Dichiarazione Ambientale

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1 Dichiarazione Ambientale Sede legale ed operativa : Via G. Strusi Zona Industriale - Monteiasi (TA) Tel / Fax : isolantservice@isolantservice.it web : Il rispetto per l Ambiente nasce dall impegno con cui tutti noi di Isolant Service S.r.l. ci rivolgiamo verso il nostro territorio. L adesione al Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009, sostenuta da un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla Norma UNI EN ISO 14001, intende dare maggior forza e visibilità al nostro rispetto verso l Ambiente, portandolo a conoscenza di tutti ed, in particolare, di coloro che conoscono ed impiegano i nostri prodotti.. L Amministratore Unico Ing. Giovanni Donatelli Pag. 1 di 84

2 INDICE 2 PARTE 1 - PRESENTAZIONE dell ORGANIZZAZIONE Identificazione dell Organizzazione che ha predisposto la DA Descrizione delle attività dell organizzazione Descrizione esposizione Geografica del sito Inquadramento urbanistico Inquadramento idrogeologico Situazione meteoclimatica Regime anemologico Regime pluviometrico PARTE 2 - SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE DELL ORGANIZZAZIONE Politica Ambientale Breve descrizione SGA Struttura organizzativa Responsabilità ed autorità Struttura del SGA PARTE 3 - IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI Criteri di identificazione e valutazione degli Aspetti Ambientali (diretti ed indiretti) Contenziosi in corso Parte 4 - PRESENTAZIONE DATI AMBIENTALI Materiali, Prodotti e servizi Materie prime e materiali ausiliari Prodotti Indicatori materie prime e prodotti Fonti energetiche Energia elettrica Energia termica Combustibili Consumi energetici Conformità legislativa Emissioni in Atmosfera Emissioni diffuse Emissioni convogliate Conformità legislativa Approvvigionamento idrico Conformità legislativa Scarichi idrici Acque reflue assimilate alle urbane Acque meteoriche di dilavamento Gestione delle emergenze Conformità legislativa Suolo/sottosuolo Rifiuti Conformità legislativa Altre prestazioni ambientali Odori Trasporto interno Impatto visivo Pag. 2 di 84

3 Amianto Sostanze lesive dello strato di ozono e gas serra PCB-PCT Rumore IPPC Sostanze pericolose Rischio incendio Inquinamento elettromagnetico Effetti sulla biodiversità Sicurezza e salute nei luoghi di lavoro Regolarità urbanistica Aspetti Ambientali relativi a Fornitori Trasporti Fornitori/Appaltatori Criteri ambientali ed etico-sociali scelta fornitori, appaltatori e subappaltatori Monitoraggi Ambientali PARTE 5 - OBIETTIVI E PROGRAMMI AMBIENTALI Obiettivi e Programmi Ambientali Obiettivi ambientali Programmi ambientali PARTE 6 - CONCLUSIONI Informazioni Dichiarazione Ambientale Scadenza Presentazione Dichiarazione Successiva Verificatore Ambientale Accreditato PARTE 7 - DOCUMENTAZIONE del SGA Documentazione primaria del SGA Glossario Pag. 3 di 84

4 PARTE 1 - PRESENTAZIONE dell ORGANIZZAZIONE 1 Identificazione dell Organizzazione che ha predisposto la DA La Dichiarazione Ambientale è stata predisposta dalla Isolant Service S.r.l.; nel seguito se ne dichiarano i principali dati identificativi : Ragione Sociale: Isolant Service S.r.l. Indirizzo: Via G. Strusi Zona Industriale MONTEIASI (TA) Telefono: / Fax: isolantservice@isolantservice.it Referenti ambientali: Sig.ra Giovanna Pignatale (Rappresentante della Direzione e Responsabile del Sistema Integrato di Gestione) Dott. Michela Strusi (Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale) Numero dipendenti: 21 (compresi 2 soci) Codice NACE : Fabbricazione di prodotti refrattari Settore accreditamento: EA 15 La Isolant Service S.r.l. è classificabile come PICCOLA IMPRESA in quanto: ha in organico meno di 50 dipendenti il fatturato annuo non è superiore a 7 milioni di EUR il suo capitale non è controllato per più del 25 % da altre imprese Dal momento che gli aspetti ambientali rilevati dall'analisi ambientale iniziale risultamo significativi, Isolant Service S.r.l. non può avvalersi della facoltà di derogare dalla prescrizione di convalida annuale delle informazioni contenute nella Dichiarazione Ambientale, secondo quanto previsto dall'articolo 7 del Regolamento EMAS (Reg. CE n 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009). 2 Descrizione delle attività dell organizzazione L azienda svolge attività di produzione di polveri di copertura isolanti, esotermiche e captanti per paniere e siviere, desolforanti per ghisa ed acciaio e set di formati in calcestruzzo/argilla refrattario.. La Isolant Service S.r.l. ha iniziato l attività produttiva dal 1991, a partire dall esperienza di una preesistente società che operava nella zona industriale di Massafra. L allocazione dell attività produttiva nell attuale sede è avvenuta nel 2001, con la costruzione del 1^ capannone (A) e l aggiunta del processo di produzione degli atomizzati; infine, dal novembre 2008 è iniziata l attività produttiva anche nel 2^ capannone (B) (Vedi Figura 3). La Isolant Service S.r.l. produce polveri di copertura isolanti, esotermiche e captanti per paniere e siviere nelle tre diverse tipologie: Atomizzate Granulate Tal quali Pag. 4 di 84

5 Le polveri in produzione presentano diversa composizione chimico-fisica; si suddividono in acide, basiche e captive. Queste ultime producono un alto potere captante delle inclusioni non metalliche e sono adatte alla copertura di acciai molto puliti. La Isolant Service S.r.l. produce inoltre diverse tipologie di desolforanti per ghisa ed acciaio, che si distinguono per la granulometria e per la composizione chimica e vengono ottimizzate in funzione del tipo di acciaio da produrre e del suo livello di disossidazione. Per la desolforazione della ghisa l azienda produce anche delle miscele a base di magnesio metallico a granulometria controllata, per sistemi di insufflazione a lancia. Infine la Isolant Service S.r.l. progetta e produce set di formati in calcestruzzo/argilla refrattario per la regolazione del flusso acciaio in paniera, al fine di ridurre al minimo le microinclusioni non metalliche. La produzione si sviluppa esclusivamente su commessa ed i principali clienti sono le grandi acciaierie sul territorio nazionale, quali : ILVA S.p.A. di Taranto LUCCHINI S.p.A. di Piombino THYSSENKRUPP di Terni Nel seguito si riporta l indicazione dei principali macchinari e impianti di cui Isolant Service S.r.l. dispone per la realizzazione dei processi produttivi: n. 2 Vagli a massa vibrante con potenza di 5 KW ed 1 chiuso con sistema vibrante con potenza inferiore a 5 KW compressore Bottarini KS22 da 15 KW e capacità di 500 litri, raffreddato a olio 2 compressori KAESER ASD 57 da 30 KW e capacità di 500 litri, raffreddati a olio gruppo materie prime costituito da 4 silos con capacità di circa 50 mc. gruppo additivi costituito da 4 silos di capacità di circa 15 mc. gruppo prodotti costituito da 2 silos con capacità di ciraca 40 mc. 2 mulini da 75 KW 1 miscelatore con motore da 15 KW 5 gruppi di nastri elevatori a tazze 2 essiccatori verticali da 1200 L/h 2 miscelatori per KAS con motore da 10 CV Il ciclo tecnologico varia a seconda che si tratti della produzione di polveri/miscele o di manufatti in calcestruzzo. Il diagramma seguente illustra visivamente lo schema funzionale del processo produttivo per polveri e miscele. Pag. 5 di 84

6 Granulati Sylos stoccaggio Granulati Immagazzinamen to prodotto finito Prodotto finito Atomizzati Materiale polverulento Miscelazione dei materiali Consegna prodotto Materiale polverulento Ricevimento, scarico e stoccaggio materie prime Materiali additivi Materiale polverulento Materiali additivi Macinazione e miscelazione Atomizzati Essiccazione Prodotto finito Cliente Fornitori Materiali additivi Figura 1-Schema funzionale del processo produttivo di polveri/miscele Per quanto riguarda la produzione di polveri e miscele si distinguono i processi di produzione per granulati atomizzati Per entrambe le linee di produzione viene eseguito un primo sottoprocesso comune ad entrambe: 1) Ricevimento, scarico e stoccaggio della materia prima La materia prima, costituita da materiale polverulento, arriva allo stabilimento nella maggior parte dei casi su automezzi muniti di cisterna, o in big bags coperti da tendoni. L automezzo viene pesato all ingresso su di una pesa a ponte ed il suo contenuto viene classificato e stoccato all interno di grossi silos adeguatamente identificati o, nel caso che i silos si presentino pieni, viene stoccato all interno di big bags e conservato all interno del magazzino. Pag. 6 di 84

