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1 farescuola E un maestro disse: parlaci dell insegnamento. E lui disse: nessuno può insegnarvi nulla se non ciò che già sonnecchia nell albeggiare della vostra conoscenza E se è davvero saggio, non vi invita ad entrare nella dimora del suo sapere, ma vi guida alla soglia della vostra mente. Kahlil Gibran Erminia Paoletti Informarsi e studiare Obiettivi Italiano Ascoltare una comunicazione rilevandone le informazioni essenziali e quelle marginali, in rapporto a uno scopo definito Pianificare e produrre testi scritti di tipo informativo Consultare testi legati a temi di interesse scolastico e/o a progetti di studio e di ricerca Ricercare le informazioni generali in funzione di una sintesi Riconoscere e denominare verbi Arte e immagine Esaminare alcune opere d arte di diverse epoche storiche e di vari Paesi, cogliendone i principali elementi compositivi, i significati simbolici, espressivi e comunicativi Musica Riconoscere alcune strutture fondamentali del linguaggio musicale: la ripetizione e la variazione Corpo movimento sport Conoscere e applicare i principali elementi tecnici semplificati di alcune discipline sportive L avvicinarsi del Carnevale è occasione per riflettere sul valore della festa tradizionale come condivisione, divertimento, rinforzo del senso appartenenza al gruppo sociale, potenziamento e consapevolezza della memoria storica e delle tradizioni locali. L accostarsi a testi informativi e iconici tramite l utilizzo di più strategie consente all alunno di confrontarsi con la tematica specifica del Carnevale sia da un punto di vista diacronico sia sincronico e, nel contempo, di familiarizzare col metodo di studio. Si parte! Come si festeggia in Italia il Carnevale? E all estero? Quali sono le principali caratteristiche delle nostre feste? Perché si festeggia il Carnevale? C è un unico modo per festeggiarlo? Tutti gli attribuiscono la stessa importanza? Come lo vivono i più piccoli? E i ragazzini di 10 anni? E i genitori? La classe, organizzata in piccoli gruppi, ricercherà notizie e informazioni sul Carnevale in Italia e nel mondo. Al- meno in questa prima fase, forniamo solo una breve sitografia per lasciare gli alunni liberi di ricercare in autonomia e di raccogliere la documentazione utile, testi e immagini, per conoscere le principali tradizioni. Avranno la possibilità di trovare e di costruire a loro volta testi sui Carnevali di Venezia, Viareggio, Ivrea, Putignano e Fano... e, all estero, Nizza, Colonia, Patrasso, Rio de Janeiro... Al termine, ogni gruppo presenta i risultati delle proprie ricerche riportandoli su un cartellone. Analizziamo ora insieme i diversi testi per rintracciare regolarità e differenze, allo scopo di stilare una scaletta di indicatori necessari perché un testo sia completo dal punto di vista informativo, ovvero fornisca informazioni utili per la conoscenza di un fatto, un fenomeno, un concetto. Il confronto dovrebbe portare ad uno schema come nel testo 1. Tra i testi informativi prodotti, alcuni saranno completi, altri necessiteranno di revisioni e/o aggiunte proprio grazie al confronto attuato.

