RICERCA E VALUTAZIONE DELL INTERVENTO RIVOLTO AGLI ALUNNI

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1 PATTO per la scuola Sintesi RICERCA E VALUTAZIONE DELL INTERVENTO RIVOLTO AGLI ALUNNI a.s. 2007/08 A cura di Dott.ssa SIMONA CARAVITA Dott.ssa SARAH MIRAGOLI 1

2 1. Introduzione La ricerca-intervento, realizzata all interno del progetto SbulloUniamoci, ha riguardato 27 classi di scuola secondaria di primo grado nelle scuole dei comuni dell Unione Terre d argine; di esse, 17 classi hanno preso parte ai corsi di educazione socio-affettiva (classi sperimentali) mentre le restanti 10 non partecipavano all intervento e hanno fornito dati di raffronto (classi di controllo). In questa elaborazione sintetica del report verranno presentati i dati relativi alla prima somministrazione (pre-test) del questionario anonimo, che hanno consentito di ottenere informazioni sull incidenza e la configurazione del fenomeno del bullismo nel territorio e di alcuni fattori di rischio ad esso correlati. Seguendo la struttura del questionario i dati qui di seguito presentati sono stati suddivisi nelle seguenti aree di interesse: il campione; il fenomeno del bullismo; il cyberbullying; handicap e disabilità; immigrazione; omofobia; Le ultime due sezioni approfondiscono i risultati ottenuti con le attività di educazione socioaffettiva, e in particolare l efficacia dei percorsi e la soddisfazione degli alunni. 2. L intervento nelle classi Gli interventi rientrano nel quadro generale delle azioni di promozione della salute finalizzate al miglioramento ed al rafforzamento delle life skills (abilità sociali), intese come fattori protettivi di fronte al rischio di bullismo e devianza. In ogni classe si sono eseguite ore di attività su diversi temi, a seconda delle esigenze che emergevano in aula. Qui sotto sono riportate alcune delle aree approfondite: 1. Immagine di sé 2. Autostima 3. Vita di gruppo 4. Emozioni bisogni relazionali 5. Il positivo che gli altri scoprono in me 6. Che cos'è il bullismo, attraverso la proiezione di film 7. Dallo scherzo al bullismo al reato 8. Role playing su situazioni di presa in giro, pressione del gruppo 9. La collaborazione e l inclusione 10. Le emozioni e il senso critico attraverso i video musicali È da sottolineare che l intervento con gli alunni inizialmente doveva coinvolgere 14 classi (due per ogni istituto scolastico) ma a Solliera i genitori hanno sostenuto finanziariamente l iniziativa permettendo così di allargarla ad altre 3 classi. 3. Il campione L indagine, i cui risultati principali sono sintetizzati nel presente testo, ha interessato 654 ragazzi (di cui 310 maschi e 282 femmine 1 ; 511 Italiani e 143 stranieri), alunni di 26 classi di seconda media e di 1 classe di terza media. Nelle 17 classi sperimentali (16 seconde e l'unica terza) è stato realizzato il corso di educazione affettiva, mentre nelle 10 classi di controllo il corso non ha avuto luogo 1 58 ragazzi non hanno risposto alla domanda relativa al genere. 2

