Manuale d uso a) Collocazione nell intervento delle parti menzionate b) Rappresentazione grafica c) Descrizione d) Modalità di uso corretto
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- Elisabetta Barone
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2 INDICE 1. PREMESSA UALE D USO Collocazione nell intervento delle parti menzionate Rappresentazione grafica Descrizione Modalità di uso corretto UALE DI UTENZIONE Collocazione nell intervento delle parti menzionate Rappresentazione grafica Descrizione delle risorse necessarie per l intervento manutentivo Livello minimo delle prestazioni Anomalie riscontrabili Manutenzioni eseguibili direttamente dall utente Manutenzioni da eseguire a cura di personale specializzato PROGRAMMA DI UTENZIONE Sottoprogramma delle prestazioni Sottoprogramma dei controlli Sottoprogramma degli interventi di manutenzione EQUIPAGGIAMENTO IN DOTAZIONE Pag. 2 di 20
3 1. PREMESSA Il piano di manutenzione ha lo scopo di prevedere, pianificare e programmare l attività di manutenzione dell intervento, al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l efficienza ed il valore economico. Il presente piano di manutenzione è redatto secondo le prescrizioni del DPR 554/1999 articolo 40 ed è quindi suddiviso nei seguenti documenti operativi: a) Manuale d uso b) Manuale di manutenzione c) Programma di manutenzione che contengono le seguenti informazioni, per le parti più importanti del bene: Manuale d uso a) Collocazione nell intervento delle parti menzionate b) Rappresentazione grafica c) Descrizione d) Modalità di uso corretto Manuale di manutenzione a) Collocazione nell intervento delle parti menzionate b) Rappresentazione grafica c) Descrizione delle risorse necessarie per l intervento manutentivo d) Livello minimo delle prestazioni e) Anomalie riscontrabili f) Manutenzioni eseguibili direttamente dall utente g) Manutenzioni da eseguire a cura di personale specializzato Programma di manutenzione a) Sottoprogramma delle prestazioni b) Sottoprogramma dei controlli c) Sottoprogramma degli interventi di manutenzione Al termine della realizzazione dell intervento i tre documenti dovranno essere sottoposti a cura del direttore dei lavori al controllo ed alla verifica di validità, con le integrazioni e gli aggiornamenti necessari. Pag. 3 di 20
4 2. UALE D USO Il manuale d uso contiene l insieme delle informazioni atte a permettere all utente di conoscere le modalità di fruizione del bene, nonché gli elementi per limitare quanto più possibile i danni derivanti da un utilizzazione impropria, per consentire di eseguire tutte le operazioni atte alla sua conservazione che non richiedano conoscenze specialistiche e per riconoscere tempestivamente fenomeni di deterioramento anomalo al fine di sollecitare interventi specialistici Collocazione nell intervento delle parti menzionate Il manuale d uso fa riferimento agli impianti elettrici e speciali realizzati nell ambito dei lavori di realizzazione di uno spazio aperto e locali adibiti ad attività ricreativa e sportiva nell area adiacente alla suola materna San Cesario di via Fossano, Rappresentazione grafica Di seguito sono elencati gli elaborati del progetto esecutivo in cui sono raffigurati e descritti gli impianti elettrici e speciali in oggetto, nonché le caratteristiche prestazionali delle apparecchiature: D O C U M E N T A Z I O N E EL 0Ae EL 0Be EL 0Ce capitolato speciale di appalto e specifiche tecniche relazione di calcolo relazione tecnica specialistica Pag. 4 di 20
