OSSERVATORIO SULL INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL LAZIO. Quick Report. Risultati primo semestre 2013 delle esportazioni laziali

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1 OSSERVATORIO SULL INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL LAZIO Quick Report Risultati primo semestre 2013 delle esportazioni laziali Ottobre

2 1. I risultati del primo semestre Le esportazioni Le esportazioni nel Lazio per settori Le esportazioni nel Lazio per area geografica Il saldo commerciale Focus sul chimico-farmaceutico Focus sull agro-alimentare Focus sull aerospazio I contenuti e l articolazione della presente pubblicazione sono stati definiti da un gruppo di lavoro composto da: Pietro Abate, Unioncamere Lazio; Matteo G. Caroli, Luiss G. Carli; Flavia d Auria, Unioncamere Lazio; Luigia Preziuso, Unioncamere Lazio; Alfredo Valentino, Luiss G.Carli. Il Rapporto è stato chiuso con le informazioni disponibili al mese di settembre 2013 I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, di riproduzione e adattamento, totale o parziale con qualsiasi mezzo, sono riservati unicamente ad Unioncamere Lazio. La deroga a tale esclusiva è ammessa solo nel caso in cui venga citata la fonte. 2

3 1. I risultati del primo semestre Le esportazioni Nei primi sei mesi del 2013 le esportazioni italiane hanno subito una variazione lievemente negativa rispetto all anno precedente che, invece, aveva chiuso con una performance di segno positivo. Il valore complessivo è, difatti, in calo dello 0,39% rispetto allo stesso periodo del 2012 (Tabella 1.1). In termini assoluti, le esportazioni in Italia hanno un valore pari a 194,5 miliardi di Euro nel primo semestre Analizzando i dati a livello regionale, è possibile osservare notevoli differenze tra i territori in quanto si evidenziano alcune variazioni sensibilmente positive, ma anche valori che presentano un calo significativo. Tabella 1.1 Valore assoluto delle esportazioni italiane riclassificate per regione e ordinate sulla base dei risultati 2013; variazione % tra il 2012 e il 2013, e % delle esportazioni delle singole regioni sul totale Italia nel 2013*. Regione % Var % esportazioni 2013 (Italia=100%) Lombardia ,15% 27,86% Veneto ,09% 13,32% Emilia-Romagna ,39% 12,99% Piemonte ,13% 10,48% Toscana ,93% 8,02% Lazio ,94% 4,76% Friuli-Venezia Giulia ,34% 3,07% Marche ,72% 2,91% Sicilia ,93% 2,73% Campania ,21% 2,45% Puglia ,01% 1,87% Trentino-Alto Adige ,20% 1,82% Abruzzo ,96% 1,80% Liguria ,39% 1,69% Sardegna ,86% 1,44% Umbria ,38% 0,94% Basilicata ,56% 0,28% Valle d'aosta ,38% 0,15% Molise ,05% 0,09% Calabria ,83% 0,09% Diverse o non specificate ,07% 1,23% TOTALE*** ,39% 100% * Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento Valori in Euro. ** Quota di esportazione che non è possibile imputare regionalmente. 3

4 La crescita più importante si segnala in due Regioni: le Marche 1 ed il Lazio. Nel primo caso si evidenzia un aumento dell export pari a +12,72% con un valore assoluto di 5,66 miliardi di Euro, ovvero il 2,91% del totale delle esportazioni in Italia. Il Lazio, invece, chiude il primo semestre del 2013 con una crescita del 7,94% ed un valore assoluto di 9,26 miliardi di Euro che la posizionano al sesto posto per peso sul totale delle esportazioni (incidenza sul totale pari a 4,76%). I territori collocati nelle prime posizioni presentano variazioni poco significative sia in termini negativi che positivi. Più specificatamente, la Lombardia, regione al primo posto per contributo al totale delle esportazioni, ha registrato un lieve calo dello 0,15% rispetto al primo semestre del 2012, evidenziando un valore pari a 54,18 miliardi di Euro di export e spiegando il 27,86% del totale Italia. Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, rispettivamente regioni al secondo, terzo e quarto posto, evidenziano valori positivi, ma comunque scarsamente rilevanti (Veneto +1,09%; Emilia Romagna +1,39; Piemonte +2,13). Da segnalare, invece, i risultati particolarmente negativi della Sicilia (-17,93%), Puglia (-17,01%) e Liguria (-13,39%), regioni che si collocano in posizioni intermedie per contributo al totale di export in Italia. Spostando l attenzione alle ultime posizioni, le regioni che contribuiscono meno alle esportazioni italiane sono, come già avvenuto nel primo semestre del periodo precedente, la Calabria (0,09%), il Molise (0,09%) e la Valle d Aosta (0,15%). I grafici 1.1 e 1.2, di seguito riportati, mostrano il trend delle esportazioni italiane e laziali dal 2010 al 2013, considerando i primi due trimestri di ogni singolo anno. Sia per l Italia che per il Lazio si evince un andamento analogo fino al 2012, con una crescita dell export costante. Nel primo semestre 2013, invece, si riscontra una crescita delle esportazioni laziali del 7,94% a fronte, invece, di una diminuzione italiana del -0,39%. 1 Le Marche crescono in tutti i settori di attività rispetto al primo semestre 2012, fatta eccezione per i prodotti delle attività professionali, scientifiche e tecniche. 4

5 Milioni Milioni Grafico 1.1 Trend delle esportazioni* italiane dal 2010 al Italia * Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento - Valori in Euro. Grafico 1.2 Trend delle esportazioni* laziali dal 2010 al Lazio * Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento - Valori in Euro. 5

