LA RIEDUCAZIONE POSTURALE GLOBALE RPG Ph. E. Souchard
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- Fabiola Alberti
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1 LA RIEDUCAZIONE POSTURALE GLOBALE RPG Ph. E. Souchard La Rieducazione Posturale Globale, metodo originale e considerato come rivoluzionario, è nata con l uscita de Il campo chiuso, pubblicato nel In seguito, sono stati pubblicati 14 altri libri, che trattano di biomeccanica e della pratica propria di questo metodo, e per la maggior parte sono tradotti in inglese, tedesco, italiano, spagnolo e portoghese. Insegnata in dieci Paesi, tale tecnica è praticata attualmente da più di 5000 fisioterapisti. La RPG, per vocazione, è applicabile a tutte le patologie di cui si interessa la chinesiterapia. Essa è prima di tutto particolarmente indicata nel campo ortopedico dove, grazie alla sua tecnica di stiramento globale, ha potuto offrire una soluzione efficace a tutti i problemi di cifo-lordosi, scoliosi, ginocchia vare e valghe, piedi piatti o cavi, ecc. Ammorbidendo i muscoli della respirazione, anzichè irrigidirli attraverso gli esercizi di muscolazione concentrica praticati in chinesiterapia classica, è stata immediatamente applicata in tutti i casi di patologia respiratoria di interesse fisioterapico. E anche efficace nelle patologie articolari, la qual cosa giustifica il suo utilizzo nelle rachialgie (cervicali, dorso-lombari e lombo-sacrali). Principi: Causalità, globalità, individualità La RPG non è un metodo palliativo. Grazie alla globalità degli stiramenti praticati, si propone di risalire dalla conseguenza alla causa dei problemi e questo adattandosi al caso particolare di ciascuno. Infatti anche se tutti i nostri pazienti presentano dei problemi, la loro storia patologica è individuale: nessuna lombalgia somiglia ad una altra. Per convincersi di tutto questo è sufficiente un esempio: una distorsione alla caviglia provoca immediatamente una zoppia antalgica, che irrigidisce i muscoli del polpaccio e gli Ischio-crurali. Questi vanno a loro volta a provocare una verticalizzazione e un basculamento dell iliaco, sul quale si inseriscono; tutto ciò può causare un conflitto di L5- S1. 1
2 Se l articolazione viene corretta, senza che sia risolta la rigidità dei muscoli responsabili del basculamento del bacino, la ricaduta è certa. Essere globali significa correggere tutto contemporaneamente. Solo la simultaneità delle correzioni permette di far emergere la causa. Dalla deformazione alla lesione e viceversa Se la definizione generalmente adottata di lesione articolare è: micro riduzione di mobilità con modificazione dell asse articolare fisiologico, appare evidente che una deformazione morfologica importante non puo fissarsi stabilmente senza creare, alla fine, una lesione. E così che un iperlordotico lombare pinza i suoi spazi vertebrali posteriori, oppure una persona con rettilineizzazione lombare ed insufficienza di lordosi è particolarmente esposta alle ernie discali conclamate. Nella maggior parte dei casi, la deformazione morfologica precede la lesione vertebrale e si può, alla semplice osservazione della colonna vertebrale di un paziente, prevederne il futuro patologico, se non si rimedia in tempo alle varie deviazioni. Al contrario, una lesione articolare fortuita, causata da un falso movimento, provoca immediatamente una postura antalgica che, se si fissa, altera definitivamente la morfologia. Macro deformazioni e micro lesioni sono dunque inscindibili e un metodo, per essere efficace, deve poter rimediare ad entrambe. Componente di schiacciamento La migliore illustrazione dell inter-dipendenza del macroscopico e del microscopico ci viene offerta dalla disposizione verticale dei muscoli posteriori della statica. Essendo la gravità una forza verticale rivolta verso il basso, per raddrizzarci dovremmo opporle una forza uguale e di senso inverso. Il sistema più semplice consisterebbe nell avere un muscolo capace di collegare la sommità del nostro cranio con il soffitto Figura 1 (Fig.1). Nella realtà i nostri muscoli della statica sono interni, quasi verticali e funzionano a partire da punti fissi inferiori: i piedi, nel caso in 2
