Saverio Gazzelloni, Adolfo Morrone, Fabiola Riccardini*, Tommaso Rondinella, Linda Laura Sabbadini

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1 Commissione Scientifica per la misura del benessere La sfida del BES nella situazione italiana: i nodi da sciogliere per avviare la discussione sui domini. Saverio Gazzelloni, Adolfo Morrone, Fabiola Riccardini*, Tommaso Rondinella, Linda Laura Sabbadini Indice Introduzione... 2 Lo Human Development Index... 2 Le iniziative dell OCSE... 3 Il framework dell OCSE... 3 La pubblicazione dell OCSE How is life?... 6 Le raccomandazioni della Commissione Stiglitz... 8 Il Rapporto franco tedesco Performance economica e benessere materiale Qualità della vita Sostenibilità I programmi della Commissione Europea La Comunicazione della Commissione europea del Lo Sponsorship Group Il Sofia Memorandum Le iniziative dell ONS La sfida del BES nella discussione italiana.. 18 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI * Per la parte relativa all inquadramento internazionale 1

2 Introduzione Diversi studi sono stati pubblicati sulle misure alternative di felicità, di benessere, di sviluppo sostenibile, di qualità della vita, di progresso sociale, tutti termini strettamente affini e collegati tra loro. Ricercatori universitari, statistici ufficiali e organizzazioni internazionali hanno proposto misure alternative, che possono essere classificate secondo diversi criteri. La necessità di andare oltre il Pil è pienamente riconosciuta anche a livello politico. L attuale crisi ha reso il dibattito su come misurare il progresso di una società o il benessere delle persone e dell ambiente ancora più pertinente, perché ha individuato i limiti degli attuali paradigmi per valutare la realtà e guidare la formulazione delle politiche. Sono state intraprese varie importanti iniziative a livello internazionale: l iniziativa dell OCSE con il lancio del Global Project, l iniziativa del Presidente francese Sarkozy, con l istituzione della Commissione sul Measurement of Economic Performance and Social Progress 1 (Stiglitz, Sen, Fitoussi, 2009); la Commissione europea con GDP and beyond (agosto 2009) e lo statement dei leaders del G20 di Pittsburgh (novembre 2009); il rapporto su Monitoring economic performance, quality of life and sustainability richiesto dal Consiglio dei ministri franco-tedesco; le iniziative della inglese New Economic Foundation a supporto della iniziativa del governo inglese. Anche nell ambito delle Nazioni Unite il dibattito sullo sviluppo è ripreso con la discussione per la revisione degli indicatori e soprattutto dell indice (HDI) che misurano lo sviluppo umano. 2 In questo il contesto si situa l iniziativa dell Istat di attivare un processo per la misurazione del progresso, come benessere equo e sostenibile (BES) e promuovere un programma di ricerca nazionale finalizzato a tale scopo e l avvio del lavoro congiunto con il CNEL. Per stimolare la discussione il presente documento riporta sinteticamente il dibattito internazionale su queste tematiche analizzando sinteticamente i contributi dell OECD, della Commissione Stiglitz, e della Commissione europea e le iniziative franco-tedesche e inglesi. Si raccomanda ai membri della Commissione di soffermarsi in particolare sull ultimo paragrafo sulla sfida del bes in Italia, perché su quegli interrogativi la commissione è chiamata a prendere alcune decisioni per il prosieguo del lavoro sui domini con la divisione in gruppi. Lo Human Development Index Da circa trent anni si è tentato di definire vari quadri concettuali per promuovere lo sviluppo di misure sul benessere umano, la qualità della vita, lo sviluppo umano e lo sviluppo sostenibile. L esempio più emblematico è quello relativo alle Nazioni Unite, che dopo la Dichiarazione universale dei diritti umani (Universal Declaration of Human Rights) ha avviato un processo per la costruzione di un indice di sviluppo umano (Human Development Index). L Indice di sviluppo umano delle Nazioni unite, varato nel 1990, presenta dei limiti per la misura del progresso, perché copre solo tre dimensioni: reddito, istruzione e salute. 3 La discussione per la sua revisione, avviata ultimamente, che cerca di includere anche altre dimensioni, come disuguaglianza, sostenibilità, misure multi-dimensionali di povertà e infine le dimensioni di cosa la gente pensa sia rilevante per lo sviluppo, ha portato, per l edizione 2010, alla introduzione di novità importanti. Occorre sottolineare che l indice composito principale HDI ha avuto il pregio di segnalare la necessità di andare oltre il PIL, ma non ha fornito ancora una soluzione condivisa nonostante i miglioramenti metodologi di calcolo (ad esempio, si è passati da una base delle dimensioni su medie semplici ad una base di medie geometriche). In seguito a questo dibattito per la prima volta, nell edizione del 2010, l indice HDI è stato affiancato da un indice di 1 Di seguito Commissione Stiglitz 2 Le iniziative sulla misurazione del progresso e del benessere sono innumerevoli. Questa introduzione si focalizza su quelle di maggiore interesse sia dal punto di vista scientifico che politico e per le ricadute nell ambito della statistica ufficiale

3 povertà multidimensionale (MPI) 4 sviluppato da Oxford Poverty and Human Development Initiative (OPHI). Questo indice fornisce una stima della povertà come condizione multidimensionale e dovrebbe permettere di destinare meglio le risorse per la lotta alla povertà. Inoltre, nella edizione del 2010 l indice HDI è stato affiancato da un altro aggiustato (IHDI) che tiene conto delle diseguaglianze: quando esistono delle diseguaglianze nella distribuzione della salute, istruzione e reddito l indice HDI di una persona media appartenente ad una data società è minore l indice HDI aggregato; minore è l IHDI (e maggiore è la differenza tra esso il HDI), maggiore è la disuguaglianza. Viene, infine, calcolata anche la disuguaglianza tra generi nei vari paesi (GII), sullo stesso principio di calcolo del IHDI, al fine di esplicitare meglio le differenze nella distribuzione dei risultati tra uomini e donne. Sempre le Nazioni Unite con il nuovo millennio hanno tentato di darsi obiettivi validi per tutto il mondo, rendendoli misurabili; si tratta di 8 obiettivi da raggiungere entro il 2015 (povertà, educazione primaria, parità dei sessi e autonomia delle donne, mortalità infantile, salute materna, HIV e altre malattie, sostenibilità ambientale, partenariato mondiale per lo sviluppo). I traguardi vengono misurati con 70 indicatori. Gli obiettivi del Millennio, però, sono stati pensati soprattutto per i Paesi in via di sviluppo senza un percorso di condivisione. Le iniziative dell OCSE L OCSE nel 2007 ha lanciato il Global Project, che si proponeva di diventare il punto di riferimento per lo sviluppo di indicatori economici, sociali e ambientali per la misura del progresso e del benessere. Il fine primario del progetto era quello di creare un quadro esauriente di come il benessere della società stesse evolvendo al fine di contribuire al funzionamento delle società democratiche con la messa a punto di politiche adeguate. Il progetto è stato lanciato ufficialmente con la dichiarazione di Istanbul e ha dato vita a un Wikiprogress 5 per favorire lo scambio di esperienze tra ricercatori e a molte delle iniziative che l OCSE ha realizzato negli anni successivi. Il framework dell OCSE Uno dei punti di partenza del dibattito internazionale sulla misurazione del progresso è il framework per la misurazione del progresso, creato attraverso iniziative di consultazione, che delinea un quadro concettuale di riferimento per misurare il progresso delle società attraverso l identificazione di domini e dimensioni rilevanti. 6 Il quadro concettuale dell OCSE per la misurazione del progresso è composto da alcuni domini, a loro volta ripartiti in dimensioni. I domini rappresentano i gruppi di aspetti che misurano il progresso. Il fine ultimo è scegliere un set minimo di dimensioni, che tutte insieme colgano i principali elementi rilevanti per descrivere il progresso sociale. Una dimensione dovrebbe essere scelta e ritenuta valida se al suo cambiare, coeteris paribus, si ha un impatto sul progresso. 7 Lo schema proposto dall OCSE illustra come le diverse dimensioni del progresso si relazionano tra loro. Nella definizione del quadro concettuale (riportato nella figura 1), il punto di partenza è quello di identificare le dimensioni che dovrebbero rappresentare il progresso. La società in generale è formata da due sistemi: il sistema umano e l ecosistema (modello presentato da Robert Prescott-Allen). I due sistemi sono collegati da due canali: la gestione delle risorse e i servizi dell ecosistema. Il primo rappresenta gli effetti del sistema umano sull ecosistema attraverso l impoverimento delle risorse e l inquinamento. Il secondo, i servizi dell ecosistema, collega sistema umano Ad esempio le variazioni dell inflazione o della deflazione non determinano il benessere degli individui, mentre il reddito nazionale reale lo influenza chiaramente. 3

