Visione del futuro IL CAPO DEL DESIGN DI MAZDA CI PARLA DELLA RX-VISION + IN ALASKA CON IL CX-3 + LA RINASCITA DELLA BIRMANIA + SETA MADE IN ITALY

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1 MAZDA \ NUMERO 22 \ IN ALASKA CON IL CX-3 + LA RINASCITA DELLA BIRMANIA + SETA MADE IN ITALY Visione del futuro IL CAPO DEL DESIGN DI MAZDA CI PARLA DELLA RX-VISION

2 DISEGNATO PER MERAVIGLIARE. M{ZD{ CX-5 La perfezione del SUV. Mazda CX-5, con la sua trazione integrale intelligente AWD i-activ con 27 sensori che monitorano costantemente 200 volte al secondo - le condizioni del fondo stradale ed il comportamento di guida del guidatore, garantisce sempre il massimo della sicurezza. Questo grazie anche al sistema i-activsense che assicura una grande assistenza alla guida con i nuovi fari anteriori FULL LED adattivi, il monitoraggio degli angoli ciechi, il sistema di frenata automatico in città e molto altro ancora. Tutte caratteristiche che, insieme ai nuovi interni, aumentano il piacere di guida grazie ad un comfort senza paragoni. Questo è quello che stavi aspettando. Consumo medio l/100 Km, emissioni g/km MAZDAITALIA

3 SOMMARIO ZOOM-ZOOM \ NUMERO 22 \ PRIMAVERA Copertina: Ikuo Maeda Il 2016 è cominciato all insegna dell azione. In un intervista esclusiva, il capo del design Mazda Ikuo Maeda ci svela i segreti dietro al progetto che ha portato alla creazione della splendida concept car rotativa RX-Vision. Abbiamo anche visitato luoghi poco esplorati eppure bellissimi, portando la Mazda3 nel magico cuore della Birmania e mettendo alla prova un CX-3 AWD sulle strade ghiacciate dell Alaska selvaggia. Infine, per rifocillarci dopo questi viaggi lontani, abbiamo (ri)preso la via della seta, ma in versione nostrana. Vi auguriamo una buona lettura. Andrea Fiaschetti Amministratore Delegato, Mazda Motor Italia ZOOM IN Come funziona il motore rotativo, modellini Mazda iper realistici e altri giochi, come i taccuini ipertecnologici e gli aereoplani di carta 08 IL PRECURSORE Il responsabile capo mondiale del design Mazda Ikuo Maeda ci racconta la creazione della sublime concept car sportiva RX-Vision 14 ROTARY CLUB La storia del motore rotativo narrata attraverso sei emblematici modelli Mazda e cinquant anni di innovazioni 16 ALBA CHIARA Vi invitiamo alla scoperta della nuova Birmania, fra Buddha dorati, alberi sacri e mongolfiere che volteggiano sopra templi centenari 28 LA VIA DELLA SETA Nei pressi di Vicenza rinasce la seta Made in Italy, per tessuti pregiati che decorano gioielli... E tutto iniziò con il volo di una farfalla 34 PASSAGGIO A NORD-OVEST Attraversiamo l Alaskan Highway a bordo di una Mazda CX-3 AWD fino alla stazione sciistica di Alyeska, in compagnia dello snowboarder olimpionico Brad Martin 42 COME FUNZIONA: i-activ AWD Vi spieghiamo come il sistema di trazione integrale intelligente di Mazda facilita la guida in tutte le condizioni 44 CONCESSIONARI Trova il concessionario Mazda più vicino 46 SHOWROOM Esplora la gamma Mazda al gran completo

4 zoomin TECNOLOGIA / DESIGN / PERSONE / AUTO CONCEPT UN MODELLO DI ECCELLENZA Oltre che farvi un giro a bordo della nuovissima Mazda MX-5, ora potete anche assemblarne a casa vostra una miniversione Tamiya (art ), prodotta in scala 1:24 con cura artigianale. Nota per i suoi modellini incredibilmente dettagliati e accurati, l azienda giapponese, che riceve regolarmente vari ricoscimenti ufficiali, propone anche una versione radiocomandata in scala 1:10 della MX-5 ND (art ). Entrambi gli articoli hanno parti stampate individualmente e dettagli assai rifiniti, quindi è facile capire perché molti ingegneri e progettisti Mazda ne siano grandi appassionati. tamiya.com Il modello in scala 1/24 della MX-5 include la prima conducente donna della serie sportiva Tamiya di queste proporzioni

5 COME FUNZIONA IL MOTORE ROTATIVO I pistoni vanno su e giù, i rotori girano... REGRESSIONE MAZDA 929 (COSMO ROTARY TURBO COUPÉ) ASPIRAZIONE Aria e combustibile vengono iniettati nella camera epitrocoide COMPRESSIONE Il rotore a tre punte gira, comprimendo la miscela aria-carburante ANNO 1982 POTENZA 160 cv MOTORE 12A rotativo turbo La 929 Cosmo Rotary Turbo Coupé del 1982, uno dei modelli meno noti della scuderia rotativa Mazda, è stata per un breve periodo l auto giapponese più veloce in produzione. Proposta nel 1981 con motore a pistoni in occasione del lancio della serie HB, venne poi presentata l anno dopo con un unità A12 a sei vie da 573cc x 2, seguita dal modello a motore turbo A12 (rappresentato nell immagine sopra), il che rende questa macchina l unica vettura mai offerta con una tale varietà di motori. Il motore rotativo della 929 Coupé, di capacità inferiore a 1.5 litri, ridusse il costo della tassa di circolazione giapponese, abbattendo così i costi di mantenimento di un modello di lusso di tale potenza. Vantava anche un coefficiente di resistenza aerodinamica di appena 0,32 e venne prodotta in numero limitato fino al SCOPPIO Le candele innescano il combustibile e il rotore è costretto a ruotare SCARICO I gas di scarico vengono espulsi nel giro successivo del rotore AVVENTURA FOTOGRAMMI CONGELATI La Mazda CX-3 ci ha regalato esilaranti avventure, ma l ultima forse le supera tutte. Abbiamo veramente spinto al limite la tecnologia i-activ AWD del CX-3 sulle strade ghiacciate della temibile autostrada ALCAN, viaggiando dal maestoso territorio dello Yukon in Canada ai calanchi dell Alaska, fino ad Anchorage. Con Brad Martin, tre volte campione del Canada di snowboard, abbiamo affrontato una delle strade più difficili del pianeta, concedendoci anche dello splitboarding fuori pista. L avventura a pagina 34. ZOOM-ZOOM \ 05

6 GADGET DAL MONDO MAZDA UN AEREO PAZZESCO GIAPPONE AUTO DELL ANNO La nuovissima MX-5 ha vinto il titolo di Car of the Year Japan, togliendolo alla Mazda2, vincitrice dello scorso anno. La roadster è la sesta Mazda a ricevere quest onore e la terza negli ultimi quattro anni. Oggigiorno già è tanto se i vostri figli alzano gli occhi dall ipad quando proponete loro una gara con gli aereoplanini di carta, ma la versione PowerUp di uno dei giochi più antichi del mondo catturerà sicuramente la loro attenzione. Dotato di un motore e di una fotocamera rotante, FPV di PowerUp, prossimo al lancio, è un drone telecomandato che invia al vostro smartphone i video ripresi in volo. Usando una cuffia VR come Google Cardboard, potrete persino comandare il FPV muovendo la testa, trasformandolo in un giocattolo all avanguardia che potreste esitare a condividere con i vostri ragazzi. poweruptoys.com GERMANIA UN DESIGN DI SUCCESSO La divisione del design internazionale di Mazda ha vinto il titolo di Team dell Anno nell Automotive Brand Contest del 2015 tenutasi presso il Salone dell Auto di Francoforte (IAA). INNOVAZIONI DEGNO DI NOTA CALIFORNIA AMORE IN PISTA L ingegnere Mazda Dave Coleman e la sua fidanzata hanno regalato grandi emozioni la scorsa estate quando sono diventati la prima coppia a sposarsi sul Cavatappi del circuito Mazda di Laguna Seca! Bamboo Spark di Wacom permette di disegnare su un taccuino per poi salvare il lavoro in formato digitale: segue i vostri tratti su carta tramite una penna trasmettitore e vi permette di modificare e condividere il vostro lavoro. wacom.com 06 \ZOOM-ZOOM