3 4. Il fenomeno del bullismo I dati relativi alla presenza del fenomeno del bullismo sono stati raccolti in tutte le 27 classi, somministrando ai partecipanti all indagine un questionario che includeva tra le altre una serie di domande introdotta da una definizione, condivisa nella letteratura scientifica nazionale e internazionale, di cosa si intende per prepotenza. Prima che i partecipanti rispondessero a questa serie di domande la definizione di prepotenza è stata letta e discussa cosi da assicurarsi che i partecipanti condividessero una concezione comune di cosa siano le prepotenze (rispetto ad altre manifestazioni di condotta aggressiva) e le risposte alle domande successive costituissero indicatori più sensibili e precisi del fenomeno del bullismo. Nella serie di domande erano incluse due domande elaborate da Olweus, volte a rilevare la presenza di vittime e di prevaricatori e considerate nella letteratura indicatori sensibili ed attendibili per la rilevazione del bullismo. Le domande chiedevano agli intervistati con che frequenza, dall inizio del mese di dicembre avessero subito o agito prepotenze. La scelta del mese di dicembre come punto temporale di riferimento è stata operata al fine di rilevare le prepotenze in un arco di tempo di durata comparabile a quello rilevato nelle ricerche nazionali 2. Seguendo le modalità di elaborazione indicati dalla letteratura 3, le risposte alle due domande sensibili di Olweus hanno consentito di calcolare sia per il bullismo agito sia per la vittimizzazione (in situazione di bullismo) due indici: 1. l indice di presenza: risposte qualche volta, circa una volta alla settimana e diverse volte alla settimana. 2. l indice di gravità: risposte circa una volta alla settimana e diverse volte alla settimana. L indice di gravita è, quindi,compreso al interno dell Indice di presenza ed individua il numero di ragazzi autori e/o vittime di prevaricazioni con elevata frequenza. Le riposte alle due domande mai e solo una o due volte sono state codificate nell l indice di assenza del fenomeno o presenza occasionale. Focalizzando l attenzione sugli indicatori di bullismo (Indici di presenza di bullismo agito e vittimizzazione; Indici di gravita di bullismo agito e vittimizzazione), a livello di campione complessivo gli indici di presenza (si veda tab. 1.1) mostrano come sia possibile registrare nel campione una percentuale di bulli pari al 26,2% e di vittime pari al 17,1%. Per quanto concerne i generi, nei maschi la percentuale di bulli raggiunge una percentuale del 33,3% e nelle femmine del 18,1%, mentre le vittime sono il 20,1% dei maschi e il 13,8% delle femmine. Nel gruppo degli studenti di nazionalità non italiana si evidenziano percentuali superiori di bulli (38,8%) e di vittime (30,6%), di quelle riscontrate tra gli alunni di nazionalità italiana (24,1% e 14,9%). Tabella 1.1 Indice di presenza nel campione complessivo, distribuite per genere e nazionalità degli studenti. Indice di presenza Campione Totale Maschi Femmine Italiani Stranieri % % % % % Bulli 26,2 33,3 18,1 24,1 38,8 Vittime 17,1 20,1 13,8 14,9 30,6 Nel campione complessivo gli indici di gravità (si veda tab. 1.2) mostrano come i bulli che mettono in atto con rilevante costanza e frequenza azioni di prevaricazione raggiungono una percentuale del 9,2% e le vittime che ripetutamente sono oggetto di prepotenze sono il 4,9%. Tra o maschi la percentuale di bulli è pari al 12,6% e di vittime al 5,5%; tra le femmine i bulli raggiungono una percentuale del 5,7% e le vittime del 4,3%. Percentuali più elevate di bulli e 2 A. Fonzi (1997). Ragazzi oppressi, ragazzi che opprimono. Firenze: Giunti. 3 Menesini E., Giannetti E. Il questionario sulle prepotenze per la popolazione italiana. Problemi teorici e metodologici, in A. Fonzi (1997). Ragazzi oppressi, ragazzi che opprimono. Firenze: Giunti (p. 3-18). 3