7 L attività di stoccaggio, all interno dei silos avviene rovesciando la materia prima in un elevatore a tazza; tutto il trasporto del materiale avviene all interno di condutture metalliche, ciò permette di minimizzare al massimo le dispersioni delle polveri in atmosfera. L impianto di stoccaggio della materia prima è dotato di un filtro depolverizzatore a maniche con una portata di Nm 3 /h che accede al punto di emissione E1. Nel depolverizzatore l aria insieme alle polveri vengono convogliate attraverso un tubo collettore, ad un insieme di maniche in tessuto per depressione generata da un ventilatore-aspiratore, di tipo centrifugo, posto a valle dello stesso filtro. L aria polverosa, viene costretta ad attraversare il tessuto filtrante a microporosità dall esterno verso l interno delle maniche, su cui la polvere viene trattenuta. L aria depurata, in uscita dal filtro, viene convogliata al camino ed emessa in atmosfera. La polvere depositata sulla superficie esterna del tessuto delle maniche viene eliminata con brevi impulsi di aria compressa dall interno verso l esterno delle maniche. L attività di pulizia delle maniche viene gestita da una centralina elettronica che provvede a regolare la sequenza e la frequenza dei cicli di pulizia per ciascuna serie di maniche con getti di aria compressa a 6,0 atm. La polvere distaccatasi dal tessuto, si raccoglie nella tramogge sottostante al filtro, evacuata e raccolta in un sacco di iuta a tenuta. Tali polveri vengono successivamente recuperate e immesse nel ciclo di produzione. La stessa modalità di stoccaggio viene adoperata per i materiali ausiliari, additivi e calcinati vari, ma l immagazzinamento avviene in silos differenti; anche l impianto adibito allo stoccaggio degli additivi è dotato di un filtro depolverizzatore a maniche con una portata di Nm 3 /h che accede al punto di emissione E2. L impianto è funzionalmente analogo a quello descritto per il punto di emissione E1. Il processo di produzione di granulati si sviluppa quindi con i sottoprocessi indicati nel seguito. 2) Miscelazione dei materiali L impianto di cui è dotato lo stabilimento può lavorare in automatico o in semiautomatico; durante questa fase gli addetti alla lavorazione preparano la miscela tramite l ausilio di un computer che pesa i diversi quantitativi di materia prima da utilizzare. Il materiale mediante un sistema meccanico di coclee e nastri trasportatori viene riversato all interno del miscelatore e lavorato per un periodo variabile di circa 15 minuti. L impianto di miscelazione allocato presso il capannone A è dotato di un filtro che accede al punto di emissione E3; l impianto filtrante è strutturalmente e funzionalmente analogo a quello descritto per il punto di emissione E2. Un impianto analogo è allocato presso il capannone B ed è dotato di un filtro depolverizzatore a maniche che accede al punto di emissione E11; l impianto ha una portata di Nm 3 /h ed è funzionalmente analogo a quello descritto per il punto di emissione E5. 3) Immagazzinamento del prodotto finito Il prodotto finito proveniente dall attività di miscelazione viene successivamente inviato, a mezzo di opportuni nastri di trasporto, all interno di silos o imballato in big bags a seconda delle modalità di trasporto da utilizzare per la spedizione. Pag. 7 di 84

8 L impianto di stoccaggio è dotato di un filtro che accede al punto di emissione E4; l impianto filtrante è strutturalmente e funzionalmente analogo a quello descritto per il punto di emissione E2. Lo stoccaggio in big bags avviene al coperto e su pedane in legno. Il processo di produzione di atomizzati è invece costituito dai sottoprocessi indicati nel seguito: 2) Macinazione e miscelazione Durante questa fase gli addetti alla lavorazione preparano la miscela tramite l ausilio di un computer che pesa i diversi quantitativi di materia prima da utilizzare. Il materiale viene quindi avviato alla fase di macinazione, dove avviene anche la miscelazione con acqua. Durante la fase di lavorazione vengono effettuati controlli analitici sul materiale (peso specifico, granulometria, umidità) al fine di garantire la corrispondenza ai requisiti richiesti dal cliente. 3) Essiccazione La miscela ottenuta viene spruzzata mediante l uso di una pompa nella camera di essiccazione, all interno della quale avviene poi la caduta sul fondo del prodotto atomizzato. Pag. 8 di 84

9 L impianto allocato all'esterno del capannone A è dotato, per le vasche ed il mulino, di un filtro che accede al punto di emissione E5; l impianto filtrante è strutturalmente e funzionalmente analogo a quello descritto per il punto di emissione E2. Per l atomizzatore è invece presente un filtro a maniche con portata di Nm 3 /h che accede al punto di emissione E6. Nel filtro a maniche si esegue la pulizia automatica del mezzo filtrante in controcorrente mediante aria compressa; il corpo centrale del filtro è costruito in lamiera di acciaio Inox opportunamente lavorato ed è dotato di un sistema per il controllo della perdita di carico. Un altro impianto atomizzatore analogo è allocato presso il capannone B ed è dotato di un filtro a maniche che accede al punto di emissione E10; l impianto filtrante è strutturalmente e funzionalmente analogo a quello descritto per il punto di emissione E6. 4) Immagazzinamento del prodotto finito Il prodotto finito viene successivamente inviato all interno di silos o imballato in big bags a seconda delle modalità di trasporto da utilizzare per la spedizione. Il diagramma seguente illustra invece visivamente lo schema funzionale del processo produttivo per i formati di calcestruzzo/argilla. Acciaio Formazione dello stampo in acciaio Stampo in acciaio Realizzazione dei formati in cacestruzzo Formati in calcestruzzo /argilla Immagazzinamento prodotto finito Formati in calcestruzzo /argilla Sylos stoccaggio Ricevimento, scarico e stoccaggio materie prime Calcestruzzo Prodotto finito Calcestruzzo Prodotto finito Consegna prodotto Fornitori Cliente Pag. 9 di 84

10 Figura 2-Schema funzionale del processo produttivo di formati in calcestruzzo/argilla Il processo di produzione di formati in calcestruzzo/argilla è costituito dai sottoprocessi indicati nel seguito: 1) Ricevimento, scarico e stoccaggio della materia prima Il processo viene eseguito con le stesse modalità viste in precedenza; le materie prime vengono scaricate con i carrelli in big bag e allocate nell area adibita allo stoccaggio delle materie prime. 2) Formazione dello stampo in acciaio Nello stabilimento è presente un area officina destinata alla realizzazione degli stampi per le barriere. 3) Realizzazione dei formati in calcestruzzo/argilla Il manufatto in calcestruzzo viene realizzato mediante la lavorazione di miscele specifiche lavorate con la molazza. Il cemento così prodotto viene colato all interno degli stampi e sottoposto ad asciugatura a temperatura ambiente per circa 20 ore e ad essiccazione all interno di un essiccatore alimentato a GPL. L impianto di realizzazione dei formati è dotato di un filtro depolverizzatore a maniche con una portata di Nm 3 /h che accede al punto di emissione E7 ed è strutturalmente e funzionalmente analogo a quello descritto per il punto di emissione E1. Inoltre l impianto che provvede alla fase di essiccazione è dotato di un filtro a maniche che accede al punto di emissione E8; l impianto filtrante è strutturalmente e funzionalmente analogo a quello descritto per il punto di emissione E6. 4) Immagazzinamento del prodotto finito I manufatti in calcestruzzo vengono stoccati all interno del capannone, la movimentazione avviene mediante l ausilio di carrelli elevatori elettrici. Pag. 10 di 84

11 3 Descrizione esposizione Geografica del sito Inquadramento urbanistico L insediamento produttivo della Isolant Service S.r.l. è situato nella zona industriale del Comune di Monteiasi su un suolo di superficie totale di circa mq di cui circa sono coperti da palazzina uffici e 2 capannoni (A e B); il secondo dei 2 capannoni industriali (B) è attivo dal novembre del Quest'area viene definita, nel piano regolatore comunale, come zona industriale; l insediamento è contraddistinto dall identificativo catastale Foglio 7 - Part. 119/120 e 180 Lo Stabilimento si articola su 2 corpi di fabbrica capannone A ed uffici : CE n. 1 del con agibilità del capannone B : Aut. 2 del del SUAP di Taranto con certificato di agibilità n. 30 del Allo scopo di delimitare i processi eseguiti nei vari reparti, le aree di lavoro del sito produttivo sono state individuate come : A1-Ricevimento materie prime A2-Stoccaggio materie prime (silos) A3-Stoccaggio prodotti finiti (silos) A4-Produzione (capannone A) A5-Deposito materie prime e prodotti finiti (big bags)-capannone A A6-Area verde A7-Impianti ausiliari (gruppo elettrogeno; serbatoio gasolio) A8-Impianti ausiliari (serbatoio GPL, riserva antincendio, compressori)) A9-Impianti ausiliari (riserva antincendio, compressori) A10-Area di scorrimento A11-Stoccaggio magnesio metallico A12-Deposito materie prime e prodotti finiti (big bags)-capannone B A13-Produzione (capannone B) A14-Cabina elettrica A15-Uffici La Planimetria di stabilimento evidenzia la distribuzione di uffici, depositi ed aree produttive : Area produttiva (Capannoni A e B): mq. Uffici: 260 mq. Tettoia (esterna): 40 mq. Area esterna: mq. Pag. 11 di 84

12 Capannone B A14 A13 A9 A6 A7 A13 Capannone A A12 A4 A11 A12 A10 A2 A5 A8 A10 A1 A15 Figura 3-Planimetria dello stabilimento L area limitrofa all attività produttiva è caratterizzata da un basso livello di urbanizzazione, inoltre nelle immediate vicinanze dell area produttiva non si riscontrano ulteriori nuclei industriali. Le principali infrastrutture di comunicazione adiacenti lo stabilimento sono rappresentate dalla SuperStrada Taranto-Grottaglie e dalla S.P. 21. Pag. 12 di 84

13 Non si segnala la presenza, nelle vicinanze dell insediamento produttivo e nelle aree prossime, di zone di rilevante importanza dal punto di vista paesaggistico, turistico, archeologico o storicoculturale, né di habitat di particolare interesse naturalistico. L'area può essere classificata come "area esclusivamente undustriale" ai sensi del D.P.C.M Inquadramento idrogeologico L area in cui è situata l attività produttiva presenta il seguente inquadramento idrogeologico: Ubicazione area: località Inchiusa del Comune di Monteiasi (prov. di Taranto). Tav. 202 I SE dell IGMI; Latitudine nord: Longitudine est: Quota s.l.m.: 53 m Morfologia: pianeggiante Le caratteristiche geologiche generali del sito di interesse e di un suo intorno significativo si inquadrano completamente nel panorama della regione pugliese che costituisce una unità ben definita, con ruolo di Avanpaese Apulo: la geologia della provincia di Taranto rispecchia la transizione tra l Avanpaese Apulo e la Fossa Bradanica. I motivi strutturali pugliesi hanno in prevalenza direzione appenninica: gli assi delle pieghe e delle faglie sono orientati lungo la direzione NNO-SSE o NO-SO, come appare, del resto da un semplice sguardo alla regione. I rilievi, comprese le Murge, si estendono in prevalenza secondo le direzioni di cui sopra e sono spesso limitati da faglie Le aree pianeggianti, invece, sono occupate, oltre che da depositi continentali superficiali, da sedimenti marini in cui sono state riconosciute alcune unità caratteristiche che comprendono le rocce definite in passato, in modo improprio, tufi. Pag. 13 di 84

