Codice deontologico dell'assistente sociale: geografie di ruolo. A cura di Sonia Tignonsini, Paola Martinelli e Ludovica Danieli

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1 Codice deontologico dell'assistente sociale: geografie di ruolo. A cura di Sonia Tignonsini, Paola Martinelli e Ludovica Danieli Lavorare con colleghe/i e altre figure professionali comporta sempre il nostro "metterci in gioco", essere disponibili a collaborare, condividere compiti e mansioni e, spesso, sperimentare il piacere di un confronto costruttivo che porti alla realizzazione di lavori gratificanti. Queste sensazioni hanno accompagnato il percoso di lavoro svolto con il gruppo di supporto alla F.C. di Brescia ed in particolare il lavoro svolto nel sottogruppo composto da colleghe dell'ambito 13 Vallecamonica e Ambito 5 Iseo Sebino. Hanno prestato il proprio contributo: Bottichio Federica Calvetti Sara BRESCIANO Cominotti Nadia Gatti Laura Ghidini Michela Ferrari Sofia Martinelli Paola Ondelli Paola Tutor: Consulenti informatici: COMUNE DARFO BOARIO TERME COMUNITA MONTANA SEBINO A.T.S.P. BRENO ASL VALLECAMONICA-SEBINO COOP. SOCIALE IL SOL.CO DEL SERIO A.T.S.P. BRENO ASL VALLECAMONICA-SEBINO COOP. SOCIALE IL SOL.CO DEL SERIO Dogali Daniela e Tignonsini Sonia Domenighini Roberta Gritti Gabriele Il gruppo si è strutturato in seguito ad alcuni stimoli provenienti dal corso di formazione "Deontologia e responsabilità professionali dell'assistente sociale. Laboratori di formazione per assistenti sociali" svoltosi nella primavera del 2012, promosso dall'assessorato alla Famiglia e ai Servizi Sociali della Provincia di Brescia in collaborazione con l'ordine degli assistenti sociali della Regione Lombardia 1. Un approfondimento del Codice Deontologico 2 è servito a livello provinciale ed ai partecipanti per puntualizzare incertezze e favorire una migliore capacità espositiva rispetto al ruolo e ai compiti inerenti la professione. L'idea di valorizzare la nostra professione attraverso una buona conoscenza del C.D. ci ha sostenuto nell'effettuazione di una ricerca rispetto alla conoscenza dello stesso. da parte di coloro che non avevano partecipato alla formazione appena svoltasi. Abbiamo appurato che vi è fra i colleghi una conoscenza approssimativa del C.D. e che pochissimi lo utilizzano per orientare la propria operatività. Se noi aa.ss. non siamo in grado di definire chi siamo e in cosa 1 I laboratori, articolati in sette unità formative, hanno visto la presenza di circa n. 180 assistenti sociali della provincia di Brescia. I moduli formativi sono stati condotti dalle Docenti Dott.ssa Elisabetta Bianchi e dott.ssa Simonetta Filippini. 2 Da ora in poi CD

2 consiste la nostra professione, abbiamo ben poche speranze che altri lo facciano al nostro posto! Come abbiamo lavorato Ci siamo incontrate cinque volte nell arco di cinque mesi dandoci alcuni compiti specifici:qualcuna ha fatto interviste telefoniche, altre hanno prestato la propria competenza informatica, qualche altra si è recata alla sede dell Ordine regionale in pieno agosto. Il gruppo si è poi orientato sull'analisi delle modifiche degli art. 41, 42 e 43 del nostro Codice deontologico inerenti la "Responsabilità dell'a.s nei confronti di colleghi ed altri professionisti". COMPARAZIONE ARTICOLI DEL CODICE DEONTOLOGICO

