3 Uomini, donne, sport

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1 3 Uomini, donne, sport Che cosa si impara nel capitolo 3 Per approfondire le determinanti di un fenomeno calcoliamo i rapporti di derivazione. Per leggere agevolmente dati che evolvono nel tempo i primati italiani per il salto in alto e per il nuoto utilizziamo i grafici cartesiani e i tassi di variazione.

2 Primati maschili e femminili nel salto in alto e nel nuoto Abbiamo raccolto presso la Fidal (Federazione italiana di atletica leggera) e presso la Fin (Federazione italiana nuoto) i dati relativi all evoluzione nel tempo di alcuni primati sportivi maschili e femminili (Tavole 1 e 2). Tavola 1 - Primati italiani per il salto in alto senza pedana, maschili e femminili, nel tempo (in metri) Maschile PRIMATI Primatista Luogo di Data di Femminile PRIMATI Primatista Luogo di Data di 1,70 C. Colombo Milano ,15 E. Ghiringhelli Montecarlo ,70 O. Pizio Milano ,15 B. Pizzini Montecarlo ,725 G. Torretta Roma ,30 A. Sacco Roma ,75 L. Brambilla S.S. Giovanni ,33 A. Sacco Milano ,75 A. Vecchi Carpi ,35 L. Banzi Montecarlo ,75 G. Torretta Vigevano ,35 A. Sacco Montecarlo ,75 G. Torretta Venezia ,37 L. Banzi Montecarlo ,75 E. Brambilla Vigevano ,40 L. Banzi Milano ,75 E. Brambilla Milano ,40 A. Sacco Milano ,75 A. Pedrelli Bologna ,41 A. Sacco Imola ,75 C. Butti Milano ,42 S. Martini Dalmine ,75 A. Pagani Tivoli ,43 O. Valla Firenze ,75 A. Tonini Roma ,45 O. Valla Bologna ,75 C. Butti Alessandria ,48 O. Valla Bologna ,75 G. Tugnoli Firenze ,48 O. Valla Milano ,770 P. Pisati La Spezia ,50 O. Valla Verona ,781 C. Ghiringhelli Legnano ,517 O. Valla Udine ,805 E. Uicich Roma ,54 C. Testoni Torino ,835 G. Corona Cagliari ,56 O. Valla Bologna ,843 G. Palmieri Napoli ,57 P. Paternoster Roma ,85 G. Palmieri Roma ,60 P. Paternoster Roma ,86 G. Palmieri A. Piceno ,61 P. Paternoster Strasburgo ,86 G. Palmieri Padova ,62 P. Paternoster Napoli ,863 A. Tommasi Verona ,63 O. Giardi (1) Bologna ,867 A. Tommasi Verona ,64 M. Bortoluzzi Roma ,90 A. Tommasi Milano ,65 M. Bortoluzzi Carrara ,905 A. Tommasi Firenze ,65 M. Bortoluzzi Roma ,915 A. Tommasi Verona ,66 M. Bortoluzzi Ostia ,915 A. Tommasi Bologna ,67 O. Giardi Bergamo ,92 R. Dotti Bologna ,68 A. R. Bellamoli Milano ,93 A. Campagner Torino ,70 L. Bortoli Padova ,95 A. Campagner Parma ,71 S. Simeoni Padova ,96 A. Campagner Parma ,72 S. Simeoni Roma ,98 A. Campagner Parma ,73 S. Simeoni Roma ,99 G. Roveraro Bologna ,73 S. Simeoni Bucarest ,01 G. Roveraro Lugano ,75 S. Simeoni C. Veneto ,02 G. Roveraro Genova ,75 L. Bortoli Padova ,03 W. Zamparelli Roma ,75 S. Massenz Torino ,03 R. Galli Roma ,76 S. Simeoni Roma ,04 W. Zamparelli Roma ,77 S. Massenz Ancona ,04 A. Brandoli Milano ,78 S. Simeoni Helsinki ,05 M. Bogliatto Alessandria ,78 S. Simeoni Madrid ,06 R. Galli Pisa ,80 S. Simeoni Madrid ,08 R. Galli Pisa ,80 S. Simeoni Londra ,09 M. Bogliatto Porto Alegre ,82 S. Simeoni Monaco ,09 M. Bogliatto Roma ,85 S. Simeoni Monaco