6 Il grafico 1.3 mostra l andamento del peso percentuale delle esportazioni laziali sul totale Italia dal 2010 al Si riscontra una forte crescita nei primi due trimestri 2013 rispetto, invece, alla diminuzione del Grafico 1.3 Trend del peso percentuale delle esportazioni laziali su quelle italiane dal 2010 al 2013*. 4,90% 4,80% 4,70% 4,76% 4,60% 4,50% 4,40% 4,30% 4,46% 4,35% Lazio 4,20% 4,26% 4,10% 4,00% 3,90% *Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento Restringendo l analisi alle singole province, la tabella 1.2 riporta le performance commerciali delle province italiane realizzate nel primo semestre 2013 e ordinate per valore, con un focus su quelle laziali. Milano si colloca nella prima posizione, generando il 9,75% dell export nazionale, registrando, tuttavia, un decremento pari allo 0,96% rispetto allo stesso periodo nel 2012, e attestandosi su valori assoluti di poco inferiori ai 19 miliardi di Euro. Al secondo posto, per valore assoluto, si pone ancora la provincia di Torino, il cui export è cresciuto del 4,22%, seguita da Vicenza (+1,36%) e Brescia (-1,10%). Come nei primi sei mesi del 2012, anche nel 2013 le prime dieci posizioni sono occupate esclusivamente da province del Nord Italia. La prima provincia non settentrionale è Roma, che si attesta al dodicesimo posto con un export pari a 4,51 miliardi di Euro (2,32% del totale Italia) ed in crescita del 4,59%. 6

7 Tra le altre province laziali, la più competitiva è Latina, che occupa il 25 posto nel ranking e genera l 1,29% del totale nazionale, riportando una crescita (+ 45,45%) molto più sostenuta non solo di Roma (+4,59%), ma anche di tutti gli altri capoluoghi di regione. La crescita di Latina è spinta soprattutto dalle attività manifatturiere ed in particolare dal farmaceutico, dal coke e dai prodotti petroliferi raffinati e dai macchinari ed apparecchiature n.c.a. Di seguito si trova Frosinone, trentunesima tra le province italiane per contributo all export totale in Italia (1,03% del totale) ed in forte calo (-12,56%). Si evidenziano, infine, le province di Viterbo e Rieti, collocate rispettivamente alla posizione 87 e 93 nel ranking totale e con una variazione negativa che per entrambe è di circa il 3,5%. Tabella 1.2 Valore assoluto* delle esportazioni delle province laziali e delle prime venti province italiane, per i primi due trimestri del 2012 e del 2013, variazione percentuale tra il relativo periodo , e quota percentuale sul totale Italia. Ranking Provincia** Variazione % Esportazioni 2013 (Italia=100) 1 Milano ,96% 9,75% 2 Torino ,22% 4,99% 3 Vicenza ,36% 3,94% 4 Brescia ,10% 3,52% 5 Bergamo ,24% 3,40% 6 Bologna ,50% 2,91% 7 Modena ,36% 2,78% 8 Treviso ,81% 2,64% 9 Varese ,25% 2,54% 10 Firenze ,80% 2,47% 11 Verona ,60% 2,33% 12 Roma ,59% 2,32% 13 Padova ,39% 2,29% 14 Monza e della Brianza ,64% 2,23% 15 Reggio nell'emilia ,17% 2,22% 16 Arezzo ,05% 1,82% 17 Siracusa ,14% 1,72% 18 Cuneo ,65% 1,59% 19 Parma ,12% 1,45% 20 Mantova ,71% 1,45% 25 Latina ,45% 1,29% 31 Frosinone ,56% 1,03% 87 Viterbo ,55% 0,08% 93 Rieti ,51% 0,05% 7

8 * Valori in Euro. ** Le prime venti province sono estratte per valore assoluto delle esportazioni primo semestre I grafici 1.4 e 1.5 mostrano l andamento percentuale delle esportazioni delle 5 province laziali dal 2010 al 2013 e il loro peso rispetto al totale Lazio nello stesso orizzonte temporale (primi due trimestri di ogni anno). Come si evince dal grafico 1.4, il 2013 rappresenta per il Lazio un anno negativo, con tre province (Frosinone, Rieti e Viterbo), che riducono il loro export. Solo Latina cresce considerevolmente, mentre Roma rimane costante. Nell orizzonte temporale considerato ogni provincia laziale sperimenta una riduzione delle proprie esportazioni almeno per un anno. Grafico 1.4 Andamento percentuale delle esportazioni provinciali dal 2010 al 2013*. 50% 40% 30% 20% 10% 0% -10% Roma Viterbo Frosinone Rieti Latina -20% *Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento Il grafico 1.5, invece, mostra l andamento delle quote percentuali delle esportazioni delle singole Province sul totale Lazio dal 2010 al Si evidenzia un andamento constante negli anni, con Roma che genera costantemente più del 50% delle esportazioni laziali. 8

9 Grafico 1.5 Andamento del peso percentuale delle esportazioni provinciali sul totale Lazio dal 2010 al 2013*. 3,00% 2,50% 2,00% 1,50% 1,00% Roma Viterbo Frosinone Rieti Latina 0,50% 0,00% *Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento Le esportazioni nel Lazio per settori La tabella 1.3 riporta la distribuzione delle esportazioni laziali per settori Ateco pseudo-sottosezioni nel primo semestre 2013 e le variazioni rispetto allo stesso periodo nel Nella prima metà del 2013 il settore laziale più attrattivo e competitivo all estero è stato ancora una volta quello degli Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici, che spiega il 39,93% delle esportazioni regionali e registra un considerevole incremento del 31,44% rispetto all anno precedente. Il comparto delle Sostanze e prodotti chimici si è confermato al secondo posto, con una quota parte dell export laziale del 10,32%, ma con una tasso di crescita negativo (-7,93%) rispetto all anno precedente. In terza posizione si collocano ancora una volta i Mezzi di trasporto, che spiegano il 7,83% del totale dell export laziale, pur diminuendo del 9,35% rispetto al dato

