L Educazione Fisica e Sportiva: aspetti didattico-metodologici. Laura Bortoli - Maurizio Bertollo Behavioral Imaging and Neural Dynamics Center

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1 L Educazione Fisica e Sportiva: aspetti didattico-metodologici Laura Bortoli - Maurizio Bertollo Behavioral Imaging and Neural Dynamics Center

2 FINALITÀ PRINCIPALE A LUNGO TERMINE DELLE ATTIVITÀ MOTORIE E SPORTIVE IN ETÀ GIOVANILE Suscitare interesse e aumentare la motivazione verso la pratica motorio-sportiva (salute e benessere) Atteggiamento positivo verso la pratica regolare di attività motorie, sportive e ricreative

3 Educazione fisica Sport Motivazioni per una vita attiva Esercizio fisico

4 Esercizio fisico Attività fisica strutturata che mira a benefici per la salute Biddle & Mutrie,2008 Bluteau, 1990 Hagger & Chatzisarantis, 2005 Sport Attività competitiva svolta all interno di un sistema di regole e finalizzata alla ricerca di prestazione Attività fisica (o motoria) Qualunque tipo di movimento che determina dispendio energetico Educazione fisica e motoria Attività svolta in ambito scolastico con finalità sia specifiche sia educative trasversali. Attenzione significativa a processi cognitivi di controllo e apprendimento motorio.

5 Acquisizione di competenze La competenza motoria è il risultato dell interazione strutturata tra abilità, conoscenze ed atteggiamenti affettivi trasferibili ed utili al proprio adattamento all ambiente (cfr. Cristanini, 1999, 2000). Curriculo per competenze (Outcomes Approach) : Gran Bretagna 1995 USA 1995 Francia 1999

6 La competenza motoria e/o sportiva è legata all età, alle capacità motorie e al livello di esperienza del soggetto Si acquisisce attraverso una pratica deliberata.

7 Quali standard? Diversi livelli di padronanza Competenza

8 Tempo di apprendimento e tempo di pratica Scelte didattiche Linee generali di programmazione Procedure didattiche e metodologiche

9 Linee generali di programmazione 1 Privilegiare alcuni contenuti e mantenerli costanti negli anni Varia nel tempo il livello di difficoltà, con esercitazioni progressivamente più specialistiche Vantaggi: in alcune competenze garantite acquisizioni via via più complesse, con contenuti specifici più articolati Limiti: scarsa varietà di esperienze motorie offerte, possibili difficoltà motivazionali Buon livello di padronanza in poche competenze

10 Linee generali di programmazione 2 Utilizzare un ampia varietà di contenuti Introduzione di attività anche non tradizionali (es., arrampicata sportiva, karate, giocoleria, ecc.) Vantaggi: garantite esperienze diversificate, elevata motivazione Limiti: superficialità di intervento e discontinuità negli anni; utilizzo spesso di esperti esterni Limitata padronanza in molte competenze

11 Linee generali di programmazione 3 Mediazione tra i due approcci precedenti Una o due attività mantenute costanti negli anni e accanto a queste introdotte esperienze diversificate Vantaggi: garantita padronanza in alcune attività, presentate altre da riprendere eventualmente nell extrascuola Limiti: necessità della presenza di attività extrascolastiche nel territorio Migliore livello di padronanza in alcune competenze

12 Standard le procedure didattiche e metodologiche

13 Sviluppo di capacità motorie Compiti a casa?

14 Aspetti metodologici dell insegnamento di abilità (Magill, 2001; Schmidt &Lee, 2005) a) Preparazione e sostegno dell esperienza di apprendimento Formulazione degli obiettivi Presentazione del compito Correzione dell errore e rinforzo motivazionale b) Organizzazione dell esperienza di apprendimento Quantità di esperienza Variabilità delle proposte Organizzazione della variabilità c) Trasferibilità e metacognizione Transfer e strategie Meta-strategie Metacognizione

15 a) Preparazione e sostegno dell esperienza di apprendimento Formulazione degli obiettivi Stabilire obiettivi precisi di prestazione risultato Adattare gli obiettivi all allievo Stabilire obiettivi difficili ma realistici Coinvolgere l allievo nella formulazione degli obiettivi