3 Tavola 1 segue - Primati italiani per il salto in alto senza pedana, maschili e femminili, nel tempo (in metri) Maschile PRIMATI Primatista Luogo di Data di Femminile PRIMATI Primatista Luogo di Data di 2,10 M. Bogliatto Roma ,86 S. Simeoni Roma ,11 E. Azzaro Sindelfingen ,86 S. Simeoni Roma ,12 G. Crosa Roma ,89 S. Simeoni Roma ,12 G. Crosa Città del Messico ,90 S. Simeoni Avezzano ,14 G. Crosa Città del Messico ,90 S. Simeoni Torino ,14 G. Crosa Città del Messico ,91 S. Simeoni Montreal ,15 E. Azzaro Formia S. Simeoni S.Sebastiano ,16 E. Azzaro Milano ,93 S. Simeoni Formia ,17 E. Azzaro Atene S. Simeoni Milano ,17 E. Azzaro Formia ,95 S. Simeoni Formia ,17 E. Azzaro Siracusa ,97 S. Simeoni Kouvola ,18 E. Azzaro Rieti ,98 S. Simeoni Brescia ,18 E. Azzaro Madrid ,01 S. Simeoni Brescia ,19 E. Del Forno Milano ,01 S. Simeoni Praga E. Del Forno Genova E. Del Forno Udine ,20 E. Del Forno Viareggio ,20 E. Del Forno Milano ,20 G. Ferrari F. Modenese ,21 E. Del Forno Siena ,22 E. Del Forno Siracusa ,22 R. Bergamo Milano ,23 R. Fortini Livorno ,23 O. Raise Milano ,24 O. Raise Trinec ,24 R. Bergamo Roma ,26 B. Bruni Genova ,25 M. Di Giorgio N. Gorica ,26 M. Di Giorgio Udine ,27 O. Raise Bologna ,27 Di Giorgio Bologna ,27 B. Bruni Bologna ,28 P. Borghi S. L. del Piave ,29 M. Di Giorgio Pisa ,30 M. Di Giorgio Udine ,30 L. Toso Padova ,32 L. Toso Torino ,33 M. Benvenuti Verona Fonte: Fidal (1) Osvalda Giardi (Cus Pisa) saltò 1,63 a Bologna il 14 settembre1957, ma con l aiuto di una scarpetta a suola più alta del consentito.

4 Tavola 2 - Primati italiani per i 100 metri stile libero, maschili e femminili, nel tempo (in minuti, secondi e decimi di secondo) Maschile Femminile PRIMATI (a) Primatista Luogo di Data di Luogo di Data di PRIMATI (a) Primatista E. Polli Budapest A. Ippavitz Milano E. Polli Bologna N. Bravin Bologna E. Polli Roma M. Schwartz Roma S. Banchelli Bologna A. Savi Roma D. Cappellini Torino I. Sulligi Roma G. Gambetta Torino A. Savi Bologna M. Costa Torino B. Lokar, T. Sanremo W. Lisardi Genova G. Ruzzier Milano C. Brunelleschi Firenze B. Lokar Genova C. Pedersoli Salsom B. Lokar Trieste C. Pedersoli Genova B. Lokar Milano C. Pedersoli Torino B. Lokar Trieste A. Romani L'Aquila B. Lokar Trieste B. Lokar Trieste NUOVO REGOLAMENTO B. Lokar Trieste P. Pucci Melbourne D. Gamacchio Napoli P. Pucci Roma D. Gamacchio-Finc. Levanto P. Pucci Bologna D. Gamacchio-Fine. Genova P. Pucci Budapest R. Calligari Torino P. Pucci Budapest R. Calligaris Genova B. Bianchi Sanremo P. Boscaini Tokyo NUOVO REGOLAMENTO 55.7 P. Boscaini Sanremo S. Valle Napoli P. Boscaini Milano S. Valle Genova P. Boscaini Roma S. Valle Genova P. Boscaini Tunisi S. Valle Spalato P. Boscaini Milano M. C. Pacifici Roma R. Pangano Roma P. Saini Genova R. Pangano Siracusa M. C. Pacifici Genova R. Pangano Dortmund P. Saini Roma R. Pangano Belgrado P. Saini Roma R. Pangano Belgrado P. Saini Roma R. Pangano Roma P. Saini Milano R. Pangano Vienna P. Saini Roma R. Pangano Vienna D. Beneck Roma R. Pangano Vienna P. Saini Mosca M. Guarducci Las Palmas D. Beneck Dieren M. Guarducci Montreal D. Beneck Tokio M. Guarducci Montreal D. Beneck Tokio M. Guarducci Chiavari D. Beneck Roma M. Guarducci Rio de Janeiro D. Beneck Roma M. Guarducci Warendorf D. Beneck Utrecht M. Guarducci Casablanca M. Sacchi Sanremo M. Guarducci Casablanca N. Calligaris Barcellona G. Lamberti Roma N. Calligaris Smirne G. Lamberti Catania N. Calligaris Berlino ,55 G. Lamberti Strasburgo L. Podestà Milano G. Lamberti Strasburgo L. Podestà Belgrado R Gleria Firenze L. Podestà Belgrado G. Lamberti Genova C. Savi-Scarponi Pescara G. Lamberti Bonn C. Savi-Scarponi Chiavari G. Lamberti Bonn C. Savi-Scarponi Chiavari L. Vismara Sydney C. Savi-Scarponi Roma C. Savi-Scarponi S. Juan C. Savi-Scarponi Milano M. Dalla Valle Milano M. Vallarin Torino M. Vallarin Piacenza S. Persi Udine S. Persi Palermo