4 e ecosistema in due direzioni: l ecosistema crea benefici al sistema umano attraverso servizi positivi come il cibo e l acqua pulita, ma può creare danni, per esempio, attraverso terremoti e alluvioni. Il sistema umano può fornire servizi positivi all ecosistema, per esempio attraverso la fornitura del cibo e dell acqua per gli animali selvaggi in tempo di carestie, fermare specie invasive, ecc. Figura 1. Quadro concettuale del progresso delle società Sistema umano Ecosistema Benessere umano Servizi dell ecosistema Cultura Benessere individuale Benessere sociale Governance Condizioni dell ecosistema Economia Gestione delle risorse L ecosistema ha solo un dominio, la condizione dell ecosistema, che rappresenta il benessere dell ecosistema e fornisce al sistema umano risorse e servizi, contribuendo al benessere umano. Nell ambito del sistema umano il benessere umano è determinato dal benessere collettivo e dal benessere individuale. L insieme di attributi che caratterizzano il tipo di vita che ogni persona persegue e il suo grado di libertà - libertà come gamma di opportunità a disposizione della gente - rappresenta il benessere umano. Alcuni di questi attributi sono specifici per ogni individuo (benessere individuale, il proprio stato di salute, di conoscenze), altri sono condivisi con altri individui (famiglia, quartiere), o riflettono le relazioni tra questi (l ampiezza e la qualità delle relazioni con gli altri), o quanto una società è in pace, resistente e coesa (benessere sociale). Il benessere umano è determinato da tre domini: l economia, la cultura e la governance, che sono importanti pilastri nel creare un ambiente favorevole dove il benessere umano può migliorare e per questo sono considerati obiettivi intermedi. Tale quadro concettuale può essere usato come punto di partenza per misurare il progresso, per identificare limiti negli standard statistici esistenti e costruire un programma di ricerca e per strutturare siti web tematici. Ovviamente il quadro concettuale va adattato a ciascuna realtà culturale e sociale specifica ed è per questo motivo che la definizione di progresso identificata dall OCSE è una definizione ampia e flessibile: vi è progresso quando c è un miglioramento del benessere equo e sostenibile della società. Il benessere attuale deve poter essere mantenuto nel tempo per considerarsi progresso e quindi deve essere collegato con il benessere delle generazioni future, introducendo così una dimensione intergenerazionale, e infine deve poter essere equo tra i diversi gruppi sociali e tra generazioni. Quindi nella costruzione degli indici da affiancare al PIL è indispensabile considerare non solo il benessere attuale ma anche la prospettiva di quello futuro misurato attraverso il capitale naturale, economico, sociale e umano che saremo in grado di lasciare alle future generazioni. Occorre valutare il benessere di una società considerando i percorsi di sviluppo futuri dei livelli di benessere corrente, che potrebbero non essere sostenibili. Le dimensioni proposte dall OCSE (schema 1) per la descrizione del progresso sociale sono determinabili anche attraverso l identificazione di obiettivi che l essere umano deve porsi. È stato definito un set di obiettivi finali del progresso (che coprono il benessere umano e le condizioni dell ecosistema) e sono misure dirette del benessere umano e ambientale. Inoltre, sono stati identificati i gruppi di obiettivi intermedi (che coprono l economia, la cultura, la governance), che sono input chiave per il benessere umano e ambientale (precondizioni per il benessere umano e per l ecosistema equo e sostenibile). Il collegamento tra i due set di obiettivi sono rappresentati dalla gestione delle risorse in termini di uso, sviluppo e protezione e dai servizi dell ecosistema. 4

5 Le prospettive trasversali, infine, sono rappresentate dagli aspetti intra-generazionali, come l equità, e gli aspetti inter-generazionali, come la sostenibilità. L importanza delle disuguaglianze di benessere individuale è ampiamente riconosciuta dalle teorie del welfare, dalle ricerche sociali e dalle norme sociali (povertà, reddito e distribuzione della ricchezza). Dunque, un fondamentale obiettivo sociale da raggiungere è rappresentato da un equa distribuzione delle risorse e dei risultati sociali tra individui, gruppi di popolazione (es. equità di genere) e tra generazioni. Il progresso è un concetto dinamico e può essere analizzato guardando nel tempo gli aggregati, basati su medie, mediane o altre misure di sintesi. Una persona infatti può essere in salute, istruita ed avere un buon lavoro, ma essere in pericolo per il domani a causa di scarsi investimenti o un sistema sociale debole. Schema 1. Domini e dimensioni del progresso proposte dall OCSE: Condizioni dell ecosistema: geosfera idrosfera biosfera atmosfera OBIETTIVI FINALI/TARGET Benessere umano: aspetti individuali salute mentale e fisica conoscenza e comprensione lavoro benessere materiale libertà e autodeterminazione relazioni interpersonali Economia reddito nazionale ricchezza nazionale OBIETTIVI INTERMEDI/STRUMENTI Governance diritti umani impegno civico e politico sicurezza e violenza fiducia accesso ai servizi Cultura patrimonio culturale arte e tempo libero COLLEGAMENTI TRA I DUE SISTEMI Gestione, uso, sviluppo e protezione delle risorse: estrazione e consumo delle risorse inquinamento protezione e conservazione del capitale economico e ambientale Servizi dell ecosistema: fornitura di risorse e processi impatti di eventi naturali Aspetti intra-generazionali:disuguaglianze Aspetti inter-generazionali:sostenibilità/vulnerabilità/resistenza ASPETTI TRASVERSALI 5

6 La pubblicazione dell OCSE How is life? Un altra importante iniziativa dell OCSE è la pubblicazione dal titolo How is life?, che verrà edita per la prima volta nell autunno 2011 in occasione del 50 anniversario dell organizzazione. La pubblicazione, che propone di misurare il benessere attraverso una serie di indicatori divisi in domini, è il risultato di consultazioni dei Paesi membri attraverso il Comitato statistico, a cui ha partecipato anche l Istat. La pubblicazione è integrata da un Compendio sugli indicatori di benessere 8 e da un sito web 9 in cui ogni utente può calcolare un indicatore composito di benessere variando il peso attribuito a ciascun dominio. Il Better Life Index dell OCSE divide il benessere in 11 domini (Figura 2) e utilizza sia indicatori oggettivi che indicatori soggettivi ma non prende in considerazione in alcun modo il problema della sostenibilità. Figura 2. Domini del Better Life Index dell OCSE Rispetto al compendio e al better life index la pubblicazione How s Life si propone di approfondire l analisi del benessere fornendo una serie di indicatori per ogni dominio è la possibilità di effettuare comparazioni cross-country. L iniziativa OCSE in ogni caso deve essere vista come complementare alle iniziative nazionali e consente, se del caso, di coprire dimensioni aggiuntive in future edizioni. Inoltre, la pubblicazione vuole essere complementare anche alle tradizionali pubblicazioni dell OCSE sugli aggregati economici (che usano ad es. il PIL pro-capite) e concentra l attenzione in modo speciale sugli aspetti non monetari del benessere delle famiglie e degli individui. L organizzazione degli indicatori si concentra sui risultati del benessere e si suddivide in tre macro pilastri: a. le condizioni materiali, che si articola in: redditi e ricchezza, posti di lavoro e retribuzioni, abitazioni; b. la qualità della vita, che si articola in: stato di salute, educazione e competenze, bilanciamento tra tempi di lavoro e non, impegno civico e governance, relazioni sociali, qualità ambientale, sicurezza personale e benessere soggettivo; c. la sostenibilità, che si concentra su stock e consente di verificare la sostenibilità del benessere nel tempo così come la crescita della produttività, si articola in: capitale economico, capitale ambientale, capitale umano e sociale L approccio adottato dall OCSE si fonda su una distinzione tra indicatori principali e secondari, a seconda che si tratti di indicatori che potrebbero alimentare un cruscotto per monitorare il benessere nel tempo e tra paesi, oppure se del caso fornire evidenze statistiche complementari. Il primo gruppo di indicatori dovrebbe

