gratuito 14 lavastoviglie. 12

13 Proposta di progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione Nell estate del 2006 sono state organizzate 5 feste dell unità nel territorio ferrarese e sono state utilizzate le lavastoviglie di cui al succitato bando. Il gestore era già dotato di stoviglie in ceramica in quanto già in alcuni eventi precedenti faceva uso di apparecchi per il lavaggio. Le lavastoviglie utilizzate nell ambito del progetto hanno permesso il risparmio di pezzi di stoviglie in carta, che venivano invece usati precedentemente. 4 Feste sostenibili A livello nazionale sono state intraprese varie iniziative per la riduzione della produzione di rifiuti prodotti durante le sagre/feste popolari. Tali iniziative, supportate da specifiche campagne di comunicazione, costituiscono anche un occasione per sensibilizzare la popolazione sul tema della riduzione dei rifiuti. Provincia di Parma Progetto Ecofeste Il progetto Ecofeste, realizzato dall'osservatorio Provinciale Rifiuti della Provincia di Parma, è stato attivato con l obiettivo di ridurre gli impatti ambientali delle numerose feste e sagre di paese organizzate dai Comuni e dalle Comunità Montane. Con questo progetto la Provincia di Parma mira a conseguire il raggiungimento di tre obiettivi: - ridurre i rifiuti prodotti durante le feste; - minimizzare gli impatti ambientali ed aumentare la raccolta differenziata; - utilizzare le feste come veicolo per la sensibilizzazione e l'informazione ambientale dei partecipanti. Nello specifico la Provincia di Parma nel 2003 ha attivato, dopo la sottoscrizione di un specifico accordo di programma da parte dei Comuni, delle Comunità Montane e delle aziende che gestiscono i rifiuti urbani, la certificazione ambientale della festa, che consiste nella concessione del marchio "Ecofeste" a tutte le iniziative che garantiscono azioni per una corretta riduzione degli sprechi, come la raccolta differenziata di plastica, vetro, carta, lattine, degli oli di frittura, l'utilizzo del vuoto a rendere per le bevande, l utilizzo di materiali biodegradabili oppure di stoviglie in ceramica e posate in metallo, in sostituzione dei piatti e delle posate di plastica usa e getta. Per fregiarsi del succitato marchio, ogni festa deve ottenere un punteggio minimo determinato dall attivazione di azioni obbligatorie, tra le quali l effettuazione della raccolta differenziata di tutte le frazioni di rifiuti e di iniziative attivate su base volontaria, per esempio le diverse attività svolte per sensibilizzare la popolazione, a ciascuna delle quali è attribuito un valore che concorre nella definizione del punteggio finale. Il punteggio è utilizzato anche per calcolare l entità dei contributi economici da erogare a supporto di ogni festa. 13

14 Pratiche di riduzione della produzione dei rifiuti attuate in Italia La Provincia mette a disposizione una somma pari a circa per finanziare le varie iniziative e fornisce i materiali informativi, quali opuscoli, poster e tovaglie sottopiatto, per un valore di circa Inoltre, per agevolare l attività di organizzazione effettuata dai tecnici comunali e dai promotori di questi eventi è stato realizzato dall'osservatorio Rifiuti e dall'ufficio educazione ambientale il manuale "Ecofeste, istruzioni per l'uso". L attività di monitoraggio del progetto si è rivelata piuttosto complicata in quanto, essendo le iniziative adottate dai vari comuni, molto diverse l una dall altra, è difficile individuare degli indicatori che permettano di evidenziare in modo oggettivo i risultati. Inoltre, la Provincia si interfaccia con i Comuni, i quali, a loro volta, delegano la gestione delle feste alle pro-loco, pertanto risulta particolarmente difficile reperire dati dettagliati. Nel 2005 ha aderito al progetto il 64% dei Comuni, per un totale di oltre 100 feste certificate, con un incremento rispetto al 2003 del 26%, mentre nel 2007 il numero di comuni coinvolti è diminuito al 47% con oltre 90 feste certificate. Tra i comuni che hanno aderito al progetto adottando le stoviglie in materiale biodegradabile c è il rischio che, in mancanza dei contributi provinciali, l iniziativa venga abbandonata, mentre questo rischio non si presenta in quei Comuni che hanno deciso di ridurre la produzione di rifiuti acquistando stoviglie di ceramica e lavastoviglie. In un Comune che ha sostituito completamente le stoviglie di plastica con quelle biodegradabili, è stato stimato che nel giro di 5 anni sono stati avviati al compostaggio oltre pezzi tra piatti, posate, tazzine e bicchieri. La sostituzione delle stoviglie di plastica con piatti riutilizzabili e il contestuale acquisto di lavastoviglie industriali è stato inizialmente effettuato da 4 Comuni (pari all 8,5% dei Comuni), per arrivare, nel 2007, a 6 Comuni che hanno completato la sostituzione delle stoviglie, oltre all iniziativa praticata da altre organizzazioni che ha previsto il potenziamento/ripristino delle attrezzature già esistenti (che erano state abbandonate negli anni a favore dell usa e getta). In un Comune che ha acquistato piatti in ceramica, è stato calcolato che, in quattro anni, siano stati risparmiati oltre piatti di plastica ed altrettante posate. Per quanto riguarda il vuoto a rendere, nel 2005, è stato utilizzato questo sistema nell 80% delle feste aderenti per la fornitura del vino e nel 45% delle feste per la distribuzione dell acqua; valore, quest ultimo, che ha raggiunto il 76% nel Sempre nel 2005, oltre il 60% delle feste aderenti al progetto ha attuato iniziative volte al recupero degli avanzi alimentari da destinare ad animali domestici, mentre nel 2007 si è arrivati al 78%. Le criticità maggiori che sono state riscontrate nella promozione e gestione delle Ecofeste sono riassumibili in: - forte variabilità degli standard ambientali e nei risultati di riduzione rifiuti nelle diverse feste; - difficoltà di azioni di qualità nelle feste più grandi; 14