4 vittime si riscontrano anche per questo indice nel gruppo di alunni di nazionalità straniera, quando comparato agli alunni di nazionalità italiana. Tabella 1.2 Indice di gravità nel campione complessivo, distribuite per genere e nazionalità degli studenti. Indice di gravità Campione Totale Maschi Femmine Italiani Stranieri % % % % % Bulli 9,2 12,6 5,7 7,4 20,0 Vittime 4,9 5,5 4,3 4,4 7,1 Per le analisi successive focalizzeremo da questo momento in poi l attenzione sugli indici di presenza che essendo comprensivi degli indici di gravita consentono una rilevazione più ampia del fenomeno. Nelle percentuali di bulli e vittime fino ad ora riportate sono inclusi ragazzi che rivestono il doppio ruolo di bulli e di vittime: i bulli-vittima. Incrociando gli indici di presenza del bullismo e della vittimizzazione è stato possibile rilevare l incidenza percentuale di bulli, vittime e bulli-vittima (comparati ai compagni astanti/esterni) nel campione complessivo, nei due generi (maschi vs. femmine) e nei sottogruppi di ragazzi italiani e stranieri (si veda tabella 1.3). Tabella 1.3 Frequenze e percentuali relative diversi ruoli di bullismo, complessive e distribuite per genere e nazionalità degli studenti (Indice di presenza) Indici Maschi Femmine Italiani Stranieri Totale di presenza N % N % N % N % N % Bulli 68 22, , , , ,0 Vittime 27 8,7 25 8,9 41 8, ,1 53 8,9 Bulli-Vittime 35 11,3 14 5,0 35 6, ,4 49 8,2 Astanti , , , , ,9 Totale Per quanto concerne i diversi ruoli di coinvolgimento (si vedano tab. 1.3 e fig. 1.1), in generale i bulli rappresentano il 18% (N=107) del campione, le vittime l 8,9% (N=53), i bulli-vittime l 8,2% (N=49) e gli astanti il 64,9% (N=387). Per quanto attiene il genere, in termini sia di frequenza sia di percentuali, bulli, vittime e bullivittima sono in misura maggiore maschi (si vedano tab. 1.3 e fig. 1.2) ragazzi non hanno risposto a questa domanda, non consentendo di definire il loro coinvolgimento nel bullismo, inoltre di 5 non era disponibile il dato sul genere. 4

5 Figura 1.1 Percentuali relative ai diversi ruoli di bullismo, (Indice di presenza) nel campione. Figura 1.2 Frequenze relative ai diversi ruoli di bullismo, (Indice di presenza) distribuiti per genere. 5

6 Tabella 1.4 Frequenze e percentuali relative alla domanda In che modo hai subito prepotenze?, distribuite per il campione complessivo e (la domanda consentiva più risposte: le frequenze e i dati di risposta riportati in tabella si riferiscono al numero di risposte ricevute sui casi) In che modo hai subito prepotenze? N % Mi hanno colpito fisicamente con colpi, 26 27,7 pugni o calci Mi hanno minacciato 17 18,1 Hanno rubato o danneggiato le mie cose 19 20,2 Mi hanno offeso con brutti nomi sul colore 14 14,9 della mia pelle o della razza Mi hanno preso in giro storpiando il mio 38 40,4 nome oppure per il mio aspetto fisico, per il mio modo di parlare o di comportarmi Mi hanno preso in giro dandomi del 18 19,1 maschio (se femmina) o della femmina (se maschio) Mi hanno offeso con brutti nomi perché ho 10 10,6 delle difficoltà fisiche o delle disabilità Mi hanno offeso con brutti nomi per altre 22 23,4 ragioni Mi hanno escluso dal loro gruppo o 30 31,9 completamente ignorato Hanno messo in giro storie sul mio conto 29 30,9 rendendomi antipatico agli altri Mi hanno fatto prepotenze in altri modi 6 6,4 Totale ,6 Come illustrato dalla tabella 1.4, dalle risposte fornite dai ragazzi che hanno ammesso di essere stati vittime di bullismo è possibile rilevare come la forma di prepotenza maggiormente citata (N=38; 40,4%) sia l essere presi in giro storpiando il nome oppure per l aspetto fisico, per il modo di parlare e/o di comportarsi, seguito dall essere escluso dal gruppo o ignorato (N=30; 31,9%) e dal mettere in giro storie sugli altri, rendendoli antipatici agli occhi degli altri (N=29; 30,9%). La forma predominante di prevaricazione è quindi la prepotenza verbale. 5. Il cyberbulling 6