3 CODICE DEONTOLOGICO DEL 1998 TITOLO IV LA RESPONSABILITA DELL ASSISTENTE SOCIALE NEI CONFRONTI DI COLLEGHI ED ALTRI PROFESSIONISTI Capo I Rapporti con i colleghi ed altri professionisti 33. L assistente sociale intrattiene con i colleghi e con gli altri professionisti con i quali collabora rapporti improntati a correttezza, lealtà e spirito di collaborazione reciproci; si adopera per la soluzione di possibili contrasti nell interesse dell utente e del cliente e promuove un sistema di rete integrato fra gli interventi. 34. L assistente sociale, che stabilisce un rapporto di lavoro a vario titolo con colleghi ed organizzazioni pubbliche o private, chiede il rispetto delle norme etico-deontologiche che informano la professione, fornisce informazioni sulle specifiche competenze e sulla metodologia applicata per salvaguardare il proprio ed altrui ambito di competenza e di intervento. 35. In caso di grave incompetenza professionale di un collega o altro professionista che possa causare grave pregiudizio all utente o al cliente, e nell interesse degli stessi, l assistente sociale ha l obbligo di segnalare la situazione all Ordine o Collegio professionale competente. CODICE DEONTOLOGICO DEL 2002 TITOLO V RESPONSABILITA DELL ASSISTENTE SOCIALE NEI CONFRONTI DI COLLEGHI ED ALTRI PROFESSIONISTI Capo I Rapporti con i colleghi ed altri professionisti 41. L assistente sociale intrattiene con i colleghi e con gli altri professionisti con i quali collabora rapporti improntati a correttezza, lealtà e spirito di collaborazione. L assistente sociale si adopera per la soluzione di possibili contrasti nell interesse dell utente, del cliente e della comunità professionale. 42. L assistente sociale che, a qualsiasi titolo, stabilisca un rapporto di lavoro con colleghi ed organizzazioni pubbliche o private, chiede il rispetto delle norme eticodeontologiche che informano la professione, fornisce informazioni sulle specifiche competenze e sulla metodologia applicata per salvaguardare il proprio ed altrui ambito di competenza e di intervento. 43. L assistente sociale che venga a conoscenza di fatti, condizioni o comportamenti di colleghi o di altri professionisti, che possano arrecare grave danno a utenti o clienti, ha l obbligo di segnalare la situazione all Ordine o Collegio professionale competente. CODICE DEONTOLOGICO DEL 2009 TITOLO V RESPONSABILITÀ DELL ASSISTENTE SOCIALE NEI CONFRONTI DI COLLEGHI ED ALTRI PROFESSIONISTI Capo I Rapporti con i colleghi ed altri professionisti 41. L assistente sociale intrattiene con i colleghi e con gli altri professionisti con i quali collabora rapporti improntati a correttezza, lealtà e spirito di collaborazione, sostenendo in particolare i colleghi che si trovano all inizio dell attività professionale. Si adopera per la soluzione di possibili contrasti nell interesse dell utente, del cliente e della comunità professionale. 42. L assistente sociale che, a qualsiasi titolo, stabilisca un rapporto di lavoro con colleghi ed organizzazioni pubbliche o private, si adopera affinché vengano rispettate le norme etico-deontologiche che ispirano la professione; fornisce informazioni sulle specifiche competenze e sulla metodologia applicata per salvaguardare il proprio ed altrui ambito di competenza e di intervento. 43. L assistente sociale che venga a conoscenza di fatti, condizioni o comportamenti di colleghi o di altri professionisti, che possano arrecare grave danno a utenti o clienti, ha l obbligo di segnalare la situazione all Ordine o Collegio professionale competente.

4 Abbiamo effettuato un confronto con i Codici deontologici di altre figure professionali con cui frequentemente lavoriamo: medici, psicologi, avvocati, infermieri, ostetrici, insegnanti. In questa disanima abbiamo riscontrato alcune parole comuni. MEDICO Reciproco rispetto -Collaborazione reciproca INFERMIERE... AVVOCATI Lealtà e correttezza (art.22, art. 54 e 56) OSTETRICA PSICOLOGI INSEGNANTE Reciproco rispetto - Collaborazione reciproca Lealtà e colleganza (art.33)- Giudizi negativi relativi ai colleghi Il codice deontologico degli assistenti sociali definisce, in maniera esaustiva, i principi relativi alle modalità di relazione sia con i colleghi sia con le altre figure professionali con cui spesso collaboriamo (Art. 41) e mette in risalto termini quali "Collaborazione, Sostegno e Adoperarsi per la soluzione di possibili contrasti". All'interno dei codici deontologici degli altri professionisti prima citati abbiamo ritrovato soprattutto indicazioni inerenti la relazione o con i propri colleghi (vedi C.D. degli avvocati) o con figure appartenenti ad altre categorie (solo il C.D. delle ostetriche da indicazioni in entrambi i casi).di seguito alcune note in proposito. ASSISTENTE SOCIALE: Titolo V. responsabilità dell Assistente Sociale nei confronti di colleghi ed altri professionisti Rapporti improntati a correttezza, lealtà e spirito di collaborazione, sostenendo in particolare i colleghi che si trovano all inizio dell attività. Si adopera affinché vengano rispettate le norme etico-deontologiche. Obbligo di segnalazione di fatti condizioni o comportamenti di colleghi che arrechino danno a utenti o clienti. MEDICO: Titolo IV. Rapporti con i colleghi:solidarietà, reciproco rispetto nei confronti dei colleghi;rapporto di collaborazione e informazione reciproca. INFERMIERA:... OSTETRICA: Capo III Interazione tra professionisti;capo 4. Rapporti con colleghi e altri professionisti operatori sanitari;rapporto tra colleghi e altri professionisti ed operatori sanitari si ispira a reciproco rispetto e collaborazione indipendentemente dai ruoli ricoperti;l ostetrica si impegna a tutelare la dignità personale e professionale per sé e per tutte le colleghe, si astiene da comportamenti lesivi dell onore e reputazione. PSICOLOGO: Art. 33: lo psicologo appoggia e sostiene i colleghi che nell ambito della proprio attività vedano compromessa la loro autonomia e il rispetto delle norme deontologiche. INSEGNANTE:... AVVOCATO: L avvocato che collabori con altro collega è tenuto a rispondere con sollecitudine alle sue richieste di informativa. (art. 22 I) L avvocato che intenda promuovere un giudizio nei confronti di un collega per fatti attinenti all esercizio della professione deve dargliene preventiva comunicazione per iscritto, tranne che l avviso possa pregiudicare il diritto da tutelare. (Art.22 II)