15 Proposta di progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione - limiti nella diffusione delle stoviglie riutilizzabili nei comuni con feste diffuse in vari luoghi od organizzate in zone di campagna (lavastoviglie non sempre utilizzabili, o necessità di spostarle da un luogo all altro); - vuoto a rendere per il vino reperibile solo per marche locali; - limitazioni, a volte, nell uso del vetro, imposte per ragioni di ordine pubblico o sicurezza. Comune di Mezzago (MI) Progetto Ecofeste L Amministrazione comunale di Mezzago per conseguire la riduzione della produzione dei rifiuti, incentivare la raccolta differenziata e promuovere strumenti di sensibilizzazione ambientale durante le feste e le sagre, ha attivato, tramite l adozione di un regolamento comunale, il progetto Ecofeste. Tale regolamento stabilisce che: - le azioni previste devono essere attivate in tutte le manifestazioni di carattere pubblico in cui è prevista la somministrazione di cibi e bevande; - l ente organizzatore deve comunicare all ufficio tecnico del Comune il nominativo del responsabile per la gestione dei rifiuti; - devono essere utilizzate stoviglie, bicchieri e posate riutilizzabili e la distribuzione delle bevande avvenga preferibilmente con il sistema del vuoto a rendere ; nel caso in cui sia indispensabile utilizzare stoviglie monouso, queste dovranno essere in materiali biodegradabili; - devono essere acquistati prodotti con i minori quantitativi di imballaggi e possibilmente gli imballaggi devono essere costituiti da un unico materiale per rendere più semplice le attività di recupero dei rifiuti; - il materiale divulgativo, nonché le tovaglie e i tovaglioli devono essere in carta ecologica; - tutte le azioni adottate devono essere pubblicizzate nel corso della manifestazione, con il materiale pubblicitario relativo alla festa ed utilizzando l apposito marchio. ASCIT spa e Comune di Capannori (LU) Progetto Ecosagre Il progetto Ecosagre ha preso il via, in fase sperimentale, nella primavera del 2005 grazie alla collaborazione tra ASCIT spa ed alcune aziende private, oltre al cofinanziamento della Provincia di Lucca. ASCIT spa è un azienda di gestione ambientale attiva in sei comuni della provincia di Lucca (Capannori, Altopascio, Montecarlo, Pescaglia, Porcari, Villa Basilica), e serve oltre 70 mila abitanti. Ogni anno, tra giugno e novembre, nei 6 comuni si svolgono 19 sagre popolari, con preparazione di pasti e consumo di bevande e sono mediamente coinvolte più di persone in circa 150 giornate di festa. 15