16 Locke, E.A., and Bryan, J.F. (1966). Cognitive aspects of psychomotor performance goals on level of performance. Journal of Applied Psychology, 50,

17 Robazza, C., Bortoli, L., & Durigon, V. (1993). Goal-setting and self-assessment in the learning of motor skills: an empirical validation. ICHPER Journal, 29 (4),

18 b) Organizzazione dell esperienza di apprendimento Quantità di esperienza La quantità di esercitazione aumenta la persistenza nel tempo della capacità di prestazione. È elemento importante per l apprendimento, ma non la variabile critica. Tempo

19 L effetto imbuto nella didattica (Siedentop e Tannehill, 2000, modificato) Tempo destinato all attività Il tempo che l insegnante ha stabilito di dedicare ad una certa attività Tempo di coinvolgimento sul compito Tempo in cui l allievo è effettivamente impegnato in una attività Tempo di apprendimento attivo Il tempo in cui l allievo si sta esercitando con successo

20 APPRENDIMENT O TEMPO SUCCESSO ORGANIZZAZIONE PROGRAMMAZIONE

21 Variabilità delle proposte Più proposte all interno della stessa seduta (variabilità di programmi) Più variazioni dello stesso gesto (variabilità di parametri) Organizzazione della variabilità (per blocchi, seriale) Alternanza di proposte, ripetuta all interno della stessa seduta interferenza contestuale Attività in circuito (stazioni)

22 c) Trasferibilità e metacognizione Transfer, Strategie e Meta- strategie Stimolare la ricerca di soluzioni autonome ai problemi Sottolineare gli aspetti motori, percettivi, cognitivi (regole, concetti, principi, strategie, decisioni) che accomunano più compiti motori Evidenziare punti in comune tra apprendimenti nuovi e acquisizioni passate Metacognizione Far riflettere sul risultato delle proprie e altrui azioni Far percepire le proprie e altrui sensazioni ed emozioni

23 Competenze Conoscenze, capacità, abilità Come agire? Convinzioni, credenze, atteggiamenti Disposizioni stabili interne

24 Stili e strategie di insegnamento Stili di riproduzione Didattica mediata dal docente Insegnamento direttivo (deduttivo) Stili di produzione Didattica mediata dall allievo Insegnamento non direttivo (induttivo) Stili (Mosston e Ashworth,1994) Strategie (Rink, 2002) Forme di insegnamento (Siedentop e Tannehill, 2000)

25 Clima motivazionale Achievement goal theory (Nicholls, 1992; Ames, 1992) Accento su miglioramenti personali e apprendimento di abilità Riconoscimento impegno Valorizzazione progressi individuali Valorizzazione dei più abili Accento sul confronto interpersonale e sulla competizione Clima orientato sulla competenza Clima orientato sulla prestazione

26 Clima motivazionale orientato sulla competenza Modello T A R G E T

27 Bortoli, L., & Robazza, C. (2007). Dispositional goal orientations, motivational climate, and psychobiosocial states in physical education. In L. A. Chiang (Ed.), Motivation of exercise and physical activity (pp ). New York: Nova Science Publishers. Obiettivo: analizzare le relazioni fra orientamento individuale, percezione del clima motivazionale e stati Psico-Bio-Sociali in educazione fisica Partecipanti: 809 ragazzi e 823 ragazze di anni Strumenti: -Questionario sull orientamento motivazionale in Ed. fis. (TEOPEQ) -Questionario sulla percezione del clima motivazionale in Ed. fis. (TIMOPEQ) -Questionario sugli stati Psico-Bio-Sociali Risultati orientamento sul compito e percezione di clima orientato sulla competenza maggior livello di stati PBS piacevoli e minor livello di quelli spiacevoli; basso orientamento sul compito e percezione di clima orientato sulla prestazione stati PBS spiacevoli

