Dal Collage al Ready made: l utilizzo dell oggetto nell arte del Novecento. Susanna Arangio

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1 Dal Collage al Ready made: l utilizzo dell oggetto nell arte del Novecento Susanna Arangio susanna.arangio@unife.it

2 Picasso, Ritratto di Kahnweiler, 1910 Braque, Brocca e violino, 1910

3 Braque, Il portoghese, Braque, Violino e clarinetto, 1912

4 Braque, Fruttiera e bicchiere, 1912

5 Braque, Il clarinetto, 1913 Braque, Il violino, 1914

6 Picasso, Natura morta con sedia impagliata, 1912

7 Severini, Ballerina blu, 1912 Picasso, Violino, 1912

8 Picasso, Bicchiere di assenzio, 1914, Chitarra,

9 Boccioni, Fusione di una testa e una finestra, Testa+casa+luce

10 Boccioni, Manifesto della cultura futurista, 1912 Nella scultura l artista non deve indietreggiare davanti a nessun mezzo ma affermare la necessità assoluta di servirsi di tutte le realtà anche venti materie diverse possono concorrere in una sola opera allo scopo dell emozione plastica. [ ] vetro, legno cartone, ferro, cemento, crine, cuoio, stoffa, specchi, luce elettrica, ecc

11 Carrà, Manifestazione interventista, 1914

12 Ricostruzione futurista dell universo, 1915 Troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell universo, poi li combineremo insieme, secondo i capricci della nostra ispirazione, per formare dei complessi plastici che metteremo in moto. [ ] Dunque l arte diventa Presenza, nuovo Oggetto, nuova realtà creata con gli elementi astratti dell universo

13 Depero, Complesso plastico colorato motorumorista simultaneo di scomposizione a strati; Complesso plastico colorato motorumorista di equivalenti in moto,

14 Fili metallici, di cotone, lana, seta, d ogni spessore, colorati. Vetri colorati, carteveline, celluloidi, reti metalliche, trasparenti d ogni genere, tessuti, specchi, lamine metalliche, stagnole colorate, e tutte le sostanze sgargiantissime. Congegni meccanici, elettrotecnici; musicali e rumoristi; liquidi chimicamente luminosi di colorazione variabile; molle, leve, tubi, ecc

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18 Prampolini, Marinetti polimaterico, 1924; Intervista con la materia, 1930

19 Prampolini, Arte polimaterica, 1944 Si tratta di portare alle estreme conseguenze il concetto di sostituire, totalmente e integralmente, la realtà dipinta con la realtà della materia. Di intuire il valore emotivo ed evocatore delle materie stesse nel loro gioco ritmico-spaziale nasce un nuovo sentimento: quello del lirismo della materia

20 Arp, Ritratto di Tzara, 1914 Collage composto secondo le leggi del caso, 1917

21 Hausmann, ABCD, «Chiamammo questo procedimento fotomontaggio, in quanto esprimeva la nostra avversione a voler far parte dell artista. Noi ci consideravamo ingegneri, asserivamo di essere costruttori, di montare i nostri lavori (come fa il fabbro)»

22 Grosz, Ritratto di Heartfield il montatore, 1920 Schwitters, Das Merzbild, 1919

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24 Schwitters, La pittura Merz I quadri di pittura Merz sono opere d arte astratte. La parola Merz significa nella sua essenza l assemblaggio di tutti i materiali possibili ed immaginabili per scopi artistici, e in senso tecnico l uguale valorizzazione del principio dei singoli materiali. La pittura Merz dunque non si serve soltanto del colore e della tela, del pennello e della tavolozza, ma di tutti i materiali percepibili dall occhio e di tutti gli attrezzi necessari. La ruota della carrozzella, la reta metallica, lo spago e l ovatta sono elementi equiparati al colore. L artista crea scegliendo, ripartendo e deformando i materiali

25 Schwitters, Colonna ambiente; Merzbau

26 Hans Richter Mi tagliò una ciocca di capelli e la depositò nella mia cavità. Nello spazio riservato a Mies van der Rohe c era una grossa matita sottratta dal suo tavolo da disegno. Degli altri c erano un pezzo di stringa da scarpe, un mozzicone di sigaretta, un pezzo d unghia, un pezzo di cravatta, una penna rotta. Ma c erano anche cose curiose e più che curiose come ad esempio pezzi di un ponte con ancora i denti attaccati e persino una bottiglietta di urina con il nome del donatore. Tutti questi oggetti erano sistemati in cavità separate che erano riservate ai singoli posti

27 Duchamp, Nudo che scende le scale N 2, 1912 Muybridge, Figura umana che scende una scala, 1872, cronofotografia

28 Ready made: quelle cose che non erano opere d arte, non erano abbozzi e non corrispondevano a nessuno dei termini accettati nel mondo dell arte oggetto di uso comune innalzato alla dignità di oggetto d arte per la semplice scelta dell artista.