10 Da segnalare, il considerevole aumento dei Prodotti delle altre attività professionali, scientifiche e tecniche e dei Prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere. Sono stati, invece, i Coke e prodotti petroliferi raffinati (-33,61%) e i Prodotti dell'editoria e audiovisivi; prodotti delle attività radiotelevisive (-26,83%) a far segnare le contrazioni più significative. Tabella 1.3 Distribuzione delle esportazioni laziali nei primi due trimestri 2013 riclassificate per settori Ateco pseudo-sottosezioni; peso dei singoli settori sul totale delle esportazioni regionali 2013 e variazione % dal 2012 al 2013*. Ranking Settori Ateco Var.% % sul totale Lazio=100 Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici ,44% 39,93% Sostanze e prodotti chimici ,93% 10,32% Mezzi di trasporto ,35% 7,83% Coke e prodotti petroliferi raffinati ,61% 5,98% Computer, apparecchi elettronici e ottici ,25% 5,25% Macchinari ed apparecchi n.c.a ,08% 5,05% Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi ,22% 3,97% ,72% 3,48% Apparecchi elettrici ,53% 3,18% Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori ,65% 3,07% Prodotti alimentari, bevande e tabacco ,78% 2,86% Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie ,44% 2,61% Prodotti delle altre attività manifatturiere ,16% 2,07% Legno e prodotti in legno; carta e stampa ,58% 1,78% Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca ,67% 1,50% Prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere ,60% 0,52% Prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento Prodotti dell'editoria e audiovisivi;prodotti delle attività radiotelevisive Prodotti delle attivita' artistiche, di intrattenimento e divertimento Prodotti delle altre attività professionali, scientifiche e tecniche ,34% 0,24% ,83% 0,21% ,78% 0,14% ,91% 0,01% Prodotti delle altre attività di servizi ,27% 0,00% Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 0 0 0,00% 0,00% TOTALE LAZIO ,94% 100,00% * Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento Valori in Euro. Dal I dati relativi al codice Ateco2007 D (Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata) potrebbero subire una revisione a seguito degli effetti dovuti ai cambiamenti della normativa europea sugli scambi di energia 10

11 Il grafico 1.6 mostra il peso delle esportazioni laziali per settori Ateco pseudosottosezioni del primo semestre 2013 rispetto al totale regionale. Subito si evince come gli Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici siano stati quelli maggiormente esportati (40%). Al secondo e al terzo posto si trovano le Sostanze e prodotti chimici e i Mezzi di trasporto che pesano rispettivamente per il 10% e l 8% sul totale esportazioni del Lazio. Nelle categorie residuali rientrano tutti i settori di attività le cui esportazioni, in valore assoluto, sono state inferiori a 500 milioni di Euro. Grafico 1.6 Peso delle esportazioni laziali nel 2013* riclassificati per settori Ateco 2007 pseudo-sottosezioni sul totale delle esportazioni regionali. 36% 40% Articoli farmaceutici, chimicomedicinali e botanici Sostanze e prodotti chimici Mezzi di trasporto Coke e prodotti petroliferi raffinati Categorie residue 6% 8% 10% *Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento Le esportazioni nel Lazio per area geografica La tabella 1.4 è dedicata all analisi del valore assoluto e del peso percentuale delle esportazioni italiane e laziali nel 2012, ripartite per macro aree di destinazione. L Unione Europea a 28 ha costituito, come sempre, il principale importatore delle merci tanto italiane quanto laziali. Infatti, la percentuale di esportazioni in quest area è stata pari al 54,03% per l Italia complessivamente considerata e al 62,73% per il Lazio. 11

12 Il secondo principale mercato delle esportazioni italiane è stato quello dei Paesi Europei non appartenenti all Unione, che spiegano il 13,13% dell export nazionale; per il Lazio, invece, si tratta dell Asia orientale, che assorbe il 10,31% del valore delle esportazioni realizzate nel primo semestre del L Asia centrale è risultata ancora una volta l area geografica nella quale sia l Italia (1,23%) che il Lazio (1,05%) sono meno presenti in termini commerciali. Tabella 1.4 Valore assoluto* e peso percentuale delle esportazioni per area geografica per l'italia e il Lazio nei primi due trimestri dell anno Paese Italia Lazio Valore assoluto Valore % Valore assoluto Valore % Unione europea 28** ,03% ,73% Paesi Europei non UE*** ,13% ,61% Africa ,19% ,93% America settentrionale ,59% ,37% America centro meridionale ,69% ,67% Medio Oriente ,27% ,67% Asia centrale ,23% ,05% Asia orientale ,01% ,31% Oceania e altri territori ,87% ,66% TOTALE ,00% ,00% * Valori in Euro ** UE28 comprende: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. ***I Paesi europei non Ue comprendono tutti i paesi dell'europa non facenti parte dell'ue28, quindi: Ceuta e Melilla, Ceuta, Melilla, Isole Svalbard, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Isole Faeroer, Andorra, Gibilterra, Città del Vaticano, San Marino, Turchia, Albania, Ucraina, Bielorussia, Repubblica moldova, Federazione russa, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro, Serbia, Montenegro, Kosovo, Macedonia (Ex repubblica iugoslava di). I grafici 1.7 e 1.8 mostrano, in percentuale, quanto precedentemente detto in valori assoluti. La distribuzione geografica delle esportazioni laziali rispecchia in larga misura quella delle esportazioni nazionali. I Paesi dell Unione Europea rappresentano il principale mercato di sbocco sia per l Italia che per il Lazio, spiegando rispettivamente il 54% e 63% delle esportazioni. Il secondo mercato verso cui confluisce l export nazionale sono i Paesi non UE, mentre per quello laziale è l Asia Orientale. La ricerca di nuovi mercati di sbocco al fine di 12