7 PERSONE PAZZI PER MAZDA CHI Takashi Kunikata AUTO 1971 Mazda Cosmo Sport DOVE Takamatsu, Giappone Fotografia: Hisaya Katagami Vent anni fa circa, a 29 anni, da poco divorziato e senza figli, decisi di riscattare la mia polizza sulla vita per comprare una Cosmo Sport per un milione di yen (equivalenti allora a circa euro). Nei sei anni successivi, spesi tutto quello che avevo per questa macchina. Poi mi risposai e mia moglie si sorprese quando scoprì che, a 35 anni, avevo da parte solo yen (circa 270 euro), ma un sacco di ricevute per la Cosmo. Allora lavoravo in polizia e venni inviato nella piccola isola di Shodo, dove appresi da un barbiere che qualcun altro possedeva una Cosmo. Quando andai a trovarlo, compresi immediatamente che dovevo avere la sua auto. Così la comprai e investii un altro 1,4 milione di yen per trasformarla in una replica esatta della MAT-1 della polizia ritratta nella serie TV Il ritorno di Ultraman. Adesso è l unica Cosmo che possiedo, e credo che sia la macchina più bella del Giappone! Adoro possederla e la guido ogni giorno, a volte con mio figlio (qui sopra). Appare spesso in vari eventi, perché, anche se nelle serie di Ultraman sono state usate molte auto diverse, la serie in cui compare la mia Cosmo Sport è sicuramente la più memorabile. +Avete una splendida Mazda? Scriveteci! zoom.in@redwoodlondon.com

8 Il Precursore La RX-Vision suggerisce un esaltante futuro rotativo per Mazda. Il responsabile del design Ikuo Maeda ci spiega come cambia le regole del gioco

9 STORIA NIK BERG / RITRATTI ERIC MICOTTO

10 Il responsabile del design per Mazda, Ikuo Maeda, è un uomo molto impegnato. È il secondo giorno del Salone di Tokyo e si trova nell occhio di un ciclone mediatico, passando da un intervista all altra con appena una pausa per riprendere fiato. La stampa e il pubblico sembrano insaziabili e vogliono sapere tutto di lui e della sua ultima creazione, la Mazda RX-Vision. Eppure, quando parla a Zoom-Zoom, emana quella stessa energia e passione che ha portato il design Mazda a un livello tale da rendere la casa giapponese una vera stella dello spettacolo. La concept car RX-Vision è una dichiarazione di intenti: in primo luogo l intento di iniettare nuova vita al motore rotativo e poi, altrettanto importante, è l intento di far evolvere ulteriormente il pluripremiato design Mazda e di elevare il marchio a nuove altezze. Il mio sogno è riuscire a posizionare il marchio ancora più in alto e di creare un vero marchio premium, ci spiega. Desidero che Mazda vanti una qualità superiore per ogni suo prodotto, rivenditore e articolo. Questo è il prossimo passo per noi. Per Maeda-san si tratta dell ambizione di una vita. Entrato in Mazda nel 1982 all età di soli 23 anni, ha assistito alla crescita e alla trasformazione della casa automobilistica, a cui ha contribuito lui stesso firmando macchine importanti come la precedente Mazda2 e la RX-8 a motore rotativo: un momento particolarmente emozionante per lui, dato che suo padre SOTTO LA PELLE L elegante carrozzeria della RX-Vision rappresenta un evoluzione del design Mazda KODO L Anima del Movimento. Il lungo cofano e l abitacolo spinto il più indietro possibile le conferiscono proporzioni da GT classico e consentono una distribuzione del peso 50:50. La carrozzeria molto aerodinamica incorpora un sottopavimento che agisce come un venturi (tirando l auto verso la strada) e uno spoiler posteriore automatico aggiunge una forza che preme verso il basso in velocità. E sono stati adottati ovunque materiali leggeri, come l alluminio e il carbonio.

11 MAZDA RX-VISION IKUO MAEDA RESPONSABILE DEL DESIGN La tecnologia del motore rotativo è un esclusiva Mazda. Se rinunciassimo sparirebbe SOTTO IL COFANO La potenza del modello deriva da un motore rotativo SKYACTIV-R, ma Mazda non ne rivela i dettagli, svelando solo che il motore sarà la principale unità di alimentazione dell auto e che sarà più potente ed efficiente rispetto ai rotativi precedenti. Kiyoshi Fujiwara, responsabile R&S di Mazda, dichiara: Abbiamo perfezionato i materiali per le punte rotanti e le guarnizioni. Il motore sarà soggetto a un processo di sviluppo molto più intenso rispetto agli altri motori SKYACTIV.

12 Già le prime rappresentazioni evidenziano il desiderio di creare un auto sportiva di grande impatto. I fari posteriori ed anteriori sono ispirati alla RX-7 Matasaburo aveva progettato la RX-7 originale. Si potrebbe quasi dire che le sportive rotative siano un affare di famiglia. La tecnologia del motore rotativo è un esclusiva Mazda, afferma Maeda-san, la cui primissima auto era una RX-7. Se rinunciamo, sparirà, e questo è un rischio enorme, perché gli ingegneri migliori non saranno più attratti da Mazda. Kiyoshi Fujiwara [Responsabile R&S per Mazda, NdR.] vuole costruire una sportiva e una rotativa, e io la penso come lui: una sportiva adulta che possa guidare il nostro marchio, un emblema. È vero che l attività principale di Mazda si concentra sui modelli più tradizionali, ma Maeda-san vuole inviare un messaggio-chiave: sarà sempre divertente guidare una Mazda, che sia una berlina, un SUV o una sportiva. La mia responsabilità è creare una forma che ispiri la gente a guidare, dice. Se dovessimo progettare un veicolo senza conducente, un auto autonoma, la forma non servirebbe. Invece io voglio fare dell auto un amica, un amante, una componente chiave della famiglia. E per riuscirci, ho veramente messo passione e anima nella fase di progettazione: volevo che il design sembrasse una cosa viva. Per Mazda, il nesso tra la macchina e il pilota sarà sempre essenziale. Un auto deve avere carattere, vale a dire che deve trasmettere quella sensazione di veicolo tradizionale. Deve sempre avere una qualità meccanica, aggiunge Maeda-san. Questo è certamente evidente nella impressionante, nuovissima concept car RX-Vision. Dal cofano lunghissimo e incredibilmente basso (reso possibile dalla compattezza del motore rotativo) all abitacolo centrato sul pilota (notare la leva del cambio manuale), la RX-Vision è sicuramente una macchina nel senso più puro, oltre ad essere molto bella. La Cosmo del 1967 si direbbe altrettanto pura: è molto pulita, non ci sono fronzoli, afferma Maeda-san. Ho cercato di mantenere la RX-Vision altrettanto semplice, pur aggiungendo un certo non so che e del movimento nel design. Alcuni dettagli derivano dalla RX-7 FD. I gruppi ottici posteriori, per esempio, e i fari sembrano a scomparsa, anche se non lo sono. Questi elementi creano carattere. Ci sono voluti dieci mesi per portare in vita la RX-Vision e gli appassionati dovranno attendere ancora un po perché la sportiva rotativa venga messa in vendita. È difficile dire esattamente quando accadrà, ma non manca molto, confessa Maeda-san con un misterioso sorriso, prima di alzarsi e di rituffarsi deciso nel ciclone dei suoi impegni. + EXTRA ON-LINE Scoprite nuove foto della Mazda RX-Vision su youtube.com/storiemazda 12 \ZOOM-ZOOM

13 Ho messo passione e anima nella fase di progettazione SPEEDY MAEDA Mi piace guidare. Sarò sempre un pilota, afferma Maeda-san. Il capo progetto Maeda è soprannominato Speedy e lo si vede spesso bruciare la pista. Recentemente ha preso parte alla Spa Classic, una delle gare di auto classiche più importanti d Europa, alla guida di una Mazda R100 coupé del Possiede anche una Mazda MX-5 NB da corsa, una Lotus Elise Mk2, una Mazda6 e una Mazda2.

14 1969 MAZDA R130 LUCE R O T A R Y CLUB La Mazda RX-Vision è l ultima concept Mazda nei quasi 50 anni di storia del rivoluzionario motore rotativo. Ecco sei straordinarie auto della scuderia rotativa della casa giapponese La 1969 R130 Luce è davvero speciale. Per prima cosa, è l unica Mazda di produzione a essere stata progettata da Giorgetto Giugiaro della Bertone. Ed è anche la prima Mazda rotativa in cui il motore (in questo caso un unità 13A da 126 cv) muove le ruote anteriori con una trasmissione manuale a quattro velocità. Ne vennero prodotti meno di esemplari, il che la rende l auto rotativa più rara mai costruita. STORIA NIK BERG / ILLUSTRAZIONI RUFUS BLACKWOOD 1967 MAZDA COSMO SPORT (110S) La storia dell unità rotativa di Mazda è partita da qui. La casa perfezionò il motore birotore da 491cc x 2 di questa splendida coupé (inventato dall ingegnere meccanico tedesco Felix Wankel) per la produzione di serie. I primi modelli dotati del motore 10A avevano una potenza di 110 cv, salita a 128 cv l anno successivo. In totale, ne vennero costruiti solo esemplari. Oggi sono auto da collezione e sono valutate anche più di dollari. 14 \ZOOM-ZOOM