5 Tavola 2 segue - Primati italiani per i 100 metri stile libero, maschili e femminili, nel tempo (in minuti, secondi e decimi di secondo) PRIMATI (a) Maschile Luogo di Primatista Data di PRIMATI (a) Primatista Femminile Luogo di Data di Fonte: Fidal (a) Minuti, secondi e decimi (dal 1973 centesimi) di secondo S. Persi Roma S. Persi Los Angeles S. Persi Los Angeles S. Persi Catania S. Persi Strasburgo S. Persi Bonn V. Susin San Donato C. Chiuso Roma L. Striani Monfalcone C. Vianini Sydney C. Vianini Sydney C. Vianini Fukuoka eg C. Vianini Fukuoka C. Vianini Genova Quanti numeri! Difficile raccapezzarcisi! Pure, contengono numerose informazioni. Cerchiamo di scoprirne qualcuna insieme, con l aiuto di semplici strumenti statistici: le rappresentazioni grafiche e i rapporti. Sui dati della tavola 2 occorre fare qualche precisazione: nel 1956 i primati, che sono espressi in tempo misurato in minuti primi, minuti secondi e frazioni di minuto secondo peggiorano, seppure di poco. Da quella data, infatti, è stato autorizzato il più preciso cronometraggio elettronico. Dal 1973, inoltre, sono stati cronometrati anche i centesimi di secondo. Abbiamo rappresentato i dati delle tavole 1 e 2 nelle figure 1 e 2. Trattandosi di serie temporali, abbiamo utilizzato un grafico cartesiano. Sulle ascisse è descritto il tempo, sulle ordinate la misura del primato. La tendenza è, ovviamente, ad aumentare per il salto in alto e a diminuire per i 100 metri stile libero. Figura 1 Primati italiani, maschili e femminili, per il salto in alto, nel tempo (in centimetri) L exploit l'exploit di di Sara Simeoni 170 Sara Simeoni Maschi 160 Femmine

