ASPETTI CIVILISTICI E FISCALI DEGLI ENTI ASSOCIATIVI. A cura di: Dott. Sebastiano Deias Rag. Maria Rita Meloni

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1 ASPETTI CIVILISTICI E FISCALI DEGLI ENTI ASSOCIATIVI A cura di: Dott. Sebastiano Deias Rag. Maria Rita Meloni

2 ASPETTI CIVILISTICI E FISCALI DEGLI ENTI ASSOCIATIVI ASSOCIAZIONE E l accordo con il quale due o più soggetti si obbligano, attraverso una organizzazione stabile, a perseguire uno scopo comune non economico. La Costituzione italiana (art. 18) riconosce ai cittadini il diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale Associazioni non riconosciute e Comitati Libro I, Titolo II, Capo III, articoli da 36 a 42 C.C. Fondazioni e Associazioni riconosciute Libro I, Titolo II, Capo II, articoli da 14 a 35 C.C. MODALITA DI COSTITUZIONE Atto costitutivo Deve essere redatto per atto scritto in una delle seguenti forme: 1) Atto pubblico (obbligatorio per fondazioni e associazioni riconosciute) 2) Scrittura privata autenticata 3) Scrittura privata registrata Deve indicare: - la denominazione o ragione sociale - la sede legale - i dati dei soci fondatori - assenza di fini di lucro e divieto distribuzione anche indiretta di utili

3 MODALITA DI COSTITUZIONE ASSOCIAZIONE STATUTO Deve indicare: 1) oggetto sociale 2) attribuzione rappresentanza legale 3) ordinamento interno a base democratica (uguaglianza diritti, elettività cariche) 4) assenza di fini di lucro e divieto distribuzione anche indiretta di utili A tal fine occorre precisare che la Circolare n. 124 del 12 maggio 1998 del Dipartimento delle Entrate ha chiarito che in ogni caso, sono considerate distribuzioni indirette di utili: 1) la cessione di beni e prestazioni di servizi effettuate dall'associazione verso soci, partecipanti, fondatori o organi amministrativi, a condizioni più favorevoli delle normali condizioni di mercato; 2) l'acquisto di beni o servizi, offerti o prestati dai soci, a condizioni più favorevoli delle normali condizioni di mercato; 3) la corresponsione di prestiti all'associazione, con un tasso di interessi superiore di oltre 4 punti al tasso ufficiale di sconto; 4) l'assunzione di soci come lavoratori dipendenti, con un salario superiore del 20% a quello previsto dai contratti collettivi di lavoro di riferimento; 5) il riconoscimento a gestori e organi associativi di un corrispettivo superiore a quello massimo previsto per il presidente del collegio sindacale delle società per azioni Riconoscimento della personalità giuridica DPR n. 361 del 10/02/2000 Ambito nazionale Registro prefettizio delle persone giuridiche Ambito regionale Registro regionale delle persone giuridiche EFFETTI RICONOSCIMENTO: l ente acquisisce autonomia patrimoniale perfetta. Pertanto, per le obbligazioni assunte risponde la fondazione o l associazione limitatamente, rispettivamente, al proprio patrimonio o al fondo comune.

4 SVOLGIMENTO ATTIVITA SECONDO MODALITA NON COMMERCIALI Sono non commerciali «gli enti pubblici e privati diversi dalle società, nonché i trust, residenti nel territorio dello stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l esercizio di attività commerciali», intendendosi per tale l attività che determina reddito d impresa ai sensi dell art. 55 del Tuir. OGGETTO E DETERMINATO IN BASE: Alla legge All'atto costitutivo o allo statuto, se esistenti in forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata o registrata Attività effettivamente esercitata nel territorio dello stato Perdita della qualifica di Ente non commerciale (art. 149 Tuir) L ente perde la propria qualifica di ente non commerciale quando, indipendentemente dalle previsioni statutarie, esercita prevalentemente attività commerciale per un intero periodo d imposta. PARAMETRI: 1) prevalenza delle immobilizzazioni (materiali, immateriali e finanziarie) relative all'attività commerciale, al netto degli ammortamenti, rispetto alle restanti attività; 2) prevalenza dei ricavi derivanti dalle attività commerciali rispetto al valore normale delle cessioni o prestazioni riguardanti le attività istituzionali; 3) prevalenza dei redditi derivanti da attività commerciali, rispetto alle entrate istituzionali (contributi, sovvenzioni, liberalità, quote associative); 4) prevalenza dei componenti negativi inerenti all'attività commerciale rispetto alle restanti spese