15 1978 MAZDA RX-7 La RX-7 fu la prima Mazda a motore centrale. Aveva un motore compatto 12A da 573 cc x 2 situato dietro l asse anteriore per consentire una forma bassa e aerodinamica e un eccezionale maneggevolezza. La leggerezza e l equilibrio dell auto le conferivano una performance eccellente. La RX-7 vantò un illustre carriera sportiva vincendo titoli Sport e GT in tutto il mondo MAZDA RX EUNOS COSMO Una coupé grande e lussuosa, la Eunos Cosmo era disponibile solo con l unico trirotore mai prodotto. Il motore 20B da 1962 cc aveva un doppio turbocompressore sequenziale per esaltarne la potenza fino a ben 280 cv. Nel rispetto del suo carattere avanguardistico, fu la prima giapponese a vantare un sistema di navigazione satellitare, oltre a presentare un display CRT touchscreen, un cellulare, un riproduttore CD e un televisore. Fu la Mazda più costosa della storia MAZDA RX-7 FD La Mazda rotativa più sportiva di sempre debuttò quando la casa giapponese vinse la 24 Ore di Le Mans. Gli ingegneri Mazda ridussero il suo peso al massimo, forando persino i pedali, e realizzarono un auto di meno di 1.250kg che arrivava a 255 cv grazie al motore birotore con doppio turbocompressore. Ne vennero prodotti meno di esemplari fino al 2002, e venne venduta nel Nord America per appena due anni, il che la rese ancora più leggendaria. Basata sulla concept car RX-EVOLV, la Mazda RX-8 è famosa non solo per il suo rinnovato motore rotativo RENESIS, ma anche per le geniali porte freestyle che consentivano un agevole accesso in linea con l estetica dell auto. La RX-8 era firmata da Ikuo Maeda (figlio di Matasaburo, progettista della RX-7), che sarebbe poi diventato il responsabile globale del design di Mazda. Durante i nove anni di produzione vennero create circa RX-8 e venne anche sviluppata l alimentazione a idrogeno a emissioni zero. + EXTRA ON-LINE L evoluzione Mazda del motore rotativo e un quiz speciale su youtube.com/storiemazda

16 A L B A C H I A R A Mille chilometri in auto attraverso il cuore della Birmania, alla scoperta di una nazione che si prepara a un epocale rinascita STORIA SACHIN RAO / FOTOGRAFIA CRAIG EASTON

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18 I TURISTI AL VOLANTE DI UN AUTO SONO PIUTTOSTO RARI QUI, A CAUSA DELLE IMPOSIZIONI E DELLA BUROCRAZIA LOCALE 18 \ZOOM-ZOOM

19 Per il suo quotidiano ballo serale, l ex capitale birmana Yangon sembra vestirsi di nero: l avvolge un manto scuro come le tenebre, con sbuffi giallo chiaro esalati dalle lampade ai vapori di sodio. Camminando per le sue strade dopo le undici di sera, quando i clienti dei numerosi baracchini di ristoro improvvisati hanno da tempo consumato i loro noodle, questa città appare in tutto il suo languore. Yangon non ha quella frenesia abbagliante delle sue vicine del sud-est asiatico: mentre Bangkok, a solo un ora di distanza in aereo, esplode in un effusione di luci al neon, la più grande città birmana si accontenta di rannicchiarsi sotto la sua logora coperta di stelle. Ma se pensate che questo significhi che Yangon non sia una metropoli appassionata, vi sbagliate di grosso: dalle elezioni generali del novembre 2015 (le più libere e imparziali dal 1962, quando l esercito prese il potere), qui le fiaccole della speranza e dell ottimismo sono incandescenti. La schiacciante vittoria della Lega Nazionale Democratica del Premio Nobel per la Pace e leader dell opposizione Aung San Suu Kyi ha segnato l avvio di un periodo estremamente eccitante per il Paese ufficialmente noto come Repubblica dell Unione del Myanmar. L economia, di recente apertura, è in piena espansione e le multinazionali hanno stabilito degli avamposti in questo mercato di 51 milioni di persone. Lo stesso ha fatto Mazda che, al suo secondo anno di attività qui, offre una gamma completa di auto nuove e all avanguardia a numerosi acquirenti finalmente liberi da imposte punitive. Ed è così che mi ritrovo su una scintillante Mazda3 nel bel mezzo di un mercato di frutta su un molo, con il fotografo Craig che fa qualche scatto mentre un flusso di pendolari curiosi, dal vicino terminal dei traghetti, ronza attorno all armoniosa vettura. Gli uomini indossano il tradizionale longyi (simile a un pareo), mentre i volti delle donne sono delicatamente dipinti con il caratteristico cosmetico locale thanaka. Il profumo dei cachi e il sottofondo indistinto delle contrattazioni mi circondano mentre mi immergo nel fermento diurno di Yangon e rifletto sulla settimana che mi attende: un viaggio di km in auto per Mandalay, in direzione nord, passando dalla capitale Naypyidaw (di recente costruzione) e dalla piana di Bagan, costellata di antichi templi. È un opportunità per apprezzare le varie sfaccettature del Paese dall insolita posizione privilegiata del posto di guida. I turisti indipendenti al volante di un auto sono piuttosto rari qui, per via della burocrazia locale che impone ai conducenti stranieri di essere accompagnati da un autista locale, di premunirsi di un permesso del Ministero del Turismo e di seguire rigorosamente il percorso autorizzato. DI NUOVO LIBERA Il territorio della Birmania, incastrato fra l India e la Thailandia, è in parte ancora un enigma. Il Paese è rimasto isolato per quasi cinquant anni, fino alle elezioni del 2010, e si è aperto al mondo soltanto nel BIRMANIA BAGAN NAYPYIDAW YANGON MANDALAY

20 Il mio compagno di guida è Tun, un oriundo intraprendente dai molteplici talenti. Mi elargisce una raffica costante di consigli, mentre io lavoro di sterzo, avvertendomi degli autisti che cambiano corsia senza preavviso e dei pedoni incuranti che avanzano nel traffico. Ma con le due ruote bandite in città, guidare a Yangon non è un impresa difficile e, a parte la bolgia delle ore di punta, le strade sono abbastanza scorrevoli e il traffico piuttosto disciplinato. In mezzo a un mare di vecchi modelli di auto per lo più bianchi e squadrati, la Mazda3 Soul Red fa girare le teste mentre procediamo lungo l ampia Strand road, fiancheggiata da imponenti per quanto malridotti edifici di epoca coloniale. Tagliamo attraverso stretti reticoli e ci barcameniamo sulla trafficata rotonda attorno alla grandiosa Pagoda di Sule. Per ammirare la pagoda più spettacolare, l emblematica Shwedagon, parcheggio e mi pongo a piedi nudi, in atteggiamento umile, di fronte alla sua alta stupa dorata. Si dice che custodisca otto ciocche di capelli del Buddha ed è il luogo più sacro della Birmania. All interno del complesso tentacolare, la folla è dedita alla riflessione e alla preghiera presso i numerosi padiglioni e templi decorati con una varietà di statue di Buddha, manufatti di bronzo, giada e pietre preziose. Facendomi strada tra monaci dagli abiti rosso vermiglio e turisti armati di fotocamera, circumnavigo i terrazzamenti per chiedere a Buddha di proteggerci lungo il nostro viaggio. Quella sera ceniamo alla Rangoon Tea House, che serve una versione raffinata dei piatti tradizionali in un affascinante casa coloniale in teak con travi a vista. I suoi tre giovani proprietari, tutti freschi di studio o lavoro all estero, rappresentano la nuova generazione globalizzata di Yangon. Mentre aspettiamo di accomodarci, scambio qualche parola con la coproprietaria Isabella Sway-Tin, che vede il suo pionieristico ristorante come un modo per rinvigorire il proprio patrimonio culturale. E in effetti, il maiale al curry sott aceto, il biryani con carne di montone e il mohinga di pesce cotto a fuoco lento sono eccezionali: l intelligente e innovativo accostamento degli ingredienti, l uso di condimenti speziati e la presentazione raffinata giustificano i prezzi delle portate che, al momento del lancio, hanno scioccato la gente del posto. Le tematiche del recupero, del rinnovamento e della rinascita sarebbero riaffiorate durante molte conversazioni che avrei avuto con gli abitanti del posto. Pravin, tassista, mi parla non solo delle opportunità di business derivanti dal crollo del prezzo delle auto importate a un decimo, ma anche del desiderio della gente di lasciarsi il passato alle spalle e di andare avanti come un unico popolo. Lo street artist Arker Kyaw, La stupenda pagoda di Shwedagon domina lo skyline di Yangon. Pagina a fianco: lo street artist Arker Kyaw con un suo ritratto di Aung San Suu Kyi

21 FACENDOMI STRADA TRA MONACI DAGLI ABITI ROSSO VERMIGLIO VADO A CHIEDERE A BUDDHA DI PROTEGGERCI LUNGO IL VIAGGIO Prima di ripartire alla scoperta di Yangon, adorniamo la griglia della nostra Mazda con dei fiori di buon auspicio

