Intervento del Prof. Carlo Pace all incontro Il Sud Est d Italia: nuovo polo europeo di attrazione degli investimenti produttivi

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1 Intervento del Prof. Carlo Pace all incontro Il Sud Est d Italia: nuovo polo europeo di attrazione degli investimenti produttivi Bari, Fiera del Levante, 12 settembre 2002

2 Il programma di Sviluppo Italia per il sostegno e lo sviluppo degli investimenti esogeni nel Sud Est d Italia Nel corso degli ultimi anni, grazie alla liberalizzazione delle economie ed alla globalizzazione, è progressivamente aumentata l importanza degli investimenti diretti a livello mondiale e si sono ulteriormente rafforzati i legami tra il sistema produttivo italiano e quelli degli altri paesi. Tuttavia, nonostante i recenti progressi evidenziati anche nell ultimo studio sulle capacità di attrazione degli investimenti curato da Ernst & Young e promosso da Sviluppo Italia con l ICE, il grado di apertura internazionale del nostro sistema produttivo, soprattutto con riferimento agli IDE (investimenti diretti esteri) rimane molto più limitato rispetto a quello dei principali paesi europei nostri competitori. La minore capacità dell Italia di attrarre investimenti dall estero rispetto agli altri paesi europei, la forte concentrazione di tali investimenti in poche regioni, il fatto che lo stock di investimenti diretti in uscita sia da tempo significativamente superiore a quello degli investimenti diretti in entrata sono fenomeni che rendono necessari interventi di politica economica finalizzati a rafforzare i rapporti tra il sistema produttivo italiano e i sistemi produttivi degli altri Paesi. Tuttavia, questo rafforzamento potrà essere perseguito solo attraverso un serio sforzo per la risoluzione dei nodi che strutturalmente caratterizzano l economia italiana, a partire dal forte divario che ancora sussiste tra il nord e il sud del Paese che può e deve essere colmato anche attraverso l afflusso degli investimenti esogeni. Sono principalmente quattro i fattori su cui, insieme ad altri, si fonda la debolezza nell attrarre investimenti: la mancanza di informazioni ed una comunicazione inefficace, la carenza infrastrutturale, la lentezza delle procedure e la mutabilità delle norme e degli obblighi fiscali che si traducono in una scarsa efficienza della burocrazia, le debolezze del sistema finanziario e creditizio. Al contrario, uno dei più importanti fattori di attrazione del nostro Paese è rappresentato dalle opportunità offerte dalle dimensioni del mercato italiano, che pure fa parte del più vasto mercato europeo. Il Governo con il Patto per l Italia, sottoscritto con le parti sociali lo scorso 5 luglio, ha posto fra le azioni prioritarie per favorire la realizzazione di investimenti e quindi di nuova occupazione nel Mezzogiorno, subito dopo gli interventi per la riduzione del gap infrastrutturale, l attrazione degli investimenti nel Mezzogiorno. Per questa finalità Sviluppo Italia è stata incaricata di definire ed attuare un programma pluriennale. Attraverso questo programma, secondo quanto precisato nel DPEF , presentato dal Governo il 9 luglio u.s., sarà possibile garantire la gestione integrata e coordinata delle diverse fasi del processo di localizzazione degli investimenti, anche mediante la sua articolazione territoriale (attualmente oggetto di un ampio e tempestivo processo di ristrutturazione e riorganizzazione). Sviluppo Italia d intesa con le Regioni (sono stati recentemente sottoscritti due protocolli d intesa con la Puglia e la Calabria), promuoverà ulteriori forme di semplificazione amministrativa e la costruzione di veri e propri contratti di localizzazione fra soggetti investitori e soggetti pubblici. 2

3 Il programma sarà supportato da una puntuale analisi sull immagine del Mezzogiorno a livello internazionale, promossa nell ambito del Programma comunitario , al fine di rilevare, in modo sistematico e ripetuto nel tempo, la percezione del Mezzogiorno e la sua trasformazione da parte di operatori industriali, finanziari, turistici e commerciali di alcuni grandi Paesi esteri. Pertanto, Sviluppo Italia, nell ambito del piano industriale, presentato recentemente al Governo ed all azionista, ha previsto di realizzare, in coerenza con gli indirizzi sopraindicati, una pluralità di interventi con l obiettivo di: intervenire su specifiche aree del territorio italiano per le quali, in stretta collaborazione e su sollecitazione di soggetti pubblici e privati, dopo aver realizzato eventuali opere di riqualificazione e/o bonifica in funzione della vocazione del territorio e nel rispetto della sostenibilità dell economia locale, saranno effettuate azioni di marketing e vendita mirata a potenziali investitori. promuovere e facilitare iniziative di investimento produttivo rivolte al mercato italiano fornendo assistenza alle imprese nel processo di decisione e di localizzazione, in particolare nelle aree a più elevato potenziale di sviluppo ancora inespresso. 3