5 Eccezioni alla perdita della qualifica Art. 149, comma 4 TUIR Le disposizioni sulla perdita della qualifica non si applicano: - agli enti ecclesiastici riconosciuti come persone giuridiche agli effetti civili - alle associazioni sportive dilettantistiche. Regimi fiscali applicabili agli Enti non commerciali Regime ordinario artt. 143 e 144 Tuir Art. 143 Tuir Reddito complessivo: Il reddito complessivo degli Enti non commerciali è dato dalla somma dei redditi fondiari, di capitale, d impresa e diversi ovunque siano prodotti e quale ne sia la destinazione, ad esclusione di quelli esenti dall imposta e di quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d imposta o ad imposta sostitutiva. Restano esclusi: - Corrispettivi, che non eccedono i costi di diretta imputazione, derivanti da prestazioni di servizi non rientranti nell art c.c., rese in conformità alle finalità istituzionali dell ente senza specifica organizzazione; - Fondi pervenuti a seguito di raccolte pubbliche effettuate occasionalmente, in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione; - Contributi (sia a fondo perduto che aventi natura di corrispettivo) corrisposti da Amministrazioni Pubbliche per lo svolgimento di attività aventi finalità sociali.

6 Art. 144 Tuir La determinazione dei vari tipi di reddito avviene secondo le regole proprie di ciascuna categoria reddituale. In particolare, nel regime ordinario il reddito d impresa è dato da: Proventi attività commerciale Costi attività commerciale = Reddito d impresa Per l attività commerciale esercitata gli enti non commerciali hanno l obbligo di tenere la contabilità separata. Le spese e gli altri componenti negativi relativi ai beni e servizi adibiti promiscuamente all esercizio di attività commerciali e di altre attività, sono deducibili per la parte del loro importo che corrisponde al rapporto tra l ammontare dei ricavi e altri proventi che concorrono a formare il reddito d impresa e l ammontare complessivo di tutti i ricavi e proventi. Gli Enti non commerciali sono soggetti all Ires con aliquota del 27.5% (art. 77 Tuir). L art. 6 DPR 601/1973 prevede la riduzione del 50% dell aliquota Ires per gli enti il enti il cui fine è equiparato, per legge, ai fini di beneficenza o di istruzione. Regime forfetario art. 145 Tuir Tale regime prevede che gli enti non commerciali ammessi alla contabilità semplificata possono esercitare l opzione per la determinazione forfetaria del reddito d impresa, applicando all ammontare dei ricavi conseguiti nell esercizio di attività commerciali un coefficiente di redditività, variabile secondo l attività svolta e l ammontare stesso dei ricavi. L opzione è esercitata nella dichiarazione annuale dei redditi ed ha effetto dall inizio del periodo d imposta nel corso del quale è esercitata fino a quando non è revocata e comunque per un triennio. COEFFICIENTI DI REDDITIVITÀ prestazioni di servizi - 15% per ricavi fino a ,71-25% per ricavi tra ,71 e ,00 altre attività - 10% per ricavi fino a ,84-25% per ricavi tra ,84 e ,00

7 Regime degli enti di tipo associativo art. 148 Tuir Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attività e che fanno parte di un unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali Sono sempre considerate commerciali Cessioni di beni nuovi Somministrazioni pasti Erogazioni acqua, luce e gas Prestazioni alberghiere, di alloggio, di trasporto e deposito Servizi portuali ed aeroportuali Gestione spacci e mense Organizzazione viaggi turistici Gestione di fiere ed esposizioni Pubblicità commerciali Telecomunicazioni e radiodiffusioni Si considera inoltre commerciale qualsiasi attività, effettuata dall associazione, dietro pagamento di corrispettivi specifici, in favore di non soci Es. affitto campo da tennis/ingresso piscina/corso in favore di non socio non associato non partecipante/tesserato per altra associazione affiliata alla medesima federazione sportiva.

8 Regime agevolato Legge n. 398/1991 Presupposti soggettivi (L.398/91) Il regime agevolato 398 può essere applicato alle associazioni sportive dilettantistiche (e relative sezioni) e società sportive dilettantistiche che: non hanno fine di lucro svolgono attività sportiva dilettantistica, compresa l eventuale attività didattica sono affiliate a Federazioni sportive nazionali o a Enti di promozione sportiva Presupposti oggettivi (L. 398/91) Nel periodo di imposta precedente a quello di riferimento non devono essere stati conseguiti proventi derivanti dall esercizio di attività commerciali superiori a Proventi percepiti (criterio di cassa) da attività commerciali: Ricavi di cui all articolo 85 TUIR (se di natura commerciale); Sopravvenienze attive di cui all articolo 88 TUIR, relative ad attività commerciali; Contributi per l esercizio di attività commerciale. Sono esclusi: Quote associative e liberalità; Premi di addestramento e di formazione tecnica; Proventi nel limite di ,69 di cui all articolo 25, comma 2, della legge 13 maggio 1999, n. 133 (per un numero di eventi non superiori a 2 all anno e connessi alle attività istituzionali, es. vendita di gadgets, sponsorizzazioni, cene, lotterie, e i proventi realizzati mediante raccolte pubbliche effettuate con carattere di occasionalità e saltuarietà); Corrispettivi specifici dei soci ed associati per l attività in diretta attuazione degli scopi istituzionali, di cui all articolo 148, comma 2, TUIR; Raccolte fondi e contributi pubblici di cui all articolo 143, comma 3, TUIR.

