IL PORTIERE NELLA SCUOLA CALCIO FORMAZIONE DIDATTICA DEL RUOLO. enrico sarli massofisioterapista allenatore di base
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- Giustino Massari
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1 IL PORTIERE NELLA SCUOLA CALCIO FORMAZIONE DIDATTICA DEL RUOLO enrico sarli massofisioterapista allenatore di base
2 i portieri sono gente particolari, che non smettono di volare tra un palo e l altro, tra un sogno e l altro. Sono i ribelli del calcio, sono quelli del coraggio e della fantasia enrico sarli
3 IL PORTIERE NELLA SCUOLA CALCIO FORMAZIONE DIDATTICA DEL RUOLO 1 CHI E IL PORTIERE DI CALCIO E IL SUO RUOLO 2 CHE COSA E UNA SCUOLA DI CALCIO 3 QUALE FORMAZIONE 4 QUALE DIDATTICA
4 CHI E IL PORTIERE DI CALCIO QUALE IL SUO RUOLO l idea del portiere nasce nel 1870 come incaricato della custodia della porta,è passato da diverse fasi innovative ma resta sempre un autentico fantasista e l ultimo baluardo da superare. E un personaggio assai particolare perché portieri si nasce ed ènecessaria una certa vocazione con particolare sicurezza e determinazione. Egli ha il grande dono delle mani per opporsi alle umiliazioni degli avversari e il regolamento del calcio gli consente solo a lui di usarli
5 Il portiere ècome uno specchio rivolto verso la partita, lui più di ogni altro dovrebbe saper leggere la partita e annotare i difetti della squadra come un collaboratore dell allenatore. E un acrobata, un autentico fantasista caratterialmente c è il portiere che da fiducia ai compagni e loro si comportano in modo positivo, ma c è anche chi questa fiducia non la trasmette e condiziona i compagni
6 Il portiere èvolto al protagonismo èunico e inconfondibile per spettacolarità d azione, abbigliamento diverso dagli altri con diversa posizione in campo rispetto agli altri. Nell immaginario sportivo evoca un eroe, sprezzante del pericolo e che mette a repentaglio la sua incolumità reggendosi a difesa della squadra
7 CHE COSA E UNA SCUOLA DI CALCIO (dati f.i.g.c. settore giovanile e scolastico) SCUOLE DI CALCIO SPECIALIZZATE SCUOLE DI CALCIO RICONOSCIUTE CENTRI CALCISTICI DI BASE
8 SONO 6800 LE SCUOLE DI CALCIO AFFILIATE ALLA F.I.G.C. CHE SI DIFFERENZIANO PER UNA SERIE DI PARTICOLARI REQUISITI DI QUALITA TECNICA E ORGANIZZATIVA QUALI 1 PRESENZA DI TECNICI QUALIFICATI 2 AGGIORNAMENTO DEI TECNICI LE SCUOLE CALCIO RICONOSCIUTE SONO 2637
9 IL PORTIERE NELLA SCUOLA DI CALCIO la scuola calcio èsinonimo di società dove vivono all interno vari ceti sociali, dove esistono varie problematiche riportate dai suoi frequentatori, essa èun autentico ambiente sociale che non può e non deve perdere d occhio quelli che sono i fattori che influenzano poi il soggetto che pratica la scuola calcio. Deve essere di guida per i giovani verso i cambiamenti che la società civile sta subendo. Noi tecnici abbiamo l obbligo che quando programmiamo un lavoro didattico e metodologico dobbiamo tenere conto dei fattori esterni ed interni che condizionano il soggetto.