7 rimanere relativamente stabile nel tempo e consentire una valutazione significativa del progresso/regresso del benessere. Il secondo gruppo potrebbe invece cambiare sostanzialmente nel tempo e consentire dei focus tematici. La distinzione tra questi due gruppi di indicatori è scaturita dalle consultazioni tra i componenti del Comitato statistico, dalle osservazioni di esperti presenti nel segretariato dell OCSE sulla sistematicità, revisione e pubblicazione degli indicatori in altre pubblicazioni e dalla verifica dei criteri qualitativi basati su standard internazionali sia dal mondo statistico che accademico. Tali indicatori dovranno consentire l analisi dei risultati su valori medi (nel caso ad esempio degli aggregati dei Conti nazionali) e disuguaglianze (misure d indagine come il reddito disponibile equivalente) tra paesi e all interno dei paesi. Gli indicatori principali, allo stato attuale, sono: Condizioni materiali: Redditi e ricchezza: o Reddito disponibile netto aggiustato delle famiglie o Ricchezza netta finanziaria delle famiglie Lavoro e retribuzioni: o Tasso di occupazione o Tasso di disoccupazione di lungo termine o Retribuzioni medie per ore lavorate Abitazioni: o Abitazioni con servizi di base, o numero di stanze/metri quadri per persona o Grado di soddisfazione per la propria abitazione Qualità della vita: Stato di salute: o Speranza di vita alla nascita o Stato di salute percepito or limitazioni percepite nelle attività giornaliere Educazione e competenze: o Risultati scolastici o Competenze cognitive degli studenti Bilanciamento tra tempi di lavoro e non: o Occupati lavoranti orari molto lunghi o Tasso di occupazione delle donne con bambini in età dell obbligo o Tempo dedicato al tempo libero e alla cura personale Impegno civico e governance: o Trasparenza della governace o Votanti, or fiducia nelle istituzioni Relazioni sociali: o Contatto con gli altri o Supporto dalle reti di relazioni o fiducia generalizzata negli altri Qualità ambientale: o Inquinamento dell aria o Soddisfazione della qualità ambientale in luogo in cui si vive Sicurezza personale: o Omicidi dichiarati o Sentimenti di insicurezza o vittimizzazione percepita Benessere soggettivo: o Soddisfazione della vita o Bilancio tra esperienze negative e positive Gli indicatori secondari, allo stato attuale, sono: Condizioni materiali: Redditi e ricchezza: o Difficoltà economiche dichiarate o Consumi di mercato e non Lavoro e retribuzioni: o Occupazione part-time involontaria o Occupati con contratti temporanei o Lesioni mortali Abitazioni: o Accessibilità delle abitazioni o Abitazioni con servizi di base (compreso già negli indicatori principali) Qualità della vita: Stato di salute: o Sovrappeso o Salute mentale Educazione e competenze: o Long life learning o Competenze civili degli studenti Bilanciamento tra tempi di lavoro e non: o Tempi di trasporto o Libertà di scelta dell uso del tempo Impegno civico e governance: o Percezioni della corruzione o Interesse nella politica o Indice di stato di diritto Relazioni sociali: o Fiducia generalizzata negli altri (già presente negli indicatori principali) o Intensità di contatti sociali o Volontariato Qualità ambientale: o Carico ambientale di malattia o Accesso ai servizi ambientali di base Sicurezza personale: o Sentimenti di sicurezza o Violenza domestica sui minori 7

8 Benessere soggettivo: o Soddisfazione della vita o Bilancio tra esperienze negative e positive Per quanto riguarda gli indicatori sulla sostenibilità l analisi svolta nella pubblicazione sarà alquanto limitata, concentrandosi sulla misura del capitale umano e della sostenibilità ambientale. In particolare su quest ultimo punto la pubblicazione rimanda al rapporto prodotto dal gruppo di lavoro congiunto UNECE/Eurostat/OECD che ha individuato l approccio basato sull analisi degli stock come il modo migliore per creare un set di indicatori di sostenibilità. Il rapporto inoltre, sottolinea l importanza di distinguere tra la sostenibilità finanziaria e la sostenibilità ambientale. Le raccomandazioni della Commissione Stiglitz Ad integrare il quadro concettuale messo a punto dall OCSE interviene il rapporto stilato dalla Commissione Stiglitz, istituita della Presidenza della Repubblica francese, che ha definito una serie di principi e raccomandazioni, al fine di sviluppare un sistema per la misurazione del progresso, e riportati nel rapporto finale pubblicato nel settembre Gli obiettivi della Commissione si possono sintetizzare in quattro punti: 1. identificare i limiti del Pil come indicatore della performance economica e del progresso sociale, inclusi i problemi di misurazione; 2. considerare quali potrebbero essere le informazioni aggiuntive per la produzione di indicatori più rilevanti per il progresso sociale; 3. stabilire la fattibilità di misure alternative; 4. discutere come presentare le informazioni statistiche in un modo più appropriato. Il rapporto distingue anche tra benessere attuale e valutazione della sostenibilità. Il benessere attuale ha a che fare sia con gli aspetti economici sia con gli aspetti collegati alla vita delle persone (cosa fanno, cosa possono fare, come si sentono, l ambiente naturale in cui vivono). Se questi livelli di benessere possono essere mantenuti nel tempo o meno dipende dal capitale (naturale, fisico, umano, sociale) che si sarà in grado di tramandare alle generazioni future. Di seguito si sintetizzano i principi e le raccomandazioni enunciate nel rapporto e si rimanda al rapporto e alla sua bibliografia per una trattazione estesa degli argomenti presentati principio: migliori misurazioni nella stima della prestazioni economiche in un economia complessa Bisogna superare le difficoltà nella valutazione dei servizi e dei prodotti sempre più complessi. Ci sono oggi molti prodotti la cui qualità è complessa, multidimensionale e soggetta al rapido cambiamento (automobili, computer, lavatrici), ma ancora di più per i servizi (servizi medici, istruzione, ICT, attività di ricerca, servizi finanziari). La qualità è come noto fattore importante per misurare reddito e consumi reali, fattori che determinano il benessere materiale delle persone. I servizi di natura collettiva, come la sicurezza, e di natura individuale, come i servizi medici e istruzione, giocano un ruolo importante nelle economie moderne. La loro misurazione deve essere migliorata (da un approccio basato sui dati per la loro produzione (ad esempio n. di dottori) si deve passare a dati sull output, ovvero ai risultati (il numero dei singoli trattamenti sanitari). La misurazione della produttività di tali servizi va senz altro migliorata. È cruciale affrontare il problema della produzione pubblica. 2 principio: dalla produzione al benessere Bisogna spostare l attenzione dalle misure della produzione economica a quelle del benessere umano nel quadro di un contesto di sostenibilità. Anche se ci sono carenze nella stima della produzione sappiamo molto di più su queste che non sulle misure del benessere. Si tratta di sviluppare un sistema statistico che sappia integrare le stime delle attività di mercato con quelle basate su benessere in un ottica di sostenibilità. Le

