situazione a livello nazionale
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- Flavia Messina
- 7 anni fa
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1 LA RISORSA SELVAGGINA TRA ECOPATOLOGIA, BIORISCHI E SICUREZZA ALIMENTARE Bologna 30 settembre 2016 Trend delle popolazioni di ungulati: la situazione a livello nazionale Merli E., Grignolio S., Braghiroli S., Apollonio M. Foto F. Gatti
2 Frequenza di comparsa di resti di diversi Taxaanimali negli insediamenti del Neolitico in Europa (da Clutton Brock 2001 modificato) Perc centuale Specie
3 AUTOCTONI e non : UNGULATI presenti sul territorio nazionale Cervidi: Capriolo Capreolus capreolus(con sottospecie endemica: C. c. italicus) Cervo Cervus elaphus(con sottospecie endemica: C. e. corsicanus) Daino Dama dama(para-autoctono) Cervo Sika Cervus nippon(alloctono) Bovidi: Camoscio alpino Rupicapra rupicapra Camoscio appenninico Rupicapra pyrenaicaornata (sottospecie endemica) Stambecco Capra ibex Muflone Ovis aries(para-autoctono) Ammotrago Ammotragus lervia(alloctono) Suidi: Cinghiale Sus scrofa
4 LE CONSISTENZE. QUESTE SCONOSCIUTE Incompletezza dei dati Accuratezza e precisione delle stime variabili Sintesi rispetto situazioni locali che rappresentano sistemi ecologici in stati differenti Esigenza di riferirsi a dati consolidati FONTI PRINCIPALI Pavan M. e Beretta Boera M. (eds.), C.N.R (tra gli altri PercoF. e Tosi G.) Pedrotti et al Pedrotti et al. 2003, 2004 Apollonio 2004, 2010 Carnevali et al Raganella Pelliccioni et al ANALISI con software R: imputazione dei valori delle serie con imputets, previsioni con forecast
5 Gli Ungulati alpini: Lo STAMBECCO CONSISTENZA DELLA POPOLAZIONE Stima 2016: stambecchi (min=13.900; max= ) Incremento dal 1980: 258%
6 Lo STAMBECCO DISTRIBUZIONE (ANNO 2006) = Sub-popolazioni presenti nel 1950 (Bassano e Pedrotti 2010) (Bassano et al. 2012)
7 Gli Ungulati alpini: il CAMOSCIO CONSISTENZA DELLA POPOLAZIONE Stima 2016: camosci (min= ; max= ) Incremento dal 1980: 160%
8 il CAMOSCIO DISTRIBUZIONE (ANNO 2006) Carnevali et al. 2009
9 Inizio XX Secolo (Ghigi 1917) Anno 2006 (Carnevali et al. 2009)
10 il MUFLONE CONSISTENZA DELLA POPOLAZIONE Stima 2016: mufloni (min=10.000; max= ) Incremento dal 1980: 336%
11 il MUFLONE DISTRIBUZIONE (ANNO 2006) Carnevali et al. 2009
12 I Cervidi: il CAPRIOLO CONSISTENZA DELLA POPOLAZIONE Stima 2016: caprioli (min= ; max= ) Incremento dal 1980: 465%
13 il CAPRIOLO DISTRIBUZIONE (ANNO 2006) Carnevali et al. 2009
14 INIZIO XX SECOLO (Ghigi, 1917) Anno 2006
15 I Cervidi: il CERVO CONSISTENZA DELLA POPOLAZIONE Stima 2016: cervi (min=38.500; max= ) Incremento dal 1980: 1075%
16 il CERVO DISTRIBUZIONE (ANNO 2005) Carnevali et al. 2009
17 Anni 80 Anno 2005
18 I Cervidi: il DAINO CONSISTENZA DELLA POPOLAZIONE Stima 2016: daini (min=16.200; max= ) Incremento dal 1980: 346%
19 il DAINO DISTRIBUZIONE (ANNO 2005) Carnevali et al. 2009
20 Anni 80 Anno 2005
21 il CINGHIALE CONSISTENZA DELLA POPOLAZIONE* Stima 2016: cinghiali (min= ; max= ) Incremento dal 1980: 2724%
22 il CINGHIALE DISTRIBUZIONE (ANNO 2006) Carnevali et al. 2009
23 Evoluzione della distribuzione del Cinghiale (da Monaco et al. 2003)
24 Specie La biomassa utile (edibile) annuale Popolazione 2016 (n) IUA * 1 (%) IUA (n) Biomassa utile (t)* 2 Stambecco Camoscio alpino Muflone Cervo Capriolo Daino Cinghiale TOTALE * 1 = ricavato arrotondando per difetto i valori di λ riportati in Raganella Pelliccioniet al Per il cinghiale si è utilizzato Baubet * 2 = ricavato in accordo con Ramanzinet al. 2010
25 La crescente sinantropia Aree boscate e naturali Aree naturali/agro ecosistemi Ambienti agricoli Aree urbane
26 Investimento di Cervo in Pianura padana
27 OSSERVAZIONI DI CAPRIOLI A MANTOVA TRA IL 2004 ED IL 2016
28 AREE DI FREQUENTAZIONE DEL CINGHIALE A MANTOVA TRA IL 2015 ED IL 2016
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30 I PREDATORI Primavera 2016, provincia di Piacenza, argine maestro di Po
31 IMPLICAZIONI CULTURALI E GESTIONALI: -Completamento spettro faunistico (anche come driver di espansione dei grandi predatori); - Disponibilità di una risorsa alimentare di elevata qualità; -Incremento della consapevolezza e della conoscenza di queste specie e delle loro esigenze/caratteristiche (non solo per caccia); -Incremento dei danni o comunque delle situazioni di conflitto con le attività agricole e zootecniche; - Circolazione di zoonosi e rischi sanitari per la zootecnia; - Problemi (reciproci) di convivenza (incidenti stradali, ecc.);
32 ESIGENZA DI NUOVI MODELLI GESTIONALI -Maggiormente basati sulle conoscenze oggettive delle caratteristiche delle specie coinvolte e delle modalità di interazione con le attività umane; -Definiscano obiettivi concertati con un maggior numero di soggetti (da agricoltori e cacciatori, con zoologi, a allevatori, agronomi, veterinari, medici, Enti proprietari di strade, municipalità ecc...) - Predispongano strumenti di pianificazione integrati GRAZIE!
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