7 Il cyberbullying rappresenta una forma nuova di bullismo perpetrato attraverso l utilizzo di , messaggi di testo (SMS), chat, siti web, telefoni cellulari o altre forme di informazione tecnologica allo scopo di tormentare, minacciare o intimidire qualcuno. Il cyberbullying può includere azioni come minacce, insulti sulla diversa razza e ripetute prepotenze ai danni di un coetaneo attuate avvalendosi dei moderni supporti elettronici. Tabella 2.1 Frequenze e percentuali relative diversi ruoli di bullismo, distribuite per genere e nazionalità degli studenti (Indice di presenza) Maschi Femmine Italiani Stranieri Totale N % N % N % N % N % Bulli 10 3,2 13 4,6 18 3, ,9 Vittime 33 10, ,4 8 9, ,3 Bulli-Vittime 15 4,9 6 2,1 17 3, ,7 Astanti , , , , ,2 Totale Figura Frequenze relative ai diversi ruoli di cyberbullismo, (Indice di presenza) distribuiti per genere. Due domande interne al questionario ( Quante volte sei stato vittima/hai preso parte ad episodi di cyberbullying dal mese di dicembre ad oggi? ) hanno permesso di ricavare Indici di presenza del bullismo agito e della vittimizzazione riferiti al cyberbullying, sono stati cosi rilevati quanti cyber-bulli, cyber-vittime e cyber-bulli-vittima erano presenti nel campione. La tabella 2.1 e la figura 2.1 riportano i dati relativi alla distribuzione dei differenti ruoli di coinvolgimento in situazioni di cyberbulling: la maggior parte dei ragazzi (N=488; 82,2%) rientra nella categoria degli astanti/esterni, il 3,9% (N=23) dei bulli, il 10,3% (N=61) delle vittime e il 3,7% (N=22) dei bulli-vittima. Nel complesso, quindi il cyberbullying sembra costituire al momento un fenomeno limitato nel contesto indagato. Per quanto attiene il genere, in termini sia di frequenza sia di percentuali, vittime e bulli-vittima sono in misura maggiore maschi (si veda tab. 2.1), tuttavia tra le femmine si registrano una frequenza e una percentuale maggiore di bulli. Queste differenze di genere, comunque, non sono statisticamente significative (χ²(6)=8,25 n.s.), possono pertanto essere dovute al caso e non riflettere differenze reali nella popolazione. Analogamente avviene per le differenze tra studenti italiani e stranieri (χ²(3)=6,09 n.s.) ragazzi non hanno risposto a questa domanda, non consentendo di definire il loro coinvolgimento nel bullismo, inoltre di 8 non era disponibile il dato sul genere. 7

8 6. Handicap e disabilità Tra i fattori che secondo la letteratura pongono a rischio di divenire vittime di prevaricazioni rientra certamente la presenza di un handicap fisico o psichico, in grado di rendere il bambino/ragazzo maggiormente vulnerabile alle prepotenze messe in atto dai compagni, come drammaticamente attestato anche da recenti fatti di cronaca. Si è voluto, pertanto, indagare questo specifico aspetto del fenomeno del bullismo introducendo nel questionario rivolto agli alunni una sezione riguardante la vittimizzazione nei confronti dei soggetti portatori di handicap e/o disabilità. La tabella 1.1 e la figura relativa illustrano come la vittimizzazione di ragazzi con difficoltà fisiche e/o psichiche rappresenti un fenomeno che si verifica in misura ragguardevole all interno del sistema scolastico di Carpi: infatti, a livello del campione generale il 21,9% (N=129) degli alunni intervistati afferma che qualche volta è accaduto loro di assistere ad un episodio di bullismo a danno di persone portatrici di handicap fisico e/o psichico, il 12, 4% (N=73) che accade loro spesso e il 3,7% (N=22) di continuo. Tabella 1.1 Frequenze e percentuali relative alla domanda Nella tua scuola quante volte ti è capitato di vedere/sentire una persona che veniva pubblicamente derisa o aggredita perché portatore/portatrice di un handicap fisico o psichico?, distribuite per il campione complessivo (66 dati mancanti) Quante volte ti è capitato di vedere una persona che veniva derisa o aggredita perché portatrice di handicap fisico o psichico? Totale N % Mai ,5 Raramente ,4 Qualche volta ,9 Spesso 73 12,4 Continuamente 22 3,7 Totale ,0 Intervistati sulle ragioni per cui secondo loro i portatori di handicap divengono frequentemente oggetto di prepotenze, i ragazzi hanno risposto che a loro parere ciò accade in quanto i portatori di handicap non reagiscono e quindi sono facili da sottomettere (N=320; 48,9%), e perché sono percepiti dai compagni come diversi (N=300; 45,9%) (si veda tab. 1.2). 8