2 TITOLO Fornisce indicazioni e anticipazioni in merito al contenuto del testo DEFINIZIONE DEL CONCETTO/ARGOMENTO PRINCIPALE Precisa di che cosa si sta parlando. Qual è l idea, l informazione principale di cui si parla e in che cosa consiste? ESPANSIONI/SOTTOARGOMENTI Caratteristiche/informazioni che servono per capire meglio il concetto/argomento Come si manifesta, in che modo si realizza? Quando? Dove? Perché? Si può paragonare a...? In quali altri luoghi si manifesta? Da quanto tempo? Come si svolgeva in passato? Che cosa è cambiato? IMMAGINI A SUPPORTO Accompagnano il testo con lo scopo di chiarire meglio Testo 1 Priorità La classe, divisa in coppie, legge il testo 2, individua le parole sconosciute, ne ipotizza il significato grazie ai dati forniti dal contesto; al termine ci si confronta per condividere e formalizzare i risultati. Successivamente gli alunni cercano una spiegazione delle parti evidenziate proponendo, se necessario, di rileggere omettendo quelle informazioni. Ben presto scopriranno che esse sono informazioni principali, fondamentali per cogliere il senso del testo; le trascriveranno in successione, frase per frase. Basta ora collegare le frasi con un connettivo logico e-o temporale e il gioco è presto fatto. In funzione, infine, dello studio personale, possiamo riorganizzare le informazioni tramite la creazione di uno schema (cfr. sito risorsa 1). Chiediamo agli alunni che cosa sia utile trascrivere nello schema così da fermare sul foglio e fissare in memoria le informazioni essenziali di un testo, attraverso un sistema grafico, e poterle ricordare con più facilità, anche come traccia per l esposizione orale. Quanto all esempio sottolineeremo che non v è un unica modalità di elaborazione. La dislocazione grafica dei riquadri e dei contenuti cambiano a seconda del testo, mentre gli ingredienti base sono comuni e possono essere raccolti in un semplice sistema di codifica tramite una legenda come quella di figura 1. Testo 2 Figura 1 Il Carnevale 1. Il Carnevale si festeggia nei Paesi cattolici nei giorni che precedono la Quaresima. Dipendendo dalla data della Pasqua, che varia di anno in anno, è una festa definita mobile. Il suo inizio varia di anno in anno, la durata è diversa a seconda dei luoghi, da un giorno a più settimane: termina con il Mercoledì delle Ceneri, quando inizia la Quaresima. Solo nella Chiesa di rito ambrosiano (Diocesi di Milano e alcune zone limitrofe) il tempo penitenziale inizia il lunedì successivo, per cui il Carnevale termina il Sabato grasso che precede la prima domenica di Quaresima. 2. La parola Carnevale deriva dal latino Carnem levare ( togliere la carne ) perché, secondo la tradizione religiosa, sono previsti giorni di magro e di digiuno nel tempo di preparazione alla Pasqua. Così il Carnevale è vissuto come momento di svago e di spensieratezza prima della penitenza quaresimale. 3. Festeggiare il Carnevale significa vivere un periodo magico di baldoria. Le piazze e le strade si gremiscono di cortei mascherati e di sfilate di carri allegorici. La gente si dedica allo scherzo, al travestimento, alla musica, alle danze, alle maschere e a costumi di diverso tipo. Adattamento da 5

3 A caccia di verbi? Rileggiamo il testo soffermandoci sui verbi evidenziati in neretto e invitiamo i bambini a riconoscerli come verbi. Per apprendere la distinzione tra modi finiti e indefiniti chiediamo per ciascuno di essi di individuare la persona; presto gli alunni si accorgono che per alcuni di questi verbi non è possibile. I primi sono definiti verbi di modo finito in quanto esprimono il numero e la persona dell azione. MODO INFINITO I secondi sono i verbi di modo indefinito perché non indicano né la il numero né la persona agente. Da qui procediamo insieme con la ricerca e l analisi di altre voci verbali proposte dagli alunni spontaneamente che le trascriveranno nella colonna corrispondente di una tabella. Proponiamo il ripasso dei modi e dei tempi al modo finito e il riconoscimento e lo studio dei verbi al modo indefinito (tabella 1). Per ognuno dei modi possiamo partire da frasi legate INFINITO MODO PARTICIPIO Il verbo è espresso senza persona. È la forma base dei verbi e termina con ARE-ERE-IRE PARTICIPIO Tabella 1 Tabella 2 Può essere usato come aggettivo (sorridente), come nome (il paziente). Il participio passato è usato anche per formare i tempi composti (ha mangiato) Infinito Participio presente Participio passato Danzare Credere Bagnare danzante volante comandante danzato creduto cantato Completa la tabella e con le voci verbali della seconda e terza colonna inventa dieci frasi. Area: Parole e Linguaggi alla situazione reale di classe (ad esempio, La bidella ha detto a Marco di non entrare in classe perché il pavimento era ancora bagnato), poi presentiamo la regola e i successivi spunti per il consolidamento dell apprendimento. Come rinforzo chiediamo di rintracciare alcuni esempi e di trascriverli sul quaderno. Ora, giochiamo a modificarli: ad esempio, dal presente/al passato, dal modo indefinito al finito, indicativo/congiuntivo e singola-re/plurale. Interessante è l invenzione di alcuni verbi pazzerelli sempre a partire da situazioni reali che si trasformano in fantastiche, azioni normali che diventano paranormali, inventando frasi e storielle. Si potrebbero ideare verbi come: festeggiare il Carnevale carnevalare; mangiare frittelle frittellonare; indossare il mantello mantellarsi; giocare con la playstation playstatinarsi; correre sulla strada correstradare. Anche qui inventiamo alcune frasi, poi costruiamo e completiamo una tabella come in tabella 2. Dopo aver inventato alcune frasi contenenti le voci verbali al modo gerundio sottolineiamo con quattro diversi colori quando il modo gerundio è usato per esprimere il modo il cui avviene l azione, oppure se indica le altre funzioni di tempo, causa o mezzo (tabella 3). MODO GERUNDIO GERUNDIO Tabella 3 Esprime il modo in cui si svolge un azione (Arrivava correndo). Può indicare la situazione temporale (Giocando si è fatto male), la causa (Avendo dormito poco, sbadiglio) o il mezzo (Allenandoti co-sì, vincerai di sicuro).