5 E L E N C O T A V O L E EL 01e EL 02e EL 03e EL 04e EL 05e EL 06e EL 07e EL 08e EL 09e EL 10e EL 11e EL 12e EL 13e EL 14e EL 15e EL 16e EL 17e EL 18e EL 19e EL 20e EL 21e EL 22e EL 23e EL 24e EL 25e EL 26e EL 27e EL 28e EL 29e EL 30e schema generale della distribuzione elettrica schema funzionale impianto rivelazione incendi schema a blocchi impianto diffusione sonora area esterna pianta piano interrato impianto luce e fm pianta piano terreno impianti di illuminazione pianta piano primo - impianti di illuminazione pianta piano terreno - impianto di forza motrice pianta piano primo - impianto di forza motrice pianta piano terreno impianti speciali pianta piano primo impianti speciali pianta piano sottotetto impianto luce e fm pianta piano copertura- impianto fotovoltaico quadro elettrico generale scuola materna quadro elettrico zone comuni piano terreno (scuola materna) quadro elettrico sezione 1 (scuola materna) quadro elettrico sezione 2 (scuola materna) quadro elettrico zone comuni piano primo (scuola materna) quadro elettrico sezione 3 (scuola materna) quadro elettrico laboratorio teatrale (scuola materna) quadro elettrico ascensore (scuola materna) quadro elettrico cucina (scuola materna) quadro elettrico generale laboratori e area espositiva quadro elettrico area espositiva (area espositiva) quadro elettrico laboratori (area espositiva) quadro elettrico generale centro giovani quadro elettrico blocco A (centro giovani) quadro elettrico blocco B (centro giovani) quadro elettrico ascensore (centro giovani) fotovoltaico schemi unifilari Pag. 5 di 20
6 2.3. Descrizione Alimentazione principale L alimentazione elettrica è fornita dall ente distributore. Quadri elettrici All interno dei locali sono previsti i quadri elettrici di comando e controllo delle utenze elettriche. Sono distinti, in funzione della destinazione d uso dei locali, in quadri di zona. Distribuzione principale La distribuzione principale è derivata dai quadro elettrico generale sottocontatori, e raggiunge i vari quadri secondari, realizzando i seguenti percorsi: Tubazioni incassate entro il pavimento e in basso nelle pareti laterali, Tubazioni a vista nei locali tecnici Tubazioni interrate Impianto di illuminazione Gli impianti di illuminazione sono stati progettati in conformità alle Norme UNI 10380, tenendo conto delle condizioni architettoniche, della funzionalità e dei costi di gestione. La scelta degli apparecchi di illuminazione, è stato sviluppato tenendo conto dei seguenti criteri: limitazione delle tipologie di corpi illuminanti utilizzati efficienza luminosa ed abbagliamento uniformità dei livelli di illuminamento, per ridurre gli affaticamenti visivi limitazione della luminanza delle sorgenti luminose negli ambienti in cui è presumibile la presenza di videoterminali. Illuminazione di sicurezza L illuminazione di sicurezza è stata prevista in tutte le vie di esodo, con apparecchi di illuminazione a luce fluorescente di tipo autonomo autoricaricabile ad intervento automatico, al mancare della tensione di rete. Pag. 6 di 20
7 In tutti i locali è stata inoltre prevista la presenza di apparecchi di illuminazione di sicurezza con un gruppo autonomo autoricaricabile ad intervento automatico con funzione antipanico con autonomia di 1 ora. I suddetti corpi illuminanti sono tutti dotati di sistema di autodiagnosi centralizzata. Impianto di autotesting centralizzato Come sopra esposto tutti i corpi illuminanti di sicurezza sono dotati di un sistema di autodiagnosi centralizzata di funzionamento, atto alla gestione e al controllo dell efficienza degli apparecchi illuminanti in oggetto. Impianti FM Gli impianti di FM specifici sono previsti per le esigenze impiantistiche dei vari ambienti particolari, realizzati secondo le specifiche normative applicabili CEI Impianto di terra e protezione contro i fulmini L impianto di terra è previsto in