9 dimensioni del benessere sono tante ma un punto di partenza importante è rappresentato dalle condizioni materiali di vita. Da questi principi derivano le seguenti raccomandazioni: Rac 1 Nel valutare il benessere materiale considerare: reddito e consumo piuttosto che produzione. Il tenore di vita materiale è più associato alle misure del Reddito nazionale netto, del reddito familiare reale e del consumo, piuttosto che al PIL, che misura la produzione di mercato. Rac. 2 Dare rilievo alla prospettiva delle famiglie Ciò significa puntare di più sul reddito familiare e sui consumi, tenendo conto dei pagamenti tra settori, ovvero le tasse allo Stato, i benefici sociali dallo Stato alle famiglie, gli interessi passivi dalle famiglie alle imprese finanziarie, i servizi in natura forniti dallo Stato alle famiglie. Rac. 3 Considerare reddito e consumi unitamente alla ricchezza. Redditi e consumi sono fondamentali per stabilire le condizioni materiali di vita, ma fondamentale è anche la ricchezza. Le misure della ricchezza sono fondamentali dal punto di vista della sostenibilità. Rac. 4 Dare maggior rilievo alla distribuzione del reddito, consumo e ricchezza. Si tratta di superare l utilizzo della sola media e ricorrere sistematicamente all utilizzo di misure distributive di reddito, consumo e ricchezza. Rac. 5 Introdurre misure più ampie del reddito considerando le attività non market. Molti servizi prodotti dalla famiglia per se stessa non vengono considerati nel computo ufficiale del reddito e della produzione, sebbene costituiscano un importante aspetto dell attività economica. 3 principio: il benessere è multidimensionale. La Commissione ha identificato le seguenti dimensioni chiave: condizioni di vita materiali (reddito, consumo e ricchezza) salute istruzione attività personali incluso il lavoro partecipazione politica e governance rapporti sociali e relazioni ambiente (condizioni presenti e future) insicurezza di natura economica e fisica 4 principio: le dimensioni oggettive e soggettive del benessere sono entrambe importanti Dai principi 3 e 4 derivano le seguenti raccomandazioni: Rac. 6 la qualità della vita dipende dalle condizioni e dalle capacità oggettive delle persone. Dovrebbero essere compiuti passi in avanti nella misurazione della salute, istruzione, attività personali e condizioni ambientali delle persone. Uno sforzo notevole dovrebbe essere dedicato allo sviluppo di indici robusti e affidabili sui rapporti sociali, sulla partecipazione politica e sull insicurezza, che possono influenzare la soddisfazione della vita. 9

10 Rac. 7 Gli indicatori di qualità della vita rispetto ad ogni dimensione devono tener conto delle disuguaglianze Dovranno essere considerate le disuguaglianze da un punto di vista socioeconomico, ma anche territoriale, di genere, tra generazioni, ovvero fornire una valutazione esaustiva e globale delle disuguaglianze per tutte le dimensioni identificate. Rac. 8 Dovranno essere disegnate rilevazioni statistiche per valutare i collegamenti tra le diverse dimensioni della qualità della vita di ogni persona; queste informazioni dovranno essere utilizzate quando si definiscono le politiche in vari campi. Rac. 9 gli istituti di statistica devono fornire le informazioni necessarie per aggregare le varie dimensioni della qualità della vita, consentendo la costruzione di indici diversi. Si tratta di lavorare per la costruzione di indici compositi sia di aspetti soggettivi che oggettivi. Rac. 10 le misurazioni sia oggettive che soggettive del benessere forniscono informazioni chiave sulla qualità della vita delle persone. Gli istituti di statistica dovrebbero includere domande che sappiano cogliere nelle proprie indagini la valutazione che ognuno dà alla sua vita, della sua soddisfazione e delle priorità. 5 principio: utilizzare un approccio pragmatico nella misurazione della sostenibilità La sostenibilità è un aspetto fondamentale per stabilire se il livello attuale di benessere potrà essere trasmesso alle generazioni future. Rac.11 la valutazione della sostenibilità richiede un cruscotto ben individuato di indicatori. La caratteristica distintiva di questi indicatori consiste nel poterli interpretare come variazioni di stock di capitale preesistente. Un indice monetario di sostenibilità può avere un ruolo importante ma dovrebbe essere limitato a valutare gli aspetti economici della sostenibilità Benessere attuale e sostenibilità non possono essere rappresentati dagli stessi indicatori. Bisognerà trovare indicatori che identifichino le variazioni di stock delle risorse naturali, del capitale umano, sociale e fisico. Uno degli approcci più importanti per misurare la sostenibilità e quello di dare un valore monetario agli asset che costituiscono i vari capitali. Uno dei suoi limiti più importanti è l assenza di mercati su cui effettuare la valutazione degli asset. La Commissione Stiglitz suggerisce di partire con un approccio ragionevole e pragmatico limitando l aggregazione monetaria solo agli items per i quali esistono tecniche di valutazione del valore monetario valide e scientificamente consistenti come per il capitale fisico, umano e per parte delle risorse del capitale naturale. 6 principio: indicatori fisici delle pressioni ambientali Rac. 12 Gli aspetti ambientali della sostenibilità meritano un approccio a parte basato su una serie di indicatori fisici ben selezionati. È necessario un chiaro indice di prossimità ai livelli di rischio di danno ambientale. Il Rapporto franco tedesco Il consiglio dei ministri franco-tedesco ha deciso nel febbraio del 2010 di chiedere al Conseil d Analyse Économique (CAE) e al German Council of Economic Experts (GCEE) di dare un seguito al rapporto della Commissione sul Measurement of Economic performance and Social Progress. 10

11 Il rapporto presentato a fine 2010 conferma e rafforza alcune conclusioni della Commissione Stiglitz e in primo luogo che il progresso e il benessere umano sono dimensioni troppo complesse per poter essere valutate con un solo indicatore. Qualunque analisi del progresso delle società deve basarsi su un set di indicatori suddiviso in domini. Il rapporto franco-tedesco adotta gli stessi domini presentati dalla Commissione Stiglitz e propone alcune soluzioni pragmatiche per la definizione di indicatori adeguati per ciascun dominio. Il problema principale che si pone in questo caso è quello di trovare il giusto equilibrio in modo che il set di indicatori sia ricco abbastanza per stimolare una fervida discussione ma non sia eccessivamente esteso. Il rapporto franco-tedesco esclude, inoltre, la possibilità di costruire un unica misura composita da usare per riassumere gli indicatori presenti nel set. Propone, invece, adottare delle misure composite per riassumere gli indicatori di ciascun dominio. 11 Performance economica e benessere materiale Non esiste un indicatore unico che sia in grado di misurare il benessere materiale e perseguire questo obiettivo è totalmente irrealistico. Per questo motivo il rapporto franco-tedesco propone sei indicatori per coprire questo dominio cercando di dare un informazione bilanciata sia della performance economica sia della situazione corrente del benessere materiale. Gli indicatori proposti sono: PIL pro capite PIL per ore lavorate Tasso di occupazione (15-64 anni) Reddito nazionale netto pro capite Consumo finale delle famiglie pro capite (incluso P.A.) Tasso di quintili di reddito (S80/S20). Il rapporto sottolinea anche la necessità di armonizzare i dati panel dell indagine EUSILC e di aumentare il suo campione per poter migliorare le misure sui cambiamenti nella distribuzione del reddito. Un altro fronte su cui sarebbe necessario lavorare è l analisi comparata dei dati delle indagini sull uso del tempo per poter migliorare le stime delle attività non market. Qualità della vita Il rapporto franco-tedesco propone, per ciascun dominio in cui è suddivisa la qualità della vita, un indicatore principale e, eventualmente una selezione più ampia di indicatori da sintetizzare con la tecnica delle componenti principali. Salute: La salute rappresenta una delle dimensioni fondamentali della qualità della vita. Il rapporto ritiene che l indicatore più rilevante per quest area dovrebbe essere, nel futuro, il numero di anni in buona salute. 12 Sfortunatamente mentre i dati sulla mortalità sono di ottima qualità i dati della popolazione con e senza disabilità sono ancora solo limitatamente comparabili e ciò rende impossibile adottare questo indicatore. In alternativa si propone di adottare il numero potenziale di anni di vita persi 13 che è un indicatore riportato dall OECD da una ventina di anni. In aggiunta a questo indicatore principale il rapporto francotedesco propone anche come indicatore la prima componente principale dell analisi realizzata sul seguente set di indicatori: Percentuale bambini vaccinati contro il morbillo Percentuale bambini vaccinati contro DTP Speranza di vita alla nascita delle femmine (in anni) 11 In particolare il rapporto usa l analisi delle componenti principali per sintetizzare gli indicatori di ciascun dominio. 12 Healthy life-years (HLY) 13 Il Potential years of life lost (PYLL) è calcolato prendendo, per ogni persona che muore prima dei 70 anni, il la differenza tra 70 e l età alla morte. Il numero totale di anni persi in una anno di riferimento è rapportato a abitanti. 11

