S. Demetrio ne Vestini - IT.SDM

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1 S. Demetrio ne Vestini - IT.SDM Ubicazione stazione IT.SDM

2 Codice Rete_ Codice Stazione IT.SDM NOME STAZIONE S. Demetrio nei Vestini DATA COMPILAZIONE NOME COMPILATORE CLASSE DI QUALITA PRE COMPILAZ. CLASSE DI QUALITA ATTUALE GdL CNR_IGAG 1 Q4 Q1 B Cat. TOPOGRAFIA IT.SDM.1 SCHEMA TIPO Pianura, altopiano o versante con acclività inferiore a 30, grande piana alluvionale e costiera, piane deltizie, piane occupate da estuari (il limite della piana è lontano più di 1 km) CARTA SCALA FONTE GEOLOGICA ( 1:10.000) IT.SDM.CG1 ITACA 1: IT.SDM.CG2 Carta Geologica Progetto GeoRAN 1:5.000 IT.SDM.CG3 ISPRA Servizio Geologico d Italia 1:5.000 NOME SONDAGGIO GEOGNOSTICO FONTE DISTANZA DALLA STAZIONE (m) Rappresentatività sottosuolo stazione NOME INDAGINE GEOFISICA IT.SDM.GF 1 IT.SDM.GF 2 IT.SDM.GF 3 IT.SDM.GF 4 IT.SDM.GF 5 IT.SDM.GF 6 IT.SDM.GF 7 FONTE Accordo DPC CNR- IGAG (2015) Accordo DPC CNR- IGAG (2015) Accordo DPC CNR- IGAG (2015) Accordo DPC CNR- IGAG (2015) Accordo DPC CNR- IGAG (2015) Accordo DPC CNR- IGAG (2015) PARAMETRO (V s o f 0 ) TIPO ACQUISIZIONE DISTANZA DALLA STAZIONE (m) Rappresentatività sottosuolo stazione f 0 HVSR 143 si f 0 HVSR 2 si f 0 HVSR 75 si f 0 HVSR 2 si V s MASW 130 si V s PASSIVE ARRAY 130 si ITACA f 0 HVSR 0 si 1 Massimiliano MOSCATELLI, Alessandra AVALLE, Giuseppe COSENTINO, Chiara FELICETTA, Iolanda GAUDIOSI, Silvia GIALLINI, Alessandro PAGLIAROLI, Federica POLPETTA, Roberto RAZZANO, Maurizio SIMIONATO, Pietro SIRIANNI, Gianluca VIGNAROLI.

3 Note IT.SDM Il rilevamento geologico (CG2) mostra che la stazione (IT.SDM) è posta su depositi eluvio-colluviali (Olocene Attuale) costituiti da sabbie limose debolmente ghiaiose e limi sabbiosi poco consistenti. In prossimità della stazione, questi depositi, spessi tra 1 e 5 metri, poggiano direttamente su conglomerati fluviali ad elementi carbonatici eterometrici e moderatamente classati (Pleistocene medio inferiore); presentano intercalazioni di sabbie addensate e limi sabbiosi. Lo spessore massimo in affioramento è di circa 50 m. A Sud-Ovest della stazione, alla base dei depositi olocenici, i conglomerati fluviali sono in contatto con depositi di conoide alluvionale (Pleistocene medio) tramite una faglia diretta sepolta immergente verso Sud-Ovest. Nelle aree in affioramento, il conoide presenta uno spessore variabile da qualche metro, nella zona orientale, a c.a. 20 metri in quella settentrionale, ed è costituito da ghiaie sabbiose con tessitura clasto-sostenuta dominante. Le curve HVSR (da: GF1, GF4, GF7) non presentano alcun picco evidente e non si osservano particolari comportamenti direzionali di propagazione delle onde.

4 Carta geologica e relativa sezione rappresentativa (scala 1:5.000)

5 Carta geologico-tecnica e relativa sezione rappresentativa (scala 1:5.000) Carta geologica del comune di San Demetrio ne Vestini codificata in base agli standard di rappresentazione per la carta geologico tecnica rilasciati dal dipartimento di Protezione Civile ad integrazione degli Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica. La stazione accelerometrica IT.SDM è situata su terreni di copertura. In particolare, dall alto verso il basso si distinguono litotipi sabbiosi (SW Sabbie pulite e ben assortite, sabbie ghiaiose) e ghiaiosi (GM Ghiaie pulite con granulometria ben assortita, miscela di ghiaia e sabbia). Quest ultimi sono dislocati da una faglia a cinematica diretta.

6 Ubicazione delle indagini geofisiche Ubicazione delle indagini presso la stazione accelerometrica di San Demetrio ne Vestini (SDM). GF1, GF2, GF3 e GF4 rappresentano i punti di misura geofisica di tipo passivo a stazione singola (HVSR) eseguite con lo strumento Lennartz LE-3D/5s (GF1 e GF2) e Tromino (GF3 e GF4). GF5 e GF6 rappresentano rispettivamente le indagini geofisiche condotte in modalità attiva (MASW) e passiva (Antenna Sismica Multicanale) eseguite con un acquisitore A6000S prodotto da M.A.E. srl.