4 Spunti di lavoro Proponiamo un attività simile a quella di pagina 77, su un testo più lungo e in cui è previsto il completamento individuale dello schema. Le origini del Carnevale 1. Le antiche origini del Carnevale risalgono ai riti pagani. Si può affermare che questo tipo di celebrazioni nascono con il sorgere della civiltà stessa. 2. Le prime manifestazioni che ci ricordano il Carnevale nel mondo risalgono a 4000 anni fa. Gli Egizi, fin dai tempi delle dinastie faraoniche, furono i primi a ufficializzare una tradizione carnevalesca, con feste, riti e pubbliche manifestazioni in onore della dea Iside, che presiedeva alla fertilità dei campi e simboleggiava l eterno rinnovarsi della vita. 3. Il Carnevale greco veniva celebrato, invece, in varie riprese, tra l inverno e la primavera, con riti e sagre in onore di Bacco, dio del vino e della vita. 4. La prima espressione del Carnevale dei Romani furono i Saturnali. Le feste in onore di Saturno, dio dell agricoltura, iniziavano il 17 dicembre e si prolungavano dapprima per tre giorni e poi per circa sette giorni. Durante i Saturnali il popolo eleggeva il Re della festa con il compito di organizzare giochi e spettacoli. Caratteristica principale dei "Saturnali" era la sospensione delle leggi e delle norme che regolavano allora i rapporti umani e sociali. Da qui si comprende l allegria della plebe, ma anche le esplosioni di rabbia che spesso degeneravano in atti di disordine pubblico. Gradualmente i Saturnali assunsero le caratteristiche di feste popolari, le cui tracce perdurano nelle tradizioni di varie zone della nostra penisola, soprattutto nell'italia del Sud e nelle isole. 5. Le invasioni barbariche nei Paesi mediterranei determinarono una fusione di usi e di costumi che portarono nel Medioevo all introduzione della personificazione del Carnevale in un essere umano o in un fantoccio. Alcuni di questi sono stati tramandati fino ai giorni nostri, mentre altri si sono perduti durante l andare del tempo. Sua Maestà il Carnevale ogni anno fa sempre una brutta fine: chi lo brucia, chi lo annega, chi lo sotterra, chi lo processa. 5 Gli alunni trascrivono le informazioni principali organizzate per frasi e poi completano lo schema riportato accanto.