28 Approcci teorici attuali alla motivazione (self-efficacy, attribuzione di causalità, motivazione intrinseca, orientamento motivazionale) aspetto comune fondamentale PERCEZIONE DI COMPETENZA Sviluppo di capacità e insegnamento di abilità incremento percezione di competenza emozioni collegate all attività motoria MOTIVAZIONE

29 Robazza, C., & Bortoli, L. (2005). Changing students attitudes towards risky motor tasks: an application of the IZOF model. Journal of Sports Sciences, 23, Obiettivo: valutare l efficacia di un intervento in educazione fisica nel modificare atteggiamenti e stati emozionali Partecipanti: 88 studenti di anni Strumenti: Motor Activity Anxiety Test (TAAM; Bortoli & Robazza, 1994) Lista di stati Psico-Bio-Sociali individuazione 3 emozioni Scala Borg per effetti funzionali e tonalità edonica per niente 0 molto, molto poco 0,5 molto poco 1 poco 2 moderatamente 3 4 molto 5 6 moltissimo estremamente elevato 10 massimo possibile #

30 Procedura: Gruppo sperimentale attività acrobatiche Gruppo controllo giochi sportivi Risultati Nel gruppo sperimentale al retest: minor punteggio al TAAM cambiamenti in positivo dell effetto funzionale e del tono edonico degli stati maschi( ) femmine ( )

31 Robazza, C., Bortoli, L., Carraro, A., & Bertollo, M. (2006). ''I wouldn't do it; it looks dangerous'': Changing students' attitudes and emotions in physical education. Personality and Individual Differences, 41, Obiettivo: valutare l efficacia di un intervento in educazione fisica nel modificare stati emozionali e atteggiamenti verso attività in ambiente naturale Partecipanti: 72 studenti di anni Strumenti: - Motor Activity Anxiety Test (TAAM; Bortoli & Robazza, 1994) - Adventurous Sport Pictures Test - Lista di stati piacevoli e spiacevoli individuazione di 3 emozioni Scala Borg per effetti funzionali e tonalità edonica

32 Procedura: Gruppo sperimentale : 12 lezioni di acrobatica a corpo libero e agli attrezzi Gruppo di controllo: 12 lezioni giochi sportivi Risultat i Nel gruppo sperimentale al retest: minor punteggio al TAAM maggiore effetto funzionale degli stati collegati al TAAM minor punteggio nell Adventurous Sport Pictures Test

33 Aspetti motivazionali e fair play: una ricerca nel calcio giovanile Bortoli, L., Messina, G., Zorba, M. e Robazza, C. (2010) Obiettivo: esaminare le relazioni fra orientamento individuale, percezione del clima motivazionale, stati psico-bio-sociali e fair play nel calcio giovanile Partecipanti: 383 giovani calciatori: 187 Allievi (15-16 anni ) e 196 Giovanissimi (13-14 anni) Strumenti: -Questionario sull orientamento individuale (TEOSQ) -Questionario sulla percezione del clima motivazionale (PMCSQ) -Questionario sugli stati Psico-bio-sociali -Questionario sul fair play (Vallerand et al., 1996; 1997)

34 Percezione clima motivazionale Allievi con percezione maggiore clima prestazione e minore clima competenza (p <.01) Stati psico-bio-sociali Allievi con punteggio maggiore per gli stati negativi (p <.05)

35 Questionario fair play Allievi con punteggi inferiori nelle scale Rispetto convenzioni sociali (p <.001) e Rispetto regole e arbitri (p <.02)

36 MOTIVAZIONE Due principi del comportamento umano (Martens, 1996) Valorizzazione personale Divertimento L insegnante deve applicare metodologie finalizzate a far conseguire il successo rendere il processo di apprendimento piacevole

37 Partecipazione ad attività motorie dopo il periodo scolastico correlato alle sensazioni vissute in Educazione fisica (Coakley & White, Sociology of sport Journal, 1992) Mancanza di partecipazione associata al ricordo negativo dell EF (noia, mancanza di varietà, sentimenti di incompetenza; per le ragazze, anche imbarazzo e disagio) Attività e strategie didattiche che aumentino percezione di competenza, stati emozionali positivi e motivazione intrinseca

38 Buon divertimento in palestra!

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