14 La successione stratigrafica presente nell area è costituita dalle seguenti formazioni geologiche, a partire dall alto: Calcareniti di M. Castiglione: biocalcareniti a grana grossolana e grado di cementazione da basso a moderato, ben addensate, di colore giallo-rosato (spessore inferiore ai 15 metri). Argille subappennine: limi sabbiosi e argillosi di colore grigio verde e grigio azzurro, mal stratificati ( spessore circa 15 metri). Calcareniti di Gravina: arenarie calcaree fossilifere a grana media, porose, mediamente cementate, di colore grigiastro e stratificazione non sempre evidente (spessore 20 m). Calcare di Altamura: costituito da una successione di calcari e calcari dolomitici di colore grigio chiaro, in strati di spessore variabile da pochi centimetri a circa 2 m. Alle diverse profondità tale successione è variamente fratturata e carsificata per effetto dell azione di dissoluzione esercitata dalle acque di origine meteorica. Frequente è anche la presenza di terre rosse come riempimento dei vuoti e delle cavità della roccia. Lo spessore totale della successione è di varie centinaia di metri. I caratteri di permeabilità delle formazioni descritte sono riassumibili nel seguente modo: Calcareniti permeabili per porosità e per fatturazione, con valori del coefficiente K= 10-4 /10-6 m/s; Calcare di Altamura, permeabile per fatturazione e carsismo K= 10-3 /10-5 m/s Argille subappennine, praticamente impermeabili La situazione idrogeologica è rappresentata dalla presenza di un corpo idrico superficiale ospitato dalle Calcareniti di M. Castiglione e delimitato inferiormente dalle argille; le sue portate variano in funzione dell andamento delle precipitazioni. A maggiori profondità, nel Calcare di Altamura, è presente la falda carsica, caratterizzata da portate cospicue e costanti. Tale corpo idrico dal profilo lenticolare nell area di indagine è messo in pressione dai terreni impermeabili che ricoprono il calcare e si spingono a quote più basse del livello piezometrico della falda. Situazione meteoclimatica Dall analisi dei dati rivenienti dalle osservazioni sistematiche eseguite dalla stazione meteorologica dell A.M. di Taranto, dalla stazione meteorologica dell A.M. di Policoro (MT), dall Osservatorio meteorologico e geofisico Luigi Ferrajolo di Talsano (TA) e dalla stazione semaforica della M.M. di S. Vito (TA), si evince che sia a Taranto che a Policoro (MT) i valori più frequenti di umidità relativa si posizionano nell intervallo 50-70%, con temperature che sono variate nel periodo di riferimento tra i 5 C ed i 40 C. L analisi dei dati disponibili evidenzia che a Taranto la temperatura media annuale è circa 17,0 C. Regime anemologico L andamento dei venti sulla Puglia è piuttosto complesso poiché la parte più settentrionale resta a ridosso dell Appennino campano e lucano, mentre la sua parte terminale, la penisola salentina, si allunga tra due mari, l Adriatico e lo Ionio, con un terreno pianeggiante. L analisi dei dati medi disponibili mostra l assoluta prevalenza dei venti (sia moderati che forti) nelle direzioni S-E e N-O. Le calme si presentano il 14-16% dei giorni, mentre i venti forti solo l 1-3% dei giorni. In particolare, le osservazioni relative alla Stazione Meteorologica dell A.M. di Taranto, mostrano invece una marcata uniformità nella distribuzione delle direzioni di provenienza del vento, una Pag. 14 di 84

15 maggiore presenza delle calme (il 20% dei giorni) ed una minore presenza di venti forti (0,7% dei giorni). Regime pluviometrico Si evidenzia una sostanziale uniformità nell andamento delle piogge sull intera regione, con un regime marittimo ben definito: unico massimo autunnale-invernale ed un minimo estivo. Nel tarantino le quantità annue di pioggia risultano essere in media di circa mm. PARTE 2 - SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE DELL ORGANIZZAZIONE 1 Politica Ambientale L Alta Direzione della ISOLANT SERVICE S.r.l., con l implementazione di un Sistema di Gestione Integrato per la qualità e l ambiente, in conformità con le norme di riferimento UNI EN ISO 9001:2008, UNI EN ISO 14001:2004 e Regolamento EMAS, si assume l impegno di gestire le attività di Progettazione e Produzione di polveri di copertura, desolforanti, defosforanti, masse da spruzzo e manufatti refrattari per uso siderurgico, in modo tale da identificare e soddisfare le esigenze e le aspettative qualitative e ambientali di tutte le parti interessate, consolidando e migliorando l immagine di serietà e competenza conseguita dall Organizzazione nel settore, oltre che trarre dei vantaggi interni aggiuntivi derivanti dal perfezionamento organizzativo. Il programma di gestione integrato copre tutte le fasi delle attività e garantisce che i processi siano condotti nel totale rispetto delle richieste esplicite ed implicite del Cliente, della normativa ambientale cogente, nell ottica del miglioramento continuo di tutte le prestazioni aziendali. Tale programma di ottimizzazione, realizzato attraverso lo studio delle dinamiche e dei processi aziendali, delle risorse umane, materiali e finanziarie disponibili, ha individuato modelli comportamentali sempre più condivisi da tutti i livelli dell Organizzazione, permeando così la stessa del concetto di Cultura della Qualità e dell Ambiente. La Isolant Service S.r.l., in conformità alle norme suddette, si prefigge di mantenere e migliorare, attraverso l attuazione del Sistema di Gestione Integrato, i seguenti obiettivi: Soddisfazione del Cliente e delle Parti Interessate, assicurando che i requisiti cogenti e del Cliente siano conosciuti, individuati, definiti e soddisfatti insieme ad altri requisiti sottoscritti dall Organizzazione; Conformità del prodotto realizzato ai requisiti di qualità; Efficacia ed efficienza del SGI, riesaminando periodicamente la Politica, gli obiettivi e i relativi traguardi per la salvaguardia dell ambiente e per la qualità; Perseguimento di un ragionevole e costante miglioramento continuo del Sistema, della qualità, ambientale e dei propri prodotti; Efficienza nell organizzazione interna di compiti e risorse, intesa come rispetto delle pianificazioni delle attività; Mantenimento della conformità alla normativa ambientale cogente applicabile al sito produttivo e alle attività svolte; Riduzione degli impatti ambientali dovuti alle attività espletate, su aria, acqua, suolo e sottosuolo, e quindi impegno alla prevenzione dell inquinamento; Riduzione dell utilizzo di risorse energetiche; Ottimizzazione della gestione dei rifiuti; Pag. 15 di 84

16 Incremento della quantità di rifiuti avviati al recupero; Selezione dei propri fornitori sulla base delle loro capacità tecniche, qualitative, produttive di fornire il prodotto servizio richiesto e di osservare la normativa ambientale; Sensibilizzazione, tramite azioni di formazione ed informazione, l attenzione del personale interno e di fornitori/appaltatori che lavorano nel sito per conto dell Organizzazione, affinché applichino le norme e le procedure/istruzioni previste nel Sistema, promuovendo contemporaneamente la partecipazione attiva di tutto il personale; Dialogo trasparente e continuo con il mondo esterno. Implicitamente, questi obiettivi comportano un impegno e un aggiornamento continuo sia nel modo di soddisfare le esigenze delle parti interessate, sia nell adeguamento dei processi, mantenendo livelli di qualità e affidabilità in linea alle tendenze ed esigenze del mercato. Gli obiettivi indicati, infatti, non sono chiaramente realizzabili una volta per sempre, ma devono essere perseguiti con metodicità e costanza e con la consapevolezza che la politica del miglioramento continuo richiede uno sforzo e un atteggiamento positivo da parte della Direzione, oltre che la piena e dedita collaborazione di tutto il personale. La Direzione avrà un ruolo attivo nella promozione e nella guida di tutte le azioni che porteranno al raggiungimento degli obiettivi. A tal fine ha stabilito degli indici di misurazione degli stessi, che, esaminati in sede di Riesame della Direzione, consentiranno di valutare l efficacia e l efficienza del Sistema, nonché gli effettivi miglioramenti/benefici derivanti dall applicazione dello stesso. In ogni caso la Direzione riesaminerà periodicamente il seguente documento, nel quale provvederà ad aggiornare ed attualizzare gli obiettivi dell Azienda, nell ottica del miglioramento continuo. Sarà inoltre interesse e cura dell Alta Direzione assicurarsi, attraverso incontri periodici cui parteciperanno tutti i livelli aziendali, che tale politica sia compresa e appresa, affinché tutto il Personale aziendale concorra per competenza al conseguimento degli stessi obiettivi prefissati. La Isolant Service S.r.l. si impegna pertanto a perseguire una moderna gestione per la qualità e l ambiente, adottando le migliori tecnologie disponibili ed economicamente attuabili, promuovendo la sensibilizzazione del personale interno sugli effetti ambientali oltre che sulla Customer Satisfaction. Su questi pilastri si basa la filosofia aziendale, una filosofia marketing-oriented, che pone il cliente e l ambiente al centro del sistema, ne studia i bisogni e le modalità per soddisfarli. Amministratore Unico Ing. Giovanni Donatelli Pag. 16 di 84

17 2 Breve descrizione SGA Il Sistema di Gestione è integrato tra Qualità (Norma ISO9001) e Ambiente (ISO14001). Struttura organizzativa La struttura organica di Isolant Service S.r.l. è costituita da 20 operatori (15 operai, 3 impiegati e 2 soci); l attività è articolata su 2 turni giornalieri dal lunedì al venerdì. Nel seguito è riportato l Organigramma che descrive l'organizzazione della Isolant Service S.r.l. e ne definisce i rapporti di autorità e responsabilità. Figura 4 - Organigramma aziendale Pag. 17 di 84