22 ritiene che si dovrebbe dare priorità a migliorare la qualità dell istruzione a tutti i livelli della società. Il regista Lamin Oo, entusiasta del cambiamento, documenta le storie di persone comuni, come il venditore di pesce locale tifoso del Chelsea. Tutte queste persone pensano che questo sia uno di quei momenti che capitano una sola volta nella vita, un occasione d oro per plasmare una nuova nazione, e la loro energia è palpabile. Gli individui capaci sono stati oppressi per troppo tempo e il loro vasto potenziale si è finalmente liberato. Purtroppo il nostro soggiorno a Yangon sta per volgere al termine e, dopo una ciotola di congee calda con pollo e sottaceti piccanti, è ora di riprendere il viaggio. Prima di imboccare l autostrada a pagamento in direzione Nay Pyi Taw e Mandalay, Tun ci invita a fare una sosta di rito presso un enorme albero sacro di banyan, che si dice ospitare uno spirito protettore la cui benedizione è agognata da chiunque si metta in cammino. Fatti tutti gli scongiuri, ci rimettiamo in viaggio. L autostrada è un po rudimentale, ma offre un esperienza di guida abbastanza serena, con due corsie per senso di marcia separate da un ampio spartitraffico centrale ingentilito da piante fiorite e cespugli. Il traffico è scorrevole e il giorno passa veloce, tra soste per un tè dolce al latte e un pranzo abbondante presso una stazione di servizio molto frequentata, dove un esercito di signore in blu scodellano ciotole colme di un curry delizioso a base di riso e verdura a frotte di viaggiatori affamati. Poco dopo il tramonto arriviamo a Naypyidaw. O almeno credo. Tun mi informa che ci troviamo nella zona degli alberghi e, in effetti, alcuni isolati edifici illuminati tipo Las Vegas sembrano qui l unico segno di vita. Cerco invano di raccapezzarmi in questa città insolita. Naypyidaw ( sede dei re ) fu costruita da zero per subentrare a Yangon come capitale e l intera macchina governativa vi si trasferì nel Naypyidaw è stata chiaramente edificata per chi governa e non per chi ci abita, e in questo torrido pomeriggio i chilometri di strade incredibilmente larghe che collegano i vari ministeri sono in gran parte deserti, se si escludono alcuni operai che ridipingono gli scacchi giallo-neri della linea di mezzeria. Distese di terreni boschivi sono costellate da condomìni fatti con lo stampino. Ai dipendenti statali sono concessi alloggio gratuito e servizio navetta, ma qui c è solo una manciata di ristoranti, un centro commerciale, un cinema e un mercato. Adiacente a una replica quasi identica (solamente 30 cm più bassa) della pagoda Shwedagon c è un recinto che ospita sei elefanti reali bianchi, qui considerati sacri. Le creature rosate ondeggiano lentamente, ignare dell ironia del fatto che vivono in una città Come un fulmine a ciel sereno: la nostra Mazda fiammante per le strade vuote di Naypyidaw, capitale undicenne del Paese. A destra: i palazzi che formano il parlamento

23 ALL ALBA MI RITROVO A RIFLETTERE SULL ESISTENZA DI QUESTA CITTÀ IN STILE MILITARE IN UNA NUOVA ERA DEMOCRATICA, MA FORSE È SOLO IN ANTICIPO SUI TEMPI

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25 che sembra, anche lei, un elefante bianco. Poi il giorno dopo mi trovo a riflettere sull esistenza di questa città in stile militare in una nuova era democratica, ma quando partiamo, all alba, la vedo in una nuova luce. Forse è solo un po in anticipo sui tempi, una città visionaria costruita per il futuro. Forse, nel giro di una generazione, una volta brulicante di persone e di divertimenti, non sembrerà più vuota e asettica, ma spaziosa, organizzata, verde e pulita. Diretti a Bagan, ci lasciamo rapidamente alle spalle la bella autostrada ordinata e ci tuffiamo nelle vere strade del Myanmar: per lo più delle semplici stringhe di asfalto non contrassegnate che si perdono ai margini nel fango rossastro, fiancheggiate da campi coltivati o da piante di acacia e di neem e da palme. Condividiamo la carreggiata con nuovi SUV e pullman con l aria condizionata, ma anche con furgoni sgangherati con a bordo una dozzina di persone in piedi e vecchi camion malconci con i motori arrugginiti esposti. Greggi di capre e manciate di capanne di paglia su palafitte ci scorrono accanto velocemente, a volte lasciando il posto a cittadine con mercati sul ciglio della strada e a irregolari sciami di motorini. Bagan, quando ci arriviamo, è proprio come ce l aspettavamo. Sede di un potere antico, che vide il suo apice nell XI secolo sotto i Bamar, sembra essere dimenticata dal tempo. Più di pagode, alcune vecchie quasi un migliaio di anni e in gran parte intatte, sono sparse in cento chilometri quadrati. In molti Paesi questo sarebbe un sito delimitato, ben curato e controllato a vista. Qui, invece, è tutto esposto e chiunque può passarci attraverso. Il ben meritato status di sito UNESCO non le è mai stato assegnato a causa dei pessimi lavori di restauro qui effettuati negli anni Novanta, ma potete star certi che Bagan è pur sempre un esperienza turistica di tutto rispetto. I templi più grandi, come Ananda e Thatbyinnyu Phaya, sono da mozzare il fiato, sia all esterno per i loro rilievi in pietra finemente intagliata, sia all interno per i loro freschi interni dalla luce soffusa, dove enormi Buddha dorati sono serenamente orientati verso ogni punto cardinale. Naturalmente, i templi sono circondati da attività commerciali moderne: venditori di frutta, fiori, dolci noci di cocco, t-shirt, guide turistiche, cartoline e gite in ciclomotore, e branchi di bambini che insistono dolcemente per vendere gli oggetti laccati tipici del posto. La mattina dopo ci attende la tanto agognata veduta grandangolare di Bagan. Durante l alta stagione, sciami di mongolfiere si sollevano ogni giorno al sorgere del sole, offrendo ai turisti la vista panoramica dei templi. Così, alle cinque del mattino, mi faccio una dose ultra di caffè e osservo ampi involti di tessuto prendere vita, gonfiandosi al rombo di La città di Bagan, nel cuore del Paese, sembra dimenticata dal tempo. E se un giro in mongolfiera è una manna destinata ai turisti, chiunque può passeggiare fra le sue vecchie pagode È UNA VISIONE INDIMENTICABILE: I TEMPLI IMPONENTI SI MOSTRANO IN TUTTA LA LORO MERAVIGLIA GEOMETRICA MENTRE CAVALCHIAMO IL VENTO ZOOM-ZOOM \25

26 bruciatori che sembrano dei lanciafiamme e grazie al semplice olio di gomito di un gruppo di volenterosi ragazzi del posto. Ben presto 20 mongolfiere ben tese, alte come edifici, occupano il nostro intero campo visivo. Ci arrampichiamo nei cesti che ci arrivano al torace, sedici persone per mongolfiera, mentre le sfere tendono le corde e, con un rapido ordine del pilota, partiamo alla scoperta del cielo. È una visione indimenticabile: i templi imponenti si mostrano in tutta la loro meraviglia geometrica mentre cavalchiamo il vento, a soli novanta metri dalle loro cupole. È qualcosa di magico, finché non dobbiamo abbandonare i cieli a malincuore e atterrare tra i cespugli. Torniamo al comodo abitacolo della Mazda 3 per la tappa finale di Mandalay, e ci incamminiamo in un susseguirsi di strade a una sola corsia attraverso campi arati da buoi. Dopo più di un ora di questo supplizio, la macchina è tutta incrostata, ma indomita. E infine, con mio grande sollievo, riprendiamo l autostrada a pedaggio, dove, nonostante le raffiche di pioggia, lascio che la Mazda si sgranchisca un po e si goda quell ultimo accenno di asfalto liscio e sgombro. Ad Amarapura facciamo una pausa per una passeggiata sotto una pioggerella sul mitico ponte di U Bein, una passerella in teak di 165 anni e lunga 1,2 km. Cammino sulle sue assi scriocchilanti, umide e scure, finché non mi ritrovo proprio sopra le acque argentee del maestoso Irrawaddy, un arteria fluviale d importanza storica che Rudyard Kipling chiamò la strada per Mandalay in una delle sue celebri poesie. Con il calar del sole, sgomitiamo tra quella bolgia di ronzanti motorini che è Mandalay. Yangon può pure considerarsi la capitale culturale per quel che ne importa a Mandalay; questa è una città sfacciatamente commerciale, tutta neon lampeggianti e shopping centre. Ha anche i suoi punti di forza, come il famoso spettacolo comico dei Moustache Brothers. Beh, spettacolo è forse una parola forte per le battute stantie del loro numero, ma considerato che i fratelli sono stati in prigione per sei anni per aver preso in giro il governo, le frecciatine tra le danze eleganti assumono un altro significato. La nostra ultima mattina di permanenza in Birmania procediamo serpeggiando fino a Mandalay Hill. La pagoda in vetta è un meraviglioso caleidoscopio di corridoi di mosaici in vetro e archi, con uno stupa dorato, raffigurante il Buddha e la statua colorata di un orchessa leggendaria. Guardo oltre i terrazzamenti sull ampia spianata di Mandalay: in primo piano si vedono un campo da golf e una prigione. Ostentazione e privazione, o sofisticazione e sicurezza? Ma questi sono i luoghi di ieri. È il momento di alzare lo sguardo, guardare l orizzonte, il sole che sorge. Per Mandalay, e per tutta la Birmania, ha finalmente inizio un nuovo giorno. Qui sotto: il famoso ponte di U Bein, del A fianco: la Mazda3 sulla via per Mandalay; gli archi sgargianti che adornano il complesso della pagoda e la fila di stupa bianchi che si trovano ai suoi piedi