10 FATTORI ESTERNI AMBIENTE : inteso come area spazio destinata all attività motoria AMBIENTE SOCIALE: l interesse del proprio paese verso la struttura scuola di calcio AMBIENTE FAMLIARE : da considerare la componente culturale, il livello culturale dei genitori e il loro interesse verso l attività motoria
11 FATTORI INTERNI le condizioni e le caratteristiche cognitive e sociali dell allievo caratteristiche psicomotorie, psicologiche e fisiologiche dell allievo IL PICCOLO PORTIERE DI CALCIO
12 IL PICCOLO PORTIERE Il piccolo portiere non èun mini Buffon ma èun bambino che va alla ricerca di sperimentare cose nuove, giocare e divertirsi Il momento ludico èalla base della seduta la sfida, il gioco, la competizione sono componenti essenziali per lo sviluppo della personalità e il carattere Al gioco bisogna affiancare una parte coordinativa priorità assoluta nelle fasce più piccole Il gesto tecnico non deve essere imposto solo come esercizio didattico ma deve essere un momento di inizio dove la buona riuscita porta alla vittoria del gioco
13 GRUPPO PORTIERI PROGRAMMA DI LAVORO FORMAZIONE E CONSOLIDAMENTO DELLE CAPACITA COORDINATIVE
14 LE CAPACITA COORDINATIVE (abilità motorie) CAPACITA PROPRIOCETTIVE interne a livello muscolare CAPACITA DI ORIENTAMENTO S.T. variare la posizione dei movimenti differenti del corpo nello spazio e nel tempo CAPACITA DI COMBINAZIONE coordinare più movimenti CAPACITA DI REAZIONE MOTORIA eseguire rapide azioni in risposta ad uno stimolo CAPACITA DI EQUILIBRIO STATICO DINAMICO mantenere o ristabilire una posizione di equilibrio ideale
15 CAPACITA DI RITMIZZAZIONE esprimere un ritmo di movimento CAPACITA DI ADATTAMENTO E TRASFORMAZIONE cambiare un movimento già stabilito nel corso del suo svolgimento CAPACITA DI ANTICIPAZIONE MOTORIA anticipazione svolgimento e conclusione di un movimento FANTASIA MOTORIA uso delle risorse per risolvere un problema motorio, tecnico, tattico ALLENAMENTO AI MOVIMENTI DEL RUOLO DI PORTIERE NEL SETTORE GIOVANILE
16 FORMAZIONE E NON ALLENAMENTO DEL PORTIERE PROPOSTE DIDATTICHE CONOSCENZE SPECIFICHE DA INTEGRARE IN UN SPECIFICO PROGETTO TECNICO COMUNE DELLA SOCIETA DIVIDERE IL GRUPPO PORTIERI SE FOSSE NUMERICO, IN SOTTOGRUPPI DI MASSIMO 6 ALLIEVI DI ETA BIOLOGICA O TECNICA OMOGENEA GRUPPO PULCINI ED ESORDIENTI, ESCLUSI I PICCOLI AMICI PERCHE NON POSSONO ESSERE INSERITI IN UNA SPECIFICA DIFFERENZIAZIONE DEL RUOLO DI PORTIERE ASSICURARE UNA CORRETTA ASSISTENZA DIDATTICA, SCELTA DEGLI ESERCIZI E METODICHE DI INSEGNAMENTO ALLO SCOPO DI EVITARE INFORTUNI CHE POSSANO ALLONTANARE IL BAMBINO DAL RUOLO
17 QUANDO ALLENARE IN MODO SPECIFICO CATEGORIA PULCINI 10 ANNI 3 sedute settimanali 2 obbligatorie 1 facoltativa 1 seduta 50% di allenamento specifico 2 seduta 50% di allenamento con la squadra
18 CATEGORIA ESORDIENTI 12 ANNI 3 sedute settimanali 1 seduta 70% lavoro specifico 30% con la squadra 2 seduta 100% lavoro con la squadra 3 seduta 30% lavoro specifico 70% con la squadra
19 CATEGORIA GIOVANISSIMI 14 ANNI 3 sedute settimanali 1 seduta 70% lavoro specifico 30% con la squadra 2 seduta 50% lavoro specifico 50% con la squadra 3 seduta 30% lavoro specifico 70% con la squadra
20 EVOLUZIONE METODOLOGICA NELL ALLENAMENTO DEL PORTIERE DI CALCIO Nel corso degli anni è cambiato il modo di concepire e vedere il gioco del calcio, di conseguenza anche il portiere si deve adeguare alle nuove esigenze. Si sta vivendo un passaggio che da una approssimata e superficiale metodologia di allenamento siamo giunti ad un lavoro ben specifico che richiede una adeguata preparazione e conoscenze didattiche particolari. Questo ci ha portato ad una periodizzazione dell allenamento del portiere all interno della dinamica del gioco del gruppo
21 Questo è un grande rinnovamento dove non si vede più il portiere isolato ad allenarsi, il giocatore diverso dagli altri ma è coinvolto sempre maggiormente nel gruppo di lavoro non solo atletico ma anche tecnico e tattico
22 OBIETTIVI PER FASCE DI ETA CONDIZIONALI MOTORI TECNICI TATTICI L Importante è somministrare esercizi semplici, chiari, di facile esecuzione e comprensione. Quando si propongono sempre gli stessi esercizi cala la concentrazione, mentre aumenta quando sono chiamati a sperimentare nuovi esercizi
23 PROGRAMMAZIONE PRIMA FASE Studio e scoperta del corpo, come mi muovo, come organizzo il movimento, come interrombo o cambio il movimento Streching, allungamento dei distretti muscolari La respirazione e le fasi della respirazione Camminare come cammino Corsa come corro, vari tipi di corsa Salti, saltelli sono le basi che ci consentono lo sviluppo della abilità motorie e coordinative