6 Figura 2 Primati italiani, maschili e femminili, per i 100 metri stile libero, nel tempo (in minuti, secondi, frazioni di secondo) 1' 40'' 1' 35'' 1' 30'' 1' 25'' 1' 20'' 1' 15'' 1' 10'' Maschi Femmine 1' 05'' 1' 00'' 0' 55'' 0' 50'' 0' 45'' 0' 40'' Ecco alcune prime considerazioni per il salto in alto: l evoluzione del record maschile è più regolare di quello femminile; il susseguirsi temporale dei primati presenta alcuni salti. Ciò può derivare dall emergere di qualche atleta particolarmente dotato (si potrebbero controllare i miglioramenti dei primati personali, per vedere se questo è vero) oppure da una modificazione radicale della tecnica: ad esempio, il passaggio dallo scavalcamento ventrale iniziato da Albritton allo stile Fosbury, scavalcamento dorsale, introdotto intorno al 1968; il divario fra record maschile e femminile tende a diminuire nel tempo; a ciò ha contribuito fortemente l exploit di Sara Simeoni che, fra il 1970 e il 1978, ha portato il primato italiano del salto in alto femminile da 1,71 a 2,01 (+ 30 cm!). Per dare evidenza alle ultime due considerazioni, nella tavola 3, per alcuni anni, fra il 1923 e il 1981, è stata calcolata la differenza tra i record italiani maschili e femminili. Questa è rimasta intorno a cm fino al 1970; poi si è ridotta sotto i 30. Un apprezzamento analogo può essere fatto in base al rapporto fra le due misure (giudicate voi quale metodo sia migliore). Si vede che il primato femminile è stato circa l 80 per cento di quello maschile fino al 1970 ed è poi passato all 86 per cento nel periodo Il merito, lo si può constatare dai dati della tavola 1, è stato specialmente, come si è già accennato, di Sara Simeoni. D altra parte, il recupero delle donne rispetto agli uomini è abbastanza generale, per tutte le specialità sportive. Esso ha avuto luogo negli ultimi 40 anni in Italia. Potete verificarlo voi stessi, chiedendo i dati alla Fidal, o ricorrendo a qualche pubblicazione specializzata. Il processo di avvicinamento delle performance femminili a quelle maschili è dovuto essenzialmente alla più diffusa pratica sportiva rispetto al passato da parte delle donne. Storicamente, la discriminazione secondo il sesso si è espressa anche nella diversa opportunità di praticare gli sport. Appena qualche decina di anni fa, i genitori non si aspettavano che la propria figlia corresse veloce o che lanciasse lontano una palla di ferro; così come non si aspettavano che riuscisse bene in scienze.

7 Chiedete alla Fidal i dati sui tesseramenti maschili e femminili, per specialità, nel tempo e confrontateli fra loro; potete anche rapportarli, rispettivamente, ai dati relativi alle popolazioni maschile e femminile fra i 15 e i 25 anni, alle date dei censimenti più vicini 1. Tavola 3 - Primati italiani maschili e femminili per il salto in alto, in alcuni anni tra il 1925 e il 1980 e confronti (in metri) ANNI Primato (a) Differenza Rapporto Maschile (1) Femminile (2) (1) - (2) (2) : (1) % ,835 1,410 0,43 76, ,860 1,430 0,43 76, ,915 1,517 0,39 79, ,950 1,560 0,39 80, ,010(b) 1,570 0,44 78, ,020 1,650 0,37 81, ,100 1,670 0,43 79, ,170 1,750 0,42 80, ,220 1,900 0,32 85, ,290 2,100 0,19 91,7 (a) Si considera il primato più elevato stabilito nell'anno. (b) Relativo al Rapporto di derivazione Quoziente che si ottiene dal rapporto fra l intensità di un certo fenomeno e l intensità di un altro che ne costituisca il presupposto. Qualche volta, il numeratore del rapporto rappresenta l ammontare della variazione intervenuta, in un certo intervallo di tempo, per il fenomeno che figura al denominatore. Sono esempi di rapporti di derivazione: i quozienti di natalità (numero di nati in un anno diviso la popolazione all inizio dell anno o a metà anno) che forniscono una misura della forza riproduttiva di una popolazione; i quozienti di scolarità (numero di alunni iscritti in un anno scolastico diviso la popolazione; eventualmente, soltanto quella di età corrispondente); i tassi di pratica sportiva della popolazione giovanile. Guardate ora i risultati delle donne nei 100 metri stile libero (Tavola 2 e specialmente Figura 2) fra il 1924 e il Il loro record è migliorato di 40 secondi e 33 centesimi (-42,3 per cento). Più o meno nello stesso periodo, fra il 1926 e il 2000, il record maschile si è abbassato di 16 secondi e 37 centesimi (-25,0 per cento). Abbiamo usato, per il confronto, una variazione relativa, o tasso di variazione, che è stato percentualizzato per poter apprezzare più facilmente il risultato. Ad esempio, per le donne, abbiamo sottratto il record del 1924 da quello del 2001 ( cioè :55, 07 95,40 = 40,33 secondi) 2 ; abbiamo rapportato il valore della differenza a quello del record iniziale (-40,33 95,40 = 0,423) e infine abbiamo moltiplicato per 100 (-0, = 42,3). Noterete che la prima differenza è espressa in secondi, come i record. I due rapporti, invece, non hanno più dimensione (sono numeri puri), poiché esprimono quella stessa differenza in funzione del valore iniziale del record, assumendo quest ultimo come una vera e propria unità di misura; ad esempio, -42,3 per cento significa che l ultimo record è diminuito, rispetto a quello preso a riferimento cioè come unità di misura di una frazione pari a 423 millesimi, cioè del 42,3 per cento. 1 Il valore di questi rapporti vi dirà quanti uomini (o donne) praticavano le diverse specialità dell atletica leggera per ogni coetaneo dello stesso sesso che avrebbe potuto praticarle. Se moltiplicate il valore per 100, avrete quanti le praticavano rispetto a 100 che avrebbero potuto. Quelli qui proposti sono rapporti di derivazione. 2 Per poter effettuare la sottrazione ambedue i record sono stati espressi in secondi e centesimi di secondo.