13 diversificare il rischio Paese dovrebbe guidare in chiave strategica le scelte industriali delle imprese laziali e nazionali, soprattutto alla luce delle crescenti tensioni europee. Grafico 1.7 Distribuzione geografica delle esportazioni italiane nell anno 2013*. 1% 8% 2% 5% 4% 8% 5% 54% Unione europea 28 Paesi Europei non UE Africa America settentrionale America centro meridionale Medio Oriente Asia centrale Asia orientale Oceania e altri territori 13% *Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento Grafico 1.8 Distribuzione geografica delle esportazioni laziali nell anno 2013*. 3% 1% 10% 4% 3% 6% 4% 6% 63% Unione europea 28 Paesi Europei non UE Africa America settentrionale America centro meridionale Medio Oriente Asia centrale Asia orientale Oceania e altri territori *Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento 13

14 La tabella 1.5 evidenzia la variazione percentuale del valore delle esportazioni tra il primo semestre 2012 ed il primo semestre Si osserva come la presenza commerciale del Lazio nell Unione Europea a 28 è peggiorata, registrando un decremento pari al -5,15%, in contrasto con il trend nazionale dove il valore dell export nella stessa area geografica è aumentato dello 0,61% rispetto al Molto positiva è la performance del Lazio in America settentrionale, in Asia orientale e in Asia centrale. In tali aree geografiche il Lazio ha aumentato le esportazioni rispettivamente del 43,66%, 26,52 e 25,76%. Tali dati sono parzialmente in contrasto con quelli relativi alla variazione dell Italia in cui la crescita più rilevante emerge in Asia orientale (+13,40%), America centro meridionale (+9,99%) e paesi Europei non UE (+9,21%). In riduzione, invece, è la presenza commerciale sia del Lazio (-36,17%) che dell Italia (-16,34%) in Medio Oriente. Nel complesso, la variazione delle esportazioni laziali tra il 2012 e il 2013 è stata positiva (+7,94%) e notevolmente al di sopra della media nazionale (-0,39%). Tabella 1.5 Tasso di crescita delle esportazioni laziali e italiane per area geografica dal 2012 al 2013*. Area geografica Variazione Italia Variazione Lazio Unione europea 28** 0,61% -5,15% Paesi Europei non UE*** 9,21% -6,99% Africa -1,39% 14,05% America settentrionale 1,20% 43,66% America centro meridionale 9,99% -7,52% Medio Oriente -16,34% -36,17% Asia centrale 6,64% 25,76% Asia orientale 13,40% 26,52% Oceania e altri territori -3,23% 7,99% TOTALE -0,39% 7,94% * Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento. ** UE28 comprende: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. *** I Paesi europei non Ue comprendono tutti i paesi dell'europa non facenti parte dell'ue28, quindi: Ceuta e Melilla, Ceuta, Melilla, Isole Svalbard, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Isole Faeroer, Andorra, Gibilterra, Città del Vaticano, San Marino, Turchia, Albania, Ucraina, Bielorussia, Repubblica moldova, Federazione russa, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro, Serbia, Montenegro, Kosovo, Macedonia (Ex repubblica iugoslava di). 14

15 Restringendo lo spettro di analisi a livello provinciale (Tabella 1.6) è possibile osservare quali aree geografiche siano maggiormente rilevanti come mercati di sbocco per ognuna delle province laziali. I Paesi dell Unione Europea a 28 hanno costituito le destinazioni più importanti per tutti i territori considerati. Tuttavia, mentre per Rieti, Frosinone e Latina, essi spiegano rispettivamente l 84,60%, il 75,75% e il 77,41% dell export, per Viterbo e Roma tali Paesi presentano sempre una quota predominante, ma inferiore e pari rispettivamente al 52,01% e al 48,67%. Questi valori risultano analoghi a quelli riportati nello stesso periodo del 2012 ed evidenziano una forte concentrazione geografica delle esportazioni (superiori al 50% per 4 province su 5), evidenziando ancora una volta la necessità di iniziare a diversificare le aree di destinazione delle merci delle province laziali, soprattutto per minimizzare rischi commerciali. Il secondo mercato di sbocco più importante varia in relazione alla provincia considerata. Per Roma e Latina è rappresentato dall Asia orientale, che spiega rispettivamente il 14,17% e il 9,13% del proprio export. Per Viterbo, Frosinone e Rieti si tratta dei Paesi europei non appartenenti all Unione dove si concentra rispettivamente il 13,17%, il 7,40% e il 4,94% del valore delle loro esportazioni. Tabella 1.6 Distribuzione delle esportazioni per aree geografiche di destinazione, nei primi due trimestri dell anno Area geografica Italia Lazio Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo Unione europea 28* 54,03% 62,73% 75,75% 77,41% 84,60% 48,67% 52,01% Paesi Europei non UE** 13,13% 6,61% 7,40% 2,28% 4,94% 8,47% 13,17% Africa 5,19% 3,93% 3,75% 1,44% 3,21% 5,39% 4,53% America settentrionale 7,59% 6,37% 3,90% 4,79% 1,77% 8,24% 12,67% America centro meridionale 3,69% 2,67% 1,50% 2,61% 1,23% 3,27% 2,22% Medio Oriente 5,27% 3,67% 2,29% 1,40% 1,04% 5,59% 3,90% Asia centrale 1,23% 1,05% 0,44% 0,56% 0,42% 1,56% 2,47% Asia orientale 8,01% 10,31% 3,70% 9,13% 2,17% 14,17% 7,71% Oceania e altri territori 1,87% 2,66% 1,26% 0,38% 0,62% 4,63% 1,33% TOTALE 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% *UE28 comprende: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. **I Paesi europei non Ue comprendono tutti i paesi dell'europa non facenti parte dell'ue28, quindi: Ceuta e Melilla, Ceuta, Melilla, Isole Svalbard, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Isole Faeroer, Andorra, Gibilterra, Città del Vaticano, San 15