5 L avvocato non può registrare una conversazione telefonica con il collega. La registrazione, nel corso di una riunione, è consentita soltanto con il consenso di tutti i presenti. (Art.22 III) Art. 23 Nell'attività giudiziale l'avvocato deve ispirare la propria condotta all'osservanza del dovere di difesa, salvaguardando in quanto possibile il rapporto di colleganza. I - L'avvocato è tenuto a rispettare la puntualità alle udienze e in ogni altra occasione di incontro con i colleghi. III - II difensore, che riceva l'incarico di fiducia dall'imputato, è tenuto a comunicare tempestivamente con mezzi idonei al collega, già nominato d'ufficio, il mandato ricevuto e, senza pregiudizio per il diritto di difesa, deve raccomandare alla parte di provvedere al pagamento di quanto è dovuto al difensore d'ufficio per l'attività professionale eventualmente già svolta Durante il periodo di tempo necessario per predisporre il lavoro successivamente presentato al Convegno "Riconoscersi professionista" svoltosi a Brescia nell'ottobre del 2012, alcune colleghe si sono rivolte all'ordine Regionale per visionare i dati inerenti le denunce nei confronti degli aa.ss.(nel quinquennio vi sono state n.29 segnalazioni all'ordine: n.26 archiviate, n.2 ammonizioni ed 1 risultava ancora in corso di valutazione). Questi i dati emersi: PROCEDURE DISCIPLINARI ORDINE REGIONE LOMBARDIA DAL 2004 AL 2009 Provenienza della segnalazione utenti avvocati genitori di minori coniugi in fase di separazione 0

6 N. 29 segnalazioni totali con i seguenti esiti del procedimento: n.26 archiviazioni; n.2 ammonizioni; n.1 procedimento in corso ( all'agosto 2012) Altre colleghe si sono occupate di intervistare alcune figure professionali dei servizi sociali e sanitari ( ASA, educatore Professionale, Psicologo, Ostetrica, Medico di Base,...), un Avvocato, un Sindaco e una Dirigente scolastica sottoponendo loro alcune domande inerenti la professione dell'assistente Sociale con l'obiettivo di testare il grado di conoscenza in ordine al ruolo dell'assistente sociale. Le interviste sono state montate in un video mostrato in occasione del Convegno provinciale sopracitato. Anche questo lavoro è stato molto apprezzato per la raccolta di punti di vista diversificati e che quotidianamente, spesso nel non detto, accompagnano l'assistente sociale. Per terminare vogliamo rinagraziare tutte le colleghe del gruppo di lavoro che hanno condiviso con noi questo percorso. E' stato molto bello incontrarci, mettere in comune le nostre esperinze, capire quanto la nostra professione possa essere fonte di conoscenza. Grazie anche a che ci ha guidato, sostenuto e spinto anche a vedere oltre. Grazie alla Dr.ssa Filippini e alla Dr.ssa Bianchi fari durante il lavoro di gruppo e a Ludovica Danieli sempre presente e disponibile. Siamo certe che non è la fine di un percorso ma l'inizio di una nuova avventura.

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