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28 Daniela Raccanello, titolare di D'orica, alla filandina 28 \ZOOM-ZOOM

29 La via della seta Nel Vicentino rinasce la filiera italiana della seta, per produrre gioielli eticamente corretti che celebrano il nostro passato STORIA GUILIANO PAVONE FOTOGRAFIA MARCO BERTOLINI Quando qualche anno fa Giampietro Zonta e sua moglie Daniela Raccanello titolari di D orica, azienda orafa del Vicentino trovarono una grande e insolita farfalla nel cantiere della loro nuova casa in legno, non potevano certo immaginare di essere ai titoli di testa di un memorabile film. La farfalla, una Samia cynthia, era una di quelle che allo stato larvale si usa per produrre seta. Un dettaglio che Giampietro e Daniela già noti come i sarti dell oro per essere stati i primi a lavorare il metallo più prezioso con ago e filo interpretarono subito come un segno. La storia entra nel vivo nell estate 2014, quando Daniela realizza un gioiello in cui l oro si combina a una fibra tessile. Sarebbe bello, pensa, se quella fibra fosse la seta. Ma la seta dev essere italiana, perché D orica sposa da sempre la filosofia dell'autentico Made in Italy e pratica il "Km 0" da molto prima che si chiamasse così. I coniugi Zonta apprendono però che la seta ormai da decenni non viene più filata nel nostro Paese. Sogno svanito sul nascere? Niente affatto, anzi il bello sta per arrivare: esistono ancora strumenti e saperi per tornare a produrre seta italiana al 100% e ecco un altro segno! tutto ciò che serve si trova in Veneto. A Padova ha sede l unità di bachicultura del CREA, centro di ricerca che dal 1871 tutela la biodiversità conservando le diverse specie di bachi e varietà di gelsi. A Castelfranco Veneto, invece, presso una cooperativa sociale, c è una piccola macchina per filare, l ultima funzionante in Europa. Giampietro rompe gli indugi, acquistando la filandina e procurandosi dalla Calabria i bozzoli più adatti. Presto una serie di enti si raccoglie intorno a un progetto denominato La Via

30 Etica della Seta, e la filiera italiana della seta può finalmente tornare a vivere. Seta è una parola femminile. Mi piace pensare che la seta italiana sia una donna che abbiamo preso dai capelli mentre stava per annegare. Così racconta Giampietro. Lo incontro proprio a Castelfranco, nella Cooperativa Sociale Agricola Campoverde, insieme a sua moglie. Imprenditore da 25 anni e pioniere delle esportazioni in Oriente, Giampietro ha l aria schietta e affabile di uno da cui compreresti un auto usata. E serba un entusiasmo contagioso per questo progetto straordinario. La bionda Daniela, che i gioielli li inventa, li crea in prototipo e poi insegna alle collaboratrici come riprodurli, è una sintesi vivente di creatività e concretezza. Ed ecco la filandina. Vederla in funzione è come ritrovarsi catapultati indietro ai tempi della prima rivoluzione industriale: i bozzoli, che galleggiano in vaschette di acqua calda, sembrano agitarsi, contagiati dall energia del macchinario. In realtà stanno girando su se stessi, srotolandosi, e in questo modo diventano sempre più trasparenti per poi "scomparire". Intanto i fili, attraverso un complicato processo di tubi rotanti e bracci meccanici, L egemonia cinese è destinata a ridimensionarsi, mentre la seta viene usata sempre di più in settori diversi si avvolgono sui rocchetti posti in cima alla macchina. È un processo che sa di passato, ma che risponde alle esigenze del presente. Il mondo chiede all Italia artigianalità e manualità, vale a dire il valore aggiunto del capitale umano, spiega Giampietro. Il rilancio della seta italiana non è solo un operazione nostalgica e neanche la creazione di un mercato di nicchia. Per diversi motivi l egemonia cinese è destinata a ridimensionarsi, mentre la seta viene usata sempre di più anche in settori diversi dal tessile, spiega Claudio Gheller, amministratore delegato di Veneto Marketing. Con la seta italiana ci troviamo in una situazione rara: la domanda del prodotto arriva prima del prodotto stesso!, aggiunge Giampietro Zonta. Nel ricostruire la filiera c è spazio per tutti. La domanda supererà l offerta ancora per molti anni a venire. Le grandi potenzialità del settore non passano inosservate: a pochi mesi dal suo lancio, il progetto è stato selezionato dalla Commissione europea come uno dei quattro casi di eccellenza continentali in ricerca e innovazione. La nuova via italiana alla seta è etica perché la bachicultura avviene in cooperative sociali, e perché intende riconoscere il giusto compenso a ogni pezzo della filiera. Si era smesso di produrre seta, dice Giampietro, anche per via di un doppio sfruttamento: quello della natura, con il passaggio a coltivazioni intensive e a prodotti chimici aggressivi, e quello delle persone, pagate troppo poco. In alto a sinistra: la "scopinatura", il processo per trovare il capo filo dei bozzoli. A destra, in senso orario: il Museo degli insetti, dei bachi e delle api di Padova; tecnici al lavoro presso il CREA; dettaglio della filandina; i bozzoli pronti per essere filati 30 \ZOOM-ZOOM

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33 In alto a sinistra, in senso orario: dettaglio della filandina; un gioiello D'orica in seta e oro; una matassina di seta appena filata; dettaglio. Qui sopra a destra: un altro prezzo della collezione Abbiamo rinunciato a guadagni facili e privi di prospettive per investire nel bene più prezioso: la credibilità nel nostro operato E nelle numerose occasioni pubbliche in cui viene presentato, il progetto non manca mai di suscitare interesse ed entusiasmo, perché è in grado di toccare immediatamente le teste e i cuori della gente. La seta italiana, insomma, vale oro, potremmo dire con un facile gioco di parole. Per la verità negli ultimi tempi il settore italiano dell oro lavorato ha subito un brusco ridimensionamento, perdendo l 85% degli occupati e vedendo crollare la sua quota di mercato dal 60% all 8 9%. Un vortice in cui anche D orica stava per affondare, rischiando una decina di anni fa la chiusura, ma da cui poi è uscita più forte che mai, tanto da vantare oggi numeri più positivi di sempre. Ma come ha fatto? Mio marito non ha mai inseguito l interesse immediato, ci svela Daniela Raccanello Zonta. Infatti, ha rinunciato a guadagni facili e privi di prospettive per investire nel bene più prezioso: la credibilità nel nostro operato. Ma il successo di D orica dipende anche da altri fattori: creatività, manodopera d eccellenza e innovazione. Tutti elementi riconoscibili nella linea seta-oro. In questi gioielli il filo portante assurge a protagonista al pari delle piccole sfere d oro che caratterizzano questi gioielli, prodotte con tecnologie sofisticate e poi infilate e intrecciate con abilità manuale. Il risultato è di sorprendente lucentezza e levità: un intreccio aereo che ricorda le armonie dei corpi celesti. A pensarci questa storia, antica e insieme moderna, rispecchia il Veneto, una regione che da culla della civiltà contadina si è trasformata nel cuore pulsante della piccola e media impresa italiana. Un mosaico di storia, natura ed economia che emerge chiaro nelle mie due tappe di questa via della seta a filiera cortissima. La Cooperativa Campoverde fa fede al suo nome, circondata com è da coltivazioni e spazi per l allevamento. Nella roggia che l attraversa l acqua scorre rapida e fresca, e brilla di riflesso a quella luce particolare, bianca e limpida, tipica del nordest. E nella Padova del Santo, dell Università e della Fiera, ecco il CREA: qui, circondati da vecchi arredi e targhe di marmo alle pareti, ci si divide fra evoluti microscopi e macchinari del primo Novecento. Le prime regioni italiane in cui si praticò la sericultura furono, intorno all ottavo secolo, la Sicilia e la Calabria. Da lì la produzione si diffuse in tutta la Penisola, giungendo a molte regioni settentrionali. Vorrei riavviare il percorso in senso inverso, partendo proprio dal Veneto, dice Giampietro. Il suo bel sogno è ritrovare un filo di seta che unisca l Italia. ZOOM-ZOOM \33