12 Speranza di vita alla nascita dei maschi (in anni) Speranza di vita a 65 anni, maschi (in anni) Numero potenziale di anni persi (PYLL), tutte le cause, femmine, (in anni) Numero potenziale di anni persi (PYLL), tutte le cause, maschi, (in anni) Suicidi per 100,000 abitanti Conoscenza e comprensione: Per quest area viene proposto come indicatore principale le medie dei punteggi ottenuti con l indagine PIAAC. 14 Poiché i dati non sono ancora disponibili si propone di adottare la percentuale di studenti (ISCED 1-6) tra i 15 e i 24 anni sul totale della popolazione nella stessa classe d età. In alternativa, come per la salute, il rapporto propone di utilizzare la prima componente principale dell analisi effettuata sul seguente set di indicatori: Percentuale di studenti (ISCED 1-6) tra i 15 e i 24 anni Percentuale di studenti (ISCED 1-6) di 30 anni e più Percentuale di laureati (ISCED 5-6) tra i 20 e i 29 anni. Persone di anni che hanno completato almeno la scuola secondaria superiore Early school leavers Attività personali: Il rapporto riconosce che si tratta di una dimensione quanto mai eterogenea e che un buon punto di partenza è di concentrarsi sull attività che occupa la maggior parte del tempo giornaliero di molte persone: il lavoro. In particolare il rapporto identifica una serie di indicatori che permettono di valutare il bilancio tra lavoro e tempo libero in modo da fornire una misura indiretta delle attività personali. Gli indicatori identificati su cui viene realizzata l analisi in componenti principali sono: Percentuale di lavoratori part-time involontari sul totale dei lavoratori part-time Percentuale di occupati che lavorano la notte Percentuale di occupati che lavorano il sabato Percentuale di occupati che lavorano la domenica Percentuale di occupati con un lavoro a turni sul totale degli occupati. Libertà di espressione e governance: L opportunità di esprimere le proprie opinioni rappresenta un elemento importante della qualità della vita come messo in evidenza in modo autorevole dal capability approach. Questa dimensione è però di difficile misura. Il rapporto prende in considerazione tre possibili indicatori. Freedom in the word pubblicato da Freedom house, il Polity IV che pubblica un indice del grado di democrazia di un paese e il sistema di indicatori di governante pubblicati dalla World Bank. I primi due indicatori sono focalizzati principalmente sui paesi in via di sviluppo e non permettono di differenziare bene i paesi OECD. A questo si aggiungono considerazioni di consistenza metodologica che portano a privilegiare gli indicatori della World Bank. Nell ambito dei sei indicatori di governante della World Bank il rapporto franco-tedesco suggerisce di adottare l indicatore su Liberta di espressione e responsabilità che misura la percezione dei cittadini di un paese del grado con cui possono partecipare alla selezione del loro governo e misura, inoltre, la percezione della loro libertà di espressione, associazione e la libertà dei media. Relazioni interpersonali: Questa importante dimensione della qualità della vita è una delle meno accessibili usando misure oggettive. Il rapporto propone di utilizzare due misure. La frequenza con cui si passa del tempo con altre persone presso organizzazioni sportive, culturali e comunali che è un indicatore rilevato dalla World Values Survey e inserito dalla Commissione European come un indicatore oggettivo di interazione sociale. In alternativa il rapporto propone di usare l indicatore rilevato da EUSILC sulla possibilità di chiedere aiuto a parenti amici o vicini. 14 Programme for the International Assessment of Adult Competencies. 12

13 Condizioni dell ambiente: Le condizioni dell ambiente in una prospettiva a lungo termine sono affrontati nella parte che riguarda la sostenibilità. In questo caso, invece, si vuole focalizzare l attenzione sulle condizioni dell ambiente in una prospettiva a breve termine. L obiettivo è di fornire, con un unico indicatore, un idea delle condizioni dell ambiente. Tenendo conto della disponibilità di dati il rapporto propone di usare come indicatore principale l esposizione della popolazione a particolato di dimensioni inferiori a 10 micrometri (PM10). Sicurezza personale ed economica: Per questa dimensione il rapporto adotta il principale indicatore di inclusione sociale della Commissione Europea: le persone non a rischio di povertà. Il rapporto sottolinea che sarebbe necessario adottare un set più completo di informazioni che tenga conto della sicurezza economica, sanitaria e fisica 15 ma per mancanza di dati affidabili ritiene che per il momento questa strada non sia perseguibile. Sostenibilità Il rapporto si focalizza sulla sostenibilità economica (macroeconomica e finanziaria) e sulla sostenibilità ambientale. Gli indicatori selezionati sono i seguenti: Sostenibilità macroeconomica: a. Formazione del capital fisso netto del settore private (in % del Pil) b. Investimenti in R&D (% del PIL) c. Bilancio fiscale aggiustato ciclicamente (in % del Pil) d. Sostenibilità fiscale (gap S2) Sostenibilità finanziaria: a. Gap tra Totale credito privato e Pil b. Gap di prezzo del Patrimonio netto reale c. Gap di prezzo dei Beni immobili Sostenibilità ambientale: a. Livello di emissioni di gas serra b. Emissione di gas serra pro-capite c. Produttività delle risorse (PIL derivante da Input Materiale Nazionale 16 non-rinnovabile) d. Consumo delle risorse (Consumo Materiale Nazionale 17 non rinnovabile pro capite) e. Biodiversità (indicatore preliminare: indice delle specie avicole 18 ) I programmi della Commissione Europea La Comunicazione della Commissione europea del 2009 La Commissione europea nell agosto 2009 ha emanato una Comunicazione (COM del ) al Consiglio e al Parlamento europeo, dove individua le diverse misure che possono essere prese nel breve periodo per rappresentare il progresso, seguendo l approccio di sviluppare indicatori ad integrazione del Pil. Del resto è noto che tale indicatore non è nato per misurare con accuratezza il progresso economico e sociale e rappresentare questioni quali i cambiamenti climatici, l uso efficiente delle risorse o l inclusione sociale, dai quali dipende decisamente il benessere dei cittadini. La Commissione, pertanto, intende intensificare il suo impegno per sviluppare indicatori che trattino le questioni essenziali su cui fondare le politiche nazionali 15 Il Canadian Council of Social development ha sviluppato un indicatore composto di personal insecurity che prende in considerazione appunto queste tre aree. 16 Domestic material Input (DMI) 17 Domestic Material Consumption (DMC) 18 Bird index: 13