7 Misura geofisica di tipo passivo a stazione singola (HVSR) - (GF1)

8 Misura geofisica di tipo passivo a stazione singola (HVSR) - (GF2)

9 Misura geofisica di tipo passivo a stazione singola (HVSR) - (GF3)

10 Misura geofisica di tipo passivo a stazione singola (HVSR) - (GF4)

11 Misura geofisica di tipo attivo ad antenna sismica 1D (MASW) - (GF5) Dati generali Data 11/06/2015 Tracce N. tracce 12 Durata acquisizione [msec] Interdistanza geofoni [m] Periodo di campionamento [msec]

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13 Analisi spettrale Frequenza minima di elaborazione [Hz] Frequenza massima di elaborazione [Hz] Velocità minima di elaborazione [m/sec] Velocità massima di elaborazione [m/sec] Intervallo velocità [m/sec] Curva di dispersione n. Frequenza [Hz] Velocità [m/sec] Modo

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15 Misura geofisica di tipo passivo ad antenna sismica 2D (ESAC, F-K) - (GF6) Le prospezioni su antenna sismica eseguite sono realizzate con un acquisitore A6000S a 24 bit equivalenti prodotto da M.A.E srl ( La registrazione del campo di vibrazioni è stata eseguita per un tempo di 30 minuti per mezzo di 12 sensori ad oscillazione verticale con frequenza propria a 4.5 Hz. Viste della prospezione su antenna sismica eseguita I sensori sono stati disposti su una geometria bidimensionale come indicato nella figura seguente. Disposizione geofonica Il calcolo della curva di dispersione legata alle onde di Rayleigh è stato eseguito con la tecnica ESAC. In particolare, è stato utilizzato il codice di calcolo open - source ESAC, scaricabile dal sito: La figura seguente mostra le due curve di dispersione ricavate tramite prospezioni su antenna sismica attiva (MASW) e passiva (ARRAY 2D).

16 Curve di dispersione sperimentali ottenute dalle due prospezioni su antenna sismica multicanale attiva (MASW) e passiva (ARRAY 2D) Profilo di velocità delle onde di taglio La figura seguente mostra il confronto tra il dato sperimentale ed il dato teorico. Adattamento del dato sperimentale al dato teorico nel range di frequenze 10 Hz 50 Hz della curva di dispersione. In nero è riportata la curva sperimentale, a colori le curve ottenute dai modelli teorici (la curva rossa rappresenta il best-fit). Il modello di Vs proposto è riportato nella figura e nella tabella a seguire. Deriva da una procedura di inversione che tiene conto di tutte le informazioni geologiche disponibili per il sito in esame.

17 Profili di velocità Vs. In rosso è riportato il best-fit, mentre a colori sono riportate le curve ottenute dagli altri modelli teorici. from to thickness vs (m/s) unit weight (KN/m 3 ) lithotypes* SW SW SW SW SW GM Valori tabellari del best fit del modello di sottosuolo *per i codici SW e GM fare riferimento alla legenda della carta geologico-tecnica.

18 Osservazioni finali Si specifica che la cartografia geologica alla scala 1: (vedi figura sotto) individua, al disotto dei conglomerati fluviali riportati anche nella carta geologica in scala 1:5.000, la presenza di un livello stratigrafico costituito da limi calcarei biancastri sottilmente stratificati. Pertanto, a questa scala, lo spessore dei depositi conglomeratici può attestarsi indicativamente intorno ai metri al disotto della stazione RAN. RAN SDM Stralcio della sezione geologica (in scala 1:25.000) dell areale intorno all abitato di San Demetrio ne Vestini (da Bosi C. & Bertini T., Geologia della media Valle dell Aterno. Memorie della Società Geologica Italiana, vol. 9, pag ).

19 I limi calcarei (giallo scuro nella figura sopra) appartengono alla Formazione di San Nicandro (Bertini & Bosi (1993)) 2 compresa nel supersintema di Aielli-Pescina (Foglio 359 L Aquila, SGI, 2006). Il passaggio stratigrafico tra i conglomerati ed i sottostanti limi calcarei potrebbe corrispondere ad un decremento del valore di Vs. Questa ipotesi sembra essere confermata dai valori di V P trovati da Improta et al. (2012) 3 i quali assegnano ai Limi di San Nicandro velocità delle onde P comprese tra m/s. La sezione geologica riportata qui sopra (tratta da Bosi & Bertini, ) identifica inoltre un orizzonte costituito da un substrato di calcari chiari e compatti, il cui tetto si attesta, a profondità dell ordine dei 600 m dal p.c. (dedotto a partire da misure di resistività elettrica). La presenza e la profondità di questa superficie risonante sono ipotizzabili anche a partire dall interpretazione del picco in bassa frequenza (tra 0.3 Hz e 0.5 Hz) che si osserva nelle misure eseguite con sensore Lennartz GF1 ed GF2, pur non essendo tale picco significativo secondo i criteri SESAME. 2 Bertini T. & Bosi C.(1993). La tettonica quaternaria della conca di Fossa (L Aquila). Il Quaternario 6, pp Improta L., Villani F., Bruno P.P., Castiello A., De Rosa D., Varriale F., Punzo M., Brunori C.A., Civico R., Pierdominici S., Berlusconi A. & Giacomuzzi G.(2012). High-resolution controlled-source seismic tomography across the Middle Aterno basin in the epicentral area of the 2009, Mw 6.3, L Aquila earthquake (central Apennines, Italy). Ital. J. Geosci. (Boll. Soc. Geol. It.), Vol. 131, No. 3, pp , 9 figs., 2 tabs. (doi: /IJG ) 4 Bosi C. & Bertini T. (1970). Geologia della media Valle dell Aterno. Memorie della Società Geologica Italiana, Vol. 9, pp

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