16 Pratiche di riduzione della produzione dei rifiuti attuate in Italia Il progetto Ecosagre ha come obiettivo la riduzione della produzione dei rifiuti nelle sagre e nelle feste paesane, nelle quali abitualmente si utilizzano manufatti usa e getta. Concretamente il progetto è consistito nell utilizzo di stoviglie e piatti lavabili in ceramica, vetro, metallo o biodegradabili, e nella gestione differenziata degli altri rifiuti prodotti in occasione della preparazione e del consumo dei pasti. Per la fase sperimentale sono stati acquistati articoli riutilizzabili o in materiale biodegradabile, come piatti in ceramica e posate in metallo, e sono state noleggiate lavastoviglie industriali, oltre al contributo offerto dai partner del progetto che si è concretizzato in fornitura di articoli biodegradabili e noleggio di lavastoviglie. Inizialmente si era valutata l ipotesi di acquistare piatti in melammina anziché in ceramica per il rischio di rotture, ma la seconda soluzione è risultata economicamente più conveniente. Le manifestazioni selezionate per la fase sperimentale sono state 6 di cui 3 nel Comune di Capannori. Il risultato dell iniziativa si è tradotto nel mancato conferimento in discarica di circa 13 mila coperti completi in plastica, e la raccolta differenziata ha raggiunto circa il 70%, grazie anche all effetto traino che l iniziativa ha avuto sulle altre frazioni di rifiuto (carta, bottiglie in plastica) che in precedenza non venivano differenziate. Inoltre i timori legati alla rottura delle ceramica sono stati completamente fugati. Il successo ottenuto nel 2005 ha spinto le amministrazioni e le società a proseguire anche nell anno successivo dove gli eventi interessati dall iniziativa sono stati 13 (più del doppio della fase sperimentale). Per il 2006 è stato stimato che i coperti recuperati siano stati circa 40 mila. Nel 2008 il Comune di Capannori ha emanato una regolamento attuativo relativo alle feste, per promuovere l eco-compatibilità delle manifestazioni, ed in particolare ha fissato i criteri per la concessione del logo Ecosagre, che sinteticamente sono: - la designazione di un responsabile per la gestione dei rifiuti nel corso della festa; - l obbligo di utilizzare stoviglie, posate e bicchieri riutilizzabili o in materiale compostabile; - l obbligo di utilizzare per le bottiglie i vuoti a rendere ; - effettuare il lavaggio delle stoviglie, con lavastoviglie o a mano, utilizzando detersivi biodegradabili preferibilmente biologici; - prevedere l utilizzo di prodotti monouso biodegradabili ove non possano essere utilizzate le stoviglie riutilizzabili; - favorire il minor utilizzo di imballaggi possibile tramite l acquisto di confezioni più grandi e/o prodotti imballati e confezionati in un solo materiale; - evidenziare le azioni succitate, adottate nel corso della festa, in modo da rendere partecipi tutti gli utenti; - dare visibilità al regolamento, utilizzando il marchio e il materiale divulgativo, stampati su carta riciclata. 16

17 Proposta di progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione 5 Riduzione dei rifiuti dei servizi mensa La ristorazione collettiva rappresenta un ottimo campo di applicazione per le pratiche finalizzate alla riduzione dei rifiuti, dal momento che l introduzione delle pratiche di sostenibilità, come l utilizzo di stoviglie riutilizzabili e la distribuzione delle bibite con distributori self-service, può determinare una notevole riduzione degli impatti ambientali, oltre ad avere un elevato valore educativo, dal momento che vengono coinvolti direttamente molti cittadini - utenti. Io Bevo Servizio di freebeverage Si tratta di un iniziativa attivata e gestita da un azienda privata che fornisce alle società di ristorazione collettiva un servizio di distribuzione self-service di bevande. Il servizio realizzato tramite l installazione all interno dei locali mensa di distributori in comodato d uso, che erogano, a libero consumo, acqua della rete filtrata (tramite sistemi compositi a carboni attivi, membrane e raggi UV), bibite, succhi di frutta, nonché bevande provenienti dal circuito equo-solidale. Gli utenti, pertanto, invece di utilizzare una bottiglia di plastica o una lattina di alluminio, si rifornisco in modo autonomo ai distributori, con la possibilità di scelta sia nella qualità, sia nella quantità di bevanda da consumare. Per ottimizzare il trasporto delle bibite e dei succhi di frutta, i preparati sono forniti sotto forma di concentrati, che sono diluiti con l acqua filtrata. Il sistema determina una serie di vantaggi economici ed ambientali, in quanto elimina il problema dello smaltimento o del riciclaggio delle bottiglie in plastica e delle lattine in alluminio, nonché degli altri materiali connessi (es. etichetta di carta, plastica degli imballaggi secondari); si riducono inoltre i costi ambientali ed energetici causati dal trasporto delle confezioni. L Azienda dichiara che il servizio è attualmente applicato a pasti/annui, in oltre 800 strutture pubbliche e private con un risultato di prevenzione annuale pari a 810 tonnellate di rifiuti derivanti dalla mancata produzione di 18/g/pasto di rifiuti inorganici e di 15/g/pasto di rifiuti organici. Comune di Foligno (PG) Progetto Ecomensa Da qualche anno il comune di Foligno ha attivato il progetto ecomensa che prevede, oltre alla fornitura di pasti calibrati dal punto di vista qualitativo e quantitativo, in funzione dei fabbisogni energetici e nutritivi delle varie fasce di età dei bambini interessati al progetto, anche l attivazione di una serie di accorgimenti finalizzati a ridurre la produzione di rifiuti ed a salvaguardare l ambiente. In particolare, i pasti sono serviti utilizzando stoviglie pluriuso, riservando l utilizzo di quelle monouso biodegradabili in materbi, solo per i casi di emergenza, le tovaglie ed i tovaglioli sono 17