conformità alle vigenti Norme CEI 11-1 e La protezione contro le sovratensioni indotte dirette e/o indirette è realizzata a mezzo di scaricatori di sovratensione installati sui quadri generali e secondari. Rivelazione incendi E previsto un sistema automatico di rivelazione fumi/incendi, costituito da: sensori/rivelatori ottici di fumo puntiformi indirizzati; ripetitori ottici a vista per permettere di identificare il sensore in allarme, all interno di zone non accessibili; pannelli ottico/acustici luminosi ad indirizzamento individuale per indicare i percorsi di fuga; sistemi di ritenuta magnetica delle porte tagliafuoco; pulsanti manuali di segnalazione incendio. Diffusione sonora E previsto un impianto di diffusione sonora per trasmettere messaggi di allarme a supporto del sistema di rilevazione incendi. Impianto chiamata soccorso W.C. Nei servizi per disabili è installato impianto di chiamata con pulsante a tirante interno, segnalatore acustico-luminoso di richiesta di soccorso esterno. Pag. 7 di 20
8 Impianto citofonico In prossimità dell accesso dall'esterno alla struttura, è prevista una postazione citofonica. Ogni postazione esterna fa capo ad una interna posta in locale presidiato. Impianto Fotovoltaico E previsto la realizzazione di impianto fotovoltaico da 8 kwp con i moduli fotovoltaici posati sulla pensilina Modalità di uso corretto Le modalità d uso nel seguito indicate sono prescrizioni generali che dovranno essere integrate ed approfondite in sede di realizzazione delle opere, dopo la precisa definizione di marca e modello delle singole apparecchiature. Infatti le specifiche modalità d uso sono riportate sui manuali d uso delle apparecchiature, forniti dalle Ditte costruttrici delle apparecchiature stesse. Quadri elettrici sottocontatori Lo sgancio dell alimentazione per condizioni di emergenza è realizzato con bobine a lancio di corrente e pulsanti in posizione ben visibile all esterno della struttura. I pulsanti sono muniti di lampada di segnalazione circuito integro che deve essere costantemente controllata. Quadri elettrici I quadri elettrici secondari sono realizzati in forma 1 o 2. E necessario disalimentare il generale di quadro per qualsiasi operazione. Impianti di illuminazione Gli impianti di illuminazione normale sono comandati da dispositivi di comando locale manuali o automatici. Gli impianti di illuminazione di sicurezza sono realizzati con lampade dotate di batteria autonoma. Prove di efficienza e verifica dei risultati in automatico di ogni singola lampada sono effettuabili tramite la centrale di controllo. Impianti contro i fulmini Pag. 8 di 20
9 L impianto di protezione contro i fulmini è composto da scaricatori di sovratensione che segnalano l intervento localmente. Impianti speciali La rivelazione incendi è gestita completamente dalla centrale analogica, che indica sul proprio display tutte le anomalie che riscontra sulle apparecchiature periferiche. La diffusione sonora è gestita direttamente dall impianto centralizzato, con diffusori autonomi in ambiente. Il malfunzionamento dei diffusori è riscontrabile tramite prove in campo. Gli impianti di chiamata dai bagni disabili e di richiesta udienza sono verificabili tramite prove in campo. Pag. 9 di 20