34 Passaggio a nord-ovest INSIEME A UN CAMPIONE CANADESE DI SNOWBOARD, AFFRONTIAMO LA PODEROSA ALASKAN HIGHWAY SUL CX-3 CON i-activ AWD STORIA ELI GEORGE / FOTOGRAFIA BRIAN KONOSKE

35 Ho le mani serrate sul volante e una goccia di sudore mi scende dietro al collo. Il CX-3 è spento e aspetto il mio passeggero. Voglio partire in fretta, ma devo aspettare. Normalmente non mi sento così prima di un lungo viaggio in auto, ma questa volta è diverso. Questa volta viaggerò per chilometri lungo l Alaskan Highway in compagnia dello snowboarder olimpionico Brad Martin. E dovrò anche affrontare uno dei tragitti più impegnativi del pianeta, cercando di intrattenere il mio ospite con una piacevole conversazione durante le molte ore del viaggio. E questo è il vero problema. Non so niente di snowboard, la vera passione di Brad. Ci sono alcuni punti chiave che devo capire. Fakie, Goofie, Jollieollie : la disciplina dello snowboard, tanto per cominciare, prevede l uso di una serie di incomprensibili espressioni in slang inglese poco facili da memorizzare. Mentre attendo Brad agli arrivi in aeroporto, mi dedico a un po di sana ricerca su Google. Scopro velocemente che lo snowboard è stato sviluppato da un ingegnere di nome Sherman Poppen negli anni 60. È diventato uno sport olimpico nel 1998 e due dei suoi primi pionieri erano gallesi (incredibile, dato il territorio, ma vero). Non riesco a scoprire altro che vedo comparire Brad. Uscendo dalla macchina lo saluto calorosamente. Lui risponde in tono gentile, ma riservato. Fortunatamente per entrambi, sono più preparato sull itinerario lungo l Alaskan Highway che sulle discese in picchiata su snowboard. In effetti, ho già percorso

36 USA Alaska ALYESKA CANADA Yukon WHITEHORSE questa strada. È vero che eravamo nel pieno dell estate, con 24 ore di luce, strade pulite e vivace fauna locale. Questa volta invece il termometro tocca meno 27 gradi, c è poca luce e parecchi metri di neve: sono condizioni ottime per uno snowboarder, ma non per chi sta per intraprendere un viaggio nella selvaggia landa subartica a bordo di un crossover compatto creato per avventure urbane. Il nostro viaggio ci porterà da Whitehorse, una piccola città del selvaggio territorio dello Yukon, in Canada, ad Alyeska, in Alaska, una stazione di sport invernali ancora poco nota. È un viaggio che suscita molti ricordi per Brad in un anno in cui ha deciso di smettere di gareggiare. Un viaggio come questo, dice, mi ricorda di quando ero agli inizi, anni fa. Eravamo abituati a queste lunghe distanze per raggiungere i diversi eventi. È stata dura, ma ho sempre amato i viaggi quasi quanto lo snowboard. Quando partiamo presto la mattina seguente cominciamo a renderci conto dell enormità dell impresa. Il freddo pungente mi picchia in testa, mentre il mio stesso respiro mi ghiaccia la punta del naso. È un duro richiamo alla realtà e comincio a star meglio solo una volta caricate le tavole da snowboard, quando ci accomodiamo nel tepore della CX-3. È ora di attaccare la strada. Dobbiamo coprire una distanza notevole. L Alaskan Highway è dritta come una freccia e attraversa il vasto territorio canadese dello Yukon. Appena Brad prende posto al volante, assorbo il mondo che ci circonda dal sedile del passeggero. A differenza di altre IL NOSTRO CAMPIONE parti del pianeta, dove i grandi paesaggi sono inevitabilmente punteggiati da centri popolati, strade, fabbriche, lo Yukon Brad Martin è uno dei migliori sembra un posto abbandonato dal genere umano. Appena snowboarder half-pipe del il CX-3 adotta una velocità di crociera costante e le ore Canada, essendosi aggiudicato scivolano via, ci rendiamo conto che non abbiamo visto un tre campionati canadesi. Ha anche altro veicolo o un altra forma di vita per oltre 200 km. Poi rappresentato il suo Paese a tre il già basso sole invernale si arrende di fronte a una fitta Olimpiadi invernali: Torino 2006, coltre di nubi e la temperatura crolla da un relativamente Vancouver 2010 e Sochi confortevole meno 15 gradi all abisso dei meno 29 gradi. Nonostante le condizioni di guida che in molti Paesi sarebbero considerate pericolose è solo quando raggiungiamo e sorpassiamo uno dei grandi autoarticolati della catena di fornitura che porta ad Anchorage, in Alaska, che procedere diventa veramente difficile. I solchi ghiacciati in mezzo alla strada sono insidiosi per qualsiasi manovra di sorpasso. Il CX-3 sembra molto piccolo rispetto agli enormi camion che si incrociano sulla Alcan (un soprannome della Alaskan Highway), ma i suoi interni avvolgenti ci fanno sentire al sicuro. Vanta interni caldi e avvolgenti ed è rassicurante al volante, grazie alla verve con cui affronta le condizioni atmosferiche e all affidabile natura del suo sistema a trazione integrale. Nelle 24 ore successive ci allontaniamo ancora di più dalla civiltà. Rispetto al periodo estivo, la strada adesso è calma e priva di vita. Un alce, due coyote e qualche sporadica baita deserta sono le uniche cose che animano il susseguirsi di pini innevati, vaste pianure, scarpate selvagge e montagne che ricordano i paesaggi descritti da Tolkien. Procediamo senza problemi, preoccupati solo che uno degli animali, mezzo addormentato, non finisca sulla nostra strada. Il CX-3 sembra resistere bene alla natura selvaggia, ma non oso immaginare come si comporterebbe nel confronto con un alce indolente di quasi 2 metri. Siamo fortunati, però, perché ci imbattiamo solo in qualche isolato 36 \ZOOM-ZOOM

37 SONO LE CONDIZIONI IDEALI PER UNO SNOWBOARDER, NON PER CHI GUIDA UN CROSSOVER COMPATTO L Alaskan Highway vista dall abitacolo del CX-3. Si notino le indicazioni sullo schermo: il rettilineo sembra non finire mai, prima dell anticipata curva a sinistra

38 L ALASKAN HIGHWAY L Alaskan Highway, costruita nel 1942 per creare una via di rifornimento per gli avamposti militari in Alaska, venne realizzata in soli nove mesi da persone, tra soldati e civili. I vecchi manifesti per l assunzione al progetto rendono bene l idea dello stile di vita dura che aspettava i candidati: Gli uomini assunti per questo lavoro dovranno lavorare e vivere nelle condizioni più estreme, proclamava la réclame. Le temperature vanno da 32 gradi sopra lo zero a 21 gradi sotto zero. Questi uomini dovranno fronteggiare paludi, fiumi, ghiaccio e freddo. Se non siete pronti a lavorare in queste condizioni, non candidatevi.

39 Nel bellissimo ma difficile territorio dello Yukon, il sistema i-activ AWD della Mazda CX-3 si è dimostrato un compagno di viaggio costante e affidabile UN ALCE, DUE COYOTE E QUALCHE SPORADICA BAITA DESERTA SONO LE UNICHE COSE CHE ANIMANO IL NOSTRO ITINERARIO INNEVATO