18 Pratiche di riduzione della produzione dei rifiuti attuate in Italia in carta riciclata, nelle cucine e nei refettori vengono utilizzati detergenti a marchio ecolabel e viene posta particolare attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti organici. Comune di Roma Il Comune di Roma nel capitolato della gara d appalto per l aggiudicazione del servizio mense scolastiche ha inserito una serie di iniziative volte a ridurre la produzione di rifiuti. Le ditte vincitrici della gara d appalto devono servire i pasti in piatti di ceramica, utilizzare bicchieri in vetro infrangibile e posate in acciaio, tovaglie e tovaglioli in carta riciclabile ed inoltre devono garantire l effettuazione della raccolta differenziata. L igienizzazione delle stoviglie (pentole, piatti, bicchieri, posate inox) e di ogni altro strumento utilizzato per la preparazione, il confezionamento, la distribuzione, il consumo, il trasporto e la somministrazione dei pasti, deve essere effettuata tramite lavaggio con lavastoviglie. È consentito l utilizzo delle stoviglie monouso, purché in materiale biodegradabile compostabile, solo nel caso in cui non sia possibile l installazione di lavastoviglie nel locale mensa oppure nel caso in cui non sia possibile garantire un efficace organizzazione delle operazioni di igienizzazione delle stoviglie. Considerando che giornalmente sono distribuiti pasti, si prevede che questi accorgimenti possano ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti. 6 Riduzione della produzione di rifiuti organici 6.1 Recupero di alimenti non consumati nella ristorazione collettiva o di generi alimentari in prossimità di scadenza nei supermercati e negli ipermercati Last Minute Market Tramite il progetto Last Minute Market sono recuperate, grazie all attività della cooperativa Carpe Cibum, i prodotti alimentari invenduti, che pur non possedendo più un valore commerciale, sono ancora idonei al consumo. Tali beni, mediante donazione, sono resi disponibili ad enti ed associazioni che offrono assistenza a persone in condizioni di disagio sociale. Il progetto coinvolge le piccole e medie imprese agro-alimentari, gli enti caritatevoli di assistenza, ed indirettamente le istituzioni pubbliche, poiché l iniziativa determina una diminuzione dei rifiuti da avviare a smaltimento ed una diminuzione della spesa pubblica per l assistenza alle persone disagiate. Last minute market è nato presso l Università di Bologna, ma attualmente coinvolge vari enti in tutta Italia. 18