9 Tabella 1.2 Frequenze e percentuali relative alla domanda Secondo te, perché i ragazzi portatori di handicap ricevono prepotenze? (erano possibili più risposte alla domanda totale delle risposte: 856 -, i dati percentuali si riferiscono alla percentuale di soggetti che hanno fornito quella opzione di risposta sui 654 ragazzi del campione) Perché i ragazzi portatori di handicap ricevono prepotenze? N soggetti che hanno indicato quell opzione di risposta % sui 654 soggetti (la somma è superiore a 100) Perché sono noiosi 22 3,4 Perché non sono intelligenti 46 7 Perché non reagiscono ,9 Perché sono antipatici 32 4,9 Perché sono brutti 39 6 Perché sono diversi ,9 Perché se lo meritano 9 1,4 Altro 88 13,5 7. I ragazzi immigrati Un altro fattore individuato dalla letteratura come in grado di aumentare il rischio di divenire oggetto di prepotenze riguarda l origine straniera dei ragazzi. I ragazzi immigrati, infatti, possono risentire di problemi di integrazione e di adattamento all interno della comunità nazionale in cui si trovano a risiedere e vivere ed appaiono maggiormente isolati e rifiutati dai coetanei. La possibilità che i ragazzi immigrati potessero essere oggetto di vittimizzazione a causa della loro origine straniera e in che modo è stata approfondita introducendo alcune specifiche domande nei questionari rivolti agli studenti della scuola secondaria. I dati relativi alla distribuzione dei ruoli di bullismo (bulli, vittime e bulli-vittima) nel sottocampione di alunni italiani e stranieri, riportati nella tabella 1.3 della sintesi, hanno già evidenziato come tra gli alunni di nazionalità non italiana vi siano percentuali maggiori di bulli, vittime e bulli-vittima (bulli: 22,4; vittime: 14,1%; bulli-vittima: 16,4%) che nella popolazione italiana(bulli: 17,2; vittime: 8,1%; bulli-vittima: 6,8%) e questa differenza è risultata significativa statisticamente (χ²(3)=17,20; p=.001), evidenziando che le probabilità che sia dovuta al caso e non a una differenza reale tra i due gruppi (italiani vs. stranieri) sono pressoché nulle. Tabella 2.1 Frequenze e percentuali relative alla domanda Nella tua scuola quante volte ti è capitato di vedere una persona che veniva pubblicamente derisa o aggredita perché immigrato?, distribuite per il campione complessivo (62 dati mancanti) Quante volte ti è capitato di vedere una persona che veniva derisa o aggredita perché immigrato? Totale N % Mai ,6 Raramente ,5 Qualche volta ,7 Spesso 49 8,3 Continuamente 17 2,9 Totale ,0 9