29 Scolabottiglie, 1914 «C è un punto che intendo fissare con grande chiarezza, ed è che la scelta di questi readymade non fu mai dettata da un qualche compiacimento estetico. La scelta si fondava su una reazione di indifferenza visiva, combinata al tempo stesso con un assenza totale di buono e cattivo gusto, di fatto un anestesia completa»

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31 Il caso Richard Mutt Le ragioni del rifiuto della fontana del signor Mutt furono: 1) alcuni hanno contestato che era immorale, volgare; 2) altri che era un plagio, un evidente pezzo di idraulica. Che il signor Mutt abbia fatto con le sue mani la fontana o no, non ha nessuna importanza. È lui che l ha SCELTA. Ha preso un articolo comune dalla vita di tutti i giorni e lo ha sistemato in modo che il suo significato utile scomparisse con il titolo nuovo e il nuovo punto di vista ha creato un nuovo pensiero per questo oggetto

32 La Gioconda, L.H.O.O.Q., 1919

33 La sposa messa a nudo dai propri scapoli, anche (Grande vetro),

34 Man Ray, Allevamento di polvere

35 Man Ray Avevo già notato che il pannello di Duchamp era illuminato da un unica, nuda lampadina, ma sapevo per esperienza che la cosa non aveva importanza quando si trattava di fotografare un oggetto immobile. Fissando stabilmente la macchina su tripode, con un tempo di esposizione sufficientemente lungo, il risultato sarebbe stato soddisfacente. Mentre sistemavo l obiettivo, il pannello visto dall alto sembrava uno strano paesaggio. Era polveroso, e qua e là i residui sfilacciati di stoffa e bambagia usati per pulire le parti ultimate gli davano un sapore di più profondo mistero. Il mistero, pensai, ecco l autentico dominio di Duchamp

36 Man Ray, Autoritratto, 1916 Marciapiede, 1917

37 Man Ray, Oggetti d affezione Tutto quanto capita sottomano, o è trascelto nella profusione dei materiali che ci sono prossimi, vien combinato con parole al fine di ottenere una semplice immagine poetica. Non bisognerà cercare quelle qualità plastiche, quei virtuosismi, o quei meriti che si è soliti veder associati ai prodotti artistici. Questi oggetti dovrebbero dilettare, disturbare, disorientare o far riflettere. Le immagini qui raccolte dovrebbero soprattutto intrattenere che è poi l unica via sicura per comprenderle

38 Man Ray, New York, 1917 Il mio atteggiamento nei confronti dell oggetto è diverso da quello di Duchamp, al quale bastava ribattezzarlo. Io ho bisogno di più di un fattore, almeno due. Due fattori che non siano connessi in alcun modo. L atto creativo si fonda per me nell accoppiamento di questi due fattori diversi al fine di produrre qualcosa di nuovo, che potrebbe essere designato come una poesia plastica

39 Coat stand, 1917, L enigma di Isidore Ducasse, 1920

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41 Breton, 1924 SURREALISMO. Automatismo psichico mediante il quale ci si propone di esprimere sia verbalmente, sia per iscritto e in altre maniere, il funzionamento reale del pensiero; è il dettato del pensiero, con assenza di ogni controllo esercitato dalla ragione, al di là di ogni preoccupazione estetica e morale.

42 Dictionnaire abrégé du surréalisme OGGETTO - I Ready-made e i ready-made aiutati, oggetti scelti o composti a partire dal 1914 da Marcel Duchamp, costituiscono i primi oggetti surrealisti[ ]. Nel 1930 Dalì costruisce e definisce gli oggetti a funzionamento simbolico (oggetto che si presta a un minimo di funzionamento meccanico e che si basa sulle fantasie e le rappresentazioni suscettibili di essere provocati dalla realizzazione di atti inconsci).

43 Cucchiaio-pantofola. Fui attratto senza sapere perché da un gran cucchiaio di legno, di fattura contadina, con un manico, quando l oggetto era poggiato sulla parte convessa si sollevava in tutta l altezza di una scarpetta ricavata in un solo pezzo con essa.

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45 Oppenheim, Colazione in pelliccia