14 e comunitarie volte a migliorare il benessere dei cittadini e intende altresì informare sull attuazione e sui risultati delle misure proposte entro il La Commissione ha individuato cinque azioni per misurare meglio il progresso in un mondo in cambiamento: I Completare il Pil con indicatori ambientali e sociali. Il Pil va affiancato da un indice ambientale globale e migliorare gli indicatori della qualità della vita. La Commissione intende presentare nel 2010 un indice composito sulla pressione ambientale. Tale indice rispecchierà l inquinamento e altri danni all ambiente all interno del territorio UE. L indice incorporerà gli aspetti più importanti della politica ambientale: cambiamenti climatici, e consumo di energia; natura e biodiversità; inquinamento atmosferico e ripercussioni sulla salute; utilizzo e inquinamento delle acque; produzione di rifiuti e uso delle risorse. All inizio l indice sarà pubblicato su base annua per l UE e per i singoli Paesi e poi, se ritenuto efficace, parallelamente al Pil. A complemento verranno pubblicate informazioni supplementari su sotto temi e obiettivi in materia ambientale. Esiste poi la possibilità di elaborare un indicatore globale della qualità ambientale (es. numero dei cittadini che vivono in un ambiente sano). La Commissione continuerà a lavorare su indicatori che registrino l impatto ambientale al di fuori del territorio UE (indicatori di monitoraggio sull uso sostenibile delle risorse). Dal lato della qualità della vita e benessere, che sono obiettivi, si ha intenzione di migliorare gli indicatori ( come fattori input o mezzi per raggiungere gli obiettivi) collegati al reddito, servizi pubblici, salute, tempo libero, ricchezza, mobilità e ambiente pulito. Si stanno mettendo a punto anche indicatori diretti, ovvero di risultati, di misure della qualità della vita e del benessere a complemento degli indicatori di input. II Informazioni quasi in tempo reale a sostegno del processo decisionale. Fenomeni come la globalizzazione e i cambiamenti climatici necessitano di informazioni veloci, per elaborare efficacemente le politiche. Se i dati sul Pil e l occupazione sono diffusi entro poche settimane dal loro periodo di riferimento, per i dati in materia ambientale e sociale ciò non avviene. Quindi si punterà ad aumentare l attualità di tali tipologie di dati. Per la produzione di indicatori ambientali le tecnologie rendono sempre più possibile una loro diffusione in tempo reale (satelliti, stazioni di rilevamento automatico, internet). La Commissione a tal proposito ha adottato la direttiva INSIRE, il GMES e messo a punto il SEIS (Sistema comune di informazioni ambientali). Informazioni più attuali possono essere prodotte con i modelli di previsione immediata (nowcasting). Per la produzione di dati sociali la Commissione cercherà di migliorare la tempestività, ovvero ridurre i tempi tra la raccolta dei dati e la loro pubblicazione. III Informazioni più precise su distribuzione e diseguaglianze. Tra gli obiettivi generali della Comunità c è quello di ridurre le disuguaglianze tra regioni e gruppi sociali ed è per questo motivo che è fondamentale analizzare la distribuzione della ricchezza. La povertà sembra in crescita tra i paesi dell Unione. I dati esistenti dai conti nazionali (es il reddito delle famiglie) o da indagini come EUSILC (statistiche comunitarie su reddito e condizioni di vita) permettono già da adesso di effettuare analisi sulla distribuzione della ricchezza. Per le politiche volte alla lotta alla povertà, esclusione sociale e discriminazione, occorre armonizzare maggiormente i dati prodotti, allargando l analisi anche a istruzione, sanità, speranza di vita e vari aspetti collegati all esclusione sociale. Allo stesso modo va allargata l analisi a indicatori di pari accesso ad un alloggio di qualità, ai trasporti, ai servizi ed infrastrutture essenziali. Inoltre, si pensa sempre più al legame tra esclusione sociale e degrado ambientale. IV Elaborare una tabella europea di valutazione dello sviluppo sostenibile. Lo sviluppo sostenibile è un obiettivo generale dell Unione europea con lo scopo di migliorare la qualità della vita e il benessere del pianeta per le generazioni presenti e future. Per diversi motivi gli attuali indicatori di sviluppo sostenibile non sono basati su dati recenti, di conseguenza è possibile che non 14

15 rispecchino a pieno gli sforzi per raggiungere tale obiettivo generale compiuti dalle imprese, dalla società civile o dai governi a livello locale o nazionale. Per raggiungere tali obiettivi la Commissione intende: sviluppare una tabella di valutazione dello sviluppo sostenibile. Tale tabella sarà basata sugli indicatori di sviluppo sostenibile dell Ue con dati più concisi e aggiornati, con informazioni di tipo quali-quantitative. definire soglie di sostenibilità ambientale. Gli scienziati stanno cercando di stabilire i valori di soglia degli ambienti fisici e di definire le possibili conseguenze irreversibili o a lungo termine se si superano tali valori. In tal modo sarebbe possibile individuare i livelli di allerta che dovrebbero entrare nella definizione degli obiettivi e della valutazione delle politiche. A tal fine va migliorata l interazione tra ricerca e statistica ufficiale. V Estendere i conti nazionali alle questioni ambientali e sociali. Per le politiche comunitarie è necessario disporre di un insieme di dati che includono sistematicamente oltre alle questioni economiche anche di quelle ambientali e sociali. Per questo si intende integrare i conti nazionali con una contabilità economico-ambientale e nel lungo periodo con dei conti aggiuntivi relativi ad aspetti sociali. Tutto ciò sarà inserito nel quadro delle future revisioni del sistema internazionale dei conti nazionali e del sistema europeo dei conti. Lo sviluppo della contabilità economico-ambientale integrata si basa già su una prima serie di dati dei conti ambientali prodotti dai paesi membri. I più comuni sono i conti relativi ai flussi fisici sulle emissioni atmosferiche e al consumo di materiali, nonché i conti monetari relativi alla spesa e alle tasse destinate alla tutela dell ambiente. La Commissione intende, entro il 2013, estendere la raccolta di dati a tutti i paesi membri e in seguito elaborare dati su conti fisici ambientali per il consumo d energia, la produzione e il trattamento dei rifiuti e conti monetari relativi alle sovvenzioni in materia ambientale. Per raggiungere tale obiettivo la Commissione intende proporre anche un quadro giuridico per la contabilità ambientale. Una seconda categoria di conti ambientali riguarda il capitale naturale, in particolar modo le variazioni delle scorte, riserve forestali ed ittiche. Si intende ancora completare i conti fisici ambientali con dati monetari basati sulla valutazione del danno provocato ed evitato, sulle variazioni delle scorte di riserve naturali e dei beni e servizi eco sistemici (progetto di ricerca EXIOPOL). Nell ambito del sistema economico europeo si prevede di continuare nella valutazione di un sistema di contabilità dei beni e servizi eco sistemici allo scopo di fissare metodi riconosciuti a livello internazionale. Accanto alla contabilità ambientale per le questioni sociali già i conti nazionali producono dati importanti come il reddito disponibile delle famiglie e il dato corretto del reddito disponibile che tiene conto delle differenze dei sistemi di protezione sociale dei diversi paesi. Questi dati esprimono meglio del Pil pro-capite quello che la gente può consumare e risparmiare e la Commissione promuoverà l uso di tali dati. Lo Sponsorship Group Successivamente alla Comunicazione della Commissione per dare seguito alle indicazioni prescritte ed anche dalle raccomandazioni della Commissione Stiglitz, Eurostat ha costituto uno Sponsorship Group sulla Misurazione del progresso, benessere e sviluppo sostenibile a cui partecipa anche l OCSE e l Unece. Il mandato di tale gruppo con inizio marzo 2010 si concluderà con un rapporto entro l estate Le aree di sviluppo di lavoro dello Sponsorship Group sono state suddivise in quattro filoni di azione, con la costituzione di altrettante task force a livello di direttori degli istituti di statistica: 1. la prospettiva delle famiglie e gli aspetti di distribuzione del reddito, consumi e ricchezza, in particolare: migliore diffusione delle statistiche di contabilità nazionale già esistenti, come il reddito disponibile e il consumo finale effettivo; utilizzare le indagini sulle famiglie al fine di produrre informazioni macro-economiche sulla distribuzione del reddito, consumo e ricchezza; promuovere lo sviluppo di conti sui bilanci delle famiglie; allargare la valutazione del reddito alle attività non market e del tempo libero 15