3 cui la nostra posizione sia eretta; il bacino, in posizione seduta (Fig.2). Siamo dunque degli eleganti bipedi, grazie a muscoli la cui azione si esercita concretamente nel senso del peso. Ciò è possibile solo grazie a sistemi di leve di primo grado, dato che l azione dei muscoli della statica si esercita dal lato opposto al passaggio della linea di gravità. E per questo che si è sempre affermato, a giusto titolo, che i muscoli Spinali ci raddrizzano, ma servendosi dei dischi intrevertebrali come punti di appoggio (Fig.3). Questi ricevono dunque l azione combinata del peso del corpo e dei muscoli destinati a lottare contro il suo crollo. Ciò significa, paradossalmente che ogni qualvolta i Fig. 2 Figura 3 muscoli che ci raddrizzano divengono ipertonici, contemporaneamente ci schiacciano. I gruppi muscolari passano a ponte sopra le nostre articolazioni: ogni muscolo esageratamente accorciato comprime dunque in modo anomalo l articolazione che sottende (Fig.4). Inoltre, avendo più fisiologie, questo muscolo Figura 4 ipertonico impone obbligatoriamente una torsione. Non c è che un passo tra rigidità muscolare e patologia articolare. 3
4 Fisiopatologia dei muscoli della statica L ipertonia e la rigidità dei muscoli della statica sono inevitabili. Essi sono in effetti, perpetuamente sollecitati in accorciamento, sia dal tono neuromuscolare in posizione seduta o in piedi, sia dalla contrazione durante gli spostamenti. In certi individui, la lassità proviene solo dall elasticità dei legamenti; quanto ai muscoli della statica non possono permettersi di rilassarsi, pena il crollo del corpo. Essi, in questo, sono molto diversi dai muscoli dinamici, che non hanno responsabilità antigravitarie. Per semplificare, possiamo dire che i muscoli statici sviluppano sempre una patologia di affaticamento eccessivo, che aumenta la loro tensione. Per rimediare a questa situazione, in RPG si propongono stiramenti progressivi dei muscoli della statica contro debole resistenza, cosa che ci permette di ridare alla nostra muscolatura statica forza, lunghezza ed elasticità. Tutti i nostri esercizi si svolgono sempre in decoattazione articolare, permettendo di ovviare alla componente di schiacciamento. Questo è essenziale in tutti i casi di lesione articolare. Tensioni reciproche Lottare contro il passaggio della linea di gravità non è il solo ruolo dei muscoli della statica. Essi controllano anche l equilibrio in latero-flessione e in rotazione, grazie all opposizione delle loro tensioni. Nei casi di pertonia e di rigidità, il gruppo muscolare più corto provoca la deviazione dell osso sul quale termina. Il corpo si deforma, le articolazioni si bloccano. Catene muscolari Tutti i nostri muscoli, in particolare quelli della statica, sono uniti da strutture aponeurotiche. Queste catene muscolari sono necessarie alla coordinazione statica, per mantenere l equilibrio, e alla coordinazione motoria, per il movimento (Fig.5). Ogni tentativo di allungamento di un gruppo muscolare irrigidito comporta dunque un accorciamento in un punto qualunque della catena muscolare alla quale esso appartiene. Il miglior esempio è quello dei muscoli Spinali: stirare la nuca aumenta la 4
5 Figura 5 lordosi lombare, mentre, al contrario la correzione di una iperlorodosi lombare comporta un appiattimento del dorso o una accentuazione della curva cervicale. Pertanto uno stiramento analitico è votato al fallimento (Fig.6). I due terzi della nostra muscolatura sono costituiti da muscoli della statica: ciò spiega il fatto che esistano diverse catene muscolari. La posizione eretta è assicurata principalmente dalla grande catena maestra posteriore. Per quanto concerne la grande catena maestra anteriore invece, essa sospende il torace, il centro frenico e i visceri; si prolunga attraverso i muscoli antero-interni dell anca e della coscia e attraverso i muscoli anteriori della gamba. La posizione della regione lombare, per esempio, è influenzata posteriormente dalla catena maestra posteriore e in particolare, dagli ischio-crurali, i pelvi-trocanterici e la Massa comune; anteriormente, dai pilastri del Diaframma, lo Psoas e la Fascia iliaca, gli adduttori pubici. 5