10 3. UALE DI UTENZIONE Il manuale di manutenzione si riferisce alla manutenzione delle parti più importanti del bene ed in particolare degli impianti tecnologici. Esso fornisce, in relazione alle diverse unità tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o dei componenti interessati, le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso ai centri di assistenza o di servizio. Le modalità di manutenzione nel seguito indicate sono prescrizioni generali che dovranno essere integrate ed approfondite in sede di realizzazione delle opere, dopo la precisa definizione di marca e modello delle singole apparecchiature. Infatti le specifiche operazioni di manutenzione sono riportate sui manuali d uso delle apparecchiature, forniti dalle Ditte costruttrici delle apparecchiature stesse Collocazione nell intervento delle parti menzionate Il manuale di manutenzione fa riferimento alle apparecchiature che compongono gli impianti elettrici e speciali realizzati nell ambito dei lavori di realizzazione di uno spazio aperto e locali destinati ad attività ricreativa e sportiva siti in di via Fossano, Rappresentazione grafica Si rimanda a quanto riportato sul paragrafo Descrizione delle risorse necessarie per l intervento manutentivo Per gli impianti descritti nei paragrafi precedenti si ritiene che, ai fini della sola manutenzione ordinaria, sia necessaria la presenza saltuaria di 2 (due) persone Livello minimo delle prestazioni Le prestazioni di ogni impianto sono definite specificatamente nei manuali d uso forniti dalle Ditte costruttrici al termine dei lavori. Pag. 10 di 20
11 Di seguito riportiamo un elenco non esaustivo di alcune prestazioni minime di impianti tecnologici presenti Livelli di illuminamento ordinario deve essere verificato per tutti i locali che il valore di illuminamento ordinario reale non scenda al di sotto dell 80% del valore nominale stabilito dalle norme Livelli di illuminamento emergenza deve essere verificato, tramite il sistema di diagnosi centralizzato, che nessuna lampada sia in anomalia 3.5. Anomalie riscontrabili Le anomalie riscontrabili nelle apparecchiature dipendono dal tipo di apparecchiatura in questione. Le anomalie proprie di ogni apparecchiatura sono elencate nei manuali d uso specifici forniti dalle Ditte Costruttrici. Di seguito è riportato un elenco non esaustivo di alcune anomalie che sono riscontrabili nelle apparecchiature elettriche installate: Intervento delle protezioni sui quadri elettrici Lampade di corpi illuminanti bruciate Avaria alle batterie dei corpi illuminanti autonomi di emergenza Interruttore di accensione luce rotto Presa di distribuzione f.m. rotta o in corto circuito Rivelatore di fumo in avaria Diffusore acustico rotto 3.6. Manutenzioni eseguibili direttamente dall utente Le manutenzioni ordinarie eseguibili dall utente, che si dovrà comunque avvalere di personale addestrato, sono desumibili dal piano di programmazione allegato al presente piano di manutenzione, dove è utilizzata la seguente simbologia: OSP - intervento di osservazione periodica dei sistemi e dei componenti Pag. 11 di 20
12 - intervento di manutenzione programmato 3.7. Manutenzioni da eseguire a cura di personale specializzato Le manutenzioni che dovranno essere effettuate da personale specializzato, diverso per il tipo di apparecchiatura in questione, sono elencate nel programma di manutenzione e sui manuali d uso delle apparecchiature, unitamente alla frequenza degli interventi. Le manutenzioni specifiche saranno effettuate con l ausilio di strumenti di controllo specifiche per ogni apparecchiatura. SOS - intervento di sostituzione di apparecchiature e/o componenti a fine vita Pag. 12 di 20