5 Lettura di un opera d arte Muniti di pc e videoproiettore presentiamo la prima slide del powerpoint presente sul sito contenente l opera La battaglia tra Carnevale e Quaresima (1559) di Pieter Bruegel il Vecchio. A partire dal titolo, spieghiamo agli alunni che nel Medioevo, per rendere più efficace il messaggio e l obbligo della Quaresima, si rappresentava simbolicamente la battaglia tra il Carnevale e la Quaresima, dove il Carnevale era rappresentato da una persona rubiconda, paffuta, gioiosa seguita da una schiera di prosciutti, lardi, salami, mentre la Quaresima da un personaggio smunto, magro, pallido, seguito da sardine, pesci e baccalà. I due combattevano strenuamente e alla fine vinceva sempre la Quaresima imponendo per quaranta giorni le sue proibizioni. Il rondò Per sua struttura l ascolto di rondò consente all alunno di cogliere con maggior facilità gli elementi della ripetizione e variazione. Procediamo con l ascolto di alcuni brani tra cui Rondò in La minore K 511 per pianoforte di Wolfgang Amadeus Mozart, per rintracciarne l episodio fisso e quelli contrastanti. Dopo aver ascoltato più volte il brano, gli alunni, dotati di diversi cartellini bianchi e pennarelli colorati, una volta individuato l episodio fisso che rappresenteranno con un simbolo (ad esempio, cartellino rosso), rintracciano il primo contrastante B (ad esempio, cartellino giallo) e così via, riproponendo cartellini gialli e rossi, secondo la sequenza degli episodi nel brano considerato. Al termine avranno prodotto una partitura in cui sarà evidente l elemento della ripetizione e della variazione. Inutile dire, poi, che l esecuzione di un rondò, danzato durante il Carnevale a scuola, sarà indubbiamente un aspetto simpatico ed elegante della festa. In merito, segnaliamo opere più leggere quali le esecuzioni del Gruppo Rondò veneziano. Spunti di lavoro Mi accosto al quadro attraverso quattro momenti. Area: Parole e Linguaggi VEDO: Esprimo in generale che cosa vedo nell opera, senza soffermarmi sui particolari. OSSERVO: Seguo un ordine preciso, ad esempio, dall alto al basso o dal primo piano allo sfondo usando anche gli indicatori spaziali, osservo attentamente e descrivo. Mi soffermo in particolare a osservare: Il colore. Quali colori sono usati nel quadro? Quali sono i caldi? Quali i freddi? Quali prevalgono? Il colore è steso a zone larghe definite, a puntini, a tocchi, a pennellate? La luce. Quali parti sono chiare? Quali scure? Che cosa prevale? Le linee. Dove si trovano? Che forma hanno? Quali prevalgono? Le forme. Quali sono? Sono vicine alla realtà o stilizzate? Sembra quasi una fotografia? Il movimento. È un immagine ferma o in movimento? Da cosa lo intuisci? PENSO: Provo a rispondere alle seguenti domande: Che persone sono ritratte? Che età possono avere? Che cosa stanno facendo? Che cosa accade loro? Quali rappresentano il Carnevale e quali la Quaresima? Perché? Che sensazione è trasmessa all osservatore? Che cosa vuol dirci l autore con questa opera? FACCIO: Rappresento la battaglia tra Carnevale e Quaresima in una piazza oggi. Come sarebbe diversa?! Le caratteristiche del suono Il rondò è una forma musicale molto usata nell'epoca classica e romantica soprattutto come ultimo tempo di una sonata, sinfonia, concerto, quartetto ecc. Strutturalmente è caratterizzato dalla ricomparsa costante di un episodio fisso (a volte con lievi modifiche) nel corso di numerosi episodi tra loro contrastanti. Lo schema del rondò si presenta nella forma: ABACADA... La forma più semplice di rondò (ABA) viene definita ternaria. Risorsa Formato Funzione 1. Schema Organizzare le informazioni 2. Lettura dell opera d arte Accompagnare dell opera d arte. l analisi 3. I verbi al modo finito Ripassare i verbi al modo finito ed esercizi a uso dell insegnante. 4. Giochi propedeutici al minibasket Proporre giochi semplici da svolgere in palestra per l avviamento al minibasket.

Domenica 27 febbraio 2010

Domenica 27 febbraio 2010 Domenica 27 febbraio 2010 1 / 5 Dalle ore 14.30 alle 20.00 circa Presso il Bar Cooperativa di Ponte nelle Alpi Loc. Soccher Via G. Garibaldi, 28 Tel. 0437/99280 INVITIAMO TUTTI I CONTERRANEI - GLI AMICI

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