18 Responsabilità ed autorità La Direzione aziendale della Isolant Service S.r.l. ha inteso integrare le responsabilità derivanti dagli impegni della politica ambientale con quelle operative derivanti dalla politica aziendale complessiva; pertanto: a. i compiti operativi di attuazione del SGA e sorveglianza delle prestazioni ambientali dell azienda sono affidati al Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale; b. le responsabilità di indirizzo e miglioramento sono state attribuite al Rappresentante della Direzione. Al Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale sono attribuite le seguenti mansioni: propone modifiche alla documentazione primaria del SGA mantiene e distribuisce la documentazione primaria del SGA verifica la congruenza delle modifiche alla documentazione primaria del SGA gestisce la configurazione della documentazione primaria del SGA tiene in consegna ed aggiornata la documentazione di origine esterna di carattere normativo e tecnico mantiene ed aggiorna l'elenco delle registrazioni del SGA mantiene ed aggiorna la raccolta delle prescrizioni normative cura la conservazione ed il mantenimento degli adempimenti normativi di competenza collabora alla valutazione di significatività degli impatti ambientali collabora alla definizione di obiettivi specifici e dei programmi di gestione per raggiungerli definisce il piano dei controlli ambientali raccoglie e riscontra le segnalazioni ambientali cura la diffusione dell'informativa ambientale cura l erogazione e la valutazione di efficacia dei processi formativi mantiene la delega alla gestione dei registri di carico e scarico dei rifiuti e dei relativi adempimenti amministrativi sorveglia sull applicazione dei sistema di gestione Qualità-Ambiente raccoglie, valuta ed elabora i dati aziendali per l attuazione del programma di gestione ambientale e la valutazione delle prestazioni aziendali coordina l attuazione del pieno dei controlli ambientali gestisce la Dichiarazione Ambientale e cura le relazioni istituzionali con ISPRA. Al Rappresentante della Direzione sono attribuite le seguenti mansioni: coordina la definizione del piano di formazione del personale cura la realizzazione del piano di formazione del personale ed aggiorna conseguentemente la scheda personale coordina la valutazione di efficacia della formazione del personale coordina il monitoraggio del piano dei controlli ambientali coordina il monitoraggio del programma di gestione ambientale collabora alla valutazione delle prestazioni del SGA coordina l'esecuzione degli audit ambientali collabora con i responsabili di funzione alla presa in carico ed alla gestione delle NC, suggerendo eventuali azioni correttive e/o preventive verifica e autorizza la pubblicazione della Dichiarazione Ambientale, unitamente alla direzione aziendale. Nell'ambito della struttura organizzativa della Isolant Service S.r.l. ogni profilo funzionale è caratterizzato da responsabilità, requisiti minimi ed interconnessioni con le altre funzioni interne; Pag. 18 di 84

19 nei riguardi del Sistema Integrato di Gestione Qualità-Ambiente (SGI), tutti i Responsabili di funzione hanno i seguenti compiti: collaborare alla redazione/revisione dei documenti di definizione e attuazione del sistema di gestione, per quanto di loro competenza; sorvegliare l applicazione del sistema di gestione e collaborare alla individuazione e attuazione di eventuali azioni che permettano di migliorare le prestazioni dei processi aziendali; garantire l appropriato utilizzo delle procedure operative previste; assicurare che tutto il personale abbia il necessario grado di addestramento ed istruzione rispetto ai compiti affidati per il corretto espletamento delle procedure previste per la qualità e per la tutela ambientale e della sicurezza. Struttura del SGA Per giungere alla realizzazione del SGA il vertice aziendale: ha definito un assetto organizzativo che possa utilizzare al meglio l apporto professionale delle risorse ha analizzato le proprie attività, prodotti e servizi, compresi nel campo di applicazione del SGA, identificando gli aspetti ambientali (diretti ed indiretti), ad essi correlati, che può tenere sotto controllo o sui quali comunque può esercitare un influenza, valutandone il livello di significatività di impatto sull ambiente ha identificato tutte le prescrizioni applicabili all organizzazione ed i conseguenti adempimenti ha definito una politica ambientale appropriata agli scopi dell azienda, correlati obiettivi misurabili ed un Sistema di Gestione Ambientale che persegue il raggiungimento di tali obiettivi ha definito la documentazione primaria del SGA ed il ciclo di vita della documentazione, indicando le modalità e le responsabilità con cui i documenti prodotti all'interno del SGA devono essere identificati, redatti, approvati, emessi, distribuiti, conservati, rintracciati, riesaminati, aggiornati, dismessi ha individuato le registrazioni che devono essere effettuate e per ciascuna di esse ha identificato il responsabile dell archiviazione, il luogo ed il criterio di archiviazione, il tempo di conservazione ed i destinatari della distribuzione ha pianificato le risorse necessarie all organizzazione in termini di risorse umane e di infrastrutture produttive per l esercizio del SGA ha definito le esigenze di formazione e di sensibilizzazione alle problematiche ambientali delle risorse umane che operano, direttamente o indirettamente per l organizzazione rispetto agli obiettivi specifici di Politica Ambientale ha provveduto ad individuare traguardi intermedi, programmi di gestione e piani di controllo ambientale ha reso possibile la valutazione delle prestazioni ambientali dell organizzazione rispetto agli obiettivi mediante l individuazione di opportuni indicatori e delle relative modalità di valorizzazione e controllo si è organizzata in modo da poter disporre di misurazioni che le consentissero di monitorare ed analizzare i processi e i prodotti al fine di poterli migliorare continuamente per il conseguimento degli obiettivi espressi dalla Politica Ambientale esegue audit ambientali secondo un prestabilito programma con l obiettivo di verificare la conformità del SGA (rispetto a quanto è stato definito nei piani e nei programmi aziendali ed ai requisiti delle norme di riferimento), la sua efficacia (capacità di raggiungere i traguardi di qualità ed ambientali fissati) e le possibilità di miglioramento riesamina con frequenza annuale il SGA per assicurarsi che si mantenga idoneo, adeguato ed efficace ha predisposto la Dichiarazione ambientale e ne cura l'aggiornamento ed il rinnovo. Pag. 19 di 84

20 Il diagramma seguente descrive visivamente la struttura del SGA Analisi Ambientale Iniziale Analisi Ambientale Iniziale Definizione della Politica Ambientale Politica Ambientale Piano formazione RU Politica Ambientale Richiesta AC Monitoraggio piano dei controlli ambientali Piano dei controlli ambientali Definizione obiettivi ambientali Riesame del SGA Obiettivi e traguardi ambientali Dichiarazione Ambientale AC/AP Richiesta AC Programma gestione ambientale Monitoraggio programma gestione ambientale Azioni correttive Pianificazione ambientale Dichiarazione Ambientale Richiesta AC Verbale di audit Indicatori ambientali Parti interessate Audit ambientale Gestione delle NC Segnalazioni NC Impianti e strutture PGR1 Gestione risorse Clienti Dati ambientali Personale Ordine Produzione di refrattari per l'industria metallurgica Offerta Valutazione delle prestazioni ambientali Dati ambientali Acquisizione commesse DDT Dossier commessa Prodotto finito Materiali Consegna prodotti Prodotto in consegna Fornitori Figura 5 - Struttura del SGA I principali processi del SGA sono descritti sinteticamente nel seguito. Analisi ambientale iniziale Viene eseguita un analisi ambientale iniziale, secondo le indicazioni dell'allegato I del Regolamento CE 1221/2009, al fine di individuare e valutare gli aspetti ambientali dell'organizzazione, correlati all attività aziendale, sui quali l organizzazione ha un controllo diretto (aspetti diretti) o che comunque può in qualche modo influenzare (aspetti indiretti). Prescrizioni legali ed altre prescrizioni L'organizzazione ha identificato e conosce le implicazioni di tutti gli obblighi normativi applicabili in materia di ambiente, emerse nel corso dell analisi ambientale di cui all allegato I del Regolamento CE 1221/2009. L'organizzazione provvede al rispetto della normativa ambientale, comprese le autorizzazioni e i relativi limiti e ha predisposto procedure che consentono all organizzazione di rispettare nel tempo tali obblighi. Pag. 20 di 84

21 Definizione della Politica Ambientale La Direzione della Isolant Service S.r.l. ha definito gli impegni della Politica per l Ambiente e le relative modalità di controllo ed aggiornamento, avviando quindi la realizzazione del SGA che da tali indirizzi deve essere guidato. Definizione obiettivi e traguardi ambientali Questo processo definisce gli obiettivi specifici del SGA in corrispondenza degli impegni di Politica Ambientale, delle prescrizioni normative, delle esigenze operative aziendali, del punto di vista delle parti interessate e dei livelli di significatività assegnati agli aspetti ambientali. Il grado di raggiungimento degli obiettivi è stato reso misurabile mediante l individuazione di opportuni indicatori e delle relative modalità di valorizzazione e controllo. Le prestazioni ambientali dell organizzazione rispetto ai suoi obiettivi e traguardi sono valutate all interno del processo di riesame della direzione. L organizzazione inoltre è impegnata a migliorare continuamente le proprie prestazioni ambientali, anche basando la sua azione su programmi ambientali locali, regionali e nazionali. Pianificazione ambientale Rispetto agli obiettivi specifici di Politica Ambientale si provvede ad individuare traguardi intermedi, programmi di gestione e piani di controllo ambientale. Il SGA è orientato alle effettive prestazioni ambientali dell organizzazione con riferimento agli aspetti diretti e indiretti rilevati nell analisi ambientale. Riesame del SGA Isolant Service S.r.l. ha pianificato di riesaminare con frequenza annuale il SGA per verificare che sia sempre idoneo a perseguire gli obiettivi aziendali sia adeguato agli impegni aziendali per la qualità e l ambiente sia efficace nel perseguimento degli obiettivi specifici di qualità e ambientali valuti le prestazioni ambientali dell organizzazione con riferimento agli aspetti diretti e indiretti rilevati nell analisi ambientale e orienti l'organizzazione a migliorarle continuamente. Possono essere programmati riesami straordinari per : rilevanti trasformazioni del SGA particolari modificazioni organizzative significative variazioni di strategia aziendale. Gestione risorse Nell ambito della gestione delle risorse, rese disponibili dalla Direzione aziendale per l attuazione del SGA, sono compresi i seguenti sottoprocessi: Partecipazione del personale L organizzazione riconosce che la partecipazione attiva del personale è un elemento trainante e presupposto per continui miglioramenti ambientali ed è una risorsa fondamentale per migliorare le prestazioni ambientali e il metodo migliore per ancorare con successo il sistema di gestione ambientale all interno dell organizzazione. L organizzazione riconosce che l impegno, la risposta e il sostegno attivo da parte della direzione sono il presupposto per il successo di questi processi. Al fine di consentire la partecipazione e l informazione delle singole persone e dei loro rappresentanti, la Direzione aziendale ha istituito uno schema di partecipazione del personale che prevede specifiche modalità di "feedback" nei confronti del personale, mediante il coinvolgimento attivo nel processo di gestione ambientale dei rappresentanti dei lavoratori. Pag. 21 di 84