10 La tabella 2.1, pone in luce come, in generale, anche i ragazzi segnalino che la vittimizzazione a danno di compagni immigrati accade continuamente per il 2,87% (N=17) degli studenti di scuola secondaria intervistati, spesso per l 8,28% (N=49) e qualche volta per il 27,7% (N=164). I ragazzi hanno quindi consapevolezza di una vittimizzazione rilevante a danno degli immigrati (che comunque sono coinvolti nel fenomeno in percentuali più rilevanti anche come bulli. Inoltre, alla domanda Nella tua scuola quante volte senti parole o frasi rivolte ad immigrati/e come sporco negro marocchino, arabo, tornatene a casa tua?, il 27,8% (N=162) dei ragazzi intervistati riporta che l utilizzo della prepotenza verbale con frasi e parole offensive riguardanti la diversa appartenenza razziale si verifica solo qualche volta ed è una percentuale superiore di quella ritrovata nella città di Torino in uno studio analogo. Per il 17,2% (N=100) accade spesso e per il 7,6% (N=44) continuamente. Queste due percentuali sono inferiori rispetto a quelle ritrovate a Torino, è quindi la forma occasionale di prevaricazione verbale a sfondo razziale (e non la forma frequente) ad essere presente in misura più rilevante a Carpi. Tabella 2.2 Frequenze e percentuali relative alla domanda Nella tua scuola quante volte senti parole o frasi rivolte ad immigrati/e come sporco negro marocchino, arabo, tornatene a casa tua?, distribuite per il campione complessivo (72 dati mancanti) Nella tua scuola quante volte senti Totale parole o frasi rivolte ad immigrati/e come sporco negro marocchino, arabo, N % tornatene a casa tua? Mai ,5 Raramente ,0 Qualche volta ,8 Spesso ,2 Continuamente 44 7,6 Totale ,0 10

11 8. Omofobia L omofobia costituisce un ulteriore fattore di rischio per l essere vittimizzati indagato nella ricerca. Il questionario, infatti, includeva una sezione mirata a raccogliere informazioni utili a comprendere come i ragazzi si comportano nei confronti dell omosessualità e quale rapporto a loro parere esiste tra omosessualità e bullismo (diretto ed indiretto). In particolare, si è voluto indagare la frequenza con cui i ragazzi affermano di avere assistito nella loro scuola ad episodi di prepotenza nei confronti di persone che erano o sembravano gay/lesbiche (si veda tab. 3.1). A tale riguardo il 21,1 % dei ragazzi ha affermato di avere assistito qualche volta ad episodi di bullismo omofobico, e il 16,1 % ha detto di avere assistito spesso o continuamente a simili risposti. Il bullismo omofobico, quindi parrebbe, non essere elevato, tuttavia è corretto rilevare che solo il 40,6% dei 589 ragazzi che hanno risposto a questa domanda, quindi meno della meta di questo campione, ha affermato di non avere mai assistito a episodi di omofobia. Quante volte ti è capitato di Totale vedere una persona che veniva N % Mai derisa o aggredita perché era o ,6 Raramente sembrava gay/lesbica? ,2 Qualche volta ,1 Spesso 66 11,2 Continuamente 29 4,9 Totale ,0 Tabella 3.1 Frequenze e percentuali relative alla domanda Nella tua scuola quante volte ti è capitato di vedere una persona che veniva pubblicamente derisa o aggredita perché era o sembrava gay/lesbica? (su un totale di 589 risposte e 65 dati mancanti) 11