4 Il modello messo a punto da Sviluppo Italia si articola in tre fasi principali e si rivolge sia alle medie e grandi imprese estere, sia alle imprese italiane di qualunque dimensione, interessate ad investire in attività ad elevato contenuto tecnologico, in grado di creare un maggior valore aggiunto. 1. Il modello si basa sulla creazione di un catalogo delle aree, costruito in partnership con gli operatori locali, in particolare con le istituzioni regionali, che hanno sensibilità e strumenti più adeguati nell individuazione delle aree da promuovere per la localizzazione di nuovi investimenti. La creazione del catalogo è strumentale alla definizione di una dettagliata offerta territoriale, consistente nella ricerca delle opportunità insediative, nella mappatura dei fattori localizzativi, nel monitoraggio dei dati, nella redazione di piani di marketing territoriali e nella definizione di accordi con gli attori locali per la gestione delle aree. L obiettivo è quello di gestire direttamente gli interventi per la predisposizione e l allestimento delle aree. A tal fine Sviluppo Italia costituisce, anche con risorse proprie, un Fondo di Rotazione destinato all acquisto, all infrastrutturazione e alla cessione delle aree. Questa fase prevede, inoltre, un contratto di localizzazione tra le Regioni, le imprese e Sviluppo Italia per assistere i potenziali investitori durante tutto il processo insediativo: dall individuazione dell area alla promozione all offerta dei servizi, passando per la valutazione del progetto e l accompagnamento nella fase di realizzazione. 2. La fase successiva comprende una serie di azioni promozionali, svolte direttamente da Sviluppo Italia, quali direct marketing, road-show, workshop e indirettamente in collaborazione con le rappresentanze estere degli organismi istituzionali, quali ad esempio ICE, MAE, Camere di Commercio Estero, nonché con le sedi territoriali delle associazioni di industria, artigianato, piccole e medie imprese e commercio. 3. Infine, Sviluppo Italia prevede l accompagnamento delle imprese interessate a realizzare nuovi investimenti, attraverso l elaborazione di piani d impresa e la valutazione dei progetti (analisi impatto economico e strategico). Il piano prevede anche l erogazione degli incentivi attraverso l estensione alle aree individuate dei benefici previsti dalla legge 181/89, il supporto alle problematiche amministrative, l individuazione di una rete di fornitori, l assistenza nella definizione di specifici programmi formativi per il personale. L azione di Sviluppo Italia assolverà alla funzione di costruzione e valutazione del progetto di investimento e di accompagnamento degli investitori nel processo di insediamento. Operando in stretto raccordo con quella degli altri soggetti che operano nel sistema nazionale, Sviluppo Italia potrà contare sulla valorizzazione dei seguenti punti di forza: la presenza capillare sul territorio, basata sulla rete delle società regionali, dei BIC-CISI, delle imprese partecipate e di quelle finanziate dalle leggi sulla creazione d impresa; la capacità di creare consenso sul territorio e di consolidare partnership attraverso un sistema di accordi e convenzioni per la gran parte già conclusi con le amministrazioni locali; il know-how consolidato in materia di valutazione, controllo e realizzazione di piani di investimento; esperienza diretta nel processo di attrazione legato alla realizzazione di progetti; la pianificazione e la promozione del territorio, la bonifica e la riqualificazione delle aree industriali; il sostegno alla creazione e allo sviluppo di iniziative imprenditoriali; la gestione diretta di strumenti finanziari per la creazione e lo sviluppo d impresa, come i fondi per la partecipazione al capitale di rischio, le misure agevolative nei settori siderurgico e agro-industriale e gli incentivi all auto-imprenditorialità e all auto-impiego. 4

5 In conclusione, quindi, l obiettivo è fornire agli investitori nazionali ed internazionali ed ai grandi gruppi industriali, dei veri e propri pacchetti chiavi in mano di assistenza tecnica e finanziaria, che partano dal catalogo dell offerta, per arrivare al modello di contratto di localizzazione da stipulare. Gli investitori avranno in questo modo le idee chiare sulla fattibilità dell investimento, la disponibilità di sgravi fiscali e i tempi di utilizzo dei contributi. Venendo infine al tema più specifico dell attrazione degli investimenti esogeni nel Sud est d Italia, non possiamo non rilevare che la regione Puglia presenta una forte dinamicità ed ha manifestato un forte interesse all attrazione degli investimenti esteri, come dimostrano i contratti di programma sottoscritti negli ultimi anni e Sviluppo Italia ne é pienamente consapevole dal momento che è la prima Regione con cui ha sottoscritto un protocollo d intesa finalizzato alla realizzazione di diverse iniziative. Peraltro, questa regione si colloca in una posizione geografica che è strategica sia con riferimento all allargamento verso Est dell Unione Europea sia con riferimento al fenomeno dello spostamento delle quote del commercio internazionale verso i Paesi del Nord Africa. Nel bacino del Mediterraneo dovrà necessariamente indirizzarsi l attenzione degli operatori economici e degli investitori internazionali. L Italia e, in particolare, le regioni meridionali si collocano in posizione strategica all interno di questo bacino e il progetto Euro-Med dell Unione Europea prevede di creare nei prossimi anni una zona di libero scambio nell area del Mediterraneo. Nell ambito di altri progetti europei è prevista la realizzazione di reti transnazionali in grado di collegare l Italia meridionale al Nord dell Europa. Quest esigenza di mercato, fortemente connessa al processo di pacificazione dei Paesi interessati, e l esigenza di rivitalizzazione economica del Mezzogiorno richiedono alle Regioni meridionali il massimo sforzo nel concentrare ogni risorsa nello sviluppo dei sistemi produttivi locali e nel renderli transnazionali, in pratica integrati con gli altri SPL che insistono sul Mediterraneo e che hanno origine nei Balcani, nel Medio Oriente e nel Nord dell Africa. Le professionalità e i mezzi di Sviluppo Italia sono al servizio e al fianco delle amministrazioni locali con maggiore attenzione per quelle nel Mezzogiorno - affinché lo sviluppo e l integrazione transnazionale dei sistemi produttivi locali avvenga e si consolidi. Con questo obiettivo Sviluppo Italia è e sarà sempre di più impegnata nel campo delle infrastrutture e nell attrazione degli investimenti, soprattutto nel settore del turismo. 5

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