22 Formazione del personale Il Piano di formazione RU (RU = risorse umane) viene predisposto a cura del Responsabile del Personale con approvazione della Direzione Generale. Il Responsabile della Gestione Ambientale, in collaborazione con i responsabili di funzione, provvede ad individuare i necessari supporti formativi, a definire le relative modalità e tempi di erogazione, nonché i costi preventivabili. Gli interventi formativi pianificati vengono realizzati secondo la pianificazione prevista, aggiornando il piano di formazione con l annotazione degli interventi eseguiti. Il Responsabile del Sistema Integrato di Gestione (RSI), in collaborazione con i responsabili di funzione,esegue una valutazione degli skills del personale in carico, degli interventi formativi eseguiti e delle esigenze in termini di competenze, al fine di individuare eventuali ulteriori esigenze formative. Gestione degli impianti e delle infrastrutture Per le infrastrutture tecnologiche viene eseguito un processo di manutenzione ordinaria secondo un programma di manutenzione che prevede, per ciascuna componente o categorie di componenti, determinate operazioni di controllo; il processo ha l'obiettivo di verificare le condizioni generali di manutenzione delle infrastrutture tecnologiche, dei mezzi e delle strumentazioni, per assicurare che le prestazioni fornite ai processi di produzione siano rispondenti ai requisiti attesi. Gestione ambiente di lavoro Il processo si esplica sostanzialmente attraverso la individuazione delle lavorazioni rilevanti per la corretta esecuzione delle attività produttive e con le predisposizione delle procedure e istruzioni di lavoro ritenute necessarie. Si è definito inoltre il Documento di valutazione dei rischi ed il relativo Piano di emergenza, integrandoli con le istanze derivanti dagli aspetti ambientali dell attività aziendale. Comunicazione ambientale L'azienda mantiene un dialogo aperto con il pubblico e le altre parti interessate, comprese le comunità locali e i clienti, circa l impatto ambientale delle prorprie attività e dei propri prodotti e servizi per individuare le questioni che preoccupano il pubblico e le altre parti interessate. In particolare il processo comunicativo : o definisce i principali flussi informativi aziendali o individua i responsabili delle varie tipologie di comunicazione o individua i principali canali di comunicazione o rende evidente alle parti interessate (interne ed esterne) l impegno per l Ambiente della Direzione aziendale o coinvolge nella misura più larga possibile il personale nell approccio delle problematiche della qualità e dell ambiente o acquisisce segnalazioni e suggerimenti per migliorare le prestazioni dell organizzazione La Politica Ambientale è comunicata in forma scritta ai principali clienti e fornitori e pubblicata sul sito Internet aziendale. Il Responsabile della Gestione Ambientale ha il compito di raccogliere tutte le segnalazioni ed i suggerimenti provenienti dalle parti interessate interne ed esterne. Pag. 22 di 84

23 La Dichiarazione Ambientale, aggiornata e convalidata annualmente e rinnovata con frequenza triennale, è resa disponibile alla pubblica consultazione: in forma cartacea, mediante apposita richiesta indirizzata al Responsabile del SGA, da inviare per fax o , almeno 1 giorno prima della data di consultazione richiesta sul sito Internet aziendale, in estratto e senza alcun vincolo di accesso. Monitoraggio del piano dei controlli ambientali Il Responsabile della Gestione Ambientale coordina il monitoraggio del piano dei controlli ambientali. Per i controlli che prevedano misure di sorveglianza particolarmente significative, ne viene mantenuta evidenza nel Registro dei controlli operativi e monitoraggi. Monitoraggio del programma di gestione ambientale Il Responsabile della Gestione Ambientale coordina il monitoraggio del programma di gestione ambientale; per ogni aspetto ambientale incluso nel programma e per ciascuna attività, si controlla che : l attività sia stata eseguita l attività sia stata eseguita secondo le previste modalità procedurali l attività sia stata eseguita impegnando le risorse (umane e temporali) previste i risultati siano in linea rispetto ai risultati attesi. Valutazione delle prestazioni del SGA Per ciascuno dei processi per cui sono definiti sistemi di controllo delle prestazioni, i relativi process owner prendono in esame gli indicatori definiti per ciascun processo. I dati definiti rispetto agli indicatori ambientali scelti vengono valutati rispetto agli obiettivi ed ai programmi di gestione ambientale, al fine di individuare problematiche ed opportunità di miglioramento. Nel definire gli indicatori delle prestazioni ambientali da utilizzare, la Isolant Service S.r.l. ha tenuto conto di quanto prescritto dall'allegato IV al Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 ed ha individuato gli indicatori chiave prescritti al punto C del succitato allegato, identificandoli con la sigla KPI (Key Performance Indicator) seguita da un numero progressivo. Ove significativo, sono stati individuati anche altri indicatori di prestazioni ambientali ritenuti pertinenti. La valutazione annuale degli indicatori di prestazione viene utilizzata per l'aggiornamento annuale della Dichiarazione Ambientale da sottoporre a convalida. Audit interno Le verifiche ispettive interne sono uno strumento di regolazione del SGA ed hanno per obiettivo la verifica di : conformità (rispetto a quanto è stato definito nei piani e nei programmi aziendali ed ai requisiti delle norme di riferimento) efficacia (capacità di raggiungere i traguardi ambientali fissati) miglioramento (si valutano le prestazioni ambientali dell organizzazione con riferimento agli aspetti diretti e indiretti rilevati nell analisi ambientalee le possibili azioni di miglioramento) Questo processo presenta le seguenti caratteristiche fondamentali : a) viene pianificato sulla base di uno specifico programma b) viene eseguito secondo una procedura documentata Pag. 23 di 84

24 c) il personale del gruppo di audit ha la necessaria preparazione, competenza ed esperienza rispetto agli obiettivi della verifica d) i valutatori non hanno diretta responsabilità nelle aree in verifica e) i risultati delle verifiche sono verbalizzati e sono discussi con i responsabili delle funzioni interessate. Isolant Service S.r.l. ha stabilito di eseguire durante l anno, secondo un programma di audit definito, un ciclo di audit su tutti i processi del SGA. Possono essere stabiliti cicli di audit straordinari, rispetto a quelli programmati, per : a) significative trasformazioni del SGA b) rilevanti innovazioni degli impianti e dei macchinari c) significative modifiche normative intervenute d) rilevazione di non conformità particolarmente significative e frequenti. Gestione delle NC Relativamente agli aspetti ambientali, una non conformità (NC) può verificarsi per : incidenti in produzione, trasporto e movimentazione carenza di manutenzione degli impianti gestione non corretta dei rifiuti, degli scarichi o delle emissioni in atmosfera errore di comprensione o esecuzione da parte degli operatori emergenze esterne superamento di limiti normativi audit del SGA. Il processo prende in carico le segnalazioni di NC pervenute affinché siano analizzate dal Responsabile della Gestione Qualità-Ambiente e dal process owner, i quali devono : a) verificare la possibilità di correggere la NC in atto b) definire eventuali disposizioni in merito anche ad eventuali correzioni e decidere se richiedere un azione correttiva (AC) c) suggerire un analisi di merito per eventuali azioni preventive (AP). Azioni correttive Il processo parte sempre dal riesame delle segnalazioni di NC che hanno richiesto l individuazione di un azione correttiva e : a) analizza le possibili cause di NC e le azioni che possano eliminarle o ridurle b) promuove l adozione di tali azioni in collaborazione con i Responsabili di funzione e ne verifica gli esiti. Azioni preventive Tenendo conto delle NC verificate, delle considerazioni e dei suggerimenti emersi dal riesame del SGA da parte della Direzione aziendale, dell analisi degli indicatori di prestazione dei processi e di soddisfazione dei clienti, rispetto agli obiettivi della politica per l ambiente, il processo mette in atto attività per : a) individuare cause di potenziali NC che potrebbero verificarsi ed inficiare l efficacia e la conformità del SGA b) valutare le possibili azioni volte a prevenire tali NC c) classificare le possibili azioni preventive, valutandone i livelli di possibile efficacia ed i costi corrispondenti d) far approvare dall Amministratore Unico la/le azione/i da mettere in atto e) attuare tali azioni in collaborazione con i Responsabili di funzione, monitorarle e valutarne i risultati Pag. 24 di 84

25 PARTE 3 - IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI 1 Criteri di identificazione e valutazione degli Aspetti Ambientali (diretti ed indiretti) La Isolant Service S.r.l. ha eseguito una valutazione di significatività dei propri aspetti ambientali diretti e indiretti tenendo conto dei requisiti espressi dall'allegato I al Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 Si è adottato un approccio metodologico di tipo semiquantitativo (metodo a matrice) che ha permesso di valutare la significatività degli aspetti ambientali identificati. Gli aspetti ambientali sono stati identificati per ciascuna delle fasi del processo produttivo, considerando tre distinte condizioni di operatività: funzionamento normale: attività svolte in condizioni ordinarie, con regolare funzionamento degli impianti; funzionamento anomalo: attività normalmente estranee al ciclo produttivo, ma comunque prevedibili (ad esempio uno stoccaggio straordinario); emergenza: situazioni di emergenza, ad esempio casi di rottura degli impianti. Successivamente, per ognuno degli aspetti ambientali si sono valutati i potenziali impatti negativi sull ambiente in funzione sia della frequenza di accadimento dell attività che genera l impatto, che della severità dell impatto stesso; la significatività di un aspetto ambientale è valutata da una funzione del tipo: in cui: S = F x G S significatività dell impatto è la rilevanza dell aspetto ambientale in esame. F-frequenza di accadimento è la frequenza con cui viene svolta in condizioni ordinarie l attività del ciclo produttivo che genera l impatto ovvero la probabilità di accadimento dell evento estraneo al ciclo produttivo che genera l impatto in condizioni anomale o di emergenza. G gravità delle conseguenze è la severità dell impatto ambientale determinato dall attività svolta in condizioni ordinarie ovvero generato da situazioni anomale o di emergenza. Pag. 25 di 84