40 insediamento che vende hamburger e formaggio fuso, mentre le saltuarie e brevi soste notturne ci riservano pernottamenti in baite calde e accoglienze in motel ammuffiti addobbati da animali imbalsamati. Alla fine arriviamo a Beaver Creek, che non è solo l insediamento più occidentale del Canada, ma anche il punto di ingresso negli Stati Uniti. Una volta entrati in Alaska, ci dirigiamo a nord-ovest verso la città di frontiera di Tok prima di proseguire verso sud-ovest, in direzione di Anchorage, la più grande città dello Stato. Per le prossime centinaia di chilometri ci attende una spettacolare combinazione di ghiacciai, montagne, laghi e una strada che si contorce abbracciando ciascuno di questi ostacoli naturali. La Mazda dimostra grande sicurezza su questi tratti accidentati e scivolosi. Il sistema i-activ AWD trasferisce aderenza con soluzione di continuità all asse che ne ha più bisogno, iniettando una potente dose di sicurezza nonostante le condizioni artiche, e ben presto ci lasciamo dietro l auto con le attrezzature per le riprese, che ci raggiunge poi quando rallentiamo nel traffico di Anchorage. La città ha un profilo basso e industriale, l atmosfera aspra del lavoro duro e di un economia fondata sul petrolio e sull esercito, ma per fortuna non è la nostra meta. È solo il punto di partenza per esplorare l Alaska, e quindi affrontiamo gli ultimi 60 km verso sud in un ultimo sforzo per raggiungere la località montana di Alyeska. Il percorso ci conduce su un epica strada costiera prima di piegarsi verso l interno e verso la montagna stessa. Quando ci avviciniamo è sceso il crepuscolo e la neve risplende sotto i nostri fari. Si tratta di un paesaggio conciliante un po in contrasto con la natura selvaggia che abbiamo incontrato negli ultimi chilometri. Il giorno seguente, dopo esserci riposati con una lunga notte di sonno, è tempo di salire sulla vetta della montagna di Alyeska. Il nostro CX-3 incrostato di ghiaccio viene sostituito da una funicolare che raggiunge al massimo i 40 chilometri all ora, ma ha la capacità di trasportarci per 600 metri su per la montagna. In cima c è una torre di osservazione che, secondo la nostra guida, offre la migliore vista di tutte le stazioni sciistiche d America, e quando sei lì è difficile non essere d accordo. Una leggera foschia avvolge la montagna, la neve sta cominciando a cadere abbondante e le vette innevate della catena montuosa che si scorgono in lontananza ricordano il logo storico della Paramount Pictures. All inizio del nostro viaggio, il mio compagno d avventura aveva detto di voler andare in Alaska per cavalcare una coltre di neve spessa e ripida, e adesso capisco esattamente che cosa intende dire. Lo osservo afferrare lo snowboard per poi scendere la montagna attraverso la nebbia, e tracciare una linea unica lungo il pendio. È un percorso da brivido, ma Brad compie un evoluzione che i comuni mortali come me possono solo sognare di fare. Avvicinandosi a me, disegna un ampio giro per poi tornare indietro in modo incisivo, e con un salto sembra staccarsi dal pendio della montagna. Infine si gira di 360 gradi a mezz aria senza sforzo, prima di atterrare delicatamente sulla neve e di scomparire nella nebbia fitta. + EXTRA ON-LINE Guarda questo viaggio affascinante e scopri di più sul sistema i-activ AWD di Mazda sul link youtube.com/storiemazda 40 \ZOOM-ZOOM

41 BRAD COMPIE UN EVOLUZIONE CHE I COMUNI MORTALI COME ME POSSONO SOLO SOGNARE DI FARE Sulla montagna di Alyeska Brad Martin sembra librarsi in volo in un evoluzione che, per la maggior parte degli snow-boarder, rimane un sogno irrealizzabile

42 COME FUNZIONA i-activ AWD IL SISTEMA DI TRAZIONE INTEGRALE INTELLIGENTE MAZDA CHE ASSISTE IN TUTTE LE CONDIZIONI STRADALI La Mazda CX-3 è riuscita a domare gli elementi nel nostro viaggio in Alaska grazie al suo i-activ all-wheel-drive. Questo sistema intelligente on-demand, disponibile anche su CX-5, Mazda6 e sul CX-9 del 2016, prevede quando la vettura richiede la stabilità della trazione integrale. I sistemi meno avanzati attendono che le ruote anteriori inizino a slittare prima di attivare la funzione, ma l i-activ AWD utilizza 27 sensori per calcolare in anticipo quando la trazione è necessaria sulle quattro ruote. Monitorando fattori quali la velocità, l inclinazione dello sterzo, la forza del servosterzo, l assetto dell acceleratore, la pressione dei freni, l attivazione del tergicristallo, la temperatura esterna e la pendenza della strada, l i-activ AWD può fare un calcolo istantaneo. E misura l esatta quantità di potenza da erogare, che varia dall 1 al 50%, senza che il pilota selezioni un altra modalità di guida. Probabilmente non ve ne accorgerete: noterete soltanto che l i-activ AWD aiuta la vostra Mazda a rimanere saldamente aderente alla strada, anche nelle condizioni più difficili. + EXTRA ON-LINE Guarda il sistema di trazione Mazda i-activ AWD in azione su youtube.com/storiemazda PARTENZA SU PENDIO INNEVATO Forte pendenza con temperatura inferiore a 0 C, trazione alla partenza 60:40, poi 50:50 quando si rileva lo slittamento ILLUSTRAZIONE ANDREA MANZATI

43 AUTOSTRADA INNEVATA Temperatura sotto il livello di congelamento, coppia suddivisa 75:25 durante la marcia e fino a 50:50 in curva AUTOSTRADA CON PIOGGIA Tergicristalli attivi, rilevamento di pioggia, coppia suddivisa 90:10 che aumenta a 70:30 al primo segno di slittamento SU STRADA ASCIUTTA Buone condizioni stradali, coppia suddivisa a 99:1, in aumento a 95:5 o oltre per maggiore stabilità in curva

44 Concessionari RIVENDITORI E CENTRI ASSISTENZA Vendita Assistenza Assistenza certificata TUV Sud ABRUZZO Decar SpA Giulianova Lido, TE Decar SpA Teramo, TE Pavoni Motors Srl Pescara, PE BASILICATA Autosala SpA Potenza, PZ CALABRIA Autovumbaca Srl Catanzaro, CZ Autovumbaca Srl Lamezia Terme, CZ Effe Motors Soc. Coop. Reggio Calabria, RC Giorgio Aversente SpA Corigliano Calabro, CS /3 Giorgio Aversente SpA Rende, CS Mazda Catanzaro Catanzaro, CZ CAMPANIA Angelina Petrella Srl Castellammare di Stabia, NA Autosala SpA Atena Lucana, SA Freccia Oro Service Srl Mercogliano, AV Mazda Sala Consilina Sala Consilina, SA Mazda Stabiae Castellammare di Stabia, NA Roberto Capitelli Srl Santa Maria Capua Vetere, CE int. 2 Roberto Capitelli Srl Napoli, NA Unicar Srl Salerno, SA EMILIA ROMAGNA Easy Car SpA Imola, BO Emilianauto Bologna, BO Ferrari Giorgio Srl Carpi, MO Ferrari Giorgio Srl Modena, MO / Gruppo Ferrari SpA Parma, PR Linea Blù Srl Ravenna, RA Mazda Bologna Villanova di Castenaso, BO Mazda Carpi Point Carpi, MO Mazda Modena Modena, MO Mazda Parma Parma, PR Mazda Ravenna Ravenna, RA Mazda Reggio Emilia Reggio Emilia, RE Plusmotor Srl Rimini, RN Plusmotor Srl Cesana, FC Severi e Scorcioni SpA Reggio Emilia, RE Tagliaferri Srl Piacenza, PC T-Car Srl Bologna, BO T-Car Srl Villanova di Castenaso, BO FRIULI VENEZIA GIULIA Autobagnoli Srl Bagnaria Arsa, UD Autopiù SpA Fiume Veneto, PN Autopiù SpA Trieste, TS Mazda Pordenone Fiume Veneto, PN Mazda Trieste Trieste, TS Mazda Udine Udine, UD Mazda Udine Point Bagnaria Arsa, UD Osso Auto 2 Srl Udine, UD LAZIO Autocolosseo Assistenza e Ricambi Srl Roma, RM Autocolosseo Assistenza e Ricambi Srl Roma, RM Autostyle Service S.N.C Località Poggino - Viterbo, VT Bodema Srl Latina, LT Dario Pietrosanto Srl Fondi, LT Leonori SpA Civitavecchia, RM Leonori SpA Roma, RM Leonori SpA Roma, RM Leonori SpA Roma, RM Mazda Autocolosseo Ostia, RM Mazda Autocolosseo Roma, RM Mazda Latina Latina, LT Mazda Leonori Roma, RM Mazda Leonori Roma, RM P&G Service Srl Roma, RM LIGURIA Autoviale Snc Sanremo, IM /74 Gecar SpA Chiavari, GE