16 Marino, Turchia, Albania, Ucraina, Bielorussia, Repubblica moldova, Federazione russa, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro, Serbia, Montenegro, Kosovo, Macedonia (Ex repubblica iugoslava di). Osservando in tabella 1.7 i trend rispetto al 2012, la provincia laziale che fa segnalare il peggiore risultato è Frosinone, la quale ha visto le proprie esportazioni diminuire del 12,56% rispetto al periodo precedente. La provincia che registra i più alti tassi di crescita è Latina, che ha aumentato le proprie esportazioni del 45,45% rispetto al In particolare, i migliori risultati sono stati registrati verso l Unione Europea 28 (+57,81%), l America centro meridionale (+45,73%) ed il Medio Oriente (+26,13%). In forte contrazione si pongono invece le esportazioni della Provincia di Latina verso l Asia centrale (-26,70%). La provincia di Roma si posiziona al secondo posto con un aumento delle esportazioni del 4,59%, crescendo a ritmi sostenuti principalmente in America Centro Meridionale (+55,45%) e in Oceania ed altri territori (36,34%). La maggiore contrazione è fatta registrare verso l Asia centrale con un -41,93%. Rieti e Viterbo registrano invece una variazione negativa rispetto al primo semestre 2012 con un decremento pari in entrambi i casi a circa 3,5 punti percentuali. Tale decrescita è dovuta nel caso di Rieti ad un calo dell export in tutti i territori ad eccezione dell unione europea 28 (+3,55%) e dell Oceania ed altri territori (+5,25%) che, seppur in misura ridotta, presentano un valore in crescita. Nel caso di Viterbo, invece, la contrazione delle esportazioni è particolarmente rilevante in America centro meridionale (-25,73%) e nell Unione europea a 28 (-16,28%). Tabella 1.7 Tasso di crescita delle esportazioni del Lazio e delle sue province, ripartite per area geografica di destinazione - Periodo primi due trimestri Area geografica Italia Lazio Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo Unione europea 28* -3,23% 7,99% -15,60% 57,81% 3,55% 0,66% -16,28% Paesi Europei non UE** 0,61% -5,15% -5,82% -8,07% -3,80% -4,89% 3,78% Africa 9,21% -6,99% 2,17% 19,79% -1,65% -12,67% 5,82% America settentrionale -1,39% 14,05% -13,88% 5,05% -8,40% 25,24% 33,36% America centro meridionale 1,20% 43,66% 16,81% 45,73% -44,97% 55,45% -25,73% Medio Oriente 9,99% -7,52% -7,22% 26,13% -75,30% -9,76% -12,57% Asia centrale -16,34% -36,17% -15,73% -26,70% -46,26% -41,93% 259,71% Asia orientale 6,64% 25,76% 30,88% 23,37% -42,82% 26,36% 38,55% Oceania e altri territori 13,40% 26,52% -12,36% -3,96% 5,25% 36,34% -4,43% 16

17 TOTALE -0,39% 7,94% -12,56% 45,45% -3,51% 4,59% -3,55% *UE28 comprende: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. **I Paesi europei non Ue comprendono tutti i paesi dell'europa non facenti parte dell'ue28, quindi: Ceuta e Melilla, Ceuta, Melilla, Isole Svalbard, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Isole Faeroer, Andorra, Gibilterra, Città del Vaticano, San Marino, Turchia, Albania, Ucraina, Bielorussia, Repubblica moldova, Federazione russa, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro, Serbia, Montenegro, Kosovo, Macedonia (Ex repubblica iugoslava di). Spostando l attenzione sui principali mercati di sbocco per le merci laziali nel 2013 e sulle variazioni percentuali rispetto al periodo precedente, nelle prime tre posizioni si trovano Belgio, Germania e Francia. Rispetto allo scorso anno, le esportazioni verso il Belgio sono cresciute del 260,95%, consentendo a tale Paese di collocarsi al primo posto. La Germania, che nel 2012 si collocava al primo posto è ora in seconda posizione, assorbendo l 11,54% dell export laziale, ma con un tasso di crescita negativo -13,22%. Al terzo posto si trova la Francia, capace di coprire il 9,38% delle esportazioni regionali con una decrescita del 17,26%. Da sottolineare il considerevole aumento dei rapporti commerciali tra Lazio e Giappone, dove nel 2013 le esportazioni regionali sono aumentate del 94,53% rispetto al Tabella 1.8 Principali mercati di sbocco del Lazio, valore delle esportazioni* verso ciascun Paese, variazione % tra il 2012 e il 2013 delle esportazioni verso i singoli Paesi, e % delle esportazioni sul totale Lazio. Ranking 2013 Paese Valore Assoluto 2013 Var.% % delle esportazioni Lazio = Belgio ,95% 13,57% 2 Germania ,22% 11,54% 3 Francia ,26% 9,38% 4 Regno Unito ,16% 6,46% 5 Giappone ,53% 6,24% 6 Stati Uniti ,33% 5,80% 7 Spagna ,55% 4,65% 8 Paesi Bassi ,35% 3,12% 9 Svizzera ,75% 1,91% 10 Grecia ,97% 1,77% 11 Russia ,51% 1,64% 12 Cina ,68% 1,56% 13 Turchia ,63% 1,33% 14 Malta ,16% 1,32% 15 Polonia ,42% 1,29% 16 Austria ,43% 1,25% 17 Romania ,41% 1,15% 17