26 Condizioni anomale e/o di emergenza Frequenza Condizioni ordinarie, anomale, di emergenza Condizioni ordinarie I parametri F e G possono assumere valori compresi tra 1 e 4, secondo la tabella seguente: F VALORE ATTRIBUTO DEFINIZIONE/CRITERI 4 Elevata Attività che viene svolta con frequenza molto elevata 3 Media Attività che viene svolta con media frequenza 2 Medio bassa Attività poco frequente o saltuaria 1 Bassa Attività che viene svolta occasionalmente, raramente G 4 Elevata Evento verificatosi più volte nell azienda 3 Media 2 Medio bassa 1 Bassa VALORE ATTRIBUTO Evento verificatosi raramente nell azienda, di cui sono noti molti casi in altre realtà simili Evento mai verificatosi nell azienda, di cui sono noti alcuni casi in altre realtà simili Evento mai verificatosi nell azienda, di cui sono noti solo rari casi in realtà simili DEFINIZIONE/CRITERI 4 Può dar luogo a violazioni delle leggi e/o a danni ambientali importanti 3 Può dar luogo al raggiungimento di soglie di legge e/o a danni ambientali significativi 2 Può dar luogo a danni ambientali modesti e facilmente eliminabili 1 Conseguenze ambientali praticamente nulle La significatività (S) dell aspetto ambientale è data dal prodotto dei valori attribuiti ai due parametri F e G, come dalla seguente matrice: Gravità Sono classificati come significativi gli impatti ambientali la cui significatività risulta maggiore di 4. La tabella seguente riepiloga sinteticamente la situazione di significatività degli aspetti ambientali diretti correlati ai processi aziendali della Isolant Service S.r.l. Aspetto ambientale Emissioni in atmosfera Polveri diffuse Tipo (N, A, E) N E N Condizione operativa Descrizione condizione Scarico e stoccaggio materie prime Scarico e stoccaggio materie prime Miscelazione materie prime F- Frequenza Criteri di significatività G-Gravità S- Significatività Pag. 26 di 84

27 Emissioni convogliate da camini Emissioni diffuse di gas di scarico Inquinamento suolo e sottosuolo Liquidi contenenti inquinanti Consumi energetici Gasolio Energia elettrica N E N Immagazzinamento prodotto finito Immagazzinamento prodotto finito Realizzazione manufatti in calcestruzzo N Manutenzione impianti N Movimentazioni interne N E N E N E N E N E Convogliamento emissioni ed abbattimento fumi Convogliamento emissioni ed abbattimento fumi Scarico e stoccaggio materie prime Scarico e stoccaggio materie prime Immagazzinamento prodotto finito Immagazzinamento prodotto finito Realizzazione manufatti in calcestruzzo Realizzazione manufatti in calcestruzzo Convogliamento emissioni ed abbattimento fumi Convogliamento emissioni ed abbattimento fumi N Uffici N Pesatura automezzi in entrata N/A Movimentazioni interne N Pesatura e scarico materie prime E Manutenzione impianti E Stoccaggio gasolio E Rifornimento automezzi A Lavaggio automezzi E Perdita impianto trattamento acque meteoriche N Servizi e movimentazioni interne N Scarico e stoccaggio materie prime N Produzione polveri/miscele N Costruzione manufatti in Pag. 27 di 84

28 calcestruzzo GPL Consumi idrici Acqua Materie prime Minerali Calcinacci Pezzi di ricambio, parti di impianto Scarichi idrici Inquinanti nei reflui idrici Rifiuti Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione non clorurati A Manutenzione impianti N Convogliamento emissioni ed abbattimento fumi N Asciugatura dei manufatti in calcestruzzo N Uffici N Realizzazione dei manufatti in calcestruzzo A Manutenzione impianti A Lavaggio automezzi N Produzione polveri/miscele N Realizzazione manufatti in calcestruzzo N Produzione polveri/miscele N Realizzazione manufatti in calcestruzzo N Costruzione stampi per manufatti in calcestruzzo A Manutenzione impianti N Lavaggio automezzi N Uffici A Manutenzione impianti Materiali assorbenti, filtranti, stracci ed indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose Contenitori contaminati da sostanze pericolose A Manutenzione impianti A Manutenzione impianti Ferrro e acciaio N Costruzione stampi Imballaggi in plastica A Fanghi di disoleazione A Impianto acque meteoriche Residui di dissabbiatura A Impianto acque meteoriche Toner e cartucce esauste per stampanti e fotocopiatrici, contenenti sostanze pericolose Uffici Carta/cartone N Uffici Pag. 28 di 84

29 Vetro N Uffici Rumore Rumore esterno N Pesatura automezzi N Scarico e stoccaggio materie prime N Produzione polveri/miscele N Costruzione stampi N Realizzazione manufatti in calcestruzzo A Manutenzione impianti N Movimentazioni interne N Convogliamento emissioni ed abbattimento fumi Sostanze lesive dello strato di ozono Gas R22 N Impianto di climatizzazione Imballaggi Plastica (big bags) N Consegna prodotti Legno (pedane) N Consegna prodotti Incendio Legno N Deposito prodotti finiti Gas combustibili in serbatoi fissi (liquefatti) : GPL Gas combustibili in serbatoi fissi : Gasolio N Produzione; Uffici N Automezzi propri Oli idraulici A Manutenzione impianti Biodiversità Superficie edificata N Attività produttiva Tabella 1-Significatività aspetti ambientali diretti Gli aspetti ambientali indiretti valutati riguardano i seguenti elementi compresi nell'allegato I al Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009: aspetti legati al ciclo di vita del prodotto (imballaggio e trasporto); decisioni di programmazione; prestazioni e pratiche ambientali degli appaltatori, subappaltatori e fornitori. La Isolant Service S.r.l. ha identificato gli aspetti ambientali significativi connessi alle procedure di appalto (trasportatori, manutentori, fornitori di materiale di cava) e tali impatti ambientali significativi, associati a questi aspetti, sono affrontati nell ambito del sistema di gestione. L organizzazione è impegnata ad assicurare che i fornitori e coloro che agiscono per suo conto si conformino alla politica ambientale dell organizzazione quando svolgono le attività oggetto del contratto. La tabella seguente riepiloga sinteticamente la situazione di significatività degli aspetti ambientali indiretti correlati ai processi aziendali della Isolant Service S.r.l. Pag. 29 di 84

30 Aspetto ambientale Progettazione Materie Prime Tipo (N, A, E) N Condizione operativa Descrizione condizione Acquisto materie prime e prodotti (SDS) F- Frequenza Criteri di significatività G-Gravità S-Significatività Trasportatori Polveri, SOx, NOx Consumo di gasolio Liquidi contenenti inquinanti Rumore esterno Fornitori/Appaltatori Rifiuti da lavori di manutenzione di impianti e macchinari Rifiuti di estrazione da cave Fornitori/Appaltatori Rifiuti da lavori di manutenzione di impianti e macchinari N/A N E N A N A Trasporto materie prime e prodotti Trasporto materie prime e prodotti Trasporto materie prime e prodotti Trasporto materie prime e prodotti Manutentori impianti ausiliari Fornitori ossido di calcio e calce dolomitica Manutentori impianti ausiliari Imballaggio e trasporto Plastica (big bags) N Consegna prodotti Legno (pedane) N Consegna prodotti Tabella 2-Significatività aspetti ambientali indiretti 2 Contenziosi in corso L azienda non ha contenziosi ambientali aperti. Pag. 30 di 84

31 Parte 4 - PRESENTAZIONE DATI AMBIENTALI Nel seguito vengono presentati i dati ambientali dell azienda con riferimento ai singoli aspetti ambientali identificati. Al fine di rapportare il dato relativo a ciascun consumo/impatto misurato (dato A) rispetto alla produzione totale annua dell'organizzazione (dato B) si è scelto di fare riferimento alla produzione totale annua di polveri/miscele che costituisce la parte assolutamente prevalente della produzione aziendale e quindi può costituire un riferimento omogeneo nella valutazione delle prestazioni ambientali dell'azienda. Nel seguito sono presentati i dati ambientali relativi agli esercizi 2007, 2008,2009,2010 e 2011 durante i quali la struttura impiantistica si è consolidata e l organico si è assestato ai livelli attuali. Sono inoltre presentati i dati relativi ai primi cinque mesi del 2012, dai quali, per estrapolazione, si sono ricavati i dati tendenziali del 2012 a livello annuo. Per i dati ambientali sottoposti ad operazioni di misurazione e miglioramento, la tabella seguente definisce le fonti dei dati utilizzate, il fornitore dei dati, la frequenza di aggiornamento disponibile e la frequenza di rilevazione. Fonte dati Fatture fornitore energia elettrica Fatture AQP Fatture GPL Fatture gasolio MUD Fatture fornitori Rapporto di analisi acque di prima pioggia Rapporto di analisi delle emissioni in atmosfera Inventario Fatture cliente Fornitore Responsabile Amministrativo Responsabile Amministrativo Responsabile Amministrativo Responsabile Amministrativo Responsabile Amministrativo Responsabile Amministrativo Laboratorio esterno Laboratorio esterno Frequenza di aggiornamento Trimestrale Trimestrale Per ciascun carico Per ciascun carico Annuale Annuale Annuale Semestrale Uso dei dati Monitoraggio consumi di energia elettrica Monitoraggio consumi di acqua Monitoraggio consumo GPL Monitoraggio consumo gasolio Valutazione della produzione di rifiuti Valutazione consumo materie prime Controllo rispetto della Tabella 4 dell'allegato 5 alla Parte III del D.Lgs. 152/06 Controllo rispetto dei limiti prescritti in autorizzazione provinciale Valutazione consumo materie prime Valutazione dati di produzione Responsabile Magazzino Annuale Responsabile Amministrativo Semestrale Tabella 3 - Fonti dei dati per la sorveglianza ambientale Frequenza di rilevazione Semestrale Semestrale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Semestrale Semestrale Annuale Pag. 31 di 84