12 Inoltre, alla domanda Nella tua scuola quante volte senti parole per indicare le persone che sembrano o sono gay/lesbiche come finocchio, frocio, lesbicona?, il 22 % (N=128) dei ragazzi ha affermato che simili prevaricazioni verbali di tipo omofobico hanno luogo qualche volta, il 22% (N=128) ha affermato che avvengono spesso e il 15% (N=87) continuamente. Pertanto quasi il 60% dei ragazzi segnala di sentire prevaricazioni verbali di tipo omofobico e per il 37% questo accade spesso o in continuazione. Sono percentuali che segnalano una presenza ampia del fenomeno almeno in termini di offesa verbale (la forma di prepotenza più diffusa in Italia). Tabella 3.2 Frequenze e percentuali relative alla domanda Nella tua scuola quante volte senti parole per indicare le persone che sembrano o sono gay/lesbiche come finocchio, frocio, lesbicona? (su un totale di 581 risposte e 73 dati mancanti) Nella tua scuola quante volte senti parole per indicare le persone che sembrano o sono gay/lesbiche come finocchio, frocio, lesbicona? Totale N % Mai ,7 Raramente ,3 Qualche volta ,0 Spesso ,0 Continuamente 87 15,0 Totale ,0 12

13 9. L efficacia dell intervento sul bullismo: il complesso del campione Per verificare se e quale tipo di effetto ha prodotto l intervento (il corso di educazione affettiva) sul fenomeno del bullismo si è proceduto a raffrontare le variazioni registrate nella distribuzione dei ruoli di prevaricazione (bulli, vittime e bulli-vittima - Indice di presenza) tra la prima somministrazione e la seconda (successiva all effettuazione del corso) nelle 17 classi sperimentali rispetto a quelle rilevate nello stesso arco di tempo nelle classi di controllo (le 10 classi in cui il corso non ha avuto luogo). In questo modo si è potuto accertare se al di là dei mutamenti fisiologici che intervengono con il tempo l intervento abbia prodotto nelle classi interessate dal progetto una reale diminuzione del bullismo. Una prima verifica è stata operata confrontando la distribuzione dei gruppi di bullismo (Indice di presenza) nelle classi sperimentali e di controllo nelle fasi di pre-test e fase di post-test. Nella lettura ed interpretazione di questi dati è da rilevare che nella fase di pre-test (la prima somministrazione) è stato possibile assegnare un ruolo di coinvolgimento nel bullismo (come bullo, vittima, bullo-vittima o astante) a 596 alunni, mentre nella fase di post-test è stato possibile assegnare un ruolo solo a 510 alunni. 13

14 Figura 3.1 Percentuali relative ai diversi ruoli di bullismo (In. Presenza) nella fase di pre-test e di post-test. Nella figura 3.1. vengono presentate le percentuali di distribuzione dei gruppi di bullismo nei due tempi, nelle classi sperimentali e di controllo. Nella fase di post-test nelle classi sperimentali la percentuali di bulli risulta diminuire di 7,5 punti percentuali, mentre nelle classi di controllo diminuisce di 9,8 punti percentuali. Questo dato (di un minore calo dei bulli nelle classi sperimentali) è presumibilmente imputabile all aumento di consapevolezza dei comportamenti prepotenti che mettono in atto (anche occasionalmente) nei ragazzi che hanno partecipato al corso, rispetto a quelli che non hanno partecipato (gli alunni delle classi di controllo) e che quindi conservano in parte una auto-valutazione inalterata della propria condotta 6. La percentuale di ragazzi che si dichiarano vittime di prepotenze risulta calare in misura maggiore nelle classi sperimentali (cl. sperimentali: -3,4 punti percentuali; cl. di controllo: -1,2 punti percentuali); invece la percentuale di bulli-vittima registra un calo di poco inferiore nelle classi sperimentali (cl. sperimentali: -5,5 punti percentuali; cl. di controllo: -6,1). Nel complesso, quindi, il corso sembra avere favorito nei ragazzi delle classi sperimentali l acquisizione di una maggiore consapevolezza di cosa sia la prepotenza e del fatto che a volte le proprie condotte si configurano come prevaricazioni ai danni dei compagni. Sembra aumentare, quindi, nei partecipanti al corso la capacità di auto valutare i propri comportamenti anche segnalandosi come bulli. Il corso, inoltre, produce una diminuzione più rilevante delle percentuali dei ragazzi vittima di prepotenze. 10. Soddisfazione rispetto al corso di educazione socio-affettiva Il livello medio di soddisfazione per il corso di educazione socio-affettiva espresso dagli alunni delle classi sperimentali è stato rilevato chiedendo ai ragazzi di valutare con un punteggio da 0 a 10 quanto il corso fosse loro piaciuto. La maggior parte dei partecipanti (N=175; 47,8%) ha attribuito al corso un voto di gradimento pari a 10, il 27,3% (N=100) a nove, il 15,3% (N=56) a otto e il 5,7% (N=21) a sette (si veda figura 4.1). la grande maggioranza dei ragazzi, quindi, ha riportato di avere molto gradito il corso. 6 È da rilevare che nella letteratura internazionale è spesso riscontrato un apparente incremento nel breve tempo del numero del bullismo nelle classi e nelle scuole in cui sono effettuati programmi di intervento, proprio in quanto aumenta la consapevolezza nei ragazzi di cosa sia la prepotenza e la capacità di valutare meglio le proprie condotte. 14