9 Regime agevolato Legge n. 398/1991 Opzione: adempimenti formali Comunicazione alla SIAE prima dell inizio dell anno solare nel quale si intende fruire del regime agevolato Comunicazione all Agenzia delle Entrate mediante compilazione del quadro VO della dichiarazione IVA o allegato alla dichiarazione dei redditi. In caso di omessa, irregolare o tardiva comunicazione dell opzione, la stessa rimane comunque valida, in virtù del principio del comportamento concludente. Resta salva l applicazione della sanzione relativa, da un minimo di 258,00 ad un massimo di 2.065,00 L opzione rimane valida per cinque anni e, laddove si superino i limiti dei proventi già riferiti, viene meno dal mese successivo a quello in cui si superano detti limiti. Agevolazioni previste Legge n. 398/1991 Determinazione forfetaria del reddito imponibile Sistema forfetario di determinazione dell IVA a debito Esonero degli obblighi di tenuta delle scritture contabili e della redazione di inventario e bilancio

10 Le agevolazioni ai fini IRES Legge n. 398/1991 Applicazione ai proventi di natura commerciale (compresi quelli relativi agli spettacoli sportivi, alle sponsorizzazioni, ai diritti radio e TV) di un coefficiente di redditività pari al 3%, cui vanno aggiunte le plusvalenze patrimoniali Non sono imponibili le indennità relative alla formazione ed all addestramento Indeducibilità di tutti i costi Le agevolazioni ai fini IRAP Legge n. 398/1991 Alle A.S.D. che svolgono esclusivamente attività istituzionali si applica il c.d. metodo retributivo in cui la base imponibile è costituita dalla somma di: a) retribuzioni spettanti al personale dipendente (tranne gli apprendisti ed i costi relativi ai contratti di formazione lavoro); b) compensi spettanti per redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente; c) compensi erogati per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa. Per le A.S.D. in regime forfetario la base imponibile IRAP è data dalla somma di: 1.Reddito d impresa determinato forfettariamente (es. 3% del fatturato per la legge n. 398/91); 2. Retribuzioni sostenute per il personale dipendente (tranne gli apprendisti ed i costi relativi ai contratti di formazione lavoro); 3. Compensi spettanti ai Collaboratori Coordinati e Continuativi; 4. Compensi spettanti per prestazioni di lavoro autonomo occasionale; 5. Interessi Passivi

11 Le agevolazioni ai fini IVA Legge n. 398/1991 Le agevolazioni ai fini IVA - Esonero dagli obblighi di fatturazione tranne che per le prestazioni pubblicitarie, di sponsorizzazione e per le cessioni dei diritti televisivi; - Emissione di fattura solo se richiesta dal cliente; - Esonero dall obbligo di certificazione dei corrispettivi (emissione di scontrino e/o ricevuta fiscale) diversi da quelli delle manifestazioni sportive; - Emissione di titoli di accesso per attività di intrattenimento e spettacolo con esonero da misuratori fiscali; - Esonero dall obbligo di dichiarazione IVA e dalla comunicazione annuale IVA; In caso di attività istituzionale la stessa non sarà imponibile IVA; Nel caso di corrispettivi derivanti da spettacoli sportivi e pubblicità, la base imponibile si determina applicando il 50% all ammontare complessivo degli stessi; In caso di corrispettivi da sponsorizzazioni, la base imponibile IVA sarà determinata dal 90% degli stessi; In caso di proventi scaturenti dai diritti per riprese televisive o trasmissioni radiofoniche, la base imponibile sarà uguale ai 2/3 degli stessi Semplificazioni contabili e fiscali Versamento trimestrale IVA; Presentazione Mod. Unico ENC, IRAP, 770 e mod. EAS; Iscrizione al VIES per operazioni intra-ue e presentazione dei modelli INTRA (12 o 13) Tracciabilità dei pagamenti di importo pari o superiori ai 1.000,00 euro;