8 Possiamo costruire una tavola analoga alla tavola 3. I dati che si ottengono sono descritti nella tavola 4. La distanza fra i record maschili e femminili era di circa 12 secondi nel 1955 e diventa di circa 7 secondi nel 2000, riducendosi dal 16,81 per cento al 13,67 per cento. Tavola 4 - Primati italiani maschili e femminili di nuoto nei 100 metri stile libero, in alcuni anni tra il 1950 e il 2000) e confronti (in secondi e centesimi di secondi) ANNI Primato (a) Differenza Rapporto Maschile (1) Femminile (2) (2) - (1) (2) : (1) % ,50 69,50 10,00 116, ,20 68,80 11,60 120, ,10 64,40 8,30 114, ,40 62,50 7,10 112, ,60 62,20 7,60 113, ,50 61,36 8,86 116, ,24 58,62 7,38 114, ,99 57,24 6,25 112, ,48 57,08 7,60 115, ,23 55,96 6,73 113,67 (a) Si considera il primato più elevato stabilito nell'anno. Tasso di variazione I tassi di variazione sono molto utili allorché si vogliano confrontare due situazioni. Supponiamo, ad esempio, di voler valutare l effetto del rincaro del prezzo del petrolio (avvenuto nel 1981) sul consumo di benzina per autoveicoli in Italia (che importa tutto il suo fabbisogno) e negli Stati Uniti d America (che, invece, sono produttori). Potremmo considerare la variazione del consumo nei due paesi (differenza fra i consumi nel 1982 rispetto al 1981), ma i risultati che otterremmo sarebbero fortemente influenzati dal differente numero di autoveicoli circolanti nei due paesi e anche dalla loro diversa cilindrata media; in altri termini, dal diverso ordine di grandezza dei consumi nei due paesi. Per eliminare l effetto di questa circostanza, possiamo rapportare la variazione intervenuta fra i due anni al valore iniziale del consumo, eventualmente moltiplicando per 100 il risultato ottenuto. Se il valore del rapporto per l Italia fosse 0,22 (in termini percentuali 22 per cento) e per gli Usa 0,05 (in termini percentuali 5 per cento) vorrebbe dire che il consumo in Italia, fra il 1981 e il 1982, è diminuito del 22 per cento rispetto al livello iniziale e negli Usa del 5 per cento. In simboli, il tasso di variazione (t) può essere così indicato: I 2 I 1 t =, I dove I 1 e I 2 indicano l ammontare del fenomeno rispettivamente ai tempi 1 e 2. 1 Tutto ciò si capisce ancora più chiaramente, considerando l evolversi nel tempo del valore del rapporto fra il record femminile e maschile. Nel 1955, la donna più veloce impiegava circa un quinto in più del tempo del primatista maschile per nuotare i 100 metri stile libero; fra il 1960 e il 2000, circa un settimo in più del tempo, cioè fra il 14 per cento e il 13 per cento in più. Negli ultimi anni sembra che il rapporto tra le performance maschili e femminili si sia stabilizzato.