13 4. PROGRAMMA DI UTENZIONE Il programma di manutenzione prevede un sistema di controlli e di interventi da eseguire, a cadenze temporalmente o altrimenti fissate, al fine di una corretta gestione del bene e dalle sue parti nel corso degli anni 4.1. Sottoprogramma delle prestazioni Il sottoprogramma delle prestazioni prende in considerazione, per classe di requisito, le prestazioni fornite dal bene e dalle sue parti nel corso del suo ciclo vita Sottoprogramma dei controlli Il sottoprogramma dei controlli definisce il programma delle verifiche e dei controlli al fine di rilevare il livello prestazionale (qualitativo e quantitativo) nei successivi momenti della vita del bene, individuando la dinamica della caduta delle prestazioni aventi come estremi il valore di collaudo e quello minimo di norma Sottoprogramma degli interventi di manutenzione Il sottoprogramma degli interventi di manutenzione riporta in ordine temporale i differenti interventi di manutenzione, al fine di fornire le informazioni per una corretta conservazione del bene. Le operazioni previste per i tre sottoprogrammi sono ragrrauppate nel seguente schema generale, suddiviso per tipo di impianto, che riporta il tipo di operazione, la qualifica del personale richiesto per l intervento e la frequenza dello stesso. Pag. 13 di 20
14 f v A Interventi Frequenza Strategia Mensile Semestrale Annuale Biennale Fine vita E1 DISTRIBUZIONE DELL ENERGIA ELETTRICA A CONSEGNA ENERGIA 1 pulizia della locale contatori 2 controllo dei quadri elettrici con verifica e pulizia dei contatti degli interruttori, sezionatori, linee e degli strumenti di misura compresa la sostituzione delle lampade spia e dei fusibili deteriorati, e controllo dei segnali sonori 3 controllo e taratura delle protezioni dirette ed indirette (magnetotermici, differenziali, fusibili, termici) 4 verifica e taratura dei dispositivi di temporizzazione, di sequenza e programmazione 5 controllo delle morsettiere e serraggio delle connessioni 6 verifica ed eventuale pulizia con disossidante o sostituzione dei contatti fissi e mobili dei contattori B QUADRI DI DISTRIBUZIONE BT 1 controllo dei quadri elettrici con verifica e pulizia dei contatti degli interruttori e Pag. 14 di 20
15 f v A Interventi Frequenza Strategia Mensile Semestrale Annuale degli strumenti di misura compresa la sostituzione delle lampade spia e dei fusibili deteriorati, e controllo dei segnali sonori 2 ispezione visiva dei componenti OSP 3 controllo e taratura delle protezioni (magnetotermici, differenziali, fusibili, termici) 4 verifica e taratura dei dispositivi di temporizzazione, di sequenza e programmazione 5 controllo delle morsettiere e serraggio delle connessioni 6 verifica ed eventuale pulizia con disossidante o sostituzione dei contatti fissi e mobili dei teleruttori o relè 7 controllo dell'integrità ed efficienza dei sezionatori 8 strutture autoportanti: pulizia con solventi, controllo delle guarnizioni, chiusura dei pannelli 9 Controllo delle targhette di OSP identificazione ed eventuale aggiornamento 10 Controllo equipotenzialità delle masse metalliche e loro collegamento a terra OSP 1 11 Pulizia dell interno dei quadri elettrici Biennale Fine vita Pag. 15 di 20
16 f v A Interventi Frequenza Strategia Mensile Semestrale Annuale Biennale Fine vita con rimozione di sporcizia, piccoli insetti, inizio di muffe 12 Controllo dell isolamento delle sbarre di OSP distribuzione verso massa e tra loro C LINEE DI DISTRIBUZIONE PRINCIPALI 1 Controllo dello stato dei cavi sulle passerelle e supporti verticali con verifica del fissaggio 2 Pulizia dei cavi ed eventuale ripristino delle targhette identificatrici 3 Verifica del grado di isolamento delle OSP singole linee 4 Controllo statistico di alcune cadute di OSP tensione D APPARECCHI UTILIZZATORI 1 Controllo dell'efficienza di interruttori, deviatori, prese di corrente E IMPIANTI DI TERRA E PROTEZ. CONTRO I FULMINI 1 Controllo delle connessioni di terra OSP 2 Conduttori di protezione, di terra ed equipotenziali 3 Verifica della continuità del circuito di terra e di protezione contro i fulmini 4 Verifica della continuità dell'impianto e dello stato delle connessioni 5 Verifica dello stato dei dispersori e delle congiunzioni con la maglia Pag. 16 di 20