6 Figura 6 a) Posizione iniziale; b) Un tentativo di stiramento della nuca provoca un accentuazione della curvatura lombare; c) Inversamente, la correzione dell iperlordosi lombare aumenta la curva cervicale. Posture Le posture sono otto, cosa che permette di stirare tutte le catene muscolari rigide, associando ogni possibile combinazione. Alcune posture si effettuano in carico, ossia in posizione seduta o in piedi e sono particolarmente indicate per i problemi morfologici. Altre si praticano da sdraiati e sono più efficaci per i problemi articolari. Le posture dette rana al suolo e rana in aria sono le più usate per i casi di cervicalgia e lombalgia (Fig. 7 e 8). Esse si praticano sempre insistendo sulla espirazione. Ogni postura dura circa mezz ora e si praticano due posture per seduta. Per tutti i casi cronici, effettuiamo una seduta alla settimana; per i problemi acuti, passiamo talvolta a due sedute settimanali. Le posture adeguate vengono scelte in funzione di vari criteri. Innanzitutto l interrogatorio ci permette di sepere qual è la posizione più dolorosa o il movimento impossibile. L osservazione, poi, ci dice quali sono le deformazioni macroscopiche in grado di indicarci la lesione. La palpazione e il micro-test di mobilità articolare ci indicano infine la sede e la direzione della lesione. 6
7 Nella postura scelta, procediamo allora alla decoattazione e alla detorsione della lesione, lavorando direttamente nel senso della correzione. Le catene muscolari statiche coinvolte nel processo lesionale sono progressivamente stirate; tutte le compensazioni sono a poco a poco corrette. Se sul piano microscopico la liberazione dell articolazione lesa giuda la nostra azione, sul piano macroscopico cerchiamo di avvicinarci progressivamente alla prefezione morfologica. La messa in globalità permette di identificare le cause e gli effetti della lesione articolare e di correggerli. Figura 7 rana in aria Figura 8 rana al suolo 7
8 Il paziente partecipa attivamente alla progressione della postura. Noi manteniamo la posizione ogni volta che appare il minimo dolore, facendolo passare grazie alla contrazione isometrica, nella posizione più eccentrica, del muscolo responsabile. Una volta ottenuta l analgesia la progressione può riprendere. La partecipazione attiva del paziente alla sua stessa correzione ci garantisce una buona integrazione dal punto di vista dello schema corporeo. Tuttavia quando si realizza una liberazione molto evidente dell articolazione in lesione, o una correzione spettacolare dei problemi morfologici, procediamo ulteriormente, alla fine della seduta, ad una integrazione statica o dinamica, che permette al paziente di utilizzare integralmente le sue nuove possibilità. Limiti Metodo dolce, progressivo ed attivo, la Rieducazione Posturale Globale non ha altri limiti se non quelli della chinesiterapia stessa. L adattabilità a ogni caso permette, beninteso, di modellare l intensità della seduta in funzione dell età, del dolore o della fragilità del paziente. Gli effetti secondari sono di tipo para-simpatico-tonico (freddo,fame,sonno) e non presentano alcun inconveniente più grave. 8
9 Bibliografia Bienfait M. Le Fasce. Marrapese, Roma Bouchet, Couilleret Anatomie. David L., Basset Atlas of human anatomy. Duchenne de Boulogne Physiologie des mouvments. Even Ph. La respiration (Meyer Phisiologie humaine). Kapandji I.A. Fisiologia articolare Tronco e rachide. Vol 3 Demi, Roma Leonardt H. Anatomie. Morin G. Physiologie du système nerveux central. Platzer W. Anatomia umana. Ambrosiana, Milano Poirier, Charpy Traitè d anatomie humaine. Poirier, Baumgartner Prècis de dissection. Rouviere Prècis d anatomie et de dissection. Anatomie humaine. Schinz H.R., Baensch W.E. et al Traitè de radiodiagnostic. Le thorax. Sbotta Atlas d anatomie humaine. Zuppinger Traitè de radiodiagnostic. Le diaphramme. Tratto da Ferrari S., Pillastrini P., Vanti C. Riabilitazione integrata delle lombalgie. Masson, Milano
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