18 Milioni 18 Brasile ,42% 1,02% 19 Emirati Arabi Uniti ,19% 1,01% 20 Australia ,73% 0,99% TOTALE LAZIO ,94% 100,00% * Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento - Valori in Euro. In generale si evince un trend più che positivo, considerando che le esportazioni laziali nel 2013 aumentano complessivamente del 7,94% rispetto al I bacini presso cui le merci laziali, invece, fanno registrare variazioni molto negative sono Paesi Bassi (-23,35%), Emirati Arabi Uniti (-22,19%), Svizzera (-21,75%) e Malta (-21,16%). Il grafico 1.9 mostra il trend dei primi cinque mercati di sbocco del Lazio dal 2010 al Nel 2013 il principale mercato di sbocco per l'export laziale è il Belgio, con una crescita in quest ultimo anno molto accentuata. Il secondo mercato è la Germania, che ha perso il primato da sempre posseduto. In terza posizione, infine, si trova la Francia, che ha subito come la Germania la forte crescita delle esportazioni verso il Belgio dell ultimo anno. Grafico 1.9 Primi 5 mercati di sbocco del Lazio dal 2010 al 2013* Belgio Germania Francia Regno Unito Giappone * Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento Valori in Euro 18

19 Restringendo il livello di analisi alla sola provincia di Roma, la tabella 1.9 mostra i dati relativi all andamento delle esportazioni tra il 2012 e il 2013 nei principali Paesi di destinazione delle merci e il peso percentuale ricoperto da ciascuno di essi. I primi tre mercati di sbocco per le esportazioni romane sono Germania, Giappone e Stati Uniti. Infatti, è la Germania a ricoprire la prima posizione con un valore di 541,6 milioni di Euro e una riduzione rispetto all anno precedente del -15,45%. Inoltre, le esportazioni verso la Germania rappresentano il 12,01% del totale esportazioni di Roma. In seconda posizione, troviamo il Giappone, che assorbe l 8,67% dell export romano, con un aumento del 171,32% rispetto al 2012, che ha permesso la conquista del secondo posto nel ranking. Gli Stati Uniti, invece, si posizionano al terzo posto, pesando per il 7,82% sul totale Roma e con un aumento del 29,52% rispetto al dato Interessante, inoltre, è il promettente incremento delle esportazioni verso Israele, Algeria e Brasile che crescono rispettivamente del 153,62%, del 144,18%, 55,81% e del 100,39% nonostante siano ancora nelle ultime posizioni. In generale si evince un trend in aumento, considerando che le esportazioni romane sono incrementate del 4,59% rispetto al Tabella 1.9 Principali mercati di sbocco di Roma, valore delle esportazioni verso ciascun Paese, variazione % tra il 2012 e il 2013delle esportazioni verso i singoli Paesi e % delle esportazioni sul totale Roma. Ranking 2013 Paesi 2012* 2013* Var. % % delle esportazioni Roma=100 1 Germania ,45% 12,01% 2 Giappone ,32% 8,67% 3 Stati Uniti ,52% 7,82% 4 Francia ,18% 7,80% 5 Regno Unito ,37% 6,75% 6 Spagna ,84% 3,85% 7 Svizzera ,06% 2,64% 8 Malta ,67% 2,62% 9 Paesi Bassi ,73% 2,59% 10 Grecia ,83% 2,26% 11 Cina ,51% 2,06% 12 Russia ,03% 1,73% 13 Emirati Arabi Uniti ,48% 1,68% 14 Hong Kong ,59% 1,35% 15 Australia ,24% 1,29% 16 Belgio ,78% 1,23% 17 Turchia ,75% 1,21% 18 Algeria ,18% 1,11% 19 Brasile ,39% 1,11% 20 Israele ,62% 1,04% TOTALE ROMA ,59% 100,00% 19

20 * Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento - Valori in Euro. La tabella 1.10 permette di incrociare i dati sulle esportazioni laziali per mercati geografici, con quelli sui settori di attività delle merci vendute (ATECO 2007). Confermando il trend degli ultimi anni, i Prodotti delle attività manifatturiere si posizionano al primo posto in tutte le aree geografiche di destinazione ad eccezione dell Oceania e altri territori in cui si registra il primato delle Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie (133 milioni di Euro). Nell ambito della attività manifatturiere, i dati più significativi sono quelli relativi all Europa, dove tale comparto raggiunge un valore dell export di poco superiore ai 6 miliardi di Euro, e quello di Asia e America, dove le esportazioni di prodotti manifatturieri raggiungono rispettivamente i 1,3 miliardi e 809,5 milioni di Euro. Il secondo comparto più rilevante in Europa è quello dei Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca, con un valore dell export di 130,5 milioni di Euro, seguito da quello delle Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie, le cui esportazioni sono pari a circa 103 milioni di Euro. Per quanto riguarda il mercato americano, il secondo comparto più rilevante per valore dell export realizzato, pari a quasi 11,7 milioni di Euro, è quello dei Prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento. In Africa e in Asia, dopo il settore manifatturiero si trovano i Prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere con rispettivamente 2 milioni di Euro e 38,7 milioni di Euro. Tabella 1.10 Distribuzione delle esportazioni laziali per aree geografiche e settori di attività nel 2013*. Settore Europa Africa America Asia Oceania e altri territori Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca Prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere Prodotti delle attività manifatturiere Prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento

21 Prodotti delle attività dei servizi di informazione e comunicazione Prodotti delle attività professionali, scientifiche e tecniche Prodotti delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento Prodotti delle altre attività di servizi Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie * Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento - Valori in Euro. Dal I dati relativi al codice Ateco2007 D (Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata) potrebbero subire una revisione a seguito degli effetti dovuti ai cambiamenti della normativa europea sugli scambi di energia. Restringendo l analisi alle esportazioni laziali, ai primi quattro principali settori di attività (ATECO 2007) e Paesi di destinazione, è possibile evidenziare l andamento puntuale dell attività commerciale regionale rispetto ai primi sei mesi del Con riferimento al mercato tedesco, si rilevano principalmente variazioni negative con il picco toccato dal settore del Mezzi di trasporto, che diminuisce rispetto al 2012 del 32,39%. In questo trend negativo fanno eccezione i Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori che crescono del 9,03%. Nel mercato francese, il comparto a maggiore crescita è stato quello dei Macchinari ed apparecchi n.c.a. (+73,02%), seguito dal Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+20,94). Negativo, invece, è stato l andamento rispetto allo scorso anno per i Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-12,67%) e per i Mezzi di trasporto (-13,62%). Il Regno Unito si distingue per valori in crescita in tutti e quattro i settori. Più precisamente è stato il settore dei Mezzi di trasporto a far registrare la maggiore variazione positiva rispetto al 2012 con un +110,03% seguito dagli Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+74,46%). Meno rilevanti sono, invece, le variazioni relative a Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+1,20%) e Macchinari ed apparecchi n.c.a. (+1,60%). Il Belgio, infine, presenta, due valori in positivo e due in negativo. In forte crescita il comparto dei Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+186,83). 21

22 Positiva anche la variazione riportata nel settore dei Macchinari ed impianti n.c.a (+23,13%). Negativi, invece, i valori relativi a Mezzi di trasporto (-14,79%) e Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-7,50%). Tabella 1.11 Distribuzione delle variazioni delle esportazioni laziali tra il 2012 e il 2013* per i 4 principali settori di attività e stati di destinazione. Settori Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti Paesi Francia Germania Regno Unito Belgio -12,67% 9,03% 1,20% -7,50% 20,94% -14,31% 74,46% 186,83% Macchinari ed apparecchi n.c.a. 73,02% -0,91% 1,60% 23,13% Mezzi di trasporto -13,62% -32,39% 110,03% -14,79% *Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento - Valori in Euro Il saldo commerciale L attenzione si sposta sull analisi dei saldi laziali contabilizzati nel primo semestre del 2013, con uno sguardo anche alle variazioni rispetto allo stesso periodo nell anno precedente. A riguardo, la tabella 1.12 mostra la distribuzione dei saldi laziali (esportazioni-importazioni) per settori Ateco pseudo-sottosezioni. Il dato parziale dei primi sei mesi del 2013 evidenzia un disavanzo commerciale del Lazio di 3,84 miliardi di Euro ed in netta ripresa rispetto al dato 2012 (+52,03%). Attraverso la ripartizione a livello settoriale è possibile avanzare alcune considerazioni nel dettaglio. Al primo posto si colloca il settore degli Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici con un saldo positivo ed in crescita del 261,94%. In particolare, è passato da 190 milioni del 2012 ai 690 milioni del Al secondo posto si collocano i Macchinari ed apparecchi n.c.a., il cui saldo positivo è cresciuto del 62,58% rispetto al 2012 e si attesta su un valore di poco superiore a 249 milioni di Euro. In terza posizione si trovano le Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie, con un 22

23 saldo che è cresciuto dal 2012 del 101,16%. Inoltre, è da sottolineare l incremento del 708,71% del comparto dei Prodotti delle altre attività professionali, scientifiche e tecniche. In termini negativi, invece, la variazione peggiore rispetto al 2013 è ottenuta dai Sostanze e prodotti chimici, che vedono crescere il loro disavanzo commerciale del 422,01%. Infine, è possibile osservare dai dati che nel primo semestre del 2013 i maggiori disavanzi commerciali sono fatti registrare dai seguenti comparti: Mezzi di trasporto (-1,4 miliardi) e i Prodotti alimentari, bevande e tabacco (-1,1 miliardi). Tabella 1.12 Distribuzione dei saldi laziali (esportazioni-importazioni) dal 2012 al 2013 per settori Ateco pseudo - sottosezioni, e variazione percentuale tra il 2012 e il 2013*. Settori Var.% Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici ,94% Macchinari ed apparecchi n.c.a ,58% Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie ,16% Apparecchi elettrici ,31% Prodotti delle attivita' artistiche, di intrattenimento e divertimento ,18% Prodotti delle altre attività professionali, scientifiche e tecniche ,71% Prodotti delle altre attività di servizi ,27% Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 0 0 0,00% Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi ,45% Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori ,68% Legno e prodotti in legno; carta e stampa ,49% Prodotti dell'editoria e audiovisivi;prodotti delle attività radiotelevisive ,71% Prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento ,04% Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca ,88% Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti ,16% Prodotti delle altre attività manifatturiere ,58% Computer, apparecchi elettronici e ottici ,39% Prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere ,23% Coke e prodotti petroliferi raffinati ,89% Sostanze e prodotti chimici ,01% 23