24 PROGRAMMAZIONE SECONDA FASE Coordinazione generale Affinamento dei gesti tecnici appresi Tecnica applicata ai giochi Tecnina generale Tattica generale Tattica di reparto Situazioni di gioco
25 FORMAZIONE SPECIFICA (ALLENAMENTO SPECIFICO) DIFFERENZIAZIONE DEL RUOLO REGOLAMENTO TECNICA TATTICA ATLETICHE PSICOLOGICHE MEDICHE TUTTE PER UN SOGETTO PREVALENTEMENTE PASSIVO
26 FORMAZIONE SPECIFICA (ALLENAMENTO SPECIFICO) Precisione dei gesti specifici Corretta impostazione delle mani a contatto con la palla Senso della posizione tra i pali Tecnica generale* Tecnica del tuffo
27 PROGRAMMA TECNICO CAT PULCINI ESORDIENTI FASE MOTORIA FASE TECNICA + TECNICA APPLICATA FASE DEL SAPER GIOCARE IN MODO INDIVIDUALE
28 PROGRAMMA SPECIFICO CATEGORIA GIOVANISSIMI PREPARAZIONE ATLETICA PREPARAZIONE TECNICA APPLICTA TATTICA INDIVIDUALE
29 FASE MOTORIA CONSOLIDAMENTO SCHEMI MOTORI DI BASE SVILUPPO DELLE STRUTTURE DELLA COORDINAZIONE SVILUPPO DELLE CAPACITA CONDIZIONALI
30 DIDATTICA DELLA TECNICA
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35 LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE DELL ALLENAMENTO Il programma di lavoro proposto necessita di una verifica per poter valutare l efficacia degli allenamenti svolti. E fondamentale per personalizzare l allenamento in riferimento alle necessità di gioco, tutte le verifiche si attuano mediante test, in particolari quelli relativi alle doti fisiche. I test di resistenza, velocità,forza,ampiezza muscolare e articolare ci servono per valutare in maniera attendibile la prestazione del portiere.
36 QUANDO FARE I TEST Un primo lavoro va fatto durante la preparazione prima di ogni attività agonistica Successivamente una volta ogni due mesi QUALI OBIETTIVI Conoscere lo stato di forma Stabilire i carichi di lavoro Verifica degli effetti dell allenamento Riprogrammare l allenamento
37 TEST DI VELOCITA PROVA DEI 30 METRI bisogna correre alla massima velocità la distanza dei 30m e valutare il tempo impiegato. Si cronometrano 3 prove e si sceglie la migliore TABELLA DI RIFERIMENTO Fino a 3.8 secondi OTTIMA Tra 3.8 e 4.8 secondi BUONA Tra 4.8 e 5.2 secondi DISCRETA Oltre 5.2 secondi INSUFFICIENTE
38 SALTO IN LUNGO DA FERMO Esprimere la forza dinamica delle gambe, l atleta in posizione eretta e gambe divaricate si da uno slancio i avanti compiendo un balzo ricadendo a terra con piede uniti. Si misura la distanza dalla linea di partenza e il punto di arrivo inf. di2,2 mt. SCARSO da 2.2 a 2.5 mt. MEDIO da 2.5 a 2.7 mt. DISCRETO magg. di 2.7 mt. ECCELLENTE
39 TEST DI SERGENT Viene utilizzato per misurare le capacità di elevazione dell atleta. Con le braccia distese si appoggia la mano alla parete e si segna il punto raggiunto. Si effettua uno slancio e si segna di nuovo il punto raggiunto, la distanza tra punti èla misura ottenuta. Superiore ad 80 cm ECCELLENTE Tra 50 e 80 cm BUONA Tra 40 e 50 cm DISCRETA Inferiore a 40 cm SCARSA
40 LANCIO DELLA PALLA MEDICA NELLO STILE DI ESECUZIONE DELLA RIMESSA LATERALE esprime la forza dei muscoli della catena cinetica addominale, pettorale, tricipite e flessori della mano. In S.G. si utilizza la palla medica di Kg3 LANCIO DELA PALLA MEDICA ALL INDIETRO In ambo i casi si calcola quanti metri la palla percorre
41 TEST DI MOBILITA ARTICOLARE Flessibilità dei muscoli dell anca (streching) flessione del busto in avanti per l estensibilità dei muscoli flessori Posizione accovacciata per la scioltezza delle caviglie
42 TEST PER LA FORZA DI STACCO Salti in estensione partendo da corsa rilassata Balzelli sul posto con raccolta al petto delle ginocchia Balzi in estensione partendo da posizione raccolta Da posizione di raccolta e con un pallone in mano far rimbalzare il pallone a terra e afferrarlo al volo Capriola in avanti con salto in avanti e presa della palla Salto in verticale toccando i talloni Superamento balzi di ostacoli
43 ALLENAMENTO AI MOVIMENTI DEL RUOLO DI PORTIERE NEL SETTORE GIOVANILE con il termine di movimento sono inclusi quei fenomeni che corrispondono a meccanismi o sistemi di controllo molto diversi. In genere il portiere esegue dei movimenti passivi cioè che vengono imposti, e il suo principale movimento e quello comunque di andare verso la palla, movimento prodotto da un comando esercitato dal sistema nervoso centrale. I movimenti diventano automatici solo quando vi è uno sviluppo delle abilità motorie, questo si svolge in fasi diverse sotto le indicazioni del preparatore, l apprendimento causa degli errori o più errori soprattutto nel primo tentativo di esequzione che vanno corretti da subito.