32 La figura seguente descrive sinteticamente il Bilancio Ambientale complessivo dell azienda. Emissioni in atmosfera Polveri NOx SOx Fluoro e composti Ammoniaca Rumore Rumore esterno Rumore interno Consumo di risorse Energia elettrica GPL Gasolio Acqua Scarichi idrici Reflui domestici Acque meteoriche Materie prime Alluminato di calcio Bauxite Calce dolomitica Ossido macinato Florite Grafite Calcio cloruro Magnesite Bentonite 7C Ultragel Dischi 80/100 Aste per tappi Randalite W3 Magnesio metallico Calcestruzzi Inquinamento suolo Spandimento carburante e oli motore Spandimento di materiale polverulento Spandimento di gasolio Spandimento acque di prima pioggia Spandimento reflui domestici Produzione Prodotti Formati in calcestruzzo/argilla Polveri di copertura isolanti, esotermiche e captanti per paniere e siviere Rifiuti Carta/cartone, plastica, vetro Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione Ferro e acciaio Contenitori contaminati da sostanze pericolose Materiali assorbenti, filtranti, stracci ed indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose Apparecchiature fuori uso Toner e cartucce esauste per stampanti e fotocopiatrici Figura 6 - Bilancio ambientale Pag. 32 di 84

33 1 Materiali, Prodotti e servizi Materie prime e materiali ausiliari Complessivamente le principali materie prime ed ausiliarie impiegate nei processi produttivi sono riepilogate nelle tabelle seguenti rispetto ai consumi registrati negli anni 2007, 2008, 2009, 2010, 2011; per l esercizio 2012 sono riportati i dati tendenziali ricavati per estrapolazione dai consumi registrati nei primi 5 mesi dell anno : polveri/miscele Materie prime UM Consumi trend Alluminato di calcio Kg Bauxite Kg Calce dolomitica Kg Ossido macinato Kg Fluorite Kg Grafite Kg Bentonite 7C ULTRAGEL Kg Randalite W3 Kg Magnesio metallico Kg Sabbia tedesca Kg Sabbia di Cromite Kg Totale consumo annuo Kg Il grafici seguenti descrivono la distribuzione percentuale del consumo tra le diverse materie prime. Con riferimento ai dati registrati nel 2008; si nota come le materie prime quantitativamente prevalenti sono costituite da ossido macinato (36%), calce dolomitica (19%), sabbia di cromite (16%), fluorite (8%) e sabbia tedesca (8%). Pag. 33 di 84

34 Il grafico seguente descrive invece la distribuzione percentuale del consumo tra le diverse materie prime, con riferimento ai dati del 2009; si nota come le materie prime quantitativamente prevalenti sono costituite da ossido macinato (55%), calce dolomitica (11%), sabbia di cromite (7%), magnesio metallico (7%), fluorite (6%) e grafite (5%). Si rileva in particolare una marcata preponderanza di consumo di ossido macinato e l assenza di consumi di randalite W3. La caratterizzazione della distribuzione del consumo di materie prime del 2010, evidenzia soprattutto che sono prevalenti ossido macinato (51%), sabbia di cromite (13%), con notevole incremento rispetto al 2009, calce dolomitica (11%), grafite (4%), magnesio metallico (4%), sabbia tedesca (4%), bentonite (2%) e fluorite (9%). Si conferma l'assenza di consumo di randalite W3 La variazione del "mix" di materie prime utilizzate è comunque dipendente dalle richieste del mercato di riferimento. Possiamo rilevare che nel 2011 il mix di materie prime utilizzate è molto sovrapponibile, nella distribuzione, a quello del 2010; degno di nota solo l incremento della bauxite che passa dall 1% del 2010 al 8% del 2011, mentre la randalite si conferma assente. Pag. 34 di 84

35 formati in calcestruzzo/argilla Materie prime UM Consumi gen mag 2012 trend Calcestruzzi Kg Il grafico seguente descrive l'andamento del consumo di calcestruzzo, con riferimento ai dati registrati nel 2007, nel 2008, nel 2009, 2010, 2011 e tendenziali per il Si può notare il decremento di consumo del 36,8% circa tra il 2007 ed il 2008; i dati del 2009 indicano, rispetto al 2008, un ulteriore decremento di circa il 33,7%, da attribuire principalmente alla situazione di crisi economica internazionale registrata nel Il dato del 2010 porta il consumo di calcestruzzo a livelli simili a quelli del 2007, mentre i valori del 2011 evidenziano un decremento del 15.7% rispetto al 2010 e i valori tendenziali 2012 confermano questa discesa con un decremento del 24.3 % rispetto al Per l approvvigionamento di materie prime si utilizza essenzialmente il trasporto su gomma eseguito dagli stessi fornitori. Le materie prime sono stoccate in silos dotati di depolverizzatori ambientali che convogliano le polveri all interno di sacchi di raccolta, previo abbattimento delle frazioni più sottili per mezzo di filtri a maniche, mentre l aria filtrata esce dal camino. Pag. 35 di 84

36 Tra le materie prime ausiliarie è importante segnalare: Imballaggi Per l imballaggio dei prodotti finiti in consegna vengono utilizzati Big bags in tela plastificata Pedane in legno. I consumi di materiali da imballaggio sono molto influenzati dalla possibilità di spedizione di polveri/miscele in cisterna legata alla capacità di stoccaggio dei clienti. Nella tabella seguente sono riepilogati i consumi di materiali di imballaggio impiegati nei processi di packaging dei prodotti; oltre ai dati relativi al 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011, sono riportati i consumi dei primi 5 mesi del 2012 e, per estrapolazione, negli istogrammi i consumi tendenziali del 2012 a livello annuo. Imballaggi Big bags (in tela plastificata) UM Consumi Gen mag 2012 trend Pz Pedane (in legno) Pz I grafici seguenti mostrano visivamente l andamento dei consumi dei materiali di imballaggio ed evidenziano come: Il consumo di big bags in tela plastificata sia diminuito nel 2008, rispetto al 2007, di circa il 18,6%; ciò è correlabile al fatto che sono aumentati i quantitativi di prodotto stoccati in silos ed, inoltre, frequentemente vengono riutilizzati i big bags contenenti le materie prime, dopo opportuna pulizia. Il dato del 2009 conferma questa tendenza, facendo registrare un ulteriore decremento, rispetto al 2008, di circa il 35,7%; invece il dato del 2010 registra un valore quasi doppio rispetto al 2009, a motivo dell incremento della produzione di polveri e miscele (vedi tabella successiva). Il notevole incremento di consumi di big bags dell anno 2011 (incremento del %) rispetto al 2010 è invece dovuto al fatto che nell anno i clienti hanno richiesto soluzioni di packaging differente: big bags dal taglio più piccolo (es. 2 da 500 Kg invece che 1 da 1000 Kg su una pedana). Il trend del 2012 evidenzia invece una tendenza contraria, in questo modo a parità di consumo delle pedane abbiamo una diminuzione dei big bags derivante dalla possibilità di riutilizzo di quelli del fonitore. Il consumo di pedane in legno è invece cresciuto nel 2008, rispetto al 2007, di circa il 56,1%; ciò è correlabile ad una maggiore richiesta dei clienti di consegna su pedane a minor carico di prodotto. Il dato del 2009 mostra un deciso decremento, pari a circa il 32,3%, rispetto al 2008, che può però essere correlato essenzialmente al calo di produzione connesso alla situazione di crisi economica; infatti il dato del 2010, in cui la produzione è aumentata, riporta il valore a livello del I dati 2011 e tendenziali 2012 confermano i consumi del Pag. 36 di 84

37 In data è stata fatta l iscrizione al CONAI come utilizzatore industriale di imballaggi primari; annualmente viene formalizzata al CONAI la dichiarazione per attività di importazione di imballaggi pieni con relativa liquidazione del contributo ambientale. Altre materie prime accessorie Vengono inoltre impiegate in piccole quantità le seguenti altre materie prime: Additivi (per le miscele) Oli idraulici (per i motori di impianti e macchinari) Prodotti I prodotti finiti possono essere raggruppati nelle seguenti tipologie: polveri/miscele formati in calcestruzzo/argilla. I corrispondenti dati di produzione sono stati: Prodotti UM Dati di produzione gen mag 2012 trend Polveri/Miscele Kg Formati in calcestruzzo/argilla Pz Come evidenziato dai grafici seguenti, la produzione annua di polveri/miscele ha subito un leggero incremento dal 2007 al 2008 (complessivamente intorno all 8,4%); analoga valutazione vale per la produzione annua di formati in calcestruzzo/argilla, che ha registrato un incremento di circa il 12,8%. I dati del 2009 indicano un decremento rispetto al 2008 del 26,3% circa nella produzione annua di polveri/miscele, che si assesta ad un valore di circa tonnellate di prodotto, mentre la produzione annua di formati in calcestruzzo/argilla subisce un decremento del 87,5% circa, riducendosi a meno di 2 tonnellate. I dati del 2010 portano ad un notevole incremento di produzione di polveri/miscele, con valori addirittura superiori a quelli 2008 di circa il 135,1%, mentre la produzione annua di formati in calcestruzzo/argilla risale notevolmente rispetto al Il 2011 conferma la tendenza di crescita nella produzione di polveri e miscele con un incremento del 9.2% rispetto allo stesso 2010 e il trend Pag. 37 di 84

38 2012 sembra allinearsi con il L incremento di formati del 2011 rispetto al 2010 è del 24%, mentre il trend 2012 evidenzierebbe un decremento del 49% rispetto al Per la consegna dei prodotti l azienda utilizza quasi esclusivamente mezzi propri, per le consegne in zona e trasportatori esterni negli altri casi. Indicatori materie prime e prodotti Al fine di valutare l'efficienza d'uso dei materiali, rapportando il flusso di massa annuo dei diversi materiali utilizzati in produzione, si possono definire i seguenti indicatori di prestazione: KPI01-Materie prime per unità di polveri/miscele prodotta: esprime il rapporto su base annua tra il quantitativo complessivo di materie prime utilizzate ed il quantitativo di polveri/miscele prodotte KPI02-Calcestruzzo impiegato per unità di prodotto: esprime il rapporto su base annua tra il quantitativo complessivo di calcestruzzo utilizzato ed il numero complessivo di pezzi prodotti; solo per questo indicatore viene utilizzato quale "parametro della produzione (dato B)" il numero dei pezzi prodotti che consente una maggiore significatività nella valutazione della prestazione. Dai dati disponibili risultano i seguenti valori dell indicatore KPI01 per polveri/miscele. MATERIE PRIME Esercizi Descrizione dato U.M. trend Consumo materie prime Ton mat 9.530, , , Produzione polveri/miscele Ton polv , , , KPI01-Materie prime per unità di prodotto Ton mat /Ton polv 0,83 0, La tabella seguente illustra il trend in atto, che evidenzia, per gli ultimi 5 anni, un valore medio di 0,70 Ton Materie prime per Ton Prodotto. Si nota che, dopo un leggero calo nel 2008, l'indicatore subisce un decremento del 21.6% nel 2009 rispetto al 2008, per poi mostrare una crescita pari al 17.7% circa nel 2010 rispetto al Nel 2011 osserviamo un calo del 3.8% rispetto al 2010 e il 2012 sarà valutato co i dat consuntivi. Pag. 38 di 84