15 Figura 4.1 Livello di soddisfazione del corso. Come ulteriore indice di valutazione del corso è stato chiesto ai partecipanti di dare un voto (su di una scala da 0 a 10) al corso ed al conduttore del corso. Vengono presentati nella tabella 2.1 o i punteggi medi in termini di soddisfazione e di gradimento attribuiti dai ragazzi delle 17 classi sperimentali al corso ed al conduttore. Tabella 2.1 Principali indici statistici relativi ai livelli medi di soddisfazione e di gradimento espressi nei confronti del corso e del conduttore. Media D.S. Range Quanto sei soddisfatto del corso? (N = 366) 9,1 ±1, Che voto daresti al corso? (N = 367) 9,2 ±1, Che voto daresti al conduttore? (N = 367) 9,6 ±1, Figura 2.2 Livello di soddisfazione del corso. 15

16 Come è possibile osservare dalla figura 2.2, in generale i partecipanti hanno valutato molto positivamente l esperienza del corso, attribuendo un punteggio medio di 9,1 in termini di soddisfazione globale, di 9,2 di gradimento del corso e di 9,6 di gradimento del conduttore Tabella 2.2 Frequenze e percentuali relative alla domanda Durante il corso il clima in classe è, relative al campione complessivo e distribuite per la condizione sperimentale e di controllo Dopo queste attività formative il clima in classe è Condizione di controllo Condizione sperimentali Totale N % N % N % Molto peggiorato Abbastanza peggiorato Poco peggiorato Rimasto stabile 60 33,9 34 9, ,1 Poco migliorato 35 19, , ,2 Abbastanza migliorato 59 33, , ,7 Molto migliorato 23 13, , ,0 Totale Per quanto concerne, la valutazione qualitativa dell esperienza e la percezione della sua utilità per il miglioramento delle dinamiche interpersonali tra ragazzi e del clima scolastico, è stato chiesto agli alunni delle classi sperimentali di valutare se a loro parere il clima in classe era migliorato durante il corso. Per avere un termine di paragone agli alunni delle classi di controllo è stato chiesto di valutare se il clima in classe era cambiato nello stesso arco di tempo. Confrontando condizione sperimentale e di controllo emerge una differenza statisticamente significativa tra i 2 gruppi (χ²(3)=58,93; p<.001) (si veda tab. 2.2): per gli studenti che hanno partecipato al corso (condizione sperimentale) si rilevano percentuali maggiori di migliorata sintonia con i compagni (il 58,9% indica che il clima in classe è abbastanza migliorato e il 14,5% molto migliorato) rispetto alla condizione di controllo (rispettivamente il 33,3% e il 13%). Il corso, quindi, non solo ha ottenuto elevati indici di gradimento tra i ragazzi, ma nel confronto con le classi che non hanno partecipato al corso sembra anche avere prodotto nella percezione dei ragazzi un miglioramento significativamente maggiore delle relazioni tra compagni e del clima complessivo di classe. 16

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