16 2. la sostenibilità ambientale, in particolare: completare i conti nazionali con un sistema dei conti ambientali integrato; rivedere lo schema degli indicatori di sviluppo sostenibile; collegare i conti nazionali con i conti sull energia; 3. le misure multidimensionali della qualità della vita, in particolare: la Commissione Stiglitz ha identificato le seguenti dimensioni che rappresentano simultaneamente la qualità delle vita e del benessere: o condizioni materiali di vita (reddito, consumo e ricchezza) o salute o istruzione o attività personali incluso il lavoro o impegno politico e governance o relazioni sociali e interpersonali o ambiente (condizioni attuali e future delle famiglie e degli individui) o insicurezza, di natura fisica ed economica; sviluppo di indicatori oggettivi della qualità della vita sulla base delle indagini sulle famiglie e di fonte amministrativa; valutare le disuguaglianze nella qualità della vita; aggregare le differenti dimensioni di ineguaglianza; misurare il benessere soggettivo; 4. gli aspetti trasversali, in particolare: chiarire le connessioni tra i documenti politici più rilevanti (GDP and Beyond, Europe 2020, la strategia europea sullo sviluppo sostenibile ad esempio); lavorare su aspetti trasversali, come un quadro concettuale di riferimento e la ricognizione dei data base già esistenti sui temi in questione; organizzare una tavola rotonda sul tema alla 96 Conferenza dei DGINS il 30 settembre a Sofia. Il Sofia Memorandum Nel settembre 2010 è stata organizzata in Bulgaria la conferenza dei DGINS sul tema Measuring Progress, well-being and sustainable development. Durante la 96 Conferenza dei Direttori generali degli Istituti di statistica tenutasi a Sofia è stato stilato un Memorandum 19. Esso stabilisce che lo sviluppo sostenibile e il benessere sono obiettivi fondamentali del Trattato dell Unione europea. In particolare si ribadisce che: a. è necessario riconciliare gli aggregati di Contabilità nazionale con i dati provenienti dalle indagini sulle famiglie, catturare meglio gli aspetti distributivi, misurare meglio i livelli di reddito delle famiglie e la loro crescita, migliorare i dati sui bilanci delle famiglie, i dati sul time use, i dati sui conti patrimoniali delle famiglie; b. dato che non viene completamente valorizzata la ricchezza dei dati già prodotti c è spazio per una loro migliore presentazione secondo una prospettiva delle famiglie; c. l impatto globale delle questioni ambientali impone la produzione di dati armonizzati tra paesi, sottolineando l importanza delle misure sulle pressioni ambientali da una prospettiva di consumo e riconoscendo che esistono limiti pratici e metodologici per la valutazione del capitale naturale. In merito alla sostenibilità ambientale è necessario sviluppare un set di raccomandazioni che indirizzino lo sviluppo coerente dei dati ambientali e degli indicatori di sviluppo sostenibile; d. occorre mirare ad un alta qualità dei dati sulla qualità della vita (QoL), basati su un approccio che combini dimensioni economiche, sociali e ambientali, coprendo condizioni oggettive e soggettive. Occorre inoltre migliorare la tempestività, la comparabilità e la copertura delle varie dimensioni delle statistiche sulla QoL. A tale fine l indagine armonizzata Eu-silc è lo strumento principale per

17 misurare le dimensioni della QoL non ancora coperte da altre fonti statistiche. Si riconosce che altre fonti, come l indagine sulle forze di lavoro, l indagine sui bilanci familiari e sull uso del tempo, sono già disponibili a livello europeo e la loro complementarietà con l indagine Eu-silc deve essere concepita in modo da sviluppare un sistema che misuri le differenti dimensioni della QoL. L uso di fonti amministrative deve essere infine incoraggiato. Le proposte che emergeranno dallo Sponsorship Group nell estate 2011 dovranno poi tradursi in obiettivi specifici del Programma statistico Le iniziative dell ONS A Novembre del 2010 l Office for National Statistics (ONS) del Regno Unito ha lanciato un programma di lavoro per Measuring National Well-being. L obiettivo di questo programma è di sviluppare e pubblicare "An accepted and trusted set of National Statistics which people turn to first to understand and monitor national well-being." L ONS ha organizzato come prima cosa un dibattito nazionale su che cosa è importante per voi? per ottenere una ampia set di informazioni su quali sono gli aspetti che maggiormente influenzano il benessere dei cittadini. Il questionario utilizzato è stato messo online e chiunque poteva rispondere alle domande chiuse o lasciare dei commenti laddove previsto. Oltre al questionario online sono state organizzati incontri con accademici ed esperti dei benessere. L ampia partecipazione ha mostrato il forte interesse verso questa tematica e la volontà di partecipare alla scelta delle dimensioni che contano nel definire il benessere della società. Il dibattito ha mostrato che cose diverse importano a persone diverse ma la variabilità non è infinita. Esiste un set coerente di elementi comuni. Le risposte supportano l idea che il benessere è multidimensionale e ciò è consistente con i risultati delle ricerche internazionali. Le dimensioni che i cittadini vorrebbero fossero prese in considerazione si possono riassumere in otto dimensioni: Standard di vita materiali Salute Istruzione e formazione Attività personali incluso il lavoro Partecipazione politica e governance Relazioni interpersonali Condizioni presenti e future dell ambiente Insicurezza (economica e personale) L ONS ha anche riconosciuto che il benessere soggettivo è in aspetto importante nella valutazione del benessere della società. Per colmare una forte lacuna nella disponibilità di dati ha introdotto nella sua indagine più grande (la Integrated Household Survey) quattro domande volte alla valutazione di vari aspetti del benessere soggettivo. Le quattro domande sono: Complessivamente, quanto è soddisfatto della sua vita al momento? Complessivamente, quanto si è sentito felice ieri? Complessivamente, quanto si è sentito in ansia ieri? Complessivamente, in che misura ritiene che le cose che fa nella sua vita sono soddisfacenti? Ciascuna domanda prevede una scala da 0 a10. Le domande sono state poste ad un campione di persone di 16 anni e più. I primi risultati saranno pubblicati nel 2012 e saranno considerati sperimentali per permettere ulteriori miglioramenti. L ONS sta anche sperimentando la rilevazioni di domande più dettagliate sul benessere soggettivo attraverso la sua indagine mensile. Questo lavoro è di primaria importanza in quanto dal dibattito nazionale è emerso 17