44 Tutti gli esercizi di movimento proposti sono completi di un allenamento fisico e tecnico, con un coinvolgimento a migliorare la catena cinetica in considerazione del movimento tecnico specifico finale
45 Osservare un portiere di calcio nell eseguire gesti e movimenti specifici del suo ruolo, noteremo di quanto è importante fargli apprendere nella misura giusta gli elementi di coordinazione generale Con il termine di movimento includo quei fenomeni che corrispondono a meccanismi o sistemi di controllo molto diversi Questo è un movimento prodotto da un elemento esterno come la palla a differenze dei movimenti attivi che sono associati a un comando esercitato dal sistema nervoso centrale
46 Per allenare o migliorare questi movimenti alla base esiste il programma motorio, cioè una serie di comandi muscolari strutturati prima che avvenga il movimento consentendo l esecuzione della sequenza motoria Sono da considerare anche i movimenti automatici, cioè quel tipo di movimento automatico, ripetuto tante volte in allenamento che ne diventa un elemento della coscienza interiore
47 Per sviluppare al meglio allenamenti o proposte sui movimenti è utile capire alcuni concetti del moto, ad esempio che il movimento è creato da una distruzione dell equilibrio, cioè il movimento ha luogo quando l equilibrio tra una equivalenza di pesi viene rotto a favore di una parte
48 IL PREPARATORE/ALLENATORE DEI PORTIERI CHI E IL PREPARATORE/ALLENATORE DEI PORTIERI E una figura composta, completa e competente con una mentalità critica e aperta Deve avere una buona conoscenza degli ambiti tecnici e tattici,conoscenza dei modelli prestativi di riferimento Conoscenza della fisiologia del corpo umano, delle caratteristiche morfo funzionali dell atleta. Capacità di adeguare le esercitazioni alla struttura muscolo scheletrica dell atleta in gestione
49 SINTESI DEI COMPITI DEL PREPARATORE DEI PORTIERI COMPITI DIDATTICI realizza la programmazione dei portieri COMPITI ORGANIZZATIVI coordina e controlla gli aspetti organizzativi ed educativi dei suoi allievi RAPPORTO CON I TECNICI si rapporta con i tecnici delle squadre al fine di raggiungere specifici obiettivi RAPPORTO CON I DIRIGENTI collabora con il responsabile tecnico della scuola a realizzare i programmi RAPPORTO CON I GENITORI partecipa al confronto con i genitori sulle problematiche educative
50 LA COMUNICAZIONE La comunicazione è uno STRUMENTO per intervenire, èdivisa in tre parti EMISSIONE INFORMAZIONE COMPRENSIONE Noi siamo gli emittenti, emaniamo concetti possibilmente in uno stato lucido, utilizzando termini non ambigui,conoscere il destinatario dell emissione, avere obiettivi chiari e reciproci con gli allievi
51 Quando trattiamo con i giovani delle scuole calcio bisogna avere degli importanti requisiti COMUNICARE CONCRETAMENTE LA CONCRETEZZA non è possibile comunicare con termini astratti ma ogni parola tecnica deve essere spiegata, allo stesso modo ogni esercizio deve essere mostrato prima che spiegato e spesso c è bisogno di aiutarli nei movimenti
52 LA COMUNICAZIONE distinta in due forme INTERPERSONALE orientata alla persona IMPERSONALE orientata al ruolo nella comunicazione interpersonale si sottolinea CHI èl interlocutore come persona unica e specifica. Nella comunicazione impersonale si pone l accenno su COSA èl interlocutore e sul ruolo che ricopre
53 G R A Z I E
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