24 Prodotti alimentari, bevande e tabacco ,53% Mezzi di trasporto ,47% TOTALE ,03% * Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento - Valori in Euro Dal I dati relativi al codice Ateco2007 D (Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata) potrebbero subire una revisione a seguito degli effetti dovuti ai cambiamenti della normativa europea sugli scambi di energia. Restringendo l analisi solo ai saldi positivi e ai singoli partner commerciali del Lazio (tabella 1.13), emerge che nel 2013 è il Giappone il mercato rispetto al quale si registra il saldo positivo più elevato ed in aumento rispetto al valore dell anno precedente del 275,98%: un dato in rottura con il trend degli ultimi anni in cui emergeva il primato del mercato francese. La Francia è ora in seconda posizione con un saldo pari a circa 213 milioni di Euro (-0,84%). In forte crescita il saldo commerciale degli Emirati Arabi Uniti che hanno contabilizzato 89,8 milioni di Euro con un aumento del 135,18% rispetto allo stesso periodo del Si evidenzia inoltre il forte intensificarsi delle relazioni commerciali tra il Lazio e il Messico, dove si registra una crescita del saldo commerciale pari al 3139,91%. Fortemente significativo anche l incremento del saldo commerciale con Singapore che ha chiuso il primo semestre del 2013 con una variazione positiva del 632,29%. Tabella 1.13 Principali partner commerciali del Lazio dal 2012 al 2013 relativi ai primi 15 Paesi per saldo commerciale positivo* contabilizzato nei due trimestri del 2013, e variazione percentuale tra il 2012 e il Ranking Paesi Var. % Giappone ,98% 2 Francia ,84% 3 Emirati Arabi Uniti ,18% 4 Malta ,18% 5 Australia ,05% 6 Hong Kong ,46% 7 Brasile ,64% 8 Iraq ,03% 9 Messico ,91% 10 Albania ,92% 11 Tunisia ,37% 12 Grecia ,90% 24

25 13 Singapore ,29% 14 Serbia ,36% 15 Gibilterra ,05% * Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento - Valori in Euro. Con riferimento ai mercati geografici verso cui il Lazio registra saldi commerciali negativi (tabella 1.14), si osserva il primato dei Paesi Bassi, dove la differenza tra esportazioni ed importazioni nei primi sei mesi del 2013 si attesta su valori negativi per 619,78 milioni di Euro, seguiti dall Irlanda (-613,27 milioni di Euro) e dalla Germania (-591,60 milioni di Euro). In notevole aumento il saldo negativo verso la Svizzera, che ha incrementato il saldo negativo del 131,78%, arrivando ad un disavanzo di circa 479 milioni di Euro. Tabella 1.14 Principali partner commerciali del Lazio dal 2012 al 2013 relativi ai primi 15 Paesi per saldo commerciale negativo* contabilizzato nei due trimestri del 2013, e variazione percentuale tra il 2012 e il Ranking Paesi Var. % Paesi Bassi ,22% 2 Irlanda ,00% 3 Germania ,22% 4 Spagna ,19% 5 Svizzera ,78% 6 Russia ,61% 7 Stati Uniti ,12% 8 Regno Unito ,95% 9 Cina ,79% 10 Mozambico ,24% 11 Romania ,04% 12 India ,54% 13 Sudafrica ,79% 14 Belgio ,51% 15 Turchia ,81% * Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento - Valori in Euro. 25

26 1.2. Focus sul chimico-farmaceutico 2 Focalizzando l attenzione esclusivamente sul settore chimico-farmaceutico, si osserva che il Lazio ha esportato nel primo semestre 2013 prodotti per un valore di 3,7 miliardi di Euro ed in netta crescita rispetto al dato dello stesso periodo nel 2012 del 31,44%. Considerando i singoli mercati di sbocco, si osserva come sia il Belgio ad ottenere la prima posizione, verso cui è diretto il 30,22% dell export chimico-farmaceutico laziale (1,1 miliardi di Euro) ed in forte crescita del 439,29% rispetto al primo semestre Guadagna una posizione rispetto al 2012 il Giappone che, con una crescita del 114,88% e capace di assorbire il 14,28% delle esportazioni laziali del settore, si colloca al secondo posto. In terza posizione troviamo la Francia, la quale registra una decrescita del 38,11% e l 8,32% dell export. Da segnalare, inoltre, la considerevole crescita della Cina (+129%), Stati Uniti (+37,57%) e Slovenia (+37,47%). Performance negative, invece, sono registrate verso la Svizzera (-46,77%), Austria (-38,05%), Francia (-38,11%) e Spagna (-37,56%). Tabella 1.15 Principali mercati di sbocco del Lazio per il settore chimico-farmaceutico, valore delle esportazioni* verso ciascun Paese, variazione % tra il 2012 e il 2013 delle esportazioni verso i singoli Paesi, e % delle esportazioni sul totale Lazio. Ranking 2013 Paese Valore Assoluto 2013 Var.% % delle esportazioni Lazio = Belgio ,29% 30,22% 2 Giappone ,88% 14,28% 3 Francia ,11% 8,32% 4 Germania ,20% 6,04% 5 Regno Unito ,86% 5,30% 6 Stati Uniti ,57% 4,74% 7 Paesi Bassi ,49% 4,56% 8 Spagna ,56% 3,77% 9 Cina ,00% 1,87% 10 Australia ,76% 1,77% 11 Romania ,39% 1,16% 12 Grecia ,00% 1,03% 13 Russia ,16% 1,00% 14 Austria ,05% 0,93% 15 Polonia ,97% 0,84% 16 Slovenia ,47% 0,83% 17 Svizzera ,77% 0,83% 18 Turchia ,26% 0,82% 19 Repubblica Ceca ,36% 0,82% 20 Portogallo ,80% 0,81% TOTALE LAZIO ,44% 100,00% * Tutti i dati sono relativi ai primi due trimestri dell anno di riferimento - Valori in Euro. 2 Il settore è stato definito in relazione alla codifica ATECO 2007, in particolare sono stati considerati i codici CF 20.1, CF 20.4, CF 21.1 e CF

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