18 con chiarezza che gli aspetti di benessere soggettivo come il senso di autorealizzazione, la soddisfazione per le relazioni con gli amici e la famiglia, la soddisfazione per il tempo libero, per il lavoro e il senso di appartenenza ad una comunità sono elementi fondanti del benessere individuale. La sfida del BES nella discussione italiana Il BES (Benessere Equo e Sostenibile) si basa in larga parte sul framework dell OCSE presentato in precedenza. Esso rappresenta una sfida più impegnativa rispetto alle iniziative presentate in questo documento perché cerca di integrare il benessere con l equità e la sostenibilità. Ciò comporta notevoli problemi teorici che vanno esplicitati e risolti prima di poter iniziare la discussione tecnico/metodologica su come misurare le dimensioni presenti nei diversi domini. La commissione è chiamata ad esprimersi su 3 aspetti fondamentali che sottoponiamo di seguito alla discussione. Il primo problema che sottoponiamo alla discussione riguarda come integrare la sostenibilità nel BES. La sostenibilità è un aspetto fondamentale per stabilire se il livello attuale di benessere potrà essere trasmesso alle generazioni future, ma è estremamente difficile da misurare. Si tratta di evidenziare in qualche modo quanto stiamo consumando del capitale che trasmetteremo alle future generazioni. Difficilmente ciò può essere misurato con gli stessi strumenti e indicatori del benessere attuale e difficilmente ciò può essere misurato dominio per dominio. A nostro avviso per poter integrare la sostenibilità nel BES sono percorribili due strade: 1. integrare gli indicatori di sostenibilità con gli indicatori di qualità della vita dell oggi e andare verso un BES in cui la qualità della vita di oggi risulta misurata anche in termini di sostenibilità (in questo caso le dimensioni e gli indicatori di qualità della vita di ogni dominio dovrebbero integrarsi con gli indicatori di sostenibilità specifici per il dominio stesso); 2. considerare gli indicatori di sostenibilità a parte, in modo da avere una valutazione della qualità della vita ad oggi (magari con qualche indicatore a cavallo tra presente e futuro) e una valutazione della sua sostenibilità (sganciando le aree di sostenibilità da un rapporto uno a uno con i domini considerati per la misurazione del benessere) (cfr. figura 3). Figura 3. La struttura concettuale del BES primo step Qualità della vita Dominio n Sostenibilità Dominio i Dominio 3 Dominio 2 Dominio 1 Presente Futuro Anche per la commissione Stiglitz, benessere attuale e sostenibilità non possono essere rappresentati dagli stessi indicatori. Ciò significa operativamente che in primo luogo dovremmo procedere ad individuare le misure del benessere umano e ambientale dell oggi e che a queste misure dovremo affiancarne altre - non necessariamente per tutti i domini - che ci permettano di misurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale. L OCSE vorrebbe farlo attraverso la misurazione del capitale economico, umano, sociale e 18

19 naturale. Si tratterebbe in questo caso di due fasi distinte, anche se la riflessione e lo studio viene avviato contestualmente. Non necessariamente si uscirà con tutti gli indicatori nello stesso momento. Nella pubblicazione How is life? l OCSE non propone nessuna misura della sostenibilità, data la difficoltà, ma si limita a citare l iniziativa OCSE sulla valutazione del capitale umano e il gruppo di lavoro congiunto UNECE/Eurostat/OECD sulla sostenibilità ambientale. Il rapporto franco-tedesco propone, invece, degli indicatori di sostenibilità ma afferma chiaramente che la sostenibilità dovrebbe essere valutata separatamente dalla qualità della vita e solo in termini economico/finanziari e ambientali. Anche noi dovremo approfondire la questione agganciandoci alla riflessione internazionale. Sulla base del dibattito attualmente in corso presso il gruppo di indirizzo CNEL-Istat sulla misura del progresso della società italiana, delle raccomandazioni della commissione Stiglitz e del rapporto franco-tedesco la soluzione più opportuna, a nostro parere, sarebbe di considerare la sostenibilità separatamente dal benessere attuale seppure non per tutti i domini. A questa conclusione concorrono principalmente due ordini di fattori. In primo luogo, sintetizzando per ogni dominio aspetti relativi all oggi e aspetti relativi alla sostenibilità futura, è alto il rischio di avere un informazione media poco chiara. Si pensi, ad esempio alla situazione italiana negli anni 80: in quel periodo il benessere delle famiglie è aumentato grazie a scelte di politica economica che hanno minato la sostenibilità economico/finanziaria del Paese. Un indicatore che avesse fuso i due aspetti avrebbe mostrato un andamento incerto laddove due indicatori avrebbero potuto riportare con più chiarezza che il benessere materiale delle famiglie stava aumentando mettendo a rischio la sostenibilità. In secondo luogo è molto difficile che si possa valutare la sostenibilità di ciascun dominio. Se guardiamo alla riflessione internazionale si vede che la sostenibilità è valutata in modo diverso soprattutto con tecniche di misura che cercano di identificare le variazioni di stock delle risorse. Uno dei punti chiave del dibattito consisterà quindi nel decidere come misurare queste variazioni di stock e in relazione a quali capitali. La commissione è chiamata ad esprimersi su questo aspetto e in particolare se sia opportuno affiancare e non sovrapporre il benessere dell oggi alla sostenibilità. Il secondo problema riguarda se considerare, nella valutazione del benessere attuale, solo indicatori di outcome, o anche i fattori che influenzano il benessere. Si tratta essenzialmente di indicatori di input come la disponibilità di servizi, le infrastrutture e le politiche di spesa pubblica ecc. che costituiscono il contesto sociale in cui vivono i cittadini e che contribuisce al benessere raggiunto. Generalmente si ritiene che per valutare la qualità della vita sia sufficiente valutare gli indicatori di outcome poiché essi rappresentano ciò che conta veramente per gli individui e di ricorrere a quelli di input solo in assenza degli altri, in quanto proxy di essi. L esigenza di inserire all interno del quadro concettuale del benessere, servizi, infrastrutture e tutto ciò che possa influenzare il benessere del Paese e essere considerato leva per il miglioramento del benessere stesso dal punto di vista delle politiche, è emerso più volte sia nell ambito della commissione scientifica che nell ambito del gruppo CNEL-Istat. Partendo dalla riflessione emersa all interno della Commissione e del comitato CNEL-Istat abbiamo cercato di schematizzare come si potrebbe affrontare il problema. Ci sembra che il problema possa essere affrontato dominio per dominio. Si tratta di sdoppiare i domini che verranno scelti (cfr. figura 4); sarebbe infatti impossibile considerare i driver tutti assieme in un unico dominio mischiando, ad esempio, i servizi sanitari con i servizi per l istruzione. Più utile sarebbe affiancarli al dominio rispetto al quale sono più rilevanti, provando poi ad individuare due indicatori compositi per ogni dominio: uno di outcome e uno sui fattori che influiscono sul benessere per poter valutare correttamente la situazione. Dovremo verificare la fattibilità dominio per dominio. Va valutato, inoltre, se la qualità della vita è data dalla combinazione di outcome e fattori che influiscono sul benessere come schematizzato a titolo di esempio in figura 4 oppure se la qualità della vita attiene solo agli outcome e i driver vanno considerati a parte nello schema concettuale, staccati dalla qualità della vita in una colonna a sé stante. La commissione è chiamata ad esprimersi sulla necessità di affrontare in parallelo per ogni dominio indicatori di outcome e fattori che influenzano il benessere. 19

20 Equità Figura 4. La struttura concettuale del BES secondo step Outcomes Dominio n Qualità della vita Fattori che influiscono sul benessere Dominio n Dominio i Dominio 3 Dominio 2 Dominio 1 Presente Dominio i Dominio 3 Dominio 2 Dominio 1 Il terzo problema su cui sviluppare la discussione riguarda come integrare l equità nel BES. Al di là della valutazione tecnica se sia possibile valutare l equità per ogni dominio, dopo aver costruito l indicatore composito relativo, soprattutto se gli indicatori elementari sono multi fonte, bisogna sciogliere il nodo di come verranno integrati gli indicatori di disuguaglianza con gli indicatori di ciascun dominio. (cfr. figura 5). Figura 5. La struttura concettuale del BES terzo step Outcomes Dominio n Qualità della vita Fattori che influiscono sul benessere Dominio n Dominio i Dominio i Dominio 3 Dominio 2 Dominio 1 Dominio 3 Dominio 2 Dominio 1 Presente Questo problema è tanto più rilevante se si confermerà la necessità di ottenere un indicatore composito per ogni dominio. Sulla base delle riflessioni e delle esperienze internazionali e del dibattito in corso si profilano tre alternative: 1. in ogni dominio gli indicatori tematici vengono affiancati da indicatori di disuguaglianza che, integrati nelle procedure di sintesi, partecipano alla costituzione dell indice sintetico di dominio; 20

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