12 I compensi (D.L. 207/2008) Articolo 69 del TUIR Le indennita', i rimborsi forfettari, i premi e i compensi erogati nell'esercizio diretto di attivita' sportive dilettantistiche dal CONI, dalle Federazioni sportive nazionali e da qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sportive dilettantistiche e che da essi sia riconosciuto non concorrono a formare il reddito per un importo non superiore complessivamente nel periodo d'imposta a euro. Non concorrono, altresì, a formare il reddito i rimborsi di spese documentate relative al vitto, all'alloggio, al viaggio e al trasporto sostenute in occasione di prestazioni effettuate fuori dal territorio comunale. Per i compensi oltre i euro la società o associazione sportiva è tenuta ad applicare le seguenti ritenute: Da a ,28 Ritenuta a titolo di imposta 23% Oltre ,28 Ritenuta a titolo di acconto 23%

13 CIRCOLI PRIVATI Il Circolo è un associazione senza scopo di lucro fra persone che promuovono un attività ricreativa, culturale e di volontariato. COSTITUZIONE avviene con le stesse modalità previste per le associazioni REQUISITI Per ottenere questo riconoscimento deve affiliarsi ad un Ente di Promozione Sociale riconosciuto dal Ministero dell Interno (art. 2 del DPR 235/2001) L attività del Circolo è rivolta esclusivamente a beneficio dei soli soci. ATTIVITA DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE: E regolamentata in linea generale dal D.L. 09/02/2012, n. 5, convertito con modificazioni dalla Legge 04/04/2012, n. 35, e, ancorché autorizzata, deve essere diretta esclusivamente ai soci dello stesso circolo o di altro circoli facente parte della stessa organizzazione. Il circolo deve essere riconosciuto da un ente nazionale accreditato dal Ministero dell interno (art. 2 del DPR 235/2001).

14 Disciplina della somministrazione nei Circoli privati. L.R. 18 maggio 2006, n. 5 art. 24 ART. 1 - OGGETTO E DEFINIZIONI 1. Le disposizioni del presente regolamento disciplinano l attività di somministrazione di alimenti e bevande, a favore dei rispettivi associati, da parte di esercizi non aperti al pubblico. ART. 2 REQUISITI I soci per poter attivare e proseguire l attività di somministrazione devono: Avere finalità assistenziale e/o di mutuo soccorso perseguite attraverso l effettivo esercizio di Attività ricreative, culturali, sportive, sociali, formative, educative - essere dotati di statuto, di organi di direzione e di controllo; - adottare modalità di iscrizione che prevedano la domanda di adesione dell aspirante socio, la formale accettazione da parte degli organi statutariamente preposti, la successiva iscrizione Il comune effettua controlli ed ispezioni. ART. 3 - AVVIO ATTIVITA 1. I soggetti di cui all art. 1 che intendono svolgere direttamente attività di somministrazione di alimenti e di bevande a favore dei rispettivi associati presso la sede ove svolgono le loro attività istituzionali, presentano al comune una comunicazione ai sensi dell art. 24 della L.R. 5/2006 (VEDI ALLEGATO)

15 ART. 4 REQUISITI PER L ESERCIZIO DELL ATTIVITA DI SOMMINISTRAZIONE -1. I locali dei circoli nei quali si svolge l attività di somministrazione devono avere i seguenti requisiti: ART. 5 - CONTENUTO DELLO STATUTO E DELL ATTO COSTITUTIVO 1. L atto costitutivo e statuto devono contenere le prescrizioni prevista dall art. 111, comma 4 quinquies del testo unico delle imposte sui redditi. ART. 6 DISPOSIZIONI PER I COMUNI 1. I comuni sono tenuti ad approvare apposito regolamento conforme alle disposizioni del presente atto entro sei mesi dalla sua entrata in vigore. - non avere accesso diretto dalla pubblica via ma essere separati dall ingresso da divisori, in modo tale che sia impedita dall esterno la percezione visiva dell attività di somministrazione; - nell area destinata alla somministrazione deve essere esposta copia della comunicazione, di tutte le prescritte autorizzazioni, e il certificato di affiliazione del circolo all ente nazionale (se trattasi di circolo affiliato); - sull ingresso ed all esterno della struttura sede del circolo non possono essere apposte insegne, targhe o altre indicazioni che pubblicizzino l attività di somministrazione esercitata all interno o i prodotti che vi vengono somministrati; - nei locali del circolo va esposto, su appositi cartelli, l orario di apertura e chiusura, così determinato all interno dei limiti minimi e massimi stabiliti dal comune; - la somministrazione di bevande e/o alimenti è riservata esclusivamente ai soci del circolo in possesso della tessera sociale regolarmente iscritti nel libro dei soci nonché ai soci di altri circoli in possesso della rispettiva tessera ART. 7 - DISPOSIZIONI FINALI 1. In caso di violazione degli obblighi previsti dal presente regolamento, salvo quanto previsto da specifiche norme, si applicano le sanzioni di cui alla Legge Regionale 18 maggio 2006 n. 5.

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