45 Gecar SpA Genova, GE Gecar SpA Genova, GE LOMBARDIA Altauto Srl Pavia, PV Auto In Srl Bergamo, BG Autobase Srl Brescia, BS Autoranghetti Uno Srl Treviglio, BG Carozza Srl Liscate, MI Eldancar SpA Vermezzo, MI Eldancar SpA Vigevano, PV Emmedi Auto Srl Melegnano, MI F.lli Biazzi Srl Milano, MI Gruppo Regina Srl Bergamo, BG Gruppovis SpA Casorate Sempione, VA Gruppovis SpA Castellanza, VA Gruppovis SpA Saronno, VA Gruppovis SpA Varese, VA Gruppovis SpA Varese, VA Iperauto SpA Berbenno di Valtellina, SO Iperauto SpA Garlate, LC Iperauto SpA Pian Camuno, BS Mazda Bergamo Bergamo, BG Mazda Iperauto Berbenno di Valtellina, SO Mazda Missaglia Milano, MI Mazda Monza Monza, MB Mazda Palmanova Milano, MI Mazda Saronno Saronno, VA Tecnosport SpA Cantù, CO Tecnosport SpA Como, CO MARCHE Arauto Srl Pesaro, PU Auto 82 Srl Osimo Stazione, AN Mazda S. Benedetto Grottammare, AP Sciarra SpA Grottammare, AP PIEMONTE Audiello & Varallo SpA Moncalieri, TO Azzurra SpA Cuneo, CN Bat Auto Snc Torino, TO Mazda Alba Alba, CN Mazda Alessandria Alessandria, AL Mazda Asti Asti, AT Mazda Cuneo Cuneo, CN Mazda Vercelli Caresanablot, VC Nuova SA.CAR SpA Caresanablot, VC Seven Motors Srl Moncalieri, TO Seven Motors Srl San Mauro Torinese, TO Stilcar SpA San Secondo di Pinerolo, TO Unicar SpA Alba, CN Unicar SpA Alessandria, AL Unicar SpA Cherasco, CN Unicar SpA Tortona, AL PUGLIA Autotrend Srl Bari, BA Autotrend Srl Taranto, TA Mazda Bari Bari, BA SARDEGNA C.I.A. SpA Cagliari, CA Due Ci SpA Iglesias, CI MTC Auto Srl Oristano, OR SICILIA Essedue Srl Catania, CT Mazda Essedue Catania, CT Milauto SpA Milazzo, ME TOSCANA 4M Automobili Srl Prato, PO Benito Di Mella & C. Sas Montevarchi, AR Clas SpA Livorno, LI Mazda Arezzo Arezzo, AR /7 Mazda Prato Prato, PO Mitauto 2 Srl San Giovanni Valdarno, AR Motorauto SpA Arezzo, AR /7 Mugnaini Auto Srl Firenze, FI Nesti Auto Srl Ospedaletto, PI Superauto Srl Grosseto, GR Superauto Srl Monteriggioni, SI Toscana Motori Srl Pontedera, PI TRENTINO-ALTO ADIGE Auto Engl Gais, BZ Margoni Auto SpA Rovereto, TN Margoni Auto SpA Trento, TN /7 Mazda Bolzano Bolzano, BZ Mazda Trento Trento, TN UMBRIA Autofficina Monesi Sergio e Sacramati Giorgio Srl Narni, TR Automotor Srl S. Andrea delle Fratte, PG Romeoauto SpA Città di Castello, PG Romeoauto SpA Perugia, PG Romeoauto Perugia, PG VENETO Auto 4R Srl Mestre, VE Autolago SpA Legnago, VR Autolago Srl Verona, VR Autolago Srl Verona, VR MARCHIO Automarca SpA San Fior Conegliano, TV Automarca SpA Silea, TV Autoserenissima Srl Padova, PD Bisson Auto SpA Altavilla Vicentina, VI Bisson Auto SpA Rosà, VI Eucar SpA Belluno, BL Mazda Treviso Treviso, TV Mazda Vicenza Altavilla Vicentina, VI Q UA L I TË CERTIFICATA L attenzione, la considerazione, la cortesia, la professionalità e la preparazione del personale d officina è ciò che i clienti si aspettano di trovare in un centro di assistenza. Mazda, prima in Europa, sta realizzando in collaborazione con TUV Sud la Certificazione del servizio di Assistenza (UNI CEI EN 45011) della propria rete di concessionari e riparatori autorizzati, allo scopo di garantire ai propri clienti un servizio eccellente e personalizzato. L esperienza Mazda in assistenza prevede processi d accettazione personalizzati e l utilizzo di sistemi gestionali e informatici dedicati, come il DSR (Digital Service Record) e l Agenda Elettronica, che rendono unico il processo di gestione del cliente Mazda e che ne elevano gli standard. + Elenco aggiornato a febbraio Se vuoi conoscere le ultime novità sugli showroom e sui centri di assistenza Mazda della tua città o della tua zona vai su mazda.it, oppure chiama il Numero Verde M{zd{ ZOOM-ZOOM \45

46 showroom I NUOVISSIMI MODELLI MAZDA nuovo m{zd{ cx-3 Benzina: combinato l/100 km. CO2: g/km Diesel: combinato l/100 km. CO2: g/km MODELLO 5 PORTE BENZINA 2.0L DIESEL 1.5L M{ZD{ 2 M{ZD{ 6 Benzina: combinato l/100 km CO g/km Diesel: combinato 3.4 l/100 km CO2 89 g/km MODELLO 5 PORTE BENZINA 1.5L DIESEL 1.5L Benzina: combinato l/100 km CO g/km Diesel: combinato l/100 km CO g/km MODELLI BERLINA 4 PORTE BENZINA 2.0L 2.5L DIESEL 2.2L M{ZD{ 3 Benzina: combinato l/100 km CO g/km Diesel: combinato l/100 km CO g/km MODELLO 5 PORTE BENZINA 1.5L 2L M{ZD{ 6 WAGON Benzina: combinato l/100 km CO g/km Diesel: combinato l/100 km CO g/km MODELLI STATION WAGON BENZINA 2.0L 2.5L DIESEL 2.2L DIESEL 2.2L M{ZD{ CX-5 Benzina: combinato l/100 km CO g/km Diesel: combinato l/100 km CO g/km MODELLO SUV COMPATTO BENZINA 2.0L M{ZD{ MX-5 Benzina: combinato l/100 km CO g/km MODELLO ROADSTER DIESEL 2.2L BENZINA L Caporedattore Nik Berg Direttore Luke Ponsford Caporedattore per l Europa Sachin Rao Art Director Dan Froude Deputy Art Director Aston Leach Art Editor Matthew Reynolds Senior Designer Laura O Brien Direttore responsabile David Hutter Redazione italiana Cristiana Setaro Digital Project Manager Elliott Lewis-George Partner di gestione Janine Goldblatt Direttore commerciale Christine Gibson Responsabile commerciale Andrew Tkaczyk Responsabile account Amy Story Direttore generale Gavin Green Responsabile di Progetto Rebecca Whipp Riproduzione Rhapsody Stampa Wyndeham Per Mazda Motor Italia: Communication and Events Manager Sara Signorelli Advertising Coordinator Paola Vallerani CRM Coordinator Cinzia Corsi Mazda Motor Italia S.r.l. V.le Alessandro Marchetti 105, Roma Tel: Zoom-Zoom è pubblicata per Mazda Motor Italia da Redwood, Bankside 3, 90 Southwark Street, Londra SE1 0SW, Regno Unito. Tel: +44 (0) Copyright Redwood Tutti i diritti riservati. La riproduzione anche parziale non è autorizzata senza previo consenso dell editore. Le opinioni espresse nella rivista sono quelle degli autori e non di Mazda Italia o di Redwood. Zoom-Zoom non si assume alcuna responsabilità per eventuali errori contenuti negli articoli o nella pubblicità. Mazda e Redwood non si assumono alcuna responsabilità per il contenuto di siti internet esterni. zoom.in@redwoodlondon.com L utilizzo del logo PEFC identifica un prodotto la cui materia prima sia di origine forestale e proveniente da foresta gestita in maniera sostenibile, secondo il Programme for the Endorsement of Forest Certification Council. 46 \ZOOM-ZOOM

47 E TU COSA INVENTERAI PER GUIDARLA? NUOVA M{ZD{ MX-5 Ci sono cinque principi che manterremo sempre per la MX-5. Deve essere leggera e compatta, avere il motore anteriore centrale e trazione posteriore, distribuzione dei pesi 50:50 e ridotto momento d inerzia, di imbardata ed essere affidabile. Questo garantisce che MX-5 sia divertente da guidare ed accessibile. Non stiamo solo realizzando un auto, ma un esperienza che induca a sorridere i nostri clienti - Nobuhiro Yamamoto, Program Manager della 4a generazione di MX-5 - Scoprila negli showroom Mazda. Consumo medio l/100 Km, emissioni g/km #ReasonsToDrive MAZDAITALIA

48 DISEGNATA PER MERAVIGLIARE. M{ZD{ 2 La piccola ammiraglia. Mazda2 è un piacere per gli occhi e per la guida grazie alle linee del Kodo Design e alla SKYACTIV Technology che offre prestazioni elevate e consumi eccezionali; da oggi con nuovo motore Diesel che, nonostante la potenza da ben 105 CV offre un consumo di soli 3,4 l/100 Km. È la vettura compatta da città che racchiude in sé tecnologia, contenuti e qualità da segmento superiore: dall esclusivo sistema multimediale MZD Connect con display da 7, all HMI Commander per essere sempre connessi col mondo, ai fari FULL LED e al sistema i-activsense che garantiscono la massima affidabilità in ogni condizione di guida. L auto con l agibilità di una piccola e il DNA di una ammiraglia. Da oggi è anche Diesel. Consumo medio l/100 Km, emissioni g/km MAZDAITALIA