17 f v A Interventi Frequenza Strategia Mensile Semestrale Annuale Biennale Fine vita 6 Verifica dello stato degli scaricatori di sovratensione nei quadri elettrici F ILLUMINAZIONE NORMALE 1 Controllo dei corpi illuminanti a soffitto OSP o a parete 2 controllo dell efficienza dei comandi di accensione luci quali interruttori, deviatori, ecc 3 sostituzione delle lampade esauste SOS 2500 h lampade alogene h lampade fluorescenti ann i G ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA 1 verifica degli impianti di illuminazione OSP di sicurezza per la segnalazione delle vie di esodo e le uscite di sicurezza (tramite sistema centralizzato di controllo) 2 Controllo dell impianto centralizzato tramite centrale con stampa dello stato di efficienza 2 controllo dell efficienza dell impianto con prove funzionali 3 sostituzione sistematica di tutte le SOS 4 batterie statiche e delle componenti ann elettroniche di governo dei corpi i illuminanti per illuminazione di sicurezza Pag. 17 di 20
18 f v A Interventi Frequenza Strategia Mensile Semestrale Annuale Biennale Fine vita E2 SISTEMI DI GENERAZIONE ELETTRICA A FOTOVOLTAICO 1 Pulizia delle pareti vetrate dei moduli fotovoltaici Controllo dei serraggi dei profili metallici di sostegno Controllo delle connessioni elettriche Controllo del funzionamento dell inverter E4 SISTEMI DI COMMUNICAZIONE A COMUNICAZIONI AUDIO 1 verifica degli impianti di chiamata sonori e luminosi con test periodici 2 Verifica degli impianti di soccorso con test periodici B IMPIANTI MICROFONICI E DI AMPLIFICAZIONE 1 verifica degli impianti microfonici e di amplificazione E5 IMPIANTI DI RILEVAMENTO A IMPIANTI DI RIVELAZIONE FUMI 1 pulizia e taratura dei sensori 2 controllo dell'efficienza delle batterie e delle schede di comando della centralina 3 verifica dello stato di efficienza generale dell'impianto 4 verifica continuità dei circuiti e verifica Pag. 18 di 20
19 f v A Interventi Frequenza Strategia Mensile Semestrale Annuale Biennale Fine vita delle segnalazioni acustiche e luminose 5 sostituzione delle batterie delle batterie SOS 2 in tampone della centralina ann i Pag. 19 di 20
20 5. EQUIPAGGIAMENTO IN DOTAZIONE Attrezzature per la protezione individuale in conformità al D.Lvo 475/92 e D.Lvo 626/94: GUANTI DI PROTEZIONE con caratteristiche idonee al tipo di lavoro. STIVALI DI SICUREZZA E DA LAVORO da usare in presenza di acqua e fango. CALZATURE DA LAVORO con soletta antiforo, puntale in acciaio, suola antisdrucciolo con un buon livello di protezione. GUANTI ISOLANTI PER LAVORI ELETTRICI di cuoio contro le abrasioni ed anticalore. OCCHIALI E SCHERMO PROTETTIVI per lavori di saldatura, smerigliatura, molature e tutte quelle lavorazioni che potrebbero mettere a rischio gli occhi. ELMETTO DI PROTEZIONE dotato di controstruttura interna tale da non consentire il contatto della testa con le pareti perimetrali. CINTURE DI SICUREZZA da usare durante il montaggio di ponteggi ed altre lavorazioni pericolose. CUFFIE DI PROTEZIONE per lavori ad alto inquinamento acustico. MASCHERA RESPIRATORIA da usare in presenza di polveri e fumi. TUTE E GUANTI per tutti i lavori che espongono ad irritazioni della pelle (getto, verniciatura, oli disarmanti. ecc.). Pag. 20 di 20
10144 TORINO Via Treviso, 12 Tel. (011) (4 linee r.a.) Fax (011) e mail: Strada delle Cacce n.
el. s.r.l. Engineering Service 10144 TORINO Via Treviso, 12 Tel. (011) 77.14.066 (4 linee r.a.) Fax (011) 75.19.59 e mail: engineering@elsrl.it I.N.Ri.M. Strada delle Cacce n. 73 Torino Lavori di razionalizzazione
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