39 Dai dati disponibili risultano i seguenti valori dell indicatore KPI02 per formati in calcestruzzo/argilla; per questo indicatore il dato B di cui all'allegato IV del Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 viene espresso in numero di pezzi prodotti, dal momento che per questo tipo di prodotto non è disponibile il peso in tonnellate che è molto variabile in dipendenza dal tipo di formato. CALCESTRUZZO Esercizi Descrizione dato U.M. trend Consumo calcestruzzo Ton calc Produzione formati in calcestruzzo/argilla Pz form KPI02-Calcestruzzo per unità di prodotto Ton calc /Pz form 0, , ,1433 0, ,1474 La tabella seguente illustra il trend in atto, che evidenzia una produzione specializzata su formati molto più pesanti che in precedenza. La situazione è collegabile al fatto che nella produzione di formati in calcestruzzo/argilla sono comprese le barriere ( con un peso variabile da 60 a 270 Kg/cad) ed i tappi (con un peso di circa 20 Kg/cad); nell'anno 2009 non sono stati venduti tappi, ma quasi esclusivamente barriere, analogamente nel 2010 e nel Nel trend 2012 assistiamo a un calo della produzione di barriere dovuto ad una minore richiesta dei clienti che hanno ridotto la loro produzione. Pag. 39 di 84

40 Al fine di valutare l'efficienza d'uso dei materiali da imballaggio, si è definito l'indicatore di prestazione seguente: KPI10-Consumo di imballaggi in plastica per unità di prodotta: esprime il rapporto su base annua tra il quantitativo complessivo di imballaggi in plastica (big bags) utilizzato ed il quantitativo di polveri/miscele prodotto. Dai dati disponibili risultano i seguenti valori dell indicatore KPI10 per polveri/miscele. IMBALLAGGI Descrizione dato Consumo di imballaggi in plastica U.M. Esercizi Trend Pz imb Produzione polveri/miscele KPI10-Consumo di imballaggi in plastica per quantità di prodotto Ton po lv Pz imb / Ton po lv , , , , L'andamento della prestazione aziendale in tema di consumi di imballaggi in plastica è descritto dal grafico seguente che mostra una tendenza alla riduzione del consumo di imballaggi dal 2007 al 2009, un netto incremento nel 2010 e 2011, mentre si assisterebbe a un notevole decremento nel tendenziale Su questo aspetto ambientale l'azienda è impegnata a produrre azioni di miglioramenteo della prestazione rispetto al dato consolidato del Per gli altri materiali ausiliari non si è ritenuto opportuno proporre l'uso di indicatori, considerata la loro scarsa significatività. 2 Fonti energetiche Le principali fonti di approvvigionamento energetico dello stabilimento sono costituite da: energia elettrica energia termica Pag. 40 di 84

41 Energia elettrica Lo stabilmento è servito dalla rete ENEL per la fornitura di energia elettrica (N. Presa ) a Volts e 50 Hz., con potenza impegnata di 400 KW per illuminazione uffici e capannoni, alimentazione dispositivi informatici e relativi accessori, funzionamento impianti di lavorazione, carrelli elevatori per la movimentazione delle merci all interno del capannone. Il grafico seguente evidenzia l andamento dei consumi elettrici negli esercizi 2007, 2008 e 2009, 2010 e 2011 mentre per il 2012 si espone il dato tendenziale estrapolato dai consumi dei primi 5 mesi. Il consumo annuo ha registrato nel 2008 un incremento pari all 8% circa, mentre i dati del 2009 presentano un ulteriore incremento, rispetto al 2008, del 33,5% circa. Nel 2010 registriamo un ulteriore incremento del 15.8%, rispetto al 2009, dovuto all'incremento delle produzione degli atomizzati. Il 2011 conferma l incremento già registrato nel 2010 che sembrerebbe consolidarsi anche nel tendenziale Lo stabilimento è dotato di una cabina di trasformazione con 1 trasformatore a resina SIEMENS AL da 630 KVA. Da Luglio 2011 la società si è dotata di impianto fotovoltaico con potenza di picco di 344 KWp e capacità di produzione media di circa 420 MWh. Per valutare l'obiettivo di produzione da fonti rinnovabili del 60% del fabbisogno annuo di energia elettrica sarà utilizzato un apposito indicatore KPI14 - Rapporto tra la quantità annua di energia prodotta da fonti rinnovabili e il corrispondente consumo totale di energia elettrica. ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI Descrizione dato Quantità annua di energia consumata da fonti rinnovabili Consumo di energia elettica totale ( da fonti rinnovabile+ Enel) KPI14- quantità percentuale di energia elettrica utilizzata da fonti rinnovabili sul totale di energia elettrica consumata U.M. MW h MW h Esercizi Gen/mag 2012 trend Pag. 41 di 84

42 Energia termica In azienda sono presenti: 2 bruciatori alimentati a GPL con potenza nominale di 600 KW ( Kcal/h) asserviti ad essiccatori continui GATEDRYER utilizzati come atomizzatori delle polveri granulate 1 bruciatore alimentato a GPL con potenza nominale di 560 KW ( Kcal/h) asservito al Forno ITALFORNI utilizzato per l essiccazione dei formati in calcestruzzo 1 caldaia RIELLO alimentata a GPL con potenza nominale di 70,5 KW utilizzata presso la palazzina uffici Per I bruciatori summenzionati è stata effettuata comunicazione al sindaco : sono riportati all attività 21 dell All.1 della D.G.R. Puglia 1497 del 2002, configurando un attività le cui emissioni sono scarsamente rilevanti agli effetti dell inquinamento atmosferico ex art. 272 comma 1 del vigente D- Lgs. 152/06. Combustibili I combustibili attualmente utilizzati sono: GPL e gasolio. GPL Il Gas di Petrolio Liquefatto (GPL) viene ottenuto da gas naturali ed è composto principalmente da propano e butano. I GPL hanno un rendimento nella combustione assai elevato e un potere calorico pari a kj/kg. Il GPL è stoccato in 2 serbatoi fuori terra 1 della capacità di litri utilizzato per alimentare gli atomizzatori per il processo di essiccazione e per il processo di miscelazione 1 della capacità di litri utilizzato per riscaldamento. I serbatoi di GPL sono a norma del D.Lgs. 32/98 (art. 10, comma 4) e sono esentati da necessità di autorizzazione ai sensi dell art. 6 comma 3 del D. Lgs. 22 febbraio 2006, n Sono rispettate le modalità di installazione previste dalla vigente normativa (D.M. 14 maggio 2004 come integrat dal D.M. 5 luglio 2005) e cioè : area a cielo libero; supporti ancorati al terreno; cassa di contenimento in conglomerato cementizio, cui il serbatoio deve essere ancorato, con uno spazio di almeno 30 cm tra parete e serbatoio, riempito con sabbia non chimicamente attiva; accessori accessibili; difesa fissa contro urti (ad almeno 1 metro); distanze di sicurezza dagli elementi pericolosi; recinzione (rete metallica alta almeno 1,8 m.) o coperchio con serratura e lucchetto; area circostante sgombra; cartelli (divieto di fiamme libere e di fumo, recapiti VV.FF. e Ditta distributrice, norme comportamentali); in prossimità del serbatoio GPL devono essere tenuti almeno 2 estintori portatili con carica minima di 9 kg e capacità estinguente non inferiore a B-C. Gasolio Il Gasolio viene ottenuto da gas naturali ed è composto principalmente da propano e butano. In azienda è presente un serbatoio fuori terra della capacità di 9 mc. utilizzato per l alimentazione del gruppo elettrogeno a supporto dei reparti produttivi. Consumi energetici I consumi registrati negli ultimi esercizi sono indicati nella tabella seguente, ove sono anche riportati gli equivalenti corrispondenti in Tep (tonnellate di petrolio equivalente): Pag. 42 di 84

43 Fonte di energia Consumi Tendenziale Gasolio (litri) GPL (litri) Energia elettrica (MWh) 276, , , , ,000 Totale consumo annuo di energia 238,0 Tep 288,9 Tep 385,2 Tep 517,25 Tep 492,252Tep 472,00 0Tep ove i fattori di equivalenza sono: Energia elettrica (BT) 1000 KWh = 0,25 Tep GPL (peso specifico = 0,55 Kg./lt.) 1 ton = 1,10 Tep Gasolio (peso specifico = 0,83 Kg./lt.) 1 ton = 1,08 Tep I grafici seguenti mostrano l andamento annuale dei consumi energetici complessivi ed, in dettaglio, dei consumi di energia termica. Si nota come nel 2008 ci sia stato un incremento complessivo dei consumi energetici totali di circa il 21,4%; i dati del 2009 presentano un ulteriore incremento di circa il 33,3% e i dati del 2010 evidenziano un ulteriore incremento del 34.3% circa rispetto al Nel 2011 assistiamo ad una leggera flessione, pari al 5%, rispetto al 2010 e il trend 2012 sembra confermare questo andamento con un ulteriore decremento rispetto al Per i consumi termici un incremento pari quasi al 26,8% si registra, tra il 2007 ed il 2008, mentre i dati del 2009 evidenziano un ulteriore incremento, rispetto al 2008, di circa il 33,3%; quelli del 2010 un ulteriore incremento su base 2009 del 31.5% circa. I dati 2011, analogamente ai consumi energetici totali, evidenziano una leggera flessione pari al 6.8 %, rispetto al 2010 e il trend 2012 confermerebbe questa flessione. Il fenomeno complessivo è legato al funzionamento a regime dei 2 impianti atomizzatori. I grafici seguenti evidenziano l incidenza di ciascuna fonte energetica con riferimento ai dati degli esercizi 2008 e 2009; si nota la prevalenza netta del consumo di energia termica (GPL) con un incidenza sul totale dei consumi energetici che cresce dal 64% del 2008 al 69% circa del Pag. 43 di 84

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