9 Il divario fra uomini e donne non è uguale nei vari sport. In alcuni di essi, la conformazione fisica delle donne penalizza maggiormente i loro risultati. Gli esperti sostengono che la minore potenza muscolare femminile incida relativamente di più nelle specialità in cui conti lo scatto; meno quando occorra resistenza. Per verificarlo, abbiamo raccolto i dati dei primati maschili e femminili, per alcuni anni fra il 1980 e il 2000, oltre che per i 100 metri stile libero, anche per i 200, i 400, gli 800 e i Tavola 5 - Confronto tra i primati italiani di nuoto maschili e femminili nei 100, 200, 400, 800, e 1500 metri stile libero, in alcuni anni fra il 1980 e il 2000 (a) ANNI Primati femminili in percentuale di quelli maschili 100 mt. 200 mt. 400 mt. 800 mt mt ,4 111,3 108,4 104,6 104, ,6 110,9 109,4 105, ,7 111,7 109,2 105,8 106, ,0 110,4 107, , , ,7 112, (a) Si considera il primato più elevato stabilito nell'anno. Il simbolo - indica che il confronto non è possibile. Questa volta, se vogliamo confrontare l evoluzione dei risultati femminili rispetto a quelli maschili nelle diverse specialità, non possiamo basarci sulle differenze fra i record, ma dobbiamo ricorrere ai rapporti fra gli stessi. Infatti, le differenze risulterebbero dell ordine di grandezza dei record. Ad esempio nel 1985, per i 100 metri stile libero maschili, il record è di 51 secondi e per i 1500 maschili è di 15 minuti e mezzo. I rapporti, invece, risultano adimensionali e consentono un corretto confronto fra le situazioni considerate. Abbiamo scritto il valore dei rapporti fra primati femminili e maschili nella tavola 5. Si vede immediatamente che i primati femminili degli 800 e 1500 metri quasi eguagliano quelli maschili. C è ancora, forse, da erodere qualcosa sulle distanze brevi (100, 200 e 400 metri). Emerge con chiarezza, comunque, che le donne ottengono risultati comparativamente migliori nelle gare di resistenza, come afferma la medicina sportiva.

10 Esercitazioni 1. Ripetete l indagine proposta in questo capitolo per altri sport che vi interessano, eventualmente soltanto per la vostra regione o provincia. In particolare, provate a verificare, per la corsa, se le donne conseguano risultati relativamente migliori, in confronto agli uomini, nelle gare di resistenza rispetto a quelle di velocità. 2. Organizzate una gara di salto in alto con i compagni della vostra e di altre classi, tenendo distinte le misure dei maschi da quelle delle femmine. Effettuate ciascuno tre prove e considerate la migliore. Rapportate questa misura alla statura di chi l ha conseguita. Il valore del rapporto darà un idea dell agilità individuale (quale frazione della propria statura si riesce a saltare). Lo stesso rapporto potete stabilirlo fra la somma di tutti i risultati ottenuti nel salto in alto e la somma dei valori delle stature, ottenendo una misura dell agilità media dell intero gruppo. Se aggregate per sottogruppi (i maschi; le femmine; i dodicenni; i tredicenni; gli alti; i bassi, avendo stabilito, per questi ultimi due gruppi, il valore di separazione), potete fare interessanti confronti. 3. Approfondite la questione della discriminazione secondo il sesso, sperimentata storicamente nel nostro come in altri paesi, in relazione a diversi aspetti del vivere sociale. Consultate l Annuario statistico italiano; il rapporto tra femmine e maschi nel nostro paese è risultato, al censimento del 2001, pari a 1,06: in altri termini, ogni 100 maschi viventi, c erano circa 106 femmine. Quanti erano i deputati di sesso femminile rispetto a 100 colleghi maschi? E gli insegnanti universitari? E i chirurghi? E 4. I tempi vengono misurati nei vari sport anche in centesimi di minuto secondo. C è spazio per riflessioni sull evoluzione degli strumenti di misura del tempo e sulle approssimazioni che si commettono nella lettura dei valori rilevati. L insegnante di matematica e quello di scienze vi possono aiutare a confrontare l espressione decimale e sessagesimale che si usa per esprimere il tempo. Provate anche a valutare le misure decimali o centesimali mediante frazioni semplici (1/2; 1/3; 1/4) di secondo. Per esempio, 27 centesimi sono di più o di meno di 1/3 di secondo? E di 1/4 di secondo?

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