19 Proposta di progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione Emilia Romagna In Emilia Romagna il progetto coinvolge vari enti locali ed è coordinato da un gruppo di lavoro costituito dall Università di Bologna e dalla Regione Emilia-Romagna; Sull'intero territorio regionale sono decine le attività commerciali che hanno partecipato come donatori ai progetti locali, dalla grande distribuzione, ai venditori di piccolo e medio dettaglio, alle società di ristorazione collettiva, ai mercati ortofrutticoli all'ingrosso. Nel periodo che va dal 2004 al 2008, nell intero territorio regionale sono state raccolte oltre 900 tonnellate di prodotti alimentari, per un valore economico pari a quasi 3 milioni di euro, che sono stati distribuiti a case famiglia, mense della carità, centri diurni per anziani e comunità che offrono pacchi famiglia. Dell intero quantitativo di alimenti, il 46% è stato raccolto nella provincia di Ferrara dove il progetto è nato inizialmente con il patrocinio del Comune e successivamente ha visto l intervento anche della Provincia (il progetto è inserito nel programma Sconsigli per gli Acquisti della Provincia di Ferrara, denominato più invitati meno avanzi ); la peculiarità del progetto ferrarese è stata il coinvolgimento degli esercizi commerciali del piccolo e medio dettaglio. Inoltre gli esercenti che hanno partecipato al progetto hanno ricevuto dal Comune uno sconto sulla Tariffa di Igiene Ambientale, con un risparmio economico stimato, pari a 8.100, e euro rispettivamente nel 2005, 2006 e Anche il Comune di Modena, in collaborazione con Nordiconad, ha fortemente contribuito allo sviluppo del progetto, e nel periodo che va dal 2005 (anno di attivazione del iniziativa) al 2008 ha recuperato oltre 300 tonnellate di prodotti alimentari. Nel Comune di Bologna il progetto LMM denominato Il buono che avanza, ha permesso la raccolta in due anni, 2007 e 2008, di ben 70 tonnellate di prodotti. Altre Regioni Nell aprile 2008 l'ipermercato Iper di Colonnella - Teramo ha aderito al progetto Last Minute Market, attivando il recupero di beni alimentari prossimi alla scadenza, e beni non alimentari. I prodotti sono fornititi a sei associazioni della Val Vibrata e della Valle del Tronto. Nel 2008 sono state raccolte oltre le 57 tonnellate di prodotti per un valore economico stimato pari a 175 mila euro. Il progetto LMM attivato nella città e nella provincia di Verona si è sviluppato in due direzioni: da un lato il recupero dalla ristorazione collettiva dei pasti non serviti (nel 2007 sono stati recuperati circa 22 ton di pasti) e dall altro il recupero dalle attività commerciali dei prodotti non più destinati alla vendita (nel 2007 sono stati recuperate circa 103 tonnellate di beni). In Sardegna il progetto ha permesso, nel 2006, la raccolta di 31 tonnellate di prodotti tra bevande, frutta/verdura, scatolame, pane, ecc, donati da un punto vendita Conad ed un ipermercato Carrefour. 19

20 Pratiche di riduzione della produzione dei rifiuti attuate in Italia In provincia di Varese, con il progetto Sesto Calende, sono state raccolte, nel 2007, più di 2 tonnellate di prodotti alimentari vari, in particolare prodotti da forno e panetteria, ortofrutticoli freschi e prodotti a lunga conservazione. Last Minute Market non si limita alla raccolta di alimentari, ma nel corso degli anni sono stati implementati ulteriori progetti: LMM Harvest offre un servizio che permette il recupero dei prodotti ortofrutticoli che gli imprenditori agricoli non hanno interesse a raccogliere e che quindi rimarrebbero nei campi; nel 2007 sono state recuperate 19 tonnellate di tali prodotti. LMM Book offre un servizio innovativo che permette il recupero dei libri, invenduti, che rimangono nei magazzini degli editori e che dopo un certo periodo di tempo sarebbero destinati al macero; tra il sono stati raccolti circa libri. LMM Pharmacy offre un servizio che permette il recupero dei prodotti farmaceutici; tra il sono stati raccolti circa medicinali. Brutti ma buoni, operazione no spreco Coop Estense Coop Estense dal 2003 recupera i prodotti che sono ritirati dal commercio, in quanto prossimi alla data di scadenza o perché presentano difetti di confezionamento e li dona ai bisognosi. Il progetto si è sviluppato grazie alla collaborazione tra i soci volontari e i dipendenti della cooperativa, le amministrazioni locali, i servizi sociali, le associazioni di volontariato e le strutture religiose. I dipendenti dei punti vendita hanno il compito di gestire i prodotti ritirati dalla vendita, valutandone le condizioni e prepararli per la successiva distribuzione alle associazioni che ne fanno richiesta. I soci volontari della cooperativa valutano le richieste inoltrate e provvedono a monitorare gli effettivi utilizzi della merce. I prodotti recuperati non sono costituiti solo da generi alimentari, ma comprendono anche altri beni che possono trovare collocazione in circuiti del settore sociale, come prodotti per l igiene, ecc.. Il costo del progetto, in termini di forza lavoro, tempi e procedure informatiche sviluppate per gestire le merci, è a carico di Coop Estense. Il progetto coinvolge 30 punti vendita dislocati in Puglia e nelle province di Modena e Ferrara. Nel corso del 2006, 633 enti ed associazioni hanno ricevuto merci per un valore di 3,4 milioni di euro, pari a 600 t. di beni alimentari, che rappresentano l 84% del totale delle merci raccolte. Ammonta a più di 1.2 milioni di euro il valore dei beni donati, nel corso del 2007, nei punti vendita di Modena, per un totale di 180 t. di merce alimentare: tali beni sono stati distribuiti a 145 enti benefici operanti sul territorio comunale. 20

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